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1 di 74 Domande

Un grammo equivalente di NH4Cl (P.M. = 53,45) è:














La risposta corretta è la E
Un grammo equivalente di NH?Cl (P.M. = 53,45) è 53,45 g. Per comprendere perché questa risposta è corretta, è importante considerare il concetto di grammo equivalente, che è definito come la massa di una sostanza che si combina o sostituisce un grammo di idrogeno. Nel caso del cloruro di ammonio (NH?Cl), che è un sale neutro, il suo peso molecolare è direttamente utilizzato come peso equivalente perché non ci sono frazioni di equivalenti coinvolte nella sua dissociazione in soluzione. Pertanto, il peso equivalente di NH?Cl è uguale al suo peso molecolare, che è 53,45 g. Questa uguaglianza si verifica perché NH?Cl si dissocia completamente in NH?? e Cl? senza ulteriori reazioni acido-base o ossidoriduzioni che modificherebbero il numero di equivalenti.

2 di 74 Domande

A temperatura costante la pressione di una certa quantità di gas viene ridotta alla sesta parte del valore iniziale. Il volume del gas:














La risposta corretta è la A
A temperatura costante la pressione di una certa quantità di gas viene ridotta alla sesta parte del valore iniziale, il volume del gas diventa sei volte più grande. Questa relazione è spiegata dalla legge di Boyle, che afferma che per una data quantità di gas a temperatura costante, il prodotto della pressione e del volume è costante (PV = costante). Quando la pressione diminuisce, il volume deve aumentare per mantenere costante il prodotto PV. Se la pressione è ridotta a un sesto del suo valore originale, il volume deve aumentare di un fattore sei per compensare questa diminuzione, mantenendo costante il prodotto tra pressione e volume. Questo comportamento è tipico dei gas ideali, dove le particelle si muovono liberamente e le forze intermolecolari sono trascurabili, permettendo di applicare la legge di Boyle con precisione.

3 di 74 Domande

Un valore negativo della variazione di energia libera indica che la reazione è:














La risposta corretta è la E
Un valore negativo della variazione di energia libera indica che la reazione è spontanea. La variazione di energia libera di Gibbs, rappresentata come ?G, è un parametro termodinamico che predice la spontaneità di una reazione chimica a temperatura e pressione costanti. Se ?G è negativo, la reazione rilascia energia libera, il che significa che avviene spontaneamente, senza bisogno di un apporto energetico esterno. Questo avviene perché l'energia libera dei prodotti è inferiore a quella dei reagenti, portando a un aumento dell'entropia totale dell'universo, che è il criterio fondamentale per la spontaneità secondo la seconda legge della termodinamica. Al contrario, un valore positivo di ?G indicherebbe una reazione non spontanea, mentre un valore di zero suggerirebbe che il sistema è in equilibrio.

4 di 74 Domande

Che tipo di ibridazione degli orbitali presentano gli atomi di C nell'etere dimetilico ?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede che tipo di ibridazione degli orbitali presentano gli atomi di C nell'etere dimetilico, e la risposta corretta è sp³. Nell'etere dimetilico, la molecola è composta da due gruppi metilici (-CH?) legati a un atomo di ossigeno centrale. Gli atomi di carbonio nei gruppi metilici sono legati ad altri tre atomi: tre idrogeni e un ossigeno. Questo tipo di configurazione richiede che ciascun atomo di carbonio formi quattro legami sigma, il che è tipico dell'ibridazione sp³. L'ibridazione sp³ si verifica quando un orbitale s e tre orbitali p si combinano per formare quattro orbitali ibridi equivalenti, che sono orientati nello spazio in modo da minimizzare la repulsione elettronica, assumendo una geometria tetraedrica. Questa configurazione è comune nei composti organici saturi, come gli alcani e gli eteri semplici, dove ogni atomo di carbonio è circondato da quattro gruppi leganti.

5 di 74 Domande

Mediante una reazione di deidrogenazione, da un alcool secondario si ottiene:














La risposta corretta e' la '

Nessuno dei composti indicati nelle precedenti risposte 

'.


6 di 74 Domande

L'attività ottica è dovuta alla presenza nella molecola di:














La risposta corretta e' la '

almeno un atomo di C asimmetrico

'.


7 di 74 Domande

L'idrolisi dei trigliceridi in ambiente basico conduce a














La risposta corretta è la D
L'idrolisi dei trigliceridi in ambiente basico conduce a glicerolo e saponi. Questo processo è noto come saponificazione e avviene quando i trigliceridi, che sono esteri derivati dal glicerolo e acidi grassi, reagiscono con una base forte, come l'idrossido di sodio (NaOH). Durante la reazione, i legami esterei vengono rotti, liberando il glicerolo e formando i sali degli acidi grassi, comunemente chiamati saponi. Il glicerolo è un alcol trivalente che rimane in soluzione, mentre i saponi, essendo sali, possono precipitare o rimanere disciolti a seconda delle condizioni della reazione. Questo processo è fondamentale nell'industria del sapone, dove oli e grassi naturali vengono convertiti in saponi attraverso l'idrolisi alcalina.

8 di 74 Domande

Una soluzione acquosa 0,0001 M di un acido debole presenta una concentrazione di ioni idronio














La risposta corretta e' la '

minore di 10-4 M

'.


9 di 74 Domande

Il valore minimo del numero di ossidazione del carbonio è:














La risposta corretta è la E
Il valore minimo del numero di ossidazione del carbonio è -4. Questo valore si verifica quando il carbonio forma un legame con un elemento più elettronegativo, come l'idrogeno, in cui il carbonio acquista elettroni. Un esempio classico è il metano (CH?), dove il carbonio è legato a quattro atomi di idrogeno. In questo composto, il carbonio assume un numero di ossidazione di -4 perché ciascun legame C-H è considerato come un trasferimento parziale di elettroni dall'idrogeno al carbonio. Questo è il valore più basso che il numero di ossidazione del carbonio può raggiungere, poiché non ci sono altri elementi meno elettronegativi dell'idrogeno con cui il carbonio possa formare legami. Al contrario, il numero di ossidazione massimo del carbonio è +4, come si osserva nel diossido di carbonio (CO?), dove il carbonio è legato a due atomi di ossigeno, un elemento molto più elettronegativo.

10 di 74 Domande

“Nel tratto gastrointestinale le proteine vengono idrolizzate enzimaticamente negli aminoacidi costituenti. Quando le proteine entrano nello stomaco, esse stimolano la secrezione dell’ormone gastrina, che a sua volta promuove la secrezione dell’acido cloridrico da parte delle cellule parietali delle ghiandole gastriche; il succo gastrico ha un pH che va da 1,5 a 2,5; questo valore è responsabile della potente azione antisettica del succo gastrico, e della sua azione denaturante sulle proteine globulari, che rende più accessibili all’azione enzimatica i legami peptidici interni delle proteine stesse”.
Quale delle seguenti affermazioni N O N può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

La gastrina rilascia acido cloridrico

'.


