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1 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 64 Domande

A quale numero corrisponde la frazione 5/4?














La risposta corretta è la A
La frazione 5/4 corrisponde al numero 1.25. Questo si calcola dividendo il numeratore (5) per il denominatore (4). Il risultato è una rappresentazione decimale della frazione data, mostrando che 5/4 è equivalente a un valore decimale maggiore di 1, ovvero 1.25. Questo significa che 5/4 rappresenta una quantità che eccede l'unità per un quarto in più , equivalendo esattamente a 1.25.

4 di 64 Domande

In statistica, la moda è:














La risposta corretta è la A
La moda in statistica rappresenta il valore più frequente di una distribuzione. Ciò significa che è il numero che appare con maggiore ripetizione all'interno di un'insieme di dati. La sua identificazione è utile per comprendere la tendenza o la preferenza all'interno di un gruppo di dati. Questa misura di tendenza centrale è particolarmente rilevante in settori come la sociologia, l'economia e la psicologia, per analizzare dati qualitativi o quantitativi. A differenza della media, che tiene conto di tutti i dati per calcolare un valore medio, la moda si concentra unicamente sulla frequenza, rendendola significativa anche quando i dati sono non numerici o categorici.

5 di 64 Domande

The part of the following sentence between square brackets contains one or more mistakes; choose the correct form. “The packages [has been wrapped and are all ready to be mailing] as soon as the courier arrives”.














La risposta corretta è la A
La frase corretta è "The packages have been wrapped and are all ready to be mailed" perché esprime che i pacchi sono stati incartati e sono pronti per essere spediti. Questa forma usa correttamente "have been wrapped" in accordo con il soggetto plurale "packages" e "to be mailed" che denota che i pacchi sono pronti per la spedizione futura.

6 di 64 Domande

Il coefficiente di variazione è:














La risposta corretta è la A
Il coefficiente di variazione è definito come una quantità adimensionale, cioè espressa da un numero puro, senza l'uso di unità di misura. Questa grandezza è utile in statistica per confrontare la dispersione di set di dati diversi, poiché è indipendente dall'unità di misura. Essendo una misura relativa di variabilità , è particolarmente utile quando si desidera confrontare la dispersione di dati relativi a grandezze diverse o con unità di misura diverse.

7 di 64 Domande

Gli idrocarburi sono composti contenenti:














La risposta corretta è la A
Gli idrocarburi sono composti chimici contenenti solamente carbonio e idrogeno. Questa categoria comprende una vasta gamma di composti organici, variando dalle molecole più semplici, come il metano, alle complesse come quelle presenti nei combustibili fossili. La loro caratteristica principale risiede nella loro composizione esclusiva da atomi di carbonio e idrogeno, legati insieme attraverso legami covalenti. Questo li rende molto versatili in termini di reattività chimica e di utilizzo in svariate applicazioni, dalla produzione di energia alla sintesi di materiali plastici.

8 di 64 Domande

What is the meaning of the sentence: “Even though it is a timid animal, the kangaroo lives in very large groups”?














La risposta corretta è la A
La frase “ Even though it is a timid animal, the kangaroo lives in very large groups” significa che, nonostante la sua natura timida, il canguro vive in gruppi molto grandi. Questo contrasta l'idea comune che gli animali timidi tendano a isolarsi; i canguri dimostrano il contrario convivendo in ampie aggregazioni sociali. Questo comportamento potrebbe essere legato alla protezione contro i predatori o alla strategia di foraggiamento, tipica di molte specie animali.

9 di 64 Domande

La legge morale, a differenza della norma giuridica:














La risposta corretta è la A
La legge morale, a differenza della norma giuridica, non prevede una sanzione istituzionalizzata irrogata dallo Stato. La norma giuridica è sostenuta e applicata mediante sanzioni formali e sistemi giudiziari, mentre la legge morale si basa su principi etici condivisi e la sua violazione non comporta sanzioni formali da parte dello Stato, ma può portare a conseguenze sociali come la disapprovazione.

10 di 64 Domande

Le teorie che si richiamano all’esigenza di una pedagogia antiautoritaria sono attribuite a:














La risposta corretta è la A
Le teorie pedagogiche antiautoritarie sono attribuite a Jean-Jacques Rousseau. Rousseau, filosofo del XVIII secolo, proponeva un'educazione basata sullo sviluppo naturale e sulla libertà dell'individuo, opponendosi all'educazione formale e rigida del suo tempo. Secondo Rousseau, l'educazione dovrebbe seguie il corso naturale dello sviluppo umano e stimolare l'autonomia e la scoperta personale.

