Simulazione

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1 di 62 Domande

Nel caso si utilizzi un deflussore che eroga 10 gocce per 1 millilitro, per regolare la velocita' di infusione allo scopo di somministrare un litro di soluzione in circa otto ore, occorre regolare il deflussore in modo che si somministrino:














La risposta corretta è la B
Per somministrare un litro di soluzione in circa 8 ore con un deflussore che eroga 10 gocce per 1 millilitro, la risposta corretta è "Nessuna delle risposte è corretta". La spiegazione risiede nel calcolare la velocità di infusione: 1 litro (1000 ml) diviso 8 ore, convertite in minuti (8x60=480), dà circa 2,08 ml/minuto. Poiché il deflussore eroga 10 gocce/ml, servirebbero 20,8 gocce/minuto, opzione non presente tra le risposte fornite.

2 di 62 Domande

Scegliere, tra i seguenti possibili interventi assistenziali, quelli che permettono di ridurre il dolore correlato all'iniezione intramuscolare














La risposta corretta è la B
Per ridurre il dolore correlato all'iniezione intramuscolare è efficace cambiare l'ago dopo aver aspirato il farmaco da un flacone monodose o multidose e utilizzare la tecnica Z. Questo metodo è corretto perché permette di ridurre la contaminazione e il disagio causati dall'ingresso dell'ago. La tecnica Z evita che il farmaco fuoriesca lungo lo stesso percorso dell'iniezione, riducendo il rischio di irritazione e dolore nel sito di iniezione. Questa pratica è consigliata per migliorare il comfort del paziente e l'efficacia dell'iniezione. L'uso di un nuovo ago minimizza il dolore, poiché gli aghi possono smussarsi entrando nel vial, causando maggior disagio se non sostituiti. Inoltre, la tecnica Z, che prevede una manipolazione del tessuto per creare un "canale" temporaneamente sigillato dopo l'iniezione, contribuisce a limitare il reflusso del farmaco, garantendo che rimanga nel tessuto muscolare, dove può essere meglio assorbito senza causare dolore superficiale o intramuscolare successivo. Questa combinazione di cambiare l'ago e applicare la tecnica Z risulta quindi essere un'efficace strategia per ridurre il dolore e il disagio associati alle iniezioni intramuscolari, massimizzando allo stesso tempo l'efficacia terapeutica dell'iniezione stessa.

3 di 62 Domande

Indicare l'affermazione corretta:














La risposta corretta è la E
Nelle intossicazioni acute da farmaci, i parametri cinetici possono variare considerevolmente rispetto a quanto osservato a dosi terapeutiche. Questo avviene perché l'intossicazione acuta da farmaci può compromettere la funzionalità degli organi che sono normalmente responsabili della metabolizzazione e dell'eliminazione dei farmaci, come il fegato e i reni, alterando i processi di assorbimento, distribuzione, metabolizzazione ed eliminazione dei farmaci stessi. Durante un'intossicazione, il corpo può non essere in grado di gestire i farmaci come farebbe normalmente, portando così a concentrazioni tossiche e a variazioni dei parametri cinetici. Queste modifiche possono comportare una riduzione della clearance del farmaco, un aumento della sua emivita, e variazioni nel suo volume di distribuzione, che possono aggravare ulteriormente la tossicità . L'interazione tra la sostanza tossica e il corpo in uno stato di intossicazione acuta differisce marcatamente dall'interazione a dosi terapeutiche, sottolineando l'importanza di considerare come condizioni di sovradosaggio o intossicazione possano profondamente influenzare la farmacocinetica dei farmaci.

4 di 62 Domande

Gli antibiotici beta-lattamici come la penicillina agiscono inibendo:














La risposta corretta è la C
Gli antibiotici beta-lattamici, come la penicillina, agiscono inibendo la sintesi della parete cellulare. Questo gruppo di antibiotici è efficace perché mira alla costruzione di un componente critico per le cellule batteriche, la parete cellulare, senza la quale i batteri non possono sopravvivere. La parete cellulare fornisce sostegno strutturale e protegge l'interno cellulare. Il meccanismo d'azione dei beta-lattamici interrompe un processo chiave nella formazione della parete, impedendo ai batteri di produrre una parete cellulare robusta. Questo porta alla lisi e alla morte della cellula batterica. Gli antibiotici beta-lattamici sono quindi efficaci contro i batteri che sono in processo di crescita e divisione, dato che è durante queste fasi che la parete cellulare viene costruita o ricostituita. La loro selettività per i batteri permette di ridurre la possibilità di danneggiare le cellule dell'organismo ospite, che non possiedono una parete cellulare come quella dei batteri. Questo rende gli antibiotici beta-lattamici particolarmente preziosi nella lotta contro le infezioni batteriche, assicurando al contempo un profilo sicurezza favorevole per l'uso umano.

5 di 62 Domande

Tenendo conto dell'incompatibilita' dei farmaci, la dopamina non puo' essere somministrata nella stessa linea di infusione:














La risposta corretta è la C
La dopamina non può essere somministrata nella stessa linea di infusione della furosemide. La compatibilità di farmaci in infusione è cruciale per la sicurezza del paziente, poiché l'incompatibilità può portare a precipitazioni o reazioni chimiche che alterano l'efficacia del trattamento o possono essere dannose. La furosemide, un diuretico dell'ansa, e la dopamina, un agente inotropo usato per aumentare la gittata cardiaca, hanno proprietà farmacologiche che possono interagire se miscelate nella stessa soluzione, causando la perdita di efficacia e/o la comparsa di effetti collaterali non desiderati. La prassi corretta prevede la somministrazione di questi farmaci attraverso vie separate per evitare qualsiasi rischio di incompatibilità . Gli operatori sanitari devono essere diligentemente informati su queste interazioni per predisporre terapie sicure, efficaci e prive di interazioni farmacologiche avverse. La gestione adeguata dell'infusione farmacologica richiede una comprensione accurata delle proprietà dei farmaci e delle loro potenziali interazioni.

6 di 62 Domande

La farmacocinetica e':














La risposta corretta è la E
La farmacocinetica è lo studio dell'andamento temporale delle modificazioni cui un farmaco ed i suoi metaboliti vanno incontro all'interno dell'organismo, dopo l'assunzione attraverso qualunque via di somministrazione. Questa definizione copre tutti i processi che un farmaco subisce all'interno del corpo, includendo l'assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l'eliminazione. La farmacocinetica è fondamentale per comprendere come i farmaci vengano assorbiti, distribuiti, metabolizzati ed eliminati dall'organismo. Tali processi determinano la concentrazione del farmaco nei siti d'azione e influenzano l'efficacia e la sicurezza del trattamento. L'assorbimento riguarda l'entrata del farmaco in circolazione dopo somministrazione. La distribuzione descrive come il farmaco si disperde nei diversi tessuti. Il metabolismo, o biotrasformazione, è il processo con cui il farmaco viene modificato. Infine, l'eliminazione include i modi in cui il farmaco o i suoi metaboliti lasciano il corpo, tipicamente tramite urine o feci. Questi componenti sono essenziali per la progettazione e l'ottimizzazione dei regimi farmacologici, garantendo che i farmaci raggiungano il loro sito d'azione nel modo più efficace possibile, massimizzando l'efficacia terapeutica e minimizzando gli effetti collaterali.

7 di 62 Domande

Secondo Greenwood gli attributi distintivi di una professione sono:














La risposta corretta è la A
La corretta risposta alla domanda su cosa caratterizza una professione secondo Greenwood include: un corpo sistematico di teoria, autorità professionale, sanzione della comunità , codice regolativo etico, e cultura professionale. Questo insieme di elementi definisce la struttura e i valori che una professione incorpora, distinguendola da altre attività lavorative. La risposta è accurata poiché riflette la comprensione di Greenwood su cosa eleva un'attività al livello di professione. Un "corpo sistematico di teoria" implica una base di conoscenza ben sviluppata e formalizzata, essenziale per la formazione e l'avanzamento professionale. L'"autorità professionale" riferisce alla riconosciuta capacità di giudizio e competenza che i membri detengono. La "sanzione della comunità " indica l'accettazione e il supporto della società riguardo l'importanza e l'integrità della professione. Il "codice regolativo etico" sottolinea i principi moralmente vincolanti per cui i membri devono governare la loro condotta. Infine, la "cultura professionale" cattura le norme, i valori e le pratiche comuni che unificano i membri della professione. Questi attributi collettivamente costituiscono il fondamento su cui si basa e opera una professione, segnando la sua separazione e autonomia rispetto ad altri ambiti di lavoro, oltre a garantire la sua rilevanza e responsabilità nella società .

8 di 62 Domande

Se un infermiere NON rispetta le norme deontologiche e' punibile da:














La risposta corretta è la B
Un infermiere viene punito dal Collegio IPASVI quando non rispetta le norme deontologiche. Questo perché l’ IPASVI, o Ordine delle Professioni Infermieristiche, ha la responsabilità di vigilare sulla professione infermieristica, assicurando che i suoi membri aderiscano ai principi etici e professionali stabiliti. Il collegio opera per salvaguardare la salute pubblica, promuovere l’ eccellenza nell'assistenza infermieristica e garantire che gli infermieri mantengano comportamenti professionali ed eticamente appropriati. Violazioni delle norme deontologiche sono prese molto sul serio, dato che possono impattare direttamente la qualità dell'assistenza al paziente e l'integrità professionale. Il collegio ha quindi la facoltà di applicare sanzioni disciplinari ai suoi iscritti in caso di mancato rispetto delle norme professionali ed etiche, assicurando che gli standard di cura e condotta siano rispettati.

9 di 62 Domande

La Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie e' un organo:














La risposta corretta è la C
La Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie è un organo giurisdizionale. Questa commissione svolge funzioni giudiziarie, concentrando la sua attività sulle controversie in materia di esercizio delle professioni sanitarie. Esaminando casi specifici, fa rispettare le norme e regole professionali, garantendo la corretta pratica nel settore sanitario.

10 di 62 Domande

La documentazione infermieristica:














La risposta corretta è la E
La documentazione infermieristica ha valore di atto pubblico in senso lato poiché è compilata da individui designati a svolgere un servizio pubblico. Questa specificazione è importante poiché sottolinea il ruolo degli infermieri come personale incaricato dal settore pubblico, assegnando così un riconoscimento legale alla documentazione da essi prodotta. Questo status deriva dalla natura del loro lavoro, che implica responsabilità nel settore sanitario. Una documentazione accurata è essenziale per fornire una cura efficace e sicura. Questo tipo di documentazione funge da cronologia dettagliata delle cure prestate, decisioni prese, e dell'evoluzione clinica del paziente. Essa ha anche il compito di garantire la continuità delle cure tra i vari operatori sanitari, permettendo a ciascun professionista di accedere all'intero quadro clinico del paziente. Inoltre, stabilisce una base legale per la responsabilità professionale, poiché ogni intervento viene accuratamente registrato. Al di là del contesto clinico, la documentazione infermieristica assume anche un valore legale nell'eventualità di controversie, fungendo da prova delle cure prestate. La sua importanza va quindi oltre l'aspetto puramente clinico, estendendosi a quello legale e amministrativo, sottolineando il legame tra pratica infermieristica e obbligazioni legali.

11 di 62 Domande

Gli operatori delle professioni sanitarie dell'area delle scienze infermieristiche svolgono con autonomia professionale attivita' dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva:














La risposta corretta è la C
Gli operatori delle professioni sanitarie dell'area delle scienze infermieristiche operano con autonomia professionale nel contesto della prevenzione, cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate nelle norme istitutive del relativo profilo professionale, seguendo il codice deontologico e utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi. Questo approccio è fondamentale per un'efficace pratica infermieristica, mirando all'ottimizzazione dell'assistenza sanitaria attraverso la realizzazione di piani di cura personalizzati, che sono determinanti per promuovere la salute e il benessere dei pazienti. Infermieri e operatori del settore delle scienze infermieristiche si dedicano alla gestione olistica della salute dei pazienti, concentrandosi non solo sui sintomi o sulle malattie specifiche, ma valutando anche l'individuo nella sua totalità . Questa pratica include l'identificazione delle esigenze di salute del paziente, la priorizzazione degli interventi, la pianificazione e l'esecuzione degli stessi, e la valutazione dei risultati. Il lavoro dell'infermiere è guidato dalle norme istitutive del profilo professionale specifico e dal codice deontologico, che enfatizzano l'importanza della privacy, del rispetto e dell'imparzialità nei confronti dei pazienti, assicurando che l'assistenza sia a norma, personalizzata e eticamente responsabile. Lo scopo primario è quello di mantenere e restaurare la salute, prevenire le malattie e migliorare la qualità della vita. Ciò comprende una varietà di attività come la valutazione dei pazienti, la somministrazione di farmaci, l'assistenza nelle attività quotidiane, l'educazione alla salute e il sostegno psicologico. La pianificazione per obiettivi consente agli infermieri di stabilire piani d'azione specifici per affrontare le necessità sanitarie dei pazienti, promuovendo un miglioramento continuo della qualità dell'assistenza.

12 di 62 Domande

L'infermiere incorre nel reato di lesioni personali:














La risposta corretta è la B
L'infermiere incorre nel reato di lesioni personali quando le commette per negligenza o imprudenza. Questo perché agire con negligenza significa non osservare le norme cautelative richieste dello standard professionale, ignorerne le implicazioni può causare danni ai pazienti. Parmi di imprudenza riguarda azioni disattente o precipitose che, se condotte con la dovuta perizia, avrebbero potuto evitare il danno. La responsabilità professionale in ambito sanitario implica un alto standard di cura e attenzione. Comportamenti che si discostano da questi standard, mediante inosservanza o disattenzione verso le procedure e le pratiche consolidate, possono condurre a danni fisici nei confronti dei pazienti. Infatti, gli infermieri sono tenuti a seguire protocolli specifici per la sicurezza dei pazienti, la negligenza o imprudenza nel non rispettare tali protocolli può causare danni, a volte gravi, agendo al di fuori delle normative di sicurezza e delle aspettative professionali.

13 di 62 Domande

Il D.M. 739/94 all'art. 2 stabilisce che:














La risposta corretta è la E
L'art. 2 del D.M. 739/94 definisce l'assistenza infermieristica come preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, di natura tecnica, relazionale ed educativa. Questo evidenzia la multifacettata natura dell'assistenza infermieristica che non si limita solo alla cura fisica, ma comprende anche componenti educative per informare il paziente e relazionali per offrire supporto emotivo.

14 di 62 Domande

Il campo proprio di attivita' e responsabilita' dell'infermiere e' regolamentato dai contenuti del:














La risposta corretta è la C
Il campo proprio di attività e responsabilità dell'infermiere è regolamentato dal Profilo professionale, codice deontologico, ordinamento didattico di base e formazione post-base. Questa affermazione è corretta poiché tali documenti forniscono una guida completa e integrata riguardo i diritti, i doveri, le competenze e le responsabilità dell'infermiere, nonché il percorso formativo richiesto per esercitare la professione a pieno titolo. Il Profilo professionale descrive le competenze specifiche dell'infermiere, il Codice deontologico stabilisce i principi etici e moralità della professione infermieristica, l'Ordinamento didattico di base definisce le linee guida della formazione accademica iniziale, mentre la formazione post-base si riferisce alla formazione continua necessaria per mantenere e aggiornare le competenze professionali nel corso della carriera. Questi documenti sono essenziali per garantire la qualità delle cure infermieristiche, promuovendo al contempo la crescita professionale e l'adesione a standard etici elevati. Essi delineano un quadro chiaro per la pratica infermieristica, assicurando che ogni membro della professione sia adeguatamente preparato a rispondere alle esigenze sanitarie della popolazione in maniera competente ed etica.

15 di 62 Domande

Gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico:














La risposta corretta è la C
Gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico perseguono finalità di ricerca nel campo biomedico ed in quello dell'organizzazione e gestione dei Servizi Sanitari, offrendo anche prestazioni di ricovero e cura. Questa risposta è corretta poiché gli IRCCS rappresentano una componente essenziale del sistema sanitario nazionale per il loro impegno nella ricerca scientifica applicata alla salute e per l'offerta di cure altamente specializzate. Sono dedicati allo studio e al trattamento di patologie specifiche, promuovendo l'avanzamento della conoscenza scientifica, l'innovazione nelle pratiche di cura e l'ottimizzazione dell'organizzazione dei servizi sanitari. La loro attività di ricerca è strettamente connessa alla pratica clinica, permettendo così di trasferire rapidamente i risultati della ricerca sul campo direttamente a beneficio dei pazienti. Coniugano quindi l'eccellenza scientifica all'erogazione di servizi sanitari di alta specializzazione, fungendo da ponte tra mondo della ricerca e necessità cliniche, per un continuo miglioramento delle strategie di trattamento e per l'implementazione di nuove soluzioni diagnostiche e terapeutiche mirate.

16 di 62 Domande

Il D.L. 158/2012 (cd. Decreto Balduzzi), in riferimento all'assistenza primaria, ha introdotto:














La risposta corretta è la C
Il Decreto Legislativo 158/2012, meglio noto come Decreto Balduzzi, ha introdotto nel sistema di assistenza primaria la creazione di aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e unità complesse di cure primarie. L'introduzione di queste entità mira a migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria descentralizzando le cure primarie e rendendole più accessibili sul territorio. Le AFT e le unità di cure primarie sono concepite per integrare i servizi sanitari, coordinando le diverse figure professionali (come medici di famiglia, specialisti e altri operatori sanitari) e ottimizzando le risorse disponibili. Ciò è fondamentale per favorire una maggiore efficienza nell'erogazione delle cure e per rispondere in modo più efficace alle diverse esigenze di salute della popolazione. L'obiettivo è quello di realizzare una rete di servizi facilmente accessibile dagli utenti, che possa garantire interventi tempestivi e appropriati, con una gestione integrata dei percorsi assistenziali. Questo sistema aiuta inoltre a ridurre il carico di lavoro sugli ospedali, destinando a questi ultimi i casi più critici, mentre le situazioni meno gravi vengono gestite a livello locale dalle AFT e dalle unità di cure primarie, assicurando al contempo un livello uniforme di qualità dell'assistenza su tutto il territorio nazionale.

17 di 62 Domande

Secondo la L.24/2017 in materia di sicurezza delle cure e della persona, e di responsabilita' professionale degli esercenti le professioni sanitarie, colui il quale ritenga di essere stato leso nel proprio diritto alla sicurezza delle cure puo' farne segnalazione :














La risposta corretta è la A
La Legge 24/2017 stabilisce che in caso di sospetto danno alla sicurezza delle cure, la segnalazione può essere fatta al Difensore Civico. Questo meccanismo è introdotto per garantire la tutela dei diritti dei pazienti, offrendo loro un canale diretto per le loro preoccupazioni in ambito sanitario. La correttezza di questa disposizione trova fondamento nella legge stessa, la quale mira a rafforzare la sicurezza delle cure e a promuovere la cultura della sicurezza in campo sanitario. Il Difensore Civico agisce come mediatore tra il cittadino e le strutture sanitarie, fornendo un percorso privilegiato per la risoluzione dei conflitti. Questa figura è parte di un più ampio sistema di garanzie volto a proteggere i diritti dei pazienti, assicurando un monitoraggio costante sulla qualità dei servizi sanitari e intervenendo in caso di violazioni. Il concetto di sicurezza delle cure è intrinsecamente legato alla prevenzione degli eventi avversi e alla promozione di pratiche sanitarie che minimizzino i rischi per i pazienti. Essere in grado di segnalare in modo efficace e diretto eventuali mancanze è fondamentale per mantenere elevati standard di sicurezza e qualità nella sanità . Infine, questa disposizione legislativa esprime la volontà di privilegiare strumenti di dialogo e soluzione amichevole delle controversie, rispetto a vie legali più formali e impegnative, facilitando così la tutela dei diritti dei pazienti e contribuendo alla costruzione di un rapporto di fiducia tra cittadini e sistema sanitario.

18 di 62 Domande

Individuare le caratteristiche definenti nella seguente diagnosi infermieristica: "deglutizione compromessa correlata a compromissione neuromuscolare che si manifesta con il rifiuto del cibo".














La risposta corretta è la C
La caratteristica definente nella diagnosi infermieristica "deglutizione compromessa correlata a compromissione neuromuscolare che si manifesta con il rifiuto del cibo" è il rifiuto del cibo. Questo sintomo è cruciale poiché indica direttamente un possibile disturbo nel processo di deglutizione. La compromissione della deglutizione, soprattutto quando correlata a problemi neuromuscolari, può rendere il processo di ingerire cibo difficoltoso e scomodo, portando così al rifiuto del cibo come meccanismo di difesa per evitare dolore o altre sensazioni spiacevoli durante l'atto del mangiare. La disfagia, termine medico per la difficoltà nella deglutizione, può derivare da diverse alterazioni neuromuscolari che impattano la capacità di coordinare i muscoli necessari per ingoiare. Queste condizioni possono comprendere danni ai nervi, disfunzioni dei muscoli, o entrambi, che interferiscono con la normale capacità di iniziare e completare l'atto della deglutizione. La manifestazione del rifiuto del cibo è un sintomo chiaro che può indicare la presenza e la gravità di una compromissione della deglutizione, che necessita di attentiva valutazione e gestione da parte del personale sanitario per prevenire ulteriori complicanze, come la malnutrizione o l'aspirazione polmonare.

19 di 62 Domande

Un paziente ha in corso un'infusione con farmaci anticoagulanti; l'infermiere controlla periodicamente alcuni parametri anti-coagulativi ed osserva i segni di un eventuale sanguinamento. Si tratta di:














La risposta corretta è la C
Un paziente ha in corso un'infusione con farmaci anticoagulanti, e l'infermiere controlla periodicamente alcuni parametri anti-coagulativi ed osserva i segni di un eventuale sanguinamento, identificato come un problema collaborativo. Questo perché un problema collaborativo richiede sia l'expertise infermieristica sia quella medica per essere affrontato efficacemente; in questo caso, la gestione dei farmaci anticoagulanti e il monitoraggio dei parametri rientrano in questo schema, poiché richiedono conoscenze mediche per la prescrizione e specialistiche infermieristiche per il monitoraggio e l'identificazione di eventuali segni di allarme come sanguinamenti. La gestione dei farmaci anticoagulanti necessita un'attenta sorveglianza dei parametri emocoagulativi per evitare sia stati di coagulazione insufficiente che eccessiva, prevendo principalmente il rischio di sanguinamento come uno degli effetti collaterali più critici. Gli anticoagulanti, come il Warfarin o gli inibitori diretti del fattore Xa, offrono benefici terapeutici indispensabili nel prevenire la trombosi, ma senza un'adeguata monitorizzazione possono determinare gravi complicanze emorragiche. È pertanto essenziale un continuo monitoraggio, che comprenda tanto la valutazione laboratoristica quanto l'osservazione diretta del paziente per segni di emorragia, come la comparsa di ecchimosi, sanguinamenti delle mucose o ematuria, che necessitano di un intervento medico immediato per prevenire conseguenze più serie. La stretta collaborazione interprofessionale è dunque cruciale per equilibrare efficacemente i benefici della terapia anticoagulante con i suoi potenziali rischi.

20 di 62 Domande

L'incident reporting e':














La risposta corretta è la B
L'incident reporting è una raccolta di schede anonime di segnalazioni di eventi avversi. Questo strumento è cruciale per l'analisi degli incidenti nella sanità al fine di migliorare la sicurezza dei pazienti. Si basa sulla segnalazione volontaria e anonima da parte del personale sanitario, che consente di raccogliere dati sugli eventi avversi senza attribuire colpe. Questo processo aiuta nell'identificazione dei fattori contribuenti agli eventi avversi e nella definizione di strategie preventive. L'obiettivo è comprendere le circostanze e i processi che hanno condotto agli eventi avversi per poterli prevenire in futuro. La natura anonima e non punitiva di questo sistema incoraggia il personale a segnalare gli incidenti, contribuendo così al miglioramento della qualità delle cure e alla riduzione dei rischi per i pazienti.

21 di 62 Domande

La teoria delle comunicazione interpersonale infermiere/paziente e' stata sviluppata da:














La risposta corretta è la C
La teoria della comunicazione interpersonale infermiere/paziente è stata sviluppata da Hildegard Peplau. La corettezza di questa risposta si basa sull'innovativo contributo di Peplau alla scienza infermieristica e alla psichiatria, segnando un'epoca nel modo in cui gli infermieri si rapportano ai pazienti. Introdotta negli anni '50, la sua teoria enfatizza l'importanza della relazione tra infermiere e paziente, vedendola come fondamento del processo di cura. La teoria di Peplau poggia sull'idea che tramite una comunicazione efficace si possano identificare e soddisfare i bisogni del paziente, facilitando così la guarigione o la gestione della malattia. In particolare, individuò diversi ruoli assunti dall'infermiere nella relazione di cura (consigliere, guida, insegnante, ecc.), sottolineando l'importanza di ascolto, empatia e supporto psicologico. Di conseguenza, la relazione interpersonale diventa uno strumento terapeutico in sé , attraverso il quale l'infermiere contribuisce attivamente al benessere fisico, emotivo e sociale del paziente. La rilevanza di questa teoria è stata tale da influenzare profondamente le pratiche di cura e la formazione infermieristica, orientandole verso un modello di cura olistico e centrato sulla persona.

22 di 62 Domande

Il metaparadigma del nursing comprende quattro concetti:














La risposta corretta è la B
Il metaparadigma del nursing effettivamente comprende i quattro concetti di persona, ambiente, salute, e assistenza infermieristica. La ragione per cui questa è la risposta corretta risiede nella definizione stessa di metaparadigma del nursing che è orientato a garantire una cura olistica e comprensiva del paziente. Esso fornisce un quadro teorico che integra tutti gli aspetti legati alla professione infermieristica. Infatti, la "persona" si riferisce al paziente stesso, un essere umano unico con specifici bisogni di salute. L'"ambiente" comprende tutti i fattori esterni e interni che influenzano la salute, mentre con "salute" si intende lo stato di benessere o di malattia del paziente. Infine, l'"assistenza infermieristica" è l'insieme delle azioni che gli infermieri compiono per promuovere, mantenere o ripristinare la salute nei pazienti. Nonostante la diversità nelle applicazioni cliniche e nei contesti culturali, questi concetti formano la base della pratica infermieristica moderna. Il loro integrating fa sì che l'assistenza sia non solo focalizzata sulla malattia in sé ma anche sul miglioramento della qualità della vita del paziente e sulla promozione di una salute sostenibile nel corso della vita. Questo approccio sistemico alla cura del paziente è fondamentale per affrontare le complesse esigenze sanitarie nella società contemporanea.

23 di 62 Domande

Lydia Hall ha elaborato:














La risposta corretta è la E
Lydia Hall ha elaborato il modello Core-Care-Cure. Questo modello si concentra sulla cura del paziente attraverso tre aspetti fondamentali: il Core (il nucleo, corrispondente alla persona), il Care (la cura, dedicata agli aspetti assistenziali) e il Cure (la cura medica specifica per la malattia). Hall teorizza così un approccio olistico alla cura del paziente, che tenga conto della persona nella sua totalità .

24 di 62 Domande

Il sistema informativo della performance infermieristica (SIPI} e' elaborato a partire da:














La risposta corretta è la E
Il sistema informativo della performance infermieristica (SIPI) è elaborato a partire dal modello delle prestazioni di Cantarelli. Questo è fondamentale per comprendere le dinamiche e i criteri che regolano la valutazione delle prestazioni infermieristiche. Tuttavia, considerando la natura più gestionale e organizzativa della domanda e della risposta fornita, non risulta pertinente cercare una patologia specifica su fonti mediche come base di spiegazione. L'approccio è più inerente agli studi di management e organizzazione sanitaria, pertanto il focus dovrebbe essere sui criteri e le metodologie di valutazione delle prestazioni nel contesto infermieristico, come definito dal modello di Cantarelli. Il modello fornisce un quadro strutturato per analizzare e misurare l'efficacia, l'efficienza e la qualità del servizio infermieristico mediante indicatori specifici e parametri di valutazione, facendo leva su principi di gestione del personale e ottimizzazione delle risorse nel contesto sanitario.

25 di 62 Domande

L'indice di rotazione dei posti letto si calcola:














La risposta corretta è la C
L'indice di rotazione dei posti letto si calcola dividendo il numero dei pazienti per le giornate di degenza nel periodo considerato. Questo parametro misura l'efficienza nell'uso dei posti letto in un ospedale, indicando quante volte un posto letto viene utilizzato da pazienti diversi nel corso di un determinato periodo.

26 di 62 Domande

Per valutazione della qualita' assistenziale si intende:














La risposta corretta è la C
Per valutazione della qualità assistenziale si intende misurare lo scarto tra una situazione reale e uno standard di riferimento. Questo concetto riflette l'importanza di avere dei parametri ben definiti per valutare le performance nel settore assistenziale. Stabilire degli standard di riferimento permette di identificare dove e come migliorare l'assistenza fornita ai pazienti. In assenza di standard predefiniti, sarebbe problematico valutare in modo oggettivo la qualità dell'assistenza e identificare le aree che necessitano di miglioramenti. Questo approccio alla valutazione della qualità assistenziale enfatizza la necessità di confronti basati sui dati e su criteri predefiniti, facilitando quindi l'implementazione di azioni mirate al miglioramento continuo.

27 di 62 Domande

E' posto divieto per il datore di lavoro di:














La risposta corretta è la C
Il datore di lavoro non può sorvegliare con mezzi occulti il lavoro dei dipendenti. Questa prassi viola la privacy e la fiducia necessaria nel rapporto di lavoro, imponendo un controllo nascosto non consentito dalla normativa vigente sul lavoro e sui diritti delle persone.

28 di 62 Domande

Cosa si intende per sorveglianza sanitaria?














La risposta corretta è la B
La sorveglianza sanitaria si intende come un insieme di atti medici, finalizzati alla salute e sicurezza dei lavoratori. Questa definizione encompassa diverse procedure e controlli effettuati nel contesto lavorativo per preservare il benessere fisico e psichico dei dipendenti, assicurando che l'ambiente di lavoro non arrechi danni alla loro salute. La sorveglianza sanitaria include la valutazione dei rischi lavorativi, l'adeguamento dei posti di lavoro alle esigenze fisiche e psicologiche dei lavoratori, controlli periodici di salute e misure preventive contro malattie professionali o incidenti. È fondamentale per prevenire patologie legate all'ambiente di lavoro e garantire che ogni lavoratore possa svolgere le proprie mansioni in sicurezza e salute. La sua corretta applicazione aiuta a ridurre significativemente i rischi lavorativi ed è un diritto sancito dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro. La sorveglianza sanitaria svolge quindi un ruolo chiave nella prevenzione in ambito lavorativo, garantendo un monitoraggio continuo delle condizioni di salute dei lavoratori, la promozione della salute stessa e la prevenzione di malattie professionali o incidenti.

29 di 62 Domande

Il D.Lgs. 81/2008 si applica:














La risposta corretta è la E
Il D.Lgs. 81/2008 si applica a tutti i settori dell'attività pubblica e privata. Questa normativa è fondamentale per garantire sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. La sua ampiezza di applicazione assicura che tutte le forme di impiego, indipendentemente dal settore, ricevano attenzione e tutela sotto l'aspetto della prevenzione dei rischi professionali. L'obiettivo è quello di creare un ambiente lavorativo sicuro, prevenendo incidenti e malattie professionali grazie all'adozione di misure appropriate. Questa visione comprensiva è essenziale per affrontare le sfide legate alla sicurezza sul lavoro in maniera efficace, coprendo un ampio raggio di situazioni lavorative e settoriali.

30 di 62 Domande

Un lavoratore e' classificato in categoria A qualora:














La risposta corretta è la B
Un lavoratore è classificato in categoria A qualora sia suscettibile di ricevere in un anno solare una dose efficace superiore ai 6 mSv/anno. Questa classificazione si basa su specifici standard di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro, dove il rischio radiologico è presente. La ricezione di una dose effettiva di radiazioni superiore al limite di 6 mSv all'anno comporta un'esposizione notevole che necessita di misure protettive particolari e un monitoraggio stringente della salute dei lavoratori esposti. Questi limiti sono imposti per garantire la sicurezza e ridurre al minimo il rischio di danni provocati dalle radiazioni, quali effetti nocivi acuti o a lungo termine sull'organismo. La radioprotezione e la gestione del rischio radiologico nei luoghi di lavoro si basano sulla valutazione accurata dell'esposizione e sull'implementazione di adeguate strategie di mitigazione, al fine di proteggere i lavoratori e preservare la loro salute. La classificazione dei lavoratori in categorie a seconda dei livelli di esposizione aiuta a identificare chi necessita di una sorveglianza sanitaria speciale e di misure di prevenzione mirate.

31 di 62 Domande

Il diritto di accesso ai documenti amministrativi e' riconosciuto a:














La risposta corretta è la B
Il diritto di accesso ai documenti amministrativi è riconosciuto a chiunque vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti. Questo principio si basa sul concetto di trasparenza e partecipazione attiva dei cittadini alla vita amministrativa, assicurando così un controllo diffuso sull'operato delle pubbliche amministrazioni. In tal modo, si garantisce che gli individui possano avere accesso alle informazioni necessarie per la tutela dei propri interessi legittimi, consentendo un'esercizio più diretto e consapevole dei diritti civili. Questo meccanismo di controllo e partecipazione rappresenta un pilastro fondamentale di un sistema democratico, dove l'accesso alle informazioni pubbliche si configura come uno strumento essenziale per la trasparenza e l'efficacia dell'azione amministrativa. Il diritto di accesso stimola inoltre le amministrazioni a operare con maggiore responsabilità , essendo consapevoli che le loro decisioni e documentazioni possono essere oggetto di scrutinio pubblico.

32 di 62 Domande

I soggetti obbligati a consentire l'accesso ai documenti amministrativi sono:














La risposta corretta è la B
I soggetti obbligati a consentire l'accesso ai documenti amministrativi includono le pubbliche amministrazioni, le aziende speciali, il gestore di pubblici servizi, l'autorità di garanzia e di vigilanza, e l'amministrazione comunitaria. Questo garantire la trasparenza e l'accountability nella gestione della cosa pubblica, consentendo ai cittadini di accedere a informazioni cruciali per il controllo e la partecipazione democratica nella vita pubblica.

33 di 62 Domande

Quale dei seguenti binomi completa correttamente la frase riportata nell'art.4 del Codice Deontologico del 2009?














La risposta corretta è la C
La frase riportata nell'art.4 del Codice Deontologico del 2009 viene completata correttamente dal binomio "Equità e giustizia". Questo principio guida il comportamento dei professionisti nel rispetto della distribuzione imparziale delle risorse sanitarie, assicurando accesso e trattamenti equi a tutti i pazienti. L'equità e la giustizia in campo medico riguardano l'impegno a trattare tutti i pazienti con lo stesso grado di cura e impegno, indipendentemente da fattori esterni quali status sociale, capacità finanziaria o qualsiasi altra condizione personale. È essenziale per mantenere la fiducia nella professione medica e assicurare che le cure sanitarie siano accessibili e giuste per tutti, sottolineando l'importanza dell'impegno etico dei professionisti verso la società .

34 di 62 Domande

Le norme riportate nel Codice Deontologico del 2009 sono:














La risposta corretta è la A
Le norme del Codice Deontologico del 2009 sono vincolanti. Questo significa che ogni professionista iscritto all'albo è obbligato a seguirle, poiché rappresentano gli standard etici e professionali minimi accettati dalla comunità . La loro violazione può portare a sanzioni disciplinari.

35 di 62 Domande

In quale articolo del Codice Deontologico del 2009 si parla di rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo?














La risposta corretta è la B
L'articolo 5 del Codice Deontologico del 2009 sottolinea il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo. Questo è cruciale in ambito medico poiché garantisce l'integrità , la dignità e la riservatezza del paziente, permettendo una pratica medica fondata su valori umani e etici indispensabili. La salute è considerata un diritto fondamentale dell'individuo, e il rispetto di questo principio è essenziale per la pratica medica. Ogni trattamento deve essere svolto garantendo al paziente considerazione, rispetto e dignità , indipendentemente dalle circostanze personali, sociali, economiche, etniche o religiose. Questo articolo del codice richiama i medici alla loro responsabilità di mantenere una condotta professionale che rispetti i principi di uguaglianza, giustizia e beneficenza, riconoscendo la fiducia riposta in loro dalla società e dagli individui. Il rispetto dei diritti umani in medicina si traduce nella protezione della privacy del paziente, nel consenso informato, nell'accesso equo alle cure e nella tutela della vulnerabilità , promuovendo una salute accessibile e di qualità per tutti.

36 di 62 Domande

In quale articolo del Codice Deontologico del 2009 si parla di formazione permanente?














La risposta corretta è la B
L'articolo 11 del Codice Deontologico del 2009 tratta della formazione permanente. La responsabilità della formazione professionale continua è fondamentale nella pratica medica poiché garantisce che i professionisti mantengano e aggiornino le conoscenze e le competenze necessarie a fornire servizi di alta qualità agli utenti. La formazione permanente è considerata come un impegno etico e professionale che si rinnova nel tempo, seguendo l'evoluzione della scienza e delle tecnologie mediche. Questo principio riflette l'importanza fondamentale dell'apprendimento continuo nel mantenere gli standard clinici e nella promozione della sicurezza dei pazienti, assicurando che i medici siano sempre aggiornati sulle ultime ricerche, sulle migliori prassi e sulle innovazioni nel campo della salute. Infatti, instillare la cultura della formazione continua è essenziale per potenziare le capacità diagnostiche e terapeutiche dei professionisti, promuovendo una pratica medica che sia moralmente responsabile, scientificamente fondata e orientata al benessere del paziente.

37 di 62 Domande

Quale dei seguenti articoli punisce l'esercizio abusivo della professione?














La risposta corretta è la D
L'articolo 348 del Codice Penale punisce l'esercizio abusivo della professione. La correttezza di questa affermazione sorge dal fatto che l'esercizio abusivo della professione è un reato che mira a tutelare la pubblica incolumità contro chi esercita senza la necessaria qualifica una professione che implica una specifica abilitazione (come medico, ingegnere, avvocato, ecc.). Pertanto, l'art. 348 del Codice Penale sanziona chiunque si attribuisce titoli o professionalità non propri, mettendo a rischio, con il suo agire, la fiducia che il pubblico ripone nelle professioni regolamentate. Questo articolo mira a prevenire eventuali danni che possono emergere dall'affidamento a soggetti non qualificati. Esso sottolinea l'importanza di possedere un'adeguata qualificazione professionale riconosciuta per l'esercizio di certe professioni, evidenziando la severità della legge nel punire comportamenti in grado di lederne l'affidabilità e l'integrità .

38 di 62 Domande

La destituzione e' una norma che comporta:














La risposta corretta è la B
La destituzione comporta la cessazione del rapporto di impiego. Questo significa che il soggetto interessato perde il suo lavoro, senza possibilità di reintegro, in seguito a una decisione formale adottata dall'ente o dall'azienda di appartenenza, generalmente a causa di gravi violazioni o inadempimenti.

39 di 62 Domande

Che cosa si intende per responsabilita' disciplinare?














La risposta corretta è la E
La responsabilità disciplinare si riferisce alla responsabilità che un individuo ha in caso di violazione di un regolamento di disciplina. Questa definizione dà una corretta indicazione su come la condotta di un soggetto possa influenzare il suo status all'interno di una specifica organizzazione o comunità , qualora agisca in maniera contraria alle norme stabilite. La responsabilità disciplinare è legata essenzialmente a principi di autoregolamentazione interna agli enti o alle organizzazioni, che definiscono cosa sia considerato un comportamento adeguato o inadeguato. Differisce dalla responsabilità penale, che riguarda le violazioni che hanno un impatto sulla società nel suo complesso, e dalla responsabilità civile, che si riferisce ai danni arrecati a terzi. Una violazione disciplinare, quindi, non necessariamente comporta una violazione delle leggi statali o federali, ma può limitarsi alle regole interne di una particolare realtà , come un luogo di lavoro, un istituto scolastico o un'associazione. In questi contesti, esistono spesso codici di condotta o manuali disciplinari che delineano quali comportamenti sono accettati e quali sanzioni sono previste in caso di violazione. L'importanza di mantenere un comportamento conforme alle regole disciplinari è fondamentale per la coesione, la funzionalità e l'integrità di un'organizzazione. Infrazioni a tali regole possono portare a sanzioni che variano dalla semplice ammonizione fino alla sospensione o all'espulsione dall'ente o dall'organizzazione. In sintesi, la responsabilità disciplinare sottolinea l'importanza del rispetto delle norme interne di un'organizzazione per garantire un ambiente rispettoso e professionale, evidenziando la connessione diretta tra la condotta individuale e le aspettative collettive.

40 di 62 Domande

Qual e' tra le seguenti, la fonte disciplinare degli obblighi del personale dipendente del SSN?














La risposta corretta è la D
La fonte disciplinare degli obblighi del personale dipendente del SSN è la contrattazione collettiva. Questo significa che i diritti e doveri dei lavoratori sono definiti attraverso un accordo negoziato tra le rappresentanze sindacali e i datori di lavoro pubblici, anziché essere stabiliti direttamente da norme di legge uniche o specifiche approvate dal parlamento. La contrattazione collettiva è un meccanismo in cui le condizioni lavorative, compresi gli obblighi, vengono definiti collettivamente, permettendo la personalizzazione delle norme in funzione delle specificità del settore sanitario pubblico.

41 di 62 Domande

In riferimento all'impiego ed alla gestione dei materassi antidecubito dinamici, quali delle seguenti metodiche e' stata riconosciuta valida dalla ricerca?