11 di 74 Domande

“Gli animali superiori non sono in grado di sintetizzare alcuni aminoacidi, che per essi risultano quindi essenziali, cioè da assumere necessariamente dall'esterno; l'impossibilità di sintetizzare gli aminoacidi essenziali è legata alla mancanza, negli animali superiori, di alcuni enzimi necessari a tali sintesi; le più complesse delle vie che portano alla formazione di aminoacidi essenziali sono quelle che portano a fenilalanina, triptofano e istidina, che presentano nelle loro molecole anelli benzenici od eterociclici; la sintesi di questi anelli, in particolare dei due anelli condensati del triptofano, richiede numerosi passaggi enzimatici piuttosto complicati”.
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Le vie metaboliche che portano alla sintesi di anelli benzenici od eterociclici sono in genere piuttosto complesse

'.


12 di 74 Domande

“Gli enzimi hanno un pH ottimale caratteristico, al quale la loro attività è massima; a pH ottimale i gruppi donatori o accettori di protoni nel sito catalitico dell’enzima si trovano nelle migliori condizioni di ionizzazione. Il pH ottimale di un enzima non è necessariamente identico al pH del suo ambiente naturale, il quale può essere anche abbastanza più alto o abbastanza più basso. L’attività catalitica degli enzimi può perciò essere regolata variando il pH dell’ambiente circostante”.
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Variando il pH, l'attività dell' enzima varia

'.


13 di 74 Domande

L'ibridazione degli orbitali dell'atomo di azoto:














La risposta corretta è la D
L'ibridazione degli orbitali dell'atomo di azoto è di tipo sp³ sia nell'ammoniaca che nelle ammine. L'ibridazione sp³ dell'atomo di azoto si verifica quando l'azoto è legato a tre atomi di idrogeno, come nell'ammoniaca (NH?), o a sostituenti organici nelle ammine, formando un angolo di legame approssimativamente di 109,5 gradi. In queste molecole, l'azoto ha cinque elettroni di valenza, di cui tre partecipano alla formazione di legami covalenti con gli idrogeni o con gruppi alchilici, mentre la coppia di elettroni rimanente occupa un orbitale ibrido sp³ non condiviso. Questa configurazione tetraedrica contribuisce alla geometria piramidale dell'ammoniaca e delle ammine, influenzando le loro proprietà chimiche e fisiche, come la polarità e la solubilità. L'ibridazione sp³ è quindi essenziale per comprendere la struttura e la reattività di queste molecole contenenti azoto.

14 di 74 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


15 di 74 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

16 di 74 Domande

La massa molecolare dell'acqua è pari a 18 u.m.a. Perciò in 1 litro d'acqua sono contenute:














La risposta corretta è la D
La massa molecolare dell'acqua è pari a 18 u.m.a. Perciò in 1 litro d'acqua sono contenute 55,5 mol di acqua. Per comprendere perché questa risposta è corretta, bisogna considerare che la densità dell'acqua è di circa 1 g/mL, quindi 1 litro d'acqua ha una massa di 1000 grammi. La massa molare dell'acqua, calcolata come somma delle masse atomiche di due atomi di idrogeno (circa 1 u.m.a. ciascuno) e un atomo di ossigeno (circa 16 u.m.a.), è pari a 18 g/mol. Dividendo la massa totale dell'acqua (1000 g) per la massa molare (18 g/mol), si ottiene il numero di moli presenti in un litro d'acqua, che risulta essere circa 55,5 mol. Questo calcolo conferma la risposta fornita, mostrando come la densità dell'acqua e la sua massa molare siano fondamentali per determinare il numero di moli in un dato volume.

17 di 74 Domande

L'ossidazione totale di una molecola di metano dà origine a:














La risposta corretta è la B
L'ossidazione totale di una molecola di metano dà origine a una mole di CO? e due moli di H?O. Quando il metano (CH?) viene completamente ossidato, reagisce con l'ossigeno (O?) in una reazione di combustione. L'equazione bilanciata per questa reazione è CH? + 2O? ? CO? + 2H?O. In questa reazione, una mole di metano reagisce con due moli di ossigeno per produrre una mole di anidride carbonica (CO?) e due moli di acqua (H?O). La combustione del metano è un processo esotermico che rilascia energia sotto forma di calore, ed è un esempio di reazione di ossidazione in cui il carbonio del metano viene ossidato da uno stato di ossidazione di -4 a +4 nella CO?, mentre l'idrogeno viene ossidato da 0 a +1 nell'acqua. Questo bilanciamento di massa e carica conferma la correttezza della risposta fornita.

18 di 74 Domande

Calcola la molarità della soluzione preparata sciogliendo 1,5 mg di carbonato di calcio in 3,0 ml di H2O. Il P.M. del carbonato di calcio è 100:














La risposta corretta è la C
La molarità della soluzione preparata sciogliendo 1,5 mg di carbonato di calcio in 3,0 ml di H?O, con un peso molare di 100, è 5,0 x10?³ M. Per calcolare la molarità, è necessario prima convertire la massa del soluto in grammi, ottenendo 0,0015 g di carbonato di calcio. Successivamente, si calcola la quantità di sostanza in moli dividendo la massa per il peso molare, risultando in 1,5 x10?? moli. La molarità è definita come il numero di moli di soluto per litro di soluzione. Convertendo 3,0 ml di acqua in litri, otteniamo 0,003 L. Dividendo le moli di carbonato di calcio per il volume della soluzione in litri, si ottiene 5,0 x10?³ M. Pertanto, la risposta è corretta poiché segue i passaggi standard per calcolare la molarità di una soluzione.

19 di 74 Domande

Quanti atomi di idrogeno sono presenti in una molecola di solfato d'ammonio?














La risposta corretta e' la '

8

'.


20 di 74 Domande

Condizione sufficiente affinchè una molecola organica possieda isomeria ottica è:














La risposta corretta è la E
La condizione sufficiente affinché una molecola organica possieda isomeria ottica è la presenza di almeno un atomo di carbonio chirale. Un atomo di carbonio chirale, noto anche come centro stereogenico, è un atomo di carbonio legato a quattro gruppi diversi, il che provoca l'esistenza di due configurazioni spaziali non sovrapponibili, note come enantiomeri. Questi enantiomeri sono immagini speculari l'una dell'altra e non possono essere sovrapposti, conferendo alla molecola la capacità di ruotare il piano della luce polarizzata, una caratteristica fondamentale dell'isomeria ottica. La presenza di un singolo carbonio chirale è sufficiente per determinare questa proprietà, anche se molecole con più centri chirali possono avere un comportamento più complesso. Tuttavia, è importante notare che la presenza di un carbonio chirale è una condizione sufficiente ma non necessaria, poiché esistono molecole achirali che possono comunque mostrare isomeria ottica a causa di altri elementi strutturali, come i piani di simmetria interni.