11 di 64 Domande

Il termine “empatia” viene usato per indicare:














La risposta corretta è la A
Il termine "empatia" indica la capacità di immedesimarsi nei pensieri e negli stati d'animo di un'altra persona. Questa definizione chiarisce che l'empatia non solo riguarda la comprensione intellettuale delle situazioni altrui, ma implica anche la capacità di "sentire con" l'altro, entrando in contatto profondo con le sue esperienze emotive. Le altre risposte, pur trattando di interazione e comprensione reciproca, non catturano l'essenza completa dell'empatia, che è più immediata e profonda.

12 di 64 Domande

Mediamente il bambino pronuncia le prime parole:














La risposta corretta è la A
Mediamente, il bambino pronuncia le prime parole tra i 12 e i 15 mesi. Questo momento segna un'importante tappa nello sviluppo del linguaggio, indicando che il bambino ha iniziato a comprendere e a usare le parole per comunicare. Questa fase è cruciale per lo sviluppo comunicativo e linguistico, riflettendo la crescita delle abilità cognitive e sociali del bambino.

13 di 64 Domande

Il termine “sociologia” viene coniato nella prima metà dell’Ottocento da uno dei padri fondatori della disciplina. Chi era?














La risposta corretta è la A
Auguste Comte è considerato il padre della sociologia per averle dato il nome nella prima metà dell'Ottocento. La sociologia, come la concepì Comte, si prefigge lo studio dell'organizzazione e del funzionamento delle società umane. Comte credeva nella possibilità di applicare metodi scientifici all'analisi della società per migliorare la condizione umana. Questa formula ha posto le basi per lo sviluppo della sociologia come scienza autonoma.

14 di 64 Domande

“Francesco e Alessandro sono due commessi dei grandi magazzini del mio quartiere”. Quale processo viene attivato con la precedente affermazione?














La risposta corretta è la A
Nella frase “ Francesco e Alessandro sono due commessi dei grandi magazzini del mio quartiere” , viene attivato il processo di categorizzazione sociale. Questo comporta il raggruppamento di individui in base a caratteristiche comuni, in questo caso, la professione. Viene naturalmente effettuato per semplificare la realtà sociale che ci circonda, organizzando le informazioni in modo più gestibile. La categorizzazione aiuta a interpretare rapidamente il mondo sociale, ma può anche portare alla semplificazione eccessiva e alla formazione di stereotipi.

15 di 64 Domande

Quale, tra le seguenti affermazioni legate all'utilizzo di sostanze alcoliche, è esatta?














La risposta corretta è la A
L'affermazione corretta è che l'assunzione di alcol durante la gravidanza è dannosa per lo sviluppo del feto. Il consumo di alcol in gravidanza può portare a gravi conseguenze, incluse diverse forme di disturbi dello spettro alcolico fetale (FASD), che possono causare problemi fisici, comportamentali e di apprendimento nel bambino. Questi disturbi sono risultato diretto dell'esposizione del feto all'alcol attraverso la placenta durante la gravidanza.

16 di 64 Domande

Nel modello piramidale dei bisogni elaborato da Abraham Maslow, il bisogno di stima:














La risposta corretta è la A
Nel modello piramidale dei bisogni di Abraham Maslow, il bisogno di stima è posizionato immediatamente al di sotto dei bisogni di autorealizzazione. Questa disposizione riflette l'idea che prima di poter cercare l'autorealizzazione, gli individui devono sentirsi valorizzati e rispettati, ovvero devono soddisfare i bisogni di stima. Questi comprendono la considerazione degli altri, il successo, e la fiducia in sé , essenziali per avanzare verso la realizzazione personale. La teoria di Maslow suggerisce che il soddisfacimento dei bisogni avviene in sequenza, a partire dai bisogni più basilari fino a quelli più elevati.

17 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni, inerenti alla relazione tra affettività e invecchiamento, NON è corretta?














