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1 di 1714 Domande

Un difetto para-ombelicale completo della parete addominale con eviscerazione di anse intestinali non coperte da peritoneo si definisce:














La risposta corretta e' la 'gastroschisi'.


2 di 1714 Domande

Scenario NJ2I: Un neonato è affetto da atresia esofagea. Il tipo piu' comune di atresia esofagea e':














La risposta corretta e' la 'atresia con fistola tracheo-esofagea distale'.


3 di 1714 Domande

Scenario YY3Y: Un neonato è affetto da ernia diaframmatica congenita. Nella diagnosi pre-natale dell'ernia diaframmatica congenita il segno patognomonico e':














La risposta corretta e' la 'la visualizzazione di stomaco o anse piene di liquido amniotico in torace accompagnate da shift mediastinico'.


4 di 1714 Domande

Scenario YY3Y: Un neonato è affetto da ernia diaframmatica congenita. Qual e' la forma piu' comune di ernia diaframmatica congenita?














La risposta corretta e' la 'Postero-laterale sinistra'.


5 di 1714 Domande

Scenario CC5P: Quadro clinico di megacolon congenito. L'assenza di cellule gangliari interessa di solito:














La risposta corretta e' la 'il retto-sigma'.


6 di 1714 Domande

Una possibile complicanza respiratoria della terapia con amiodarone e':














La risposta corretta e' la 'fibrosi polmonare'.


7 di 1714 Domande

Quali antibiotici risultano di prima scelta nella terapia empirica delle polmoniti acquisite in comunita' in pazienti senza fattori di rischio?














La risposta corretta e' la 'Beta lattamici e/o macrolidi e/o chinolonici'.


8 di 1714 Domande

Nel trattamento dell'asma viene spesso utilizzato il montelukast. L'effetto broncodilatatore di questo farmaco e' ottenuto grazie:














La risposta corretta e' la 'all'inibizione competitiva e selettiva dei recettori del LTE4 e del LTD4'.


9 di 1714 Domande

Il deficit di alfa1-antitripsina puo' causare:














La risposta corretta e' la 'enfisema polmonare'.


10 di 1714 Domande

Il trattamento standard della tubercolosi attiva:














La risposta corretta e' la 'e' basato sull'impiego di quattro farmaci antimicrobici attivi usati contemporaneamente'.


11 di 1714 Domande

Scenario AW1O: Una donna di 65 anni, tabagista cronica, esegue una radiografia del torace in elezione, in previsione di un intervento chirurgico. La paziente ha eseguito un controllo emogasanalitico arterioso: pH 7.40, paO2 69 mmHg, paCO2 52 mmHg, HCO3 31.7 mmol/l, BE piu' 7.1. Alla luce di questi valori, quale diagnosi riterreste piu' verosimile?

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La risposta corretta e' la B
La BPCO è una sindrome respiratoria complessa caratterizzata da ostruzione bronchiale non reversibile, che costituisce l’alterazione funzionale respiratoria patognomonica della sindrome e che è dovuta in parte all'infiammazione e al rimodellamento delle vie aeree (bronchiolite) e in una parte alla perdita del ritorno elastico polmonare da distruzione del parenchima polmonare (enfisema).
Il principale fattore di rischio per lo sviluppo della BPCO è il fumo di sigaretta.
La diagnosi clinica di BPCO va sempre presa in considerazione nei pazienti che si presentano con dispnea, tosse ed escreato cronici, in particolare se con un’anamnesi positiva per fumo o esposizione a inquinanti. La diagnosi va comunque confermata con l’esame spirometrico ed il test di reversibilità con broncodilatatore: la spirometria permette di evidenziare il pattern respiratorio di tipo ostruttivo, dato da un indice di Tiffaneau (FEV1/CVF) <70%, irreversibile, poiché rimane tale anche dopo la somministrazione di un broncodilatatore.
L’emogasanalisi arteriosa consente di valutare lo stato degli scambi gassosi e di evidenziare l’eventuale presenza di insufficienza respiratoria, che può essere associata o meno ad acidosi respiratoria.
L’RX del torace consente di individuare i segni di enfisema polmonare (aumentata trasparenza del polmone, appiattimento degli emidiaframmi, orizzontalizzazione delle coste, incremento dello spazio retrosternale, perdita della normale sinuosità dei vasi con riduzione dei rami collaterali) e di bronchite cronica (ispessimento delle pareti bronchiali e dell’interstizio polmonare). È importante anche valutare l’eventuale ingrandimento delle sezioni destre del cuore e del cono di efflusso dell’arteria polmonare.

12 di 1714 Domande

Scenario AL2J: Un paziente di 63 anni in ottava giornata postoperatoria dopo artroprotesi di spalla sx. Normotermico, da alcune ore il paziente accusa dispnea, tachicardia (FC 130 in ritmo sinusale) e lieve ipotensione (PA 95/65); all'auscultazione assenza di rumori patologici respiratori. Dato il profilo emodinamico viene eseguito un ECG refertato come tachicardia sinusale, presenza di onda S profonda in D1, onda Q e T invertita in D3. Alla luce del quadro anamnestico e clinico quale ipotesi diagnostica riterreste piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Tromboembolia polmonare'.


13 di 1714 Domande

Scenario IK2A: Si presenta all'attenzione del medico un paziente di 66 anni che sottopone l'immagine della radiografia del proprio torace eseguita qualche settimana prima in previsione di un intervento chirurgico ortopedico. La radiografia del torace mostra una lesione (evidenziata nel riquadro). Con il presente reperto radiografico quale approfondimento diagnostico e' da consigliare?

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La risposta corretta e' la B
Il cancro del polmone è ritenuto la causa più comune di morte per neoplasia negli uomini, anche se, negli ultimi anni, è cresciuto il tasso di mortalità anche nelle donne, a causa della diffusione dell’abitudine tabagica.
L’iter diagnostico del tumore del polmone prevede in primo luogo l’accertamento dell’effettiva presenza del tumore mediante RX torace e TC torace con mdc, che permettono la visualizzazione della lesione e la sua localizzazione.
Le anomalie radiologiche che possono essere riscontrate comprendono lesioni in massa, infiltrati polmonari recidivanti, infiltrati polmonari persistenti, atelettasia, versamento pleurico.
L’RX del torace può permettere la visualizzazione di piccole lesioni anche di piccole dimensioni in più del 70% dei casi.
Il secondo livello diagnostico consiste nella caratterizzazione istologica per accertare la natura e l’istotipo della neoplasia: se il tumore cresce all’interno del bronco, si potranno eseguire prelievi della mucosa bronchiale tramite fibrobroncoscopia, se invece la lesione è periferica si può ricorrere ad agoaspirato e/o a una biopsia TC-guidata.
Il terzo livello diagnostico prevede l’esecuzione di una TC total body e di una PET per valutare la presenza di localizzazioni a distanza.

14 di 1714 Domande

Quali tra i seguenti farmaci possono indurre una sindrome del tutto simile al LES?














La risposta corretta e' la 'Procainamide, idralazina, isoniazide'.


15 di 1714 Domande

Scenario QS1I: Uomo di 30 anni si presenta in pronto soccorso per tumefazione, dolore, calore e rossore al ginocchio destro. Nelle due settimane precedenti riferisce febbricola, stranguria e secrezioni uretrali giallo-verdastre. La diagnosi piu' probabile, tra le seguenti, e':














La risposta corretta e' la 'artrite reattiva'.


16 di 1714 Domande

Scenario QS1I: Uomo di 30 anni si presenta in pronto soccorso per tumefazione, dolore, calore e rossore al ginocchio destro. Nelle due settimane precedenti riferisce febbricola, stranguria e secrezioni uretrali giallo-verdastre. Tra i seguenti l'esame piu' indicato per porre diagnosi e':














La risposta corretta e' la 'artrocentesi con esame microscopico e colturale del liquido sinoviale'.


17 di 1714 Domande

Scenario AN4N: Si presenta all'attenzione medica in urgenza un paziente di 53 anni, obeso, fumatore. In anamnesi cardiopatia ipertensiva e psoriasi cutanea. Riferisce insorgenza improvvisa durante la notte di intensa gonalgia monolaterale, non responsiva al trattamento con paracetamolo. Nega traumi nei giorni precedenti. Obiettivamente il ginocchio sinistro appare tumefatto, arrossato, intensamente dolente alla digitopressione e caldo al termotatto rispetto al controlaterale. Restante obiettività nella norma. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Attacco acuto di gotta'.


18 di 1714 Domande

Fisiologicamente, il circolo polmonare e' caratterizzato da:














La risposta corretta e' la 'alti flussi, basse resistenze, basse pressioni'.


19 di 1714 Domande

Scenario GO1V: Uomo di 55 anni con enfisema polmonare. Che tipo di spirometria ci si aspetta di trovare?














La risposta corretta e' la 'FEV 1, FVC indice di Tiffenau diminuti, VR aumentato'.


20 di 1714 Domande

Scenario GO1V: Uomo di 55 anni con enfisema polmonare. Che tipo di difficolta' respiratoria e' presente?














La risposta corretta e' la 'Difficolta' espiratoria'.


21 di 1714 Domande

Scenario QU2I: Un uomo di 40 anni esegue emogasanalisi arteriosa con i seguenti valori: pH 7,36; HCO3 18mMoli/l; PCO2 32,9 mmHg. Quale deve essere il parere del medico?














La risposta corretta e' la 'Acidosi metabolica compensata'.


22 di 1714 Domande

Scenario VE3O: Un ragazzo di 13 anni si reca all'attenzione del medico per avviamento attività sportiva non agonistica nell'ambito di manifestazioni scolastiche. All'ecg basale presenta frequenza cardiaca di 120 bpm e frequenti battiti ectopici sopraventricolari. La madre riferisce di aver notato ultimamente un aumento di sudorazione e un lieve calo ponderale nonostante il buon appetito.  Quale approccio e' meglio seguire in prima istanza?














La risposta corretta e' la 'Richiesta valutazione funzionalita' tiroidea'.


23 di 1714 Domande

Scenario II4R: Un ragazzo di 12 anni, si reca al periodico controllo medico per il rilascio di idoneità sportiva di tipo agonistico. All'auscultazione si rileva soffio sistolico eiettivo dolce al II spazio intercostale sin, associato a sdoppiamento costante del II tono. Qual e' il primo sospetto diagnostico?














La risposta corretta e' la 'Difetto del setto interatriale'.


24 di 1714 Domande

Scenario II4R: Un ragazzo di 12 anni, si reca al periodico controllo medico per il rilascio di idoneità sportiva di tipo agonistico. All'auscultazione si rileva soffio sistolico eiettivo dolce al II spazio intercostale sin, associato a sdoppiamento costante del II tono. Quale sport occorre vietare?














La risposta corretta e' la 'Sport subacquei con ausilio di respiratore'.


25 di 1714 Domande

Scenario II4R: Un ragazzo di 12 anni, si reca al periodico controllo medico per il rilascio di idoneità sportiva di tipo agonistico. All'auscultazione si rileva soffio sistolico eiettivo dolce al II spazio intercostale sin, associato a sdoppiamento costante del II tono. Quale metodica e' considerata "di scelta" per accertare il sospetto diagnostico?














La risposta corretta e' la 'Eco cardio color doppler trans toracico  '.


26 di 1714 Domande

Scenario QQ1M: Al medico viene chiesta una valutazione cardiologica per un paziente di 89 anni, affetto da degenerazione maculare legata all'età con neovasi coroideali (forma umida). Quale tra i seguenti può essere il motivo della richiesta di consulenza?














La risposta corretta è la A.
In un paziente con degenerazione maculare legata all'età con neovasi coroideali (forma umida) è necessario intraprendere un’adeguata terapia medica con somministrazione intra-vitreale di farmaci anti-VEGF, ovvero anticorpi inibitori del fattore di crescita vascolare-endoteliale; ma prima di sottoporre il paziente a tale trattamento è buona norma richiedere una consulenza cardiologica in quanto tali farmaci comportano un aumentato rischio di sviluppare ipertensione, ischemia cardiaca, tromboembolismo arterioso e disfunzione cardiaca. In particolare, la degenerazione della macula è una condizione patologica che colpisce la parte centrale della retina. Nella forma senile si distinguono principalmente due varianti:
- la forma secca, in cui compaiono le drusen, piccoli accumuli di detriti di natura lipo-proteica;
- la forma umida, in cui, oltre alle drusen, si riscontra neo-angiogenesi al di sotto della retina.
Al contrario, la degenerazione maculare legata all’età, nella sua forma umida, non necessita dell’impostazione di una terapia antiaggregante (risposta B errata). Inoltre, la somministrazione prolungata di steroidi o la terapia con immunosoppressori non hanno indicazione nella forma umida (risposte C e D errata).

27 di 1714 Domande

Scenario BI2B: Una paziente di 38 anni, fumatrice, è in terapia sostitutiva con ormone tiroideo, in quanto sottoposta a tiroidectomia totale per malattia di Graves 6 mesi fa. È preoccupata perché da circa 1 mese lamenta costante bruciore agli occhi e riferisce inoltre che quando guarda lateralmente le immagini si sdoppiano. Sulla base dei dati anamnestici, qual è con maggiore probabilità la malattia sottostante che provoca i sintomi della paziente?














La risposta corretta è la B.
Sulla base dei dati clinico-anamnestici, la malattia sottostante probabilmente responsabile dei sintomi della paziente del caso clinico è la malattia di Basedow-Graves (o morbo di Graves), una patologia autoimmune, in cui la presenza di anticorpi anti-recettore del TSH determina lo sviluppo di gozzo tossico diffuso e l’eccessiva produzione ed immissione in circolo di ormoni tiroidei. I sintomi correlati sono tipici dell’ipertiroidismo: tachicardia, palpitazioni, cefalea, nervosismo, calo ponderale con iperfagia, aumento della temperatura corporea, sudorazione, insonnia. In un discreto numero di pazienti può presentarsi anche la cosiddetta oftalmopatia di Graves. La sintomatologia più comunemente presentata è costituita da lacrimazione, fotofobia, senso di corpo estraneo, bruciore oculare, iperemia congiuntivale, e talvolta diplopia per coinvolgimento dei muscoli extra-oculari. Segno tipico dell’oftalmopatia tiroidea, legato al processo infiammatorio che coinvolge il tessuto connettivo peri-orbitario, è l’esoftalmo, associato generalmente alla retrazione palpebrale superiore e/o inferiore. Inoltre, il 5% dei pazienti viene colpito dalla neuropatia ottica.
Al contrario, la sintomatologia riconducibile alla sindrome dell'apice orbitario è rappresentata dall’oftalmoplegia, dalla anestesia nel territorio di innervazione della branca oftalmica del trigemino e dalla atrofia ottica monolaterale, con conseguente cecità: tale patologia è dovuta alla lesione del nervo oculomotore, della branca oftalmica del trigemino e del nervo ottico (risposta A errata). In contrapposizione, la congiuntivite allergica è una infiammazione della congiuntiva, per lo più stagionale e cronica ed è caratterizzata da iperemia congiuntivale, lacrimazione, prurito o bruciore e fotofobia (risposta C errata). All’opposto, la distrofia miotonica di Steinert è una patologia multi-sistemica ed è la forma più frequente di distrofia muscolare negli adulti. Ha trasmissione autosomica dominante ed è caratterizzata da debolezza muscolare, in particolar modo a carico dei muscoli distali degli arti superiori ed inferiori e dei muscoli del volto: il paziente presenta difficoltà nel rilasciare i muscoli dopo averli contratti, mentre per quanto riguarda i muscoli oculari, si può avere difficoltà nel riaprire gli occhi una volta chiusi (risposta D errata).

28 di 1714 Domande

Scenario EX3O: Una paziente di 68 anni è in terapia corticosteroidea da 7 anni per una polimialgia reumatica. Arriva in ambulatorio per riferire che da circa otto mesi ha notato alcuni fastidi visivi. In particolare, lamenta un abbagliamento alle luci e una diplopia monoculare. Quale patologia può con maggiore probabilità spiegare i sintomi della paziente?














La risposta corretta è la C.
La paziente del caso clinico, in terapia corticosteroidea da 7 anni per una polimialgia reumatica, con abbagliamento alle luci e una diplopia monoculare da circa 8 mesi, probabilmente è affetta da cataratta, una malattia cronica legata all’opacizzazione del cristallino. Il sintomo più frequente è il progressivo annebbiamento della vista, che talvolta si accompagna a fotofobia in caso di luce intensa, diplopia monoculare e alla comparsa (o al peggioramento) della miopia. Il coinvolgimento è di solito bilaterale con un differente grado di gravità. Esistono alcuni fattori che possono anticiparne o favorirne l’insorgenza come il diabete, il prolungato impiego di farmaci corticosteroidei, l’eccessiva esposizione alla luce del sole, i traumi e altre concomitanti patologie oculari. Il trattamento è essenzialmente chirurgico e prevede l’asportazione del cristallino opaco e la sostituzione con un cristallino artificiale. All’opposto, la cheratite erpetica è una infezione corneale dovuta al virus dell’Herpes Simplex. Oltre alla tipica ulcera corneale dendritica, che permette la diagnosi, il paziente manifesta sensazione di corpo estraneo, fotofobia, iperemia congiuntivale, lacrimazione. Inoltre, nelle forme croniche si può assistere a cicatrizzazione, ipoestesia corneale e riduzione della vista (risposta A errata).
Invece, l’episclerite nodulare, una condizione infiammatoria dell’epi-sclera, la porzione più superficiale della sclera, colpisce prevalentemente il sesso femminile tra i 30 e i 50 anni. Determina solitamente dolore oculare moderato, iperemia localizzata, lacrimazione e, nella forma nodulare, spesso determina la comparsa di una piccola formazione nodulare traslucida. Non sono normalmente presenti alterazione del visus e fotofobia (risposta B errata). Infine, la blefaroptosi (o ptosi palpebrale) consiste nell’abbassamento parziale o totale della palpebra superiore dell’occhio. Le forme acquisite sono generalmente dovute alla paralisi o alla lesione dei muscoli o dei nervi palpebrali per invecchiamento, traumi, problemi neurologici o patologie sistemiche (risposta D errata).

29 di 1714 Domande

Scenario QS4S: A un uomo di 51 anni viene posta diagnosi di melanoma della coroide di dimensione massima di 7 mm, senza apparente estensione extra-oculare della lesione. Quale trattamento è attualmente considerato di prima linea?














La risposta corretta è la D.
Il trattamento attualmente considerato di prima linea per il melanoma della coroide di spessore massimo fino a 9 mm e senza estensione extra-oculare prevede generalmente brachiterapia con placca episclerale (un guscio metallico, contenente un isotopo radioattivo, che viene posizionato e fissato sulla sclera in corrispondenza della lesione). Infatti, lo studio COMS ha dimostrato che la sopravvivenza dei pazienti con queste caratteristiche sottoposti a brachiterapia è praticamente identica rispetto alla eviscerazione o all’enucleazione: di conseguenza, l’enucleazione totale del bulbo viene attualmente riservata solo ai pazienti non trattabili in maniera conservativa a causa delle grandi dimensioni della neoplasia, nel caso in cui presentino complicanze secondarie come il glaucoma neovascolare, in presenza di invasione di strutture come il nervo ottico o metastasi extra-oculari o in caso di recidiva (risposta D errata). All’opposto, la chemioterapia neo-adiuvante è indicata solo nel caso in cui siano presenti metastasi a distanza, ove la sede preferenziale è a livello epatico (risposta B errata).

30 di 1714 Domande

Scenario KO5I: Una donna sudamericana di 27 anni, nota per una storia di alopecia e uveite viene valutata in pronto soccorso neurologico per rigor nucale e un insistente tinnito. Quale patologia potrebbe spiegare con più probabilità il quadro clinico della paziente?














La risposta corretta è la C.
Per la paziente del caso clinico, con alopecia, rigor nucale e tinnito, la diagnosi più probabile è la sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada, una patologia autoimmune rara, responsabile di una sindrome uveo-meningitica con coinvolgimento sistemico, caratterizzata da una pan-uveite granulomatosa diffusa cronica e con interessamento bioculare, che comporta il distacco retinico di tipo essudativo. I sintomi clinici più comuni sono la cefalea (67% dei casi), la panuveite, la vitiligine, l'alopecia e le alterazioni dell'orecchio interno. La malattia può essere suddivisa in quattro fasi cliniche:
- la fase prodromica, caratterizzata da sintomi aspecifici come la febbre, la cefalea, la nausea e le vertigini, seguite da sintomi neurologici, come la debolezza muscolare, l'emiparesi, l'emiplegia, la disartria e il dolore orbitale;
- la fase oftalmologica, che compare pochi giorni dopo la fase prodromica, caratterizzata da visione offuscata, dolore ai globi oculari e scotoma centrale (bilaterale nell'80% dei casi). Spesso si verifica un distacco della retina non regmatogeno, bilaterale di tipo essudativo. Inoltre, possono essere presenti disturbi dell'udito (75% dei casi) e vertigini;
- la fase di convalescenza, che si verifica nei tre mesi successivi all'esordio della malattia, caratterizzata da segni cutanei, come la poliosi delle sopracciglia e delle ciglia, la caduta dei capelli e la vitiligine (di solito peri-limbare);
- la fase cronica ricorrente, caratterizzata da uveiti ricorrenti.
La diagnosi è clinica, ma può essere confermata mediante esame del liquor cerebro-spinale che mostra pleiocitosi.
All’opposto, la sclerosi tuberosa di Bourneville, una malattia rara, è responsabile di una sindrome con manifestazioni eterogenee: il ritardo mentale è presente in più del 50% dei pazienti e si accompagna a lesioni cutanee quali angio-fibromi, placche fibrose del cuoio capelluto, tumori di Koenen, lesioni localizzate al SNC (i tipici “tuberi†corticali e noduli sub-ependimali) e agli organi interni (risposta A errata). Al contrario, la neurofibromatosi di tipo 2 è una patologia genetica dovuta alla mutazione del gene NF2, caratterizzata dalla formazione di macchie cutanee, schwannomi dei nervi periferici, piccoli noduli cutanei, formazioni tumorali localizzate nel sistema nervoso centrale (schwannomi vestibolari e spinali, meningiomi cerebrali, astrocitomi, ependimomi, polineuropatia), alterazioni oculari come cataratta giovanile e l’amartoma retinico (risposta B errata). In contrapposizione, la sindrome di Sturge-Weber (o angiomatosi meningo-faciale) è un disturbo congenito raro caratterizzato da malformazioni vascolari che interessano le leptomeningi, la coroide, e dalla presenza della tipica voglia di color vino rosso (angioma) localizzata sul viso (risposta D errata). 

31 di 1714 Domande

Scenario RA7V: Una donna di 55 anni affetta da retinopatia diabetica proliferante severa si presenta al pronto soccorso per un improvviso e importante oscuramento visivo monoculare, in assenza di dolore o di altra sintomatologia specifica. Quale potrebbe essere con maggiore probabilità la causa della sua sintomatologia?














La risposta corretta è la C.
La causa più probabile della sintomatologia presentata dalla paziente, affetta da retinopatia diabetica proliferante severa con improvviso oscuramento visivo monoculare con assenza di dolore, è l’emovitreo, una condizione dovuta ad un sanguinamento nella camera posteriore dell’occhio, in cui è appunto collocato il corpo vitreo. Ãˆ classicamente monoculare ed è dovuta ad una emorragia conseguente alla rottura di un vaso retinico e può riconoscere diverse cause:
- rottura di vasi retinici normali (distacco di vitreo post traumatico);
- rottura di vasi retinici anomali o patologici (rottura di un angioma o di un aneurisma retinico);
- rottura di neovasi retinici (retinopatia diabetica proliferante, neovasi secondari ad occlusione venosa su base ischemica);
- rottura di neovasi della coroide (degenerazione maculare legata all’età DMLE o AMD).
In particolare, l’emovitreo determina un rapido calo del visus con annebbiamento progressivo della visuale fino al completo oscuramento (la visuale, seppur oscurata, rimane comunque luminosa, al contrario del distacco di retina). La diagnosi può essere fatta mediante ecografia oculare, che permette di escludere il distacco di retina. Il riassorbimento dell’ematoma avviene in maniera spontanea nella maggior parte dei casi; nell’eventualità in cui persistesse, sarebbe opportuno procedere con la vitrectomia.
Al contrario, nel distacco posteriore di vitreo, il corpo vitro stesso tende a perdere la sua aderenza alla retina; è una condizione prevalentemente asintomatica, non dolorosa e senza perdita del visus ed in alcuni casi i pazienti possono presentare miodesopsie, fotopsie e visione sfocata. In rari casi, il distacco posteriore del vitreo può essere fonte di lesioni retiniche (risposta A errata).
All’opposto, l’attacco acuto di glaucoma, una condizione ad insorgenza rapida, può condurre alla perdita della vista in poche ore, se non viene opportunamente diagnosticato e trattato. È caratterizzato dalla comparsa di dolore oculare e arrossamento, riduzione della vista, visione di aloni colorati, cefalea, nausea e vomito. È dovuta ad un accumulo di umor acqueo all’interno del bulbo oculare, con il raggiungimento di una pressione intraoculare estremamente elevata e danno del nervo ottico (risposta B errata). Infine, la cheratite erpetica, una infezione corneale dovuta al virus dell’herpes simplex, oltre alla tipica ulcera corneale dendritica, che permette di fare diagnosi, determina sensazione di corpo estraneo, fotofobia, iperemia congiuntivale, lacrimazione; invece, nelle forme croniche si può assistere a cicatrizzazione, ipoestesia corneale e riduzione della vista (risposta D errata).

32 di 1714 Domande

Una donna di 25 anni esegue un'urinocoltura nella quale si sono sviluppate colonie di batteri Gram (piu') e Gram (-). La differenza strutturale tra i batteri Gram (piu') e Gram (-) consiste:














La risposta corretta e' la 'nell'avere una differente parete batterica'.


33 di 1714 Domande

Il Morbo di Crohn e':














La risposta corretta e' la 'una malattia infiammatoria cronica intestinale'.


34 di 1714 Domande

Quale delle seguenti proteine e' mutata nella fibrosi cistica?














La risposta corretta e' la 'Trasportatore anionico di membrana'.


35 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni riguardo al metabolismo della bilirubina e' ERRATA?














La risposta corretta e' la 'La bilirubina coniugata non e' in grado di passare il filtro glomerulare'.


36 di 1714 Domande

Qual e' la causa della maggior parte delle anomalie di numero dei cromosomi che determinano malformazioni embrionali?














La risposta corretta e' la 'Mancata disgiunzione cromosomica'.


37 di 1714 Domande

Qual e' la probabilita' che un figlio di una coppia in cui entrambi i soggetti sono affetti da neurofibromatosi di tipo I sia affetto da tale malattia, se entrambi i genitori sono eterozigoti?














La risposta corretta e' la '75%'.


38 di 1714 Domande

In quale sede avviene primariamente la conversione dell'angiotensina I in angiotensina II?














La risposta corretta e' la 'Polmoni'.


39 di 1714 Domande

Qual e' la patogenesi delle reazioni da ipersensibilita' di tipo III, secondo la classificazione di Gell e Coombs?














La risposta corretta e' la 'Deposizione di immunocomplessi antigene-anticorpo, con attivazione del complemento e reclutamento di leucociti'.


40 di 1714 Domande

Quale delle seguenti strutture e' a maggior rischio di essere danneggiata in corso di terapia con gentamicina endovenosa?














La risposta corretta e' la 'Apparato vestibolare'.


41 di 1714 Domande

Nell'organizzazione microscopica dell'architettura epatica, lo spazio di Disse rappresenta:














La risposta corretta e' la 'lo spazio tra i sinusoidi epatici e gli epatociti, in cui protrudono i microvilli di questi ultimi'.


42 di 1714 Domande

E' piu' probabile che un farmaco sia soggetto a effetto di primo passaggio epatico se assunto per via:














La risposta corretta e' la 'orale'.


43 di 1714 Domande

Qual e' il ruolo dell'acido clavulanico quando impiegato nella terapia antimicrobica?














La risposta corretta e' la 'Inibisce le beta-lattamasi batteriche'.


44 di 1714 Domande

Qual e' il meccanismo di azione dell'oseltamivir nella terapia dell'influenza?














La risposta corretta e' la 'Impedisce il rilascio di particelle virali dalla cellula infettata'.


45 di 1714 Domande

Una donna di 69 anni affetta da neoplasia viene sottoposta a un trattamento chemioterapico con combinazione di piu' farmaci. Quale dei seguenti agenti esplica la sua azione mediante reazioni di alchilazione?














La risposta corretta e' la 'Ciclofosfamide'.


46 di 1714 Domande

Per quale dei seguenti effetti farmacologici i beta-bloccanti sono impiegati nella terapia della angina pectoris?














La risposta corretta e' la 'Riduzione del consumo miocardico di ossigeno'.


47 di 1714 Domande

In seguito a un trauma stradale, un soggetto di 26 anni riporta la frattura del dente 11 a 2 mm dal colletto. Che cosa si intende per colletto di un dente?














La risposta corretta e' la 'Il limite tra corona e radice'.


48 di 1714 Domande

In una popolazione oggetto di studio il valore medio di colesterolo e' 200 mg/dL. La deviazione standard e' 20 mg/dL. Immaginando che i valori di colesterolo in questa popolazione seguano una distribuzione normale, quale dei seguenti valori e' piu' approssimato alla probabilita' che un soggetto estratto a caso da tale popolazione abbia un livello di colesterolo inferiore a 160 mg/dL?














La risposta corretta e' la '2,5%'.


49 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni riguardo alle spore batteriche e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'La produzione di spore e' tipica dei batteri Gram negativi'.


50 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni su Staphylococcus aureus e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'Ha una sopravvivenza molto limitata su superfici asciutte'.


51 di 1714 Domande

Qual e' l'azione farmacologica degli inibitori delle proteasi di HIV?














La risposta corretta e' la 'Inibiscono la maturazione delle proteine virali'.


52 di 1714 Domande

A quali dei seguenti linfonodi piu' frequentemente metastatizza un carcinoma squamocellulare invasivo delle piccole labbra?














La risposta corretta e' la 'Inguinali'.


53 di 1714 Domande

Quale dei seguenti nervi e' responsabile della flessione plantare del piede?














La risposta corretta e' la 'Tibiale'.


54 di 1714 Domande

Quale arteria e' contenuta nel legamento epatoduodenale?














La risposta corretta e' la 'Epatica propria'.


55 di 1714 Domande

Quale dei seguenti NON e' un muscolo sovraioideo?














La risposta corretta e' la 'Tiroioideo'.


56 di 1714 Domande

Quale dei seguenti NON e' ramo della arteria mesenterica superiore?














La risposta corretta e' la 'Arteria colica sinistra'.


57 di 1714 Domande

Quale struttura percorre il canale inguinale nella donna?














La risposta corretta e' la 'Legamento rotondo'.


58 di 1714 Domande

Quale delle seguenti ghiandole NON riceve fibre effettrici viscerali dal VII nervo cranico?














La risposta corretta e' la 'Ghiandola parotide'.


59 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni e' vera?














La risposta corretta e' la 'Nell’ereditarieta' autosomica dominante la malattia si trasmette tipicamente da genitore a figlio, ma se i genitori sono  clinicamente sani si tratta di mutazioni de novo o della penetranza incompleta'.


60 di 1714 Domande

Qual e' la citochina piu' prodotta dai linfociti Th1 e che li caratterizza?














La risposta corretta e' la 'Interferone gamma'.


61 di 1714 Domande

Quale delle seguenti vie e' responsabile dello switch di classe immunoglobulinica?














La risposta corretta e' la 'CD40/CD40L'.


62 di 1714 Domande

Quant'e' approssimativamente il volume dello spazio morto anatomico delle vie aeree?














La risposta corretta e' la '150 ml'.


63 di 1714 Domande

Di quale delle seguenti sostanze il cervello incrementa l'impiego a scopo energetico durante periodi di digiuno prolungato?














La risposta corretta e' la 'Acido beta-idrossibutirrico'.


64 di 1714 Domande

Quale delle seguenti molecole leganti il ferro è necessaria per l'internalizzazione del ferro mediata da recettore specifico?














La risposta corretta è la D.
Per l’internalizzazione del ferro mediata da recettore specifico è necessaria la molecola della transferrina, una glicoproteina di trasporto del ferro nel sangue costituita da una singola catena polipeptidica di 78 KDa, che possiede due siti di legame per lo ione ferrico (Fe3+). Tale molecola non presenta, invece, affinità per lo ione ferroso (Fe2+).  Al contrario, l’epcidina, un ormone peptidico prodotto dal fegato, rappresenta il principale regolatore dell’omeostasi del ferro e inibisce direttamente la ferroportina-1, una proteina trans-membrana, che trasporta il ferro al di fuori della cellula (risposta C errata). Così, la mioglobina è una proteina globulare la cui funzione specifica è quella di legare reversibilmente l’ossigeno (risposta A errata), mentre la ferritina è una proteina globulare che può contenere fino a circa 4.500 ioni di ferro (in stato di ossidazione Fe3+) in una struttura a nanogabbie composta da 24 identiche subunità (risposta A errata).

65 di 1714 Domande

La somministrazione di ossido nitrico causa vasodilatazione determinando l'incremento all'interno delle cellule muscolari lisce dell'attivita' di quale dei seguenti enzimi?














La risposta corretta e' la 'Guanilato ciclasi'.


66 di 1714 Domande

Quali variazioni fisiologiche si possono attendere tra quelle elencate, in un soggetto sano di 20 anni che passa rapidamente dal clinostatismo all'ortostatismo?














La risposta corretta e' la 'Riduzione tono vagale, incremento attivita' ortosimpatica, incremento frequenza cardiaca'.


67 di 1714 Domande

Un soggetto ha una creatininemia di 3 mg/dL, una creatinina urinaria di 90 mg/dL e una diuresi di 1 mL/min. Qual e' la sua clearance della creatinina?














La risposta corretta e' la A
La clearance renale di una sostanza (Cs) è definita come il volume ipotetico di plasma completamente depurato di quella sostanza, nell’unità di tempo e rappresenta, quindi, il volume virtuale di plasma necessario per fornire la quantità di sostanza che è escreta con l’urina nell’unità di tempo. In particolare, Cs = Clearance sostanza (ml/min); Ps = Concentrazione plasmatica sostanza (mg/ml); Us= Concentrazione urinaria sostanza (mg/ml); V = Flusso urinario (ml/min). La forma per calcolare la clearance è Cs = (Us x V)/Ps. Quindi, il paziente ha una Cs di 30 mL/min.



68 di 1714 Domande

Un uomo di 53 anni presenta emocromatosi di tipo 1. A quale mutazione genetica è dovuta questa patologia?














La risposta corretta è la B.
L'emocromatosi, una malattia ereditaria determinata da difetti nei meccanismi di regolazione del metabolismo del ferro, conduce al progressivo accumulo di ferro nell'organismo e, nel suo stadio più avanzato, allo sviluppo di gravi danni d'organo. In particolare, esistono 4 tipi di emocromatosi dovuti a 5 difetti genetici:
- il tipo 1, presentato dalla paziente del caso clinico, dovuto alla mutazione del gene HFE;
- il tipo 2a, dovuto alla mutazione del gene HFE2 (tipo 2a) (risposta B errata);
- il tipo 2b, dovuto alla mutazione del gene HAMP (tipo 2b) (risposta A errata);
- il tipo 3, dovuto alla mutazione del gene TFR2 (tipo 3) (risposta D errata);
- il tipo 4, dovuto alla mutazione del gene SLC40A1 (tipo 4 o ferro-portinopatia) (risposta C errata).

69 di 1714 Domande

La somministrazione endovenosa di calcio determina l'incremento di quale dei seguenti ormoni?














La risposta corretta e' la 'Calcitonina'.


70 di 1714 Domande

Una donna di 30 anni viene sottoposta a isteroannessiectomia totale. Quali alterazioni sono attese nei livelli di gonadotropine?














La risposta corretta e' la 'Incremento di LH e FSH'.


71 di 1714 Domande

Un paziente riceve un trattamento con sulfasalazina per un'artropatia. Dopo 2 giorni sviluppa malessere. Gli esami mostrano una lieve anemia, un incremento della bilirubina e della lattato deidrogenasi. Qual e' la spiegazione piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi'.


72 di 1714 Domande

Quale delle seguenti classi di farmaci e' controindicata in corso di terapia con nitroglicerina o derivati?














La risposta corretta e' la 'Inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5'.


73 di 1714 Domande

Quale delle seguenti alterazioni elettrolitiche e' di piu' frequente riscontro in corso di acidosi metabolica acuta?














La risposta corretta e' la 'Iperpotassiemia'.


74 di 1714 Domande

Da quali delle seguenti cellule e' prodotta la renina?














La risposta corretta e' la 'Cellule juxtaglomerulari renali'.


75 di 1714 Domande

Di quale malattia infettiva esantematica sono caratteristiche le macchie di Koplik?














La risposta corretta e' la 'Morbillo'.


76 di 1714 Domande

Una diarrea secretoria puo' essere causata da:














La risposta corretta e' la 'tossine batteriche'.


77 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni circa la distrofia muscolare di Duchenne e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'una malattia X-linked dominante'.


78 di 1714 Domande

Le cisti da Echinococco si localizzano prevalentemente:














La risposta corretta e' la 'nel fegato'.


79 di 1714 Domande

Un paziente viene sottoposto a un trattamento sperimentale con una piccola molecola in grado di bloccare in modo selettivo recettori tirosin-chinasici. Quale dei seguenti recettori e' una tirosin-chinasi?














La risposta corretta e' la 'Recettore insulinico'.


80 di 1714 Domande

Tra le seguenti opzioni, un oncogene codifica piu' frequentemente per:














La risposta corretta e' la 'recettore per fattore di crescita'.


81 di 1714 Domande

Quale delle seguenti molecole e' presente sulla superficie delle cellule NK?














La risposta corretta e' la 'CD16'.


82 di 1714 Domande

Un uomo di 19 anni e' affetto da diabete mellito di tipo I. Quale delle seguenti e' una possibile complicanza acuta di tale condizione?














La risposta corretta e' la 'Chetoacidosi'.


83 di 1714 Domande

Un paziente che all'emogasanalisi arteriosa presenta pH 7.11, PaO2 82 mmHg, PaCO2 20 mmHg, HCO3 6,3 mEq/L, Na 140 mEq/L, Cl 124 mEq/L, presenta un quadro di:














La risposta corretta e' la 'acidosi metabolica a gap anionico normale'.


84 di 1714 Domande

Quale dei seguenti farmaci NON e' un farmaco anticoagulante?














La risposta corretta e' la 'Clopidogrel'.


85 di 1714 Domande

A quale dei seguenti controlli e' opportuno sottoporre regolarmente pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica, indipendentemente dalla causa di tale condizione?














La risposta corretta e' la 'Emogasanalisi e prove spirometriche'.


86 di 1714 Domande

Il valore soglia per l'emoglobina glicata, indicativo di diabete, e':














La risposta corretta e' la '6,5%'.


87 di 1714 Domande

Tra i seguenti, qual e' il fattore di aumentato rischio cardiovascolare?














La risposta corretta e' la 'Obesita''.


88 di 1714 Domande

Scenario OO1W: Un bambino di 22 mesi viene condotto in ambulatorio per otalgia e otorrea presenti da alcuni giorni e associate a rinite e febbre. Il trattamento piu' idoneo dell'otite media acuta e':














La risposta corretta è la D.
L’otite media è una manifestazione molto frequente nei bambini, in particolar modo al di sotto dei 10 anni di età. Spesso ha un esordio acuto ed è causato da una infiammazione improvvisa della membrana timpanica; viene quindi definita otite media acuta. Oltre al dolore auricolare, si possono associare febbre e raffreddore. Per poter formulare una diagnosi e per poter stabilire la condotta terapeutica da adottare, è necessario osservare la membrana timpanica con l’otoscopio. Nell’otite media acuta semplice, l’approccio consigliato è la vigile attesa di due o tre giorni del bambino, con la sola somministrazione di analgesici al bisogno (ad esempio il paracetamolo, con effetto antipiretico, oltre che analgesico, in caso di febbre), al fine di evitare l’assunzione di terapie antibiotiche inutili e dannose. Se dopo 2 o 3 giorni dall’insorgenza dei sintomi, il dolore non migliora e non si è ottenuto beneficio dalla terapia analgesica, è bene avviare la terapia antibiotica, generalmente con amoxicillina-acido clavulanico per os. L’atteggiamento della “vigile attesa†non va adottato, ma è necessaria la prescrizione della terapia antibiotica, quando l’otalgia è associata ad otorrea, quindi a fuoriuscita di pus dall’orecchio, e/o quando le condizioni cliniche del bambino appaiono scadute.
La risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Tutte le altre risposte sono errate.
 

89 di 1714 Domande

Scenario QA2I: Un paziente di 25 anni giunge a osservazione per faringodinia, disfagia, odinofagia e febbre da alcuni giorni. Presenta inoltre trisma, scialorrea e stomatolalia. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la D.
Faringodinia, disfagia, odinofagia, febbre elevata, trisma, scialorrea e stomatolalia sono segni e i sintomi che ci orientano verso un processo di tipo infiammatorio a carico delle prime vie aeree, probabilmente localizzato a livello tonsillare o peritonsillare. Potrebbe trattarsi di un ascesso peritonsillare. Questo è causato da una raccolta di pus tra la capsula tonsillare e la fascia faringo-basilare, dovuta solitamente ad una infezione da batteri anaerobi o aerobi, resistenti agli antibiotici beta-lattamici, che possono complicare angine o tonsilliti acute o croniche. La diagnosi è clinica ma può essere confermata dall'ecografia del collo e dalla TC. Il trattamento è chirurgico e va effettuato il più precocemente possibile; deve inoltre essere associato ad una terapia antibiotica ad ampio spettro. Se l'ascesso non viene drenato tempestivamente, possono presentarsi alcune complicanze come l'edema dell'ugola, del pilastro posteriore, delle vallecole, delle pliche ariepiglottiche e delle aritenoidi, con conseguente ostruzione respiratoria e necessità di un accesso alle vie aeree da eseguire in urgenza. Talvolta, se la raccolta è localizzata a livello extra fasciale, può dare origine ad un ascesso perifaringeo che può estendersi al mediastino superiore.
La risposta A non è corretta.
La tonsillite acuta è un processo infiammatorio acuto estremamente frequente a carico delle tonsille, per lo più di natura virale o batterica. Si presenta spesso con faringodinia, odinofagia, febbre, adenopatia laterocervicale. Non sono generalmente presenti trisma e stomatolalia.
La risposta B non è corretta.
La laringite è una flogosi della laringe; può interessare la laringe nel suo complesso o in particolar modo le corde vocali. Può essere acuta o cronica. I sintomi più frequenti sono disfonia, raucedine, difficoltà e dolore nel deglutire e parlare, oppure senso di soffocamento o di corpo estraneo per edema della mucosa laringea.
La risposta C non è corretta.
L’epiglottite è una infiammazione acuta dell’epiglottide. E’ dovuta ad una infezione di tipo batterico e ha un decorso estremamente rapido. L’infiammazione dell’epiglottide e de tessuti sopraglottici circostanti causa una ostruzione meccanica delle vie aeree. I sintomi si sviluppano in maniera rapida e comprendono mal di gola, disfagia, odinofagia, scialorrea, dispnea, tachipnea, stridore inspiratorio, insufficienza respiratoria e morte.
La risposta E non è corretta.
E’ probabile che il paziente abbia un ascesso peritonsillare.



90 di 1714 Domande

Scenario NN3C: Un bambino di 4 anni viene condotto in ambulatorio per la presenza, riscontrata sin dai primi mesi di vita, di una tumefazione della regione cervicale anteriore, sita in sede mediana e di dimensioni stabili nel tempo. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la C.
La tiroide origina, durante la vita embrionale, da due diverse regioni dell’endoderma faringeo: dall’abbozzo mediano, costituito da un ispessimento collocato tra il primo e il secondo solco branchiale nel pavimento della porzione anteriore del faringe, e dagli abbozzi laterali, ubicati nelle porzioni inferiori della quarta e quinta tasca faringea. L’abbozzo tiroideo mediano si trova in stretta contiguità con l’abbozzo miocardico, motivo per cui verrà trascinato caudalmente nella sua sede definitiva dalla discesa del cuore stesso nel torace. Durante questa discesa, la continua proliferazione delle cellule dell’abbozzo tiroideo daranno origine alla formazione di un dotto, chiamato dotto tireoglosso che, alla fine della migrazione della ghiandola, andrà progressivamente incontro ad obliterazione e degenerazione. La mancata chiusura e il riassorbimento incompleto del dotto tireoglosso può dare origine alla formazione di cisti o, addirittura, ad un prolungamento ghiandolare vero e proprio, chiamato lobo piramidale. Le cisti del dotto tireoglosso sono delle formazioni congenite benigne, che appaiono come tumefazioni posizionate generalmente nella porzione mediana del collo, anteriormente all’osso ioide, ma possono idealmente collocarsi in ognuno dei punti del percorso compiuto dall’abbozzo ghiandolare. Sono normalmente asintomatiche, se non coinvolte da processi infettivi o irritativi.
La risposta A non è corretta.
Il linfoma è una neoplasia maligna del tessuto linfatico e origina da un particolare tipo di cellule presenti in questo tessuto, i linfociti. Essendo una neoplasia maligna, la proliferazione neoplastica di tali cellule da origine ad una massa in progressivo accrescimento. Data la localizzazione e la stabilità della formazione nel tempo, non si tratta verosimilmente di un linfoma.
La risposta B non è corretta.
La linfoadenite è una infezione a carico dei linfonodi, strutture appartenenti al sistema linfatico. L’infezione di questi provoca la loro infiammazione, con ingrossamento, irritazione delle strutture sovrastanti, tra cui la cute, e può portare alla formazione di ascessi, fistole e sepsi.
La risposta D non è corretta.
La cisti branchiale è una malformazione congenita dovuta alla persistenza di residui della vita embrionale, gli archi branchiali, anche dopo la nascita. E’ generalmente localizzata sul collo, in posizione laterale, tra l’angolo dell’orecchio e la mandibola.
La risposta E non è corretta.
La presenza di una tumefazione della regione cervicale anteriore, sita in sede mediana e di dimensioni stabili nel tempo è più verosimilmente riconducibile ad una cisti del dotto tireoglosso.

91 di 1714 Domande

Scenario NN3C: Un bambino di 4 anni viene condotto in ambulatorio per la presenza, riscontrata sin dai primi mesi di vita, di una tumefazione della regione cervicale anteriore, sita in sede mediana e di dimensioni stabili nel tempo. L'indagine diagnostica di prima scelta e':














La riposta corretta è la C.
L’ecografia è la metodica più utilizzata, sia nel bambino che nell’adulto, per la visualizzazione e lo studio delle lesioni superficiali e palpabili, come avviene nei reperti riscontrati nella regione cervicale. Con l’ecografia con sonda lineare, infatti, può essere correttamente visualizzata la forma, la dimensione, i margini, i rapporti e l’ecostruttura della lesione, e può esserne studiata la vascolarizzazione mediante tecnica con color-Doppler. Il vantaggio principale nell’utilizzo dell’ecografia in età pediatrica è la bassa invasività, dal momento che non vengono utilizzate radiazioni ionizzanti.
La risposta A non è corretta.
La risonanza magnetica (RM) non è indicata poiché è un esame avanzato di seconda scelta e poiché richiederebbe la narcosi del paziente in età pediatrica.
La risposta B non è corretta.
La TC con mdc non è indicata poiché è un esame avanzato di seconda scelta e poiché molto invasivo, specialmente in età pediatrica, dato l’utilizzo di radiazioni ionizzanti e mdc.
La risposta D non è corretta.
L’agoaspirato viene effettuato unicamente in un dubbio diagnostico, sorto all’ecografia, di una lesione maligna.



92 di 1714 Domande

Scenario JJ4J: Un paziente di 67 anni giunge a valutazione per disfonia persistente e ingravescente da 3 mesi, associata ad otalgia destra. In anamnesi potus.​​​​​​​ La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la A.
Il carcinoma della laringe costituisce circa il 30% delle neoplasie del tratto aero-digestivo superiore. I principali fattori di rischio sono rappresentati dal fumo e dall’alcool. La frequenza aumenta, inoltre, all’aumentare dell’età. La laringe è un organo appartenente all’apparato respiratorio; si continua superiormente con la faringe e inferiormente con la trachea. Ha una struttura cartilaginea ed è rivestita internamente da mucosa. Sono in essa collocate le corde vocali, fondamentali nel processo della fonazione. Per le sue caratteristiche anatomiche e funzionali, la comparsa e la persistenza di sintomi quali disfonia di grado variabile, raucedine, tosse, otalgia, odinofagia, disfagia, linfoadenopatie, dispnea, in particolar modo nei pazienti con anamnesi suggestiva, devono insinuare il sospetto di cancro della laringe. Il 90% delle neoplasie laringee è rappresentata dal carcinoma a cellule squamose. La rapidità d’insorgenza dei sintomi può variare in maniera importante a seconda della collocazione anatomica della neoplasia. Le neoformazioni coinvolgenti le corde vocali, quindi il piano glottico, di norma si manifestano precocemente con disfonia, al contrario di quanto accade per le neoplasie riguardanti il piano sopra e sottoglottico, per i quali la sintomatologia correlata, e di conseguenza la cui diagnosi, è spesso più tardiva.
La risposta B non è corretta.
L’edema di Reinke è l’esito di una infiammazione cronica della mucosa laringea, a livello del piano glottico, caratterizzata da edema ed ipertrofia. La causa principale è il continuo stimolo irritativo dovuto al fumo di sigaretta.
La risposta C non è corretta.
Il polipo della corda vocale è una lesione benigna localizzata sul piano glottico, dovuta ad una irritazione ripetuta delle corde vocali. Può originare in seguito a diversi stimoli tra cui l’inalazione cronica di sostanze irritanti, la malattia da reflusso gastroesofageo oppure un utilizzo prolungato ed improprio della voce. Il principale sintomo è la disfonia o la raucedine.
La risposta D non è corretta.
I noduli delle corde vocali sono delle neoformazioni benigne causate soprattutto da un utilizzo improprio della voce.
La risposta E non è corretta.
In un paziente con anamnesi di potus, importante fattore di rischio, e con sintomi quali disfonia e otalgia destra, la prima patologia da escludere è il carcinoma alla laringe.

93 di 1714 Domande

Scenario KK3O: Un paziente di 74 anni giunge per ipoacusia bilaterale ingravescente da alcuni anni. In riferimento all'esame audiometrico tonale del paziente, quale tra le seguenti affermazioni NON e' corretta?

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La risposta corretta e' la 'E' presente un'ipoacusia di tipo trasmissivo'.


94 di 1714 Domande

Le emorragie digestive si dividono in "alte" e "basse" rispetto a una struttura anatomica. Quale?














La risposta corretta e' la 'Flessura del Treitz'.


95 di 1714 Domande

Com'e' chiamata la regola che calcola l'estensione delle ustioni?














La risposta corretta e' la 'Regola del 9'.


96 di 1714 Domande

L'elettrocardiogramma presentato, in un paziente con dolore precordiale, e' indicativo di:

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La risposta corretta e' la 'grave ischemia della parete anteriore'.


97 di 1714 Domande

Scenario QU3A: Viene condotto in pronto soccorso un paziente psichiatrico di 55 anni per un sospetto di sindrome neurolettica maligna. l trattamento della sindrome neurolettica maligna si avvale dei seguenti farmaci TRANNE uno. Quale?














La risposta corretta e' la 'Flumazenil'.


98 di 1714 Domande

Scenario FA4S: Un paziente di 40 anni si presenta spontaneamente in Pronto Soccorso lamentando malessere e faringodinia. Anamnesi muta, non assume farmaci a eccezione di FANS nell'ultima settimana per controllare il dolore derivante da una distorsione alla caviglia. In triage: PA 140/90 FC 100, FR 22 satO2 99% in aria ambiente, T 39,4 °C. L'esame obiettivo mostra un eritema cutaneo diffuso e alcune bolle di notevoli dimensioni che si rompono al solo contatto con i vestiti. Sono presenti anche lesioni erosive alla cavita' orale. Si sospetta:














La risposta corretta e' la 'sindrome di Lyell'.


99 di 1714 Domande

Il paziente deve essere considerato a rischio di malnutrizione se:














La risposta corretta e' la 'ha subito un calo ponderale non intenzionale maggiore del 10% nei tre mesi precedenti'.


100 di 1714 Domande

La suscettibilita' all'obesita' sembra essere:














La risposta corretta e' la 'geneticamente determinata e di tipo poligenico'.


101 di 1714 Domande

Scenario SS1S: Una donna di 73 anni, altezza 159 cm, peso 39 kg, mostra una sintomatologia caratterizzata da astenia e inappetenza insorte acutamente da circa 15 giorni. La paziente mostra un tono dell'umore marcatamente depresso e rifiuto all'alimentazione per via orale. Il quadro obiettivo mostra un marcato stato di malnutrizione. Quale tra i seguenti parametri ematici ha un valore prognostico in caso di malnutrizione calorico-proteica?














La risposta corretta e' la 'Albumina'.


102 di 1714 Domande

Scenario SS1S: Una donna di 73 anni, altezza 159 cm, peso 39 kg, mostra una sintomatologia caratterizzata da astenia e inappetenza insorte acutamente da circa 15 giorni. La paziente mostra un tono dell'umore marcatamente depresso e rifiuto all'alimentazione per via orale. Il quadro obiettivo mostra un marcato stato di malnutrizione. Quale altro parametro tra i seguenti risulta affidabile per valutare lo stato di malnutrizione?














La risposta corretta e' la 'Creatininuria'.


103 di 1714 Domande

Scenario SS1S: Una donna di 73 anni, altezza 159 cm, peso 39 kg, mostra una sintomatologia caratterizzata da astenia e inappetenza insorte acutamente da circa 15 giorni. La paziente mostra un tono dell'umore marcatamente depresso e rifiuto all'alimentazione per via orale. Il quadro obiettivo mostra un marcato stato di malnutrizione. Diagnosticato lo stato di malnutrizione, si valuta opportuno utilizzare un supporto nutrizionale enterale: che tipo di composizione nutrizionale si adotta, in caso di assenza di particolari complicanze?














La risposta corretta e' la '? 1500 Kcal; 56% carboidrati, 30% grassi, 14% proteine'.


104 di 1714 Domande

Scenario SS1S: Una donna di 73 anni, altezza 159 cm, peso 39 kg, mostra una sintomatologia caratterizzata da astenia e inappetenza insorte acutamente da circa 15 giorni. La paziente mostra un tono dell'umore marcatamente depresso e rifiuto all'alimentazione per via orale. Il quadro obiettivo mostra un marcato stato di malnutrizione. Durante il digiuno prolungato, si altera il pH ematico in quanto:














La risposta corretta e' la 'si formano corpi chetonici'.


105 di 1714 Domande

Scenario SA4S: Uomo di anni 24, BMI 23, atleta agonista, buono stato di salute, nessuna sintomatologia, esami ematochimici nella norma. Il giovane si presenta presso il reparto di alimentazione e nutrizione clinica richiedendo di avere un'alimentazione adeguata al suo livello di attività fisica. Tramite calorimetria indiretta si riscontra che il soggetto possiede un metabolismo basale pari a 1837 Kcal. Dalle analisi ematochimiche del soggetto si nota il valore alterato della creatin-fosfochinasi, piu' elevato del range massimo previsto; quali cause potrebbero averlo determinato?

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La risposta corretta e' la 'Elevati livelli di attivita' fisica muscolare'.


106 di 1714 Domande

Scenario SA4S: Uomo di anni 24, BMI 23, atleta agonista, buono stato di salute, nessuna sintomatologia, esami ematochimici nella norma. Il giovane si presenta presso il reparto di alimentazione e nutrizione clinica richiedendo di avere un'alimentazione adeguata al suo livello di attività fisica. Tramite calorimetria indiretta si riscontra che il soggetto possiede un metabolismo basale pari a 1837 Kcal. Perche' e' importante valutare i livelli di cortisolo ematico nello sportivo agonista?

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La risposta corretta e' la 'L'aumento e' indice di stress fisico sistemico'.


107 di 1714 Domande

Scenario SA4S: Uomo di anni 24, BMI 23, atleta agonista, buono stato di salute, nessuna sintomatologia, esami ematochimici nella norma. Il giovane si presenta presso il reparto di alimentazione e nutrizione clinica richiedendo di avere un'alimentazione adeguata al suo livello di attività fisica. Tramite calorimetria indiretta si riscontra che il soggetto possiede un metabolismo basale pari a 1837 Kcal. Quando si effettua attivita' fisica intensa, le proteine muscolari vengono degradate ad amminoacidi per scopi energetici: in tal caso, al fine di favorire il recupero muscolare, e' consigliabile integrare prioritariamente con:

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La risposta corretta e' la 'amminoacidi a catena ramificata BCAA'.


108 di 1714 Domande

Per quale delle seguenti affezioni croniche viene usata la termoterapia?














La risposta corretta e' la 'Artrite reumatoide'.


109 di 1714 Domande

La rigidita' articolare puo' essere influenzata sia dal caldo sia dal freddo. In che modo?














La risposta corretta e' la 'Il caldo diminuisce la rigidita' dell'articolazione'.


110 di 1714 Domande

Quale dei seguenti NON e' un reperto associato ad artrite reumatoide?














La risposta corretta e' la 'Noduli di Heberden e Bouchard'.


111 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni circa il fenomeno di Raynaud e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'E' sempre secondario a un'altra condizione medica sottostante'.


112 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni circa l'osteoartrosi e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Essendo la cartilagine articolare priva di terminazioni nervose, il dolore articolare origina da altre strutture'.


113 di 1714 Domande

Scenario PO1U: Una paziente di 36 anni si presenta in ambulatorio lamentando dolori e tumefazione articolare simmetrica a livello delle articolazioni metacarpo-falangee e metatarso-falangee (6 articolazioni coinvolte in totale), presenti da circa due mesi. Riferisce inoltre prolungata rigidità mattutina. Gli esami di laboratorio evidenziano un'elevazione della VES e una debole positività per il fattore reumatoide. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la 'artrite reumatoide'.


114 di 1714 Domande

Scenario WN2O: Una donna di 77 anni, in terapia con tamoxifene per una neoplasia mammaria, cade e si frattura il collo del femore. Viene operata in seconda giornata dopo il trauma e l'intervento non ha complicazioni. In assenza di terapia preventiva specifica, a quale delle seguenti condizioni e' ad alto rischio?














La risposta corretta e' la 'Trombosi venosa profonda'.


115 di 1714 Domande

Scenario ST3O: Un ragazzo di 19 anni ha una storia di asma da pollini stagionali, accompagnata da rinocongiuntivite. Quali dei seguenti NON e' un tipico fattore che puo' scatenare crisi di asma in soggetti predisposti?














La risposta corretta e' la 'Clima caldo e umido'.


116 di 1714 Domande

Scenario WE1B: Si reca all'attenzione del medico un uomo di 70 anni iperteso in trattamento. Il paziente lamenta da tempo difficoltà alla minzione con mitto intermittente e ipovalido. Inoltre, nell'ultimo mese, sono sopraggiunte pollachiuria, nicturia e disuria. Il dosaggio di quale parametro e' indicato nel caso in esame?














La risposta corretta è la D.
Il paziente del caso presentato presenta un quadro compatibile in prima ipotesi con una ipertrofia prostatica benigna, condizione caratterizzata da un accrescimento adenomatoso di tipo non maligno della regione peri-uretrale della prostata. Dal punto di vista clinico tale condizione si caratterizza per: ostruzione allo svuotamento vescicale, frequenza, urgenza, getto ipovalido, esitazione minzionale, nicturia, gocciolamento finale, svuotamento incompleto, incontinenza da iperafflusso o ritenzione urinaria acuta. L’esplorazione rettale può aiutare a differenziare il cancro alla prostata da un’ ipertrofia prostatica benigna, in quanto la presenza di noduli, zone dure ed asimmetria ghiandolare sono a favore di una condizione di malignità, mentre l’ ipertrofia prostatica benigna è caratterizzata da superficie liscia ed un aumento volumetrico e simmetrico della prostata. Anche se lo screening di routine per il cancro della prostata in soggetti asintomatici non è consigliato, un dosaggio del livello del PSA dovrebbe essere fatto nei pazienti sintomatici per valutare il rischio di cancro alla prostata, a meno che l'aspettativa di vita prevista è <10 anni. Il valore ematico di PSA e l’esplorazione rettale sono il primo approccio nella diagnosi differenziale: viene considerato generalmente nei limiti della norma, anche se non vi è un valore assoluto di normalità, valori compresi tra 2 e 4 ng/ml, range in cui c’è buona probabilità che non vi sia la presenza di un tumore.
Altri esami come la cistoscopia, ecografia transrettale, urodinamica, o RM biparametrica o multiparametrica con e senza mdc endovena sono esami di secondo e terzo livello.
La risposta A non è corretta.
L’alfa-feto-proteina è una proteina che viene prodotta dal fegato fetale e dall’embrione in via di sviluppo. Normalmente nell’adulto è presente a concentrazioni bassissime, mentre si innalza in presenza di patologie croniche del fegato, come le epatiti e la cirrosi, nel carcinoma epatocellulare, nell’epatoblastoma, nel cancro ai testicoli e alle ovaie.
La risposta B non è corretta.
Il CEA, l’antigene carcino-embrionario, identifica una famiglia di glicoproteine che vengono fisiologicamente prodotte durante lo sviluppo embrionale, ma dopo la nascita la produzione si riduce e i livelli ematici si abbassano progressivamente. L’antigene carcinoembrionario (CEA) è un marker neoplastico prodotto da circa il 70% dei tumori colorettali e pancreatici, anche se può essere prodotto dal carcinoma dello stomaco e della mammella.
La risposta C non è corretta.
L’antigene tumorale 125 (CA-125) è una proteine espressa sulla superficie della maggior parte delle cellule del carcinoma ovarico.

117 di 1714 Domande

Scenario CO2T: Un paziente di 29 anni si presenta in Pronto Soccorso per la improvvisa comparsa di una tumefazione bluastra a manicotto del pene, che riferisce essere insorta durante un rapporto sessuale penetrativo. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la A.
Il pene è l’organo deputato all’espletamento delle funzioni uro-genitali, negli individui di sesso maschile. E’ costituito da un corpo spongioso e due corpi cavernosi, uniti e circondati dal tessuto connettivo. Il parenchima dei corpi cavernosi è costituito da una serie di trabecole che delimitano le cosiddette “caverne†(o lacune), una serie di spazi intercomunicanti; sono rivestiti esternamente dalla tonaca albuginea, una spessa fascia costituita da due strati, uno interno circolare e uno esterno longitudinale, di fibre collagene. Nello strato subalbugineo è presente un plesso venoso sottotunicale. I corpi cavernosi sono collocati in posizione dorsale e laterale. Il corpo spongioso invece, impari e collocato medialmente e ventralmente tra i due corpi cavernosi, è attraversato dall’uretra. Durante il rapporto sessuale, vari eventi di natura fisica e psichica danno origine all’erezione peniena. Dal punto di vista prettamente anatomico e funzionale, questa è basata su meccanismi di tipo neuromuscolare, con rilassamento graduale della muscolatura liscia dei corpi cavernosi e del sistema arterioso, progressivo aumento della pressione vascolare all’interno dei corpi cavernosi stessi, e occlusione al deflusso venoso. Quando la pressione intracavernosa supera la pressione sistolica, si ha la massima rigidità del pene. E’ proprio in questa fase che traumi (frequentemente durante i rapporti sessuali) o una curvatura eccessiva possono causare la rottura delle strutture vascolari o della tonaca albuginea, provocando dolore, ematomi, sanguinamento, flessione del pene. Questa evenienza prende il nome di “frattura†del pene ed è una emergenza chirurgica.
La risposta B non è corretta.
Il priapismo ad alto flusso è una erezione dolorosa, non volontaria e persistente, legata a molteplici cause come l’assunzione di farmaci, tossici o sostanze stupefacenti, disturbi neuromuscolari, patologie ematologiche e neoplastiche, disturbi vascolari. Rappresenta una urgenza medica, da diagnosticare e trattare precocemente per evitare l’instaurarsi di complicanze permanenti.
La risposta C non è corretta.
La calcolosi ureterale è dovuta all’incuneamento di calcoli a livello dell’uretere. Quando l’efflussio dell’urina viene interrotto, la presenza dei calcoli può manifestarsi con l’insorgenza di dolore acuto, di tipo intermittente, a livello lombare e irradiato sul fianco, anteriormente, e talvolta anche ai genitali.
La risposta D non è corretta.
Il tumore del pene è un tumore raro; l’istotipo più frequente è il carcinoma squamocellulare. Si manifesta in vari modi: come una tumefazione, una alterazione nello spessore dell’epitelio oppure come una lesione ulcerata o nodulare. Tavolta queste lesioni possono essere dolorose, oppure totalmente asintomatiche.
La risposta E non è corretta.
Le circostanze in cui si è verificata e il tipo di lesione fanno propendere per una frattura del pene.

118 di 1714 Domande

Scenario FF3V: Una donna di 30 anni senza precedenti anamnestici, si presenta al medico di Medicina Generale riferendo intenso bruciore durante la minzione, con stimolo frequente e associato alla necessità di esercitare il torchio addominale per poter urinare. L'iter diagnostico per questa paziente prevede, come primo esame:














La risposta corretta è la B.
Stranguria e disuria (minzione dolorosa e difficoltosa), accompagnata da bruciore, pollachiuria ed urgenza minzionale (stimolo frequente ad urinare), eventualmente associati ad ematuria e dolore sovrapubico, in una paziente giovane di sesso femminile, ci fanno pensare ad una infezione delle vie urinarie. L’assenza di febbre ci fa propendere per una localizzazione alle vie urinarie inferiori, in particolare alla vescica. La paziente ha verosimilmente una cistite. La costituzione anatomica, in particolar modo la minore lunghezza dell’uretra nel sesso femminile rispetto al sesso maschile, predispone le donne allo sviluppo di tali infezioni. Possono condizionarne l’insorgenza altri fattori come l’impiego di dispositivi di contraccezione, comportamenti sessuali, patologie come il diabete, fattori dietetici, igiene non corretta, abuso di antibiotici, e tutte le situazioni che alterano la flora batterica vaginale. Nella maggior parte dei casi l’eziologia è da attribuire a forme batteriche; l’E.Coli è  considerato il responsabile di oltre il 90% delle cistiti non complicate. In queste forme, la diagnosi si fa principalmente mediante la raccolta anamnestica; nonostante l’impostazione della terapia antibiotica possa essere fatta su base empirica, l’esame delle urine e l’urinocoltura con antibiogramma sono necessari per poter confermare il sospetto, individuare il microrganismo responsabile e impostare una terapia mirata.
La risposta A non è corretta.
Nel sospetto di una infezione delle vie urinarie inferiori, l’ecografia dell’addome non ci permetterebbe di fare diagnosi né di impostare la terapia adatta.
La risposta C non è corretta.
La radiografia dell’addome non ci permetterebbe di fare diagnosi di infezione delle vie urinarie inferiori.
La risposta D non è corretta.
L’urografia con cistografia è un esame radiologico indicato per lo studio dei disturbi della minzione. Non è il primo esame indicato in caso di sospetta infezione delle vie urinarie.
La risposta E non è corretta.
Nel sospetto di infezione non complicata delle vie urinarie, il primo esame da fare è  l’esame delle urine e l’urinocoltura con antibiogramma.

119 di 1714 Domande

Scenario TR4W: Un bambino di 4 anni presenta fimosi prepuziale con un primo episodio di balanopostite. Quale e' l'approccio terapeutico iniziale piu' corretto?














La risposta corretta è la B.
Il lembo di cute che ricopre il glande prende il nome di prepuzio. Nella caso in cui  si abbia un restringimento del prepuzio, cioè una stenosi, che ne impedisce lo scorrimento sul glande, si configura la condizione di stenosi del prepuzio. In una minoranza dei casi ha una origine congenita mentre, in oltre il 98% dei casi, va considerata una patologia acquisita conseguente a processi infiammatori o meccanici come traumatismi precoci. Il restringimento del prepuzio è considerato fisiologico nei primi anni di vita e nel periodo pre-pubere è per lo più asintomatico ma, nelle forme serrate o cicatriziali, può causare disuria o, in età adolescenziale, difficoltà nell’atto sessuale. Il quadro infiammatorio più spesso legato alla fimosi prepuziale, sebbene di non frequente osservazione,  è rappresentato dalla balanopostite. La balanopostite è una infiammazione estesa alla mucosa del glande e al prepuzio; i sintomi tipici includono dolore, arrossamento, edema, prurito o bruciore (possibili anche durante la minzione) e talvolta secrezioni biancastre o giallastre. L’approccio terapeutico iniziale più corretto per la delimitazione della malattia prevede una corretta igiene personale, l’applicazione topica di cortisonici e antibiotici per le forme sostenute o a rischio di sovrainfezioni batteriche.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
L’approccio terapeutico iniziale. in seguito ad un primo episodio di balanopostite su fimosi prepuziale, prevede l’applicazione topica di cortisonici e antibiotici. L’intervento chirurgico può essere eventualmente programmato dopo la risoluzione dell’infiammazione.