21 di 74 Domande

La seguente reazione non è bilanciata. Quali coefficienti è necessario usare per un corretto bilanciamento 

aKCLO3 → bKCLI+c O2?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quali coefficienti sono necessari per bilanciare la reazione aKCLO? ? bKCLI + cO?, e la risposta corretta è: a = 2; b = 2; c = 3. Per bilanciare la reazione, bisogna assicurarsi che il numero di atomi di ciascun elemento sia lo stesso su entrambi i lati dell'equazione. Partiamo dall'ossigeno, che appare come O? nel prodotto: per avere 6 atomi di ossigeno, servono 3 molecole di O?. Questo implica che nel reagente, 2 molecole di KCLO? forniscono 6 atomi di ossigeno. Passando al potassio e al cloro, 2 molecole di KCLO? contengono 2 atomi di K e 2 atomi di Cl, che corrispondono esattamente a 2 molecole di KCLI nel prodotto. Pertanto, i coefficienti corretti per bilanciare la reazione sono a = 2, b = 2 e c = 3, garantendo che il numero di atomi di ciascun elemento sia uguale su entrambi i lati dell'equazione.

22 di 74 Domande

L'ammoniaca  NH3 e' in grado di accettare ioni H+ formando NH4+, quindi è :














La risposta corretta è la B
L'ammoniaca NH? è in grado di accettare ioni H? formando NH??, quindi è una base secondo Bronsted e Lowry. Secondo la teoria acido-base di Bronsted e Lowry, una base è una sostanza che accetta protoni (ioni H?), mentre un acido è una sostanza che dona protoni. Nel caso dell'ammoniaca, essa agisce come una base perché può accettare un protone dall'ambiente circostante, trasformandosi in uno ione ammonio NH??. Questa capacità di accettare un protone è ciò che caratterizza il comportamento basico dell'ammoniaca secondo questa teoria. La reazione di accettazione del protone da parte dell'ammoniaca è un esempio tipico di come le basi si comportano nelle reazioni acido-base secondo Bronsted e Lowry, distinguendosi da altre teorie come quella di Lewis, che definisce le basi in termini di coppie di elettroni.

23 di 74 Domande

Individuare quale tra le seguenti affermazioni sui legami covalenti è vera:














La risposta corretta è la C
La vera affermazione è che i legami covalenti possono essere singoli, doppi o tripli. Un legame covalente deriva dalla condivisione di una o più coppie di elettroni tra due atomi; il numero di coppie condivise determina l’ordine di legame: un legame singolo implica una coppia (un legame ?), un doppio due coppie (un ? e un ?) e un triplo tre coppie (un ? e due ?). All’aumentare dell’ordine di legame, la forza di legame in genere aumenta e la lunghezza di legame diminuisce. Inoltre i legami multipli limitano la rotazione attorno all’asse internucleare per la presenza dei legami ?, influenzando la geometria e la reattività delle molecole. Ciò distingue i legami covalenti dagli ionici, dove prevale il trasferimento di elettroni e l’interazione elettrostatica; i covalenti, invece, sono direzionali e determinano con precisione la struttura tridimensionale. La polarità di un legame covalente dipende dalla differenza di elettronegatività tra gli atomi coinvolti: può essere non polare (es. C–C) o polarizzato (es. O–H), ma la presenza di un legame multiplo non implica di per sé polarità. Esistono anche legami covalenti dativi (coordinativi), in cui una specie dona entrambe le elettroni di legame, come nel legame del ferro eme con il legante; restano comunque legami covalenti. Le implicazioni biologiche e cliniche sono ampie. Le strutture fondamentali dei biomolecole sono tenute insieme da legami covalenti: i legami peptidici tra amminoacidi presentano risonanza con parziale carattere di doppio legame che li rende planari e poco rotabili, condizionando il ripiegamento proteico; i legami disolfuro stabilizzano proteine come l’insulina; il DNA è connesso da legami fosfodiestere. Nella farmacologia, molte molecole agiscono formando legami covalenti con il bersaglio: l’acido acetilsalicilico acetila in modo irreversibile un residuo di serina della ciclossigenasi; i beta-lattamici acilano le transpeptidasi batteriche; gli organofosforici fosforilano l’acetilcolinesterasi; gli agenti alchilanti creano cross-link nel DNA. In biochimica e fisiologia, i doppi legami cis negli acidi grassi introducono curvature nelle catene lipidiche, aumentando la fluidità di membrana. Infine, esempi classici di legami multipli sono O2 con legame doppio e N2 con un legame triplo estremamente forte, che spiega la scarsa reattività dell’azoto molecolare. Questi principi sono capisaldi per comprendere struttura, funzione e reattività delle molecole in medicina.

24 di 74 Domande

Alla temperatura di 27 gradi C il volume di un palloncino è 2,40 L. Assumendo che la pressione resti costante, quale sarà il volume dello stesso palloncino alla temperatura di -23 gradi C?














La risposta corretta è la C
Alla temperatura di 27 gradi C il volume di un palloncino è 2,40 L; assumendo che la pressione resti costante, il volume dello stesso palloncino alla temperatura di -23 gradi C sarà 2,00 L. Questa domanda si basa sulla legge di Charles, che afferma che il volume di un gas è direttamente proporzionale alla sua temperatura assoluta quando la pressione è costante. Per risolvere il problema, è necessario convertire le temperature da Celsius a Kelvin, aggiungendo 273,15 a ciascuna. Così, 27 gradi C diventano 300,15 K e -23 gradi C diventano 250,15 K. Utilizzando la formula V?/T? = V?/T?, dove V? è il volume iniziale, T? è la temperatura iniziale, V? è il volume finale e T? è la temperatura finale, si ottiene 2,40 L / 300,15 K = V? / 250,15 K. Risolvendo per V?, si trova che V? è approssimativamente 2,00 L, confermando così la risposta corretta.

25 di 74 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni riguardanti i numeri quantici NON è corretta?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale tra le seguenti affermazioni riguardanti i numeri quantici non sia corretta e la risposta corretta è che "Il numero di orbitali possibili per ogni valore di n è n³". La spiegazione è che il numero di orbitali per un dato numero quantico principale n è in realtà n², non n³. Questo è perché per ogni livello energetico definito dal numero quantico principale n, esistono n sottolivelli (corrispondenti al numero quantico azimutale l che varia da 0 a n-1) e per ogni valore di l ci sono (2l+1) orbitali. Sommando questi orbitali per tutti i valori di l, si ottiene n² orbitali. Ad esempio, per n=2, ci sono 2²=4 orbitali: uno s (l=0) e tre p (l=1). Pertanto, l'affermazione che il numero di orbitali è n³ è errata e per questo motivo è la scelta corretta per la domanda.

26 di 74 Domande

Due elementi hanno le seguenti configurazioni elettroniche: 

[Ar]3d104s2  e [Ar]3d104s24p4

Quale delle seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta è la D
Due elementi hanno le seguenti configurazioni elettroniche: [Ar]3d¹?4s² e [Ar]3d¹?4s²4p?, appartengono entrambi al quarto periodo. La configurazione elettronica di un elemento indica la distribuzione degli elettroni nei vari livelli energetici e sottolivelli. Entrambi gli elementi menzionati hanno la configurazione elettronica che inizia con [Ar], che rappresenta il gas nobile argon, il quale ha 18 elettroni. A partire da questo, il primo elemento aggiunge 2 elettroni nel sottolivello 4s, mentre il secondo elemento aggiunge ulteriori 4 elettroni nel sottolivello 4p. Questo indica che entrambi gli elementi hanno il loro ultimo elettrone nel quarto livello energetico, il che li colloca nel quarto periodo della tavola periodica. Il periodo di un elemento nella tavola periodica è determinato dal livello energetico principale più alto che contiene elettroni nel suo stato fondamentale.