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda sulla relazione tra affettività e invecchiamento che NON è corretta è : Il processo d’ invecchiamento non influisce in alcun modo sulla vita affettiva. Questa affermazione è errata perché in realtà l'invecchiamento può influenzare vari aspetti della vita affettiva, come la frequenza e l'intensità delle emozioni, nonché la loro espressione. L'affettività , intesa come la capacità di provare sentimenti ed emozioni, può variare nel corso della vita, influenzata anche da fattori biologici, psicologici e sociali legati all'invecchiamento.

18 di 64 Domande

Qual è la finalità dei Centri Diurni per disabili gravi?














La risposta corretta è la A
I Centri Diurni per disabili gravi hanno lo scopo di offrire una rete di servizi di sostegno sanitario e assistenziale. Ciò significa che il loro obiettivo principale è fornire supporto comprensivo che spazia dall'assistenza medica a quella sociale, attuando programmi personalizzati che mirano al miglioramento della qualità della vita degli utenti e alla loro integrazione sociale, senza dunque isolare la persona ma offrendo un contesto supportivo e inclusivo.

19 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


20 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


21 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


22 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


23 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


24 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


25 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


26 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


27 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


28 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


29 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


30 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


31 di 64 Domande

Per funzione di supervisione esercitata dall'infermiere sull’attività dell’OSS si intende:














La risposta corretta è la A
La funzione di supervisione esercitata dall'infermiere sull'attività dell'OSS consiste nella verifica della qualità e dell'attività svolta dall'OSS in base ai criteri scientifici ed esplicitati, intervenendo se necessario. Questo significa che l'infermiere ha il compito di assicurarsi che le attività svolte dall'Operatore Socio-Sanitario rispettino standard qualitativi elevati e siano in linea con le conoscenze scientifiche attuali, pronto a intervenire qualora emergano discrepanze o necessità di correzioni.

32 di 64 Domande

Nel paziente che presenta epistassi si osserva:














La risposta corretta è la A
Nel paziente che presenta epistassi si osserva sangue che fuoriesce dal naso. L'epistassi è un termine medico che indica proprio la perdita di sangue dalle narici, un fenomeno che può dipendere da vari fattori come secchezza ambientale, trauma nasale, uso di farmaci anticoagulanti, ipertensione, o altre patologie. Il sangue dal naso è quindi il segnale distintivo dell'epistassi e rappresenta una manifestazione che richiede in genere attenzione, soprattutto se frequente o difficile da controllare.

33 di 64 Domande

I rifiuti sanitari vengono classificati da una norma specifica (D.M. 26 giugno 2000, n.219) in:














La risposta corretta è la A
I rifiuti sanitari sono classificati dal D.M. 26 giugno 2000, n.219 in: rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e pericolosi non a rischio infettivo; rifiuti sanitari non pericolosi e i rifiuti sanitari che richiedono particolari sistemi di gestione. Questa classificazione permette di gestire i rifiuti in modo sicuro per la salute pubblica e l'ambiente, identificando la necessità di trattamenti e smaltimenti specifici a seconda del livello di rischio associato.

34 di 64 Domande

L’OSS è tenuto a mantenere la riservatezza circa:














La risposta corretta è la A
L'OSS è tenuto a mantenere la riservatezza su tutto ciò di cui viene a conoscenza in ragione della sua attività . Questo principio è essenziale nell'ambito sanitario e assistenziale per proteggere la privacy delle persone assistite, assicurando che tutte le informazioni, comprese quelle sensibili e personali, rimangano confidenziali. Questo impegno abbraccia l'esisgenza di fiducia e discrezione che caratterizza il rapporto tra operatori sanitari e pazienti, garantendo un ambiente sicuro e protetto per chi riceve cure.

35 di 64 Domande

Nel paziente con tachicardia si rileva:














La risposta corretta è la A
Nel paziente con tachicardia si rileva una frequenza cardiaca superiore ai 100 battiti al minuto. La tachicardia è caratterizzata proprio da questo incremento nel ritmo dei battiti del cuore che, in condizioni normali a riposo, dovrebbero invece situarsi tra i 60 e i 100 battiti per minuto. L'elevazione può indicare risposte fisiologiche a esercizio, stress, o può essere segno di patologie o disfunzioni del sistema cardiaco.

