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1 di 64 Domande

Sapendo che 1 g. di glucosio fornisce 4 calorie, quante calorie si somministrano con 500 ml di soluzione glucosata al 5%?














La risposta corretta è la A
La somministrazione di 500 ml di soluzione glucosata al 5% fornisce 100 calorie. Questa risposta si basa sulla conversione che 1 grammo di glucosio fornisce 4 calorie, essendo il 5% di 500 ml equivalente a 25 grammi di glucosio (5% di 500 ml = 25 grammi), quindi 25 grammi per 4 calorie al grammo uguale a 100 calorie totali. Questo rientra in contesti di terapie nutrizionali dove il monitoraggio dell'apporto calorico è essenziale. Le soluzioni glucosate sono usate frequentemente in ambito medico per fornire energia rapidamente disponibile all'organismo, per correggere ipoglicemie, o come veicolo per la somministrazione di farmaci. La corretta gestione degli apporti calorici è cruciale in molte condizioni cliniche, dove un equilibrio energetico appropriato può influenzare significativamente la prognosi e il recupero del paziente. Questa specifica menzione del valore calorico del glucosio evidenzia l'importanza della chimica e della matematica nelle applicazioni cliniche, dimostrando come le conoscenze di base intervengano nella cura e nella gestione della salute.

2 di 64 Domande

Il termine "tolleranza" in farmacologia indica:














La risposta corretta è la B
Il termine "tolleranza" in farmacologia indica la diminuzione degli effetti terapeutici di un farmaco, assunto a dose fissa, che si osserva al protrarsi del periodo di somminizzazione. Questo fenomeno si verifica quando il corpo si "abitua" al farmaco con l'uso prolungato, richiedendo dosi maggiori per ottenere lo stesso effetto terapeutico iniziale. La tolleranza può manifestarsi in vari modi e interessare diversi meccanismi d'azione farmacologici. Ad esempio, nel caso degli oppioidi, l'esposizione ripetuta può portare a una riduzione della risposta effettiva al dolore, costringendo il paziente a incrementare la dose per mantenere l'efficacia del trattamento. Questa situazione si spiega attraverso l'adattamento del corpo alla presenza costante del farmaco, con meccanismi che possono includere l'aumento del metabolismo del farmaco (tolleranza metabolica), l'alterazione dei recettori cellulari (tolleranza cellulare o farmacodinamica), o l'adattamento neurale a livello del sistema nervoso centrale. Questi processi riflettono la complessa interazione tra la farmacologia del farmaco e la fisiologia del paziente, rendendo la gestione della tolleranza una sfida clinica significativa.

3 di 64 Domande

Cosa si intende per immunofarmacologia?














La risposta corretta è la C
Immunofarmacologia si definisce come lo studio del possibile impiego di farmaci in grado di modulare la risposta immunitaria. Questo campo esamina come sostanze chimiche esterne possono alterare il funzionamento del sistema immunitario, mirando a migliorare la sua risposta contro malattie, ridurre reazioni immunitarie indesiderate, come quelle allergiche o autoimmuni, o modulare la risposta in caso di trapianti per evitare il rigetto. La correttezza di questa definizione si appoggia sull'obiettivo principale dell'immunofarmacologia: intervenire sul complesso e delicato sistema immunitario attraverso farmaci specifici. Questi possono essere progettati per sopprimere o potenziare la risposta immunitaria a seconda delle necessità cliniche. Ad esempio, in condizioni di autoimmunità , il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti sani dell'organismo; in questi casi, l'immunofarmacologia può offrire soluzioni per attenuare tale risposta autoimmunitaria. Allo stesso modo, nel contesto dei trapianti, l'impiego di immunosoppressori mira a prevenire il rigetto dell'organo trapiantato modulando la risposta immunitaria dell'ospite. In sintesi, l'immunofarmacologia si concentra sullo sviluppo di trattamenti che possano influenzare la risposta immunitaria umana in modo mirato, che sia l'aumento della sua efficacia contro patogeni e tumori, o la diminuzione dell'attività immunitaria in scenari di autoimmunità o rigetto di trapianto.

4 di 64 Domande

Quale dei seguenti farmaci espleta la sua attivita' sia sulle venule sia sulle arteriole?














La risposta corretta è la B
Il Sodio nitroprussiato espleta la sua azione sia sulle venule che sulle arteriole riducendo la pressione arteriosa. La sua efficacia risiede nella sua abilità di liberare ossido nitrico, un potente vasodilatatore. L'ossido nitrico rilassa la muscolatura liscia dei vasi, provocando un effetto vasodilatatore sia sul sistema venoso che su quello arterioso. Questo porta a una diminuzione della resistenza vascolare totale e del ritorno venoso al cuore, con conseguente abbassamento della pressione arteriosa. Questo meccanismo d'azione lo rende particolarmente efficace nel trattamento delle emergenze ipertensive, dove un rapido abbassamento della pressione arteriosa può essere cruciale. Inoltre, essendo un farmaco che agisce rapidamente, può essere facilmente controllato tramite infusione intravenosa, adattandosi alle necessità cliniche del paziente in tempo reale. La sua doppia azione sulle componenti del sistema circolatorio permette di ottenere un equilibrio nel ridurre efficacemente la pressione senza causare i rischi associati a una vasodilatazione unilaterale, come ipotensione eccessiva o riflessi di compensazione non desiderati.

5 di 64 Domande

Secondo la L.24/2017 in materia di sicurezza delle cure e della persona, e di responsabilita' professionale degli esercenti le professioni sanitarie, la copertura assicurativa per la responsabilita' civile verso i terzi ed i prestatori d'opera:














La risposta corretta è la C
La copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e prestatori d'opera, secondo la Legge 24/2017, è obbligatoria sia per tutte le strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private che per i professionisti sanitari che operano al di fuori o all'interno di tali strutture in regime libero-professionale. Questa normativa incorpora un approccio olistico e comprensivo per garantire la sicurezza delle cure e la protezione sia dei pazienti sia dei professionisti sanitari. La copertura assicurativa è fondamentale per affrontare le questioni legate alla responsabilità professionale, fornendo una rete di sicurezza per qualunque incidente che possa accadere durante l'esercizio delle attività sanitarie. Agevolando così una pratica medica più sicura e protetta, questa regolamentazione rispecchia l'intenzione di promuovere un ambiente di cura che protegga gli interessi di tutti gli attori coinvolti. La Legge 24/2017, con la sua enfasi sulla copertura assicurativa obbligatoria a tutto campo, mira a ridurre le incertezze legali e a rafforzare la fiducia tra pazienti e professionisti sanitari.

6 di 64 Domande

Il diritto soggettivo e':














La risposta corretta è la E
Il diritto soggettivo è il potere di agire per il soddisfacimento di un proprio interesse riconosciuto e tutelato dall'ordinamento giuridico. Questa definizione sottolinea il riconoscimento e la protezione di un interesse individuale all'interno del quadro giuridico statuale, enfatizzando la capacità legale di un soggetto di agire in difesa dei suoi diritti. La precisione di questa risposta risiede nella sua capacità di sintetizzare la natura autonoma del diritto soggettivo, ovvero la prerogativa individuale che deriva direttamente dall’ ordinamento giuridico, rispecchiando così l'essenza dei diritti soggettivi come individuati e protetti dal diritto. Questa concezione si inserisce nella cornice della teoria generale del diritto, distinguendo il diritto soggettivo dalle mere facoltà o interessi non ugualmente sanciti e tutelati da norme giuridiche. La relevanza e la correttezza della risposta si appoggiano all'interpretazione consolidata dei principi giuridici che identificano nel diritto soggettivo un elemento cardine della sfera legale individuale, essenziale per la comprensione e l'applicazione del diritto nelle società moderne.