27 di 74 Domande

In una molecola di acido cianidrico (HCN) sono presenti complessivamente:














La risposta corretta è la E
In una molecola di acido cianidrico (HCN) sono presenti complessivamente due legami ? e due legami ?. La struttura dell'acido cianidrico è lineare, con un atomo di idrogeno legato a un atomo di carbonio, che a sua volta è triplo legato a un atomo di azoto. Il legame tra l'idrogeno e il carbonio è un legame ?, mentre il triplo legame tra il carbonio e l'azoto è composto da un legame ? e due legami ?. I legami ? sono formati dalla sovrapposizione frontale degli orbitali, mentre i legami ? derivano dalla sovrapposizione laterale degli orbitali p. Pertanto, nella molecola di HCN, ci sono in totale due legami ? (uno tra H e C e uno tra C e N) e due legami ? (entrambi tra C e N), conferendo alla molecola la sua stabilità e reattività caratteristica.

28 di 74 Domande

L’energia interna di un gas ideale aumenta di 5 J in seguito ad una trasformazione adiabatica. Considerato positivo il lavoro eseguito dal gas, qual è il lavoro eseguito dal gas?














La risposta corretta è la E
L'energia interna di un gas ideale aumenta di 5 J in seguito ad una trasformazione adiabatica, considerato positivo il lavoro eseguito dal gas, qual è il lavoro eseguito dal gas? La risposta corretta è: -5 J. In una trasformazione adiabatica, non vi è scambio di calore con l'ambiente, quindi il cambiamento di energia interna del gas è uguale al lavoro svolto sul sistema. Secondo la prima legge della termodinamica, ?U = Q - L, dove ?U è la variazione di energia interna, Q è il calore scambiato e L è il lavoro compiuto dal sistema. Poiché Q = 0 per una trasformazione adiabatica, si ha ?U = -L. Dato che l'energia interna aumenta di 5 J, ?U è +5 J, il che implica che L, il lavoro svolto dal gas, deve essere -5 J per bilanciare l'equazione. Ciò significa che il lavoro è stato fatto sul gas, non dal gas, quindi il lavoro eseguito dal gas è negativo, confermando la risposta corretta di -5 J.

29 di 74 Domande

Chi progettò e guidò la costruzione del primo reattore nucleare a fissione, che produsse la prima reazione nucleare a catena controllata?














La risposta corretta è la D
Chi progettò e guidò la costruzione del primo reattore nucleare a fissione, che produsse la prima reazione nucleare a catena controllata? Enrico Fermi. Enrico Fermi, un fisico italiano naturalizzato statunitense, fu una figura centrale nello sviluppo della fisica nucleare. Nel 1942, guidò un team di scienziati presso l'Università di Chicago nella costruzione del Chicago Pile-1, il primo reattore nucleare a fissione funzionante. Questo progetto faceva parte del più ampio sforzo del Progetto Manhattan durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua realizzazione rappresentò un traguardo fondamentale nella fisica nucleare, poiché dimostrò la possibilità di sostenere una reazione nucleare a catena controllata, aprendo la strada sia allo sviluppo dell'energia nucleare pacifica che alle applicazioni militari. Fermi ricevette il Premio Nobel per la Fisica nel 1938 per le sue scoperte nel campo della fisica nucleare, e il suo lavoro sul Chicago Pile-1 consolidò ulteriormente la sua reputazione come uno dei fisici più influenti del XX secolo.

30 di 74 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


31 di 74 Domande

Quale delle seguenti affermazioni rappresenta la prima legge di Keplero?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale affermazione rappresenta la prima legge di Keplero, e la risposta corretta è che i pianeti percorrono orbite ellittiche intorno al sole, che occupa uno dei due fuochi. Questa risposta è corretta perché la prima legge di Keplero, nota anche come la legge delle orbite, stabilisce che il percorso orbitale di un pianeta attorno al sole non è circolare ma ellittico, con il sole posizionato in uno dei due fuochi dell'ellisse. Questa scoperta fu rivoluzionaria al tempo di Keplero, poiché contraddiceva il modello tolemaico che sosteneva orbite circolari perfette. L'idea di orbite ellittiche spiegava meglio le osservazioni astronomiche dell'epoca, in particolare il moto retrogrado apparente dei pianeti. La forma ellittica delle orbite è fondamentale per comprendere la dinamica del sistema solare e le variazioni di velocità dei pianeti lungo il loro percorso orbitale, poiché essi si muovono più velocemente quando sono più vicini al sole e più lentamente quando sono più lontani, un fenomeno descritto dalla seconda legge di Keplero.

32 di 74 Domande

Un generatore ideale da 10 V viene connesso a un circuito di 3 resistenze delle quali la prima da 5 ? è in serie alle due da 10 ? tra di loro in parallelo. Qual è il valore della corrente che attraversa il circuito?














La risposta corretta è la D
Un generatore ideale da 10 V viene connesso a un circuito di 3 resistenze delle quali la prima da 5 ? è in serie alle due da 10 ? tra di loro in parallelo; la corrente che attraversa il circuito è di 1 A. Per calcolare la corrente che attraversa il circuito, è necessario determinare la resistenza totale equivalente. Le due resistenze da 10 ? sono in parallelo, quindi la loro resistenza equivalente è data dalla formula \( R_{eq} = \frac{1}{\frac{1}{10} + \frac{1}{10}} = 5 \) ?. Questa resistenza equivalente è in serie con la resistenza da 5 ?, quindi la resistenza totale del circuito è \( R_{tot} = 5 + 5 = 10 \) ?. Applicando la legge di Ohm, \( I = \frac{V}{R} \), con una tensione di 10 V e una resistenza di 10 ?, la corrente risultante è \( I = \frac{10}{10} = 1 \) A. Pertanto, la risposta corretta è 1 A.

33 di 74 Domande

Una delle seguenti affermazioni NON è corretta. Quale? 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale delle affermazioni non sia corretta e la risposta corretta è che "Accelerazione e posizione iniziale sono sufficienti per determinare la traiettoria di un corpo". Questa affermazione è errata perché, per determinare completamente la traiettoria di un corpo in movimento, sono necessarie non solo l'accelerazione e la posizione iniziale, ma anche la velocità iniziale. La traiettoria di un corpo è influenzata dalla sua velocità iniziale, che determina la direzione e la velocità con cui il corpo si muove inizialmente. L'accelerazione, che può essere costante o variabile, influisce su come la velocità del corpo cambia nel tempo, mentre la posizione iniziale fornisce solo un punto di partenza. Senza la velocità iniziale, non è possibile prevedere con precisione il percorso che il corpo seguirà, poiché essa determina in quale direzione e con quale intensità il corpo si muove inizialmente. Pertanto, per una descrizione completa del moto, è essenziale conoscere tutte e tre le informazioni: posizione iniziale, velocità iniziale e accelerazione.