120 di 1714 Domande

Scenario ES5D: Un paziente di 35 anni lamenta da un anno il bisogno di urinare 2 volte per notte, con un'urgenza significativa e l'impossibilità a procrastinare la minzione nel corso della giornata. Il paziente riferisce anche un mitto ipovalido associato alla necessità di utilizzare il torchio addominale per ottenere una sensazione di svuotamento completo. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la B.
La sclerosi del collo vescicale, cioè l’ostruzione e l’alterazione del tratto cervico uretrale, è una condizione che colpisce in particolar modo i soggetti di sesso maschile di età giovanile, in maniera estremamente più rara le donne.  L’eziopatogenesi può essere primitiva, più frequentemente genetica, oppure secondaria a disturbi neurologici o a neuropatie di origine infettiva o ischemica. L’esordio avviene in età giovanile e la progressione è generalmente lenta. A livello anatomopatologico la fase iniziale si caratterizza per una ipertrofia anomala della componente muscolare del collo vescicale a cui si associa una sintomatologia ostruttiva ingravescente, seguita da una successiva fase di apposizione, a livello del collo vescicale, di tessuto connettivo, con conseguente sclerosi di queste strutture. La sintomatologia comprende sintomi ostruttivi, come mitto ipovalido associato alla necessità di impiegare il torchio addominale, e disuria. La terapia farmacologica prevede l’impiego di alfa bloccanti, ma la soluzione definitiva è di tipo chirurgico.
La risposta A non è corretta.
Il sintomo d’esordio più frequente di neoplasia della vescica è l’ematuria, che spesso non risulta essere associata a disturbi funzionali della minzione, se non nelle fasi più avanzate. La fascia d’età più interessata da questo tipo di neoplasia è compresa tra la sesta e la settima decade di vita.
La risposta C non è corretta.
I problemi vescicali e i disturbi della minzione sono presenti in circa 2/3 dei pazienti con sclerosi multipla. La causa più frequente di tali disturbi sono le lesioni midollari. L’iperreflessia vescicale e la mancata coordinazione tra il detrusore e lo sfintere vescicale provocano spesso urgenza minzionale con aumento della frequenza delle minzioni e talvolta ritenzione urinaria.
La risposta D non è corretta.
L’ipertrofia prostatica benigna può causare gli stessi sintomi presentati dal paziente ma ciò che ci non ci fa pensare in prima battuta a questa patologia è l’età di insorgenza. Si tratta infatti di una condizione prevalente in età senile e non giovanile.
La risposta E non è corretta.
I sintemi presentati dal paziente sono suggestivi di sclerosi del collo vescicale.

121 di 1714 Domande

Scenario FR6W: Una paziente di 50 anni riferisce lieve dolore al fianco destro da circa 12 settimane. All'esame obiettivo non si riconosce positività alla percussione dell'angolo costo-vertebrale. All'ecografia addominale si riscontra a destra una modesta dilatazione dei calici del gruppo medio e inferiore del rene, associata alla presenza di una formazione iperecogena suggestiva per una litiasi della via escretrice. Tra quelli elencati, l'esame piu' indicato per sensibilita' e specificita' per porre diagnosi e':














La riposta corretta è la D.
La TC dell’addome ha un’elevata sensibilità e specificità nella diagnosi di litiasi renale, poiché permette di evidenziare formazioni a densità calcifica e offre una maggiore panoramicità anatomica dell’ecografia, pertanto può essere valutata la presenza del calcolo, la sua corretta localizzazione anatomica e le conseguenze patologiche che questo ha causato, quali idro-uretero-nefrosi, sanguinamenti, perforazione ureterale, ecc. Rispetto alle altre metodiche (ecografia, RM) permette una migliore localizzazione anatomica e un più completo studio delle complicanze.
La risposta A non è corretta.
La scintigrafia renale sequenziale è un esame di medicina nucleare che si basa sulla somministrazione endovenosa di un radiotracciante, captato ed eliminatodai reni; tale esame è utile per la valutazione della funzionalità renale, complessiva e separata per ciascun rene, e pertanto non è indicato nello studio della litiasi renale.
La risposta B non è corretta.
L’esame citologico del sedimento urinario su 3 campioni è un esame laboratoristico che ricerca la presenza di cellule anomale nelle urine; è fondamentale nella valutazione di lesioni maligne a carico dell’apparato escretore. Pertanto, l’esame citologico non è utile nella litiasi renale.
La risposta C non è corretta.
L'urinocoltura con antibiogramma è un esame laboratoristico che ricerca la presenza di microorganismi e determina la loro sensibilità agli antibiotici mirati per le infezioni delle vie urinarie. Tale esame non è indicato nella litiasi renale.

122 di 1714 Domande

Scenario FR6W: Una paziente di 50 anni riferisce lieve dolore al fianco destro da circa 12 settimane. All'esame obiettivo non si riconosce positività alla percussione dell'angolo costo-vertebrale. All'ecografia addominale si riscontra a destra una modesta dilatazione dei calici del gruppo medio e inferiore del rene, associata alla presenza di una formazione iperecogena suggestiva per una litiasi della via escretrice. Quale scala viene utilizzata per classificare i calcoli della via escretrice?














La riposta corretta è la B.
La classificazione secondo unità Hounsfield,o numero TC, è una scala numerica di unità di misura usata per la descrizione quantitativa della radiodensità.
La scala di unità Hounsfield è una trasformazione lineare della misurazione del coefficiente di attenuazione lineare rispetto alla radiodensità dell'acqua che è definita come 0 UH(unità Hounsfield), mentre quella dell'aria in condizioni standard è definita come -1000 UH.
La risposta A non è corretta.
La classificazione di Stanford è una delle classificazioni delle dissezioni dell’aorta toracica.
La risposta C non è corretta.
La classificazione di Gleasonè una classificazione che stima la classe di rischio del cancro prostatico.
La risposta D non è corretta.
La classificazione di Bosniak è una classificazione che caratterizza le cisti renali alla TC con mdc.

123 di 1714 Domande

Scenario LL7O: Un uomo di 28 anni si presenta in ambulatorio riferendo l'insuccesso nel tentativo di avere figli da circa 16 mesi. In anamnesi non riferisce alcuna pregressa patologia scrotale. L'iter diagnostico piu' indicato per questo paziente e' rappresentato da:














La riposta corretta è la B.
L’infertilità maschile è una condizione interessante circa il 7% degli uomini, di qualsiasi età. Dato che le cause di infertilità maschile possono essere molteplici (cause genetiche, criptorchidismo, traumi, infezioni uro-seminali o sessualmente trasmissibili, disfunzione erettile, farmaci, ecc.), bisogna effettuare una corretta e minuziosa anamnesi del paziente per riconoscere una causa scatenante. Successivamente, all’esame obiettivo, bisogna valutare eventuali alterazioni testicolari quali varicocele, idrocele, lesioni nodulari, presenza di fonti di calore o infiammazione in atto.
In seguito bisogna esaminare il liquido seminale mediante lo spermiogramma, che consente di valutarne il volume, il pH, la concentrazione, la morfologia, la motilità, la viscosità, la presenza di leucociti, di autoanticorpi o di microorganismi. Lo spermiogramma deve essere effettuato dopo 3-5 gg di astensione dai rapporti sessuali e deve essere valutato su almeno due eiaculati, ottenuti a intervalli di non meno di 2 mesi e mezzo l'uno dall'altro.
Le risposte A e C non sono corrette.
L’ecografia prostatica trans-rettale non è indicata nei casi di infertilità, poiché il problema da studiare è testicolare e soprattutto spermatico, dunque da valutare in primis con lo spermiogramma e successivamente con l’ecografia testicolare. La biopsia testicolare non è indicata nemmeno in caso di patologie neoplastiche del testicolo.
La risposta D non è corretta.
La vescicolo-deferentografia è un'indagine strumentale utile per valutare la morfologia e la pervietà delle vescicole seminali e dei dotti deferenti mediante iniezione di un mezzo di contrasto. Non viene effettuata in ogni caso, ma solo nel momento in cui si sospetta una stenosi o un ostacolo al deflusso spermatico.

124 di 1714 Domande

Quale dei seguenti e' un bloccante neuro-muscolare depolarizzante?














La risposta corretta è la C.
La succinilcolina è un farmaco miorilassante utilizzato in Anestesia per la sua rapida insorgenza di effetti e la sua breve durata d’azione. È un rilassante neuromuscolare con azione depolarizzante. Come tale svolge la sua azione legandosi al recettore nicotinico e, grazie alla sua conformazione e ai suoi due gruppi ammonici quaternari, favorendone il passaggio di ioni Na+. Il legame della succinilcolina, al contrario della Acetilcolina, non viene spiazzato immediatamente dalle acetilcolinesterasi e quindi si permette maggiore depolarizzazione della placca motrice. Gli effetti collaterali principali della Succinilcolina sono aritmie, iperkalemia e aumento pressione oculare.
La risposta A non è corretta.
Il cis-atracurio è uno stereoisomero dell’atracurio e risulta quattro volte più potente dell’atracurio stesso.
È un bloccante neuromuscolare non depolarizzante a durata d’azione e insorgenza intermedia. Viene eliminato con idrolisi spontanea e mediante eliminazione di Hofmann che non ne permettono l’accumulo anche in alta dose di farmaco. I principali metaboliti sono la laudanosina e un acido quaternario. Gli effetti collaterali principali (rilascio di istamina) sono dovuti a questi metaboliti ma comunque sono in quantità ed entità inferiore rispetto all’atracurio.
La risposta B non è corretta.
Il Rocuronio è bloccante neuromuscolare non depolarizzante a insorgenza rapida e durata d’azione intermedia. È preferito rispetto all’analogo Vecuronio e agli altri non depolarizzanti in quanto i suoi effetti collaterali non prevedono l’eliminazione di istamina (essendo un aminosteroide) ma solo una breve tachicardia.
La risposta D non è corretta.
Il Mivacurio è un bloccante neuromuscolare non depolarizzante a insorgenza rapida e breve durata d’azione a causa della rapida degradazione da parte delle colinesterasi plasmatiche. Il suo utilizzo è limitato per la poca manegevolezza per i pazienti con problemi renali o epatici. L’effetto collaterale principale è il rilascio di istamina.

125 di 1714 Domande

Scenario VF1R: L'emogasanalisi di sangue arterioso di un paziente presenta i seguenti valori: pH 7,3; PaCO2 30 mmHg; HCO3 15 mmoli/l. Tra le cause plausibili del quadro emogasanalitico si puo', in genere, escludere:














La risposta corretta è la D.
Quando interpretiamo un esame emogasanalitico arterioso dobbiamo aver ben presenti i valori normali dei parametri di riferimento: pH 7,38-7,42;  PaO2 80-100 mmHg in aria ambiente; PaCO2 38-42 mmHg; HCO3 24-26 mEq/l; Na 136-144 mEq/l; K 3,6-5,4 mEq/l; Cl 98-108 mEq/l; Lattati <1,6 mmol/l. La stabilità del pH dipende essenzialmente da pCO2 e da HCO3. Un pH inferiore a 7,38 indica una condizione di acidosi mentre un pH superiore a 7,42 indica una situazione di alcalosi. Ogni disordine primario, semplice, (respiratorio per variazioni della pCO2 o metabolico per variazione di HCO3) porta ad una risposta compensatoria. L’aumento della CO2 porta ad acidosi e la sua riduzione provoca alcalosi mentre l’aumento dei bicarbonati porta ad alcalosi e la sua riduzione ad acidosi. Il nostro emogas presenta un quadro di acidosi metabolica (per riduzione dei bicarbonati). Il compenso atteso è quello della riduzione della CO2: per un disordine semplice, in una condizione di acidosi metabolica, la pCO2 ridurrà il suo valore di 1,2 mmHg per ogni mEq/l di HCO3 inferiore rispetto al valore normale. Possiamo escludere una sindrome da iperventilazione poiché, se si presentasse tale situazione, la diminuzione della pCO2 dovuta all’aumento della frequenza respiratoria causerebbe una situazione di alcalosi con riduzione compensatoria dei bicarbonati. 
La risposta A non è corretta.
L’insufficienza renale può causare acidosi metabolica per perdita renale di bicarbonati e ridotta escrezione di acidi. In questo caso si avrà anche generalmente un Gap anionico aumentato.
La risposta B non è corretta.
Il glicole etilenico è una sostanza alcolica, inodore e incolore, dal sapore dolciastro ed estremamente tossica che viene impiegata largamente nella composizione dei liquidi antigelo e delle soluzioni sbrinanti e anticongelanti. L’intossicazione da questa sostanza, per lo più da ingestione accidentale, causa acidosi metabolica per accumulo di acido glicolico e altri metaboliti.
La risposta C non è corretta.
Nelle ustioni di grado severo e di ampia estensione, nei tessuti interessati si verifica trasudazione di plasma dai vasi all’interstizio che causa disidratazione e perdita di proteine. L’ipotensione e la vasocostrizione periferica conseguenti, si esplicano in particolar modo a livello di cute e rene. La vasocostrizione renale può a sua volta provocare insufficienza renale acuta. La distruzione cellulare con conseguente iperkaliemia, l’ipossia tissutale e l’insufficienza renale acuta portano spesso ad una condizione di acidosi metabolica.
La risposta E non è corretta.
L’insufficienza renale e l’intossicazione da glicole etilenico possono essere responsabili di questo quadro emogasanalitico.

126 di 1714 Domande

Scenario OK2K: Si presenta all'attenzione del medico un paziente di 76 anni, allettato da circa 1 anno per reliquati successivi a un evento cerebrovascolare acuto, portatore di catetere vescicale a permanenza. In anamnesi vasculopatia polidistrettuale, fumo, BPCO. Negli ultimi 3 giorni iperpiressia (circa 39 °C) oligoanurico da circa 18 ore e piuria franca. A una prima osservazione il paziente si presenta obnubilato, soporoso con cute marezzata. Successivamente il paziente risulta tachi-dispnoico, ipoteso e tachicardico. Nello scenario descritto:














La risposta corretta è la A.
La sepsi viene definita come una “disfunzione d’organo, pericolosa per la vita, causata da una sregolata risposta dell’ospite all’infezione. La disfunzione d’organo può essere individuata come una variazione acuta di 2 punti nel SOFA score, in conseguenza all’infezione. I criteri del SOFA score includono i valori di P/F, piastrine, bilirubina, GCS, creatinina, diuresi, PAM con supporto di inotropi e/o vasopressori. Quando i pazienti con sepsi presentano ipotensione persistente con necessità di vasopressori per il mantenimento della PAM maggiore o uguale a 65 mmHg e aumento dei valori del lattato sierico superiori a 2 mmol/l, nonostante somministrazione di fluidi, si parla di shock settico. Lo shock settico è gravato da una altissima mortalità, superiore al 40%. Il TNF-alfa è la principale citochina infiammatoria, mediatrice della risposta acuta nei confronti del lipopolisaccaride della parete dei batteri Gram negativi e di altri patogeni. E’ un potente pirogeno endogeno e stimola la risposta sistemica all’infezione; per questo motivo può essere implicata nella patogenesi dello shock settico. Il paziente in esame presenta i segni di una infezione a partenza dalle vie urinarie; l’oligoanuria, con piuria e febbre, la presenza di un catetere vescicale a permanenza e la storia clinico-anamnestica, in particolar modo le comorbidità, le quali rendono il paziente particolarmente defedato, rappresentano per il paziente stesso degli importanti fattori di rischio e risultano essere elementi altamente suggestivi per infezione alle vie urinarie; la tachipnea, l’ipotensione, e l’alterato stato mentale risultano invece suggestivi di shock settico.
La risposta B non è corretta.
Uno dei criteri diagnostici dello shock settico è appunto l’ipotensione, che necessita di adeguato riempimento volemico, inotropi e vasopressori.
La risposta C non è corretta.
L’iperpiressia, l’oliguria e la piuria, insieme alla presenza del catetere vescicale a permanenza, ci fanno pensare ad una infezione delle alte vie urinarie.
La risposta D non è corretta.
Si definisce oliguria la produzione di urina inferiore a 400 ml/die o inferiore a 0,5 ml/kg/h negli individui adulti; si definisce anuria la diuresi inferiore a 100 ml nelle 24 h o la completa assenza di diuresi.
La risposta E non è corretta.
L’ipotensione, l’oligoanuria e l’alterazione dello stato mentale ci devono far pensare in prima ipotesi ad uno shock settico.



127 di 1714 Domande

Scenario OK2K: Si presenta all'attenzione del medico un paziente di 76 anni, allettato da circa 1 anno per reliquati successivi a un evento cerebrovascolare acuto, portatore di catetere vescicale a permanenza. In anamnesi vasculopatia polidistrettuale, fumo, BPCO. Negli ultimi 3 giorni iperpiressia (circa 39 °C) oligoanurico da circa 18 ore e piuria franca. A una prima osservazione il paziente si presenta obnubilato, soporoso con cute marezzata. Successivamente il paziente risulta tachi-dispnoico, ipoteso e tachicardico. Nello scenario descritto:














La risposta corretta è la C.
La sepsi viene definita come una “disfunzione d’organo, pericolosa per la vita, causata da una sregolata risposta dell’ospite all’infezione. La disfunzione d’organo può essere individuata come una variazione acuta di 2 punti nel SOFA score, in conseguenza all’infezione. I criteri del SOFA score includono i valori di P/F, piastrine, bilirubina, GCS, creatinina, diuresi, PAM con supporto di inotropi e/o vasopressori. Quando i pazienti con sepsi presentano ipotensione persistente con necessità di vasopressori per il mantenimento della PAM maggiore o uguale a 65 mmHg e aumento dei valori del lattato sierico superiori a 2 mmol/l, nonostante somministrazione di fluidi, si parla di shock settico. Il paziente in esame presenta i segni di una infezione a partenza dalle vie urinarie; l’oligoanuria, con piuria e febbre, la presenza di un catetere vescicale a permanenza e la storia clinico-anamnestica, in particolar modo le comorbidità, rappresentano per il paziente stesso degli importanti fattori di rischio e risultano essere elementi altamente suggestivi per infezione alle vie urinarie; la tachipnea, l’ipotensione, e l’alterato stato mentale risultano invece suggestivi di shock settico. Il riconoscimento dello shock settico, condizione gravata da una mortalità superiore al 40%, impongono l’applicazione di protocolli ben definiti che prevedono l’esecuzione di emocolture, il supporto volemico e l’immediato inizio di una terapia antibiotica su base empirica, in attesa del risultato delle emocoltura, che ne permetteranno il passaggio ad una di tipo mirato. La somministrazione di antibiotici in maniera empirica deve essere effettuata immediatamente dopo il prelievo delle emocolture e non deve essere ritardata per alcun motivo.
La risposta A non è corretta.
La somministrazione della terapia antibiotica empirica, e poi mirata, è uno dei principi cardine, fondamentali, nel caso in cui si sospetti uno shock settico.
La risposta B non è corretta.
L’ipotesi diagnostica più verosimile, data la presenza della febbre, dell’alterazione dello stato di coscienza e dell’oligoanuria, è quella di shock settico e non di una reazione allergica a farmaci.
La risposta D non è corretta.
La tachi-dispnea è un meccanismo compensatorio messo in atto dal nostro corpo in maniera da contrastare l’acidosi metabolica che si instaura in caso di febbre.
La risposta E non è corretta.
Il quadro clinico presentato dal paziente fa propendere per la diagnosi di shock settico; in questo caso, l’impostazione di una terapia antibiotica di tipo empirico è d’obbligo.

128 di 1714 Domande

Scenario QA3Z: Si presenta all'attenzione del medico un paziente di 69 anni, in anamnesi una ipertensione arteriosa in trattamento farmacologico. Riferisce che durante un litigio ha cominciato ad avvertire vertigini, senza perdite di coscienza, cefalea e alterazioni del visus. Nello scenario descritto, cosa deve avere la priorita'?














La risposta corretta è la D.
L’ipertensione arteriosa si definisce come l’aumento stabile dei valori di pressione arteriosa sistolica e diastolica al di sopra di 140 mmHg e di 90 mmHg rispettivamente. Anche se in terapia farmacologica, eventi stressanti sia da un punto di vista emotivo che fisico possono causa rialzi pressori improvvisi che possono manifestarsi con vertigini, ronzii, cefalea, irritabilità in assenza di perdita di coscienza.
In questi casi la prima cosa da fare è l’attenta rilevazione dei parametri vitali e un approfondito esame obiettivo; successivamente è opportuno eseguire esami ematici, comprendenti il dosaggio degli elettroliti e dei marker di danno renale e cardiaco, esame delle urine e un ECG.

129 di 1714 Domande

Scenario PP4F: Viene effettuata un'emogasanalisi arteriosa che riporta i seguenti parametri: pH 7.38, PaO2 103 mmHg, PaCO2 31 mmHg, Bicarbonati 17.3 mEq/l, Base excess -7. Nello scenario descritto, l'emogasanalisi arteriosa indica:














La risposta corretta è la C.
Nella valutazione di un emogas arterioso è necessario analizzare in ordine:
L’ossigenazione: si valuta non considerando solamente il valore di pO2, ma rapportando quest’ultimo alla FiO2, quindi eseguendo il rapporto tra la pressione parziale di ossigeno arteriosa e la frazione di ossigeno inalata (P/F). Se P/F > 300 ci troviamo nella normalità, se P/F = 200-300 allora il paziente presenta una insufficienza respiratoria lieve-moderata, se P/F < 200 il paziente presenta una grave insufficienza respiratoria.
Il pH: il pH ematico ha un valore normale che oscilla tra 7,35 e 7,45. Si parla quindi di acidosi in caso di una riduzione del pH (pH<7,35) e di alcalosi in caso di un aumento del pH (pH>7,45). Sia l’acidosi che l’alcalosi possono essere respiratoria o metabolica:
L’acidosi respiratoria è dovuta a un primitivo aumento della pressione arteriosa di anidride carbonica che determina una riduzione del pH arterioso. Nella maggior parte dei casi è dovuta a ridotta ventilazione alveolare con ridotta capacità di eliminare la CO2. Il compenso è dato inizialmente dai sistemi tampone plasmatici, ma successivamente in maniera più duratura e stabile dal rene, con aumento del riassorbimento di bicarbonati.
L’acidosi metabolica è dovuta a un eccesso di acidi (dovuto a eccessiva produzione da parte del metabolismo anaerobio o in caso di sepsi o intossicazioni, chetoacidosi diabetica, inadeguata escrezione renale) o ad una ridotta concentrazione di ioni bicarbonato. Il compenso è prevalentemente polmonare, con iperventilazione che determina un aumento dell’escrezione della CO2.
L’alcalosi respiratoria è dovuta ad un’eccessiva eliminazione di CO2 con la respirazione e viene compensata a livello renale mediante una riduzione del riassorbimento di bicarbonati e ridotta escrezione di acidi.
L’alcalosi metabolica è dovuta ad un’eccessiva perdita di protoni (durante vomito prolungato) o a sproporzionato riassorbimento di bicarbonati o a ingestione di alcali. Viene compensata a livello polmonare con ridotta eliminazione di anidride carbonica.
La pCO2: la pressione parziale di CO2 normalmente varia tra 35-45 mmHg. Quindi valori alterati di pCO2 possono rappresentare il primum movens dell’alterazione del pH o l’attuazione di un meccanismo di compenso polmonare. In particolare:
Se pH< 7,35 con pCO2>45mmHg si tratta di un’acidosi respiratoria
Se pH>7,45 con pCO2<35mmHg si tratta di un’alcalosi respiratoria.
La concentrazione di HCO3-: la concentrazione di bicarbonati nel sangue varia tra 22-26 mEq/l e sue variazioni possono rappresentare il primum movens dell’alterazione del pH o l’attuazione di un meccanismo di compenso polmonare. In particolare:
Se pH<7,35 con HCO3-<22 mEq/l si tratta di un’acidosi metabolica
Se pH>7,45 con HCO3->26 mEq/l si tratta di un’alcalosi metabolica.
Valutare se presente il compenso atteso.
Il gap anionico: viene valutato in caso di acidosi metabolica per comprenderne la causa, in particolare se dovuta ad un aumento di acidi o ad una perdita di bicarbonati. Per gap anionico intendiamo letteralmente un disavanzo anionico, cioè un disavanzo di ioni a carica negativa: negli esami sierici consideriamo quali cariche positive sodio e potassio e quali cariche negative solo cloro e bicarbonato, ma in tal modo non consideriamo alcuni anioni che vanno a costituire il gap anionico, il cui valore normale è 12-16 mEq/l.
In corso di acidosi metabolica provocata da un aumento della quota acida il gap anionico risulta aumentato, mentre in corso di acidosi metabolica dovuta ad una perdita di bicarbonati il gap anionico è ridotto.
Quindi possiamo concludere che nel caso clinico proposto, il paziente presenta un’acidosi metabolica compensata.

130 di 1714 Domande

Scenario PP4F: Viene effettuata un'emogasanalisi arteriosa che riporta i seguenti parametri: pH 7.38, PaO2 103 mmHg, PaCO2 31 mmHg, Bicarbonati 17.3 mEq/l, Base excess -7. Nello scenario descritto l'emogasanalisi arteriosa indica:














La risposta corretta è la B.
Le cause di acidosi metabolica comprendono:
L’aumento di produzione di acidi fissi, come nel caso della chetoacidosi diabetica o da digiuno, dell’ipermetabolismo da febbre o da tireotossicosi e della acidosi lattica
L’aumento dell’apporto di acidi fissi dall’esterno per intossicazione da glicole etilenico o da salicilati o da acido metilico
La diminuzione dell’eliminazione renale di acidi fissi, come nell’IRA, nell’IRC o nell’acidosi tubulare renale
L’eccessiva perdita di basi, come può accadere con la diarrea.
Il compenso atteso in caso di acidosi metabolica è polmonare, in particolare l’iperventilazione polmonare determina un abbassamento della pressione parziale di CO2 a livello ematico (ipocapnia). ​​​​​​​

131 di 1714 Domande

Scenario OK5T: Si presenta all'attenzione del medico una paziente di 67 anni, in anamnesi ripetuti episodi di coliche biliari. Al vostro esame il paziente risulta febbrile (38.5 °C), obnubilata nel sensorio ma senza focalità neurologiche, tachipnoica, tachicardica e ipotesa (FC 133 in ritmo sinusale, PA 85/40), oligoanurica, addome trattabile ma dolorabile in quadrante superiore destro con segno di Murphy positivo. Si esegue emogas arteriosa in aria ambiente che mostra: pH 7.23, paCO2 30 mmHg, pO2 78 mmHg, BE -6.5, HCO3 17.5 mEq/l, lattati 5.6 mmol/l. Quale trattamento empirico si deve prescrivere a fronte di un tale quadro clinico?














La risposta corretta è la C.
Una delle complicanze più frequenti della calcolosi della colecisti è l’infiammazione acuta o cronica della colecisti stessa (colecistite).
La colecistite colpisce con maggior frequenza individui adulti di sesso femminile e si ritiene che più del 95% delle colecistiti acute dipenda inizialmente da un’ostruzione del dotto cistico, che provoca stasi biliare e favorisce l’irritazione chimica della mucosa. I sintomi principali sono il dolore, sordo e gravativo, localizzato all’ipocondrio destro o all’epigastrio e la febbre con brivido; si associano spesso nausea e vomito. Gli esami di laboratorio presentano leucocitosi neutrofila e incremento della VES.
Può complicarsi con infezione, necrosi e perforazione. Quest’ultima è la complicanza più temibile e può essere circoscritta o libera nella cavità peritoneale o in un segmento dell’apparato digerente; se libera si associa a peritonite e possibile shock settico caratterizzato da alterazione dello stato di coscienza, tachicardia, ipotensione, tachipnea, riduzione della funzionalità renale, acidosi lattica.
Il trattamento medico prevede la somministrazione di liquidi, antibiotici e di analgesici; in caso di forme complicate può rendersi necessario il trattamento chirurgico.

132 di 1714 Domande

Scenario AH1B: State visitando un paziente, che ha in anamnesi diagnosi di insufficienza mitralica. Alla punta del cuore, che tipo di soffio verra' auscultato?














La risposta corretta e' la 'Soffio olosistolico'.


133 di 1714 Domande

Scenario CR2C: Un paziente di 75 anni forte fumatore, iperteso, con bronchite cronica, deve eseguire una spirometria di controllo. Quale vi aspettate possa essere il referto piu' plausibile?














La risposta corretta e' la 'FEV1 ridotto'.


134 di 1714 Domande

Scenario DN3N: Donna, 35 anni lamenta febbre e stanchezza. All'esame obiettivo si osserva la presenza di eritema a farfalla al volto. Si osserva anche la presenza di ulcere al cavo orale. Al laboratorio si evidenzia modesta leucopenia. In precedenza, si era rilevata una positività agli anticorpi anticardiolipina. In base al quadro fornito qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Lupus eritematoso sistemico'.


135 di 1714 Domande

Scenario TU4I: Paziente, 50 anni si presenta per esordio brusco di brividi, malessere generale, tosse produttiva mucopurulenta, ipertemia (39 °C) e dolore toracico, fisso e puntorio accentuato con gli atti respiratori. Non fuma. All'esame obiettivo FVT aumentato alla base sinistra, rantoli crepitanti, tachicardia. Quale patologia si potrebbe sospettare?














La risposta corretta e' la 'Polmonite di comunita''.


136 di 1714 Domande

Scenario TU5A: Una paziente di 75 anni con storia di malattia reumatica in giovane età si presenta dal medico curante proveniente dal domicilio con febbre che non supera i 38,0 °C, anoressia e malessere generale da circa 2 mesi. L'esame obiettivo cardiologico mostra un soffio sistolico rude 3/6 e un soffio diastolico 2/6, meglio udibili sul focolaio aortico. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la 'endocardite infettiva'.


137 di 1714 Domande

Scenario IA5Z: Una paziente di 75 anni con storia di malattia reumatica in giovane età si presenta dal medico curante proveniente dal domicilio con febbre che non supera i 38,0 °C, anoressia e malessere generale da circa 2 mesi. L'esame obiettivo cardiologico mostra un soffio sistolico rude 3/6 e un soffio diastolico 2/6, meglio udibili sul focolaio aortico. Quale delle seguenti condizioni NON e' tipicamente associata a questa presentazione clinica?














La risposta corretta e' la 'Linfocitosi'.


138 di 1714 Domande

Scenario VI7A: Un uomo di 76 anni indigente e senza fissa dimora, edentulo, giunge in Pronto Soccorso per sanguinamento da una ferita alla gamba. Obiettivamente presenta papule percheratosiche nelle zone ricoperte da peli e porpora sulla faccia posteriore degli arti inferiori confluente fino a formare ecchimosi; è agitato e da qualche giorno ha febbre. Nell'ipotesi di un'ipovitaminosi, quale delle seguenti vitamine si sospetta deficitaria?














La risposta corretta e' la 'Acido ascorbico'.


139 di 1714 Domande

Scenario DC1C: Un paziente di 64 anni viene accompagnato al Pronto Soccorso in seguito a un incidente stradale. L'esame neurologico è: anisocoria pupillare (sinistra > destra), nessuna apertura degli occhi, neanche allo stimolo algico, in grado di emettere unicamente suoni incomprensibili, risposta in flessione allo stimolo doloroso agli arti di destra. L'atteggiamento clinico più appropriato è:














La risposta corretta è la A.
In base ai reperti clinico-anamnestici, il paziente del caso clinico deve essere sedato, intubato e sottoposto a TC encefalo. L’esame neurologico di un paziente con danno cerebrale, in particolare in seguito ad un trauma cranico, prevede l’impiego della scala Glasgow Coma Scale, che consente la valutazione singola e poi combinata delle risposte oculari, verbali e motorie, attribuendo a ciascuna un punteggio, la cui somma permette di definire il livello di coscienza del paziente. Nel GCS l’assente apertura degli occhi, nonostante l’applicazione di uno stimolo doloroso, corrisponde al punteggio di 1; l’emissione di suoni incomprensibili corrisponde al punteggio di 2; la risposta in flessione dell’arto superiore di destra all’applicazione dello stimolo doloroso corrisponde al punteggio di 3. Dunque, tale paziente presenta uno score totale di 6. Inoltre, considerate l’anisocoria presentata dal paziente e la risposta in flessione dell’arto superiore destro, il sospetto di una lesione cerebrale con aumento della pressione intracranica distrettuale diventa praticamente una certezza. Al contrario, la RM encefalo non viene generalmente eseguita in regime di urgenza per i lunghi tempi di esecuzione dell’esame; in caso di coma, può essere eseguita in seguito alla sedazione e all’intubazione del paziente, qualora non possa essere sottoposto alla TC (risposta C errata). Inoltre, la sedazione e l’intubazione sono le prime manovre da effettuare in un paziente in coma, ma è necessario indagare il prima possibile anche le cause del decadimento neurologico: infatti, è importante effettuare immediatamente la TC encefalo (risposta D errata).

​​​​​​​Fonte: classificazione Glasgow Coma Scale.


140 di 1714 Domande

Scenario DC1C: Un paziente di 64 anni viene accompagnato al Pronto Soccorso in seguito a un incidente stradale. L'esame neurologico è: anisocoria pupillare (sinistra > destra), nessuna apertura degli occhi, neanche allo stimolo algico, in grado di emettere unicamente suoni incomprensibili, risposta in flessione allo stimolo doloroso agli arti di destra. Il reperto TC piu' probabile tra questi e':














La risposta corretta è la A.
L’esame neurologico di un paziente con danno cerebrale, in particolare in seguito ad un trauma cranico, prevede l’impiego della Glasgow Coma Scale, che consente la valutazione singola e poi combinata delle risposte oculari, verbali e motorie, attribuendo a ciascuna di queste un punteggio la cui somma permette di definire il livello di coscienza del paziente.  Nel GCS, l’assente apertura degli occhi, nonostante l’applicazione di uno stimolo doloroso, corrisponde al punteggio di 1; l’emissione di suoni incomprensibili corrisponde al punteggio di 2; la risposta in flessione dell’arto superiore di destra all’applicazione dello stimolo doloroso corrisponde al punteggio di 3. Abbiamo uno score totale di 6. Un punteggio totale inferiore o uguale ad 8 identifica una situazione con una grave compromissione del livello di coscienza, quindi uno stato di coma. La presenza di anisocoria pupillare (sx>dx) presentata dal paziente e la risposta in flessione all’arto superiore destro, ci fanno sospettare un danno cerebrale all’emisfero di sinistra. L’anisocoria, con dilatazione unilaterale e ipsilaterale alla lesione dovuta alla paralisi del nervo oculomotore per la sua compressione o stiramento, associata ad un deficit motorio controlaterale è indicativa di un aumento della pressione intracranica distrettuale, con verosimile erniazione dell’uncus. Nel trauma cranico, una lesione molto frequente l’emorragia subdurale; potrebbe quindi trattarsi di un  ematoma sottodurale acuto emisferico sinistro.
La risposta B non è corretta.
La contusione emorragica cerebellare sinistra, a seconda della gravità del danno, può manifestarsi con crescenti segni di ipertensione endocranica, disturbi respiratori, cardiovascolari, alterazioni motorie.
La risposta C non è corretta.
Il danno assonale diffuso, estremamente frequente in seguito ai traumi della strada, può assumere differenti gravità. Nelle forme lievi, il paziente può conservare lo stato di coscienza e riportare deficit maggiormente accentuati a seconda dall’area cerebrale più colpita; nei quadri più gravi, il paziente subisce una abolizione dello stato di coscienza, in assenza di lesioni espansive intracraniche, quindi anche in assenza di danni neurologici focali.
La risposta D non è corretta.
L’ematoma epidurale è una lesione frequentemente dovuta al trauma cranico ed è causato dalla rottura di una arteria meningea media o di uno dei suoi rami. Il sangue si raccoglie nello spazio virtuale compreso tra la dura madre e la teca cranica e comprime il parenchima sottostante. A seconda dell’entità del sanguinamento, per l’aumento della pressione endocranica, si ha una compromissione più o meno rapida del livello di coscienza con l’instaurarsi di uno stato di coma, alterazioni neurovegetative di tipo cardiologico e respiratorio. Si possono associare anche la midriasi pupillare omolaterale (o bilaterale nelle fasi avanzate), e l’emiplegia controlaterale (inizialmente).
La risposta E non è corretta.
La presenza di anisocoria pupillare (sx>dx), causata dallo stiramento o dalla compressione del terzo nervo cranico, presentata dal paziente e la risposta in flessione all’arto superiore destro, ci fanno sospettare un danno cerebrale all’emisfero di sinistra.




141 di 1714 Domande

Scenario PY2S: Un paziente di 49 anni si presenta in Pronto Soccorso per insorgenza acuta di cefalea a pugnalata, nausea, vomito, fotofobia e rigidità del collo. La TC encefalo dimostra la presenza di un'emorragia subaracnoidea spontanea a carico delle cisterne della base. Tra le possibili complicanze di un'emorragia subaracnoidea, quale NON si annovera?














La risposta corretta è la B.
Tra le possibili complicanze di un’emorragia subaracnoidea non si annovera la sindrome di Foster Kennedy, un insieme di sintomi causati dalla presenza di una lesione neoplastica del lobo frontale. Tale sindrome determina sintomi olfattivi e oculari, come iposmia o anosmia, scotoma centrale e atrofia ottica omolaterale alla lesione e edema della papilla ottica controlaterale. L’emorragia subaracnoidea è una emorragia cerebrale in cui il sangue si distribuisce nello spazio subaracnoideo, lo spazio compreso tra l’aracnoide e la pia madre, in cui circola il liquido cefalorachidiano. La causa più frequente di emorragia subaracnoidea è la rottura di un aneurisma. I sintomi di insorgenza comprendono cefalea violenta e improvvisa, tipicamente a pugnalata, nausea, vomito, meningismo, gravi deficit neurologici con alterazioni o perdita dello stato di coscienza. La presenza di sangue nello spazio sub-aracnoideo causa irritazione delle meningi e aumento della pressione endocranica, frequenti sono oltretutto gli episodi di vasospasmo: la presenza di sangue nello spazio subaracnoideo, oltre a causare un aumento della pressione intracranica, provoca irritazione dei vasi arteriosi con conseguente vasospasmo (risposta C errata). L’edema cerebrale e la vasocostrizione possono causare eventi ischemici. È anche frequente un idrocefalo acuto secondario (risposta D errata). Infine, può verificarsi nel 3-13% dei casi emorragia intraoculare (sanguinamento del bulbo oculare) in risposta ad un episodio ipertensivo (sindrome di Terson) ed è comune nei casi più gravi di emorragia sub-aracnoidea (ESA) (risposta A errata).
 

142 di 1714 Domande

Scenario PY2S: Un paziente di 49 anni si presenta in Pronto Soccorso per insorgenza acuta di cefalea a pugnalata, nausea, vomito, fotofobia e rigidità del collo. La TC encefalo dimostra la presenza di un'emorragia subaracnoidea spontanea a carico delle cisterne della base. La causa più probabile dell'evento è:














La risposta corretta è la D.
In base ai reperti clinico-anamnestici e alla TC encefalo, il paziente del caso clinico presenta verosimilmente emorragia subaracnoidea, in cui il sangue si distribuisce nello spazio subaracnoideo, lo spazio compreso tra l’aracnoide e la pia madre, in cui circola il liquido cefalorachidiano. La causa più frequente di emorragia subaracnoidea spontanea è la rottura di un aneurisma cerebrale, una dilatazione localizzata di un vaso arterioso.
Al contrario, dall’anamnesi di tale paziente non emerge la presenza di un trauma (risposta B errata). All’opposto, l’emorragia cerebrale sine causa o sine materia, un sanguinamento cerebrale spontaneo senza causa identificabile all’imaging, rappresenta una evenienza abbastanza rara (risposta A errata), mentre, la malformazione arterovenosa (MAV) è una anomalia vascolare congenita che consiste in un groviglio di vasi dilatati, che crea un anomalo sistema di comunicazione tra il sistema arterioso e quello venoso (fistola artero-venosa). Rappresenta una causa importante di emorragia subaracnoidea, ma meno frequente rispetto alla rottura di un aneurisma cerebrale (risposta C errata).

143 di 1714 Domande

Scenario BH3T: Un paziente di 72 anni, iperteso ma con scarsa compliance alla terapia, in terapia antiaggregante con clopidogrel per pregresso infarto del miocardio, si presenta in Pronto Soccorso per insorgenza acuta di emiparesi facio-brachio-crurale sinistra. La TC encefalo dimostra la presenza di una piccola emorragia in sede capsulo-nucleare destra. Quale delle seguenti affermazioni e' piu' corretta?














La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico di 72 anni, iperteso con scarsa compliance, in terapia antiaggregante con clopidogrel per pregresso infarto del miocardio, emiparesi facio-brachio-crurale sinistra, con piccola emorragia in sede capsulo-nucleare destra alla TC, presenta verosimilmente in prima ipotesi emorragia cerebrale ipertensiva. In dettaglio, l’emorragia cerebrale da fenomeni ipertensivi è localizzata solitamente in una delle sedi “tipicheâ€, che comprendono strutture cerebrali profonde, come i nuclei della base, la capsula interna, il putamen, il talamo, il ponte e il cervelletto. Invece, le sedi atipiche includono i lobi parietale, frontale, temporale e occipitale. Sulla base di queste informazioni, il quadro clinico è in prima ipotesi compatibile con emorragia cerebrale ipertensiva, alla luce dell'età del paziente, della sede tipica dell'emorragia, dell'ipertensione arteriosa mal controllata in anamnesi e dell'assunzione cronica di terapia antiaggregante (risposte B e D errate). Infine, il quadro clinico non è compatibile in prima ipotesi con emorragia cerebrale spontanea da malformazione vascolare (risposta A errata).
 

144 di 1714 Domande

Scenario FG4R: Un paziente di 24 anni presenta febbricola persistente e cefalea intensa, peggiore al mattino e dopo manovra di Valsalva. La TC encefalo con mezzo di contrasto dimostra la presenza di una lesione espansiva cercinata con presa di contrasto ad anello e necrosi centrale in sede frontale destra, compatibile con ascesso cerebrale. Quale esame diagnostico è MENO indicato nel paziente in esame per il rischio intrinseco alla procedura?














La risposta corretta è la B.
La paziente del caso clinico di 24 anni, con febbricola persistente, cefalea intensa, peggiore al mattino e dopo manovra di Valsalva, con lesione espansiva cercinata con presa di contrasto ad anello e necrosi centrale in sede frontale destra, verosimilmente presenta un ascesso cerebrale; perciò, non dovrebbe essere sottoposta a puntura lombare o rachicentesi, che non viene eseguita per il rischio di erniazione transtentoriale dovuto alla brusca riduzione della pressione endocranica causata dalla procedura. Infatti, l’ascesso è una raccolta localizzata e circoscritta di materiale purulento, formatasi dall’accumulo di globuli bianchi, batteri o altri microrganismi, detriti cellulari e plasma. La sua formazione a livello encefalico può essere causata da infezioni di tessuti contigui, ferite penetranti, procedure chirurgiche endocraniche, diffusione per via ematogena e numerose altre cause. La sintomatologia è dovuta alla presenza del processo occupante spazio all’interno della scatola cranica, che determina aumento della pressione endocranica. I segni e i sintomi più comuni comprendono cefalea, nausea, vomito, segni neurologici focali e/o alterazioni dello stato di coscienza, convulsioni, febbre. La diagnosi può essere confermata dagli esami strumentali, come la TC o la RM, senza e con mezzo di contrasto. Per approfondire il quadro clinico della paziente, invece, non sono controindicate ulteriori analisi di routine, la RM encefalo con mezzo di contrasto (uno studio diagnostico non invasivo che permette di studiare l’anatomia del sistema nervoso centrale) e la spettroscopia RM (uno studio diagnostico non invasivo, che permette di ottenere informazioni di tipo morfologico, completate da dati di tipo funzionale, di valutare le caratteristiche biochimiche del tessuto in esame, fornendo informazioni sull’attività metabolica e sulla funzione cellulare) (risposte A, C, D ed E errate).



145 di 1714 Domande

Scenario GR5I: Un'ambulanza arriva sulla scena di incidente stradale con coinvolgimento di motociclista. Il paziente è a terra non responsivo. Quali sono i tre parametri considerati nella valutazione dello stato di coscienza secondo la Scala di Glasgow (GCS)?














La risposta corretta è la B.
La scala Glasgow valuta la gravità del coma in base a tre categorie di reattività: migliore risposta motoria, migliore risposta verbale e l’apertura oculare. Rappresenta un esame neurologico basilare, facilmente riproducibile e grossolanamente predittivo della possibilità di recupero. Un punteggio più alto è indicativo di uno stato di funzionamento migliore ed è correlato con una prognosi migliore, mentre un punteggio più basso è correlato con una prognosi severa. In base al punteggio è possibile distinguere:
- coma lieve,  con Glasgow di 14-15;
- coma moderato con Glasgow di 9-13;
- coma grave con Glasgow 3-8.
​​​​​​​
Fonte: classificazione Glasgow Coma Scale.

146 di 1714 Domande

Scenario TY6W: Un neonato pretermine alla 29esima settimana di gestazione nasce con macrocrania, diastasi delle suture, ingorgo delle vene epicraniche, fontanelle tese. La cute è normale, non ha malformazioni del rachide visibili, ma è poco vivace e presenta una sindrome di Parinaud. L'esame diagnostico di prima scelta è:














La risposta corretta è la C.
Il neonato del caso clinico presenza la sindrome di Parinaud (o sindrome del mesencefalo dorsale), che consiste in una parziale paralisi dei movimenti del bulbo oculare (paralisi coniugata dello sguardo sul piano verticale con ridotto sguardo verso l’alto), associata al segno di Collier di retrazione palpebrale, difetto di convergenza, nistagmo e lieve midriasi bilaterale. Altro segno caratteristico è il fenomeno di Argyll-Robertson di areflessia pupillare. Tale sindrome è legata, in maniera diretta o indiretta, a lesioni mesencefaliche. Può essere riscontrata nel caso di neoplasie, traumi cranici, sclerosi multipla e patologie cerebrovascolari. Invece, la macrocrania, con diastasi delle suture, ingorgo delle vene epicraniche e fontanelle tese possono essere segno di idrocefalo. In presenza di tale quadro, il primo esame diagnostico da effettuare è l’ecografia encefalica transfontanellare, attraverso la quale è possibile studiare il sistema nervoso centrale del neonato, in particolare i ventricoli cerebrali ed il tessuto cerebrale. 
Al contrario, la RX e la TC del cranio nei neonati e nei prematuri sono sconsigliate per le radiazioni ionizzanti, rappresentando eventualmente esami di secondo e terzo livello (risposte A e B errate). Infine, la RM è un esame diagnostico estremamente dettagliato, privo di radiazioni ionizzanti, ma con tempi lunghi di esecuzione, ma, nel sospetto di idrocefalo nel neonato prematuro, e in condizioni di urgenza, non rappresenta l’esame di primo livello (risposta D errata).

147 di 1714 Domande

Scenario GV7Z: Un paziente di 66 anni presenta un deterioramento neurologico progressivo da circa un anno: all'inizio presentava parestesie urenti alle mani, successivamente è comparsa ipostenia dei movimenti fini di entrambe le mani, fino all'impossibilità di abbottonare la camicia, e disturbi della marcia, con andatura paraparetico-spastica. Perde l'equilibrio frequentemente e deve usare il bastone. Quale esame diagnostico è più corretto eseguire per primo?














La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico di 66 anni, con deterioramento neurologico progressivo da circa un anno, parestesie urenti e ipostenia dei movimenti fini di entrambe le mani, impossibilità di abbottonare la camicia, disturbi della marcia, andatura paraparetico-spastica, perdita frequente dell’equilibrio, è utile la RM cervicale, che consente di studiare lesioni di varia origine delle strutture nervose, dei dischi vertebrali e delle strutture osteo-muscolari: infatti, i sintomi di pertinenza neurologica localizzati agli arti superiori, insieme ai disturbi della marcia e alla perdita dell’equilibrio, pongono il sospetto di una condizione morbosa interessante la porzione cervicale del midollo spinale ed il cervelletto. I disturbi della sensibilità con sensazione di bruciore alle estremità degli arti superiori e la comparsa successiva di ipostenia sono indicative di una sofferenza delle fibre nervose sensitive e motorie. Inoltre, il disturbo della marcia con andatura paraparetico-spastica, detta anche “falciante doppia†o andatura “a forbiceâ€, che si riscontra nelle lesioni midollari cervico-toraciche, è una andatura in cui le gambe sono addotte, le ginocchia si toccano e, ad ogni passo, un piede incrocia quello controlaterale con evidenti limitazioni nel cammino. All’opposto, date le sedi in cui si sospetta la localizzazione della lesione, nello specifico a livello cervicale, è opportuno eseguire un esame specifico come la risonanza magnetica mirata allo studio di tale distretto (risposta C errata). Inoltre, l’esecuzione della puntura lombare non ha alcuna indicazione come primo esame (risposte A, D ed E errate).
 

148 di 1714 Domande

Scenario TR1Q: In ambulatorio si presenta una donna di 36 anni inviata dal proprio oculista con riscontro di noduli iridei di Lisch. Quale tra questi segni clinici occorre ricercare?














La risposta corretta è la B.
La paziente del caso clinico di 36 anni presenta noduli iridei di Lisch (o amartomi melanocitici dell’iride), pertanto è necessario indagare l’eventuale presenza di alterazioni cutanee, in particolar modo delle macchie color caffè-latte. Infatti, la neurofibromatosi di tipo 1 (o malattia di von Recklinghausen) è una patologia genetica causata dalla mutazione del gene NF1 (localizzato sul cromosoma 17), clinicamente eterogenea, caratterizzata soprattutto da macchie caffè-latte, noduli iridei di Lisch (amartomi iridei), lentiggini a livello delle ascelle o dell'inguine e neuro-fibromi multipli. Il rischio complessivo di sviluppare un tumore maligno è superiore rispetto la popolazione generale. È una malattia sporadica o ereditaria (in tal caso a trasmissione autosomica dominante), i cui sintomi e segni sono variabili da un paziente all’altro. È una patologia incurabile in cui, però, è possibile mettere in atto una terapia sintomatica mirata. Secondo i criteri diagnostici, un paziente è affetto da neurofibromatosi di tipo 1 se presenta almeno 2 tra le seguenti condizioni:
- più di cinque macchie caffè-latte;
- 2 o più noduli di Lisch;
- 2 o più neurofibromi o un neurofibroma plessiforme, glioma ottico, lentiggini;
- displasie scheletriche specifiche;
- un consanguineo di primo grado affetto.
Al contrario, il naevus flammeus del volto (nevo vinoso o angioma piatto) è una anomalia vascolare di colore rosso violaceo, localizzata al volto. È tipicamente presente dalla nascita e tali lesioni vascolari possono essere manifestazioni sporadiche, oppure, soprattutto se localizzate in corrispondenza dell’area trigeminale, possono essere uno dei segni della sindrome di Sturge-Weber (risposta A errata). In contrapposizione, le macchie a foglia d'acero rappresentano un elemento diagnostico tipico del basalioma (risposta C errata). Infine, le ulcere genitali sono lesioni riconducibili a numerose patologie, tra cui le neoplasie, le malattie a trasmissione sessuale, la malattia di Behçet e numerose altre (risposta D errata).

149 di 1714 Domande

Scenario ZA2Y: E' stato recentemente diagnosticato a un uomo di 64 anni un diabete mellito di tipo 2. Gli sono stati forniti tutti i consigli dietetici ed educazionali, nonché le indicazioni agli esami di laboratorio a cui deve sottoporsi a cadenza regolare. Quale consiglio si deve fornire per quanto riguarda lo screening della retinopatia diabetica?














La risposta corretta è la A.
Per il paziente del caso clinico di 64 anni, affetto da diabete mellito di tipo II, al fine di evidenziare precocemente il danno retinico, è utile sottoporlo con frequenza regolare all’esame del fundus oculi, che permette di valutare patologie della retina centrale e periferica, del corpo vitreo e del nervo ottico. La retinopatia diabetica è una delle più frequenti complicanze tardive del diabete e una delle più frequenti cause di cecità nei paesi industrializzati. I soggetti che presentano uno scarso controllo glicemico nel corso del tempo hanno un maggior rischio di svilupparla. Si distinguono la retinopatia diabetica precoce, nota anche come retinopatia non proliferante, e la retinopatia diabetica proliferante.
Al contrario, la tomografia ottica a luce coerente (OCT) è un esame non invasivo che consente di ottenere delle immagini a scansioni tomografiche ad alta risoluzione della cornea, della macula e della testa del nervo ottico. Per quanto riguarda le patologie retiniche, consente di identificarle con precisione; tuttavia, non rappresenta un esame di screening della retinopatia diabetica, ma viene inserito in un percorso diagnostico ben definito (risposta B errata). In contrapposizione, l’esame dell'acuità visiva non rappresenta un esame specifico per la retinopatia diabetica (risposta C errata). Neppure la fluorangiografia (o angiografia retinica a fluorescenza) è un esame particolarmente indicato nello studio della rete vascolare retinica. Tale esame utilizza la fluoresceina sodica, che viene iniettata per via endovenosa ed è spesso impiegata in patologie oculari con coinvolgimento vascolare, come la retinopatia diabetica, le trombosi venose retiniche e la degenerazione maculare senile, ma non costituisce l’esame di screening nella retinopatia diabetica (risposta D errata).

150 di 1714 Domande

Scenario ZA3J: Una donna di 76 anni, nota per polimialgia reumatica, lamenta da alcuni mesi una cefalea e una difficoltà alla masticazione. Si presenta in ambulatorio perché riferisce di non vedere più, dal giorno prima, la metà inferiore del campo visivo di un occhio. A quale patologia si può pensare con più probabilità in base al contesto clinico?














La risposta corretta è la D.
La patologia a cui si deve pensare con più probabilità per la paziente del caso clinico, affetta da polimialgia reumatica, è la neuropatia ottica ischemica anteriore (o infarto della testa del nervo ottico), una condizione dovuta alla morte delle cellule che costituiscono il nervo ottico per mancato afflusso di sangue. Si distinguono due forme: una forma arteritica e una forma non arteritica. La forma arteritica si presenta nel corso di patologie infiammatorie croniche, generalmente a carattere autoimmunitario (polimialgia, arterite a cellule giganti e numerose altre patologie). Determina una riduzione improvvisa del visus che riguarda solitamente la metà superiore o la metà inferiore della porzione centrale del campo visivo. L’esame del fondo oculare può mostrare la presenza di edema della papilla ottica, associata a fenomeni emorragici con il caratteristico aspetto a fiamma e alla presenza di essudato. La progressione dell’infiammazione conduce all’atrofia del nervo ottico. L’anamnesi e l’esame obiettivo sono essenziali per la diagnosi; nella forma arteritica si avrà una alterazione dei marker di infiammazione, quali VES e PCR.
All’opposto, la trombosi della vena centrale della retina determina improvvisa perdita indolore della funzione visiva di grado da lieve a grave. La perdita della vista non è localizzata ad un solo campo visivo, a meno che non sia presente una occlusione venosa di branca (risposta A errata).
Al contrario, la trombosi dell'arteria centrale della retina si verifica quando l’arteria centrale della retina subisce un blocco del flusso ematico endoluminale, in genere a causa di un embolo. Determina una indolore grave perdita della vista dell’occhio interessato, oppure, più raramente nel caso dell’occlusione di un solo ramo e non dell’intera arteria centrale, un deficit del campo visivo (risposta B errata). In contrapposizione, l’apoplessia ipofisaria è una condizione rappresentata dalla necrosi di tipo ischemico o emorragico della ghiandola ipofisaria, che può manifestarsi con deficit del visus (bilaterale, per coinvolgimento del chiasma ottico), cefalea improvvisa, violenta e scarsamente responsiva ai farmaci, oftalmoplegia, vomito e compromissione dello stato cognitivo. Inoltre, l’apoplessia ipofisaria si associa frequentemente nel 70% dei casi a ipopituitarismo (iposurrenalismo, ipogonadismo, ipotiroidismo, deficit di GH) e, a volte, può essere fatale (risposta C errata).

151 di 1714 Domande

Scenario QQ4C: Si sta seguendo la riabilitazione motoria di un ragazzo di 28 anni, dopo trauma cranico da incidente stradale. Si nota che da un pò di tempo mantiene una posizione anomala del capo, con la testa inclinata sempre verso la spalla sinistra. Riferisce inoltre di avere notevole difficoltà nel guardare verso il basso, specialmente nel fare le scale o nel leggere, come se gli oggetti si sdoppiassero verticalmente. Quale condizione descrive con maggiore probabilità quanto sta accadendo?














La risposta corretta è la A.
In un paziente che presenta, in seguito a trauma cranico da incidente stradale, una posizione anomala del capo, con la testa inclinata sempre verso la spalla sinistra, notevole difficoltà nel guardare verso il basso, specialmente nel fare le scale o nel leggere, come se gli oggetti si sdoppiassero verticalmente, la condizione clinica che descrive con maggiore probabilità il quadro è un deficit traumatico del IV nervo cranico.
Il IV nervo cranico (o nervo trocleare) è un nervo puramente motorio, il cui nucleo si trova all’altezza del tubercolo quadrigemino inferiore, localizzato sul tetto del mesencefalo, le cui fibre giungono fino alla fessura orbitaria superiore, la attraversano e vanno ad innervare il muscolo obliquo superiore dell’occhio controlaterale (o muscolo grande obliquo), che determina abbassamento e abduzione in torsione dell’occhio.
La sua paralisi determina posizione leggermente più elevata dell’occhio interessato sul piano orizzontale, rispetto al controlaterale. Inoltre, determina diplopia di tipo verticale e torsionale: per questo motivo, il paziente tende ad assumere una posizione inclinata della testa sulla spalla controlaterale all’occhio affetto così da permettere l’allineamento fra i due occhi, ripristinare la visione binoculare e correggere la diplopia. La causa più frequente di paralisi del IV nervo cranico, oltre alla forma congenita, è il trauma cranico.
Al contrario, la sindrome di Benedikt è una sindrome alterna dovuta ad un danno localizzato a livello del nucleo rosso del mesencefalo. Vi è interessamento del terzo nervo cranico con sintomatologia omolaterale, emiplegia controlaterale transitoria e incompleta, emi-tremore controlaterale, emi-corea (movimenti improvvisi, involontari e irregolari) ed emi-atetosi (movimenti facciali e degli arti involontari) controlaterali (per l’interessamento del nucleo rosso e/o fibre pallido rubre) (risposta B errata).
All’opposto, l’oftalmoplegia internucleare è una condizione dovuta ad una lesione del fascicolo longitudinale mediale. Durante lo sguardo orizzontale, il fascicolo longitudinale mediale di ogni lato del tronco encefalico permette che l'abduzione di un occhio avvenga in modo coordinato all'adduzione dell'altro. Il fascicolo longitudinale mediale collega le seguenti strutture:
- il nucleo del sesto nervo cranico (che controlla il retto laterale, responsabile dell'abduzione);
- il centro di sguardo orizzontale adiacente (formazione reticolare pontina para-mediana);
- il nucleo del III nervo cranico controlaterale (che controlla il retto mediale, responsabile dell'adduzione).
Il fascicolo longitudinale mediale, inoltre, connette i nuclei vestibolari con i nuclei del terzo e del quarto nervo cranico. Se una lesione del fascicolo longitudinale mediale blocca i segnali provenienti dal centro dello sguardo orizzontale verso il terzo nervo cranico, l'occhio del lato affetto non può addurre (o adduce debolmente) oltre la linea mediana. L'occhio colpito adduce normalmente in convergenza, poiché la convergenza non richiede segnali provenienti dal centro di sguardo orizzontale. Inoltre, durante lo sguardo di lateralità verso il lato opposto all'occhio colpito, le immagini sono spostate sul piano orizzontale, provocando diplopia (risposta C errata). Invece, nel torcicollo post-traumatico il paziente tende ad assumere una errata posizione di flessione della testa sul collo; si ha un atteggiamento in flessione laterale e rotazione di vario grado del collo e della testa con limitazione importante dei movimenti, che risultano spesso dolorosi. Si tratta di un blocco cervicale acuto secondario. Può dare nausea, capogiri, cefalea, è disabilitante, ma non è presente diplopia (risposta D errata).

152 di 1714 Domande

Scenario OO5F: A una paziente di 22 anni viene posta diagnosi di Sindrome di Von Hippel-Lindau. Per quale ragione questa paziente deve essere sottoposta regolarmente a visite oculistiche?














La risposta corretta è la C.
Una paziente con diagnosi di sindrome di Von Hippel-Lindau deve essere sottoposta regolarmente a visite oculistiche per il rischio di sviluppare emangioblastomi della retina. Tale sindrome è una malattia autosomica dominante con mutazione del gene onco-soppressore VHL sul cromosoma 3p25, lo stesso gene che è mutato nel carcinoma sporadico a cellule renali. Nasce da un deficit di produzione della proteina VHL e comprende una serie di neoplasie, fra cui la neoplasia renale: infatti, il 40-70% dei pazienti sviluppano un carcinoma renale. Dal punto di vista clinico è caratterizzata da emangioblastomi della retina e del sistema nervoso centrale e sono comuni le cisti renali bilaterali (risposte A, B, D ed E errate).  

153 di 1714 Domande

Scenario DR9Q: Un uomo di 66 anni arriva in ambulatorio lamentando un offuscamento visivo. Ha una tonometria di 19 mmHg in entrambi gli occhi, ha una acuità visiva di 10/10 bilateralmente con migliore correzione, e una obiettività del segmento anteriore e del fondo oculare normale, se non per una asimmetria delle papille ottiche. Quale atteggiamento iniziale sembra più prudente e corretto?














La risposta corretta è la C.
In un paziente che presenta un offuscamento visivo, con una tonometria di 19 mmHg in entrambi gli occhi, una acuità visiva di 10/10 bilateralmente con migliore correzione, una obiettività del segmento anteriore e del fondo oculare normale ad eccezione di una asimmetria delle papille ottiche, l’atteggiamento iniziale più prudente da intraprendere è quello di consigliare accertamenti strumentali atti ad approfondire la condizione oftalmologica, in quanto bisogna escludere che si tratti di glaucoma, un danno del nervo ottico (spesso, ma non sempre, dovuto a un’elevata pressione oculare) che porta alla perdita irreversibile della vista. I glaucomi sono classificati come:
- glaucoma ad angolo aperto;
- glaucoma ad angolo chiuso.
Il glaucoma è attualmente una delle più frequenti cause di cecità nel mondo ed è dovuto alla degenerazione delle cellule che costituiscono il nervo ottico. Il fattore di rischio più importante è l’aumento della pressione intraoculare, ma anche il ridotto spessore corneale, la miopia o l’ipermetropia elevata possono giocare un ruolo importante.
Dal punto di vista fisiopatologico, una pressione intraoculare elevata svolge un ruolo nel danno assonale sia per compressione nervosa diretta che per riduzione del flusso sanguigno. Tuttavia, la relazione tra entità della pressione misurata esternamente e danno al nervo è complicata: tra persone con pressione intraoculare > 21 mmHg (valore che indica ipertensione oculare), solo l'1-2% dei paziente all’anno sviluppano glaucoma. Inoltre, circa un terzo dei pazienti con glaucoma non ha pressione intraoculare > 21 mmHg (condizione clinica definita glaucoma a bassa pressione o glaucoma normotensivo). In dettaglio, la diagnosi di glaucoma è certa quando sono presenti i riscontri caratteristici di danno al nervo ottico e sono state escluse altre cause. Una pressione intraoculare elevata rende la diagnosi più probabile, ma una pressione intraoculare elevata può verificarsi in assenza di glaucoma e non è essenziale per effettuare la diagnosi. Inoltre, nel caso di un sospetto di glaucoma, gli esami da effettuare sono visite oculistiche, esame diretto del nervo ottico, tonometria oculare, misurazione dello spessore corneale centrale, esame tomografico del nervo ottico e delle sue fibre (OCT), gonioscopia e esame del campo visivo (risposta D errata).
Al contrario, una tonometria con valori compresi nel range di normalità non esclude una patologia glaucomatosa (risposta A errata). All’opposto, la presenza di una obiettività nella norma non consente di escludere una patologia glaucomatosa ed il follow-up non può quindi avvenire a lunga distanza di tempo (risposta B errata).

154 di 1714 Domande

Qual e' l'esame strumentale di primo livello che si effettua nel Dolore addominale ricorrente (DAR)?














La risposta corretta e' la 'Ecografia addominale'.


155 di 1714 Domande

Nelle crisi dolorose vaso-occlusive tipiche dell'anemia falciforme in assenza di febbre, qual e' la terapia da attuare tra quelle descritte?














La risposta corretta e' la 'Idratazione e somministrazione di analgesici'.


156 di 1714 Domande

Scenario RT5G: Bambina di 6 anni viene portata in visita per difficoltà scolastiche: viene riferito che spesso si distrae e rimane con lo sguardo fisso qualche secondo senza rispondere ai richiami. Ha difficoltà nell'apprendimento e nella memorizzazione. Viene effettuato un EEG che mostra, alla prova dell'iperpnea, complessi punta-onda a 3 Hz simmetrici e monomorfi. Qual e', tra le seguenti, la terapia di scelta?

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La risposta corretta e' la 'Etosuccimide o ac valproico'.


157 di 1714 Domande

Scenario XI3S: Giunge all'osservazione del medico un bambino di 10 mesi per esantema maculo-papulare diffuso al tronco comparso dopo aver presentato febbre elevata per 3 giorni, non più presente al momento della visita. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la 'Esantema subitum'.


158 di 1714 Domande

Scenario XI4A: Giunge all'osservazione del medico una bambina di 10 anni per la comparsa di parestesie agli arti inferiori, associate a riduzione dei riflessi osteotendinei all'esame obiettivo. L'indagine diagnostica di riferimento e':














La risposta corretta e' la 'rachicentesi'.


159 di 1714 Domande

Scenario XI5B: Ragazza di 15 anni viene portata in visita per frequente dolore addominale, alvo alterno e meteorismo. Dalle analisi effettuate emerge una anemia ferro-carenziale. La ragazza non ha avuto ancora il menarca e risulta ai limiti inferiori delle curve di crescita per peso e altezza. Lamenta inoltre frequenti stomatiti aftose. Nel sospetto di malattia celiaca, quale indagine deve essere effettuata per prima?














La risposta corretta e' la 'Anticorpi anti-transglutaminasi'.


160 di 1714 Domande

Scenario RR70: Un bambino di 7 anni si presenta all'osservazione del medico per un attacco di asma bronchiale. Tutti i seguenti sono segni di un attacco di asma grave tranne:














La risposta corretta e' la 'rantoli polmonari'.


161 di 1714 Domande

Una donna di 25 anni giunge al vostro ambulatorio chiedendovi maggiori informazioni riguardo la POP. Riguardo la POP (progestogen only pill) tutte le seguenti affermazioni sono esatte tranne una: quale?














La risposta corretta è la A.
Le minipillole con soli progestinici (POP) non hanno un buon effetto di regolazione sul ciclo mestruale: infatti, contengono derivati del 17α-alchil-19-nortestosterone (senza estrogeno) e hanno come principali effetti indesiderati le irregolarità mestruali (la causa principale di interruzione del contraccettivo) e la metrorragia. In particolare, i principi attivi delle POP sono il norethindrone (negli USA) e il desogestrel (in Italia), che vengono dispensati in confezioni da 28 pillole attive, assunte continuamente (senza la settimana di sospensione). Tali contraccettivi sono leggermente meno efficaci rispetto alle formulazioni contenenti l’associazione estrogeno/progestinico, ma presentano molte meno controindicazioni rispetto a quest’ultime (risposte B, C, D ed E errate).   

162 di 1714 Domande

Si definisce coniugata ostetrica la linea tesa:














La risposta corretta è la D.
Si definisce coniugata vera o ostetrica la linea tesa dal promontorio sacrale al punto più sporgente della faccia posteriore della sinfisi pubica lunga circa 10.5 cm.
La risposta A non è corretta.
Si definisce coniugata anatomica o diametro antero-posteriore la linea tesa dal promontorio sacrale al bordo superiore della sinfisi pubica (11 cm).
La risposta B non è corretta.
Si definisce diametro obliquo sinistro la linea tesa tra l’eminenza ileo-pettinea sinistra e l’articolazione sacroiliaca destra (12-12,5 cm).
La risposta C non è corretta.
Si definisce diametro obliquo destro la linea tesa tra l’eminenza ileo-pettinea destra e l’articolazione sacroiliaca sinistra (12-12,5 cm).

163 di 1714 Domande

Scenario ED1A: Una ragazza di 19 anni richiede una visita ginecologica perché desidera cominciare ad assumere la pillola anticoncezionale. Alla visita, il ginecologo apprezza una massa in fossa iliaca sinistra. Esegue quindi un'ecografia dalla quale risulta esservi una cisti dermoide in sede annessiale sinistra. Quale delle seguenti affermazioni sulle caratteristiche della cisti dermoide NON e' corretta?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​La cisti dermoide è un teratoma maturo cistico, ovvero un tumore benigno che origina da cellule del tessuto germinale primordiale.
È tra i tumori benigni dell’ovaio più frequenti in età fertile e può essere bilaterale in una minoranza dei casi.
Generalmente si presenta come una struttura tondeggiante, uniloculare, a parete spessa e di diametro variabile tra i 5 e i 15 cm. Caratteristicamente contiene residui embrionali come capelli, denti, peli o residui di tessuto tiroideo, osseo e infatti all’ecografia si reperta una struttura a contenuto cistico contenente aree solide iper-riflettenti.
Si manifesta principalmente con dolore in fossa iliaca e irregolarità del ciclo mestruale.
Nonostante sia un tumore benigno con una bassa probabilità di degenerazione maligna (1-2%), è comunque necessario asportarlo chirurgicamente.

164 di 1714 Domande

Scenario ED2B: Una donna di 30 anni viene vaccinata contro la rosolia perché agli esami preconcezionali non risulta possedere anticorpi protettivi. La dottoressa le raccomanda di evitare la gravidanza per 1 mese. Sfortunatamente la mestruazione successiva non compare e il test di gravidanza risulta positivo. Il vaccino contro la rosolia:














La risposta corretta è la A.
Il vaccino della rosolia richiede due settimane per essere efficace e rende immune circa il 95% della popolazione. È costituito dal virus attenuato e viene somministrato in associazione ai vaccini di morbillo e parotite (noto come vaccino trivalente o vaccino MPR); è possibile anche la somministrazione del vaccino tetravalente che vede l’associazione del vaccino MPR con il vaccino della varicella.
Il calendario vaccinale prevede una prima somministrazione del vaccino tra i 12 e i 15 mesi d’età e un richiamo tra i 5 e i 6 anni d’età.

