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1 di 64 Domande

LA ROTTURA DI UN ANEURISMA ENDOCRANICO DETERMINA UN'EMORRAGIA:














La risposta corretta è la E
La rottura di un aneurisma endocranico determina un'emorragia subaracnoidea. Questo tipo di emorragia avviene nello spazio subaracnoideo, il quale si trova tra l'aracnoide e la pia madre, due delle meningi che ricoprono il cervello. L'aneurisma, una dilatazione patologica della parete di un'arteria, quando si rompe, causa il versamento di sangue in questo spazio, portando a sintomi improvvisi e gravi come mal di testa intenso, nausea, vomito, rigidità del collo e, talvolta, perdita di coscienza. Questo tipo di evento richiede un intervento medico urgente per evitare conseguenze fatali o danni neurologici permanenti.

2 di 64 Domande

IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE, DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA:














La risposta corretta è la D
Il responsabile della prevenzione, della corruzione e della trasparenza deve essere nominato in ogni Pubblica Amministrazione, incluse le Aziende Sanitarie. Questa disposizione legislativa mira a rafforzare l'integrità e la trasparenza all'interno delle strutture pubbliche, promuovendo una gestione etica e responsabile. La nomina di tale figura è cruciale per contrastare la corruzione e garantire un alto livello di apertura e trasparenza nelle P.A., al fine di tutelare l'interesse pubblico e rafforzare la fiducia dei cittadini nel sistema pubblico. Ciò dimostra l'impegno nel promuovere un'amministrazione integra e trasparente.

3 di 64 Domande

FACENDO RIFERIMENTO ALLE LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DA CATETERI INTRAVASCOLARI EMANATE DAL CDC/MMWR NEL 2002, QUALE TRA LE SEGUENTI RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI E' VERA?:














La risposta corretta è la A
La raccomandazione corretta secondo le linee guida del CDC/MMWR del 2002 per la prevenzione delle infezioni da cateteri intravascolari è quella secondo cui le linee infusive usate per la somministrazione di emoderivati o emulsioni di lipidi devono essere cambiate entro 24 ore dall'inizio dell'infusione. Questa pratica è volta a minimizzare il rischio di infezioni legate all'uso di cateteri, considerando che i nutrienti presenti in tali soluzioni possono favorire la crescita batterica se lasciati per periodi più lunghi. Questa misura di controllo riflette l'importanza di una gestione attenta delle infusioni per ridurre le infezioni nosocomiali.

4 di 64 Domande

PER "SPETTRO ANTIBIOTICO" SI INTENDE:














La risposta corretta è la A
Per "spettro antibiotico" si intende l'insieme degli agenti patogeni sensibili all'azione di un antibiotico. Questa definizione rivela che un antibiotico ha la capacità di uccidere o inibire la crescita dei microrganismi sensibili a quel particolare farmaco. Lo spettro può essere ampio, interessando molteplici tipi di batteri, sia Gram-positivi che Gram-negativi, o può essere stretto, agendo solo su specifici gruppi di microorganismi. La conoscenza dello spettro antibiotico è vitale per la scelta del trattamento più adeguato in base al tipo di infezione da trattare.

5 di 64 Domande

IL CATETERE PIU' INDICATO PER LA PVC E' QUELLO DI SWAN-GANZ. QUESTO VIENE POSIZIONATO:














La risposta corretta è la B
Il catetere più indicato per la PVC è quello di Swan-Ganz, che viene posizionato nell'atrio destro. Questo avviene per valutare la funzionalità del ventricolo destro. Il posizionamento precisamente nell'atrio destro permette una misurazione accurata della pressione venosa centrale e offre informazioni importanti sullo stato emodinamico del paziente, in particolare riguardo al funzionamento del ventricolo destro del cuore. Questo approccio è cruciale per la gestione adeguata dei pazienti in condizioni critiche.

6 di 64 Domande

A CHI SPETTA LA DETERMINAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA:














La risposta corretta è la B
La determinazione dei livelli essenziali di assistenza spetta allo Stato. Questo indica che è compito del governo centrale definire quali servizi e prestazioni sanitarie devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale per assicurare una base uniforme di assistenza sanitaria a tutti i cittadini. Questo meccanismo è fondamentale per assicurare l'equità nell'accesso alle cure sanitarie indipendentemente dalla regione di residenza.

7 di 64 Domande

NEL PAZIENTE ETILISTA, LA SOSPENSIONE DELL'ASSUNZIONE DI ALCOOL PROVOCA:














La risposta corretta è la E
Nel paziente etilista, la sospensione dell'assunzione di alcol provoca delirium tremens dopo 3-5 giorni. Il delirium tremens è una condizione seria che può emergere in seguito all'interruzione brusca dell'alcool in individui dipendenti. Questa condizione incide sul sistema nervoso centrale provocando sintomi come allucinazioni, tremori, agitazione e confusione. È importante un intervento medico tempestivo per gestire i sintomi e prevenire possibili complicazioni.

