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1 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 64 Domande

Quali fra i seguenti possono essere segni e/o sintomi di ipossiemia














La risposta corretta è la A
I segni e sintomi di ipossiemia possono essere cianosi e tachicardia. L'ipossiemia si verifica quando il livello di ossigeno nel sangue è più basso del normale e può portare a vari sintomi, tra cui cianosi, che è il colorito bluastro della pelle o delle mucose dovuto alla ridotta concentrazione di ossigeno nel sangue, e tachicardia, ovvero un aumento della frequenza cardiaca come tentativo del corpo di compensare e fornire più ossigeno ai tessuti. Questi sintomi riflettono gli sforzi del corpo per adattarsi e correggere il deficit di ossigeno nei tessuti.

4 di 64 Domande

Far riferimento ad un modello concettuale:














La risposta corretta è la A
Far riferimento ad un modello concettuale permette di definire il ruolo specifico dell'infermiere, chiarificando le responsabilità e le funzioni all'interno del contesto sanitario. Tale approccio fornisce una base teorica per la pratica infermieristica, consentendo di delineare in modo preciso gli ambiti di intervento e di assistenza, nonché di promuovere l'individualizzazione delle cure. Questo fondamento concettuale è essenziale per la professione infermieristica perché orienta l'assistenza verso l'ottenimento di risultati ottimali per il paziente attraverso un modello di cura coerente e basato su principi ben definiti.

5 di 64 Domande

L'infermiere dipendente del Servizio Sanitario Nazionale e':














La risposta corretta è la A
L'infermiere dipendente del Servizio Sanitario Nazionale è un incaricato di pubblico servizio. Questa classificazione significa che l'infermiere svolge funzioni pubbliche assegnate per legge, sotto la vigilanza dell'autorità pubblica, ma non riveste la qualifica di pubblico ufficiale. La distinzione è importante per definire responsabilità e doveri legali.

6 di 64 Domande

L'estensione al personale maschile della professione infermieristica e' avvenuta in Italia:














La risposta corretta è la A
L'estensione al personale maschile della professione infermieristica in Italia è avvenuta con la Legge n. 124 del 25 febbraio 1971. Tale legge ha segnato un punto di svolta eliminando le discriminazioni di genere nella professione infermieristica, consentendo formalmente agli uomini di accedere alla professione, in precedenza riservata prevalentemente alle donne. Questa normativa ha quindi aperto la strada alla moderna concezione dell'infermieristica, considerata oggi una professione sanitaria senza distinzione di genere, riconoscendo uguali opportunità di accesso e carriera a uomini e donne nel settore.

7 di 64 Domande

In rapporto al Processo di Nursing come puo' essere definita la valutazione?














La risposta corretta è la A
La valutazione, nel Processo di Nursing, è definita come l'analisi dei cambiamenti nell'utente in relazione al raggiungimento dei risultati attesi. Questa fase del processo infermieristico mira a stabilire l'efficacia degli interventi pianificati verso il raggiungimento degli obiettivi di cura prefissati. In altre parole, il personale infermieristico valuta se le azioni assistenziali intraprese abbiano prodotto i miglioramenti attesi nella condizione di salute o nel benessere dell'utente, permettendo eventuali aggiustamenti del piano di cura basati sull'evoluzione delle esigenze del paziente.

8 di 64 Domande

Quali le tre affermazioni riferite al paziente sottoposto ad intervento chirurgico e portatore di drenaggi e' falsa?














La risposta corretta è la A
La rimozione dei drenaggi è un'attività dell'infermiere, ma avviene unicamente sotto autorizzazione del medico. Questo perché il processo deve essere gestito con attenzione per prevenire complicanze, come infezioni o danni ai tessuti circostanti. È importante sottolineare che l'infermiere è competente nella gestione dei drenaggi, tuttavia, la decisione sulla rimozione di tali dispositivi rientra nelle prerogative del medico, che valuta la situazione clinica del paziente e l'assenza di necessità di ulteriore drenaggio dei fluidi corporei.

