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1 di 72 Domande

In 500 mL di una soluzione acquosa sono presenti 2 g di NaOH (p.m.=40 u.m.a.); la concentrazione della soluzione è :














La risposta corretta e' la '0,1 M'.


2 di 72 Domande

“La legge di Boyle è verificata con buona approssimazione da tutte le sostanze gassose in un campo di pressioni non molto elevate (generalmente non superiori a 10 atm) e di temperature non molto basse (generalmente non inferiori a -70° C). Un metodo grafico per verificare la costanza del prodotto pV in una serie di esperimenti condotti a temperatura costante è quello di riportare in un diagramma cartesiano la quantità pV in funzione della pressione. Con questa rappresentazione si deve teoricamente ottenere una linea retta parallela all'asse delle ascisse, e possono essere evidenziate eventuali deviazioni rispetto alla legge di Boyle”.
Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Alle condizioni standard (0° C e 1 atm) la legge di Boyle è verificata generalmente con buona approssimazione

'.


3 di 72 Domande

Quali dalle seguenti caratteristiche è comune al benzene e all'etene?














La risposta corretta e' la '

l'ibridazione sp2

'.


4 di 72 Domande

Sono stati ottenuti, con quattro differenti metodi, quattro campioni di un ossido di azoto; la percentuale in peso di azoto risulta essere la stessa in ognuno dei quattro campioni. Ciò costituisce una prova della legge:














La risposta corretta è la B
La domanda è: "Sono stati ottenuti, con quattro differenti metodi, quattro campioni di un ossido di azoto; la percentuale in peso di azoto risulta essere la stessa in ognuno dei quattro campioni. Ciò costituisce una prova della legge delle proporzioni definite." La risposta corretta è "delle proporzioni definite". Questa legge, formulata da Joseph Proust, afferma che un composto chimico puro è costituito dagli stessi elementi combinati nello stesso rapporto di massa indipendentemente dalla sua origine o dal metodo di preparazione. Nel contesto della domanda, poiché i quattro campioni di ossido di azoto mostrano la stessa percentuale in peso di azoto, si dimostra che gli ossidi di azoto in questione sono composti chimici puri con una composizione definita e costante. Questo è in linea con la legge delle proporzioni definite, che garantisce che ogni composto ha una composizione fissa e invariabile, confermando che la percentuale di azoto è una caratteristica intrinseca del composto, indipendentemente dai metodi di sintesi utilizzati.

5 di 72 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


6 di 72 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

7 di 72 Domande

In una reazione una specie si ossida se:














La risposta corretta è la C
In una reazione una specie si ossida se cede elettroni a un ossidante. Questa affermazione è corretta perché l'ossidazione è definita come la perdita di elettroni da parte di una specie chimica, che di conseguenza aumenta il suo numero di ossidazione. Quando una specie si ossida, gli elettroni ceduti vengono acquisiti da un'altra specie, chiamata ossidante, che si riduce. Questo processo di trasferimento di elettroni è fondamentale nelle reazioni redox, dove l'ossidazione e la riduzione avvengono simultaneamente. L'ossidante è quindi la specie chimica che accetta gli elettroni e permette alla specie ossidata di perdere elettroni. Un esempio comune di questo processo è la reazione tra il ferro e l'ossigeno, dove il ferro si ossida cedendo elettroni all'ossigeno, che si riduce formando ossido di ferro. La comprensione di questi concetti è cruciale in chimica poiché le reazioni redox sono alla base di molti processi biologici e industriali.

8 di 72 Domande

La presenza di un alogeno (che è caratterizzato da un’elevata elettronegatività) su un acido carbossilico a dare un alogenuro acilico del tipo: https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/66-1.jpg ,come modifica la reattività?














La risposta corretta e' la '

Aumenta la reattività nei confronti di nucleofili, in quanto rende ancora più  δ+ il carbonio del gruppo C=O

'.


9 di 72 Domande

I composti CH3-CH2-O-CH2-CH3 e CH3-CO-CH3 sono, nell'ordine:














La risposta corretta è la A
I composti CH?-CH?-O-CH?-CH? e CH?-CO-CH? sono, nell'ordine, un etere e un chetone. La struttura CH?-CH?-O-CH?-CH? rappresenta un etere, noto come dietiletere, caratterizzato dalla presenza di un atomo di ossigeno legato a due gruppi alchilici (etilici in questo caso). Gli eteri sono composti organici in cui un atomo di ossigeno è legato a due catene carboniose. D'altra parte, CH?-CO-CH? rappresenta un chetone, specificamente propanone, comunemente noto come acetone. I chetoni sono composti organici caratterizzati dalla presenza di un gruppo carbonile (C=O) legato a due gruppi alchilici o arilici. Nel caso del propanone, il gruppo carbonile è legato a due gruppi metilici (CH?). La differenza principale tra un etere e un chetone risiede nella posizione dell'atomo di ossigeno: negli eteri l'ossigeno è tra due carboni, mentre nei chetoni l'ossigeno è parte di un gruppo carbonile.

10 di 72 Domande

Calcolare qual è la concentrazione percentuale in massa (m/m) di una soluzione ottenuta sciogliendo 5,4 g di NaCl in 535,6 g di acqua.














La risposta corretta è la B
La concentrazione percentuale in massa (m/m) di una soluzione ottenuta sciogliendo 5,4 g di NaCl in 535,6 g di acqua è 1,0%. La concentrazione percentuale in massa di una soluzione si calcola dividendo la massa del soluto per la massa totale della soluzione e moltiplicando il risultato per 100. In questo caso, la massa del soluto (NaCl) è 5,4 g e la massa del solvente (acqua) è 535,6 g, quindi la massa totale della soluzione è 5,4 g + 535,6 g = 541,0 g. Dividendo 5,4 g per 541,0 g si ottiene circa 0,00998. Moltiplicando questo valore per 100 si ottiene 0,998%, che arrotondato a una cifra significativa, in base alla precisione dei dati forniti, è 1,0%. Questo arrotondamento è giustificato poiché la massa del soluto è data con due cifre significative, quindi la risposta finale deve riflettere la stessa precisione.