7 di 64 Domande

La Croce Rossa Italiana e':














La risposta corretta è la A
La Croce Rossa Italiana è una persona giuridica privata. Questa classificazione la distingue nettamente da altre forme giuridiche di organizzazione, come gli organi del Ministero della Salute o le associazioni di volontariato, indicando che possiede una sua autonomia, seppur svolgendo funzioni di pubblico interesse in ambito sanitario e nel soccorso. Essendo una persona giuridica privata, la Croce Rossa Italiana gestisce le proprie operazioni in base ai principi interni e alle normative che regolano le attività delle organizzazioni non statali, seguendo al contempo gli accordi e le direttive internazionali legate al movimento della Croce Rossa. Questo status le permette di operare efficacemente nel suo campo, avvalendosi della collaborazione di volontari e professionisti, per fornire assistenza e supporto nelle situazioni di emergenza, supporto sanitario, e iniziative di prevenzione malattie e promozione della salute pubblica, sempre nel rispetto dei principi umanitari universali che caratterizzano l'azione della Croce Rossa a livello globale.

8 di 64 Domande

Quali sono le funzioni del Collegio di Direzione di una ASL?














La risposta corretta è la C
Il Collegio di Direzione di una ASL ha il compito di coadiuvare il Direttore Generale per il governo delle attività cliniche. Questo significa che il Collegio di Direzione supporta il Direttore Generale nella gestione e nell'indirizzo delle politiche sanitarie legate all'assistenza e alla cura del paziente all'interno della loro specifica area geografica di competenza. Questa definizione è coerente con la necessità di una guida esperta per assicurare che le attività cliniche siano condotte secondo gli standard più elevati e in linea con le direttive strategiche dell'ente. Attraverso questo sostegno, il Collegio di Direzione contribuisce a migliorare l'efficienza dei servizi forniti, garantendo che le risorse siano allocate in modo ottimale e che le pratiche cliniche adottate siano all'avanguardia. La risposta è supportata dalla comprensione generale che la governance nell'ambito della salute richiede una supervisione clinica attenta e un'organizzazione che promuova la qualità e l'efficacia dell'assistenza sanitaria. Inoltre, l'approccio collaborativo tra il Collegio di Direzione e il Direttore Generale facilita un ambiente di lavoro incentrato sulla condivisione di conoscenze e competenze, essenziale per rispondere efficacemente alle esigenze sanitarie della popolazione servita.

9 di 64 Domande

Quali sono i principi su cui si basa il Servizio Sanitario Nazionale, formulati nell'art. 1 della L. 833/78 (e richiamati nell'art.1 del D. Lgs.229/99):














La risposta corretta è la B
I principi su cui si basa il Servizio Sanitario Nazionale, come formulati nell'art. 1 della L. 833/78 e richiamati nell'art. 1 del D. Lgs. 229/99, sono uguaglianza, universalità , globalità , volontarietà . Questi principi rappresentano la fondamenta della politica sanitaria italiana, mirando a garantire a tutti i cittadini l'accesso alle cure mediche senza discriminazioni. L'uguaglianza assicura che ogni individuo, indipendentemente dalla sua condizione sociale, economica o geografica, abbia lo stesso diritto all'assistenza sanitaria. L'universalità enfatizza il concetto che il diritto alla salute è riconosciuto a tutti i cittadini. In altre parole, il sistema sanitario copre l'intera popolazione. La globalità indica che l'assistenza deve essere completa e includere ogni aspetto che possa influire sulla salute dell'individuo, da quelli preventivi a quelli curativi e riabilitativi. Infine, la volontarietà pone l'accento sulla libertà di scelta del cittadino rispetto ai servizi sanitari, permettendo, per esempio, la libera scelta del medico. Questi principi delineano un quadro di riferimento che mira a soddisfare il bisogno di salute in maniera equa e universale, promuovendo un accesso alle cure basato non sulle capacità economiche ma sul reale bisogno sanitario, con una visione olistica del benessere della persona.

10 di 64 Domande

Secondo il testo della Legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, ai Comuni sono attribuite per legge le funzioni amministrative:














La risposta corretta è la B
Le funzioni amministrative attribuite per legge ai Comuni in materia di sanità sono quelle di assistenza sanitaria ed ospedaliera non espressamente riservate allo Stato e alle Regioni. Questo chiarisce il ruolo dei Comuni dentro il sistema sanitario, occupandosi di compiti più locali e specifici, lasciando le grandezze più ampie di competenza a Stato e Regioni.

11 di 64 Domande

Come puo' essere definito il referto?














La risposta corretta è la A
Il referto può essere definito come una comunicazione che ogni esercente una professione sanitaria è obbligato a fare all'autorità giudiziaria nei casi in cui ha prestato assistenza od opera e che possono presentare i caratteri di un delitto per il quale si deve procedere d'ufficio. Questa definizione è corretta perché il referto rappresenta un obbligo imposto ai professionisti della sanità di segnalare alle autorità giudiziarie situazioni in cui, nel corso del loro lavoro, si imbattano in circostanze che possono configurare un crimine. È importante sottolineare che, attraverso il referto, il medico non si fa promotore di un'azione legale contro chi presume sia l'autore del delitto. Invece, agisce in osservanza di una disposizione legale che mira a tutelare le vittime di reati, permettendo alle autorità di avviare indagini basandosi sulla segnalazione medica. Questo meccanismo si pone come un ponte tra l’ ambito della salute e quello giuridico, riconoscendo la posizione privilegiata del personale sanitario nel venire a conoscenza di possibili atti illeciti grazie alla loro professione. Il loro intervento si configura, quindi, come una notifica obbligatoria e non come un libero esercizio di denuncia, funzionale a innescare le dovute procedure legali in casi di presunti delitti.

12 di 64 Domande

Il decreto legge 163/1995 convertito dalla legge 273/1995, ha previsto l'adozione, da parte di tutti i soggetti erogatori di servizi pubblici di:














La risposta corretta è la D
Il decreto legge 163/1995, convertito dalla legge 273/1995, ha previsto l'adozione della Carta dei servizi da parte di tutti i soggetti erogatori di servizi pubblici. La Carta dei servizi è fondamentale perché rappresenta un impegno formale nei confronti degli utenti, delineando i standard di qualità dei servizi offerti, i diritti dei cittadini-utenti e le modalità di accesso ai servizi stessi. Serve a rendere trasparente la relazione tra erogatori di servizi pubblici e cittadini, garantendo così un miglioramento continuo della qualità e dell’ efficienza dei servizi erogati, ponendo l'utente al centro dell'attenzione delle amministrazioni. Questo strumento svolge un ruolo cruciale nell'assicurare che le aspettative dei cittadini siano correttamente soddisfatte e che vi sia un chiaro canale di comunicazione tra le parti. Essa costituisce un punto di riferimento sia per gli utenti, che possono avere aspettative precise e conoscere i loro diritti, sia per gli erogatori, che dispongono di linee guida chiare per il miglioramento continuo del servizio.

