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1 di 64 Domande

IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE, DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA:














La risposta corretta è la D
Il responsabile della prevenzione, della corruzione e della trasparenza deve essere nominato in ogni Pubblica Amministrazione, incluse le Aziende Sanitarie. Questa disposizione legislativa mira a rafforzare l'integrità e la trasparenza all'interno delle strutture pubbliche, promuovendo una gestione etica e responsabile. La nomina di tale figura è cruciale per contrastare la corruzione e garantire un alto livello di apertura e trasparenza nelle P.A., al fine di tutelare l'interesse pubblico e rafforzare la fiducia dei cittadini nel sistema pubblico. Ciò dimostra l'impegno nel promuovere un'amministrazione integra e trasparente.

2 di 64 Domande

A CHI SPETTA LA DETERMINAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA:














La risposta corretta è la B
La determinazione dei livelli essenziali di assistenza spetta allo Stato. Questo indica che è compito del governo centrale definire quali servizi e prestazioni sanitarie devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale per assicurare una base uniforme di assistenza sanitaria a tutti i cittadini. Questo meccanismo è fondamentale per assicurare l'equità nell'accesso alle cure sanitarie indipendentemente dalla regione di residenza.

3 di 64 Domande

Per ematemesi si intende:














La risposta corretta è la A
L'ematemesi è dé finita come vomito misto a sangue causato da un'emorragia dell'apparato gastro-intestinale. Questa condizione è un segno allarmante e può indicare un sanguinamento in varie parti dell'apparato digestivo, come l'esofago, lo stomaco o il duodeno. Le cause possono spaziare da ulcere, erosioni gastriche, varici esofagee a condizioni più rare. Quando si verifica, è importante valutare la fonte dell'emorragia per un trattamento adeguato.

4 di 64 Domande

Il "modello bifocale" di Carpenito distingue:














La risposta corretta è la E
Il modello bifocale di Carpenito distingue l'attività esercitata dall'infermiere in forma autonoma da quella in collaborazione con gli altri professionisti sanitari. Questo approccio evidenzia l'importanza di un duplice aspetto del lavoro infermieristico: da un lato, l'infermiere agisce indipendentemente, esercitando giudizio professionale e competenze specifiche; dall'altro, collabora strettamente con il team sanitario per garantire un'assistenza integrata e personalizzata al paziente.

5 di 64 Domande

Quale normativa, nell'ambito della prevenzione sui luoghi di lavoro, fa riferimento ai dispositivi di protezione individuale?














La risposta corretta è la A
La normativa riferita ai dispositivi di protezione individuale nei luoghi di lavoro è il D.Lgs. 81/08. Questa normativa costituisce un punto di riferimento fondamentale per la sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro in Italia, dettando le norme per la protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall'attività lavorativa, inclusa l'adozione dei dispositivi di protezione individuale (DPI). I DPI sono essenziali per ridurre l'esposizione ai rischi e prevenire infortuni o malattie professionali, coprendo misure di protezione che vanno dagli indumenti protettivi a dispositivi per la protezione degli occhi, delle orecchie e della respirazione. La loro importanza risiede nella capacità di fornire una barriera fisica tra il rischio e l'individuo, minimizzando le possibilità di contatto o esposizione a fattori nocivi. La legge D.Lgs. 81/08 stabilisce chiaramente che il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori i DPI adeguati ai rischi presenti nel specifico ambiente di lavoro, assicurandosi che vengano utilizzati correttamente. Questo aspetto sottolinea l'importanza della formazione e dell'informazione dei lavoratori riguardo i rischi specifici e l'uso corretto dei dispositivi di protezione. Implementare efficacemente queste misure contribuisce significativamente alla creazione di un ambiente di lavoro sicuro, riducendo gli infortuni e migliorando la salute e la sicurezza dei lavoratori.

6 di 64 Domande

Un comportamento si definisce negligente quando e' caratterizzato da:














La risposta corretta è la A
Un comportamento si definisce negligente quando è caratterizzato da trascuratezza, mancanza di attenzione e superficialità . Questa definizione rispecchia situazioni in cui un individuo omette la dovuta cura che sarebbe attesa in una determinata situazione, agendo senza la necessaria considerazione delle possibili conseguenze delle proprie azioni o inazioni. La negligenza implica quindi una sottostima dei rischi coinvolti e un mancato adempimento degli obblighi di cautela e attenzione dovuti. La peculiarità della negligenza sta nella sua natura di trascuratezza generale, comprendendo vari aspetti come il non prestare l'adeguato riguardo alle implicazioni dei propri atti o il fallimento nel prender le necessarie precauzioni per evitare danni a sé stessi o agli altri. Questo comportamento può portare a conseguenze negative in numerosi contesti, inclusi quelli legali, professionali e personali, riflettendo una mancanza generale di responsabilità e attenzione.