9 di 64 Domande

Se un paziente confidandosi con l'infermiere confessa di abusare di sostanze alcooliche e di volere tacere il fatto al medico temendo una trascrizione sulla sua cartella clinica, l'infermiere deve:














La risposta corretta è la A
Se un paziente confida all'infermiere di abusare di sostanze alcooliche e preferisce non informare il medico, l'infermiere deve spiegare che è nel suo interesse riferire ciò al medico. Questa azione è guidata dalla necessità di assicurare una cura adeguata, dove la conoscenza completa delle abitudini del paziente, inclusa l'assunzione di alcol, è essenziale per un diagnosi accurata e la formulazione di un piano di cura adeguato. Condividere tali informazioni può portare a un intervento più mirato e efficace, supportando al meglio la salute del paziente.

10 di 64 Domande

Il bisogno diventa domanda sanitaria quando:














La risposta corretta è la A
Il bisogno diventa domanda sanitaria quando il soggetto avverte un qualsiasi bisogno di salute e si rivolge ad una struttura sanitaria. Questo implica che la formalizzazione della richiesta di assistenza si concretizza con l'accesso a servizi sanitari, indicando l'azione volontaria dell'individuo nel cercare una risoluzione attraverso le strutture preposte alla cura e alla prevenzione.

11 di 64 Domande

Secondo la Carta dei servizi pubblici sanitari, il paziente ha il dovere di:














La risposta corretta è la A
La Carta dei servizi pubblici sanitari stabilisce che il paziente ha il dovere di informare tempestivamente i sanitari sulla propria intenzione di rinunciare a cure e prestazioni programmate. Questa disposizione aiuta a ottimizzare l'allocazione delle risorse sanitarie, evitando sprechi e permettendo eventualmente di riassegnare le risorse e gli appuntamenti ad altri pazienti che necessitano di cure. La tempestiva comunicazione di rinuncia consente quindi un migliore funzionamento del servizio sanitario, garantendo un uso più efficiente e equo delle risorse disponibili.

12 di 64 Domande

Nell'ambito sanitario italiano, l'accreditamento delle strutture e dei servizi sanitari:














La risposta corretta è la A
Nell'ambito sanitario italiano, l'accreditamento delle strutture e dei servizi sanitari è un'attività obbligatoria per tutti i soggetti erogatori. Questo significa che sia strutture pubbliche sia private che offrono servizi sanitari devono sottostare a un processo di valutazione per garantire che rispettino standard predefiniti in termini di qualità , sicurezza e efficienza. L'accreditamento è quindi un meccanismo essenziale per assicurare ai cittadini l'erogazione di prestazioni sanitarie conformi a criteri di eccellenza.

13 di 64 Domande

Il direttore sanitario e il direttore amministrativo di un'Azienda ospedaliera sono nominati:














La risposta corretta è la A
Il direttore sanitario e il direttore amministrativo di un'Azienda ospedaliera sono nominati parzialmente secondo il D.P.R. 14 marzo 1974, n. 225, che prevede il mantenimento in vigore delle mansioni destinate all'infermiere generico. Questa normativa specifica le responsabilità e le funzioni affidate ai diversi ruoli all'interno delle strutture sanitarie, ponendo particolare enfasi sulle competenze e sulle mansioni dell'infermiere generico, elemento centrale nel sistema di assistenza sanitaria. Questa disposizione mira a garantire la continuità nelle cure e nella gestione amministrativa delle strutture sanitarie, assicurando che le funzioni siano svolte da professionisti qualificati e secondo criteri ben definiti.

14 di 64 Domande

Alle qualifiche comunemente indicate come "figure di supporto all'assistenza infermieristica" sono riconducibili:














La risposta corretta è la A
Alle qualifiche comunemente indicate come "figure di supporto all'assistenza infermieristica" sono riconducibili sia l'ausiliario sociosanitario specializzato, sia l'operatore tecnico addetto all'assistenza, sia l'operatore sociosanitario. Queste figure giocano un ruolo cruciale nel sistema sanitario, collaborando strettamente con il personale infermieristico per fornire cure e assistenza ai pazienti. La loro formazione e competenze sono diverse ma complementari, permettendo di offrire un'assistenza complessiva ed efficace.

