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1 di 72 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 72 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 72 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


4 di 72 Domande

«L'insulino-resistenza non è di per sé una malattia, ma si accompagna frequentemente a una serie di fattori di rischio cardiovascolare inclusi nella definizione generale di «sindrome metabolica». Essi comprendono obesità viscerale, diabete, aumento di trigliceridi e colesterolo, ipertensione arteriosa. Nelle condizioni di insulino-resistenza viene alterata la flessibilità metabolica: la capacità del muscolo di utilizzare alternativamente carboidrati o grassi a seconda della disponibilità dei substrati energetici risulta insufficiente.
I soggetti affetti da insulino-resistenza hanno una ridotta capacità di utilizzazione dei grassi nelle condizioni di digiuno e l'aumentata produzione di insulina non è comunque in grado di stimolare la metabolizzazione degli zuccheri.»
(dal sito web del Ministero italiano della Salute: www.salute.gov.it)
Secondo il testo, che cosa si intende per «flessibilità metabolica»?














La risposta corretta e' la '

L’abilità del tessuto muscolare ad utilizzare energia, a seconda delle disponibilità dell’organismo, da grassi o da zuccheri.

'.


5 di 72 Domande

«La Constitutio de feudis (o Edictum de beneficiis) è il decreto emanato il 28 maggio 1037 dall’imperatore Corrado II il Salico. […] Con questo editto veniva riconosciuta ai vassalli minori (i valvassori) l’irrevocabilità ed ereditarietà dei loro feudi, estendendo così i diritti di cui già godevano i vassalli maggiori in virtù del capitolare di Quierzy (877). Veniva stabilito, inoltre, che, in mancanza di eredi diretti, il feudo potesse essere trasmesso anche ai parenti prossimi fino al terzo grado, e che nessun feudatario o conte o vescovo potesse privare del feudo un valvassore senza una grave e giustificata motivazione, che doveva essere sottoposta per l’approvazione a un consiglio di valvassori. Venne proibito anche ai grandi feudatari di permutare, alienare e affittare i benefici dei loro valvassori senza il consenso di questi ultimi.»
(La storia. Dall’impero di Carlomagno al Trecento, serie coordinata da Massimo Salvadori per Grandi Opere di UTET Cultura, vol. 5, 2004, p. 156)

Quale sembra che fosse l’obiettivo dell’editto descritto in questo testo?














La risposta corretta è la A
L'obiettivo dell'editto descritto nel testo sembra essere quello di diminuire il potere dei grandi feudatari rafforzando la posizione dei piccoli feudatari. Questo è evidente dal contenuto della Constitutio de feudis, che estendeva ai valvassori i diritti di irrevocabilità ed ereditarietà dei feudi, precedentemente riservati ai vassalli maggiori. Tale misura limitava il controllo dei grandi feudatari sui loro sottoposti, garantendo ai valvassori una maggiore stabilità e autonomia. Inoltre, l'editto vietava ai grandi feudatari di alterare i benefici dei valvassori senza il loro consenso, e richiedeva che le decisioni di privare un valvassore del feudo fossero giustificate e approvate da un consiglio di pari. Queste disposizioni riducevano la possibilità per i grandi feudatari di esercitare un potere arbitrario, bilanciando così le dinamiche di potere all'interno del sistema feudale e promuovendo una maggiore equità tra i diversi livelli di vassallaggio.

6 di 72 Domande

«Roma 18 novembre.
È ritornato il bel tempo; giornata limpida, d’un tepore piacevole. Nella Farnesina ho visto la storia di Psiche, le cui riproduzioni a colori allietano da tanto tempo le mie stanze; poi la trasfigurazione di Raffaello a San Pietro in Montorio. Tutte vecchie conoscenze, direi quasi amicizie, che ci siamo procurati da lontano per corrispondenza, ma che ora vediamo di persona.»
Da quale tipo di testo è tratta la citazione?














La risposta corretta e' la '

Diario di viaggio.

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7 di 72 Domande

«Destinare le risorse pubbliche a contenere gli aumenti di energia […] è uno degli impegni che la maggioranza chiede al governo, nell’ambito della risoluzione sul Def che è stata approvata dalla Camera e dal Senato.»
(«la Repubblica» 20/04/2022)
Che cosa è il Def cui si fa riferimento nel testo?














La risposta corretta e' la '

Il Documento di Economia e Finanza, che è il principale strumento di programmazione del governo.

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8 di 72 Domande

A giugno 2022 Franco ha speso per l’energia elettrica il 125% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Qual è il rapporto tra la spesa che Franco ha sostenuto per l’energia elettrica nel giugno 2022 e quella nel giugno 2021?














La risposta corretta è la E
Il rapporto tra la spesa che Franco ha sostenuto per l’energia elettrica nel giugno 2022 e quella nel giugno 2021 è 9/4. La risposta è corretta perché se indichiamo con X la spesa di Franco per l'energia elettrica nel giugno 2021, allora nel giugno 2022 la spesa è aumentata del 125%, il che significa che ha speso 100% + 125% = 225% di X. In termini matematici, questo equivale a 2,25 volte la spesa originale. Se rappresentiamo la spesa del 2021 come X, la spesa del 2022 diventa 2,25X. Il rapporto tra la spesa nel 2022 e quella nel 2021 è quindi 2,25X/X, che semplifica a 2,25. Convertendo 2,25 in una frazione, otteniamo 9/4, confermando così che il rapporto tra le due spese è proprio 9/4.