8 di 64 Domande

LA LEGGE 251/2000 PREVEDE:














La risposta corretta è la B
La Legge 251/2000 prevede tutte le alternative proposte, quali l'autonomia professionale dell'infermiere, la disattivazione dei corsi per dirigente infermieristico (DAI,IID,DDSI) e l'istituzione di dirigenti sanitari. Questa normativa riconosce l'importanza e l'autonomia delle figure professionali nel settore sanitario, promuovendo un rinnovamento delle cariche dirigenziali e un miglioramento nella gestione delle attività sanitarie.

9 di 64 Domande

QUALE DIETA DEVE SEGUIRE UN PAZIENTE AFFETTO DA PATOLOGIA INFIAMMATORIA CRONICA DELL’INTESTINO?:














La risposta corretta è la B
Un paziente affetto da patologia infiammatoria cronica dell'intestino dovrebbe seguire una dieta iperproteica, ipolipidica, ipervitaminica, iperidratante, ipercalorica. Questo tipo di alimentazione è concepito per soddisfare le necessità nutrizionali incrementate durante i periodi di infiammazione, ridurre i sintomi e promuovere la riparazione del tessuto intestinale. L'attenzione è rivolta alle proteine per la riparazione tessutale, riduzione dei grassi per limitare l'irritazione intestinale, abbondanza di vitamine per compensare le carenze dovute a malassorbimento e un'adeguata idratazione e apporto calorico per il mantenimento di un buon stato di salute generale.

10 di 64 Domande

LA TEORICA DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA CHE HA ELABORATO IL MODELLO DELL’”ASSISTENZA TRANSCULTURALE” E’:














La risposta corretta è la A
Madeleine Leininger ha elaborato il modello dell'"assistenza transculturale", ponendo l'accento sull'importanza della considerazione delle differenze culturali nell'assistenza infermieristica. Questo approccio, noto come teoria transculturale, enfatizza l'adeguamento delle cure infermieristiche alle varie culture dei pazienti per fornire un'assistenza rispettosa e efficace. Questa prospettiva aiuta a superare barriere culturali, migliorando la qualità dell'assistenza.

11 di 64 Domande

LA LEGGE ATTUALE CHE TUTELA I LAVORATORI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E’:














La risposta corretta è la C
La legge attuale che tutela i lavoratori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è il D.Lgs 81/2008 e s.m.i. Questo decreto legislativo rappresenta il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, integrando e coordinando tutte le precedenti disposizioni legislative e regolamentari in materia. Importante arcipelago normativo, mira alla promozione di miglioramenti significativi in termini di salute e sicurezza dei lavoratori, fornendo un quadro normativo chiaro e complesso per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. La legislazione include provisioni per la valutazione dei rischi, la formazione, l'informazione, e l'adozione di misure di sicurezza e protezione adeguate.

12 di 64 Domande

LA NUTRIZIONE PARENTERALE UNA VOLTA PREPARATA:














La risposta corretta è la D
La nutrizione parenterale, una volta preparata, deve essere somministrata entro 24 ore e conservata in frigorifero. Questa pratica garantisce la sicurezza e l'efficacia del trattamento, prevenendo la contaminazione e la proliferazione di batteri che potrebbero avvenire a temperatura ambiente. Essendo la nutrizione parenterale una via di somministrazione che bypassa il tratto gastrointestinale, fornendo nutrienti direttamente nel flusso sanguigno, è cruciale seguire precise indicazioni di conservazione per evitare rischi per la salute del paziente.

13 di 64 Domande

IL BARTHEL INDEX E’:














La risposta corretta è la E
Il Barthel Index è uno degli strumenti più utilizzati per accertare le attività di base della vita quotidiana di una persona e quindi la sua autosufficienza. Questa scala misura la capacità di un individuo di eseguire dieci attività quotidiane essenziali autonomamente, fornendo un punteggio che riflette il livello di indipendenza e la necessità di assistenza. Queste attività includono mangiare, spostarsi, l'igiene personale e l'uso dei servizi igienici. Il punteggio ottenuto aiuta i professionisti sanitari a valutare l'impatto di disabilità fisiche e/o cognitive sulla vita quotidiana di una persona, pianificando di conseguenza le cure e gli interventi necessari per migliorare la sua qualità di vita.