11 di 72 Domande

La seguente equazione mostra la reazione tra un composto organico e l'ossigeno.

a C2h5SH +bO2  --> cCO2 +2SO2 +dH2O. Per quale valore di b l'equazione è bilanciata?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede per quale valore di b l'equazione a C?H?SH + bO? ? cCO? + 2SO? + dH?O è bilanciata, e la risposta corretta è 9. Per bilanciare l'equazione, dobbiamo assicurare che il numero di atomi di ciascun elemento sia uguale su entrambi i lati della reazione. Il composto organico C?H?SH contiene 2 atomi di carbonio, 6 atomi di idrogeno e 1 atomo di zolfo. Sul lato dei prodotti, abbiamo cCO? che fornisce 2 atomi di carbonio per c=2, 2SO? che fornisce 2 atomi di zolfo, e dH?O che fornisce 6 atomi di idrogeno per d=3. Ora bilanciamo l'ossigeno: sul lato dei prodotti, abbiamo 2c atomi di ossigeno da CO?, 4 atomi di ossigeno da 2SO?, e 3 atomi di ossigeno da 3H?O, per un totale di 13 atomi di ossigeno. Dato che ogni molecola di O? contiene 2 atomi di ossigeno, abbiamo bisogno di 13/2 molecole di O?, il che significa che b deve essere 6.5. Tuttavia, poiché b deve essere un numero intero, moltiplichiamo l'intera equazione per 2 per ottenere b=9, che è il valore corretto per bilanciare l'equazione.

12 di 72 Domande

Quale delle seguenti rappresenta una possibile terna di numeri quantici?














La risposta corretta e' la '

n = 3    l = 2    m=-1

'.


13 di 72 Domande

Lo smalto dei denti è costituito per la maggior parte da idrossiapatite, la cui unità formula è Ca5(PO4)3(OH) . In ambiente acido per acido solforico, essa può essere decomposta secondo la seguente reazione:

Ca5(PO4)3(OH) + 4H+ → 5Ca2+ + 3HPO42- + H2

Quante moli di H2SO4 sono necessarie per produrre 0,3 moli di ioni HPO4 2- ?














La risposta corretta e' la '

0,2.

'.


14 di 72 Domande

Una squadra di 15 operai edifica un palazzo in 30 giorni. Quanti giorni avrebbe impiegato una squadra di 9 operai?














La risposta corretta è la E
Una squadra di 15 operai edifica un palazzo in 30 giorni, quindi una squadra di 9 operai impiegherebbe 50 giorni. Questa domanda si basa sul principio dell'inverso proporzionale, dove il numero di operai e il tempo impiegato sono inversamente proporzionali, ovvero più operai ci sono, meno tempo ci vuole, e viceversa. Se 15 operai completano il lavoro in 30 giorni, il totale delle giornate lavorative è 15 operai x 30 giorni = 450 giornate lavorative. Per calcolare il tempo che impiegherebbero 9 operai, bisogna mantenere costante il totale delle giornate lavorative, quindi 9 operai x X giorni = 450 giornate lavorative. Risolvendo l'equazione, X = 450 / 9 = 50 giorni. Pertanto, una squadra di 9 operai impiegherebbe 50 giorni per completare lo stesso lavoro.

15 di 72 Domande

Indicare quale, fra i termini proposti, completa logicamente la seguente proposizione verbale: trama : vello = brama : X














La risposta corretta e' la '

X = bello

'.


16 di 72 Domande

Quale dei seguenti cariotipi determina la sindrome di Klinefelter?














La risposta corretta e' la '

47, XXY

'.


17 di 72 Domande

Nei batteri, quale delle seguenti strutture rappresenta un organo per la conservazione della specie?














La risposta corretta e' la '

La spora batterica

'.


18 di 72 Domande

Quanto pesa una mole di ferro (numero di massa 56, numero atomico 26)?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede: "Quanto pesa una mole di ferro (numero di massa 56, numero atomico 26)?" e la risposta corretta è "56g". La massa molare di un elemento è numericamente uguale alla sua massa atomica espressa in unità di massa atomica (uma), ma espressa in grammi per mole. Nel caso del ferro, il numero di massa è 56, il che significa che una mole di atomi di ferro ha una massa di 56 grammi. Questo valore deriva dalla somma dei protoni e neutroni presenti nel nucleo dell'atomo di ferro, che sono le particelle subatomiche che contribuiscono significativamente alla sua massa. Pertanto, quando si considera una mole di ferro, si considera un insieme di 6,022 x 10²³ atomi (numero di Avogadro) ciascuno con una massa di 56 uma, risultando in una massa totale di 56 grammi per mole.

19 di 72 Domande

Come viene definito il legame che unisce due atomi di idrogeno?














La risposta corretta è la A
Il legame che unisce due atomi di idrogeno è definito come un legame covalente. Un legame covalente si forma quando due atomi condividono una o più coppie di elettroni per raggiungere una configurazione elettronica stabile, simile a quella dei gas nobili. Nel caso della molecola di idrogeno (H?), ciascun atomo di idrogeno condivide il suo unico elettrone con l'altro atomo, formando così una coppia di elettroni condivisa. Questo tipo di legame è caratterizzato dalla sovrapposizione degli orbitali atomici dei due atomi coinvolti, creando una regione di densità elettronica tra di essi che tiene uniti gli atomi. Il legame covalente è particolarmente forte e stabile, conferendo alla molecola di idrogeno una notevole stabilità chimica.

20 di 72 Domande

Per sollevare di 10 metri un ascensore di massa totale uguale a 800 kg, utilizzando un motore di potenza uguale a 8.000 W, saranno approssimativamente necessari:














La risposta corretta e' la '

10 secondi

'.


21 di 72 Domande

Qual è la soluzione della disequazione (x - 5)(x - 5) > 0?














La risposta corretta è la A
La soluzione della disequazione (x - 5)(x - 5) > 0 è x ? 5. Questa disequazione rappresenta un prodotto di due fattori identici, (x - 5)², che è maggiore di zero. Poiché il quadrato di un numero reale è sempre non negativo, (x - 5)² è maggiore di zero per tutti i valori di x eccetto quando x = 5, dove il prodotto diventa esattamente zero. Pertanto, la soluzione della disequazione è l'insieme di tutti i numeri reali tranne x = 5, poiché solo in quel punto l'espressione non soddisfa la condizione di essere maggiore di zero. In termini di intervalli, la soluzione si esprime come x ? ? \ {5}, il che significa che x può assumere qualsiasi valore reale eccetto 5.

22 di 72 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


23 di 72 Domande

Una palla da biliardo del peso di 0,15 kg si muove ad una velocità di 1,6 m/s. Colpisce perpendicolarmente la sponda e rimbalza indietro nella stessa direzione di provenienza ad una velocità di 1,4 m/s. Se la media aritmetica della forza esercitata sulla sponda è di 30 N, per quanto tempo la palla è rimasta a contatto con la sponda?