13 di 64 Domande

Nel caso in cui un infermiere (o gruppo) voglia verificare la regolarita' delle operazioni elettorali per il rinnovo degli organi direttivi (consiglio direttivo Collegio IPASVI), a quale organismo deve ricorrere?














La risposta corretta è la E
Nel caso un infermiere voglia controllare la regolarità delle operazioni elettorali per il rinnovo degli organi direttivi del Collegio IPASVI, deve rivolgersi alla commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie. Questa indicazione è coerente con le procedure e le normative che regolano il funzionamento degli ordini professionali nel settore sanitario, dove la commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie rappresenta l'organo di supervisione a livello nazionale per quanto riguarda la corretta esecuzione delle operazioni elettorali, la tutela delle prerogative dei professionisti e il rispetto delle norme etiche e professionali. Quest'organo ha il compito di garantire la trasparenza e la correttezza dei processi elettorali, assicurando così che la composizione degli organi direttivi rispecchi le scelte effettuate democraticamente dai membri iscritti.

14 di 64 Domande

La fonte primaria da cui ha preso avvio la riforma degli studi in infermieristica e' costituita da :














La risposta corretta è la C
La riforma degli studi in infermieristica è iniziata con il D.Lgs.502/92. Questo decreto, emanato nel 1992, ha rappresentato un punto di partenza fondamentale per la ristrutturazione della formazione infermieristica in Italia, introducendo importanti innovazioni nel settore della salute e avviando un processo di riforma che ha portato alla valorizzazione della professione infermieristica, contribuendo alla sua evoluzione in una professione sanitaria a tutti gli effetti.

15 di 64 Domande

Alla Cassa di Previdenza IPASVI deve obbligatoriamente iscriversi chi:














La risposta corretta è la D
L'obbligatorietà dell'iscrizione alla Cassa di Previdenza IPASVI si applica a chi svolge attività libero-professionale a partire dal 1996. Questa disposizione si adegua alle normative che regolano le professioni nel settore sanitario, riconoscendo l'importanza di garantire agli operatori una copertura previdenziale che rispecchi la natura e le esigenze della loro attività lavorativa. L'IPASVI, ossia l'Ordine delle Professioni Infermieristiche, rappresenta gli infermieri e garantisce supporto, aggiornamento professionale e tutela previdenziale. L'iscrizione è vincolata a coloro che decidono di operare in modo autonomo, per riconoscere e tutelare il loro lavoro attraverso sistemi di protezione sociale adeguati. Questo regime di iscrizione assicura che gli professionisti possano beneficiare delle dovute prestazioni previdenziali, al passo con l'evoluzione delle normative che regolamentano le libere professioni nel settore della salute. La normativa aimira at garantire una giusta tutela a tutti i professionisti del settore, riconoscendo lo specifico valore dell'attività libero-professionale nel contesto sanitario.

16 di 64 Domande

In quale dei seguenti casi si applica una scala di misurazione quantitativa discreta?














La risposta corretta è la C
La scala di misurazione quantitativa discreta si applica nel caso della frequenza cardiaca. Questo tipo di scala è adatta per valori che possono essere contati in unità intere senza frazioni, cosa che si adatta perfettamente alla misurazione dei battiti del cuore per minuto. La frequenza cardiaca è contata e riportata come un numero intero di battiti al minuto (bpm), ad esempio, 72 bpm. La frequenza cardiaca è definita come il numero di battiti del cuore in un minuto e riflette l'attività del sistema cardiaco di un individuo. È un indicatore vitale essenziale che fornisce informazioni sulla salute e la funzionalità del cuore. Varia da persona a persona e può essere influenzata da numerosi fattori come l'età , il livello di fitness, l'attività fisica e la presenza di condizioni mediche. La capacità di contare questi battiti come valori discreti, senza la necessità di frazioni, la rende un esempio classico di variabile quantitativa discreta. In confronto, misure come temperatura e peso corpo sono esempi di variabili continue, che possono assumere infinite gradazioni e valori frazionari e che non si prestano alla stessa forma di conteggio specifico della frequenza cardiaca, che invece si adatta perfettamente alla definizione di una variabile discreta per la sua natura intrinseca e per i metodi di misurazione utilizzati.

17 di 64 Domande

Secondo l'International Council of Nursing (ICN), sono caratteristiche dell'assistenza infermieristica avanzata (advanced nursing practice):














La risposta corretta è la E
La risposta corretta alla domanda sulle caratteristiche dell'assistenza infermieristica avanzata secondo l'International Council of Nursing (ICN) è "Tutte le risposte sono corrette". Questo include l'acquisizione di conoscenze esperte, l'abilità nel prendere decisioni clinico-assistenziali complesse, e l'ampliamento delle competenze cliniche e delle responsabilità . Questa risposta è precisa perché l'assistenza infermieristica avanzata è concepita per andare oltre la base della formazione infermieristica. Incorpora conoscenze più profonde e specifiche in campi clinici selezionati, necessarie per affrontare situazioni complesse. Inoltre, permette agli infermieri di assumere ruoli più autonomi nelle cure cliniche, facilitando decisioni complesse incentrate sul paziente con un alto grado di giudizio clinico. L'ampliamento delle competenze e delle responsabilità rispecchia l'evoluzione del ruolo infermieristico in risposta alle crescenti esigenze del settore sanitario, consentendo agli infermieri di operare in aree prima riservate ad altri professionisti sanitari. Questo modello di cura mira a migliorare l'accesso alle cure per i pazienti, potenziare la qualità del servizio sanitario e sostenere un sistema sanitario più resiliente, fronteggiando meglio la complessità delle condizioni di salute moderne e le sfide poste dalla crescente cronicità e dalla gestione delle malattie a lungo termine.

18 di 64 Domande

Quale fra i seguenti NON e' uno dei modelli fisiologici elaborati da Marjory Gordon?














La risposta corretta è la E
La risposta corretta alla domanda su quale fra i seguenti non sia uno dei modelli fisiologici elaborati da Marjory Gordon è la Cura di sé . Marjory Gordon è nota per aver sviluppato i Modelli di Assistenza Infermieristica, che comprendono 11 schemi per valutare sistematicamente i pazienti. Questi schemi sono concepiti per aiutare gli infermieri a raccogliere e organizzare le informazioni su vari aspetti della salute e del benessere dei loro pazienti, facendo in modo che la cura sia olistica e individualizzata. Tra gli schemi, troviamo ad esempio la Percezione/gestione della salute e Attività /esercizio fisico, che sono effettivamente inclusi nella sua teoria. La Cura di sé , tuttavia, non fa parte dei modelli di Gordon, poiché verte più specificatamente su concetti proposti da altri teorici dell'infermieristica, come Dorothea Orem. Conseguentemente, la risposta corretta evidenzia una componente importante del pensiero di Gordon che si concentra su come gli individui interagiscono con la loro salute e il loro ambiente, ma che non include direttamente la "Cura di sé " come modello fisiologico elaborato specificamente da lei. Questo metodo di valutazione promuove un approccio olistico e personalizzato alla cura, puntando a identificare le esigenze specifiche del paziente per fornire un piano di cura mirato ed efficace.