14 di 64 Domande

SECONDO LE INDICAZIONI DEL CDC DI ATLANTA (CAT.II), OGNI QUANTO DEVE AVVENIRE NORMALMENTE IL CAMBIO DELLA MEDICAZIONE DI UNA VIA VENOSA PERIFERICA?:














La risposta corretta è la B
Secondo le indicazioni del CDC di Atlanta (Cat.II), il cambio della medicazione di una via venosa periferica deve avvenire normalmente ogni 48/72 ore. Questa frequenza è determinata per minimizzare il rischio di infezioni correlate all'accesso venoso mantenendo al contempo l'integrità della vena e del sito di inserzione. La raccomandazione si basa su studi che bilanciano l'esigenza di prevenire infezioni con quella di ridurre le manipolazioni inutili, le quali possono aumentare il rischio di complicanze.

15 di 64 Domande

QUALE E' IL MECCANISMO DI AZIONE DEGLI ANALGESICI OPPIACEI?:














La risposta corretta è la D
Gli analgesici oppiacei agiscono attraverso l'interazione con i recettori delle encefaline e delle endorfine, emulando l'effetto di questi peptidi naturali che regolano il dolore e l'euforia nel cervello e nel sistema nervoso centrale. Questo meccanismo di azione permette agli oppiacei di ridurre la percezione del dolore. Le encefaline e endorfine sono sostanze endogene che funzionano come neurotrasmettitori o ormoni, legandosi ai recettori oppioidi. Quando gli analgesici oppiacei si legano a questi recettori, mimano gli effetti antalgici naturali del corpo, risultando in un potente sollievo dal dolore.

16 di 64 Domande

SE, DURANTE UNA TRASFUSIONE DI GLOBULI ROSSI, IL PAZIENTE MANIFESTA BRIVIDI, CEFALEA, DOLORI, SENSAZIONE DI CALORE, E’ NECESSARIO IMMEDIATAMENTE:














La risposta corretta è la E
Se durante una trasfusione di globuli rossi il paziente manifesta brividi, cefalea, dolori, sensazione di calore, è necessario immediatamente sospendere la trasfusione, tenere la vena aperta con soluzione fisiologica e chiamare il medico. Questa procedura è cruciale per prevenire ulteriori complicazioni o reazioni avverse gravi. L'interruzione della trasfusione limita l'esposizione a potenziali agenti patogeni o incompatibilità , mentre mantenere la vena aperta assicura che il paziente possa ricevere rapidamente trattamenti o terapie, se necessario. Richiedere tempestivamente l'intervento medico garantisce una valutazione e un trattamento adeguati della reazione avversa. Questi passaggi sono essenziali per la sicurezza e il benessere del paziente durante procedure trasfusionali.

17 di 64 Domande

QUALE NORMATIVA SANCISCE L’ABROGAZIONE DEL MANSIONARIO DELL’INFERMIERE E LA FINE DELL’AUSILIARIETÀ DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA?:














La risposta corretta è la B
La normativa che sancisce l'abrogazione del mansionario dell’ infermiere e la fine dell’ ausiliarietà della professione infermieristica è la Legge n. 42/1999. Questa legge rappresenta un punto di svolta per la professione infermieristica in Italia, riconoscendone l'autonomia e l'importanza all'interno del sistema sanitario, promuovendo un'evoluzione significativa nel ruolo degli infermieri. Questa trasformazione riconosce la capacità e la competenza degli infermieri di assumersi responsabilità maggiori nel prendersi cura dei pazienti, al di là delle semplici mansioni ausiliarie precedentemente assegnate.

18 di 64 Domande

L’INSIEME DELLE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE E DEI PROBLEMI COLLABORATIVI VIENE DEFINITO:














La risposta corretta è la C
Il modello bifocale è l'insieme delle diagnosi infermieristiche e dei problemi collaborativi. Questo modello integra l'approccio alla cura del paziente rivolgendo attenzione sia alle diagnosi infermieristiche, che rappresentano le valutazioni e le necessità identificate dall'infermiere, sia ai problemi collaborativi, che sono le condizioni che richiedono un’ intervento diretto sia del team infermieristico sia di altri professionisti della salute. Pertanto, permette un approccio olistico alla cura, assicurando che tutte le esigenze del paziente siano considerate.

19 di 64 Domande

RISPETTO ALLA NORMATIVA SULLA PRIVACY, LA PATOLOGIA DEL PAZIENTE RIENTRA FRA:














La risposta corretta è la B
La patologia del paziente, rispetto alla normativa sulla privacy, rientra tra i dati sensibili. Questo perché si riferisce a informazioni che riguardano la salute degli individui, un ambito particolarmente protetto dalle leggi sulla privacy in quanto può rivelare condizioni e aspetti personali molto intimi e vulnerabili. La categoria dei dati sensibili comprende, dunque, tutti quegli elementi che possono rivelare lo stato di salute fisica o mentale di una persona, richiedendo perciò particolare cautela e misure protettive nelle loro gestione e divulgazione.

