Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 64 Domande

Quale e' il segno/sintomo tipico dell'occlusione da strangolamento?














La risposta corretta e' la 'dolore addominale'.


2 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


3 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

4 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni e' errata: In un attacco di Adams-Stokes si osserva














La risposta corretta e' la ' aura che precede l'attacco '.


5 di 64 Domande

Quale delle seguenti LIPOPROTEINE NON e' di norma reperibile nel plasma di un soggetto a digiuno da almeno 7 ore:














La risposta corretta è la D
I Chilomicroni sono lipoproteine di norma NON reperibili nel plasma di un soggetto a digiuno da almeno 7 ore. Essi, infatti, sono deputati al trasporto dei trigliceridi e del colesterolo assunti con gli alimenti dagli enterociti al circolo sistemico attraverso i vasi linfatici. L'apoproteina C-II (apo C-II), presente sulla superficie dei chilomicroni, attiva la lipoprotein-lipasi endoteliale che trasforma il 90% dei trigliceridi trasportati dai chilomicroni in acidi grassi e glicerolo; questi ultimi vengono, quindi, internalizzati dagli adipociti e dalle cellule muscolari e utilizzati come fonti di energia.
Dunque, la quota di chilomicroni nel plasma, essendo direttamente proporzionale alla quantità di trigliceridi e colesterolo assunti con la dieta, diviene indosabile durante il digiuno prolungato.
Al contrario, le altre lipoproteine (IDL, HDL, VLDL, LDL), sono sempre dosabili nel plasma, anche in condizioni di digiuno prolungato (risposte A, B, C, E errate) in quanto preposte al trasporto del colesterolo endogeno.



6 di 64 Domande

Il marker piu' specifico nella diagnosi bioumorale "enzimatica" di infarto acuto del miocardio e' rappresentato da:














La risposta corretta e' la ' troponina '.


7 di 64 Domande

Gli ACE-inibitori sono controindicati:














La risposta corretta è la B  
Gli ACE-inibitori sono controindicati in gravidanza. L’ esposizione a questi farmaci nel primo trimestre di gravidanza determina un aumento del rischio di malformazioni fetali, mentre, se avviene nel terzo trimestre si ha il rischio di fetopatia caratterizzata da ipotensione fetale, anuria-oligohydramnios, riduzione della crescita, displasia tubulare renale e ipoplasia delle ossa craniche. Al contrario , questi anti-ipertensivi sono la prima scelta nello scompenso cardiaco congestizio, dopo la menopausa e nel diabete di tipo 1, mentre nell’ ipertiroidismo si utilizzano beta-bloccanti come il propanololo (risposte A,C,D ed E errate).

8 di 64 Domande

In quale condizione il pH del sangue e' aumentato?














La risposta corretta e' la ' iperventilazione '.


9 di 64 Domande

Nel trattamento del carcinoma mammario non trovano indicazione i seguenti ormoni:














La risposta corretta e' la 'estrogeni'.


10 di 64 Domande

La percentuale di saturazione di O2 del sangue arterioso a livello del mare e' normalmente del:














La risposta corretta e' la ' 97 % '.


11 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


12 di 64 Domande

Qual e' il livello raccomandato di colesterolo LDL da raggiungere nei pazienti con pregresso infarto del miocardio?














La risposta corretta e' la ' <100 mg/dL '.


13 di 64 Domande

Quando puo' essere omesso il referto?














La risposta corretta e' la ' qualora l'assistito possa essere esposto a procedimento penale '.


14 di 64 Domande

L'emoglobina fetale in circolo, ha una maggior affinita' per l'ossigeno dell'emoglobina Hb














La risposta corretta e' la 'perche': A non contiene le catene beta '.


15 di 64 Domande

Le seguenti coppie di farmaci si riferiscono ad un agonista piu' un antagonista, tutte tranne una (indicare quale)














La risposta corretta e' la ' Noradrenalina, succinilcolina '.


16 di 64 Domande

Il microcitoma polmonare e' un tumore che origina da:














La risposta corretta e' la ' tessuto neuroendocrino '.


