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1 di 3 Domande

La piu' frequente forma di ipertensione NON essenziale e':














La risposta corretta è la A.
L’ipertensione nefrovascolare è una forma di ipertensione arteriosa secondaria ad un ridotto flusso ematico ad uno o ad entrambi i reni per una stenosi delle arterie renali ; è  quindi dovuta ad una condizione di ipoperfusione renale. Il ridotto afflusso arterioso porta all’attivazione del sistema renina-angiotensina. Elementi caratteristici di questa forma di ipertensione sono lo sviluppo in età giovanile, lo scarso controllo pressorio attraverso i farmaci antipertensivi, l’aumento della cretininemia se si avvia la terapia con ace inibitori, l’ipercaliemia, l’edema polmonare recidivante, segni di aterosclerosi in altri distretti, e reni di diverse dimensioni.  All’esame clinico è suggestiva la presenza di un soffio addominale.
Il percorso diagnostico prevede la ricerca di elementi clinici suggestivi, il dosaggio dell’attività della renina plasmatica, il test al captopril, la scintigrafia renale, l’ecocolor doppler delle arterie renali, l’angioRMN, l’angioTC spirale delle arterie renali, l‘angiografia renale, il dosaggio della renina nel sangue refluo dalle vene renali, l’urografia ev.
La risposta B non è corretta.
L'ipertensione da catecolamine è dovuta,nel 90% dei casi, ad una neoplasia delle cellule cromaffini della midollare del surrene, cellule che secernono le catecolammine e i loro precursori. Nel 10% dei casi la sede neoplastica è extrasurrenalica e la localizzazione di questi feocromocitomi è complicata.
La risposta C non è corretta.
L'ipertensione da mineralcorticoidi è dovuta all’iperaldosteronismo primitivo, una condizione in cui la corteccia surrenalica, nella maggior parte dei casi per un adenoma monolaterale (morbo di Conn) oppure per una iperplasia bilaterale, secerne quantità eccessive di aldosterone.
La risposta D non è corretta.
Gli ormoni tiroidei agiscono sulle cellule cardiache, sull’equilibrio simpatico-vagale e sui vasi. Si ha un aumento della portata cardiaca e della frequenza.
La risposta E non è corretta.
La piu' frequente forma di ipertensione non essenziale è quella nefrovascolare.

2 di 3 Domande

Parlando di febbre, quale dei seguenti e' un potente pirogeno endogeno?














La risposta corretta è la D.
L’Interleukina 1 (IL-1) è una citochina di natura polipeptidica; è la più potente a carattere infiammatorio e viene secreta da varie cellule appartenenti al sistema immunitario quali macrofagi, cellule dendritiche, monociti, e altre come le cellule endoteliali, epiteliali e i fibroblasti. Viene prodotta e secreta, di norma, in risposta a stimoli antigenici, soprattutto quelli di natura batterica e primo fra tutti il lipopolisaccaride della parete esterna dei Gam negativi, ma anche per la presenza di altre citochine come il TNF oppure per l’interazione delle cellule secernenti con i linfociti T-CD4+, dei quali contribuisce all’attivazione. L’IL-1 ha un effetto proinfiammatorio: stimola la produzione di prostaglandine, ossido nitrico e di altre citochine infiammatorie come l’IL-2 e chemochine, causa vasodilatazione e di conseguenza favorisce la migrazione delle cellule immunitarie verso i siti di infezione e la loro adesione all’endotelio vascolare. Insieme alla IL-6 e al TNF-alfa agisce sull’ipotalamo inducendo l’aumento della temperatura corporea e attivando l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene coinvolto nella risposta sistemica dell’organismo allo stress. L’IL-1 è capace di indurre lo sviluppo della febbre anche in assenza di fattori esterni scatenanti, come gli antigeni batterici, e per questo motivo è classificato come pirogeno endogeno.
La risposta A non è corretta.
L’Interleukina 10 è una citochina di natura peptidica a carattere antinfiammatorio. Viene secreta principalmente dai linfociti T regolatori, dai monociti e dai linfociti T helper 2 ed è capace di inibire la sintesi di IL-2, IL-3, TNF-alfa, INF-gamma e GM-CSF, citochine coinvolte nella risposta infiammatoria.
La risposta B non è corretta.
L’Interleukina 5 (IL-5) è una citochina coinvolta nelle risposte infiammatorie mediate dagli eosinofili, di cui ne stimola la proliferazione e la differenziazione. Viene prodotta dai linfociti T helper 2 e dai mastociti attivati.
La risposta C non è corretta.
L’interleuchina 2 è una citochina che funziona come messaggero intracellulare e che viene impiegata nel trattamento di alcuni tipi di neoplasie come il melanoma maligno e alcuni tipi di carcinoma renale metastatico, per la sua capacità di stimolare i globuli bianchi a riconoscre ed attaccare le cellule neoplastiche.
La risposta E non è corretta.
L’Interleukina 1 ha carattere proinfiammatorio ed è un potente pirogeno endogeno; l’Interleukina 10 ha invece proprietà antinfiammatorie.