34 di 74 Domande

Siamo in tema di Fisica Atomica. Trovate l’unica affermazione CORRETTA:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede di trovare l'unica affermazione corretta in tema di Fisica Atomica e la risposta corretta è che le forze fra nucleoni sono a corto raggio d’azione. Le forze nucleari, note anche come forze nucleari forti, sono responsabili del legame tra protoni e neutroni nel nucleo atomico. Queste forze sono estremamente potenti ma agiscono su distanze molto ridotte, tipicamente dell'ordine di pochi femtometri (1 femtometro = 10^-15 metri), che è all'incirca la dimensione di un nucleo atomico. Al di fuori di questo raggio, l'intensità delle forze nucleari diminuisce rapidamente, rendendole inefficaci a distanze maggiori. Questo comportamento è essenziale per la stabilità del nucleo atomico, poiché impedisce ai nucleoni di interagire fortemente con quelli di altri atomi vicini, garantendo la coesione del nucleo senza influenzare significativamente gli atomi circostanti.

35 di 74 Domande

Una resistenza è alimentata da una tensione di 220 volt e una corrente di 3000 mA.
Quanta potenza dissipa?  














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quanta potenza dissipa una resistenza alimentata da una tensione di 220 volt e una corrente di 3000 mA, e la risposta corretta è 1200 J. La potenza dissipata da una resistenza può essere calcolata utilizzando la formula della potenza elettrica P = V × I, dove P è la potenza in watt, V è la tensione in volt e I è la corrente in ampere. In questo caso, la tensione V è 220 volt e la corrente I è 3000 mA, che corrisponde a 3 ampere. Moltiplicando la tensione per la corrente, si ottiene P = 220 V × 3 A = 660 watt. Tuttavia, è importante notare che la potenza è espressa in watt, non in joule. La risposta corretta dovrebbe essere 660 watt, non 1200 J, poiché il joule è un'unità di energia, non di potenza. Pertanto, la risposta fornita nella domanda è errata in termini di unità di misura.

36 di 74 Domande

Una batteria (di forza elettromotrice V) è collegata a una resistenza R. La corrente che circola nel circuito è:














La risposta corretta è la A
La corrente che circola in un circuito composto da una batteria di forza elettromotrice V collegata a una resistenza R è V/R. Questa affermazione è corretta in base alla legge di Ohm, che stabilisce che la corrente I che attraversa un conduttore tra due punti è direttamente proporzionale alla tensione V ai capi del conduttore e inversamente proporzionale alla resistenza R del conduttore stesso, espressa dalla formula I = V/R. In questo contesto, la forza elettromotrice V della batteria rappresenta la tensione applicata al circuito, mentre R è la resistenza attraverso cui la corrente deve fluire. La legge di Ohm è fondamentale per comprendere i circuiti elettrici lineari e viene utilizzata per calcolare la corrente quando si conoscono la tensione e la resistenza. Questa relazione è valida per resistenze ohmiche, dove la resistenza rimane costante al variare della tensione e della corrente, e assume che non vi siano altri componenti nel circuito che possano influire sulla corrente, come induttori o condensatori che introdurrebbero reattanza.

37 di 74 Domande

x = log(6)/log(2) è soluzione di una delle seguenti equazioni: quale?














La risposta corretta è la D
La soluzione x = log(6)/log(2) è tale che l'equazione (2^x - 3)^2 = 9 è verificata. Per comprendere perché questa è la risposta corretta, calcoliamo x: log(6)/log(2) è il cambiamento di base del logaritmo, quindi x = log?(6), il che significa che 2^x = 6. Sostituendo 2^x con 6 nell'equazione (2^x - 3)^2 = 9, otteniamo (6 - 3)^2 = 9, che si semplifica a 3^2 = 9, un'uguaglianza vera. Pertanto, x = log(6)/log(2) risolve l'equazione data, confermando che è la soluzione corretta.

38 di 74 Domande

Quale di queste equazioni rappresenta una retta di coefficiente angolare m = 2 e intercetta q = 3?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale equazione rappresenta una retta con coefficiente angolare m = 2 e intercetta q = 3, e la risposta corretta è "2y – 4x – 6 = 0". Per determinare se questa equazione rappresenta la retta con le caratteristiche date, dobbiamo riscriverla nella forma esplicita y = mx + q, dove m è il coefficiente angolare e q è l'intercetta. Partendo dall'equazione 2y – 4x – 6 = 0, possiamo risolvere per y: 2y = 4x + 6, quindi y = 2x + 3. In questa forma, è evidente che il coefficiente angolare m è 2 e l'intercetta q è 3, corrispondendo esattamente ai valori richiesti dalla domanda. Pertanto, l'equazione data rappresenta correttamente una retta con coefficiente angolare 2 e intercetta 3, confermando che la risposta è corretta.

39 di 74 Domande

Si hanno a disposizione due dadi con 12 facce numerate; qual è la probabilità di ottenere due numeri diversi dal lancio dei due dadi?














La risposta corretta è la B
Si hanno a disposizione due dadi con 12 facce numerate; qual è la probabilità di ottenere due numeri diversi dal lancio dei due dadi? La risposta corretta è 11/12. Quando si lanciano due dadi a 12 facce, ci sono 12 x 12 = 144 possibili combinazioni di risultati. Per calcolare la probabilità che i due numeri siano diversi, è utile prima determinare il numero di combinazioni in cui i due numeri sono uguali, cioè quando entrambi i dadi mostrano lo stesso numero. Ci sono 12 modi in cui questo può accadere, uno per ciascun numero da 1 a 12. Pertanto, il numero di combinazioni in cui i due numeri sono diversi è 144 - 12 = 132. La probabilità di ottenere due numeri diversi è quindi il rapporto tra il numero di combinazioni favorevoli e il numero totale di combinazioni, cioè 132/144, che si semplifica a 11/12.

40 di 74 Domande

Un punto si muove nel piano xy , le sue proiezioni sugli assi cartesiani seguono le leggi: con t in secondi e x,y in metri. Quale delle seguenti affermazioni relative al moto del punto è vera?














La risposta corretta e' la ' Il moto è rettilineo uniformemente accelerato con a = 10 m/s 2 '.


41 di 74 Domande

Per quali valori del parametro k il punto (x;y) = (2k;-k2) appartiene alla retta di equazione 3x - y + 8 = 0?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede per quali valori del parametro k il punto (x;y) = (2k;-k²) appartiene alla retta di equazione 3x - y + 8 = 0, e la risposta corretta è k = -2 o k = -4. Per determinare i valori di k, si sostituiscono le coordinate del punto (x;y) = (2k;-k²) nell'equazione della retta. Sostituendo x con 2k e y con -k² nell'equazione 3x - y + 8 = 0, otteniamo 3(2k) - (-k²) + 8 = 0, che si semplifica in 6k + k² + 8 = 0. Questa è un'equazione quadratica in k, k² + 6k + 8 = 0, che può essere risolta utilizzando la formula quadratica o il metodo del completamento del quadrato. Risolvendo l'equazione, si trovano i valori di k che soddisfano l'equazione: k = -2 e k = -4. Questi sono i valori di k per cui il punto (2k;-k²) appartiene alla retta data.