7 di 64 Domande

In caso di legionella, e per scongiurarne la diffusione, l'acqua potabile deve essere mantenuta:














La risposta corretta è la B
Nell'affrontare la legionella e per prevenire la sua diffusione, è necessario che la temperatura dell'acqua fredda sia mantenuta al di sotto dei 20 °C e quella dell'acqua calda superiore ai 60 °C. Questo controllo delle temperature è essenziale perché la Legionella è un batterio che si sviluppa prevalentemente in ambienti acquatici, trovando nelle temperature intermedie (20 °C-50 °C) le condizioni ideali per la sua riproduzione. Un'elevata temperatura dell'acqua calda (oltre 60 °C) ha un effetto letale sui batteri, eliminandoli, mentre mantenere l'acqua fredda sotto i 20 °C riduce notevolamente la loro capacità di proliferare. Queste misure sono fondamentali in sistemi idrici come quelli domestici o nelle strutture ricettive, dove l'acqua stazionaria a temperature favorevoli può diventare un focolaio per la diffusione della legionellosi, una malattia polmonare acuta che può essere grave. La legionellosi può manifestarsi in due forme: la malattia del legionario, una forma di polmonite con febbre alta, e la febbre di Pontiac, una forma più lieve che non comporta polmonite. Entrambe sono trattabili con antibiotici, ma la prevenzione attraverso il controllo delle temperature è una strategia chiave per limitare i rischi associati a questa infezione.

8 di 64 Domande

Quale teorica del nursing definisce "la cura di sé come bisogno umano"?














La risposta corretta è la B
Jean Watson definisce "la cura di sé come bisogno umano". La teoria di Watson pone al centro della professione infermieristica la cura, vista come un elemento fondamentale e distintivo. Secondo Watson, l'assistenza infermieristica deve fondarsi su una relazione di aiuto e cura che promuova la salute, la guarigione e la dignità della persona assistita, considerando ognuno nella sua totalità di mente, corpo e spirito. La teoria enfatizza l'importanza del rapporto umano tra infermiere e paziente e propone l'utilizzo della 'Caritas', che incoraggia l'approccio professionale verso l'assistito con amore e compassione piuttosto che come un semplice compito da svolgere. Questa teoria si basa sull'idea che la cura autentica consente alle persone di raggiungere livelli più elevati di armonia spirituale e mentale, essenziale per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie. Infatti, incoraggiando le migliori pratiche di cura di sé , si assiste ad un miglioramento della qualità della vita degli individui. Watson ritiene che ogni persona abbia bisogno di amore, cura e presenza genuina nel suo percorso di guarigione, rendendo questi elementi centrali nella pratica infermieristica odierna. Il contributo di Jean Watson alla professione infermieristica rimane quindi cruciale per l'approccio olistico alla cura, valorizzando gli aspetti emotivi e spirituali dell'essere umano nel processo di guarigione.

9 di 64 Domande

Nella respirazione, si definisce volume corrente la quantita' d'aria:














La risposta corretta è la A
Il volume corrente è definito come la quantità d'aria che si inspira e si espira durante un atto respiratorio normale. Questa misura è fondamentale per comprendere la capacità polmonare e la funzionalità respiratoria in condizioni di riposo. Il volume corrente rappresenta un aspetto cruciale della meccanica respiratoria, riflettendo il volume di aria scambiato con l'ambiente in ogni respirazione in stato di quiete. Normalmente, un adulto in salute sposta circa 500 ml d'aria per ogni atto respiratorio. Questo volume è determinante per il mantenimento di un adeguato scambio gassoso alveolare, permettendo l'ossigenazione del sangue e la rimozione dell'anidride carbonica. La capacità di mantenere un volume corrente efficiente è essenziale per la salute respiratoria e generale, contribuendo a prevenire l'accumulo di sostanze tossiche nei polmoni e a garantire la continua fornitura di ossigeno alle cellule del corpo. In condizioni patologiche, come malattie polmonari ostruttive o restrittive, il volume corrente può essere significativamente ridotto, influenzando negativamente la funzione respiratoria e la capacità di effettuare scambi gassosi efficaci. La misurazione di questo parametro permette, quindi, di valutare la presenza e l'entità di eventuali disfunzioni respiratorie, offrendo un parametro utile nella diagnosi e nel monitoraggio delle patologie polmonari.

10 di 64 Domande

La pratica del lavaggio delle mani effettuata correttamente consente:














La risposta corretta è la D
La corretta esecuzione del lavaggio delle mani riduce il rischio di trasmissione di patogeni tra operatore e paziente, da paziente a paziente e attraverso l'ambiente. Il lavaggio delle mani è riconosciuto come una delle pratiche più efficaci per prevenire la diffusione di infezioni. Efficace contro un'ampia gamma di microorganismi, questa pratica previene infezioni trasmissibili in ambienti sanitari e comunitari. Pulire le mani rimuove microbi patogeni che possono essere acquisiti toccando superfici contaminate o attraverso il contatto diretto tra persone. La corretta igiene delle mani interrompe questo ciclo di trasmissione. Non elimina completamente il rischio ma lo riduce significativamente, proteggendo sia i pazienti che il personale sanitario da infezioni potenzialmente gravi. Mani pulite sono una barriera vitale contro la diffusione delle malattie, sottolineando l'importanza di questa pratica semplice ma fondamentale per la sicurezza sanitaria globale.