15 di 64 Domande

Quale norma, fra quelle sotto riportate, indica tre criteri guida per l'esercizio professionale a seguito dell'abolizione del "mansionario"?














La risposta corretta è la A
La Legge 42/1999 indica tre criteri guida per l'esercizio professionale a seguito dell'abolizione del "mansionario". Questa normativa è stata rilevante per promuovere un approccio più flessibile e aderente alle competenze effettive dei lavoratori, piuttosto che alla rigida assegnazione di mansioni precedentemente fissata. La legislazione ha quindi mirato ad aggiornare l'ambito lavorativo in risposta alle esigenze di un mercato del lavoro in evoluzione, permettendo una maggiore mobilità professionale e una migliore corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e le esigenze delle aziende.

16 di 64 Domande

Secondo la NANDA, la costruzione dei concetti diagnostici infermieristici avviene attraverso un modello multiassiale. Quale delle seguenti alternative non e' un elemento di questo sistema?














La risposta corretta è la A
La costruzione dei concetti diagnostici infermieristici secondo la NANDA avviene attraverso un modello multiassiale, e "Luogo dell'evento" non è un elemento di questo sistema. Il modello si basa su diverse dimensioni per classificare i problemi di salute e facilitare l'identificazione delle diagnosi infermieristiche, integrando aspetti come Giudizio, Età e Tempo, ma non specifica il luogo dell'evento come parte della sua classificazione. Questo consente agli infermieri di avere un quadro chiaro e sistematico per il ragionamento clinico e la documentazione delle cure.

17 di 64 Domande

Il primary nursing, modello organizzativo dell'assistenza infermieristica, prevede:














La risposta corretta è la A
Il primary nursing prevede l'assegnazione di un infermiere per ciascun paziente. Questo modello organizzativo mira a personalizzare l'assistenza, migliorandone la qualità . Ogni paziente riceve cura da un infermiere di riferimento, garantendo una maggiore continuità e personalizzazione dell'assistenza.

18 di 64 Domande

In un piano di assistenza elaborato per un paziente affetto dal morbo di Alzheimer, quale fra le seguenti affermazioni indica la diagnosi infermieristica?














La risposta corretta è la A
Nel piano di assistenza per un paziente con morbo di Alzheimer, la diagnosi infermieristica corretta è "Incapacità di alimentarsi". Questa risposta capta un aspetto fondamentale del prendersi cura di pazienti con Alzheimer, ovvero affrontare le difficoltà pratiche legate alle attività quotidiane come l'alimentazione. Infatti, le alterazioni cognitive e funzionali dovute al morbo possono progressivamente compromettere l'autonomia nel compiere gesti semplici, inclusa la capacità di alimentarsi autonomamente, rendendo essenziale un intervento assistenziale mirato a questo bisogno.

19 di 64 Domande

Nella sperimentazione clinica, il "gruppo di controllo" e':














La risposta corretta è la A
Nella sperimentazione clinica, il "gruppo di controllo" è quello che non riceve il trattamento oggetto di sperimentazione, funzionando come punto di riferimento per valutare l'efficacia e la sicurezza del trattamento in studio. Il gruppo di controllo può ricevere un placebo o il migliore trattamento standard disponibile, permettendo agli ricercatori di capire se il nuovo trattamento offre vantaggi reali. Questo approccio è cruciale per mantenere l'obiettività dello studio e per ridurre gli effetti del bias.

20 di 64 Domande

Quanti "assi" strutturano la tassonomia II della NANDA?














La risposta corretta è la A
La tassonomia II della NANDA è strutturata su sette "assi". Questo sistema di classificazione, adottato dall'associazione per la standardizzazione della diagnosi infermieristica, serve a identificare e catalogare le diagnosi infermieristiche in maniera sistematica. Gli assi rappresentano varie dimensioni e categorie di diagnosi, consentendo agli operatori sanitari di trovare e applicare le diagnosi più appropriate per i pazienti. Questa metodologia è fondamentale per un approccio olistico alla cura del paziente, poiché facilita la comunicazione tra professionisti e supporta la documentazione clinica.