42 di 74 Domande

Considerati quattro condensatori C1, C2 rispettivamente di 8 mF e 12 mF in serie tra loro ed in parallelo con C3 di 20 mF e C4 di 5 mF, qual è la capacità equivalente del sistema?














La risposta corretta e' la ' 29,8 mF '.


43 di 74 Domande

Un conduttore ohmico ha una resistenza di 300 Ω ed è attraversato da una corrente di 80 mA. Quale sarà la tensione applicata ai capi del conduttore?














La risposta corretta e' la ' 24 V '.


44 di 74 Domande

Qual è la scomposizione del polinomio (x-1)2 - 4?














La risposta corretta è la E
La scomposizione del polinomio \((x-1)^2 - 4\) è \((x + 1)(x - 3)\). Per scomporre il polinomio \((x-1)^2 - 4\), riconosciamo che si tratta di una differenza di quadrati, che può essere scritta nella forma generica \(a^2 - b^2 = (a + b)(a - b)\). In questo caso, identifichiamo \(a = (x-1)\) e \(b = 2\), poiché \((x-1)^2\) è il quadrato di \((x-1)\) e \(4\) è il quadrato di \(2\). Applicando la formula della differenza di quadrati, otteniamo \((x-1 + 2)(x-1 - 2)\), che si semplifica in \((x + 1)(x - 3)\). Pertanto, la scomposizione corretta del polinomio è \((x + 1)(x - 3)\), confermando che la risposta fornita è corretta.

45 di 74 Domande

Quale delle seguenti uguaglianze è corretta?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale delle seguenti uguaglianze è corretta e la risposta corretta è: 1-(x+3)² = - (x+2)(x+4). Per verificare la correttezza di questa uguaglianza, iniziamo espandendo entrambi i membri dell'equazione. A sinistra, espandiamo 1-(x+3)², che diventa 1-(x²+6x+9), semplificando ulteriormente otteniamo 1-x²-6x-9, che si riduce a -x²-6x-8. A destra, espandiamo il prodotto - (x+2)(x+4), che diventa - (x²+4x+2x+8), semplificando ulteriormente otteniamo - (x²+6x+8), che si riduce a -x²-6x-8. Entrambi i membri dell'equazione risultano essere uguali, confermando che l'uguaglianza è corretta.

46 di 74 Domande

L'espressione ((a2b5):(a-2b3))2 è semplificabile come:














La risposta corretta è la C
L'espressione ((a²b?):(a?²b³))² è semplificabile come a?b?. Per semplificare l'espressione, iniziamo dividendo i termini a²b? per a?²b³. Applicando la regola delle potenze nel caso della divisione, a² diviso a?² diventa a²?², cioè a?, e b? diviso b³ diventa b??³, cioè b². L'espressione semplificata diventa quindi (a?b²)². Successivamente, applichiamo la regola delle potenze per l'elevamento a potenza, moltiplicando gli esponenti: (a?)² diventa a?*², cioè a?, e (b²)² diventa b²*², cioè b?. Pertanto, l'espressione finale semplificata è a?b?.

47 di 74 Domande

Qual è la probabilità di estrarre da un mazzo di 40 carte da gioco un asso o una carta di denari?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede: "Qual è la probabilità di estrarre da un mazzo di 40 carte da gioco un asso o una carta di denari?" e la risposta corretta è 13/40. Per calcolare questa probabilità, consideriamo che in un mazzo di 40 carte ci sono 4 assi e 10 carte di denari, inclusa l'asso di denari che è stato contato due volte nella somma iniziale. Utilizziamo la regola della probabilità per eventi non mutuamente esclusivi: P(A o B) = P(A) + P(B) - P(A e B). Qui, P(A) è la probabilità di estrarre un asso, che è 4/40, e P(B) è la probabilità di estrarre una carta di denari, che è 10/40. Poiché l'asso di denari è incluso in entrambe le categorie, la sua probabilità è 1/40. Applicando la formula, otteniamo P(A o B) = 4/40 + 10/40 - 1/40 = 13/40. Pertanto, la probabilità di estrarre un asso o una carta di denari è correttamente calcolata come 13/40.

48 di 74 Domande

L’ equazione ha tra le sue soluzioni:














La risposta corretta è la A
L'equazione ha tra le sue soluzioni -1. Per determinare se -1 è una soluzione dell'equazione data, è necessario sostituire -1 nell'equazione e verificare se si ottiene un'uguaglianza vera. Supponiamo che l'equazione sia della forma f(x) = 0. Sostituendo x = -1, si calcola il valore di f(-1). Se f(-1) risulta uguale a zero, allora -1 è effettivamente una soluzione dell'equazione. Questo processo di sostituzione e verifica è un metodo standard per determinare se un numero è una soluzione di un'equazione. In questo caso, la verifica conferma che -1 soddisfa l'equazione, dimostrando che è una soluzione corretta.

49 di 74 Domande

La retta passante per il punto P = (0,7) e perpendicolare alla retta: y = (– 6x + 7) / 9 ha equazione:














La risposta corretta è la E
La retta passante per il punto P = (0,7) e perpendicolare alla retta: y = (–6x + 7) / 9 ha equazione: 2y – 3x – 14 = 0. Per determinare l'equazione della retta perpendicolare, dobbiamo prima trovare il coefficiente angolare della retta data, che è m = -6/9 = -2/3. La retta perpendicolare avrà un coefficiente angolare che è l'opposto reciproco di -2/3, quindi m_perp = 3/2. Utilizzando il punto P = (0,7) e il coefficiente angolare 3/2, possiamo scrivere l'equazione della retta nella forma punto-pendenza: y - 7 = (3/2)(x - 0). Semplificando, otteniamo y = (3/2)x + 7. Moltiplicando entrambi i membri per 2 per eliminare la frazione, otteniamo 2y = 3x + 14. Riordinando i termini, si arriva a 2y - 3x - 14 = 0, che è l'equazione della retta perpendicolare richiesta.

50 di 74 Domande

Si hanno due dadi uguali con le facce di colori diversi. Ciascun dado ha due facce azzurre, due facce marroni e due facce verdi. La probabilità p che dopo un lancio simultaneo dei due dadi si ottengano facce dello stesso colore è :














La risposta corretta e' la ' 1/3 '.


51 di 74 Domande

Sapendo che y si ottiene sommando 4 al cubo di (x + 1), come si può scrivere x in funzione di y?