17 di 64 Domande

La sindrome nefrosica:














La risposta corretta e' la ' e' un quadro clinico caratterizzato da severa ipoalbuminemia (< 3 g/dl) '.


18 di 64 Domande

In quale di queste condizioni si osservano i noduli di Heberden?














La risposta corretta e' la ' osteoartrosi primaria '.


19 di 64 Domande

Il nervo muscolo - cutaneo innerva:














La risposta corretta e' la ' il bicipite brachiale '.


20 di 64 Domande

Un paziente con una paralisi periferica del nervo faciale destro














La risposta corretta e' la 'Non puo' serrare (chiudere) completamente le labbra e la saliva esce dalla parte destra della commessura labiale'.


21 di 64 Domande

Il rene come organo endocrino produce














La risposta corretta e' la ' La renina tramite l'apparato iuxtaglomerulare, inoltre l'eritropoietina e la vitamina '.


22 di 64 Domande

Una manifestazione patognomonica e' quella che?














La risposta corretta e' la ' Indica una specifica diagnosi '.


23 di 64 Domande

Il bambino Down e' a rischio elevato di manifestare malformazioni a carico di quale delle seguenti strutture?














La risposta corretta e' la ' Cardiaco '.


24 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


25 di 64 Domande

Qual e' la via principale di eliminazione dall'organismo dei m.d.c. organoiodati:














La risposta corretta e' la ' Renale '.


26 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

product image













La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


27 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

product image













La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


28 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

product image













La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


29 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

product image













La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


30 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

product image













La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


31 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

product image













La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


32 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


33 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

product image













La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


34 di 64 Domande

Scenario ECGM4. Domanda 3. Viene trasportato d’ urgenza al PS un paziente che riferisce un dolore toracico tipico insorto da circa 30 minuti. Viene eseguito un ECG. Quale vaso è verosimilmente occluso?

product image













La risposta corretta è la B
La risposta corretta è “ Coronaria destra” . La coronaria responsabile della vascolarizzazione della faccia inferiore del cuore è la coronaria destra.


35 di 64 Domande

In questa TC del torace, quali sono i reperti più patologici?

product image













La risposta corretta è la C.

Nella TC del torace del caso clinico i reperti più patologici sono rappresentati da enfisema sottocutaneo della parete toracica anteriore destra e pneumotorace destro, con completo collasso del parenchima polmonare omolaterale e sbandieramento mediastinico controlaterale. I reperti patologici della TC del caso clinico sono localizzati a destra e non a sinistra (risposte A, D ed E errate). Inoltre, non è presente versamento pleurico, che si localizzerebbe, se libero e non saccato, in sede declive.


36 di 64 Domande

Scenario DOPP10:
Domanda1:
Un paziente con storia di psoriasi di lunga data si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante a causa di un dolore alle mani e al ginocchio sinistro iniziato da alcuni mesi. Ha anche dolore al tallone. Il dolore alle articolazioni dura per circa 30 minuti dopo il risveglio per poi risolversi spontaneamente in mattinata. Le articolazioni non sono calde anche se sono gonfie. Un dito è marcatamente rosso, gonfio e doloroso. Vi è dolenzia in corrispondenza del punto di inserzione del tendine di Achille sul calcagno ed in corrispondenza dell’ articolazione interfalangea distale di 2 dita; inoltre si sta manifestando un distacco ungueale. Quale dei seguenti test è necessario per la diagnosi di questo disturbo?














La risposta corretta è la E.

L’artrite psoriasica (PA) si riscontra in circa il 5% dei pazienti affetti da psoriasi. Non vi è alcuna alterazione specifica nei risultati dei test di laboratorio relati a questo disturbo: tutti i test di laboratorio elencati, incluso il fattore reumatoide, possono essere presenti in una minoranza di pazienti. Un lieve incremento della PCR è presente in circa 1/3 dei pazienti. Sebbene gli anticorpi anti-CCP siano molto specifici per l’ artrite reumatoide, si trovano anche in un piccolo numero di quelli con artrite psoriasica. Generalmente l’ artrite psoriasica è un’artrite “sieronegativa”, tuttavia, anche un piccolo numero di persone nella popolazione generale può essere positivo per il fattore reumatoide. Pertanto, sSebbene l’artrite psoriasica possa a volte presentare una PCR elevata, la PCR stessa, il RF, ANA o anti-CCP, non sono specifici per tale malattia.