La risposta corretta è la B
Una palla da biliardo del peso di 0,15 kg si muove ad una velocità di 1,6 m/s, colpisce perpendicolarmente la sponda e rimbalza indietro nella stessa direzione di provenienza ad una velocità di 1,4 m/s; se la media aritmetica della forza esercitata sulla sponda è di 30 N, il tempo di contatto della palla con la sponda è 0,015 s. Per determinare il tempo di contatto, si utilizza il principio dell'impulso, che afferma che l'impulso è uguale alla variazione della quantità di moto. La quantità di moto iniziale della palla è data dal prodotto della massa e della velocità iniziale (0,15 kg × 1,6 m/s = 0,24 kg·m/s), mentre la quantità di moto finale è (0,15 kg × (-1,4 m/s) = -0,21 kg·m/s), poiché la direzione è opposta. La variazione della quantità di moto è quindi (-0,21 kg·m/s) - (0,24 kg·m/s) = -0,45 kg·m/s. L'impulso è uguale alla forza media moltiplicata per il tempo di contatto, quindi 30 N × t = 0,45 kg·m/s. Risolvendo per t, si ottiene t = 0,45 kg·m/s ÷ 30 N = 0,015 s, confermando che il tempo di contatto è 0,015 secondi.

24 di 72 Domande

Se non esistesse (ma è solo un’ipotesi) il campo di attrazione gravitazionale, per un corpo puntiforme di massa M, che non sia soggetto ad alcun altro campo di forze si può dire che:














La risposta corretta è la D
Se non esistesse il campo di attrazione gravitazionale, per un corpo puntiforme di massa M, il peso del corpo è nullo ma la massa è diversa da zero. La massa di un corpo è una proprietà intrinseca che misura la quantità di materia contenuta in esso e non dipende dalla presenza di campi di forza esterni come la gravità. Al contrario, il peso è una forza che agisce su un corpo a causa della gravità ed è calcolato come il prodotto della massa del corpo per l'accelerazione di gravità. Se il campo gravitazionale non esistesse, l'accelerazione di gravità sarebbe zero, rendendo anche il peso del corpo zero. Tuttavia, la massa del corpo rimarrebbe invariata poiché non è influenzata dall'assenza di gravità. Questo concetto è fondamentale nella fisica, dove la distinzione tra massa e peso è cruciale per comprendere come i corpi si comportano in assenza di forze esterne.

25 di 72 Domande

Un corpo di massa m, posto nel vuoto ad un'altezza h dal suolo, inizia a cadere e raggiunge il suolo con un energia cinetica pari a:














La risposta corretta è la C
Un corpo di massa m, posto nel vuoto ad un'altezza h dal suolo, inizia a cadere e raggiunge il suolo con un'energia cinetica pari a E=mgh. Questa risposta è corretta perché, in assenza di forze dissipative come l'attrito dell'aria, l'energia potenziale gravitazionale iniziale del corpo viene completamente convertita in energia cinetica al momento dell'impatto con il suolo. L'energia potenziale gravitazionale di un corpo di massa m ad un'altezza h è data dalla formula E_p = mgh, dove g rappresenta l'accelerazione di gravità. Quando il corpo cade, questa energia potenziale si trasforma in energia cinetica, che è espressa dalla formula E_k = 1/2 mv². Poiché non ci sono perdite di energia nel sistema, l'energia potenziale iniziale è uguale all'energia cinetica finale, confermando che E_k = mgh al momento dell'impatto con il suolo.

26 di 72 Domande

Un circuito elettrico è costituito da tre resistenze collegate in parallelo. Le prime due hanno un valore di 20 e 40 Ohm rispettivamente, mentre il valore resistivo della terza è ignoto. Misurando la resistenza totale del circuito si ricava un valore di 12 Ohm. Qual è il valore più probabile della terza resistenza?














La risposta corretta è la A
Un circuito elettrico è costituito da tre resistenze collegate in parallelo, con resistenze di 20, 40 Ohm e una terza ignota, e la resistenza totale è di 12 Ohm; il valore più probabile della terza resistenza è 120 Ohm. Quando le resistenze sono in parallelo, la resistenza totale \( R_t \) è data dalla formula \(\frac{1}{R_t} = \frac{1}{R_1} + \frac{1}{R_2} + \frac{1}{R_3}\). Sostituendo i valori noti, abbiamo \(\frac{1}{12} = \frac{1}{20} + \frac{1}{40} + \frac{1}{R_3}\). Calcolando i reciproci, \(\frac{1}{20} = 0.05\) e \(\frac{1}{40} = 0.025\), la somma di questi è 0.075. Quindi, \(\frac{1}{12} = 0.0833\). Per trovare \(\frac{1}{R_3}\), sottraiamo 0.075 da 0.0833, ottenendo 0.0083. Invertendo questo valore si ottiene \(R_3 = 120\) Ohm, confermando che il valore della terza resistenza è 120 Ohm.

27 di 72 Domande

Il ‘prodotto’ di due vettori non nulli:














La risposta corretta è la E
Il 'prodotto' di due vettori non nulli può essere sia un vettore sia uno scalare, a seconda del tipo di prodotto. Questa risposta è corretta perché in algebra vettoriale esistono due principali tipi di prodotto tra vettori: il prodotto scalare e il prodotto vettoriale. Il prodotto scalare, noto anche come prodotto interno o dot product, tra due vettori A e B è uno scalare calcolato come il prodotto delle loro magnitudini e il coseno dell'angolo tra di essi. Al contrario, il prodotto vettoriale, noto anche come cross product, tra due vettori tridimensionali A e B genera un nuovo vettore che è perpendicolare al piano contenente A e B e la cui direzione è determinata dalla regola della mano destra. La magnitudine del prodotto vettoriale è data dal prodotto delle magnitudini dei due vettori e il seno dell'angolo tra di essi. Pertanto, a seconda del contesto e del tipo di operazione eseguita, il risultato del prodotto di due vettori può essere sia uno scalare sia un vettore.

28 di 72 Domande

La frequenza di un'onda luminosa è dell'ordine di 1015 Hz.
Il valore della lunghezza d'onda è: 














La risposta corretta è la C
La frequenza di un'onda luminosa è dell'ordine di 10¹? Hz e il valore della lunghezza d'onda è 0,3 µm. Per determinare la lunghezza d'onda della luce, si utilizza la relazione fondamentale della fisica delle onde: c = ??, dove c è la velocità della luce nel vuoto (circa 3 x 10? m/s), ? è la lunghezza d'onda e ? è la frequenza. Dato che la frequenza è dell'ordine di 10¹? Hz, possiamo calcolare la lunghezza d'onda risolvendo l'equazione per ?: ? = c/?. Inserendo i valori, otteniamo ? = (3 x 10? m/s) / (10¹? Hz), che risulta in 3 x 10?? m, ovvero 0,3 micrometri (µm). Questa lunghezza d'onda rientra nello spettro visibile della luce, giustificando la risposta corretta.

