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1 di 3 Domande

Quanto e' il tempo di dimezzamento del Tecnezio 99m?














La risposta corretta è la C.
Il Tecnezio99m, o Tecnezio-99 metastabile, è un isotopo radioattivo di questo elemento. E’ un radiofarmaco cioè una molecola marcata con un tracciante radioattivo che può essere impiegata a scopo diagnostico, terapeutico o di ricerca nell’ambito medico nucleare. Il T-99m può essere impiegato in vivo nell’esecuzione di scintigrafie scheletriche, epatiche, renali, cerebrali, tiroidee e delle ghiandole salivari.  E’ un elemento non presente in natura, si tratta di un metallo di transizione e per questo motivo non entra facilmente a far parte delle strutture biologiche cellulari, riducendo così il tempo di permanenza nell’organismo e quindi anche gli effetti collaterali dose-dipendente. Ha inoltre un tempo di dimezzamento di 6 ore e questo permette una rapida dimissione del paziente dopo la sua somministrazione.
Le risposte A, B, D ed è non sono corrette.
Il tempo di dimezzamento del tecnezio è di 6 ore.

2 di 3 Domande

In quale tra le seguenti patologie puo' essere utile effettuare lo studio scintigrafico del transito esofageo?














La risposta corretta è la A.
La sclerodermia è una patologia infiammatoria cronica a carattere autoimmune e ad eziologia multifattoriale che ha come bersaglio il tessuto connettivo. Gli organi interni e la cute vengono progressivamente invasi da tessuto fibroso. La manifestazioni classiche della malattia sono generalmente precedute dal fenomeno di Raynaud. La diagnosi di sclerodermia viene attualmente effettuata in base ai criteri ACR che prevedono: la presenza di sclerosi cutanea prossimalmente alle articolazioni metacarpofalangee e metatarsofalangee e la presenza di almeno due fra i tre criteri secondari, cioè fra sclerodattilia, ulcere digitali, fibrosi polmonare. L’impegno sclerotico degli organi interni è quello che più frequentemente porta alla morte il paziente per coinvolgimento polmonare, cardiaco, epatico e renale. Il coinvolgimento esofageo, che fa parte di un più esteso coinvolgimento bocca-ano, comporta alterazioni della funzione motoria con conseguente disfagia, pirosi retrosternale, nausea e vomito. La scintigrafia del transito esofageo in questa patologia serve per valutare le alterazioni della sua motilità anche negli stadi iniziali; spesso è utile per discriminare i pazienti che manifestano il fenomeno di Raynaud primario e quelli con sclerodermia. La somministrazione di cibi solidi o liquidi contenenti un tracciante radioattivo permette di studiare la progressione di questi lungo il tratto gastrointestinale. 
La risposta B non è corretta.
Il Morbo di Crohn è una patologia infiammatoria cronica intestinale, a genesi autoimmunitaria, che può coinvolgere qualsiasi tratto dell’apparato gastroenterico. E’ caratterizzata dalla formazione di ulcere, soprattutto a livello di ileo e colon, con possibilità di evoluzione a lesioni stenotiche o fistole. La scintigrafia esofagea non è indicata in questo tipo di patologiain quanto non è caratterizzata da alterazioni della sua motilità.
La risposta C non è corretta.
La Celiachia è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino tenue provocata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. E’ caratterizzata dalla progressiva distruzione della mucosa intestinale in seguito all’ingestione di alimenti contenenti questa molecola proteica, ma si accompagna a numerose altre manifestazioni sistemiche. La scintigrafia del transito esofageo non ha particolare ruolo in questa patologia in quanto non causa alterazioni della sua motilità.
La risposta D non è corretta.
L’ulcera duodenale è una lesione della mucosa duodenale; la sede più frequente è la porzione bulbare. Viene inclusa fra le cosiddette “ulcere peptiche”. La principale causa è rappresentata dall’infezione da parte dell’Helicobacter pylori, un batterio che può causare gastrite, ma tra gli altri fattori scatenanti abbiamo l’assunzione cronica di FANS, il fumo e l’alcol. La scintigrafia del transito esofageo non è indicata in questa patologia in quanto non ci fornisce alcuna informazione utile né per la diagnosi né per la terapia.
La risposta E non è corretta.
I dati forniti ci permettono di dare una risposta. La sclerodermia è una patologia per cui può essere utile effettuare uno studio scintigrafico del transito esofageo in quanto la progressiva rigidità di questo organo e dello sfintere esofageo inferiore portano ad un marcato rallentamento nella progressione degli alimenti.

3 di 3 Domande

Scenario 1: Una paziente di 38 anni viene sottoposta a PET per neoplasia polmonare. Quale tra le seguenti precauzioni e' meglio che la paziente prenda nelle prime 4 ore successive all'esame?














La risposta corretta è la C.
La PET, in ambito oncologico, viene impiegata principalmente per la caratterizzazione di lesioni di dubbia natura identificate con altre tecniche di imaging, nella stadiazione, nella valutazione dell’efficacia terapeutica e nel follow up dei pazienti. Ma il suo uso si estende anche in ambito cardiologico, neurologico, reumatologico, immunologico ed infettivologico. La sua esecuzione prevede l’impiego di un radiofarmaco, cioè una molecola attiva a livello metabolico legata ad un atomo radioattivo utilizzato come tracciante.  L’accumulo del tracciante all’interno delle cellule permetterà di evidenziare le lesioni. Si tratta di un esame non invasivo ma implica l’esposizione del paziente a radiazioni ionizzanti. La dose totale assorbita dal paziente per singolo esame va dai 2 ai 15 mSv. Per questo motivo, lo stato di gravidanza o l’allattamento al seno rappresentano una controindicazione assoluta alla sua esecuzione. Allo stesso modo, è importante evitare il contatto con donne in gravidanza o con bambini piccoli sino a che la radioattività venga smaltita dall’organismo, quindi per le 4-5 ore successive all’esame.
La risposta A non è corretta.
In virtù dell’esecuzione dell’esame PET, il paziente deve astenersi dal bere bevande zuccherate per almeno le sei ore precedenti ma è importante che assuma abbondanti quantità di liquidi così da ottenere una buona idratazione. Non è necessario che segua questa condotta successivamente all’esame.
La risposta B non è corretta.
E’ importante che il paziente eviti il contatto, per le quattro ore successive all’esame, solo con le donne in gravidanza e con i bambini molto piccoli.
La risposta D non è corretta.
Per l’esecuzione della PET è necessario il digiuno da cibi zuccherati per almeno sei ore prima dell’esecuzione dell’esame e non dopo.
La risposta E non è corretta.
E’ estremamente importante che il paziente sottoposto ad esame PET eviti il contatto con donne in gravidanza e bambini piccoli per le quattro-cinque  ore successive.

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