21 di 64 Domande

Nella diagnosi infermieristica "rischio di aspirazione in paziente con depressione del riflesso della tosse":














La risposta corretta è la A
Il titolo della diagnosi infermieristica menzionata è "rischio di aspirazione", in relazione a un paziente con depressione del riflesso della tosse. Questo significa che il focus della diagnosi è sul rischio che il paziente aspiri sostanze nel suo apparato respiratorio a causa della sua incapacità di tossire efficacemente, che potrebbe derivare da vari fattori, inclusa la depressione del riflesso della tosse. L'aspirazione può portare a complicazioni come polmoniti o altre infezioni respiratorie, rendendo cruciale l'identificazione di questo rischio in pazienti compromessi.

22 di 64 Domande

In riferimento al piano assistenziale, la formulazione degli obiettivi deve prevedere














La risposta corretta è la A
Nella formulazione degli obiettivi del piano assistenziale, è corretto che debbano prevedere il soggetto, ovvero il paziente. Questo perché l'obiettivo del piano assistenziale è centrato sul paziente stesso e sulle sue specifiche esigenze di salute, mirando a migliorare il suo benessere e a personalizzare l'assistenza. È essenziale che gli obiettivi siano definiti in modo da riflettere le necessità dirette del paziente, contribuendo al raggiungimento dei migliori risultati possibili in termini di cura e di recupero.

23 di 64 Domande

Nella formulazione dell'obiettivo i criteri:














La risposta corretta è la A
Nella formulazione dell'obiettivo, i criteri descrivono ciò che bisogna attendersi dal paziente. Questo è un principio fondamentale nel processo di cura, poiché fornisce una direzione e degli obiettivi chiari per il trattamento, permettendo di valutare in modo oggettivo il miglioramento del paziente. La formulazione degli obiettivi è cruciale per una pianificazione assistenziale accurata e mirata, guidando le azioni infermieristiche verso risultati specifici e misurabili che beneficiino il paziente.

24 di 64 Domande

La cianosi si manifesta quando l'emoglobina ridotta e':














La risposta corretta è la A
La cianosi si manifesta quando l'emoglobina ridotta è pari a 5 g/dl. Questo stato indica una concentrazione insufficiente di ossigeno nel sangue, che porta alla colorazione bluastro della pelle e delle mucose. La cianosi può essere un segnale di allarme per condizioni patologiche che riducono l'apporto di ossigeno ai tessuti.

25 di 64 Domande

Qual e' la sede d'elezione per la somministrazione dei farmaci per via intramuscolare in un soggetto adulto?














La risposta corretta è la A
La sede d'elezione per la somministrazione dei farmaci per via intramuscolare in un soggetto adulto è la regione ventrogluteale. Questa zona è preferita per l'iniezione intramuscolare perché permette un'ampia area lontana dai principali nervi e vasi sanguigni, riducendo il rischio di danni. La regione ventrogluteale è considerata sicura e capace di assorbire grandi volumi di farmaco senza causare danni ai tessuti circostanti.

26 di 64 Domande

Per l'esecuzione di una coltura ematica, il campione di sangue deve essere prelevato:














La risposta corretta è la A
Per l'esecuzione di una coltura ematica, il campione di sangue deve essere prelevato subito prima o durante l'aumento di temperatura corporea. Questo metodo aumenta la probabilità di identificare l'agente patogeno responsabile dell'infezione, poiché durante o immediatamente prima dell'incremento febbrile, i patogeni tendono a circolare in quantità maggiore nel sangue. La tempistica del prelievo in relazione all'andamento febbrile è cruciale per ottimizzare la rilevanza diagnostica delle colture ematiche.

27 di 64 Domande

Le dimensioni del bracciale dello sfigmomanometro devono essere commisurate:














La risposta corretta è la A
La dimensione del bracciale dello sfigmomanometro deve essere commisurata alla costituzione fisica del paziente, indipendentemente dal suo sesso. Questo è critico in quanto la misurazione accurata della pressione sanguigna è fortemente influenzata dalla dimensione del bracciale: un bracciale troppo piccolo può dare risultati falsamente elevati, mentre uno troppo grande può dare valori falsamente bassi. Pertanto, scegliere il bracciale della misura corretta è essenziale per ottenere letture precise, un aspetto fondamentale nella diagnosi e nel monitoraggio delle condizioni di salute legate alla pressione sanguigna.