37 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

product image













La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


38 di 64 Domande

Un collega consulta il medico specialista in merito all'interpretazione del timpanogramma in figura. A quale patologia si potrebbe associare tale timpanogramma?

product image













La risposta corretta è la D.
Il timpanogramma è un grafico ottenuto dallo studio impedenzometrico del timpano, esame diagnostico audiologico obiettivo, che ne valuta la sua elasticità /rigidità e quella della catena degli ossicini (la membrana timpanica e le strutture dell'orecchio medio hanno il compito di trasmettere le vibrazioni acustiche, che provengono dal condotto uditivo esterno, sino all'orecchio interno). L'impedenza acustica è la resistenza che esercita la membrana timpanica nel lasciarsi deformare dall'onda sonora che la investe, e dipende dal timpano stesso, dai riflessi cocleo stapediali e dall'eventuale presenza di versamento, pus o edema. Nella pratica questo esame viene eseguito inserendo una piccola sonda all'interno dell'orecchio; attraverso questa, verrà emessa una pressione sonora di una certa entità , in grado di provocare il movimento del timpano o della catena ossiculare. Nei soggetti con normale capacità uditiva, il timpano è dotato di una certa elasticità e, quando viene raggiunto da un suono, può muoversi in relazione all'onda sonora (una parte di questa viene assorbita e l'altra viene riflessa); nel timpanogramma avremo quindi, in condizioni di normalità , una curva a campana. In condizioni di alterata elasticità timpanica, come nel caso di una timpanosclerosi avanzata o in presenza di versamento come nei processi infiammatori (es otite media), il timpano non sarà capace di muoversi in maniera fisiologica per la presenza del liquido oppure a causa del processo di sclerosi. Avremo quindi, al timpanogramma, una curva con un picco estremamente ridotto oppure una linea piatta, come in questo caso.
L'otite media è un'infezione batterica o virale dell'orecchio medio che in genere accompagna un'infezione delle alte vie respiratorie. E’ una condizione estremamente comune nei bambini dai 6 ai 36 mesi di età , dato che le tube di Eustachio sono corte e possono facilmente intasarsi di secrezioni purulente. I fattori di rischio includono l' assunzione di latte in polvere (piuttosto che latte materno), l' esposizione al fumo di sigaretta, rinite allergica o infezione virale delle vie aeree superiori, anomalie cranio-facciali e secrezioni croniche dell' orecchio medio. Gli agenti patogeni principalmente responsabili sono: il pneumococco, la moraxella catarrhalis e l’ Haemophilus influenzae. Soprattutto nei bambini è presente otalgia, ma di viè anche eritema e/o mobilità limitata della membrana timpanica, spesso accompagnata da sintomi sistemici, quali febbre, nausea, vomito e diarrea. La diagnosi si basa prevalentemente sull’ esame otoscopico con ridotta mobilità ed edema della membrana timpanica all’ insufflazione pneumatica. Il trattamento prevede la somministrazione di analgesici ed alle volte di antibiotici. Il trattamento di prima linea è un ciclo di 10 giorni di amoxicillina ad alto dosaggio e se vi è una ricaduta di malattia entro un mese dal trattamento iniziale, è necessario somministrare amoxicillina con acido clavulanico in previsione di un’ infezione determinate da ceppi resistenti alla beta-lattamasi. Le potenziali complicanze dell' otite media ricorrente comprendono otite media suppurativa cronica, mastoidiite, labirintite, colesteatoma, timpanosclerosi, perforazione del timpano e ipoacusia trasmissiva.
La risposta E non è corretta.
L'ipoacusia da rumore è una ipoacusia di tipo neurosensoriale, dovuta ad un danno a carico delle cellule ciliate dell'orecchio interno. Non può essere indagata con l'esame impedenzometrico che è indicato nel sospetto di ipoacusie di tipo trasmissivo, riguardanti l'orecchio esterno e medio.
La risposta C non è corretta.
Il neurinoma del nervo VIII da anch'esso una ipoacusia di tipo neurosensoriale non rilevabile dall'esame impedenzometrico.
La risposta B non è corretta.
La vertigine posizionale parossistica benigna non è causata da alterazioni delle strutture dell'orecchio esterno. Per questo motivo non può essere studiata con l'esame impedenzometrico.