36 di 64 Domande

La temperatura corporea è l’espressione della capacità dell’organismo:














La risposta corretta è la A
La temperatura corporea è l'espressione della capacità dell’ organismo di mantenere costante la produzione di calore e di mantenere un equilibrio tra la perdita e la produzione di calore. Questo processo è essenziale per la sopravvivenza poiché permette di garantire che le funzioni vitali si svolgano in un ambiente termico ottimale. Il corpo umano ha infatti meccanismi regolatori molto raffinati che agiscono principalmente attraverso la vasodilatazione e la vasocostrizione cutanea, la sudorazione per la perdita di calore e l'attività metabolica per la produzione di calore.

37 di 64 Domande

Per melena si intende














La risposta corretta è la A
La melena si caratterizza per feci nere contenenti sangue, che generalmente proviene dalle prime vie digerenti. Questo fenomeno è dovuto alla degradazione del sangue durante il suo passaggio nell'intestino, conferendo alle feci il tipico colore scuro. La causa è generalmente associata a sanguinamenti del tratto gastrointestinale superiore, come ulcere peptiche o varici esofagee.

38 di 64 Domande

L’OSS nell’ambito dell’attività di igiene personale al paziente non autosufficiente o allettato rileva che la zona sacro-coccigea è arrossata:














La risposta corretta è la A
L'OSS, di fronte a un'arrossamento della zona sacro-coccigea in un paziente non autosufficiente o allettato, deve informare l'infermiere e applicare una crema barriera senza massaggiare. Questa pratica mira alla prevenzione delle lesioni da pressione, proteggendo la pelle con prodotti specifici senza provocare ulteriori danni tramite la frizione meccanica del massaggio. La crema barriera funge da scudo contro l'umidità e altri fattori che potrebbero peggiorare l'arrossamento o evolvere in lesioni più gravi.

39 di 64 Domande

Il trasferimento dalla posizione supina al letto a quella seduta in poltrona o in carrozzina, nella modalità a due operatori viene effettuato in :














La risposta corretta è la A
Il trasferimento dalla posizione supina al letto a quella seduta in poltrona o in carrozzina a due operatori viene effettuato in quattro tempi. Questo metodo contribuisce a mantenere la sicurezza del paziente e degli operatori, dividendo il movimento in fasi gestibili e minimizzando il rischio di cadute o lesioni. Ogni tempo è progettato per completare un'azione specifica, facilitando così il trasferimento in maniera controllata e sicura.

40 di 64 Domande

Che cosa s’intende per emiplegia?














La risposta corretta è la A
L'emiplegia si riferisce alla paralisi di una metà , destra o sinistra, del corpo. Questo disturbo appartiene alla categoria delle paralisi, che comprende vari tipi e livelli di immobilità causati generalmente da danni al sistema nervoso. L'emiplegia può derivare da diverse condizioni, come ictus, traumi cranici, o malattie neurodegenerative, influenzando la capacità motoria, la forza e la sensibilità di un intero lato del corpo.

41 di 64 Domande

Cosa vuol significare il termine dispnea?














La risposta corretta è la A
Il termine dispnea significa difficoltà respiratoria, dove il paziente può riferire sensazioni di fame d'aria o di fiato corto. La dispnea è un sintomo che si manifesta come una percezione soggettiva di sforzo eccessivo durante la respirazione, che può essere prodotta da numerosi fattori o condizioni patologiche, variando da problemi cardiopolmonari a disturbi psicologici. Questa condizione può emergere in contesti di attività fisica intensa negli individui sani, ma è più preoccupante quando si manifesta a riposo o con sforzi minimi nelle persone con patologie preesistenti, indicando possibili complicazioni o aggravamenti di condizioni cardiache, polmonari, o altro.

42 di 64 Domande

L’operatore socio-sanitario esplica il suo mandato attraverso l’attuazione di attività affidate secondo il criterio:














La risposta corretta è la A
L'operatore socio-sanitario espleta le sue mansioni seguendo il criterio dell'attribuzione. Tale scelta prevede che le attività gli siano affidate direttamente, basandosi sulla sua qualifica professionale e competenze, garantendo così che le pratiche siano svolte da chi ha le capacità specifiche richieste. Questo processo assicura efficacia e precisione nell'assistenza fornita agli assistiti.