11 di 64 Domande

La pratica del lavaggio delle mani effettuata correttamente consente:














La risposta corretta è la A
La pratica del lavaggio delle mani, eseguita correttamente, permette la riduzione del rischio di trasmissione di patogeni dall'operatore al paziente, dal paziente all'operatore e da paziente a paziente, anche attraverso l'ambiente. Questa è la risposta corretta perché la pulizia delle mani è una delle misure più efficaci di controllo delle infezioni. L'igiene delle mani è fondamentale per prevenire la diffusione di infezioni in ambienti sanitari. Lavarsi le mani correttamente rimuove i microrganismi patogeni che possono essere raccolti toccando superfici contaminate, dispositivi medici, o anche direttamente i pazienti. Infatti, i patogeni possono facilmente spostarsi da un individuo all'altro o attraverso oggetti e superfici contaminati nell'ambiente sanitario, seguendo diverse vie di trasmissione: contatto diretto, goccioline respiratorie e via aerea. La corretta igiene delle mani interrompe queste vie, eliminando i microrganismi prima che possano essere trasmessi. È per questo motivo che nelle linee guida per la prevenzione delle infezioni, l'accento sulla pulizia delle mani viene sempre ribadito come un elemento chiave. Questa semplice pratica può ridurre significativamente il rischio di trasmissione di patogeni potenzialmente letali, proteggendo la salute di pazienti e operatori.

12 di 64 Domande

Secondo le piu' recenti Linee Guida per la prevenzione del rischio infettivo la sostituzione delle linee (deflussori) dedicate all'infusione di Nutrizione Parenterale Totale (contenente lipidi) deve essere effettuata:














La risposta corretta è la A
Le linee dedicate all'infusione di Nutrizione Parenterale Totale contengono lipidi e devono essere sostituite ogni giorno insieme alla sacca nutrizionale. Questa pratica è raccomandata per ridurre il rischio di infezioni correlate all'uso di cateteri e l'accumulo di residui che possono favorire la crescita batterica. La Nutrizione Parenterale Totale (NPT) sostiene il fabbisogno nutrizionale di un paziente quando la nutrizione enterale (attraverso l'intestino) non è possibile. Nella NPT, la soluzione nutritiva, che comprende lipidi, carboidrati, proteine, vitamine, e minerali, viene somministrata direttamente nel flusso sanguigno. La componente lipidica della soluzione NPT può favorire la crescita di microrganismi se il sistema di infusione non è debitamente gestito. Infezioni del flusso sanguigno correlate al catetere sono tra le complicazioni più serie nella gestione parenterale. Sostituendo le linee ogni giorno, la probabilità di colonizzazione microbica viene ridotta, aumentando la sicurezza del paziente. La pulizia e la corretta gestione del sistema di infusione sono essenziali per evitare gravi rischi per la salute del paziente, seguendo le direttive postulate dalle linee guida per la prevenzione del rischio infettivo.

13 di 64 Domande

La sonda di Sengstaken - Blakemore viene utilizzata:














La risposta corretta è la E
La sonda di Sengstaken-Blakemore viene utilizzata per emorragia delle varici esofagee. Questo strumento è specificamente disegnato con lo scopo di tamponare e controllare le emorragie causate da varici esofagee. Le varici esofagee sono dilatazioni delle vene nell'esofago, spesso conseguenza di una ipertensione portale, una condizione in cui la pressione nel sistema venoso portale è anormalmente alta. L'ipertensione portale è comunemente legata a malattie epatiche come la cirrosi, la quale porta ad un incremento della pressione nel sistema venoso che alimenta il fegato. Quando questa pressione diventa eccessivamente alta, può causare un rigonfiamento delle vene nell'esofago, rendendole suscettibili a rotture e, di conseguenza, ad emorragie potenzialmente letali. La sonda di Sengstaken-Blakemore, attraverso i suoi lumi e palloncini, esercita una pressione mirata per comprimere le varici e fermare il sanguinamento. Infatti, la gestione dell'emorragia varicosa richiede spesso un intervento rapido e misure di emergenza per controllare la perdita di sangue e prevenire ulteriori complicazioni, rendendo la sonda di Sengstaken-Blakemore uno strumento vitale in tali situazioni critiche.