39 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

product image













La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


40 di 64 Domande

ECG eseguito per visita medico-sportiva da un ragazzo di 28 anni. Assenza di sintomi. Qual e' il riscontro principale?

product image













La risposta corretta è la C
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’ elettrocardiogramma, presenta Ritmo sinusale.  Infatti il referto mostra “ Ritmo sinusale a Fc 85 bpm. Normale conduzione AV (PR ai limiti bassi-120 ms)ed IV. Anomalie aspecifiche del recupero” .

41 di 64 Domande

Quale tra le condizioni di seguito elencate non influisce in modo positivo sul processo di cicatrizzazione di una ferita?














La risposta corretta e' la C
La temperatura incide sulla cicatrizzazione delle ferite. Basse temperature ritardano il processo si riepitelizzazione.

42 di 64 Domande

Paziente con astenia da giorni. Giunge presso il vostro studio per una visita di controllo, ma si rende immediatamente evidente che il polso e' severamente bradicardico. Pertanto si esegue ECG, che cosa si evidenzia?

product image













La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’ elettrocardiogramma,   presenta BAV III grado, in quanto non c’ è più una relazione netta  tra le onde P ed il QRS.  il QRS è dato da un ritmo di scappamento giunzionale nel quale si incide in maniera variabile la P, segno dell’ atrio che stimola indipendentemente dal ventricolo. Infatti, il referto mostra: “ BAV III grado. FC atriale di 100 bpm. Ritmo di scappamento giunzionale a FC di circa 17 battiti al minuti. Anomalie aspecifiche del recupero” .

43 di 64 Domande

Una donna di 50 anni viene ricoverata per tromboembolismo venoso. Viene inizialmente avviata terapia con eparina sottocute, con l'obiettivo di iniziare successivamente un antagonista orale della vitamina K (warfarin). Quale delle seguenti indicazioni sulla gestione della terapia anticoagulante e’ corretta?














La risposta corretta è la E. 

In caso di tromboembolismo venoso è indicato cominciare e proseguire warfarin in associazione con eparina sottocute fino al raggiungimento del range terapeutico di INR (tra 2 e 3). L'intervallo necessario per stabilizzare inizialmente il tempo di protrombina è dell'ordine di una settimana. Pertanto, il trattamento della trombosi venosa conclamata viene iniziato con eparina non frazionata o eparina a basso peso molecolare per i primi 5-7 giorni con embricazione con warfarin e solo quando vengono constatati gli effetti terapeutici del warfarin, viene sospesa l’eparina e si prosegue con il warfarin per almeno 3-6 mesi. I pazienti con tromboembolismo venoso ricorrente e/o con ben identificati fattori di rischio permanenti possono giovarsi di un trattamento a tempo indefinito (risposte A,B,C ed D errate).


44 di 64 Domande

Un pediatra vuole studiare il sovrappeso nei bambini di 14 anni, in base ai valori BMI (indice massa corporea). Per stimare la dimensione del campione necessaria propone un livello di confidenza del 95% e una precisione di 1 unita’ di BMI. Quali altri parametri hai bisogno di sapere determinare la dimensione del campione?














