La risposta corretta è la C.
La tubercolosi (TBC) è una malattia infettiva contagiosa,causata dal Mycobacterium tuberculosis, che interessa nella maggior parte dei casi i polmoni, ma che può localizzarsi in numerosi altri organi, tra i quali il rene, l’apparato scheletrico, le meningi e l’apparato genitale.
L’incidenza e la prevalenza della malattia tubercolare si sono notevolmente ridotte dalla fine degli anni Cinquanta, epoca in cui furono introdotti in terapia i primi farmaci antitubercolari.
La via di contagio più frequente è la via inalatoria.
Per quanto riguarda il nostro caso clinico, l’infezione da tubercolosi sembra l’ipotesi più probabile: la sintomatologia con tosse, febbricola, perdita di peso ed espettorato talvolta ematico, l’età del paziente e la storia del precedente viaggio in un’area con un’alta incidenza di TBC pongono sicuramente accento sulla diagnosi di TBC.
Inoltre l’evidenza di ascessi e di livelli idro-aerei a carico del parenchima polmonare, mostrati al RX del torace, sono suggestive di una polmonite cavitaria, tipica della tubercolosi. Tipica è anche la localizzazione agli apici polmonari.
La gravità delle manifestazioni cliniche della TBC post primaria dipende ovviamente dalla sede interessata dal processo morboso e dall’entità di tale interessamento;
Solitamente, l’esordio della malattia è subdolo e caratterizzato da astenia, dimagramento,malessere generale, spesso attribuiti dal paziente ad un periodo di sovraffaticamento.
In questa fase, caratteristicamente ritroviamo la febbricola (37,5-38 °C) persistente, con prevalenza nelle ore serali, che tende a perdurare anche per parecchie settimane.
Per quanto riguarda la diagnosi è molto importante l’esame radiologico delle lesioni tubercolari a livello polmonare.
Un altro, test molto importante è il test di Mantoux o PPD può essere usato per individuare un’infezione latente, ma non ci darà alcuna informazione se la tubercolosi è attiva in quel paziente.
Il trattamento di prima linea per la TBC è una combinazione di quattro antibiotici: isoniazide, rifampicina, etambutolo e pirazinamide.
Le risposte A e D non sono corrette.
La sarcoidosi è una malattia granulomatosa cronica ad evoluzione sistemica che può può colpire qualsiasi organo, la cui eziologia è tuttora sconosciuta. È più frequente nel sesso femminile.
Gli organi più colpiti sono i linfonodi (in particolare quelli intratoracici),i polmoni, il fegato e la milza, la cute e l’occhio.
Molto frequentemente, si presenta dal medico un paziente che ha una persistente febbricola, che solitamente è inferiore a 38° e che può essere resistente ai comuni farmaci antipiretici. Dunque la diagnosi iniziale è molto difficoltosa.
Per quanto riguarda il nostro, paziente possiamo affermare che la sarcoidosi è una malattia che si manifesta solitamente con un’adenopatia ilare bilaterale, con tipico aspetto “a farfalla”, che non è presente nel nostro caso clinico. Dunque le risposte A, D non sono corrette. Inoltre, dal punto di vista clinico, essendo la sarcoidosi una diagnosi di esclusione bisognerebbe prima considerare la TBC.
Solitamente, si effettua una stadiazione per la sarcoidosi che è la seguente:
– I stadio: adenopatia ilare “a farfalla”e assenza di lesioni a livello del parenchima polmonare.
– II stadio: interessamento dei linfonodi ilari e lesioni del parenchima polmonare generalmente ad entrambi i polmoni in modo diffuso (micro o macronodulari < 3 cm di diametro).
– III stadio: Interessamento polmonare sopra descritto, ma assenza di adenopatia ilare.
– IV stadio: evoluzione in fibrosi polmonare diffusa, il quadro radiologico del “polmone a nido d’ape”(“honeycomb lung”).
La risposta B non è corretta.
La Klebsiella pneumoniae è un bacillo Gram–, dotato di antigeni capsulari (K) e somatici (O) che definiscono i diversi sottotipi.
La Klebsiella pneumoniae, abituale commensale delle vie aeree causa infezioni delle vie respiratorie solo in alcune categorie a rischio: etilisti, diabetici,soggetti con pneumopatia cronica ostruttiva. Caratteristiche che non sono riscontrabili nel nostro paziente.
La Klebsiella è responsabile di polmoniti lobari che determinano un espettorato caratteristico, definite a “gelatina di ribes”.
La risposta E non è corretta.
Il cancro del polmone determina la formazione di noduli polmonari, visibili a seconda delle dimensioni alla radiografia o TC del torace.
Analizzando l’anamnesi di questo paziente dobbiamo sottolineare due aspetti molto importanti: il paziente non ha l’abitudine tabagica e ha fatto un viaggio in una zona ad alta incidenza di TBC. Questo fa protendere maggiormente verso una diagnosi di TBC.