9 di 72 Domande

Martina ha pianificato un giro in bicicletta in modo che esattamente a metà tragitto ci sia una trattoria in cui fare sosta. Parte e, dopo 30 chilometri, le manca ancora un quarto della strada per arrivare alla trattoria. Qual è la lunghezza in chilometri del percorso?














La risposta corretta è la C
Martina ha pianificato un giro in bicicletta in modo che esattamente a metà tragitto ci sia una trattoria in cui fare sosta e la lunghezza in chilometri del percorso è 80. Per risolvere il problema, si deve capire che quando Martina ha percorso 30 chilometri, le manca ancora un quarto della distanza totale per arrivare alla trattoria, che si trova a metà del percorso totale. Se 30 chilometri rappresentano i tre quarti della distanza fino alla trattoria, allora possiamo rappresentare la distanza fino alla trattoria come \( x \), dove \( \frac{3}{4}x = 30 \). Risolvendo per \( x \), otteniamo \( x = 40 \) chilometri, che è la distanza fino alla trattoria. Dato che la trattoria si trova a metà del percorso totale, l'intero percorso è di \( 2 \times 40 = 80 \) chilometri. Pertanto, la lunghezza totale del percorso è 80 chilometri.

10 di 72 Domande

Quante sono le cifre da 1 a 8 comprese che hanno almeno due delle seguenti tre proprietà?
-La cifra è dispari
-La cifra è maggiore o uguale a 6
-La cifra è minore o uguale a 6














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quante sono le cifre da 1 a 8 comprese che hanno almeno due delle seguenti tre proprietà: la cifra è dispari, la cifra è maggiore o uguale a 6, la cifra è minore o uguale a 6, e la risposta corretta è 5. Per risolvere il problema, bisogna analizzare ciascuna cifra da 1 a 8 e verificare quali soddisfano almeno due delle proprietà elencate. Le cifre dispari tra 1 e 8 sono 1, 3, 5 e 7. Le cifre maggiori o uguali a 6 sono 6, 7 e 8. Le cifre minori o uguali a 6 sono 1, 2, 3, 4, 5 e 6. Analizzando le intersezioni, la cifra 5 è dispari e minore o uguale a 6; la cifra 6 è maggiore o uguale a 6 e minore o uguale a 6; la cifra 7 è dispari e maggiore o uguale a 6. Le cifre 1 e 3 sono dispari e minori o uguali a 6. Pertanto, le cifre che soddisfano almeno due delle proprietà sono 1, 3, 5, 6 e 7, per un totale di 5 cifre.

11 di 72 Domande

Giulia scrive su una lavagna una successione di numeri interi. Inizia con 3 nella prima posizione e poi costruisce ogni altro numero della successione da quello immediatamente precedente in questo modo: divide per 2 il numero precedente, se questo è pari, altrimenti aggiunge 5 al numero precedente. Quale numero scriverà Giulia nella ventesima posizione?














La risposta corretta è la E
Giulia scrive su una lavagna una successione di numeri interi, iniziando con 3, e il numero nella ventesima posizione sarà 8. La successione inizia con 3, un numero dispari, quindi si aggiunge 5 ottenendo 8. Poi, 8 è pari, quindi si divide per 2 ottenendo 4. Il 4 è pari, quindi si divide ancora per 2 ottenendo 2. Il 2 è pari, quindi si divide per 2 ottenendo 1. L'1 è dispari, quindi si aggiunge 5 ottenendo 6. Il 6 è pari, quindi si divide per 2 ottenendo 3. Questo ciclo di numeri (3, 8, 4, 2, 1, 6) si ripete ogni 6 posizioni. Poiché 20 diviso 6 dà un resto di 2, la ventesima posizione corrisponde alla seconda posizione del ciclo, che è 8. Pertanto, il numero nella ventesima posizione è 8.

12 di 72 Domande

In una scatola ci sono sfere e cubi. Ciascun solido è rosso o blu. Il 60% dei cubi è blu, il 20% dei solidi blu sono cubi. Se ci sono 20 cubi rossi, quante sfere blu ci sono?














La risposta corretta è la E
In una scatola ci sono sfere e cubi, con il 60% dei cubi blu e il 20% dei solidi blu che sono cubi; se ci sono 20 cubi rossi, quante sfere blu ci sono? La risposta corretta è 120. Per risolvere questo problema, iniziamo determinando il numero totale di cubi. Poiché il 60% dei cubi è blu, significa che il 40% è rosso. Dato che ci sono 20 cubi rossi, possiamo stabilire che il numero totale di cubi è 20 / 0,4 = 50. Di questi, 30 cubi sono blu (60% di 50). Ora, sapendo che il 20% dei solidi blu è costituito da cubi, possiamo calcolare il numero totale di solidi blu: 30 cubi blu rappresentano il 20% dei solidi blu, quindi il totale dei solidi blu è 30 / 0,2 = 150. Infine, sottraendo i 30 cubi blu dai 150 solidi blu, otteniamo 120 sfere blu.

13 di 72 Domande

Gli esempi di seguito riportati sono determinati da interazioni deboli ECCETTO UNO, quale?














La risposta corretta è la C
Gli esempi di seguito riportati sono determinati da interazioni deboli ECCETTO UNO, quale? La risposta corretta è: Struttura primaria delle proteine. La struttura primaria delle proteine si riferisce alla sequenza lineare degli amminoacidi uniti tramite legami peptidici, che sono legami covalenti forti. Questi legami si formano attraverso reazioni di condensazione tra il gruppo carbossilico di un amminoacido e il gruppo amminico di un altro, creando una catena polipeptidica stabile. Al contrario, le interazioni deboli, come i legami idrogeno, le interazioni di Van der Waals e le interazioni idrofobiche, giocano un ruolo cruciale nella formazione delle strutture secondarie, terziarie e quaternarie delle proteine, ma non nella struttura primaria. Pertanto, mentre le interazioni deboli sono fondamentali per il ripiegamento e la funzionalità tridimensionale delle proteine, la struttura primaria è determinata esclusivamente da legami covalenti forti.

14 di 72 Domande

Quale fra le seguenti affermazioni riguardanti i glucidi è FALSA?














La risposta corretta è la D
La risposta corretta alla domanda su quale affermazione riguardante i glucidi sia falsa è: "Vengono ridotti dalle cellule per produrre CO?, H?O ed energia." Questa affermazione è falsa perché nei processi cellulari, i glucidi, come il glucosio, vengono ossidati, non ridotti. Durante la respirazione cellulare, il glucosio viene ossidato attraverso una serie di reazioni che includono la glicolisi, il ciclo di Krebs e la catena di trasporto degli elettroni. Questo processo di ossidazione porta alla produzione di anidride carbonica (CO?), acqua (H?O) ed energia sotto forma di ATP. L'ossidazione implica la perdita di elettroni da parte del glucosio, mentre la riduzione comporterebbe l'acquisto di elettroni, il che non avviene in questo contesto. Pertanto, l'affermazione che i glucidi vengano ridotti per produrre CO?, H?O ed energia è errata, poiché è il contrario di ciò che accade realmente nel metabolismo cellulare.

15 di 72 Domande

Quale tra le seguenti caratteristiche è esclusiva delle cellule eucariotiche e non si trova nelle cellule procariotiche?














La risposta corretta e' la '

Presenza di mitocondri.

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16 di 72 Domande

Il gene CFTR codifica la sintesi della proteina CFTR che regola il movimento del cloro, al quale segue il movimento dell’acqua, dall’interno verso l’esterno delle cellule epiteliali. Qual è il risultato del malfunzionamento o dell’assenza della proteina CFTR?














La risposta corretta e' la '

La carenza di cloro e di acqua nelle secrezioni.

'.


17 di 72 Domande

Negli eucarioti, quale tra le seguenti proteine forma la trama di microfilamenti del citoscheletro?














La risposta corretta e' la '

Actina.

'.


18 di 72 Domande

L'aneuploidia è una caratteristica comune del cancro e la decifrazione dei meccanismi di segregazione cromosomica è di grande interesse clinico. Tale segregazione dipende dall’assemblaggio/disassemblaggio di quali strutture?














La risposta corretta e' la '

Microtubuli.

'.


19 di 72 Domande

Quale fase della divisione cellulare viene bloccata per studiare il cariotipo di un individuo?














La risposta corretta e' la '

Metafase.

'.


20 di 72 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sul progesterone è FALSA?














La risposta corretta e' la '

Viene prodotto dall’ovaio dal primo giorno del ciclo ovarico.

'.


21 di 72 Domande

Da un incrocio fra individui con fenotipi AB e ab si ottiene una discendenza con il 50% di fenotipi Ab e il 50% di fenotipi aB. Qual è il genotipo dei genitori con fenotipo AB?














La risposta corretta e' la '

AaBb per caratteri associati.

'.


22 di 72 Domande

Se non avvengono mutazioni durante la gametogenesi dei genitori, quale delle seguenti situazioni NON si può verificare nelle malattie genetiche monofattoriali recessive?














La risposta corretta e' la '

Due genitori malati hanno un figlio sano.

'.


23 di 72 Domande

Se cambia una sola base azotata in una sequenza codificante di un gene eucariotico, quale fra quelli elencati NON è un risultato possibile?
Ottenere una proteina:














La risposta corretta e' la '

Con più aminoacidi sostituiti.

'.


24 di 72 Domande

In quale/i dei processi di seguito riportati i nucleotidi AGU possono venire appaiati ai nucleotidi UCA?
1. Trascrizione
2. Sintesi proteica
3. Duplicazione di DNA virale
4. Duplicazione di RNA virale














La risposta corretta e' la '

2 e 4.

'.


25 di 72 Domande

I cicli di denaturazione del DNA che avvengono nella procedura PCR corrispondono a una reazione che, in condizioni naturali, richiede l’intervento di uno dei seguenti enzimi. Quale?














La risposta corretta e' la '

Elicasi.

'.


26 di 72 Domande

L’anemia falciforme è una malattia genetica umana che si manifesta negli individui omozigoti per l’allele autosomico recessivo HbS. L’anemia falciforme è letale se non è trattata. Quale delle seguenti affermazioni è ERRATA?














La risposta corretta e' la '

L’allele HbS, poiché in omozigosi provoca una condizione patologica letale, ha una bassa frequenza in tutte le popolazioni umane.

'.


27 di 72 Domande

Quale tra le seguenti cellule produce anticorpi?














La risposta corretta e' la '

Plasmacellula.

'.


28 di 72 Domande

Quale tra i seguenti organi ha il rivestimento interno costituito da un epitelio di transizione?














La risposta corretta e' la '

Vescica.

'.


29 di 72 Domande

Quale tra le seguenti strutture muscolari è striata?














La risposta corretta e' la '

Il miocardio contrattile.

'.


30 di 72 Domande

Qual è, fra le seguenti, la condizione necessaria per una reazione fermentativa classica?














La risposta corretta e' la '

L’accettore di elettroni deve essere una molecola organica.

'.


31 di 72 Domande

Quale atomo di carbonio dello zucchero dei nucleotidi degli acidi nucleici lega la base azotata?