La risposta corretta è la C
La ricerca ha riconosciuto come valida l'impiegazione di un solo capo di biancheria tra il paziente e il materasso antidecubito dinamico. Questo metodo contribuisce a massimizzare l'efficacia del materasso antidecubito attraverso una migliore distribuzione della pressione e un adeguato supporto al paziente prevenendo così le lesioni da pressione. Le lesioni da pressione, comunemente note come ulcere da decubito, sono risultato della pressione prolungata sulla pelle che riduce significativamente la circolazione sanguigna nei tessuti, causando danni e necrosi. Queste condizioni si verificano più frequentemente in individui con mobilità limitata, come pazienti allettati o in sedia a rotelle. Il materasso antidecubito dinamico è una soluzione progettata per ridistribuire periodicamente la pressione su diverse parti del corpo, alternando punti di contatto e mitigando il rischio di ulcere da decubito. Inserire più strati tra il paziente e il materasso o materiali non adeguati può alterare la funzionalità del materasso, diminuendo l'efficacia della ridistribuzione della pressione e aumentando il rischio di sviluppare lesioni da pressione. Pertanto, mantenere un solo strato di biancheria consente al sistema di funzionare correttamente, massimizzando l’ effetto di prevenzione delle lesioni da decubito. Questo approccio riduce al minimo le possibilità di frizione e di taglio della pelle, contribuendo a prevenire ulteriori complicazioni nei pazienti a rischio di sviluppare ulcere da pressione.

42 di 62 Domande

Se un infermiere riporta in cartella infermieristica un valore calcolato con l'utilizzo della Scala ASEPSIS, significa che ha effettuato una valutazione:














La risposta corretta è la E
L'infermiere, utilizzando la Scala ASEPSIS, ha valutato il processo di guarigione di una ferita chirurgica. La Scala ASEPSIS è uno strumento specifico progettato per valutare la guarigione di ferite post-operatorie, monitorando l'insorgenza di eventuali infezioni. Questa metodologia consente ai professionisti sanitari di quantificare differenti aspetti della guarigione e dell'infiammazione, incoraggiando un approccio sistematico alla gestione delle ferite chirurgiche. La correttezza della risposta si comprende approfondendo la natura delle ferite chirurgiche e dei loro processi di guarigione. Il processo di guarigione è complesso e può essere influenzato da molti fattori, inclusi quelli relativi alla tecnica chirurgica, alle condizioni del paziente e alla presenza di patologie preesistenti. Infatti, una corretta valutazione di questo processo è fondamentale per prevenire infezioni e promuovere una guarigione ottimale. La Scala ASEPSIS, quindi, fornisce ai clinici una metodologia basata su parametri precisamente definiti per valutare l'efficacia delle cure post-operatorie, la presenza di segni di infiammazione, secrezione, e altre variabili cliniche chiave che possono indicare deviazioni dal normale processo di guarigione. Attraverso questa valutazione, è possibile intervenire tempestivamente per ottimizzare gli esiti clinici, riducendo il rischio di complicanze. Questo strumento rappresenta quindi un metodo affidabile e sistemico per assistere i professionisti nella gestione delle cure post-operatorie, enfatizzando l'importanza di un monitoraggio attentivo e di interventi mirati per assicurare una guarigione efficace ed efficiente delle ferite chirurgiche.

43 di 62 Domande

Quale delle seguenti affermazioni e' falsa?














La risposta corretta è la C
La risposta corretta è "Il lavoro cardiaco in un paziente allettato tende a diminuire per il riposo indotto dalla posizione, aumentando la tolleranza all'attività ". Questa affermazione è falsa perché il riposo prolungato a letto, come quello sperimentato da pazienti allettati, può portare a diverse complicazioni, invece di diminuire il lavoro cardiaco. Infatti, rimanere a lungo in posizione supina o seduta senza movimento significativo tende ad aumentare il rischio di sviluppare complicazioni cardiovascolari, tra cui deep vein thrombosis (DVT), e può peggiorare la funzione cardiopulmonare. Il movimento e l’ attività fisica, anche moderata, sono essenziali per mantenere in salute il sistema cardiovascolare, prevenendo al contempo la stagnazione venosa e migliorando la perfusione e l'ossigenazione dei tessuti. Pertanto, il concetto che il lavoro cardiaco diminuisca semplicemente per il fatto di essere allettati e che questo induca una maggiore tolleranza all'attività è un malinteso delle dinamiche cardiache e della fisiologia, dato che la mancanza di attività può in realtà ridurre la capacità di esercizio e la tolleranza agli sforzi fisici.

44 di 62 Domande

Quale tra le seguenti opzioni definisce correttamente l'utilita' del test di Amsler?














La risposta corretta è la A
Le metamorfopsie sono correttamente individuate dal test di Amsler. Queste sono deformazioni visive in cui le linee rette appaiono ondeggianti o distorte, indice comune di problemi retinici, come la maculopatia, in particolare la degenerazione maculare legata all'età (AMD). La scheda di Amsler permette ai pazienti di rilevare precocemente queste anomalie visive. La patologia, che può essere trovata in dettaglio nell'indagine delle patologie retiniche, sottolinea come le distorsioni visive, incluse le metamorfopsie, siano spesso segnali di alterazioni della retina, in particolare della regione maculare. Infatti, le patologie maculari implicano cambiamenti nella percezione visiva che possono portare a vedere linee dritte come curve o deformate. Questo è uno degli aspetti chiave nella diagnosi precoce di condizioni che altrimenti potrebbero portare a una perdita della vista significativa se non trattate tempestivamente. La facilità d'uso e l'accessibilità del test di Amsler lo rendono uno strumento molto utile per il monitoraggio a domicilio e la rilevazione precoce di questi cambiamenti visivi, fondamentale per un intervento tempestivo.

45 di 62 Domande

Le polmoniti "community-acquired" sono quelle:














La risposta corretta è la E
Le polmoniti "community-acquired" sono polmoniti acquisite al di fuori dell'ospedale, nella vita di tutti i giorni. Questa classificazione è corretta perché identifica quei casi di polmonite che si sviluppano in individui non ricoverati in strutture sanitarie. La polmonite acquisita in comunità (CAP) si manifesta nel soggetto che non è stato recentemente ricoverato in un ospedale o in un'altra struttura di cura a lungo termine. Normalmente, è causata da agenti patogeni che sono comunemente presenti nell'ambiente esterno ospedaliero. CAP può variare in gravità da forme lievi, trattabili a domicilio, a casi più severi che richiedono ricovero ospedaliero. Tra gli agenti causali più comuni vi sono lo Streptococcus pneumoniae, seguito da altri microrganismi come Haemophilus influenzae e virus respiratori. La gestione di CAP necessita di una valutazione accurata della gravità , il ricorso a terapie antibatteriche appropriate e, se necessario, il ricovero in ospedale. Questo tipo di polmonite rappresenta una significativa causa di morbilità e mortalità in tutto il mondo, enfatizzando l'importanza della prevenzione attraverso la vaccinazione e delle misure igienico-sanitarie per minimizzarne la trasmissione.

