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1 di 94 Domande

“Non v’è quasi altra differenza tra un medico buono ed uno cattivo che questa: il primo è innamorato della guarigione, il secondo della malattia. Il cattivo medico non desidera guarire radicalmente l’ammalato; ma solo calmare i sintomi che lo fanno soffrire. Così il cliente, grato del sollievo, ritorna.” (Il ragionamento è - si capisce - inconscio. O almeno ...).
Umberto Saba, Scorciatoie e raccontini, 44, Mondadori, Milano, 1964

UNA sola, tra le seguenti affermazioni, È RIGOROSAMENTE DEDOTTA dal testo di Saba:














La risposta corretta e' la '

il medico buono si preoccupa soprattutto della guarigione del cliente

'.


2 di 94 Domande

UNA sola delle seguenti affermazioni è VERA:














La risposta corretta e' la '

Umberto Saba, che si chiamava in realtà Umberto Poli, nacque a Trieste

'.


3 di 94 Domande

Alcuni libri (...) ci accompagnano per anni, per la vita, ed il perché ne è chiaro, accessibile, facile ad esprimersi in parole: fra questi, con reverenza ed amore, oso citare Gargantua e Pantagruel, opera colossale ma unica di Rabelais, «mon maitre». È noto lo strano destino del libro: nato dall'amor di vita e dagli ozi colti di Rabelais, monaco, medico, filologo, viaggiatore ed umanista, cresce e prolifera con assoluta mancanza di piano per quasi vent'anni e per più di mille pagine, accumulando le invenzioni più strabilianti in piena libertà fantastica, per metà robusta buffonata epico-popolare, per metà intriso della vigorosa e vigile consapevolezza morale di un grande spirito del Rinascimento. Ad ogni foglio si incontrano, audacemente accostate, scurrilità geniali, o ribalde, o melense, ed insieme citazioni (autentiche e non, quasi tutte fatte a memoria) da testi latini, greci, arabi, ebraici; dignitose e sonanti esercitazioni oratorie; sottilità aristoteliche da cui si diparte una risata da gigante, altre sottoscritte ed avallate con la buona fede dell'uomo di vita pura. (...) ...i due giganti non sono soltanto montagne di carne, assurdi bevitori e mangiatori: insieme, e paradossalmente, essi sono gli epigoni legittimi dei giganti che mossero guerra a Giove, (...) e sono ad un tempo principi illuminati e filosofi gioiosi. Nel gran respiro e nel gran riso di Pantagruele è racchiuso il sogno del secolo (...) Basta che lo vogliate, ed il mondo sarà vostro: bastano l'educazione, la giustizia, la scienza, l'arte, le leggi, l'esempio degli antichi. Dio esiste, ma nei cieli: l'uomo è libero, non predestinato, è «faber sui», e deve e può dominare la terra, dono divino. Perciò il mondo è bello, è pieno di gioia, non domani ma oggi: poiché ad ognuno sono dischiuse le gioie illustri della virtù e della conoscenza, ed anche le gioie corpulente, dono divino anch'esse, delle tavole vertiginosamente imbandite, delle bevute «teologali», della venere instancabile. Amare gli uomini vuol dire amarli quali sono, corpo ed anima, “tripes et boyaux” (trippa e budella)”. (...)
Come si concilia questa dottrina intemperante, pagana, terrena, col messaggio evangelico, mai negato né dimenticato dal pastore d'anime Rabelais? Non si concilia affatto: anche questo è proprio della condizione umana, di essere sospesi fra il fango e il cielo, fra il nulla e l'infinito. La vita stessa di Rabelais, per quanto se ne sa, è un intrico di contraddizioni, un turbine di attività apparentemente incompatibili fra loro e con l'immagine dell'autore che tradizionalmente si ricostruisce dai suoi scritti.
Monaco francescano, poi (a quarant'anni) studente in medicina e medico all'ospedale di Lione, editore di libri scientifici e di almanacchi popolari, studioso di giurisprudenza, di greco, d'arabo e d'ebraico, viaggiatore instancabile, astrologo, botanico, archeologo, amico di Erasmo, precursore di Vesalio nello studio dell'anatomia sul cadavere umano; scrittore fra i più liberi, è simultaneamente curato di Meudon, e gode per tutta la sua vita della fama di uomo pio ed intemerato; tuttavia lascia di se stesso (deliberatamente, si direbbe) il ritratto di un sileno, se non di un satiro. (...) Perché Rabelais ci è vicino? (...) Ci è vicino, principalmente, perché in questo smisurato pittore di gioie terrene si percepisce la consapevolezza permanente, ferma, maturata attraverso molte esperienze, che la vita non è tutta qui.
In tutta la sua opera sarebbe difficile trovare una sola pagina melanconica, eppure Rabelais conosce la miseria umana; la tace perché, buon medico anche quando scrive, non l'accetta, la vuole guarire:
Mieux est de ris que de larmes escrire (è meglio scrivere del riso che delle lacrime) Pour ce que rire est le propre de l'homme. ( perché il riso è proprio dell’uomo) Primo Levi, L’altrui mestiere: François Rabelais, Einaudi, 1985

UNO dei giudizi sull’opera di Rabelais qui elencati NON È CONFORME a quanto ci dice Primo Levi. Quale?














La risposta corretta e' la '

I toni vari e gli argomenti più disparati nell’opera di Rabelais non generano confusione, ma si compongono in un ordine intelligente e armonico che è espressione dell’ordine del creato

'.


4 di 94 Domande

Alcuni libri (...) ci accompagnano per anni, per la vita, ed il perché ne è chiaro, accessibile, facile ad esprimersi in parole: fra questi, con reverenza ed amore, oso citare Gargantua e Pantagruel, opera colossale ma unica di Rabelais, «mon maitre». È noto lo strano destino del libro: nato dall'amor di vita e dagli ozi colti di Rabelais, monaco, medico, filologo, viaggiatore ed umanista, cresce e prolifera con assoluta mancanza di piano per quasi vent'anni e per più di mille pagine, accumulando le invenzioni più strabilianti in piena libertà fantastica, per metà robusta buffonata epico-popolare, per metà intriso della vigorosa e vigile consapevolezza morale di un grande spirito del Rinascimento. Ad ogni foglio si incontrano, audacemente accostate, scurrilità geniali, o ribalde, o melense, ed insieme citazioni (autentiche e non, quasi tutte fatte a memoria) da testi latini, greci, arabi, ebraici; dignitose e sonanti esercitazioni oratorie; sottilità aristoteliche da cui si diparte una risata da gigante, altre sottoscritte ed avallate con la buona fede dell'uomo di vita pura. (...) ...i due giganti non sono soltanto montagne di carne, assurdi bevitori e mangiatori: insieme, e paradossalmente, essi sono gli epigoni legittimi dei giganti che mossero guerra a Giove, (...) e sono ad un tempo principi illuminati e filosofi gioiosi. Nel gran respiro e nel gran riso di Pantagruele è racchiuso il sogno del secolo (...) Basta che lo vogliate, ed il mondo sarà vostro: bastano l'educazione, la giustizia, la scienza, l'arte, le leggi, l'esempio degli antichi. Dio esiste, ma nei cieli: l'uomo è libero, non predestinato, è «faber sui», e deve e può dominare la terra, dono divino. Perciò il mondo è bello, è pieno di gioia, non domani ma oggi: poiché ad ognuno sono dischiuse le gioie illustri della virtù e della conoscenza, ed anche le gioie corpulente, dono divino anch'esse, delle tavole vertiginosamente imbandite, delle bevute «teologali», della venere instancabile. Amare gli uomini vuol dire amarli quali sono, corpo ed anima, “tripes et boyaux” (trippa e budella)”. (...)
Come si concilia questa dottrina intemperante, pagana, terrena, col messaggio evangelico, mai negato né dimenticato dal pastore d'anime Rabelais? Non si concilia affatto: anche questo è proprio della condizione umana, di essere sospesi fra il fango e il cielo, fra il nulla e l'infinito. La vita stessa di Rabelais, per quanto se ne sa, è un intrico di contraddizioni, un turbine di attività apparentemente incompatibili fra loro e con l'immagine dell'autore che tradizionalmente si ricostruisce dai suoi scritti.
Monaco francescano, poi (a quarant'anni) studente in medicina e medico all'ospedale di Lione, editore di libri scientifici e di almanacchi popolari, studioso di giurisprudenza, di greco, d'arabo e d'ebraico, viaggiatore instancabile, astrologo, botanico, archeologo, amico di Erasmo, precursore di Vesalio nello studio dell'anatomia sul cadavere umano; scrittore fra i più liberi, è simultaneamente curato di Meudon, e gode per tutta la sua vita della fama di uomo pio ed intemerato; tuttavia lascia di se stesso (deliberatamente, si direbbe) il ritratto di un sileno, se non di un satiro. (...) Perché Rabelais ci è vicino? (...) Ci è vicino, principalmente, perché in questo smisurato pittore di gioie terrene si percepisce la consapevolezza permanente, ferma, maturata attraverso molte esperienze, che la vita non è tutta qui.
In tutta la sua opera sarebbe difficile trovare una sola pagina melanconica, eppure Rabelais conosce la miseria umana; la tace perché, buon medico anche quando scrive, non l'accetta, la vuole guarire:
Mieux est de ris que de larmes escrire (è meglio scrivere del riso che delle lacrime) Pour ce que rire est le propre de l'homme. ( perché il riso è proprio dell’uomo) Primo Levi, L’altrui mestiere: François Rabelais, Einaudi, 1985

UNA delle notizie qui riportate su Rabelais CONTIENE UN ERRORE, rispetto alle informazioni fornite dallo scritto di Primo Levi. Qual è?














La risposta corretta e' la '

Come studioso di anatomia Rabelais fu allievo di Vesalio, come umanista fu amico di Erasmo

'.


