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1 di 3 Domande

Quale tra queste condizioni e' controindicazione assoluta al trattamento radiometabolico del dolore da metastasi ossee?














La risposta D è la corretta.
Le metastasi ossee sono lesioni di tipo neoplastico, terze solo in quanto a frequenza a polmone e fegato. Nel 25% dei casi sono asintomatiche ma nella maggior parte dei pazienti la loro prima manifestazione è il dolore, acuto o cronico. Le strategie terapeutiche impiegate per il controllo del dolore sono molteplici, tuttavia in circa il 50% dei pazienti non si raggiunge un livello adeguato. La terapia radiometabolica, quindi la somministrazione di radiofarmaci come 89Stronzio Cloruro (Metastron), 186Renio HEDP (Re-Bone) e 153Samario EDTMP (Quadramet), rappresenta  una buona opzione per la palliazione del dolore da metastasi scheletriche. L’effetto antalgico viene ottenuto nel 75-85% dei pazienti, con completo controllo nel 30-50% di questi. I radiofarmaci agiscono tramite l’emissione di radiazioni ionizzanti; creano quindi delle alterazioni cellulari nei tessuti con i quali vengono a contatto. Lo stato di gravidanza è una controindicazione assoluta alla terapia radiometabolica a causa dei potenziali effetti nocivi delle radiazioni ionizzanti sul feto, variabili in base all’età gestazionale. Tra le più importanti abbiamo l’aborto, le malformazioni, il ritardo di crescita, le neoplasie e il ritardo mentale.
La risposta A non è corretta.
La nausea e il vomito possono essere degli effetti collaterali indesiderati conseguenti alla terapia radiometabolica. La loro presenza prima del trattamento non costituisce una controindicazione assoluta.
La risposta B non è corretta
I farmaci impiegati per la terapia radiometabolica del dolore da metastasi ossee sono nefrotossici per cui l’insufficienza renale grave, quindi con un eGFR inferiore a 30 ml/min, rappresenta una controindicazione al trattamento. L’insufficienza renale lieve non rappresenta una controindicazione assoluta.
La risposta C non è corretta.
L’anemia sideropenica è una condizione dovuta al deficit di ferro; la correzione della causa che l’ha provocata e la somministrazione di ferro rappresentano la strategia terapeutica mirata alla sua risoluzione. L’anemia sideropenica non costituisce una controindicazione assoluta alla terapia radiometabolica.
La risposta E non è corretta.
La nausea e il vomito e l’insufficienza renale lieve non costituiscono controindicazioni assolute alla terapia radiometabolica del dolore da metastasi ossee.

2 di 3 Domande

Quale dei seguenti enzimi extracellulari di origine batterica ha un ruolo nella diffusione e nella capacita' invasiva di alcuni batteri patogeni?














La risposta corretta è la D.
La ialuronidasi, o ialuronoglucosaminidasi, è un enzima appartenente alla classe delle idrolasi, secreto da alcune specie di batteri come lo Staphilococcus aureus, il Clostridium perfrigens, lo Streptoccoccus pyogenes. Sono in grado di idrolizzare l’acido ialuronico, componente della barriera intestinale, aumentando la permeabilità del tessuto, ma sono anche capaci di idrolizzare i legami glicosidici nella condroitina e nel dermatano del tessuto connettivo. Svolgono quindi un ruolo importante nella penetrazione dei batteri nei tessuti e ne condizionano la virulenza. La ialuronidasi è fisiologicamente contenuta in alcuni distretti del corpo umano ma la forma batterica ha una struttura peptidica diversa, motivo per cui il suo ingresso nel corpo umano determina lo sviluppo di una risposta anticorpale anti-ialuronidasi. Nei pazienti con infezione da germi produttori di ialuronidasi, sarà possibile riscontrare questi anticorpi nel siero, come nei pazienti con reumatismo articolare acuto da infezione streptococcica.
La risposta A non è corretta.
La muramidasi, o lisozima, è un enzima presente in numerosi liquidi biologici che favorisce la lesione della parete batterica e la sua fagocitosi.
La risposta B non è corretta.
La transpeptidasi è un enzima batterico responsabile dei legami crociati che si formano tra le molecole di peptidoglicano presenti nella parete di questi microrganismi
La risposta C non è corretta.
Le beta-lattamasi sono enzimi prodotti da alcuni batteri che idrolizzano l’anello beta lattamico presente nella struttura di alcuni antibiotici; sono responsabili della resistenza di questi batteri agli antibiotici beta lattamici.
La risposta E non è corretta.
Le glucosaminidasi sono enzimi coinvolti nel metabolismo dei mucopolisaccaridi.

3 di 3 Domande

Quale di questi test risulta utile per la diagnosi diretta di infezione virale utilizzando cellule provenienti da essudati o dal tessuto infetto del paziente?














La risposta corretta è la B.
L’immunofluorescenza è una tecnica impiegata in immunoistochimica che ha il fine di individuare un anticorpo o un antigene sconosciuto, più genericamente un epitopo non noto, mediante il suo legame con specifici anticorpi noti legati ad un marcatore. Il marcatore è un fluorocromo cioè una molecola utilizzata come colorante fluorescente che, assorbendo raggi ultravioletti, emette una luce visibile di un particolare colore, se osservata al microscopio a luce UV. Il più impiegato è l’istiocianato di fluorescina. Distinguiamo l’immunofluorescenza diretta in cui l’anticorpo che riconosce l’antigene è marcato con il fluorocromo, e l’immunofluorescenza indiretta in cui l’anticorpo che riconosce l’antigene non è marcato ma viene utilizzato un anti-Ig marcato con un fluorocromo per rilevare il legame del primo anticorpo.
La risposta A non è corretta.
La colorazione per alcol-acido resistenza, meglio conosciuta anche come Reazione di Ziehl-Neelsen, è un esame di laboratorio che permette di identificare la presenza di micobatteri, in particolare del Micobacterium tubercolosis, e di corinebatteri, in una soluzione da studiare.
La risposta C non è corretta.
I batteri gram positivi e gram negativi possono essere osservati al microscopio dopo essere stati sottoposti alla colorazione di Gram. Questa impiega coloranti ionici, quindi idrofilici. I Gram + appariranno viola, i Gram – appariranno rossi. La differenza è dovuta alla capacità di trattenere il colorante in base alla diversa costituzione della parete batterica.
La risposta D non è corretta.
La fissazione del complemento è una tecnica immunologica che sfrutta la capacità di attivazione del complemento, qualora vi sia stato il riconoscimento di un antigene da parte dell’anticorpo.  Il complemento si lega al complesso antigene-anticorpo e se questo complesso si trova localizzato sulla membrana cellulare, innesca una reazione a cascata che provoca la lisi della cellula presentante l’antigene. E’ un test che valuta la presenza di anticorpi nel siero del paziente in base alla sottrazione del complemento.
La risposta E non è corretta.
La colorazione con inchiostro di china è una colorazione cosidetta “negativa” in quanto viene impiegata per evidenziare la capsula batterica  presente in alcune specie microbiche, che appare bianca, spiccando sul fondo nero.

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