20 di 64 Domande

L’INTERNATIONAL CLASSIFICATION FOR NURSING PRACTICE (ICPN) E’ UN PROGETTO DI CLASSIFICAZIONE:














La risposta corretta è la C
L'International Classification for Nursing Practice (ICNP) è un progetto di classificazione del linguaggio infermieristico promosso dall'International Council of Nurses. Questo importante strumento consente una standardizzazione del linguaggio infermieristico a livello globale, facilitando la condivisione delle pratiche cliniche e la ricerca in ambito infermieristico, oltre a supportare l’ educazione e la gestione delle cure. La corretta classificazione aiuta nella documentazione delle cure infermieristiche, garantendo una migliore comunicazione tra i professionisti e contribuendo all'avanzamento della qualità delle cure stesse.

21 di 64 Domande

IL PERIODO DI INCUBAZIONE DI UNA MALATTIA E' IL LASSO DI TEMPO INTERPOSTO TRA:














La risposta corretta è la D
Il periodo di incubazione di una malattia corrisponde al lasso di tempo compreso tra il momento del contagio e lo sviluppo di sintomi clinici. Questa fase è relativa a quanto tempo ci vuole affinché compaiano i primi segni o sintomi dopo l'esposizione a un agente infettivo. Durante il periodo di incubazione, l'infezione è presente, ma non evidente, e il soggetto potrebbe non essere consapevole di essere stato contagiato. Questo intervallo varia significativamente tra malattie, determinato da vari fattori come la virulenza dell'agente patogeno e la resistenza del sistema immunitario dell'individuo.

22 di 64 Domande

IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE, DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA:














La risposta corretta è la C
Il responsabile della prevenzione, della corruzione e della trasparenza deve essere nominato in ogni Pubblica Amministrazione (P.A.), incluse le Aziende Sanitarie. Questo ruolo è fondamentale per assicurare la trasparenza e l'integrità all'interno delle strutture pubbliche, combattendo la corruzione e promuovendo pratiche etiche. La loro presenza nelle Aziende Sanitarie assicura che anche nel settore sanitario pubblico, fondamentale per il benessere dei cittadini, si mantengano standard elevati di trasparenza e responsabilità . Questo ruolo è un componente chiave per la buona amministrazione e la fiducia pubblica.

23 di 64 Domande

NELLE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO, QUALE E' IL MODO MIGLIORE PER FERMARE UNA MODESTA EMORRAGIA:














La risposta corretta è la C
Nelle manovre di primo soccorso, il modo migliore per fermare una modesta emorragia è fare pressione sul punto di fuoriuscita del sangue. Questa tecnica aiuta a controllare l'emorragia favorendo la coagulazione del sangue sul punto lesionato, impedendo ulteriori perdite e riducendo il rischio di infezioni. La pressione diretta sul punto di emorragia è considerata uno dei metodi più semplici ed efficaci in caso di ferite superficiali, contribuendo così alla prima assistenza in attesa di ulteriori cure mediche, se necessarie.

24 di 64 Domande

UN UOMO, AFFETTO DA IPERTENSIONE ARTERIOSA NON BEN COMPENSATA DA MOLTI ANNI, DA UN PO’ DI TEMPO PRESENTA DISPNEA PER PICCOLI SFORZI ED E' COSTRETTO A DORMIRE CON TRE CUSCINI PER EVITARE L’AFFANNO RESPIRATORIO DURANTE LA NOTTE, DEVO PENSARE A:














La risposta corretta è la D
La condizione descritta, dove un uomo con lunga storia di ipertensione arteriosa non ben compensata presenta dispnea per piccoli sforzi e necessità di dormire con tre cuscini per evitare affanno respiratorio notturno, si riferisce a "Cardiopatia ipertensiva con scompenso cardiaco sinistro". Questo quadro clinico è indicativo di una progressione della malattia ipertensiva che ha portato a un danno cardiac sinistro, causando scompenso cardiaco. Il cuore non riesce a pompare sangue efficientemente, provocando accumulo di liquidi nei polmoni e provocando i sintomi di dispnea e ortopnea (difficoltà respiratoria) descritti. Questo scenario è tipicamente associato alla cardiopatia ipertensiva che, se non gestita adeguatamente, può progressivamente portare a insufficienza cardiaca sinistra.

25 di 64 Domande

NEL PAZIENTE INCOSCIENTE IN DECUBITO SUPINO LA CAUSA PRINCIPALE DI OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE E’:














La risposta corretta è la E
Nel paziente incosciente in decubito supino, la causa principale di ostruzione delle vie aeree è la caduta della lingua all'indietro. Questo avviene perché , in assenza di controllo neuro-muscolare dovuto all'incoscienza, la lingua, che è un muscolo relativamente pesante, tende a collassare verso il retro della gola, bloccando il passaggio dell'aria verso i polmoni. Questa situazione può rapidamente diventare pericolosa, impedendo la respirazione adeguata.

26 di 64 Domande

VALUTANDO IL SITO DI INSERIMENTO DI UN CATETERE VENOSO PERIFERICO UTILIZZANDO LA SCALA VIPS (VISUAL INFUSION PHLEBITIS SCORE), LA CANNULA VA RIMOSSA SE IL PUNTEGGIO E' UGUALE O SUPERIORE A:














La risposta corretta è la D
Valutando il sito di inserimento di un catetere venoso periferico con la scala VIPS (Visual Infusion Phlebitis Score), la cannula va rimossa se il punteggio è uguale o superiore a 2. La scala VIPS è utilizzata per valutare il rischio e la presenza di flebite da infusione. Secondo questa scala, un punteggio di 2 o più indica la necessità di rimuovere la cannula per evitare ulteriori complicazioni. Questo metodo fornisce un criterio quantitativo e oggettivo per la presa di decisioni cliniche legate al mantenimento o alla rimozione dei cateteri venosi periferici.

27 di 64 Domande

LA QUALITA’ MEDIA DEL CONTROLLO GLICEMICO IN UN ARCO TEMPORALE DI 2-3 MESI SI PUÒ CONTROLLARE CON UN ESAME CHE SI CHIAMA:














La risposta corretta è la D
La qualità media del controllo glicemico in un arco temporale di 2-3 mesi si può controllare con il test dell’ emoglobina glicosilata. Questo test misura la percentuale di emoglobina A1c (HbA1c) glicosilata nel sangue, permettendo di valutare la media della glicemia nel periodo considerato. L'emoglobina glicosilata riflette il livello medio di glucosio nel sangue perché i globuli rossi, che contengono l'emoglobina, hanno una vita media di circa tre mesi. Questa correlazione rende il test dell’ emoglobina glicosilata uno strumento molto efficace nella gestione e nel monitoraggio a lungo termine del diabete.

28 di 64 Domande

L’ATASSIA E’:














La risposta corretta è la A
L'atassia è definita come la mancata coordinazione nell'esecuzione dei movimenti volontari. Questo disturbo impatta sulla capacità di una persona di svolgere movimenti precisi e fluidi. Esso può avere varie cause, tra cui problemi al cervello e al sistema nervoso. Non è specificato come una singola malattia, ma piuttosto come sintomo che può derivare da diverse condizioni, traumi o malattie ereditarie che influenzano il sistema nervoso.

29 di 64 Domande

CON IL TERMINE “STRANGURIA” SI INTENDE:














La risposta corretta è la E
La "stranguria" si riferisce alla condizione di minzione difficoltosa e dolorosa. Questa descrizione evidenzia un disagio durante l’ atto di urinare, in cui l’ individuo sperimenta dolore e fatica a svuotare la vescica. Questo termine è spesso associato a sintomi di altre affezioni del tratto urinario che possono comportare ostruzione o irritazione.

30 di 64 Domande

LA GUARIGIONE DI UNA FERITA “PER SECONDA INTENZIONE”:














La risposta corretta è la E
La guarigione di una ferita "per seconda intenzione" avviene quando il tessuto di riparazione della ferita viene prodotto in eccesso e la cicatrice si presenta estesa ed eccedente. Questo processo di guarigione inizia quando non è possibile unire chirurgicamente i bordi della ferita, costringendo l'organismo a colmare la lesione con nuova formazione di tessuti. Caratteristiche di questa fase includono abbondante formazione di tessuto granulare, che può portare a cicatrici più grandi rispetto alla guarigione "per prima intenzione", dove i margini della ferita vengono avvicinati chirurgicamente.

31 di 64 Domande

IL QUADRO CLINICO DELLA DISIDRATAZIONE E’ CARATTERIZZATO DA:














La risposta corretta è la C
Il quadro clinico della disidratazione è caratterizzato da secchezza della cute, ipotensione, tachicardia e oliguria. La disidratazione si verifica quando l'organismo perde più liquidi di quelli che assume, portando alla diminuzione del volume ematico. Questo può causare ipotensione (bassa pressione sanguigna) e tachicardia (aumento della frequenza cardiaca) come meccanismi compensativi del corpo per mantenere un'adeguata perfusione degli organi. L'oliguria, ovvero la ridotta produzione di urina, è un altro indicatore comune della ridotta disponibilità di fluidi nell'organismo. La secchezza della cute è un segno diretto della perdita di fluidi, riflettendo la ridotta idratazione cutanea.

32 di 64 Domande

TRA I SEGUENTI IL FARMACO CHEMIOTERAPICO CHE DEVE ESSERE CONSERVATO AL RIPARO DALLA LUCE IN QUANTO FOTOSENSIBILE E’:














La risposta corretta è la D
Il farmaco chemioterapico che richiede conservazione al riparo dalla luce per la sua fotosensibilità è la vincristina. Questa precauzione è necessaria poiché l'esposizione alla luce può ridurre l'efficacia del farmaco o alterarne la composizione chimica, rendendolo meno sicuro o efficace. La vincristina è un alcaloide usato nella chemioterapia di varie forme di cancro, inclusi alcuni tipi di leucemia, linfoma e mieloma, e agisce bloccando la capacità delle cellule di dividere.

33 di 64 Domande

QUALE DEI SEGUENTI PAZIENTI NON PUO’ ESSERE SOTTOPOSTO A RISONANZA MAGNETICA?:














La risposta corretta è la C
Il paziente che non può essere sottoposto a risonanza magnetica è il portatore di pacemaker. La presenza di un pacemaker rappresenta una controindicazione assoluta alla risonanza magnetica a causa dei potenziali rischi derivanti dall'interazione tra il campo magnetico e il dispositivo. Questa interazione può causare malfunzionamenti del pacemaker, alterazione della programmazione del dispositivo, e in alcuni casi può generare calore, rischiando di danneggiare i tessuti circostanti.

34 di 64 Domande

LA DEFINIZIONE DI DIAGNOSI INFERMIERISTICA PROPOSTA DA L. CARPENITO ED ELABORATA ED ACCETTATA DAL NANDA NEL 1990 E’:














La risposta corretta è la D
La definizione di diagnosi infermieristica, proposta da L. Carpenito e successivamente elaborata ed accettata dal NANDA nel 1990, è un giudizio clinico concernente le risposte della persona, della famiglia o della comunità a problemi di salute/processi vitali attuali o potenziali. Tale definizione fornisce una base solida per la selezione degli interventi infermieristici appropriati atti a raggiungere risultati che sono nell'ambito delle competenze infermieristiche. Questa formulazione enfatizza l'importanza dell'approccio olistico e personalizzato nell'assistenza infermieristica, ponendo l'accento sulle risposte individuali e collettive ai problemi di salute, piuttosto che sui problemi stessi.

35 di 64 Domande

IL PERIODO DI INCUBAZIONE DELLA MENINGITE MENINGOCOCCICA E’:














La risposta corretta è la D
Il periodo di incubazione della meningite meningococcica è di 3-4 giorni. La meningite meningococcica è un'infezione batterica grave che colpisce le membrane che circondano il cervello e il midollo spinale. È causata dal batterio Neisseria meningitidis. Il periodo di incubazione breve riflette il rapido sviluppo dei sintomi dopo l'esposizione al batterio. La rapidità con cui si manifestano i sintomi rende cruciale un'intervento medico tempestivo per prevenire esiti potenzialmente letali o gravi danni neurologici a lungo termine.

36 di 64 Domande

NELLA SOMMINISTRAZIONE DI SACCHE PER NPT, L’INFERMIERE HA ATTRIBUITE PRECISE RESPONSABILITA’:














La risposta corretta è la E
Nell'amministrare sacche per NPT, l'infermiere è responsabile del controllo di eventuali precipitati, dell'applicazione di filtri, nonché della corretta conservazione e somministrazione in tempi opportuni. Queste attività assicurano l'efficacia e la sicurezza della nutrizione parenterale, prevenendo rischi quali infezioni o occlusioni del catetere. La preparazione iniziale della soluzione, invece, non rientra tra le sue competenze dirette ma è compito di personale farmaceutico o qualificato.

37 di 64 Domande

NELL’ESAME EMOCROMOCITOMETRICO, IL VALORE NORMALE DEI LEUCOCITI PER UN SOGGETTO ADULTO SANO E’:














La risposta corretta è la A
Nell'esame emocromocitometrico, il valore normale dei leucociti per un adulto sano è compreso tra 4.000 e 10.000 per microlitro di sangue. Questo range di valori riflette la quantità normale di leucociti nell'organismo, che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario come difensori contro le infezioni. Un numero di leucociti al di fuori di questo intervallo può indicare varie condizioni di salute, dalle infezioni a malattie più serie.