5 di 94 Domande

Alcuni libri (...) ci accompagnano per anni, per la vita, ed il perché ne è chiaro, accessibile, facile ad esprimersi in parole: fra questi, con reverenza ed amore, oso citare Gargantua e Pantagruel, opera colossale ma unica di Rabelais, «mon maitre». È noto lo strano destino del libro: nato dall'amor di vita e dagli ozi colti di Rabelais, monaco, medico, filologo, viaggiatore ed umanista, cresce e prolifera con assoluta mancanza di piano per quasi vent'anni e per più di mille pagine, accumulando le invenzioni più strabilianti in piena libertà fantastica, per metà robusta buffonata epico-popolare, per metà intriso della vigorosa e vigile consapevolezza morale di un grande spirito del Rinascimento. Ad ogni foglio si incontrano, audacemente accostate, scurrilità geniali, o ribalde, o melense, ed insieme citazioni (autentiche e non, quasi tutte fatte a memoria) da testi latini, greci, arabi, ebraici; dignitose e sonanti esercitazioni oratorie; sottilità aristoteliche da cui si diparte una risata da gigante, altre sottoscritte ed avallate con la buona fede dell'uomo di vita pura. (...) ...i due giganti non sono soltanto montagne di carne, assurdi bevitori e mangiatori: insieme, e paradossalmente, essi sono gli epigoni legittimi dei giganti che mossero guerra a Giove, (...) e sono ad un tempo principi illuminati e filosofi gioiosi. Nel gran respiro e nel gran riso di Pantagruele è racchiuso il sogno del secolo (...) Basta che lo vogliate, ed il mondo sarà vostro: bastano l'educazione, la giustizia, la scienza, l'arte, le leggi, l'esempio degli antichi. Dio esiste, ma nei cieli: l'uomo è libero, non predestinato, è «faber sui», e deve e può dominare la terra, dono divino. Perciò il mondo è bello, è pieno di gioia, non domani ma oggi: poiché ad ognuno sono dischiuse le gioie illustri della virtù e della conoscenza, ed anche le gioie corpulente, dono divino anch'esse, delle tavole vertiginosamente imbandite, delle bevute «teologali», della venere instancabile. Amare gli uomini vuol dire amarli quali sono, corpo ed anima, “tripes et boyaux” (trippa e budella)”. (...)
Come si concilia questa dottrina intemperante, pagana, terrena, col messaggio evangelico, mai negato né dimenticato dal pastore d'anime Rabelais? Non si concilia affatto: anche questo è proprio della condizione umana, di essere sospesi fra il fango e il cielo, fra il nulla e l'infinito. La vita stessa di Rabelais, per quanto se ne sa, è un intrico di contraddizioni, un turbine di attività apparentemente incompatibili fra loro e con l'immagine dell'autore che tradizionalmente si ricostruisce dai suoi scritti.
Monaco francescano, poi (a quarant'anni) studente in medicina e medico all'ospedale di Lione, editore di libri scientifici e di almanacchi popolari, studioso di giurisprudenza, di greco, d'arabo e d'ebraico, viaggiatore instancabile, astrologo, botanico, archeologo, amico di Erasmo, precursore di Vesalio nello studio dell'anatomia sul cadavere umano; scrittore fra i più liberi, è simultaneamente curato di Meudon, e gode per tutta la sua vita della fama di uomo pio ed intemerato; tuttavia lascia di se stesso (deliberatamente, si direbbe) il ritratto di un sileno, se non di un satiro. (...) Perché Rabelais ci è vicino? (...) Ci è vicino, principalmente, perché in questo smisurato pittore di gioie terrene si percepisce la consapevolezza permanente, ferma, maturata attraverso molte esperienze, che la vita non è tutta qui.
In tutta la sua opera sarebbe difficile trovare una sola pagina melanconica, eppure Rabelais conosce la miseria umana; la tace perché, buon medico anche quando scrive, non l'accetta, la vuole guarire:
Mieux est de ris que de larmes escrire (è meglio scrivere del riso che delle lacrime) Pour ce que rire est le propre de l'homme. ( perché il riso è proprio dell’uomo) Primo Levi, L’altrui mestiere: François Rabelais, Einaudi, 1985

Individuate la definizione ERRATA rispetto al significato che i termini assumono nel testo di P. Levi:














La risposta corretta e' la '

avallate: abbassate, volgarizzate per essere comprese

'.


6 di 94 Domande

Individuate la coppia che completa correttamente l' uguaglianza: Gargantua : Rabelais = x : Cervantes = Dottor Zivago : y














La risposta corretta e' la '

x=Don Chisciotte; Y=Pasternak

'.


7 di 94 Domande

Sono qui elencati alcuni storici teatri italiani, contrassegnati con lettere dell' alfabeto, e altrettante città contrassegnate con un numero:

a-San Carlo b-Carlo Felice c-Fenice d-Petruzzelli e-La Pergola f- Massimo

1-Firenze 2-Venezia 3-Palermo 4-Napoli 5-Bari 6-Genova

Scegliete la serie in cui alla lettera che indica il teatro corrisponde il numero della città in cui si trova














La risposta corretta e' la '

a4 - b6 - c2 - d5 - e1 - f3

'.


8 di 94 Domande

Molto frequenti, soprattutto nelle donne, che in un 20 - 30% ne soffrono almeno una volta nella vita, le infezioni urinarie costituiscono un gruppo complesso di situazioni patologiche. Talora isolate, ma non di rado recidivanti o persistenti, sono spesso asintomatiche. Anche se sono sintomatiche e molto fastidiose, sono in genere prive di reale importanza clinica: nella maggioranza dei casi l'infezione resta confinata alla vescica, senza conseguenze importanti per l'organismo.
Ma questa non è purtroppo la regola: per quanto in una percentuale di casi ridotta, possono infatti essere gravi, sino a richiedere un ricovero ospedaliero. In casi sfortunati può essere interessato il rene, con infezioni acute o croniche che possono causare danni irreversibili. Nel soggetto sano, le urine prelevate direttamente dalla vescica non contengono batteri. Durante la minzione spontanea avviene in genere una contaminazione delle urine, principalmente per contatto con le mucose del tratto più distale dell'uretra, canale che collega la vescica con l'esterno, e che è fisiologicamente colonizzata da batteri. La presenza di batteri nelle urine non è quindi sufficiente a far porre diagnosi di infezione urinaria. Nella pratica medica, per superare questo ostacolo, importante soprattutto nei casi asintomatici, si ricorre d'abitudine al cosiddetto conteggio batterico, in grado di discriminare contaminazione e batteriurie di reale significato clinico. In base ad un'ampia e consolidata esperienza si ritiene che, di massima, possa essere significativa la presenza di almeno 100.000 batteri per millimetro cubo di urina.

Delle seguenti affermazioni UNA sola NON CONSEGUE con quanto riferito nel testo:














La risposta corretta e' la '

tra i giovani le donne sono più esposte alle infezioni urinarie degli uomini

'.


9 di 94 Domande

Molto frequenti, soprattutto nelle donne, che in un 20 - 30% ne soffrono almeno una volta nella vita, le infezioni urinarie costituiscono un gruppo complesso di situazioni patologiche. Talora isolate, ma non di rado recidivanti o persistenti, sono spesso asintomatiche. Anche se sono sintomatiche e molto fastidiose, sono in genere prive di reale importanza clinica: nella maggioranza dei casi l'infezione resta confinata alla vescica, senza conseguenze importanti per l'organismo.
Ma questa non è purtroppo la regola: per quanto in una percentuale di casi ridotta, possono infatti essere gravi, sino a richiedere un ricovero ospedaliero. In casi sfortunati può essere interessato il rene, con infezioni acute o croniche che possono causare danni irreversibili. Nel soggetto sano, le urine prelevate direttamente dalla vescica non contengono batteri. Durante la minzione spontanea avviene in genere una contaminazione delle urine, principalmente per contatto con le mucose del tratto più distale dell'uretra, canale che collega la vescica con l'esterno, e che è fisiologicamente colonizzata da batteri. La presenza di batteri nelle urine non è quindi sufficiente a far porre diagnosi di infezione urinaria. Nella pratica medica, per superare questo ostacolo, importante soprattutto nei casi asintomatici, si ricorre d'abitudine al cosiddetto conteggio batterico, in grado di discriminare contaminazione e batteriurie di reale significato clinico. In base ad un'ampia e consolidata esperienza si ritiene che, di massima, possa essere significativa la presenza di almeno 100.000 batteri per millimetro cubo di urina.

Delle seguenti affermazioni UNA SOLA è IN ACCORDO con quanto espressamente riferito nel testo:














La risposta corretta e' la '

nonostante i progressi della medicina le infezioni urinarie continuano a costituire un problema di difficile soluzione

'.


10 di 94 Domande

Quale di questi personaggi è fuori luogo?














La risposta corretta e' la '

Churchill

'.


11 di 94 Domande

Dei cinque titoli proposti per lo scritto di Severino, individuate QUELLO CHE ESULA dai temi trattati:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di individuare il titolo che esula dai temi trattati nello scritto di Severino, e la risposta corretta è "non distruggiamo i templi degli dei". Questo titolo è fuori tema rispetto alle opere di Severino, il quale è noto per affrontare questioni di filosofia dell'essere, dell'eternità e della tecnica, piuttosto che temi legati alla religione o alla conservazione dei templi. Severino si concentra su argomenti come l'ontologia, l'essenza della verità e le implicazioni della tecnica sulla società moderna, analizzando concetti filosofici profondi e complessi. "Non distruggiamo i templi degli dei" suggerisce un'attenzione verso la preservazione del patrimonio culturale o religioso, un tema che non si allinea con le principali preoccupazioni filosofiche di Severino. Perciò, questo titolo si distingue chiaramente dagli altri, che più probabilmente riflettono le sue esplorazioni filosofiche.

12 di 94 Domande

Individuate il personaggio fuori-serie:














La risposta corretta e' la '

Paul Klee

'.


13 di 94 Domande

Erodoto, il padre della storiografia, racconta una storia interessante, per quanto piuttosto raccapricciante. Il re di Persia, Dario I, intendeva dare una lezione ai Greci residenti nel suo impero. Faceva parte dei costumi di questi ultimi cremare i loro morti. Dario “convocò - leggiamo in Erodoto - gli Elleni che si trovavano nel suo regno e chiese loro a qual prezzo erano disposti a mangiare i cadaveri dei loro genitori, e quelli risposero che non l’avrebbero fatto a nessun costo. Dopo di che, Dario chiamò gli Indi detti Collati, che mangiano i loro genitori, e chiese loro, alla presenza degli Elleni che capivano quanto veniva detto a mezzo di un interprete, a qual prezzo avrebbero accettato di bruciare i genitori morti e quelli, alzando grandi gridi di protesta, lo pregarono di non parlare così.”
Karl R. Popper, Il mito della cornice, Il Mulino, 1994

A questa citazione di Erodoto Popper fa seguire varie considerazioni che ne rilevano alcuni possibili significati e implicazioni. Dite quale tra quelle qui riportate si mostra indebitamente inserita, in quanto IN CONTRASTO con il senso del discorso:














La risposta corretta e' la '

tuttavia in ogni campo, a qualunque costo, è bene cercare di eliminare le differenze tra diverse posizioni, perchè solo di qui nascono i conflitti

'.


14 di 94 Domande

La realtà storica è unica, le diverse discipline e scienze operano su di essa, la interpretano e la rappresentano attraverso specifici linguaggi, artistici, tecnici, comuni, matematici, scientifici, musicali, filosofici. Dietro ogni linguaggio c'è un'epistemologia, una particolare struttura logica che coglie una prospettiva, un punto di vista, ma l'acquisizione dei diversi sistemi concettuali deve essere coerente. È solo l'unità delle prospettive che forma il patrimonio culturale, che consente di cogliere sistemi, connessioni e relazioni nel tutto.
Interdisciplinarità non significa allora fine delle discipline né annullamento delle differenze. Annullare una disciplina potrebbe comportare la riduzione di una parte della realtà.
L'interdisciplinarietà non è un complesso di conoscenze, è una metodologia, anche didattica, una forma mentis, un modo diverso non solo di costruire conoscenze e d'insegnare, ma anche di comprendere e di vivere la realtà, l'ambiente socio-culturale e storico-geografico che ci circonda. Uno dei più rilevanti problemi del nostro tempo è proprio 'la sintesi delle conoscenze', possibile solo in una visione interdisciplinare complessiva che riconduca anche le scienze e la tecnologia alla ricerca sull'uomo. La sintesi interdisciplinare non è mai una somma, né il risultato di esemplificazioni: è l'interazione di linguaggi diversi, tradotti, confrontati, interconnessi e armonizzati attraverso la scoperta di analogie e differenze.
La cultura della complessità si sviluppa in una difficile e sofferta dicotomia tra umanisti e scienziati, che non sembra ancora riuscire a conciliare la differenziazione e l'autonomizzazione con l'interconnessione sistemica.
Scienza e tecnologia debbono tornare a essere strumenti finalizzati all'uomo, alla sua felicità e libertà, per prevenire quella eliminazione della libertà personale, quella dittatura non più fisica, ma mentale, ipotizzata da George Orwell in 1984, attraverso il tentativo di rendere immortale il Grande Fratello. La scuola deve confrontarsi sulla dicotomia tra la cultura umanistica e quella scientifico-tecnologica, e i docenti non possono delegare ai singoli studenti il problema, rimasto insoluto all'interno del loro team, di far interagire linguaggi, significati, messaggi ed epistemologie. da L.Salvucci, I limiti delle discipline, Iter, IV, 13, 2001. Treccani

Tre le seguenti affermazioni UNA NON È STATA DEDOTTA dal testo di L.Salvucci:














La risposta corretta e' la '

la struttura logica è identica per tutti i linguaggi e in tutti gli approcci conoscitivi e proprio questa identità permette di operare un' armonizzazione senza appiattimenti

'.


