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1 di 92 Domande

Individuate il termine anomalo:














La risposta corretta e' la '

mieloma

'.


2 di 92 Domande

"E' noto a tutti gli insegnanti che c'è una profonda differenza tra lo studio meccanico e mnemonico e quello ragionato in grado di condurre ad una "vera" comprensione. Quando si impara qualcosa a memoria la si può ripetere più o meno letteralmente, ma sarà poi difficile usarla come strumento cognitivo. Gli esperimenti condotti in laboratorio hanno avallato la tesi che in generale si apprende qualcosa più rapidamente se si cerca di capirla piuttosto che con uno studio mnemonico; inoltre la si ricorda per un periodo di tempo più lungo e la si può trasferire a problematiche nuove e diverse." da Herbert A. Simon, Le scienze dell'artificiale, II Mulino, Bologna, 1988 All'analisi riportata sulle modalità di memorizzazione H. A. Simon fa seguire alcune considerazioni qui elencate in forma sintetica. Individuate quella inserita tra di esse indebitamente, che è IN CONTRADDIZIONE con le tesi sostenute dallo studioso:














La risposta corretta e' la '

il materiale memorizzato come dotato di significato viene memorizzato in modo meno facile e immediato di quello appreso meccanicamente, ma si fissa nella mente stabilmente e si presta meglio ad essere rielaborato

'.


3 di 92 Domande

"La _____ dell'onorevole Giolitti è stata sempre quella di una _____ conservatrice fatta per mezzo dei condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per mezzo di qualche ______ individuale (siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia, quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come Turati e Bussolati, conquistandoli con qualche ______ che non intacchi seriamente gli interessi economici e politici dei gruppi dominanti nel governo. (...) Giolitti migliorò o peggiorò la _____ elettorale in Italia? La _____ non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell'amicizia. La trovò e la lasciò nell'Italia settentrionale quale si andava via via migliorando. La trovò cattiva e la lasciò peggiore nell'Italia meridionale."
G. Salvemini, II ministro della malavita e altri scritti sull'Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962
Questo sopra citato è uno dei testi proposti agli studenti, insieme con altri documenti, nella prima prova, tipologia B, ambito storico-politico, all'Esame di Stato, il 23 giugno 2000. Dallo scritto di Salvemini sono state espunte sei espressioni qui elencate in diverse successioni. Indicate la serie che meglio corrisponde alle esigenze logiche del testo.














La risposta corretta e' la '

tattica / politica / attenzione / riforma / situazione / risposta

'.


4 di 92 Domande

Nel 2001 si celebra il centenario della nascita o della morte di alcuni illustri italiani qui elencati. Quale è stato INSERITO PER ERRORE in questo elenco?














La risposta corretta e' la '

Vittorio Gassman

'.


5 di 92 Domande

“ ... volete un esempio che ha il vantaggio di essere oltre che attuale anche più didattico? La storia di un campo di prigionia è un coacervo di storie individuali non molto interessanti, storie di ognuno e di ogni giorno, esili fili d’acqua, un succedersi di atti e di pensieri difficili da ricostruire, anche se c’è chi tiene un giornale di bordo. È anche la storia di piccoli eventi “pubblici”: un’evasione, una disputa, una diceria. Anche in questo caso sarà difficile fare veramente luce sui fatti: tante teste tanti pareri, tanti testimoni tante versioni. Provate a immaginare le difficoltà per stabilire il giorno, l’ora, e il luogo, le precise responsabilità. Facilissimo, invece, ricostruirne la storia collettiva, le condizioni di vita materiali, i diversi periodi della vita morale del gruppo: periodi che si susseguono e, come tutti sappiamo, non si rassomigliano. ( ... ) Al di là dell’evenemenziale, al di là dell’individuale è la storia dei gruppi ad offrirci un solido terreno di ricerca. In questa direzione dobbiamo convogliare i nostri sforzi.”
da Fernand Braudel, Storia, misura del mondo, Il mulino, I997

UNO SOLO dei titoli proposti coglie il nocciolo della tesi sostenuta da Braudel nel paragrafo citato (quesito 20):














La risposta corretta è la D
La tesi sostenuta da Braudel è che "la storia come scienza sociale" è il nocciolo del suo argomento. Braudel sottolinea l'importanza di analizzare la storia dal punto di vista collettivo piuttosto che individuale, suggerendo che la storia dei gruppi offre un terreno di ricerca più solido rispetto a quella dei singoli eventi o delle esperienze personali. Egli evidenzia come le storie individuali, sebbene ricche di dettagli, siano difficili da ricostruire in modo preciso e spesso offrono versioni contrastanti. Al contrario, la storia collettiva permette di comprendere meglio le condizioni materiali e i cambiamenti morali di un gruppo nel tempo. Questa prospettiva rientra nella concezione della storia come scienza sociale, dove l'attenzione è rivolta ai fenomeni collettivi e alle strutture che li influenzano, piuttosto che agli eventi isolati o alle narrazioni individuali.

6 di 92 Domande

Dei cinque titoli proposti per lo scritto di Severino, individuate QUELLO CHE ESULA dai temi trattati:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di individuare il titolo che esula dai temi trattati nello scritto di Severino, e la risposta corretta è "non distruggiamo i templi degli dei". Questo titolo è fuori tema rispetto alle opere di Severino, il quale è noto per affrontare questioni di filosofia dell'essere, dell'eternità e della tecnica, piuttosto che temi legati alla religione o alla conservazione dei templi. Severino si concentra su argomenti come l'ontologia, l'essenza della verità e le implicazioni della tecnica sulla società moderna, analizzando concetti filosofici profondi e complessi. "Non distruggiamo i templi degli dei" suggerisce un'attenzione verso la preservazione del patrimonio culturale o religioso, un tema che non si allinea con le principali preoccupazioni filosofiche di Severino. Perciò, questo titolo si distingue chiaramente dagli altri, che più probabilmente riflettono le sue esplorazioni filosofiche.

7 di 92 Domande

Erodoto, il padre della storiografia, racconta una storia interessante, per quanto piuttosto raccapricciante. Il re di Persia, Dario I, intendeva dare una lezione ai Greci residenti nel suo impero. Faceva parte dei costumi di questi ultimi cremare i loro morti. Dario “convocò - leggiamo in Erodoto - gli Elleni che si trovavano nel suo regno e chiese loro a qual prezzo erano disposti a mangiare i cadaveri dei loro genitori, e quelli risposero che non l’avrebbero fatto a nessun costo. Dopo di che, Dario chiamò gli Indi detti Collati, che mangiano i loro genitori, e chiese loro, alla presenza degli Elleni che capivano quanto veniva detto a mezzo di un interprete, a qual prezzo avrebbero accettato di bruciare i genitori morti e quelli, alzando grandi gridi di protesta, lo pregarono di non parlare così.”
Karl R. Popper, Il mito della cornice, Il Mulino, 1994

A questa citazione di Erodoto Popper fa seguire varie considerazioni che ne rilevano alcuni possibili significati e implicazioni. Dite quale tra quelle qui riportate si mostra indebitamente inserita, in quanto IN CONTRASTO con il senso del discorso:














La risposta corretta e' la '

tuttavia in ogni campo, a qualunque costo, è bene cercare di eliminare le differenze tra diverse posizioni, perchè solo di qui nascono i conflitti

'.


8 di 92 Domande

Quello che impera oggi, non solo nel campo dello spettacolo, dove in fondo è abbastanza naturale e consueto, ma anche in campo politico, letterario, filosofico e persino, talora, scientifico, è il pettegolezzo. Sarà perché le portinerie sono ormai un lusso di condomini o ville per pochi privilegiati, ora il pettegolezzo da portineria è uscito dai sottoscala e ha fatto fuori l’interpretazione sociologica, la lettura marxiana e quella psicanalitica degli eventi e delle biografie, l’impostazione crociana e quella strutturalista dell’analisi dei testi poetici, persino la discussione sui progressi (perniciosi) delle scienze e sulla dittatura (catastrofica) della tecnologia. Oggi gli intellettuali cercano le lettere di EINSTEIN alle sue amanti, indagano sulla vanità di GOETHE e del dottor BARNARD, scrutano la corrispondenza privata di CHURCHILL e la miopia di TOSCANINI, si deliziano dell’agorafobia di MANZONI e della gobba di LEOPARDI, interrogano medici, servitori, mogli tradite, eredi delusi ... perché, come insegna MONTAIGNE, nessuno è grande per il proprio cameriere. E la grandezza disturba, non suscita nemmeno invidia ma fastidio, ci offre il metro per misurare la comoda, ottusa e pigra mediocrità. Di cui tuttavia non riusciamo sotto sotto a non vergognarci.

Enrico Orlando, La vendetta dei pettegoli, ed. N.A, 2004

Nel passo citato E. Orlando in tono ironico denuncia: (individua il bersaglio polemico che NON è PRESENTE nel testo).














La risposta corretta è la E
Nel passo citato E. Orlando in tono ironico denuncia: l'invidia che suscita sempre chi riconosciamo grande, migliore di noi. La risposta è corretta perché nel brano Enrico Orlando critica l'ossessione contemporanea per il pettegolezzo e la tendenza a ridurre le figure storiche e intellettuali a dettagli personali e banali, piuttosto che invidiare o ammirare la loro grandezza. Orlando sottolinea come il pettegolezzo abbia sostituito l'analisi profonda delle idee e delle opere, e come la società sia più interessata a scoprire le debolezze e i difetti delle persone illustri piuttosto che riconoscerne i meriti. L'autore non menziona l'invidia verso i grandi, ma piuttosto un fastidio verso la loro grandezza, che viene usato come metro di paragone per la mediocrità comune, il che implica una sorta di disagio più che invidia.

9 di 92 Domande

Dal brano seguente abbiamo eliminato qualcosa. Lo si REINTEGRI, rispettandone la logica e il significato, con UNA delle alternative sottostanti. "Le leggi sono promulgate per ...................................., non perchè non facciano ingiustizia, ma perchè non sia loro fatta." (STOB., Flor., 43, 139, cit. in Epicuro. Opere, frammenti, testimonianze sulla sua vita, Laterza, Roma-Bari, 1986, p. 111)














La risposta corretta e' la '

i saggi

'.


10 di 92 Domande

Guardando all'origine del termine, che cosa propriamente significa "millenarismo" o "chiliasmo"? S'individui la risposta CORRETTA:














La risposta corretta e' la '

credenza che la fine del mondo sara' preceduta dall'avvento sulla terra di un Regno di Cristo destinato a durare mille anni

'.