43 di 64 Domande

Le fasi del processo di trattamento dei dispositivi medici sono, in sequenza:














La risposta corretta è la A
Le fasi del processo di trattamento dei dispositivi medici, in sequenza, sono decontaminazione, pulizia, disinfezione o sterilizzazione. Questo processo inizia con la decontaminazione per rimuovere qualsiasi sostanza contaminante. Successivamente, la pulizia rimuove i residui visibili. Infine, si applica la disinfezione o la sterilizzazione per eliminare o uccidere i microrganismi residui, assicurando la sicurezza nell'uso del dispositivo medico. Questa procedura è essenziale per prevenire le infezioni nosocomiali e garantire la sicurezza dei pazienti.

44 di 64 Domande

La decontaminazione, prevista nel decreto del ministero della sanità del 28 settembre 1990, è:














La risposta corretta è la A
La decontaminazione, come stabilito nel decreto del ministero della sanità del 28 settembre 1990, è un'operazione da effettuare sui dispositivi medici riutilizzabili, mirata a ridurre il rischio infettivo per gli operatori prima della pulizia. Questo processo è essenziale per garantire che non vi sia alcun rischio di infezione o contaminazione tra gli operatori sanitari durante la manipolazione di strumenti che verranno poi sottoposti a ulteriori procedure di pulizia, disinfezione o sterilizzazione, preparandoli in tal modo per un sicuro riutilizzo.

45 di 64 Domande

Il trasporto dei campioni biologici deve essere effettuato:














La risposta corretta è la A
Il trasporto dei campioni biologici deve essere effettuato mediante l'utilizzo di contenitori di trasporto ermetici e infrangibili. Questo perché è essenziale assicurare sia l'integrità fisica dei campioni sia la sicurezza del personale incaricato del trasporto e dell'ambiente. I contenitori ermetici prevengono la contaminazione incrociata e la fuoriuscita di sostanze, mentre i contenitori infrangibili diminuiscono il rischio di rotture e quindi di esposizione a materiale potenzialmente pericoloso.

46 di 64 Domande

Per incontinenza si intende:














La risposta corretta è la A
L'incontinenza è l'incapacità di trattenere o controllare la minzione e il passaggio di feci o gas. Questo stato si manifesta quando i meccanismi che regolano la continenza urinaria o fecale non funzionano correttamente, causando una perdita involontaria. Nel dettaglio, l'incontinenza può influenzare la qualità della vita, portando a impatti psicologici e sociali significanti per chi ne soffre. Questo fenomeno può derivare da vari fattori, come disturbi neurologici, danni ai muscoli sfinterici, o come conseguenza di procedure chirurgiche. Non è specificatamente una singola patologia ma può essere sintomo di varie condizioni mediche o risultato di eventi traumatici che alterano le normali funzioni di ritenzione.

47 di 64 Domande

I guanti devono essere indossati:














La risposta corretta è la A
I guanti devono essere indossati in tutte le attività che possono essere a rischio di imbrattamento con materiale biologico. Questo è essenziale per prevenire la trasmissione di infezioni e proteggere sia il personale sanitario sia i pazienti da eventuali agenti patogeni presenti nei fluidi corporei. Il corretto uso dei guanti rientra nelle precauzioni standard raccomandate per la prevenzione delle infezioni, mirando a garantire la sicurezza in ambienti sanitari e laboratoristici.

48 di 64 Domande

Un infermiere è tenuto a effettuare un lavaggio antisettico delle mani:














La risposta corretta è la A
Un infermiere è tenuto a effettuare un lavaggio antisettico delle mani prima e dopo procedure invasive come l'inserzione di un catetere venoso. Questa pratica previene la trasmissione di infezioni sia al paziente sia all'operatore sanitario. Il lavaggio antisettico delle mani riduce significativamente il rischio di trasmissione di agenti patogeni legati alle procedure invasive, che possono introdurre direttamente microrganismi nei tessuti profondi o nel flusso sanguigno, dove la risposta immunitaria normale potrebbe non essere sufficientemente rapida o efficace per prevenirne le conseguenze.

49 di 64 Domande

Per prevenire l’insorgenza del “piede diabetico” la persona deve essere educata a:














La risposta corretta è la A
Per prevenire l'insorgenza del piede diabetico è necessario asciugare bene fra le dite con un panno morbido. Questa precauzione mira a minimizzare il rischio di infezioni fungine o batteriche, che in soggetti diabetici possono causare complicanze a causa della ridotta capacità di guarigione e della maggiore suscettibilità alle infezioni. Una corretta igiene e asciugatura dei piedi aiuta a mantenere la pelle integra e meno soggetta a lesioni, riducendo così il rischio di sviluppare il temuto "piede diabetico", una condizione che può portare a ulteriori complicanze gravi.