La risposta corretta è la B.
Il fattore che resta da menzionare e’ la variazione della variabile che si vuole misurare (per una maggiore variabilita’ , sara’ necessario un campione piu’ ampio) e la varianza ci fornisce tale informazione. Mentre nell'opzione C viene fornita una misura della variabilita’ (deviazione standard) e della media, che non ha nessuna influenza (risposta C errata). Invece nell'opzione E viene menzionata la variabilita’ (deviazione standard) e la dimensione della popolazione, cio’ , pero’ , non influenza quello del campione (risposta E errata). 

45 di 64 Domande

Quale tra i seguenti reperti clinici o di laboratorio di per sé NON è indicativo di un esordio di diabete mellito tipo I?














Il sovrappeso non è un indicatore dell'insorgenza del diabete mellito di tipo I (risposta E corretta). Questa forma di diabete, nota anche come diabete giovanile, si presenta solitamente in soggetti sotto i 30 anni. I sintomi possono essere acuti, come la comparsa di chetoacidosi diabetica (vomito, disidratazione, ipovolemia, ipotensione, aritmia, sonnolenza, confusione e persino coma) o più graduali con iperglicemia (la risposta D non è corretta) causata dalla riduzione progressiva dei livelli di insulina nel sangue. Altri sintomi comuni sono poliuria e glicosuria, causati dalla diuresi osmotica a causa di livelli di glicemia superiori alla soglia renale di riassorbimento del glucosio (le risposte A, C non sono corrette), e polidipsia dovuta alla disidratazione causata dalla perdita di liquidi per via renale (la risposta B non è corretta). Il sovrappeso non è un segno tipico del paziente con diabete mellito di tipo I, ma è spesso presente nei pazienti affetti da diabete di tipo II, associato alla sindrome metabolica e all'aumento della circonferenza addominale (la risposta E è corretta).

 


46 di 64 Domande

Mujer de 65 años derivada a urgencias por fiebre y alteraciones en la analítica: Hemoglobina 11,4 g/dL, leucocitos 0,86 x103/?L, (neutrófilos 41,9 %, linfocitos 55,8 %), plaquetas 48,0 x103/?L, fibrinógeno 118 mg/dL, dímero D 20,2 ?g/mL. Se realiza examen de médula ósea con la que se le diagnostica una leucemia aguda con t(15;17) en el 60 % de las células. ¿Cuál de las siguientes respuestas es correcta?:














Paciente que presenta pancitopenia, diagnosticada de leucemia aguda promielocítica o M3 t(15;17). Esta leucemia tiene un tratamiento específico basado en la poliquimioterapia donde el fármaco de elección es el ATRA, disminuyendo el riesgo de CID de un 20 a un 2% (respuesta 3 incorrecta). Hay datos de 85%de curación con ATRA + antraciclina (idarrubicina, daunorrubicina). Hasta hace unos años, en pacientes resistentes se empleaba el trióxido de arsénico pero recientemente se han mejorado los resultados con la asociación de ATRA a trióxido de arsénico en la fase de inducción a la remisión completa o enfermedad residual mínima, por lo que consideramos la opción 2 como la más correcta. Valores de dímero D normales: inferior a 500 ?g/mL. Valores de Fibrinógeno normales de 160 a 400 mg/dL.


47 di 64 Domande

La fragilidad es un estado que puede originar importantes consecuencias negativas. De las siguientes respuestas, señale la INCORRECTA:














La fragilidad es uno de los retos de salud más importantes de este siglo, siendo una de las entidades más investigadas en geriatría desde su definición por Linda Fried en 2001. Los ancianos frágiles son personas mayores que residen en la comunidad y que se encuentran en un estado de equilibrio inestable que les acarrea un elevado riesgo de un incremento de cuidados y/o derequerir atención institucional. Se asocia a diferentes consecuencias,tales como caídas, inmovilidad, discapacidad, así como mayor tasa de ingresos hospitalarios, de institucionalización y de mortalidad (respuesta 1 incorrecta). Si se consigue realizar una detección precoz, esto va a permitir una intervención temprana para evitar sus consecuencias negativas (respuesta 2 incorrecta). Su prevalencia SÍ tiene relación directa con la edad cronológica (respuesta 3 correcta). La velocidad de la marcha y el test Timed Up&Go permiten su detección en la práctica clínica habitual (respuesta 4 incorrecta).