La risposta corretta e' la '

C 1’.

'.


32 di 72 Domande

Quali fra le seguenti sono caratteristiche attribuibili ai mitocondri?
1. Sede di replicazione di molecole di DNA
2. Sede di sintesi di molecole d'acqua
3. Sede di trasporto tramite diffusione semplice
4. Presenti in cellule autotrofe














La risposta corretta e' la '

Tutte.

'.


33 di 72 Domande

Qual è la causa dell’assortimento indipendente dei cromosomi di origine paterna e materna durante la meiosi?














La risposta corretta e' la '

L’orientamento casuale degli omologhi rispetto ai poli del fuso alla metafase I.

'.


34 di 72 Domande

Quale fra le seguenti affermazioni NON è coerente con la teoria dell’evoluzione per selezione naturale di Darwin?














La risposta corretta e' la '

La necessità di adattamento induce variazioni ereditabili negli individui di una popolazione.

'.


35 di 72 Domande

Quale struttura, tra quelle indicate, contiene la quantità maggiore di depositi di glicogeno?














La risposta corretta e' la '

Fegato.

'.


36 di 72 Domande

Quale, tra le seguenti coppie di sostanze, forma sempre una miscela omogenea a pressione e temperatura ambiente?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale coppia di sostanze forma sempre una miscela omogenea a pressione e temperatura ambiente, e la risposta corretta è diazoto e diossigeno. Questa risposta è corretta perché l'aria che respiriamo è una miscela omogenea di gas, principalmente composta da diazoto (circa il 78%) e diossigeno (circa il 21%) a condizioni standard di pressione e temperatura. Questi due gas si mescolano completamente l'uno con l'altro grazie alla loro natura gassosa e alle forze intermolecolari relativamente deboli, che permettono loro di diffondersi uniformemente nello spazio disponibile. Inoltre, entrambi i gas sono non reattivi tra loro in condizioni normali, il che aiuta a mantenere la miscela stabile nel tempo. A differenza di altre coppie di sostanze che potrebbero formare miscugli eterogenei o reagire chimicamente tra loro, diazoto e diossigeno rimangono uniformemente distribuiti, garantendo una miscela omogenea.

37 di 72 Domande

20 mL di CH4(g) vengono bruciati insieme con 80 mL di O2(g), misurati nelle stesse condizioni di temperatura e pressione. Al termine della reazione CH4(g) + 2 O2(g) → CO2(g) + 2 H2O(g) qual è la composizione percentuale in volume della miscela gassosa?














La risposta corretta e' la '

40% O2, 20% CO2, 40% H2O.

'.


38 di 72 Domande

Quale delle seguenti specie è isoelettronica allo ione N3+?














La risposta corretta è la B
La specie isoelettronica allo ione N³? è Be. Quando si parla di specie isoelettroniche, ci si riferisce a particelle che possiedono lo stesso numero di elettroni. L'atomo di azoto, N, ha un numero atomico di 7, il che significa che in forma neutra ha 7 elettroni. Quando perde tre elettroni per formare lo ione N³?, rimane con 4 elettroni. L'atomo di berillio, Be, ha un numero atomico di 4, quindi in forma neutra possiede anch'esso 4 elettroni. Pertanto, in termini di configurazione elettronica, lo ione N³? e l'atomo di Be sono isoelettronici, poiché entrambi hanno la configurazione elettronica di 1s² 2s².

39 di 72 Domande

Qual è il motivo per cui l’elettronegatività diminuisce scendendo lungo un gruppo della tavola periodica?














La risposta corretta e' la '

Perché aumenta il raggio atomico.

'.


40 di 72 Domande

Si considerino gli elementi: H, Li, B, O, F, Al, S, Cl. Quale delle seguenti coppie forma un legame con il maggior carattere ionico?














La risposta corretta è la B
Si considerino gli elementi: H, Li, B, O, F, Al, S, Cl. Quale delle seguenti coppie forma un legame con il maggior carattere ionico? La risposta corretta è: Li, O. Il carattere ionico di un legame chimico è determinato dalla differenza di elettronegatività tra i due atomi coinvolti. Gli elementi con una grande differenza di elettronegatività tendono a formare legami più ionici. Il litio (Li) è un metallo alcalino con un'elettronegatività relativamente bassa, mentre l'ossigeno (O) è un non metallo con un'elettronegatività molto alta. Tra le coppie considerate, la differenza di elettronegatività è massima tra il litio e l'ossigeno, il che comporta un trasferimento più significativo di elettroni dal litio all'ossigeno, conferendo al legame un carattere ionico più pronunciato rispetto alle altre coppie. Questo rende la coppia Li-O quella con il legame più ionico tra le opzioni fornite.

41 di 72 Domande

Quale, tra le seguenti formule, rappresenta un composto stabile?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale tra le seguenti formule rappresenta un composto stabile e la risposta corretta è CaO. Il composto CaO, noto come ossido di calcio o calce viva, è un composto ionico formato dal calcio e dall'ossigeno. Il calcio, con numero atomico 20, tende a perdere due elettroni per raggiungere la configurazione elettronica stabile di un gas nobile, diventando un catione Ca²?. L'ossigeno, con numero atomico 8, tende a guadagnare due elettroni per completare il suo ottetto, diventando un anione O²?. Questa interazione elettrostatica tra il catione e l'anione porta alla formazione di un legame ionico forte, che conferisce stabilità al composto. Inoltre, CaO è termodinamicamente stabile a temperatura ambiente ed è ampiamente utilizzato in vari processi industriali grazie alla sua reattività e capacità di formare idrossido di calcio quando reagisce con l'acqua.