15 di 94 Domande

La realtà storica è unica, le diverse discipline e scienze operano su di essa, la interpretano e la rappresentano attraverso specifici linguaggi, artistici, tecnici, comuni, matematici, scientifici, musicali, filosofici. Dietro ogni linguaggio c'è un'epistemologia, una particolare struttura logica che coglie una prospettiva, un punto di vista, ma l'acquisizione dei diversi sistemi concettuali deve essere coerente. È solo l'unità delle prospettive che forma il patrimonio culturale, che consente di cogliere sistemi, connessioni e relazioni nel tutto.
Interdisciplinarità non significa allora fine delle discipline né annullamento delle differenze. Annullare una disciplina potrebbe comportare la riduzione di una parte della realtà.
L'interdisciplinarietà non è un complesso di conoscenze, è una metodologia, anche didattica, una forma mentis, un modo diverso non solo di costruire conoscenze e d'insegnare, ma anche di comprendere e di vivere la realtà, l'ambiente socio-culturale e storico-geografico che ci circonda. Uno dei più rilevanti problemi del nostro tempo è proprio 'la sintesi delle conoscenze', possibile solo in una visione interdisciplinare complessiva che riconduca anche le scienze e la tecnologia alla ricerca sull'uomo. La sintesi interdisciplinare non è mai una somma, né il risultato di esemplificazioni: è l'interazione di linguaggi diversi, tradotti, confrontati, interconnessi e armonizzati attraverso la scoperta di analogie e differenze.
La cultura della complessità si sviluppa in una difficile e sofferta dicotomia tra umanisti e scienziati, che non sembra ancora riuscire a conciliare la differenziazione e l'autonomizzazione con l'interconnessione sistemica.
Scienza e tecnologia debbono tornare a essere strumenti finalizzati all'uomo, alla sua felicità e libertà, per prevenire quella eliminazione della libertà personale, quella dittatura non più fisica, ma mentale, ipotizzata da George Orwell in 1984, attraverso il tentativo di rendere immortale il Grande Fratello. La scuola deve confrontarsi sulla dicotomia tra la cultura umanistica e quella scientifico-tecnologica, e i docenti non possono delegare ai singoli studenti il problema, rimasto insoluto all'interno del loro team, di far interagire linguaggi, significati, messaggi ed epistemologie. da L.Salvucci, I limiti delle discipline, Iter, IV, 13, 2001. Treccani

UNA SOLA delle seguenti affermazioni può essere dedotta dal testo di Salvucci:














La risposta corretta e' la '

differenziazione e autonomizzazione possono essere conciliate ed è interesse di tutti che si lavori in questa direzione

'.


16 di 94 Domande

La realtà storica è unica, le diverse discipline e scienze operano su di essa, la interpretano e la rappresentano attraverso specifici linguaggi, artistici, tecnici, comuni, matematici, scientifici, musicali, filosofici. Dietro ogni linguaggio c'è un'epistemologia, una particolare struttura logica che coglie una prospettiva, un punto di vista, ma l'acquisizione dei diversi sistemi concettuali deve essere coerente. È solo l'unità delle prospettive che forma il patrimonio culturale, che consente di cogliere sistemi, connessioni e relazioni nel tutto.
Interdisciplinarità non significa allora fine delle discipline né annullamento delle differenze. Annullare una disciplina potrebbe comportare la riduzione di una parte della realtà.
L'interdisciplinarietà non è un complesso di conoscenze, è una metodologia, anche didattica, una forma mentis, un modo diverso non solo di costruire conoscenze e d'insegnare, ma anche di comprendere e di vivere la realtà, l'ambiente socio-culturale e storico-geografico che ci circonda. Uno dei più rilevanti problemi del nostro tempo è proprio 'la sintesi delle conoscenze', possibile solo in una visione interdisciplinare complessiva che riconduca anche le scienze e la tecnologia alla ricerca sull'uomo. La sintesi interdisciplinare non è mai una somma, né il risultato di esemplificazioni: è l'interazione di linguaggi diversi, tradotti, confrontati, interconnessi e armonizzati attraverso la scoperta di analogie e differenze.
La cultura della complessità si sviluppa in una difficile e sofferta dicotomia tra umanisti e scienziati, che non sembra ancora riuscire a conciliare la differenziazione e l'autonomizzazione con l'interconnessione sistemica.
Scienza e tecnologia debbono tornare a essere strumenti finalizzati all'uomo, alla sua felicità e libertà, per prevenire quella eliminazione della libertà personale, quella dittatura non più fisica, ma mentale, ipotizzata da George Orwell in 1984, attraverso il tentativo di rendere immortale il Grande Fratello. La scuola deve confrontarsi sulla dicotomia tra la cultura umanistica e quella scientifico-tecnologica, e i docenti non possono delegare ai singoli studenti il problema, rimasto insoluto all'interno del loro team, di far interagire linguaggi, significati, messaggi ed epistemologie. da L.Salvucci, I limiti delle discipline, Iter, IV, 13, 2001. Treccani

Tra le spiegazioni del significato delle parole qui riportate e sottolineate nel testo UNA E? INESATTA:














La risposta corretta e' la '

epistemologia : analisi delle strutture della realtà

'.


17 di 94 Domande

Quale tra i seguenti importanti restauri, di cui hanno ampiamente parlato i mass media, è stato l'ULTIMO COMPLETATO?














La risposta corretta e' la '

La cappella degli Scrovegni (Padova)

'.


18 di 94 Domande

MAL DI TEST
«Il suo colore preferito?», chiede una delle tante domande del test. (...)
I questionari, d'ogni genere, si moltiplicano e arrivano da ogni parte; (...). Non è il caso di deplorare il fenomeno con la patetica predica sulla parcellizzazione della vita e dell'individuo nella società contemporanea; rispondere a test era un gioco non disdegnato da scrittori come Proust e Thomas Mann, che è difficile accusare di superficialità. (...) Anche se le domande sono numerose, si pensa di sbrigarle rapidamente, sia perché le risposte devono essere telegrafiche sia perché si è persuasi di avere idee, opinioni, gusti, convinzioni, amori, odi, pensieri. (...)
Ma invece, sin dai primi passi, si annaspa. Come si fa a indicare il poeta preferito? Leopardi o Baudelaire? Già in quest'alternativa c'è una violenza invadente, o forse questa è una nobile scusa per la propria irresolutezza. Anche considerando - ma è un modo per trarsi un po' d'impaccio - fuori categoria Dante o Shakespeare, come autori per i quali la definizione di poeta è troppo restrittiva, altri si affollano subito, legittimi e imperiosi; lasciar fuori Petrarca è un disagio troppo grande, (...)
E gli scrittori? Due - indiscutibili - sono due non scrittori, due entità sovrapersonali e plurime, lo Spirito Santo e Omero, se è vero che hanno scritto la Bibbia e l'Iliade e l'Odissea. Ma gli altri? E subito una gran confusione, come in certi pasticci sentimentali in cui si finisce per non sapere chi si ama di più e non si sa che pesci pigliare. (...)
Sino a questo punto si tratta, tutt'al più, di una patologica indecisione critica o di una incoercibile ma felice vocazione poligamica; forse è bene non saper scegliere fra chi si ama, è certo giusto non scegliere tra i propri figli, anche se ne hanno cento come Priamo. Le cose saranno certo più chiare per quel che riguarda non la finzione letteraria, bensì la vita, la realtà; uno saprà certo dire cosa ama, odia, tiene o desidera di più, i luoghi che preferisce e quelli che aborre. (...)
Man mano che si prosegue nel questionario, si è risucchiati in un vortice di incertezza; non sono tanto le idee, i gusti, le predilezioni a traballare, quanto lo stesso io chiamato a declinarli, che si sente improvvisamente astratto, irreale (...) Come si può dunque osare indicare, nella risposta alla domanda numero 16, il tratto principale del proprio carattere, se quelle botte e risposte fanno anzitutto dubitare di avere un carattere? L'io si frantuma e le sue qualità svaporano.
Non si può farne una colpa alla computerizzazione che governa il mondo. Quella logica non snatura la vita, come protestano i nostalgici del buon tempo antico, ma ne dice forse la verità, mette a nudo il meccano di cui siamo fatti (...)
Il gesto di narrare crea, finge e costruisce un'identità, mentre chi risponde ai test sente di perderla, come un accusato dinanzi al poliziotto o al giudice che lo interroga.
Claudio Magris, Utopia e disincanto, Garzanti, 2001, p.301 e sgg.

UNA SOLA delle osservazioni sullo scritto di Magris è correttamente DEDOTTA dal testo. Quale?














La risposta corretta e' la '

Se è difficile scegliere tra le letture predilette, non lo è meno scegliere tra le persone, gli oggetti e gli eventi in mezzo a cui viviamo

'.