165 di 1714 Domande

Scenario EX4T: Una paziente di 30 anni affetta da diabete mellito di tipo 1 si presenta a una visita lamentando leucorrea abbondante lattiginosa e dolore durante i rapporti sessuali. L'ipotesi più probabile è che abbia:














La risposta corretta è la A.
In una paziente affetta da diabete mellito di tipo 1, che lamenta leucorrea abbondante lattiginosa e dolore durante i rapporti sessuali, l'ipotesi diagnostica più probabile è la candidosi genitale, che rappresenta la seconda causa più comune di vulvovaginite. I fattori di rischio che predispongono alla candidosi genitale sono: diabete mellito, uso di antibiotici ad ampio spettro, terapia con immunosoppressori, indumenti stretti non traspiranti, uso di dispositivo intrauterino e gravidanza. Dal punto di vista sintomatologico determina solitamente prurito, bruciore, dolore, irritazione vulvare, disuria o dispareunia. All’esame obiettivo si rilevano eritema della vulva e della mucosa vaginale, secrezioni biancastre e dense (simili a formaggio cagliato, che aderisce alle pareti vaginali); la cervice di solito appare normale. Il pH vaginale è di solito nella norma; inoltre, contrariamente alla vaginosi batterica, la candidosi vulvovaginale non è associata a riduzione della popolazione di lattobacilli residenti. Il pH vaginale è < 4,5; lieviti in gemmazione, pseudoife o miceti sono visibili alla preparazione a fresco, specialmente con idrossido di potassio. La diagnosi di certezza è posta con coltura del tampone vaginale, che tuttavia non è sempre indicata in caso di quadro clinico tipico e positività alla microscopia.
Invece, la Chlamydia Trachomatis, un batterio gram-negativo, presenta 18 sierotipi immunologicamente definiti:
- A, B, Ba e C che provocano tracoma;
- da D a K che causano malattie a trasmissione sessuale localizzate alla superficie mucosa;
- L1, L2, e L3 che determinano malattie a trasmissione sessuale e provocano la malattia invasiva dei linfonodi (linfogranuloma venereo).
Tali quadri non sono compatibili con la sintomatologia presentata dalla paziente (risposta B errata).  
Al contrario, l’infezione da Herpes simplex, una malattia infettiva e contagiosa, può colpire i genitali, le natiche o la zona anale; inoltre, nelle donne le vescicole possono svilupparsi anche all'interno della vagina, sulla cervice uterina e nell'uretra con ingrossamento dei linfonodi inguinali (risposta C errata). All’opposto, la maggior parte delle forme di HPV determina la formazione di lesioni benigne come verruche, condilomi e papillomi. Tuttavia, alcuni ceppi sono responsabili di lesioni pre-maligne che si localizzano principalmente nella mucosa delle vie respiratorie superiori e a livello dei genitali maschili e femminili. Alcuni ceppi ben definiti dell’HPV sono stati identificati come responsabili del cancro della cervice uterina; in particolare l’HPV 16 ed il 18 vengono ritenuti ad alto rischio per l’evoluzione neoplastica maligna dell’infezione, mentre il 6 e l’11 sono responsabili di circa il 90% dei condilomi (risposta D errata). 

166 di 1714 Domande

L'angolo di Louis si trova in corrispondenza di quale spazio intercostale?














La risposta corretta è la A.
L’angolo di Louis (o angolo sternale) è un angolo a convessità anteriore formato dall’articolazione manubrio-sternale, apprezzabile alla palpazione come punto di repere del II spazio intercostale. In particolare, poiché l’articolazione manubrio-sternale è una sinfisi, l’angolo sternale assume un’ampiezza variabile tra 162,7° in inspirazione profonda e 164,7° in espirazione profonda.

167 di 1714 Domande

L'associazione di cianosi, policitemia e dita a bacchetta di tamburo e' suggestiva per:














La risposta corretta è la B.
Per fistola arterovenosa polmonare si intende un’anomala comunicazione tra arteria e vena polmonare, che determina la formazione di uno shunt destro-sinistro.
Più frequenti in età adulta e a livello delle basi polmonari, le FAV polmonari nella maggior parte dei casi si manifestano nell’ambito della malattia di Rendu-Osler (o teleangectasia emorragica ereditaria) con dispnea, cianosi con poliglobulia, ippocratismo digitale, ascessi ed emboli cerebrali.
La diagnosi di shunt può essere confermata dall’emogasanalisi arteriosa, dove si riscontrano ipossiemia con aumento del gradiente alveolo-arterioso nonostante la somministrazione di ossigeno. La radiografia e, in particolare, la TC torace mettono in evidenza le fistole.
Il trattamento prevede l’occlusione della fistola in corso di angiografia polmonare.
​​​​​​​La risposta A non è corretta.
L’atelettasia polmonare è una perdita di volume del parenchima polmonare dovuta al collasso degli alveoli. Può essere asintomatica o manifestarsi con dispnea, ridotta saturazione dell’ossigeno e polmoniti secondarie; raramente si presenta con cianosi e dolore toracico.
La risposta C non è corretta.
Lo pneumotorace si definisce come la presenza di aria all’interno della cavità pleurica. Più frequentemente è spontaneo, soprattutto nei soggetti giovani, oppure può essere secondario a traumi o iatrogeno; si manifesta tipicamente con dispnea, ipossia, dolore toracico ed intrascapolare.
La risposta D non è corretta.
La sindrome della vena cava superiore è causata da ostruzione o compressione della vena cava superiore, quindi si manifesta con cefalea, gonfiore, edema a mantellina, turgore delle giugulari, sintomi e segni che si accentuano in posizione supina o seduta.

168 di 1714 Domande

Scenario ZL1Z: Una paziente di 19 anni si presenta in Pronto Soccorso per una sintomatologia comparsa dopo colpo di tosse e caratterizzata da dolore a coltellata all'emitorace dx, seguito da dispnea. L'esame piu' indicato per porre diagnosi in urgenza e':














La risposta corretta è la A.
L’iter diagnostico dello pneumotorace prevede:
- esame obiettivo, che permette di evidenziare iperespansione e ipoespansibilità dell’emitorace corrispondente, dove inoltre saranno ridotti/assenti il FVT e il murmure vescicolare
- RX del torace, da eseguire in due proiezioni in ortostatismo: è l’esame più indicato per porre diagnosi in urgenza data l’elevata accuratezza
- TC del torace, che trova indicazione piuttosto per la ricerca delle bolle di enfisema parasettale.

169 di 1714 Domande

Scenario YY6I: Un paziente di 75 anni esegue un radiogramma del torace per l'insorgenza di una modesta dispnea. Qual e' il reperto evidenziato al radiogramma?

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La risposta corretta e' la B
L’RX del torace del caso clinico evidenzia un versamento pleurico sinistro: infatti, è visibile un patologico reperto radiopaco a sinistra compatibile con una raccolta liquida a livello della cavità pleurica, che oblitera l’angolo costofrenico. In particolare, anche se molti pazienti possono risultare asintomatici, i sintomi clinici più frequenti sono dispnea e dolore pleuritico, ovvero un dolore toracico generalmente puntorio che si accentua con i movimenti respiratori o la tosse. L’esame obiettivo rivela l’assenza o la riduzione del fremito vocale tattile, ottusità alla percussione e riduzione del murmure vescicolare in corrispondenza dell’area interessata dal versamento. Infine, all’auscultazione è talvolta possibile rilevare la presenza dello sfregamento pleurico.

170 di 1714 Domande

Scenario TF3A: Una paziente di 32 anni affetta da fibrosi cistica ha un'insufficienza respiratoria terminale e irreversibile. Deve essere pertanto candidata a trapianto.  A quale tipo di trapianto deve essere sottoposta la paziente?














La risposta corretta è la B.
La fibrosi cistica è una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva causata da mutazione del gene CFTR presente sul braccio lungo del cromosoma 7. Questo codifica per una proteina, anch’essa detta CFTR, che funge da canale per il trasporto del cloro a livello della membrana cellulare; ad oggi sono note più di 1500 mutazioni, tra le quali la più frequente è la mutazione F508del che comporta l’assenza della fenilalanina in posizione 508.
Le mutazioni del gene CFTR causano la produzione di muchi e secrezioni particolarmente densi e viscosi con interessamento delle vie aeree, delle ghiandole sudoripare, del pancreas, del fegato, dell’intestino e dei vasi deferenti testicolari.
Da un punto di vista clinico si manifesta caratteristicamente con ileo da meconio alla nascita, sintomi di mal digestione pancreatica (come steatorrea, riduzione della crescita, anemia, ipoalbuminemia), sintomi respiratori, in particolare tosse, sinusiti, bronco-ostruzione e infezioni recidivanti che causano la gran parte della morbilità e della mortalità di questi pazienti, diabete dovuto principalmente a deficit della sintesi di insulina, osteoporosi e infertilità nel maschio.
La diagnosi è clinica e confermata dal risultato patologico del test del sudore (cloro sudorale> 60mEq/l); eventualmente si esegue l’analisi genetica.
La terapia è palliativa, rivolta agli aspetti clinici più rilevanti:
- Trattamento dell’insufficienza pancreatica con somministrazione di estratti pancreatici e vitamine liposolubili
- Fabbisogno energetico aumentato
- Trattamento del diabete con insulina
Trattamento delle manifestazioni broncopolmonari:
- Delle esacerbazioni con antibiotici
- Di base con rimozione del muco bronchiale, impiego di mucolitici, di antiinfiammatori, di borncodilatatori e di antibiotici per via inalatoria.
Il trapianto polmonare bilaterale rappresenta un’opportunità terapeutica in presenza di insufficienza respiratoria cronica, scarsa risposta alla terapia medica e riduzione delle capacità funzionali, offrendo un vantaggio per la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti. È necessario trapiantare entrambi i polmoni poiché lasciare un polmone nativo in posizione presenterebbe un’enorme fonte di secrezioni infette che minaccerebbe il polmone trapiantato. Raramente si esegue un trapianto cuore-polmoni in caso di pazienti con concomitante insufficienza cardiaca sinistra.

171 di 1714 Domande

Scenario TF4B: Un paziente affetto da un nodulo polmonare è stato sottoposto ad agoaspirato TAC guidato. Dopo poche ore comincia a lamentare dispnea ingravescente. Qual e' la causa piu' probabile della dispnea?














La risposta corretta è la B.
Lo pneumotorace è definito come la presenza di aria nel cavo pleurico.
L’aria può entrare nel cavo pleurico attraverso una lesione della pleura viscerale o tramite una soluzione di continuo della parete toracica: in ogni caso la pressione negativa endopleurica favorisce l’ingresso d’aria, fino all’equilibrio con la pressione atmosferica. Conseguentemente il polmone omolaterale collassa, poiché il ritorno elastico non è più controbilanciato dalla pressione negativa del cavo pleurico.
Nella maggior parte dei casi, lo pneumotorace si autolimita con chiusura della breccia; ma in una minoranza dei casi si instaura un meccanismo a valvola per cui l’aria entra durante l’inspirazione, ma non esce durante l’espirazione, andandosi ad accumulare progressivamente e determinando il collasso completo del polmone omolaterale e lo spostamento del mediastino controlateralmente: si parla di pneumotorace iperteso.
Più spesso lo pneumotorace insorge spontaneamente, soprattutto in soggetti giovani, alti, magri e longilinei che hanno avuto una rapida crescita in fase adolescenziale: in questo caso la causa più frequente è rappresentata dalla rottura di piccole bolle di enfisema parasettale, dovuta a bruschi aumenti pressori a livello alveolare o a brusche variazioni della pressione atmosferica.
Più raramente lo pneumotorace è secondario a traumi accidentali (frattura di una costola, inalazione di un corpo estraneo, rottura di un bronco o perforazione dell’esofago) o iatrogeni, in seguito a procedure diagnostiche invasive a carico della cavità toracica come agoaspirazione transtoracica, toracentesi, posizionamento di un catetere venoso centrale o anche in seguito alla rianimazione cardiopolmonare.

172 di 1714 Domande

Scenario TG5C: Un paziente di 72 anni, non fumatore, esegue una TAC del torace che evidenzia un'opacità fortemente sospetta per neoplasia. A prescindere dalla stadiazione, quale tipo istologico ha prognosi peggiore?














La risposta corretta è la A.
Il cancro del polmone è ritenuto la causa più comune di morte per neoplasia negli uomini, anche se, negli ultimi anni, è cresciuto il tasso di mortalità anche nelle donne, a causa della diffusione dell’abitudine tabagica.
Per una corretta stadiazione, trattamento e prognosi, la maggior parte dei tumori polmonari vengono distinti in carcinoma polmonare a piccole cellule (microcitoma, SCLC), carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), tumori a grandi cellule e altri tipi minori di tumori polmonari.
Il carcinoma polmonare a piccole cellule è il tumore polmonare a prognosi peggiore: si distingue dal carcinoma non a piccole cellule per il suo rapido tempo di raddoppiamento, l’alta percentuale di crescita e lo sviluppo precoce di metastasi diffuse, presenti in ben il 70% dei casi alla diagnosi; inoltre, sebbene il tumore sia inizialmente molto sensibile alla chemioterapia e alla radioterapia, la maggior parte dei pazienti ripresenterà una malattia resistente entro pochi mesi dalla terapia iniziale.
Ai fini della prognosi e del trattamento del microcitoma, più che la classificazione TNM è importante la distinzione in due stadi di malattia: malattia limitata, con cui si intende una neoplasia confinata a un solo emitorace, con possibilità di interessamento metastatico dei linfonodi ilari, mediastinici e sopraclavicolari omolaterali e/o con presenza di versamento pleurico; malattia estesa quando un microcitoma si estende oltre questi limiti teorici.
In virtù delle caratteristiche biologiche del SCLC, la chirurgia riveste un ruolo limitato nel trattamento, mentre chemio e radioterapia sono fondamentali. La sopravvivenza mediana è di circa 15 mesi per la malattia limitata e di 9 mesi per la malattia estesa; intorno al 25% dei pazienti per la malattia limitata e al 5% per la malattia estesa sopravvive a 2 anni dalla diagnosi.

173 di 1714 Domande

Scenario KL1A: Giunge alla vostra osservazione un ragazzo di 28 anni affetto da Ginecomastia. Esistono due tipi di ginecomastia: vera e falsa fondamentale riconoscerle poiche' indicano quale tipo di intervento chirurgico deve essere fatto. Una ginecomastia e' definita vera quando:














La risposta corretta è la A.
Per ginecomastia si intende l’anomalo sviluppo e l’aumento delle dimensioni delle mammelle nell’uomo, fisiologico in età puberale, in seguito alla quale regredisce autonomamente. Può interessare una o entrambe le ghiandole e si manifesta inizialmente con tumefazioni al di sotto del capezzolo che successivamente si estendono per deposizione di tessuto adiposo e/o di tessuto ghiandolare.
Le cause di ginecomastia sono numerose: può essere secondaria all’assunzione di farmaci come anti-androgeni, antidepressivi e steroidi anabolizzanti, ad ipogonadismo o a tumori. In generale si tratta di situazioni cliniche che causano uno squilibrio ormonale con aumento degli estrogeni a discapito del testosterone.
La ginecomastia può classificarsi in:
- vera, se l’aumento di volume è determinato dal deposito di tessuto ghiandolare
- falsa (pseudoginecomastia), se l’aumento di volume è determinato dal deposito di tessuto adiposo, tipica dei soggetti obesi
- mista, in cui coesistono ipersviluppo ghiandolare ed accumulo di adipe.
Il trattamento mira alla risoluzione della causa di base se questa è riconoscibile e trattabile. Inoltre, si può ricorrere a un trattamento farmacologico a base di farmaci ad attività anti-estrogenica come tamoxifene e anastrozolo o alla terapia chirurgica, soprattutto in caso di ginecomastia vera che più difficilmente regredisce con la sola terapia medica. In caso di ginecomastia falsa, inoltre, possono essere risolutive un’adeguata dieta e attività fisica mirata alla tonificazione muscolare.

174 di 1714 Domande

Scenario KC3L: Un paziente di 75 anni presenta sulla fronte una lesione cutanea di circa 2 cm di diametro a limiti definiti e ulcerata al centro. Quale trattamento e' indicato?














La risposta corretta e' la 'Escissione chirurgica piu' linfoadenectomia solo se metastasi gia' presenti'.


175 di 1714 Domande

Scenario FB4B: Una donna di 69 anni viene sottoposta ad asportazione di un voluminoso carcinoma spinocellulare della gamba destra e viene ricostruita mediante innesto cutaneo. Che cosa si intende per "innesto cutaneo"?














La risposta corretta è la B.
Per innesto cutaneo si intende una porzione di cute prelevata da un altro distretto corporeo e privata della sua vascolarizzazione: si differenziano dai lembi cutanei che invece sono porzioni di cute che mantengono un proprio supporto vascolare.
Gli innesti cutanei sono indicati per la copertura di un difetto cutaneo dovuto a ustioni, traumi, escissione di un tumore o per coprire e promuovere la guarigione delle ferite croniche.
Generalmente si tratta di autotrapianti, quindi l’innesto è prelevato da un sito donatore e posto in un sito ricevente dello stesso individuo; inoltre, l’innesto può essere a spessore parziale, comprendente solo l’epidermide, o a spessore totale, comprendente sia l’epidermide che il derma.

176 di 1714 Domande

Scenario FB4B: Una donna di 69 anni viene sottoposta ad asportazione di un voluminoso carcinoma spinocellulare della gamba destra e viene ricostruita mediante innesto cutaneo. La sopravvivenza di un innesto cutaneo nelle prime 24 ore e' garantita da:














La risposta corretta è la A.
La caratteristica principale dell’innesto cutaneo è proprio la mancanza di vascolarizzazione propria: inizialmente l’innesto sopravvive grazie a un processo detto imbibizione plasmatica (quindi assorbimento del trasudato dal sito ricevente); nelle successive 48-72 ore si ha la comparsa dei primi neo-capillari e la piena circolazione viene ripristinata entro 4 o 7 giorni. Il processo di rivascolarizzazione richiede più tempo nell’innesto a tutto spessore rispetto all’innesto a spessore parziale.

177 di 1714 Domande

Scenario DD5I: Viene visitato un paziente di 60 anni che presenta una lesione cutanea al cuoio capelluto suggestiva per carcinoma spinocellulare. Come viene classificato l'intervento su questo paziente, considerando che egli non presenta infezioni in atto e viene sottoposto a intervento chirurgico di elezione, dove sono rispettate tutte le norme generali di igiene e profilassi?














La risposta corretta è la C.
Un intervento chirurgico può essere classificato secondo i criteri di Garner del 1986 in:
Pulito, se è condotto in elezione su ferita non infetta e se non prevede interessamento dell’apparato respiratorio, dell’apparato gastrointestinale o dell’apparato genito urinario, seguendo tutte le norme di igiene e profilassi
Pulito-contaminato, se interessa l’apparato respiratorio, l’apparato gastrointestinale o l’apparato genito-urinario, in assenza di infezione della ferita e rispettando le norme di igiene e profilassi
Contaminato, se è eseguito in seguito ad un trauma recente oppure se non è possibile il rispetto dell’asepsi o se si verifica uno spandimento del contenuto gastrointestinale o in caso di processi infiammatori acuti non purulenti
Sporco-infetto, se è eseguito su traumi pregressi cui sono conseguiti processi infettivi purulenti o in caso di perforazione dei visceri o in cui i microrganismi sono presenti sul campo operatorio prima dell’intervento.

178 di 1714 Domande

Scenario QS6C: Viene visitata una paziente di 27 anni che presenta all'emisoma destro ipoplasia mammaria e assenza della porzione sternocostale del muscolo grande pettorale (documentata da esame ecografico che porta con sé) e ipoplasia della mano con sindattilia e brachidattilia. Questo quadro clinico fa sospettare subito una delle seguenti sindromi. Quale?














La risposta corretta è la B.
La sindrome di Poland si manifesta in 1/10000 nati vivi e si caratterizza per malformazioni, generalmente unilaterali, che coinvolgono i muscoli pettorali e l’arto superiore.
L’eziologia non è nota, ma si ritiene sia possibile un’alterazione a carico dell’arteria succlavia.
Caratteristica è l’assenza parziale o completa dei muscoli pettorali. Si associano ipoplasia o aplasia di altri muscoli della parete toracica, della ghiandola mammaria, del capezzolo, assenza delle cartilagini costali dalla seconda alla quarta o dalla terza alla quinta costola, scapola alta congenita (deformità di Sprengel) e anomalie digitali come brachidattilia e sindattilia. La maggior parte dei pazienti non presenta sintomi respiratori, sebbene l’assenza delle costole possa causare movimenti respiratori paradossi.
La terapia è chirurgica, volta al recupero della simmetria corporea.

La risposta A non è corretta.
La sindrome di Crouzon è una patologia genetica, causata dalla mutazione del gene FGFR2 o del gene FGFR3 e caratterizzata da craniosinostosi cui conseguono brachicefalia, esoftalmo, ipertelorismo oculare, anomalie del naso, ipertensione endocranica, idrocefalo e malformazione di Arnold-Chiari. Si associano anomalie a livello della mandibola e della mascella, in particolare micrognazia, palatoschisi e malocclusione, alterazioni uditive e anomalie cutanee.
La risposta C non è corretta.
La sindrome di Apert è dovuta alla mutazione del gene FGFR2 che causa brachicefalia e sindattilia (acrocefalosindattilia). Si associano ipertensione endocranica, deficit dello sviluppo intellettivo, anomalie facciali (prognatismo, naso a becco, ipertelorismo, esoftalmo, palatoschisi).
La risposta D non è corretta.
La sindrome di Franceschetti o sindrome di Treacher Collins è causata da mutazione di una tra i geni TCOF1, POLR1C e POLR1D e si manifesta con micrognazia, zigomi iposviluppati, coloboma della palpebra inferiore, ptosi palpebrale, orecchie assenti o piccole e deformi con anomalo sviluppo del canale uditivo, brachicefalia, palatoschisi, difetti cardiaci.

179 di 1714 Domande

Scenario EL1H: Una donna di 53 anni presenta un quadro di piastrinopenia e anemia emolitica microangiopatica (confermata dalla presenza di schistociti allo striscio di sangue periferico). Viene posta diagnosi di porpora trombotica trombocitopenica. Quale approccio terapeutico e' da preferire?














La risposta corretta e' la B
La porpora trombotica trombocitopenica, anche nota come sindrome di Moschowitz, è una forma di microangiopatia trombotica ovvero un disordine caratterizzato dalla formazione patologica di trombi piastrinici che comportano piastrinopenia da consumo, anemia emolitica e sintomi neurologici. La portpora trombotica trombocitopenica è causata dal deficit di ADAMTS-13 che quindi comporta la presenza di grossi multimeri di fattore di von Willebrand, che legano le piastrine circolanti e le inducono a formare dei trombi piastrinici.
La malattia si verifica più spesso nei giovani adulti con una lieve prevalenza del sesso femminile. L’esordio è brusco e caratterizzato da febbre, astenia, nausea e artralgie e mialgie. Contemporaneamente si verificano manifestazioni emorragiche come porpora generalizzata, ma anche emorragie retiniche, epistassi, emorragie gengivali, emottisi, ematuria, emorragie gastrointestinali, menorragie. Il quadro clinico poi evolve verso la comparsa di sintomi e segni neurologici variabili.
La terapia fondamentale è rappresentata dal plasma-exchange. Nelle forme familiari di porpora trombotica trombocitopenica potrebbe anche essere sufficiente l’infusione di plasma fresco povero di piastrine o di supernatanti di crioprecipitati o di plasma trattato con una miscela di un solvente organico e di un detergente. Nelle forme acquisite dell’adulto, e comunque sempre quando la causa è incerta, la terapia è il pasma-exchange. Con questa tecnica circa il 90% dei pazienti è in grado di sopravvivere a un episodio di questa malattia, di solito senza danni d’organo permanenti.
Alcuni pazienti sono resistenti a questa terapia o recidivano quando viene sospesa. Ciò si spiega con il fatto che la plasmaferesi è un trattamento temporaneo che non agisce sui meccanismi patogenetici della malattia. In questi casi, per prevenire queste evenienze, alla plasmaferesi si associa spesso un trattamento cortisonico.


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180 di 1714 Domande

Scenario LH2J: Un paziente di 68 anni si presenta in ambulatorio lamentando la comparsa da circa un mese di importante dolore muscolare localizzato in particolar modo a livello del cingolo scapolare e del cingolo pelvico. Riferisce inoltre che da una settimana sono comparsi episodi di forte cefalea, accompagnati da una sensazione di ipersensibilità del cuoio capelluto. Gli esami di laboratorio rivelano una significativa elevazione della VES. Viene posto il sospetto di polimialgia reumatica. La causa piu' probabile della cefalea e':














La risposta corretta e' la D
L’arterite giganto-cellulare, o arterite temporale o arterite di Horton, è una vasculite che interessa prevalentemente le arterie del collo e della testa. L’eziologia è sconosciuta e colpisce maggiormente pazienti di età > 50 anni. I sintomi più comuni comprendono: cefalea temporale, dolore al cuoio capelluto (principalmente la regione temporale) e dolore crampiforme alla mandibola con claudicatio e a volte paresi della stessa; inoltre sono frequenti febbre, astenia e malessere generale con aumento degli indici di flogosi.
Sovente si associa alla polimialgia reumatica, condizione infiammatoria caratterizzata da dolore e rigidità dei cingoli scapolare e pelvico presenti al risveglio spesso aggravati dal movimento.

181 di 1714 Domande

Scenario LH2J: Un paziente di 68 anni si presenta in ambulatorio lamentando la comparsa da circa un mese di importante dolore muscolare localizzato in particolar modo a livello del cingolo scapolare e del cingolo pelvico. Riferisce inoltre che da una settimana sono comparsi episodi di forte cefalea, accompagnati da una sensazione di ipersensibilità del cuoio capelluto. Gli esami di laboratorio rivelano una significativa elevazione della VES. Viene posto il sospetto di polimialgia reumatica.Tra i seguenti, l'esame piu' indicato per porre diagnosi e':














La risposta corretta e' la D
La polimialgia reumatica è una malattia infiammatoria che si associa strettamente all’arterite giganto-cellulare. Generalmente colpisce i soggetti di età superiore ai 55 anni e si manifesta con dolore e rigidità dei cingoli scapolare e pelvico: dolori e rigidità sono presenti al risveglio, quest’ultima della durata di almeno 30 minuti; il dolore è spesso aggravato dal movimento e può interferire con il sonno.
Possono manifestarsi anche febbre, sintomi infiammatori sistemici e rialzo degli indici di fase acuta.
Il percorso diagnostico si basa sulla dimostrazione dell’arterite a livello istologico o mediante imaging. L’esame maggiormente indicato a porre diagnosi rimane, però, la biopsia dell’arteria temporale: l’infiammazione in questa condizione è segmentaria, con aree interessate che sono contigue a tratti di vaso completamente risparmiato. È quindi opportuno selezionare la sede della biopsia sulla base della clinica e, se possibile, dell’imaging, ed è conveniente che la biopsia riguardi un tratto arterioso il più possibile esteso. Anche con queste avvertenze, tuttavia, la negatività dell’istologia non permette di escludere la diagnosi.

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182 di 1714 Domande

Scenario DC3Z: Un ragazzo di 15 anni ha una storia di frequenti episodi infettivi alle alte e basse vie respiratorie e a livello gastroenterico. Per il resto è completamente asintomatico. Quale delle seguenti condizioni e' piu' probabilmente alla base di questa aumentata suscettibilita' alle infezioni?














La risposta corretta e' la B
Il deficit di IgA è la forma più frequente tra i difetti prevalentemente anticorpali e selettivi per un isotipo delle immunoglobuline. È definita come il riscontro di livelli ematici di IgA < 0.07 g/L con livelli normali di tutte le altre classi immunoglobuliniche. Il deficit selettivo di IgA comporta un’inefficienza della barriera protettiva rappresentata dalle IgA secretorie sulle mucose, quindi la possibilità di infezioni recidivanti e di assorbimento di antigeni eterologhi allergizzanti o cross-reagenti con antigeni del self. I pazienti quindi sono per lo più asintomatici; le manifestazioni cliniche, qualora presenti, prevedono eventi infettivi a localizzazione mucosa (gastrointestinali con sviluppo di parassitosi intestinali da Giardia lamblia con malassorbimento, respiratori, genitourinari). Si associano la produzione di autoanticorpi e lo sviluppo di manifestazioni autoimmuni e vasculitiche, oltre all’aumentata incidenza di malattie neoplastiche.

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183 di 1714 Domande

Scenario ST4J: Un paziente di 34 anni con una storia di rinite allergica perenne e di polipi nasali, dopo l'assunzione di un determinato farmaco inizia a presentare rinorrea, lacrimazione e irritazione congiuntivale, flushing al volto e broncospasmo. Quale dei seguenti farmaci e' piu' probabilmente associato a tale reazione?














La risposta corretta e' la B
Il quesito clinico espone un caso di triade di Widal, ovvero l’associazione della poliposi nasale, asma o rinite allergica e intolleranza all’aspirina ed ai FANS: infatti l’assunzione di un antiinfiammatorio non steroideo, in primis l’aspirina, in un paziente con poliposi nasale e rinite allergica, scatena l’insorgenza di rinorrea, eccessiva lacrimazione, irritazione congiuntivale, flushing del volto e broncospasmo.
La terapia medica prevede l’uso di cortisonici e antistaminici, mentre chirurgicamente si opta per l’intervento di FESS.

184 di 1714 Domande

Scenario PP5Z: Una paziente di 28 anni sviluppa una trombosi venosa profonda alla gamba sinistra. In passato ha avuto ripetuti aborti. Gli esami mostrano una positività per gli anticorpi di classe IgG anti-cardiolipina e anti beta2-glicoproteina I. Quale ulteriore analisi di laboratorio risultera' piu' probabilmente alterata?














La risposta corretta e' la D
Il quesito clinico descrive un caso di sindrome da anticorpi antifosfolipidi, ovvero una condizione clinica definita dalla positività di almeno una classe di anticorpi antifosfolipidi associata a trombosi vascolari e/o complicanze della gravidanza.
Gli anticorpi antifosfolipidi comprendono anticorpi di classe IgG anti-cardiolipina, anti beta2 glicoproteina I e anti lupus like anticoagulant; si tratta di una famiglia eterogenea di autoanticorpi accomunati dal fatto di riconoscere fosfolipidi, proteine legate a fosfolipidi o entrambi.
È una condizione particolarmente frequente nelle giovani donne; le trombosi venose sono la manifestazione più frequente; mentre per quanto riguarda la sindrome ostetrica, aborti, sofferenza fetale e nascita prematura sono complicazioni frequenti.



185 di 1714 Domande

Scenario FR5G: Una paziente di 28 anni sviluppa una trombosi venosa profonda alla gamba sinistra. In passato ha avuto ripetuti aborti. Gli esami mostrano una positività per gli anticorpi di classe IgG anti-cardiolipina e anti beta2-glicoproteina I. Quale ulteriore alterazione e' piu' verosimilmente presente in questa paziente?














La risposta corretta e' la C
Tra le teorie formulate per spiegare l’effetto protrombotico degli anticorpi antifosfolipidi vi è un effetto inibitorio sul pathway della proteina C anticoagulante, inibendo la degradazione dei fattori della coagulazione. La proteina C è convertita a serina proteasi dalla trombina, per la quale la trombomodulina, derivata dalle membrane delle cellule endoteliali, è un cofattore. In presenza di proteina S e fosfolipidi, questa proteasi degrada i fattori della coagulazione Va e VIIIa: poiché gli anticorpi antifosfolipidi si legano sia alla trombomodulina sia ai fosfolipidi, appare evidente come possano interferire con questa via e così promuovere la coagulazione. Per cui è possibile riscontrare un tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) allungato con tempo di protrombina (PT) normale.

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186 di 1714 Domande

Scenario TT6Z: A un bimbo con grave cardiopatia viene diagnosticata la sindrome di Di George. Quale delle seguenti affermazioni riguardo alla sindrome di Di George e' vera?














La risposta corretta e' la B
La sindrome di DiGeorge è anche nota come sindrome velo-cardio-faciale ed è dovuta alla delezione di parte del cromosoma 22 (risposta D errata): si assiste a un difetto di sviluppo embrionale della III e IV tasca brachiale e pertanto strutture che originano da queste tasche brachiali, quali timo e paratiroidi, sono assenti o iposviluppate (risposta A errata). A questo possono associarsi variabilmente malformazioni del volto e cardiopatie congenite con destroposizione dell’arco aortico, che costituiscono la causa più comune di morte. Da un punto di vista immunologico, i casi di completa mancanza del timo si associano a mancanza conseguente di linfociti T (risposta C errata) e quindi allo sviluppo di una grave forma di immunodeficienza. In alcuni pazienti si ritrovano linfociti T ma dalla funzione completamente alterata. Nei difetti lievi, caratterizzati da parziale ipoplasia timica anche il difetto immunologico è moderato e in circolo si ritrovano linfociti T normali. La concentrazione sierica di Ig è normale nella maggior parte dei casi, ma la risposta anticorpale è spesso difettosa a causa della carenza quantitativa e funzionale dei linfociti T.

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187 di 1714 Domande

Quale strategia per lo screening dei tumori del colon-retto NON e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Lo screening deve essere fatto a qualsiasi eta''.


188 di 1714 Domande

Quale dei seguenti esami/procedure NON e' una corretta, adeguata e comprovata strategia di screening/prevenzione nella popolazione asintomatica?














La risposta corretta e' la 'TC torace senza mezzo di contrasto nei soggetti forti fumatori ogni 2-3 anni dopo i 60 anni di eta''.


189 di 1714 Domande

Si definisce sensibilita' di un test diagnostico:














La risposta corretta e' la 'la frequenza di test positivi in una popolazione malata di riferimento'.


190 di 1714 Domande

Scenario EF1F: Un bambino di 6 anni si presenta all'attenzione clinica per febbre fino a 39.5 °C insorta circa 3 giorni prima, malessere generale, iperemia congiuntivale, tosse e rinorrea. Nella mucosa geniena presenta piccole macchie biancastre di 1-2 mm di diametro. Viene formulata diagnosi di morbillo. Quale delle seguenti affermazioni sul trattamento di questa condizione e' corretta?














Il morbillo è un'infezione virale molto contagiosa, più frequente tra i bambini. È caratterizzato da febbre, tosse, rinite, congiuntivite, un enantema (macchie di Koplik) a livello della mucosa orale e da un'eruzione cutanea maculo-papulare, che si estende in senso cranio-caudale. La diagnosi è generalmente clinica. Il trattamento è di supporto. La vaccinazione è molto efficace. Gli antibiotici non sono sempre indicati, considerando che l'agente causale è un virus, a meno che non si verifichino sovrainfezioni batteriche. Il trattamento consiste in misure di supporto, come l’idratazione e la somministrazione di antipiretici, come il paracetamolo (risposta A errata). Non sono stati condotti studi relativi all’uso di interferone nel morbillo, mentre sono stati condotti trial clinici sull’uso endovenoso dell’antivirale ribavirina esclusivamente in pazienti immunocompromessi, ma il suo effettivo beneficio non è stato dimostrato (risposta C errata).

191 di 1714 Domande

Scenario VO3O: Una donna di 35 anni con bruciore urinario esegue un esame delle urine che risulta positivo per leucociti, nitriti e batteri. Quale dei seguenti NON e' un fattore di rischio per lo sviluppo di infezioni delle vie urinarie?














La risposta corretta e' la 'Terapia anticoncezionale estro-progestinica'.


192 di 1714 Domande

Scenario VO3O: Una donna di 35 anni con bruciore urinario esegue un esame delle urine che risulta positivo per leucociti, nitriti e batteri. Quale delle seguenti e' una terapia empirica di prima linea preferenziale?














La risposta corretta e' la 'Fosfomicina 3 grammi in monosomministrazione'.


193 di 1714 Domande

Scenario SB4K: Un paziente di 60 anni si è procurato una frattura della porzione distale della tibia in seguito a un trauma a basso impatto (urto contro il comodino di casa). Dall'anamnesi emerge un'astenia ingravescente e un'aumentata suscettibilità a infezioni respiratorie da alcuni mesi. Gli esami del sangue mostrano pancitopenia e ipercalcemia, mentre la radiografia mostra multiple aree di osteolisi in assenza di reazione periostale. Quale condizione clinica e' piu' verosimilmente sottesa a questo quadro clinico?














La risposta corretta e' la 'Mieloma multiplo'.


194 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti organi a rischio deve essere contornato per ridurre l'incidenza di xerostomia in un paziente che verra' sottoposto a trattamento RT per neoplasia del cavo orale?














La risposta corretta è la C.
La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia al fine di distruggere le cellule tumorali cercando di preservare i tessuti sani limitrofi al territorio da irradiare. In un trattamento radiante di una neoplasia del cavo orale, bisognerà cercare di evitare quanto più possibile, a seconda della localizzazione ed estensione di malattia neoplastica, le parotidi, contornandole come organo a rischio, in modo tale che nella pianificazione del piano di trattamento radioterapico possano ricevere la più bassa o se possibile nulla dose possibile, in modo da evitare effetti collaterali invalidanti quali la xerostomia, che determina difficoltà nella alimentazione oltre a predisporre ad infezioni del cavo orale.
Le risposte A, B e D non sono corrette.
A seconda della localizzazione ed estensione di malattia neoplastica bisogna sempre cercare di preservare quanto più possibile gli organi limitrofi: in una patologia del cavo orale i denti sono sempre compresi nel piano di trattamento, mentre per la mandibola dipende dalla malattia, mentre solitamente la tiroide essendo distante non entra nel campo di trattamento. Comunque in tutti i casi anche l’eventuale irradiazione di queste strutture non è responsabile di xerostomia ma di altri effetti collaterali organo/struttura-relati.

195 di 1714 Domande

Scenario SI1I: Comparsa di disfagia e calo ponderale negli ultimi tre mesi in un paziente maschio di 40 anni: il medico sospetta una neoplasia esofagea. Quale esame prescrivereste per la diagnosi di carcinoma esofageo?














La risposta corretta è la A. 
L’esofagogastroduodenoscopia con biopsia è l’esame gold standard per la diagnosi di carcinoma esofageo, perché consente la possibilità di visualizzare direttamente la lesione e di prelevare un campione istologico della lesione stessa su cui si può effettuare l’analisi anatomopatologica diretta. 
Le risposte B  e C non sono corrette. 
La RM e la TC servono per valutare l’invasione loco-regionale o a distanza della malattia e sono indispensabili prima di un intervento chirurgico o della terapia medica (chemioterapia). 
La risposta D non è corretta. 
L’indagine PET-TC è utile per la stadiazione della neoplasia, quindi per la valutazione della malattia locale e a distanza e perla localizzazione e lo studio di eventuali metastasi. 

196 di 1714 Domande

Scenario KP2G: Paziente di 45 anni, in corso di radioterapia per neoplasia della mammella. Quale tra i seguenti effetti collaterali, correlati alla radioterapia, potrebbe tipicamente presentare?














La risposta corretta è la A.
Il carcinoma della mammella rappresenta la prima causa di morte per tumore nelle donne. La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia al fine di distruggere le cellule tumorali cercando di preservare i tessuti sani limitrofi al territorio da irradiare. La radioterapia mammaria si utilizza generalmente al fine di eliminare eventuali foci di cellule tumorali residuati dopo chirurgia l’intervento. È indicata in caso di intervento minore (come la quadrantectomia) e/o se la paziente ha meno di 65 anni, mentre è da valutare se è stato fatto un intervento di mastectomia, se la paziente è anziana e/o ha un tumore con un istotipo poco aggressivo. In fase acuta di trattamento radiante sulla mammella è frequente la comparsa di eritema cutaneo, a volte associato a prurito, talvolta ad edema che determina aumento volumetrico della ghiandola mammaria. L’uso preventivo e successivo alle sedute di trattamento mediante l’applicazione di creme idratanti-lenitive tende a ridurre l’incidenza degli effetti collaterali cutanei.
La risposta B e D non sono corrette.
Generalmente tali effetti collaterali si manifestano in caso di trattamento radiante agli organi del sistema gastro-intestinale direttamente o comunque quando questi organi, nonostante un piano terapeutico radiante che ha come bersaglio altri organi limitrofi, più conformato possibile, ricevono lo stesso una piccola dose di radiazioni trovandosi vicino all’organo bersaglio. Nella mammella è praticamente raro avere diarrea e solo quando il campo di trattamento è troppo ampio e non ben conformazionato si può avere un minimo di nausea, soprattutto in passato quando c’erano tecniche diverse e meno conformazionate.
La risposta C non è corretta.
La febbre non è un evento avverso legato alla radioterapia mammaria, che determina solo un arrossamento con ovvio aumento di temperatura locale della zona trattata.

197 di 1714 Domande

Scenario HE3G: Paziente di 45 anni, operata per neoplasia della mammella sinistra 5 anni fa (esame istologico: carcinoma duttale infiltrante, pT2pN1). Recettori ormonali: negativi, c-erb-B2: negativo, Ki-67: 45%. Ha eseguito terapie adiuvanti e successivi regolari follow-up presso l'Oncologia di riferimento, risultati sempre negativi fino a 20 giorni fa, quando ha iniziato a presentare disturbi dell'eloquio ed episodi di confusione. Tali episodi sono sempre più numerosi. La paziente viene quindi accompagnata al Pronto Soccorso. A quale, tra i seguenti accertamenti diagnostici, deve essere sottoposta la paziente in prima istanza?














La risposta corretta è la D.
Visto il quadro clinico di sintomatologia neurologica improvvisa in una paziente affetta da cancro mammario, il sospetto è di metastasi cerebrali e pertanto la tecnica più indicata tra le elencate è la TC encefalo con mezzo di contrasto, che ne evidenzia il numero, la morfologia, le dimensioni e l’impregnazione contrastografica (indice del grado di malignità).
La risposta A non è corretta.
La RX del cranio evidenzia prevalentemente le componenti ossee e non consente di valutare il parenchima encefalico.
La risposta B non è corretta
La PET è un’indagine metabolica che non consente lo studio morfologico e rileva esclusivamente la captazione di FDG (Fluoro-Desossi-Glucosio) e si pone come metodica di II/III livello.
La risposta C non è corretta.
La scintigrafia ossea valuta la captazione di eventuali lesioni maligne o flogistiche o traumatiche a carico dell’osso.

198 di 1714 Domande

Scenario SE4S: Paziente di 68 anni, in discrete condizioni generali, viene avviata a radioterapia a livello panencefalico per plurime localizzazioni secondarie da neoplasia della mammella. Quale tra i seguenti farmaci viene prescritto prima di intraprendere la RT al fine di ridurre gli effetti collaterali e l'edema?














La risposta corretta è la B.
I farmaci da somministrare in tal caso, con lo scopo di ridurre gli effetti collaterali e l’edema di un trattamento panencefalico sono rappresentati dai cortisonici: il razionale del loro utilizzo è proprio quello di evitare, o per lo meno ridurre, l’edema che di viene a formare per aumentata  permeabilità dei capillari e che comprime le strutture nervose. In taluni casi in associazione al cortisone si può somministrare il mannitolo per via endovenosa, che funge da agente osmoterapico, in quanto richiama il liquido edematoso trasudato dai capillari agli spazi intra- ed extra-cellulari encefalici, riducendo così la pressione intracranica.
La risposta A, C e D non sono corrette.
Tali farmaci non hanno alcun effetto nè razionale al fine di ridurre gli effetti collaterali e l’edema di un trattamento panencefalico.

199 di 1714 Domande

Scenario SE4S: Paziente di 68 anni, in discrete condizioni generali, viene avviata a radioterapia a livello panencefalico per plurime localizzazioni secondarie da neoplasia della mammella. A quale delle seguenti tecniche di radioterapia e' opportuno sottoporre la paziente?














La risposta corretta è la B.
La radioterapia 3D a fasci esterni è una tecnica radioterapica che prevede che il fascio di radiazioni venga adattato alla forma del bersaglio, garantendo, rispetto alla radioterapia convenzionale, la possibilità di erogare una dose maggiore in maniera delimitata alla lesione tumorale da trattare con grande precisione, risparmiando quanto più possibile al contempo le strutture sane limitrofe. Tale tecnica viene utilizzata in caso di metastasi multiple cerebrali.
La risposta A non è corretta.
La radioterapia ad intensità modulata (IMRT) permette di irradiare con elevatissima precisione e con dosi di radiazioni maggiori anche lesioni di forma complessa e/o localizzate in stretta vicinanza di strutture indenni e critiche (ovvero che possono tollerare dosi di radiazioni nettamente inferiori a quelle necessarie per il trattamento della patologia neoplastica). In tal caso le radiazioni possiamo dire che è come se facessero una specie di curva e vi è la possibilità di utilizzare dei fasci non omogenei, modulando così il fascio di radiazioni: questo è possibile grazie a delle lamelle che si possono aprire e chiudere da far si che in certi punti la dose sia più forte e in altri più debole. Attualmente l'IMRT è usata per trattare i tumori della prostata, della testa e del collo e del sistema nervoso centrale, ma non le metastasi cerebrali; inoltre in alcuni casi selezionati è stata usata anche per il trattamento di tumori maligni al seno, alla tiroide, ai polmoni, così come nei tumori maligni gastrointestinali, ginecologici e alcuni tipi di sarcomi. IMRT può anche essere utile per il trattamento dei tumori maligni pediatrici.
La risposta C non è corretta.
Nella brachiterapia le sorgenti radioattive vengono posizionate all’interno del paziente, a contatto con la neoplasia: tali sorgenti sono predisposte per potere essere introdotte attraverso le cavità naturali a ridosso della neoplasia (ad es. brachiterapia endocavitaria per neoplasie della cervice uterina o brachiterapia endoluminale per tumori dell’esofago o all’interno della stessa neoplasia [brachiterapia interstiziale] come è il caso delle neoplasie della lingua o del labbro). La dose  rilasciata dalla brachiterapia diminuisce velocemente al crescere della distanza dalle sorgenti e così facendo risparmia i tessuti sani circostanti;la brachiterapia invece non trova indicazione nel trattamento delle neoplasie di grandi dimensioni in quanto non sarebbe in grado di depositare una dose utile su tutto lo spessore della malattia, nonchè nelle metastasi cerebrali.

200 di 1714 Domande

Scenario LA5P: Paziente di 70 anni, con recente diagnosi di neoplasia dell'orofaringe (cT1N0), viene avviato a trattamento radioterapico con intento curativo. Quale delle seguenti visite viene richiesta al paziente di effettuare prima dell'inizio della radioterapia?














La risposta corretta è la D.
Prima dell’inizio della radioterapia a livello orofaringeo è necessario effettuare un’adeguata igiene e bonifica dentaria, in quanto una scarsa igiene orale, lesioni dentarie anche banali, problemi parontali e impianti o restauri difettosi possono determinare complicanze sia durante che nel post trattamento radioterapico: tutti i denti compresi nel campo di radiazione che sono severamente alterati e che richiederebbero un restauro molto lungo che comporterebbe un importante slittamento dell’inizio del trattamento radioterapico dovrebbero essere rimossi prima dell’inizio delle sedute di radioterapia. Oltre ad un accurata visita inoltre è indicato anche sottoporre il paziente ad un ortopantomografia al fine di escludere lesioni periapicali flogistiche, stati parodontali in atto e lo stato dell’osso.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Tutte le altre visite indicate non sono essenziali prima dell’inizio di un trattamento di radioterapia del cavo orale.
 

201 di 1714 Domande

La formula di Parkland:














La risposta corretta è la B.
La formula di Parkland è impiegata per il calcolo del fabbisogno di liquidi nel paziente ustionato, secondo la quale occorre infondere nelle prime 24 ore 4 ml di liquidi per chilogrammo di peso per percentuale di superficie corporea interessata dalle ustioni (di II e III grado; le ustioni superficiali sono escluse); questo volume di liquidi deve essere infuso per metà nelle prime 8 ore e l’altra metà nelle successive 16 ore. Si tratta di una stima del quantitativo di liquidi che dovrà essere successivamente aggiustata al fine di garantire una diuresi oraria di 0,5 ml/kg/h negli adulti e di 1 ml/kg/h nei bambini di peso inferiore a 30 kg.
​​​​​​​Un’alternativa è rappresentata dalla formula modificata di Brooke, secondo la quale vanno infusi 2 ml/kg/percentuale di cute ustionata nelle prime 24 ore.

202 di 1714 Domande

L'ipospadia:














La risposta corretta è la B.
L’ipospadia è un’anomalia congenita dell’uretra maschile caratterizzata da apertura dell’uretra in posizione ventrale, più o meno prossimalmente all’apice del glande. Frequentemente si associano curvatura del pene e carenza del prepuzio ventrale, con chiusura incompleta del prepuzio attorno al glande.
L’ipospadia, inoltre, può essere espressione di un anomalo sviluppo sessuale.
In base alla posizione dello sbocco uretrale rispetto al glande, è possibile classificare l’ipospadia in anteriore, media e posteriore: quest’ultima è la forma più grave e più difficile da trattare poiché il meato è situato tra scroto e perineo.
L’eziologia non è nota, m si ritiene che siano coinvolti una ridotta produzione di testosterone durante lo sviluppo fetale e fattori genetici predisponenti (per cui è possibile riscontrare una certa familiarità nell’insorgenza della patologia); fattori di rischio comprendono anche età materna superiore a 40 anni, fumo, esposizione a sostanze chimiche e assunzione di progesterone sintetico.
L’ipospadia si manifesta con difficoltà nella minzione ed eiaculazione difficoltosa e precoce.
La diagnosi viene eseguita all’esame clinico e il trattamento è chirurgico: si consiglia di effettuarlo tra i 4 e i 18 mesi di vita e prevede la ricostruzione del canale uretrale e del meato urinario con tessuto prelevato dalla mucosa buccale o dal prepuzio; le tecniche sono numerose e in alcuni casi è previsto un trattamento in due tempi.

La risposta A non è corretta.
L’anomala posizione del meato uretrale dorsalmente rispetto al glande è definita epispadia.
La risposta C non è corretta.
Il trattamento dell’ipospadia è esclusivamente chirurgico.
La rispsota D non è corretta.
Il morbo di Dupuytren è una patologia della mano tipica dell’età medio-avanzata, caratterizzata dalla formazione di noduli del palmo della mano che interessano l’aponeurosi palmare e che causano flessione permanente di una o più dita.

203 di 1714 Domande

Tra i lembi piani di prossimita', il lembo di trasposizione:














La risposta corretta è la A.
Si definisce lembo un tessuto che viene trasferito o trapiantato da un sito donatore ad uno ricevente, mantenendo la propria vascolarizzazione.
In base alla sede d’origine, i lembi sono distinti in lembi di prossimità, che provengono da sedi anatomiche adiacenti a quella ricevente, e lembi di distanza che derivano da sedi anatomiche non contigue. Generalmente si preferisce optare per i lembi di prossimità poiché permettono di eseguire la procedura sullo stesso campo operatorio e poiché più probabilmente il tessuto donatore avrà simili o stesse caratteristiche del sito ricevente.
A seconda del movimento che viene eseguito per portare il lembo dal sito di origine a quello ricevente, i lembi di prossimità si distinguono in:
- Lembi d’avanzamento, i quali sono spostati con un movimento rettilineo rispetto al peduncolo vascolare, sfruttando le proprietà elastiche della cute
- Lembi di rotazione, se vengono traslati con un movimento circolare
- Lembi di trasposizione, se è necessario “scavalcare†un’area di cute sana oppure passare al di sotto di questa attraverso la creazione di un tunnel.

204 di 1714 Domande

Scenario HH7R: Un paziente di razza caucasica di 70 anni è portatore di 6 piccoli basaliomi al volto. Si decide di asportarli chirurgicamente e, prima di procedere a eseguire l'anestesia locale, il chirurgo disegna l'orientamento delle incisioni cutanee losangiformi, come nella figura. Come si chiamano le linee di tensione della cute secondo cui si orienta una incisione cutanea?

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La risposta corretta e' la 'Linee di Langer'.


205 di 1714 Domande

Scenario LW3E: Viene visitata una paziente di 35 anni sottoposta un anno prima a mastectomia con asportazione del muscolo pettorale e del complesso areola capezzolo e senza ricostruzione mammaria. La paziente riferisce di non aver fatto chemioterapia ma di aver fatto radioterapia. Secondo le linee guida internazionali, quale tipo di ricostruzione mammaria tra le seguenti e' quella piu' indicata in questo caso?














La risposta corretta e' la 'Ricostruzione con Muscolo gran dorsale + protesi o ricostruzione con Muscolo Retto Addominale'.


206 di 1714 Domande

Scenario LW3E: Viene visitata una paziente di 35 anni sottoposta un anno prima a mastectomia con asportazione del muscolo pettorale e del complesso areola capezzolo e senza ricostruzione mammaria. La paziente riferisce di non aver fatto chemioterapia ma di aver fatto radioterapia. Su cosa si basa la classificazione dei muscoli del corpo umano secondo Mathes e Nahai?














La risposta corretta è la D.
La classificazione di Mathes e Nahai distingue i lembi muscolo-cutanei in base alle caratteristiche del peduncolo vascolare:
Tipo I: il muscolo è vascolarizzato da un singolo peduncolo, quindi il peduncolo, il muscolo e la cute sovrastante possono essere allestiti in un'unica unità, ma la sopravvivenza della cute dipende dalla presenza di perforanti muscolocutanee. Esempi sono il muscolo gastrocnemio o il tensore della fascia lata
Tipo II: il muscolo è vascolarizzato da un unico peduncolo dominante e da diversi peduncoli secondari che, tuttavia, da soli non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza del lembo. Esempi sono il muscolo gracile, soleo, temporale, sternocleidomastoideo, etc.
Tipo III: il muscolo ha due peduncoli vascolari principali, ognuno in grado da solo di garantire la sopravvivenza del lembo. Esempi sono il retto dell’addome o il dentato anteriore.
Tipo IV: il muscolo è vascolarizzato da più peduncoli di piccole dimensioni che penetrano nel lembo in più punti, ma che da soli non garantiscono la sopravvivenza della cute e pertanto possono essere utilizzati soltanto come lembi muscolari. Esempi sono il sartorio o il tibiale anteriore.
Tipo V: il muscolo è vascolarizzato da un peduncolo dominante e da un sistema di peduncoli segmentari che, se presi nell’insieme, sono in grado di garantire la sopravvivenza del lembo. Si tratta di due sistemi che presentano all’interno del gruppo muscolare una ricca rete anastomotica che consente la sopravvivenza della cute sovrastante. Esempi sono il gran pettorale e il gran dorsale.

207 di 1714 Domande

Scenario LW3E: Viene visitata una paziente di 35 anni sottoposta un anno prima a mastectomia con asportazione del muscolo pettorale e del complesso areola capezzolo e senza ricostruzione mammaria. La paziente riferisce di non aver fatto chemioterapia ma di aver fatto radioterapia. In rapporto alla possibilita' di ricostruzione della mammella mediante lembi muscolari, come viene classificato il muscolo retto addominale secondo Mathes e Nahai?














La risposta corretta è la B.
Secondo la classificazione di Mathes e Nahai, il muscolo retto dell’addome è un muscolo di tipo III ovvero che presenta due peduncoli vascolari principali, ognuno in grado da solo di garantire la sopravvivenza del lembo.

208 di 1714 Domande

Una delle caratteristiche farmacologiche del litio e' di:














La risposta corretta è la C.
Il litio è una delle opzioni terapeutiche principali nel trattamento della mania. Sembrerebbe che il litio inibisca la liberazione di noradrenalina e dopamina, ma non di serotonina, di cui anzi potrebbe potenziarne la liberazione in modo transitorio; inoltre, si ritiene che interferisca con l’azione delle proteine G, inattivandole e riducendo l’attività delle proteinkinasi ad esse correlate.
Il litio viene rapidamente e quasi completamente assorbito a livello GI e le concentrazioni plasmatiche massime vengono raggiunte in circa 2-4 ore; si distribuisce inizialmente nel liquido extra-cellulare e si accumula in modo graduale nei tessuti, mentre il passaggio attraverso la BEE è lento. Viene eliminato per il 95% per via renale.
Presenta un basso indice terapeutico, che rende necessario il monitoraggio periodico delle concentrazioni plasmatiche: le concentrazioni considerate efficaci e sicure sono comprese tra 0.6 e 1.5 mEq/l.

La risposta A non è corretta.
Il litio è inserito nella categoria di rischio D: attraversa liberamente la placenta e la tossicità nel feto e nel neonato si può sviluppare a concentrazioni plasmatiche entro i livelli terapeutici. La somministrazione durante le prime fasi della gravidanza può essere associata a un aumento dell’incidenza di anomalie cardiovascolari nel neonato, in particolare della malformazione di Ebstein. Inoltre, potrebbe causare gozzo, depressione del SNC e ipotonia.
La risposta B non è corretta.
Il litio presenta un’emivita di 20-24 ore.
La risposta D non è corretta.
L’effetto predominante del litio sul SNC alle dosi terapeutiche è un fine tremore posturale alle mani, i cui gravità e rischio sono dose-dipendenti. Al picco dei livelli sierici alcuni pazienti hanno riferito: incoordinazione, atassia, convulsioni in pazienti non epilettici.

209 di 1714 Domande

Il recettore muscarinico di tipo 2 e' accoppiato:














La risposta corretta è la B.
I recettori dell’acetilcolina si dividono in nicotinici e muscarinici. I recettori nicotinici sono canali ionici attivati da ligando e la loro attivazione causa sempre un rapido aumento della permeabilità cellulare al sodio e al calcio, depolarizzazione ed eccitazione.
I recettori muscarinici, invece, sono recettori accoppiati a proteine G e causano una risposta più lenta, eccitatoria o inibitoria. Nei mammiferi sono stati individuati 5 diversi recettori muscarinici, ognuno prodotto da un diverso gene e con localizzazioni e funzioni differenti.
I recettori M1, M3 e M5 si accoppiano a proteine Gq/11 per stimolare la via PCL-IP3/DAG-Ca+2 con conseguente attivazione della PKC e di enzimi sensibili al calcio.
I recettori M2 e M4, invece, attivano le proteine Gi e Go con conseguente inibizione dell’adenilatociclasi e diminuzione dell’AMPc, cui consegue inibizione dei canali del calcio voltaggio dipendenti, quindi iperpolarizzazione e inibizione delle membrane eccitabili.

210 di 1714 Domande

Quale grave evento avverso puo' essere piu' frequentemente indotto dalla terapia con lamotrigina?














La risposta corretta è la D.
La lamotrigina è utilizzata, sia in monoterapia sia come farmaco aggiuntivo, per la terapia dell’epilessia parziale e tonico-clonica secondariamente generalizzata nell’adulto e nella sindrome di Lennox-Gastaut sia nel bambino che nell’adulto.
Gli effetti avversi più comuni sono capogiri, atassia, visione offuscata o diplopia, nausea, vomito ed eruzioni cutanee, soprattutto quando la lamotrigina è associata ad altri farmaci antiepilettici.
Sono stati riportati anche alcuni casi di sindrome di Stevens-Johnson, una reazione acuta da ipersensibilità che colpisce la cute e le mucose e si manifesta con aree di necrosi e sfaldamento, con formazione di bolle spesso emorragiche (segno di Nikolsky); possono essere presenti anche febbre, vomito, diarrea e artralgie, ma soprattutto la lesione cutanea estesa può causare perdita di liquidi ed elettroliti e rischio elevato di infezioni.

211 di 1714 Domande

In caso di intossicazione da sali di cianuro, e' opportuno somministrare:














La risposta corretta è la A.
Il cianuro agisce come inibitore della ferricitocromo-ossidasi mitocondriale, con cui instaura un legame stabile, impedendo il rilascio dell’ossigeno da parte dell’emoglobina e causando ipossia. Inizialmente si manifestano cefalea, ansia, vertigine, bruciore della mucosa orale e faringea, dispnea, tachicardia, nausea, vomito, ipertensione; successivamente insorgono convulsioni, paralisi, come. La morte sopraggiunge per anossia cerebrale e collasso cardiorespiratorio.
Il trattamento prevede immediatamente la somministrazione di ossigeno e la decontaminazione gastroenterica e l’infusione di idrossicobalamina, la quale lega il cianuro libero o legato alla ferricitocromo-ossidasi formando la cianocobalamina (ovvero la vitamina B12), composto non tossico ed eliminabile con le urine.

212 di 1714 Domande

Scenario SX1C: Si consideri un paziente affetto da asma bronchiale trattato con antagonisti muscarinici. Gli antagonisti muscarinici:














La risposta corretta è la D.
Gli antagonisti muscarinici si oppongono agli effetti dell’acetilcolina impedendo il suo legame ai recettori muscarinici. Importante per l’uso terapeutico è tenere presente che le funzioni fisiologiche in organi differenti non sono ugualmente sensibili al blocco dei recettori muscarinici da parte degli antagonisti.
Gli antagonisti muscarinici si distinguono in:
Alcaloidi naturali (atropina e scopolamina)
Derivati semisintetici
Derivati sintetici.
I principali effetti comprendono: tachicardia progressiva, contrasto della vasodilatazione periferica indotta dagli esteri della colina, inibizione delle secrezioni nasali, orali, faringee e bronchiali, inibizione della broncocostrizione causata dall’istamina, bradichina e eicosanoidi, midriasi e cicloplegia, inibizione degli spasmi della muscolatura gastrointestinale.

213 di 1714 Domande

Scenario NA3L: Giunge al Pronto Soccorso un paziente di 26 anni, in anamnesi pregressi accessi in Pronto Soccorso per abuso alcolico, consumatore abituale di cocaina. Si presenta letargico, non risvegliabile con lo stimolo verbale ma reattivo allo stimolo doloroso, non presenta focalità neurologiche. Presenta lieve miosi. Visti anamnesi e quadro clinico, si puo' prendere in considerazione la somministrazione di:














La risposta corretta è la D.
Il naltrexone è un antagonista degli oppioidi che viene impiegato prevalentemente nel trattamento del sovradosaggio di oppioidi. Inoltre, esiste un interesse per l’impiego degli antagonisti degli oppioidi come coadiuvanti nel trattamento della dipendenza da sostanze non oppioidi, come l’alcol, al fine di ridurre il rischio di ricadute. A questo fine viene maggiormente impiegato il naltrexone, chimicamente correlato al naloxone, ma con migliore biodisponibilità per via orale e maggiore durata d’azione: vi sono evidenze del fatto che il naltrexone blocchi, nel cervello, l’attivazione da parte dell’alcol di vie dopaminergiche ritenute critiche per i circuiti della gratificazione. Agisce meglio se associato a terapia cognitivo-comportamentale.
​​​​​​​Aggiornato al 02/04/21

214 di 1714 Domande

Una possibile complicanza respiratoria della terapia con amiodarone e':














La risposta corretta è la C.
L’amiodarone è un farmaco antiaritmico di classe III con azione a livello dei canali del potassio e del sodio, inibendo nettamente l’automatismo anomalo.
Gli effetti avversi durante la terapia a lungo termine riflettono sia l’entità delle dosi giornaliere di mantenimento, sia la dose cumulativa che suggerisce un possibile coinvolgimento dell’accumulo del farmaco a livello tissutale. L’effetto tossico più grave è la fibrosi polmonare, che può essere rapidamente progressiva e fatale; una patologia polmonare di base, l’uso di dosi superiori o uguali a 400 mg al giorno e insulti polmonari recenti, come polmonite, sembrano costituire fattori di rischio. Frequenti indagini radiografiche al torace e studi di funzionalità polmonare possono rilevare precocemente la tossicità da amiodarone. Con le dosi impiegate per il trattamento della fibrillazione atriale (200 mg o anche meno), la tossicità polmonare è poco frequente.
Altri effetti avversi comprendono: microdepositi corneali, disfunzioni epatiche, sintomi neuromuscolari, fotosensibilità e ipo- o ipertiroidismo.

215 di 1714 Domande

Scenario XC1Q: Si reca all'attenzione del medico un paziente di 77 anni. In anamnesi ipertensione arteriosa in trattamento con ACE-inibitori da circa 10 anni. Negli ultimi giorni riferisce gastroenterite con abbondanti e ripetuti episodi di vomito e diarrea che gli hanno impedito di assumere cibo e liquidi. Si presenta cosciente, eupnoico in aria ambiente, tachicardico (FC 133 bpm in ritmo sinusale) e ipoteso (PA 90/50 mmHg), oligoanurico da più di 24 ore. Riferisce inoltre sensazione di sete e mostra mucose aride. In questo scenario, quali esami ematochimici vi aspettereste alterati?














La risposta corretta è la D.
L’insufficienza renale acuta (IRA) è una condizione clinica caratterizzata dal rapido declino della filtrazione glomerulare con conseguente alterazione dei volumi extracellulari e dell’omeostasi elettrolitica ed acido-base, nonché accumulo di scorie azotate dal catabolismo proteico.
Gli indici ematici più importanti che descrivono l’accumulo di sostanze di rifiuto sono l’azotemia e la creatininemia: la prima indica i livelli ematici di urea, prodotto di scarto del metabolismo proteico; la seconda rappresenta i livelli ematici di creatinina, prodotto di scarto del metabolismo muscolare. In caso di IRA entrambe risulteranno elevate.
Inoltre, in caso di IRA prerenale ipovolemica l’ematocrito risulterà aumentato per emoconcentrazione.
Possono essere rilevate anche alterazioni dei livelli degli elettroliti o alterazione dell’equilibrio acido-base.
Anche l’analisi delle urine è utile per comprendere la possibile causa dell’IRA. ​​​​​​​

216 di 1714 Domande

Scenario VV2P: Un paziente di 40 anni si presenta con dispnea, frequenza respiratoria > 25 atti/min e respiro sibilante. Alla valutazione dei parametri presenta SpO2 93%. In anamnesi diatesi allergica e asma bronchiale in terapia con broncodilatatori al bisogno. Quale delle seguenti alternative NON e' indicata come terapia per l'attacco di asma acuto severo?














La risposta corretta è la A.
L'asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da un’ostruzione bronchiale reversibile completamente o in parte e spontaneamente o dopo la somministrazione di farmaci ad attività broncodilatatoria ed antinfiammatoria.
Dal punto di vista clinico, l’asma bronchiale si caratterizza per dispnea, sensazione di costrizione toracica e tosse stizzosa, cui si aggiungono, nella fase accessionale, fischi e sibili, rilevabili all’obiettività toracica.
L’asma è una patologia che può essere controllata in maniera efficace con la terapia farmacologica i cui obiettivi sono di rendere asintomatico il paziente, o ridurne i sintomi, prevenire le riacutizzazioni e consentire al soggetto un normale stile di vita.
La terapia di un attacco di asma acuto prevede l’utilizzo di:
ossigeno, per la correzione dell’ipossiemia,
broncodilatatori beta2 agonisti per la risoluzione del broncospasmo,
corticosteroidi ev per ottimizzare l’azione dei beta2 contribuendo a migliorare la funzionalità respiratoria e ad azione antinfiammatoria,
e magnesio solfato, soprattutto nelle forme gravi, anch’esso utile per il miglioramento la funzionalità respiratoria.
Tra i beta2 agonisti di prima scelta è il salbutamolo somministrato per via inalatoria, ev usato nelle forme non responsive alla via inalatoria, associato ad anticolinergici come l’ipatropio bromuro, nelle forme gravi, e a corticosteroidi per via inalatoria come il beclometasone dipropionato. Inoltre, nei pazienti con asma severo non responsivo alla dose massima possibile di beta2 e steroidi sistemici, si potrebbe utilizzare la Teofillina.
L’asma bronchiale costituisce una controindicazione assoluta all’utilizzo di protossido d’azoto in quanto aggraverebbe il quadro respiratorio del paziente e dei beta-antagonisti che determinerebbero un ulteriore peggioramento della broncocostrizione. ​​​​​​​

217 di 1714 Domande

Scenario VV2P: Un paziente di 40 anni si presenta con dispnea, frequenza respiratoria > 25 atti/min e respiro sibilante. Alla valutazione dei parametri presenta SpO2 93%. In anamnesi diatesi allergica e asma bronchiale in terapia con broncodilatatori al bisogno. Durante l'osservazione compaiono eloquio interrotto e disorientamento. Questi segni indicano:














La risposta corretta è la A.
L'asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da un’ostruzione bronchiale reversibile completamente o in parte e spontaneamente o dopo la somministrazione di farmaci ad attività broncodilatatoria ed antinfiammatoria.
Dal punto di vista clinico, l’asma bronchiale si caratterizza per dispnea, sensazione di costrizione toracica e tosse stizzosa, cui si aggiungono, nella fase accessionale, fischi e sibili, rilevabili all’obiettività toracica.
La riacutizzazione asmatica può comparire in tempi molto variabili, spesso nel giro di minuti, e anche la sua durata è estremamente variabile da alcuni minuti ad alcune ore, se non trattata prontamente.
La condizione più grave è rappresentata dal cosiddetto stato di male asmatico, in cui l’ostruzione del flusso aereo e la dispnea possono raggiungere livelli tali che il paziente ha difficoltà a parlare, si riducono i sibili fino al silenzio respiratorio all’auscultazione e la tosse di trasforma in rantolo. In questa fase, anche se raramente, la riacutizzazione asmatica può esitare in un quadro di insufficienza respiratoria globale che può diventare fatale.

218 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative all'edema polmonare acuto e' corretta?














La risposta corretta e' la 'L'effetto terapeutico della somministrazione di furosemide e' dovuto alla riduzione del precarico'.


219 di 1714 Domande

Se si parla di ipertensione arteriosa:














La risposta corretta e' la 'la forma cosiddetta essenziale rappresenta di gran lunga la piu' frequente, circa il 95% dei casi'.


220 di 1714 Domande

Scenario KW1A: Paziente di sesso femminile di 75 anni, con diabete di tipo 2 (Hbglic = 7) e ipertensione (PA = 150/90). Quali valori di pressione e' raccomandabile ottenere con i farmaci per il paziente iperteso?














La risposta corretta e' la 'Nei diabetici inferiori a 140/90 mmHg'.


221 di 1714 Domande

Scenario DM2C: Si presenta un paziente di 76 anni, in anamnesi fumo attivo di circa 2 pacchetti/die per 40 anni, obeso, dislipidemico, diabetico non insulino-dipendente. Da circa due ore accusa un dolore al petto e dispnea, ispettivamente il paziente è agitato e sudato. Nello scenario descritto, quale tra queste misure deve avere la priorita' non appena il paziente giunge all'attenzione del medico, essendo gia' nota l'anamnesi (sia prossima sia remota)?














La risposta corretta e' la 'Il rilievo e il monitoraggio dei parametri vitali e uno scrupoloso esame obiettivo'.


222 di 1714 Domande

Un uomo di 41 anni, affetto da diabete di tipo 1 da 30 anni e insufficienza renale cronica, giunge per una visita di controllo. Afferma di sentirsi sempre piu' stanco ed ha notato un peggioramento dell’anemia. L'esofagogastroduodenoscopia e la colonscopia si sono rivelate negative. All’esame obiettivo la pressione arteriosa e' 148/84 mmHg, con frequenza cardiaca ritmica di 70 bpm. L’esame obiettivo del torace e dell’addome sono nella norma. Il suo indice di massa corporea e' 21. Agli esami ematochimici: Hb 7.8 g/dl; WBC 6.6 x10^9/L; PLT 151 x10^9/L; Na+ 140 mmol/L; K+ 5.1 mmol/L; Creatinina 265 µmol/L; ferritina 25 µg/L; glicemia 5.9 mmol/L. Quale delle seguenti e' il passo successivo piu' appropriato?