29 di 72 Domande

Un cilindro contiene gas perfetto mantenuto a temperatura costante T. Se il suo volume viene ridotto lentamente fino a raggiungere la metà del valore iniziale:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede cosa accade alla pressione di un gas perfetto in un cilindro quando il suo volume viene ridotto alla metà mantenendo la temperatura costante, e la risposta corretta è che la pressione esercitata dal gas si raddoppia. Questo fenomeno è spiegato dalla legge di Boyle, che afferma che per un gas perfetto a temperatura costante, la pressione è inversamente proporzionale al volume. In formule, P?V? = P?V?, dove P rappresenta la pressione e V il volume. Se il volume iniziale V? viene ridotto alla metà, cioè V? = V?/2, per mantenere l'equazione bilanciata, la pressione finale P? deve essere il doppio della pressione iniziale P?. Questo perché il prodotto tra pressione e volume deve rimanere costante se la temperatura non cambia. La relazione inversa tra pressione e volume è una delle caratteristiche fondamentali dei gas ideali e dimostra come le variazioni di volume influenzano direttamente la pressione quando altre condizioni rimangono invariate.

30 di 72 Domande

Il lavoro fatto CONTRO le forze del campo elettrico per portare una carica elettrica q puntiforme da distanze molto grandi ad un punto vicino ad una seconda carica elettrica Q vale L. Ne segue che:














La risposta corretta è la C
Il lavoro fatto CONTRO le forze del campo elettrico per portare una carica elettrica q puntiforme da distanze molto grandi ad un punto vicino ad una seconda carica elettrica Q vale L. Ne segue che il potenziale elettrico associabile a quel punto vale L/q. Quando si lavora contro le forze del campo elettrico per spostare una carica q da una posizione a potenziale nullo (infinitamente lontano) fino a una posizione a distanza finita da un'altra carica Q, si accumula energia potenziale elettrica. Il lavoro L compiuto in questo processo è uguale alla variazione di energia potenziale elettrica della carica q. Il potenziale elettrico V in un punto è definito come l'energia potenziale elettrica per unità di carica, quindi V = U/q, dove U è l'energia potenziale. Dato che il lavoro L è uguale a questa variazione di energia potenziale, il potenziale elettrico V in quel punto è L/q. Questo rapporto evidenzia come il potenziale elettrico sia una misura del lavoro necessario per portare una carica unitaria da un punto di riferimento a un punto specifico nel campo elettrico.

31 di 72 Domande

Quale tra queste funzioni non è definita per x = – 3?














La risposta corretta è la E
La funzione che non è definita per x = -3 è f(x) = log(x² + 2x - 3). La ragione per cui questa funzione non è definita per x = -3 risiede nelle proprietà del logaritmo. Affinché un logaritmo sia definito, il suo argomento deve essere strettamente maggiore di zero. Considerando l'espressione all'interno del logaritmo, x² + 2x - 3, possiamo riscriverla come (x + 3)(x - 1) tramite fattorizzazione. Se sostituiamo x = -3, l'espressione diventa (-3 + 3)(-3 - 1), che si semplifica a 0 * (-4) = 0. Poiché il logaritmo di zero non è definito, la funzione logaritmica non ha valore in x = -3. Pertanto, la funzione f(x) = log(x² + 2x - 3) non è definita per x = -3.

32 di 72 Domande

Un cane è legato, mediante una catena lunga 13 m, a un palo che dista 5 m da un sentiero rettilineo. Determinare la lunghezza del tratto di sentiero accessibile al cane.














La risposta corretta è la C
Un cane è legato, mediante una catena lunga 13 m, a un palo che dista 5 m da un sentiero rettilineo. Determinare la lunghezza del tratto di sentiero accessibile al cane. Risposta corretta: 24 m. La situazione descritta può essere visualizzata come un cerchio di raggio 13 m centrato sul palo, con una distanza di 5 m dal centro del cerchio al sentiero. Il tratto di sentiero accessibile al cane è quindi l'intersezione del cerchio con il sentiero. Per calcolare la lunghezza di questo tratto, si può usare il teorema di Pitagora: il raggio del cerchio (13 m) e la distanza dal palo al sentiero (5 m) formano i cateti di un triangolo rettangolo, mentre la metà del tratto accessibile è l'altro cateto. Risolvendo l'equazione \(x = \sqrt{13^2 - 5^2}\), si trova che la metà del tratto è 12 m. Pertanto, la lunghezza totale del tratto di sentiero accessibile al cane è 24 m, poiché il cane può muoversi sia a destra che a sinistra del punto più vicino del sentiero al palo.

33 di 72 Domande

Nel Sistema Internazionale, un corpo di massa 10 kg pesa:














La risposta corretta è la E
Nel Sistema Internazionale, un corpo di massa 10 kg pesa 98 N. La risposta è corretta perché il peso di un corpo è la forza gravitazionale esercitata su di esso e si calcola moltiplicando la massa per l'accelerazione di gravità, che sulla superficie terrestre è approssimativamente 9,8 m/s². Pertanto, per un corpo di massa 10 kg, il peso si calcola come 10 kg × 9,8 m/s² = 98 N. Questa formula deriva dalla seconda legge di Newton, che stabilisce che la forza è uguale alla massa moltiplicata per l'accelerazione. Nel contesto del Sistema Internazionale di unità, la massa si misura in chilogrammi (kg), l'accelerazione in metri al secondo quadrato (m/s²) e la forza risultante, ovvero il peso, in newton (N).

34 di 72 Domande

Un punto materiale che si muove lungo una retta compie un moto uniforme quando:














La risposta corretta è la C
Un punto materiale che si muove lungo una retta compie un moto uniforme quando percorre distanze proporzionali agli intervalli di tempo nei quali esse vengono percorse. Questa affermazione è corretta perché il moto uniforme è caratterizzato da una velocità costante, il che implica che la relazione tra lo spazio percorso e il tempo impiegato è lineare. In altre parole, se un oggetto si muove con moto uniforme, la distanza percorsa è direttamente proporzionale al tempo trascorso, il che significa che raddoppiando il tempo di percorrenza, la distanza percorsa raddoppia anch'essa. Questa relazione è espressa matematicamente dalla formula della velocità costante v = s/t, dove v è la velocità, s è lo spazio percorso e t è il tempo impiegato. Pertanto, la risposta data riflette accuratamente la definizione di moto uniforme, in cui la velocità rimane invariata e il rapporto tra spazio e tempo è costante.