42 di 72 Domande

I coefficienti stechiometrici della reazione a Cu(s) + b H+(aq) + c NO3-(aq) ? d Cu2+(aq) + e NO(g) + f H2O(l) sono:














La risposta corretta e' la '

a = 3; b = 8; c = 2; d = 3; e = 2; f = 4.

'.


43 di 72 Domande

Sciogliendo 18 g di glucosio (massa molare: 180 g/mol) in 10 L di acqua si ottiene una soluzione:














La risposta corretta è la D
Sciogliendo 18 g di glucosio (massa molare: 180 g/mol) in 10 L di acqua si ottiene una soluzione 0,01 M. Per determinare la molarità della soluzione, si calcola innanzitutto il numero di moli di glucosio utilizzando la formula: moli = massa (g) / massa molare (g/mol). In questo caso, 18 g di glucosio divisi per la massa molare di 180 g/mol danno 0,1 moli di glucosio. La molarità (M) è definita come il numero di moli di soluto per litro di soluzione, quindi si divide il numero di moli di glucosio (0,1 moli) per il volume della soluzione in litri (10 L). Il risultato è una concentrazione di 0,01 M, confermando che la risposta è corretta.

44 di 72 Domande

Quale combinazione di fattori causa sicuramente un aumento della velocità di una reazione?














La risposta corretta è la D
La combinazione di fattori che causa sicuramente un aumento della velocità di una reazione è l'aumento della temperatura e l'aumento della concentrazione dei reagenti. L'aumento della temperatura fornisce alle particelle una maggiore energia cinetica, il che aumenta la frequenza e l'energia delle collisioni tra le particelle stesse, rendendo più probabile che le collisioni superino l'energia di attivazione necessaria per la reazione. Parallelamente, un aumento della concentrazione dei reagenti implica un maggior numero di particelle per unità di volume, il che aumenta ulteriormente la frequenza delle collisioni. Entrambi questi fattori aumentano la probabilità che le particelle reagiscano tra loro, accelerando così la velocità complessiva della reazione.

45 di 72 Domande

Quando l’acqua viene sottoposta all’azione di un agente ossidante forte, che cosa si forma?














La risposta corretta è la C
Quando l'acqua viene sottoposta all'azione di un agente ossidante forte, si forma O?. Questa reazione avviene perché l'acqua (H?O) può essere ossidata a ossigeno molecolare (O?) mediante la rimozione di elettroni. Gli agenti ossidanti forti, come il permanganato di potassio (KMnO?) o il dicromato di potassio (K?Cr?O?), sono in grado di accettare elettroni dall'acqua, inducendo la scissione delle molecole d'acqua e portando alla formazione di ossigeno. Questo processo è una dimostrazione del principio secondo cui gli agenti ossidanti causano l'ossidazione di altre sostanze mentre essi stessi vengono ridotti. La produzione di ossigeno molecolare è un segno dell'efficacia di un agente ossidante nel promuovere reazioni redox, che sono fondamentali in molti processi chimici e industriali.

46 di 72 Domande

Sapendo che NaOH ha una massa molare di 40 g/mol, quanti grammi di NaOH occorreranno per neutralizzare 10 L di una soluzione acquosa di un acido monoprotico forte a pH 2?














La risposta corretta è la B
Sapendo che NaOH ha una massa molare di 40 g/mol, quanti grammi di NaOH occorreranno per neutralizzare 10 L di una soluzione acquosa di un acido monoprotico forte a pH 2? La risposta corretta è 4 g. Per determinare la quantità di NaOH necessaria, bisogna prima calcolare la concentrazione di ioni H? nella soluzione acida. Un pH di 2 indica una concentrazione di H? pari a 10?² mol/L. Essendo l'acido monoprotico, ogni mole di acido fornisce una mole di H?. Pertanto, in 10 L di soluzione ci sono 10?² mol/L × 10 L = 0,1 mol di H?. La reazione di neutralizzazione tra NaOH e un acido monoprotico è 1:1, quindi occorrono 0,1 mol di NaOH per neutralizzare l'acido. Dato che la massa molare di NaOH è 40 g/mol, la massa necessaria sarà 0,1 mol × 40 g/mol = 4 g.

47 di 72 Domande

Quale tra i seguenti composti è un isomero del pentano?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale tra i seguenti composti è un isomero del pentano e la risposta corretta è 2-metilbutano. Gli isomeri sono composti che hanno la stessa formula molecolare ma diversa disposizione degli atomi. Il pentano ha la formula molecolare C?H??, e così anche il 2-metilbutano, il quale è un isomero strutturale del pentano. Il pentano è un alcano lineare composto da una catena di cinque atomi di carbonio, mentre il 2-metilbutano è un alcano ramificato, in cui una catena di quattro atomi di carbonio (butano) ha un gruppo metilico (-CH?) attaccato al secondo atomo di carbonio della catena principale. Questa differenza nella disposizione degli atomi conferisce al 2-metilbutano proprietà fisiche e chimiche diverse rispetto al pentano, pur mantenendo la stessa formula molecolare, caratteristica che definisce gli isomeri.

48 di 72 Domande

In un recipiente rigido da 1 L contenente carbonio solido e diossigeno gassoso a 40 °C e 12 atm viene fatta avvenire la reazione:
C(s) + O2(g) → CO2(g)
Al completamento della reazione si riporta la temperatura a 40 °C. Trascurando la variazione di volume del solido, come sarà la pressione nel recipiente, rispetto all’inizio?