50 di 64 Domande

Se un paziente deve subire un intervento chirurgico d’urgenza, quale tra i seguenti interventi deve essere effettuato per primo dall’infermiere:














La risposta corretta è la A
Prima di un intervento chirurgico d'urgenza, l'infermiere deve prima incanulare una vena ed effettuare i prelievi ematici preoperatori. Questo processo è essenziale per consentire successivamente un rapido accesso venoso per l'infusione di liquidi e farmaci e per effettuare le analisi ematiche necessarie a valutare le condizioni del paziente prima dell'operazione. La corretta gestione del paziente in fase preoperatoria è cruciale per la sicurezza e l'efficacia dell'intervento. Questa procedura non è specifica di una patologia particolare, ma è una prassi standard nell'assistenza preoperatoria.

51 di 64 Domande

L’igiene della colostomia deve essere effettuata:














La risposta corretta è la A
L'igiene della colostomia deve essere effettuata con acqua e sapone, muovendosi dall'esterno verso l'interno. Questo metodo assicura la pulizia delicata dell'area evitando contaminazioni e possibili infezioni, mantenendo intatta la pelle circostante e riducendo il rischio di irritazioni. La procedura corretta è fondamentale per prevenire problemi e assicurare il benessere del paziente.

52 di 64 Domande

Il detergente è una sostanza chimica che:














La risposta corretta è la A
Il detergente è una sostanza chimica che diminuisce la tensione superficiale favorendo l'asportazione dello sporco. Questo avviene perché la riduzione della tensione superficiale permette al detergente di penetrare meglio tra le particelle di sporco e le superfici, rendendo più efficace la pulizia. La sua azione non è diretta alla distruzione dei germi, ma alla rimozione dello sporco.

53 di 64 Domande

Per una corretta gestione del paziente intubato, quale tra le seguenti norme occorre evitare:














La risposta corretta è la A
Per una corretta gestione del paziente intubato, è necessario evitare di spostare frequentemente e delicatamente il tubo all'interno delle vie aeree. Questa pratica può causare danni all'interno delle vie respiratorie del paziente, aumentando il rischio di complicazioni quali lesioni o infezioni. Le linee guida per la gestione dei pazienti intubati includono invece misure come l'igiene orale quotidiana, il riscaldamento dei gas inspirati per prevenire danni da freddo alle vie aeree, e una corretta disposizione dei tubi del respiratore per evitare l'entrata di liquidi di condensa nelle vie respiratorie, tutte volte al mantenimento della salute del paziente e alla prevenzione delle infezioni associate all'intubazione.

54 di 64 Domande

Il termine “triage” indica una procedura finalizzata a:














La risposta corretta è la A
Il termine “ triage” indica una procedura finalizzata a ottimizzare la sopravvivenza in rapporto alle risorse disponibili. Questa pratica è fondamentale in situazioni di emergenza medica dove le risorse (tempo, personale, attrezzature mediche) sono limitate. Il suo scopo è prioritizzare l'assistenza ai pazienti basandosi sulla gravità delle loro condizioni e sulla probabilità di sopravvivenza, per fare il miglior uso possibile delle risorse disponibili e salvare il maggior numero di vite.

55 di 64 Domande

Indicare dove è posizionato il catetere intracranico per il monitoraggio della PIC:














La risposta corretta è la A
Il catetere intracranico per il monitoraggio della Pressione Intracranica (PIC) è posizionato a livello intraventricolare. Questa procedura consiste nell'inserire un catetere nei ventricoli cerebrali, le cavità del cervello che producono e contengono il liquido cerebrospinale. Misurare la PIC in questo modo è essenziale per valutare e gestire adeguatamente le condizioni neurologiche che comportano un aumento della pressione intracranica, come nel caso di traumi cranici gravi, emorragie cerebrali o idrocefalo. Monitorare la PIC a livello intraventricolare permette di ottenere misurazioni precise e di intervenire tempestivamente, drenando liquido cerebrospinale se necessario per ridurre la pressione.