35 di 72 Domande

Un macchinario produce 6 tappi ogni 2 minuti. Dopo quanti minuti dal suo avvio ne avrà prodotti esattamente 21?














La risposta corretta è la D
Un macchinario produce 6 tappi ogni 2 minuti e dopo quanti minuti dal suo avvio ne avrà prodotti esattamente 21? La risposta corretta è 7 minuti. Per determinare il tempo necessario affinché il macchinario produca 21 tappi, si può impostare una proporzione basata sul tasso di produzione dato: 6 tappi ogni 2 minuti equivale a 3 tappi al minuto. Per trovare il numero di minuti richiesti per produrre 21 tappi, si divide il numero totale di tappi desiderati per il tasso di produzione al minuto, ossia 21 tappi diviso 3 tappi al minuto, ottenendo 7 minuti. Questo calcolo mostra che in 7 minuti il macchinario produrrà esattamente 21 tappi, confermando così la correttezza della risposta.

36 di 72 Domande

Quale tra le funzioni elencate ha periodo minore?














La risposta corretta è la E
La funzione tra quelle elencate con il periodo minore è tg(2 + 3x). La funzione tangente, tg(x), ha un periodo fondamentale di ?. Quando la funzione è trasformata in tg(2 + 3x), il periodo viene influenzato dal coefficiente del termine x. In generale, per una funzione del tipo tg(ax + b), il periodo è dato da ?/|a|. Nel caso specifico di tg(2 + 3x), il coefficiente a è 3, quindi il periodo diventa ?/3. Questo è il periodo più breve tra le funzioni di tipo tangente con coefficienti diversi, poiché un valore maggiore di a nel denominatore riduce il periodo totale della funzione. Pertanto, la funzione tg(2 + 3x) ha il periodo minore rispetto ad altre funzioni simili elencate, a meno che non abbiano un coefficiente di x maggiore di 3, il che non è il caso in questo contesto.

37 di 72 Domande

Quanto misura il perimetro di un rombo con lato uguale a 26 cm?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede: "Quanto misura il perimetro di un rombo con lato uguale a 26 cm?" e la risposta corretta è "104 cm". Il perimetro di un rombo si calcola sommando la lunghezza dei suoi quattro lati, dato che un rombo ha tutti i lati uguali, il perimetro è semplicemente quattro volte la lunghezza di un lato. In questo caso, poiché il lato del rombo misura 26 cm, il calcolo del perimetro si effettua moltiplicando 26 cm per 4, ottenendo così un perimetro di 104 cm. Questa formula si applica a qualsiasi rombo, indipendentemente dalle misure degli angoli interni o dalle diagonali, poiché la definizione di rombo implica che tutti i lati siano congruenti.

38 di 72 Domande

Tutte le espressioni elencate sono equivalenti fra loro, TRANNE una: quale?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale delle espressioni elencate non è equivalente alle altre, e la risposta corretta è "4 · (3^x^-1)/9^x". Per capire perché questa espressione non è equivalente alle altre, dobbiamo analizzare la sua struttura. L'espressione 4 · (3^x^-1)/9^x può essere riscritta come 4 · (1/3^x)/9^x, il che è equivalente a 4 · 1/(3^x · 9^x). Poiché 9^x è uguale a (3^2)^x o 3^(2x), l'espressione diventa 4 · 1/(3^x · 3^(2x)), che si semplifica ulteriormente a 4 · 1/3^(3x), ovvero 4/3^(3x). Le altre espressioni, invece, potrebbero avere una diversa combinazione di basi e esponenti che le rende equivalenti tra loro ma non a questa, che ha una struttura unica a causa del modo in cui i termini sono combinati e semplificati.

39 di 72 Domande

Quale delle seguenti equazioni è un’ identità ?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale delle seguenti equazioni è un’identità e la risposta corretta è (cos(x) + sen(x))² = 1 + sen(2x). Questa equazione è un’identità trigonometrica, il che significa che è vera per tutti i valori di x. Per dimostrarlo, espandiamo il quadrato del binomio a sinistra: (cos(x) + sen(x))² = cos²(x) + 2cos(x)sen(x) + sen²(x). Utilizzando l'identità fondamentale cos²(x) + sen²(x) = 1, possiamo riscrivere l'equazione come 1 + 2cos(x)sen(x). Notiamo che 2cos(x)sen(x) è uguale a sen(2x) per la formula del seno dell'angolo doppio. Pertanto, l'equazione diventa 1 + sen(2x), dimostrando che l'equazione originale è un’identità valida per ogni valore di x.

40 di 72 Domande

Per quali valori di k la funzione f(x) = ekx - 2 è strettamente positiva?














La risposta corretta è la C
La funzione f(x) = e^(kx - 2) è strettamente positiva per ogni valore di k. La funzione esponenziale e^(kx - 2) è sempre positiva indipendentemente dal valore di x o di k, poiché la base dell'esponenziale, e, è un numero positivo (approssimativamente 2,718) e qualsiasi potenza di un numero positivo è anch'essa positiva. Anche se il termine kx - 2 può assumere valori negativi, zero o positivi, l'esponenziale di qualsiasi numero reale risulta comunque in un numero positivo. Pertanto, la funzione f(x) rimane sempre strettamente positiva per qualsiasi valore di k, poiché non esiste alcun valore di x che possa rendere l'espressione e^(kx - 2) uguale o inferiore a zero.

41 di 72 Domande

Un numero razionale è definito come:














La risposta corretta è la A
Un numero razionale è definito come il rapporto di due numeri interi a e b, con b diverso da 0. Questa definizione è corretta perché un numero razionale è, per definizione, un numero che può essere espresso come una frazione in cui il numeratore è un numero intero e il denominatore è un numero intero non nullo. Il requisito che b sia diverso da zero è fondamentale perché la divisione per zero non è definita nel campo dei numeri reali. I numeri razionali includono sia i numeri interi, che possono essere espressi come una frazione con denominatore pari a 1, sia le frazioni proprie e improprie. Inoltre, i numeri razionali sono densi sulla retta numerica, il che significa che tra due numeri razionali qualsiasi ne esiste sempre un altro. Questa caratteristica li distingue dai numeri irrazionali, che non possono essere espressi come il rapporto di due numeri interi.

42 di 72 Domande

Calcolare l'area di un rettangolo che ha il perimetro di 56 cm e l'altezza di 18 cm.