La risposta corretta è la D
La pressione nel recipiente rigido contenente carbonio solido e diossigeno gassoso a 40 °C e 12 atm, dopo la reazione C(s) + O?(g) ? CO?(g), sarà invariata. Questo accade perché la reazione chimica coinvolge una mole di O?(g) che viene trasformata in una mole di CO?(g), mantenendo quindi costante il numero totale di moli di gas nel recipiente. Secondo la legge dei gas ideali, a temperatura costante e in un volume fisso, la pressione dipende direttamente dal numero di moli di gas. Dato che il numero di moli di gas rimane lo stesso e la temperatura finale è riportata a 40 °C, la pressione nel recipiente non cambia. La presenza di carbonio solido non influisce sulla pressione poiché i solidi non contribuiscono alla pressione in un sistema gassoso.

49 di 72 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sui numeri quantici atomici è FALSA?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale delle seguenti affermazioni sui numeri quantici atomici è FALSA, e la risposta corretta è che "Il numero quantico secondario dipende dal numero quantico magnetico". Questa affermazione è falsa perché, in realtà, il numero quantico secondario, noto anche come numero quantico azimutale (l), determina la forma dell'orbitale e dipende esclusivamente dal numero quantico principale (n), non dal numero quantico magnetico (m). Il numero quantico principale definisce il livello energetico dell'orbitale e può assumere valori interi positivi. Una volta noto n, il numero quantico azimutale l può assumere valori interi da 0 a n-1. Al contrario, il numero quantico magnetico m dipende da l e può assumere valori interi che vanno da -l a +l. Pertanto, la relazione corretta è che m dipende da l, mentre l dipende da n, e non viceversa.

50 di 72 Domande

Sciogliendo 400 g dell’elettrolita forte CaBr2 in 10 L di acqua, quale sarà la concentrazione di ioni Br-?
(masse atomiche: Ca = 40 u, Br = 80 u)














La risposta corretta è la A
Sciogliendo 400 g dell’elettrolita forte CaBr2 in 10 L di acqua, la concentrazione di ioni Br? è 0,4 M. Le masse atomiche fornite (Ca = 40, Br = 80) danno una massa molare di CaBr2 pari a 40 + 2×80 = 200 g/mol; 400 g corrispondono quindi a 400/200 = 2,0 mol di CaBr2. Assumendo che il volume finale sia circa 10 L, la molarità della soluzione di CaBr2 è 2,0 mol / 10 L = 0,20 M. Essendo un elettrolita forte, CaBr2 si dissocia completamente secondo CaBr2 ? Ca2+ + 2 Br?, per cui la concentrazione di Br? è il doppio di quella del soluto: [Br?] = 2 × 0,20 M = 0,40 M. L’approssimazione sul volume è usuale in questi esercizi, quindi il risultato 0,4 M è corretto.

51 di 72 Domande

Una centrifuga da laboratorio ruota a 6000 giri/minuto. Detta g l’accelerazione di gravità, quanto vale, approssimativamente in funzione di g (considerare g = 10 m/s2), il modulo dell’accelerazione centripeta di un campione che ruota a una distanza di 12,5 cm dal centro di rotazione?














La risposta corretta e' la '

5000 g.

'.


52 di 72 Domande

Una gazza, che vola in orizzontale ad una velocità di 12 m/s, lascia cadere una moneta che tiene nel becco. La moneta tocca il suolo con una velocità pari in modulo a 20 m/s. A quale altezza vola approssimativamente la gazza?














La risposta corretta è la E
Una gazza, che vola in orizzontale ad una velocità di 12 m/s, lascia cadere una moneta che tocca il suolo con una velocità di 20 m/s, a un'altezza approssimativa di 13 m. Per determinare l'altezza da cui la moneta è stata lasciata cadere, si deve considerare la composizione vettoriale delle velocità. La velocità finale della moneta è la risultante delle sue componenti orizzontale e verticale. La componente orizzontale della velocità rimane costante a 12 m/s poiché non ci sono forze orizzontali in gioco. La velocità verticale può essere trovata usando il teorema di Pitagora sulla velocità risultante: \( v_{\text{ris}}^2 = v_{\text{oriz}}^2 + v_{\text{vert}}^2 \), dove \( v_{\text{ris}} = 20 \) m/s e \( v_{\text{oriz}} = 12 \) m/s. Risolvendo, si trova che \( v_{\text{vert}} \approx 16 \) m/s. Usando la formula del moto uniformemente accelerato \( v_{\text{vert}} = \sqrt{2gh} \), dove \( g = 9.8 \) m/s² è l'accelerazione di gravità, si può risolvere per l'altezza \( h \): \( h = v_{\text{vert}}^2 / (2g) \approx 13 \) m.

53 di 72 Domande

In palestra utilizzate una banda elastica per rinforzare i muscoli. Supponete che la banda elastica si comporti come una molla ideale di costante elastica K = 1 N/m. Quanto lavoro si compie estendendo la banda di 50 cm?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quanto lavoro si compie estendendo una banda elastica di 50 cm, supponendo che si comporti come una molla ideale con una costante elastica di 1 N/m, e la risposta corretta è 0,125 J. Il lavoro compiuto per estendere una molla ideale può essere calcolato utilizzando la formula del lavoro elastico: \( W = \frac{1}{2} K x^2 \), dove \( K \) è la costante elastica e \( x \) è l'allungamento della molla. In questo caso, la costante elastica \( K \) è 1 N/m e l'allungamento \( x \) è 0,5 metri (dato che 50 cm corrispondono a 0,5 m). Sostituendo i valori nella formula, si ottiene \( W = \frac{1}{2} \times 1 \times (0,5)^2 = \frac{1}{2} \times 0,25 = 0,125 \) joule. Pertanto, il lavoro compiuto per estendere la banda elastica di 50 cm è correttamente calcolato come 0,125 J.