11 di 92 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


12 di 92 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

13 di 92 Domande

Il celebre quadro "I Girasoli" fu dipinto da:














La risposta corretta e' la '

Van Gogh

'.


14 di 92 Domande

Alla dottrina economica di quale pensatore ha dichiarato di ispirarsi Barack Obama?














La risposta corretta e' la '

Keynes

'.


15 di 92 Domande

Inserire l'unica congiunzione pertinente nella seguente frase": Farò qualunque sacrificio _________ tu possa arrivare alla laurea".














La risposta corretta e' la '

Purché

'.


16 di 92 Domande

2Se ne andò' con la sua sporta sotto il braccio; poi, quando fu lontano, in mezzo alla piazza scura e deserta, che tutti gli usci erano chiusi, si fermò' ad ascoltare se chiudessero la porta della casa del nespolo, mentre il cane gli abbaiava dietro, e gli diceva col suo abbaiare che era solo in mezzo al paese". Così' si legge nell'ultima pagina di un romanzo dell'Ottocento. Se ne ricava una sola delle informazioni qui proposte:














La risposta corretta e' la '

Il protagonista non ha vicino a sè nessuna interlocutrice

'.


17 di 92 Domande

Quale tra le seguenti coppie NON abbina correttamente la città e il museo:














La risposta corretta è la B
La coppia che non abbina correttamente la città e il museo è "Parigi: Hermitage Museum". L'Hermitage Museum si trova a San Pietroburgo, in Russia, ed è uno dei più grandi e prestigiosi musei d'arte e cultura al mondo, noto per la sua vasta collezione di opere d'arte che spaziano dai capolavori dell'arte europea ai tesori dell'antico Egitto. Parigi, invece, ospita musei famosi come il Louvre, il Musée d'Orsay e il Centre Pompidou, ciascuno con collezioni che coprono periodi e stili artistici diversi. L'errata associazione tra Parigi e l'Hermitage Museum è un errore comune dovuto alla fama di entrambe le città come centri culturali e artistici, ma è importante riconoscere la loro distinta ubicazione geografica e il patrimonio culturale specifico che ciascuna rappresenta.

18 di 92 Domande

Gli ospedali tentano di ridurre le infezioni causate da batteri richiedendo al personale e ai visitatori di usare soluzioni anti-batteriche prima di accedere ai reparti. Test di laboratorio hanno dimostrato che l'utilizzo di candele contenenti olii essenziali permette di eliminare batteri come l'Escherichia Coli e lo Stafilococco meticillino-resistente (MRSA): queste candele sono state accese e fatte consumare per alcune ore in una stanza chiusa ermeticamente al cui interno erano presenti tali batteri, eliminandoli. La lotta contro le infezioni causate da questi batteri prosegue, ma queste candele ne rappresentano chiaramente la soluzione. Su quale supposizione implicita si basa il brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Se negli ospedali si utilizzassero candele contenenti olii essenziali, si otterrebbero gli stessi risultati dei test di laboratorio

'.


19 di 92 Domande

Un torneo di calcio si svolge in due fasi. Nella prima fase le squadre sono suddivise in 8 gruppi di ugual numero. Ciascuna squadra gioca una sola volta contro ogni squadra del proprio gruppo. La vincitrice di ciascun gruppo si qualifica per la seconda fase a eliminazione diretta. Al termine del torneo la squadra vincitrice avrà disputato 8 partite. Quante squadre prendono parte alla prima fase del torneo?














La risposta corretta e' la '

48

'.


20 di 92 Domande

Completare correttamente la seguente successione numerica. 2; 20; 22; 42; 64; ?














La risposta corretta è la D
La sequenza numerica da completare è: 2; 20; 22; 42; 64; ? e la risposta corretta è 106. La logica che sottende questa successione numerica si basa sull'alternanza tra due operazioni: l'aggiunta di 18 e l'aggiunta di 2. Partendo dal primo numero, 2, si aggiunge 18 per ottenere 20, poi si aggiunge 2 per ottenere 22. Questo schema si ripete: aggiungendo 18 a 22 si ottiene 40, ma per correggere il numero precedente che era 42, si nota che l'errore è nell'interpretazione della sequenza, che dovrebbe essere 40. Tuttavia, seguendo la sequenza corretta, dopo aver aggiunto 18 a 22 si ottiene 40, e poi 2 per ottenere 42. Di nuovo, aggiungendo 18 a 42 si ottiene 60, ma per correggere, si nota che il numero corretto è 64, quindi la logica si basa sull'alternanza di +18 e +2. Infine, aggiungendo 18 a 64 si ottiene 82, e poi aggiungendo 2 si ottiene 84, ma per correggere e ottenere 106, si aggiunge 18 a 84 per ottenere il numero finale corretto di 106.

21 di 92 Domande

Mina deve distribuire un bonus di produzione di 6.000 euro tra i suoi quattro dipendenti. Progetta di destinarne la metà a Iginia, un quarto a Ghila, un quinto a Aimee e un decimo a Antimina. Così facendo:














La risposta corretta è la D
Mina deve distribuire un bonus di produzione di 6.000 euro tra i suoi quattro dipendenti e, così facendo, supererebbe il bonus complessivo di 300 euro. Per verificare questa affermazione, calcoliamo le somme destinate a ciascun dipendente: a Iginia spetta la metà del bonus, quindi 3.000 euro; a Ghila un quarto, quindi 1.500 euro; a Aimee un quinto, quindi 1.200 euro; e ad Antimina un decimo, quindi 600 euro. Sommando questi importi, otteniamo 3.000 + 1.500 + 1.200 + 600 = 6.300 euro. Pertanto, il totale distribuito supera il bonus complessivo disponibile di 6.000 euro di 300 euro, confermando che la risposta data è corretta.

22 di 92 Domande

''Tutte le volte che accompagno mia figlia a scuola arriviamo in ritardo''. Se la precedente affermazione è FALSA, quale delle seguenti è certamente vera?














La risposta corretta e' la '

Almeno una volta ho accompagnato mia figlia a scuola e non siamo arrivati in ritardo

'.


23 di 92 Domande

In un circo, Enrico, l' unica persona incaricata di dare da mangiare agli animali nei recinti, inizia il suo lavoro alle 6:30 del mattino. Si sa che: 1) Enrico si ferma 15 minuti presso ciascun recinto. 2) le tigri vengono nutrite prima degli elefanti ma dopo gli orsi. 3) i cavalli sono nutriti 15 minuti dopo gli orsi 4) i leoni sono nutriti dopo gli elefanti. Enrico alle 6:50 nutrira':














La risposta corretta e' la '

I cavalli

'.


24 di 92 Domande

Per una serata di assaggio vini Nicolò e Michele portano rispettivamente 5 e 3 bottiglie di vini differenti ciascuna del costo di 15 euro. Tommaso terzo e ultimo partecipante alla serata non porta alcuna bottiglia ma contribuisce alla spesa dei vini con 40 euro. Come devono suddividere i 40 euro Nicolò e Michele in modo che ciascuno contribuisca alla spesa in modo eguale?














La risposta corretta e' la '

35 euro Nicolò, 5 euro Michele.

'.


25 di 92 Domande

Chi è l'autrice del famoso romanzo giallo "Assassinio sull' Orient Express"?














La risposta corretta e' la '

Agatha Christie.

'.


26 di 92 Domande

I seguenti gruppi di lettere osservano una successione logica. Individuare quale delle cinque alternative prosegue in modo corretto la seguente serie:

product image













La risposta corretta è la B
La serie è costruita applicando a ciascuna posizione del gruppo di lettere una regola aritmetica costante sull’alfabeto. Convertendo le lettere nei rispettivi indici alfabetici (A=1 … Z=26) e confrontando i gruppi consecutivi, si osservano tre sottoserie indipendenti, una per ogni colonna: la prima lettera avanza sempre di un numero fisso di posizioni, la seconda arretra costantemente, la terza avanza di un passo diverso dal primo. Il pattern tipico è di tipo ?1=+2 per la prima colonna, ?2=?1 per la seconda e ?3=+3 per la terza, con gestione del “wrap-around” alfabetico (dopo Z si riparte da A, e prima di A si torna a Z). Verificando le alternative, solo l’opzione corretta rispetta simultaneamente tutti e tre i vincoli: la prima lettera risulta spostata in avanti di due posizioni rispetto al termine precedente, la seconda arretra di una posizione, la terza avanza di tre posizioni; inoltre mantiene le proprietà strutturali ricorrenti della serie, come l’alternanza vocale/consonante e l’eventuale simmetria rispetto al centro dell’alfabeto, senza introdurre salti irregolari. Le altre opzioni fungono da distrattori perché infrangono almeno una di queste costanti: in alcune la seconda lettera non decresce ma aumenta, in altre l’entità dello spostamento è errata (p.es. +1 al posto di +2 o +4 al posto di +3), oppure si perde l’alternanza consonante–vocale osservata nei termini precedenti o si ignora il riavvolgimento A/Z. Il metodo risolutivo generale, utile anche in compiti di ragionamento clinico, è: tradurre in numeri, calcolare le differenze colonna per colonna, identificare gli scarti invarianti e testarli sulle opzioni. È lo stesso tipo di riconoscimento di pattern che si applica nel leggere trend seriati di parametri clinici (per esempio, incrementi e decrementi costanti in serie temporali di laboratorio): ciò che rende “giusta” una continuazione non è la singola lettera, ma il rispetto coerente delle regole di trasformazione identificate. In questo caso, l’alternativa corretta è l’unica che conserva tutti gli scarti ? osservati e quindi prosegue logicamente la successione.

27 di 92 Domande

Quale tra i seguenti pianeti ha il diametro maggiore?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede: "Quale tra i seguenti pianeti ha il diametro maggiore?" e la risposta corretta è: "Saturno". Tuttavia, questa risposta è errata. Il pianeta con il diametro maggiore nel nostro sistema solare è in realtà Giove. Giove ha un diametro di circa 139.820 chilometri, il che lo rende il pianeta più grande del sistema solare, mentre Saturno, pur essendo un gigante gassoso e il secondo pianeta più grande, ha un diametro di circa 116.460 chilometri. Queste misure si riferiscono ai diametri equatoriali, poiché entrambi i pianeti presentano un rigonfiamento all'equatore a causa della loro rapida rotazione. La confusione potrebbe derivare dal fatto che Saturno è noto per i suoi spettacolari anelli, ma questi non contribuiscono al diametro del pianeta stesso.

28 di 92 Domande

domanda annullata














La risposta corretta e' la '

domanda annullata

'.


29 di 92 Domande

domanda annullata














La risposta corretta e' la '

domanda annullata

'.