19 di 94 Domande

MAL DI TEST
«Il suo colore preferito?», chiede una delle tante domande del test. (...)
I questionari, d'ogni genere, si moltiplicano e arrivano da ogni parte; (...). Non è il caso di deplorare il fenomeno con la patetica predica sulla parcellizzazione della vita e dell'individuo nella società contemporanea; rispondere a test era un gioco non disdegnato da scrittori come Proust e Thomas Mann, che è difficile accusare di superficialità. (...) Anche se le domande sono numerose, si pensa di sbrigarle rapidamente, sia perché le risposte devono essere telegrafiche sia perché si è persuasi di avere idee, opinioni, gusti, convinzioni, amori, odi, pensieri. (...)
Ma invece, sin dai primi passi, si annaspa. Come si fa a indicare il poeta preferito? Leopardi o Baudelaire? Già in quest'alternativa c'è una violenza invadente, o forse questa è una nobile scusa per la propria irresolutezza. Anche considerando - ma è un modo per trarsi un po' d'impaccio - fuori categoria Dante o Shakespeare, come autori per i quali la definizione di poeta è troppo restrittiva, altri si affollano subito, legittimi e imperiosi; lasciar fuori Petrarca è un disagio troppo grande, (...)
E gli scrittori? Due - indiscutibili - sono due non scrittori, due entità sovrapersonali e plurime, lo Spirito Santo e Omero, se è vero che hanno scritto la Bibbia e l'Iliade e l'Odissea. Ma gli altri? E subito una gran confusione, come in certi pasticci sentimentali in cui si finisce per non sapere chi si ama di più e non si sa che pesci pigliare. (...)
Sino a questo punto si tratta, tutt'al più, di una patologica indecisione critica o di una incoercibile ma felice vocazione poligamica; forse è bene non saper scegliere fra chi si ama, è certo giusto non scegliere tra i propri figli, anche se ne hanno cento come Priamo. Le cose saranno certo più chiare per quel che riguarda non la finzione letteraria, bensì la vita, la realtà; uno saprà certo dire cosa ama, odia, tiene o desidera di più, i luoghi che preferisce e quelli che aborre. (...)
Man mano che si prosegue nel questionario, si è risucchiati in un vortice di incertezza; non sono tanto le idee, i gusti, le predilezioni a traballare, quanto lo stesso io chiamato a declinarli, che si sente improvvisamente astratto, irreale (...) Come si può dunque osare indicare, nella risposta alla domanda numero 16, il tratto principale del proprio carattere, se quelle botte e risposte fanno anzitutto dubitare di avere un carattere? L'io si frantuma e le sue qualità svaporano.
Non si può farne una colpa alla computerizzazione che governa il mondo. Quella logica non snatura la vita, come protestano i nostalgici del buon tempo antico, ma ne dice forse la verità, mette a nudo il meccano di cui siamo fatti (...)
Il gesto di narrare crea, finge e costruisce un'identità, mentre chi risponde ai test sente di perderla, come un accusato dinanzi al poliziotto o al giudice che lo interroga.
Claudio Magris, Utopia e disincanto, Garzanti, 2001, p.301 e sgg.

Individuate la considerazione che NON TROVA CONFERMA nello scritto di Magris:














La risposta corretta e' la '

se i test hanno l' effetto di creare una confusione mentale e affettiva in chi era ben sicuro di sè, la loro attendibilità sarà molto limitata

'.


20 di 94 Domande

MAL DI TEST
«Il suo colore preferito?», chiede una delle tante domande del test. (...)
I questionari, d'ogni genere, si moltiplicano e arrivano da ogni parte; (...). Non è il caso di deplorare il fenomeno con la patetica predica sulla parcellizzazione della vita e dell'individuo nella società contemporanea; rispondere a test era un gioco non disdegnato da scrittori come Proust e Thomas Mann, che è difficile accusare di superficialità. (...) Anche se le domande sono numerose, si pensa di sbrigarle rapidamente, sia perché le risposte devono essere telegrafiche sia perché si è persuasi di avere idee, opinioni, gusti, convinzioni, amori, odi, pensieri. (...)
Ma invece, sin dai primi passi, si annaspa. Come si fa a indicare il poeta preferito? Leopardi o Baudelaire? Già in quest'alternativa c'è una violenza invadente, o forse questa è una nobile scusa per la propria irresolutezza. Anche considerando - ma è un modo per trarsi un po' d'impaccio - fuori categoria Dante o Shakespeare, come autori per i quali la definizione di poeta è troppo restrittiva, altri si affollano subito, legittimi e imperiosi; lasciar fuori Petrarca è un disagio troppo grande, (...)
E gli scrittori? Due - indiscutibili - sono due non scrittori, due entità sovrapersonali e plurime, lo Spirito Santo e Omero, se è vero che hanno scritto la Bibbia e l'Iliade e l'Odissea. Ma gli altri? E subito una gran confusione, come in certi pasticci sentimentali in cui si finisce per non sapere chi si ama di più e non si sa che pesci pigliare. (...)
Sino a questo punto si tratta, tutt'al più, di una patologica indecisione critica o di una incoercibile ma felice vocazione poligamica; forse è bene non saper scegliere fra chi si ama, è certo giusto non scegliere tra i propri figli, anche se ne hanno cento come Priamo. Le cose saranno certo più chiare per quel che riguarda non la finzione letteraria, bensì la vita, la realtà; uno saprà certo dire cosa ama, odia, tiene o desidera di più, i luoghi che preferisce e quelli che aborre. (...)
Man mano che si prosegue nel questionario, si è risucchiati in un vortice di incertezza; non sono tanto le idee, i gusti, le predilezioni a traballare, quanto lo stesso io chiamato a declinarli, che si sente improvvisamente astratto, irreale (...) Come si può dunque osare indicare, nella risposta alla domanda numero 16, il tratto principale del proprio carattere, se quelle botte e risposte fanno anzitutto dubitare di avere un carattere? L'io si frantuma e le sue qualità svaporano.
Non si può farne una colpa alla computerizzazione che governa il mondo. Quella logica non snatura la vita, come protestano i nostalgici del buon tempo antico, ma ne dice forse la verità, mette a nudo il meccano di cui siamo fatti (...)
Il gesto di narrare crea, finge e costruisce un'identità, mentre chi risponde ai test sente di perderla, come un accusato dinanzi al poliziotto o al giudice che lo interroga.
Claudio Magris, Utopia e disincanto, Garzanti, 2001, p.301 e sgg.

Il titolo originale dello scritto (di cui è stata citata qui una parte) è spiritoso: Mal di test. Qual è L'UNICO DEI TITOLI sotto elencati che potremmo dare alla selezione che ne è stata fatta?














La risposta corretta e' la '

I TEST: UNO SPECCHIO RIVELATORE

'.


21 di 94 Domande

Una delle componenti del moderno _________ è __________(la dottrina secondo cui la verità è relativa al nostro ambiente intellettuale, ambiente che si suppone determini in qualche modo la cornice all’interno della quale siano in grado di pensare: che la verità possa cambiare da una cornice all’altra) e, in particolare, la dottrina che sostiene l’impossibilità della reciproca comprensione tra differenti culture, generazioni, o periodi storici - anche all’interno della scienza, e persino della fisica.
Karl R. Popper, Il mito della cornice, Il Mulino, 1994

Scegliete la coppia che, nell’ordine, completa il senso della frase di Popper:














La risposta corretta e' la '

irrazionalismo, il relativismo

'.


22 di 94 Domande

16 ottobre 1907
I nemici delle vaccinazioni - anche questa è una professione - hanno detto … che a Vienna non è scoppiato il vaiolo, ma un’epidemia da vaccino. Ora, anche loro sanno valutare il valore della profilassi, ma la loro prudenza è un po’ esagerata: si prendono il vaiolo per proteggersi dal vaccino.
Karl Kraus, Aforismi in forma di diario, T.E.N. 1993

UNA sola, tra le seguenti affermazioni, NON È CONFORME, nel tono e nella sostanza, alle sarcastiche osservazioni di Kraus (1874-1936):














La risposta corretta e' la '

la prudenza non è mai troppa quando si tratta di servirsi di ritrovati non ancora ben sperimentati, ed è saggio chi tiene presente l' antico adagio: a volte il rimedio è peggiore del male

'.


23 di 94 Domande

16 ottobre 1907
I nemici delle vaccinazioni - anche questa è una professione - hanno detto … che a Vienna non è scoppiato il vaiolo, ma un’epidemia da vaccino. Ora, anche loro sanno valutare il valore della profilassi, ma la loro prudenza è un po’ esagerata: si prendono il vaiolo per proteggersi dal vaccino.
Karl Kraus, Aforismi in forma di diario, T.E.N. 1993

Tra le seguenti informazioni su Karl Kraus (1874-1936) individuate quella che, sulla base delle notizie che qui vi sono state fornite, NON può ESSERE veritiera :














La risposta corretta e' la '

Karl Kraus, particolarmente interessato alla medicina, comprese immediatamente l' importanza della vaccinazione antipolio

'.


24 di 94 Domande

Tutti i cani sono fedeli e tutti gli animali fedeli sono mammiferi.
Alcuni mammiferi possono passeggiare sui tetti.
Dunque
Una sola delle deduzioni qui elencate completa correttamente il sillogismo:














La risposta corretta e' la '

non è impossibile che alcuni cani possano passeggiare sui tetti

'.


25 di 94 Domande

Joyce : Dublino = X : Lubecca = Bulgakov : Y

Quale delle coppie di parole proposte completa correttamente l' uguaglianza?














La risposta corretta e' la '

X = Th. Mann Y = Mosca

'.


26 di 94 Domande

L' ischio si trova:














La risposta corretta e' la '

nella cintura pelvica

'.


27 di 94 Domande

La struttura dell' occhio utile a variare la quantità di luce che entra è:














La risposta corretta e' la '

l' iride

'.


28 di 94 Domande

Lo schema rappresenta:

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La risposta corretta è la D
Lo schema rappresenta: la ricombinazione degli alleli dei genitori nei figli. È corretto perché durante la meiosi i cromosomi omologhi si appaiano e possono scambiarsi segmenti mediante crossing-over, generando nuove combinazioni alleliche, e assortiscono indipendentemente secondo la seconda legge di Mendel, producendo gameti diversi. Alla fecondazione, la fusione casuale di gameti materni e paterni ricompone coppie alleliche in combinazioni ulteriori, determinando i genotipi dei figli. Uno schema tipico evidenzia quadrati di Punnett o cromatidi con scambi, mostrando come da genotipi parentali derivino più combinazioni nei discendenti. Questo processo è la base della variabilità genetica e spiega fenotipi non identici ai genitori pur nel rispetto delle proporzioni mendeliane quando i geni non sono strettamente associati. Non si tratta di replicazione del DNA o di mutazioni de novo, ma del rimescolamento delle varianti alleliche già presenti nei genitori.

29 di 94 Domande

L' unità di misura della quantità di energia contenuta negli alimenti è:














La risposta corretta e' la '

il kilojoule

'.


30 di 94 Domande

Si analizza la composizione nucleotidica di 5 campioni di DNA e si ottengono i risultati sotto indicati. In quale caso si è certamente verificato un errore nell' analisi?














La risposta corretta è la B
Nel quesito “Si analizza la composizione nucleotidica di 5 campioni di DNA e si ottengono i risultati sotto indicati. In quale caso si è certamente verificato un errore nell’analisi?” la risposta corretta è: 30% citosina, 30% adenina, 20% guanina, 20% timina. Nel DNA bicatenario valgono le regole di Chargaff: la complementarità imporre che %A = %T e %C = %G, poiché A si appaia con T e C con G; inoltre le percentuali complessive devono sommare a 100%. Il profilo indicato viola chiaramente queste uguaglianze (A 30% ≠ T 20% e C 30% ≠ G 20%), quindi non è compatibile con DNA a doppia elica correttamente analizzato. È possibile che la GC% vari tra campioni, ma le coppie complementari restano sempre uguali in dsDNA. Un’asimmetria così marcata potrebbe emergere solo in DNA a singolo filamento o in presenza di errori tecnici; dato che il contesto è l’analisi standard di DNA, la conclusione è che c’è stato un errore nell’analisi.

31 di 94 Domande

Una cellula dello stomaco produce pepsina e non insulina perchè:














La risposta corretta e' la '

sono attivi solo i geni per la produzione di pepsina

'.


32 di 94 Domande

Dal mesoderma si sviluppano:














La risposta corretta e' la '

il sangue e i muscoli

'.