14 di 64 Domande

Secondo la concezione olistica, i fenomeni di salute/malattia del sistema uomo interessano le dimensioni:














La risposta corretta è la D
La concezione olistica considera i fenomeni di salute/malattia del sistema uomo influenzando le dimensioni fisica, psichica, sociale e spirituale. Questo approccio integrale si basa sul principio che l'individuo sia un'entità indivisibile che funziona come un sistema complesso, in cui ogni aspetto della sua esistenza, sia esso fisico, mentale, sociale o spirituale, è interconnesso e influisce sul suo stato di salute. La salute, quindi, non è vista solo come l'assenza di malattia, ma come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Questo spiega perché l'attenzione alla salute mentale, alle relazioni sociali e alla spiritualità , oltre alla cura del corpo fisico, è cruciale per il benessere complessivo della persona. Questa visione olistica è sempre più riconosciuta e incorporata nelle moderne pratiche mediche e psicologiche, in quanto offre un approccio più completo alla cura dell'individuo rispetto ai modelli che considerano solo gli aspetti fisici o patologici della salute.

15 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


16 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

17 di 64 Domande

Quando fu proposto il "compromesso storico" ?














La risposta corretta è la A
Il "compromesso storico" fu proposto nel 1973. Questa strategia politica, nata in Italia, mirava ad un accordo tra il Partito Comunista Italiano e la Democrazia Cristiana per stabilizzare il paese durante anni di forte tensione interna, segnando un momento chiave nella politica italiana del dopoguerra.

18 di 64 Domande

Il neonato deve urinare:














La risposta corretta è la D
Il neonato deve effettuare la prima minzione entro 24 ore dalla nascita. Questo è un segnale importante di salute e che il sistema urinario del neonato funziona adeguatamente. È essenziale per i medici e i genitori verificare che ciò avvenga poiché ritardi potrebbero indicare problemi di salute che necessitano di attenzione.

19 di 64 Domande

Nel Codice Deontologico dell'infermiere, la responsabilita' professionale e' indicata nelle azioni di:














La risposta corretta è la D
Nel Codice Deontologico dell'infermiere, la responsabilità professionale è individuata nelle azioni in cui l'infermiere "Si impegna, promuove, tutela". Queste azioni descrivono l'impegno attivo dell'infermiere verso la professione, la promozione dell'etica e dei diritti dei pazienti, e la tutela della salute e del benessere delle persone assistite, riflettendo principi di responsabilità , dedizione e custodia dei valori umani e professionali insiti nella professione infermieristica. Questi principi sono fondamentali per garantire la qualità dell’ assistenza e il rispetto dei diritti dei pazienti.

20 di 64 Domande

Un paziente HIV positivo chiede dove puo' eliminare il rasoio monouso utilizzato per farsi la barba. L'infermiere rispondera':














La risposta corretta è la B
La risposta corretta alla domanda su dove un paziente HIV positivo possa eliminare il rasoio monouso utilizzato per farsi la barba è : "Puo' gettarlo nel contenitore rigido." Questa indicazione è importante per garantire la sicurezza e prevenire il rischio di infortuni da taglio o pungitura che potrebbero avvenire smaltendo impropriamente oggetti taglienti come i rasoi. Contenitori rigidi specifici sono progettati per contenere in sicurezza oggetti affilati e ridurre il rischio di esposizione accidentale a patogeni trasmessi attraverso il sangue.

21 di 64 Domande

Un quesito di ricerca correttamente formulato deve considerare 4 elementi:














La risposta corretta è la A
Un quesito di ricerca ben formulato deve considerare pazienti, intervento, esito e confronto. Questi elementi garantiscono la chiarezza e la specificità necessarie per indirizzare efficacemente la ricerca, consentendo di identificare chiaramente il gruppo di interesse, l'intervento in esame, l'effetto atteso dell'intervento e il termine di riferimento per la comparazione degli esiti.

22 di 64 Domande

Come si somministra l'enoxaparina














La risposta corretta è la A
L'enoxaparina si somministra via sottocutanea con siringhe pre-riempite. Questa modalità di somministrazione è specifica per garantire un rilascio controllato del farmaco nel corpo. La somministrazione sottocutanea è preferita per l'enoxaparina perché riduce il rischio di sangue coaguli e viene utilizzata prevalentemente per la prevenzione e il trattamento di condizioni tromboemboliche.

23 di 64 Domande

CHE COSA SI INTENDE PER SPETTRO ANTIBIOTICO:














La risposta corretta è la A
Lo spettro antibiotico si riferisce all'insieme di agenti patogeni sensibili all'azione di un antibiotico. Questo indica la varietà di batteri o microrganismi che un particolare antibiotico può efficacemente contrastare. Essere a conoscenza dello spettro di azione di un antibiotico è cruciale nella scelta del trattamento più appropriato per infenzioni specifiche, assicurando così l'efficacia terapeutica e limitando la resistenza agli antibiotici.

24 di 64 Domande

L'ANGINA PECTORIS E' SPESSO PROVOCATA DA:














La risposta corretta è la A
L'angina pectoris è spesso provocata da sforzi fisici intensi. Questo avviene perché durante l'attività fisica intensa, il muscolo cardiaco richiede più ossigeno rispetto al normale. Se le arterie coronarie non sono in grado di fornire sufficiente ossigeno al cuore a causa di restringimenti o ostruzioni, può insorgere una sensazione di dolore o compressione al petto, nota come angina pectoris. Questo sintomo serve da segnale di allarme indicante che il cuore non sta ricevendo abbastanza ossigeno.