La risposta corretta è la A
Calcolare l'area di un rettangolo che ha il perimetro di 56 cm e l'altezza di 18 cm. La risposta corretta è 180 centimetri quadrati. Per trovare l'area di un rettangolo, è necessario conoscere la lunghezza e l'altezza. Dato che il perimetro del rettangolo è 56 cm e l'altezza è 18 cm, possiamo usare la formula del perimetro del rettangolo, che è 2(lunghezza + altezza) = 56. Sostituendo l'altezza con 18 cm, otteniamo 2(lunghezza + 18) = 56. Risolvendo per la lunghezza, abbiamo 2(lunghezza + 18) = 56, quindi lunghezza + 18 = 28, da cui lunghezza = 10 cm. Ora che conosciamo sia la lunghezza che l'altezza, possiamo calcolare l'area del rettangolo utilizzando la formula area = lunghezza × altezza, quindi 10 cm × 18 cm = 180 cm². Pertanto, l'area del rettangolo è correttamente calcolata come 180 centimetri quadrati.

43 di 72 Domande

Quali sono le soluzioni dell’ equazione x2 - 4 = (x - 2)2 ?














La risposta corretta è la E
L'equazione x² - 4 = (x - 2)² ha come soluzione x = 2. Per risolvere l'equazione, iniziamo espandendo il lato destro: (x - 2)² diventa x² - 4x + 4. L'equazione diventa quindi x² - 4 = x² - 4x + 4. Sottraendo x² da entrambi i lati, otteniamo -4 = -4x + 4. Portando tutti i termini sullo stesso lato, abbiamo -4 - 4 = -4x, che si semplifica in -8 = -4x. Dividendo entrambi i lati per -4, otteniamo x = 2. Verificando la soluzione, sostituendo x = 2 nell'equazione originale, otteniamo 2² - 4 = (2 - 2)², che semplifica a 0 = 0, confermando che x = 2 è effettivamente la soluzione corretta.

44 di 72 Domande

Per quali valori del parametro k la disequazione kx2 + 2x + k > 0 NON ammette alcuna soluzione reale?














La risposta corretta è la C
Per quali valori del parametro k la disequazione kx² + 2x + k > 0 NON ammette alcuna soluzione reale? La risposta corretta è: k < -1. Per determinare i valori di k per cui la disequazione non ha soluzioni reali, dobbiamo considerare il discriminante del trinomio di secondo grado kx² + 2x + k. Il discriminante è dato da ? = b² - 4ac, dove a = k, b = 2 e c = k. Quindi, ? = 4 - 4k². Affinché la disequazione non abbia soluzioni reali, il discriminante deve essere negativo, cioè 4 - 4k² < 0. Risolvendo questa disequazione, otteniamo k² > 1, il che implica k < -1 o k > 1. Tuttavia, affinché l'intero trinomio sia positivo per ogni x, è necessario che il coefficiente di x², cioè k, sia negativo, restringendo la soluzione a k < -1.

45 di 72 Domande

Quale delle seguenti equazioni descrive un'iperbole con asintoti y = ± 2x?














La risposta corretta e' la ' 4x2 - y2 - 4 = 0 '.


46 di 72 Domande

Un contenitore rigido pieno di elio ha una pressione interna di 200 bar alla temperatura di 200 °C. Se la pressione scende a 150 bar, quale sarà all’ incirca la temperatura del gas?














La risposta corretta e' la ' 82 °C '.


47 di 72 Domande

Qual è la frequenza di una corrente alternata che ha un periodo T pari a 0,02 secondi














La risposta corretta è la A
La frequenza di una corrente alternata che ha un periodo T pari a 0,02 secondi è 50 Hz. La frequenza di una corrente alternata è definita come il numero di cicli completi che la corrente compie in un secondo ed è l'inverso del periodo. Il periodo T rappresenta il tempo necessario per completare un ciclo completo di variazione della corrente. La relazione matematica che lega la frequenza f e il periodo T è data dalla formula f = 1/T. Applicando questa formula al caso specifico, dove T è 0,02 secondi, si ottiene f = 1/0,02 = 50 Hz. Questo significa che la corrente alternata completa 50 cicli al secondo. Questa frequenza è comune nelle reti elettriche di molti paesi, come in Europa, dove la frequenza standard è appunto di 50 Hz.

48 di 72 Domande

Quale, fra i monomi qui sottoelencati, è un minimo comune multiplo dei seguenti monomi:
3p2r4; -2q2r2; 5p2r2; -6q3r3 ?














La risposta corretta e' la ' 30p2q3r4 '.


49 di 72 Domande

Due vettori velocità hanno la stessa direzione, ma verso opposto. Il modulo del vettore A è 13 m/s; il modulo del vettore B è 4 m/s. Quale sarà il modulo del vettore A+B?














La risposta corretta è la B
Due vettori velocità hanno la stessa direzione, ma verso opposto; il modulo del vettore A è 13 m/s e il modulo del vettore B è 4 m/s, quindi il modulo del vettore A+B è 9 m/s. La risposta è corretta perché quando due vettori hanno la stessa direzione ma verso opposto, la loro somma vettoriale si ottiene sottraendo il modulo del vettore con il valore minore dal modulo del vettore con il valore maggiore. In questo caso, il vettore A ha un modulo di 13 m/s e il vettore B ha un modulo di 4 m/s, quindi sottraendo 4 m/s da 13 m/s si ottiene un vettore risultante con un modulo di 9 m/s. Questo risultato riflette la somma algebrica dei due vettori, considerando che essi si trovano su una stessa linea d'azione ma con direzioni opposte, il che implica che il vettore risultante avrà la direzione del vettore con modulo maggiore, ovvero A.

50 di 72 Domande

Il grafico mostra la legge oraria di un corpo in moto rettilineo uniforme. Qual è la sua velocità ?














La risposta corretta è la E
Il grafico mostra la legge oraria di un corpo in moto rettilineo uniforme e la sua velocità è 2 m/s. Per determinare la velocità di un corpo in moto rettilineo uniforme a partire dalla legge oraria, è necessario identificare la pendenza della retta sul grafico che rappresenta la posizione in funzione del tempo. In un grafico posizione-tempo, la pendenza della retta è costante e corrisponde alla velocità del corpo. Se il grafico mostra una retta con un'inclinazione tale che la posizione aumenta di 2 metri per ogni secondo che passa, allora la velocità del corpo è di 2 m/s. Questo è coerente con la definizione di moto rettilineo uniforme, dove la velocità è costante e la posizione varia linearmente con il tempo. Pertanto, osservando il grafico e calcolando la variazione di posizione rispetto al tempo, si conferma che la velocità è di 2 m/s.