33 di 94 Domande

La presenza del flusso mestruale:














La risposta corretta è la E
La presenza del flusso mestruale: indica che non è avvenuta fecondazione. Il mestruo è la desquamazione dell’endometrio dovuta al brusco calo di progesterone ed estrogeni che segue la regressione del corpo luteo quando l’ovocita non viene fecondato o, soprattutto, quando non avviene impianto; in assenza di embrione vitale non viene prodotta hCG, l’ormone che mantiene il corpo luteo e i livelli di progesterone. Se invece fecondazione e impianto avvengono, il trofoblasto secerne hCG, il corpo luteo persiste, l’endometrio resta secretivo e il flusso mestruale è inibito. Eventuali perdite ematiche in gravidanza precoce (spotting o “sanguinamento da impianto”) non sono un vero ciclo mestruale.

34 di 94 Domande

Responsabile dei movimenti della muscolatura dell' intestino è:














La risposta corretta è la A
I movimenti della muscolatura intestinale (peristalsi, segmentazione, attività propulsiva e di rimescolamento) sono controllati da un circuito nervoso involontario: il sistema nervoso autonomo. Il protagonista diretto è il sistema nervoso enterico, costituito dai plessi mienterico (di Auerbach) e sottomucoso (di Meissner), che fa parte dell’autonomico e può funzionare in larga misura indipendentemente dal sistema nervoso centrale. Il plesso mienterico coordina la motilità attraverso il riflesso peristaltico: a monte dello stimolo meccanico o chimico si ha contrazione mediata da neuroni eccitatori colinergici (acetilcolina) e tachichininergici, mentre a valle si verifica rilasciamento mediato da neuroni inibitori nitrergici e VIPergici (ossido nitrico e VIP), consentendo la progressione del contenuto. L’attività del sistema enterico è modulata dall’innervazione estrinseca autonomica: la parasimpatica (vagale e pelvica) potenzia tono e peristalsi, riduce il tono degli sfinteri e favorisce la secrezione; la simpatica, tramite noradrenalina, inibisce la motilità e aumenta il tono sfinteriale. Le cellule interstiziali di Cajal agiscono da “pacemaker” generando onde lente che, in presenza di input eccitatori, si trasformano in potenziali a punta capaci di indurre contrazioni della muscolatura liscia. Ormoni intestinali e mediatori locali (per es. motilina, serotonina, CCK) modulano ulteriormente il risultato finale, ma il controllo nervoso autonomico rimane il meccanismo cardine. Nel contesto clinico, questa fisiologia spiega vari quadri: farmaci anticolinergici e oppioidi riducono la motilità causando stipsi o ileo; i procinetici che aumentano il tono colinergico o attivano i recettori della motilina favoriscono la peristalsi; un’eccessiva attivazione simpatica post-chirurgica contribuisce all’ileo paralitico. Nella malattia di Hirschsprung, l’assenza di gangli enterici in un tratto di colon abolisce il controllo autonomico locale, con ostruzione funzionale e megacolon. La neuropatia autonomica diabetica e le disfunzioni dell’asse intestino-cervello possono generare dismotilità e sintomi come stipsi o diarrea. In sintesi, poiché la muscolatura intestinale è liscia e involontaria, la sua contrazione coordinata dipende dal sistema nervoso autonomo, in particolare dalla rete enterica che integra stimoli locali ed extrinseci per regolare il transito intestinale.

35 di 94 Domande

Il plasma di un donatore di sangue, sottoposto ad analisi di laboratorio, risulta contenere anticorpi anti-A e anticorpi anti-B. Il gruppo sanguigno di questo individuo è:














La risposta corretta e' la '

0

'.


36 di 94 Domande

Un individuo arriva in ospedale con un livello molto elevato di glucosio nel sangue e nelle urine. Il problema che presenta può essere legato a:














La risposta corretta e' la '

insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas

'.


37 di 94 Domande

Lo schema rappresenta la circolazione del sangue tra cuore, polmoni e cellule del corpo. Le strutture in cui avvengono gli scambi gassosi tra il sangue e l' ambiente esterno sono:

product image













La risposta corretta è la E
Lo schema rappresenta la circolazione del sangue tra cuore, polmoni e cellule del corpo; le strutture in cui avvengono gli scambi gassosi tra il sangue e l’ambiente esterno sono 5 e 6. In un diagramma di fisiologia circolatoria questi numeri identificano gli alveoli polmonari e i capillari che li avvolgono, unico sito in cui il sangue è a contatto funzionale con l’aria atmosferica ventilata. Qui la barriera emato-alveolare, sottilissima (epitelio alveolare, membrane basali fuse ed endotelio capillare), consente la diffusione di O2 nel sangue e di CO2 verso l’aria alveolare secondo i gradienti di pressione parziale. La ventilazione rinnova l’aria negli alveoli mantenendo i gradienti, mentre la perfusione capillare assicura il trasporto dei gas legati in gran parte all’emoglobina. Al contrario, i capillari sistemici scambiano gas solo con i tessuti (ambiente interno), non con l’esterno, e quindi altre strutture nello schema non possono essere la risposta corretta.

38 di 94 Domande

Funzione del tubulo renale è:














La risposta corretta e' la '

essere sede del riassorbimento

'.


39 di 94 Domande

Il grafico rappresenta il processo della digestione chimica di zuccheri, proteine e grassi lungo il tubo digerente, qui suddiviso in 5 settori uguali. Gli enzimi secreti dal pancreas entrano nel settore:

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La risposta corretta è la C
Gli enzimi secreti dal pancreas entrano nel settore 4. Il succo pancreatico esocrino, ricco di amilasi, lipasi (con colipasi), proteasi (tripsina, chimotripsina, elastasi) e nucleasi oltre a bicarbonato, viene riversato nel duodeno tramite il dotto pancreatico maggiore alla papilla duodenale maggiore (ampolla di Vater), regolata dallo sfintere di Oddi. L’arrivo del chimo acido dallo stomaco stimola secretina (bicarbonato) e CCK (enzimi e flusso biliare), creando il pH ottimale e l’emulsione necessaria per l’azione enzimatica. Nel modello a 5 settori del tubo digerente, dopo bocca/esofago e stomaco, il duodeno occupa il quarto tratto, punto di ingresso dei succhi pancreatici e della bile. Qui inizia la gran parte della digestione chimica di carboidrati, proteine e lipidi, mentre in bocca e stomaco avvengono fasi limitate e nel colon non vengono aggiunti enzimi digestivi.

40 di 94 Domande

In una razza di cani il carattere “assenza di pelo” è dovuto al genotipo eterozigote Hh. I cani con pelo normale sono omozigoti recessivi (hh); il genotipo omozigote dominante (HH) è letale e gli individui nascono morti. Dall’incrocio tra due cani mancanti di pelo, con quale frequenza si hanno cuccioli mancanti di pelo, sul totale dei cuccioli nati vivi?














La risposta corretta e' la '

2/3

'.


41 di 94 Domande

La figura rappresenta l’albero genealogico che riguarda l’ereditarietà dei gruppi sanguigni in una famiglia. Quali potranno essere i gruppi sanguigni dei nipoti?

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La risposta corretta è la C
La figura rappresenta l’albero genealogico che riguarda l’ereditarietà dei gruppi sanguigni in una famiglia: quali potranno essere i gruppi sanguigni dei nipoti? La risposta corretta è: A, B, AB, 0. Nel sistema AB0 gli alleli IA e IB sono codominanti mentre i è recessivo. Un nonno AB (genotipo IAIB) e una nonna 0 (ii) generano figli solo A (IAi) o B (IBi). Se due di questi figli, uno A (AO) e uno B (BO), hanno a loro volta figli insieme, l’incrocio AO x BO produce quattro genotipi in uguale probabilità: IAIB (gruppo AB), IAi (A), IBi (B), ii (0). Di conseguenza, tra i nipoti sono possibili tutti e quattro i gruppi sanguigni A, B, AB e 0.

42 di 94 Domande

Nei gatti domestici i geni per il colore nero (XN) e giallo (XG) sono situati ciascuno su un cromosoma X.
I gatti di sesso femminile possono avere il pelo di colore nero o giallo o a macchie nere e gialle, detto “a corazza di tartaruga”. I gatti di sesso maschile hanno normalmente il pelo di colore nero o di colore giallo, ma occasionalmente – se pur raramente – nascono gatti maschi con pelo “a corazza di tartaruga”. In tale caso il loro genotipo sarà:














La risposta corretta e' la '

XNXGY

'.


43 di 94 Domande

Un batterio che produce insulina umana:














La risposta corretta e' la '

contiene un gene estraneo e lo esprime

'.


44 di 94 Domande

Il valore minimo del numero di ossidazione del carbonio è:














La risposta corretta è la E
Il valore minimo del numero di ossidazione del carbonio è -4. Questo valore si verifica quando il carbonio forma un legame con un elemento più elettronegativo, come l'idrogeno, in cui il carbonio acquista elettroni. Un esempio classico è il metano (CH₄), dove il carbonio è legato a quattro atomi di idrogeno. In questo composto, il carbonio assume un numero di ossidazione di -4 perché ciascun legame C-H è considerato come un trasferimento parziale di elettroni dall'idrogeno al carbonio. Questo è il valore più basso che il numero di ossidazione del carbonio può raggiungere, poiché non ci sono altri elementi meno elettronegativi dell'idrogeno con cui il carbonio possa formare legami. Al contrario, il numero di ossidazione massimo del carbonio è +4, come si osserva nel diossido di carbonio (CO₂), dove il carbonio è legato a due atomi di ossigeno, un elemento molto più elettronegativo.

45 di 94 Domande

“Nel tratto gastrointestinale le proteine vengono idrolizzate enzimaticamente negli aminoacidi costituenti. Quando le proteine entrano nello stomaco, esse stimolano la secrezione dell’ormone gastrina, che a sua volta promuove la secrezione dell’acido cloridrico da parte delle cellule parietali delle ghiandole gastriche; il succo gastrico ha un pH che va da 1,5 a 2,5; questo valore è responsabile della potente azione antisettica del succo gastrico, e della sua azione denaturante sulle proteine globulari, che rende più accessibili all’azione enzimatica i legami peptidici interni delle proteine stesse”.
Quale delle seguenti affermazioni N O N può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

La gastrina rilascia acido cloridrico

'.


46 di 94 Domande

“Gli animali superiori non sono in grado di sintetizzare alcuni aminoacidi, che per essi risultano quindi essenziali, cioè da assumere necessariamente dall'esterno; l'impossibilità di sintetizzare gli aminoacidi essenziali è legata alla mancanza, negli animali superiori, di alcuni enzimi necessari a tali sintesi; le più complesse delle vie che portano alla formazione di aminoacidi essenziali sono quelle che portano a fenilalanina, triptofano e istidina, che presentano nelle loro molecole anelli benzenici od eterociclici; la sintesi di questi anelli, in particolare dei due anelli condensati del triptofano, richiede numerosi passaggi enzimatici piuttosto complicati”.
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Le vie metaboliche che portano alla sintesi di anelli benzenici od eterociclici sono in genere piuttosto complesse

'.


47 di 94 Domande

“Gli enzimi hanno un pH ottimale caratteristico, al quale la loro attività è massima; a pH ottimale i gruppi donatori o accettori di protoni nel sito catalitico dell’enzima si trovano nelle migliori condizioni di ionizzazione. Il pH ottimale di un enzima non è necessariamente identico al pH del suo ambiente naturale, il quale può essere anche abbastanza più alto o abbastanza più basso. L’attività catalitica degli enzimi può perciò essere regolata variando il pH dell’ambiente circostante”.
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Variando il pH, l'attività dell' enzima varia

'.