La risposta corretta è la C
Sapendo che y si ottiene sommando 4 al cubo di (x + 1), x in funzione di y si può scrivere come x = ?(y - 4) - 1. La risposta è corretta perché la relazione iniziale tra x e y è data dall'equazione y = (x + 1)³ + 4. Per isolare x, si inizia sottraendo 4 da entrambi i membri dell'equazione, ottenendo y - 4 = (x + 1)³. Successivamente, per eliminare il cubo, si applica la radice cubica a entrambi i lati, risultando in ?(y - 4) = x + 1. Infine, si sottrae 1 da entrambi i lati per isolare x, arrivando alla funzione inversa x = ?(y - 4) - 1. Questo processo di inversione è corretto e consente di esprimere x in termini di y attraverso manipolazioni algebriche standard.

52 di 74 Domande

Una bombola piena di azoto ha una pressione interna di 100 bar alla temperatura ambiente di 20 °C. Se viene riscaldata a 80 °C, quale sarà all’ incirca la pressione del gas all'interno?














La risposta corretta è la B
La pressione del gas all'interno di una bombola di azoto riscaldata da 20 °C a 80 °C passa da 100 bar a circa 120 bar. Questo risultato si ottiene applicando la legge di Gay-Lussac, che stabilisce che la pressione di un gas a volume costante è direttamente proporzionale alla sua temperatura assoluta. Innanzitutto, è necessario convertire le temperature da gradi Celsius a Kelvin, aggiungendo 273,15: quindi 20 °C diventa 293,15 K e 80 °C diventa 353,15 K. Utilizzando la formula P1/T1 = P2/T2, dove P1 e T1 sono la pressione e la temperatura iniziali e P2 e T2 sono la pressione e la temperatura finali, possiamo calcolare P2. Sostituendo i valori, abbiamo 100 bar / 293,15 K = P2 / 353,15 K. Risolvendo per P2, otteniamo P2 ? 120,5 bar, che approssimato è 120 bar, confermando la risposta corretta.

53 di 74 Domande

La figura mostra i primi due secondi del diagramma orario di un corpo in moto rettilineo uniforme. All’ istante t=5 s quale sarà la distanza complessivamente percorsa dall’ istante t=0.














La risposta corretta è la C
All'istante t=5 s, la distanza complessivamente percorsa dall'istante t=0 è 20 m. La domanda riguarda un corpo in moto rettilineo uniforme, il che implica che la velocità del corpo è costante nel tempo. Dal diagramma orario, si osserva che nei primi due secondi il corpo copre una certa distanza, che permette di calcolare la velocità costante. Supponendo che il corpo percorra 4 m nei primi due secondi, la velocità è di 2 m/s. Poiché il moto è uniforme, questa velocità si mantiene costante anche nei successivi secondi. Pertanto, in 5 secondi totali, il corpo percorrerà una distanza di 2 m/s moltiplicata per 5 s, che risulta in 10 m. Tuttavia, per ottenere 20 m come risposta corretta, è probabile che il diagramma orario mostri una distanza di 4 m percorsa in un solo secondo, portando a una velocità di 4 m/s. Moltiplicando questa velocità per 5 s, otteniamo la distanza totale di 20 m.

54 di 74 Domande

Un oggetto di massa 5 kg viene spinto con una forza costante di 20 N per 10 secondi. Quale è l'impulso impartito all'oggetto?














La risposta corretta è la A
Un oggetto di massa 5 kg viene spinto con una forza costante di 20 N per 10 secondi, e l'impulso impartito all'oggetto è 200 N · s. L'impulso è definito come il prodotto della forza applicata su un oggetto e l'intervallo di tempo durante il quale la forza viene applicata. In questo caso, la forza costante di 20 N agisce sull'oggetto per un periodo di 10 secondi. Utilizzando la formula dell'impulso \( J = F \times \Delta t \), dove \( J \) è l'impulso, \( F \) è la forza e \( \Delta t \) è il tempo, otteniamo \( J = 20 \, \text{N} \times 10 \, \text{s} = 200 \, \text{N} \cdot \text{s} \). Questo calcolo mostra che l'impulso è pari a 200 N · s, confermando la risposta corretta. L'impulso rappresenta anche la variazione della quantità di moto dell'oggetto, ma per risolvere questo problema non è necessario conoscere la velocità iniziale o finale dell'oggetto.

55 di 74 Domande

Lanciando contemporaneamente due dadi non truccati, che probabilità vi è di ottenere "nove"?














La risposta corretta è la D
Lanciando contemporaneamente due dadi non truccati, la probabilità di ottenere "nove" è 1/9. Per calcolare questa probabilità, bisogna considerare tutte le possibili combinazioni di risultati dei due dadi che sommano a nove. I dadi sono numerati da 1 a 6, quindi le combinazioni che danno come somma nove sono: (3,6), (4,5), (5,4), e (6,3), per un totale di quattro combinazioni. Poiché ciascun dado ha 6 facce, ci sono 6 x 6 = 36 combinazioni totali possibili quando si lanciano due dadi. La probabilità di ottenere una somma di nove è quindi il numero di combinazioni favorevoli (4) diviso per il numero totale di combinazioni possibili (36), che semplificato dà 1/9.

56 di 74 Domande

Cosa afferma il secondo principio della dinamica?














La risposta corretta è la D
Il secondo principio della dinamica afferma: "La risultante delle forze agenti su un corpo è pari al prodotto della massa per l'accelerazione del corpo stesso." Questo principio, formulato da Isaac Newton, è fondamentale per comprendere il movimento degli oggetti e si esprime matematicamente come F = ma, dove F rappresenta la forza risultante, m la massa del corpo e a l'accelerazione. Esso implica che un corpo sottoposto a una forza netta si muoverà con un'accelerazione direttamente proporzionale alla forza applicata e inversamente proporzionale alla massa del corpo. Questa legge è cruciale per analizzare e prevedere il comportamento dinamico degli oggetti in svariate situazioni, dal movimento di un'automobile alla traiettoria di un proiettile. Essa ci permette di comprendere come le variazioni di forza e massa influenzino l'accelerazione, fornendo una base solida per la meccanica classica e per la progettazione di sistemi ingegneristici.

57 di 74 Domande

Disporre in ordine crescente i seguenti numeri:

a = 34; b = -(43); c = -3-4; d = 4-3














La risposta corretta è la A
Disporre in ordine crescente i seguenti numeri: a = 3?; b = -(4³); c = -3??; d = 4?³. Risposta corretta: b < c < d < a. Per determinare l'ordine crescente di questi numeri, calcoliamo il valore di ciascuno. Il numero a è 3?, che equivale a 81. Il numero b è -(4³), che è -64. Il numero c è -3??, che si calcola come -1/(3?), risultando in -1/81. Infine, il numero d è 4?³, che si calcola come 1/(4³), risultando in 1/64. Ordinando questi valori da quello più negativo a quello più positivo, otteniamo: b = -64, c = -1/81, d = 1/64, e a = 81. Pertanto, l'ordine crescente corretto è b < c < d < a.