56 di 64 Domande

Le infezioni correlate all’assistenza sono sostenute prevalentemente da:














La risposta corretta è la A
Le infezioni correlate all'assistenza sono prevalentemente sostenute da batteri Gram negativi. Questo avviene perché questi batteri presentano caratteristiche, come la resistenza a molti antibiotici e la capacità di sopravvivere su superfici inanimate, che li rendono particolarmente abili a diffondersi in ambienti sanitari. Questi microrganismi sono spesso associati a infezioni nosocomiali, problematiche serissime in ambito ospedaliero e assistenziale.

57 di 64 Domande

Quale condotta deve tenere l’infermiere nei confronti di un paziente in cui si sospetti una crisi ipoglicemica:














La risposta corretta è la A
Nel caso di un paziente con sospetta crisi ipoglicemica, l'infermiere deve controllare la glicemia, somministrare glucosio e poi chiamare un medico. La corretta sequenza delle azioni è cruciale per un intervento efficace. Il controllo della glicemia è il primo passo per confermare lo stato ipoglicemico. La somministrazione di glucosio serve a correggere rapidamente l'ipoglicemia. Infine, contattare un medico è essenziale per un'ulteriore valutazione e gestione del paziente. Questo approccio garantisce che il paziente riceva un intervento immediato, basato su prove, per stabilizzare la sua condizione.

58 di 64 Domande

Un trattamento del dolore post-operatorio insufficiente può causare nel paziente:














La risposta corretta è la A
Un trattamento del dolore post-operatorio insufficiente può causare iperglicemia nel paziente. L'insufficiente controllo del dolore, oltre a diminuire la qualità della vita del paziente, può influire negativamente su vari aspetti fisiologici. Tra questi, l'iperglicemia è una possibile conseguenza, dato che lo stress e il dolore possono aumentare i livelli di glucosio nel sangue. Questo avviene perché il corpo reagisce allo stress liberando ormoni che, a loro volta, possono influenzare l'equilibrio glicemico.

59 di 64 Domande

In un paziente in coma, la nutrizione più indicata è:














La risposta corretta è la A
In un paziente in coma, la nutrizione più indicata è tramite alimentazione enterale con sondino. Questo metodo è preferito perché mantiene la funzionalità del tratto gastrointestinale, favorisce una migliore assimilazione dei nutrienti rispetto all'alimentazione parenterale e limita il rischio di infezioni legate alle vie di accesso centrali. L'alimentazione enterale sostiene in modo efficace lo stato nutrizionale del paziente in coma, essendo meno invasiva e più vicina al normale processo di alimentazione.

60 di 64 Domande

Ordinare correttamente le operazioni da compiere per praticare l’irrigazione di una ferita. 1. Applicare una medicazione sterile 2. Far mettere il paziente in posizione adeguata 3. Asciugare la parta circostante la ferita 4. Lavare le mani 5. Indossare mascherina e occhiali protettivi 6. Assicurare la privacy al paziente 7. Porre la soluzione irrigante in una bacinella 8. Indossare i guanti sterili 9. Rimuovere la medicazione 10. Posizionare la bacinella per la raccolta della soluzione 11. Irrigare la ferita 12. Riempire la siringa da irrigazione














La risposta corretta è la A
Le operazioni corrette per l'irrigazione di una ferita sono: assicurare la privacy al paziente (6), far mettere il paziente in posizione adeguata (2), lavare le mani (4), indossare mascherina e occhiali protettivi (5), rimuovere la medicazione (9), porre la soluzione irrigante in una bacinella (7), posizionare la bacinella per la raccolta della soluzione (10), indossare i guanti sterili (8), riempire la siringa da irrigazione (12), irrigare la ferita (11), asciugare la parte circostante la ferita (3) e applicare una medicazione sterile (1). Questa sequenza garantisce sia la sicurezza del personale sanitario che l'efficacia e sterilità della procedura per prevenire le infezioni.