28 di 64 Domande

Nell'ambito dell'elettrocardiografia uno slivellamento"s-t" e' significativo:














La risposta corretta è la A
Nell'ambito dell'elettrocardiografia, uno slivellamento "S-T" è significativo quando supera 1 mm. Questo parametro è importante per diagnosi di condizioni cardiache, poiché variazioni del tratto S-T possono indicare ischemia miocardica o altre alterazioni cardiache. Lo slivellamento S-T rappresenta la fase di ripolarizzazione tra la depolarizzazione ventricolare e la ripolarizzazione dello stesso, essendo cruciale nella valutazione della salute cardiaca.

29 di 64 Domande

Secondo gli ultimi risultati della ricerca, la diagnosi di infezione in una lesione da pressione deve essere:














La risposta corretta è la A
La diagnosi di infezione in una lesione da pressione dovrebbe essere clinica e confermata successivamente dalla coltura microbica. Questo approccio consente ai medici di basarsi prima su valutazioni cliniche come aspetto, odore e segni di infiammazione, per poi utilizzare la coltura microbica per identificare specifici patogeni e orientare la terapia antibiotica. Questa pratica è preferita perché fornisce un equilibrio tra immediata valutazione clinica e conferma microbiologica, consentendo un trattamento tempestivo e mirato.

30 di 64 Domande

In riferimento alla cateterizzazione vescicale a permanenza, e' indicato scegliere cateteri:














La risposta corretta è la A
Per le cateterizzazioni vescicali a permanenza di lungo periodo, è indicato scegliere cateteri in silicone o siliconati. Questi materiali sono preferiti per la loro maggiore biocompatibilità e minor rischio di reazioni allergiche, conferendo maggiore comfort e minor rischio di infezioni rispetto a quelli in lattice. La loro superficie liscia aiuta a ridurre l'incidenza di formazione di incrostazioni e infezioni delle vie urinarie associate all'uso di cateteri.

31 di 64 Domande

L'obesita' ginoide e' caratterizzata da:














La risposta corretta è la A
L'obesità ginoide è caratterizzata dalla concentrazione del tessuto adiposo a livello della metà inferiore dell'addome, delle zone glutee e femorali. Questo tipo d'obesità , spesso definita come a forma di "pera", si differenzia per la distribuzione del grasso corporeo concentrato principalmente intorno ai fianchi e alle cosce. Questa configurazione è più comune nelle donne rispetto agli uomini e tende a presentare un rischio più basso di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto all'obesità di tipo androide, che vede il grasso concentrato nella regione addominale.

32 di 64 Domande

Quale tra le seguenti manovre e' corretta relativamente al posizionamento del sondino nasogastrico?














La risposta corretta è la A
La manovra corretta per il posizionamento del sondino nasogastrico è il controllo ecografico per valutarne il corretto posizionamento. Questa tecnica sfrutta l'ecografia per verificare che il sondino sia posizionato correttamente nello stomaco, evitando così il rischio di posizionamenti errati che potrebbero causare complicazioni. Questa pratica viene preferita perché offre una conferma visiva diretta della posizione del sondino, a differenza di metodi meno accurati che possono portare a errori nel posizionamento.

33 di 64 Domande

Nell'assistenza a un paziente con ossigenoterapia non e' indicato:














La risposta corretta è la A
Nell'assistenza a un paziente con ossigenoterapia, non è indicato monitorare la saturazione della bilirubina. Questo perché l'attenzione nel contesto dell'ossigenoterapia si concentra sulla valutazione dell'efficacia della respirazione e dell'apporto di ossigeno, non su parametri direttamente non correlati come la bilirubina, che è un indicatore della funzionalità epatica e del metabolismo dell'emoglobina, non direttamente influenzato dalla somministrazione di ossigeno.