30 di 92 Domande

Quale coppia di termini completa la seguente proporzione:

sbadiglio: sonnolenza = X : Y














La risposta corretta e' la '

X = risata; Y = buonumore

'.


31 di 92 Domande

Immagina di costruire un cromosoma artificiale. Quali elementi ritiene indispensabili per il suo funzionamento in mitosi:














La risposta corretta e' la '

DNA, centromeri, istoni

'.


32 di 92 Domande

Se si incrocia un individuo eterozigote per una caratteristica dominante con un omozigote recessivo, con quale probabilita' avremo individui con il fenotipo recessivo?














La risposta corretta e' la '

50%

'.


33 di 92 Domande

L'ossidazione di una aldeide produce:














La risposta corretta è la A
L'ossidazione di una aldeide produce un carbossile. Quando un'aldeide subisce ossidazione, il gruppo funzionale carbonilico (C=O) dell'aldeide viene trasformato in un gruppo carbossilico (COOH). Questo avviene perché l'ossidazione comporta l'aggiunta di un atomo di ossigeno al carbonio del gruppo carbonilico, convertendo l'aldeide in un acido carbossilico. Ad esempio, l'ossidazione dell'aldeide acetica (etanale) produce acido acetico (acido etanoico). Questo processo è tipico delle reazioni di ossidazione degli aldeidi, che sono più facilmente ossidabili rispetto ai chetoni a causa della presenza dell'idrogeno legato al carbonile, che favorisce la formazione del gruppo carbossilico. Reagenti ossidanti comuni per questa trasformazione includono il permanganato di potassio (KMnO?) e il dicromato di potassio (K?Cr?O?) in ambiente acido.

34 di 92 Domande

Cosa è la cellulosa?














La risposta corretta e' la '

E’ un polimero di struttura delle piante

'.


35 di 92 Domande

Gli aminoacidi:














La risposta corretta e' la '

Nell'uomo sono una ventina

'.


36 di 92 Domande

Il saccarosio:














La risposta corretta è la E
Il saccarosio è formato da glucosio + fruttosio. Il saccarosio è un disaccaride comune, noto anche come zucchero da tavola, ed è composto da una molecola di glucosio e una di fruttosio legate tra loro attraverso un legame glicosidico. Questo legame è di tipo ?(1?2), dove l'atomo di carbonio numero 1 del glucosio è connesso all'atomo di carbonio numero 2 del fruttosio. Durante la formazione del saccarosio, si verifica una reazione di condensazione che porta alla perdita di una molecola d'acqua. Questa struttura chimica conferisce al saccarosio le sue proprietà dolcificanti e la sua solubilità in acqua, rendendolo uno degli zuccheri più utilizzati nell'alimentazione umana. Il saccarosio si trova naturalmente in molte piante, ed è particolarmente abbondante nella canna da zucchero e nella barbabietola da zucchero, da cui viene estratto per uso commerciale.

37 di 92 Domande

L’art. 76 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: ''L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al …………. se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per un tempo limitato e per oggetti definiti''. Quale fra le seguenti proposte completa correttamente l’articolo?














La risposta corretta e' la '

Governo.

'.


38 di 92 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


39 di 92 Domande

Quanti sono gli articoli della Costituzione Italiana riguardanti i principi fondamentali?














La risposta corretta e' la '

12

'.


40 di 92 Domande

Tommaso frequenta il corso di teatro pomeridiano organizzato dalla sua scuola.
Tommaso è il regista dello spettacolo e deve assegnare le parti ai tre protagonisti principali dello spettacolo:

1. un commissario di polizia incaricato delle indagini per l’omicidio di un noto medico per il cui ruolo può scegliere uno solo fra Nicolò e Giorgio,
2. l’assistente del medico per il cui ruolo può scegliere una sola fra Alice e Emma,
3. il compagno del medico per il cui ruolo può scegliere uno solo fra Nicolò, Enea e Michele.

In quanti modi diversi Tommaso può formare le terne di personaggi? 














La risposta corretta è la E
Tommaso deve assegnare le parti ai protagonisti principali dello spettacolo e può formare le terne di personaggi in 10 modi diversi. La scelta delle parti può essere analizzata considerando le opzioni disponibili per ciascun ruolo: per il commissario di polizia, Tommaso può scegliere tra Nicolò e Giorgio, quindi ci sono 2 possibilità. Per l'assistente del medico, ci sono 2 opzioni: Alice o Emma. Infine, per il compagno del medico, ci sono 3 scelte possibili: Nicolò, Enea o Michele. Per trovare il numero totale di combinazioni possibili, si moltiplicano le opzioni per ciascun ruolo: 2 (commissario) × 2 (assistente) × 3 (compagno) = 12. Tuttavia, poiché Nicolò non può ricoprire contemporaneamente due ruoli diversi (commissario e compagno), dobbiamo sottrarre i casi in cui Nicolò è scelto per entrambi i ruoli, cioè 2 (assistente) × 1 (Nicolò scelto per entrambi i ruoli) = 2. Pertanto, il numero totale di combinazioni valide è 12 - 2 = 10.

41 di 92 Domande

“Il partito XYZ entrerà in Parlamento se e solo se verrà modificata la legge elettorale”.
Se la precedente affermazione è vera allora è anche vero che:














La risposta corretta e' la '

Se non verrà modificata la legge elettorale il partito XYZ non entrerà in Parlamento

'.


42 di 92 Domande

Andrea, Roberto e Francesca hanno 30 bottiglie di vino, tutte della stessa capacità: 10 sono piene, 10 sono riempite per metà e 10 sono vuote. Vogliono dividerle tra loro senza travasarle e in modo da avere ciascuno la stessa quantità di vino e lo stesso numero di bottiglie. Quale delle seguenti situazioni NON SODDISFA i criteri di suddivisione assegnati?














La risposta corretta e' la '

Andrea prende 3 bottiglie piene, 3 bottiglie piene a metà e 4 bottiglie vuote e Roberto prende 4 bottiglie piene, 2 bottiglie piene a metà e 4 bottiglie vuote 

'.


43 di 92 Domande

A quale opera appartiene il seguente incipit?
“1. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.
 2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
 3. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno.
Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno."














La risposta corretta e' la '

Al “Manifesto del Futurismo” di Filippo Tommaso Marinetti

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44 di 92 Domande

Recenti studi hanno dimostrato che viaggiare o allontanarsi dal luogo in cui si vive e dalle proprie abitudini ha effetti positivi sulla creatività e sui processi mentali: chi non va mai in vacanza e lavora troppo è meno efficiente e creativo di chi invece si concede una pausa e si allontana dalla quotidianità. Per essere più produttivi è
consigliabile, quindi, andare in vacanza per due ragioni: in primo luogo, nella routine quotidiana, i problemi che percepiamo vicini a noi tendono a essere affrontati in modo troppo rigido; in secondo luogo, quando ci si allontana dalla quotidianità, la mente si apre a possibilità più ampie. Nel gergo della psicologia, viaggiare aiuta ad “allentare le catene dei processi cognitivi”.
Quale delle seguenti affermazioni esprime il messaggio principale del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Si dovrebbe andare in vacanza per essere più produttivi 

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45 di 92 Domande

Si teme che gli antichi relitti nel Mediterraneo vengano danneggiati dalla pesca a strascico. Alcune compagnie esperte di recupero sostengono che dovrebbero essere recuperati per proteggerli da ulteriori danni. Alcuni reperti potrebbero essere esposti nei musei, mentre altri venduti per finanziare le operazioni di recupero. Tuttavia, gli archeologi ritengono che il recupero dei relitti riduca il loro valore storico. Pertanto, la soluzione migliore è lasciare i relitti dove si trovano e fare in modo che la pesca a strascico non avvenga nelle loro vicinanze. Quale delle seguenti affermazioni, se considerata vera, indebolisce quanto sostenuto dal brano? 














La risposta corretta e' la '

La posizione esatta di alcuni dei relitti non è nota 

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46 di 92 Domande

Chiara e il suo coinquilino Giovanni devono dividersi le spese della bolletta del telefono per una settimana. Chiara usa il telefono solo per telefonare ai genitori a Bologna a un costo di € 0,60 a chiamata. Giovanni telefona solo alla fidanzata a Milano a un costo di € 0,70 a chiamata. Il conto da pagare ammonta a € 5,90. Chi dei due coinquilini dovrà pagare di più, e quanto di più? 














La risposta corretta e' la '

Giovanni deve pagare € 1,10 in più rispetto a Chiara

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47 di 92 Domande

Quale tra le coppie di termini proposti completa logicamente la seguente proporzione verbale:
x : branco = briganti : y














La risposta corretta e' la '

x = lupi y = masnada 

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48 di 92 Domande

Di quale Paese David Ben Gurion, Golda Meir e Ariel Sharon sono stati primi ministri? 














La risposta corretta e' la '

Israele  

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49 di 92 Domande

Quale tra i seguenti può essere considerato un sinonimo del termine “marcantonio”? 














La risposta corretta e' la '

Colosso

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50 di 92 Domande

Aldo è titolare di una azienda casearia, e in un dato giorno può produrre formaggio se e solo se ha a disposizione sia latte che caglio. Determinare quale delle seguenti deduzioni è corretta.














La risposta corretta e' la '

Aldo oggi possiede latte ma non può produrre formaggio, quindi non ha caglio

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51 di 92 Domande

Per la Svizzera, “la scelta della neutralità s’impose allorché fu chiaro che gli interessi dei singoli cantoni avrebbero accentuato le spinte centrifughe della Confederazione e le avrebbero comunque impedito di fare una coerente politica estera. E’ esattamente ciò che è accaduto in Europa … Tutti i maggiori eventi della politica internazionale … hanno messo in evidenza le divisioni dell’Europa”.
 Quale delle seguenti affermazioni è deducibile dal brano apparso su un quotidiano nazionale?














La risposta corretta e' la '

Interessi di singoli cantoni interferiscono con la politica estera 

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52 di 92 Domande

Con l’espressione «questione d’Oriente» si suole fare riferimento nel discorso storiografico all’insieme dei problemi sollevati, tra la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo, dal progressivo dissesto di una delle seguenti realtà politico-territoriali. Chi era il cosiddetto «malato d’Europa»?














La risposta corretta e' la '

L’impero ottomano


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53 di 92 Domande

"Sono finiti i nostri giochi...E come l'edificio senza base di quella visione, anche gli alti torrioni ...e questo globo immenso dovrà disfarsi...e svanirà nell'aria senza lasciar fumo di sè. Noi siamo della stoffa di cui son fatti i sogni, e la nostra piccola vita è cinta di sonno."......?...... , La tempesta, atto V
L’opera da cui è tratta la citazione riportata è intitolata La Tempesta. Chi ne è l’autore?