La risposta corretta è la B.
La ferritina è inferiore al livello raccomandato di 100 µg/L per i pazienti in trattamento con eritropoietina. Come tale, si consiglia l'integrazione di ferro. L'assorbimento gastrointestinale di ferro è subottimale nei pazienti con insufficienza renale, e quindi l’integrazione endovenosa è preferita (risposta C errata). Al contrario, sebbene lo stillicidio gastrointestinale non possa essere assolutamente escluso da EGDS e colonscopia nella norma, dato che queste indagini si sono dimostrate normali, è più probabile che sia la causa della bassa ferritina di questo paziente sia l'assorbimento difettoso di ferro (risposta A errata). Invece, l’integrazione del ferro e l'eritropoietina sono preferite alla trasfusione di sangue, data l'anemia cronica. Va anche notato che nei pazienti in cui potrebbe eventualmente essere necessario il trapianto renale, le trasfusioni di sangue dovrebbero essere evitate se possibile (risposta D errata). Infine, l’eritropoietina sottocutanea è efficace nell'insufficienza renale cronica nel controllo dell'anemia, sebbene la ferritina dovrebbe essere > 200 g/L (risposta E errata).  

223 di 1714 Domande

Scenario GG4S: Giunge in ambulatorio cardiologico una paziente di 75 anni che riferisce lieve dispnea da sforzo e palpitazioni. All'esame obiettivo aritmia totale e soffio diastolico a bassa frequenza alla punta. Per un corretto inquadramento diagnostico in prima istanza sara' piu' opportuno eseguire:














La risposta corretta e' la 'elettrocardiogramma piu' ecocardiogramma transtoracico'.


224 di 1714 Domande

In un uomo di 60 anni con fibrosi polmonare, che tipo di respirazione ci si aspetta di riscontrare?














La risposta corretta e' la 'Rapida e superficiale'.


225 di 1714 Domande

In caso di sospetta asma da sforzo, quale test diagnostico si ritiene che sia il piu' indicato?














La risposta corretta e' la 'Test di broncoprovocazione con Mannitolo'.


226 di 1714 Domande

Scenario OT1Y: Uomo di 28 anni, con un fratello deceduto a 33 anni per morte improvvisa, con niente altro di rilevante in anamnesi. All'ECG basale compare intervallo P-R < 100 millisecondi, onda delta e QRS allargati in tutte le 12 derivazioni. Quale approfondimento diagnostico si ritiene indispensabile eseguire per quantificare il rischio di morte improvvisa?














La risposta corretta e' la 'Studio elettrofisiologico'.


227 di 1714 Domande

Scenario OT1Y: Uomo di 28 anni, con un fratello deceduto a 33 anni per morte improvvisa, con niente altro di rilevante in anamnesi. All'ECG basale compare intervallo P-R < 100 millisecondi, onda delta e QRS allargati in tutte le 12 derivazioni. Qual e' il primo sospetto diagnostico che emerge?














La risposta corretta e' la 'Sindrome Wolff-Parkinson-White'.


228 di 1714 Domande

Scenario OT1Y: Uomo di 28 anni, con un fratello deceduto a 33 anni per morte improvvisa, con niente altro di rilevante in anamnesi. All'ECG basale compare intervallo P-R < 100 millisecondi, onda delta e QRS allargati in tutte le 12 derivazioni. Qual e' l'approccio terapeutico di prima scelta in questo tipo di paziente?














La risposta corretta e' la 'Ablazione transcatetere'.


229 di 1714 Domande

Scenario BP2R: Una donna di 50 anni, mancina, si reca all'attenzione del medico per parestesie al 4° e 5° dito della mano destra. Il sospetto diagnostico e':














La risposta corretta e' la 'interessamento del nervo ulnare'.


230 di 1714 Domande

Scenario BP2R: Una donna di 50 anni, mancina, si reca all'attenzione del medico per parestesie al 4° e 5° dito della mano destra. Qual e' il primo sospetto diagnostico?














La risposta corretta e' la 'Ernia discale cervicale C6-C7 e/o C7-T1'.


231 di 1714 Domande

Scenario SC3T: Un ragazzo di 15 anni giunge all'attenzione del medico per episodio di dispnea insorto poco tempo dopo una corsa campestre ai giochi primaverili della gioventù. Non pratica abitualmente sport e la madre non riferisce pregressi episodi asmatici. Quale tra le seguenti potrebbe essere l'ipotesi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Asma da sforzo'.


232 di 1714 Domande

Scenario OT4G: Un uomo di 50 anni con dispnea esegue emogasanalisi che rileva una PaO2 di 50 mmHg e una PaCO2 normale. In seguito a somministrazione di miscela di ossigeno al 60% la situazione non si modifica. Qual e' la prima ipotesi diagnostica?














La risposta corretta e' la 'Shunt'.


233 di 1714 Domande

Scenario TA1S: Un paziente di 85 anni ricoverato per polmonite batterica in fase di guarigione sviluppa diarrea e una recidiva della febbre in ottava giornata di terapia con ceftriaxone. Qual e' la causa piu' probabile dei nuovi sintomi lamentati dal paziente?














La risposta corretta e' la 'Infezione da Clostridium difficile'.


234 di 1714 Domande

Scenario CO2L: Un uomo di 70 anni sviluppa nel corso di alcune ore un dolore violento al piede sinistro. All'esame obiettivo l'avampiede è caldo, tumefatto, arrossato e francamente dolente alla digitopressione della prima articolazione metatarsofalangea. Il paziente racconta di aver sofferto di simili attacchi almeno altre 4 volte in passato. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Gotta'.


235 di 1714 Domande

Scenario CO2L: Un uomo di 70 anni sviluppa nel corso di alcune ore un dolore violento al piede sinistro. All'esame obiettivo l'avampiede è caldo, tumefatto, arrossato e francamente dolente alla digitopressione della prima articolazione metatarsofalangea. Il paziente racconta di aver sofferto di simili attacchi almeno altre 4 volte in passato. Quali dei seguenti esami di laboratorio sara' piu' probabilmente alterato?















 

236 di 1714 Domande

Scenario CO2L: Un uomo di 70 anni sviluppa nel corso di alcune ore un dolore violento al piede sinistro. All'esame obiettivo l'avampiede è caldo, tumefatto, arrossato e francamente dolente alla digitopressione della prima articolazione metatarsofalangea. Il paziente racconta di aver sofferto di simili attacchi almeno altre 4 volte in passato. Qual e' la terapia iniziale piu' appropriata per interrompere l'attacco?















 

237 di 1714 Domande

Scenario SS3T: Si presenta un uomo di 79 anni con decadimento cognitivo a cui è stata diagnosticata una demenza tipo Alzheimer. Quali delle seguenti alterazioni e' meno probabilmente presente?














La risposta corretta e' la 'Tremore a riposo'.


238 di 1714 Domande

Scenario SS3T: Si presenta un uomo di 79 anni con decadimento cognitivo a cui è stata diagnosticata una demenza tipo Alzheimer. Quali delle seguenti condizioni NON e' potenzialmente associata a un un quadro di decadimento cognitivo?














La risposta corretta e' la 'Ipertiroidismo'.


239 di 1714 Domande

Scenario AT4V: Un uomo di 70 anni presenta da alcuni giorni dolore lombare che peggiora con i movimenti ed è predominante alla sera. Qual e' la causa piu' probabile dei sintomi lamentati dal paziente?














La risposta corretta e' la 'Dolore osteomuscolare di natura meccanica'.


240 di 1714 Domande

Caratteristica della sindrome metabolica e' lo sviluppo di resistenza all'insulina, determinato da:














La risposta corretta e' la 'acidi grassi che si accumulano nel muscolo scheletrico e cardiaco'.


241 di 1714 Domande

Per la diagnosi di obesita' quale parametro occorre valutare?














La risposta corretta e' la 'Body Mass Index (BMI) superiore a 30 kg/m2'.


242 di 1714 Domande

Quale delle seguenti caratteristiche cliniche risulta specifica per la sindrome di Cushing?














La risposta corretta e' la 'Deposizione di adipe al volto e al livello del tronco'.


243 di 1714 Domande

Quale tra questi parametri permette di valutare l'andamento medio della glicemia nel tempo?














La risposta corretta e' la 'Emoglobina Glicosilata (HbA1c)'.


244 di 1714 Domande

In un paziente con ipercolesterolemia familiare, quale classe di farmaci permette di tenere sotto controllo il valore del colesterolo?














La risposta corretta e' la 'Statine'.


245 di 1714 Domande

Quali alimenti potrebbero interferire con gli anticoagulanti cumarinici?














La risposta corretta e' la 'Verdure a foglia verde, poiche' ricche di vitamina K'.


246 di 1714 Domande

Scenario BI1X: Su paziente donna di anni 52, BMI 31, PA: 140/85 mmHg; FC 78 bpm, viene eseguita diagnosi biochimica di sindrome di Cushing. Quale dei seguenti effetti metabolici NON e' stimolato dal cortisolo?














La risposta corretta e' la 'Glicogenosintesi'.


247 di 1714 Domande

La Expanded Disability Status Scale (EDSS) viene utilizzata per la valutazione della disabilita' e della gravita' dei sintomi della:














La risposta corretta e' la 'sclerosi multipla'.


248 di 1714 Domande

Un paziente viene diagnosticato come affetto da una "Sindrome Cerebellare"; quale dei seguenti sintomi NON ci si aspetta di rilevare in questo paziente?














La risposta corretta e' la 'Ipertono'.


249 di 1714 Domande

Quale sostanza d'abuso e' particolarmente tossica per i neuroni dopaminergici e si associa piu' frequentemente nel lungo periodo allo sviluppo di quadri simil-Parkinsoniani?














La risposta corretta e' la 'Metanfetamina'.


250 di 1714 Domande

La trasmissione della distrofia di Duchenne e':














La risposta corretta e' la 'X-linked recessiva'.


251 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni, riguardanti la paralisi di Bell, e' ERRATA?














La risposta corretta e' la 'Puo' interessare congiuntamente VII e III nervo cranico'.


252 di 1714 Domande

Scenario AS1L: La moglie di un uomo di 57 anni è preoccupata perché il marito è depresso, a volte confuso e ultimamente ha presentato episodi di aggressività, irritabilità e confusione, mai manifestati prima. È preoccupata perché il padre dell'uomo si è suicidato a 68 anni. Da un mese ha notato movimenti involontari rapidi, afinalistici delle mani del marito. Si sospetta che il paziente possa essere affetto da Corea di Huntington. Una delle caratteristiche della malattia di Huntington e' l'anticipazione. Che cosa si intende con questo termine?














La risposta corretta e' la 'Esordio della malattia via via piu' precoce nelle generazioni successive'.


253 di 1714 Domande

Secondo il regolamento recante le modalita' per l'accertamento e la certificazione di morte, l'accertamento della morte in presenza di arresto cardiaco puo' essere effettuato da un medico:














La risposta corretta e' la 'con il rilievo grafico continuo dell'elettrocardiogramma protratto per non meno di 20 minuti primi'.


254 di 1714 Domande

La fase di fissita' relativa delle ipostasi e' attribuibile a:














La risposta corretta e' la 'impilamento eritrocitario e dissierazione'.


255 di 1714 Domande

Scenario HQ9Q: Un giovane di 34 anni con lunga storia di episodi depressivi alle spalle, è stato ritrovato cadavere nel proprio appartamento. Osservando attentamente l'immagine, indicare di quale lesione si tratta

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La risposta corretta e' la 'Colpo di arma da fuoco a contatto al capo. Foro di ingresso di forma stellare con presenza dell'impronta dell'asta di guida dell'otturatore'.


256 di 1714 Domande

Scenario TR2T: Durante una colluttazione, Michele colpisce Claudio con un coltellino tascabile a lama corta. Uno dei colpi provoca una lesione vascolare al polso di Claudio. Il medico di Pronto Soccorso che giunge sul posto, tampona male l'emorragia e non dispone il ricovero in ospedale. Il paziente muore dopo poche ore per shock emorragico. Durante l'autopsia, il perito incaricato si deve concentrare sull'entita' delle lesioni per verificarne le caratteristiche lesive e la compatibilita' con l'arma utilizzata. Nello specifico, trattandosi di lesioni da taglio, si evidenziera':














La risposta corretta e' la 'la relativa regolarita' dei margini; le estremita' acute; la presenza di "codette"; il fondo regolare privo di ponti di tessuto'.


257 di 1714 Domande

Scenario TR2R: Durante una colluttazione, Michele colpisce Claudio con un coltellino tascabile a lama corta. Uno dei colpi provoca una lesione vascolare al polso di Claudio. Il medico di Pronto Soccorso che giunge sul posto, tampona male l'emorragia e non dispone il ricovero in ospedale. Il paziente muore dopo poche ore per shock emorragico. In sede giudiziaria Michele e il medico di soccorso intervenuto, dovranno rispondere di omicidio In che modo?














La risposta corretta e' la 'Michele rispondera', a seconda delle risultanze dell'analisi del nesso di causalita' psicologica, di omicidio doloso o preterintenzionale; il medico di omicidio colposo'.


258 di 1714 Domande

Scenario AA3A: Giovanni, di anni 28, alla guida della propria Vespa 125cc, era vittima di uno scontro stradale con un'autovettura guidata da Giuseppe. Rovinato violentemente al suolo, veniva soccorso dai sanitari del 118 e trasportato presso il Pronto Soccorso più vicino. All'esame radiografico effettuato si evidenziava la presenza di una frattura di tibia e perone della gamba destra per cui veniva sottoposto a intervento chirurgico con utilizzo di mezzi di sintesi. Dagli esami ematochimici effettuati in pronto soccorso risultava che il tasso alcolemico di Giovanni fosse pari a 0,7 g/l. L'autorita' giudiziaria procedeva dunque all'applicazione dell'art 186 del Codice della Strada con:














La risposta corretta e' la 'sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi'.


259 di 1714 Domande

Scenario AM4R: Marcello è medico di guardia presso il Pronto Soccorso. Si presenta un paziente con ferite da taglio all'addome. Nel corso della visita rileva segni compatibili con sifiloma primario, confermato da successivi accertamenti. Confermata la diagnosi, Marcello effettua, entro i due giorni successivi, la denuncia sanitaria obbligatoria della patologia, ma il paziente lo querela per violazione della privacy. Quale delle seguenti affermazioni e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Le denunce sanitarie obbligatorie costituiscono una giusta causa imperativa di rivelazione del segreto professionale'.


260 di 1714 Domande

A un paziente affetto da ipertensione e' possibile somministrare diversi farmaci con effetto ipotensivo, TRANNE:














La risposta corretta è la B.
La selegilina è un inibitore delle monoammino ossidasi di tipo B e agisce, quindi, inibendo la degradazione delle catecolamine. I suoi impieghi terapeutici principali sono il trattamento del morbo di Parkinson e di parkinsonismi sintomatici; raramente viene impiegata nel trattamento della depressione.
La selegilina è controindicata in caso di:
Disturbi cardiovascolari come ipertensione, aritmie o ischemia
Psicosi
Ulcera peptica
Insufficienza epatica o renale
Assunzione di altri farmaci attivi sul sistema nervoso centrale, antidepressivi, linezolid o oppioidi
Associazione con simpaticomimetici
Gravidanza e allattamento
Futuro intervento chirurgico che richiede anestesia generale.

Le risposte A, C e D non sono corrette.
Si tratta in tutti i casi di farmaci con effetto antiipertensivo: la terazosina è un alfa bloccante selettivo per i recettori alfa1 usato soprattutto per il trattamento dei sintomi dell’iperplasia prostatica benigna e che tra gli effetti collaterali presenta l’abbassamento della pressione arteriosa; il ramipril è un ACE inibitore, tra i principi attivi più impiegati per il trattamento dell’ipertensione arteriosa; il metamizolo è un FANS impiegato come antipiretico e analgesico tra i cui effetti collaterali compaiono fenomeni ipotensivi isolati.

261 di 1714 Domande

Una delle funzioni della colecistochinina e':














La risposta corretta è la C.
La colecistochinina (CCK) è un ormone prodotto prevalentemente dalla porzione prossimale dell’intestino tenue e liberato in risposta ai pasti, soprattutto quelli ricchi di grassi. La somatostatina, invece, inibisce la secrezione della colecistochinina.
- La colecistochinina:
- Ritarda lo svuotamento gastrico;
- determina contrazione della colecisti,
- stimola la secrezione esocrina del pancreas,
- aumenta la motilità intestinale e promuove la sazietà.

262 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti antipsicotici e' associato a maggior rischio di sindrome metabolica?














La risposta corretta è la D.
L’olanzapina è un farmaco antipsicotico e viene impiegato per il trattamento della schizofrenia e della mania. I farmaci antipsicotici presentano effetti collaterali sul SNC prevedibili sulla base dell’affinità per i recettori delle monoamine come distonie, parkinsonismo, acatisia, tremore periorale e discinesia tardiva; inoltre, presentano anche effetti collaterali non prevedibili in base all’affinità per i recettori delle monoamine che comprendono:
effetti avversi metabolici. Questi effetti sono di grande preoccupazione soprattutto nei pazienti in trattamento a lungo termine con gli antipsicotici; i più frequenti sono l’aumento ponderale, la dislipidemia (principalmente trigliceridemia) e le disfunzioni del controllo glicemico (condizioni di pre-diabete e di diabete mellito di tipo 2). L’olanzapina, tra gli antipsicotici, è il farmaco che presenta in assoluto maggior incidenza di questi effetti collaterali che, combinandosi insieme, aumentano il rischio di insorgenza di sindrome metabolica;
effetti avversi cardiaci, come le aritmie ventricolari e la morte cardiaca improvvisa. In particolare, riguardano gli antipsicotici più vecchi che inibiscono i canali del potassio causando un aumento del QTc;
altri effetti avversi: crisi convulsive, agranulocitosi (clozapina), retinopatia pigmentosa, fotosensibilità, aumento delle transaminasi epatiche.

263 di 1714 Domande

Una delle azioni della cocaina e' quella di:














La risposta corretta è la B.
La cocaina è una sostanza stupefacente, estere dell’acido benzoico e della metilecgoina che deriva dalle foglie dell’arbusto di coca. Agisce principalmente come inibitore della ricaptazione delle monoamine (soprattutto dopamina, ma anche serotonina e noradrenalina) e il loro aumento a livello del SNC è responsabile dei suoi effetti psicoattivi: euforia, aumento della reattività fisica e mentale, sensazione di aumento delle percezioni, aumento della libido. A livello cardiocircolatorio, presenta effetto inotropo e cronotropo positivo, può causare vasocostrizione e aumento della PA.
Tuttavia, la cocaina agisce anche come anestetico locale poiché blocca la trasmissione del segnale nervoso e ha azione vasocostrittrice; con questo scopo è usata in particolare nell’anestesia topica delle vie respiratorie superiori e delle mucose. A causa del potenziale d’abuso, però, è poco impiegata ed è catalogata come sostanza controllata.

264 di 1714 Domande

Scenario DO1M: Si reca all'attenzione del medico una paziente di 37 anni, in anamnesi una sindrome ansiosa in trattamento farmacologico con benzodiazepine e pregressi ricoveri per abuso alcolico. Si presenta soporosa, risvegliabile con fatica ma comunque reattiva allo stimolo verbale, non presenta alcuna focalità neurologica. Presenta lieve miosi e bradipnea. Visti anamnesi e quadro clinico si puo' prendere in considerazione la somministrazione di:














La risposta corretta è la C.
Il quadro clinico descritto è configurabile come un’intossicazione da benzodiazepine, la quale si manifesta con senso di stordimento, senso di stanchezza, aumento del tempo di reazione, incoordinazione motoria, compromissione delle funzioni mentali, alterazione dello stato di coscienza, sedazione eccessiva, confusione e amnesia retrograda. Altri effetti comuni comprendono debolezza, cefalea, visione annebbiata, vertigini, nausea e vomito, bradipnea, miosi, sofferenza epigastrica e diarrea.
Inoltre, le benzodiazepine possono causare i cosiddetti effetti paradossi come aumento dell’incidenza degli incubi notturni, eccessiva loquacità, ansia, irritabilità, deliri, allucinazioni, tachicardia e sudorazione.
Il trattamento del sovradosaggio di benzodiazepine prevede la somministrazione del flumazenil. Il flumazenil è un’imidazo-benzodiazepina che si lega con elevata affinità a specifici siti sul recettore GABA A, dove antagonizza competitivamente il legame e gli effetti allosterici delle benzodiazepine e di altri ligandi. È disponibile solo per somministrazione endovenosa e viene eliminato quasi completamente attraverso il metabolismo epatico, con emivita di circa un’ora, infatti la durata degli effetti clinici è di soli 30-60 minuti. La somministrazione attraverso una serie di piccole iniezioni è preferita rispetto alla somministrazione in singolo bolo.
Il flumazenil viene impiegato anche per inibire gli effetti sedativi prodotti dalle benzodiazepine quando somministrate nel corso di anestesia generale o durante procedimenti diagnostici e/o terapeutici; mentre non è efficace in caso di sovradosaggio di barbiturici o antidepressivi triciclici, né in pazienti che hanno assunto benzodiazepine per periodi prolungati.

265 di 1714 Domande

Scenario QQ2W: Un paziente di 40 anni fa uso di stupefacenti, in particolare cocaina. Si trova in uno stato di eccitazione ed euforia. Qual e' il principale meccanismo d'azione della cocaina a livello del sistema nervoso centrale?














La risposta corretta è la D.
La cocaina è una sostanza stupefacente, estere dell’acido benzoico e della metilecgoina che deriva dalle foglie dell’arbusto di coca. Agisce principalmente come inibitore della ricaptazione delle monoamine (soprattutto dopamina, ma anche serotonina e noradrenalina) e il loro aumento a livello del SNC è responsabile dei suoi effetti psicoattivi: euforia, aumento della reattività fisica e mentale, sensazione di aumento delle percezioni, senso di benessere, aumento della libido. Lo stato euforico ha spesso breve durata e spesso è seguito dal desiderio di assumere un’ulteriore dose.
Attività motoria involontaria, comportamento stereotipato e paranoia possono manifestarsi dopo dosi ripetute. Inoltre, tra gli utilizzatori cronici si riscontra un aumento dell’irritabilità e del comportamento aggressivo; l’uso cronico è anche associato a ansia, depressione e psicosi.
A livello cardiocircolatorio, presenta effetto inotropo e cronotropo positivo, può causare vasocostrizione e aumento della PA.
La tossicodipendenza è la complicanza più comune dell’abuso di cocaina; altri rischi correlati al suo uso sono aritmie, ischemia miocardica, miocardite, dissezione aortica, vasocostrizione cerebrale e crisi epilettiche.

266 di 1714 Domande

Scenario OK3M: Dovendo gestire un caso di aritmia ventricolare acuta, il medico opta per una terapia a base di lidocaina (1mg/Kg) per via endovenosa. Quale via di somministrazione NON e' indicata poiche' e' soggetta all'effetto di primo passaggio?














La risposta corretta è la D.
La somministrazione orale di un farmaco è il metodo più comune, più sicuro, più comodo ed economico di somministrazione di un farmaco. Tuttavia, la concentrazione ematica (biodisponibilità) del farmaco somministrato per os varia in base ad alcune condizioni:
- l’assorbimento da parte del tratto GI, che a sua volta è regolato da fattori quali la superficie disponibile per l’assorbimento, l’entità del flusso ematico al sito di assorbimento, lo stato fisico del farmaco, la sua solubilità in acqua e la sua concentrazione a livello del sito di assorbimento;
- l’eventualità che alcuni farmaci possano essere metabolizzati dagli enzimi della flora intestinale, della mucosa e del fegato: questo fenomeno è noto come effetto di primo passaggio (effetto first-pass o metabolismo di primo passaggio). In particolare, il più importante tra questi è l’effetto di primo passaggio epatico per il quale nel passaggio attraverso la circolazione portale una parte di farmaco viene metabolizzata dagli enzimi epatici e non raggiunge il circolo epatico; le reazioni metaboliche più comuni sono le ossidazioni catalizzate dal citocromo P450.
Vi sono casi in cui l’effetto di primo passaggio limita così tanto l’assorbimento di un farmaco, da impedirne la sua somministrazione orale: tra questi vi son la lidocaina, il naloxone e la nitroglicerina.

Le risposte A e C non sono corrette.
Si tratta di due modalità di somministrazione parenterale nelle quali i farmaci vengono immessi direttamente in circolo (via intraarteriosa) o assorbiti nel circolo (via intramuscolare) per cui non subiscono l’effetto di primo passaggio.
La risposta B non è corretta.
Il drenaggio venoso dal cavo orale è diretto alla vena cava superiore, evitando così la circolazione portale e proteggendo quindi il farmaco dal rapido metabolismo intestinale ed epatico di primo passaggio.

267 di 1714 Domande

Scenario IK4M: Un paziente di 19 anni viene accompagnato in Pronto Soccorso dopo una festa perché si presenta soporoso, con respiro superficiale e pupille puntiformi. Cosa sospetta il medico in prima istanza?














La risposta corretta è la A.
La tossicità acuta da oppioidi può derivare da un sovradosaggio clinico, da un sovradosaggio accidentale o da un tentativo di suicidio.
Il paziente che ha assunto una dose elevata di un oppioide generalmente si trova in uno stato di stupor o, in caso di sovradosaggio molto elevato, in uno stato di coma profondo. La frequenza respiratoria può essere notevolmente bassa oppure il paziente può essere apnoico e cianotico. Se viene ripristinata prontamente un’adeguata ossigenazione, la pressione arteriosa migliora; se, invece, persiste uno stato di ipossia non trattato, si può verificare un danno capillare e possono rendersi necessarie misure per lo shock. Le pupille sono simmetriche e puntiformi; tuttavia, se l’ipossia è grave, possono essere dilatate. Viene inibita la produzione di urina, la temperatura corporea scende e la cute è fredda e umida. I muscoli scheletrici sono flaccidi, la mascella è rilassata e la lingua può flettersi all’indietro e ostruire le vie respiratorie. La morte è quasi sempre dovuta a insufficienza respiratoria.
Il trattamento prevede innanzitutto la liberazione delle vie aeree e la ventilazione; successivamente si somministra il naloxone, antagonista degli oppioidi.

268 di 1714 Domande

Scenario LN1M: Donna di 62 anni si presenta al Pronto Soccorso per edemi, ascite, porpora palpabile agli arti inferiori, ipertensione arteriosa e diuresi di 80 ml/ora. Nei giorni seguenti vengono eseguiti i seguenti esami: Esami sangue: creatinina 2,3 mg/dl, Na 138 mEq/L, K 4,5 mEq/L, Hb 10,4 g/dl, piastrine 143000, albuminemia 2,9 g/dl, bassi livelli di complemento (C3 e C4), HCV pos con replicazione virale, enzimi epatici modicamente aumentati; urine: proteinuria 3.8 g/die, Na/K 78/36 mEq. Quale diagnosi ritieni piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Sindrome nefrosica secondaria a nefropatia glomerulare HCV correlata'.


269 di 1714 Domande

Scenario LP2R: Un paziente di 72 anni, iperteso e con diabete mellito tipo 2, viene ricoverato per una broncopolmonite. Durante il ricovero presenta un peggioramento acuto della funzione renale (Creatininemia da 1.1 a 2.2 mg/dl). Quale di queste affermazioni e' maggiormente condivisibile?














La risposta corretta e' la 'Questo paziente, anche se recuperera' la funzione renale precedente, avra' comunque un rischio aumentato di sviluppare una insufficienza renale'.


270 di 1714 Domande

Scenario UN3I: Uomo di 68 anni, con nota angina instabile, con diabete mellito tipo 2, viene sottoposto a PTCA (Angioplastica Coronarica Percutanea) in urgenza. All'ingresso, creatinina 1,2 mg/dl, colesterolo LDL 145 mg/dl, K 4,2 mEq/L. Due giorni dopo la procedura, presenta una modica riduzione della diuresi oraria (40 ml/ora), in assenza di sintomi neurologici, di segni di ridotta funzionalità cardiaca, di alterazioni cutanee e in apparente benessere generale. Esami del sangue: creatinina 2,7 mg/dl, K 5,1 mEq/L, CPK 221, Hb 14,2 g/dl, GB 6700, eosinofili 2%; urine: Na/K 78/46, proteinuria in tracce, modica eritrocituria, cilindri jalino-granulosi. Quale ipotesi diagnostica e' piu' verosimile?














La risposta corretta e' la 'Tossicita' da mezzo di contrasto'.


271 di 1714 Domande

Scenario ET4Z: Una paziente di 56 anni è in terapia antibiotica con gentamicina. Quale delle seguenti non e' una caratteristica che si associa tipicamente al danno renale associato all'assunzione di aminoglicosidi?














La risposta corretta e' la 'Il danno renale si esplica tipicamente dopo 14 giorni di terapia'.


272 di 1714 Domande

Scenario ET4Z: Una paziente di 56 anni è in terapia antibiotica con gentamicina. Quale delle seguenti affermazioni circa la tossicita' renale della gentamicina e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'La tossicita' renale correla maggiormente con un picco di concentrazione ematica troppo elevato'.


273 di 1714 Domande

Scenario XI5F: Un uomo di 63 anni in insufficienza renale cronica stadio V e in trattamento dialitico nota la comparsa di un nodulo dolente a livello addominale. Il nodulo evolve progressivamente, fino a determinare necrosi cutanea e un'ampia ulcerazione della parete addominale anteriore. Qual e' il significato clinico piu' probabile di tale reperto?














La risposta corretta e' la 'Calcifilassi'.


274 di 1714 Domande

Scenario XI5F: Un uomo di 63 anni in insufficienza renale cronica stadio V e in trattamento dialitico nota la comparsa di un nodulo dolente a livello addominale. Il nodulo evolve progressivamente, fino a determinare necrosi cutanea e un'ampia ulcerazione della parete addominale anteriore. Dato tale reperto, quale dei seguenti farmaci, se assunto dal paziente, sarebbe opportuno sospendere?














La risposta corretta e' la 'Warfarin'.


275 di 1714 Domande

Scenario HG6M: Un uomo di 63 anni si presenta dal medico lamentando dolori ossei e articolari da circa due mesi. Per tali dolori, interpretati dal medico come secondari a osteoporosi, vengono prescritti al paziente preparati calcici e vitamina D. Dopo sei mesi, i sintomi non recedono e il medico esegue degli esami in due step successivi. Gli esami di maggior rilievo sono i seguenti: creatinina di 1.6 mg/dL, calcemia di 11.3 mg/dL, fosforemia di 5.1 mg/dL, PTH 28 pg/mL (v.n. 30-60), esame urine con 4-5 eritrociti per campo, cilindri ialini 3-4 per campo, proteinuria in tracce; l'ecografia renale dimostra reni di dimensioni normali, ma con aumentata ecogenicità del parenchima. Tra le seguenti ipotesi diagnostiche, qual e' la MENO probabile?














La risposta corretta e' la 'Iperparatiroidismo primitivo con insufficienza renale di grado moderato secondaria all'ipercalcemia'.


276 di 1714 Domande

Scenario AG7M: Si presenta a visita una donna di 42 anni, senza patologia pregressa, che sviluppa petecchie agli arti inferiori, modesti edemi declivi, ipertensione (180/110 mmHg). Tra gli esami che esegue compare una creatinina sierica di 1,7 mg/dL, un sedimento urinario con numerosi GR, GB, cilindri ialini, ialino-granulosi ed eritrocitari, con una proteinuria di circa 1 g/L; l'Hb è 8,2 g/dL, allo striscio ematico periferico si osservano schistociti, Piastrine 89.000. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la 'microangiopatia trombotica o sindrome emolitico-uremica'.


277 di 1714 Domande

La prova di Adson positiva e' suggestiva per:














La risposta corretta è la C.
Il test di Adson serve per valutare la sindrome dello stretto toracico superiore: si fa abdurre l’arto superiore a 90°, palpando il polso radiale. Si fa ruotare il capo del paziente e si fa fare un’inspirazione profonda. La scomparsa del polso radiale indica la presenza di una sindrome dello stretto toracico superiore. Il capo del paziente viene fatto ruotare dal lato del braccio malato, ma è buona norma farglielo ruotare anche dall’altra parte. Si tratta di un test canonico di valutazione omolaterale, ma a volte anche una valutazione controlaterale può slatentizzare la compressione.
La risposta A non è corretta.
Il segno di Blumberg Ã¨ un segno clinico che indica una infiammazione della parete del peritoneo. Si verifica quando il paziente prova un “dolore di rimbalzo†alla palpazione dell’addome.
La risposta B non è corretta.
L’esordio clinico della trombosi venosa profonda (TVP) si manifesta con sintomi aspecifici, quali: senso di peso a carico di un arto aggravato dalla deambulazione, modesta dolenzia o, più raramente, dolore. I segni clinici più comuni sono rappresentati dall’edema, dall’aumento della temperatura cutanea locale e dalla dolorabilità, che può e deve venire ricercata mediante alcune manovre semeiotiche:
SEGNO DI HOMANS: in sospetto di trombosi venosa delle vene del polpaccio, la dorsi-flessione brusca del piede provoca in genere dolore vivo al polpaccio.
SEGNO DI BAUER: in sospetto di trombosi venosa delle vene del polpaccio, la palpazione del polpaccio, a seguito della compressione della muscolatura surale contro la membrana interossea, provoca in genere dolore vivo al polpaccio.
La risposta D non è corretta.
La manovra di Giordano Ã¨ una manovra utilizzata per indagare la presenza di un dolore renale. Si con il paziente in posizione seduta e con il tronco leggermente flesso in avanti; il medico è in piedi dietro del paziente e, con il bordo ulnare della mano a taglio, percuote con un colpo secco la loggia renale del paziente situata nella regione lombare. Se questa manovra suscita un dolore violento nel paziente, il segno di Giordano è detto positivo, altrimenti è detto negativo. Il segno di Giordano positivo è indice della probabile presenza di una calcolosi  del bacinetto renale.

278 di 1714 Domande

Osservando un angio-TC, il collega radiologo afferma che l'arteria uterina origina per lo più:














La risposta corretta è la C.
L’utero è vascolarizzato dall’arteria uterina, un ramo dell’arteria iliaca interna che si distacca nel punto in cui l’arteria iliaca interna delimita posteriormente la fossetta ovarica.

279 di 1714 Domande

Quale dei seguenti vasi NON e' compreso nel sistema portale?














La risposta corretta è la B.
Dietro la testa del pancreas, in prossimità dell’istmo, si ha la formazione della vena porta, che si forma dalla confluenza di due vasi principali: la vena mesenterica superiore e la vena splenica; una terza radice della vena porta è la vena mesenterica inferiore. La vena porta pertanto raccoglie il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente per trasportarlo al fegato.
Le risposte A,C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

280 di 1714 Domande

La classificazione di Baker:














La risposta corretta è la A.
La classificazione di Baker classifica in maniera universale le contratture muscolari degli impianti protesici mammari, una complicanza che può verificarsi in seguito all’intervento di mastoplastica additiva. La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica estremamente frequente. Il posizionamento della protesi mammaria è seguito dalla formazione di una membrana fibrosa, una tasca periprotesica, che delimita la protesi stessa dai tessuti circostanti. Quando la produzione di questa membrana fibrosa diventa esagerata, può esitare in una contrattura della capsula. Questa complicanza può verificarsi nel 2-5% dei casi, con una certa variabilità in base al modello della protesi e al tipo di alloggiamento. Queste alterazioni vengono riunite in 4 stadi, di differente gravità: nel 1° il seno si presenta con un aspetto soffice e naturale; nel 2° all’ispezione si presenta normale ma poco mobile; nel 3° appaiono delle alterazioni nella forma e la mobilità risulta limitata; nel 4° il seno è duro, dolente e si presenta distorto. Il 3° e il 4° di Baker spesso necessitano di un reintervento chirurgico.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
La classificazione di Baker riguarda il grado di retrazione o contrattura della capsula periprotesica che si può verificare con l’impianto di protesi mammarie.

281 di 1714 Domande

La piu' comune causa all'amputazione e' rappresentata da:














La risposta corretta è la B.
La causa più comune di amputazione, soprattutto di distretti periferici come gli arti inferiori, è rappresentata dalle patologie vascolari. Quelle con incidenza maggiore sono l’arteriopatia obliterante cronica degli altri inferiori e la vasculopatia diabetica. La prima è una patologia cronica, progressiva, a carico del circolo arterioso degli arti inferiori. La causa più frequente in assoluto è l'aterosclerosi; altre cause minori possono essere le arteriopatie infiammatorie, la fibrodisplasia, la coartazione dell'aorta addominale, fenomeni recidivanti di microembolismo, l'entrapment popliteo. Tali patologie comportano un progressivo meccanismo stenosante ed ostruttivo a carico dei vasi arteriosi distali, il quale provoca una riduzione del flusso ematico con conseguente sintomatologia dolorosa e comparsa di lesioni trofiche tissutali, quali ulcere o necrosi. Gli stadi più avanzati configurano una condizione di ischemia cronica critica che, in assenza di trattamento rivascolarizzante, porta inesorabilmente alla necrosi tissutale e alla necessità di amputazione. La seconda è ugualmente causata da fenomeni ischemici dovuti ad una vasculopatia ostruttiva su base aterosclerotica. Lo scarso controllo glicemico gioca un ruolo primario nelle alterazioni vascolari, sia di tipo microangiopatico che di tipo macroangiopatico, favorendo il danno e la disfunzione endoteliale, aumentando la permeabilità e l’accumulo a livello intimale di lipidi e leucociti, e riducendo la capacità di vasodilatazione.
La risposta A non è corretta.
I tumori primitivi e maligni, interessanti le ossa, la cute, il sistema vascolare o il sistema nervoso periferico, possono rappresentare una causa di amputazione. Questo accade meno frequentemente per le neoplasie di origine secondaria, cioè per le metastasi periferiche.
La risposta C non è corretta.
Le infezioni delle ossa e dei tessuti molli possono essere motivo di amputazione. Le cause sono riconducibili a traumi, interventi ortopedici o di chirurgia vascolare, infezioni sistemiche etc. Non rappresentano tuttavia la causa più frequente di amputazione.
La risposta D non è corretta.
I traumi rappresentano una delle principali cause di amputazione sebbene non la più frequente. Tra i maggiormente rappresentati abbiamo i traumi da schiacciamento per incidenti stradali, domestici o sul lavoro, e i traumi da colpi di arma da fuoco.
La risposta E non è corretta.
La causa più frequente di amputazione è rappresentata dalla patologia vascolare periferica.

282 di 1714 Domande

Che cos'e' il "segmento critico di Reiner"?














La risposta corretta è la B.
Il segmento critico di Reiner è il tratto di arteria mesenterica superiore che comprende l’origine della seconda arteria digiunale, della colica destra, della colica media e dell’ ileo-colica e l’occlusione di tale tratto è responsabile di un infarto massivo di quasi tutto l’intestino eccetto della prima ansa digiunale. Rappresenta il segmento maggiormente interessato da emboli o trombi.
Le risposte A,C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

283 di 1714 Domande

Da dove prende origine l'arteria cistica nella maggior parte dei pazienti?














La risposta corretta è la A.
L’arteria cistica origina, di solito, dall’arteria epatica destra portandosi in avanti passando fra i dotti cistico ed epatico fino poi a raggiungere il collo della colecisti dove si divide in due rami che si portano alle facce superiore e inferiore dell’organo stesso.
Le risposte B,C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

284 di 1714 Domande

Scenario JF0X: Paziente di 65 anni, obesa, nel decorso successivo a un intervento di resezione epatica e della via biliare per colangiocarcinoma delle vie biliari extra epatiche, presenta dispnea, lieve ipotensione, tachicardia, tachipnea e riduzione della saturazione di ossigeno.  La radiografia del torace non mostra reperti di rilievo. Viene eseguito un elettrocardiogramma che mostra una tachicardia sinusale e un  emiblocco anteriore sinistro (preesistente). Al primo prelievo, troponina 0,09 ng/ml (vn < 0,06). All'emogasanalisi: ipossia ipocapnica. Quale delle seguenti e' la condotta piu' corretta per questo paziente?














La risposta corretta è la C.
Gli interventi di chirurgia maggiore addominale e il decorso post operatorio, soprattutto l’immobilità prolungata, insieme ad alcuni fattori di rischio come l’obesità, predispongono allo sviluppo di TVP, con conseguente embolia polmonare. Solo meno del 20% dei pazienti con embolia polmonare presenta la classica triade costituita da dolore toracico, dispnea ed emottisi. Nella maggior parte dei casi invece, l’insorgenza è subdola con dispnea, tachipnea, tachicardia e talvolta ipotensione. La radiografia del torace può non mostrare alcun reperto, così come l’Ecg, che di solito mostra una tachicardia sinusale e alterazioni aspecifiche, e solo in una parte minore dei casi evidenzia alterazioni specifiche da sovraccarico delle sezioni destre. All’emogas, data l’alterazione del rapporto ventilazione/perfusione, per l’occlusione dei vasi arteriosi e per la broncocostrizione nei segmenti polmonari adiacenti all’embolo, si rileva una riduzione della pressione arteriosa parziale di O2, mentre la tachipnea causa una riduzione dei valori di pressione arteriosa parziale di CO2. Nel sospetto di embolia polmonare sarebbe opportuno eseguire la Tc torace con mezzo di contrasto, esame più dettagliato rispetto alla sola radiografia, grazie al quale è possibile riprodurre immagini di sezioni o strati corporei, ultrasottili e dettagliati, in un tempo estremamente breve ed integrarle con lo studio dell’albero vascolare arterioso grazie all’iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto.
La risposta A non è corretta.
La sintomatologia presentata dal paziente, la negatività dell’Rx del torace, i reperti non francamente patologici riscontrati all’Ecg, i risultati dell’emogas arteriosa e i valori di troponina lievemente mossi non fanno pensare in prima ipotesi ad una sindrome coronarica acuta. I valori di troponina a 6 ore potranno essere ricontrollati ma non costituiscono la priorità.
La risposta B non è corretta.
La mioglobina e le CK-MB rappresentano dei marker di danno miocardico, sebbene non siano estremamente specifici. Possono essere valutati ma non rappresentano una priorità.
La risposta D non è corretta.
Il paziente non presenta una sindrome coronarica acuta, motivo per cui non deve essere trattato inutilmente.
La risposta E non è corretta.
Il paziente deve eseguire una tomografia computerizzata del torace con mezzo di contrasto.

285 di 1714 Domande

Scenario BB8W: Una giovane di 36 anni, rovesciandosi addosso un pentolone di acqua bollente, riporta un'ustione di 2° grado che interessa tutto l'arto superiore destro. Quale dei seguenti NON e' un effetto sistemico di un'ustione grave?














La risposta corretta è la C.
Le ustioni sono lesioni di cute e tessuti molli causate dalla esposizione ad agenti fisici e chimici. L’estensione e la profondità ne determinano la gravità. In base alla profondità vengono classificate in 4 gradi a gravità crescente, dove il 1° interessa l’epidermide, il 2° interessa epidermide e derma, il 3° e il 4° interessano la cute in tutto il suo spessore sino ad arrivare, talvolta, anche alle ossa. L’estensione delle lesioni di 3° e 4° superiori al 10% della superficie corporea, di quelle di 2° superiori al 20%, oppure le lesioni a carico di tessuti molli, ossa e apparato respiratorio e digerente, vengono considerate gravi. Con l’interessamento di più del 40% della superficie corporea, il soggetto è a rischio di vita. Le prime problematiche riconducibili alle ustioni sono a carico del sistema cardiovascolare per il rischio di shock ipovolemico da deplezione di liquidi. La riduzione della volemia e della gittata cardiaca causano anche una riduzione della perfusione e del flusso ematico renale con riduzione della filtrazione, oliguria e IRA. A circa 48 ore dall’ustione inizia la fase subacuta tossinfettiva, dovuta al riassorbimento delle sostanze tossiche presenti nei tessuti necrotici. Questo causa danno epatico ed immunodepressione, con complicanze di tipo infettivo. La 3° fase, cronica, è quella distrofico-metabolica. Il metabolismo risulta accelerato per l’aumento dei livelli di catecolamine e cortisolo, con significativa riduzione del peso corporeo e ipoproteinemia.
La risposta A non è corretta.
La riduzione del flusso ematico renale è una complicanza causata dall’ipovolemia conseguente alla deplezione di liquidi per trasudazione dai capillari ed edema tissutale.
La risposta B non è corretta.
Le alterazioni emodinamiche, in particolare l’ipovolemia, sono una conseguenza della perdita di liquidi.
La risposta D non è corretta.
L’immunosoppressione è una conseguenza dello stato infiammatorio sistemico e la gravità dipende dall’estensione delle lesioni.
La risposta E non è corretta.
La riduzione del flusso ematico renale, le alterazioni emodinamiche e l’immunosoppressione sono possibili complicanze sistemiche delle ustioni.

286 di 1714 Domande

Scenario XX4L: Un giovane di 23 anni viene sottoposto a intervento di plastica per ernia inguinale. In un intervento a cielo aperto, dopo l'incisione della cute e la dissezione del tessuto sottocutaneo, quale struttura anatomica si incontra?














La risposta corretta è la C.
L’ernia inguinale è dovuta alla fuoriuscita, più o meno estesa, di una porzione delle anse intestinali attraverso un punto di debolezza o un canale naturale presente nella parete addominale. Si presenta come un rigonfiamento non dolente, molle alla palpazione e riducibile. Talvolta può creare fastidio, dolore esteso ai genitali o alla gamba, senso di peso. La complicanze più frequenti sono l’incarceramento e lo strozzamento dell’ansa intestinale. L’ernia inguinale può essere trattata chirurgicamente con l’intervento di ernioplastica, in cui il viscere viene ricollocato in cavità addominale e viene posizionata una rete protesica nel canale inguinale. La parete addominale è dotata di uno spesso strato muscolare. Dopo l’incisione della cute e la dissezione del tessuto sottocutaneo, a livello inguinale troviamo l’aponeurosi del muscolo obliquo esterno, una guaina fibrosa che riveste il muscolo omonimo e che, insieme all’aponeurosi di obliquo interno e trasverso dell’addome, costituisce la guaina dei muscoli retti anteriori dell’addome.
La risposta A non è corretta.
Il muscolo obliquo interno è una lamina muscolare collocata più profondamente rispetto al muscolo obliquo esterno e si estende dalla porzione inferiore dell’addome alla gabbia toracica.
La risposta B non è corretta.
La fascia trasversalis è una guaina fibrosa che riveste la superficie interna del muscolo trasverso dell’addome.
La risposta D non è corretta.
Il dotto deferente è una struttura, appartenente all’apparato genitale maschile, che decorre a livello del canale inguinale. Il canale inguinale decorre a sua volta tra il margine inferiore e le aponeurosi dei muscoli larghi dell’addome.
La risposta E non è corretta.
Il muscolo obliquo interno e il dotto deferente sono strutture collocate profondamente nella struttura della parete addominale.

287 di 1714 Domande

Scenario FC5L: Un uomo di 70 anni si presenta in pronto soccorso per dolore spontaneo da 2 giorni e dolorabilità alla palpazione in fossa iliaca sinistra. Gli esami ematochimici evidenziano leucocitosi e innalzamento degli indici di flogosi. Quale scala viene comunemente utilizzata per classificare la diverticolite acuta del colon?














La risposta corretta e' la 'Hinchey modificata'.


288 di 1714 Domande

Scenario FC5L: Un uomo di 70 anni si presenta in P.S. per dolore spontaneo da 2 giorni e dolorabilità alla palpazione in fossa iliaca sinistra. Gli esami ematochimici evidenziano leucocitosi e innalzamento degli indici di flogosi. Nei pazienti classificati in grado 0 o 1, secondo la classificazione in uso per la diverticolite acuta del colon, la terapia consigliata come primo approccio è:














La risposta corretta è la A.
Il trattamento per la diverticolite acuta in un paziente senza complicanze (perforazione, ascesso, ostruzione, fistolizzazione), micro-perforazione, febbre alta > 39°C, leucocitosi significativa, grave dolore addominale da peritonite diffusa, età superiore a 70 anni, comorbidità significative, intolleranza all’assunzione orale di farmaci, fallimento del precedente trattamento ambulatoriale, si basa sul digiuno e sulla somministrazione di antibiotici. Per tale patologia è utilizzata la classificazione di Hinchey:

I pazienti con diverticolite acuta sono in genere trattati con un ciclo di antibiotici orali da 7 a 10 giorni. In dettaglio, in pazienti con normale funzionalità renale ed epatica, vengono usati ciprofloxacina più metronidazolo, levofloxacina più metronidazolo, trimethoprim-sulfamethoxazole più metronidazolo o amoxicillina-acido clavulanico. Al contrario, l’intervento chirurgico si rende necessario solo in caso di complicanze, come fistole, perforazioni, occlusioni intestinali, ascessi non responsivi a drenaggio e terapia farmacologica (risposte B, C ed E errate).
Fonte: Hinchey classification and modified Hinchey classification by Sher et al.


289 di 1714 Domande

Scenario II7L: Una paziente di 65 anni si presenta in P.S. per dolore all'ipocondrio destro irradiato alla scapola destra. Alla palpazione si riscontra una evidente dolorabilità nello stesso ipocondrio. Ci si orienta per un quadro di colecistite acuta. All'ecografia si dimostra la presenza di un ispessimento delle pareti della colecisti che contiene numerosi calcoli. Si pone diagnosi di colecistite acuta. La paziente riferisce di aver sofferto di analoghi episodi negli ultimi 18 mesi. Qual è il trattamento di scelta?














La risposta corretta è la A.
La colecistectomia rappresenta il trattamento di scelta per la paziente del caso clinico affetta da colecistite, una infiammazione acuta della colecisti, che si sviluppa nel corso di ore, solitamente per ostruzione del dotto cistico da parte di un calcolo. È possibile effettuare anche una CPRE per rimuovere i calcoli prima o durante la colecistectomia laparoscopica, o in caso di concomitante litiasi della via biliare principaleAl contrario, la terapia medica con antibiotici e antinfiammatori è sicuramente indicata per tale paziente, ma non rappresenta il trattamento cardine (risposte B e D errate). Infine, la colecistostomia, un’anastomosi chirurgica tra colecisti e un segmento dell’apparato digerente, è un intervento poco utilizzato nella patologia litiasica (risposta C errata).

290 di 1714 Domande

Scenario II7L: Una paziente di 65 anni si presenta in pronto soccorso per dolore all'ipocondrio destro irradiato alla scapola destra. Alla palpazione si riscontra una evidente dolorabilità nello stesso ipocondrio. Ci si orienta per un quadro di colecistite acuta. All'ecografia si dimostra la presenza di un ispessimento delle pareti della colecisti che contiene numerosi calcoli. Si pone diagnosi di colecistite acuta. Quale fra le seguenti è la complicanza più frequente nell'evoluzione della colecistite acuta?














La risposta corretta è la A.
Senza trattamento, il 10% dei pazienti con colecistite sviluppa una perforazione localizzata, e l'1% una perforazione libera con peritonite. Altre complicanze frequenti sono l’empiema e la gangrena, che determinano tipicamente dolore addominale, febbre, brividi, rigidità con segno di Blumberg o ileo paralitico. Inoltre, con una frequenza minore è possibile riscontrare:
- la sindrome di Mirizzi, caratterizzata dalla presenza di un calcolo incuneato nel dotto cistico, che può determinare la stenosi del dotto biliare comune o del dotto epatico comune, con insorgenza di ittero;
- la pancreatite acuta biliare, caratterizzata dalla presenza di un calcolo biliare che determinare occlusione del dotto pancreatico;
- una fistola colecisto-enterica, caratterizzata dalla presenza di un calcolo di grosse dimensioni che erode la parete della colecisti e determina la creazione di una fistola con un'ansa del tenue; il calcolo può progredire liberamente o determinare un ileo biliare, in casi rari (risposta C errata).
Al contrario, l’epatite acuta, la fistola coledoco-epatica non rappresentano tipiche complicanze nell’evoluzione della colecistite acuta (risposte B e D errate).

291 di 1714 Domande

Scenario FL3O: Ad un uomo di 67 anni è stata appena riscontrata una neoplasia del colon. Quale e' la funzione piu' rilevante del dosaggio sierico dell'antigene carcinoembrionario nella malattia adenocarcinoma del colon?














La risposta corretta è la A.
Il cancro al colon si manifesta generalmente intorno alla sesta-settima decade di vita. L'eziologia è attualmente sconosciuta sebbene contribuiscano al suo sviluppo sia fattori genetici che ambientali. Le lesioni neoplastiche possono assumere diversi aspetti macroscopici. Si distinguono le forme vegetanti, quelle ulcerate, le forme infiltranti e quelle anulari-stenosanti. I principali segni e sintomi clinici dipendono dalla forma e dalla sede della neoplasia ma comuni a tutte le forme possono essere la presenza di sangue nelle feci, talvolta anemia, dolore addominale, astenia, anoressia e perdita di peso, modificazioni nell'alvo. La valutazione dell’efficacia delle cure (per lo più il trattamento è chirurgico) e il follow up nel tempo possono essere effettuate con gli esami strumentali e con il dosaggio di alcuni marker come il CEA, l’antigene carcino-embrionario. Questo identifica una famiglia di glicoproteine che vengono fisiologicamente prodotte durante lo sviluppo embrionale ma dopo la nascita la produzione si riduce e i livelli ematici si abbassano progressivamente. Nell’individuo adulto valori elevati si possono riscontrare in alcune neoplasie, tra cui il cancro al colon, e in alcune patologie non neoplastiche. Il dosaggio di questo antigene una volta avuta la diagnosi di cancro al colon retto è utile come valore di riferimento da poter valutare periodicamente per stabilire l’andamento della malattia e la risposta alle cure.
La risposta B non è corretta.
Il dosaggio del CEA non dovrebbe essere impiegato per confermare la diagnosi di cancro al colon retto poiché I suoi valori potrebbero essere alterati anche in un individuo sano oppure in presenza di alcune condizioni come il fumo di sigaretta, cirrosi, alcune epatiti, colite ulcerosa o alcune malattie della mammella. Il dosaggio dovrebbe essere impiegato come valore di partenza per successive rivalutazioni.
La risposta C non è corretta.
Il CEA non permette di identificare l’istotipo neoplastico; per poterlo identificare è necessario l’esame istologico.
La risposta D non è corretta.
La valutazione dei valori dell’antigene carcino-embrionario non sono sufficienti per poter effettuare una accurata stadiazione della neoplasia.
La risposta E non è corretta.
Il dosaggio del CEA è molto utile per monitorare l’efficacia delle cure e nel follow up della neoplasia in seguito al trattamento eradicante.

292 di 1714 Domande

Scenario CD7D: In seguito a un intervento di tireoditectomia totale viene lesionato il nervo laringeo superiore. Da che nervo ha origine il nervo laringeo superiore?














La risposta corretta è la B.
Il nervo laringeo superiore è un ramo che origina dal ganglio inferiore del nervo vago, è pari (esiste uni di destra ed uno di sinistra posizionati entrambi nel collo lateralmente alla trachea) ed è deputato all’innervazione dei muscoli cricotiroidei. Il nervo laringeo superiore è costituito da due rami con funzioni diverse: quello interno svolge funzioni sensoriali fornendo fibre sensoriali alla mucosa laringea, consentendo così una normale sensibilità della struttura laringea stessa, mentre quello esterno svolge funzioni motorie innervando il muscolo cricotiroideo e permettendo una corretta fonazione.
Le risposte A,C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

293 di 1714 Domande

Scenario QQ9K: Un paziente con storia di epilessia presenta numerosi amartomi a livello del SNC, angiomiolipomi renali, amartomi gliali retinici, linfangioleiomiomatosi polmonare e rabdomiomi cardiaci. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?














La risposta A non è corretta.
Il paziente del caso clinico, con una storia di epilessia, numerosi amartomi a livello del SNC, angiomiolipomi renali, amartomi gliali retinici, linfangioleiomiomatosi polmonare e rabdomiomi cardiaci, presumibilmente è affetto da sclerosi tuberosa, una patologia ereditaria a carattere autosomico dominante, con una incidenza di 1/10.000 nati. Sono stati identificati due loci principali: uno in 9q34 (TSC1), l'altro in 16p13 (TSC2). Tali geni, entrambi oncosoppressori, codificano rispettivamente per l’amartina e la tuberina. Oltre la metà dei casi è sporadica (mutazioni spontanee). È caratterizzata dalla crescita di lesioni di tipo amartomatoso, cioè lesioni iperplastiche benigne costituite da cellule istologicamente diverse a seconda del tessuto interessato, a livello della cute, del sistema nervoso centrale, del cuore, dei polmoni e dei reni. Le manifestazioni sono estremamente variabili. Nell’80% dei casi l’esordio avviene durante l’infanzia e uno dei primi segni è rappresentato dalle crisi epilettiche, causate dalla formazione di tuberi che creano focolai epilettogeni nel SNC. La crescita degli amartomi può causare ostruzione dei ventricoli laterali e idrocefalo. In circa la metà dei bambini è presente ritardo mentale, spesso grave. A livello dell’epidermide, le formazioni amartomatose si presentano come macchie ipocromiche bianco-rosacee (le macchie di Fitzpatrick), dovute ad aree di ipopigmentazione. I miomi cardiaci, sviluppatisi nella maggior parte dei casi durante la vita prenatale, possono causare insufficienza cardiaca nei neonati, mentre la linfangioleiomiomatosi polmonare e gli angiomiolipomi renali danno segno di sé generalmente in età adolescenziale o adulta. La diagnosi si basa sull’identificazione delle lesioni con esami di imaging e sui test genetici. Il trattamento è sintomatico; la terapia farmacologica specifica è rappresentata dall’everolimus, inibitore selettivo dell’mTOR.
Al contrario, la clinica del paziente non è compatibile con la malattia di Von-Hippel Lindau, una patologia ereditaria a trasmissione autosomica dominante caratterizzata dalla formazione di neoplasie benigne e maligne a carico di diversi organi, dovute a mutazioni del gene VHL. Le neoplasie più frequenti sono rappresentate da emangioblastomi cerebellari, angiomi retinici, feocromocitomi e formazioni cistiche (risposte C errate). Inoltre, la clinica del paziente contrasta con la sindrome di Sturge-Weber, una patologia causata dalla mutazione del gene GNAQ, caratterizzata dalla formazione di angiomi lepto-meningei e cutanei localizzati a livello della fronte e della palpebra superiore (risposta D errata). Infine, il paziente non presenta neurofibromatosi di tipo II, che è caratterizzata dallo sviluppo di shwannomi e meningiomi multipli. Le persone affette sviluppano gli shwannomi che interessano entrambi i nervi vestibolari, che conducono alla sordità (risposta B errata).

294 di 1714 Domande

Scenario GO0L: Un ragazzo di 20 anni riceve una diagnosi di tumore testicolare. Vengono quindi eseguiti gli accertamenti diagnostici per valutare la diffusione della malattia, in particolar modo a livello linfatico. Verso quali delle seguenti catene linfonodali drena primariamente il testicolo?














La risposta corretta è la B.
I tumori germinali sono la gran parte dei tumori del testicolo, sono il 90%. Iniziamo differenziando due categorie: i seminomatosi dai non seminomatosi: i tumori di tipo non seminomatoso sono leggermente più frequenti rispetto ai tumori semitomatosi e hanno il picco di incidenza intorno ai 20-25 anni, tendono a colpire una fascia di età più precoce. La via di diffusione linfatica è importante perché il testicolo è un organo di origine addominale, intraperitoneale, che poi per una serie di meccanismi, anche di tipo evolutivo, arriva in una sede extra-addominale, per cui nonostante la sede anatomica, i linfonodi di primo livello non sono i linfonodi inguinali o i linfonodi iliaci, ma sono rispettivamente a destra i linfonodi pre-cavo-aortici e a sinistra para-aortici, quindi sono in sede lombare. Poi ci può anche essere un interessamento di linfonodi al di fuori di questa strada di diffusione, ma sono condizioni in qualche modo iatrogene; ad es. quando c’è stato un intervento chirurgico che abbia riguardato lo scroto e il canale inguinale, oppure per manovre diagnostiche inappropriate come la biopsia transcrotale, che può determinare una contaminazione della cute dello scroto che è di drenaggio inguinale.
Le risposte A,C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette per i motivi sopra riportati.

295 di 1714 Domande

Scenario MN1N: Un ragazzo di 12 anni che presenta delle macchie e chiazze iperpigmentate a livello mucocutaneo viene operato d'urgenza per occlusione intestinale. L'esame istologico mostra numerosi polipi amartomatosi. Quale delle seguenti e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta è la D.
La sindrome di Peutz-Jeghers, è una rara malattia ereditaria, autosomica dominante; è caratterizzata da presenza di macchie cutanee iperpigmentate specie nelle labbra e nella bocca, da polipi amartomatosi del piccolo e del grosso intestino, aumentato rischio di cancro in generale. E' una malattia dell'età infantile e di solito esordisce con occlusione intestinale perché i polipi sono di grosse dimensioni.
La risposta A non è corretta.
La Sindrome di Lynch è la poliposi adenomatosa più frequente della poliposi adenomatosa familiare (FAP). Si tratta di una malattia autosomica dominante, in cui vi è una aumenta la probabilità di sviluppare un cancro, ma è meno facile fare la diagnosi: anche se rappresenta probabilmente il 5% di tutte le neoplasie colon-rettali, non ha un quadro endoscopico che sia eclatante come lo ritroviamo nella FAP; a volte questi polipi possono essere non particolarmente numerosi, a volte può anche non esserci una quadro da vera e propria poliposi, ma di polipi multipli più o meno. E’ pero da considerare come questi pazienti abbiano un elevato rischio di sviluppare una neoplasia colo rettale, con un rischio tra il 60 e 80%. L’età media di insorgenza del tumore è 45 anni , con una età di massima incidenza intorno ai 60 anni.
La risposta B non è corretta.
La sindrome di rendu- osler-weber, nota anche come teleangectasia emorragica ereditaria, è una patologia autosomica dominante caratterizzata da malformazioni vascolari, in cui le lesioni vascolari quali teleangectasia, malformazione artero- venose ed aneurismi, sono diffuse in tutto il corpo, in particolare nei polmoni, nel cervello e nel tratto gastrointestinale. Più dell'80% dei pazienti presenta mutazioni nel gene dell'endoglina (ENG), che codifica un recettore per i fattori di crescita trasformanti beta-1 (TGF-β1) e TGF-β3, o nel gene MADH4, che codifica per SMAD4, una proteina attiva nel percorso di segnalazione del TGF-β.
Dal punto di eziologico, si ha un assottigliamento delle pareti vasali (nei vasi più piccoli, si può avere la scomparsa della membrana elastica e della tonaca muscolare; di conseguenza in questi vasi si ha solo al solo strato endoteliale). In questa patologia ritroviamo: teleangectasie, anamnesi familiare positiva e epistassi ripetuta e profusa. Le lesioni peculiari di questa patologia sono piccole teleangectasie di colore rosso-violetto: si possono localizzare sulle labbra, sul viso, sulla mucosa nasale/orale e sulle dita delle mani e dei piedi. In questa patologia, è possibile riscontare lesioni simili anche lungo la mucosa del tratto gastro intestinale che possono causare sanguinamenti gastrointestinali frequenti. Caratteristiche sono anche le malformazioni artero-venose (MAV). A livello cerebrale o spinale possono causare: convulsioni, emorragie subaracnoidee o paraplegia. Le MAV possono anche determinare insufficienza epatica e cardiaca da sovraccarico. A livello polmonare queste malformazioni possono determinare uno shunt destro-sinistro con dispnea, dita a bacchetta di tamburo, modesta poliglobulia, cianosi.
La risposta C non è corretta.
La Sindrome di Gardner è famosa per la sua particolare aggressività, in cui oltre alla manifestazione delle poliposi che oltretutto spesso sono a tappeto, anche nel tratto gastrointestinale superiore, provoca anche una serie di altre problematiche, come la formazione di osteomi soprattutto a livello della mandibola e del cranio, ipertrofia congenita dell'epitelio pigmentato retinico, cisti epidermoidi e in particolare anche tumori desmoidi che possono svilupparsi sulla parete anteriore dell’addome. In questa sindrome i tumori desmoidi sono la seconda causa di morte, proprio per la loro frequenza.

296 di 1714 Domande

Scenario DU9O: Un uomo di 55 anni viene sottoposto a esofagogastroduodenoscopia. Lo studio istologico delle biopsie gastriche documenta una gastrite cronica autoimmune. Quale dei seguenti reperti ci si può aspettare di trovare a una valutazione morfologica della mucosa gastrica, data la malattia primaria?














La risposta corretta è la B.
La gastrite cronica autoimmune (o gastrite cronica atrofica di tipo A) è una patologia ereditaria che colpisce le cellule parietali, con conseguente ridotta produzione di fattore intrinseco e indirettamente iperplasia delle cellule G antrali: infatti, l’ innalzamento del pH gastrico determina stimolazione cronica della produzione di gastrina da parte delle cellule G antrali, con conseguente iperplasia. In particolare, la gastrite cronica atrofica autoimmune di tipo A rappresenta circa il 10% delle forme di gastrite cronica, mentre il 90% è dovuto alle gastriti croniche atrofiche di tipo B, causate da Helicobacter pylori. I pazienti con gastrite atrofica autoimmune di tipo A hanno Ac contro le cellule parietali e i loro componenti; ciò causa la progressiva riduzione del numero delle cellule parietali e l’incapacità di secernere quantità sufficienti di acido cloridrico, pepsinogeno e fattore intrinseco, con conseguente malassorbimento della vitamina B12 e anemia perniciosa. Il processo autoimmune coinvolge il corpo e il fondo dello stomaco, che subiscono l’infiltrazione da parte di cellule mononucleate, plasmacellule e linfociti, con graduale scomparsa delle ghiandole ossintiche e atrofia irreversibile della mucosa gastrica: la mucosa normale viene sostituita da isole di mucosa intestinale, pilorica o pseudo-pilorica, mentre l’ipo/acloridria determina iperplasia delle cellule G antrali, a causa della mancanza del feed-back negativo, e iper-gastrinemia, che, a sua volta, costituisce un fattore trofico per le cellule enterocromaffini, con eventuale displasia o, talvolta, formazione di carcinomi gastrici invasivi. All’opposto, i polipi iperplastici dello stomaco si formano a causa di una infiammazione cronica e sono generalmente correlati alla gastrite da Helicobacter pylori. Invece, i polipi delle ghiandole fundiche sono comuni tra i pazienti che assumono cronicamente IPP (risposta A errata). Ancora, l’infiltrazione eosinofila è tipica della gastrite eosinofila, una malattia gastrointestinale rara, caratterizzata dalla presenza di disturbi gastrointestinali non specifici, associati ad un'infiltrazione eosinofila del tubo digerente, che può coinvolgere diversi segmenti e strati all'interno della parete gastro-intestinale (risposta D errata).

297 di 1714 Domande

Scenario XX1S: Una donna con storia di potus e con recente diagnosi di cirrosi epatica giunge all'attenzione medica per la comparsa di versamento ascitico. Una paracentesi diagnostica viene eseguita e viene calcolato il gradiente tra la concentrazione di albumina sierica e la concentrazione di albumina ascitica (SAAG). Quale dei seguenti risultati permette di affermare che l'ascite in questa paziente è conseguenza della cirrosi epatica e quindi dell'ipertensione portale correlata?














La risposta corretta è la A.
Il gradiente SAAG pari a 1,5 g/dl consente di affermare che l’ascite della paziente del caso clinico è conseguenza della cirrosi epatica e quindi dell’ipertensione portale correlata. Tale gradiente identifica accuratamente la presenza di ipertensione portale ed è facilmente calcolabile sottraendo il valore di albumina del fluido ascitico dal valore di albumina sierica, che dovrebbe essere ottenuto lo stesso giorno. In dettaglio:
- la presenza di un gradiente ≥ 1,1 g/dL (≥ 11 g/L) prevede che il paziente abbia ipertensione portale con un'accuratezza del 97%;
- un gradiente < 1,1 g/dL (< 11 g/L) indica che verosimilmente il paziente non ha ipertensione portale (risposta B, C, D ed E errate).
Il SAAG sarà elevato in presenza di qualsiasi disturbo che porta all'ipertensione portale e non è specifico per l'ascite dovuta alla cirrosi. Ulteriori test dipenderanno dall'impostazione clinica e possono includere valutazione per insufficienza cardiaca, metastasi epatiche o sindrome di Budd-Chiari.
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298 di 1714 Domande

Scenario XX1S: Una donna con storia di potus e con recente diagnosi di cirrosi epatica giunge all'attenzione medica per la comparsa di versamento ascitico. Una paracentesi diagnostica viene eseguita e viene calcolato il gradiente tra la concentrazione di albumina sierica e la concentrazione di albumina ascitica (SAAG). Durante il ricovero la paziente manifesta confusione, alterazione della personalita' e intenso sopore. Nel sospetto di encefalopatia porto-sistemica, quale primo approccio terapeutico e' da preferire?














La risposta corretta e' la 'Somministrazione di lattulosio e di antibiotici ad azione topica intestinale'.


299 di 1714 Domande

Scenario TW1O: Una donna di 28 anni si presenta all'attenzione clinica per comparsa da alcune settimane di dolore addominale crampiforme, diarrea, malessere e febbricola. Riferisce episodi simili in passato. Nel sospetto di malattia infiammatoria cronica intestinale viene eseguita una colonscopia con biopsie, che permette una diagnosi di malattia di Crohn. Quale delle seguenti manifestazioni NON si associa tipicamente alla malattia di Crohn?














La risposta corretta è la D.
Il lupus pernio è una manifestazione molto comune della sarcoidosi cutanea; è caratterizzato da placche infiltrative violacee o eritematose, indurite, che sono principalmente distribuite sulla porzione anteriore, sul bordo alare e sulla punta del naso e a livello delle guance. Altri siti frequentemente coinvolti includono le orecchie e le labbra e meno comunemente, le lesioni possono interessare le mani o le dita.
Il lupus pernio è meno reattivo al trattamento rispetto ad altre lesioni da sarcoidosi; senza trattamento, esse progressivamente si infiltrano e si induriscono, portando poi all'erosione della cartilagine e dell'osso sottostante causandone distruzione e deturpamento. Quando guariscono esse residuano lasciando cicatrici.