38 di 64 Domande

DEVO SOMMINISTRARE 600 mg DI AMPICILLINA. SONO A DISPOSIZIONE FIALE DI AMPICILLINA 1gr DA DILUIRE CON 3 ml. QUANTI ml DEVO UTILIZZARE














La risposta corretta è la D
Per somministrare 600 mg di ampicillina con fiale da 1 g (1000 mg) diluite in 3 ml, si utilizzano 1,8 ml. Ciò perché , per conoscere quanti ml corrispondono a 600 mg, si effettua una semplice proporzione: se 1000 mg sono in 3 ml, 600 mg saranno in X ml, dove X=(600*3)/1000=1,8 ml. Questo calcolo permette di somministrare la dose corretta di farmaco rispetto alla concentrazione fornita dalla fiala.

39 di 64 Domande

Quali segni e sintomi sono caratteristici del quadro di scompenso cardiaco?














La risposta corretta è la A
Nel quadro di scompenso cardiaco, i segni e sintomi caratteristici includono ortopnea, edemi declivi e astenia. L'ortopnea si riferisce alla difficoltà di respirare in posizione sdraiata, portando spesso i pazienti a dormire su più cuscini per alleviare il disagio. Gli edemi declivi, che sono accumuli di liquido nelle parti più basse del corpo, specialmente se il soggetto rimane a lungo in piedi o seduto, indicano una ridotta efficacia della pompa cardiaca. L'astenia, ovvero una condizione di affaticamento o debilità , riflette la diminuita capacità del cuore di soddisfare le richieste metaboliche dell'organismo. Questi sintomi si associano strettamente allo scompenso cardiaco, evidenziando l'impatto che questa condizione può avere sulla qualità della vita dei pazienti.

40 di 64 Domande

Chi supera la malattia Ebola, di solito:














La risposta corretta è la D
Chi supera la malattia Ebola di solito guarisce completamente. L'Ebola è una febbre emorragica virale grave con un alto tasso di mortalità se non trattata adeguatamente. Tuttavia, coloro che sopravvivono alla malattia spesso si riprendono completamente senza conseguenze a lungo termine per la salute. Questo significa che, nonostante la gravità dell'infezione iniziale, il recupero può essere completo, senza lasciare effetti permanenti come insufficienza renale o epatica, che sono tipici di altre malattie.

41 di 64 Domande

Secondo il Decreto legislativo n. 81/2008 i lavoratori:














La risposta corretta è la B
Secondo il Decreto legislativo n. 81/2008, i lavoratori sono obbligati ad utilizzare correttamente ed a mantenere in buono stato di efficienza i dispositivi di protezione individuale (DPI) messi a loro disposizione. Questo requisito assicura sia la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, sia un'efficace gestione dei dispositivi di sicurezza. In questo contesto, "utilizzo corretto" implica seguirne le istruzioni di uso previste, mentre "mantenere in buono stato" significa curare i DPI evitando danneggiamenti, oltre alla loro pulizia e, se necessario, riparazione. Questa regolamentazione promuove pratiche lavorative sicure e riduce il rischio di infortuni.

42 di 64 Domande

Nel processo di pianificazione assistenziale l'analisi dei dati e':














La risposta corretta è la D
Nell'analisi dei dati del processo di pianificazione assistenziale, si realizza un processo di conferma dell'accuratezza dei dati. Questo implica comparare dati oggettivi e soggettivi, assicurare la consistenza degli indizi e attuare un controllo sui dati fortemente alterati. La risposta corretta sottolinea l'importanza di verificare e garantire l'affidabilità dei dati nel processo assistenziale, elemento cruciale per una corretta diagnosi e pianificazione del trattamento. Questo verifica l'autenticità e l'integrità dei dati prima della loro implementazione nel piano di cura.

43 di 64 Domande

Le "cause pre-renali" di insufficienza renale acuta sono:














La risposta corretta è la C
Le "cause pre-renali" di insufficienza renale acuta sono problemi di vasocostrizione e ipoperfusione che portano a ridotta pressione di filtrazione. Questo accade quando il sangue non raggiunge adeguatamente i reni, limitando la loro capacità di filtrare i rifiuti dal sangue correttamente. Questo tipo di problema può derivare da condizioni che limitano il flusso di sangue ai reni, come la disidratazione, il sanguinamento grave o alcune malattie cardiache, influenzando direttamente la loro funzione senza danneggiare direttamente le strutture renali stesse.

44 di 64 Domande

Secondo il Decreto legislativo n. 81/2008 il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e':














La risposta corretta è la E
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, secondo il Decreto legislativo n. 81/2008, è eletto o designato dai lavoratori. Questa figura ha il compito di rappresentare i lavoratori in materia di salute e sicurezza sul lavoro. È importante per garantire che vengano rispettati i diritti e la sicurezza dei lavoratori, agendo come un ponte tra questi ultimi e il management per quanto riguarda le tematiche di sicurezza sul luogo di lavoro. Questa disposizione assicura che i lavoratori abbiano una voce attiva nella gestione della sicurezza sul lavoro, permettendo loro di essere direttamente coinvolti attraverso la figura del rappresentante eletto o designato.