48 di 64 Domande

Hombre de 43 años que acude a su consulta, con antecedentes de cardiopatía isquémica, con un IAM a los 38 años. Tiene el siguiente perfil lipídico: colesterol total 276 mg/dL, HDL colesterol 44 mg/dL, colesterol LDL de 167 mg/dL, triglicéridos 278 mg/dL y apoB de 180 mg/dL. Nunca ha fumado. Su padre y sus tíos por rama paterna tienen una hiperlipemia mixta y han tenido eventos cardiovasculares. En la exploración física no presenta xantomas, tiene un índicede masa corporal de 27 Kg/m2 y la presión arterial es de 117/67 mmHg. ¿Cuál es el diagnóstico más probable?














La pregunta hace referencia a una hiperlipemia familiar combinada que se caracteriza por aumento de TG, de LDL col, descenso de HDL col y aumento significativo de apoB junto con aparición de cardiopatía antes de los 60 años y con antecedentes familiares de hiperlipemia mixta (respuesta 3 correcta). La característica fundamental de la hipercolesterolemia familiar heterocigota es el aumento de LDL col >200-400 mg/100ml y niveles normales de TG, junto con xantomas tendinosos y ECV (respuesta 1 incorrecta). La disbetalipoproteinemia o hiperlipoproteinemia tipo III se caracteriza por hiperlipidemia, xantomas o vasculopatías prematuras; siendo los xantomas patognomónicos de esta enfermedad (respuesta 2 incorrecta). En la pregunta, el paciente tiene TA normal, IMC normal; datos no compatibles con los criterios de síndrome metabólico, a pesar de tener una hiperlipemia mixta (respuesta 4 incorrecta).


49 di 64 Domande

Mujer de 19 años que acude a urgencias por un cuadro de poliartritis simétrica de pequeñas articulaciones de manos y pies, tobillos y rodillas con fiebre de 39ºC de 24 horas de evolución. La etiología más probable es:














Las artritis víricas suelen ocasionar un cuadro agudo y autolimitado de artritis poliarticular simétrica y no erosiva, acompañados de fiebre y exantema (respuesta 4 correcta). Las artritis bacterianas y microcristalinas se manifiestan fundamentalmente como monoartritis (respuestas 1 y 3 incorrectas) enfermedades inflamatorias del tejido conectivo o procesosautoinmunes, pueden ocasionar una poliartritis simétrica, pero habitualmente de comienzo subagudo o crónico (respuesta 2 incorrecta).


50 di 64 Domande

¿Cuá l de entre los siguientes objetivos es propio de la prevenció n cuaternaria?














La prevención cuaternaria es la que tiene como objetivo el evitar el ensañamiento terapéutico, es decir, la actuación médica excesiva que pueda tener consecuencias nocivas para el paciente (“primum non nocere”) (respuesta 2 correcta). La prevención primaria es la que va dirigida a evitar la aparición de enfermedad actuando sobre los factores de riesgo (respuesta 3 incorrecta).


51 di 64 Domande

Scenario OT1Y: Uomo di 28 anni, con un fratello deceduto a 33 anni per morte improvvisa, con niente altro di rilevante in anamnesi. All'ECG basale compare intervallo P-R < 100 millisecondi, onda delta e QRS allargati in tutte le 12 derivazioni. Qual e' il primo sospetto diagnostico che emerge?














La risposta corretta e' la 'Sindrome Wolff-Parkinson-White'.


52 di 64 Domande

Scenario IN6S: Ad una donna di 35 anni con dolori addominali ricorrenti, nausea, vomito e tachicardia viene diagnosticata una porfiria acuta intermittente. Quale delle seguenti affermazioni in merito alle porfirie e' ERRATA?














La risposta corretta e' la 'La classificazione delle porfirie distingue forme epatiche e forme spleniche sulla base del sito di overproduzione e accumulo delle porfirine o dei loro precursori'.