25 di 64 Domande

IL 30/o DI UNA CERTA QUANTITA' AMMONTA A 6000 DI CONSEGUENZA A QUANTO CORRISPONDERA' INVECE IL 100%:














La risposta corretta è la A
Il 30% di una certa quantità è 6000; di conseguenza, il 100% corrisponderà a 20000. Questo perché , se il 30% è 6000, dividendo 6000 per 30 si ottiene il valore percentuale singolo, cioè 200. Moltiplicando poi 200 per 100 si ottiene il valore totale, cioè 20000. Questo calcolo permette di determinare il valore intero partendo da una percentuale nota.

26 di 64 Domande

Le fasi del ciclo di gestione del rischio sono:














La risposta corretta è la A
Le fasi corrette del ciclo di gestione del rischio sono: identificazione del rischio, analisi del rischio, trattamento e monitoraggio. Questo approccio sistematico consente alle organizzazioni di riconoscere le minacce potenziali, valutarne l'impatto probabile, implementare strategie per mitigare i rischi identificati e infine sorvegliare costantemente i rischi per prevenire danni. Questo ciclo è essenziale per la gestione proattiva dei rischi in vari contesti, assicurando che le decisioni siano basate su dati e analisi rigorose, piuttosto che su reazioni ad eventi già avvenuti.

27 di 64 Domande

In una persona affetta da trombocitopenia, il rischio che si verifichino sanguinamenti spontanei si eleva quando:














La risposta corretta è la A
La risposta corretta indica che il rischio di sanguinamenti spontanei in una persona affetta da trombocitopenia si eleva quando la conta piastrinica è inferiore a 20.000 cellule/mm cubico. La trombocitopenia, infatti, descrive una condizione in cui il numero di piastrine nel sangue è anormalmente basso. Piastrine inferiori a questo livello possono comportare un alto rischio di sanguinamenti, anche senza lesioni evidenti, poiché le piastrine svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue e nella riparazione dei vasi sanguigni danneggiati.

28 di 64 Domande

Un paziente adulto di definisce oligurico quando:














La risposta corretta è la A
Un paziente adulto si definisce oligurico quando la sua diuresi giornaliera è minore di 500 ml. Questo indice è un importante parametro clinico che riflette la produzione di urina da parte dei reni in un giorno, essenziale per valutare la funzionalità renale. Una diuresi giornaliera inferiore a questo valore può indicare una compromissione renale o disidratazione, richiedendo ulteriori indagini per identificarne le cause.

29 di 64 Domande

Quale di questi elementi non e' fondamentale per strutturare un intervento educativo?














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda è che disporre di una brochure non è fondamentale per strutturare un intervento educativo. Questo perchè le brochure possono essere utili come supporto o materiale complementare, ma non sono elementi indispensabili nella progettazione di un intervento educativo. Ciò che è essenziale, invece, include la basa dell'intervento sull'EBN (Evidence Based Nursing), la definizione chiara di obiettivi, modalità , tempi e contenuti, oltre alla stabilità di criteri di valutazione per misurare l'efficacia dell'intervento. Questi fattori assicurano che l'intervento sia ben pianificato, basato su prove di efficacia e misurabile in termini di risultati.

30 di 64 Domande

Il Mini Nutritional Assessment viene utilizzato per:














La risposta corretta è la A
Il Mini Nutritional Assessment viene utilizzato per valutare il rischio di malnutrizione. Questo strumento è ampiamente adottato nella pratica clinica per identificare individui che potrebbero soffrire o essere a rischio di malnutrizione, consentendo così interventi tempestivi e mirati per prevenire o trattare lo stato nutrizionale compromesso.

31 di 64 Domande

Secondo le logiche che stanno alla base dell'EBN, le decisioni cliniche debbono essere prese tenendo conto di quali fattori?














La risposta corretta è la A
Secondo l'Evidence-Based Nursing (EBN), le decisioni cliniche si basano su prove di efficacia disponibili in letteratura, esperienza clinica dell'infermiere e preferenze del paziente. Quest'approccio all'assistenza infermieristica enfatizza l'importanza dell'utilizzo delle migliori evidenze scientifiche disponibili, insieme al giudizio clinico dell'infermiere e alle preferenze del paziente, per prendere decisioni riguardanti l'assistenza. Così facendo, si assicura che l'assistenza sia basata non solo sull'esperienza e sull'intuizione, ma anche su dati concreti e ricerche aggiornate, garantendo un'assistenza ottimale e personalizzata per ogni paziente.