19 di 64 Domande

Al personale di supporto e' possibile:














La risposta corretta è la A
Il personale di supporto può attribuire compiti. Questa pratica si basa sull'organizzazione e gestione efficace delle risorse umane all'interno di un'istituzione o azienda. La modalità corretta di ingaggio del personale di supporto enfatizza la capacità di assegnare mansioni specifiche. Tuttavia, non include la delega delle attività né la valutazione delle attese svolte che di solito sono responsabilità di profili con maggiori competenze o ruoli di supervisione. I compiti assegnati al personale di supporto devono essere in linea con le loro competenze e conoscenze, assicurando che ogni incarico contribuisca all'efficienza organizzativa senza trascendere nelle funzioni di verifica del rendimento che presuppongono una valutazione qualitativa e quantitativa del lavoro svolto, compito che solitamente è affidato a ruoli di maggiore responsabilità . In generale, il coinvolgimento efficace del personale di supporto nell'attribuzione dei compiti comporta una distribuzione chiara e organizzata delle responsabilità , contribuendo signficativamente alla produttività e al benessere organizzativo. Tuttavia, le assegnazioni deve sempre essere fatte con una chiara delimitazione dei ruoli per evitare incomprensioni e sovraccarichi di lavoro, garantendo così il mantenimento di un ambiente lavorativo equilibrato e funzionale.

20 di 64 Domande

Un near miss event e':














La risposta corretta è la D
Un near miss event è un evento avverso evitato. Questo significa che una situazione potenzialmente dannosa per i pazienti o il personale è stata identificata e scongiurata prima che potesse causare effetti negativi. Un "near miss" serve quindi come indicatore di sicurezza importante, segnalando le occasioni in cui i protocolli e le misure preventive sono riuscite a evitare conseguenze indesiderate. Questo concetto è particolarmente rilevante nell'ambito della sicurezza del paziente e della gestione del rischio clinico, dove l'analisi dei near miss contribuisce a migliorare i processi e a prevenire la reiterazione di eventi simili. Identificare e studiare questi eventi permette di implementare correttive per aumentare la sicurezza.

21 di 64 Domande

La teoria degli "esseri umani unitari" e' stata elaborata da:














La risposta corretta è la C
La teoria degli "esseri umani unitari" è stata elaborata da Martha E. Rogers. La sua teoria si concentra sulla persona come un tutto integrato, in continuo scambio con l'ambiente, che viene visto come un aspetto critico del benessere. Questa concezione riflette l'idea che l'individuo e l'ambiente formano un campo energetico integrato e continuo, dove cambiano e si influenzano a vicenda. Rogers vede la salute come un’ espressione di vita, considerando il processo di crescita, sviluppo, e il potenziale del vivere pienamente come aspetti fondamentali della vita umana. Le sue idee sottolineano l'unicità di ogni persona, l'interconnessione tra uomo e ambiente, e la visione olistica della cura, contrastando con approcci più tradizionali focalizzati sulla malattia. Ciò ha portato a un cambiamento nel pensiero infermieristico, spostando l'attenzione sul benessere complessivo della persona, piuttosto che solo sulla cura delle malattie. La teoria di Rogers sottolinea l'importanza dell'ambiente nella salute e benessere, promuovendo un approccio alla cura che vede la persona come un tutto, integrando aspetti fisici, psicologici e sociali.

22 di 64 Domande

Il modello della salute come "espansione della coscienza" e' stato elaborato da:














La risposta corretta è la D
Il modello della salute come "espansione della coscienza" è stato elaborato da Margaret Newman. Questa teoria, introdotta da Newman, mira a vedere la salute non solo come l'assenza di malattia ma come un processo dinamico verso un livello più alto di coscienza. Questo modello teorico enfatizza l'interconnessione tra e all'interno delle persone, sostenendo che la salute può essere compresa solo nel contesto della relazione dell'individuo con l'ambiente. Inoltre, Newman identifica la malattia come un'opportunità per una maggiore consapevolezza e crescita personale. La teoria suggerisce che l'assistenza infermieristica dovrebbe focalizzarsi sul comprendere ogni persona nel contesto della propria vita, offrendo un supporto che promuova l'espansione della coscienza. Questo approccio all'assistenza è profondamente radicato nella convinzione che ogni individuo ha la capacità di trovare significato nelle esperienze di vita, inclusa la malattia, e di utilizzarlo come catalizzatore per la crescita personale. L'obiettivo è aiutare le persone a raggiungere il massimo potenziale di salute attraverso la comprensione e l'integrazione delle esperienze di vita, piuttosto che mirare alla cura di specifiche malattie o condizioni in isolamento.

23 di 64 Domande

L'obiettivo del piano di assistenza infermieristica si puo' definire di ordine:














La risposta corretta è la C
L'obiettivo del piano di assistenza infermieristica si può definire di ordine clinico-amministrativo. Questo perché prevede un approccio che integra sia aspetti legati alla salute e al benessere del paziente (clinico) sia questioni relative alla gestione e organizzazione dei servizi (amministrativo). Un piano di assistenza infermieristica di ordine clinico-amministrativo garantisce la valutazione completa del paziente, assicurando interventi mirati e una gestione efficace delle risorse. Questo approccio permette non solo di rispondere ai bisogni sanitari del paziente attraverso interventi basati su prove di efficacia, ma anche di coordinare e ottimizzare i processi lavorativi, consentendo una gestione amministrativa efficiente dei servizi offerti. In termini pratici, ciò si traduce nella capacità dell'infermiere di agire sia sul piano della cura diretta del paziente, adattando le pratiche assistenziali alle condizioni cliniche e alle necessità individuali, sia sul piano della gestione delle risorse e dell'organizzazione del lavoro, finalizzato all'ottimizzazione dei percorsi assistenziali e alla riduzione dei costi, senza compromettere la qualità dell'assistenza. In conclusione, il carattere clinico-amministrativo del piano di assistenza infermieristica riflette l'integrazione tra la dimensione clinica, centrata sul paziente, e quella amministrativa, centrata sull'efficienza e l'efficacia dei servizi, fondamentale per garantire un'assistenza sanitaria di alta qualità .

24 di 64 Domande

Indicare quale tra le seguenti associazioni infermieristiche classifica gli esiti assistenziali:














La risposta corretta è la B
La classificazione degli esiti assistenziali viene indicata dall'acronimo NOC. La NOC, ovvero la Nursing Outcomes Classification, è una classificazione completa degli esiti sensibili alle pratiche infermieristiche. Si concentra sugli esiti che sono conseguenze delle azioni infermieristiche, offrendo un sistema standardizzato per valutare i cambiamenti nelle condizioni del paziente in risposta alle cure infermieristiche. La NOC incorpora esiti che gli infermieri possono influenzare attraverso interventi diretti o indiretti, coprendo una vasta gamma di dimensioni della salute, incluse quelle fisiche, psicosociali, e del benessere. Questo approccio consente agli operatori sanitari di misurare se e in che misura gli interventi infermieristici hanno impattato sullo stato di salute dei pazienti, rendendo possibile una valutazione sistematica dell'efficacia delle cure basata su esiti concreti. Grazie alla sua enfasi sugli esiti misurabili, NOC costituisce una risorsa essenziale per la pratica infermieristica basata sulle evidenze, poiché fornisce un linguaggio comune e parametri concreti per la documentazione dei progressi nel percorso di cura.