53 di 64 Domande

La PET e la SPECT sono due tipologie d'indagine medico-nucleare che si differenziano per:














La risposta corretta è la B.
Gli acronimi PET e SPECT indicano rispettivamente la Tomografia ad emissione di Positroni e la Tomografia Computerizzata ad Emissione di Singolo Fotone. In entrambi i casi si tratta di tecniche diagnostiche di medicina nucleare che, utilizzando i positroni emessi con il decadimento di alcuni isotopi radioattivi, permettono di ottenere delle bioimmagini in base alla distribuzione del tracciante. Il radiofarmaco iniettato varia a seconda del processo biologico che si desidera studiare. L’ emissione della radiazione gamma emessa dalla PET  è indotta dall’ urto beta+ e beta- quindi è una emissione da annichilazione. I fotoni emessi, o meglio il doppio fotone, colpiscono contemporaneamente e in maniera obliqua i rivelatori che registrano la radiazione. La SPECT è un esame tomografico in cui l’ emissione gamma del singolo fotone è una emissione diretta e non indotta. E’ una tecnologia più semplice rispetto a quella della PET e anche l’ apparecchiatura impiegata, che registra solo le radiazioni dirette in maniera perpendicolare al rilevatore, è meno costosa. L’ esame SPECT ha una risoluzione e una efficienza minore della PET, inoltre è più soggetta ad errore a causa dell’ attenuazione dei fotoni che provengono dai tessuti più interni. Infine, gli isotopi radioattivi impiegati nella SPECT hanno una emivita più lunga rispetto a quelli della PET.
La risposta A non è corretta.
Si tratta in entrambi i casi di una tecnica di imaging di tipo funzionale.
La risposta C non è corretta.
La tecnica di acquisizione delle immagini è di tipo tomografico per entrambi gli esami.
La risposta D non è corretta.
I radionuclidi impiegati nella PET e nella SPECT sono, in entrambi i casi, gamma emittenti.
La risposta E non è corretta.
Ciò che differenzia fondamentalmente la PET e la SPECT sono il tipo di apparecchiatura impiegata, meno sofisticata nel caso della SPECT, e i radionuclidi utilizzati.

54 di 64 Domande

Scenario LJ2J: Un giovane di 24 anni, si presenta in Pronto Soccorso per la comparsa improvvisa di dispnea ingravescente associata a un dolore trafittivo al torace, come una pugnalata. Obiettivamente presenta anche tosse stizzosa. Polso e pressione sono nella norma. L'immagine radiologica appare diagnostica per pneumotorace destro. Obiettivamente, quale dei seguenti reperti NON si troverà in questo paziente?














La risposta corretta è la A.
Si definisce come pneumotorace la presenza di aria all’ interno del cavo pleurico che è quello spazio presente tra le due pleure. Nel momento in cui le due pleure si separano si forma uno spazio poiché il polmone ha una forza elastica centripeta per cui, una volta lasciato a se stesso e non essendo più attaccato alla parete del torace, va a collassare verso l’ ilo. Dal punto di vista dell’ esame obiettivo all'ispezione il polmone è collassato si espande di meno rispetto al contro laterale sano e quindi si noterà una asimmetria degli emitoraci; alla percussione c'è un ipertimpanismo molto evidente; il fremito vocale tattile e il murmure vescicolare saranno assenti o comunque diminuiti rispetto all'altro lato.
Le risposte B, C e D non sono corrette.
Tutte le altri reperti indicati si riscontreranno in caso di PNX.

55 di 64 Domande

IL MONITORAGGIO AMBIENTALE E':














La risposta corretta e' la 'un indice di dose esterna'.


56 di 64 Domande

Il "pool marginale" dei granulociti maturi risiede:














La risposta corretta e' la 'nella parte marginale della corrente ematica'.


57 di 64 Domande

Indicare il valore che ritenete esatto della quantita' del filtrato glomerulare espresso in un rene sano:














La risposta corretta e' la ' 125ml/min '.