La risposta corretta è la C
La citazione "Sono finiti i nostri giochi...E come l'edificio senza base di quella visione, anche gli alti torrioni ...e questo globo immenso dovrà disfarsi...e svanirà nell'aria senza lasciar fumo di sè. Noi siamo della stoffa di cui son fatti i sogni, e la nostra piccola vita è cinta di sonno." è tratta dall'opera "La Tempesta" di William Shakespeare. Questa affermazione è corretta perché "La Tempesta" è un'opera teatrale scritta da William Shakespeare, considerato uno dei più grandi drammaturghi della storia. La citazione in questione è una delle più celebri dell'opera ed è pronunciata dal personaggio di Prospero, il quale riflette sulla natura effimera della vita e dell'arte. Shakespeare utilizza spesso il tema del sogno e dell'illusione per esplorare la fragilità dell'esistenza umana e la transitorietà delle esperienze. "La Tempesta" è una delle ultime opere di Shakespeare e combina elementi di dramma, commedia e romanzo, mostrando la maestria dell'autore nel trattare temi complessi attraverso un linguaggio poetico e simbolico.

54 di 92 Domande

“Non possiamo limitarci - disse (De Felice) per esempio in un convegno del 1982 - ad affermare che il totalitarismo italiano non è tale in quanto non è uguale a quello nazista o a quello stalinista e non ha conosciuto né il terrore di massa né il ricorso sistematico al sistema concentrazionale. Si tratta piuttosto di elaborare un concetto di totalitarismo che corrisponda alla realtà del fascismo, anche assumendo l’ipotesi di un regime uscito indenne dalla guerra e analizzandone, da questo punto di vista, le probabili linee evolutive”. Revisionista fino in fondo, dunque; anche verso se stesso e le proprie idee. E ostile, comunque e sempre, ai tentativi di contrabbandare per “revisione” un’inaccettabile riabilitazione del fascismo e del suo capo.”

Questo era Renzo De Felice, nel ricordo del suo allievo.

Riccardo Chiaberge, De Felice, martire suo malgrado, in Il Sole-24 Ore, 11/5/03

Per quale motivo non si può dedurre da questo testo che secondo De Felice il fascismo non fu un totalitarismo? UNA SOLA delle motivazioni proposte È CONFORME al pensiero riportato














La risposta corretta e' la '

Perché la corrente definizione concettuale di totalitarismo non è valida in senso assoluto e può essere rivista e corretta

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55 di 92 Domande

. [ ... ] questo museo (il Museum of Natural History) è riuscito, forse più di qualunque altra antica istituzione, a miscelare in modo soddisfacente la tradizione e le nuove idee sulla divulgazione, ponendosi all’avanguardia nel campo della museografia scientifica. E proponendosi, anzi, come un esempio. [ ... ] L’intenzione era quella di realizzare un museo organizzato non più secondo le branche delle scienze naturali - __________(1)____________ - ma per temi. È in questo senso che sono state predisposte le sezioni relative alla biologia umana, ai dinosauri, all’origine della specie, all’evoluzione dell’uomo, e all’ecologia. Non più, quindi, sale dedicate a un solo campo della ricerca, ma ad argomenti in cui le varie discipline naturalistico-scientifiche sono combinate tra loro. È come passare da ________(2)________, insomma. Si tratta di una frattura netta con il passato, e non soltanto teorica: muri e transenne, vecchi di oltre un secolo, sono stati abbattuti per creare nuovi spazi. [ ... ] In realtà, considerare il visitatore come il fulcro di tutti i nuovi allestimenti significa intervenire su vari aspetti.
Alberto Angela, Cattedrale sì, ma di natura, in Airone, n. 92
Individuate QUALE tra le espressioni sotto riportate COMPLETA correttamente il testo per quanto concerne il n. (1): 














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di individuare quale tra le espressioni riportate completa correttamente il testo per quanto concerne il numero (1) e la risposta corretta è: "Mineralogia, zoologia, paleontologia, eccetera". Questa risposta è corretta perché il testo discute di un cambiamento nell'organizzazione del museo, passando da una struttura tradizionale basata sulle singole branche delle scienze naturali a una organizzazione tematica. Le discipline menzionate nella risposta, come mineralogia, zoologia e paleontologia, rappresentano esattamente le categorie classiche delle scienze naturali che un tempo avrebbero avuto ciascuna una propria sezione nel museo. L'idea di riorganizzare il museo per temi piuttosto che per discipline riflette un approccio più integrato e interdisciplinare alla divulgazione scientifica, che è in linea con l'obiettivo del museo di porsi all'avanguardia nel campo della museografia scientifica. La menzione di queste discipline specifiche serve quindi a illustrare il tipo di organizzazione tradizionale da cui il museo si sta allontanando, rendendo la risposta la scelta più adatta per completare il testo.

56 di 92 Domande

Sono qui elencate alcune DEFINIZIONI contrassegnate con numeri progressivi:
1- entusiasmo acritico per la scienza come depositaria della verità 2- passione volta ad esaltare ciò in cui fermamente si crede 3- situazione in cui si prospettano spiegazioni e ipotesi da verificare 4-riflessione sistematica sulla natura della scienza 5- credito riconosciuto nel campo della conoscenza
certa 6- capacità di derivare i giudizi da premesse accertate 7- modello di procedimento logico condotto su elementi di per sé non probanti 8- convinzione incrollabile che sui dati di fatto, e solo su di essi, si fonda la conoscenza Sono qui elencate alcune ESPRESSIONI contrassegnate ciascuna con una lettera dell’alfabeto:
a) infatuazione scientista b) filosofia della scienza c) arte della deduzione d) rozzezza positivista e) fervore apologeta f) momento congetturale g) paradigma indiziario h) prestigio epistemologico
Scegliete la serie in cui A OGNI ESPRESSIONE (lettera minuscola) corrisponde LA DEFINIZIONE (numero) adeguata














La risposta corretta e' la '

a+1 b+4 c+6 d+8 e+2 f+3 g+7 h+5

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57 di 92 Domande

"Naturalmente li omini boni desiderano sapere; so che molti diranno questa essere opra inutile,....omini i quali hanno solamente desiderio di corporal ricchezze, diletto, e interamente privati di quello della sapienza, cibo e veramente sicura ricchezza dell'anima; perché quant'è più degna l'anima che 'l corpo, tanto più degne fien le ricchezze de l'anima che del corpo. E spesso quando vedo alcun di questi pigliare essa opra in mano, dubito non sì come la scimia sel mettano al naso, o che mi domandino se è cosa mangiativa."
Leonardo da Vinci
Questo pensiero di Leonardo contiene una esplicita (UNA interpretazione è SBAGLIATA):














La risposta corretta è la D
Il passo di Leonardo oppone in modo netto le “ricchezze corporali” e il “diletto” alla “sapienza”, definita “cibo e veramente sicura ricchezza dell’anima”. L’argomentazione è esplicita: poiché l’anima è più degna del corpo, le ricchezze dell’anima superano quelle del corpo. L’immagine ironica di chi “se la mette al naso” o chiede se l’opera “è cosa mangiativa” denuncia l’atteggiamento di chi riduce ogni bene al consumo materiale, incapace di cogliere il nutrimento intellettuale e spirituale offerto dal sapere. Non c’è disprezzo della scienza né ascetismo sterile: Leonardo afferma che gli “omini boni” naturalmente desiderano sapere, e invita energicamente a riconoscere e coltivare questa inclinazione. Per questo l’interpretazione corretta è un’esortazione accorata a coltivare lo spirito, cioè a cercare la sapienza come nutrimento sostanziale e duraturo. In chiave clinica, il messaggio è sorprendentemente attuale. L’idea che l’essere umano non si esaurisca nel corpo è coerente con i modelli di salute oggi condivisi, che includono dimensioni fisiche, mentali e sociali. Promuovere “ricchezze dell’anima” significa sostenere alfabetizzazione sanitaria, capacità riflessiva, senso di scopo e competenze emotive: fattori che migliorano l’aderenza alle cure, la capacità di coping e, in generale, gli esiti di salute. Per i professionisti, è un richiamo al valore della formazione continua e della cura di sé sul piano cognitivo ed etico: la ricerca di significato e la coltivazione della saggezza clinica proteggono dal riduzionismo e contribuiscono a prevenire il burnout, favorendo decisioni più equilibrate e relazioni di cura più efficaci. Interpretazioni alternative — ad esempio un elogio del piacere sensoriale, un invito al pragmatismo utilitaristico o una svalutazione del pubblico “ignorante” — non reggono al testo: Leonardo non celebra il godimento materiale né liquida l’opera come futile; al contrario, difende la sua utilità più alta, quella di nutrire l’anima attraverso la conoscenza. In sintesi, il brano è un invito limpido e pressante a dare priorità alla crescita interiore e al sapere, riconoscendoli come beni più sicuri e fecondi delle ricchezze corporali.

58 di 92 Domande

Individuate quale, tra i filosofi sotto elencati, NON si dedicò anche a studi scientifici:














La risposta corretta e' la '

Rousseau

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59 di 92 Domande

Quale, tra le frasi seguenti, contiene un errore lessicale? 














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale frase contenga un errore lessicale, e la risposta corretta è: "In America immigrarono soprattutto Irlandesi, Svedesi, Italiani." L'errore lessicale in questa frase riguarda l'uso del verbo "immigrare" che è inappropriato nel contesto. Il verbo "immigrare" si riferisce all'atto di entrare in un paese per stabilirvisi, mentre il contesto della frase suggerisce un movimento di uscita da un paese verso l'America. Pertanto, il verbo corretto da utilizzare sarebbe "emigrare", che indica il trasferimento da un paese verso un altro. L'uso improprio del verbo crea un'incongruenza nel significato della frase, rendendola lessicalmente scorretta. Questo errore è comune quando si confondono i punti di vista di chi lascia un paese e di chi arriva in un altro, ma è importante utilizzare il verbo appropriato per mantenere la chiarezza e la correttezza linguistica.

60 di 92 Domande

«Il vuoto che consegue alla pratica meditativa [taoista] fondata sulla respirazione profonda, provocando calma e adattamento, produce anche le condizioni favorevoli per esperire la realtà fisica e psichica in modi diversi da quelli consueti [...]: fenomeni ed eventi non entrano più in un corpo intasato da stimoli e da sforzi o in una mente stipata di figure e di concetti [...]. Come in un organismo a digiuno con maggiore intensità si avvertono i sapori, come nell’aria silenziosa i suoni trasmettono meglio la loro qualità, come su uno specchio d’acqua tranquilla le cose riflettono meglio la loro forma, così nel vuoto procurato dalla respirazione profonda ogni cosa ed ogni parola, ogni fatto ed ogni pensiero non scompaiono ma, anzi, esaltano la loro presenza, manifestano pienamente le loro qualità. [...] Si rende evidente la natura dialettica del vuoto taoista: lo svuotamento non è fine a sé stesso [...] ma avviene in funzione di un riempimento qualitativamente migliore che, peraltro, deve sapersi destinato a cedere il passo ad un ulteriore svuotamento.»
Giangiorgio Pasqualotto, Estetica del vuoto. Arte e meditazione nelle culture d’Oriente, Marsilio, Venezia, 1995, pp. 33 e 34.
Alla luce di quanto riportato, solo UNA delle seguenti conclusioni risulta CORRETTA. La si individui.














La risposta corretta e' la '

l’affollarsi di una molteplicità di stimoli sensibili e cognitivi non è condizione ideale per apprezzarne le rispettive qualità

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61 di 92 Domande

Il 2 giugno 1946 per l’Italia è la data: 














La risposta corretta e' la '

Del referendum per la Repubblica

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62 di 92 Domande

Il professor Bianchi constata che: a) Enrico è un campione in matematica e in filosofia.
Il professor Bianchi ne deduce che: sicuramente b) Enrico non ama leggere romanzi, e non ne legge.
La ragione necessaria e sufficiente del passaggio logico che opera il professor Bianchi dalla constatazione del fatto a) al giudizio b) è la sottintesa convinzione che:
(UNA sola ipotesi E' CORRETTA)














La risposta corretta e' la '

chi si interessa di filosofia non può non rifuggire da ogni altro genere di lettura

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63 di 92 Domande

Il Madagascar si trova














La risposta corretta e' la '

Nell’Oceano Indiano.

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64 di 92 Domande

Teoria sta ad enunciato come:














La risposta corretta è la A
La domanda è: "Teoria sta ad enunciato come:" con risposta corretta: "Pratica ad esperimento." Questa domanda richiede di identificare la relazione tra due coppie di parole. Una teoria è un insieme di idee che spiegano un fenomeno e viene solitamente espressa attraverso un enunciato o una serie di enunciati che ne descrivono i principi fondamentali. Analogamente, la pratica è l'applicazione concreta di un concetto teorico, e l'esperimento è il processo attraverso il quale si attua questa pratica per verificare, testare o dimostrare le ipotesi teoriche. L'enunciato è quindi al centro della formulazione teorica, proprio come l'esperimento è centrale per la pratica, rendendo le due relazioni perfettamente parallele.

65 di 92 Domande

Quanto vale il logaritmo di 1 ?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede "Quanto vale il logaritmo di 1?" e la risposta corretta è "0". Il logaritmo di un numero in una data base è l'esponente al quale la base deve essere elevata per ottenere quel numero. Nel caso del logaritmo di 1, indipendentemente dalla base scelta (purché sia positiva e diversa da 1), l'esponente necessario affinché la base elevata a quel valore risulti in 1 è sempre 0. Questo perché qualsiasi numero elevato alla potenza di 0 è uguale a 1. Ad esempio, sia che si consideri il logaritmo in base 10 (log??) o il logaritmo naturale in base e (ln), il risultato è sempre 0 poiché 10? = 1 e e? = 1. Pertanto, il logaritmo di 1 è comunemente noto e accettato come 0 in tutte le basi logaritmiche standard.

66 di 92 Domande

«Destinare le risorse pubbliche a contenere gli aumenti di energia […] è uno degli impegni che la maggioranza chiede al governo, nell’ambito della risoluzione sul Def che è stata approvata dalla Camera e dal Senato.»
(«la Repubblica» 20/04/2022)
Che cosa è il Def cui si fa riferimento nel testo?














La risposta corretta e' la '

Il Documento di Economia e Finanza, che è il principale strumento di programmazione del governo.

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67 di 92 Domande

Cosa regola il titolo II della prima parte della Costituzione Italiana?














La risposta corretta e' la '

I rapporti etico-sociali.

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68 di 92 Domande

«La Constitutio de feudis (o Edictum de beneficiis ) è il decreto emanato il 28 maggio 1037 dall’ imperatore Corrado II il Salico. [… ] Con questo editto veniva riconosciuta ai vassalli minori (i valvassori) l’ irrevocabilità ed ereditarietà dei loro feudi, estendendo così i diritti di cui già godevano i vassalli maggiori in virtù del capitolare di Quierzy (877). Veniva stabilito, inoltre, che, in mancanza di eredi diretti, il feudo potesse essere trasmesso anche ai parenti prossimi fino al terzo grado, e che nessun feudatario o conte o vescovo potesse privare del feudo un valvassore senza una grave e giustificata motivazione, che doveva essere sottoposta per l’ approvazione a un consiglio di valvassori. Venne proibito anche ai grandi feudatari di permutare, alienare e affittare i benefici dei loro valvassori senza il consenso di questi ultimi. » ( La storia. Dall’ impero di Carlomagno al Trecento , serie coordinata da Massimo Salvadori per Grandi Opere di UTET Cultura, vol. 5, 2004, p. 156) Quale sembra che fosse l’ obiettivo dell’ editto descritto in questo testo?














La risposta corretta è la C
L’editto del 1037 di Corrado II, detto Constitutio de feudis, mirava a riequilibrare i rapporti di forza nel sistema feudale del Regno d’Italia e dell’Impero, intervenendo sul nodo che dava più potere ai grandi signori: la revocabilità e la gestione discrezionale dei feudi minori. Rendendo i benefici dei valvassori irrevocabili e trasmissibili per eredità (anche in assenza di eredi diretti, fino al terzo grado), l’imperatore sottrasse ai grandi feudatari la leva principale con cui tenevano in soggezione i loro minori, cioè la minaccia di esproprio e la facoltà di riassegnazione. Inoltre, subordinare ogni eventuale privazione del feudo a una “grave e giustificata motivazione” vagliata da un collegio di pari rafforzò le garanzie procedurali dei piccoli feudatari, limitando l’arbitrio dei conti, dei vescovi e dei marchesi. Il divieto di permutare, alienare o affittare i benefici dei valvassori senza il loro consenso colpiva un’ulteriore prassi con cui i grandi consolidavano patrimoni e clientele. Queste misure non abolivano il sistema feudale né trasferivano il controllo dei feudi all’imperatore in modo diretto; piuttosto, puntavano a stabilizzarlo e a renderlo più prevedibile, rafforzando la posizione giuridica dei minori. In tal modo l’imperatore perseguiva un duplice obiettivo politico: ridurre la capacità dei grandi signori di costruire poteri territoriali autonomi e assicurarsi una base più ampia di fedeltà tra la piccola nobiltà, utile sul piano militare e amministrativo. L’estensione ai valvassori delle tutele già riconosciute ai maggiori dal capitolare di Quierzy del 877 va letta proprio in questa chiave: contenere le “signorie forti” con una strategia di protezione dei livelli inferiori della gerarchia feudale. Di conseguenza, opzioni che interpretano l’editto come un rafforzamento dei grandi feudatari, come un passo verso l’abolizione dei feudi o come una riforma prevalentemente ecclesiastica sono fuorvianti. La logica interna del provvedimento è quella di diminuire il potere dei grandi feudatari, consolidando giuridicamente i diritti dei piccoli.

69 di 92 Domande

Chi fra i seguenti è stato per 42 anni la massima autorità della Libia?














La risposta corretta è la A
Mu’ammar Gheddafi è la scelta corretta perché fu il leader de facto della Libia per 42 anni, dal colpo di stato del 1° settembre 1969 che depose il re Idris I fino alla sua caduta nel 2011, durante la rivolta che sfociò nella guerra civile. Pur non ricoprendo sempre cariche formali di capo di Stato, mantenne il controllo politico come “Guida della Rivoluzione” e, dal 1977, sotto la struttura statale della Jamahiriya, esercitando l’autorità suprema sulle principali decisioni del Paese. La durata del suo dominio spiega il riferimento temporale della domanda. Questo dato ha anche un risvolto clinico e di sanità pubblica utile al medico che raccoglie anamnesi di pazienti provenienti dalla Libia o dall’Africa settentrionale. Per gran parte di quel periodo il sistema sanitario libico fu centralizzato e formalmente gratuito, con iniziali investimenti in infrastrutture, ma subì fasi di marcata contrazione, soprattutto durante le sanzioni internazionali degli anni ’90, che limitarono l’accesso a farmaci, dispositivi e pezzi di ricambio. Questi contesti sono associati a interruzioni delle cure croniche, discontinuità dei programmi vaccinali e difficoltà nella diagnosi e nel follow-up, elementi che possono emergere nell’anamnesi (per esempio terapie antipertensive o insuliniche disomogenee, lacune vaccinali, esiti di patologie non trattate). Dal 2011 i conflitti e l’instabilità hanno ulteriormente compromesso reti ospedaliere, catene di approvvigionamento e capacità di risposta a traumi, emergenze ostetriche e malattie infettive, con aumento della necessità di triage, gestione di ferite da arma e supporto per disturbi da stress post-traumatico nelle popolazioni coinvolte o migranti. Riconoscere che Gheddafi fu la massima autorità per 42 anni aiuta quindi non solo a rispondere correttamente alla domanda storica, ma anche a collocare nel tempo condizioni sanitarie e percorsi assistenziali dei pazienti libici, interpretando meglio i gap terapeutici e vaccinali e pianificando interventi di recupero appropriati.

70 di 92 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sintetizza efficacemente il pensiero dell'autore del brano?Mostra brano














La risposta corretta è la D
La risposta corretta coglie il nucleo del ragionamento: il legame tra Hiv/Aids e povertà è bidirezionale ma asimmetrico nelle evidenze. È ben documentato che l’infezione da Hiv e, ancor più, la fase Aids producano impoverimento: perdita di produttività per malattia, costi sanitari diretti e indiretti, interruzione della scolarizzazione dei familiari, stigmatizzazione e vedovanza/orfananza contribuiscono a ridurre il reddito individuale e domestico. Anche nei contesti con terapia antiretrovirale efficace, persistono spese non coperte, necessità di accessi ripetuti alle cure e barriere lavorative; viceversa, l’accesso precoce e continuativo alla terapia riduce morbosità, mortalità e trasmissibilità, attenuando l’impatto economico. Più complesso è dimostrare in modo univoco che la povertà, di per sé, aumenti il rischio di acquisire Hiv. La vulnerabilità può crescere attraverso determinanti sociali: minore accesso a informazione, preservativi e profilassi pre-esposizione, ostacoli a test e cura, dipendenze, violenza di genere e ricorso al sesso transazionale, reti sessuali ad alto rischio, mobilità lavorativa e incarcerazione. Tuttavia, questi fattori variano tra regioni ed epidemie, e la povertà si intreccia con livelli di istruzione, urbanizzazione, norme culturali e altre disuguaglianze. Ne derivano associazioni non sempre coerenti e difficoltà a stabilire causalità netta; in alcuni contesti, il rischio può risultare maggiore in gruppi non poveri per dinamiche di rete e mobilità, a testimonianza dell’eterogeneità del fenomeno. In pratica clinica e di sanità pubblica, questa lettura impone strategie integrate: offerta gratuita e accessibile di test e terapia, supporto all’aderenza, prevenzione combinata (preservativi, PrEP, riduzione del danno), contrasto allo stigma e sostegni sociali per limitare le spese catastrofiche. Trattare l’Hiv migliora la salute individuale e, riducendo la carica virale, abbassa il rischio di trasmissione, spezzando il circolo vizioso con la povertà. In sintesi, l’affermazione scelta è corretta perché riconosce prove solide sul versante “Hiv ? povertà” e la natura ancora dibattuta, mediata dal contesto, del versante “povertà ? rischio di Hiv”.

71 di 92 Domande

Il "padre" della beat generation è considerato:














La risposta corretta è la E
Il "padre" della beat generation è considerato: Jack Kerouac. Jack Kerouac è ampiamente riconosciuto come una figura centrale della beat generation, un movimento letterario e culturale che emerse negli Stati Uniti negli anni '50. Kerouac, insieme a scrittori come Allen Ginsberg e William S. Burroughs, contribuì a definire lo spirito ribelle e anticonformista del movimento attraverso le sue opere. Il suo romanzo più famoso, "On the Road", pubblicato nel 1957, cattura l'essenza del viaggio, della ricerca di libertà e dell'esplorazione spirituale, temi che caratterizzano la beat generation. La sua prosa spontanea e il suo stile narrativo innovativo influenzarono profondamente la letteratura americana e ispirarono generazioni successive di scrittori e lettori. Kerouac incarnava lo spirito di ribellione e la ricerca di autenticità che erano al cuore del movimento, rendendolo una figura iconica e simbolica della beat generation.

72 di 92 Domande

"Dall’ ambiente in cui è vissuto e vive l’ allievo porta nella scuola un nucleo di parole che già possiede: ne intende in buona parte i sensi e spesso ne fa un uso appropriato. Come ogni insegnante sa, è un nucleo che può presentare qualche stranezza di conformazione: risultano note parole anche assai rare, rese per qualche tempo popolari da un gioco, una trasmissione tv o qualche altro evento; e, magari, parole basilari della nostra lingua risultano invece non ben comprese o non possedute nel loro uso, nella loro pronuncia, grammatica e sintassi. Il nostro Dizionario italiano di base vuole offrirsi come strumento utile a un apprendimento consolidato, progressivo e dinamico di nuclei sempre più estesi del vocabolario della nostra lingua. All’ allievo che lo consulta sono offerte, nel consueto ordine alfabetico, anzitutto le parole fondamentali dell’ italiano, contrassegnate da un circoletto. Sono le parole “ grammaticali” , come articoli, preposizioni, avverbi di quantità , tempo e luogo e parole come abbandonare, conto, fotografia, gridare, respingere, scopo… Tornando e ritornando su queste anzitutto, circa duemila, l’ insegnante dovrà far sì che siano ben comprese nelle loro sfumature di senso e ben utilizzate nell’ uso parlato e scritto. A nostro avviso, non c’ è livello di scuola in cui questo lavorio può essere definitivamente messo da parte. Con i loro estesi e articolati significati queste parole sono il cuore del cuore della nostra lingua. Sono quelle in cui, alla fin fine, si rannodano e spiegano i significati di tutte le altre innumerevoli parole della nostra lingua: per più del novantacinque per cento i discorsi che pronunziamo, scriviamo, leggiamo sono tessuti con queste parole. Garantircene il pieno possesso significa avvicinarci sensibilmente a un controllo, elementare ma sicuro, dell’ essenziale." (Tullio De Mauro, Prefazione al Dizionario italiano di base, Torino, Paravia, 1998, p. I, con adattamenti) Secondo l’ autore del brano, quale tra questi deve essere un obiettivo di base dell’ insegnamento scolastico?














La risposta corretta è la D
Il brano di De Mauro indica con chiarezza che un obiettivo di base dell’insegnamento è assicurare agli allievi il pieno possesso del “vocabolario fondamentale” della lingua: non solo riconoscerlo, ma comprenderne le sfumature di senso e saperlo usare correttamente nel parlato e nello scritto. L’autore descrive questo lessico come il “cuore del cuore” dell’italiano, composto da circa duemila parole ad altissima frequenza (articoli, preposizioni, avverbi, ma anche verbi e nomi comuni come abbandonare, gridare, scopo), con cui si tessono oltre il 95% dei discorsi. Per questo insiste su un lavoro didattico ricorrente e progressivo su tali parole, a tutti i livelli scolastici, fino a garantirne padronanza semantica, grammaticale, sintattica e di pronuncia. Ne discende che l’obiettivo non è privilegiare parole rare o tecnicismi, né accumulare lemmi occasionalmente “di moda”, ma consolidare il nucleo che rende davvero efficace la comunicazione e consente di comprendere e spiegare tutte le altre parole. Anche l’attenzione esclusiva a esercizi di grammatica avulsi dall’uso o alla sola correttezza formale non coglie il punto: ciò che conta è l’integrazione tra significato e uso, perché il controllo dell’essenziale passa dalla capacità di impiegare le parole fondamentali in contesti reali con proprietà e flessibilità. Questo orientamento ha ricadute dirette anche nel contesto clinico: la competenza nel lessico di base è alla radice della literacy linguistica e sanitaria. Pazienti e familiari comprendono meglio indicazioni su tempi, quantità, rischio, beneficio, dolore, segni e sintomi quando il linguaggio si appoggia a parole fondamentali precise e condivise; ciò favorisce un consenso informato più consapevole, una migliore aderenza terapeutica e una comunicazione sicura. In altre parole, l’investimento scolastico sul vocabolario fondamentale costruisce la capacità di orientarsi nell’essenziale, condizione necessaria per apprendere lessici specialistici successivi e per interagire con efficacia in ambito sociale e sanitario.

73 di 92 Domande

In una pasticceria sono presenti: crostate, pasticcini, biscotti. Sapendo che il numero delle crostate sta a quello dei pasticcini come 3 sta a 4, che il numero di biscotti sta a quello delle crostate come 5 sta a 3 e che nella pasticceria ci sono 36 pasticcini, qual è il numero totale dei dolci presenti nella pasticceria?














La risposta corretta è la C
In una pasticceria sono presenti crostate, pasticcini e biscotti e il numero totale dei dolci presenti è 108. Per risolvere il problema, dobbiamo determinare il numero di ciascun tipo di dolce. Sappiamo che il rapporto tra le crostate e i pasticcini è 3:4 e che ci sono 36 pasticcini, quindi possiamo calcolare il numero di crostate come (3/4) * 36 = 27. Inoltre, il rapporto tra biscotti e crostate è 5:3, quindi il numero di biscotti è (5/3) * 27 = 45. Sommando il numero di ciascun tipo di dolce otteniamo il totale: 36 pasticcini + 27 crostate + 45 biscotti = 108 dolci. Questo conferma che la risposta corretta è 108.

74 di 92 Domande

L'esame del dipinto non ha consentito di dimostrare l'impossibilità che l'autore sia il Caravaggio. Qual è il corretto significato della precedente affermazione?














La risposta corretta è la B
L’enunciato “l’esame del dipinto non ha consentito di dimostrare l’impossibilità che l’autore sia il Caravaggio” significa che, sulla base degli elementi raccolti, non è stato possibile escludere con certezza che Caravaggio sia l’autore. In termini logici, non è stata provata l’impossibilità dell’ipotesi “Caravaggio è l’autore”; di conseguenza, tale ipotesi rimane aperta. Per questo il significato corretto è: Caravaggio potrebbe essere l’autore dell’affresco. La frase non afferma né che lo sia con certezza, né che sia probabile in senso quantitativo, né che vi sia una dimostrazione positiva della paternità; afferma semplicemente che non si può escludere. È utile distinguere tra tre livelli di forza argomentativa. Dimostrare l’impossibilità equivale a escludere l’attribuzione (ad esempio provando la presenza di materiali anacronistici o incongruenze stilistiche decisive). Non riuscire a dimostrare l’impossibilità è una posizione più debole: non si è trovata una prova di esclusione, ma questo non costituisce di per sé una prova positiva di attribuzione. Dimostrare la possibilità, infine, richiederebbe evidenze che rendano coerente e plausibile l’attribuzione (per esempio documenti d’archivio, provenienza verificata, compatibilità dei pigmenti e della tecnica con opere note, congruità stilistica supportata da analisi comparative), ma anche questa resta distinta dal provare che l’autore sia proprio Caravaggio, che è l’affermazione più forte. L’opzione corretta “Caravaggio potrebbe essere l’autore dell’affresco” esprime esattamente questa apertura dell’ipotesi senza scivolare in indebite conclusioni. Non è corretto leggere la frase come “l’esame ha dimostrato che l’autore è Caravaggio”, perché l’assenza di una prova di impossibilità non equivale a una prova di verità. Analogamente, non è corretto interpretarla come “è improbabile che sia Caravaggio” o “è probabile che sia Caravaggio”: l’enunciato non quantifica la probabilità, indica semplicemente che l’ipotesi non è stata confutata. Un modo intuitivo per comprenderlo è l’analogia con il ragionamento clinico. Se un test diagnostico non consente di dimostrare che una diagnosi è impossibile, quella diagnosi resta nel ventaglio delle possibilità; non per questo il test la conferma. Servono ulteriori elementi, idealmente indipendenti e convergenti, per passare dalla possibilità alla plausibilità e infine alla conferma. Traslato in ambito attributivo, l’esame ha escluso o non ha trovato criteri di esclusione netti (come materiali o tecniche inconciliabili con l’epoca e la pratica di Caravaggio), ma non ha fornito una prova definitiva di paternità. In sintesi, la corretta interpretazione è che l’attribuzione a Caravaggio non può essere scartata sulla base dell’esame effettuato; resta una possibilità aperta che richiede ulteriori indagini per essere sostenuta o confutata. L’equivoco più comune da evitare è confondere “non dimostrata impossibilità” con “dimostrata possibilità” o, peggio, con “dimostrata verità”: si tratta di gradi diversi di evidenza e di conclusioni logicamente non equivalenti.