51 di 72 Domande

Quale è l’ accelerazione di una Ferrari SF90 che scatta da 0 alla velocità di 100 Km/h in 2.5 s?














La risposta corretta è la C
L'accelerazione di una Ferrari SF90 che scatta da 0 alla velocità di 100 km/h in 2.5 s è circa 11 m/s². Per calcolare l'accelerazione, dobbiamo prima convertire la velocità finale da km/h a m/s, poiché l'unità standard per l'accelerazione nel Sistema Internazionale è m/s². La velocità di 100 km/h corrisponde a circa 27.78 m/s (100 km/h * 1000 m/km / 3600 s/h). L'accelerazione è definita come la variazione di velocità divisa per il tempo impiegato per tale variazione. Quindi, l'accelerazione a è data dalla formula a = ?v / ?t, dove ?v è la variazione di velocità e ?t è l'intervallo di tempo. In questo caso, ?v = 27.78 m/s e ?t = 2.5 s, quindi a = 27.78 m/s / 2.5 s = 11.11 m/s², che arrotondato è circa 11 m/s². Questo valore rappresenta un'accelerazione molto elevata, tipica di una supercar come la Ferrari SF90.

52 di 72 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è vera riguardo alla forza di attrito dinamico?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale delle seguenti affermazioni sia vera riguardo alla forza di attrito dinamico e la risposta corretta è che è diretta in direzione opposta al movimento dell'oggetto. L'attrito dinamico, noto anche come attrito cinetico, è la forza che si oppone al movimento relativo tra due superfici in contatto quando esse sono già in movimento l'una rispetto all'altra. Questa forza è sempre orientata in direzione opposta a quella del movimento dell'oggetto, agendo quindi come una forza di resistenza. La natura opposta dell'attrito dinamico è dovuta alle interazioni microscopiche tra le superfici, che tendono a rallentare e stabilizzare il movimento relativo. Questo principio è fondamentale nella fisica classica e si applica in vari contesti, come la frenata di un veicolo o il movimento di un oggetto su un piano inclinato. La comprensione della direzione della forza di attrito dinamico è essenziale per il calcolo delle forze nette e per la previsione del comportamento dinamico degli oggetti in movimento.

53 di 72 Domande

Una palla da tennis viene lanciata verticalmente con una velocità iniziale di 15 m/s (si trascuri l'attrito dell'aria). Quanto tempo impiegherà approssimativamente la palla a raggiungere l'altezza massima dal suolo?














La risposta corretta è la B
La domanda è: "Una palla da tennis viene lanciata verticalmente con una velocità iniziale di 15 m/s (si trascuri l'attrito dell'aria). Quanto tempo impiegherà approssimativamente la palla a raggiungere l'altezza massima dal suolo?" e la risposta corretta è 1,5 s. Per determinare il tempo necessario affinché la palla raggiunga l'altezza massima, si utilizza la formula del moto rettilineo uniformemente accelerato, dove la velocità finale è zero al punto di altezza massima. La formula da applicare è \( v = v_0 - g \cdot t \), dove \( v \) è la velocità finale (0 m/s), \( v_0 \) è la velocità iniziale (15 m/s), \( g \) è l'accelerazione di gravità (approssimativamente 9,8 m/s²) e \( t \) è il tempo. Risolvendo l'equazione per \( t \), otteniamo \( t = v_0 / g = 15 / 9,8 \) che approssimativamente risulta in 1,53 s, arrotondato a 1,5 s. Questo calcolo mostra che il tempo necessario affinché la palla raggiunga l'altezza massima è di circa 1,5 secondi, confermando la correttezza della risposta.

54 di 72 Domande

Un blocco di ghiaccio della massa di 0,5 kg alla temperatura di 0 oC viene trasformato a pressione atmosferica in acqua alla temperatura finale di +10 oC. Il blocco richiede un dispendio energetico di 188 kJ per apportare tale trasformazione. Calcolare il calore latente specifico di fusione del ghiaccio.
[capacità termica specifica espressa in kJ/(kg ·K): ghiaccio 2,12; acqua 4,18]














La risposta corretta e' la ' 334 '.


55 di 72 Domande

Una massa di acqua di 200 g viene riscaldata da 20 °C a 80 °C. Qual è la quantità di calore assorbita dall'acqua? (Calore specifico dell'acqua: 4.18 J/g °C)














La risposta corretta è la A
La quantità di calore assorbita dall'acqua è 50.160 J. Per calcolare la quantità di calore assorbita da una massa di acqua, si utilizza la formula Q = mc?T, dove Q è la quantità di calore, m è la massa dell'acqua, c è il calore specifico e ?T è la variazione di temperatura. In questo caso, la massa m è 200 g, il calore specifico c è 4.18 J/g°C e la variazione di temperatura ?T è 60°C (da 20°C a 80°C). Sostituendo i valori nella formula, si ottiene Q = 200 g × 4.18 J/g°C × 60°C, che risulta in 50.160 J. Questo calcolo dimostra che la quantità di calore assorbita dall'acqua per aumentare la sua temperatura da 20°C a 80°C è correttamente calcolata come 50.160 J.

56 di 72 Domande

Nel Sistema Internazionale l'intensità di corrente elettrica si misura in:














La risposta corretta è la B
Nel Sistema Internazionale l'intensità di corrente elettrica si misura in ampere. L'ampere, simbolo A, è l'unità di misura fondamentale per l'intensità di corrente elettrica nel Sistema Internazionale delle unità di misura (SI). È definito come la corrente costante che, se mantenuta in due conduttori paralleli rettilinei di lunghezza infinita e sezione circolare trascurabile, posti a un metro di distanza l'uno dall'altro nel vuoto, produrrebbe tra questi conduttori una forza pari a 2 × 10?? newton per metro di lunghezza. Questa definizione si basa sull'interazione elettromagnetica tra correnti e rappresenta una delle sette unità di base del SI. L'ampere è essenziale per quantificare il flusso di carica elettrica e permette di determinare la quantità di elettroni che attraversano un conduttore in un secondo. La scelta dell'ampere come unità di misura standardizzata garantisce coerenza e precisione nelle misurazioni elettriche a livello globale.

57 di 72 Domande

Due vettori formano tra loro un angolo di 90 °. I loro moduli sono |A| = 15 N e |B| = 8 N. Quale sarà il modulo di (A+B)?














La risposta corretta e' la ' 17 N '.