34 di 64 Domande

La contrazione spasmodica dello sfintere anale con bisogno persistente di defecare e sforzi involontari e inefficaci, e' chiamata:














La risposta corretta è la A
La contrazione spasmodica dello sfintere anale con bisogno persistente di defecare, accompagnata da sforzi involontari e inefficaci, è definita come tenesmo rettale. Questa condizione è segno di un'irritazione o di un'infezione del retto o del colon. Il tenesmo rettale può manifestarsi in varie patologie, incluse quelle infiammatorie, infettive o causate da presenza di masse. È importante consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

35 di 64 Domande

I pazienti a rischio di alterazioni della funzione cognitiva dovrebbero essere:














La risposta corretta è la A
I pazienti a rischio di alterazioni della funzione cognitiva dovrebbero essere incoraggiati a muoversi. Questa raccomandazione si basa sulla crescente evidenza che l'esercizio fisico regolare può avere benefici sia sulle funzioni cognitive che sul benessere generale, contribuendo a mantenere una buona salute cerebrale e a ritardare o mitigare i declini cognitivi associati all'invecchiamento o a specifiche patologie.

36 di 64 Domande

Durante un'aspirazione endotracheale con sondino Nelaton, e' corretto:














La risposta corretta è la A
Durante un'aspirazione endotracheale con sondino Nelaton, è corretto aspirare durante la rimozione della sonda. Questa pratica permette di rimuovere in sicurezza le secrezioni dal tratto respiratorio senza causare danni ai tessuti. Aspirare durante la rimozione è una tecnica standard per prevenire l'accumulo di muco e potenziali infezioni, favorendo così una migliore respirazione e ossigenazione. Questo approccio mira a ridurre al minimo il disagio del paziente e a mantenere le vie aeree pulite, migliorando l'efficacia della ventilazione meccanica quando necessario.

37 di 64 Domande

Per la laparoscopia viene utilizzato:














La risposta corretta è la A
Durante una laparoscopia viene utilizzato l'anidride carbonica. Questo gas è scelto perché è inerte, non infiammabile e si assorbe facilmente dal corpo, riducendo i rischi durante l'intervento. Esso crea un'area di lavoro più ampia gonfiando l'addome, migliorando la visibilità e l'accesso ai vari organi interni senza reazioni avverse significative.

38 di 64 Domande

In quale caso e' indicato utilizzare le medicazioni a base di idrofibre?














La risposta corretta è la A
Le medicazioni a base di idrofibre sono indicate in caso di ferite con abbondante essudato. Esse sono capaci di assorbire la grande quantità di liquido prodotta, contribuendo a mantenere un ambiente umido ottimale per la guarigione della ferita, senza causare macerazione dei tessuti circostanti. Questo tipo di medicazione è particolarmente utile per gestire le ferite che rilasciano molto liquido, facilitandone così il processo di guarigione.

39 di 64 Domande

In riferimento alla tecnica del prelievo capillare per l'emoglucotest e' indicato:














La risposta corretta è la A
Nel prelievo capillare per l'emoglucotest è indicato eliminare la prima goccia di sangue e utilizzare la seconda per l'analisi. Questo perché la prima goccia può essere contaminata da liquidi interstiziali o disinfettanti superficiali, potenzialmente alterando il risultato del test. Utilizzare la seconda goccia assicura una maggiore accuratezza nei risultati dell'emoglucotest.

40 di 64 Domande

La legge 26 febbraio 1999, n. 42 ("Disposizioni in materia di professioni sanitarie"), ha abrogato:














La risposta corretta è la A
La legge 26 febbraio 1999, n. 42, ha abrogato parzialmente il D.P.R. 14 marzo 1974, n. 225 (mansionario), mantenendo però in vigore le mansioni previste per l'infermiere generico. Questa modifica legislativa ha avuto l'importante effetto di aggiornare e delineare più chiaramente il ruolo dell'infermiere generico all'interno del contesto delle professioni sanitarie in Italia, garantendo una definizione più moderna delle sue competenze e responsabilità . La legge ha quindi non completamente eliminato il precedente decreto, ma lo ha modificato per riflettere l'evoluzione della professione infermieristica. Questa azione rientra in un più ampio processo di riforma e riconoscimento delle professionalità nel campo sanitario.