48 di 94 Domande

“Quando si aggiunge gradualmente una base ad una soluzione di un acido, il pH della soluzione aumenta gradualmente; se si riportano su di un grafico i valori del pH (ordinate) in funzione della quantità di base aggiunta (ascisse), la pendenza della curva così ottenuta risulta massima in corrispondenza del punto di equivalenza, dove l’acido è completamente neutralizzato. Questa parte del grafico in cui la pendenza è maggiore è chiamata punto di fine neutralizzazione, e l’intera operazione di aggiunta della base e di determinazione del punto di fine neutralizzazione è detta titolazione.”
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la E
La curva descritta nel brano è crescente. La spiegazione fornita nel brano indica che il pH della soluzione aumenta gradualmente quando si aggiunge una base a una soluzione acida, il che implica che la curva del pH in funzione della quantità di base aggiunta è crescente. Questo comportamento è tipico delle curve di titolazione acido-base, dove l'aggiunta di una base porta a un aumento del pH fino al punto di equivalenza, momento in cui l'acido è completamente neutralizzato. La pendenza massima della curva al punto di equivalenza conferma che la curva è crescente, poiché un aumento della pendenza indica un incremento più rapido del pH rispetto alla quantità di base aggiunta. Pertanto, l'affermazione che la curva è crescente è coerente con il comportamento descritto nel brano.

49 di 94 Domande

“Quando si aggiunge NaF ad una soluzione acquosa non satura di CaF2 (sale poco solubile), si ha un notevole aumento della concentrazione degli ioni fluoruro; in tal modo il prodotto della concentrazione degli ioni calcio per il quadrato della concentrazione degli ioni fluoruro cresce, fino a superare il valore del prodotto di solubilità di CaF2. Per ristabilire l’equilibrio, alcuni degli ioni calcio si uniscono ad una quantità stechiometricamente equivalente di ioni fluoruro, per formare fluoruro di calcio solido, che precipita.”
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale affermazione possa essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è che "Se il prodotto di solubilità di CaF₂ viene superato, l’equilibrio si ristabilisce mediante la combinazione di ioni calcio e fluoruro nel rapporto stechiometrico 1:2". Questa risposta è corretta perché il brano descrive il fenomeno della precipitazione del fluoruro di calcio quando la concentrazione di ioni fluoruro aumenta a causa dell'aggiunta di NaF, portando il prodotto delle concentrazioni ioniche a superare il prodotto di solubilità (Kps) di CaF₂. In una soluzione satura, l'equilibrio di solubilità è descritto dall'equazione Kps = [Ca²⁺][F⁻]². Quando l'equilibrio viene disturbato e il prodotto delle concentrazioni ioniche supera il Kps, si verifica la precipitazione del solido CaF₂ per ristabilire l'equilibrio, rimuovendo ioni calcio e fluoruro dalla soluzione nel rapporto stechiometrico 1:2, come indicato dalla formula chimica CaF₂. Questo processo di precipitazione continua fino a quando il prodotto delle concentrazioni ioniche non torna al valore del Kps, ristabilendo l'equilibrio di solubilità.

50 di 94 Domande

Quando la tensione di vapore diventa uguale alla pressione esterna, un liquido:














La risposta corretta è la E
Quando la tensione di vapore diventa uguale alla pressione esterna, un liquido bolle. Questo fenomeno si verifica perché la tensione di vapore rappresenta la pressione esercitata dalle molecole di un liquido che evaporano e raggiungono l'equilibrio con la fase gassosa sovrastante. Quando questa tensione di vapore eguaglia la pressione esterna, le molecole del liquido hanno abbastanza energia cinetica per superare le forze di coesione e passare allo stato gassoso in modo continuo e non solo dalla superficie, ma da tutto il volume del liquido. Questo processo è noto come ebollizione e avviene a una temperatura specifica per ogni sostanza, definita come punto di ebollizione. Durante l'ebollizione, la temperatura del liquido rimane costante finché tutto il liquido non è passato allo stato gassoso, poiché l'energia termica fornita viene utilizzata per rompere le forze intermolecolari piuttosto che aumentare la temperatura.

51 di 94 Domande

Sono stati ottenuti, con quattro differenti metodi, quattro campioni di un ossido di azoto; la percentuale in peso di azoto risulta essere la stessa in ognuno dei quattro campioni. Ciò costituisce una prova della legge:














La risposta corretta è la B
La domanda è: "Sono stati ottenuti, con quattro differenti metodi, quattro campioni di un ossido di azoto; la percentuale in peso di azoto risulta essere la stessa in ognuno dei quattro campioni. Ciò costituisce una prova della legge delle proporzioni definite." La risposta corretta è "delle proporzioni definite". Questa legge, formulata da Joseph Proust, afferma che un composto chimico puro è costituito dagli stessi elementi combinati nello stesso rapporto di massa indipendentemente dalla sua origine o dal metodo di preparazione. Nel contesto della domanda, poiché i quattro campioni di ossido di azoto mostrano la stessa percentuale in peso di azoto, si dimostra che gli ossidi di azoto in questione sono composti chimici puri con una composizione definita e costante. Questo è in linea con la legge delle proporzioni definite, che garantisce che ogni composto ha una composizione fissa e invariabile, confermando che la percentuale di azoto è una caratteristica intrinseca del composto, indipendentemente dai metodi di sintesi utilizzati.

52 di 94 Domande

Quante sono le fasi in un sistema costituito da un cubetto di ghiaccio, che galleggia in una soluzione acquosa di cloruro di calcio, in presenza del sale solido, e di aria in cui sono state immesse notevoli quantità di gas ossido di carbonio e di gas acido solfidrico?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quante sono le fasi in un sistema costituito da un cubetto di ghiaccio, che galleggia in una soluzione acquosa di cloruro di calcio, in presenza del sale solido, e di aria in cui sono state immesse notevoli quantità di gas ossido di carbonio e di gas acido solfidrico, e la risposta corretta è 4. In questo sistema, le fasi distinte sono: il ghiaccio (fase solida di acqua), la soluzione acquosa di cloruro di calcio (fase liquida), il sale solido di cloruro di calcio non disciolto (altra fase solida) e l'aria arricchita con gas ossido di carbonio e acido solfidrico (fase gassosa). Ogni fase è definita come una porzione omogenea del sistema che ha proprietà fisiche e chimiche uniformi. Il ghiaccio è una fase solida separata dalla soluzione liquida perché non si scioglie completamente, mentre il cloruro di calcio solido è un'altra fase solida perché non tutto il sale si dissolve nella soluzione. Infine, l'aria con i gas disciolti rappresenta la fase gassosa, completando così le quattro fasi distinte del sistema.

53 di 94 Domande

A parità di temperatura, l’energia cinetica posseduta dalle particelle di un gas rispetto a quelle di un liquido è:














La risposta corretta è la E
A parità di temperatura, l'energia cinetica posseduta dalle particelle di un gas rispetto a quelle di un liquido è molto più alta. Questo avviene perché le particelle di un gas sono molto più libere di muoversi rispetto a quelle di un liquido, che sono invece più vicine tra loro e soggette a forze intermolecolari più forti. In un gas, le particelle si muovono rapidamente e in modo casuale in tutte le direzioni, il che conferisce loro un'energia cinetica media superiore rispetto a quella delle particelle di un liquido, dove il movimento è più limitato. Inoltre, alla stessa temperatura, l'energia cinetica media delle particelle di una sostanza è direttamente proporzionale alla temperatura stessa, indipendentemente dallo stato di aggregazione. Tuttavia, la maggiore libertà di movimento delle particelle gassose fa sì che l'energia cinetica traslazionale, che è quella che contribuisce principalmente alla pressione esercitata dal gas, sia più elevata rispetto a quella delle particelle liquide. Questo fenomeno è descritto dalla teoria cinetica dei gas, che spiega come la pressione di un gas sia una conseguenza diretta delle collisioni delle particelle con le pareti del contenitore, collisioni che sono più frequenti e intense rispetto a quelle che avvengono in un liquido.

54 di 94 Domande

“La concentrazione di una soluzione può essere espressa in vari modi; la molarità, cioè il numero di moli di soluto in ogni litro di soluzione, è ovviamente indipendente dal peso molecolare del solvente; le frazioni molari del solvente e del soluto, cioè i rapporti tra le moli rispettivamente di solvente e soluto e le moli totali, dipendono invece dal valore del peso molecolare del solvente, oltre che, ovviamente, dal valore del peso molecolare del soluto”.
Quale delle seguenti affermazioni N O N può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale affermazione non possa essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è: "Per calcolare le frazioni molari è superfluo conoscere il peso molecolare del soluto". Il brano spiega che la molarità è indipendente dal peso molecolare del solvente, mentre le frazioni molari dipendono dai pesi molecolari sia del solvente che del soluto. Tuttavia, per calcolare le frazioni molari, è necessario conoscere il numero di moli di ciascun componente, che si ottiene dividendo la massa di ciascun componente per il suo peso molecolare. Pertanto, il peso molecolare del soluto è essenziale per determinare la sua quantità in moli e, di conseguenza, per calcolare correttamente le frazioni molari. L'affermazione secondo cui il peso molecolare del soluto è superfluo è quindi errata, poiché contraddice la necessità di conoscere questo valore per il calcolo delle frazioni molari, rendendo tale affermazione non deducibile dal brano.

55 di 94 Domande

Per elettroliti forti, in soluzione sufficientemente diluita (m<10-2), la concentrazione attiva ai fini delle proprietà colligative è data dal prodotto della concentrazione analitica dell’elettrolita per l’indice di dislocazione ν; questo è definito come il numero di ioni in cui l’elettrolita si dissocia; così, ad esempio, per NaCl si ha ν =2. L’abbassamento crioscopico Δtc di una soluzione acquosa 0,002 m di NaCl può essere calcolato pertanto dall’espressione Δtc = Kc·0,002·2, dove Kc è la costante crioscopica dell’acqua, che ha il valore 1,86. Quindi l’abbassamento crioscopico di una soluzione acquosa 0,0001 m di solfato di alluminio è dato da:














La risposta corretta è la E
L'abbassamento crioscopico di una soluzione acquosa 0,0001 m di solfato di alluminio è dato da: Δtₐ = 1,86·10⁻⁴·5. Questa risposta è corretta perché il solfato di alluminio, Al₂(SO₄)₃, è un elettrolita forte che si dissocia completamente in soluzione diluita. Quando si dissocia, produce 2 ioni Al³⁺ e 3 ioni SO₄²⁻, per un totale di 5 ioni, il che rende l'indice di dislocazione ν = 5. La formula per calcolare l'abbassamento crioscopico è Δtₐ = Kₐ·m·ν, dove Kₐ è la costante crioscopica dell'acqua (1,86 °C·kg/mol), m è la molalità della soluzione (0,0001 m nel caso specifico) e ν è l'indice di dislocazione. Pertanto, sostituendo i valori nella formula, si ottiene Δtₐ = 1,86·0,0001·5, che semplifica a 1,86·10⁻⁴·5, confermando così la correttezza della risposta.