Le risposte A, B e C non sono corrette.
La malattia di Crohn è una malattia infiammatoria cronica che può interessare qualunque tratto dell’apparato digerente con lesioni discontinue e intervallate da aree sane; le lesioni possono avere un aspetto fibrostenosante, fistolizzante o prevalentemente infiammatorio ed essere associate, quindi, ad un vario corteo sintomatologico che include dolore addominale, diarrea sanguinolenta di durata >6 settimane, calo ponderale, febbricola e astenia.
Sebbene la malattia coinvolga principalmente l'intestino, è associata a manifestazioni cliniche anche in altri organi e apparati tra cui:
Artrite o artropatia: l'artrite delle grandi articolazioni è la manifestazione extraintestinale più comune. Può anche verificarsi artrite centrale o assiale, come sacroileite o spondilite anchilosante. Una spondiloartropatia indifferenziata o una spondilite anchilosante possono essere la manifestazione di presentazione della malattia di Crohn;
Coinvolgimento degli occhi: le manifestazioni oculari comprendono uveite, irite ed episclerite;
Patologie della cute: manifestazioni dermatologiche comprendono eritema nodoso e pioderma gangrenoso;
Colangite sclerosante primitiva: si presenta tipicamente con un aumento della concentrazione sierica di fosfatasi alcalina o gamma-glutamil transpeptidasi;
Amiloidosi secondaria;
Tromboembolismo venoso e arterioso derivante dall'ipercoagulabilità;
Calcoli renali: di ossalato di calcio e di acido urico possono derivare da steatorrea e diarrea;
La perdita ossea e l'osteoporosi possono essere correlate all'utilizzo di glucocorticoidi e ad alterata vitamina D e all'assorbimento di calcio;
Carenza di vitamina B12: un quadro clinico di anemia perniciosa può derivare da una grave malattia ileale poiché la vitamina B12 viene assorbita dall'ileo distale;
Coinvolgimento polmonare: le manifestazioni polmonari includono bronchiectasie, bronchiti croniche, malattia polmonare interstiziale, bronchiolite obliterante con polmonite organica, sarcoidosi, noduli polmonari necrobiotici, infiltrati polmonari con sindrome da eosinofilia (PIE) ed embolia polmonare.

300 di 1714 Domande

Scenario TW1O: Una donna di 28 anni si presenta all'attenzione clinica per comparsa da alcune settimane di dolore addominale crampiforme, diarrea, malessere e febbricola. Riferisce episodi simili in passato. Nel sospetto di malattia infiammatoria cronica intestinale viene eseguita una colonscopia con biopsie, che permette una diagnosi di malattia di Crohn. Per quale dei seguenti fattori e' stata dimostrata un'associazione causale significativa con lo sviluppo di malattia di Crohn?














La risposta corretta è la A.
La malattia di Crohn è una malattia infiammatoria cronica che può interessare qualunque tratto dell’apparato digerente con lesioni discontinue e intervallate da aree sane; le lesioni possono avere un aspetto fibrostenosante, fistolizzante o prevalentemente infiammatorio ed essere associate, quindi, ad un vario corteo sintomatologico che include dolore addominale, diarrea sanguinolenta di durata >6 settimane, calo ponderale, febbricola e astenia.
È stato visto che nella malattia esiste una certa predisposizione genetica: è stato osservato, infatti, che oltre il 4% dei pazienti ha un consanguineo affetto da malattia di Crohn e che, per un paziente affetto da malattia di Crohn, il rischio di avere un figlio affetto dalla stessa malattia è circa 10 volte maggiore, rispetto ad un soggetto sano. Tra gli altri fattori di rischio per la malattia si trovano, inoltre, una pregressa appendicectomia e l’abitudine tabagica che si associa ad un decorso più severo e ad una più precoce recidiva post-chirurgica.

301 di 1714 Domande

Scenario MA1Y: Una donna di 68 anni viene sottoposta a un intervento di isterectomia in seguito a una diagnosi di tumore endometriale di tipo II. Quale delle seguenti NON è una caratteristica del carcinoma endometriale di tipo II?














La risposta corretta è la B.
Per il carcinoma non-endometrioide di tipo II non è caratteristico insorgere nel contesto di una iperplasia endometriale. Dal punto di vista istologico esistono:
- i carcinomi endometrioidi (o di tipo 1), che sono i più frequenti, solitamente estrogeno-sensibili, diagnosticati in pazienti giovani, obese o in peri-menopausa. Si associano ad una prolungata esposizione dell’endometrio agli estrogeni endogeni o esogeni (non contrastati dal progesterone), ciò causa la continua proliferazione dell'endometrio, che porta ad iperplasia cellulare fino allo sviluppo dell’adenocarcinoma. I fattori di rischio comprendono nulliparità, menarca precoce, menopausa tardiva e tumori che producono estrogeni (ad esempio, tumori delle cellule della granulosa ovarica), obesità, diabete mellito di tipo 2. Tali tumori sono generalmente di basso grado, l'adenocarcinoma endometrioide è l'istologia più frequente e può mostrare instabilità dei microsatelliti con mutazioni di PTEN, PIK3CA, KRAS, e CTNNBI;
- i carcinomi non endometrioidi (o di tipo 2), che sono generalmente di alto grado. In dettaglio, il prototipo dell’adenocarcinoma non endometrioide è l’adenocarcinoma sieroso-papillare, che è raro e deve essere sospettato in donne di fascia di età di 10 anni superiore a quella dell’adenocarcinoma endometrioide o con anamnesi positiva per irradiazione pelvica, terapia prolungata con tamoxifene e cancro della mammella. Tendono a colpire le donne anziane (risposta A errata). Hanno un decorso aggressivo (risposta B errata). Dal 10 al 30% circa hanno mutazioni di p53 (risposta D errata). Si verificano più comunemente nelle donne in post-menopausa, ma anche nelle donne giovani, in premenopausa, con anovulazione cronica o con sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) (risposta C errata). Altri tipi istologici più rari sono rappresentati dai carcinosarcomi.

302 di 1714 Domande

I radiofarmaci impiegati per l'esecuzione della scintigrafia ossea sono:














La risposta corretta è la B.
La scintigrafia è la metodica diagnostica più adatta per il riscontro di lesioni ossee secondarie a neoplasie primitive di altri organi.  I radiofarmaci più utilizzati per l’esecuzione di una scintigrafia ossea sono analoghi ai difosfonati, per la loro capacità di legarsi ai cristalli di idrossiapatite idratata presenti nelle lesioni ossee metabolicamente attive o nei centri di crescita. Questi farmaci analoghi ai difosfonati vengono marcati con il 99mTc. Questa tecnica di medicina nucleare riflette l’intensità del processo metabolico in relazione all’attività delle cellule neoplastiche. A causa di questa maggiore attività osteoblastica, come nel caso delle metastasi ossee da K prostata, le lesioni interessanti lo scheletro saranno ipercaptanti e quindi avranno una maggiore concentrazione di radiofarmaco.
La risposta A non è corretta.
Il Tl-201 (Tallio-201) è un radiofarmaco, analogo del potassio, che viene utilizzato nella scintigrafia della tiroide e delle paratiroidi e nella scintigrafia miocardica. Nei pazienti sottoposti ad esame con questo isotopo è importante valutare la funzionalità renale perché in caso di insufficienza può verificarsi una condizione di iperpotassiemia.
Le risposte C, D ed E non sono corrette.
Gli analoghi del Ferro e del Magnesio non vengono impiegati nella scintigrafia ossea.

303 di 1714 Domande

Scenario XD1A: Una donna di 37 anni affetta da carcinoma mammario con intenso dolore in sede lombosacrale si sottopone a scintigrafia ossea che evidenzia una lesione metastatica in tale sede. Il trattamento radiometabolico palliativo del dolore da metastasi ossee da carcinoma mammario si basa sull'utilizzo di:














La risposta corretta è la A.
Le metastasi sono le lesioni ossee di tipo neoplastico più frequenti; questa sede è terza, in quanto a frequenza, solo a polmone e fegato. Nel 25% dei casi le metastasi ossee sono asintomatiche ma nella maggior parte dei pazienti la loro prima manifestazione è il dolore, acuto o cronico. Le strategie terapeutiche impiegate per il controllo del dolore neoplastico sono molteplici, tuttavia in circa il 50% dei pazienti non si raggiunge un controllo adeguato. La terapia radiometabolica, quindi la somministrazione di radiofarmaci come 89-Stronzio Cloruro (Metastron), 186-Renio HEDP (Re-Bone) e 153-Samario EDTMP (Quadramet), rappresenta  una buona opzione per la palliazione del dolore da metastasi scheletriche. Si tratta di radionuclidi analoghi del calcio e dei difosfonati che hanno la capacità agire a livello del tessuto osseo patologico. L’effetto antalgico viene ottenuto nel 75-85% dei pazienti, con completo controllo nel 30-50% di questi.
La risposta B non è corretta.
I peptidi marcati con Ittrio-90 vengono impiegati nella terapia radiorecettoriale dei tumori neuroendocrini del tratto gastroenteropancreatico. L’Ittrio-90 viene inoltre impiegato nella radioimmunoterapia di alcuni tipi di linfomi, nella radiosinoviortesi e nella marcatura di microsfere impiegate per la radioembolizzazione intra arteriosa di neoplasie primitive e metastasi epatiche.
La risposta C non è corretta.
I farmaci analoghi della somatostatina marcati con radioisotopi beta emittenti sono i radiofarmaci maggiormente impiegati attualmente per la terapia radiometabolica dei tumori neuroendocrini.
La risposta D non è corretta.
Gli anticorpi monoclonali marcati con lo Iodio-131 trovano largo impiego nel trattamento dell’ipertiroidismo dovuto a condizioni quali il morbo di Basedow, il gozzo tossico multinodulare, l’adenoma tossico e il carcinoma differenziato della tiroide. In quest’ultimo caso, questo trattamento può essere indicato per l’ablazione del tessuto tiroideo residuo post chirurgico, per la terapia delle recidive locoregionali e delle metastasi a distanza.
La risposta E non è corretta.
I peptidi marcati con Ittrio-90 e i radiofarmaci analoghi della somatostatina non vengono impiegati nel trattamento sintomatico delle metastasi ossee da carcinoma mammario.

304 di 1714 Domande

Scenario SQ2J: Un paziente con recente riscontro bioptico di neoplasia polmonare deve sottoporsi a esame PET-TC. Considerato l'ambito oncologico, si decide di eseguire la PET-TC con 18-fluorodesossiglucosio perche':














La risposta corretta è la A.
Il fluorodesossiglucosio, un analogo del glucosio marcato con Fluoro-18, è un radiofarmaco, cioè una molecola che contiene al suo interno un atomo radioattivo. E’ impiegato nell’imaging con PET. Il razionale del suo utilizzo sta nel fatto che le cellule neoplastiche in rapida crescita utilizzano il glucosio come substrato energetico. La loro richiesta è funzione del loro metabolismo. Le cellule neoplastiche infatti hanno, di norma, una attività metabolica più spiccata di quella del tessuto sano, motivo per cui avranno un maggiore fabbisogno energetico e quindi una maggiore necessità di glucosio. Il suo accumulo all’interno delle cellule tumorali permetterà di evidenziare tali lesioni. La PET con 18-FDG, in ambito oncologico, viene impiegata principalmente per la caratterizzazione di lesioni di dubbia natura identificate con altre tecniche di imaging, nella stadiazione, nella valutazione dell’efficacia terapeutica e nel follow up dei pazienti.
La risposta B non è corretta.
Il tempo di decadimento (noto anche come tempo di dimezzamento, cioè il tempo necessario affinché il 50% degli atomi iniziali siano decaduti) del 18-fluorodesossiglucosio è di 110 minuti.
La risposta C non è corretta.
Il 18-fluorodesossiglucosio, essendo un analogo del glucosio, viene utilizzato come substrato energetico da parte delle cellule neoplastiche e non come elemento costituente la membrana cellulare. Segue infatti le vie metaboliche dei glucidi ma, una volta iniziata la glicolisi, non viene riconosciuto dal secondo enzima appartenente a questa via e questo provoca il suo accumulo all’interno delle cellule.
La risposta D non è corretta.
Il tempo di decadimento (noto anche come tempo di dimezzamento, cioè il tempo necessario affinché il 50% degli atomi iniziali siano decaduti) del 18-fluorodesossiglucosio è di 110 minuti.
La risposta E non è corretta.
Le risposte B e C non sono corrette poiché il 18-FDG ha un tempo di dimezzamento di circa 110 minuti e non viene impiegato come costituente cellulare ma come substrato energetico.

305 di 1714 Domande

Scenario SQ2J: Un paziente con recente riscontro bioptico di neoplasia polmonare deve sottoporsi a esame PET-TC. ​​​​​​​ L'esame PET-TC con 18-fluorodessossiglucosio ha un ruolo importante in oncologia perche':














La risposta corretta è la A.
Il fluorodesossiglucosio, un analogo del glucosio marcato con Fluoro18, è un radiofarmaco, cioè una molecola che contiene al suo interno un atomo radioattivo; viene impiegato nell’imaging con PET. Il razionale del suo utilizzo sta nel fatto che le cellule neoplastiche in rapida crescita utilizzano il glucosio come substrato energetico. La loro richiesta è funzione del loro metabolismo. Le cellule neoplastiche infatti hanno, di norma, una attività metabolica più spiccata di quella del tessuto sano, motivo per cui avranno un maggiore fabbisogno energetico. Il 18-FDG segue le vie metaboliche dei glucidi ma, una volta iniziata la glicolisi, non viene riconosciuto dal secondo enzima appartenente a questa via e questo provoca il suo accumulo all’interno delle cellule tumorali. Di conseguenza, una volta iniziata la terapia oncologica, la riduzione o al contrario il maggiore accumulo del tracciante in uno o più distretti corporei permetterà di valutare l’efficacia delle terapie oppure la progressione della malattia.
La risposta B non è corretta.
Non tutte le neoplasie mostrano elevata sensibilità al 18-FDG. La captazione di questo radiofarmaco è dovuto al consumo cellulare di glucosio che sarà maggiore nei tumori a più rapida crescita e quindi più aggressivi, e anche al numero di cellule vitali. I limiti a questa tecnica sono quindi la ridotta attività metabolica di alcune neoplasie come carcinomi mucosi, carcinomi bronco-alveolari, linfomi poco aggressivi, tumori neuroendocrini, e i tumori di piccole dimensioni (<10 mm) per lo scarso numero di cellule neoplastiche presenti.
La risposta C non è corretta.
Uno dei limiti della PET con 18-FDG è la captazione del radiofarmaco da parte di lesioni infiammatorie (soprattutto di tipo granulomatoso), a causa della loro aumentata attività metabolica.
La risposta D non è corretta.
La PET con 18-FDG viene impiegata nella stima del grading delle neoplasie cerebrali e anche in fase di ristadiazione dopo la loro asportazione chirurgica. Tuttavia, nelle neoplasie interessanti questo distretto, questa tecnica ha dei limiti dovuti al fatto che i neuroni, fisiologicamente, captano avidamente il FDG quindi alcuni tumori a basso grado potrebbero non essere individuati. D’altra parte, lesioni “benigne†come il meningioma, captano il tracciante con avidità.
La risposta E non è corretta.
La PET non presenta elevata sensibilità per tutte le neoplasie; nella valutazione della patologia neoplastica cerebrale ha dei limiti dovuti al fatto che i neuroni hanno uno spiccato metabolismo glucidico in condizioni di normalità.

306 di 1714 Domande

Scenario DI3I: Una paziente di 40 anni è stata sottoposta a intervento chirurgico di tiroidectomia con riscontro diagnostico di carcinoma differenziato della tiroide, ed è ora in attesa di intraprendere una terapia radiometabolica con Iodio 131. Per quali delle sue caratteristiche lo Iodio 131 e' utilizzato per la terapia radiometabolica del carcinoma differenziato della tiroide?














La risposta corretta è la D.
Lo iodio è un elemento essenziale per la produzione degli ormoni tiroidei. Questi infatti, prima di essere messi in circolo, vengono accumulati nei follicoli. Questa ghiandola possiede una concentrazione di Iodio dalle 30 alle 100 volte superiore rispetto alla concentrazione plasmatica e l’avidità di questo tessuto per tale molecola è funzione della sua attività, quindi è aumentata nei processi iperplastici e neoplastici e, in quest’ultimo caso, è proporzionale al grado di differenziazione delle cellule. Nel carcinoma differenziato della tiroide, la cellula neoplastica conserva la sua capacità di assumere e concentrare lo Iodio. L’unico isotopo dello iodio che viene impiegato nella terapia radiometabolica di alcune patologie tiroidee è lo iodio131. Viene sfruttata la sua emissione di particelle beta, una forma di radiazione ionizzante dovuta ad un flusso di elettroni ad alta energia, le quali hanno un raggio d’azione limitato alla materia circostante e dissipano la propria energia vicino al punto di accumulo del radiofarmaco. La terapia radiometabolica viene impiegata nel post operatorio per distruggere le cellule neoplastiche tiroidee residue così da ridurre il rischio di recidiva.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Lo iodio131 emette particelle beta, una forma di radiazione ionizzante dovuta ad un flusso di elettroni ad alta energia.

307 di 1714 Domande

Scenario 3: Una paziente di 40 anni è stata sottoposta a intervento chirurgico di tiroidectomia con riscontro diagnostico di carcinoma differenziato della tiroide, ed è ora in attesa di intraprendere una terapia radiometabolica con Iodio 131. Quale dei seguenti effetti puo' rientrare tra gli effetti collaterali a medio-lungo termine che potrebbero manifestarsi in seguito al trattamento radiometabolico con Iodio 131?














La risposta corretta è la A.
L’unico isotipo dello iodio che viene impiegato nella terapia radiometabolica di alcune patologie tiroidee è lo Iodio-131. Nel post operatorio ha lo scopo di distruggere le cellule neoplastiche tiroidee residue. Viene sfruttata la sua emissione di particelle beta, una forma di radiazione ionizzante dovuta ad un flusso di elettroni ad alta energia, le quali hanno un raggio d’azione limitato alla materia circostante e dissipano la propria energia vicino al punto di accumulo del radiofarmaco. La terapia radiometabolica con Iodio131 può comportare una vasta gamma di effetti collaterale precoci e tardivi. Fra gli effetti tardivi, distinguiamo quelli di tipo deterministico, come fibrosi polmonare e aplasia midollare, e quelli di tipo stocastico come tumori solidi secondari oppure leucemie. Queste conseguenze tardive compaiono dopo un periodo di almeno 5 anni dal trattamento e per dosi cumulative maggiori di 20-30 Gbq.
Le risposte B, C e D non sono corrette.
L’artrosi deformante, la dermatite cronica e l’ictus cerebrale non costituiscono effetti collaterali precoci o tardivi conseguenti al trattamento con radioiodio. Fra gli effetti collaterali precoci ricordiamo: scialoadenite, disosmia e disgeusia, gastrite, tumefazioni e dolorabilità del tessuto tiroideo residuo, ipospermia transitoria, irregolarità mestruali e depressione midollare. Fra quelli tardivi: riduzione della fertilità, fibrosi polmonare, aplasia midollare, tumori solidi, leucemie, possibilità di trasmissione di anomalie genetiche alla prole.
La risposta E non è corretta.
L’artrosi deformante non è un effetto collaterale della terapia con Iodio-131.



308 di 1714 Domande

Scenario 3: Una paziente di 40 anni è stata sottoposta a intervento chirurgico di tiroidectomia con riscontro diagnostico di carcinoma differenziato della tiroide, ed è ora in attesa di intraprendere una terapia radiometabolica con Iodio 131. Quale tra queste NON rientra tra le indicazioni al trattamento radiometabolico con Iodio 131?














La risposta corretta è la C.
Il carcinoma papillare della tiroide rappresenta il 50-90% (85%) dei tumori maligni differenziati della tiroide. Generalmente si presenta come un piccolo nodulo non capsulato o parzialmente capsulato, di diametro superiore ai 15 mm, con struttura papillare predominante ma nel cui contesto si possono riscontrare follicoli neoplastici o un diffuso interessamento linfatico con spiccata componente fibrotica. Avremo quindi il carcinoma papillare con variante follicolare o con variante sclerosante. Il trattamento dipende dalla diagnosi istologica, dalle dimensioni della neoplasia, dalla presenza o meno di metastasi a distanza e interessamento linfonodale e da caratteristiche del paziente quali l’età ed eventuali comorbidità. Le lesioni di diametro inferiore ai 10 mm, (denominati “microcarcinomi†se il diametro è inferiore ad 1 cm) che non presentano segni di interessamento vascolare, possono essere trattate con lobectomia ed esplorazione del lobo tiroideo controlaterale.
Le risposte A, B, D ed E sono errate.
Nel carcinoma differenziato della tiroide, la cellula neoplastica conserva la sua capacità di assumere e concentrare lo Iodio quindi il farmaco impiegato nella terapia radiometabolica dei processi neoplastici tiroidei è lo Iodio131. La terapia  con radio-Iodio viene impiegata nel post operatorio per l’ablazione del tessuto tiroideo residuo post chirurgico, per la terapia delle recidive locoregionali e delle metastasi a distanza così da ridurre il rischio di recidiva.

309 di 1714 Domande

Scenario GG10N: Paziente, di 70 anni, affetto da adenocarcinoma della prostata. In seguito a insorgenza di algie ossee diffuse, esegue una scintigrafia ossea. Il quadro descritto dall'immagine e' anche detto:

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La risposta corretta è la C.
Nella diffusione dell’adenocarcinoma prostatico per via ematica possiamo avere la frequente metastatizzazione a livello dell'apparato scheletrico, soprattutto bacino, colonna vertebrale, coste, femore e omero alle estremità prossimali. La scintigrafia è la tecnica più adatta per l'identificazione delle metastasi ossee. Attualmente, i radiofarmaci più utilizzati per lo studio scintigrafico dell'osso sono i bifosfonati per la loro capacità di legarsi ai cristalli di idrossiapatite idratata presenti nelle lesioni ossee metaboliche attive o nei centri di crescita. A causa di questa maggiore attività osteoblastica, come nel caso delle metastasi da K prostata, le lesioni interessanti lo scheletro saranno ipercaptanti e quindi avremo una concentrazione maggiore di radiofarmaco. Un quadro particolare di attività metabolica è il cosiddetto “superscan†o beautiful bone scan. Si tratta di una scintigrafia ossea in cui abbiamo un aumento di contrasto tra osso e tessuti molli;  questi ultimi presentano la quasi totale assenza di radioattività. E' frequentemente osservato nel tumore alla prostata ed è dovuto ad un processo di micrometastatizzazione.  Di solito questa ipercaptazione da micrometastatizzazione non riguarda le ossa della teca cranica e le ossa lunghe come invece accade in alcune malattie metaboliche come iperparatiroidismo o osteomalacia.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Il quadro scintigrafico osservato viene denominato come superscan ed è dovuto ad un processo di micrometastatizzazione.

310 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sull'articolazione temporo-mandibolare e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'Il suo movimento avviene con l'azione dei muscoli masticatori e sopraioidei, tutti innervati dal nervo facciale'.


311 di 1714 Domande

Le fistole laterali del collo derivano:














La risposta corretta e' la 'dal secondo solco e dal secondo arco branchiale'.


312 di 1714 Domande

La sindrome di Crouzon:














La risposta corretta e' la 'e' una condizione in cui e' presente una turri-brachicefalia'.


313 di 1714 Domande

Nelle cisti laterali del collo l'orifizio cutaneo e' in genere posto:














La risposta corretta e' la 'a livello del margine anteriore del muscolo sternocleidomastoideo'.


314 di 1714 Domande

Scenario KO2D: Un piccolo bambino di Haiti viene inviato in osservazione da una organizzazione umanitaria perché affetto da microsomia craniofacciale. Quale esame strumentale consente di studiare al meglio tale condizione?














La risposta corretta e' la 'Tomografia computerizzata tridimensionale'.


315 di 1714 Domande

Scenario NJ3Y: Un piccolo paziente presenta bilateralmente microtia, atresia del condotto uditivo, micrognatia mandibolare, appiattimento delle ossa malari, palato ogivale con conseguente viso "a profilo di uccello". Quale sindrome ricordano queste manifestazioni?














La risposta corretta e' la 'Sindrome di Franceschetti'.


316 di 1714 Domande

Scenario FV1E: Un uomo di 58 anni giunge alla vostra attenzione per l'insorgenza di dolore crampiforme a livello degli arti inferiori bilateralmente, che compare dopo aver percorso una distanza di circa 100 metri. È iperteso, è un forte fumatore e da circa 6 anni è affetto da impotenza erigendi. L'associazione di Claudicatio intermittens, impotenza erigendi e il quadro evidenziato alla Angio-Tomografia assiale computerizzata, che evidenzia una trombosi dell'aorta addominale al di sotto delle arterie renali, permette di porre diagnosi di:














La risposta corretta è la B.
La sindrome di Leriche, anche nota come sindrome del carrefour aortico, è causata da un’arteriopatia ostruttiva cronica che interessa la biforcazione dell’aorta addominale; si ritiene, in realtà, che la sindrome origini a livello delle arterie iliache per poi risalire lungo l’albero vascolare. È più frequente negli individui di sesso maschile e clinicamente si manifesta con la triade:
- Claudicatio intermittens
- Disfunzione erettile e impotenza
- Polso femorale assente/ridotto;
ulteriori sintomi dipendono dall’estensione e dalla gravità della malattia e comprendono cianosi in posizione declive, pallore, distrofia degli annessi cutanei, ipotrofia muscolare, lenta guarigione delle ferite, tutti riferiti agli arti inferiori.
Alla TC addome con mezzo di contrasto è possibile visualizzare la trombosi della biforcazione iliaca.
La terapia è chirurgica, generalmente prevede la rivascolarizzazione mediante intervento di bypass.

317 di 1714 Domande

Scenario GR2K: Un uomo di 61 anni, non fumatore, in TAO per un recente intervento di sostituzione valvolare aortica con valvola meccanica, lamenta la comparsa di acrocianosi bilaterale delle dita dei piedi bilateralmente, dolente e ad esordio improvviso. Il paziente ha eseguito un Ecocardiogramma da cui risulta un normale funzionamento della protesi valvolare aortica e un Ecocolor doppler dell'aorta addominale e degli arti inferiori che ha evidenziato un aneurisma dell'aorta addominale di 5,5 cm con apposizione trombotica; restanti reperti nella norma. Si puo' proseguire l'iter diagnostico con:














La risposta corretta è la D.
La diagnosi di un aneurisma dell’aorta avviene nella maggior parte dei casi in maniera casuale.
In caso di aneurisma dell’aorta addominale (AAA), un esame obiettivo dell’addome e il sospetto diagnostico suscitato dalle caratteristiche anagrafiche e cliniche del paziente consentono diagnosi clinica di AAA asintomatico. Il reperto obiettivo è quello di una massa epimesogastrica, di consistenza duro-elastica, a margini biconvessi, dotata di pulsatilità espansiva, non dolente.
Tuttavia, ad oggi, l’AAA viene per lo più diagnosticato come reperto accidentale di un’ecografia addominale o di una TC o RM dell’addome.
Dopo l’esecuzione di un ecocolor doppler addominale, la TC con mezzo di contrasto (angio-TC) è il metodo più accurato per lo studio degli aneurismi dell’aorta: essa permette di valutarne il diametro, l’estensione, lo stato della parete (se sono presenti trombosi, calcificazioni, ematomi intramurali, ulcerazioni, flogosi). Inoltre, la TC consente di definire i rapporti con le strutture circostanti ovvero fornisce informazioni riguardo la sede, il coinvolgimento, le dimensioni e la morfologia dei grossi vasi.
​​​​​​​In più, è il metodo più affidabile per diagnosticare complicanze come fissurazioni, rottura o dissecazione e il tempo di acquisizione delle immagini è ridotto, permettendo un tempestivo trattamento in condizioni di urgenza.


318 di 1714 Domande

Scenario GR2K: Un uomo di 61 anni, non fumatore, in TAO per un recente intervento di sostituzione valvolare aortica con valvola meccanica, lamenta la comparsa di acrocianosi bilaterale delle dita dei piedi bilateralmente, dolente e ad esordio improvviso. Le indagini evidenziano un aneurisma dell'aorta addominale di 6 cm con apposizione trombotica. Quale sara' la decisione terapeutica?














La risposta corretta è la A.
Per gli aneurismi sintomatici, l’indicazione chirurgica è in linea di principio assoluta e urgente.
Mentre negli aneurismi asintomatici l’indicazione operatoria è posta soprattutto in base alle dimensioni dell’aneurisma: in particolare un diametro compreso tra 50 e 55 mm consente di differire l’intervento, dopo aver preso in considerazione anche la massa corporea del paziente, la sua età e le variazioni del diametro dell’aneurisma nel corso di controlli seriati; un diametro di 55-60 mm rappresenta un’indicazione assoluta al trattamento elettivo; per diametri superiori a 60 mm associati a dolori toracici in concomitanza di picchi ipertensivi, l’indicazione diventa urgente.
Posta l’indicazione chirurgica elettiva, sono da verificarsi molteplici condizioni che possono influenzare la buona riuscita dell’intervento come età, stato clinico generale e dell’apparato cardiopolmonare: quindi l’indicazione al trattamento chirurgico in elezione diventa il risultato di un attento bilancio tra rischi e benefici.
Si procede o con una riparazione endovascolare, preferita in pazienti con anatomia favorevole o con elevato rischio perioperatorio, o con riparazione chirurgica aperta, preferita in pazienti giovani con rischio operatorio basso-medio.
Aggiornato al 03/04/21

319 di 1714 Domande

Scenario UO3M: Un uomo di 67 anni giunge in Pronto Soccorso a seguito dell'insorgenza improvvisa di un dolore lancinante, trafittivo, che è iniziato in regione interscapolare e si estende lentamente lungo la schiena. Quale esame strumentale permette di accertare meglio la diagnosi?














La risposta corretta è la C.
La dissecazione aortica è lo scollamento longitudinale della tunica media con stravaso ematico nel suo interno; si tratta di un’emergenza medico-chirurgica che porta rapidamente a morte se non trattata tempestivamente e adeguatamente e interessa maggiormente gli uomini con età compresa tra 50 e 70 anni.
Nella maggior parte dei casi l’esordio è improvviso, con dolore toracico intenso, trafittivo a carattere migrante (se il dolore esordisce in sede retrosternale migra verso il giugulo e la nuca, mentre se è inizialmente dorsale si propaga in basso lungo la schiena e verso l’addome); rispetto al dolore infartuale raramente è associato a nausea e vomito, mentre più spesso si associa a sincope e vertigini.
La possibilità di una dissecazione aortica acuta deve essere sempre presa in considerazione nei pazienti con dolore toracico ad esordio improvviso, migrante e che si associa a storia clinica di ipertensione.
La radiografia del torace può essere indicativa se è presente lo slargamento del mediastino superiore o in presenza di un versamento pleurico sinistro; l’ecografia può documentare il doppio lume nell’aorta ascendente o l’insufficienza valvolare aortica. Ma è l’angio-TC l’esame di elezione poichè permette la diagnosi attraverso il rilevamento del setto tra il vero e il falso lume; inoltre risulta una differente opacizzazione dei due lumi con il mezzo di contrasto che deriva dalla diversa velocità del flusso ematico, mentre in caso di trombosi del falso lume il setto non viene evidenziato, a meno che non sia calcifico.

320 di 1714 Domande

Scenario PI4Z: Un pizzaiolo di 42 anni, iperteso borderline, recentemente trattato con terapia eradicante per un'ulcera gastrica HP positiva, si presenta in Pronto soccorso per un dolore improvviso alla gamba destra associato a parestesie. L'arto si presenta ipotermico e pallido dal ginocchio in giù, i polsi pedidi sono assenti. Qual e' l'eziologia piu' probabile tra le seguenti?














La risposta corretta e' la 'Fibrillazione atriale non nota'.


321 di 1714 Domande

Scenario FC5U: Una donna di 60 anni, in 6° giornata postoperatoria dopo pancreasectomia distale, lamenta dolore sordo e crampiforme e sensazione di tensione alla gamba destra, che appare edematosa, i polsi periferici sono presenti. Quale tra le seguenti rappresenta la "triade di Virchow"?














La risposta corretta è la A.
La triade di Virchow definisce le tre principali alterazioni che predispongono alla formazione di un trombo e che sono lesione endoteliale, stasi o turbolenza del flusso ematico e ipercoagulabilità del sangue.
La lesione endoteliale è di particolare importanza nella formazione di trombi a livello del cuore e del circolo arterioso poiché la perdita della membrana superficiale dell’endotelio espone l’ECM subendoteliale che attiva le piastrine e porta alla liberazione di fattore tissutale e alla produzione locale di PGI2 e attivatori del plasminogeno. Tuttavia, per favorire lo sviluppo della trombosi non è necessario che l’endotelio sia fisicamente danneggiato, ma è sufficiente una qualsiasi alterazione dell’equilibrio pro- e antitrombotico.
Per quanto riguarda le alterazioni del flusso ematico, la turbolenza contribuisce alla trombosi arteriosa e cardiaca, mentre la stasi costituisce il fattore più importante nello sviluppo dei trombi venosi. Stasi e turbolenza promuovono l’attivazione dell’endotelio favorendo l’attività procoagulante, interrompono il flusso laminare portando le piastrine a contatto con l’endotelio e impediscono la rimozione e la diluizione dei fattori della coagulazione.
L’ipercoagulabilità contribuisce meno frequentemente allo sviluppo di stati trombotici; è generalmente definita come un’alterazione delle vie della coagulazione che predispone alla trombosi e può essere primaria (genetica) o acquisita (secondaria).

322 di 1714 Domande

Scenario ER6O: Paziente di 65 anni lamenta dolore crampiforme a livello degli arti inferiori, bilaterale, insorgente durante la marcia dopo aver percorso circa 300 metri. In anamnesi ipertensione arteriosa sistemica, tabagismo attivo. Secondo la classificazione di Leriche-Fontaine di che stadio si tratta?














La risposta corretta è la D.
La classificazione di Leriche e Fontaine distingue quattro stadi clinici dell’arteriopatia obliterante cronica degli arti inferiori:
Lo stadio I è caratterizzato dalla presenza di lesioni arteriose prive di rilievo emodinamico e dall’assenza di sintomatologia clinica
Lo stadio II è caratterizzato dalla claudicatio intermittens, ovvero la comparsa di dolori muscolari crampiformi agli arti inferiori durante la deambulazione, che regrediscono rapidamente all’interruzione del cammino. Della claudicatio intermittens vanno considerati: la distanza percorribile in assenza di dolore, detta autonomia di marcia, e il tempo necessario per la scomparsa del dolore dopo l’arresto della deambulazione, detto tempo di recupero. A seconda dell’autonomia di marcia si distinguono uno stadio IIA (autonomia di marcia >200m) e uno stadio IIB (autonomia di marcia <200m)
Lo stadio III è caratterizzato dal dolore anche a riposo, continuo, intenso, trafittivo o urente, con accentuazione notturna. Possono essere presenti anche lesioni ulcerative o necrotiche cutanee; il paziente trova sollievo ponendo l’arto in posizione declive o facendo qualche passo
Lo stadio IV è caratterizzato da lesioni trofiche, ulcerative e/o necrotiche più estese e profonde che interessano anche il tessuto sottocutaneo. Gli stadi avanzati di arteriopatia obliterante cronica degli arti inferiori definiscono la condizione di ischemia cronica critica che, in assenza di rivascolarizzazione efficace, conduce inevitabilmente all’amputazione.


323 di 1714 Domande

Scenario SE7V: Un uomo di 38 anni giunge in Pronto Soccorso dopo un incidente automobilistico: guidatore contenuto, impatto laterale sinistro con intrusione della portiera. La gamba sinistra è stata schiacciata tra le lamiere e ha reso difficoltosa l'estrazione del traumatizzato dal mezzo. All'arrivo in Pronto Soccorso il paziente viene stabilizzato. L'arto è deformato, dolente, pallido e freddo. l polsi periferici sono assenti. Qual e', tra le seguenti, la priorita'?














La risposta corretta è la B.
L’ischemia acuta di un arto è definita come la rapida e improvvisa riduzione della perfusione di un arto che perdura per non più di due settimane. L’occlusione del vaso arterioso può essere conseguenza di una trombosi su placca aterosclerotica, di un embolo, di trombosi o rottura di un aneurisma, di dissezione acuta dell’aorta o di un’arteria periferica, di un procedimento medico (in particolare complicanza di una procedura vascolare o cardiaca diagnostica o interventistica), di un trauma, di un vasospasmo.
La presentazione clinica dell’ischemia acuta varia in base alla sede dell’occlusione (se interessa un’arteria di maggiore o minore calibro) e in base alla durata della ridotta/mancata vascolarizzazione. Generalmente i sintomi insorgono improvvisamente e rapidamente e possono comprendere:
- dolore, che può ridursi successivamente a causa della progressiva perdita sensoriale ischemica
- pallore,
- parestesie,
- ipotermia,
- assenza dei polsi.
È necessario un attento esame fisico di entrambi gli arti inferiori per rilevare i segni dell’ischemia; in particolare il livello dell’ostruzione arteriosa è di solito un’articolazione al di sopra della linea di demarcazione tra il tessuto normale e il tessuto ischemico (pallido); inoltre, ci si avvale di tecniche di imaging come l’ecocolor doppler degli arti inferiori e l’angio-TC.

324 di 1714 Domande

Secondo la classificazione TNM delle neoplasie del retto, quale criterio viene utilizzato per la valutazione del T?














La risposta corretta è la C.
Il cancro del colon-retto (CCR) è una neoplasia maligna molto diffusa. Dal punto di vista epidemiologico, rappresenta il terzo tumore per incidenza nella donna e il secondo tumore per incidenza negli uomini. Il picco di incidenza per questo tumore è fra i 75-80 anni. L’incidenza di questo tumore è in aumento, ma la mortalità globale è in diminuzione grazie ad una maggiore prevenzione. Dal punto di vista clinico possiamo assistere ad un cambiamento dell’alvo e spesso alla presenza di sangue nelle feci. La stadiazione locale, ovvero la valutazione del T, si basa sul grado di infiltrazione della lesione, ovvero sulla profondità di penetrazione nella parete.
Le risposte A, B, D ed E sono errate.
Tutte le altre opzioni sono errate.

325 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sull'esame macroscopico dell'encefalo nella Malattia di Alzheimer e' FALSA?














La risposta corretta è la B.
Il morbo di Alzheimer rappresenta il 50-60% del totale delle forme di demenza e con una prevalenza che aumenta con l’età (molto frequente dopo i 65 anni) e risulta maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Presenta 2 forme:
95% sporadica,
5% familiare a trasmissione autosomica dominante con penetranza completa.
Dal punto di vista anatomo-patologico tale malattia si caratterizza per la presenza di:
abnormi placche di sostanza ß amiloide, sostanza che è presente fisiologicamente in tutti gli individui che però normalmente la metabolizziamo continuamente, ma delle alterazioni nel suo processo di sintesi e metabolismo provocao la formazione di residui non solubili che tendono ad aggregarsi formando queste placche, associate ad un'infiammazione pro-apoptotica.
alterazione della proteina TAU che in situazioni normali aiuta a stabilizzare i microtubuli mentre nell'Alzheimer si modifica e crea un collasso degli stessi formando poi i grovigli neurofibrillari che sostituiscono il neurone.
I fattori di rischio nell'Alzheimer sono:
Età avanzata
Familiarità per demenze,
S. di Down (trisomia 21) che viene vista come una forma pre clinica di alzheimer, questi soggetti poi sviluppano una forma giovanile,
Ridotto livello di scolarità,
Iperomocisteinemia,
Allele ApoE4,
Mutazione Gene α2 microglobulina.
Dal punto di vista clinico all’inizio abbiamo il cervello colpito solo in aree ristrette, quindi avremo un iniziale atrofia dell’ippocampo, aumenta la quota di liquor e si riduce la quota di tessuto cerebrale, la corteccia entorinale e orbito frontale. Questi cambiamenti possono iniziare 10-20 anni prima che compaiano i sintomi veri e propri e infatti si sta mettendo a punto una batteria d’esami che intercetti questi soggetti quando non sono ancora malati ma hanno un altissimo rischio di diventare Alzheimeriani . Poi iniziano i disturbi della memoria perché questi sono centri di relay molto importanti nei circuiti della memoria. La malattia comincia ad espandersi: l’atrofia dell’ippocampo diventa ancora più evidente, aumentano gli spazi subaracnoidei pericerebrali, i ventricoli laterali cominciano ad allargarsi denunciando che c’è una perdita di volume e comincia ad esserci un’atrofia a livello del mantello corticale. Pertanto il danno neuronale si estende e cominciano ad esserci i segni di un Alzheimer moderato che includono: deficit della memoria anterograda (quindi di eventi avvenuti poco tempo prima: questi pazienti ricordano perfettamente eventi del passato, ma non eventi accaduti pochi minuti prima), stato di confusione e disorientamento soprattutto temporo-spaziale, aprassia ideomotoria (es. quali sono le posate e come si usano) e ideativa (come ci si veste), problematicità a gestire il denaro, capacità critica alterata, cambiamenti dell’umore e dell’emotività con un’ansietà maggiore, disinibizione, compare uno stato di agitazione continua (acatisia: il paziente si muove in continuazione senza alcuna finalità concreta, tende a vagabondare in giro), tende a ripetersi (i parenti riferiscono che il malato dice sempre la stessa cosa); nel quadro severo, quando l’atrofia è diventata conclamata ed interessa tutto il cervello, compaiono nuovi sintomi molto seri: compaiono difficoltà del linguaggio e dei pensieri, prosopoagnosia e anosognosia, convulsioni, perdita di peso nonostante il paziente mangi, perdita della capacità di controllare il sonno, perdita della capacità di controllare gli sfinteri. Dal punto di vista morfologico le circonvoluzioni cerebrali appaiono ristrette ed il cervello appare diffusamente atrofico, soprattutto nelle forme avanzate, con un peso ridotto del 20%; infine il terzo ventricolo e i ventricoli laterali presentano dilatazioni simmetriche di vario grado.  I farmaci usati nella terapia sono: gli inibitori delle colinesterasi (donepezil, la rivastigmina e la galantamina) e la memantina, un antagonista del recettore N-metil-d-aspartato che può essere utilizzata insieme a un inibitore della colinesterasi.
Le risposte A, C, D ed E sono errate.
Tutte le opzioni (A, C e D) sono caratteristiche vere che caratterizzano le alterazioni morfo-strutturali cerebrali che si verificano nel morbo di Alzheimer .

326 di 1714 Domande

Scenario 1: Un uomo di 75 anni che ha lavorato a lungo in una azienda che produceva cisterne di Eternit viene sottoposto a biopsia di una lesione pleurica. Quale delle seguenti caratteristiche istologiche di una lesione pleurica, se presente, e' maggiormente indicativa per la diagnosi di un processo maligno?














La risposta corretta è la C
L’infiltrazione dei tessuti profondi è uno dei segni maggiormente a prognosi negativa delle lesioni pleuriche e, in generale, delle lesioni maligne. L’infiltrazione e, quindi, l’invasività è un fattore che si può vedere morfologicamente con l’estensione della massa al di fuori della capsula che contiene la massa tumorale inizale; essa ovviamente si estenderà prima agli organi viciniori e, successivamente, agli organi più lontani. Il paziente con una esposizione lunga alle fibre di asbesto può non accusare sintomi per anni fino ad arrivare a situazioni di dispnea dovuti a un mesotelioma pleurico che si scopre solo in tarda età, poichè silente fino a quel momento.
La risposta A non è corretta.
La necrosi di una massa tumorale pleurica non indica certamente una situazione di malignità, può andare in diagnosi differenziale con ascessi pleurici infettivi (anche tubercolari); ma ovviamente è una situazione che non va lasciata non approfondita.
La risposta B non è corretta.
La presenza di cellule con citoplasma abbondante e acidofilo indica cellule in proliferazione che non significa esattamente che le cellule siano maligne, ma in qualunque caso è una situazione che va indagata.
La risposta D non è corretta.
La presenza di atipie nucleari è alla base della trasformazione maligna di una lesione però il carattere dirimente per la malignità è la percentuale di queste atipie e non solo la loro presenza.

327 di 1714 Domande

Scenario 1: Un uomo di 75 anni che ha lavorato a lungo in una azienda che produceva cisterne di Eternit viene sottoposto a biopsia di una lesione pleurica. Quale delle seguenti affermazioni sull'associazione tra asbesto e mesotelioma e' FALSA?














La risposta corretta è la C.
L’asbestosi è una patologia polmonare, una fibrosi polmonare interstiziale, dovuta all’inalazione delle fibre di asbesto, un minerale presente soprattutto nei materiali impiegati nell’edilizia e nell’industria. Il rischio di sviluppare questa patologia è legato alla durata e all’intensità dell’esposizione: queste fibre si accumulano all’interno dei bronchi, alveoli o pleura e causano il richiamo di macrofagi che formano dei conglomerati ovvero dei granulomi da corpo estraneo all’interno dei quali risultano visibili i corpuscoli di asbesto (crisotilo o anfibolo). Le forme tipiche di questi corpuscoli intrappolati sono a grano di rosario con le estremità rigonfie. Questo granuloma causa il richiamo e la maturazione dei fibroblasti che provoca una fibrosi a livello prima di bronchi, dotti alveolari e infine alveoli. Quando le fibre sono più piccole o residuano da più tempo si può avere reazione anche a livello della pleura, soprattutto le cupole diaframmatiche, in ordine avremo: versamento pleurico, fibrosi, placche di collagene e, infine, calcificazione della stessa.
Di non raro riscontro sono anche macrofagi con accumuli di emosiderina, derivante dall’azione lesiva delle fibre sulle pareti del tessuto respiratorio.
La sintomatologia si manifesta generalmente dopo parecchi anni dall’esposizione; i sintomi d’esordio sono rappresentati da una progressiva difficoltà respiratoria, tosse cronica, dolore toracico, astenia e senso di costrizione toracica. Oltre alla progressiva deposizione delle fibre di asbesto nelle piccole vie aeree, con conseguente reazione infiammatoria di tipo reattivo, la patologia progredisce con la formazione di ispessimenti pleurici che portano ad insufficienza respiratoria e complicanze cardiache. Le placche pleuriche, lesioni precancerose, tendono ad evolvere nell’aggressivo mesotelioma pleurico. Il mesotelioma è un tumore che origina dalle cellule mesoteliali, localizzate nella superficie delle membrane sierose come la pleura, il pericardio, il peritoneo.  E’ un tumore abbastanza raro, rappresenta circa l’1% delle patologie oncologiche, tuttavia ha una prognosi estremamente infausta. Il mesotelioma pleurico nello specifico è ,fra tutte, la forma più frequente e il principale fattore di rischio per il suo sviluppo è costituito dall’inalazione delle polveri di amianto. Purtroppo esiste una relazione molto forte fra la percentuale di soggetti con esposizione significativa e prolungata all'asbesto che sviluppa il mesotelioma pleurico che arriva intorno al 75% con una latenza temporale fino a 50 anni.
La risposta A non è corretta.
Il tempo di latenza può arrivare fino a 50 anni.
La risposta B non è corretta.
L’asbestosi è una patologia polmonare, una fibrosi polmonare interstiziale, dovuta all’inalazione delle fibre di asbesto, un minerale presente soprattutto nei materiali impiegati nell’edilizia e nell’industria. Il rischio di sviluppare questa patologia è legato alla durata e all’intensità dell’esposizione: queste fibre si accumulano all’interno dei bronchi, alveoli o pleura e causano il richiamo di macrofagi che formano dei conglomerati ovvero dei granulomi da corpo estraneo all’interno dei quali risultano visibili i corpuscoli di asbesto (crisotilo o anfibolo). Le forme tipiche di questi corpuscoli intrappolati sono a grano di rosario con le estremità rigonfie. Questo granuloma causa il richiamo e la maturazione dei fibroblasti che provoca una fibrosi a livello prima di bronchi, dotti alveolari e infine alveoli. Quando le fibre sono più piccole o residuano da più tempo si può avere reazione anche a livello della pleura.
La risposta D non è corretta.
Come detto vi è una correlazione molto forte fra esposizione ad asbesto e sviluppo di mesotelioma.

328 di 1714 Domande

Scenario 3: Ad un uomo di 27 anni è stata recentemente diagnosticata una rettocolite ulcerosa. Quale dei seguenti aspetti macroscopici e' MENO tipico di una rettocolite ulcerosa?














La risposta corretta è la C.
La Rettocolite ulcerosa viene classificata fra le malattie infiammatorie croniche intestinali. Si tratta di patologie ad eziologia ignota, verosimilmente dovute all'interazione fra fattori genetici ed ambientali. Le manifestazioni gastrointestinali si associano spesso a manifestazioni sistemiche quali quelle osteoarticolari, oculari, orocutanee,  epatobiliari, urinarie, alterazioni dei meccanismi dell'emostasi e altre. Le lesioni intestinali coinvolgono esclusivamente la mucosa colica. Le lesioni, di tipo ulcerativo, si sviluppano inizialmente a livello del retto e possono estendersi nel colon, sino al cieco. Le ulcere si estendono in maniera continuativa, non “a saltoâ€, e la reazione infiammatoria riguarda principalmente la mucosa e la sottomucosa. I sintomi clinici dipendono dalla gravità e dall'estensione delle lesioni; sono rappresentati principalmente da addominalgia, alterazione dell'alvo con diarrea con muco e sangue, tenesmo, encopresi. Oltre a queste, il paziente può presentare febbre di origine indeterminata, astenia, calo ponderale e le altre manifestazioni sistemiche citate precedentemente. La diagnosi si ottiene con la valutazione anamnestica, l'esame obiettivo e istologico delle lesioni, gli esami bioumorali come anemia, leucocitosi, piastrinosi, aumento della VES, della proteina C reattiva, mucoproteine, alfa e gamma globuline, ipoalbuminemia.
La risposta A non è corretta.
La rettocolite ulcerosa è una patologia infiammatoria cronica; l’infiammazione cronica della mucosa intestinale può dare origine a lesioni precancerose come i noduli/polipi sessili.
La risposta B non è corretta.
La presenza di sangue e muco sulla superficie intestinale è dovuta alle lesioni ulcerative della mucosa tipiche della rettocolite ulcerosa.
La risposta D non è corretta.
La presenza di petecchie visibili sulla superficie intestinale è dovuta al processo infiammatorio che coinvolge, nella rettocolite ulcerosa, la mucosa e la sottomucosa.
La risposta E non è corretta.
Nella RCU, le lesioni ulcerative della mucosa e della sottomucosa si estendono in maniera continuativa, e non “a salto†o in maniera alternata tra lesioni longitudinali e trasversali.

329 di 1714 Domande

Scenario 4: Un uomo di 40 anni nota all'autopalpazione dello scroto una massa di verosimile origine testicolare. Quale delle seguenti categorie di neoplasie testicolari e' la piu' frequente in tale fascia d'eta'?














La risposta esatta è la D.
In un uomo di 40 anni il tumore che più probabilmente può essere presente è un seminoma. Il seminoma, infatti, ha una incidenza maggiore nella fascia d’età che va dai 20 ai 40 anni. Il seminoma è un tumore del testicolo che si classifica come tumore seminomatoso, è il più frequente tra tutti i tumori testicolari.
Al principio troveremo una massa in zona testicolare di consistenza dura, un’ecografia è diagnostica nella maggioranza dei casi. Si effettua poi una biopsia della massa per valutare la sua situazione e, successivamente, si effettua la rimozione del testicolo tramite un intervento dal canale inguinale. Il seminoma resta un tumore fortemente chemio e radio sensibile con metastatizzazione, prevalentemente per via linfatica, rara.
La risposta A non è corretta.
Il carcinoma embrionario è un tumore germinale del testicolo e rappresenta il 2% di tutti i tumori testicolari, è raro ma molto più aggressivo del seminoma. È un tumore dell’adulto che però ha prognosi peggiore, è in grado di metastatizzare per via ematica e linfatica e ha un potere di replicazione molto alto. Si ha un innalzamento della beta HCG e dell’alfafetoproteina.
La risposta B non è corretta.
Il tumore del sacco vitellino testicolare è un tumore delle cellule germinali e colpisce principalmente i bambini al di sotto dei quattro anni. Il testicolo appare tumefatto e non dolente. Come diagnostica si ritrova un aumento dell’alfafetoproteina.
La risposta C non è corretta.
Il coriocarcinoma è un tumore delle cellule germinali del testicolo che colpisce gli adulti. A parte la sintomatologia scrotale e testicolare, troviamo dolore addominale e innalzamento della beta HCG. È un tumore molto più aggressivo ed è in grado di metastatizzare. Risulta comunque sensibile a chemio e radio.

330 di 1714 Domande

Scenario 4: Un uomo di 40 anni nota all'autopalpazione dello scroto una massa di verosimile origine testicolare. Quale delle seguenti considerazioni sul coriocarcinoma del testicolo e' FALSA?














La risposta corretta è la C.
Il tumore del testicolo è un tumore abbastanza raro (rappresenta circa l’1-2% di tutti i tumori) ma colpisce principalmente soggetti giovani. Si distinguono essenzialmente due categorie:  i seminomatosi e i non seminomatosi. I tumori di tipo non seminomatoso sono leggermente più frequenti e hanno un picco di incidenza intorno ai 20-25 anni. I seminomi sono leggermente meno frequenti e hanno un picco di incidenza intorno ai 35 anni. la WHO, che distingue i tre tipi di seminomi, il tipico, lo spermatocitico e l'anaplastico, dai vari non seminomi, il carcinoma embrionario, il teratocarcinoma, il coriocarcinoma, il tumore del sacco vitellino, il tumore del seno endodermico e i tumori misti.   Il fattore eziologico più importante è il criptochirdismo, accompagnato dai disordini della differenziazione sessuale, da patologie ad eziologia infettiva e da alcuni farmaci. La comparsa di una piccola tumefazione non dolente è il sintomo più comune, si presenta nel 60-70% dei casi, ma questa neoplasia può presentarsi anche come tumefazione dolente (nel 15-20% dei casi), e raramente solo con dolore testicolare. Altri sintomi che possono presentarsi sono la sensazione di peso sovrapubico (nel 20-30% dei casi) e i sintomi riferibili a metastasi, come la sindrome compressiva addominale per metastasi linfonodali o, più frequentemente, una trombosi degli arti inferiori legata alla compressione cavale. La metastatizzazione avviene frequentemente per via linfonodale. 
La risposta A non è corretta.
Il coriocarcinoma, all’analisi microscopica, presenta cellule del sinciziotrofoblasto, cioè cellule giganti plurinucleate.
La risposta B non è corretta.
Il coriocarcinoma presenta frequentemente aree emorragiche o necrotiche.
La risposta D non è corretta.
La beta-HCG (gonadotropina corionica umana) viene prodotta dal sinciziotrofoblasto presente nel coriocarcinoma quindi queste neoplasie sono tipicamente reattive per questo ormone.
La risposta E non è corretta.
Il coriocarcinoma presenta, all’esame microscopico, le cellule giganti plurinucleate tipiche del sinciziotrofoblasto, mentre all’esame macroscopico sono spesso visibili aree necrotiche o emorragiche.

331 di 1714 Domande

Scenario 5: Durante la palpazione del collo di una donna di 49 anni, il medico percepisce un nodulo di verosimile pertinenza tiroidea. Quale delle seguenti affermazioni sul carcinoma papillare della tiroide e' vera?














La risposta corretta e' la 'Il carcinoma papillare rappresenta l'istotipo di piu' del 90% delle neoplasie tiroidee dei bambini'.


332 di 1714 Domande

L'indice di Apgar e' un punteggio che si attribuisce al neonato in base alla reattivita' riscontrata durante i primi minuti di vita e si avvale della valutazione di:














La risposta corretta e' la 'Colorito, Frequenza Cardiaca, Reattivita', Tono muscolare, Sforzi Respiratori'.


333 di 1714 Domande

La Sindrome di McCune-Albright puo' essere caratterizzata da tutte le seguenti caratteristiche cliniche, TRANNE: 














La risposta corretta e' la 'Puberta' Precoce Gonadotropino-dipendente (centrale)'.


334 di 1714 Domande

Qual e' la triade clinica che caratterizza la Sindrome Emolitico-Uremica (SEU)?














La risposta corretta e' la 'Anemia emolitica microangiopatica, trombocitopenia, insufficienza renale acuta'.


335 di 1714 Domande

Scenario BE1N: Viene condotta alla vostra attenzione una bambina di 5 anni per vomito ripetuto nelle ultime ore. La bambina si mostra abbattuta, apiretica, con FC: 125 bpm, FR 50 apm, Sat O2 100% in aria ambiente. In anamnesi viene riferita storia di recente dimagrimento associato a poliuria e polidipsia. Mentre la valutate clinicamente, percepite un alito fortemente chetonico. Qual e' la vostra ipotesi diagnostica?














La risposta corretta e' la 'Diabete mellito all'esordio'.


336 di 1714 Domande

Scenario NE2B: Viene condotta alla vostra attenzione una ragazzina di 13 anni, accompagnata dalla madre, per amenorrea primaria. L'anamnesi patologica prossima e remota risultano negative. L'epoca della prima mestruazione materna è stata intorno agli 11 anni. La bambina ha qualche difficoltà scolastica, di lieve entità, e viene riferita come la più bassa fra le compagne. Nel forte sospetto di una Sindrome di Turner, qual e' l'indagine che NON programmereste per la conferma diagnostica?














La risposta corretta e' la 'EEG'.


337 di 1714 Domande

Scenario CH3A: Una ragazza di 13 anni arriva in visita lamentando frequenti episodi di cefalea in sede temporale, a carattere pulsante di elevata intensità. Gli attacchi sono spesso associati a vomito e fotofobia e determinano numerose assenze scolastiche. Non vengono riferiti altri sintomi. L'esame neurologico è negativo. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la 'emicrania senza aura'.


338 di 1714 Domande

Il tumore polmonare primitivo piu' frequente e':














La risposta corretta e' la 'il carcinoma broncogeno'.


339 di 1714 Domande

Il grading di un tumore e' un elemento valutativo molto importante per l'oncologo. Esso si misura su tre parametri, che sono:














La risposta corretta e' la 'differenziazione citologica tumorale, numero di mitosi, atipie nucleari'.


340 di 1714 Domande

Scenario TY1P: Una donna di 37 anni, nullipara, in buone condizioni generali, riferisce comparsa di un nodulo alla mammella destra che non muta con il ciclo mestruale. Alla palpazione si conferma la presenza, al quadrante supero-esterno della mammella destra, di un nodulo di circa 3 cm di diametro, di consistenza duro-lignea, non dolente, poco mobile, a margini mal definibili. Quale sequenza di indagini risulta piu' opportuna per indagare il nodulo mammario?














La risposta corretta e' la 'Mammografia; se necessario integrazione con ecografia mammaria; agobiopsia'.


341 di 1714 Domande

Scenario GG2N: Un uomo di 67 anni senza comorbidità di rilievo presenta sangue nelle feci e alvo alterno, riferisce inoltre calo ponderale significativo e spossatezza marcata presenti già da un paio di mesi. La stadiazione del tumore risulta essere T3 N1 M1 per rilievo di localizzazioni secondarie al fegato e ai linfonodi endoaddominali. In che stadio puo' essere inquadrata la malattia?














La risposta corretta e' la 'IV stadio secondo il TNM AJCC; D secondo la stadiazione di Astler-Coller'.


342 di 1714 Domande

Scenario RR3W: Un uomo di 63 anni da circa 2 mesi presenta saltuarie algie in fianco sinistro, recentemente è insorta ematuria e alla palpazione si percepisce una massa in sede delle algie. Qual e' il sospetto clinico piu' forte sulla base dei soli segni e sintomi?














La risposta corretta e' la 'Tumore renale'.


343 di 1714 Domande

La maggior parte dei calcoli renali e' composta di:














La risposta corretta è la C.
La nefrolitiasi è una condizione patologica sostenuta dalla presenza di concrezioni cristalline o calcoli che possono localizzarsi a livello del bacinetto o della pelvi renale, dell’uretere, della vescica o dell’uretra.
Generalmente si formano a livello renale e possono successivamente mobilizzarsi o migrare nell’uretere potendo rappresentare un ostacolo al deflusso di urina. Talvolta, anche se raramente, i calcoli possono formarsi direttamente in vescica.
La patogenesi della formazione dei calcoli urinari non è ancora sconosciuta; si tratta comunque di un processo multifattoriale in cui due sono i momenti fondamentali quali la precipitazione e la successiva cristallizzazione dei soluti litiogeni.
Differenti sostanze organiche ed inorganiche rappresentano i costituenti di un calcolo urinario: l’ossalato di calcio rappresenta il maggior costituente minerale essendo presente in circa il 65% di tutti i calcoli urinari.
I calcoli di ossalato di calcio, monoidrato o biidrato, sono presenti soprattutto negli uomini e la loro formazione è influenzata da un basso intake o un’aumentata perdita di liquidi associata ad una dieta ricca di ossalato e di proteine animali.
I calcoli di fosfato, insieme a quelli di ossalacetato di calcio, sono tra i calcoli renali di più frequente riscontro e la loro formazione è in relazione al valore di pH urinario.

La risposta A non è corretta.
L’acido urico costituisce circa il 15% dei calcoli urinari. La presenza di elevate concentrazioni di acido urico nelle urine, pH urinario acido e basso volume urinario sono le condizioni predisponenti per la formazione di calcoli di questo tipo.
Le risposte B e D non sono corrette.
I calcoli di bilirubinato di calcio e di colesterolo non sono responsabili della litiasi renale bensì di quella biliare, venendosi a localizzare a livello della colecisti.

344 di 1714 Domande

L' ABR (Auditory Brainstem Response):














La risposta corretta è la D.
Le risposte uditive del tronco encefalico (Auditory Brainsteam Responses- ABR) rappresentano la registrazione dell’attività elettrica evocata del nervo cocleare, delle vie e dei nuclei del tronco encefalico.
Il prelievo dei potenziali viene effettuato sulla cute della testa degli elettrodi che non captano solo i potenziali elettrici evocati dallo stimolo sonoro, ma una serie di fenomeni elettrici tra cui artefatti della cuffia, ECG ed EEG che vengono definiti “rumoreâ€, in contrasto con il segnale da registrare.
Un tracciato ABR convenzionale si compone di 5 curve:- 
- Onda I, originata dal nervo acustico;
- Onda II, originata sia dal nervo acustico che dal nucleo cocleare ipsilaterale allo stimolo;
- Onda III, originata dal complesso olivare superiore e dal corpo trapezoide;
- Onda IV, originata dal lemnisco laterale;
- Onda V che trae origine dal collicolo inferiore.
L’ABR viene utilizzato nella pratica clinica principalmente la diagnosi tipografica di una lesione delle vie uditive e per l’analisi del livello uditivo di soggetti non cooperanti, come nel caso dei bambini.

345 di 1714 Domande

La tromba di Eustachio ha la funzione di:














La risposta corretta è la A.
La tuba di Eustachio forma con il naso, l’orecchio medio e lo spazio rinofaringeo il distretto rino-faringo-tubarico. Si tratta di un canale che mette in comunicazione l’orecchio medio con il rinofaringe e fa si che la membrana timpanica possa stare in posizione tale da garantire un’ottimale trasmissione ed amplificazione dell’onda sonora.
In particolare le funzioni della tuba possono riassumersi in funzioni di ventilazione, difesa e drenaggio.

346 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni e' falsa?














La risposta corretta e' la 'Gli effetti tossici del piombo sono uguali negli adulti e nei bambini'.


347 di 1714 Domande

Qual e' la popolazione cellulare tipicamente compromessa nell'infezione da HIV?














La risposta corretta è la C.
L'infezione da HIV è solitamente acquisita attraverso rapporti sessuali, esposizione a sangue infetto o trasmissione perinatale e determina l’infezione di una sottopopolazione linfocitaria determinata, cioè linfociti T CD4+.
L’infezione sintomatica acuta è caratterizzata da febbre, linfoadenopatia, mal di gola, eruzione cutanea, mialgia, artralgia, diarrea e cefalea anche se una percentuale significativa di pazienti con infezione precoce da HIV sarà asintomatica.
ll periodo di infezione cronica da HIV dopo infezione precoce, ma prima dello sviluppo della grave immunosoppressione è caratterizzato da una relativa stabilità della carica virale e da un progressivo declino dei CD4: il set point per parlare di sieroconversione, cioè il passaggio da HIV ad AIDS è definito dalla presenza di un numero di cellule CD4 <200 cellule/microL. Va sottolineato che l’AIDS è una condizione differente dall’infezione acuta di HIV: infatti si distinguono diverse fasi di malattia in base al numero di linfociti CD4/m3/L e alle condizioni cliniche associate all’infezione.

348 di 1714 Domande

La scintigrafia polmonare in pazienti con tumore polmonare:














La risposta corretta e' la 'e' indicata per la valutazione preoperatoria della perfusione polmonare in pazienti con funzionalita' respiratoria compromessa'.


349 di 1714 Domande

Quale dei seguenti tumori metastatizza raramente all'encefalo?














La risposta corretta è la C.
Il cancro alla prostata è uno dei tumori più comuni negli uomini in tutto il mondo. Le manifestazioni cliniche sono spesso assenti al momento della diagnosi, ma quando presenti, i sintomi sono per lo più aspecifici e comprendono sintomi urinari, ematuria o ematospermia.
In alcuni pazienti, il ​​tumore alla prostata è metastatico al momento della diagnosi: in questi casi il dolore osseo può essere il sintomo di presentazione perché l'osso è il sito predominante di disseminazione metastatica. Altri sintomi con malattia metastatica possono includere perdita di peso, debolezza o dolore dovuto alla compressione del midollo spinale, dolore dovuto a fratture patologiche, affaticamento causato da anemia, sintomi urinari come incontinenza o sintomi associati a insufficienza renale cronica.
Nei test di laboratorio, negli uomini con carcinoma della prostata è spesso presente un aumento del PSA; tuttavia, si tratta di un marker non specifico per condizioni patologiche maligne perché può trovarsi aumentato anche in diverse condizioni benigne
Per la diagnosi, oltre al PSA può essere utile l’esplorazione rettale digitale anche se il carcinoma della prostata spesso non è rilevabile con l’esame obiettivo in quanto esso può rilevare anomalie solo nelle porzioni posteriori e laterali della ghiandola, che sono le parti della prostata palpabili attraverso il retto, ma in alcuni casi il tumore potrebbe trovarsi in uno stadio T1 e non essere palpabile.
La diagnosi di certezza prevede l’utilizzo della biopsia prostatica ma nuovi studi hanno messo in luce l’utilità della PET total body con il tracciante C-Colina che consente di identificare un tumore prostatico in soggetti in cui il PSA segnala un sospetto di malattia
L'osso è il sito predominante di metastatizzazione del carcinoma prostatico disseminato e il dolore è la manifestazione più comune delle metastasi ossee. ​​​​​​​

350 di 1714 Domande

Quale dei seguenti e' il meccanismo alla base del prurito nella scabbia?














La risposta corretta è la A.
La scabbia è un'infestazione della pelle dell'acaro Sarcoptes scabiei che si manifesta tipicamente con un'eruzione intensamente pruriginosa a distribuzione caratteristica: sono interessati i lati e le regioni interdigitali delle dita, i polsi, le ascelle, le areole e i genitali.
La scabbia è un'infestazione relativamente comune che può colpire persone di qualsiasi età e condizione socioeconomica.
La trasmissione della scabbia di solito avviene attraverso il contatto diretto e prolungato della pelle, come può accadere tra familiari o partner sessuali. Ãˆ improbabile che un contatto casuale con la pelle comporti la trasmissione; anche la trasmissione attraverso i formities (ad es. vestiti, lenzuola o altri oggetti) usati da una persona con scabbia è rara.
Il principale aspetto clinico della scabbia è il prurito. È spesso grave e di solito peggiore di notte e deriva da una reazione di ipersensibilità di tipo ritardato agli acari, alle feci e alle uova degli acari. I sintomi iniziano tipicamente da tre a sei settimane dopo l'infestazione primaria mentre in pazienti precedentemente infestati, i sintomi di solito iniziano entro 1-3 giorni dopo una seconda infezione, presumibilmente a causa di una precedente sensibilizzazione.
I reperti cutanei tipici sono molteplici piccole papule eritematose, spesso escoriate mentre le tane possono essere visibili da 2 a 15 mm e si presentano come sottili, grigie, rosse o marroni dalle linee serpeggianti; queste ultime sono un reperto caratteristico, ma spesso non sono visibili a causa di escoriazioni o infezioni secondarie.

351 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni e' falsa?














La risposta corretta è la D.
Il mercurio esiste in forme elementali, inorganiche, sali di mercurio, e organiche, che possono essere più o meno tossiche: la tossicità e la relativa manifestazione clinica dipende dalla forma di esposizione.
Il mercurio elementare è un liquido color argento ("argento vivo") volatile a temperatura ambiente, che causa tossicità polmonare e neurologica, oltre a nefrotossicità in esposizioni gravi o prolungate. La principale via di assorbimento è attraverso i polmoni e le potenziali fonti di esposizione professionale al mercurio elementare includono strumenti tecnici e medici, compresi sfigmomanometri, manometri, termometri, barometri e lampadine fluorescenti compatte; può essere inoltre utilizzato per concentrare l'oro da minerali o sedimenti frantumati e spesso anche le otturazioni dentali in amalgama sono composte al 50% di mercurio metallico e al 50% di polvere metallica (che in genere è composta da argento, stagno, rame e zinco in alcune proporzioni) e una piccola quantità di mercurio elementare viene rilasciata dalle suddette otturazioni anche se non si ritiene possa essere causa di tossicità.
L'esposizione al mercurio organico, invece, è principalmente dovuta al consumo di pesce contaminato dal metallo o da composti utili alla conservazione del legno, alla verniciatura e viene assorbito principalmente attraverso la cute e l’intestino.
I pesci possono essere contaminati dal metilmercurio, in grado di passare facilmente la placenta e la barriera ematoencefalica, che può causare gravi danni al sistema nervoso centrale del feto, oltre a un minor grado di compromissione intellettuale, motorio e psicosociale.

La risposta C non è corretta.
L'esposizione al mercurio inorganico, sali di mercurio, infine può verificarsi nelle industrie dei clorotalici, nelle industrie che utilizzano la placcatura elettrolitiche, tramite l'esposizione a reagenti di laboratorio e per ingestione di farmaci orali o topici contenenti mercurio.