41 di 64 Domande

La definizione "insieme di raccomandazioni sviluppate in modo sistematico per assistere professionisti e pazienti nelle decisioni sulla gestione appropriata di specifiche condizioni cliniche" si riferisce:














La risposta corretta è la A
La definizione "insieme di raccomandazioni sviluppate in modo sistematico per assistere professionisti e pazienti nelle decisioni sulla gestione appropriata di specifiche condizioni cliniche" si riferisce alle linee guida. Queste rappresentano un insieme di indicazioni basate su evidenze cliniche, frutto di ricerche e studi, finalizzate a indirizzare le scelte terapeutiche e diagnostiche dei professionisti della salute nel trattamento delle varie malattie o condizioni, al fine di garantire la miglior assistenza possibile al paziente. La particolarità delle linee guida sta nella loro capacità di adattarsi all'evoluzione della scienza medica, aggiornandosi in base ai più recenti progressi.

42 di 64 Domande

La teorica dell'assistenza infermieristica che ha elaborato il modello dell'assistenza transculturale" e':














La risposta corretta è la A
Madeleine Leininger è l'autrice della teoria dell'assistenza infermieristica che ha elaborato il modello dell'assistenza transculturale. Leininger sottolinea l'importanza di considerare la cultura nelle cure infermieristiche per fornire un'assistenza efficace e sensibile alle diverse popolazioni. Secondo il suo modello, comprendere i valori, le credenze e i comportamenti culturali dei pazienti è cruciale per migliorare gli esiti sanitari e promuovere un'assistenza rispettosa e personalizzata. Questo approccio enfatizza l'adattamento delle pratiche infermieristiche al contesto socioculturale del paziente, una pietra miliare per la professione infermieristica moderna.

43 di 64 Domande

Per evitare la dislocazione d'anca in un paziente sottoposto a intervento di protesizzazione totale, e' necessario:














La risposta corretta è la A
Per evitare la dislocazione dell'anca in un paziente sottoposto a intervento di protesizzazione totale, è necessario adottare tutte le misure di precauzione elencate. Queste comprendono istruzioni al paziente per mantenere le gambe in abduzione e non flettere l'anca oltre i 90 °, l'utilizzo di un cuscino tra le gambe durante il sonno e la mobilizzazione a letto, evitare il decubito laterale sul lato operato fino all'autorizzazione medica, e l'uso di un sedile per toilette rialzato per ridurre lo sforzo sull'anca. Queste precauzioni sono essenziali per prevenire la dislocazione dell'anca post-operatoria e assicurare una corretta guarigione.

44 di 64 Domande

Indicare quale tra le seguenti condizioni e' associata a cianosi periferica o fredda:














La risposta corretta è la A
Lo shock cardiogeno è associato a cianosi periferica o fredda perché indica una grave riduzione della gittata cardiaca che porta a un inadeguato apporto di ossigeno ai tessuti. Questo stato può causare una cianosi, identificabile dalla comparsa di una colorazione bluastro della pelle, in particolare nelle estremità , dovuta alla minore ossigenazione del sangue periferico.

45 di 64 Domande

L'obbligo della formazione permanente (ECM) per il mantenimento dell'adeguatezza professionale e' stato introdotto col:














La risposta corretta è la A
L'obbligo della formazione permanente (ECM) per il mantenimento dell'adeguatezza professionale è stato stabilito dal D.L.gs. 229/1999, il quale introduce norme per la razionalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale. Questa disposizione legislativa mira a garantire l'aggiornamento continuo delle competenze dei professionisti sanitari, assicurando così la qualità e l'efficacia delle prestazioni offerte ai cittadini. La norma rappresenta un tassello fondamentale per il miglioramento continuo dei servizi sanitari, ponendo l'enfasi sulla necessità di un aggiornamento professionale costante in campo medico e sanitario.

46 di 64 Domande

Come e' definita la contenzione (fisica e farmacologica) nell'articolo 30 del Codice Deontologico degli infermieri?