54 di 72 Domande

Il livello dell’acqua contenuta in tre bicchieri identici è esattamente lo stesso. Tuttavia, mentre il bicchiere 1 contiene solo acqua, nel bicchiere 2 galleggia, parzialmente immerso, un tappo di sughero e sul fondo del bicchiere 3 c’è una sferetta d’acciaio. Che cosa possiamo dire relativamente ai pesi P1, P2, P3 dei tre bicchieri misurati da una bilancia?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di determinare i pesi relativi dei tre bicchieri contenenti acqua e oggetti diversi, con la risposta corretta che è P? > P? = P?. Questa risposta si basa sul principio di Archimede e sulla distribuzione di massa nei bicchieri. Nel bicchiere 1, c'è solo acqua, quindi il suo peso è determinato esclusivamente dalla massa dell'acqua. Nel bicchiere 2, il tappo di sughero galleggia, il che significa che sposta un volume d'acqua pari al proprio peso; tuttavia, poiché il tappo è meno denso dell'acqua, non aggiunge massa al sistema, mantenendo il peso totale del bicchiere 2 uguale a quello del bicchiere 1. Nel bicchiere 3, la sferetta d'acciaio è più densa dell'acqua e si trova sul fondo, il che significa che non solo sposta un volume d'acqua equivalente alla sua massa, ma aggiunge anche il proprio peso al sistema, rendendo il peso del bicchiere 3 maggiore rispetto agli altri due. Pertanto, il peso del bicchiere 3 è maggiore, mentre i pesi dei bicchieri 1 e 2 rimangono uguali.

55 di 72 Domande

Un defibrillatore interrompe momentaneamente il battito cardiaco scaricando sul cuore, attraverso due elettrodi, l’energia accumulata in un condensatore. Se il condensatore ha una capacità di 50 μF ed è caricato ad una tensione di 4 kV, qual è l’energia associata a tale scarica?














La risposta corretta e' la '

400 J.

'.


56 di 72 Domande

Quale delle seguenti equazioni individua nel piano cartesiano la retta che passa per il punto (1, 1) ed è perpendicolare alla retta di equazione y = 3 − x ?














La risposta corretta è la B
La retta che passa per il punto (1, 1) ed è perpendicolare alla retta di equazione y = 3 ? x è y = x. La retta data y = 3 ? x ha un coefficiente angolare m = -1. Due rette sono perpendicolari se il prodotto dei loro coefficienti angolari è -1, quindi il coefficiente angolare della retta perpendicolare deve essere 1, poiché (-1) × 1 = -1. L'equazione di una retta con coefficiente angolare 1 che passa per il punto (1, 1) si trova usando la formula del fascio proprio y ? y? = m(x ? x?), dove (x?, y?) è il punto dato e m è il coefficiente angolare. Sostituendo i valori, si ha y ? 1 = 1(x ? 1), che si semplifica in y = x. Pertanto, l'equazione corretta della retta richiesta è y = x.

57 di 72 Domande

Qual è l'insieme delle soluzioni reali della disequazione?

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La risposta corretta è la D
L'insieme delle soluzioni reali della disequazione è l'insieme dei numeri reali x tali che x < ?2. Per determinare l'insieme delle soluzioni di una disequazione, è necessario isolare la variabile x e risolvere l'inequazione come si farebbe con un'equazione, ma tenendo conto delle regole specifiche delle disuguaglianze. Supponendo che la disequazione originale fosse di forma semplice come x + 2 < 0, sottraendo 2 da entrambi i membri si ottiene x < -2. Questo significa che la soluzione include tutti i numeri reali che sono minori di -2. È importante ricordare che quando si moltiplica o divide entrambi i membri di una disequazione per un numero negativo, il segno della disuguaglianza si inverte, ma in questo caso non è necessario poiché non ci sono moltiplicazioni o divisioni per numeri negativi. Pertanto, la soluzione corretta è x < -2, che rappresenta l'insieme di tutti i numeri reali minori di -2.

58 di 72 Domande

Nel piano cartesiano, qual è l'area del triangolo individuato dagli assi cartesiani e dalla retta di equazione y = 8x − 4 ?














La risposta corretta è la D
Nel piano cartesiano, qual è l'area del triangolo individuato dagli assi cartesiani e dalla retta di equazione y = 8x ? 4? La risposta corretta è 1. Per determinare l'area del triangolo formato dalla retta y = 8x ? 4 con gli assi cartesiani, dobbiamo trovare i punti di intersezione della retta con l'asse x e l'asse y. La retta interseca l'asse y quando x = 0, quindi y = -4, ottenendo il punto (0, -4). Interseca l'asse x quando y = 0, quindi 8x = 4, da cui x = 0.5, ottenendo il punto (0.5, 0). Il terzo punto del triangolo è l'origine (0, 0). Questi tre punti formano un triangolo rettangolo con la base lungo l'asse x di lunghezza 0.5 e l'altezza lungo l'asse y di lunghezza 4. L'area del triangolo è data dalla formula (base * altezza) / 2, quindi (0.5 * 4) / 2 = 1. Pertanto, l'area del triangolo è 1.

59 di 72 Domande

Una circonferenza passa per i quattro vertici di un rettangolo che ha lati di lunghezza 6 e 12. Qual è l’area del cerchio delimitato da questa circonferenza?