352 di 1714 Domande

Un soggetto assume farmaci ipolipemizzanti che incrementano la beta ossidazione, che e' una reazione biochimica la quale consente la degradazione di acidi grassi con produzione di:














La risposta corretta è la C.
Gli acidi grassi e carboidrati liberi, sotto forma di piruvato, vengono importati nei mitocondri: i primi attraversano la membrana mitocondriale esterna mediante la carnitina palmitoil-transferasi 1, la membrana mitocondriale interna con l'aiuto della carnitina palmitoil-transferasi 2 e vengono metabolizzati in acetil-CoA, attraverso la beta-ossidazione, nella matrice mitocondriale. Il piruvato, invece, è decarbossilato ad acetil-CoA dal complesso enzimatico piruvato deidrogenasi.

353 di 1714 Domande

Il colesterolo puo' essere sintetizzato da tutte le cellule umane, in particolare partendo da quale molecola?














La risposta corretta è la D.
Il colesterolo è sintetizzato a partire dall’acetil-CoA mediante un processo biosintetico riassumibile in 4 fasi:
Nella prima fase si forma il mevalonato, un composto a sei atomi di carbonio che deriva dalla condensazione di tre molecole acetiliche;
Il mevalonato viene convertito in unità isopreniche attivate;
Sei unità isopreniche vengono polimerizzate a formare lo squalene a 30 atomi di carbonio;
lo squalene subisce una ciclizzazione e una serie di modificazioni successive fino alla formazione del colesterolo.

354 di 1714 Domande

La sintesi del pregnenolone avviene nella corticale del surrene. Da quale ormone e' attivata?














La risposta corretta e' la 'Ormone adrenocorticotropico (ACTH)'.


355 di 1714 Domande

Quale di queste affermazione sull'ormone insulina e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'Aumenta la lipolisi che determina la chetogenesi epatica'.


356 di 1714 Domande

In presenza di Insulina i trasportatori GLUT 4:














La risposta corretta e' la 'tramite vescicole legano la membrana cellulare'.


357 di 1714 Domande

Scenario HG3S: Un ragazzo di 21 anni, con anamnesi muta si presenta in Pronto Soccorso per la comparsa di una tumefazione arrossata e molto dolente in sede paramediana alla linea interglutea, associata a modesta iperpiressia. Quale esame di imaging e' piu' indicato per confermare la diagnosi?














La risposta corretta e' la 'Ecografia'.


358 di 1714 Domande

Scenario TY9G: Un paziente forte fumatore di 65 anni lamenta ripetuti episodi di emottisi discreta nelle ultime 3 settimane. Il PRIMO esame al quale il paziente deve essere sottoposto e':














La risposta corretta e' la 'radiografia torace'.


359 di 1714 Domande

Scenario DV3G: Un uomo di 32 anni affetto da morbo di Crohn deve essere sottoposto a intervento chirurgico per stenosi plurime che interessano un lungo tratto dell'intestino tenue. Il morbo di Crohn colpisce prevalentemente:














La risposta corretta e' la 'giovani adulti di 20-30 anni e adulti di 60 anni (picco bimodale)'.


360 di 1714 Domande

Scenario SR1F: Un uomo di 74 anni in buone condizioni generali, affetto da diverticolosi del sigma, giunge in Pronto Soccorso con quadro peritonitico. Nel sospetto di una diverticolite perforata, quale esame e' indicato per una diagnosi corretta?














La risposta corretta e' la 'TC addome'.


361 di 1714 Domande

Scenario SR5L: A una giovane donna in gravidanza il ginecologo consiglia un esame ematico indicato con 'TORCH'. Cosa rappresenta l'acronimo TORCH?














La risposta corretta e' la 'Toxoplasma gondii - Rosolia - Citomegalovirus - Herpes simplex'.


362 di 1714 Domande

Scenario LS8B: Una paziente di 85 anni, diabetica, richiede una visita domiciliare per febbre e dolore all'arto inferiore sinistro. All'esame obiettivo l'arto si presenta edematoso, caldo, e arrossato, con una demarcazione netta a scalino tra la cute eritematosa che appare rilevata e la cute sana circostante. Quale potrebbe essere la causa?














La risposta corretta e' la 'Erisipela'.


363 di 1714 Domande

Scenario JH1D: Un uomo di 54 anni, tabagista ma con anamnesi sostanzialmente muta, si presenta in Pronto Soccorso in seguito a una crisi epilettica generalizzata. Alla TC encefalo senza mezzo di contrasto si evidenziano lesioni cerebrali interpretate dal neuro-radiologo come metastasi. Cosa indica l'asterisco?

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La risposta corretta è la B.
Il paziente del caso clinico di 54 anni, tabagista, alla TC encefalo senza m.d.c. mostra lesioni cerebrali interpretate dal neuro-radiologo come metastasi, l’asterisco indicato sulla TC indica edema vasogenico. Per edema vasogenico si intende la rottura delle giunzioni occludenti endoteliali che costituiscono la barriera ematoencefalica, con conseguente stravaso di plasma nel parenchima circostante, che generalmente è limitato alla sola sostanza bianca cerebrale. Diversi sono i meccanismi che possono concorrere alla genesi dell’edema vasogenico tra cui traumi, ipertensione arteriosa, molecole vasoattive/dannose per l’endotelio, come quelle prodotte dalle cellule tumorali.
Al contrario, l’emorragia perilesionale è visibile alla TC come una regione iperdensa (risposta A errata). Così, l’edema citotossico, una raccolta di fluido sia intra- che extra-cellulare è causato da un danno ipossico, in seguito al quale tutti gli elementi cellulari (neuroni e glia) assorbono liquidi e tendono a rigonfiarsi: in particolare, la riduzione dell’apporto di ossigeno e glucosio determina una riduzione del metabolismo cellulare con disfunzione della pompa sodio-potassio e conseguente accumulo di acqua e sodio. Tale alterazione è tipica dell’ictus ischemico, anche se la TC spesso risulta negativa (risposta D errata).

364 di 1714 Domande

Scenario XS9F: Un paziente di 41 anni, si presenta in ambulatorio lamentando prurito intenso e diffuso da circa 10 giorni. È tornato da circa 3 settimane da un campo di lavoro in Medio Oriente dove ha dormito con gli altri volontari in grandi tende comunitarie. Il medico di Medicina Generale sospetta si tratti di scabbia. Quale delle seguenti NON e' una sede tipica delle lesioni da scabbia nell'adulto?














La risposta corretta e' la 'Cuoio capelluto'.


365 di 1714 Domande

Scenario DC0G: A un infermiere di 45 anni viene diagnosticata una sindrome di Cushing factitia (assunzione cronica di alte dosi di corticosteroidi per motivazioni psichiatriche). Quale dei seguenti e' il reperto istologico riscontrabile con maggiore probabilita' a livello surrenale?














La risposta corretta e' la 'Atrofia corticale bilaterale coinvolgente le zone reticolare e fascicolata, con risparmio della zona glomerulare e della midollare'.


366 di 1714 Domande

Scenario TI11X: Un uomo di 32 anni viene sottoposto a un intervento di splenectomia in urgenza in seguito a un incidente automobilistico in cui ha riportato una frattura della milza. Quale delle seguenti condotte terapeutiche e' maggiormente consigliata in pazienti splenectomizzati?














La risposta corretta e' la 'Vaccinazione contro Streptococcus pneumoniae e Neisseria meningitidis'.


367 di 1714 Domande

Il metamizolo puo' essere usato per il trattamento di pazienti che presentano:














La risposta corretta e' la 'ipertiroidismo'.


368 di 1714 Domande

Nella malattia di Paget, qual e' il comportamento dei marcatori del turnover osseo?














La risposta corretta e' la 'Incremento dei marker sia di apposizione (ALP) sia di riassorbimento (telopeptide N-terminale e telopeptide C-terminale) osseo'.


369 di 1714 Domande

Nella prima infezione da Cytomegalovirus tutte le seguenti condizioni rientrano in diagnosi differenziale tranne:














La risposta corretta e' la 'sifilide primaria'.


370 di 1714 Domande

Per la diagnosi di lupus eritematoso sistemico, quale tra i seguenti test e' piu' specifico?














La risposta corretta e' la 'Anticorpi anti-dsDNA'.


371 di 1714 Domande

Quale tra queste condizioni ereditarie e' tipicamente associata a iperbilirubinemia?














La risposta corretta e' la 'Sindrome di Gilbert'.


372 di 1714 Domande

Quale di queste lesioni papulo-nodulari cutanee e' normocromica?














La risposta corretta e' la 'Neurofibroma'.


373 di 1714 Domande

Quali di queste condizioni NON si presenta con una flogosi granulomatosa?














La risposta corretta e' la 'Rettocolite ulcerosa'.


374 di 1714 Domande

Scenario LL6K: Una paziente cirrotica con ipertensione portale giunge in Pronto Soccorso per ematemesi. Qual e' la causa piu' plausibile dell'ematemesi?














La Risposta corretta e' la C
In un paziente cirrotico con ipertensione portale che giunge all’attenzione medica per ematemesi, la causa più probabile è una rottura delle varici esofagee, che costituiscono una conseguenza dell’ipertensione portale, dovuta a condizioni di epatopatia. Le varici esofagee si sviluppino quando la pressione nel sistema venoso portale raggiunge 10-12 mm Hg e la loro rottura è la complicanza più comune associata all'ipertensione portale e la loro rottura è responsabile di sanguinamento massivo dal tratto gastrointestinale.
La fistola aorto-duodenale, l’ulcera duodenale e gastrica sanguinanti (Risposte A, B e D errate) per quanto rappresentino delle cause di sanguinamento gastrointestinale con possibile manifestazione di ematemesi e per quanto l’ulcera peptica rappresenti la principale causa di ematemesi nella popolazione generale, in un paziente cirrotico la principale causa a cui bisogna pensare è la rottura delle varici esofagee, che rappresenta anche un’emergenza medica.

375 di 1714 Domande

Scenario DD1L: Giunge all'attenzione medica una donna di 56 anni che ha recentemente ricevuto una diagnosi di linfoma follicolare. Quale delle seguenti affermazioni in merito al linfoma follicolare e' ERRATA?














La Risposta corretta e' la B
Il linfoma follicolare è un linfoma non Hodgkin che colpisce principalmente i linfonodi ma può colpire anche la milza, il midollo o altri organi linfatici secondari. La sintomatologia tipica è costituita da febbre, linfoadenopatie, calo ponderale e sudorazione notturna e colpisce soprattutto adulti (Risposta D errata). Circa l’85% dei casi di linfoma follicolare, all’analisi citogenetica, mostra la traslocazione t(14;18) (Risposta A errata) che altera il gene BCL2 che codifica per la proteina BCL2. La terapia si basa sulla diffusione della patologia, nei casi asintomatici la terapia non è consigliata (Risposta C errata), nei casi localizzati la radioterapia risulta sufficiente, nei casi avanzati una terapia con rituximab e schema CHOP. Le recidive sono abbastanza rare e, solitamente, chemiosensibili; le evoluzioni in altri tipi di linfomi sono rare o quasi inesistenti.

376 di 1714 Domande

Scenario MM8X: L'anatomopatologo, valutando una biopsia linfonodale, descrive la presenza di "grandi cellule con un ampio nucleolo. Immunofenotipo CD15 piu', CD30 piu'". Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La Risposta corretta e' la A
Il linfoma di Hodgkin è una neoplasia maligna caratterizzata da una proliferazione tumorale a partenza, in oltre il 98% dei casi, dai linfociti B. L’aspetto distintivo del Linfoma di Hodgkin è che le cellule neoplastiche costituiscono circa l’1% della lesione mentre il restante tessuto patologico è composto da una componente cellulare di tipo reattivo. La cellula neoplastica caratteristica del linfoma di Hodgkin è la cellula di Reed-Sternberg, una cellula di grandi dimensioni, con citoplasma abbondante e multipli nuclei con nucleolo o nucleoli predominanti “ad occhio di civettaâ€, circondata da una importante componente reattiva ed infiammatoria: tali cellule esprimono un fenotipo caratteristico caratterizzato dalla negatività di CD45 e, nel circa 70% dei casi, una forte espressione di CD15 e CD30. Il linfoma diffuso a grandi cellule B invece presenta una positività per il CD19 e CD20 (Risposta B errata), mentre il linfoma follicolare esprime il CD19, CD20, CD79a, CD10, BCL6, LMO2 e BCL2 (Risposta C errata) ed il linfoma di Burkitt il CD20, CD22, CD19, CD10 e BCL6 (Risposta D errata).

377 di 1714 Domande

Scenario RI2T: Un ragazzo di 14 anni si presenta con storia recente di polidipsia e poliuria, con calo ponderale. Quale delle seguenti alterazioni degli esami di laboratorio permetterebbe, se presente, di porre diagnosi di diabete mellito?














La Risposta corretta e' la B
Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati ad un alterata secrezione insulinica o ad una ridotta sensibilità all’insulina.
Le misurazioni della glicemia per la diagnosi di diabete prevedono:
- Dosaggio della Glicemia a Digiuno (da 12 ore ): due rilevazioni ravvicinate uguali o superiori a 126 mg/dl (Risposta D errata),
- Dosaggio della Glicemia Random: una rilevazione glicemica > 200 mg/dl (Risposta A errata) anche in paziente non a digiuno, ma necessariamente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, etc.),
- In assenza di sintomi, il riscontro di una glicemia > 200mg/dL dopo carico orale di glucosio,
- curva da Carico di Glucosio, con somministrazione di 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua,
- presenza di emoglobina glicata (HbAlc) > 48 mmol/mol (7%).
L’emoglobina glicata si forma perché il glucosio col suo gruppo aldeidico si lega al gruppo ammidico N-terminale della catena β dell’emoglobina: in un primo momento il legame è reversibile, dopodiché diventa irreversibile e si forma questa emoglobina A1C che è stabile, quindi la cui concentrazione dipende:
dal delta del glucosio;
dal tempo in cui questo glucosio salta a livelli alti.
La formazione della emoglobina glicata dipende:
dai livelli glicemici;
dalla durata dell’iperglicemia;
dalla vita media del globulo rosso.
L’ obiettivo glicemico è quello di mantenere un’Hb glicata al di sotto del 7% (in alcuni pazienti addirittura inferiore al 6,5%) ed il suo dosaggio questo permette di valutare l’assetto glicemico nei 3-4 mesi precedenti all’esame.
I livelli dell’insulina plasmatica (valori di insulina plasmatica a digiuno: 5 - 25 microU/ml; Risposta C errata) da soli non bastano per valutare le condizioni del paziente, in quanto è sempre necessario valutare sempre in associazione i livelli di glicemia.

378 di 1714 Domande

Scenario RI2T: Un ragazzo di 14 anni si presenta con storia recente di polidipsia e poliuria, con calo ponderale. Qualora la diagnosi di diabete mellito fosse confermata, quale dei seguenti ulteriori reperti sara' piu' probabilmente rilevato?














La Risposta corretta e' la D
Il diabete mellito di tipo 1 (detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente) è una patologia autoimmune in cui si assiste alla progressiva distruzione delle β-cellule pancreatiche e diviene sintomatico quando i livelli di insulina prodotta dalle cellule residue sono insufficienti per il controllo glicemico. Colpisce soprattutto in età giovanile ma può insorgere anche negli adulti. L’eziopatogenesi è attribuita a fattori ereditari ed ambientali. Dal punto di vista diagnostico si caratterizza per la presenza di anticorpi anti-isole pancreatiche ed il loro dosaggio serve anche come conferma nella diagnosi differenziale tra diabete autoimmune di tipo I e diabete dovuto ad altre cause, perché mentre il diabete di tipi I è dovuto a cause immunologiche (per l’appunto la distruzione di cellule beta del pancreas da parte di autoanticorpi), il diabete di tipo II è associato alla resistenza insulinica con conseguente suo deficit di sintesi.
Con il caso clinico presentato con il sospetto di diabete, non si hanno segni che facciano pensare ad una insufficienza renale cronica che si manifesta clinicamente con una clinica differente da quella presentata, ovvero con nicturia, astenia, nausea, crampi muscolari, perdita di sensibilità, stato confusionale, affanno e colorazione della cute giallo-bruna (Risposta A errata), né a condizioni di alcalosi metabolica che si manifesta clinicamente con cefalea, letargia e tetania e la cui diagnosi necessità di esecuzione di erogas-analisi (Risposta C errata). L’iperinsulinemia ovviamente è una Risposta sbagliata perché nel diabete di tipo I essendoci una distruzione delle cellule beta pancreatiche si assiste ad una marcata riduzione dei livelli di insulina (Risposta B errata).

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379 di 1714 Domande

Scenario RI2T: Un ragazzo di 14 anni si presenta con storia recente di polidipsia e poliuria, con calo ponderale. Risolta l'acuzie iperglicemica e posta la diagnosi di diabete mellito di tipo 1, qual e' la prima linea di terapia?














La Risposta corretta e' la B
Il diabete mellito di tipo 1 (detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente) è una patologia autoimmune in cui si assiste alla progressiva distruzione delle β-cellule pancreatiche e diviene sintomatico quando i livelli di insulina prodotta dalle cellule residue sono insufficienti per il controllo glicemico. Colpisce soprattutto in età giovanile ma può insorgere anche negli adulti. L’eziopatogenesi è attribuita a fattori ereditari ed ambientali. Dal punto di vista diagnostico si caratterizza per la presenza di anticorpi anti-isole pancreatiche ed il loro dosaggio serve anche come conferma nella diagnosi differenziale tra diabete autoimmune di tipo I e diabete dovuto ad altre cause, perché mentre il diabete di tipi I è dovuto a cause immunologiche (per l’appunto la distruzione di cellule beta del pancreas da parte di autoanticorpi), il diabete di tipo II è associato alla resistenza insulinica con conseguente suo deficit di sintesi. Attualmente non esiste una cura per il diabete mellito di tipo I, ma l’unica terapia possibile è la somministrazione esogena di insulina esogena per il resto della vita, associata ad una dieta sana ed ad attività fisica al fine di raggiungere un ottimale controllo glicemico.
La glibenclamide che è una sulfanilurea di seconda generazione con azione ipoglicemizzante, l’acarbosio che è un inibitore dell’α-glucosidasi, la metformina che è un farmaco insulino-sensibilizzante appartenente alla classe delle biguanidi, sono tutti farmaci ipoglicemizzanti utilizzati nel trattamento del diabete mellito di II (Risposte A, C e D errate).

380 di 1714 Domande

Scenario XX5P: Una biopsia di un tessuto patologico ottenuta da un paziente mostra reperti compatibili con amiloidosi. A quale delle seguenti terapie/procedure si associa piu' frequentemente la amiloidosi a beta2 microglobulina?














La Risposta corretta e' la C
L’amiloidosi è una patologia da deposito extracellulare di materiale insolubile che crea danno alle cellule vicine. La materia amiloide può essere di diverso tipo in base all’eziologia e può causare diversi tipi di patologie in base alla sede di accumulo; può essere, infatti, localizzata o sistemica. Nella patologia sistemica si ha una insufficienza multiorgano che può portare anche a morte del paziente, nella patologia localizzata può causare danno al singolo organo e a quelli vicino. Una delle cause principali di amiloidosi secondaria è la dialisi di lunga durata in quanto questa favorisce il deposito delle catene leggere della beta 2 microglobulina (Risposte A, B, D ed E errate) nel sistema muscoloscheletrico causando problemi come: artropatia cronica, cisti lesioni ossee e fratture patologiche.



381 di 1714 Domande

Scenario AA9O: Una donna di 75 anni con cirrosi si presenta per sonnolenza e confusione mentale. Il livello plasmatico di quale delle seguenti sostanze e' piu' verosimilmente alterato in relazione al quadro clinico?














La risposta corretta e' la 'Ammonio'.


382 di 1714 Domande

Scenario AA9O: Una donna di 75 anni con cirrosi si presenta per sonnolenza e confusione mentale. In aggiunta ad altre misure, quale tra i seguenti antibiotici e' il piu' adatto per trattare la condizione descritta?














La risposta corretta e' la 'Paromomicina'.


383 di 1714 Domande

Scenario SS4I: Un uomo di 68 anni, peraltro asintomatico, esegue un'elettroforesi siero-proteica con immunofissazione, che evidenzia una componente monoclonale (IgG-k). Viene fatta una diagnosi di mieloma multiplo. In questo tipo di paziente, quale dei seguenti reperti e' MENO frequentemente osservabile?














La risposta corretta e' la 'Linfoadenopatia generalizzata e splenomegalia'.


384 di 1714 Domande

Scenario QS5B: Una paziente di 78 anni giunge all'attenzione medica per dolore articolare cronico, presente durante l'intero arco della giornata e accentuato dall'esercizio fisico e impotenza funzionale. A essere interessate sono per lo più le piccole articolazioni di entrambe le mani. Obiettivamente si rileva la presenza di noduli di consistenza dura a livello delle articolazioni di entrambe le mani. L'RX delle mani bilaterale evidenzia marcata riduzione asimmetrica della rima delle articolazioni, con fenomeni di neoapposizione ossea. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La Risposta corretta e' la D
Il caso clinico presentato è compatibile con un quadro di osteoartrosi primaria, sia per la cliniche che per i reperti radiologici. L’osteoartrite, o più comunemente artrosi, è una patologia articolare, in cui la maggior parte dei pazienti tende a presentare artralgia, rigidità, deficit funzionale-motorio e la formazione dei noduli di Heberden e Bouchard, che sono noduli ossei duri rispettivamente delle articolazioni interfalangee distali e prossimali; dal punto di vista radiografico l’artrosi si manifesta con una riduzione dello spazio articolare interposto fra le due articolazione con sclerosi delle rime articolari frapposte e nei casi più avanzati cavità geodiche e deformità dei profili ossei.
Osteoporosi grave invece si manifesta radiologicamente con un ridotto tono calcico e talvolta con delle fratture spontanee soprattutto a carico dei metameri vertebrali (fratture da crollo) responsabili della sintomatologia dolorosa (Risposta A errata), invece l’artrite gottosa cronica si manifesta con multiple nodulazioni biancastre alle mani e una storia di artrite dolorosa alle dita e ai piedi, con una sintomatologia che comprende dolorabilità, calore, arrossamento e tumefazioni dure e di colore biancastro chiamate tofi (Risposta B errata). Infine l’artrite reumatoide è una malattia cronica autoimmune ad eziologia sconosciuta che esordisce con rigidità mattutina delle articolazioni interessate, astenia e malessere generalizzato ed affaticamento, dolore articolari, tumefazioni e rigidità, fino ad arrivare a vere e proprie alterazioni articolari come le deformità a collo di cigno e a bottoniera, rilevabili anche radio graficamente; i noduli reumatoidi sottocutanei non sono abitualmente un segno precoce, ma si sviluppano tardivamente, generalmente nelle sedi di pressione e di irritazione cronica (la superficie estensoria dell'avambraccio ed a livello delle articolazioni metacarpo-falangee): tali noduli reumatoidi sono duri, color carne e non mutilanti (Risposta E errata).


385 di 1714 Domande

Scenario JH3I: Paziente di 64 anni, in anamnesi ipertensione, asma grave, ipercolesterolemia, si presenta in Pronto Soccorso con dolore acuto retrosternale da circa un'ora, insorto a riposo, senza alcuna irradiazione. Pressione arteriosa 150/85 mmHg, frequenza cardiaca 96 bpm ritmico. Quali dei seguenti farmaci NON e' consigliabile somministrare in questo paziente?














La Risposta corretta e' la D
L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, a carattere ostruttivo, il cui decorso è caratterizzato da periodi clinicamente silenti accompagnati da periodiche riesacerbazioni. L’aspetto peculiare dell’asma è la reversibilità e l’accessualità delle manifestazioni cliniche. I sintomi tipici comprendono: respiro sibilante, dispnea, tosse non produttiva, senso di costrizione toracica e tale sintomatologia è da attribuire ad una condizione di iper reattività bronchiale accompagnata ad uno stato infiammatorio dovuto all’infiltrazione cronica della pareti bronchiali da parte di cellule quali granulociti, mastociti ed eosinofili, rilascio di mediatori dell’infiammazione e rimodellamento della struttura delle vie aeree per la fibrosi subepiteliale e l’ipertrofia e l’iperplasia della muscolatura liscia. I farmaci beta-bloccanti, come il propranololo che è un betabloccante non selettivo, sono sconsigliati nei pazienti che soffrono di asma e la ragione sta nel fatto che all’interno del tessuto bronchiale sono presenti dei recettori beta 2 che favoriscono la broncodilatazione, motivo per cui nella terapia dell’asma sono presenti farmaci di questa categoria e pertanto se in un paziente asmatico venisse somministrato un beta bloccante si innescherebbe subito una reazione broncocostrittiva, pericolosa per il paziente. Gli ultimi beta bloccanti cardioselettivi presentano una controindicazione non assoluta ma relativa all’utilizzo.
I nitrati sono farmaci antianginosi con effetti di vasodilatazione mediante liberazione di ossido nitrico e non presentano controindicazioni nei pazienti asmatici (Risposta A errata), mentre il clopidogrel è un farmaco antiaggregante appartenente alla famiglia delle tienopiridine, che agisce impedendo la formazione di coaguli piastrinici responsabili di ictus e/o infarti ed è controindicato in caso di traumi recenti o episodi emorragici (Risposta B errata); invece il verapamil appartenente alla classe dei calcio-antagonisti non diidropiridinici, con la funzione di bloccare in maniera non selettiva i canali del calcio di tipo L a livello dei vasi e del cuore (Risposta C errata).

386 di 1714 Domande

Scenario ZP1Y: Si presenta all'attenzione medica un paziente di 68 anni, fumatore, con storia di esposizione professionale a polveri, per tosse produttiva e dispnea. Se la prima ipotesi diagnostica fosse Bronco-Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) riacutizzata, quale di queste serie di provvedimenti terapeutici sarebbe la piu' appropriata?














La Risposta corretta e' la B
Con il termine di broncopneumopatia cronica ostruttiva si intende un quadro patologico in cui il flusso aereo viene compromesso e comprende la bronchite cronica ostruttiva e l’enfisema. E’ spesso correlata all’esposizione professionale e al fumo di sigaretta; può insorgere in soggetti con carenza di α1-antitripsina. Lo sviluppo della BPCO avviene nel corso del tempo e, quando conclamata, i soggetti affetti presentano respiro sibilante, prolungamento della fase espiratoria ed attenuazione del murmure vescicolare. L’ostruzione bronchiale ha in genere un andamento progressivo ed è accompagnata da un’abnorme Risposta infiammatoria broncopolmonare a inquinanti ambientali in particolare il fumo. La BPCO deriva da un'ostruzione del flusso d'aria polmonare, che porta ad un intrappolamento dell’aria nei polmoni con conseguente aumento del volume residuo (VR), della capacità funzionale residua (FRC) e della capacità polmonare totale (TLC). Caratteristica, peculiare nella BPCO è che questa ostruzione, a differenza di quella presente nei pazienti con asma bronchiale, non è completamente reversibile dopo somministrazione di un broncodilatatore.
Non esiste una cura definitiva per la BPCO, ma si possono assumere dei comportamenti di vita (smettere di fumare) e delle terapie finalizzate ad ottenere una migliore qualità di vita ed a rallentare il decorso della malattia. La terapia consiste essenzialmente nella somministrazione di:
- broncodilatatori che hanno la funzione di rilassare la muscolatura peri-bronchiale e favorire la loro apertura e di conseguenza la respirazione e se si soffre di una BPCO di grado lieve può essere sufficiente assumere un broncodilatatore ad azione rapida solo quando si presentano i sintomi, se invece la BPCO è moderata o grave si deve assumere una terapia regolare con broncodilatatori a lunga e breve durata di azione;
- glucocorticosteroidi inalatori, al fine di trattare i sintomi che si manifestano all’improvviso e/o sono molto gravi;
- ossigenoterapia, se si tratta di una forma grave e la saturazione di ossigeno a livello ematico è bassa.
Tutte le altre terapia proposte sono errate (Risposte A, C e D errate).

387 di 1714 Domande

Scenario YT2A: A una donna di 40 anni vengono riscontrati ripetutamente elevati valori pressori. Vengono eseguiti degli approfondimenti strumentali e di laboratorio che portano alla diagnosi conclusiva di ipertensione arteriosa secondaria a una sindrome di Cushing paraneoplastica. In conseguenza dell'alterato quadro elettrolitico dovuto alla patologia, il tracciato elettrocardiografico presenta: alterazioni del tratto ST, appiattimento dell'onda T e comparsa dell'onda U. Con quale valore di laboratorio sono compatibili questi referti?














La risposta corretta e' la 'K 2,1 mEq/L'.


388 di 1714 Domande

Scenario YT2A: A una donna di 40 anni vengono riscontrati ripetutamente elevati valori pressori. Vengono eseguiti degli approfondimenti strumentali e di laboratorio che portano alla diagnosi conclusiva di ipertensione arteriosa secondaria a una sindrome di Cushing paraneoplastica. Tra i seguenti reperti, quale NON e' compatibile con la diagnosi posta alla paziente?














La risposta corretta e' la 'Iperkaliemia'.


389 di 1714 Domande

Scenario WW4H: Un paziente di 71 anni, da tempo malato di artrite reumatoide, esegue accertamenti di routine con riscontro di una tubercolosi latente. Dal momento che dovrebbe iniziare una terapia con anti-TNF per la sua malattia di base, viene proposto un trattamento con isoniazide. I regimi antitubercolari contenenti isoniazide prevedono solitamente la concomitante somministrazione di una vitamina. Quale?














La Risposta corretta e' la A
Durante il trattamento per una tubercolosi sono molti i farmaci utilizzati e i possibili effetti collaterali da questi dipendenti. L’utilizzo di isoniazide, fondamentale nella terapia antitubercolare per la sua funzione di inibitore della sintesi di acido micolico (fondamentale per la struttura della parete cellulare del micobatterio), provoca come effetto collaterale la carenza di vitamina B6. Questa vitamina ha una struttura simile a quella dell’isoniazide e, per questo motivo, viene metabolizzata maggiormente in un paziente sotto terapia. In un terapia con isoniazide viene sempre indicata una terapia aggiuntiva con vitamina B6 (Risposte B, C, D ed E errate).

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390 di 1714 Domande

Scenario OP1A: Un uomo di 83 anni viene sottoposto a intervento di emicolectomia destra per neoplasia. Viene iniziata profilassi antitrombotica con Enoxaparina. A un esame di routine in 6° giornata postoperatoria viene riscontrata una trombocitopenia severa. Quale delle seguenti NON caratterizza la trombocitopenia indotta da eparina?














La risposta corretta e' la 'Una riduzione dei valori delle proteine C e S'.


391 di 1714 Domande

Se 2.5 mg/L e' il 95° percentile della distribuzione dei valori di omocisteina nel gruppo di controllo significa che:














La risposta corretta è la C.
Per definizione, il percentile (o centile) è una misura statistica indicativa del valore percentuale di un valore osservato, che può essere la crescita infantile, la pressione arteriosa o qualsiasi altro valore. In ambito discreto, valutare un percentile significa determinare il termine di un insieme ordinato tale per cui lui e tutti gli altri termini ad esso inferiori sono in quantità pari al valore di percentile visto come percentuale; in termini semplici, per esempio, il 25° percentile è il valore sotto al quale si trovano il 25% delle osservazioni. Questo vuol dire che se in un gruppo di controllo abbiamo un valore di 2.5 mg/L quale 95° percentile della distribuzione dei valori di omocisteina, il 95% dei valori del gruppo sarà inferiore a 2.5 mg/L e il 5% sarà superiore a tale valore.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Il percentile non indica se la variabile osservata abbia un valore patologico oppure no, ma solo quale sia il suo valore percentuale e quanto sia distante dal valore medio che va dal 25 al 75%.

392 di 1714 Domande

Scenario RR12Y: Per descrivere le malattie cardiovascolari si utilizzano i seguenti indicatori: prevalenza; mortalità; letalità; incidenza; tasso di attacco (attack rate). Quale delle seguenti frazioni indica la letalità per malattie cardiovascolari?

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La risposta corretta è la D.
Per il caso clinico, la frazione che indica la letalità per le malattie cardiovascolari è c/(a + c), dove:
- c indica i morti con malattie cardiovascolari;
- a indica i vivi con malattie cardiovascolari.

393 di 1714 Domande

Scenario RR12Y: Per descrivere le malattie cardiovascolari si utilizzano i seguenti indicatori: prevalenza; mortalità; letalità; incidenza; tasso di attacco (attack rate). La mortalità fornisce una buona approssimazione dell'incidenza quando:

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La risposta corretta è la D.
La mortalità fornisce una buona approssimazione dell’incidenza quando la malattia ha letalità prossima al 100%. Nello specifico, l'incidenza rappresenta la proporzione di individui che vengono colpiti dalla malattia in un determinato periodo di tempo.

394 di 1714 Domande

Scenario RR12Y: Per descrivere le malattie cardiovascolari si utilizzano i seguenti indicatori: prevalenza; mortalità; letalità; incidenza; tasso di attacco (attack rate). Come si calcola un tasso annuo di incidenza quando il numero dei nuovi casi nell'anno è 275, il numero degli esposti al rischio all'inizio dell'anno è 24.000, e il numero di soggetti persi all'osservazione durante l'anno è 960?

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La risposta corretta è la C.
L'incidenza, la proporzione di individui che vengono colpiti dalla malattia in un determinato periodo di tempo, si calcola utilizzando la seguente formula:
- incidenza = (numero casi di malattia o eventi durante un periodo di tempo) / persone a rischio all’inizio del periodo.
Nello specifico, il caso clinico riguarda il tasso annuo di incidenza in una popolazione dinamica, intesa come una popolazione la cui composizione cambia acquisendo o perdendo componenti nel tempo. In particolare, nelle popolazioni dinamiche le incidenze cumulative non possono essere calcolate sia perché i casi non sono generati solo dalle persone presenti all’inizio del periodo sia perché sfuggono alcuni casi generati da persone presenti all’inizio ma non durante lo studio (turn-over di una popolazione dinamica). Se vogliamo misurare l’incidenza dei nuovi casi nella stessa comunità, avendo osservato 275 casi durante l’anno, dovremmo togliere i casi, mano a mano che si verificano, dal denominatore popolazione a rischio, dato che l’insorgenza della patologia conferisce l’immunità. Assumendo ancora che i casi siano distribuiti in modo uniforme lungo l’anno, il denominatore del tasso di incidenza è 24.000-(275+960)/2, cioè (24.000 – 1235/2); il tasso è quindi 275/(24.000 – 1235/2).

395 di 1714 Domande

Scenario 2: Fried et al, in un lavoro pubblicato nel 2001 hanno valutato l'accuratezza del punteggio CHS (Cardiovascular Health Study - 2001) nel riconoscere pazienti anziani fragili (positivo se > 0). La sensibilità e la specificità del CHS erano rispettivamente uguali a 87% e 49%. Pertanto, si puo' affermare che:














La risposta corretta è la A.
Per capire questa domanda dobbiamo partire dalle definizioni:
la sensibilità di un test capacità di identificare correttamente i soggetti affetti da malattia, quindi è la probabilità che un soggetto malato sia positivo al test.
la specificità di un test è la capacità di identificare correttamente i soggetti sani, quindi è la probabilità che un soggetto sano sia negativo al test.
In questo caso la risposta A è corretta perché la probabilità che un paziente non fragile (quindi sano) sia positivo al test è 0,51 o 51%, quindi 1 - 0,49 o 100% - 49%; si calcola come 100% - la specificità.
La risposta B non è corretta.
La probabilità che un paziente negativo a CHS non sia fragile non è 0,13, ma è 0,49 (la specificità).
La risposta C non è corretta.
La probabilità che un paziente positivo a CHS sia fragile non è 0,13, ma 0,87 (la sensibilità).
La risposta D non è corretta.
La probabilità che un paziente fragile sia negativo a CHS non è 0,51, ma 0,13, quindi 1 - la sensibilità.

396 di 1714 Domande

Un uomo ha sviluppato l'ulcera duodenale correlata a Helicobacter pylori dopo trapianto di rene. Non ha usato l'aspirina; altri farmaci utilizzati comprendevano ciclosporina, prednisolone, azatioprina e amlodipina. Il paziente non ha riferito alcuna allergia ai farmaci nota. Qual è il regime di trattamento di eradicazione più ragionevole? 














La risposta corretta è la A.  
La claritromicina è relativamente controindicata nei pazienti sottoposti a trapianto di rene a causa della sua interazione con la ciclosporina. La terapia quadrupla contenente un inibitore della pompa protonica, il bismuto, il metronidazolo e la tetraciclina, è stata mostrata nella meta-analisi di studi comparativi randomizzati controllati per ottenere un tasso di eradicazione simile alla tripla terapia basata sulla claritromicina.


397 di 1714 Domande

Chiara, una ragazza di 20 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Simi. Anamnesi patologica prossima: quadro di eruzione cutanea, febbre e malessere generalizzato insorto da circa un paio di giorni.   L'eruzione sembra essere estesa, ma non le provoca dolore o prurito.   Anamnesi personale fisiologica: recente viaggio. Chiara è tornata da circa un paio di settimane da una vacanza trascorsa presso un campeggio dove è stata morsa da una zecca mentre camminava nei boschi.   La ragazza è incinta alla 11esima settimana. Non ha farmaco allergie note. Anamnesi farmacologica: non assume farmaci in cronico.  Esame obiettivo: una temperatura corporea di 38,2 C, una pressione arteriosa di 115/75 mm Hg, una frequenza cardiaca di 85 bpm/min ed una frequenza respiratoria di 17 atti/min.   L'eruzione è mostrata nell'immagine al di sotto. Il resto dell’esame obiettivo è negativo.  Quale delle seguenti opzioni rappresenta il modo appropriato di procedere per la gestione di questa paziente?

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La risposta corretta è la A.  
Chiara presenta uneritema migrante, una lesione cutanea a carattere papulomatoso, fortemente eritematosa, che poi gradualmente si estende a formare una lesione molto più estesa, con al centro una zona necrotica o maggiormente rossastra e con dei bordi finemente rilevati.
La malattia di Lyme è una zoonosi che si acquisisce a causa del morso di zecca (è trasmessa principalmente da 4 specie di zecche Ixodes sp) e l’agente eziologico alla base dell’infezione è la spirocheta Borrelia burgdorferi.
I sintomi iniziali comprendono: malessere generalizzato e rash cutaneo di carattere eritematoso migrante, che può essere seguito dopo alcune settimane o mesi da alterazioni articolari, neurologiche o cardiache.
L’anamnesi positiva per un recente viaggio in campeggio con un morso di zecca è un ulteriore dato che avvalora tale ipotesi diagnostica.
La diagnosi è fondamentalmente clinica negli stadi precoci della malattia, ma i test sierologici possono essere di sostegno nella diagnosi delle eventuali complicanze reumatologiche, neurologiche e/o cardiache che si manifestano nelle fasi avanzate della malattia. La terapia generalmente prevede la somministrazione di antibiotici come doxiciclina o ceftriaxone, ma visto che la paziente è incinta si predilige l’amoxicillina, un antibiotico appartenente alla classe dei β-lattamici, che èil trattamento di scelta nelle donne in gravidanza e in allattamento, nonché i bambini di età inferiore a 8 anni.
La risposta D non è corretta. 
L'azitromicinaè un antibiotico appartenente alla famiglia dei macrolidi ed il suo meccanismo di azione si esplica legandosi al ribosoma batterico inattivandolo (si lega alla subunità 50s del ribosoma batterico). Questo farmaco può essere utilizzato in caso di allergia alla amoxicillina e doxiciclina (essendo meno efficace di questi farmaci non rappresenta una prima scelta terapeutica)
La risposta B non è corretta. 
La doxiciclina è un antibiotico appartenente alla classe delle tetracicline. Il suo meccanismo di azione si fonda sull’interferenza con la sintesi proteica batterica, legandosi alla subunità 30S del ribosoma batterico. Questo farmaco rappresenta l’antibiotico di scelta per la maggior parte dei pazienti con malattia di Lyme. Tuttavia, la doxiciclina è controindicata nelle donne in gravidanza e in allattamento:è stato osservato che può determinare delle discromie dentarie anche permanenti e/o un ritardo nella crescita scheletrica nei bambini e nel nascituro.   Pertanto, in queste categorie di pazienti (come Chiara) si deve utilizzare l’amoxicillina.
La risposta C non è corretta. 
Trattandosi di un’infezione di natura batterica piuttosto importante, l’'osservazione rappresenta una scelta non idonea.
La risposta E non è corretta. 
Il ceftriaxone è una cefalosporina di terza generazione e come tale esplica il suo meccanismo d’azione con un’attività battericida interferendo con la sintesi del peptidoglicano. Viene usato prevalentemente nei pazienti neutropenici e/o immunodepressi in presenza di severe infezioni batteriche o in alcuni casi di profilassi chirurgica. Il ceftriaxone, come tutte le cefalosporine di terza generazione, si è mostrato efficace, quando somministrate per via endovenosa, nel trattamento della forma precoce e circoscritta della malattia di Lyme. Tuttavia, essendo un antibiotico a largo spettro non trova un vero e proprio razionale, nel trattamento di prima linea.Questo farmaco trova indicazione nei pazienti gravi che manifestano sintomi e segni neurologici (meningite, encefalite,con o senza radicoloneuropatia) o manifestazioni cardiache.

398 di 1714 Domande

Sara, una ragazza di 20 anni con un’anamnesi clinica muta, si reca presso il PS del Policlinico Niguarda di Milano. Anamnesi patologica prossima: da circa un paio di giorni dolore in corrispondenza di entrambe le fosse iliache ed a livello pelvico con associate perdite vaginali. Anamnesi patologica remota: negativa per patologie importanti. Anamnesi personale fisiologica: da circa 1 mese ha iniziato ad avere rapporti sessuali non protetti con il suo nuovo fidanzato. Esame obiettivo: temperatura corporea è di 39 ° C, una pressione arteriosa di 130/75 mm Hg, una frequenza cardiaca di 95 bpm/min ed una frequenza respiratoria di 15 atti/min. Il Dott. Rini, medico di guardia del PS, visita la ragazza riscontrando dolore in entrambe le fosse iliache con associata secrezione purulenta cervicale.  Quale test diagnostico è più utile per supportare il sospetto diagnostico escludendo anche possibili cause di diagnosi differenziali e definire così il trattamento da intraprendere in tal caso?














La risposta corretta è la A.  
Sara probabilmente ha una malattia infiammatoria pelvica (PID). Malattia infiammatoria pelvica (anche PID, acronimo dei termini inglesi Pelvic Inflammatory Disease) è una locuzione che indica un processo infiammatorio, che èun’infezione che coinvolge il tratto genitale femminile superiore, ovvero: ovaie, utero, cervice e tube di Falloppio che colpisce gli organi riproduttivi della donna e le strutture a essi adiacenti. L’infezione della cervice determina secrezioni mucopurulente. La salpingite e endometriosi tendono a verificarsi contemporaneamente; nei casi più gravi si ha anche una diffusione dell’infezione alle ovaie (ooforite) e poi al peritoneo (con conseguente peritonite): Dal punto di vista eziologico, questa patologia è dovuta a batteri che risalgono la vagina; raggiungono la cervice, l’endometrio e le tube di Falloppio. Le cause più frequenti di PID sono rappresentate da: Neisseria gonorrhoeae e Chlamydia trachomatis (non sono comunque gli unici batteri che possono essere coinvolti). I fattori di rischio per questa malattia sono: partner sessuali multipli o nuovi, vaginosi batterica, precedente PID. Anche se rara in gravidanza, possiamo riscontrarla in gravidanza. Innanzitutto, in una ragazza giovane è importante escludere uno stato di gravidanza, quindi mediante il dosaggio della β -gonadotropina corionica umana: pertanto un test di gravidanza negativo, associato a fattori di rischio e sintomatologia suggestiva, induce ad ipotizzare nel caso presentato una PID. Il trattamento si basa sulla terapia antibiotica. Dal punto di vista clinico, la sintomatologia più frequente è rappresentata da: dolore addominale nei quadranti inferiori, febbre, leucocitosi, sanguinamento vaginale irregolare e secrezione cervicale. La cervice appare arrossata e sanguina facilmente; presenta spesso secrezione mucopurulenta. Successivamente, sono frequenti la dolorabilità alla palpazione cervicale. I reperti di questa paziente sono suggestivi di PID: addome teso, ridotta mobilità della cervice e rigidità delle ovaie.  Inoltre, questa paziente ha una storia di gonorrea e clamidia.  Le complicanze a lungo termine includono: dolore pelvico cronico, sterilità ed aumentato rischio di gravidanza ectopica. Dal punto di vista diagnostico, è molto importante la PCR di campioni cervicali; per andare a ricercare Neisseria gonorrhoeae e clamidie. Altri esami, comprendono l’esame microscopico della perdita cervicale, ecografia e occasionalmente si può ricorrere alla laparoscopia. Non potendo usare le tetracicline, per il trattamento di questa paziente con PID in gravidanza vanno usate clindamicina + gentamicina. Ovviamente, è richiesto il ricovero ospedaliero.
La risposta C non è corretta. 
I test per la ricerca del DNA per la Clamidia trachomatis e Neisseria gonorrhoeae sono utili per la conferma di un sospetto quadro di PID, anche se raramente tali test solo sono utili per guidare la terapia. Le clamidie sono batteri intracellulari obbligati, non mobili e la C. trachomatis rappresenta la più comune causa, di origine batterica, di malattia a trasmissione venerea, tra cui l'epididimite e l'uretrite negli uomini e le uretriti, cerviciti e la malattia infiammatoria pelvica nelle donne; mentre il linfogranuloma venere, le proctiti e l’artrite reattiva (Sindrome di Reiter) si possono manifestare in ambo i sessi. La Neisseria Gonorrhoeae, batterio Gram negativo, rappresenta l’agente patogeno responsabile della gonorrea (o blenorragia). Spesso però, ancor prima dei risultati dei test per la ricerca del DNA di tali agenti patogeni, viene impostata una terapia antibiotica empirica e pertanto tali test solo davvero poco utili per guidare la terapia da intraprendere
La risposta B non è corretta. 
La conta dei globuli bianchi non fornisce alcuna informazione aggiuntiva per la diagnosi di PID e comunque non cambierebbe la gestione terapeutica del paziente, anche perché solo meno del 50% dei pazienti con PID presentano una leucocitosi.
La risposta D non è corretta. 
Tale test trova utilità solo in caso di sospetta PID da gonorrea, in quanto una colorazione di Gram positiva del secreto cervicale per la Neisseria gonorrhoeae è altamente suggestiva per una diagnosi di PID, mentre un test negativo non è utile per escludere tale quadro clinico.
La risposta E non è corretta. 
La laparoscopia diagnostica è una procedura chirurgica utilizzata per valutare le patologie intra-addominali o pelviche (p.es., tumori, endometriosi) in pazienti con dolore addominale acuto o cronico e per valutare l'operabilità nei pazienti con neoplasie.  La laparoscopia è specifica ma non sensibile per la diagnosi di PID ed è indicata qualora la sintomatologia persista anche dopo trattamento antibiotico o nei casi in cui si sospettino altre patologie, come un’appendicite.

399 di 1714 Domande

Scenario XX6T: La mancata diagnosi di morbo celiaco comporta gravi rischi per il paziente perché la malattia, se non riconosciuta e trattata tempestivamente, potrebbe degenerare in un linfoma non-Hodgkin o in altre forme difficilmente controllabili. Ciò suggerisce di ricorrere a un test diagnostico caratterizzato da:














La risposta corretta è la B.
Dato che la mancata diagnosi di morbo celiaco comporta gravi rischi per il paziente perché la malattia, se non riconosciuta e trattata tempestivamente, potrebbe degenerare in un linfoma non-Hodgkin o in altre forme, è opportuno ricorrere a un test diagnostico con elevata sensibilità: la sensibilità di un test è la capacità di identificare correttamente i soggetti affetti da malattia o dalla condizione che si vuole individuare. Se un test ha un'alta sensibilità, il rischio di falsi negativi (cioè di soggetti affetti da malattia ma negativi al test) sarà basso. Al contrario, la specificità di un test è la capacità di identificare correttamente i soggetti sani, quindi non affetti da malattia o dalla condizione da individuare. Lo scopo del test in questo caso, invece, è riconoscere soggetti malati, quindi il test deve avere elevata sensibilità (risposta D ed E errate).
Infine, il valore predittivo positivo (o VPP) indica la probabilità che un individuo test-positivo sia davvero positivo, mentre, il valore predittivo negativo (o VPN) indica la probabilità che un individuo test-negativo sia davvero negativo (risposte A e C errate).

400 di 1714 Domande

La soglia uditiva e':














La risposta corretta è la B.
Per soglia uditiva si intende il livello di intensità minima al quale è possibile percepire un suono. La soglia uditiva normale varia tra 0 e 25 dB. L’audiogramma è l’esame diagnostico impiegato per la misurazione precisa della soglia uditiva.
Per ipoacusia si intende una riduzione della percezione dei suoni, quindi un aumento della soglia uditiva, che può essere dovuto o a una patologia trasmissiva o a una patologia percettiva. È possibile distinguere diversi gradi di ipoacusia in base ai livelli della soglia uditiva:
- lieve, se la soglia uditiva è compresa tra 26-40 dB
- moderata, se la soglia uditiva è compresa tra 41-60 dB
- grave, se la soglia uditiva è compresa tra 61-80 dB
- profonda, se la soglia uditiva è >80 dB.

401 di 1714 Domande

Scenario AA1M: Una donna accusa sordità, acufeni e vertigine. In anamnesi vengono evidenziati diabete mellito non insulino-dipendente e ipertensione arteriosa in trattamento farmacologico. A quale evento patologico potrebbe essere correlata l'insorgenza della triade sintomatologica?














La risposta corretta è la A.
La malattia di Meniere è una labirintopatia ad eziologia ignota che colpisce il labirinto membranoso. Interessa prevalentemente l’età media, senza prevalenza di sesso ed è generalmente monolaterale; ad eziologia ignota, è dovuta all’accumulo di endolinfa all’interno del labirinto (idrope endolinfatica) che non permette la corretta trasmissione del segnale nervoso tra orecchio e cervello.
L’idrope endolinfatica, in particolare, causa dilatazione del labirinto e della coclea, danno alle cellule epiteliali ivi presenti, aumento della pressione interna.
Fattori di rischio per la malattia di Ménière sono predisposizione genetica, patologie del sistema immunitario, infezioni virali, sifilide, emicrania ricorrente, ossificazione parziale dei canali dell’apparato vestibolare, composizione alterata dell’endolinfa.

402 di 1714 Domande

Scenario AA1M: Una donna accusa sordità, acufeni e vertigine. In anamnesi vengono evidenziati diabete mellito non insulino-dipendente e ipertensione arteriosa in trattamento farmacologico. Quale delle seguenti strategie terapeutiche e' CORRETTA?














La risposta corretta è la A.
La malattia di Meniere è una labirintopatia ad eziologia ignota che colpisce il labirinto membranoso, dovuta all’accumulo di endolinfa all’interno del labirinto (idrope endolinfatica) che non permette la corretta trasmissione del segnale nervoso tra orecchio e cervello. Si manifesta con ipoacusia neurosensoriale, vertigini e acufeni.
Il trattamento medico della sindrome di Ménière prevede in acuto la somministrazione di:
Corticosteroidi e diuretici osmotici (mannitolo), che agiscono riducendo l’accumulo di endolinfa
Sedativi vestibolari e antiemetici, per il trattamento dei sintomi.
Nei periodi intercritici si impiegano diuretici, corticosteroidi e vasodilatatori. Inoltre, è importante ridurre l’apporto di sale e controllare lo stress.
In caso di mancata risposta al trattamento medico, può essere preso in considerazione il trattamento chirurgico, in particolare tecniche conservative dell’udito come il drenaggio dell’endolinfa o l’instillazione topica di farmaci vestibolotossici, o labirintectomia quando l’udito è già molto compromesso.

403 di 1714 Domande

Scenario TT3C: Una donna, madre di 35 anni, con anamnesi familiare positiva per sordità, riferisce al medico curante ipoacusia e ronzii all'orecchio ormai da lungo tempo. Il medico sospetta un'otosclerosi e le prescrive delle indagini piu' approfondite. Quale dei seguenti referti e' realistico?














La risposta corretta è la C.
L’otosclerosi è una condizione clinica che causa ipoacusia a causa della formazione di una massa ossea attorno alla staffa, che quindi non permette la corretta vibrazione di quest’ultima.
È una condizione che generalmente colpisce entrambe le orecchie ed è maggiormente frequente nelle donne di età compresa tra 15 e 35 anni; può causare ipoacusia trasmissiva, nel caso in cui la sclerosi interessi solo la staffa, o mista (neurosensoriale-trasmissiva) nel caso la sclerosi colpisca sia la staffa che la coclea.
I sintomi associati alla perdita dell’udito sono acufeni, paracusia, vertigini e nistagmo (questi ultimi due nel caso in cui sia coinvolta anche la coclea).
Il paziente tende a parlare a bassa voce poiché la percepisce di tono alto e fastidiosa; potrebbe essere presente anche il segno di Schwartze che consiste nella presenza di una macchia blu-rossastra nel punto di giunzione tra la staffa e la coclea, dovuta a un fenomeno iperemico.
A causa della sclerosi, il riflesso stapediale è assente. Il riflesso stapediale consiste nella contrazione bilaterale, involontaria del muscolo stapedio in risposta a suoni di elevata intensità e ha la funzione di proteggere le componenti dell’orecchio interno, estendere il campo uditivo e migliorare le capacità di discriminazione dei rumori.
La timpanometria è il test diagnostico d’elezione poiché valuta i movimenti della catena degli ossicini.

404 di 1714 Domande

Scenario DO4R: Un uomo accusa otodinia violenta associata a rialzo febbrile, senso di ovattamento, acufeni, talora vertigini e secrezioni auricolari di tipo mucopurulento. Quale indagine deve essere eseguita in prima battuta per orientare la diagnosi?














La risposta corretta è la D.
Lo scenario descrive un probabile caso di otite media acuta, condizione clinica che insorge repentinamente e caratterizzata da segni di infiammazione dell’orecchio medio (come iperemia e colore giallastro del timpano), dalla presenza di essudato muco-purulento nell’orecchio medio. Causa otalgia intensa, febbre, malessere generale, ipoacusia trasmissiva, talora vertigini.
L’iter diagnostico prevede in primis l’esecuzione di un’otoscopia. L’otoscopia rappresenta l’esame obiettivo auricolare, tramite il quale è possibile ispezionare il timpano e il condotto uditivo esterno; viene eseguita tramite l’otoscopio, strumento la cui forma ricorda quella di un martelletto e che presenta un sistema ottico provvisto di una sorgente luminosa.

405 di 1714 Domande

Scenario QW5P: Una paziente è affetta da vertigine parossistica posizionale. Quale caratteristica delle vertigini puo' far propendere per questa diagnosi?














La risposta corretta è la A.
La vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB o cupololitiasi o canalolitiasi) è una condizione clinica caratterizzata da crisi brevi di vertigine oggettiva, scatenate da movimenti del capo.
La vertigine insorge improvvisamente, talvolta durante il sonno, dando l’impressione che l’ambiente intorno giri vorticosamente; perdura da pochi secondi a qualche minuto e spesso si associa a nausea.
Presenta maggiore incidenza nel sesso femminile e nei soggetti tra la quinta e l’ottava decade d’età.
Nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione idiopatica, altrimenti può essere secondaria a traumi, patologie vascolari o infettive. All’interno dei canali semicircolari, si vengono a formare degli aggregati a densità maggiore dell’endolinfa che, muovendosi in base ai movimenti della testa, spingono i liquidi endolinfatici verso l’ampolla, attivando le cellule sensoriali ivi presenti e causando la vertigine.
La diagnosi si basa sull’anamnesi e sull’osservazione del nistagmo posizionale benigno, segno patognomonico della patologia: è posizionale poiché insorge solo in determinate posizioni della testa, presenta un periodo breve di latenza prima dell’inizio, è di breve durata e presenta componente rotatoria o di torsione.
Inoltre, per comprendere il canale semicircolare coinvolto è possibile eseguire delle manovre semeiotiche specifiche come la manovra di Semont, la manovra di Dix-Hallpike e la barbecue rotation.

406 di 1714 Domande

Nella classificazione TNM del cancro polmonare, il parametro T2 corrisponde a:














La risposta corretta e' la 'massa con un diametro maggiore di 3 cm'.


407 di 1714 Domande

Scenario BH1Y: Paziente di 55 anni, forte consumatore di caffeina, in evidente eccesso ponderale, lamenta pirosi retrosternale e rigurgito acido che si accentuano durante la notte. Il medico sospetta una esofagite da reflusso. Quale esame diagnostico e' opportuno richiedere per confermare la diagnosi di esofagite da reflusso?














Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, per confermare la diagnosi di esofagite da reflusso e' opportuno eseguire una gastroscopia. In particolare, l'incompetenza dello sfintere esofageo inferiore consente il reflusso del contenuto gastrico nell'esofago, che causa un dolore urente. Il reflusso prolungato può causare esofagite, stenosi e raramente metaplasia o neoplasia. La diagnosi è clinica, talora endoscopica, con o senza test per la valutazione dell'acidità. Il trattamento implica modificazioni dello stile di vita, la soppressione dell'acidità usando gli inibitori della pompa protonica e a volte l'intervento chirurgico. L'endoscopia, con lavaggi per la citologia e/o biopsie delle aree anormali, è l'esame di scelta. La biopsia endoscopica è l'unico test che riesce a evidenziare in modo certo le alterazioni colonnari della mucosa dell'esofago di Barrett. I pazienti con reperti endoscopici non rilevanti, ma con sintomi tipici nonostante il trattamento con gli inibitori di pompa protonica, devono essere sottoposti alla pH-metria esofagea delle 24 h. Sebbene il pasto baritato evidenzi facilmente le ulcere esofagee e le stenosi peptiche, è meno utile in caso di reflusso lieve o moderato; inoltre, la maggior parte dei pazienti con alterazioni richiede una successiva endoscopia. La manometria esofagea Ã¨ usata per valutare la peristalsi esofagea prima del trattamento chirurgico (risposte A, C, D ed E errate).


408 di 1714 Domande

Scenario IV2A: Donna, 25 anni, lamenta stanchezza e sonnolenza. Anamnesi familiare positiva per patologia tiroidea. All'esame obiettivo notate una tumefazione nella regione anteriore del collo. TSH sierico aumentato, anticorpi anti-tireoperossidasi (TPO) 3600 U/ml. Qual e' il sospetto diagnostico?














La risposta corretta e' la 'Tiroidite di Hashimoto'.


409 di 1714 Domande

Scenario ZA3C: Un paziente di 75 anni con storia di diabete mellito di tipo 2 e ipertensione arteriosa è affetto da insufficienza renale di stadio 4 (velocità di filtrazione glomerulare: 22 ml/min). Quale delle seguenti alterazioni di laboratorio e' piu' frequentemente associata a tale condizione, tra quelle elencate?














La risposta corretta e' la 'Iperfosfatemia'.


410 di 1714 Domande

Scenario AJ4S: Un ragazzo di 17 anni altrimenti sano presenta un quadro clinico tipico di asma allergico. Quale di questi pattern e' piu' probabile che sia evidenziato alle prove di funzionalita' respiratoria?














La risposta corretta e' la 'Capacita' polmonare totale normale, FEV1 (forced expiratory volume) ridotto, DLCO (carbon monoxyde diffusing capacity) normale'.


411 di 1714 Domande

Scenario RU5S: Un uomo di 64 anni giunge all'attenzione del Medico di Famiglia per russamento notturno importante ma soprattutto caratterizzato da 'pause silenziose' che preoccupano la moglie. Il medico sospetta si tratti di apnee ostruttive in sonno (OSA). Quale delle seguenti caratteristiche antropometriche NON ci si aspetta in un paziente che soffre di apnee ostruttive in sonno (OSA)?














La risposta corretta e' la 'Body Mass Index < 20'.


412 di 1714 Domande

Scenario IN6S: Ad una donna di 35 anni con dolori addominali ricorrenti, nausea, vomito e tachicardia viene diagnosticata una porfiria acuta intermittente. Quale delle seguenti affermazioni in merito alle porfirie e' ERRATA?














La risposta corretta e' la 'La classificazione delle porfirie distingue forme epatiche e forme spleniche sulla base del sito di overproduzione e accumulo delle porfirine o dei loro precursori'.


413 di 1714 Domande

Scenario NO8T: Un uomo di 48 anni con nota emocromatosi si presenta alla vostra attenzione. Non si è mai sottoposto ad alcuna terapia. Quale dei seguenti trattamenti proporreste al paziente in prima linea?














La risposta corretta e' la 'Salassoterapia'.


414 di 1714 Domande

Dove si localizza il diverticolo di Meckel?














La risposta corretta e' la 'Ileo'.


415 di 1714 Domande

Che cos'e' la Sindrome di Crigler-Najjar?














La risposta corretta e' la 'Una malattia genetica caratterizzata da iperbilirubinemia non coniugata'.


416 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti NON rappresenta una complicanza extraintestinale del morbo di Crohn?














La risposta corretta e' la 'Deficit di coagulazione'.


417 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti NON e' una manifestazione di insufficienza epatica?














La risposta corretta e' la 'Irsutismo'.


418 di 1714 Domande

Scenario LK1A: Un paziente di 74 anni si reca in Pronto Soccorso per dolore epigastrico intenso non irradiato. Riferisce terapia domiciliare con Losartan per ipertensione arteriosa e con acido acetilsalicilico 100 mg/die per un pregresso TIA. Riferisce recente insorgenza di gonalgia bilaterale, attualmente in studio, per la quale ha assunto Ibuprofene. All'esame obiettivo PA 130/80 mmHg, polso 80/min; addome trattabile, ottusità epatica e splenica conservate, dolorabilità franca alla pressione dell'epigastrio. Quale tra i seguenti accertamenti e' il piu' indicato in questo paziente?














La risposta corretta e' la 'Esofagogastroduodenoscopia'.


419 di 1714 Domande

Scenario BA2J: Un paziente di 67 anni esegue una esofagogastroduodenoscopia con biopsia che documenta la presenza di esofago di Barrett. Quale tra le seguenti alterazioni si puo' osservare nell'esofago di Barrett?














La risposta corretta e' la 'La presenza di epitelio colonnare metaplasico a livello esofageo e cellule caliciformi (goblet cells)'.


420 di 1714 Domande

Scenario DP4T: Un uomo di 75 anni si presenta con una storia di 5 anni di disfagia per i solidi con calo ponderale progressivo di 10 kg. Il paziente lamenta inoltre episodi di rigurgito di cibo non digerito. Quale delle seguenti ipotesi diagnostiche e' la piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Acalasia esofagea'.


421 di 1714 Domande

Scenario FE5B: Una donna di 43 anni si presenta in Pronto Soccorso per dolore addominale associato a ittero e a febbre (38 °C). Gli esami ematochimici mostrano: bilirubinemia 14,3 mg/dL con bilirubina diretta 11,6 mg/dL, fosfatasi alcalina (ALP) > 3 volte la norma, AST 1,5 volte la norma. All'emocromo 13.500 leucociti. Un'ecografia dell'addome documenta litiasi della colecisti e un coledoco con diametro di 1,5 cm. Qual e' la strategia terapeutica da seguire in questa paziente?














La risposta corretta e' la 'CPRE con sfinterotomia, bonifica del coledoco e successiva colecistectomia'.


422 di 1714 Domande

La pityriasis versicolor e' una dermatosi associata a proliferazione di Pityrosporum ovale. Tra le risposte suggerite, quale NON rappresenta una caratteristica del suo aspetto clinico?














La risposta corretta e' la C
La pytiriasis versicolor è un’infezione cutanea causata da Malassezia furfur (in precedenza noto come Pityrosporum ovale), un fungo che può esistere sia come lievito che come muffa. Si manifesta con la comparsa di molteplici lesioni desquamate scure, marroni (risposte B e D errate), salmone o bianche (risposta A errata) a livello del tronco, collo, addome e talvolta sul viso, mentre non è presente intertrigine al livello delle grandi pieghe cutanee.
La diagnosi si basa sull’aspetto clinico delle lesioni in associazione all’esame con la lampada di Wood; in preparati a fresco in idrossido di potassio è possibile identificare le ife e le cellule germoglianti. Generalmente il trattamento prevede l’impiego di antimicotici topici.

423 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sul melanoma e' ERRATA?














La risposta corretta e' la B
Il melanoma è una neoplasia cutanea che insorge prevalentemente dai melanociti cutanei, ma può avere origine anche da melanociti presenti nell’occhio e nelle mucose (risposta A errata). Si manifesta clinicamente come una neoformazione pigmentata della cute o un’area pigmentata nelle sierose o nelle mucose o nelle componenti oculari come coroide e congiuntiva. Se non rapidamente rimossa, può accrescersi a livello locale approfondendosi nel derma e invadendo i linfonodi drenanti, eventualmente entrare in circolo e diffondersi a tutti gli organi viscerali, compreso il cervello (risposta C errata).
Si possono distinguere diverse varietà cliniche e morfologiche:
- Il melanoma a diffusione superficiale, la tipologia di gran lunga più frequente e caratterizzata prevalentemente da una crescita radiale o orizzontale, margini irregolari e un colorito variegato dal marrone chiaro al nerastro
- Il melanome nodulare o a crescita verticale, si presenta come un nodulo marrone scuro o nerastro, rilevato di alcuni millimetri sulla superficie cutanea; a volte ulcerato o non pigmentato (melanoma acromico o amelanocitivo)
- La lentigo maligna, strettamente associata all’esposizione solare, rappresenta la variante a più lenta evoluzione (risposta D errata)
- Il melanoma acrale lentigginoso, che coinvolge le aree non pigmentate del palmo delle mani e delle piante dei piedi e il letto subungueale degli individui di pelle scura.



424 di 1714 Domande

Scenario EF1S: Un uomo di 45 anni ha un prurito intenso generalizzato prevalentemente notturno da 2 settimane. Ha iniziato terapia antipertensiva con ace-inibitori 2 mesi fa; riferisce allergia al nickel. Obiettivamente si apprezzano lesioni da grattamento nella parte anteriore del torace, cosce e glutei; piccole papule escoriate si individuano negli spazi interdigitali delle mani e sul pene. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la D
La scabbia è una parassitosi cutanea causata dall’acaro Sarcoptes scabiei hominis e che si trasmette per contatto interumano. Si manifesta con papule eritematose e pruriginose che si localizzano caratteristicamente negli spazi interdigitali delle mani, a livello della superficie flessoria di polsi e gomiti, all’inguine, anche se può colpire qualsiasi parte del corpo, solitamente ad eccezione del volto.
Lesioni patognomoniche dell’infezione sono i cunicoli che interessano soprattutto mani, polsi e piedi: si tratta di lesioni lineari, ondulate e sottili, lunghe fino a 1 cm.

425 di 1714 Domande

Scenario EF1S: Un uomo di 45 anni ha un prurito intenso generalizzato prevalentemente notturno da 2 settimane. Ha iniziato terapia antipertensiva con ace-inibitori 2 mesi fa; riferisce allergia al nickel. Obiettivamente si apprezzano lesioni da grattamento nella parte anteriore del torace, cosce e glutei; piccole papule escoriate si individuano negli spazi interdigitali delle mani e sul pene. L'esame indicato per porre diagnosi e':














La risposta corretta e' la A
La scabbia è una parassitosi cutanea causata dall’acaro Sarcoptes scabiei hominis e che si trasmette per contatto interumano. La diagnosi si sospetta in base ai reperti clinici come il riscontro delle lesioni patognomoniche dell’infezione, ovvero i cunicoli che interessano soprattutto mani, polsi e piedi (si tratta di lesioni lineari, ondulate e sottili, lunghe fino a 1 cm); successivamente la conferma si ha con il riscontro degli acari o di ovuli o di residui di feci all’esame microscopico di un cunicolo

426 di 1714 Domande

Scenario SI2E: Donna di 34 anni, da alcuni giorni ha sensazione di prurito e bruciore localizzato al grande labbro di destra, seguita da piccole lesioni papulo/vescicolose presto evolute in erosioni con eritema circostante; modesta linfadenopatia inguinale monolaterale. Quale esame e' il piu' indicato per la diagnosi rapida?














La risposta corretta e' la A
Il quesito clinico descrive un caso di herpes genitale, che nella maggioranza dei casi è causata da HSV-2.
Il virus viene trasmesso per contatto diretto con secrezioni infette del cavo orale o genitali; sono più contagiosi i pazienti con lesioni attive, ma la trasmissione può avvenire anche da pazienti asintomatici.
L’infezione primaria da HSV è spesso asintomatica, ma nei casi sintomatici presenta diverse forme cliniche.
L’infezione primaria genitale è di solito causata da HSV-2: dopo un periodo di incubazione di circa 5 giorni, si manifesta un’eruzione vescicolare su base eritematosa, seguita da rottura delle vescicole il cui fondo viene ricoperto da un essudato grigiastro. Nella donna spesso si associa una vaginite essudativa e in entrambi i sessi sono comuni anche febbre, astenia e linfoadenopatia dolente inguinale. Possibile complicanza è la neurite sensitivo-motoria dei plessi pudendi e dell’innervazione del pavimento perineale.
La diagnosi viene posta in base al quadro clinico e, in caso di dubbi, mediante l’isolamento virale dal materiale biologico tramite l’esame citodiagnostico di Tzanck: in questo caso il prelievo si effettua prelevando il materiale dal fondo della lesione (bolla) per apposizione tramite una spatola smussa, dopodiché viene colorato con il metodo May-Grünwald-Giemsa e successivamente, in microscopia ottica, si evidenziano i cheratinociti acantolitici; spesso si rivelano anche caratteristici fenomeni di leucocitoaderenza. Il trattamento si avvale di antivirali in grado di inibire selettivamente la DNA-polimerasi degli herpes virus: aciclovir, valaciclovir e famciclovir.



427 di 1714 Domande

Scenario MO3R: Una paziente di 40 anni presenta, in una porzione della sua areola sinistra, una chiazza eritematosa, essudante e squamocrostosa a limiti netti, che provoca prurito e modesta sensazione di bruciore. Sotto la lesione si palpa un piccolo nodulo. A quale condizione clinica si puo' pensare in prima battuta?














La risposta corretta e' la A
La malattia di Paget cutanea si può definire come l’estensione a livello cutaneo di un carcinoma duttale sottostante, quindi è considerabile una forma rara di carcinoma che al momento della diagnosi, frequentemente, è già in fase metastatica. Generalmente si manifesta come una chiazza eritematosa, essudante e squamocrostosa a limiti netti del capezzolo, che si associa a prurito e senso di bruciore.
La diagnosi si pone grazie all’esame istologico e data l’associazione con una neoplasia sottostante, è bene richiedere una valutazione sistemica.