32 di 64 Domande

Le norme contenute nel Codice Deontologico sono:














La risposta corretta è la A
Le norme presenti nel Codice Deontologico sono vincolanti, e la loro inosservanza è sanzionata dal Collegio professionale. Questa disposizione enfatizza l'importanza di seguire rigorosamente le regole etiche specificate, al fine di mantenere standard elevati all'interno della professione. Il Codice Deontologico funge da guida morale e la sua violazione porta a conseguenze dirette, stabilendo un meccanismo di controllo che garantisce la conformità professionale.

33 di 64 Domande

In quale delle seguenti situazioni il monitoraggio idroelettrolitico nei pazienti portatori di stomia intestinale deve essere particolarmente accurato?














La risposta corretta è la A
Il monitoraggio idroelettrolitico nei pazienti portatori di stomia intestinale deve essere particolarmente accurato dopo ileostomia. L'ileostomia, creando un'apertura chirurgica nell'ileo (ultima parte dell'intestino tenue) per deviare il contenuto intestinale, può aumentare il rischio di disidratazione e squilibrio degli elettroliti poiché il colon, che normalmente assorbe l'acqua e gli elettroliti, viene bypassato. Questo rende cruciale un monitoraggio accurato per prevenire complicazioni.

34 di 64 Domande

Cosa si intende per "risultato dell'assistito correlato all'assistenza infermieristica"?














La risposta corretta è la A
Il "risultato dell'assistito correlato all'assistenza infermieristica" si riferisce allo stato, comportamento o percezione di un individuo, famiglia o comunità , valutato in funzione dell'assistenza ricevuta dagli infermieri. Questa definizione sottolinea l'importanza dell'impatto diretto che le cure infermieristiche hanno sul benessere dei pazienti, dimostrando come queste interviste incidano significativamente sulla salute e sulla percezione di essa da parte degli assistiti. L'enfasi è sulla misurazione oggettiva dei cambiamenti nella condizione delle persone curate, siano essi di natura fisica, psicologica o sociale, evidenziando l'efficacia e l'efficienza dell'assistenza fornita.

35 di 64 Domande

La complicazione piu' frequente in seguito a rachicentesi e':














La risposta corretta è la A
La complicazione più frequente in seguito a una rachicentesi è la cefalea. Questo tipo di mal di testa è causato dal calo di pressione del liquido cerebrospinale (CSF) che può verificarsi dopo il prelievo di CSF durante la procedura. Non è una patologia di per sé , ma può richiedere trattamenti per il sollievo dei sintomi.

36 di 64 Domande

Il registro dei farmaci stupefacenti:














La risposta corretta è la A
Il registro dei farmaci stupefacenti include tutte le attività menzionate: è un atto pubblico, riporta lo scarico e il carico dei farmaci stupefacenti utilizzati e approvvigionati in unità operativa. Questo registro è essenziale per la tracciabilità e la corretta gestione dei farmaci stupefacenti all'interno delle strutture sanitarie, assicurando il rispetto delle normative vigenti. La meticolosa registrazione di carico e scarico aiuta a prevenire abusi o perdite, garantendo l'uso appropriato di queste sostanze.

37 di 64 Domande

La documentazione infermieristica:














La risposta corretta è la A
La documentazione infermieristica ha valore di atto pubblico poiché viene redatta da soggetto incaricato di pubblico servizio. Questo significa che tali documenti hanno un'importante validità legale data la loro origine formale, riconoscendo agli infermieri un ruolo cruciale nel sistema sanitario. La loro competenza e responsabilità nell'assistenza direct patient care è sottolineata dal riconoscimento giuridico dei documenti che compilano, evidenziando l'importanza della corretta tenuta dei registri sanitari per la sicurezza del paziente e la trasparenza dei percorsi di cura.

38 di 64 Domande

Il processo di comunicazione necessita di un insieme di fattori essenziali. Indicare il gruppo di fattori corretto:














La risposta corretta è la A
Il processo di comunicazione necessita dei seguenti fattori essenziali: emittente, messaggio, codice, canale, contesto, ricevente. Questi componenti sono fondamentali per una comunicazione efficace: l'emittente genera il messaggio, utilizzando un certo codice (linguaggio), che è inviato attraverso un canale (ad esempio, orale, scritto, digitale) e ricevuto in un specifico contesto dal destinatario. Questi fattori interagiscono tra loro per determinare il successo o meno della comunicazione.

39 di 64 Domande

Quali sono le caratteristiche definenti della diagnosi infermieristica "diarrea" ?














La risposta corretta è la A
La diagnosi infermieristica "diarrea" è caratterizzata da un'aumentata frequenza delle evacuazioni, definita come superiore a 3 volte al giorno. Questo parametro è cruciale per stabilire una diagnosi corretta, distinguerla da altri disturbi intestinali e orientare le scelte terapeutiche. La specificazione della frequenza aiuta a quantificare la severità del disturbo e a monitorarne l'evoluzione nel tempo. Le risposte errate menzionate forniscono criteri che o esagerano la soglia necessaria per la diagnosi o aggiungono sintomi non essenziali per la definizione di diarrea.