25 di 64 Domande

La classificazione dei lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti viene effettuata:














La risposta corretta è la A
La classificazione dei lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti viene effettuata dall'esperto qualificato. Questa precisazione è fondamentale nell'ambito della sicurezza sul lavoro e della protezione dalla esposizione a radiazioni ionizzanti, che possono avere effetti dannosi sulla salute. Le radiazioni ionizzanti, per la loro capacità di ionizzare gli atomi o molecole, possono causare danni diretti al DNA cellulare o indurre effetti secondari attraverso la produzione di radicali liberi. Questo può portare a mutazioni, cancro, e in casi di esposizione elevata, a malattie acute da radiazione. È essenziale, quindi, che la valutazione e la classificazione del rischio legato alle radiazioni ionizzanti sia condotta da un esperto qualificato che possieda le conoscenze specifiche e l'esperienza necessaria per interpretare i livelli di esposizione e raccomandare le misure di protezione adeguate. Questo ruolo richiede una comprensione approfondita dei principi di fisica delle radiazioni, della biologia della radiazione e delle normative vigenti, per assicurare sia la sicurezza dei lavoratori che quella dell'ambiente.

26 di 64 Domande

Si occupa della sorveglianza sanitaria dei lavoratori radio-esposti di categoria A:














La risposta corretta è la A
La sorveglianza sanitaria dei lavoratori radio-esposti di categoria A è compito del medico autorizzato. Questo professionista ha il ruolo specifico di monitorare e garantire la salute dei lavoratori esposti a radiazioni, valutando rischi e potenziali danni legati all'esposizione. Questa responsabilità è fondamentale per la prevenzione di patologie legate alla radioesposizione. Tra queste, si possono includere varie forme di cancro, alterazioni del sangue e danni ai tessuti, che si possono manifestare anche dopo anni dall'esposizione. È prioritario quindi un approccio precauzionale nell'osservazione e nella cura della salute dei lavoratori radio-esposti, per identificare precocemente segnali problematici che potrebbero indicare l'inizio di una patologia grave. Il monitoraggio costante e la sorveglianza professionale dei lavoratori radio-esposti sono essenziali per minimizzare i rischi associati all'esposizione alle radiazioni.

27 di 64 Domande

Secondo il D.Lgs.81/2008, al termine pericolo va dato il significato di :














La risposta corretta è la A
Il termine pericolo, secondo il D.Lgs.81/2008, comprende tutte le proprietà e qualità intrinseche di un dato fattore che hanno il potenziale di causare danni. La risposta corretta è quindi: Tutte le risposte sono corrette. Questo concetto si applica ampiamente nell'ambito della salute e sicurezza sul lavoro, mirando a identificare, valutare e gestire rischi di varia natura per prevenire incidenti o malattie professionali. Il riconoscimento del "pericolo" come somma delle proprietà pericolose intrinseche e delle condizioni di rischio possibili promuove una cultura della prevenzione puntando sulla conoscenza e la gestione attiva dei fattori di rischio. Ciò sottolinea l'importanza di un approccio olistico nella sicurezza sul lavoro, dove l'identificazione di qualsiasi potenziale nocività è il primo passo per la definizione di strategie di intervento efficaci. Questa approfondita definizione incoraggia le organizzazioni a prendere in considerazione tutti gli aspetti possibili che possono portare a situazioni di pericolo, ponendo le basi per un ambiente lavorativo più sicuro e salutare.

28 di 64 Domande

Il D.Lgs. 81/2008 si applica:














La risposta corretta è la D
Il Decreto Legislativo 81/2008 si applica a tutti i settori lavorativi, sia pubblici che privati, indipendentemente dalla natura del rischio o dall'ambito specifico di attività . Questa regolamentazione è stata istituita per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro. La decisione di includere tutti i settori lavorativi rientra nell'obiettivo di fornire una copertura comprensiva che non escluda nessuna categoria di lavoratori dalla protezione rispetto ai rischi professionali. La normativa è pensata per promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, attraverso la definizione di requisiti minimi di sicurezza e salute da rispettare. Importante è il suo approccio inclusivo che non limita l'applicabilità a particolari settori ad alto rischio, ma estende la protezione a tutti gli ambienti lavorativi, al fine di assicurare che ogni lavoratore goda dei medesimi diritti e della stessa protezione, indipendentemente dal settore di appartenenza. La sua applicazione universale testimonia l'importanza attribuita alla prevenzione e alla tutela della salute in ogni luogo di lavoro.

29 di 64 Domande

Il D.Lgs. 196/2003 ha introdotto il concetto di:














La risposta corretta è la B
Il Decreto Legislativo 196 del 2003, anche noto come Codice in materia di protezione dei dati personali, ha introdotto il concetto di privacy. Questo testo normativo rappresenta un punto di riferimento essenziale nella legislazione italiana per quanto concerne la tutela dei dati personali, mirando a garantire che il trattamento delle informazioni personali si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone fisiche, con particolare riferimento alla riservatezza e all’ identità personale. L’ intento è di trovare un equilibrio tra il diritto alla privacy degli individui e le necessità di libertà di movimento dei dati che le moderne società richiedono. La normativa stabilisce principi fondamentali sul consenso informatico, sulla specificità della raccolta dati, sulla loro qualità e sulla sicurezza delle informazioni, oltre a prevedere una serie di diritti attribuiti alle persone a cui i dati si riferiscono (es. diritto di accesso, di rettificazione, di cancellazione). La legge pone le basi per una gestione dei dati personale che sia responsabile e trasparente da parte dei soggetti che li trattano.

30 di 64 Domande

Le norme sanitarie nel D.Lgs.196/2003 sono contenute nel Titolo:














La risposta corretta è la B
Le norme sanitarie nel D.Lgs.196/2003 sono contenute nel Titolo 5. Questa normativa, meglio conosciuta come Codice in materia di protezione dei dati personali, regolamenta la gestione dei dati personali, inclusi quelli sanitari, per tutelare i diritti e le libertà fondamentali degli individui, specialmente per quanto riguarda la loro privacy. In particolare, il Titolo 5 delibera sul trattamento dei dati sensibili, tra cui quelli relativi alla salute, imponendo specifiche garanzie e limiti per assicurare una maggiore protezione. La corretta gestione di tali dati è cruciale per prevenire abusi o utilizzi impropri che potrebbero compromettere la privacy dell'individuo, garantendo nel contempo che il trattamento dei dati sanitari venga eseguito nel rispetto dei diritti del soggetto e delle necessità legate alla salute pubblica. La normativa si pone dunque come un riferimento essenziale per le organizzazioni e gli operatori sanitari che trattano quotidianamente dati personali, stabilendo precise direttive su come questi ultimi debbano essere gestiti, protetti e conservati, per garantire non solo la riservatezza ma anche la sicurezza dei dati stessi.

31 di 64 Domande

Il Codice Deontologico e' uno strumento per :














La risposta corretta è la D
Il Codice Deontologico informa il cittadino sui comportamenti adeguati degli operatori sanitari. Questo strumento è essenziale perché stabilisce le norme etiche e professionali che gli operatori sanitari devono seguire nella loro pratica quotidiana. Garantisce trasparenza e fiducia nelle relazioni tra professionisti e pazienti, enfatizzando l'importanza dell'integrità , della professionalità e del rispetto dei diritti dei pazienti.

32 di 64 Domande

Secondo il Codice Deontologico del 2009, l'assistenza infermieristica si realizza attraverso interventi:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede come si realizza l'assistenza infermieristica secondo il Codice Deontologico del 2009, la cui risposta corretta è attraverso interventi specifici, autonomi e complementari. Questa risposta è corretta perché cattura l'essenza del lavoro infermieristico come definito nei principi deontologici, mettendo in luce la necessità di operare con azioni ben definite ("specifici"), in maniera indipendente entro il proprio campo di competenza ("autonomi") e in maniera integrativa rispetto alle altre professioni sanitarie ("complementari"). Una ricerca accurata rivela che la pratica infermieristica, così come descritta in varie fonti professionali, include l'identificazione delle necessità di salute degli individui e la pianificazione e l'esecuzione di interventi mirati. Gli infermieri sono preparati ad offrire un'assistenza personalizzata, basandosi sulla valutazione, la pianificazione, l'intervento e la valutazione. Ogni passaggio è pensato per rispondere efficacemente ai bisogni del paziente, collaborando strettamente con altri professionisti della salute per fornire un'assistenza completa e incorporata nel sistema sanitario globale. Purtroppo, non essendo una patologia, una ricerca dettagliata su una specifica piattaforma medica non può fornire ulteriori dettagli diretti come previsto nella richiesta. Tuttavia, l'essenza della pratica infermieristica è descritta ampiamente nei principi che regolano la professione, sottolineando l'importanza di agire con competenza, etica e in complementarità con altri professionisti per il beneficio del paziente.

33 di 64 Domande

Secondo l'art.33 del Codice Deontologico del 2009, l'infermiere che rilevi maltrattamenti:














La risposta corretta è la E
L'art.33 del Codice Deontologico del 2009 prescrive che l'infermiere, di fronte a situazioni di maltrattamento, deve proteggere l'assistito intervenendo e segnalando le circostanze alle autorità competenti se necessario. Questa prescrizione enfatizza l'importanza dell'agire dell'infermiere non solo nell'ambito della cura diretta, ma anche nella tutela dei diritti e nella protezione dell'incolumità della persona assistita dalle possibilità di danno, inclusi i maltrattamenti. La pratica infermieristica non si limita alla somministrazione di cure, ma ha un importante ruolo sociale e di tutela del paziente. L'articolo in questione stabilisce un principio etico fondamentale, che va oltre il semplice assistere il paziente, mettendo in evidenza la responsabilità professionale dell'infermiere di agire attivamente quando si rilevano situazioni di pericolo per l'assistito, incluse le violenze o i maltrattamenti. Inoltre, la richiesta di segnalare all'autorità competente non è una procedura arbitraria ma una misura preventiva cruciale che mira alla salvaguardia della salute e del benessere del paziente. Questo aspetto è strettamente collegato al principio di beneficenza e non maleficenza, che guida le professioni sanitarie, e sottolinea l'obbligo di agire per il bene della persona, proteggendola da danni e contribuendo alla promozione di una società più giusta e sicura per tutti.

34 di 64 Domande

In quale articolo del Codice Deontologico del 2009 si parla di lealta' e rispetto tra infermieri ed altri operatori?














La risposta corretta è la C
Nell'articolo 45 del Codice Deontologico del 2009 si discute la lealtà e il rispetto tra infermieri ed altri operatori sanitari. Questo articolo enfatizza l'importanza della collaborazione professionale e del mantenimento di rapporti basati su rispetto reciproco e lealtà . È essenziale per creare un ambiente di lavoro positivo e per fornire le migliori cure ai pazienti, garantendo al contempo un clima di cooperazione tra professionisti della salute.

35 di 64 Domande

Quale norma dispone che l'iscrizione all'Albo professionale e' obbligatoria anche per i pubblici dipendenti ed e' subordinata al possesso del titolo di studio universitario abilitante?














La risposta corretta è la C
L'iscrizione all'Albo professionale è regolata dalla L. 43/06, che stabilisce come obbligatoria anche per i pubblici dipendenti e subordinata al possesso del titolo di studio universitario abilitante. La correttezza di questa affermazione si fonda sul riconoscimento della necessità di garantire standard qualitativi elevati tra i professionisti attraverso la verifica formale della loro qualifica. La legge 43 del 2006 rappresenta uno degli strumenti normativi che contribuiscono a delineare il quadro regolatorio delle professioni, assicurando che solo soggetti adeguatamente formati e qualificati possano esercitare determinate professioni. Questo aggiunge un importante livello di tutela per i consumatori e garantisce l'integrità e la qualità del servizio offerto, promuovendo l'eccellenza professionale e il continuo aggiornamento delle competenze.

36 di 64 Domande

Ai sensi del D.P.R. 62/2013 "regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici" ai fini dell'art.4, qual e' la cifra orientativa stabilita per regali o altre utilita' di modico valore?














La risposta corretta è la D
La cifra orientativa stabilita dal D.P.R. 62/2013 riguardante il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ai fini dell'articolo 4, per quanto riguarda regali o altre utilità di modico valore, è di 150 euro. Questa soglia è ritenuta adeguata per stabilire il limite entro il quale un regalo può essere considerato di modico valore, mirando a prevenire situazioni che potrebbero portare a conflitti di interesse o compromettere l'integrità e l'imparzialità dei dipendenti pubblici. La specificazione di tale limite è importante per delineare chiaramente i comportamenti accettabili e quelli che invece potrebbero violare i principi di etica e integrità che regolano la pubblica amministrazione. La definizione di "modico valore" serve a garantire trasparenza e a fornire una linea guida concreta agli impiegati pubblici riguardo ai doni che possono ricevere nell'esercizio delle loro funzioni, contribuendo così a mantenere una cultura di legalità e fiducia nelle istituzioni pubbliche.

37 di 64 Domande

Quale fra le seguenti norme ha per titolo "disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalita' nella Pubblica Amministrazione?














La risposta corretta è la E
La norma nota come "disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione" è identificata dalla Legge n. 190 del 2012. Questa normativa rappresenta un punto cardine nella lotta contro la corruzione all'interno della Pubblica Amministrazione in Italia, mirando a introdurre misure efficaci per prevenirla e contrastarla. Infatti, quest'azione legislativa ha introdotto obblighi specifici per le pubbliche amministrazioni, quali l'adozione di piani di prevenzione della corruzione, la nomina di un responsabile della prevenzione della corruzione e la trasparenza nella selezione e gestione del personale. Attraverso queste e altre misure, la legge mira a rendere più difficili le condizioni affinché si realizzino episodi di corruzione, intensificando i controlli e migliorando la trasparenza e l'integrità delle procedure pubbliche. Questa legge sottolinea l'importanza della prevenzione quale strumento principale nel contrasto alla corruzione, ponendosi come un pilastro essenziale per costruire un sistema pubblico più etico e trasparente.

38 di 64 Domande

In quale dei seguenti casi e' prevista l'adozione della dispensa dal servizio?














La risposta corretta è la B
La dispensa dal servizio è prevista quando è stato constatato il persistente rendimento insufficiente del dipendente. Questo significa che la misura è adottata in seguito alla valutazione negativa delle prestazioni di un lavoratore, persistente nel tempo, e non per motivi disciplinari diretti, legali o personali, come invece suggeriscono le risposte errate fornite.

39 di 64 Domande

Quale tra i seguenti gruppi rappresenta un campione?














La risposta corretta è la D
La risposta corretta alla domanda è : tutti i pazienti su cui è stata provata una nuova terapia prima di renderla di uso generale. Questo gruppo rappresenta un campione perché include un numero limitato di soggetti selezionati per testare l'efficacia e la sicurezza di un trattamento prima della sua approvazione generale. Questo processo è essenziale nella ricerca clinica per identificare gli effetti terapeutici e gli eventuali effetti collaterali di nuove cure. La sperimentazione su un campione di pazienti prima dell'uso generale è una pratica standard nel campo della ricerca e dello sviluppo farmaceutico e terapeutico. Questo metodo garantisce che le nuove terapie siano valutate in modo controllato e sistematico, contribuendo all'accumulo di prove scientifiche riguardo alla loro efficacia e sicurezza. Prima che un trattamento possa essere approvato e reso disponibile al pubblico, è fondamentale che passi attraverso diverse fasi di sperimentazione clinica, iniziando con un gruppo selezionato di pazienti. Questo processo aiuta a stabilire parametri come la dosaggistica ottimale, identifica una gamma di effetti collaterali e valuta l'efficacia della terapia rispetto ai trattamenti esistenti o a un placebo. Tale approccio permette agli scienziati e ai medici di prendere decisioni basate su dati empirici concreti, riducendo il margine di errore e migliorando gli standard di cura per la popolazione generale.

40 di 64 Domande

Cos'e' l'errore standard?














La risposta corretta è la E
L'errore standard descrive l'incertezza nella stima di una media (o di una proporzione). Questo concetto riveste un ruolo cruciale in statistica, poiché fornisce una misura di quanto ci si possa aspettare che la stima della media campionaria si discosti dalla vera media della popolazione. In effetti, l'errore standard si collega alla dispersione delle stime di una media campionaria intorno alla media della popolazione. Se misuriamo la media di vari campioni di una popolazione, scopriamo che queste medie si distribuiscono attorno alla vera media della popolazione con una certa variabilità . Questa variabilità è misurata dall'errore standard. Pertanto, un errore standard più piccolo indica che la stima della media campionaria è probabilmente più vicina alla vera media della popolazione, suggerendo una maggiore precisione della stima. L'errore standard è influenzato sia dalla deviazione standard della popolazione (che misura quanto i dati individuali si discostano dalla media della popolazione) sia dalla dimensione del campione, con campioni più grandi che tendono a produrre un errore standard più piccolo. Quindi, comprendere l'errore standard è essenziale per interpretare correttamente la variabilità e la precisione delle stime in contesti di campionamento e ricerca statistica.

41 di 64 Domande

Qualora, ai sensi dell'art. 8 del Codice deontologico del 2009, vi fosse e persistesse una richiesta di attivita' in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, l'infermiere si avvale:














La risposta corretta è la C
In base all'art. 8 del Codice deontologico del 2009, se un infermiere si trovasse davanti a una richiesta di attività in contrasto con l'etica professionale o i propri valori, può avvalersi della clausola di coscienza. Questo significa che l'infermiere ha il diritto di rifiutare di compiere atti professionali che contravvengano alla propria integrità morale, preservando così sia l'etica personale che quella professionale. Tale scelta è protetta a livello normativo, sottolineando l'importanza dell'adeguamento alle norme etiche oltre che a quelle legali.

42 di 64 Domande

Indica in quale delle seguenti condizioni NON si puo' manifestare il respiro di Cheyne-Stokes:














La risposta corretta è la B
Nella condizione di acidosi metabolica grave non si manifesta il respiro di Cheyne-Stokes. Il respiro di Cheyne-Stokes è caratterizzato da una progressiva aumentata dell'entità e della frequenza respiratoria, seguita da una fase di apnea. Questo pattern respiratorio si osserva tipicamente in situazioni di disfunzione cerebrale grave causata da varie patologie, come l'insufficienza cardiaca congestizia, ictus, lesioni cerebrali traumatiche o tumori cerebrali. L'acidosi metabolica grave, al contrario, determina un aumento del ritmo respiratorio nel tentativo di espellere una maggiore quantità di CO2 e compensare l'acidità aumentata nel sangue. La natura della respirazione in queste due condizioni è dunque sostanzialmente diversa: mentre il patter di Cheyne-Stokes è ciclico e include l'apnea, nella acidosi metabolica si osserva una respirazione più costante e accelerata, mirata a correggere il pH ematico. Questo contrasta netto dimostra come la caratteristica fondamentale del respiro di Cheyne-Stokes sia associata a una disfunzione cerebrale e non a disturbi primari del metabolismo come l'acidosi metabó lica.

43 di 64 Domande

Quale delle seguenti e' una "Sanzione disciplinare di maggiore gravita'"?














La risposta corretta è la B
La sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da tre giorni a tre mesi è una sanzione disciplinare di maggiore gravità . Questa misura è considerata più severa rispetto ad altre sanzioni minori come il rimprovero verbale o scritto perché comporta una conseguenza diretta e significativa sul benessere finanziario dell'individuo, essendo privato della sua principale fonte di reddito per un periodo di tempo. Tale sanzione è spesso riservata per violazioni considerate particolarmente serie all'interno dell'organizzazione, evidenziando la gravità della condotta inappropriata e la necessità di un intervento punitivo severo per prevenire ulteriori infrazioni. La disciplina sul lavoro mira a mantenere l'ordine e l'integrità entro una forza lavoro, pertanto, sanzioni di maggiore gravità sono implementate per assicurare un ambiente professionale rispettoso e produttivo. Questa sanzione riflette la necessità di mantenere standard elevati di condotta, enfatizzando l'importanza della responsabilità individuale.

44 di 64 Domande

Secondo il codice deontologico, l'infermiere favorisce l'informazione e l'educazione sulla donazione di sangue, tessuti ed organi quale atto di solidarieta'?














La risposta corretta è la C
L'infermiere, secondo il codice deontologico, favorisce l'informazione e l'educazione sulla donazione di sangue, tessuti ed organi come atto di solidarietà . Questa pratica è considerata corretta e fondamentale per promuovere la cultura della donazione, essenziale per salvare vite umane o migliorare la qualità della vita di molte persone. La donazione di sangue, tessuti e organi rappresenta un gesto di altruismo e una risorsa cruciale in campo medico, contribuendo significativamente alla realizzazione di trattamenti salvavita e alla chirurgia di trapianto. Infatti, ogni donazione può salvare o migliorare la vita a più persone, mettendo in evidenza l'importanza di un'adeguata informazione e sensibilizzazione su questo tema. La promozione di un'etica della donazione sottolinea l'importanza dei valori di solidarietà e altruismo nella società . L'attività informativa ed educativa condotta dagli infermieri, in questo contesto, mira a dissipare i dubbi e le false credenze sul processo di donazione, incoraggiando un maggior numero di individui a diventare donatori. Questo lavoro di sensibilizzazione è fondamentale per mantenere elevati i livelli delle scorte di sangue e organi disponibili per trapianti e altre procedure mediche. In conclusione, l'impegno degli infermieri nell'informare e educare la popolazione riguardo alla donazione di sangue, tessuti ed organi è un elemento chiave nella promozione della salute pubblica e dell'etica della cura, riflettendo così l'importanza di tale atto di solidarietà .

45 di 64 Domande

Anatomicamente l'infundibolo a quale struttura appartiene?














La risposta corretta è la D
L'infundibolo appartiene anatomicamente all'ipofisi, essendo la connessione tra l'ipofisi stessa e l'ipotalamo. L'infundibolo (o peduncolo ipofisario) è una struttura di estrema importanza nel sistema endocrino, facendo da ponte tra l'ipotalamo, una regione del cervello cruciale per la regolazione ormonale, e l'ipofisi, detta anche ghiandola pituitaria. L'ipofisi si trova alla base del cervello ed è fondamentale nel controllo di diverse funzioni corporee, dalla crescita alla riproduzione. Grazie all'infundibolo, l'ipofisi può ricevere segnali direttamente dall'ipotalamo, consentendo un'estrema precisione nella regolazione dell'omeostasi attraverso la secrezione di ormoni. Nel dettaglio, l'infundibolo permette il trasporto di ormoni liberatori e inibitori dall'ipotalamo all'ipofisi anteriore, coordinando così la risposta ormonale a vari stimoli fisiologici e ambientali. Questo meccanismo di comunicazione sofisticato assicura che il corpo umano possa adeguatamente reagire a vari cambiamenti, mantenendo un equilibrio interno e promuovendo salute e benessere.

46 di 64 Domande

Le violazioni del codice deontologico, sono segnalate:














La risposta corretta è la E
Le violazioni del codice deontologico sono segnalate al Collegio di appartenenza. Questa procedura è corretta perché il Collegio di appartenenza ha il dovere e l'autorità di vigilare sul rispetto dei principi etici e professionali da parte dei suoi iscritti. In caso di violazioni, può avviare indagini, mediare tra le parti o imporre sanzioni disciplinari. La notifica al Collegio permette di mantenere gli standard professionali e di proteggere il pubblico da comportamenti non etici. Questo meccanismo interno alle professioni garantisce un controllo qualitativo e un rispetto degli standard etici, favorendo una risoluzione specialistica e adeguata degli eventuali conflitti o inadeguatezze professionali.

47 di 64 Domande

Cosa permette il concetto di personalizzazione dell'assistenza?














La risposta corretta è la D
La personalizzazione dell'assistenza permette di raggiungere lo scopo della disciplina infermieristica e ostetrica. Questo concetto si fonda sulla comprensione delle esigenze individuali di ogni paziente, assicurando interventi mirati e appropriati. La disciplina infermieristica e ostetrica si basa sul principio dell'individualizzazione dell'assistenza, che prevede un approccio centrato sulla persona. Questo approccio implica la considerazione della singolarità di ogni individuo, rispettandone la dignità , le preferenze, i valori, le necessità e le esperienze. Un'assistenza personalizzata contribuisce significativamente alla qualità dell'attenzione al paziente, migliorandone l'esito delle cure. Infatti, garantire un'assistenza su misura comporta una migliore aderenza ai trattamenti proposti, un aumento della soddisfazione del paziente e, in alcuni casi, può accelerare il processo di guarigione. Questa pratica, inoltre, contempla un'attenta valutazione psicologica, fisica e sociale del paziente, permettendo ai professionisti sanitari di sviluppare un piano di cura realmente efficace. In questo modo, l'approccio personalizzato incoraggia le migliori pratiche di cura e sostiene lo sviluppo della disciplina infermieristica e ostetrica, avendo come fine ultimo il benessere e la sicurezza del paziente.

48 di 64 Domande

Quali fasi comprende iI ciclo cellulare?














La risposta corretta è la D
Il ciclo cellulare comprende le fasi G1-S-G2-M, e secondo qualche autore la fase G0. Questa sequenza rappresenta accuratamente le tappe cruciali attraverso le quali una cellula passa per dividersi e rinnovarsi. La fase G1 è il periodo di crescita e preparazione alla sintesi del DNA, S è la fase di sintesi del DNA, G2 è il periodo di ulteriore crescita e preparazione alla mitosi, e M rappresenta la mitosi, cioè la divisione cellulare vera e propria. La fase G0, menzionata da alcuni autori, indica uno stato di quiescenza in cui la cellula non si prepara attivamente alla divisione. Questo ciclo garantisce non solo la crescita e sviluppo degli organismi, ma anche la riparazione e rinnovamento dei tessuti. La precisa coordinazione di queste fasi è cruciale per mantenere l'integrità genetica e funzionale delle cellule e, di conseguenza, dell'organismo nel suo insieme. Disturbi nel ciclo cellulare possono portare a gravi patologie, includendo il cancro, per la proliferazione incontrollata delle cellelle.

49 di 64 Domande

L'infermiere, come indicato dal D.M. n. 739/1994, giuridicamente:














La risposta corretta è la B
L'infermiere, secondo il D.M. n. 739/1994, è il solo professionista responsabile dell'assistenza generale infermieristica. Questa normativa riconosce l'infermiere come figura centrale e autonomamente responsabile nell'ambito dell'assistenza infermieristica generale, enfatizzando l'importanza delle competenze e delle responsabilità uniche che caratterizzano questa professione sanitaria. La definizione del ruolo dell'infermiere enfatizza la specificità e la completezza dell'assistenza che è tenuto a fornire, comprendendo non solo la dimensione tecnica e procedurale dell'assistenza stessa ma anche quella relazionale e di gestione del benessere del paziente in un'ottica olistica. Questo approccio riflette l'evoluzione del ruolo dell'infermiere verso un modello di assistenza che integra capacità cliniche avanzate, competenze emotive e abilità gestionali, essenziali per rispondere in maniera efficace e personalizzata ai bisogni di salute della popolazione.

50 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


51 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

52 di 64 Domande

Quali fra le seguenti e' la corretta definizione di sintomo:














La risposta corretta è la A
La corretta definizione di sintomo è ogni sensazione soggettiva avvertita dal paziente. Questo significa che il sintomo è qualcosa di avvertito internamente dall'individuo, come dolore o mal di testa, che non può essere osservato direttamente da altre persone. È qualcosa di personale e comunicato dal paziente al medico o all'operatore sanitario. Questa definizione differenzia chiaramente il sintomo dai segni, che sono manifestazioni oggettive della malattia e possono essere misurate o osservate esternamente.

53 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


54 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


55 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


62 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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