61 di 64 Domande

Ordinare correttamente le operazioni da compiere per posizionare un sondino naso gastrico a un paziente. 1. Inserire il sondino attraverso la narice verso il fondo della gola e fare deglutire il paziente o fargli bere alcuni sorsi d’acqua 2. Disporre il paziente in posizione semiseduta con la testa sollevata 3. Esaminare le narici e scegliere la più pervia 4. Lavare le mani e indossare i guanti 5. Fissare il sondino al naso con cerotto anallergico 6. Lubrificare il sondino con lubrificante idrosolubile 7. Misurare approssimativamente la lunghezza del sondino naso gastrico 8. Fare avanzare il sondino approssimativamente fino al raggiungimento del punto prestabilito 9. Controllare il corretto posizionamento del sondino














La risposta corretta è la A
La corretta sequenza per posizionare un sondino naso gastrico a un paziente è 4-2-3-7-6-1-8-9-5. Inizialmente, si lavano le mani e si indossano i guanti per la sicurezza. Successivamente, si posiziona il paziente in modo che la testa sia sollevata, assicurando comfort e riducendo il rischio di aspirazione. Si sceglie la narice più pervia per facilitare l'inserimento. La lunghezza del sondino da inserire viene stimata e il sondino stesso viene lubrificato per minimizzare il disagio del paziente. L'inserimento avviene attraverso la narice scelta, accompagnando il paziente nella deglutizione per facilitare il passaggio verso lo stomaco. Si fa avanzare il sondino fino al punto predeterminato, quindi si verifica il corretto posizionamento, spesso tramite controllo radiologico o test del pH del fluido aspirato. Infine, il sondino viene fissato al naso del paziente. Questo processo garantisce sia la sicurezza del paziente sia l'efficacia nella nutrizione o nell'aspirazione gastrica.

62 di 64 Domande

Ordinare correttamente le operazioni da compiere per praticare una iniezione sottocutanea di calciparina. 1. Formare una plica di tessuto sottocutaneo tra pollice e le altre dita della mano Lavare le mani 2. Disinfettare la cute 3. Mantenere la plica di tessuto sottocutaneo durante l’iniezione 4. Preparare l’iniezione 5. Individuare il punto di iniezione 6. Inserire l’ago con una angolatura di 90° (perpendicolare) 7. Esercitare una lieve pressione sul punto di iniezione con un batuffolo 8. Estrarre l’ago














La risposta corretta è la A
La corretta sequenza per eseguire un'iniezione sottocutanea di Calciparina è la numero 2, ovvero: lavare le mani, disinfettare la cute, preparare l'iniezione, individuare il punto di iniezione, inserire l'ago con un'angolatura di 90 °, mantenere la plica di tessuto sottocutaneo durante l'iniezione, esercitare una lieve pressione sul punto di iniezione con un batuffolo ed infine estrarre l'ago. Questa sequenza garantisce la sicurezza e l'efficacia dell'iniezione sottocutanea, rispettando le norme di asepsi e riducendo il rischio di infezioni. Il mantenimento della plica di tessuto e l'angolatura a 90 ° sono cruciali per assicurare che la Calciparina sia correttamente depositata nello strato sottocutaneo, dove può essere assorbita senza danneggiare i tessuti più profondi.

63 di 64 Domande

Indicare quale delle alternative proposte riporta, in ordine completo e corretto, le operazioni da compiere in caso di stravaso venoso di un chemioterapico in infusione.














La risposta corretta è la A
In caso di stravaso venoso di un chemioterapico, è corretto: Sospendere l'infusione, aspirare con la siringa dall'ago della cannula, iniettare l'antidoto nella cannula, rimuovere l'ago cannula, applicare un impacco caldo o freddo a seconda dei casi, somministrare farmaci analgesici. Questa sequenza garantisce un'intervento immediato e mirato per limitare l'assorbimento del chemioterapico e gestire il dolore, seguendo un protocollo attento alla sicurezza del paziente e alla prevenzione di danni secondari allo stravaso.

64 di 64 Domande

Indicare quale alternativa riporta, in ordine completo e corretto, le operazioni da compiere per l’assistenza al paziente durante una paracentesi.














La risposta corretta è la A
La corretta sequenza di operazioni per l’ assistenza al paziente durante una paracentesi non è stata identificata in nessuna delle opzioni proposte, quindi la risposta corretta è "nessuna delle risposte è corretta". La paracentesi è una procedura medica che implica l’ inserimento di un ago nell'addome per rimuovere il fluido in eccesso. Le operazioni preparatorie, l'assistenza durante e dopo la procedura devono essere eseguite seguendo specifici protocolli di sicurezza e asepsi, inclusa la corretta posizione del paziente, la disinfezione della cute, l'assistenza e il monitoraggio dei parametri vitali, che garantiscano la sicurezza e il benessere del paziente. La sequenza corretta delle operazioni è cruciale per la riuscita dell'intervento e per la prevenzione delle complicanze.

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