40 di 64 Domande

Il risk management e':














La risposta corretta è la A
Il risk management è l'insieme delle attività cliniche ed amministrative ideate per individuare, valutare e minimizzare i rischi nei confronti dei pazienti, dello staff, dei visitatori, oltre a ridurre le possibilità di perdite per l'organizzazione. Tale processo comprende una serie di strategie preventive e di mitigazione che mirano a salvaguardare l'efficacia e la sicurezza delle operazioni all'interno delle strutture sanitarie, aumentandone l'efficienza e proteggendo le risorse. Questa definizione abbraccia quindi un approccio olistico alla gestione dei rischi, essenziale per il mantenimento degli standard di qualità e sicurezza nell'assistenza sanitaria.

41 di 64 Domande

Gli effetti collaterali di un farmaco sono:














La risposta corretta è la A
Gli effetti collaterali di un farmaco sono gli effetti farmacologici non desiderati ma prevedibili che si manifestano agli usuali dosaggi terapeutici. Questo definisce la natura inevitabile di alcuni effetti indesiderati che accompagnano l'effetto principale del medicinale, pur stando entro i limiti della dose consigliata per il trattamento. Questi possono variare da lievi a gravi e possono influenzare la decisione medica sulla prosecuzione del trattamento.

42 di 64 Domande

Quale delle seguenti alterazioni elettrocardiografiche e' tipica di un infarto miocardico acuto?














La risposta corretta è la A
La sopraslivellamento del tratto ST in più derivazioni è tipico di un infarto miocardico acuto, indicando una lesione cardiaca che implica un flusso sanguigno ridotto alle cellule del cuore. Questa condizione riflette aree di danno dovute all'ostruzione di una o più arterie coronarie, portando alla sofferenza o morte del tessuto cardiaco.

43 di 64 Domande

Tra le misure di barriera e protezione individuate dal DM 28 settembre 1990, in relazione al rischio di trasmissione dell'HIV, viene indicato che al termine di un'iniezione:














La risposta corretta è la A
Al termine di un'iniezione, secondo il DM 28 settembre 1990 per ridurre il rischio di trasmissione dell'HIV, l'ago non deve essere rimosso dalla siringa e deve essere eliminato in un apposito contenitore imperforabile. Questa misura di barriera è finalizzata a prevenire incidenti che possono causare infezioni da contatto con aghi contaminati. Garantire la sicurezza sanitaria sia per il personale sanitario sia per i pazienti è essenziale, e l'utilizzo di contenitori imperforabili assicura che gli aghi usati siano smaltiti in modo sicuro, prevenendo il rischio di punture accidentali che potrebbero trasmettere l'HIV o altre infezioni.

44 di 64 Domande

Le principali alterazioni motorie che caratterizzano il Morbo di Parkinson sono:














La risposta corretta è la A
Le principali alterazioni motorie che definiscono il Morbo di Parkinson sono l'acinesia, la rigidità e il tremore. Questa condizione neurodegenerativa colpisce il sistema motorio cervello, provocando questi sintomi distintivi. L'acinesia descrive una ridotta capacità di muoversi, la rigidità indica una tensione muscolare che impedisce i movimenti fluidi, e il tremore si riferisce a movimenti involontari e oscillanti, particolarmente evidenti a riposo. Questi sintomi riflettono il progressivo deterioramento delle cellule nervose nel cervello che producono dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti.

45 di 64 Domande

Il range terapeutico di INR in un paziente portatore di una protesi valvolare cardiaca meccanica in trattamento con dicumarolici e':














La risposta corretta è la A
Il range terapeutico di INR per un paziente con una protesi valvolare cardiaca meccanica in trattamento con dicumarolici è da 2,5 a 3,5. Questo intervallo è specificamente indicato per assicurare un'adeguata anticoagulazione, minimizzando il rischio di tromboembolismo senza aumentare eccessivamente il pericolo di sanguinamenti. Il rapporto internazionale normalizzato (INR) aiuta a mantenere un monitoraggio standardizzato dell'effetto degli anticoagulanti orali, garantendo sicurezza e efficacia nel trattamento a lungo termine. Questo range rappresenta un equilibrio fondamentale per la protezione contro eventi potenzialmente letali associati alle protesi valvolari cardiache.

46 di 64 Domande

L'atassia e' un segno clinico che indica:














La risposta corretta è la A
L'atassia è un segno clinico che indica un disturbo della coordinazione motoria. Questo significa che la persona che ne soffre avrà difficoltà a coordinare i movimenti del proprio corpo in modo fluido e preciso. Questo può influenzare la capacità di svolgere attività quotidiane, come camminare o raggiungere oggetti, e può essere causato da diversi fattori, tra cui danni al cervello o al sistema nervoso.