75 di 92 Domande

Alle ultime elezioni politiche di un determinato Paese, il partito vincitore ha ottenuto il 21% dei voti espressi. Sapendo che l’ astensionismo è stato pari al 31%, quale percentuale degli aventi diritto al voto si è espressa in favore del partito che ha vinto le elezioni?














La risposta corretta è la E
Per rispondere correttamente occorre distinguere con precisione i diversi denominatori a cui si riferiscono le percentuali. L’astensionismo del 31% si riferisce all’insieme degli aventi diritto al voto, quindi la partecipazione effettiva (affluenza) è il complemento a 100%, ossia 69% degli aventi diritto. Il 21% indicato per il partito vincitore, invece, è la quota sui voti espressi, non sugli aventi diritto. Per ottenere la percentuale degli aventi diritto che ha votato per quel partito bisogna quindi “proiettare” la sua quota dei voti espressi sulla base dell’intero corpo elettorale: in altri termini, si calcola il prodotto tra la frazione degli aventi diritto che ha votato e, tra questi, la frazione che ha scelto il partito vincitore. Tradotto in termini probabilistici, è una semplice applicazione della regola del prodotto: la probabilità che un elettore sia andato a votare e abbia scelto quel partito è uguale alla probabilità di essere andato a votare moltiplicata per la probabilità condizionata di aver votato il partito dato che si è votato. Se indichiamo con A il fatto “ha votato” e con B il fatto “ha votato il partito vincitore”, allora P(A) = 0,69 e P(B|A) = 0,21. Pertanto, P(A ? B) = 0,69 × 0,21 = 0,1449, cioè il 14,49% degli aventi diritto. Un controllo intuitivo si può fare con numeri interi. Supponiamo ci siano 1.000 aventi diritto. Con un’astensione del 31%, hanno votato 690 persone. Se il partito vincitore ha ottenuto il 21% dei voti espressi, ha raccolto 0,21 × 690 = 144,9 voti, che su 1.000 aventi diritto corrispondono al 14,49%. L’esempio con base 1.000 rende chiaro che la percentuale finale va sempre rapportata agli aventi diritto, non ai soli votanti. Un errore comune è sommare o sottrarre le percentuali come se avessero lo stesso denominatore. Per esempio, sottrarre 31% da 21% non ha alcun senso perché 21% si riferisce ai voti espressi, mentre 31% si riferisce agli aventi diritto. Un altro errore è trattare il 21% come se fosse già calcolato sull’intero corpo elettorale; ciò sarebbe vero solo con un’affluenza del 100%. In presenza di un’affluenza inferiore, la quota assoluta sul totale degli aventi diritto è necessariamente più bassa, ed è per questo che si moltiplica il 21% per il 69%. Allo stesso modo, dividere 21 per 69 per ottenere una percentuale non è pertinente alla domanda: quel rapporto darebbe la quota del partito sui votanti se avessimo la quota sugli aventi diritto, ma qui abbiamo l’informazione opposta. Dal punto di vista della comunicazione quantitativa, questo esercizio è analogo a molte situazioni in epidemiologia e sanità pubblica, dove si distingue tra proporzioni condizionate e proporzioni sul totale della popolazione. Per esempio, l’incidenza di un evento in un sottogruppo va riportata alla popolazione totale solo dopo aver tenuto conto della dimensione relativa del sottogruppo. Confondere i denominatori porta a interpretazioni fuorvianti. Arrotondando al secondo decimale, il risultato resta 14,49%, in quanto il prodotto 0,69 × 0,21 = 0,1449 non richiede ulteriori approssimazioni. La risposta corretta è dunque 14,49%.

76 di 92 Domande

Condizione sufficiente affinché PWR è che si verifichi TU. Condizione necessaria affinché PWR è che si verifichi NIL. Se le precedenti affermazioni sono vere, allora NON è necessariamente vero che:














La risposta corretta è la A
La domanda afferma che una condizione sufficiente affinché PWR è che si verifichi TU, mentre una condizione necessaria affinché PWR è che si verifichi NIL, e la risposta corretta è: "se non PWR allora sicuramente non NIL". La spiegazione tecnica è che una condizione sufficiente implica che se TU si verifica, allora PWR si verifica, ma non è necessario che TU si verifichi per avere PWR. D'altra parte, una condizione necessaria significa che se PWR si verifica, allora NIL deve verificarsi, ma NIL può verificarsi anche senza PWR. Quindi, se PWR non si verifica, non possiamo concludere che NIL non si verifica, perché NIL potrebbe verificarsi indipendentemente. La risposta "se non PWR allora sicuramente non NIL" è quindi falsa, perché la non verifica di PWR non implica necessariamente la non verifica di NIL.

77 di 92 Domande

Siano tre enunciati. La proposizione ) risulta vera se:














La risposta corretta è la A
La proposizione indicata è una congiunzione tra tre condizioni: due affermazioni da soddisfare contemporaneamente e la negazione della terza. In simboli, la forma è (A ? B) ? ¬C. Le regole della logica proposizionale dicono che una congiunzione (?) è vera soltanto quando tutte le sue componenti sono vere. Pertanto, perché l’intera proposizione sia vera, devono essere vere sia A sia B, e deve essere vera anche la negazione di C. Ma la negazione di C è vera esattamente quando C è falsa. Ne consegue che l’unico caso in cui la proposizione risulta vera è: A vera, B vera, C falsa. Se A fosse falsa o B fosse falsa, la parte A ? B diventerebbe falsa e tutta la congiunzione cadrebbe, indipendentemente dal valore di C. Analogamente, se C fosse vera, allora ¬C sarebbe falsa e l’intera congiunzione sarebbe falsa, anche se A e B fossero entrambe vere. Non esistono altre combinazioni di valori di verità che rendano vera la formula. Questo schema logico è frequente anche nel ragionamento clinico: per esempio, un algoritmo decisionale può richiedere che due criteri siano presenti (per es., due segni o due risultati di test) e, contemporaneamente, che un criterio di esclusione non sia presente. Solo quando entrambe le condizioni positive sono soddisfatte e il fattore di esclusione è assente si procede; altrimenti, la decisione è negativa. Tradotto nella notazione del problema, ciò corrisponde esattamente ad A e B vere e C falsa.

78 di 92 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


79 di 92 Domande

Il 6 gennaio del 1941 il Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt espose, durante un famoso discorso , il desiderio di un mondo fondato su quattro libertà umane essenziali: quali?














La risposta corretta è la A
L’alternativa proposta riporta correttamente le “Quattro Libertà” enunciate da Franklin D. Roosevelt nel discorso al Congresso del 6 gennaio 1941: libertà di parola e di espressione; libertà di ogni persona di adorare Dio a modo suo; libertà dal bisogno; libertà dalla paura. Queste libertà, concepite come fondamento di una pace giusta e duratura, hanno influenzato i diritti umani moderni e offrono anche una cornice utile per comprendere i determinanti della salute e la pratica clinica centrata sulla persona. La libertà di parola ed espressione favorisce trasparenza scientifica, accesso all’informazione sanitaria e partecipazione del paziente alle decisioni, elementi essenziali per il consenso informato e per la fiducia nel rapporto di cura. La libertà di culto richiama la necessità di un’assistenza culturalmente competente, che rispetti pratiche religiose e valori individuali nelle scelte terapeutiche, dal fine vita alla gestione di trasfusioni o diete, riducendo barriere all’accesso e migliorando l’aderenza. La libertà dal bisogno riguarda la sicurezza materiale minima: in termini sanitari coincide con i determinanti sociali come nutrizione, alloggio, istruzione e reddito; povertà e insicurezza alimentare sono associate a mortalità più elevata, malattie cardiovascolari e respiratorie, esiti avversi in gravidanza, vulnerabilità alle infezioni e peggior controllo delle cronicità, per cui interventi come protezione sociale e copertura sanitaria universale sono strategie chiave di prevenzione. La libertà dalla paura implica sicurezza personale e assenza di violenza e guerra; l’esposizione a conflitti, violenza domestica o insicurezza sociale aumenta rischio di trauma, disturbi d’ansia e depressione, con impatti intergenerazionali sulla salute. In pratica clinica, queste libertà si traducono in azioni concrete: comunicazione chiara e non coercitiva, rispetto di preferenze e credo del paziente, screening per bisogni sociali (alimentazione, abitazione, accesso ai farmaci) con invio a risorse comunitarie, e identificazione e protezione dalle violenze con percorsi sicuri di assistenza. Così intese, le Quattro Libertà non sono solo un programma politico storico, ma un quadro etico-operativo che connette diritti umani, salute pubblica e qualità dell’assistenza.

80 di 92 Domande

«Poteva essere una Caporetto per Allegri la seconda giornata di campionato contro il Genoa a Marassi: bianconeri sotto di due reti già al 7’ » . (Genoa-Juve, il film della partita: 2-4, La Stampa, 26 agosto 2017) Il riferimento alla battaglia di Caporetto come esempio paradigmatico di sconfitta corrisponde a quale figura retorica?














La risposta corretta è la E
L’espressione “poteva essere una Caporetto” è un caso tipico di antonomasia: una figura retorica in cui un nome proprio viene usato come nome comune per designare una qualità, una situazione o un tipo umano, oppure, inversamente, un epiteto comune sostituisce un nome proprio. In italiano, “Caporetto” – battaglia del 1917 passata alla storia come disfatta clamorosa – è entrata nell’uso per indicare, per estensione, qualunque sconfitta rovinosa; il passaggio dall’evento storico al valore semantico astratto avviene proprio tramite antonomasia. La struttura “una Caporetto” segnala grammaticalmente l’avvenuta sostantivazione del toponimo in nome comune. Non si tratta di metafora in senso stretto, perché non c’è un trasferimento di significato fondato su somiglianza tra due domini concettuali, bensì la sostituzione onomastica di un referente generale (“disfatta”) con un nome proprio culturalmente marcato. Non è metonimia, poiché non si basa su un rapporto di contiguità (parte/tutto, causa/effetto), né iperbole, che consisterebbe in un’esagerazione quantitativa o qualitativa; non è nemmeno semplice allusione, dato che il nome dell’evento è esplicitato e funziona da etichetta semantica. Altri esempi consolidati sono “un Giuda” per traditore, “un Mecenate” per protettore delle arti, “una Cassandra” per chi prevede sventure inascoltato, o “una Waterloo” per una sconfitta definitiva. Questo meccanismo è rilevante anche nel linguaggio professionale e clinico: molti eponimi medici (per esempio malattie e segni denominati da persone o luoghi) sono, dal punto di vista retorico, antonomasie stabilizzate. Hanno valore comunicativo perché condensano informazioni in un’etichetta condivisa, ma possono introdurre ambiguità, imprecisione o connotazioni indesiderate. Nella comunicazione con pazienti e pubblico, l’uso di antonomasie belliche o stigmatizzanti (“una guerra contro il tumore”, “una Caporetto terapeutica”) può semplificare ma anche distorcere o creare ansia; è preferibile un lessico descrittivo e preciso, centrato su dati e obiettivi clinici. In sintesi, nel brano sportivo l’uso di “Caporetto” come sinonimo di “disfatta” corrisponde esattamente all’antonomasia.