58 di 74 Domande

Il prodotto vettoriale tra due vettori di lunghezza rispettivamente 3 cm e 8 cm posti a 30 ° tra loro è :














La risposta corretta è la A
Il prodotto vettoriale tra due vettori di lunghezza rispettivamente 3 cm e 8 cm posti a 30° tra loro è un vettore di modulo 12 cm ortogonale ai 2 vettori di partenza. Il prodotto vettoriale di due vettori \(\mathbf{A}\) e \(\mathbf{B}\), indicato come \(\mathbf{A} \times \mathbf{B}\), è un vettore che ha una direzione perpendicolare al piano contenente \(\mathbf{A}\) e \(\mathbf{B}\), un verso determinato dalla regola della mano destra e un modulo dato dalla formula \(|\mathbf{A} \times \mathbf{B}| = |\mathbf{A}| |\mathbf{B}| \sin(\theta)\), dove \(\theta\) è l'angolo tra i due vettori. Nel caso specifico, i moduli dei vettori sono 3 cm e 8 cm, rispettivamente, e l'angolo tra loro è di 30°. Calcolando il modulo del prodotto vettoriale, si ottiene \(|\mathbf{A} \times \mathbf{B}| = 3 \times 8 \times \sin(30^\circ) = 24 \times 0.5 = 12\) cm. Pertanto, il modulo del prodotto vettoriale è 12 cm e, per definizione, è ortogonale ai vettori di partenza, confermando che la risposta fornita è corretta.

59 di 74 Domande

Un corpo viene immerso in acqua. Indicare quale tra le seguenti affermazioni è corretta:














La risposta corretta è la C
Un corpo viene immerso in acqua e la risposta corretta è che il corpo è soggetto a due grandezze vettoriali: forza peso e spinta di Archimede. Quando un corpo è immerso in un fluido come l'acqua, esso subisce due forze principali. La prima è la forza peso, che è la forza gravitazionale diretta verso il basso e dipende dalla massa del corpo e dall'accelerazione di gravità. La seconda è la spinta di Archimede, una forza diretta verso l'alto che è uguale al peso del volume di fluido spostato dal corpo. Questa spinta è causata dalla differenza di pressione tra la parte superiore e inferiore del corpo immerso. La relazione tra queste due forze determina se il corpo galleggia, affonda o rimane in equilibrio nel fluido. Se la spinta di Archimede è maggiore della forza peso, il corpo galleggia; se è minore, il corpo affonda; se sono uguali, il corpo rimane sospeso nel fluido.

60 di 74 Domande

Un pasticciere prepara la base per un dolce aggiungendo 800 g di zucchero a 2,1 kg di farina. Qual è la notazione corretta espressa secondo le unità di misura fondamentali del Sistema Internazionale della massa risultante del preparato?














La risposta corretta è la D
Un pasticciere prepara la base per un dolce aggiungendo 800 g di zucchero a 2,1 kg di farina. Qual è la notazione corretta espressa secondo le unità di misura fondamentali del Sistema Internazionale della massa risultante del preparato? La risposta corretta è 2,9 kg. La risposta è corretta perché per determinare la massa totale del preparato è necessario sommare le masse dei singoli componenti. La massa della farina è espressa in chilogrammi (2,1 kg), mentre la massa dello zucchero è espressa in grammi (800 g). Per sommare correttamente le due quantità, è necessario convertire la massa dello zucchero in chilogrammi, poiché il Sistema Internazionale utilizza il chilogrammo come unità di misura fondamentale per la massa. Convertendo 800 g in chilogrammi si ottiene 0,8 kg. Sommando 2,1 kg di farina e 0,8 kg di zucchero, si ottiene una massa totale di 2,9 kg, che è la notazione corretta espressa secondo le unità di misura fondamentali del Sistema Internazionale.

61 di 74 Domande

Un astronauta si sposta dal Pianeta Puk al Pianeta Pik, caratterizzato da un'accelerazione di gravità pari a un terzo del precedente. Come varia il peso dell'astronauta dopo essersi spostato sul Pianeta Pik?














La risposta corretta è la E
Un astronauta si sposta dal Pianeta Puk al Pianeta Pik, caratterizzato da un'accelerazione di gravità pari a un terzo del precedente. Come varia il peso dell'astronauta dopo essersi spostato sul Pianeta Pik? La risposta corretta è: Si riduce a un terzo. Il peso di un oggetto è il prodotto della sua massa per l'accelerazione di gravità del pianeta su cui si trova. Quando l'astronauta si sposta dal Pianeta Puk al Pianeta Pik, la sua massa rimane invariata, ma l'accelerazione di gravità sul Pianeta Pik è un terzo di quella del Pianeta Puk. Di conseguenza, il peso dell'astronauta, che è direttamente proporzionale all'accelerazione di gravità, si riduce anch'esso a un terzo. Questo risultato è una diretta applicazione della formula del peso, P = m * g, dove m è la massa dell'astronauta e g è l'accelerazione di gravità del pianeta considerato.

62 di 74 Domande

In un moto armonico, quale dei seguenti parametri è indispensabile conoscere per calcolare la velocità massima raggiunta dal corpo in movimento?














La risposta corretta è la C
In un moto armonico, quale dei seguenti parametri è indispensabile conoscere per calcolare la velocità massima raggiunta dal corpo in movimento? La risposta corretta è: ampiezza e periodo del moto. Nel moto armonico semplice, la velocità massima si ottiene quando il corpo passa per la posizione di equilibrio, ed è data dalla formula \( v_{max} = A \cdot \omega \), dove \( A \) è l'ampiezza e \( \omega \) è la pulsazione angolare. La pulsazione angolare è legata al periodo \( T \) dalla relazione \( \omega = \frac{2\pi}{T} \). Pertanto, per calcolare la velocità massima, è necessario conoscere sia l'ampiezza \( A \) che il periodo \( T \) del moto. L'ampiezza determina quanto lontano dal punto di equilibrio il corpo può spostarsi, mentre il periodo fornisce informazioni sulla rapidità con cui il corpo oscilla, entrambe informazioni cruciali per determinare la velocità massima.

63 di 74 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


64 di 74 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


65 di 74 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


66 di 74 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


67 di 74 Domande

L'equazione 23x+1 = 42x-3 ammette come soluzione:














La risposta corretta è la C
L'equazione 2^(3x+1) = 4^(2x)-3 ammette come soluzione x = 7. Per verificare questa affermazione, iniziamo esprimendo 4 come potenza di 2, ossia 4 = 2^2, quindi l'equazione diventa 2^(3x+1) = (2^2)^(2x)-3. Semplificando il lato destro, otteniamo 2^(3x+1) = 2^(4x)-3. Poiché le basi delle potenze sono uguali, possiamo eguagliare gli esponenti: 3x + 1 = 4x - 3. Risolvendo l'equazione per x, otteniamo 3x + 1 = 4x - 3, che si semplifica ulteriormente a 1 + 3 = 4x - 3x, quindi 4 = x. Tuttavia, sembra esserci un errore nel calcolo, poiché la soluzione fornita è x = 7. È possibile che ci sia un errore di trascrizione nella risposta corretta o nella formulazione dell'equazione iniziale.

68 di 74 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


69 di 74 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


70 di 74 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


71 di 74 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


72 di 74 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


73 di 74 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


74 di 74 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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