3 di 3 Domande

Scenario NA7Z: Una giovane di 25 anni viene condotta in Pronto Soccorso per il persistere di febbre, astenia, artromialgie e tosse secca. All'RX torace riscontro di immagini "a vetro smerigliato". Riscontro sierologico di anticorpi anti-HIV: negativo. Il medico suppone che il quadro sia correlato a una polmonite da Mycoplasma pneumoniae. Quale terapia antibiotica è opportuno impostare?














La risposta corretta è la D.
L’azitromicina è un antibiotico appartenente alla famiglia dei macrolidi. Lo spettro d’azione è rivolto in maniera estesa ai bacilli Gram negativi, cocchi, streptococco beta-emolitico, treponema pallidum, clamidia, legionella, neisseria e micoplasma. Questa categoria di farmaci agisce interferendo con la sintesi proteica del patogeno e in particolar modo attraverso il legame alla subunità ribosomale 50S che, interagendo con l’enzima peptidiltransferasi, consente l’allungamento della catena polipeptidica di nuova sintesi. E’ un antibiotico di tipo batteriostatico ma quando somministrato ad alte dosi acquisisce potere battericida. Viene impiegato nelle infezioni della cavità orale, delle vie aeree superiori ed inferiori, nelle infezioni delle vie urinarie e della cute e dei tessuti molli. Il Mycoplasma pneumoniae è l’agente eziologico più frequente della polmonite atipica primaria. In seguito al contagio, una volta penetrato nelle vie aeree, aderisce all’epitelio ciliato danneggiandolo e provocando ciliostasi. E’ un microrganismo immobile, si moltiplica sulla superficie delle cellule a cui aderisce ma non è capace di penetrarvi all’interno. Si tratta di è un batterio atipico: è infatti privo di parete batterica e per questo motivo non è sensibile agli antibiotici appartenenti alla famiglia delle penicilline e delle cefalosporine ma è sensibile a macrolidi e tetracicline.
La risposta A non è corretta.
Il ceftriaxone è un antibiotico beta lattamico appartenente alla classe delle celafosporine di terza generazione. Il ceftriaxone è efficace soprattutto nei confronti delle infezioni gravi provocate da batteri Gram negativi resistenti ad altri antibiotici. Inibisce l'attività della transpeptidasi, enzimi che si occupano di creare I legami fra le catene dei peptidoglicani, polimeri che servono per la costituzione della parete batterica. Il Mycoplasma Pneumoniae non è sensibile al ceftriaxone.
La risposta B non è corretta.
L’amoxicillina-acido clavulanico è un antibiotico costituito dall’associazione dell’amoxicillina, un betalattamico, e il clavulanato, un inibitore della beta lattamasi batteriche. Questo farmaco inibisce la sintesi di peptidoglicano, un componente strutturale fondamentale della parete batterica. Il Mycoplasma Pneumoniae non è sensibile a questo farmaco.
La risposta C non è corretta.
Il meropenem è un antibiotico beta lattamico ad ampio spettro, appartenente alla classe dei carbapenemi. Ha uno spettro d’azione molto esteso nei confronti di Gram positivi e Gram negativi.  Non è attivo nei confronti del Mycoplasma Pneumoniae.
La risposta E non è corretta.
Il sospetto di polmonite da Mycoplasma pneumoniae permette di impostare una terapia antibiotica su base empirica.

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