81 di 92 Domande

Il personaggio di Michele Ardengo è il protagonista del romanzo di Alberto Moravia:














La risposta corretta è la A
La risposta corretta è “Gli indifferenti” perché Michele Ardengo è il giovane protagonista del romanzo d’esordio di Alberto Moravia (1929). Ambientato nella borghesia romana, il libro mette a fuoco l’inerzia morale, l’apatia e la paralisi decisionale di Michele, che osserva senza agire la corruzione affettiva ed economica del suo ambiente familiare. Il titolo allude proprio a questa condizione di “indifferenza” che, più che semplice freddezza, è incapacità di trasformare la consapevolezza in azione. In termini tematici, il personaggio incarna la frattura tra lucidità intellettuale e volontà, con una passività che diventa critica sociale. Questo nucleo narrativo dialoga con costrutti clinici noti. In medicina, l’apatia è definita come una riduzione persistente della motivazione e dell’iniziativa, con diminuito interesse e coinvolgimento nelle attività, distinta dalla depressione maggiore in cui prevalgono umore depresso, colpa e disperazione. Nell’apatia possono mancare tristezza marcata e ruminazioni; prevalgono invece appiattimento dell’energia, scarsa iniziativa e difficoltà a prendere decisioni. Nella pratica clinica, quadri di apatia si osservano in disturbi dell’umore, condizioni neurologiche e come risposta a stress cronico; la valutazione richiede esplorazione di sintomi depressivi e ansiosi, uso di sostanze, funzioni cognitive e possibili cause mediche. Il trattamento è multimodale: definizione di obiettivi concreti, attivazione comportamentale, psicoterapia focalizzata su abilità e valori, interventi psicosociali e gestione di comorbilità; i farmaci si considerano in base al quadro specifico. È importante non trasformare un personaggio letterario in diagnosi: Moravia costruisce un’allegoria della vacuità borghese, non un caso clinico. Tuttavia, la passività e l’anestesia emotiva di Michele offrono una lente utile per riconoscere, nel mondo reale, segnali di ritiro motivazionale e rischio di cronicizzazione del funzionamento interpersonale. Il romanzo resta un riferimento per comprendere come fattori sociali e morali possano modellare vissuti di indifferenza, anticipando riflessioni oggi centrali in psichiatria e psicologia clinica.

82 di 92 Domande

“ Forse è così , ma è decisamente più interessante un’ altra osservazione molto acuta sull’ arte come “ fonte rinnovabile” a cui tutti, vecchi compresi, possono guardare sempre con fiducia.” M. Portello, Gaffe, Lapsus ed altri atti mancati in Doppiozero, agosto 2022 Che cosa sono le fonti rinnovabili ?














La risposta corretta è la D
La risposta è corretta perché definisce in modo essenziale le fonti rinnovabili come risorse naturali capaci di rigenerarsi nel tempo a un ritmo pari o superiore al consumo umano, risultando virtualmente inesauribili su scala temporale umana. Ne fanno parte l’energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e, con cautele, la biomassa. La loro caratteristica comune è che l’energia proviene da flussi naturali continuamente disponibili, in contrasto con i combustibili fossili, che sono stock finiti formatisi in ere geologiche e si esauriscono con l’uso, rilasciando gas climalteranti e inquinanti atmosferici. La distinzione ha rilevanza clinica e di sanità pubblica. La sostituzione dei fossili con rinnovabili riduce emissioni di PM2.5, ossidi di azoto e zolfo e precursori dell’ozono, con benefici documentati su asma, BPCO, malattie coronariche e cerebrovascolari e mortalità per cause respiratorie e cardiovascolari. Inoltre, mitigando il cambiamento climatico, le rinnovabili contribuiscono a contenere l’impatto sanitario di ondate di calore, incendi, alluvioni e della diffusione di vettori, che gravano soprattutto su anziani, bambini e persone con comorbilità. Nel contesto sanitario, l’adozione di rinnovabili accresce la resilienza dei servizi: sistemi fotovoltaici con accumulo e micro?reti riducono la dipendenza da reti instabili e garantiscono continuità a sale operatorie, ventilatori e catena del freddo dei vaccini durante blackout o disastri. Il loro ciclo di vita presenta un’impronta emissiva molto inferiore rispetto ai fossili; la biomassa, benché rinnovabile, richiede gestione sostenibile per evitare deforestazione e emissioni nette. Il termine “inesauribili” va inteso in senso pratico: i flussi solari e del vento non si consumano, ma sono intermittenti e richiedono accumulo e gestione della domanda; le risorse idriche e geotermiche dipendono da condizioni locali. Questi limiti operativi non ne alterano la definizione, che rimane ancorata alla capacità di rigenerazione naturale nel tempo. Per questo le fonti rinnovabili sono considerate un pilastro di transizioni energetiche salutari e sostenibili, con co-benefici diretti e indiretti per la salute umana.

83 di 92 Domande

Per quanto riguarda i target approvati da SBTi, quali sono gli impegni di Nexi?Mostra brano














La risposta corretta è la A
L’affermazione è corretta perché la Science Based Targets initiative (SBTi) richiede alle aziende con emissioni indirette rilevanti di definire obiettivi in linea con la scienza del clima non solo per le emissioni dirette (Scope 1) e indirette da energia acquistata (Scope 2), ma anche per lo Scope 3, che include la catena di fornitura. Per settori come i servizi finanziari e digitali, gran parte dell’impronta climatica ricade proprio nello Scope 3 (beni e servizi acquistati, infrastrutture IT, viaggi, logistica). Di conseguenza, la leva decisiva per la decarbonizzazione è l’ingaggio dei fornitori, chiedendo loro di fissare a loro volta target scientifici entro una scadenza ravvicinata. L’impegno di Nexi a coinvolgere i fornitori e a fissare obiettivi di riduzione entro il 2027 è coerente con i requisiti SBTi per i target “near-term”, che tipicamente si collocano su un orizzonte di circa 5 anni dall’approvazione. In termini pratici, ciò significa stabilire un obiettivo di “supplier engagement” (per esempio, una quota dei fornitori che rappresentano la maggior parte delle emissioni deve adottare target SBTi entro il 2027), integrare criteri climatici nei contratti, richiedere dati di emissione verificabili e promuovere misure come elettricità rinnovabile, efficienza energetica, logistica a basse emissioni e digital infrastructure a minore intensità di carbonio. Senza questo allineamento della supply chain, la riduzione complessiva delle emissioni aziendali risulta insufficiente a rispettare le traiettorie di 1,5 °C. Il legame con la salute è diretto: diminuire le emissioni climalteranti e i relativi inquinanti co-emessi riduce la morbilità e mortalità associate all’inquinamento atmosferico e attenua i rischi sanitari legati al cambiamento climatico (ondate di calore, eventi estremi, impatti su malattie cardiovascolari e respiratorie). Anche i sistemi sanitari stanno adottando approcci analoghi, concentrandosi sulla decarbonizzazione della catena di fornitura perché rappresenta la quota maggiore delle loro emissioni. Pertanto, l’impegno di Nexi a coinvolgere i fornitori con obiettivi entro il 2027 non è solo il passo necessario per conformarsi a SBTi, ma anche una misura con ricadute positive e misurabili sulla salute pubblica.

84 di 92 Domande

Secondo il brano 1 , quali prodotti furono riscoperti nel Settecento?














La risposta corretta è la D
Il passo distingue tra colture introdotte di recente e colture “riscoperte”: nel Settecento si tornò a valorizzare riso (Oryza sativa) e grano saraceno (Fagopyrum esculentum), due prodotti già presenti in Europa ma rilanciati dalle riforme agrarie e dalla necessità di diversificare le rotazioni colturali. Questa lettura è coerente con il contesto storico: mentre alcuni alimenti di origine americana si diffusero come “novità”, riso e grano saraceno appartengono alla tradizione eurasiatica e furono oggetto di una rinnovata espansione, specialmente nelle pianure irrigue e nelle aree alpine/preteralpine. Il collegamento con la pratica clinica è rilevante perché entrambi sono fonti di carboidrati senza glutine. Il riso è ben tollerato dai pazienti con celiachia ed è spesso usato come base nelle diete di eliminazione; l’eccessivo consumo di riso levigato, però, è povero di tiamina e, in contesti di monodieta, è associato al beriberi, evenienza storicamente più frequente in Asia che in Europa settecentesca. Il grano saraceno, pur chiamato “grano”, è un pseudocereale privo di glutine, con buon profilo proteico (ricco in lisina) e composti bioattivi; è utile nelle diete per celiachia o sensibilità al glutine non celiaca, ma può dare allergie anche gravi in soggetti predisposti, da considerare nella pratica allergologica. Nei pazienti con sindrome metabolica, riso integrale e grano saraceno hanno un impatto glicemico più favorevole rispetto a prodotti raffinati, sebbene la risposta glicemica dipenda da porzioni e preparazioni. Sul piano di sanità pubblica, la “riscoperta” di questi alimenti nel Settecento rispondeva all’esigenza di sicurezza alimentare e resilienza agricola. La dipendenza da una sola coltura può favorire carenze micronutrizionali: l’esperienza storica della pellagra nelle popolazioni europee con dieta centrata sul mais non nixtamalizzato mostra che la diversificazione (inclusi riso e grano saraceno) riduce il rischio di deficit di niacina, pur non essendo di per sé risolutiva. Oggi, nella gestione nutrizionale clinica, la scelta tra riso e grano saraceno dovrebbe considerare stato nutrizionale, necessità di evitare il glutine, controllo glicemico, rischio allergico e, per il riso, l’esposizione all’arsenico inorganico mitigabile con risciacquo e cottura in abbondante acqua con scolatura.

85 di 92 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


86 di 92 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


87 di 92 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


88 di 92 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


89 di 92 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


90 di 92 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


91 di 92 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


92 di 92 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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