45 di 64 Domande

Per svolgere un R.C.T. e' necessario scegliere un campione:














La risposta corretta è la D
Per svolgere un R.C.T. (Randomized Controlled Trial), è necessario scegliere un campione randomizzato. Questa scelta assicura che ogni partecipante abbia la stessa probabilità di essere assegnato a ogni gruppo di trattamento, riducendo il rischio di bias e aumentando la generalizzabilità dei risultati. La randomizzazione è cruciale per l'integrità dello studio, in quanto aiuta a bilanciare fattori noti e sconosciuti tra i gruppi.

46 di 64 Domande

Quale tra i seguenti dati raccolti durante l'accertamento infermieristico e' un dato oggettivo?














La risposta corretta è la A
La pressione arteriosa misurata a 135/70mmHg durante l'accertamento infermieristico è un dato oggettivo. Questi valori rappresentano una misurazione quantificabile e verificabile attraverso strumenti, a differenza dei sintomi riportati dal paziente che sono soggettivi e basati sulla percezione individuale. Il dato oggettivo, come la pressione arteriosa, fornisce informazioni concrete sullo stato di salute senza dipendere dall'interpretazione personale.

47 di 64 Domande

Nel programma di Educazione Continua in Medicina quale delle seguenti rappresenta una tipologia di Formazione Residenziale?














La risposta corretta è la B
Nel programma di Educazione Continua in Medicina, le Conferenze rappresentano una tipologia di Formazione Residenziale. Questo perché le conferenze prevedono la presenza fisica dei partecipanti in un luogo prestabilito, dove specialisti e professionisti del settore presentano le ultime novità e ricerche, favorendo l'aggiornamento professionale in modo diretto e interattivo. Questo tipo di formazione si distingue dall'autoapprendimento o da altre formazioni a distanza per il suo carattere "residenziale", cioè la necessità di essere fisicamente presenti.

48 di 64 Domande

All' emogasanalisi arteriosa i range di normalita' della Pa02 in un soggetto sano corrispondono a:














La risposta corretta è la E
All'emogasanalisi arteriosa, i range di normalità della PaO2 in un soggetto sano corrispondono a 80-100 mm Hg. Questo intervallo rappresenta la quantità di ossigeno presente nel sangue arterioso, essenziale per valutare l'efficienza dello scambio gassoso nei polmoni. Valori al di fuori di questo range possono indicare problemi respiratori o di ossigenazione del sangue.

49 di 64 Domande

La denuncia all'autorita' giudiziaria deve essere redatta:














La risposta corretta è la B
La denuncia all'autorità giudiziaria deve essere redatta da un Pubblico Ufficiale o da un Incaricato di Pubblico Servizio. Questa disposizione normativa rientra nelle prerogative assegnate a specifiche figure professionali autorizzate a procedere con atti giuridici di tale natura. Tali soggetti, grazie alla loro posizione all'interno della pubblica amministrazione o in enti riconosciuti, hanno il dovere nonché l'autorità legale di inoltrare denunce all'autorità giudiziaria, seguendo procedure definite dalla legge. Questo protocollo assicura che la denuncia sia trattata con la dovuta formalità e precisione richiesta nel rispetto dei criteri legali.

50 di 64 Domande

Il consenso all'atto medico deve essere richiesto al paziente:














La risposta corretta è la C
Il consenso all'atto medico deve essere sempre richiesto al paziente. Questa affermazione deriva dal principio di autonomia del paziente e dall'importanza della comunicazione trasparente tra medico e paziente per assicurare il rispetto delle decisioni individuali riguardo alla propria salute. La necessità di ottenere il consenso informato trova fondamento nel rispetto dei diritti dei pazienti e nella pratica della medicina basata sulla partnership e sulla fiducia. Il consenso informato non si limita alla firma su un documento, ma include un processo comunicativo in cui il medico fornisce al paziente tutte le informazioni rilevanti relative alla diagnosi, alle opzioni di trattamento disponibili (compresi i benefici, i rischi, le alternative e le conseguenze dell'astensione dal trattamento) in modo che il paziente possa prendere una decisione consapevole. Infatti, il concetto di consenso informato è essenziale in tutte le procedure mediche, poiché garantisce il rispetto dell'autonomia del paziente facilitando la scelta tra diverse opzioni terapeutiche in maniera consapevole. Ottenere il consenso informato contribuisce a costruire un rapporto di fiducia tra medico e paziente, essenziale per qualsiasi intervento clinico efficace. Esso rafforza la capacità dei pazienti di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la propria salute e promuove l'etica della cura basata sul rispetto dei diritti individuali.

51 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


52 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

53 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


54 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


55 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


62 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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