46 di 62 Domande

Si definiscono infezioni nosocomiali quelle che si manifestano:














La risposta corretta è la A
Le infezioni nosocomiali sono quelle che si manifestano dopo almeno 72 ore dal ricovero. Questa classificazione si basa sul tempo necessario perché un'infezione, contratta all'interno di un ambiente ospedaliero, diventi evidente dopo l'esposizione. Infatti, le infezioni legate al contesto ospedaliero, comunemente note come infezioni ospedaliere o nosocomiali, emergono come complicazioni non presenti al momento del ricovero. Queste infezioni sono particolarmente preoccupanti per la salute pubblica per via della loro resistenza agli antibiotici e della loro capacità di diffusione negli ambienti sanitari. Solitamente, richiedono un periodo di incubazione che permette ai patogeni di moltiplicarsi e superare le difese immunitarie dell'ospite prima di manifestarsi clinicamente. Il periodo standard di 72 ore è usato come indicatore temporale per distinguere se l'infezione è stata acquisita all'interno dell'ospedale piuttosto che all'esterno, prima del ricovero, dato che molti agenti patogeni hanno un tempo di incubazione che rientra entro questo lasso di tempo. Le infezioni ospedaliere possono includere varie tipologie, da quelle del tratto respiratorio a infezioni del sito chirurgico, e sono causate principalmente da batteri come stafilococchi, enterococchi, e batteri Gram-negativi, spesso multi-resistenti agli antibiotici. Questo fenomeno implica notevoli sfide nella gestione ospedaliera, enfatizzando l'importanza delle pratiche di controllo delle infezioni per prevenirne la diffusione.

47 di 62 Domande

Erogando ad un paziente 4-5 litri/min di ossigeno attraverso una maschera facciale semplice, la percentuale di ossigeno che viene somministrata e':














La risposta corretta è la D
La somministrazione di 4-5 litri/min di ossigenoterapia attraverso una maschera facciale semplice fornisce approssimativamente una concentrazione di ossigeno del 37-41%. Questo livello di somministrazione è corretto perché l'ossigenoterapia fornisce l'ossigeno supplementare necessario per migliorare la quantità di ossigeno accessibile all'apparato respiratorio, così da prevenire e trattare l'ipossia. Le maschere facciali semplici sono dispositivi utilizzati per somministrare concentrazioni di ossigeno più elevate rispetto a quella presente nell'aria ambiente, che è circa del 21%. Queste maschere permettono di aumentare la concentrazione di ossigeno inspirata attraverso la diluizione dell'ossigeno fornito dalla fonte con l'aria ambientale che entra attraverso gli appositi fori laterali della maschera durante l'inspirazione. La capacità della maschera di fornire concentrazioni precise di ossigeno è influenzata dal flusso dell'ossigeno somministrato e dalla frequenza respiratoria del paziente. Quando si impostano 4-5 litri al minuto su una maschera facciale semplice, la concentrazione di ossigeno nella miscela inalata dal paziente si aggira suddetti valori percentuali, essenziali per correggere lievi a moderate ipossie senza raggiungere concentrazioni che potrebbero risultare dannose o eccessive. Questo range di somministrazione consente di mantenere l'efficienza terapeutica equilibrata tra il necessario apporto di ossigeno e la sicurezza del paziente, evitando il rischio di iperoxia, che può avere complicazioni soprattutto in presenza di condizioni cliniche particolari.

48 di 62 Domande

Il medico prescrive la somministrazione di 100 mg di farmaco sedativo. L'infermiere ha a disposizione la soluzione in concentrazione al 2%. Quanti millilitri deve somministrare l'infermiere?














La risposta corretta è la B
L'infermiere deve somministrare 5 ml di soluzione al 2% per ottenere una dose di 100 mg di farmaco sedativo. Per comprendere perché questa è la risposta corretta, è importante sapere che la concentrazione al 2% indica che in ogni 100 ml di soluzione ci sono 2 grammi (2000 mg) del farmaco. Di conseguenza, per ottenere 100 mg del medesimo, si necessita di una frazione del totale disponibile in 100 ml. Calcolando la proporzione (2000 mg corrispondono a 100 ml, quindi 100 mg corrisponderanno a X ml), si trova che X = (100 ml * 100 mg) / 2000 mg = 5 ml. La soluzione corretta a questa specifica esigenza di dosaggio dimostra l'importanza della conoscenza delle basi matematiche e della farmacologia per la corretta somministrazione dei farmaci, garantendo sicurezza e efficacia nel trattamento prescritto. Le competenze in tale calcolo sono essenziali per il personale infermieristico al fine di evitare errori di dosaggio che potrebbero avere conseguenze negative sulla salute del paziente.

49 di 62 Domande

L'Unita' Internazionale e' la :














La risposta corretta è la E
L'Unità Internazionale è la centesima parte di 1 ml. Questa definizione è importante in campo medico e farmacologico per garantire un dosaggio preciso e standardizzato dei farmaci. Nonostante queste indicazioni, non è stato possibile trovare una patologia specifica associata a questo concetto sul sito indicato, in quanto l'Unità Internazionale (UI) è più un termine usato per misurare la potenza o l'attività di sostanze come vitamine, enzimi, e altri farmaci piuttosto che una patologia. La standardizzazione delle unità di misura come l'UI è fondamentale in sanità , per evitare errori di dosaggio e assicurare trattamenti efficaci e sicuri a livello globale.

50 di 62 Domande

Quale manovra va evitata nella somministrazione di eparina a basso peso molecolare (EBPM) per via sottocutanea?














La risposta corretta è la B
La somministrazione di eparina a basso peso molecolare (EBPM) per via sottocutanea richiede che vengano evitate tutte le manovre descritte nelle altre risposte. L'eparina a basso peso molecolare è un anticoagulante utilizzato per prevenire e trattare la trombosi venosa profonda, l'embolia polmonare, e nelle persone ad alto rischio di sviluppare complicanze trombotiche. Infatti, la gestione appropriata nella somministrazione sottocutanea di EBPM è cruciale per assicurare l'efficacia e minimizzare il rischio di complicanze, come gli ematomi nel sito di iniezione. È generalmente convenuto nell'ambito clinico che nelle iniezioni sottocutanee di EBPM non debbano essere eliminate le bolle d'aria dalle siringhe preriempite, perché la presenza di una piccola bolla d'aria può assicurare la completa somministrazione del farmaco. L'utilizzo della sede deltoidea è considerato inappropriato per le iniezioni sottocutanee di EBPM, dato che queste dovrebbero essere preferibilmente somministrate in siti dove lo strato adiposo è più consistente, come l'addome o i fianchi, per ridurre il rischio di lesioni ai tessuti più profondi o di somministrazione intramuscolare accidentale. La Manovra di Lesser, che implica una mobilizzazione delle masse muscolari, non rientra nelle procedure standardizzate per la somministrazione di EBPM e potrebbe interferire con l'assorbimento o causare dolore e disagio. Seguire le linee guida per la somministrazione corretta è essenziale per ottimizzare i benefici terapeutici dell'EBPM e ridurre al minimo le complicanze.

51 di 62 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


52 di 62 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

53 di 62 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


54 di 62 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


55 di 62 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 62 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 62 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 62 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 62 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 62 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


62 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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