56 di 94 Domande

Un litro di CO e un litro di CO2, nelle stesse condizioni di temperatura e pressione:














La risposta corretta è la E
Un litro di CO e un litro di CO₂, nelle stesse condizioni di temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di molecole. Questo principio deriva dalla legge di Avogadro, che afferma che volumi uguali di gas diversi, alla stessa temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di molecole. La legge di Avogadro è fondamentale nella chimica dei gas e implica che il volume di un gas è direttamente proporzionale al numero di moli, assumendo condizioni identiche di temperatura e pressione. Pertanto, un litro di monossido di carbonio (CO) e un litro di anidride carbonica (CO₂) condivideranno lo stesso numero di particelle, indipendentemente dalla loro differente composizione chimica, perché la quantità di sostanza è misurata in moli e non dipende dalla natura del gas. Questo concetto è cruciale per comprendere il comportamento dei gas e per calcolare le reazioni chimiche in fase gassosa utilizzando il volume come misura della quantità di sostanza.

57 di 94 Domande

Il numero quantico secondario di un elettrone contenuto in un orbitale 3p:














La risposta corretta e' la '

è 1

'.


58 di 94 Domande

L'idrolisi dell' amido conduce a:














La risposta corretta è la A
L'idrolisi dell'amido conduce a glucosio. L'amido è un polisaccaride composto da un gran numero di unità di glucosio legate tra loro principalmente da legami glicosidici α-1,4 e, in misura minore, da legami α-1,6 nei punti di ramificazione. Durante il processo di idrolisi, questi legami vengono rotti attraverso l'azione di enzimi come l'amilasi, che catalizza la scissione dell'amido in unità più piccole. L'idrolisi completa dell'amido porta alla formazione di molecole di glucosio, che sono monosaccaridi. Questo processo è fondamentale nella digestione dei carboidrati negli organismi viventi, consentendo il rilascio di glucosio come fonte di energia immediatamente utilizzabile. La capacità di idrolizzare l'amido in glucosio è sfruttata anche in vari processi industriali, come nella produzione di sciroppi di glucosio.

59 di 94 Domande

Il legame che stabilizza l'alfa-elica di una proteina è:














La risposta corretta e' la '

a ponte di idrogeno

'.


60 di 94 Domande

L'unità di misura della costante di equilibrio della reazione: N2 + O2 = 2NO














La risposta corretta è la A
L'unità di misura della costante di equilibrio della reazione: N₂ + O₂ = 2NO è un numero puro, cioè adimensionale. La costante di equilibrio K per una reazione chimica è determinata dal rapporto tra i prodotti delle concentrazioni dei prodotti e dei reagenti, ciascuna elevata al proprio coefficiente stechiometrico. Nel caso della reazione N₂ + O₂ = 2NO, la costante di equilibrio K è espressa come [NO]² / ([N₂][O₂]). Le unità di concentrazione sono solitamente moli per litro (mol/L), quindi nel calcolo della K si ottiene (mol/L)² / (mol/L)(mol/L), che si semplifica in un valore adimensionale. Questo accade perché il numero totale di moli dei reagenti è uguale al numero totale di moli dei prodotti, rendendo la costante di equilibrio una semplice proporzione tra concentrazioni senza unità di misura.

61 di 94 Domande

L'ibridazione degli orbitali dell'atomo di azoto:














La risposta corretta è la D
L'ibridazione degli orbitali dell'atomo di azoto è di tipo sp³ sia nell'ammoniaca che nelle ammine. L'ibridazione sp³ dell'atomo di azoto si verifica quando l'azoto è legato a tre atomi di idrogeno, come nell'ammoniaca (NH₃), o a sostituenti organici nelle ammine, formando un angolo di legame approssimativamente di 109,5 gradi. In queste molecole, l'azoto ha cinque elettroni di valenza, di cui tre partecipano alla formazione di legami covalenti con gli idrogeni o con gruppi alchilici, mentre la coppia di elettroni rimanente occupa un orbitale ibrido sp³ non condiviso. Questa configurazione tetraedrica contribuisce alla geometria piramidale dell'ammoniaca e delle ammine, influenzando le loro proprietà chimiche e fisiche, come la polarità e la solubilità. L'ibridazione sp³ è quindi essenziale per comprendere la struttura e la reattività di queste molecole contenenti azoto.

62 di 94 Domande

Individuare la GIUSTA affermazione, tra le seguenti:














La risposta corretta è la A
Nel moto circolare uniforme la velocità ha modulo costante ma direzione continuamente variabile. Poiché l’accelerazione misura la variazione temporale della velocità come vettore, un cambiamento di direzione implica necessariamente un’accelerazione anche se la rapidità non cambia. In questo caso l’accelerazione è interamente perpendicolare alla velocità istantanea: la velocità è tangente alla traiettoria, mentre l’accelerazione punta verso il centro della circonferenza (centripeta). Il modulo dell’accelerazione è a = v²/r = ω²r, con v velocità lineare, r raggio e ω velocità angolare. La componente tangenziale dell’accelerazione è nulla perché la velocità non aumenta né diminuisce; resta solo la componente normale (centripeta), ortogonale alla velocità. Una semplice costruzione vettoriale chiarisce l’ortogonalità: in due istanti molto vicini, i vettori velocità sono tangenti in punti adiacenti della circonferenza e hanno lo stesso modulo; la loro differenza Δv punta radialmente verso l’interno, quindi l’accelerazione dv/dt ha direzione radiale e risulta perpendicolare alla velocità. Conseguenza immediata: la forza che mantiene il moto (F = m v²/r) compie lavoro nullo, perché è perpendicolare alla velocità (potenza P = F·v = 0), coerentemente con la velocità di modulo costante. Questo principio ha ricadute cliniche e biomediche. Nelle manovre di rotazione (per esempio in aviazione o sulle giostre), l’accelerazione centripeta si somma vettorialmente alla gravità, determinando “carichi di g” elevati che riducono il ritorno venoso e possono causare presincope o sincope. Nei test vestibolari con sedia rotatoria, la risposta del sistema semicircolare dipende da accelerazioni angolari e centripete, rilevanti per la valutazione dei disturbi dell’equilibrio. Nei dispositivi medici a pompa centrifuga, la forza centripeta imposta al fluido genera il gradiente di pressione necessario al flusso; la comprensione della direzione dell’accelerazione e delle forze associate è cruciale per minimizzare lo shear e il rischio di emolisi. In sintesi, anche a velocità costante il moto circolare è accelerato, e l’ortogonalità tra accelerazione e velocità è la chiave che ne spiega sia la cinematica sia le implicazioni fisiologiche.

63 di 94 Domande

Si consideri una palla di ferro, di massa 2 kg, in caduta libera. Nell’istante in cui la palla ha raggiunto una velocità di 2 m/s, allora, in quell’istante, l’energia cinetica della palla vale:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale sia l'energia cinetica di una palla di ferro di 2 kg che cade liberamente e raggiunge una velocità di 2 m/s, con la risposta corretta che è 4 x 10^7 erg. L'energia cinetica (E_k) di un oggetto è calcolata usando la formula E_k = 1/2 mv^2, dove m è la massa e v è la velocità. In questo caso, la massa m è 2 kg e la velocità v è 2 m/s. Calcolando, E_k = 1/2 * 2 * (2)^2 = 4 joule. Per convertire i joule in erg, si usa il fattore di conversione 1 joule = 10^7 erg. Quindi, 4 joule corrispondono a 4 x 10^7 erg. Pertanto, l'energia cinetica della palla in quell'istante è correttamente espressa come 4 x 10^7 erg.

64 di 94 Domande

Quale delle seguenti forze ha intensità (modulo) minore ?














La risposta corretta e' la '

100 dine

'.


65 di 94 Domande

Siano date 3 resistenze elettriche, ohmiche, poste in parallelo. Due di esse valgano 10 Ω, la terza valga 1 MΩ. La resistenza equivalente vale:














La risposta corretta è la E
La resistenza equivalente di tre resistenze elettriche ohmiche poste in parallelo, due da 10 Ω e una da 1 MΩ, vale circa 5 Ω. Quando le resistenze sono poste in parallelo, la resistenza equivalente \( R_{eq} \) si calcola con la formula \(\frac{1}{R_{eq}} = \frac{1}{R_1} + \frac{1}{R_2} + \frac{1}{R_3}\). In questo caso, \( R_1 = 10 \, \Omega \), \( R_2 = 10 \, \Omega \) e \( R_3 = 1 \, M\Omega = 10^6 \, \Omega \). Calcolando, si ottiene \(\frac{1}{R_{eq}} = \frac{1}{10} + \frac{1}{10} + \frac{1}{10^6} = 0.1 + 0.1 + 0.000001\). La somma dei primi due termini è di gran lunga dominante rispetto al terzo, quindi \(\frac{1}{R_{eq}} \approx 0.2\). Invertendo il risultato, si ottiene \( R_{eq} \approx 5 \, \Omega \). La resistenza da 1 MΩ ha un impatto trascurabile sulla resistenza equivalente a causa della sua grandezza rispetto alle altre due resistenze.

66 di 94 Domande

Siano date due macchine A e B. La macchina A assorbe una potenza da 70 kW ed è accesa per 2 ore, la macchina B impegna 140 kW e resta accesa 1 ora. Possiamo dire dell’energia spesa che:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale macchina tra A e B consuma più energia e la risposta corretta è che l'energia spesa è uguale per le due macchine. L'energia consumata da una macchina elettrica si calcola moltiplicando la potenza assorbita per il tempo di funzionamento, espressa in kilowattora (kWh). La macchina A assorbe 70 kW per 2 ore, quindi consuma 70 kW × 2 h = 140 kWh. La macchina B assorbe 140 kW per 1 ora, quindi consuma 140 kW × 1 h = 140 kWh. Entrambe le macchine consumano la stessa quantità di energia, 140 kWh, nonostante abbiano potenze e tempi di funzionamento diversi. Pertanto, l'energia spesa è uguale per le due macchine.

67 di 94 Domande

In un ambiente, in cui è stato fatto il vuoto, lascio cadere (in caduta libera) una piuma di 10 g, una sfera di legno da 200 g e una piccola sferetta di ferro da 1 g e misuro i tempi di caduta (dalla stessa quota, nelle stesse condizioni di partenza, per uno stesso percorso). Quale di questi tempi è il minore e quale il maggiore ?














La risposta corretta è la E
In un ambiente in cui è stato fatto il vuoto, lascio cadere in caduta libera una piuma di 10 g, una sfera di legno da 200 g e una piccola sferetta di ferro da 1 g e misuro i tempi di caduta; la risposta corretta è che non vi è minore né maggiore perché i tre tempi sono uguali. In condizioni di vuoto, l'assenza di resistenza dell'aria fa sì che tutti gli oggetti, indipendentemente dalla loro massa, subiscano la stessa accelerazione gravitazionale, che sulla Terra è approssimativamente pari a 9,81 m/s². Questo principio deriva dalla seconda legge del moto di Newton, F = ma, dove la forza gravitazionale F è proporzionale alla massa m dell'oggetto. Quando la resistenza dell'aria è assente, l'unica forza che agisce sugli oggetti è la forza gravitazionale, e quindi tutti gli oggetti accelerano alla stessa velocità. Di conseguenza, il tempo di caduta da una stessa altezza è identico per tutti gli oggetti, indipendentemente dalla loro massa o forma, confermando così che i tre tempi di caduta sono uguali.