428 di 1714 Domande

Scenario DD14G: Maschio di 30 anni. Da alcune settimane lamenta bruciore in sede inguinale bilaterale con comparsa di lesioni eritemato-desquamative a estensione centrifuga. Qual è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la C.
In base ai reperti clinico-anamnestici e all’immagine del caso clinico, la diagnosi più probabile per il paziente è la Tinea cruris (epidermofizia inguinale), un'infezione da dermatofiti a livello della piega inguinale. La causa più comune è il Trichophyton rubrum, seguito dall’Epidermophyton floccosum e dal Trichophyton interdigitale.  Ãˆ molto più comune negli uomini rispetto alle donne ed è spesso determinata dalla diffusione dell'infezione da una precedente tinea pedis. Tra i fattori predisponenti vi sono abbondante sudorazione, obesità, diabete e immunodeficienza. Dal punto di vista clinico si presenta inizialmente come una zona eritematosa sulla coscia mediale prossimale, che si diffonde in modo centrifugo, con una parziale chiarificazione centrale e un bordo leggermente rilevato, eritematoso, ben delimitato, che può presentare anche delle piccole vescicole. L'infezione può diffondersi nel perineo e nelle aree perianali, nella fessura dei glutei o sopra i glutei stessi; nei maschi, lo scroto viene generalmente risparmiato. Per la diagnosi, oltre alla clinica, è essenziale l’esame con idrossido di potassio su una squama cutanea, ottenuta mediante raschiamento della lesione sospetta: in presenza di Tinea cruris, l’esame mostrerà le ife segmentate caratteristiche delle infezioni dermatofitiche. Per confermare la diagnosi è anche possibile utilizzare l’esame colturale. Al contrario, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’immagine, tale paziente non presenta verosimilmente psoriasi, candidosi inguinale e dermatite da contatto (risposte A, B, D ed E errate).

429 di 1714 Domande

Scenario WW15M: Femmina di 78 anni; sul dorso del naso da circa 6 mesi lesione desquamativa asintomatica con alone eritematoso. Qual e' la diagnosi piu' probabile?

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La risposta corretta e' la 'Cheratosi attinica'.


430 di 1714 Domande

Scenario FC1C: Un paziente di 35 anni giunge all'osservazione del dermatologo. Presenta numerose macchie caffellatte di grosse dimensioni, distribuite su arti e tronco, lentiggini in regione ascellare e alcuni neuro-fibromi sottocutanei. Viene fatta diagnosi di neurofibromatosi di tipo 1. Quale tra le seguenti manifestazioni cliniche si può verosimilmente riscontrare nel paziente?














La risposta corretta è la A.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, presenta verosimilmente la neurofibromatosi di tipo 1 (o malattia di von Recklinghausen), una patologia genetica causata dalla mutazione del gene NF1 (localizzato sul cromosoma 17), clinicamente eterogenea, caratterizzata da macchie caffè-latte, noduli iridei di Lisch (amartomi iridei), lentiggini a livello delle ascelle o dell'inguine e neuro-fibromi multipli. Inoltre, per tali pazienti il rischio complessivo di sviluppare un tumore maligno è superiore rispetto la popolazione generale. È una malattia sporadica o ereditaria (in tal caso a trasmissione autosomica dominante), i cui sintomi e segni sono variabili da un paziente all’altro. Secondo i criteri diagnostici, un paziente è affetto da neurofibromatosi di tipo 1, se presenta almeno 2 tra le seguenti condizioni:
- più di 5 macchie caffè-latte;
- 2 o più noduli di Lisch;
- 2 o più neuro-fibromi o un neuro-fibroma plessiforme, glioma ottico, lentiggini;
- displasie scheletriche specifiche;
- un consanguineo di primo grado affetto.
Patologia incurabile in cui, però, è possibile mettere in atto una terapia sintomatica mirata. Al contrario, non determina verosimilmente degenerazione retinica, cataratta e coloboma irideo (risposte B, C, D ed E errate).

431 di 1714 Domande

Scenario SX2A: Una coppia ha avuto un figlio affetto da acondroplasia e nessun caso era stato precedentemente riportato nella famiglia. Qual e' il meccanismo molecolare che spiega l'insorgenza della malattia?














La risposta corretta è la A.
L’acondroplasia è una patologia autosomica dominante causata dalla mutazione del gene FGFR3 sul cromosoma 4: può essere ereditaria, nel caso uno o entrambi i genitori siano affetti e trasmettano l’allele mutato al figlio, tenendo presente che l’omozigosi di questa condizione è letale; oppure può essere sporadica, per insorgenza della mutazione de novo durante l’embriogenesi, con assenza di casi nella famiglia.
È caratterizzata da alterazioni della crescita e della maturazione condroblastica delle epifisi, che provocano un’inadeguata formazione di osso encondrale. La manifestazione principale è rappresentata dal nanismo, associato a fronte prominente, ipoplasia medio-facciale, coste corte, mani e dita corte e tozze, limitazione dell’estensione del gomito, iperestensibilità a livello delle anche e delle ginocchia. Gli arti sono particolarmente corti a livello del segmento prossimale.
I neonati affetti sono stesso ipotonici e si può osservare un ritardo nell’acquisizione delle tappe motorie; tuttavia lo sviluppo intellettivo e normale.

432 di 1714 Domande

Scenario CR3R: Una coppia giunge all'osservazione del medico perché la signora, che ha 39 anni, ha avuto recentemente due aborti spontanei e dall'analisi cromosomica del materiale abortivo è emersa una trisomia 16 in un caso e una trisomia 22 nel secondo. Qual e' il meccanismo piu' plausibile alla base delle anomalie cromosomiche degli aborti nella coppia?














La risposta corretta e' la 'Difetto di non disgiunzione meiotica di origine materna'.


433 di 1714 Domande

Scenario XC5G: La sorella maggiore di un bambino con la fibrosi cistica desidera avere una gravidanza e si reca dal medico per conoscere il suo rischio riproduttivo. La donna non presenta alcun segno clinico della malattia. Qual e' il suo rischio di essere portatrice?














La risposta corretta e' la '2/3'.


434 di 1714 Domande

Scenario AA16B: La donna indicata come III-3 nell'albero genealogico sotto riportato si reca dal medico perché desidera una gravidanza e vuole sapere il suo rischio riproduttivo, considerando che nella famiglia ci sono stati due casi di maschi affetti da distrofia muscolare di Duchenne (II-3 e III-1). Viene eseguita analisi di genotipizzazione di un marcatore polimorfico biallelico (A, B) in linkage con il locus malattia. La frazione di ricombinazione tra il marcatore e il gene coinvolto è 0. Considerati i risultati dell'analisi di genotipizzazione, qual e' il rischio della donna III-3 di avere un figlio affetto?

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La risposta corretta e' la '25%'.


435 di 1714 Domande

Scenario 7: Carolina e Stefano sono due giovani sposi non consanguinei. Entrambi hanno un fratello affetto da anemia falciforme. Né Carolina, né Stefano, né i loro genitori presentano la malattia; inoltre nessuno ha eseguito un test per rivelare la presenza del fenotipo "cellule falciformi". Sulla base di queste informazioni, qual e' la probabilita' che il figlio di questa coppia sia affetto da anemia falciforme?














La risposta corretta e' la '1/9'.


436 di 1714 Domande

Scenario SL8O: Un bambino presenta i seguenti segni clinici: tetralogia di Fallot, palatoschisi, insufficienza velofaringea e ipoplasia del timo. I genitori sono sani e la storia familiare è negativa. Quale test genetico e' piu' indicato per definire la sindrome da cui e' affetto il bambino?














La risposta corretta e' la 'FISH con sonda specifica per valutare la delezione del cromosoma 22'.


437 di 1714 Domande

Scenario CC17C: Una giovane donna giunge in Pronto Soccorso per comparsa da 24 ore di fullness auricolare, vertigini oggettive e acufene disturbante a sinistra. Riferisce episodi vertiginosi pregressi di breve durata sempre associati a sensazione ricorrente di fullness auricolare. Le MMTT sono normali. Si sottopone all'esame audiometrico che è quello riportato nell'immagine. Qual e' la prima ipotesi diagnostica?

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La risposta corretta è la B.
La malattia di Meniere è una labirintopatia ad eziologia ignota che colpisce il labirinto membranoso. Interessa prevalentemente l’età media, senza prevalenza di sesso ed è generalmente monolaterale; ad eziologia ignota, è dovuta all’accumulo di endolinfa all’interno del labirinto che non permette la corretta trasmissione del segnale nervoso tra orecchio e cervello.
È caratterizzata dalla contemporanea presenza di:
Crisi vertiginose recidivanti accompagnate da nistagmo e sintomi neurovegetativi (nausea, pallore, vomito); hanno caratteristiche di vertigine rotatoria, soggettiva o oggettiva, della durata da alcuni minuti a qualche ora
Ipoacusia neurosensoriale, che in una prima fase può essere fluttuante, ovvero con miglioramenti e peggioramenti spontanei della soglia uditiva evidenziabili con esami audiometrici ripetuti nel tempo; successivamente può svilupparsi un danno permanente e irreversibile che può condurre fino alla sordità completa
Acufeni
Senso di ovattamento o fullness.
La diagnosi è clinica e si avvale anche dell’esecuzione di test audiometrici, in particolare il test di Rinne e il test di Weber.

438 di 1714 Domande

Scenario RR2R: Paziente di 40 anni giunge in ambulatorio riferendo storia di difficoltà respiratoria nasale, rinorrea, algie facciali, cefalea ricorrente e iposmia. Qual e' la strategia terapeutica piu' indicata?














La risposta corretta è la D.
La paziente giunge all'attenzione del curante per cefalea ricorrente, segni di interessamento delle alte vie aeree come la rinorrea, l’iposmia e la difficoltà respiratoria nasale, e la presenza di algie facciali. Tutto ci fa pensare che la paziente soffra di sinusite/rinosinusite, cioè un processo infiammatorio che coinvolge sia le fosse nasali che i seni paranasali. Può essere favorito da alcune condizioni anatomiche predisponenti come deviazione del setto nasale, curvatura paradossa del turbinato medio, creste settali stenosanti e altri. Se i sintomi hanno una durata inferiore alle 4 settimane sono espressione di flogosi acuta; tra le 4 e le 12 settimane si tratta di una flogosi subacuta; se è superiore alle 12 settimane è invece una flogosi cronica. Se il numero degli episodi è superiore a 4 all'anno, può essere definita una rinosinusite ricorrente. Si può trattare di un processo mono o bilaterale, e può avere una localizzazione anteriore (del seno frontale mascellare ed etmoidale) o posteriore (del seno sfenoidale ed etmoide posteriore). L'eziologia può essere riconducibile a cause infettive, virali o batteriche, che portano allo stabilirsi di un circolo vizioso in cui, la risposta infiammatoria scatenata dal processo infettivo, riduce la clearance del muco e degli agenti patogeni a causa dell'ostruzione delle vie nasali da parte di secrezioni sempre più dense e viscose. La terapia prevede l'impiego di antibiotici (l'antibiotico di elezione è l'amoxicillina-acido clavulanico) ed, eventualmente, di decongestionanti nasali. Il drenaggio chirurgico va riservato solo ai casi con complicanze endocraniche e nasali.
La risposta A non è corretta.
Nei processi infiammatori coinvolgenti le cavità nasali e i seni paranasali, la terapia termale può essere indicata in un secondo momento poiché l’inalazione di vapori caldi favorisce il mantenimento della pervietà delle vie aeree e limita l’accumulo di secrezioni.
La risposta B non è corretta.
La sola vigile attesa, in un processo infiammatorio e infettivo di cavità nasali e seni paranasali, non è consigliata data la stretta contiguità di queste strutture al sistema nervoso centrale.
La risposta C non è corretta.
La terapia chirurgica non è la prima scelta terapeutica. Questa viene attuata solo in caso di plurimi episodi di tipo infettivo e/o infiammatorio e previa risoluzione del processo infettivo stesso.
La risposta E non è corretta.
La terapia termale e la terapia chirurgica possono essere considerate come terapia di mantenimento la prima e come terapia risolutiva la seconda, ma solo in un secondo momento.

439 di 1714 Domande

Scenario LL3L: Un insegnante giunge in ambulatorio riferendo disfonia e facile affaticabilità vocale da alcuni mesi. Quale esame va consigliato in prima istanza?














La riposta corretta è la D.
I sintomi di disfonia e facile affaticabilità vocale possono essere causati da diverse condizioni patologiche legati a un’alterazione oggettiva delle corde vocali, della contrattilità della laringe o delle corde vocali stesse e da molte altre cause (malattie neurologiche, neoplasie, ecc.). Pertanto tali sintomi devono essere studiati in prima istanza con esame obiettivo associato ad esame endoscopico (fibroscopia laringea) con luce stroboscopica (stroboscopia). Con la stroboscopia, che usa appunto luce stroboscopica, si studia il movimento sia verticale che orizzontale della corda vocale.
Nel caso in cui con l’esame endoscopico non si arrivi a una diagnosi sono indicati esami diagnostici di II o III livello.
Le risposte A e C non sono corrette.
La TC e la RMN sono tecniche avanzate e non di prima istanza, da effettuare sempre dopo la visita clinica con fibroscopia ed eventuale stroboscopia.
La risposta B non è corretta.
L’ecografia è un esame poco invasivo, ma nel collo è molto più adatta allo studio degli organi superficiali come la muscolatura, la cute e il sottocute, la tiroide e i linfonodi laterocervicali. L’aria limita molto lo studio ecografico e pertanto tale metodica non è indicata per lo studio della laringe.

440 di 1714 Domande

Scenario LL3L: Un insegnante giunge in ambulatorio riferendo disfonia e facile affaticabilità vocale da alcuni mesi. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta è la A.
La disfonia è una alterazione di tipo qualitativo e quantitativo della voce parlata. E’ caratterizzata da segni acustici (alterazioni della frequenza, dell’intensità e/o del timbro vocale), segni clinici (alterazioni morfologiche o funzionali del mantice polmonare, della laringe delle cavità di risonanza), sintomi fisici (riguardanti l’organo vocale: corpo estraneo in gola, parestesie, bruciore, secchezza, dolore oppure riguardanti la fonazione: astenofonia, voce sgradevole, inadeguata). Le disfonie possono essere classificate come organiche, disfunzionali o miste (inizialmente disfunzionali ma poi complicate  da una alterazione organica). Per poterle classificare è importante l’anamnesi, con valutazione della modalità di insorgenza, l’evoluzione del disturbo ed eventuali fattori di rischio, lo studio endoscopico mediante laringoscopia indiretta e diretta, lo studio delle caratteristiche elettroacustiche della voce e l’elettromiografia per la valutazione dell’attività elettrica dei muscoli tiroaritenoideo e cricotiroideo. La disfonia è il sintomo principale della laringite, cioè un processo infiammatorio della laringe. Altro sintomo presente è l’astenofonia, cioè la stanchezza che insorge progressivamente nel parlare e l’incapacità a mantenere un tono di voce adeguato. Data l’anamnesi lavorativa della paziente (insegnante), l’ipotesi più plausibile è che questa abbia sviluppato una laringite da sforzo, complicata probabilmente dalla formazione di un nodulo vocale, cioè un ispessimento cheratosico interessante il piano glottico, a causa del processo infiammatorio.
La risposta B non è corretta.
Il laringocele è una dilatazione cistica del ventricolo di Morgagni (spazio virtuale situato tra la falsa corda e la corda vocale), che può essere congenita ma è per lo più acquisita. E’ tipica dei pazienti che suonano strumenti a fiato e quindi provocano uno sforzo a glottide chiusa. La dilatazione cistica può essere ripiena o di aria (laringocele innocente) o di liquido spesso purulento (laringopiocele).
La risposta C non è corretta.
Il sintomo principale del tumore della laringe è la disfonia di grado variabile. Questa può essere associata a raucedine, tosse, otalgia, odinofagia, disfagia, linfoadenopatie, dispnea. L’anamnesi del paziente inoltre, in particolar modo il fumo e l’alcool, gioca un ruolo fondamentale nel sospetto di tumore alla laringe.
La risposta D non è corretta.
La paralisi dei nervi ricorrenti, o nervi laringei inferiori, sono generalmente monolaterali e causano una immobilità della corda vocale del lato coinvolto. Il sintomo principale è la disfonia di grado variabile, talvolta con voce bitonale, o la completa afonia. Può associarsi inoltre dispnea. Nei casi più gravi, se la paralisi è bilaterale e e le corde sono fisse in adduzione, oltre alla mancata capacità di fonazione, la dispnea potrebbe essere estremamente grave, con necessità di intervento chirurgico in urgenza.
La risposta E non è corretta.
La disfonia e la facile affaticabilità della voce, insieme alla anamnesi lavorativa della paziente, ci fanno pensare alla possibile presenza di noduli cordali.

441 di 1714 Domande

Scenario BB4B: Un paziente di 45 anni giunge in ambulatorio riferendo tumefazione dolente ricorrente ai pasti della ghiandola parotide destra. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta è la A.
Le ghiandole parotidi sono ghiandole salivari maggiori, insieme alle sottomandibolari e alle sottolinguali. All’interno della parotide, in presenza di stasi salivare, i sali che contribuiscono a formare quest’ultima possono precipitare, dando origine alla formazione di calcoli. Questi possono permanere all’interno della ghiandola o incunearsi all’interno del dotto di Stenone, il dotto che consente di convogliare la saliva, prodotta dalla parotide, nella cavità buccale. L’ostruzione causata dalla presenza dei calcoli può provocare tumefazione e dolore, in particolar modo in concomitanza dei pasti, momento nel quale viene stimolata l’ulteriore produzione di saliva e quindi anche il suo deflusso. La persistenza dell’ostruzione può predisporre anche allo sviluppo di infezioni. La diagnosi può essere fatta mediante valutazione clinica (talvolta il calcolo, se posizionato distalmente, può essere palpato) oppure attraverso degli esami di imaging come ecografia, scialografia e TC. Il trattamento prevede l’impiego di misure locali, come massaggi o scialagoghi, o in alcuni casi la rimozione chirurgica.
La risposta B non è corretta.
Il tumore di Whartin è un adenolinfoma, più precisamente cistoadenoma papillare linfomatoso, abbastanza raro ma che rappresenta circa il 10-15% delle neoplasie parotidee. E’ più frequentemente monolaterale e si presenta come una tumefazione non dolente della ghiandola, di forma rotondeggiante o ovalare. Se di grosse dimensioni, può dare sintomi da compressione.
La risposta C non è corretta.
L’adenoma pleomorfo è la neoplasia benigna più frequente della ghiandola parotide. Si presenta come una lesione di consistenza duro-elastica, non dolente ma con tendenza all’accrescimento.
La risposta D non è corretta.
Il mioepitelioma costituisce circa l’1% delle neoplasie benigne delle ghiandole salivari. Si presenta generalmente come una massa solida, con margini netti, non dolente e a lenta crescita.
La risposta E non è corretta.
La comparsa di una tumefazione parotidea dolente, in concomitanza dei pasti, ci fa pensare alla presenza di calcoli a livello di questa ghiandola o del suo dotto.

442 di 1714 Domande

Scenario CA5V: Un uomo di 30 anni giunge in Pronto Soccorso per comparsa di disfagia, otalgia destra, febbre, medializzazione della tonsilla palatina destra. Qual e' il trattamento piu' appropriato?














La risposta corretta è la D.
Il nostro paziente riferisce disfagia, otalgia, febbre elevata e medializzazione della tonsilla palatina destra. Tutti i segni e i sintomi ci orientano verso un processo di tipo infiammatorio a carico delle prime vie aeree, probabilmente localizzato a livello tonsillare o peritonsillare. Potrebbe trattarsi di una tonsillite o di un ascesso peritonsillare. L'ascesso peritonsillare è causato da una raccolta di pus tra la capsula tonsillare e la fascia faringo-basilare, dovuta solitamente ad una infezione da batteri anaerobi o aerobi, resistenti agli antibiotici betalattamici, che possono complicare angine o tonsilliti acute o croniche. La diagnosi è clinica ma può essere confermata dall'ecografia del collo e dalla TC. Il trattamento è chirurgico e va effettuato il più precocemente possibile; deve inoltre essere associato ad una terapia antibiotica ad ampio spettro. Se l'ascesso non viene drenato tempestivamente, possono presentarsi alcune complicanze come l'edema dell'ugola, del pilastro posteriore, delle vallecole, delle pliche ariepiglottiche e delle aritenoidi, con conseguente ostruzione respiratorioa e necessità di un accesso alle vie aeree da eseguire in urgenza (tracheotomia). Talvolta, se la raccolta è localizzata a livello extrafasciale, può dare origine ad un ascesso perifaringeo che può estendersi al mediastino superiore.
La risposta A non è corretta.
L’esecuzione rapida di esame colturale non è indicata in condizioni di urgenza. Il materiale prelevato in seguito all’incisione e al drenaggio dovrà essere analizzato, così da poter impostare una terapia antibiotica mirata, ma questo non deve precludere il  drenaggio immediato della raccolta.
La risposta B non è corretta.
Il quadro clinico presentato dal paziente costituisce un’urgenza da trattare nell’immediato. Il paziente non dovrebbe essere inviato a domicilio dato l’alto rischio di ostruzione delle vie aeree superiori.
La risposta C non è corretta.
Il trattamento immediato dovrebbe prevedere l’incisione e il drenaggio della raccolta ascessuale; la tonsillectomia può essere eseguita durante l’intervento stesso ma non è, in questo caso, lo scopo principale.
La risposta E non è corretta.
Il paziente presenta i segni e i sintomi di un processo infiammatorio e infettivo localizzato a livello tonsillare o peritonsillare. E’ di primaria importanza, onde evitare il rapido precipitare della situazione, ospedalizzare il paziente, incidere e drenare la raccolta ascessuale, e impostare una terapia antibiotica e antinfiammatoria.

443 di 1714 Domande

Quale dei seguenti dati di laboratorio dovrebbe orientare verso una diagnosi DIVERSA rispetto a quella di policitemia vera?














La risposta corretta è la A.
Il riscontro di un aumento dei livelli di eritropoietina sierica dovrebbe orientare verso una diagnosi diversa rispetto a quella di policitemia vera primaria, una sindrome mielo-proliferativa cronica caratterizzata da un aumento dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine morfologicamente normali: infatti, i pazienti con policitemia vera hanno tipicamente livelli sierici bassi o tendenti al basso nel range di normalità dell'eritropoietina; invece, livelli elevati suggeriscono un'eritrocitosi secondaria.
Dal 10 al 30% dei pazienti con tale patologia sviluppa col tempo mielofibrosi e insufficienza midollare; la leucemia acuta si verifica tra l'1,0 e il 2,5% di tali pazienti. Vi è un aumentato rischio di sanguinamento e di trombosi arteriosa o venosa. Manifestazioni comuni includono splenomegalia, eventi micro-vascolari (ad esempio, attacchi ischemici transitori, eritromelalgia, emicrania oculare) e prurito aquagenico (prurito causato dall'esposizione all'acqua calda). In tale patologia, l’aumento dell’ematocrito e la concomitante moderata piastrinosi rappresentano dei reperti tipici (risposte B e C errate). La diagnosi viene effettuata sulla base di emocromo, test per la ricerca di mutazioni a carico di JAK2 o CALR e criteri clinici (risposta D errata).

444 di 1714 Domande

Scenario VA2R: Un bambino di due anni è soggetto a emorragie spontanee o provocate da minimi traumi, localizzate principalmente a livello articolare e muscolare. Viene diagnosticata l'emofilia A. La malattia e' causata da un deficit del fattore:














La risposta corretta e' la A
L’emofilia A è una condizione clinica, congenita o acquisita, caratterizzata dalla carenza del fattore VIII della coagulazione. Il livello circolante di fVIII è molto importante poiché permette di stimare la gravità dell’emofilia: si distingue l’emofilia in grave, se fVIII <1%, moderata se fVIII è tra 1-5% e lieve se fVIII > 5%. La diagnosi di questa patologia è di laboratorio mediante il riscontro dell’aPPT prolungato e del deficit di fVIII; PT, fibrinogeno e piastrine, invece, risultano nella norma.



445 di 1714 Domande

Scenario VA2R: Un bambino di due anni è soggetto a emorragie spontanee o provocate da minimi traumi, localizzate principalmente a livello articolare e muscolare. Viene diagnosticata l'emofilia A. Se i genitori del bambino risultano entrambi sani, egli ha probabilmente contratto la malattia:














La risposta corretta e' la B
L’emofilia A è una malattia a trasmissione X-linked, per cui si manifesta principalmente nei maschi che ereditano il cromosoma mutato dalla madre; tuttavia, è descritta una forma di emofilia A sintomatica nelle femmine portatrici sane, che comporta un quadro clinico più lieve.



446 di 1714 Domande

Scenario CC4S: Un paziente adulto presenta delle tumefazioni linfonodali. Si sospetta che il paziente sia affetto da morbo di Hodgkin. Quale delle seguenti affermazioni sul morbo di Hodgkin e' FALSA?














La risposta corretta e' la A
Il linfoma di Hodgkin è un linfoma aggressivo a cellule B che deriva dalla trasformazione neoplastica di un clone linfocitario (risposta D errata) e che colpisce prevalentemente maschi giovani adulti. Può presentarsi con tumefazioni linfonodali, soprattutto a livello della regione cervicale, generalmente duro-parenchimatose e non confluenti, associate a sintomi sistemici come febbre, sudorazione notturna profusa, perdita di peso, inappetenza, astenia, prurito e compromissione del sistema immunitario cellulare.
È possibile distinguere tra linfoma di Hodgkin classico e la variante nodulare a prevalenza linfocitaria. Da un punto di vista microscopico, si caratterizza per la presenza delle cellule di Reed-Sternberg (risposta C errata), cellule di grandi dimensioni binucleate e con doppio nucleolo ben evidenti circondati da un alone chiaro, il che gli conferisce il tipico aspetto di cellula “ad occhio di civettaâ€; l’immunofenotipo delle cellule della variante classica risulta CD15+, CD30+ e CD20-, il che non permette l’impiego degli anticorpi mononucleati diretti contro il CD20 nel trattamento di questi pazienti; differentemente la variante nodulare a prevalenza linfocitaria presenta cellule CD20+. Le cellule neoplastiche generalmente sono frammiste a cellule a fenotipo normale (risposta B errata).

447 di 1714 Domande

Scenario CC4S: Un paziente adulto presenta delle tumefazioni linfonodali. Si sospetta che il paziente sia affetto da morbo di Hodgkin. Per la cura del morbo di Hodgkin si utilizza nella maggior parte dei casi:














La risposta corretta e' la C
Il linfoma di Hodgkin è un linfoma aggressivo a cellule B che colpisce prevalentemente maschi giovani adulti. Schematicamente, può presentarsi in due modalità: come tumefazione linfonodale, soprattutto a livello della regione cervicale, o con un quadro clinico dominato da sintomi sistemici come febbre, sudorazione notturna profusa, perdita di peso, inappetenza, astenia, prurito.
Il linfoma di Hodgkin rappresenta il prototipo di un gruppo di neoplasie maligne guaribili con terapia medica, anche in stadio avanzato. Infatti gli attuali programmi terapeutici consentono di ottenere la guarigione del 70-75% dei pazienti affetti da linfoma di Hodgkin. Il trattamento del linfoma di Hodgkin è basato fondamentalmente sulla chemioterapia e radioterapia; quest’ultima è da considerarsi complementare alla chemioterapia, sia negli stadi avanzati per un miglior controllo di masse bulky, sia negli stadi limitati, in cui, nonostante il dibattito in atto, conserva un ruolo tangibile.

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448 di 1714 Domande

Scenario VF5A: A una donna di 52 anni con storia di gammapatia monoclonale di significato indeterminato (MGUS) viene diagnosticato un mieloma multiplo. Quale dei seguenti test di laboratorio puo' aver permesso la diagnosi di MGUS (gammapatia monoclonale di significato indeterminato)?














La risposta corretta e' la C
La gammopatia monoclonale di significato incerto (MGUS) non è una vera e propria forma di tumore maligno del sistema immunitario anche se può rappresentarne il preludio; si caratterizza per l'accumulo di una proteina anomala nel midollo osseo e nel sangue: paraproteina, proteina monoclonale o M proteina.
Per quanto riguarda la diagnosi, per definizione la MGUS è caratterizzata dalla presenza di una Ig monoclonale all’elettroforesi sierica in assenza di danno d’organo terminale; i pazienti sono asintomatici e generalmente il riscontro della paraproteina avviene nel corso di esami di routine o eseguiti per disturbi non correlati. Per escludere la presenza di un disordine linfoproliferativo B cellulare più grave è necessario eseguire una valutazione dell’emocromo, del profilo renale ed epatico e degli elettroliti, un esame delle urine, una radiografia del torace e un’ecografia addominale.
La diagnosi può essere pertanto stabilita quando sono soddisfatte le seguenti condizioni:
- componente monoclonale sierica <30 g/L
- percentuale di plasmacellule nel midollo <10%
- assenza di lesioni osteolitiche, anemia, ipercalcemia, insufficienza renale correlate alla proliferazione plasmacellulare

449 di 1714 Domande

Per quale disturbo puo' essere indicata la stimolazione cerebrale profonda?














La risposta corretta e' la 'Malattia di Parkinson'.


450 di 1714 Domande

Una funzione dell'emisfero dominante nei destrimani e':














La risposta corretta e' la 'il linguaggio'.


451 di 1714 Domande

L'istopatologia della Malattia di Alzheimer e' caratterizzata da tutte le seguenti alterazioni TRANNE:














La risposta corretta e' la 'Corpi di Lewy'.


452 di 1714 Domande

La triade di Hakim e Adams e' suggestiva di:














La risposta corretta e' la 'idrocefalo normoteso'.


453 di 1714 Domande

Scenario DI1D: Un paziente di 79 anni è apiretico e presenta una moderata atassia. I familiari riferiscono un modesto potus, memoria discretamente conservata, ma graduale difficoltà nello svolgere compiti complessi. Tutti i seguenti esami diagnostici sono indicati in prima battuta TRANNE:














La risposta corretta e' la 'esame del liquor'.


454 di 1714 Domande

Scenario DN2T: Un paziente di 65 anni presenta marcata acinesia accompagnata da rigidità assiale di tipo extrapiramidale, disartria, disfagia e deficit nei movimenti di verticalità dello sguardo. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Paralisi sopranucleare progressiva'.


455 di 1714 Domande

Scenario VI3W: Un paziente presenta un'emiparesi brachio-crurale destra, accompagnata da perdita di propriocezione e sensibilità vibratoria omolaterale, e una perdita di sensibilità termo-dolorifica all'emisoma sinistro. Dove e' piu' probabilmente sita la lesione alla base della sintomatologia?














La risposta corretta e' la 'Meta' laterale destra del Midollo Spinale'.


456 di 1714 Domande

Scenario VI3W: Un paziente presenta un'emiparesi brachio-crurale destra, accompagnata da perdita di propriocezione e sensibilità vibratoria omolaterale, e una perdita di sensibilità termo-dolorifica all'emisoma sinistro. Quale sindrome configura il quadro clinico descritto?














La risposta corretta e' la 'Sindrome di Brown-Sequard'.


457 di 1714 Domande

Scenario IN4D: Una donna di 24 anni presenta calo del visus monolaterale a insorgenza subacuta, dopo circa due settimane spontaneamente migliorato. Quali indagini diagnostiche sono di prima scelta?














La risposta corretta e' la 'RM encefalo senza e con mezzo di contrasto ed esame del liquor'.


458 di 1714 Domande

Scenario SU1T: Un paziente di 55 anni lamenta da 40 minuti circa dolore toracico oppressivo, irradiato al giugulo e a livello interscapolare. Si reca in Pronto Soccorso, dove esegue ECG e dosaggio dei biomarkers di necrosi miocardica. In base alla terza definizione universale di infarto miocardico, quale tra i seguenti marcatori NON e' un criterio attualmente riconosciuto?














La risposta corretta e' la 'Tipico rialzo e graduale diminuzione della mioglobina associata a riscontro di trombosi intracoronarica alla coronarografia'.


459 di 1714 Domande

Scenario SU1T: Un paziente di 55 anni lamenta da 40 minuti circa dolore toracico oppressivo, irradiato al giugulo e a livello interscapolare. Si reca in Pronto Soccorso, dove esegue ECG e dosaggio dei biomarkers di necrosi miocardica. Quale tra le seguenti condizioni NON determina un'elevazione dei valori di troponina?














La risposta corretta e' la 'Costocondrite'.


460 di 1714 Domande

Scenario SU1T: Un paziente di 55 anni lamenta da 40 minuti circa dolore toracico oppressivo, irradiato al giugulo e a livello interscapolare. Si reca in Pronto Soccorso, dove esegue ECG e dosaggio dei biomarkers di necrosi miocardica. Alla coronarografia, si evidenzia una placca > 90% ulcerata al III medio dell'arteria discendente anteriore In base alla terza definizione universale di infarto miocardico, tale condizione appartiene a infarto miocardico di tipo:














La risposta corretta e' la '1'.


461 di 1714 Domande

Scenario SU1T: Un paziente di 55 anni lamenta da 40 minuti circa dolore toracico oppressivo, irradiato al giugulo e a livello interscapolare. Si reca in Pronto Soccorso, dove esegue ECG e dosaggio dei biomarkers di necrosi miocardica. Quale metodica di imaging costituisce la prima scelta nella diagnosi delle possibili complicanze di un infarto miocardico in questo caso?














La risposta corretta e' la 'Ecocardiogramma color Doppler'.


462 di 1714 Domande

Scenario DV2S: Una paziente di 70 anni giunge alla vostra osservazione per dolore toracico trafittivo insorto da due ore. Oltre all'elettrocardiogramma, quale tra i seguenti esami deve essere effettuato in prima istanza nella diagnosi differenziale del dolore toracico?














La risposta corretta e' la 'RX Torace'.


463 di 1714 Domande

Scenario LL18K: Una donna di 65 anni si presenta in Pronto Soccorso per dolore toracico oppressivo, associato a nausea e vomito insorto da 45 minuti circa. Ottenuto l'esito dell'elettrocardiogramma, il medico formula diagnosi di:

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La risposta corretta e' la B
L’ECG associato al caso clinico proposto presenta un sopraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni DII, DIII e aVF il che si traduce in un infarto miocardico acuto inferiore.

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464 di 1714 Domande

Scenario AV4G: Giunge in ambulatorio una paziente di 80 anni che riferisce da qualche giorno la comparsa di astenia, associata a cardiopalmo e lieve dispnea. All'esame obiettivo aritmia da fibrillazione atriale (80 bpm) e soffio sistolico alla punta. Quale terapia e' necessaria per prevenire una complicanza cerebrale?














La risposta corretta e' la 'Anticoagulanti orali'.


465 di 1714 Domande

Scenario SD19A: Un ragazzo di 25 anni presenta l'ECG in figura. Qual e' la diagnosi MENO probabile in questo caso?

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La risposta corretta e' la B
Il tamponamento cardiaco si verifica quando un versamento pericardico, di qualsiasi natura esso sia, supera le riserve di distensione del Sacco pericardico e ostacola il riempimento cardiaco a tal punto da ridurre la gittata cardiaca.
Le manifestazioni cliniche comprendono:
- La triade di Beck, che consiste nell’improvvisa ipotensione, aumento della pressione Venosa sistemica e cuore piccolo e quiescente
- i sintomi, come agitazione, astenia, dispnea, diaforesi e dolore toracico riflettono la riduzione della gittata cardiaca
- i segni come potenziale tachicardia e tachipnea conseguono alla riduzione della gittata cardiaca, mentre il turgore delle giugulari riflette l'aumento della pressione Venosa centrale
I toni cardiaci diventano parafonici, la frequenza cardiaca aumenta, la pressione arteriosa si riduce.
L’ECG può essere normale e mostrare le alterazioni tipiche della pericardite, i voltaggi del QRS e dell'onda T possono essere bassi, può essere presente il sottoslivellamento del tratto PR con variazioni del tratto ST-T o un blocco di branca. L'alternanza elettrica dovuta al movimento danzante del cuore all'interno del versamento non è un reperto frequente ma è un segno specifico di tamponamento.



466 di 1714 Domande

Quali anomalie rientrano nella definizione di malformazione di Arnold-Chiari?














La risposta corretta e' la 'L'erniazione delle tonsille cerebellari associata o meno a mielomeningocele'.


467 di 1714 Domande

I sintomi dell'Autismo si rendono piu' evidenti piu' frequentemente:














La risposta corretta e' la 'tra i 12 e i 24 mesi'.


468 di 1714 Domande

Scenario EN2Q: Un neonato presenta grave ritardo di crescita, micrognazia, occipite prominente, alterazioni degli arti, cardiopatia e anomalie renali. L'aspettativa di sopravvivenza e' di:














La risposta corretta e' la 'alcune settimane'.


469 di 1714 Domande

Il complesso HLA-B27 e' spesso associato a:














La risposta corretta e' la 'spondilite anchilosante'.


470 di 1714 Domande

La farmacovigilanza:














La risposta corretta è la B.
​​​​​​​La farmacovigilanza è una funzione chiave della salute pubblica. La farmacovigilanza si definisce come la scienza ed i processi di monitoraggio della sicurezza dei farmaci, delle attività per ridurre il rischi, monitorare l'insorgenza di effetti collaterali di un farmaco dopo la sua immissione in commercio ed aumentare i benefici delle medicine. La sicurezza del farmaco è tenuta sotto controllo dall’agenzia del farmaco attraverso le segnalazioni spontanee dei medici, mentre le attività, cioè le azioni che può prendere, vanno dal ritiro del medicinale, alla riduzione delle indicazioni o nella maggior parte dei casi alla modifica delle schede tecniche e dei foglietti illustrativi. Un altro punto fondamentale della farmacovigilanza è di diffondere la cultura di quella che si chiama la patologia iatrogena,cioè indotta da farmaci. Quindi ci sono due aspetti della farmacovigilanza che sono compatibili tra loro che sono: 1. L’attività di regolamentazione fatta dalle agenzie regolatorie 2. La diffusione della cultura della sicurezza dei farmaci e la capacità di fare la diagnosi differenziale nella patologia iatrogena.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
Tutte le opzioni indicate non rientrano nel concetto e compiti della farmacovigilanza.

471 di 1714 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


472 di 1714 Domande

All'esame clinico, quale tra le seguenti NON è una lesione che possa essere confusa con un melanoma?














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​Il pemfigo volgare, disturbo raro autoimmune, ad esito potenzialmente fatale, è caratterizzato da vescicole intraepidermiche ed estese erosioni della cute e delle mucose apparentemente sane. Tale lesione non può essere affatto confusa con un melanoma.
È caratterizzato da autoanticorpi IgG diretti contro le proteine Ca-dependent cadherins desmoglein 1 e desmoglein 3. Determina una compromissione dell’adesione cellula-cellula e della segnalazione tra le cellule epidermiche, che esita in l'acantolisi (perdita di adesione intracellulare). Qualsiasi area di epitelio squamoso stratificato può essere colpito, comprese le superfici mucose. Dal punto di vista clinico, possiamo ritrovare bolle flaccide, che causano anche dolore cutaneo, erosioni orali e di altre mucose. Tali bolle tendono a rompersi, lasciando un’area caratterizzata da disepitelizzazione con successiva formazione di crosta. Infine, circa il 50% dei pazienti mostra solo lesioni orali (tali bolle tendono a rompersi, e rimangono sotto forma di lesioni croniche e dolorose). Al contrario, la cheratosi seborroica, il nevo blu, il nevo giunzionale sono lesioni che possono essere confuse con un melanoma (risposta A, B e C errate).

473 di 1714 Domande

Il trasferimento di DNA da un batterio a un altro mediante batteriofago si definisce:














La risposta corretta è la D.
La trasduzione batterica è uno dei meccanismi di ricombinazione genetica e nello specifico èun processo che consiste nel passaggio del DNA da un batterio ad un altro mediante un fago, consentendo il passaggio di materiale genetico da una cellula ad un'altra. La Trasduzione generalizzata è mediata da un fago litico; i frammenti di DNA batterico vengono inglobati in modo casuale e pertanto qualsiasi frammento di DNA della cellula donatrice può essere trasferito al ricevente. La Trasduzione specializzata è mediata da un fago lisogeno; solo i geni prossimi al punto in cui il fago si è inserito/disinserito nel cromosoma possono essere trasferiti alla cellula ricevente. La trasduzione non richiede la presenza contemporanea del donatore e del ricevente e la stabilità dei batteriofagi consente lo scambio di materiale genetico tra batteri lontani nel tempo e nello spazio. Possono essere trasferiti frammenti di DNA di grandi dimensioni (anche centinaia di Kb). Essendo il legame del fago al batterio mediato da recettori specifici, la trasduzione può verificarsi solo tra ceppi che condividono tali recettori.
La risposta A non è corretta.
La trasformazione è un processo di trasferimento genico in cui frammenti di DNA liberati nell’ambiente da una cellula morta (donatrice) vengono captati ed inglobati da una cellula ricevente. Affinché la trasformazione sia produttiva i batteri devono trovarsi in uno stato di “competenzaâ€. Il DNA raggiunto il citoplasma può essere integrato nel cromosoma o permanere nel citoplasma (plasmide). Affinché la trasformazione possa realizzarsi la cellula deve trovarsi in uno stato di competenza. La trasformazione consente lo scambio di materiale genetico anche tra specie molto distanti tra loro. In natura, consente solo lo scambio di frammenti di DNA molto piccoli (alcune Kb).
La risposta B non è corretta.
​​​​​​​Per trasfezione si intende il processo di introduzione di materiale biologico esogeno in cellule eucariotiche e nella gran parte dei casi di mammifero. È più frequente l'inserimento di materiale genetico, tra cui solitamente DNA e siRNA, ma, in generale, possono essere trasfette anche proteine (come ad esempio anticorpi). Il processo e i metodi per attuarlo sono analoghi a quelli per la trasformazione batterica, che però riguarda batteri e, talvolta, le cellule vegetali. E’ un processo di trasferimento genico mediato da batteriofagi o virus.
La risposta C non è corretta.
La coniugazione è un processo di trasferimento genico che richiede il contatto fisico tra le cellule donatrice e ricevente. Tale processo, almeno nei batteri gram- è mediato dal pilo sessuale F. Generalmente il DNA viene trasferito mediante un plasmide o altro elemento genetico mobile. Consente lo scambio sia di plasmidi che di regione più o meno estese di cromosoma. Consente lo scambio solo tra specie relativamente vicine tra loro. Possono essere scambiati frammenti di DNA di grandi dimensioni (decine di Kb).

474 di 1714 Domande

La ARDS e':














La risposta corretta è la A.
La sindrome del distress respiratorio acuto (ARDS) è una malattia acuta grave del polmone.
I fattori scatenanti sono numerosi: la polmonite, lo shock, i gravi traumi, la sepsi, l’aspirazione di
alimenti (ab ingestis), la pancreatite.
Questa patologia si caratterizza per danno diffuso della membrana alveolo-capillare, che
determina un edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine, distress respiratorio e
insufficienza respiratoria acuta (ARF).In questa patologia, abbiamo un reclutamento di neutrofili
all'interno dei capillari alveolari e la formazione di membrane ialine.
I neutrofili rilasciano chemochine (con il compito di attirare istiociti), producono ROS, proteasi,
leucotrieni, il fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le
barriere esistenti tra i capillari e gli spazi aerei.
Gli spazi alveolari e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido; si ha quindi la
distruzione de surfactante, collasso degli alveoli e mismatch Q/V.
L’ARDS determina una grave ipossiemia refrattaria al trattamento con ossigeno.
Questa patologia si caratterizza per:
 opacità bilaterali alla RX o TC del torace, non spiegabili completamente con versamento,
atelettasia lobare/polmonare o noduli,
• PaO2 / FiO2 <= di 200 mm Hg,
• Nessuna evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza
cardiaca(PCWP <18 mm Hg). Se vi fosse un'elevata pressione di incuneamento capillare
polmonare (> 18 mm Hg), questo farebbe spostare la diagnosi verso l’edema polmonare
cardiogeno.
Secondo, la “Definizione di Berlino 2012â€, la ARDS viene classificata in:
 ARDS lieve: 200 mmHg<PaO2/FiO2 ≤300 mmHg; la forma lieve in passato veniva definita
come “danno polmonare acutoâ€.,
 ARDS Moderata: 100 mmHg<PaO2/FiO2≤200 mmHg,
 ARDS grave: PaO2/FiO2≤100 mmHg.
La nuova definizione diagnostica di ARDS si basa sui seguenti 4 criteri:
 tempo: la comparsa dell’ARDS deve avvenire entro 1 settimana dall’identificazione di una
causa clinica scatenante o dal peggioramento della sintomatologia respiratoria;
 reperti di imaging strumentale: evidenza di opacità bilaterali non spiegabili completamente
con versamento, atelettasia lobare/polmonare o noduli;
 origine dell’edema: quadro di insufficienza respiratoria non giustificata da insufficienza
cardiaca o sovraccarico di fluidi;
ï‚· grado di ipossemia: definito dal rapporto PaO2/FiO2 espresso in mmHg e valutato durante
la ventilazione meccanica con valori di PEEP o CPAP ≥ 5cmH20; si definisce lieve se 200
mmHg<PaO2/FiO2 ≤300 mmHg, moderata se 100 mmHg<PaO2/FiO2≤200 mmHg o grave
se PaO2/FiO2≤100 mmHg.
L’esame obiettivo della paziente mostra dispnea ingravescente di improvvisa insorgenza, crepitii
diffusi a tutta l’area polmonare bilateralmente.
L’ RX del torace mostra bilateralmente una ipodiafania diffusa prevalentemente dei campi
polmonari medio-basali associata a quota pleurogena consensuale prevalentemente sinistra, da
non ricondurre a eziologia cardiogena.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
Tutte le altre opzioni sono errate.

475 di 1714 Domande

Durante il digiuno o l'attivita' fisica intensa le proteine muscolari vengono degradate ad amminoacidi che:














La risposta corretta è la B.
Le proteine costituiscono una importante riserva energetica. La degradazione delle proteine strutturali ad aminoacidi e il loro catabolismo può avvenire anche durante il digiuno o l’attività fisica intensa, a causa dell’indisponibilità di carboidrati per i tessuti glucosio-dipendenti. La degradazione ossidativa degli amminoacidi prevede dapprima la rimozione del gruppo amminico che, attraverso alcune tappe, entra nel ciclo dell’urea per il suo adeguato smaltimento, e poi la trasformazione dello scheletro carbonioso in piruvato, intermedi del ciclo dell’acido citrico, acetilCoA e acetoacetilCoA. Gli aminoacidi che possono essere convertiti in piruvato o in intermedi del ciclo dell’acido citrico vengono definiti “glucogeniciâ€. Gli scheletri carboniosi di questi aminoacidi vengono trasformati in intermedi del ciclo di Krebs (alfa-chetoglutarato, SuccinilCoA, Fumarato e Ossalacetato) così da produrre piruvato che a sua volta verrà impiegato per la sintesi di glucosio tramite il processo di gluconeogenesi, che avviene prevalentemente nel fegato.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​La degradazione delle proteine strutturali durante il digiuno o l’attività fisica intensa porta alla produzione di piruvato che verrà impiegato a sua volta per la produzione di glucosio. Questo meccanismo catabolico delle proteine viene attivato dalla necessità di glucosio da parte dei tessuti glucosio dipendenti (soprattutto il SNC) in condizioni di carenza di carboidrati.

476 di 1714 Domande

Per essere utilizzato dalla cellula ed entrare in essa, il glucosio viene fosforilato dall'enzima esochinasi. Per effettuare questa reazione quale ione viene richiesto:














La risposta corretta è la A.
​​​​​​​
Il glucosio è il principale carboidrato che viene impiegato dalla cellula per la produzione di energia necessaria al suo fabbisogno. Il suo ingresso all’interno di questa avviene attraverso un insieme di proteine di membrana, i glucotrasportatori, che ne consentono per lo più la diffusione facilitata, e quindi il trasporto passivo, oppure il simporto con trasporto attivo. Una volta superata la membrana plasmatica, il glucosio viene sottoposto a fosforilazione da parte dell’enzima esochinasi, con conversione a glucosio-6-fosfato. L’esochinasi, appartenente alla classe delle transferasi, è un enzima chiave della glicolisi ed è responsabile del trasferimento del gruppo fosfato da una molecola ad alta energia, come l’ATP, ad un esoso (zucchero a 6 atomi di C). Partendo dal glucosio e da una molecola di ATP, si otterrà quindi il glucosio-6-fosfato e una molecola di ADP. La presenza del gruppo fosfato, con carica negativa, impedisce alla molecola di riattraversare la membrana e di fuoriuscire dalla cellula. Per poter stabilizzare le cariche negative del gruppo fosfato ceduto dalla molecola di ATP è necessaria la presenza di Ioni Magnesio (Mg2+).
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Le molecole di glucosio, una volta superata la membrana la membrana plasmatica, vengono fosforilate dall’enzima esochinasi. Questo ne impedisce la loro fuoriuscita. Per poter avvenire la reazione catalizzata dall’esochinasi, è necessaria la presenza di ioni Mg2+ che stabilizzino le cariche negative dei gruppi fosfato appartenenti all’ATP e trasferiti sulle molecole di glucosio. E) I dati forniti non consentono di dare una risposta

477 di 1714 Domande

Dove avviene la sintesi dei corpi chetonici?














La risposta corretta è la A.
​​​​​​​Prendono il nome di corpi chetonici tre molecole: l’acetoacetato, il beta-idrossibutirrato e l’acetone. La loro quantità nel circolo ematico, in condizioni di normalità, è minima. La loro produzione avviene a livello della matrice mitocondriale della cellula epatica ed è aumentata quando l’acetilCoA prodotto dalla decarbossilazione ossidativa dell’acido piruvico e la beta ossidazione è in eccesso rispetto all’utilizzo da parte della cellula. I corpi chetonici vengono prodotti in eccesso in condizioni di digiuno prolungato e di diabete no trattato poiché la mancanza di carboidrati nel primo caso e l’incapacità cellulare di utilizzarli per mancanza di insulina nel secondo caso, portano alla conseguente aumento della gluconeogenesi e beta-ossidazione degli acidi grassi di muscolo e fegato. La sintesi di queste molecole prende il nome di chetogenesi; il loro precursore diretto è l’AcetilCoA mentre precursori indiretti possono essere alcuni aminoacidi, cosiddetti chetogenici, come la tirosina, il triptofano, l’isoleucina, la leucina, la treonina, la lisina e la fenilalanina. Dalla reazione di due molecole di AcetilCoA ha origine l’AcetoacetilCoA; da questo, per l’azione di diversi enzimi, verranno prodotti chetonici ultimi quali acetoacetato, betaidrossibutirrato e acetone.I primi due vengono trasportati nel torrente ematico e una volta raggiunti i tessuti periferici verranno introdotti come substrati energetici nel ciclo di Krebs; l’acetone invece, molecola volatile, viene eliminato con la respirazione (dando appunto un caratteristico odore di acetone).
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​La sintesi dei corpi chetonici avviene nella matrice mitocondriale epatica.

478 di 1714 Domande

Quale di queste affermazione sull'azione del glucagone è FALSA?














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​Il glucagone, un ormone di natura proteica sintetizzato dalle cellule alfa-pancreatiche con azione iperglicemizzante, aumenta la lipolisi, che determina la chetogenesi epatica. In particolare, il suo legame con gli epatociti promuove la glicogenolisi (mediante l’attivazione dell’enzima glicogeno-fosforilasi), l’inibizione del glicogeno sintetasi e la gluconeogenesi (risposte B, C ed E errate). Tale ormone appartiene al gruppo delle “incretineâ€, un’ampia famiglia di peptidi a cui appartengono i peptidi glucagono simili (GLP-1, GLP-2, GIP, glicentina e oxyntomodulina), secretina, VIP, PACAP (risposta A errata). Infine, a livello adiposo promuove la degradazione degli acidi grassi (lipolisi), con maggiore apporto epatico e un eccesso di acetil-CoA, con conseguente aumento della produzione di corpi chetonici nei mitocondri epatici.

479 di 1714 Domande

Scenario LK1X: Un paziente di 28 anni si presenta in ambulatorio per valutazione di lesioni verrucose perianali. Qual e' l'agente eziologico dei condilomi acuminati?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​I condilomi acuminati (noti anche come verruche genitali) sono verruche benigne anogenitali il più delle volte causate dai tipi 6 e 11 di HPV. Vi sono più di cento tipi noti di HPV. Il Papillomavirus Umano o HPV è un virus appartenente alla famiglia dei Papillomaviridae con tropismo specifico per le cellule umane cutanee e mucosali. Si riconoscono circa 120 tipi di HPV, divisibili in 16 gruppi diversi, che possono essere distinti in base alla specificità del tessuto colonizzabile. La maggior parte delle infezioni viene trasmessa per via sessuale, ma non è rara la trasmissione attraverso il contatto della mucosa orale o attraverso il contatto cutaneo. Le lesioni più frequenti sono di tipo benigno come verruche cutanee e condilomi genitali, ma alcuni genotipi, classificati come HPV ad alto rischio, attaccano per lo più le mucose e sono responsabili di forme neoplastiche maligne come il cancro alla cervice uterina, all’ano, al cavo orale, alla laringe e all’esofago. Non tutte le infezioni da HPV portano allo sviluppo di una lesione benigna o maligna; nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni asintomatiche destinate a regredire spontaneamente grazie all’attività del sistema immunitario. L'HPV si trasmette dalle lesioni durante il contatto pelle-pelle. I tipi che interessano la regione ano-genitale generalmente sono trasmessi sessualmente durante il rapporto vaginale o anale; tuttavia anche i rapporti non penetrativi digitale e orale possono essere determinanti. Praticamente tutti i tumori del collo dell'utero sono causati da HPV (circa il 70% è causato dai tipi 16 e 18, il restante soprattutto dai tipi 31, 33, 35, e 39. Gli HPV 16 e 18 possono anche provocare il cancro in altre regioni, tra cui la vulva, la vagina e il pene).
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Tutti gli altri microrganismi elencati non sono responsabili della formazione dei condilomi acuminati.

480 di 1714 Domande

Scenario PP2T: Si consideri un paziente trattato con levodopa. Il paziente puo' essere affetto da:














La risposta corretta è la A.
ll morbo di Parkinson è la seconda più comune forma di patologia neurodegenerativa, dopo la malattia di Alzheimer. Dal punto di vista neuropatologico, alterazioni tipiche della malattia sono: la degenerazione neuronale della pars compacta della substantia nigra e la presenza di depositi proteici nel citoplasma dei neuroni (corpi di Lewy). Fisiopatologicamente, la perdita progressiva delle proiezioni neuronali dopaminergiche della substantia nigra determina una riduzione del contenuto di dopamina; ne conseguono un incremento dell’attività eccitatoria glutamatergica nel nucleo subtalamico, una eccessiva inibizione del talamo da parte dei gangli della base ed infine una riduzione dell’attività eccitatoria a livello delle regioni corticali. E’clinicamente caratterizzata da tremore a riposo, bradicinesia, rigidità, e, nelle fasi più avanzate, instabilità posturale e blocchi motori (freezing del passo). Come sintomi meno frequenti possono essere presenti: demenza, che può svilupparsi in circa un terzo dei pazienti e generalmente nelle fasi avanzate di morbo di Parkinson, disturbi del sonno e sintomi neurologici non correlati al parkinsonismo, come l’anosmia, la dismotilità esofagea, intestinale ed esitazione e/o urgenza minzionale. Uno dei principali farmaci utilizzati nella terapia del Morbo di Parkinson è la levodopa, che è un precursore della catena biosintetica della dopamina, di cui questi pazienti sono deficitari per via della degenerazione della sostanza nera con conseguente compromissione della corretta funzionalità delle vie nigrostriatali. E' particolarmente efficace per la gestione dei sintomi bradicinetici e deve essere introdotto quando questi diventano importanti o non controllati da altri farmaci; anche il tremore e la rigidità possono rispondere alla terapia con levodopa, mentre più difficilmente si potrà avere una buona risposta in caso di instabilità posturale. La levodopa di solito si associa alla carbidopa e benserazide.
La risposta B non è corretta.
La sclerosi multipla (SM) è una malattia infiammatoria, cronica, demielinizzzante del sistema nervoso centrale: i foci di infiammazione sono disseminati nel SNC, mentre il SNP non viene intaccato. Dati clinici e sperimentali supportano l'ipotesi che la SM sia una malattia infiammatoria a genesi autoimmune, secondo un meccanismo Th1: in alcune aree del SNC si verifica la demielinizzazione con la formazione delle cosiddette placche. Questo processo è causato dalla reazione infiammatoria che è dimostrata dalla presenza di infiltrati composti da cellule T e macrofagi. Accanto alla demielinizzazione primaria tutto il danno infiammatorio che si viene a creare nelle placche porta anche precocemente ad un danno assonale: viene proprio a sfaldarsi l’assone al di sotto della guaina, e questo avviene già precocemente. Nelle placche croniche vi è una diminuzione della densità assonale del 50-70%: tramite un processo di degenerazione retrograda si ha una perdita neuronale, tanto è vero che i pazienti con sclerosi multipla dopo una lunga durata di malattia vanno incontro ad un processo di atrofia, ossia una riduzione della massa cerebrale. I sintomi sono vari, tra i più frequenti abbiamo la neurite ottica, una diplopia, una ipossiemia, un disturbo della minzione, un disturbo della sensibilità a seconda della lesione. La terapia prevede: corticosteroidi per le esacerbazioni acute, una terapia immunomodulante con interferoni o glatiramer per prevenire le riacutizzazioni, baclofen o tizanidina per la spasticità, antidepressivi triciclici o gabapentin per il dolore e terapia di supporto.
La risposta C non è corretta.
Il morbo di Alzheimer rappresenta il 50-60% del totale delle forme di demenza e con una prevalenza che aumenta con l’età (molto frequente dopo i 65 anni) e risulta maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Presenta 2 forme: - 95% sporadica, - 5% familiare a trasmissione autosomica dominante con penetranza completa. Dal punto di vista anatomo-patologico tale malattia si caratterizza per la presenza di: - abnormi placche di sostanza ß amiloide, sostanza che è presente fisiologicamente in tutti gli individui che però normalmente la metabolizziamo continuamente, ma delle alterazioni nel suo processo di sintesi e metabolismo provocao la formazione di residui non solubili che tendono ad aggregarsi formando queste placche, associate ad un'infiammazione proapoptotica. - alterazione della proteina TAU che in situazioni normali aiuta a stabilizzare i microtubuli mentre nell'Alzheimer si modifica e crea un collasso degli stessi formando poi i grovigli neurofibrillari che sostituiscono il neurone. I fattori di rischio nell'Alzheimer sono: - Età avanzata - Familiarità per demenze, - S. di Down (trisomia 21) che viene vista come una forma pre clinica di alzheimer, questi soggetti poi sviluppano una forma giovanile, - Ridotto livello di scolarità, - Iperomocisteinemia, - Allele ApoE4, - Mutazione Gene α2 microglobulina. Dal punto di vista clinico all’inizio abbiamo il cervello colpito solo in aree ristrette, quindi avremo un iniziale atrofia dell’ippocampo, aumenta la quota di liquor e si riduce la quota di tessuto cerebrale, la corteccia entorinale e orbito frontale. Questi cambiamenti possono iniziare 10-20 anni prima che compaiano i sintomi veri e propri e infatti si sta mettendo a punto una batteria d’esami che intercetti questi soggetti quando non sono ancora malati ma hanno un altissimo rischio di diventare Alzheimeriani . Poi iniziano i disturbi della memoria perché questi sono centri di relay molto importanti nei circuiti della memoria. La malattia comincia ad espandersi: l’atrofia dell’ippocampo diventa ancora più evidente, aumentano gli spazi subaracnoidei pericerebrali, i ventricoli laterali cominciano ad allargarsi denunciando che c’è una perdita di volume e comincia ad esserci un’atrofia a livello del mantello corticale. Pertanto il danno neuronale si estende e cominciano ad esserci i segni di un Alzheimer moderato che includono: deficit della memoria anterograda (quindi di eventi avvenuti poco tempo prima: questi pazienti ricordano perfettamente eventi del passato, ma non eventi accaduti pochi minuti prima), stato di confusione e disorientamento soprattutto temporo-spaziale, aprassia ideomotoria (es. quali sono le posate e come si usano) e ideativa (come ci si veste), problematicità a gestire il denaro, capacità critica alterata, cambiamenti dell’umore e dell’emotività con un’ansietà maggiore, disinibizione, compare uno stato di agitazione continua (acatisia: il paziente si muove in continuazione senza alcuna finalità concreta, tende a vagabondare in giro), tende a ripetersi (i parenti riferiscono che il malato dice sempre la stessa cosa); nel quadro severo, quando l’atrofia è diventata conclamata ed interessa tutto il cervello, compaiono nuovi sintomi molto seri: compaiono difficoltà del linguaggio e dei pensieri, prosopoagnosia e anosognosia, convulsioni, perdita di peso nonostante il paziente mangi, perdita della capacità di controllare il sonno, perdita della capacità di controllare gli sfinteri. I farmaci usati nella terapia sono: gli inibitori delle colinesterasi (donepezil, la rivastigmina e la galantamina) e la memantina, un antagonista del recettore N-metil-d-aspartato che può essere utilizzata insieme a un inibitore della colinesterasi.
La risposta D non è corretta.
Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica transmurale, con lesioni a salto, che può coinvolgere tutte le sezioni del tubo digerente, dalla cavità orale all’ano, ma che ha come localizzazione principale il tratto dell’ileo terminale. L’eziologia è multifattoriale ed il quadro clinico si caratterizza per: diarrea, solitamente ematica, e dolore addominale, anche se possono insorgere una serie di complicanze che vanno dagli ascessi, alle fistole fino a veri e propri quadri di stenosi intestinale con conseguenti episodi occlusivi. I farmaci usati nella terapia sono: loperamide o antispastici per ridurre i sintomi, acido 5-aminosalicilico (5-ASA), antibiotici in caso di necessità ed altri farmaci a seconda dei sintomi e della gravità (Il prednisone o il prednisolone o la budesonide; antimetaboliti quali azatioprina, 6-mercaptopurina, o methotrexate; un anti-TNF quali infliximab, adalimumab, o certolizumab pegol e farmaci biologici tra cui anti-integrine).

481 di 1714 Domande

Scenario ED1Y: Una donna di 75 anni viene sottoposta a intervento di colecistectomia videolaparoscopica. All'esame istologico viene evidenziata la presenza di una neoplasia. Quale fra i seguenti e' il tumore piu' frequente nella colecisti?














La risposta corretta è la B.
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Il carcinoma della colecisti presenta come picco di incidenza i 60 anni di età e ha una sopravvivenza a 5 anni del 5-12%. Come unico fattore di rischio noto si riconosce la colelitiasi e la colecistite cronica. L’istotipo di gran lunga più frequente di tumore alla colecisti è l’adenocarcinoma, che si evidenzia in circa l’80% dei casi, mentre le altre varianti anatomopatologiche sono presenti in misura decisamente minore, come il carcinoma indifferenziato,che ha una frequenza di circa l’8%, il tumore squamocellulare del 3% e altre varianti quali il tipo a cellule fusate (carcino-sarcoma), a cellule giganti simil-osteoclastiche e a piccole cellule. Inoltre, è un tumore altamente angioinvasivo (va valutato con il CD34 l’interessamento dei vasi). La maggior parte al momento della diagnosi ha già invaso il fegato. Clinicamente i sintomi sono del tutto simili alla colecistite cronica (dolore addominale, dimagrimento, nausea, vomito, ittero).
Le risposte A, C e D non sono corrette.
​​​​​​​Come riportato, il sarcoma, il linfoma e il tumore squamocellulare sono istotipi molto rari di tumore della colecisti.

482 di 1714 Domande

Scenario CI4Q: Una donna di 54 anni viene sottoposta a intervento di quadrantectomia superoesterna destra per carcinoma duttale infiltrante del diametro di 2,5 cm confinato al parenchima mammario. Quale delle seguenti affermazioni riguardo al carcinoma duttale infiltrante e' ERRATA?














La risposta corretta è la B.
​​​​​​​Il carcinoma duttale infiltrante è un istotipo aggressivo di carcinoma mammario, che origina dall’epitelio dei dotti galattofori e infiltra la struttura ghiandolare limitrofa, portandosi ad altre strutture (vasi, linfonodi, cute, ecc.). Ne esistono due differenti sottotipi, il carcinoma duttale infiltrante non altrimenti specificato (NAS) e di tipo speciale. Il carcinoma duttale infiltrante è diverso dal carcinoma duttale in situ (DCIS, o intraduttale), poiché quest’ultimo è una forma iniziale di carcinoma mammario, in cui le cellule maligne si sviluppano all'interno dei dotti e rimangono “in situâ€, quindi non si estendono al di fuori del dotto nel tessuto circostante. Dal punto di vista clinico, il carcinoma duttale infiltrante si manifesta come un nodulo doloroso, che al tatto ha una consistenza duro-lignea e margini non ben definiti, che agli esami strumentali vengono descritti come irregolari,spiculatio a forma a stella. Possono essere evidenti altri segni, come gonfiore e rossore della cute nel punto specifico o in tutta la mammella, increspamento della cute, secrezioni dal capezzolo e retrazione del capezzolo e della cute.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Come descritto sopra, il carcinoma duttale infiltrante origina dall’epitelio dei dotti galattofori, ha margini irregolari, consistenza duro-lignea e provoca la retrazione della cute e del capezzolo, soprattutto se avanzato.

483 di 1714 Domande

Scenario CI4Q: Una donna di 54 anni viene sottoposta a intervento di quadrantectomia superoesterna destra per carcinoma duttale infiltrante del diametro di 2,5 cm confinato al parenchima mammario. Qual e' la corretta stadiazione?














La risposta corretta è la A.
​​​​​​​Secondo la stadiazione TNM, un carcinoma duttale infiltrante del diametro di 2,5 cm confinato al parenchima mammario è stadiato come T2. Infatti, secondo la stadiazione TNM: - T1 tumore della dimensione massima fino a 2 cm (T1 mi: microinvasione della dimensione massima di 0,1 cm; T1a: tumore dalla dimensione compresa tra 0,1 e 0,5 cm; T1b: dimensione compresa tra 0,6 e 1 cm;T1c: dimensione compresa tra 1,1 e 2 cm); - T2 tumore superiore a 2,0 cm ma non superiore a 5,0 cm nella dimensione massima; - T3 tumore superiore a 5,0 cm nella dimensione massima; - T4 tumore di qualsiasi dimensione con estensione diretta alla parete toracica e/o alla cute (T4a:estensione alla parete toracica esclusa la sola aderenza/invasione del muscolo pettorale; T4b:ulcerazione della cute e/o noduli cutanei satelliti ipsilaterali e/o edema della cute (inclusa cute a buccia d’arancia) che non presenta i criteri per definire il carcinoma infiammatorio; T4c:presenza contemporanea delle caratteristiche di T4a e T4b; T4d:carcinoma infiammatorio).
Le risposte B, C e D non sono corrette.
​​​​​​​ Come riportato sopra, in accordo con la stadiazione TNM, il T4, T3 e T1c non corrispondono alla dimensione di 2,5 cm.

484 di 1714 Domande

Scenario TT5F: Una donna di 76 anni in buona salute soffre da qualche settimana per un dolore lancinante, trafittivo, parossistico che si irradia dalla regione auricolare sinistra alla mandibola omo-lateralmente, della durata di pochi secondi ma ricorrente. Ha notato che lavare il viso con l'acqua fredda o frizionare la mandibola può scatenare l'attacco doloroso. Che cosa sospetta il medico?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​La paziente del caso clinico di 76 anni, con dolore lancinante da una settimana, trafittivo, parossistico, che si irradia dalla regione auricolare sinistra alla mandibola omolateralmente, della durata di pochi secondi ma ricorrente e scatenato dall’acqua fredda sul viso o dalla frizione della mandibola, presenta verosimilmente nevralgia della III branca trigeminale sinistra. In particolare, il nervo trigemino è un nervo misto, con una componente responsabile dell’innervazione sensitiva del volto e una componente motoria che innerva i muscoli masticatori. Si divide in tre branche principali: oftalmica, mascellare e mandibolare. La ricorrenza di accessi dolorosi nel territorio di una o più branche di tale nervo, prende il nome di nevralgia. Il dolore viene descritto tipicamente come lancinante, con una sensazione di scossa elettrica o una coltellata, con comparsa e scomparsa improvvise (parossistico) e di breve durata, da pochi secondi fino ad un massimo di due minuti. Inoltre, si manifesta unilateralmente e può essere scatenato da stimoli sensitivi innocui, come lavarsi il viso o toccarlo. Le branche maggiormente interessate sono la mascellare e la mandibolare (2° e 3° branca trigeminale); l’incidenza aumenta con l’età con picco fra i 50 e i 70 anni.
All’opposto, la rottura di un aneurisma della carotide esterna provocherebbe la formazione di un ematoma con tumefazione del collo, compressione delle vie aeree, ipotensione, fino all’arresto cardiaco se non trattato tempestivamente (risposta A errata). ​​​​​​​Invece, l’ascesso dentale causerebbe un dolore sordo o pulsante a livello della porzione buccale interessata, con possibile irradiazione a livello mandibolare e auricolare. All’ispezione della cavità buccale sarebbe evidente l’area gengivale ascessuale, tumefatta ed infiammata (risposta B errata). Al contrario, la sindrome di Menière è una patologia dell'orecchio interno, che causa vertigine, ipoacusia neurosensoriale fluttuante e acufeni (risposta C errata).

485 di 1714 Domande

Scenario TT5F: Una donna di 76 anni in buona salute soffre da qualche settimana per un dolore lancinante, trafittivo, parossistico che si irradia dalla regione auricolare sinistra alla mandibola omolateralmente, della durata di pochi secondi ma ricorrente. Ha notato che lavare il viso con l'acqua fredda o frizionare la mandibola può scatenare l'attacco doloroso. Per tale patologia, qual è la terapia di prima scelta?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​Visto che la paziente del caso clinico di 76 anni, con dolore lancinante da una settimana, trafittivo, parossistico che si irradia dalla regione auricolare sinistra alla mandibola omolateralmente, della durata di pochi secondi ma ricorrente e scatenato dall’acqua fredda sul viso o dalla frizione della mandibola, presenta verosimilmente nevralgia della III branca trigeminale sinistra, la terapia di prima scelta è rappresenta dalla carbamazepina, partendo da 100 mg PO bid, aumentando gradualmente fino a 200 mg x 4/die.