La risposta corretta è la A
La contenzione, sia fisica sia farmacologica, nell'articolo 30 del Codice Deontologico degli infermieri è definita come un evento straordinario e motivato. Questa qualifica indica la necessità di ricorrere alla contenzione solo in circostanze eccezionali, dove altri metodi sono stati valutati e considerati non efficaci, e sempre con una valida motivazione che ne giustifichi l'uso. La contenzione deve essere quindi considerata come un'ultima risorsa, adottata esclusivamente per il bene del paziente e con il minor danno possibile, rispettando sempre la sua dignità e i suoi diritti.

47 di 64 Domande

In un elettrocardiogramma, il complesso QRS indica:














La risposta corretta è la A
Nell'elettrocardiogramma, il complesso QRS indica la fase di depolarizzazione dei ventricoli. Questo momento è cruciale perché rappresenta il processo attraverso il quale i ventricoli del cuore si contraggono per pompare il sangue nell'organismo. La depolarizzazione ventricolare prepara i muscoli cardiaci ventricolari a contrarsi, essenziale per mantenere una corretta circolazione sanguigna.

48 di 64 Domande

Tenendo conto dell'incompatibilita' dei farmaci, la dopamina non puo' essere somministrata nella stessa linea di infusione:














La risposta corretta è la A
La dopamina non può essere somministrata nella stessa linea di infusione della furosemide. Questo perché la miscelazione della dopamina, un farmaco utilizzato per migliorare la pressione sanguigna e la funzione cardiaca, con furosemide, diuretico spesso usato per ridurre l'edema e la pressione arteriosa, può causare precipitazione o interazioni chimiche che ne alterano l'efficacia o la sicurezza. La furosemide agisce sui reni aumentando l'escrezione di sodio e acqua, mentre la dopamina ha effetti diretti sul tono vascolare e sulla funzione cardiaca. La loro incompatibilità in una stessa soluzione intravenosa richiede pertanto la somministrazione separata per evitare rischi.

49 di 64 Domande

Il primary care e' un modello organizzativo basato:














La risposta corretta è la A
Il primary care si basa sulla presa in carico del paziente da parte di un unico operatore sanitario, responsabile della pianificazione e del coordinamento degli interventi. Questo modello pone l'accento su un approccio personalizzato e integrato alla cura, dove il professionista agisce come punto di riferimento unico per il paziente, coordinando tutte le esigenze di salute e le eventuali cure specialistiche necessarie. Questo approccio mira a ottimizzare l'assistenza, migliorando la continuità e la qualità delle cure.

50 di 64 Domande

La scala di CHEOPS consente di rilevare:














La risposta corretta è la A
La scala di CHEOPS è utilizzata per rilevare il dolore nel bambino. Questo strumento è particolarmente utile in ambito pediatrico per quantificare il dolore in modo affidabile, visto che i bambini possono avere difficoltà nell'esprimere verbalmente il loro disagio. La scala prende in considerazione vari indicatori comportamentali e fisiologici per una valutazione accurata del dolore, rendendola uno strumento indispensabile per i professionisti sanitari che lavorano con bambini.

51 di 64 Domande

Il Barthel Index valuta:














La risposta corretta è la A
Il Barthel Index valuta le attività di vita quotidiana, essendo uno strumento ampiamente utilizzato per misurare la capacità di un individuo di compiere autonomamente le principali attività quotidiane, quali mangiare, muoversi, usare i servizi igienici, vestirsi, e controllare la minzione. La valutazione tramite il Barthel Index fornisce un punteggio che aiuta i professionisti sanitari a capire il livello di indipendenza del paziente, contribuendo a pianificare le cure necessarie. Questo indice è particolarmente rilevante nelle valutazioni di riabilitazione permettendo una stima oggettiva dei progressi del paziente nel tempo.

52 di 64 Domande

In caso di ipoglicemia in paziente diabetico e' necessario favorire:














La risposta corretta è la A
Nel caso di ipoglicemia in un paziente diabetico è necessario favorire l'assunzione orale di carboidrati semplici a rapido assorbimento, seguita, alla scomparsa dei sintomi, da uno spuntino contenente proteine e amido. Questo approccio mira a stabilizzare rapidamente i livelli di glucosio nel sangue grazie ai carboidrati semplici e garantire una fonte di energia stabile e duratura evitando nuove fluttuazioni glicemiche grazie alle proteine e all'amido.

53 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


54 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


55 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


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La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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