58 di 72 Domande

Una pallina viene lanciata verticalmente in alto ad una velocità di 19,6 m/s. Quale distanza ha percorso in 2 secondi? [Ignorare gli effetti dell’ aria e considerare che g=9,8 m/s2]














La risposta corretta è la D
Una pallina viene lanciata verticalmente in alto ad una velocità di 19,6 m/s e la distanza percorsa in 2 secondi è 19,6 m. Per calcolare la distanza percorsa da un oggetto in moto rettilineo uniformemente accelerato, si utilizza la formula \( s = v_i \cdot t + \frac{1}{2} a \cdot t^2 \), dove \( s \) è lo spostamento, \( v_i \) è la velocità iniziale, \( a \) è l'accelerazione e \( t \) è il tempo. In questo caso, la velocità iniziale \( v_i \) è 19,6 m/s, l'accelerazione \( a \) è -9,8 m/s² (poiché la gravità agisce in direzione opposta al moto), e il tempo \( t \) è 2 secondi. Sostituendo i valori nella formula, otteniamo \( s = 19,6 \cdot 2 + \frac{1}{2} \cdot (-9,8) \cdot (2)^2 \), che semplifica a \( s = 39,2 - 19,6 = 19,6 \) metri. Pertanto, la distanza percorsa dalla pallina in 2 secondi è correttamente calcolata come 19,6 metri.

59 di 72 Domande

Sapendo che ω = velocità angolare (o pulsazione) e T = periodo, per quale dei seguenti moti è applicabile la formula: ω = 2Ï€/T ?














La risposta corretta è la C
La formula ? = 2?/T è applicabile al moto circolare uniforme e al moto armonico. Questa formula esprime la relazione tra la velocità angolare ? e il periodo T di un movimento periodico, dove ? rappresenta il numero di radianti percorsi per unità di tempo e T è il tempo impiegato per completare un ciclo. Nel moto circolare uniforme, un oggetto si muove lungo un cerchio con velocità costante, e la velocità angolare è costante poiché il tempo per completare un giro è sempre lo stesso. Nel moto armonico semplice, che può essere considerato come la proiezione di un moto circolare uniforme su un asse, la stessa relazione tra ? e T si applica poiché l'oscillazione completa richiede un periodo T e la pulsazione ? descrive la rapidità con cui l'oscillazione avviene. Entrambi i moti condividono la caratteristica di essere periodici, il che rende la formula ? = 2?/T una descrizione adeguata della loro dinamica.

60 di 72 Domande

Un furgone parte da Udine in direzione Verona alla velocità di 110 km/h. Contemporaneamente un tir parte da Verona e percorre la stessa strada, nel verso opposto, alla velocità di 80 km/h. Se la distanza stradale che separa le due città è pari a 240 km, dopo quante ore i due mezzi si incroceranno?














La risposta corretta è la E
Due veicoli partono simultaneamente da Udine e Verona, rispettivamente a 110 km/h e 80 km/h, e si incontrano dopo 1,26 ore. La risposta è corretta perché per calcolare il tempo di incontro tra i due veicoli che viaggiano in direzioni opposte, si sommano le loro velocità, ottenendo una velocità relativa di 190 km/h. Dividendo la distanza totale di 240 km per la velocità relativa di 190 km/h, si ottiene il tempo necessario affinché i due mezzi si incrocino. La divisione 240 km / 190 km/h risulta in circa 1,263 ore, che arrotondato a due cifre decimali diventa 1,26 ore. Questo calcolo è basato sul principio che la somma delle distanze percorse dai due veicoli fino al punto di incontro deve essere uguale alla distanza totale iniziale tra le due città.

61 di 72 Domande

Un cannone spara un proiettile lungo una direzione inclinata di 30 ° rispetto all'orizzontale, con una velocità iniziale di 200 m/s. Trascurando la resistenza dell'aria, qual è l'altezza massima raggiunta dal proiettile?














La risposta corretta è la A
Un cannone spara un proiettile lungo una direzione inclinata di 30° rispetto all'orizzontale, con una velocità iniziale di 200 m/s, e l'altezza massima raggiunta dal proiettile è di 510 m. Per determinare l'altezza massima, si considera la componente verticale della velocità iniziale, che è data da \(v_{0y} = v_0 \cdot \sin(\theta)\), dove \(v_0\) è la velocità iniziale di 200 m/s e \(\theta\) è l'angolo di 30°. Quindi, \(v_{0y} = 200 \cdot \sin(30°) = 100 \, \text{m/s}\). L'altezza massima \(h\) si calcola usando la formula \(h = \frac{v_{0y}^2}{2g}\), dove \(g\) è l'accelerazione di gravità, approssimata a 9.81 m/s². Sostituendo i valori, si ottiene \(h = \frac{100^2}{2 \cdot 9.81} \approx 510 \, \text{m}\), confermando che l'altezza massima è correttamente 510 metri.

62 di 72 Domande

Una rondine si sta muovendo verso nord con una velocità di 10 m/s. In un dato istante, il vento soffia verso est con una velocità di 5 m/s, spostando il volatile. Qual è la velocità risultante della rondine rispetto a un osservatore posto a terra?














La risposta corretta è la B
La velocità risultante della rondine rispetto a un osservatore posto a terra è 11,2 m/s. Questo risultato si ottiene applicando il teorema di Pitagora per calcolare la risultante di due vettori perpendicolari: la velocità della rondine verso nord (10 m/s) e la velocità del vento verso est (5 m/s). Considerando che le due velocità formano un triangolo rettangolo, la velocità risultante è l'ipotenusa di questo triangolo. La formula da utilizzare è \( v_{\text{risultante}} = \sqrt{(v_{\text{nord}})^2 + (v_{\text{est}})^2} \), dove \( v_{\text{nord}} = 10 \, \text{m/s} \) e \( v_{\text{est}} = 5 \, \text{m/s} \). Sostituendo i valori, otteniamo \( v_{\text{risultante}} = \sqrt{(10)^2 + (5)^2} = \sqrt{100 + 25} = \sqrt{125} \approx 11,2 \, \text{m/s} \). Pertanto, la velocità risultante della rondine è di 11,2 m/s.

63 di 72 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


64 di 72 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


65 di 72 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


66 di 72 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


67 di 72 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


68 di 72 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


69 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


70 di 72 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


71 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


72 di 72 Domande

Un contenitore cilindrico e un contenitore conico hanno la stessa altezza, pari a 10 cm, e la stessa area di base, pari a 103 cm2. Entrambi poggiano con la loro base su un piano orizzontale e sono interamente riempiti con un olio avente una densità di 900 g/l.
Assumendo che sia g=10 m/s2, l’ intensità della forza esercitata dall’ olio sul fondo del recipiente è :














La risposta corretta e' la ' 90 N sia per il cilindro che per il cono '.


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