68 di 94 Domande

Il prefisso milli, indicato con la lettera m, (ad esempio 2,2 mg) indica che l’unità di misura che segue la m (nell’esempio il grammo) deve essere moltiplicata per:














La risposta corretta è la C
Il prefisso milli, indicato con la lettera m, (ad esempio 2,2 mg) indica che l’unità di misura che segue la m (nell’esempio il grammo) deve essere moltiplicata per 10⁻³. Questo perché il prefisso "milli" è uno dei prefissi del Sistema Internazionale di unità di misura e rappresenta un fattore di scala di 10⁻³, ovvero un millesimo dell'unità di base. Quando si utilizza il prefisso "milli" davanti a un'unità di misura, come nel caso del milligrammo (mg), si intende che il valore è espresso in millesimi di grammo. Pertanto, 1 mg equivale a 0,001 grammi. Questo sistema di prefissi è stato adottato per facilitare la rappresentazione di quantità molto grandi o molto piccole in modo più semplice e comprensibile, evitando l'uso di numeri decimali troppo lunghi o complessi.

69 di 94 Domande

Il candidato immagini di dividere una pressione (al numeratore) per una forza (al denominatore). Cosa ottiene come risultato ?














La risposta corretta e' la '

Il reciproco di una superficie

'.


70 di 94 Domande

Siano date tre forze ≠0, complanari, tutte e tre applicate all’origine di un sistema piano di assi cartesiani ortogonali, tutte e tre giacenti nel primo quadrante. Per quali dei seguenti valori dei moduli può essere nulla la loro risultante ?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quali valori dei moduli di tre forze complanari e giacenti nel primo quadrante possano rendere nulla la loro risultante, con la risposta corretta che afferma: "Mai, qualsiasi siano i valori di F₁, di F₂ e di F₃". La risposta è corretta perché, essendo le tre forze tutte giacenti nel primo quadrante, esse hanno componenti positive lungo entrambi gli assi x e y. Per annullare la risultante di forze, le componenti lungo ciascun asse dovrebbero sommarsi a zero, il che è impossibile se tutte le componenti sono positive. In altre parole, affinché la somma vettoriale di più forze sia nulla, è necessario che ci siano componenti con direzioni opposte che si annullano a vicenda. Tuttavia, nel primo quadrante, tutte le forze hanno direzioni positive, quindi non possono mai annullarsi reciprocamente.

71 di 94 Domande

Il sistema https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/72ksdhgsdhasImmagine.jpg con a numero reale














La risposta corretta è la A
La domanda chiede di determinare le condizioni per cui il sistema ha due soluzioni distinte, e la risposta corretta è che ciò avviene se a > 2 oppure a < -2. Questa situazione si verifica quando si considera un'equazione quadratica del tipo ax² + bx + c = 0, dove il discriminante Δ = b² - 4ac gioca un ruolo cruciale. Per avere due soluzioni distinte, il discriminante deve essere maggiore di zero, ovvero Δ > 0. Supponendo che nel sistema l'equazione dipenda dal parametro a in modo tale che il discriminante diventi positivo solo per a > 2 o a < -2, possiamo dedurre che queste sono le condizioni per cui l'equazione ha due soluzioni reali e distinte. In altre parole, il parametro a influenza il valore del discriminante e, di conseguenza, il numero di soluzioni dell'equazione.

72 di 94 Domande

Il logaritmo in base un decimo di dieci














La risposta corretta e' la '

vale -1

'.


73 di 94 Domande

Data una funzione y=f(x) è sempre vero che














La risposta corretta è la D
La domanda è: "Data una funzione y=f(x) è sempre vero che la funzione reciproca è data da y =1/ f(x)". La risposta corretta è in realtà fuorviante poiché la funzione reciproca di y=f(x) non è semplicemente y=1/f(x) ma piuttosto la funzione inversa, che è una funzione g(x) tale che se y=f(x) allora x=g(y). La funzione reciproca y=1/f(x) è semplicemente il reciproco del valore della funzione per un dato x, mentre la funzione inversa scambia i ruoli di x e y, riflettendo il grafico di f(x) rispetto alla bisettrice y=x. Affinché una funzione abbia un'inversa, deve essere biettiva, cioè iniettiva e suriettiva, garantendo che ogni valore di y corrisponda a uno e un solo valore di x. Pertanto, la risposta proposta non è corretta in termini di definizione di funzione inversa.

74 di 94 Domande

Il sistema https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/75ghadfjhadjdImmagine.jpg con a, b numeri reali














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di determinare le condizioni sotto le quali il sistema rappresentato dall'immagine può avere soluzioni e la risposta corretta è che può avere soluzioni solo se a è negativo. Questo tipo di problema generalmente implica un sistema di equazioni che può includere condizioni sui parametri per l'esistenza di soluzioni. Se consideriamo un sistema lineare o non lineare, la condizione per l'esistenza di soluzioni spesso dipende dal determinante della matrice associata o dalla natura delle funzioni coinvolte. Se a rappresenta un coefficiente critico nel sistema, come il termine principale di una parabola o il determinante di una matrice, la sua negatività potrebbe essere necessaria per garantire che il sistema non sia degenerato o che le soluzioni siano reali. Ad esempio, in un'equazione quadratica ax² + bx + c = 0, affinché ci siano soluzioni reali, il discriminante b² - 4ac deve essere non negativo; tuttavia, se il problema è formulato in modo tale che a influisce direttamente sulla struttura del sistema o sulle condizioni di esistenza delle soluzioni, allora a negativo potrebbe essere una condizione necessaria per evitare casi degenerati o impossibili.

75 di 94 Domande

Quale fra le seguenti affermazioni è CORRETTA?














La risposta corretta è la C
In un parallelogramma gli angoli adiacenti allo stesso lato sono supplementari. Questa affermazione è corretta perché in un parallelogramma, per definizione, i lati opposti sono paralleli e i lati adiacenti sono consecutivi. Quando due linee parallele vengono tagliate da una trasversale, gli angoli interni che si trovano dalla stessa parte della trasversale sono supplementari, ovvero la loro somma è pari a 180 gradi. In un parallelogramma, ogni coppia di angoli adiacenti lungo lo stesso lato è formata da angoli interni rispetto a una coppia di linee parallele tagliate da una trasversale. Pertanto, la somma degli angoli adiacenti è sempre 180 gradi, confermando che gli angoli adiacenti allo stesso lato in un parallelogramma sono supplementari.

76 di 94 Domande

L'espressione (0,025x103)x(4x10208):(1010) corrisponde a














La risposta corretta è la B
L'espressione (0,025x10³)x(4x10²⁰⁸):(10¹⁰) corrisponde a 10²⁰⁰. Per risolvere questa espressione, iniziamo semplificando i termini numerici: 0,025 può essere scritto come 2,5x10⁻². Quindi, l'espressione diventa (2,5x10⁻²x10³)x(4x10²⁰⁸):(10¹⁰). Calcoliamo il primo prodotto: 2,5x10⁻²x10³ = 2,5x10¹. Ora, moltiplichiamo questo risultato per 4x10²⁰⁸, ottenendo (2,5x4)x(10¹x10²⁰⁸) = 10x10²⁰⁹ = 10²¹⁰. Infine, dividiamo 10²¹⁰ per 10¹⁰, sottraendo gli esponenti: 10²¹⁰:10¹⁰ = 10²⁰⁰. Pertanto, la risposta corretta è 10²⁰⁰.

77 di 94 Domande

Siano a,b,c numeri naturali diversi da zero. Se a è il doppio di b e c è la metà di b, qual è il quoziente fra a e il quadruplo di c?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede qual è il quoziente fra a e il quadruplo di c, dato che a è il doppio di b e c è la metà di b, e la risposta corretta è 1. Per risolvere il problema, dobbiamo esprimere a e c in termini di b: se a è il doppio di b, allora a = 2b; se c è la metà di b, allora c = b/2. Il quadruplo di c è quindi 4c = 4(b/2) = 2b. Pertanto, il quoziente fra a e il quadruplo di c è dato da a/(4c) = (2b)/(2b) = 1. Questo dimostra che il quoziente è 1, confermando che la risposta fornita è corretta.

78 di 94 Domande

In un vassoio ci sono 100 caramelle di cui 35 all'arancia, 33 alla menta e 32 al limone. Prendendo a caso una caramella dal vassoio, qual è la probabilità che non sia alla menta?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede: "In un vassoio ci sono 100 caramelle di cui 35 all'arancia, 33 alla menta e 32 al limone. Prendendo a caso una caramella dal vassoio, qual è la probabilità che non sia alla menta?", e la risposta corretta è 0.67. La probabilità che una caramella scelta a caso non sia alla menta si calcola sottraendo la probabilità che sia alla menta dalla probabilità totale, che è 1. Dato che ci sono 33 caramelle alla menta su un totale di 100, la probabilità che una caramella sia alla menta è 33/100, ovvero 0.33. Pertanto, la probabilità che non sia alla menta è 1 - 0.33, che equivale a 0.67. Questo calcolo riflette la somma delle probabilità delle caramelle all'arancia e al limone, che insieme costituiscono 67 caramelle su 100, confermando così che la probabilità che una caramella non sia alla menta è correttamente 0.67.

79 di 94 Domande

L'equazione x2 + senx +1= 0














La risposta corretta è la C
L'equazione x² + senx + 1 = 0 non ha soluzioni. Questa equazione non ha soluzioni reali perché la somma di x² e senx è sempre maggiore di zero per qualsiasi valore reale di x. Infatti, x² è sempre maggiore o uguale a zero, poiché il quadrato di un numero reale non può essere negativo. Inoltre, la funzione senx varia tra -1 e 1, quindi il termine senx può al massimo ridurre il valore di x² di 1 unità. Tuttavia, aggiungendo 1 al termine senx, il minimo valore che la somma x² + senx + 1 può assumere è 1, quando x² è 0 e senx è -1. Pertanto, l'equazione non può mai essere uguale a zero, confermando che non esistono soluzioni reali.

80 di 94 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


81 di 94 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

82 di 94 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


83 di 94 Domande

Il flamenco è una forma di musica e di danza caratteristica di quale paese?














La risposta corretta è la A
Il flamenco è una forma di musica e di danza caratteristica di quale paese? La risposta corretta è: Spagna. Il flamenco è un'espressione culturale profondamente radicata nella tradizione andalusa, una regione del sud della Spagna, ed è il risultato di un ricco amalgama di influenze culturali che includono elementi gitani, arabi, ebraici e cristiani. Questa forma d'arte è caratterizzata da una combinazione di canto (cante), danza (baile) e chitarra (toque), e si distingue per la sua intensa espressività e il forte senso ritmico. Le sue origini risalgono al XVIII secolo, quando cominciò a svilupparsi nei caffè cantanti e nei tablaos, locali dedicati alla sua esibizione. Il flamenco è stato riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dall'UNESCO nel 2010, sottolineando la sua importanza e la sua influenza non solo in Spagna ma anche a livello internazionale.

84 di 94 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


85 di 94 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


86 di 94 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


87 di 94 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


88 di 94 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


89 di 94 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


90 di 94 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


91 di 94 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


92 di 94 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


93 di 94 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


94 di 94 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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