58 di 64 Domande

In seguito ad una lesione miocardica le troponine cardiache aumentano nel plasma:














La risposta corretta e' la ' dopo 1-3 ore dall'infarto '.


59 di 64 Domande

Il quadro clinico piu' frequente per una stenosi dell'arteria carotide interna e':














La risposta corretta e' la ' emiparesi '.


60 di 64 Domande

Le arterie vitelline danno origine ai seguenti vasi














La risposta corretta e' la ' arteria mesenterica superiore '.


61 di 64 Domande

Il Collegio medico per l'accertamento della morte e' formato:














La risposta corretta e' la B
Il Collegio medico per l'accertamento della morte, definita secondo la legge n.578 del 1993 come la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’ encefalo, è formato da un medico legale, un’ anestesista-rianimatore e da un neurofisiopatologo che può , in mancanza, essere sostituito da un neurologo o un neurochirurgo esperti in elettroencefalopatia; tutti i componenti del collegio devono essere dipendenti di strutture sanitarie pubbliche.
Tale collegio sarà convocato dalla direzione sanitaria in presenza di soggetti affetti da lesioni encefaliche e sottoposti a manovre rianimatorie che presentino la contemporanea sussistenza di incoscienza, assenza di riflessi del tronco e di respiro spontanea e silenzio elettrico cerebrale. Il periodo di osservazione inizierà dopo 24 ore dall’ insulto anossico e sarà della durata di 6 ore per adulti e bambini di età superiore ai 5 anni; nel corso dell’ osservazione, il collegio medico dovrà verificare, per almeno tre volte, la simultanea presenza delle seguenti condizioni:
- Stato di incoscienza;
- Assenza di riflessi del tronco encefalico;
- Silenzio elettrico cerebrale;
- Assenza di flusso cerebrale.
Qualora durante il periodo di osservazione dovesse verificarsi cessazione del battito cardiaco, l’ accertamento della morte può essere effettuato con la rilevazione di una linea isoelettrica all’ ECG per non meno di venti minuti.
L’ obbligo della compilazione del certificato di morte competerà , in qualità di medico necroscopo, al componente medico legale o a chi lo sostituisce nel collegio.

62 di 64 Domande

Per quanto tempo le lendini si mantengono vitali dopo la loro deposizione?














La risposta corretta e' la ' 7-8 giorni '.


63 di 64 Domande

L'arteria tibiale posteriore si palpa:














La risposta corretta e' la ' dietro al malleolo interno. '.


64 di 64 Domande

Quale di queste affermazioni e' corretta a proposito del flusso ematico cerebrale?














La risposta corretta è la B
Il flusso ematico cerebrale si mantiene costante per pressioni arteriose medie comprese tra 50 e 150 mmHg. L’ autoregolazione del flusso cerebrale consente infatti di mantenere costante l’ afflusso di sangue all’ encefalo indipendentemente da variazioni della pressione arteriosa media. Se, tuttavia, quest’ ultima scende al di sotto dei 50 mmHg il flusso cerebrale si riduce drasticamente e l’ encefalo va incontro a grave ipossia. I meccanismi di autoregolazione che consentono il mantenimento di un flusso cerebrale costante, e quindi circa 55 mL di sangue al minuto per ogni 100 grammi di tessuto, (risposta D errata) sono i seguenti:
- a ogni calo della pressione arteriosa corrisponde una vasodilatazione cerebrale, mentre a ogni aumento una vasocostrizione;
- la CO2 prodotta localmente agisce come spia di aumentato metabolismo cellulare e quindi induce una vasodilatazione finalizzata a soddisfare l’ aumentata necessità di flusso in quella determinata area: nell’ adulto il flusso cerebrale aumenta del 2-4% per mmHg di aumento della PaCO2 in un range pressorio compreso tra 25 e 75 mmHg (risposta E errata). Allo stesso modo, il deficit di O2 determina vasodilatazione (risposta A errata).

Consegna il compito!


Tempo Rimasto 50 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito