La risposta corretta è la B.
Il volvolo intestinale è una torsione assiale di un segmento del tenue o del colon su sé stesso o sul proprio mesentere che produce un’ostruzione sia prossimale che distale del lume: la torsione determina anche una compressione vascolare (prima venosa e in un secondo tempo anche arteriosa), che a sua volta determina alterazione dei meccanismi di assorbimento, ischemia e nei casi gravi anche necrosi e gangrena dell’ansa in torsione. Si ha ovviamente alvo chiuso a feci e gas, dolori addominali, nausea, vomito, addome disteso.
Si ha peritonite se vi è necrosi- gangrena-perforazione. Radiologicamente il primo esame da eseguire, a meno che non ci siano condizioni di estrema urgenza, anche per la velocità di esecuzione, è un RX diretta dell'addome, che mostra una sovradistensione abnorme delle anse coinvolte con il tipico aspetto a "coffee sign", ovvero a chicco di caffè (come mostrato in figura). In casi selezionati, può essere tentata una derotazione dell’ansa per via endoscopica. Tuttavia, solitamente la terapia è chirurgica:
Se non sono presenti segni di sofferenza ischemica, si effettua una semplice derotazione,
Se sono presenti segni di sofferenza ischemica, si una resezione segmentaria.
Il volvolo del sigma può presentarsi con distensione addominale associata a dolore intenso, vomito e costipazione. La colectomia sigmoidea rappresenta l'intervento di resezione del sigma e può essere eseguito sia per via laparotomica che laparoscopica, ma rappresenta il trattamento di seconda linea per il volvolo sigmoideo dopo la sigmoidoscopia, che invece è quello di prima linea.
La risposta A non è corretta.
Per diverticolosi, si intende la formazione di diverticoli in assenza di complicanze, mentre per diverticolite, si intende un processo infiammatorio a livello dei diverticoli. Dal punto di vista epidemiologico, con l’età l’incidenza di diverticolosi e diverticolite aumenta. La sede maggiormente predisposta alla formazione di diverticoli è senza dubbio il colon retto; si tratta di erniazioni della mucosa, nella gran parte dei casi di diametro inferiore al cm, che appaiono come piccole estroflessioni sacciformi e che si localizzano principalmente in presenza di punti di debolezza della parete intestinale come ad esempio nell'area localizzata tra la tenia mesenterica e quella antimesenterica. Questi punti di debolezza, in seguito alla sollecitazione cronica dovuta all'aumento della pressione endoluminale durante l'attività peristaltica, possono sfiancarsi e dar luogo a queste formazioni. Come detto, i diverticoli possono andare incontro a processi infiammatori che prendono il nome di “diverticolite”. La diagnosi viene accertata mediante coloscopia o con la TC. E’ impossibile fare diagnosi di diverticolosi mediante la semplice RX.
La risposta C non è corretta.
L’ occlusione intestinale si manifesta clinicamente con dolore addominale, distensione e vomito. In tutti i pazienti con sospetta occlusione intestinale, il primo test diagnostico di scelta rapidamente ottenibile è una radiografia dell'addome che dovrebbe essere eseguita sia in ortostatismo che in posizione supina, al fine di valutare: la morfologia e lo stato delle anse ed il grado di dilatazione, segni di coprostasi, presenza di livelli idro-aerei, aria libera sottodiaframmatica. Non si apprezzano i classici segni di occlusione intestinale con livelli idro-aerei ed ispessimento del rilievo valvolare tipico dell’ileo meccanico.
La risposta D non è corretta.
Non è possibile fare una diagnosi di carcinoma del colon dall’RX, ma al massimo si potrebbero apprezzare dei segni indiretti come una occlusione del lume intestinale a valle della stenosi con dilatazione delle anse a monte, cosa non apprezzabile alla radiografia mostrata. Inoltre la clinica appare poco suggestiva anche per la sua manifestazione improvvisa con tale ipotesi.
La risposta E non è corretta.
Il volvolo del cieco, proprio per motivi anatomici, è raro a differenza di quello del sigma. Inoltre la localizzazione non appare quella cecale in FID.