47 di 64 Domande

In caso di stravaso, durante la somministrazione endovenosa di farmaci antiblastici, e' necessario:














La risposta corretta è la A
In caso di stravaso durante la somministrazione endovenosa di farmaci antiblastici, è necessario interrompere la somministrazione del farmaco e aspirare quanto più possibile il farmaco e il sangue residui dall'ago o dal catetere. Questa procedura mira a ridurre al minimo i danni tissutali che possono essere causati dall'esposizione ai farmaci antiblastici, noti per la loro potenziale tossicità . L'aspirazione del farmaco e del sangue riduce l'estensione dell'esposizione dei tessuti al farmaco, limitando così la gravità delle reazioni localizzate e facilitando eventuali interventi trattativi successivi.

48 di 64 Domande

Durante la manipolazione di farmaci antiblastici, l'infermiere deve indossare:














La risposta corretta è la A
Durante la manipolazione di farmaci antiblastici, l'infermiere deve indossare un doppio paio di guanti chirurgici monouso in lattice di buona qualità , privi di talco o polveri. Questa misura di sicurezza è essenziale per proteggere il personale sanitario dall'esposizione a sostanze potenzialmente pericolose e minimizzare il rischio di contaminazione. I guanti in lattice offrono una barriera protettiva efficace contro vari agenti chimici, inclusi i farmaci antiblastici, e l'utilizzo di un doppio paio rafforza questa protezione. La specifica dei guanti "privi di talco o polveri" è importante perché il talco può veicolare sostanze chimiche attraverso la barriera cutanea e nelle vie aeree.

49 di 64 Domande

Quando si pianifica una sessione di educazione ad un paziente vi sono diversi fattori da considerare. La paziente ha 75 anni e verra' dimessa con protesi all'anca, il decorso post-intervento e' nella norma. Quale delle seguenti situazioni giudichi maggiormente appropriata.














La risposta corretta è la A
La situazione più appropriata per pianificare una sessione di educazione a una paziente di 75 anni, dimessa con protesi all'anca e decorso post-operatorio nella norma, è quella dove l'assistita è sveglia da 2 ore, sono le 17.00, è in poltrona da 10 minuti, la durata della sessione è di 20 minuti, la dimissione è programmata tra 2 giorni, ed è presente il marito. Questa configurazione garantisce che la paziente sia sufficientemente riposata e pronta a recepire le informazioni, avendo soggiornato in poltrona per un breve periodo che non l'ha affaticata. Inoltre, la presenza di un familiare aiuta a rafforzare il processo di apprendimento e fornisce supporto emotivo. La durata della sessione è adeguata per mantenere l'attenzione senza stancare la paziente, e il periodo ante-dimissione è abbastanza ampio da permettere la metabolizzazione delle informazioni ricevute.

50 di 64 Domande

Sei un infermiere che assiste un paziente a domicilio con esiti di ictus, l'autonomia nelle ADL (activities daily living) e' ancora molto compromessa ed il paziente e' continente. Nella regione sacrale e' presente una lesione da decubito granuleggiante al III stadio. indica il trattamento maggiormente indicato secondo le piu' recenti evidenze:














La risposta corretta è la A
Il trattamento maggiormente indicato per una lesione da decubito granuleggiante al III stadio in un paziente con esiti di ictus comprende l'uso di schiuma di poliuretano e copertura con pellicola o placca idro-colloide. Questa combinazione offre una protezione ottimale dell'area affetta, fornendo al contempo un ambiente umido favorevole alla guarigione della lesione. La schiuma di poliuretano assorbe l'eccesso di umidità mantenendo pulito il letto della ferita, mentre la pellicola o placca idro-colloide crea una barriera protettiva contro contaminazioni esterne, supportando il processo di guarigione.

51 di 64 Domande

Una batteriuria ha significato sicuramente patologico quando i germi sono, per ml di urina:














La risposta corretta è la A
Una batteriuria assume un significato sicuramente patologico quando i germi presenti nell'urina superano i 100.000 per ml. Questo livello è generalmente utilizzato come soglia per diagnosticare un'infezione del tratto urinario, considerando meno significativi conteggi inferiori di batteri, che potrebbero non indicare necessariamente una situazione clinica rilevante. Questo parametro è particolarmente importante nella diagnosi delle infezioni urinarie, consentendo di distinguere fra contaminazioni casuali o colonizzazioni senza impatto clinico e vere e proprie infezioni che richiedono trattamento.

52 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


53 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


54 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


62 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


63 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


64 di 64 Domande

I rifiuti sanitari vengono classificati da una norma specifica (D.M. 26 giugno 2000, n.219) in:














La risposta corretta è la A
I rifiuti sanitari sono classificati dal D.M. 26 giugno 2000, n.219 in: rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e pericolosi non a rischio infettivo; rifiuti sanitari non pericolosi e i rifiuti sanitari che richiedono particolari sistemi di gestione. Questa classificazione permette di gestire i rifiuti in modo sicuro per la salute pubblica e l'ambiente, identificando la necessità di trattamenti e smaltimenti specifici a seconda del livello di rischio associato.

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