La risposta corretta è la A
Una circonferenza passa per i quattro vertici di un rettangolo che ha lati di lunghezza 6 e 12. Qual è l’area del cerchio delimitato da questa circonferenza? La risposta corretta è 45?. Per determinare l'area del cerchio, dobbiamo prima trovare il raggio della circonferenza circoscritta al rettangolo. In un rettangolo, la circonferenza circoscritta passa per i suoi vertici e il suo centro coincide con il centro del rettangolo. Il diametro di questa circonferenza è uguale alla diagonale del rettangolo. Utilizzando il teorema di Pitagora, possiamo calcolare la diagonale del rettangolo come ?(6² + 12²) = ?(36 + 144) = ?180 = 6?5. Il raggio della circonferenza è quindi metà della diagonale, ovvero 3?5. L'area del cerchio è data dalla formula ?r², dove r è il raggio. Sostituendo il valore del raggio, otteniamo ?(3?5)² = ?(9×5) = 45?. Pertanto, l'area del cerchio è 45?.

60 di 72 Domande

Un dado truccato a sei facce, con i numeri da 1 a 6, presenta con probabilità 1/3 la faccia con il 6 e le altre facce tutte con la stessa probabilità. Lanciando questo dado, qual è la probabilità che esca un numero pari?














La risposta corretta è la D
Lanciando un dado truccato a sei facce, qual è la probabilità che esca un numero pari? La risposta corretta è 3/5. Per determinare la probabilità che esca un numero pari, bisogna considerare la distribuzione delle probabilità sulle facce del dado. La faccia con il numero 6 ha una probabilità di 1/3 di uscire. Le restanti cinque facce (1, 2, 3, 4, 5) condividono equamente la probabilità rimanente di 2/3, quindi ciascuna ha una probabilità di 2/15 di uscire. I numeri pari sul dado sono 2, 4 e 6. La probabilità che esca un 2 o un 4 è 2/15 ciascuno, mentre la probabilità che esca un 6 è 1/3. Sommando queste probabilità, otteniamo 2/15 + 2/15 + 1/3. Convertendo 1/3 in quindicesimi, otteniamo 5/15, quindi la somma totale è 2/15 + 2/15 + 5/15 = 9/15, che semplificato è 3/5. Pertanto, la probabilità che esca un numero pari è 3/5.

61 di 72 Domande

Alcune pietre aventi ciascuna massa uguale a un chilo sono poggiate sul pavimento. Con una quantità di energia pari a 4,2 kJ, quante di queste pietre possono all’incirca essere trasportate su un tavolo alto un metro?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quante pietre di un chilo possono essere sollevate su un tavolo alto un metro con 4,2 kJ di energia, e la risposta corretta è 430. Per determinare quante pietre possono essere sollevate, si utilizza la formula del lavoro: L = mgh, dove L è il lavoro in joule, m è la massa in chilogrammi, g è l'accelerazione di gravità (approssimativamente 9,8 m/s²), e h è l'altezza in metri. Il lavoro necessario per sollevare una pietra di un chilo a un metro di altezza è quindi 1 kg × 9,8 m/s² × 1 m = 9,8 J. Con 4,2 kJ (che equivale a 4200 J) di energia disponibile, il numero massimo di pietre che possono essere sollevate è dato da 4200 J ÷ 9,8 J/pietra, che approssimativamente risulta essere 428,57. Arrotondando al numero intero più vicino, si ottiene 430 pietre, confermando così la risposta corretta.

62 di 72 Domande

Per quali valori di x, con 0 < x < π, si ha sin(x) > sin(5π/18)?














La risposta corretta è la D
Per quali valori di x, con 0 < x < ?, si ha sin(x) > sin(5?/18)? La risposta corretta è: 5?/18 < x < 13?/18. Questa risposta è corretta perché la funzione seno è crescente nell'intervallo (0, ?/2) e decrescente nell'intervallo (?/2, ?). Poiché 5?/18 è un angolo nell'intervallo (0, ?/2), sin(5?/18) rappresenta un valore del seno in quella porzione crescente. Pertanto, per trovare i valori di x per cui sin(x) supera sin(5?/18), x deve essere maggiore di 5?/18 e minore di ?, ma poiché la funzione inizia a decrescere dopo ?/2, dobbiamo fermarci a 13?/18, che è il simmetrico di 5?/18 rispetto a ?/2, assicurando che sin(x) rimanga maggiore di sin(5?/18) nell'intervallo considerato.

63 di 72 Domande

Qual è il massimo valore che assume l’espressione 6x2 − 2y2 al variare dei numeri reali x e y nell’intervallo [0, 1]?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede qual è il massimo valore che assume l'espressione 6x² - 2y² al variare dei numeri reali x e y nell'intervallo [0, 1], e la risposta corretta è 6. Per determinare il massimo valore dell'espressione 6x² - 2y², consideriamo che x e y sono limitati tra 0 e 1. L'espressione è massimizzata quando 6x² è massimo e -2y² è minimo. Poiché 6x² è massimo quando x = 1, otteniamo 6(1)² = 6. Allo stesso modo, -2y² è minimo quando y = 0, ottenendo -2(0)² = 0. Pertanto, il massimo valore dell'espressione 6x² - 2y² è 6 - 0 = 6. In questo caso, la combinazione di valori x = 1 e y = 0 permette di raggiungere questo massimo all'interno dell'intervallo specificato.

64 di 72 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


65 di 72 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


66 di 72 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


67 di 72 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


68 di 72 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


69 di 72 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


70 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


71 di 72 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


72 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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