486 di 1714 Domande

Scenario BI6P: Un uomo di 80 anni, ex skipper professionista, si presenta in ambulatorio per la comparsa, a livello del solco naso-labiale, di un nodulo cutaneo a lento accrescimento che si è recentemente ulcerato al centro. Quale e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Carcinoma basocellulare'.


487 di 1714 Domande

Scenario BI6P: Un uomo di 80 anni, ex skipper professionista, si presenta in ambulatorio per la comparsa, a livello del solco naso-labiale, di un nodulo cutaneo a lento accrescimento che si è recentemente ulcerato al centro. Quale tra i seguenti NON e' un fattore di rischio riconosciuto per lo sviluppo di tale patologia?














La risposta corretta e' la 'Fototipo V'.


488 di 1714 Domande

Scenario QA7D: Un uomo di 73 anni, appassionato di caccia, riferisce dolore e tumefazione ingravescenti a livello dell'articolazione metatarso-falangea sinistra, esorditi acutamente durante la notte precedente. Il medico sospetta un attacco di gotta. Quale tra i seguenti NON e' un fattore potenzialmente scatenante un attacco acuto di gotta?














La risposta corretta è la B.
​​​​​​​
La gotta è una patologia infiammatoria cronica, classificata fra le artriti da microcristalli. La saturazione dei liquidi extracellulari in acido urico, con superamento della concentrazione massima della sua solubilità nel plasma (7 mg/dl nell’uomo e 6 mg/dl nella donna), ne provoca la precipitazione e il deposito sotto forma di cristalli di urato monosodico (UMS) a livello dei tessuti avascolari, come le cartilagini, o poco vascolarizzati come i tendini, i legamenti o le articolazioni, soprattutto quelle periferiche. L’articolazione metatarsofalangea è coinvolta all’esordio in più del 50% dei casi. La precipitazione dei cristalli è favorita dalla riduzione del pH o della temperatura corporea, dalle infezioni e dai traumi; a sua volta, l’iperuricemia è favorita anche dall’abuso di alcool, dall’assunzione di cibi ricchi in purine e dalla predisposizione genetica. L’esposizione ai raggi del sole non è un fattore normalmente correlato a questa patologia. Gli attacchi acuti di gotta sono caratterizzati dalla rapida comparsa di dolore e di tumefazione articolare; può essere anche presente eritema della cute sovrastante. Si tratta di episodi generalmente monoarticolari, che dopo anni possono cronicizzare e diventare poliarticolari. La diagnosi clinica è ragionevolmente accurata in presenza di una manifestazione tipica ma viene confermata dalla dimostrazione dei cristalli di UMS o di tofi nelle sedi interessate. La terapia negli attacchi acuti di gotta è sintomatica e si basa sui FANS, sugli steroidi e sulla colchicina.
La risposta A non è corretta.
​​​​​​​La gotta è una patologia infiammatoria cronica dovuta ad un disordine del metabolismo dell’acido urico, riconducibile a diversi fattori. Le infezioni possono predisporre agli attacchi acuti di questa patologia.
La risposta C non è corretta.
L’alcool incrementa la produzione di acido urico ed interferisce con la sua eliminazione a livello del tubulo renale. Il suo abuso può quindi causare una condizione di iperuricemia e favorire la gotta nei soggetti predisposti.
La risposta D non è corretta.
I traumi possono favorire il deposito dei microcristalli a livello delle articolazioni e predisporre tale articolazione a questa forma di artrite.
La risposta E non è corretta.
L’esposizione ai raggi del sole non viene considerato un fattore di rischio per le manifestazioni gottose acute, al contrario delle infezioni e dei traumi che vengono considerati fattori favorenti.

489 di 1714 Domande

Scenario QA7D: Un uomo di 73 anni, appassionato di caccia, riferisce dolore e tumefazione ingravescenti a livello dell'articolazione metatarso-falangea sinistra, esorditi acutamente durante la notte precedente. Il medico sospetta un attacco di gotta. Che cosa si intende per "tofo gottoso"?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​
La patogenesi della gotta, una artrite da microcristalli, è riconducibile alla saturazione dei liquidi extracellulari in acido urico, con superamento della concentrazione massima della sua solubilità nel plasma,che ne provoca la precipitazione e il deposito sotto forma di cristalli di urato monosodico (UMS) a livello dei tessuti avascolari, come le cartilagini, o poco vascolarizzati come i tendini, i legamenti o le articolazioni, soprattutto quelle periferiche. Gli attacchi acuti di gotta sono caratterizzati dalla rapida comparsa di dolore e di tumefazione articolare; spesso vi è eritema della cute sovrastante. L’esordio è generalmente monoarticolare ma dopo anni può cronicizzare e diventare poliarticolare. La cronicizzazione avviene quando i cristalli di UMS depositatisi a livello dei tessuti, si raccolgono in nuclei solidi chiamati tofi. Questi appaiono come tumefazioni dure, nodulari o fusiformi e di colore giallastro; sono solitamente indolori ma all’occorrenza possono infiammarsi e dare luogo a nuovi episodi dolorosi oppure causare, a lungo andare, deformità articolari e ulcerazioni. La diagnosi clinica viene confermata dalla dimostrazione dei cristalli di UMS o di tofi nelle sedi interessate.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Tutte le altre opzioni non sono responsabili della formazione dei tofi gottosi.

490 di 1714 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

491 di 1714 Domande

In una frattura in fase di consolidazione, la formazione di pseudoartrosi e' favorita da:














La risposta corretta è la A.
La pseudoartrosi è, per definizione, una mancata saldatura di un focolaio di frattura senza formazione di un callo osseo ma solo di un callo fibroso. La presenza di questa mancata saldatura causa una lontananza dei due monconi ossei che restano separati. Ci sono moltissime situazioni che causano una formazione di pseudoartrosi e si dividono in cause del paziente (età, stato generale ecc.), cause del trattamento (riduzione non sufficiente) e cause della frattura come mobilizzazione del focolaio di frattura, interposizione di tessuti molli, infezioni e danni vascolari al sito di frattura.
Il trattamento si basa principalmente sulla chirurgia.
La risposta B non è corretta.
I farmaci antidolorifici servono solo a lenire il dolore del paziente e potrebbero anche rappresentare uno svantaggio nella terapia, in quanto il paziente non sarebbe più in grado di capire quando non avverte dolore e rischiare una mobilizzazione precoce.
La risposta C non è corretta.
Una immobilizzazione rigida è sempre consigliata successivamente a una frattura, che sia essa chirurgica o meno. L’immobilizzazione rigida evita di effettuare determinati movimenti precoci che potrebbero mobilizzare la frattura precocemente o che possano mettere il paziente in condizione di utilizzare l’arto interessato precocemente.
La risposta D non è corretta.
La terapia con anti tromboembolici è una terapia necessaria per il paziente che risulta immobilizzato per il periodo di saldatura della frattura. È necessario utilizzarla soprattutto per gli arti inferiori in quanto sono le sedi a maggior rischio di tromboembolismo. Non influisce sulla frattura e sul focolaio.

492 di 1714 Domande

Qual e' la posizione piu' confortevole per un paziente con grave emartro del ginocchio?














La risposta corretta è la B.
Le cause principali di emartro in un ginocchio sono rottura di legamenti crociati, anteriore molto più frequente del posteriore, e fratture di piatto tibiale oppure di condili femorali. In tutti i casi la posizione migliore per un ginocchio con emartro è 30° di flessione in quanto ci si ritrova in una posizione di uguali forze di trazione del crociato anteriore e posteriore che provocano la stessa trazione sui capi ossei di inserzione e origine; si crea così una corrispettiva azione di tensione sia per le lesioni di crociato che per le fratture che evitano eccessive scomposizioni.
La risposta A non è corretta.
A 90° di flessione di ginocchio ci troviamo in una situazione in cui il crociato anteriore si trova in una tensione abbastanza marcata quindi non è una posizione confortevole in quanto aumentano la flessione aumenta la trazione e quindi nel caso in cui ci fosse una lesione dello stesso crociato non si farebbe altro che allontanare i monconi, nel caso di una lesione totale, o favorire la rottura totale, in casi di rotture parziali.
La risposta C non è corretta.
A 120° di flessione di ginocchio ci troviamo in una situazione in cui il crociato anteriore si trova in una tensione molto marcata quindi non è una posizione confortevole in quanto aumentano la flessione aumenta la trazione e quindi nel caso in cui ci fosse una lesione dello stesso crociato non si farebbe altro che allontanare i monconi, nel caso di una lesione totale, o favorire la rottura totale, in casi di rotture parziali. In più il crociato posteriore si ritrova in una posizione di rilassamento totale non riuscendo quindi a contrastare l’azione di flessione.
La risposta D non è corretta.
A ginocchio totalmente esteso il legamento popliteo e quello arcuato si trovano in massima tensione e quindi è come se chiudessero posteriormente la capsula articolare del ginocchio non permettendo la riduzione dell’emartro. Ovviamente ci sono delle situazione in cui questa posizione è obbligata come nelle fratture di rotula, però queste non portano emartro.

493 di 1714 Domande

Con quale altra malattia si pone in diagnosi differenziale il morbo di Perthes?














La risposta corretta è la A.
Il morbo di Perthes è una patologia pediatrica dovuta a un mancato o alterato flusso alla testa del femore, le cause sono molteplici. Questo porta ovviamente a un ROM (Range Of Motion) molto limitato e dolori alla deambulazione. L’epifisiolisi dell’anca va in diagnosi differenziale in quanto è una patologia pediatrica che porta limitazione del ROM e dolori alla deambulazione. La differenza sta nel fatto che l’epifisiolisi è dovuta a uno scivolamento della testa femorale sul collo femorale stesso e quindi non è dovuta a problemi di mancato afflusso di sangue. Il morbo di Perthes può evolvere verso una necrosi della testa femorale, più rara per l’epifisiolisi.
La risposta B non è corretta.
La spondilodiscite è una patologia infettiva che colpisce le vertebre, in particolari toraciche e lombari. La sintomatologia è differente in quanto il dolore è alla schiena (in base alla porzione colpita) e si ha una limitazione funzionale dei movimenti della stessa. Può avere diversa eziologia e colpisce principalmente le persone adulte.
La risposta C non è corretta.
Un’anca artrosica porta la stessa sintomatologia però il processo degenerativo dell’artrosi parte in un’età avanzata e non in età pediatrica, quando insorge il Perthes. Radiograficamente si avrà riduzione dell’ampiezza dell’articolazione, geodi articolari e osteofiti che limitano i movimenti dell’anca.
La risposta D non è corretta.
Le fratture di collo femore sono delle fratture che insorgono principalmente in pazienti anziani e osteoporotici e non in pazienti pediatrici. In qualunque caso, radiograficamente si noterà la frattura che crea la limitazione funzionale e clinicamente l’andatura sarà compromessa e l’arto inferiore interessato sarà accorciato, addotto ed extraruotato.

494 di 1714 Domande

Quali sono le sedi anatomiche raccomandate per eseguire la densitometria ossea nella diagnosi di osteoporosi?














La risposta corretta è la B.
La MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) o densitometria ossea, è un esame densitometrico che misura la massa minerale ossea (BMC) e la densità ossea, cioè la quantità e la densità dei sali di calcio contenuti nella regione scheletrica sottoposta ad esame.
Viene impiegata per valutare la predisposizione all’impoverimento minerale del tessuto osseo e studiarne l’evoluzione, così da mettere in atto i necessari provvedimenti (alimentazione e nutrizione, attività fisica, farmaci etc) utili per prevenire o rallentarne l’avanzamento. L’osteoporosi è una condizione patologica metabolica sistemica caratterizzata da una perdita della massa ossea e dal cambiamento della microarchitettura di questo tessuto, con aumento della sua fragilità e un maggior rischio di fratture, anche per traumi lievi o in loro assenza.
E’ un esame che solitamente viene effettuato tramite apparecchiature specifiche di ultima generazione come ad esempio la DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry): tale metodica consente di definire lo stato di una eventuale demineralizzazione ossea mediante due indici, che sono il T-score e lo Z-score e tali misurazioni vengono effettuate a livello del rachide lombare e del collo del femore. Il T-score è un parametro che esprime quanto il valore ottenuto si discosta dal valore del campione di riferimento (soggetti sani dello stesso sesso di età compresa tra i 25 e i 30 anni, età in cui si ha il picco di massa ossea).
Il T-score rappresenta la differenza, espressa in un numero di derivazioni standard, fra il valore individuale osservato e il valore medio della popolazione sana di riferimento. Valori di T-score compresi in un range fra +1 e -1 indicano una mineralizzazione nella norma. Secondo l’OMS, quando il valore di T-score è compreso da -1 a -2,5, si parla di osteopenia, invece quando questo valore è inferiore a 2,5, si parla di osteoporosi.
Per quanto riguarda lo Z-score invece, il valore di riferimento si ottiene dalla valutazione di una popolazione sana di soggetti dello stesso sesso e della stessa età del paziente. Tra T-score e Z-score, il primo è quello da tenere maggiormente in considerazione poiché si tratta di un valore assoluto e non relativo.
La risposte A, C, D ed E non sono corrette.
Tutte le altre risposte sono errate.

495 di 1714 Domande

Scenario XW1T: Un paziente di 54 anni riferisce dolore prevalentemente notturno con parestesie e ipoestesia al palmo della mano e alle prime tre dita. Alla valutazione clinica, si apprezza impaccio nei movimenti fini della mano e ipotrofia dell'eminenza tenar. La diagnosi clinica e':














La risposta corretta è la D.
La sindrome del tunnel carpale è una sindrome da compressione del nervo mediano che si ritrova ristretto a livello del suo passaggio nel canale del carpo. La sintomatologia che ne deriva è ipotrofia dei muscoli tenarici, mancanza di forza di questi, deficienza nell’opposizione del pollice, parestesie e ipoestesie al palmo della mano e alle prime tre dita e alla metà radiale del quarto dito. La sintomatologia di questi pazienti si acuisce quando hanno il polso flesso per un po’ di tempo oppure durante la notte. L’esame obiettivo e l’anamnesi spesso sono sufficienti a effettuare diagnosi. I pazienti risultano positivi al test di compressione del mediano e al test di Tinel nella maggior parte dei casi.
La risposta A non è corretta.
La sindrome del tunnel cubitale è una sindrome da compressione del nervo ulnare che si ritrova ristretto a livello del suo passaggio nel canale cubitale al gomito. La sintomatologia che ne deriva è ipotrofia dei muscoli di pertinenza del nervo ulnare ossia il flessore ulnare del carpo, i muscoli lombricali e il flessore lungo del pollice inoltre avremo parestesie e ipoestesie alla parte ulnare della mano. La sintomatologia di questi pazienti si acuisce quando hanno il gomito flesso e appoggiato per un po’ di tempo oppure durante la notte. L’esame obiettivo e l’anamnesi spesso sono sufficienti a effettuare diagnosi. I pazienti risultano positivi al test di Froment e al test di Tinel nella maggior parte dei casi.
La risposta B non è corretta.
L’ernia cervicale è la fuoriuscita del nucleo polposo dal corpo vertebrale che va a comprimere le radici nervose. A livello di C6-C7 abbiamo l’emergenza delle fibre nervose che vanno a innervare principalmente la spalla e il braccio e mandano dei rami per la costituzione anche del nervo mediano che è responsabile di questa sintomatologia. Però la sintomatologia di un’ernia cervicale è molto più variegata in quanto in quel punto originano più nervi collaterali e terminali. Sintomatologia tipica di un’ernia cervicale sono dolori al braccio, parestesie a tutto l’arto superiore e che non dipendono da un determinato movimento e dolori ai movimenti del collo e alla palpazione dei punti di emergenza dei nervi.
La risposta C non è corretta.
La sindrome del canale di Guyon è una sindrome da compressione del nervo ulnare che si ritrova ristretto a livello del suo passaggio nel canale di Guyon al polso. La sintomatologia che ne deriva è ipotrofia dei muscoli di pertinenza del nervo ulnare, dopo il passaggio nel canale, ossia il flessore ulnare del carpo e i muscoli lombricali, inoltre avremo parestesie e ipoestesie alla parte ulnare della mano. L’esame obiettivo e l’anamnesi spesso sono sufficienti a effettuare diagnosi. I pazienti risultano positivi al test di Froment tra il quarto e quinto dito e al test di Tinel nella maggior parte dei casi.

496 di 1714 Domande

Scenario FF20G: Un paziente di 45 anni, coinvolto in incidente stradale ad alta energia, giunge in Pronto Soccorso in preda a shock. Viene eseguito RX che mostra il seguente quadro. Quale diagnosi e' possibile porre analizzando l'esame radiografico?

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La risposta corretta e' la 'Frattura del collo femorale a destra, della branca ileo pubica bilaterale, della branca ischio pubica destra, dell'ala iliaca destra'.


497 di 1714 Domande

Scenario FF20G: Un paziente di 45 anni, coinvolto in incidente stradale ad alta energia, giunge in Pronto Soccorso in preda a shock. Viene eseguito RX che mostra il seguente quadro. Che trattamento e' consigliato in questo tipo di fratture?

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La risposta corretta e' la 'Stabilizzazione iniziale con fissatore esterno a ponte e in seguito riduzione cruenta e sintesi'.


498 di 1714 Domande

L'eziologia del morbo di Basedow e':














La risposta corretta e' la 'autoimmune'.


499 di 1714 Domande

La comparsa della cosiddetta "mano da ostetrico" (segno di Trousseau) nel postoperatorio dopo una tiroidectomia radicale per adenocarcinoma tiroideo, e' significativa per:














La risposta corretta e' la 'tetania paratireopriva'.


500 di 1714 Domande

Scenario XX1M: Una donna di 25 anni, nullipara, rinviene alla palpazione manuale un nodulo di 2 cm, solitario, circoscritto, mobile sui piani superficiale e profondo, occasionalmente dolente, al quadrante supero esterno della mammella destra. Il primo esame da prescrivere per orientare la diagnosi e':














La risposta corretta e' la 'ecografia e ago aspirato'.


501 di 1714 Domande

Scenario VC2E: Un ragazzo di 24 anni giunge in Pronto Soccorso lamentando dolore addominale elettivo in fossa iliaca destra. Quale tra i seguenti e' l'esame piu' utilizzato per completare la valutazione preoperatoria?














La risposta corretta e' la 'Ecografia'.


502 di 1714 Domande

Scenario EE4S: Un uomo di 58 anni che riferisce un calo ponderale di 16 kg negli ultimi 6 mesi giunge in ambulatorio lamentando proctorragia. Oltre agli esami ematici di routine, quale esame strumentale viene consigliato per primo?














La risposta corretta e' la 'Pancolonscopia'.


503 di 1714 Domande

Scenario EE4S: Un uomo di 58 anni che riferisce un calo ponderale di 16 kg negli ultimi 6 mesi giunge in ambulatorio lamentando proctorragia. Viene posta la diagnosi di lesione ulcerata al livello del retto medio. L'esame istologico reperta cellule di adenocarcinoma colico con invasione della muscolare propria. Come viene classificato il tumore nella classificazione TNM?














La risposta corretta e' la 'T2'.


504 di 1714 Domande

Scenario EE4S: Un uomo di 58 anni che riferisce un calo ponderale di 16 kg negli ultimi 6 mesi giunge in ambulatorio lamentando proctorragia. Quale intervento e' piu' indicato per un tumore del retto che invade la tonaca muscolare, il cui limite distale e' posto a cm 10 dall'ano?














La risposta corretta e' la 'Resezione anteriore del retto'.


505 di 1714 Domande

Il mesotelioma pleurico e' associato all'esposizione a:














La risposta corretta è la A.
Il mesotelioma è un tumore che trae origine dalla trasformazione neoplastica delle cellule mesoteliali di rivestimento delle principali cavità sierose: pleura, peritoneo e pericardio. Ha più spesso sede a livello pleurico (60-70% dei casi).
Il mesotelioma pleurico colpisce in prevalenza i soggetti di sesso maschile con un picco di massima incidenza al 5-6° decennio di vita.
Numerose evidenze sperimentali e cliniche hanno dimostrato l’esistenza di un rapporto di causa-effetto tra l’esposizione all’asbesto e l’insorgenza del mesotelioma.
L’importanza dell’asbesto nell’industria moderna è legata ai molteplici usi del minerale: nelle costruzioni edilizie e nei cantieri navali per le sue proprietà isolanti e coibenti, nell’industria automobilistica e per la realizzazione di tessuti e carte; inoltre, questo minerale è presente anche in ambiente domestico.
Le proprietà oncogene dell’asbesto sono legate a diversi fattori: il tipo di fibra, il tempo di esposizione, la biopersistenza della fibra e le sue proprietà di superficie.
Le fibre di asbesto vengono inalate e per la maggior parte eliminate attraverso la via respiratoria o intestinale. La quota di minerale che non viene rimossa dal movimento delle ciglia vibratili tracheali o dall’ingestione da parte dei macrofagi alveolari attraversa l’endotelio e penetra nei tessuti interstiziali; le fibre tendono ad accumularsi al terzo inferiore del polmone in contiguità con la pleura viscerale.
Sembra che l’azione cancerogena sia legata a comparsa di anomalie cromosomiche, danneggiamento delle membrane lisosomiali, assorbimento e trasporto da parte della fibra di cancerogeni.
Clinicamente, i mesoteliomi solitari sono spesso silenti e i sintomi si manifestano solo quando il volume della neoplasia provoca sintomi da compressione. Sintomi caratteristici sono: dolore toracico, febbre, tosse, dispnea, versamento pleurico emorragico.
La diagnosi si basa sull’esame radiologico, sull’esame chimico-fisico e citologico del liquido pleurico e sulla biopsia della pleura.
Il trattamento è attualmente molto controverso e oscilla tra l’astensionismo terapeutico e il ricorso a terapie combinate, prevalentemente di chemio e radioterapia.

506 di 1714 Domande

Scenario ED1Q: Un contadino di 54 anni esegue una radiografia del torace per tosse e saltuaria emottisi. L'RX evidenzia presenza di una lesione da cisti da echinococco al lobo inferiore sinistro. Qual e' il serbatoio di infezione per l'uomo di tale patologia?














La risposta corretta è la A.
L’echinococcosi cistica è l’infestazione da larve di Echinococcus granulosus.
Presenta maggiore prevalenza nelle popolazioni dedite all’allevamento del bestiame e alla pastorizia.
E. granulosus allo stadio di verme adulto parassita senza provocare disturbi l’intestino tenue del cane domestico e dei canidi selvatici; l’uomo e altri ospiti intermedi (generalmente ovini) si infestano ingerendo accidentalmente le uova, contenenti l’embrione esacanto, emesse con le feci dei cani nel terreno.
L’ospite definitivo, il cane, si infesta mangiando le viscere contaminate degli animali ospiti intermedi; nel suo intestino gli scolici si fissano alla mucosa e sviluppano in verme adulto in circa 30-80 giorni.
Nell’intestino umano dalle uova si libera l’embrione, detto oncosfera, che raggiunge per via portale il fegato; si può quindi arrestare in questa sede o raggiungere il cuore destro e i polmoni. Nel caso in cui oltrepassi anche questo secondo filtro, può disseminare in tutti gli organi, in particolare a livello cerebrale e renale.
Nella sede in cui si arresta, l’embrione inizia a trasformarsi in cisti e dà rapidamente origine a vescicole che aumentano di volume determinando una progressiva compressione dei tessuti circostanti, che però si manifesta solo tardivamente, rimanendo silente nelle fasi iniziali. Nell’idatidosi epatica possono comparire dolore e senso di peso in ipocondrio destro, ittero recidivante, febbricola, disturbi dispeptici; nell’idatidosi polmonare si manifestano febbricola, tosse con espettorazione talvolta ematica, dolori toracici.
La sintomatologia diventa più imponente in caso di complicazioni come la rottura di una cisti che comporta la comparsa di una sintomatologia di natura tossico-allergica.
La diagnosi è spesso casuale in corso di ecografia epatica o RX del torace, viene poi confermata con dimostrazione nel siero di anticorpi anti E. granulosus.

507 di 1714 Domande

Scenario QQ21D: Un paziente di 78 anni nel corso della valutazione pre-operatoria per un intervento di ernia inguinale esegue un Rx del torace che dimostra un'opacità polmonare destra. Viene quindi sottoposto a una TAC del torace di cui è riportata un'immagine. La diagnosi piu' probabile e':

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La risposta corretta e' la D
La TAC del torace allegata al caso clinico si caratterizza per la presenza di una formazione iperdensa a livello del polmone di destra che molto probabilmente corrisponde ad un tumore del polmone.
In particolare, come in questo caso, l’iter diagnostico del tumore del polmone prevede in primo luogo l’accertamento dell’effettiva presenza del tumore mediante RX torace e TC torace con mdc, che permettono la visualizzazione della lesione e la sua localizzazione.
Le anomalie radiologiche che possono essere riscontrate comprendono: lesioni in massa (come quella del caso clinico), infiltrati polmonari recidivanti, infiltrati polmonari persistenti, atelettasia, versamento pleurico. L’RX del torace può permettere la visualizzazione di piccole lesioni anche di piccole dimensioni in più del 70% dei casi. L’indagine radiologica non è, tuttavia, in grado di distinguere le lesioni benigne da quelle maligne per cui si rendono necessarie indagini più accurate.
Infatti, il secondo livello diagnostico consiste nella caratterizzazione istologica per accertare la natura e l’istotipo della neoplasia: se il tumore cresce all’interno del bronco, si potranno eseguire prelievi della mucosa bronchiale tramite fibrobroncoscopia, se invece la lesione è periferica si può ricorrere ad agoaspirato e/o a una biopsia TC-guidata.
Infine, il terzo livello diagnostico prevede l’esecuzione di una TC total body e di una PET per valutare la presenza di localizzazioni a distanza.

508 di 1714 Domande

Scenario SD22G: Un paziente di 67 anni, in apparente stato di benessere, lamenta dispnea ingravescente. Esegue una radiografia del torace. Quale e' il rilievo piu' evidente?

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La risposta corretta e' la B
L’RX del torace del caso clinico evidenzia un versamento pleurico destro: infatti, è visibile un patologico reperto radiopaco a destra compatibile con una raccolta liquida a livello della cavità pleurica, che oblitera l’angolo costofrenico. In particolare, anche se molti pazienti possono risultare asintomatici, i sintomi clinici più frequenti sono dispnea e dolore pleuritico, ovvero un dolore toracico generalmente puntorio che si accentua con i movimenti respiratori o la tosse. L’esame obiettivo rivela l’assenza o la riduzione del fremito vocale tattile, ottusità alla percussione e riduzione del murmure vescicolare in corrispondenza dell’area interessata dal versamento. Infine, all’auscultazione è talvolta possibile rilevare la presenza dello sfregamento pleurico.

509 di 1714 Domande

Scenario SD22G: Un paziente di 67 anni, in apparente stato di benessere, lamenta dispnea ingravescente. Esegue una radiografia del torace. Quale indagine radiologica verra' successivamente proposta?

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La risposta corretta e' la C
L’esame di secondo livello più appropriato per approfondire il quadro clinico di un sospetto versamento pleurico è la TC del torace con il mezzo di contrasto, dopo l’esecuzione dell’RX del torace. In particolare, la TC non è indicata di routine, ma può essere presa in considerazione per valutare il parenchima polmonare, sottostante il versamento, per la presenza di infiltrati o masse. Infatti, la RX torace è insufficiente per distinguere l’eventuale presenza di masse nascoste dal versamento pleurico, che determina opacamento alla RX.

510 di 1714 Domande

Scenario SD22G: Un paziente di 67 anni, in apparente stato di benessere, lamenta dispnea ingravescente. Esegue una radiografia del torace. Quale manovra invasiva verra' proposta?

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La risposta corretta e' la A
La diagnosi di versamento pleurico richiede, in ultimo, l’esecuzione della toracentesi, una manovra invasiva che permette di analizzare le caratteristiche del liquido e che quindi rappresenta la manovra più importante per orientare la diagnosi differenziale. In particolare, la toracentesi consiste nell’aspirazione di liquido dal cavo pleurico mediante un ago introdotto nel cavo stesso, attraverso la parete toracica posteriore, ed oltre ad avere una valenza terapeutica, poiché riduce il volume del versamento e quindi migliora l’eventuale compromissione della funzionalità respiratoria, ha prima di tutto un valore diagnostico poiché permette l’analisi chimico-fisica del liquido al fine di orientare la diagnosi riguardo l’eziologia del versamento. Sul liquido prelevato tramite toracentesi, quindi, sarà possibile eseguire: la conta dei globuli bianchi, l’esame citologico, l’esame microbiologico, il dosaggio di glucosio, lattato-deidrogenasi, amilasi, trigliceridi, la valutazione del pH e il test per la ricerca della tubercolosi.

511 di 1714 Domande

Scenario AA4Q: A un paziente di 73 anni viene diagnosticato un mesotelioma di tipo epiteliomorfo II stadio. Il segno di esordio del mesotelioma piu' frequente tra quelli riportati e':














La risposta corretta è la A.
Il mesotelioma è un tumore che trae origine dalla trasformazione neoplastica delle cellule mesoteliali di rivestimento delle principali cavità sierose: pleura, peritoneo e pericardio. Ha più spesso sede a livello pleurico (60-70% dei casi).
Il mesotelioma pleurico colpisce in prevalenza i soggetti di sesso maschile con un picco di massima incidenza al 5-6° decennio di vita.
Numerose evidenze sperimentali e cliniche hanno dimostrato l’esistenza di un rapporto di causa-effetto tra l’esposizione all’asbesto e l’insorgenza del mesotelioma.
Clinicamente, i mesoteliomi solitari sono spesso silenti e i sintomi si manifestano solo quando il volume della neoplasia provoca sintomi da compressione, come dolore toracico, febbre, tosse, dispnea.
La diffusione al mediastino della neoplasia può comportare la paralisi delle corde vocali, l’insorgenza della sindrome di Claude-Bernard-Horner, la sindrome da compressione della vena cava superiore e inferiore. Ma il segno di maggior riscontro (80% dei casi) è il versamento pleurico emorragico, libero o saccato. All’RX si manifesta con un’ipodiafania o con un’opacità totale o parziale; con l’aumentare del volume del versamento pleurico si osserva l’obliterazione progressiva dell’angolo costo-frenico posteriore, di quello esterno e, infine, di quello anteriore. Il liquido, simultaneamente, risale lungo la cavità pleurica circondando “a mantellina†il polmone.
La gran parte dei pazienti muore per le complicanze legate alla progressione locale della malattia: l’aumento della massa neoplastica annulla gradualmente lo spazio pleurico e sostituisce il versamento provocando l’insorgenza di un’insufficienza respiratoria progressiva, di polmoniti, di disturbi miocardici e del ritmo cardiaco.
Per quanto riguarda la diagnosi, l’esame radiologico rappresenta l’indagine di prima istanza, seguito dalla TC estesa per consentire la stadiazione della neoplasia e dall’analisi del liquido pleurico e dalla biopsia della pleura.​​​​​​​

512 di 1714 Domande

Scenario AA4Q: A un paziente di 73 anni viene diagnosticato un mesotelioma di tipo epiteliomorfo II stadio. Il paziente e' in buone condizioni con funzionalita' respiratoria e cardiologica normali. La terapia sara':














La risposta corretta è la D.
Il mesotelioma è un tumore che trae origine dalla trasformazione neoplastica delle cellule mesoteliali di rivestimento delle principali cavità sierose: pleura, peritoneo e pericardio. Ha più spesso sede a livello pleurico (60-70% dei casi).
Il mesotelioma pleurico colpisce in prevalenza i soggetti di sesso maschile con un picco di massima incidenza al 5-6° decennio di vita.
Numerose evidenze sperimentali e cliniche hanno dimostrato l’esistenza di un rapporto di causa-effetto tra l’esposizione all’asbesto e l’insorgenza del mesotelioma.
Il trattamento del mesotelioma pleurico è attualmente molto controverso.
La chirurgia radicale viene eseguita solo nell’1-5% dei casi ed è indicata nei pazienti con mesotelioma pleurico epiteliomorfo non disseminato al di fuori dell'emitorace coinvolto (stadio clinico I-III), in buone condizioni generali e in assenza di comorbidità. Data la morbilità e la potenziale mortalità associata alla chirurgia, il suo impiego dovrebbe essere limitato a situazioni in cui la chirurgia comporti una resezione completa e radicale. L’intervento d’elezione, quindi, è rappresentato dalla pleuropneumonectomia seguita dalla chemioterapia.
Interventi chirurgici meno demolitivi sono rappresentati dalla pleurectomia/decorticazione che, tuttavia, non assicurano la radicalità oncologica e hanno sostanzialmente un valore palliativo.
La radioterapia presenta risultati molto deludenti sia per la radio-resistenza della neoplasia sia per la necessità di utilizzare campi di irradiazione molto estesi che possono comportare danni agli organi limitrofi. Quindi la radioterapia presenta un ruolo essenzialmente palliativo o profilattico.
Anche i farmaci antiproliferativi hanno dimostrato scarsa efficacia, con tasso di risposta ai singoli agenti che non supera il 20% e sopravvivenza mediana di 3-17 mesi. I farmaci maggiormente impiegati sono le antracicline, gli analoghi del platino, gli antimetaboliti, gli antifolici e gli alcaloidi della vinca. Sembrerebbe che solo l’associazione cisplatino con pemetrexed sia in grado di migliorare il tasso di risposta e la sopravvivenza mediana.

513 di 1714 Domande

Qual e' la definizione corretta di "acatisia acuta"?














La risposta corretta e' la 'Manifestazione soggettiva di irrequietezza psicomotoria che si accompagna all'incapacita' del soggetto di mantenere la sua posizione'.


514 di 1714 Domande

Quale fra le seguenti opzioni rappresenta una valida terapia in un quadro di insonnia resistente nella depressione?














La risposta corretta e' la 'Trazodone'.


515 di 1714 Domande

L'apatia puo' presentarsi all'interno di tutte le seguenti condizioni cliniche eccetto una, quale?














La risposta corretta e' la 'Disturbo d'ansia generalizzata'.


516 di 1714 Domande

Scenario PS1S: F. e' un uomo di 47 anni, portatore di disturbo da abuso di eroina di grado severo, in remissione precoce in ambiente controllato e in trattamento di mantenimento con Metadone, affetto da epatopatia cronica da virus C., con modesta compromissione degli indici di sintesi proteica. La situazione sociale è di marginalità. È descritto allo psichiatra dagli operatori della comunità che lo ospita da due settimane, che non hanno una specifica competenza psichiatrica, con queste parole: "da quando è entrato non sta mai fermo e non sta mai zitto, parla continuamente dell'India, della meditazione, delle arti marziali, dice che sono l'unico modo di uscire dalla droga, vuole fare il leader del gruppo e non si può contestarlo perché si arrabbia. Per fortuna è simpatico, e comunque svolge bene tutte le attività, e si contiene sempre entro i termini della civiltà e dell'educazione." Non assume nessuna terapia, oltre a Metadone 40 mg. I dosaggi dei metaboliti urinari delle comuni sostanze d'abuso sono negativi. Lo psichiatra colloquia con F. ed egli è cordiale e collaborante, riferisce di essere cresciuto in una famiglia normale, anche se il padre lo picchiava spesso per punirlo, perché era un bambino "troppo vivace". Nega familiarità per disturbi mentali. Non emergono deliri né dispercezioni. Dorme sette ore per notte con sonno continuato. Dichiara di essere a suo agio con lo psichiatra e con gli operatori, e di sentirsi benissimo, di essere pieno di energia e di essere capace di "crearsi degli stati mentali belli come vuole, anche senza la droga, anche prima di cominciare a usare sostanze, anche se ogni tanto mi deprimo anch'io".  Tra le seguenti condizioni, quale NON controindica (o non rende comunque problematica) una terapia con litio carbonato?














La risposta corretta e' la 'Epatopatia cronica non cirrotica'.


517 di 1714 Domande

Scenario DX2X: G., una giovane donna di 22 anni, studentessa universitaria di filosofia, si rivolge allo psichiatra perché, da oltre sei mesi con un decorso peggiorativo, ha notato un calo delle prestazioni intellettuali. Riportiamo brani del suo discorso, pronunciato con voce normomodulata ed eloquio fluido e ritmicamente corretto: "mi distraggo continuamente e trovo difficoltà a riprendere la concentrazione. Di notte non dormo, cerco di ripetere i capitoli studiati e non riesco. La vita sarebbe tranquilla, sto ancora con i miei, studio, sono una filosofa, sono sempre stata brava a scuola, molto solitaria, filosofa. Con i ragazzi sono troppo sensibile, sono stata male per uno di loro, quando mi ha lasciata, il tempo si è fermato, da allora non provo più nessuna emozione. E adesso questa cosa che non ha senso; non trovo più senso nello studio; sento il senso che niente ha senso. Che malinconia. E poi mi disturbano le attenzioni del mio tutor: è un'indebita interferenza affettiva; ragione e sentimento; solo il pensiero si integra nel flusso del pensiero altrui se tutti usano la logica. Lei lo sa, dottore, ma esperto di mente, mente". Lo psichiatra imposta una terapia farmacologica con aripiprazolo 15 mg e lorazepam 1 mg x 2. Rispetto alla sua scelta, quale delle seguenti affermazioni NON e' corretta?














La risposta corretta e' la 'L'aripiprazolo ha un favorevole profilo di tollerabilita', in particolare per l'assenza o la minima entita' degli effetti extrapiramidali'.


518 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni sull'epitelioma baso-cellulare e' ERRATA?














La risposta corretta e' la A
Il basalioma o epitelioma basocellulare o carcinoma basocellulare è un tumore che origina dalla cellula basale dell’epidermide. Generalmente colpisce maggiormente gli uomini piuttosto che le donne (risposta B errata) e si tratta del tumore cutaneo più frequente (risposta C errata).
È localmente invasivo, aggressivo e destruente, ma ha limitata capacità a metastatizzare (risposta D errata).
Per il loro comportamento biologico, i basaliomi sono classificati in tre gruppi:
- Superficiali, con tendenza a diffondere in superficie e a prognosi relativamente poco maligna
- Piano-cicatriziali e papulo-nodulari, che tendono ad invadere lentamente il derma sottostante, con una certa gradualità, presentando una prognosi intermedia
- Aggressivi ulcerativi o sclerodermiformi, in cui l’invasione dei tessuti sottostanti è precoce e la prognosi è la peggiore.
La terapia d’elezione è chirurgica e sono disponibili diverse tecniche; la scelta di uno specifico approccio terapeutico dipende sostanzialmente dalla sede, dalla grandezza e dall’aspetto del basalioma.
Il basalioma può essere trattato anche mediante l’applicazione di immunoterapici in crema, radioterapia (in pazienti di età avanzata) o laserterapia (soprattutto se la neoplasia è localizzata sulle dita o sui genitali).

519 di 1714 Domande

Scenario XX1O: 32 anni, maschio, con prurito in sede pubica da 7 giorni; si osservano numerose piccole papule eritematose in regione sottombelicale e superficie interna delle cosce con linfoadenopatia regionale. Qualche macula grigio-ardesiaca di forma irregolare che non scompare alla vitro pressione è presente nelle medesime sedi. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la A
Il quesito clinico descrive un caso di pediculosi del pube o ftiriasi del pube ovvero una parassitosi del pube causata da un pidocchio, lo Pthirus pubis. La pediculosi del pube viene trasmessa per via sessuale o attraverso l’impiego di biancheria infetta. Clinicamente si manifesta con intenso prurito nella zona colpita, piccole papule eritematose in regione sottombelicale e linfoadenopatia regionale; inoltre nelle zone di puntura possono riscontrarsi macule cerulee, ovvero macule grigio-ardesia di forma irregolare che scompaiono alla vitro-pressione.



520 di 1714 Domande

Scenario XX1O: 32 anni, maschio, con prurito in sede pubica da 7 giorni; si osservano numerose piccole papule eritematose in regione sottombelicale e superficie interna delle cosce con linfoadenopatia regionale. Qualche macula grigio-ardesiaca di forma irregolare che non scompare alla vitro pressione è presente nelle medesime sedi. Qual e' l'esame piu' indicato per porre diagnosi?














La risposta corretta e' la B
Il quesito clinico descrive un caso di pediculosi del pube o ftiriasi del pube ovvero una parassitosi del pube causata da un pidocchio, lo Pthirus pubis. In un contesto anamnestico tipico, l’esame obiettivo con lente d’ingrandimento e riscontro delle lèndini (uova del parassita) e dei parassiti ha valore diagnostico.

521 di 1714 Domande

Scenario XX1O: 32 anni, maschio, con prurito in sede pubica da 7 giorni; si osservano numerose piccole papule eritematose in regione sottombelicale e superficie interna delle cosce con linfoadenopatia regionale. Qualche macula grigio-ardesiaca di forma irregolare che non scompare alla vitro pressione è presente nelle medesime sedi. Qual e' la terapia locale piu' idonea?














La risposta corretta e' la C
Il quesito clinico descrive un caso di pediculosi del pube o ftiriasi del pube ovvero una parassitosi del pube causata da un pidocchio, lo Pthirus pubis.
Il trattamento prevede l’eliminazione delle lendini con un pettine a denti stretti in seguito al lavaggio della zona colpita con una soluzione a base di acido acetico. Tuttavia, la disinfestazione effettiva si ottiene solo tramite l’impiego di prodotti dermatologici a base di permetrina che vanno applicati a lungo e frequentemente, per evitare l’insorgenza di recidive.

522 di 1714 Domande

Scenario TT2A: 42 anni, donna, con reazione eritemato-desquamativa diffusa soprattutto al tronco e radice degli arti comparsa in pochi giorni con gettate successive e preceduta da qualche settimana da una chiazza di maggiori dimensioni di colore più brillante con lieve orletto marginale. Modesto il prurito. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la A
Il quesito clinico descrive un caso di pitiriasi rosea di Gilbert, una patologia infimmatoria auto-limitantesi, che si manifesta prevalentemente nelle donne e generalmente è causata da un’infezione virale (prevalentemente risultano coinvolti gli herpes virus umani 6, 7 e 8). Da un punto di vista clinico, caratteristicamente si verifica in primis la comparsa di una singola chiazza di maggiori dimensioni di colorito roseo con lieve orletto marginale, localizzata sul tronco o sugli arti superiori e denominata “chiazza madre†cui segue la comparsa, entro 7-14 giorni, di un’eruzione diffusa, centripeta, di papule e placche eritemato-desquamative. La maggior parte dei pazienti lamenta prurito, generalmente di grado lieve-moderato.

523 di 1714 Domande

Scenario TT2A: 42 anni, donna, con reazione eritemato-desquamativa diffusa soprattutto al tronco e radice degli arti comparsa in pochi giorni con gettate successive e preceduta da qualche settimana da una chiazza di maggiori dimensioni di colore più brillante con lieve orletto marginale. Modesto il prurito. Quale delle seguenti affermazioni sul caso presentato NON e' corretta?














La risposta corretta e' la B
Il quesito clinico descrive un caso di pitiriasi rosea di Gibert, una patologia infimmatoria auto-limitantesi, che si manifesta prevalentemente nelle donne, in autunno e in primavera (risposta D errata) e generalmente è causata da un’infezione virale (prevalentemente risultano coinvolti gli herpes virus umani 6, 7 e 8). Da un punto di vista clinico, caratteristicamente si verifica in primis la comparsa di una singola chiazza di maggiori dimensioni di colorito roseo con lieve orletto marginale, localizzata sul tronco o sugli arti superiori e denominata “chiazza madre†cui segue la comparsa, entro 7-14 giorni, di un’eruzione diffusa, centripeta, di papule e placche eritemato-desquamative. La maggior parte dei pazienti lamenta prurito, generalmente di grado lieve-moderato.
Non è necessario alcun trattamento specifico in quanto l’eruzione di solito si risolve autonomamente in 6-12 settimane (risposta C errata); allo stesso tempo l’esposizione solare è sconsigliata (risposta A errata). Le recidive di malattia sono rare.
​​​​​​​Aggiornato al 26/03/21.

524 di 1714 Domande

Gli effetti extrauditivi da rumore NON comprendono:














La risposta corretta e' la 'ipoacusia'.


525 di 1714 Domande

Con quale modalita' il cloruro di vinile manifesta la sua tossicita'?














La risposta corretta e' la 'Viene trasformato nel fegato dal citocromo p-450 e crea legami mutageni con il DNA'.


526 di 1714 Domande

Il tetano e' una malattia infettiva causata da una potente tossina prodotta dal batterio Clostridium tetani. La prevenzione della malattia si basa sulla vaccinazione, il cui corretto schema di somministrazione e':














La risposta corretta e' la '1 dose al tempo zero, 2 dose dopo 4-6 settimane, 3 dose dopo 6-12 mesi. Richiamo ogni 10 anni'.


527 di 1714 Domande

Scenario FF2O: Un operaio edile di 37 anni, durante una visita periodica, vi riferisce alcuni disturbi all'udito. Eseguite un esame audiometrico come da protocollo sanitario. Quale tra le seguenti modificazioni potrebbe indurre il sospetto di ipoacusia da rumore?














La risposta corretta e' la 'Aumento della soglia di udibilita' per i toni di frequenza 4000 Hz'.


528 di 1714 Domande

Scenario GG3H: G., 27 anni. Mansione: videoterminalista, 40 ore settimanali. Quale delle seguenti NON e' una delle misure di prevenzione da adottare per ridurre/eliminare i possibili/probabili disturbi conseguenti alla mansione?














La risposta corretta e' la 'Piano di lavoro ad altezza fissa o regolabile fra 110-120 cm'.


529 di 1714 Domande

Scenario PB4N: Durante le visite periodiche in un'azienda agricola, un dipendente accusa mal di testa, debolezza e disturbi gastrointestinali. Miosi, salivazione eccessiva, difficoltà respiratoria, rumori intestinali iperattivi e debolezza muscolare generalizzata vengono evidenziati all'esame obiettivo. Quale tra le seguenti e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Un'intossicazione dovuta a esposizione a carbammati'.


530 di 1714 Domande

Scenario SL5O: Il signor L., operaio in un mobilificio, durante il suo turno di lavoro potrebbe essere esposto a solventi. Un'inadeguata manipolazione di solventi, senza l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, potrebbe determinare un'intossicazione acuta In tal caso, quali sintomi si potrebbero osservare?














La risposta corretta e' la 'Sonnolenza, nausea, vertigine'.


531 di 1714 Domande

Scenario DD6Q: Un giovane infermiere vi riferisce di essere stato a contatto con un paziente affetto da TBC attiva durante il turno di lavoro. Quali tra le seguenti alternative sostiene una cutipositivita' del test di Mantoux?














La risposta corretta e' la 'Area di indurimento di 11 mm di diametro'.


532 di 1714 Domande

Un paziente di 43 anni presenta da un ernia discale toracica. Le ernie discali toraciche:














La risposta corretta è la C.
L’ernia dorsale, un’evenienza abbastanza rara tra tutte le ernie del disco, nella maggior dei casi risulta calcifica. Essendo principalmente di origine calcifica, e quindi artrosica, sono riscontrate solitamente in età adulta (risposta D errata). A livello diagnostico la semplice RX del rachide dorsale deve essere accompagnata da esami strumentali secondari come RM o TC. Le ernie discali più frequenti sono le ernie discali lombari, seguite dalle cervicali e dalle dorsali (risposte A e B errate).

533 di 1714 Domande

Un paziente di 50 anni presenta un tumore a livello dell’angolo ponto-cerebellare. Il tumore più frequente dell'angolo ponto-cerebellare è il:














La risposta corretta è la B.
Il tumore più frequente dell’angolo ponto-cerebellare è il neurinoma dell’VIII nervo cranico. Tale nervo si compone di due rami: il ramo cocleare, deputato alla funzione uditiva, e il ramo vestibolare, fondamentale per l’equilibrio. Il neurinoma dell’VIII nervo cranico, conosciuto anche come neurinoma dell’acustico, è una neoformazione benigna che origina principalmente dalle cellule di Schwann appartenenti al ramo vestibolare di tale nervo; meno frequentemente dal ramo cocleare. Nonostante sia una neoplasia benigna, tende ad accrescersi proiettandosi a livello dell’angolo ponto-cerebellare (in cui l’ottavo nervo cranico decorre normalmente) e raggiungendo dimensioni considerevoli, causa la compressione o la dislocazione di strutture nervose vicine: i nervi cranici (il V, il VII, il IX, il XII), il cervelletto o il tronco cerebrale. La sintomatologia caratteristica è rappresentata dalla progressiva ipoacusia neurosensoriale monolaterale, associata o meno ad acufeni, otalgia e disturbi dell’equilibrio; più raramente il paziente manifesta vertigini. Nevralgie facciali o ipostenia facciale e disgeusia si possono avere in caso di coinvolgimento del nervo trigemino e/o del nervo facciale. Per neoformazioni di dimensioni considerevoli possono comparire segni di ipertensione endocranica come cefalea, vomito, papilledema, alterazioni della coscienza.
Al contrario, il tumore epidermoide con localizzazione cerebrale è una neoplasia estremamente rara, con origine da cellule meso-ectodermiche. Si tratta di cellule di natura cutanea che rimangono inglobate nel sistema nervoso centrale in via di sviluppo. La sintomatologia è dovuta generalmente all’effetto massa causato dal loro progressivo accrescimento (risposta A errata). Il meningioma, invece, è una neoplasia cerebrale extra-assiale, che origina dalle meningi. Generalmente ha natura benigna, nonostante possa causare la compressione del parenchima cerebrale sottostante (risposta C errata). Infine, il neurinoma del VII nervo cranico (o Schwannoma del nervo facciale), una neoplasia poco comune, determina impossibilità di chiudere le palpebre, per retrazione della palpebra anteriore e paralisi della palpebra inferiore, con esposizione del bulbo oculare (risposta D errata).

534 di 1714 Domande

La scala di Spetzler Martin si riferisce a:














La risposta corretta è la B.
La classificazione di Spetzler-Martin è una scala che indica la probabilità che si verifichino delle complicanze in seguito alla chirurgia per la correzione delle malformazioni artero-venose cerebrali e pertanto permette di avere indicazioni sul trattamento migliore. Tale scala di classificazione divide le MAV in 5 gradi di complessità a mortalità e morbidità crescenti nel caso si decida per l’opzione chirurgica, prendendo in considerazione la dimensione della MAV (in termini di diametro maggiore), la sede del drenaggio venoso (superficiale/profondo) e la sede della MAV (eloquente/ non eloquente) e dando a ciascuna di esse un punteggio. Pertanto, una MAV può essere classificata con un grado 1 (condizione chirurgica favorevole) al grado 5 (MAV intrattabile chirurgicamente).
La risposte A, C, D ed E non sono corrette.
Tutte le altre risposte sono errate.

535 di 1714 Domande

Scenario IU1S: Un paziente di 75 anni presenta da alcuni mesi incertezza nella marcia, incontinenza urinaria e deficit della memoria a breve termine. Il quadro clinico è più probabilmente da ascrivere a:














La risposta corretta è la C.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, il quadro clinico è da ascrivere verosimilmente a idrocefalo normoteso, una condizione in cui il liquido cefalorachidiano si accumula in maniera patologica all’interno dei ventricoli cerebrali. Tale patologia è caratterizzato da instabilità nella deambulazione, incontinenza urinaria, decadimento cognitivo, deficit della memoria a breve termine, dilatazione dei ventricoli cerebrali con pressione del liquido cerebrospinale normale o leggermente elevata. Tale patologia non determina, dunque, segni ascrivibili all’ipertensione endocranica. All’opposto, la sindrome di Chiari di tipo 1 è un insieme di segni e sintomi dovuti ad una malformazione della fossa cranica posteriore, che risulta essere di dimensioni inferiori rispetto alla norma; di conseguenza, le tonsille cerebellari scendono al di sotto della base cranica, entrando nel canale spinale. Questo porta ad una compressione del cervelletto e del midollo spinale ed impedisce il normale flusso del fluido cerebro-spinale (FCS). La sintomatologia è estremamente varia e comprende cefalea esacerbata da tosse, starnuti o sforzi, disfagia, apnee notturne, nausea, aritmie cardiache, vertigini, spasticità progressiva delle gambe, dolore al collo, scogliosi progressiva e altri numerosi disturbi (risposta A errata). Al contrario, la Corea di Huntington, una patologia neurodegenerativa di tipo ereditario a trasmissione autosomica dominante, causa la degenerazione dei neuroni della corteccia cerebrale e dei gangli della base. L’esordio avviene generalmente tra i 30 e i 50 anni. È caratterizzata da movimenti coreici involontari, disturbi del comportamento e demenza (risposta B errata). Infine, l’ematoma subdurale cronico, una condizione tipica dell’anziano, è dovuto alla presenza di una raccolta ematica, che si accumula lentamente in sede subdurale. È generalmente conseguente ad un trauma cranico minore. Il paziente può presentare cefalea, riduzione dello stato di coscienza e alterazioni neurologiche in base all’emisfero interessato (risposta D errata).
 

536 di 1714 Domande

Scenario YY3E: Un paziente di 43 anni presenta da circa una settimana sciatalgia intensa sul territorio di L5 a destra. Ha eseguito una RM lombosacrale che dimostra la presenza di un'ernia espulsa L4-L5 preforaminale destra. L'esame neurologico non mostra deficit sensitivo-motori. Quale terapia medica è consigliabile in prima battuta?














La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico, con ernia espulsa L4-L5 preforaminale destra, con verosimile sciatalgia, un dolore lungo il territorio innervato dal nervo sciatico, in prima battuta la terapia consigliabile è rappresentata dall’assunzione di FANS e steroidi, che si possono usare per un periodo massimo di 6 settimane, che permettono un miglioramento sintomatologico rapido con ottimi risultati. Tale patologia solitamente deriva da compressione delle radici nervose in sede lombare. Le cause più frequenti comprendono erniazione del disco intervertebrale, osteofiti, fibrosi e stenosi spinale. Per la diagnosi possono essere utili la RM o la TC. Inoltre, l'elettromiografia e gli studi di conduzione nervosa contribuiscono a identificare e confermare il livello colpito. La terapia medica risulta efficace (risposta D errata). Inoltre, i farmaci che riducono il dolore neuropatico, come ad esempio gabapentin e pregabalin o basse dosi di antidepressivi triciclici, possono alleviare i sintomi, tuttavia, sono utilizzati in secondo step e trovano un razionale se sono presenti segni di sofferenza nervosa (risposta A errata). Invece, l'intervento chirurgico è indicato solo per la sindrome della cauda equina o per un'inequivocabile ernia del disco con una delle seguenti condizioni: deficit neurologico progressivo, debolezza muscolare e dolore intollerabile e intrattabile, che interferisce con le attività lavorative o personali in un paziente emotivamente stabile e che non diminuisce dopo 6 settimane di trattamento conservativo.

537 di 1714 Domande

Scenario YY3E: Un paziente di 43 anni presenta da circa una settimana sciatalgia intensa sul territorio di L5 a destra. Ha eseguito una RM lombosacrale che dimostra la presenza di un'ernia espulsa L4-L5 preforaminale destra. L'esame neurologico non mostra deficit sensitivo-motori. Qual è la storia naturale della patologia?














La risposta corretta è la B.
La maggioranza delle sciatalgie dovute ad erniazione regredisce spontaneamente in circa 6 settimane e richiede un trattamento medico con FANS e corticosteroidi. Invece, l’intervento d’urgenza è consigliato per tutti i casi di erniazione che comportino un deficit importante dal punto di vista sensitivo e/o motorio e per dolori intrattabili con FANS, steroidei, oppiacei o neurotrofici (risposta A errata). Al contrario, l’intervento di microdiscectomia risulta indicato per i pazienti, in cui le terapie mediche conservative e fisiche non hanno avuto effetto, con forti sintomi dovuti a deficit sensitivo-motori e/o per la sindrome della cauda equina (risposta C errata). Infine, l’intervento di artrodesi risulta indicato per i pazienti in cui le terapie mediche conservative e fisiche non hanno avuto effetto, con forti sintomi dovuti a deficit sensitivo-motori, con discopatia degenerativa di alto grado, con stenosi del canale lombare e/o per forte spondilolistesi (risposta D errata).

538 di 1714 Domande

Scenario JH4K: Un paziente di 25 anni ha riportato trauma cranico commotivo in seguito a incidente della strada. Ha presentato una ripresa di coscienza spontanea con recupero di tutte le funzioni neurologiche. Dopo circa 2 ore, ha presentato un deterioramento dello stato di coscienza, anisocoria pupillare sinistra>destra e emiparesi facio-brachio-crurale destra. La diagnosi più probabile è:














La risposta corretta è la A.
Data la sintomatologia presentata dal paziente del caso clinico la diagnosi più probabile è rappresentata dall’ematoma intracranico epidurale fronto-temporo-parietale sinistro, una raccolta ematica che si presenta alla TC come un iperdensità lentiforme, che non si estende attraverso le linee di sutura. La causa più frequente è di natura traumatica. La crescita rapida dell’ematoma porta ad un aumento della pressione intracranica e ad una compressione delle strutture nervose. Si tratta quindi di una emergenza chirurgica. I sintomi e segni dell'ematoma epidurale generalmente si sviluppano entro minuti o alcune ore dopo il trauma (il periodo senza sintomi e segni è il cosiddetto “intervallo lucidoâ€) e sono costituiti dalla riduzione del livello di coscienza, dalla cefalea intensa e da deficit neurologici focali differenti a seconda della sede di localizzazione dell’ematoma. In particolare, in caso di ematoma fronto-temporo-parietale, frequente sede di sanguinamento extradurale post traumatico, la sintomatologia è rappresentata da deterioramento dello stato di coscienza fino al coma, midriasi omolaterale alla lesione (che poi evolve in midriasi bilaterale) ed emiparesi facio-brachio-crurale omolaterale. Nelle lesioni localizzate all’emisfero di sinistra possono manifestarsi anche disturbi del linguaggio. Al contrario, un ematoma sub-durale acuto emisferico destro determina anisocoria, con dilatazione unilaterale e ipsi-laterale alla lesione, dovuta alla paralisi del nervo oculomotore per la sua compressione o il suo stiramento, associata ad un deficit motorio controlaterale (a sinistra): segni indicativi di un aumento della pressione intracranica distrettuale. Invece, tale paziente presenta anisocoria pupillare (maggiore a sinistra rispetto destra) ed emiparesi destra, reperti compatibili con un danno cerebrale all’emisfero di sinistra (risposta C errata). All’opposto, l’edema cerebrale diffuso post traumatico è dovuto all’accumulo di liquidi all’interno della scatola cranica, sia a livello intracellulare che extracellulare. Si crea una condizione di ipertensione endocranica, con compressione del tessuto nervoso e delle strutture vascolari, e conseguente riduzione dell’afflusso di sangue ossigenato al sistema nervoso. I segni e i sintomi hanno gravità variabile ed indicano un coinvolgimento globale del sistema nervoso centrale; le manifestazioni principali comprendono cefalea, nausea, vomito, alterazioni dello stato di coscienza, irregolarità del battito cardiaco e del respiro (risposta B errata). Infine, tale paziente non presenta la sindrome post-traumatica da stress, un insieme di disturbi che configurano un disagio mentale in seguito ad un evento fortemente traumatico. La sintomatologia compare generalmente entro i primi tre mesi dall’evento stressante e spesso può cronicizzare (risposta D errata).


539 di 1714 Domande

Scenario VF5Y: Un paziente di 66 anni presenta un deterioramento neurologico progressivo da circa un anno: all'inizio presentava parestesie urenti alle mani, successivamente è comparsa ipostenia dei movimenti fini di entrambe le mani, fino all'impossibilità di abbottonare la camicia, e disturbi della marcia, con andatura paraparetico-spastica. Perde l'equilibrio frequentemente e deve usare il bastone. Il primo sospetto diagnostico è:














La risposta corretta è la A.
In base ai reperti clinico-anamnestici, il primo sospetto diagnostico per il paziente del caso clinico è rappresentato dalla mielopatia cervicale spondilogenica, una patologia degenerativa cronica, con decorso generalmente ingravescente, dovuta ad un danno midollare cervicale. Essa rappresenta la patologia degenerativa cronica di più frequente riscontro a carico del rachide cervicale ed è il risultato di un processo di degenerazione progressiva di alcune strutture anatomiche. Tali modificazioni strutturali danno luogo a restringimenti del canale midollare, con conseguente compressione sulle strutture nervose e quindi una presentazione clinica caratteristica a seconda del livello interessato. La principale causa responsabile è la spondilosi, l’affezione cronica degenerativa dei dischi intervertebrali, associata a modificazioni reattive dei corpi vertebrali contigui, che rappresenta l’inizio di tale complessa patologia del rachide con osteofitosi marginale, ipertrofia (o calcificazione) del legamento longitudinale posteriore (LLP), ipertrofia del legamento giallo e ipertrofia delle faccette articolari. Tali modificazioni strutturali danno luogo a restringimenti del canale midollare con compressione diretta del midollo spinale e/o delle radici spinali. La sintomatologia può variare a seconda delle strutture nervose interessate. Tale patologia determina essenzialmente tre le tipologie di sintomi: dolore localizzato al rachide cervicale (cervicalgia), radicolopatia (sofferenza delle radici nervose) e mielopatia (sofferenza di tipo midollare spinale).
Invece, la sclerosi multipla è una patologia neurodegenerativa cronica, a carattere autoimmune, caratterizzata dalla presenza di lesioni demielinizzanti a carico del sistema nervoso centrale. I sintomi dipendono dalla localizzazione delle placche e possono essere estremamente variabili. Frequenti sono spasticità, parestesie agli arti, deficit visivi, disturbi motori, del linguaggio, cognitivi, intestinali e vescicali. Tipicamente, i deficit neurologici sono multipli, con un decorso caratterizzato da remissioni e riacutizzazioni che gradualmente provocano disabilità (risposta B errata). Al contrario, la stenosi del canale vertebrale lombare è una condizione congenita o acquisita, le cui cause più frequenti sono l’artrosi, la spondilolistesi, la spondilosi e alcune patologie reumatologiche. I sintomi più frequenti comprendono il dolore lombare irradiato agli arti inferiori con frequente ipostenia, parestesie e claudicatio motoria (risposta C errata). All’opposto, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa dovuta ad un progressivo deterioramento dei motoneuroni, con conseguente compromissione graduale della muscolatura volontaria. È caratterizzata da una continua, inesorabile e progressiva degenerazione del tratto corticospinale, dei neuroni delle corna anteriori e dei nuclei motori bulbari. La gravità dei sintomi è variabile ed essi possono comprendere debolezza muscolare, atrofia, fascicolazioni, labilità emotiva e paralisi dei muscoli respiratori. Invece, le funzioni intestinali, vescicali, sessuali e cognitive non vengono coinvolte (risposta D errata).

540 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti manifestazioni cliniche NON si ritrova nel lupus eritematoso sistemico?














La risposta corretta e' la 'Leucocitosi neutrofila'.


541 di 1714 Domande

In un soggetto con sospetto lupus eritematoso sistemico quale esame NON risulta appropriato?














La risposta corretta e' la 'Ricerca di anticorpi anti-topoisomerasi I (Scl-70)'.


542 di 1714 Domande

La spondilite anchilosante colpisce prevalentemente:














La risposta corretta e' la 'soggetti di sesso maschile intorno ai trent'anni di eta''.


543 di 1714 Domande

Scenario MD1D: Donna di 47 anni riferisce da circa 7 settimane comparsa spontanea e ingravescente di tumefazione simmetrica e dolore continuo alle dita delle mani, polsi e piedi. Riferisce inoltre di sentire le articolazioni rigide per un paio d'ore al mattino. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la 'artrite reumatoide'.


544 di 1714 Domande

Scenario MD1D: Donna di 47 anni riferisce da circa 7 settimane comparsa spontanea e ingravescente di tumefazione simmetrica e dolore continuo alle dita delle mani, polsi e piedi. Riferisce inoltre di sentire le articolazioni rigide per un paio d'ore al mattino. L'esame strumentale piu' indicato per porre diagnosi e':














La risposta corretta e' la 'ecografia osteoarticolare'.


545 di 1714 Domande

Scenario RA2Y: Donna di 40 anni riferisce da un paio d'anni fenomeno di Raynaud e ispessimento cutaneo a carico delle dita fino alle falangi prossimali delle mani. Da circa un mese dispnea da sforzo ingravescente e disfagia per cibi solidi. Inviata dal medico di medicina generale in pronto soccorso per crisi ipertensiva e insufficienza renale acuta (IRA). Quale accertamento e' il piu' indicato per l'inquadramento diagnostico?














La risposta corretta e' la 'Capillaroscopia'.


546 di 1714 Domande

Scenario DO3N: Donna di 68 anni in terapia da due anni con prednisone e methotrexate in quanto affetta da artrite reumatoide. In anamnesi: resezione parziale dell'ileo prossimale, ipertensione arteriosa in terapia con diuretici. Quale patologia puo' associarsi alla condizione della paziente?














La risposta corretta e' la 'Osteoporosi'.


547 di 1714 Domande

In quale dei seguenti organi NON avviene l'attivita' della monossigenasi citocromo p-450 dipendente?














La risposta corretta è la C.
Il citocromo p-450 rappresenta una superfamiglia enzimatica appartenente alla sottoclasse delle monoossigenasi. Queste sono in grado di agire su un gran numero di substrati, sia di origine esogena che di origine endogena. Uno dei ruoli più importanti è quello di detossificazione, ma lo vediamo coinvolto anche nella eliminazione della bilirubina, nella steroidogenesi, nella sintesi del colesterolo, nel metabolismo della vitamina D e in numerose altre reazioni. Il citocromo CYP-450 svolge le reazioni di detossificazione e di eliminazione delle sostanze estranee mediante un processo di ossidazione in cui l’atomo di ferro collocato all’interno del suo gruppo eme è capace di aggiungere ossigeno alle molecole estranee, rendendole più solubili e quindi più facilmente eliminabili. Nell’uomo sono state identificate circa 60 isoforme diverse, localizzate principalmente nel fegato ma riscontrate anche a livello di cute, polmone e sistema nervoso centrale. Non vi è riscontro del CYP-450 a livello del pancreas. 
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Nell’uomo sono state identificate circa 60 isoforme diverse del citocromo P-450, localizzate principalmente nel fegato ma riscontrate anche a livello di cute, polmone e sistema nervoso centrale.

548 di 1714 Domande

La presenza di sequenze nucleotidiche genomiche di quale dei seguenti patogeni NON puo' essere testata tramite PCR, senza prima aver condotto una reazione di trascrizione inversa?














La risposta corretta è la D.
La reazione a catena della polimerasi è una tecnica automatizzata di biologia molecolare che permette la produzione di multiple copie di frammenti di acidi nucleici, avendone a disposizione le sequenze nucleotidiche iniziali e terminali. Inizialmente, i filamenti a doppia elica di DNA vengono denaturati. Si passa quindi alla struttura a singola elica. Alla soluzione che contiene tali filamenti vengono aggiunti dei brevi primer artificiali (brevi sequenze nucleotidiche complementari alle estremità 5’ e 3’ dei filamenti da ricostituire), la DNA polimerasi, i 4 desossiribonucleotidi trifosfati che verranno impiegati per costituire i nuovi filamenti e altri fattori necessari per lo svolgimento della reazione. In questo modo, la DNA polimerasi catalizzerà la produzione dei nuovi filamenti di DNA, disponendo correttamente i nucleotidi complementari alla sequenza di DNA impiegata come stampo. Il ripetersi del processo porterà alla produzione, in maniera esponenziale, delle copie dei filamenti originali. Nel caso in cui il frammento di acido nucleico da sottoporre ad amplificazione appartenga ad un microrganismo con genoma ad RNA, come nel caso di alcuni virus, tale molecola deve essere dapprima sottoposta a retrotrascrizione, cioè alla sintesi di una molecola di DNA, a doppio filamento, a partire dal filamento stampo di RNA. Il principio è il medesimo della PCR ma la retrotrascrizione avviene mediante un enzima detto DNA polimerasi RNA dipendente o più comunemente retrotrascrittasi o trascrittasi inversa.
La risposta A non è corretta.
Il virus dell’epatite B, o HBV, è un virus a DNA che fa parte della famiglia degli Hepadnavirus. Essendo il genoma costituito da DNA a doppio filamento, può essere sottoposto alla reazione polimerasica a catena senza aver condotto la reazione di trascrizione inversa.
La risposta B non è corretta.
Il virus di Epstein Barr, chiamato anche Herpesvirus di tipo 4, è un virus a DNA appartenente alla famiglia degli Herpesvirus. E’ responsabile della mononucleosi infettiva ed è coinvolto nella genesi di alcune forme neoplastiche. Il suo genoma è costituito da una molecola di DNA a doppio filamento per cui può essere sottoposto a PCR senza la necessità della retrotrascrizione.
La risposta C non è corretta.
La Chlamydia Trachomatis è un batterio gram negativo intracellulare obbligato responsabile per lo più di infezioni genitourinarie ma anche faringee, oculari e polmonari. Il suo genoma è costituito da DNA che può essere estratto e sottoposto ad amplificazione mediante PCR, senza la necessità di retrotrascrizione.
La risposta E non è corretta.
L’HBV, l’EBV e la Chlamydia Trachomatis sono microrganismi a DNA che possono essere sottoposti a reazione polimerasica a catena senza la necessità della trascrizione inversa.

549 di 1714 Domande

Il morbo di Plummer e':














La risposta corretta è la C.
L’adenoma tiroideo tossico solitario o morbo di Plummer rappresenta la forma neoplastica benigna  più frequente a carico della ghiandola tiroidea ed è spesso causa di ipertiroidismo primitivo. Si tratta di una formazione autonomamente funzionante con produzione incontrollata ed immissione in circolo di ormoni tiroidei. I sintomi sono dovuti all’eccesso di T3 e T4 circolanti; i pazienti manifestano generalmente tachicardia (talvolta insorgenza di tachiaritmie), palpitazioni, ipertensione, tremori, iperattività, nervosismo, aumento dell’appetito, dimagrimento, insonnia, cute calda, ipersensibilità al caldo e disturbi gastrointestinali. A differenza del morbo di Graves-Basedow, i pazienti non presentano l’oftalmopatia infiltrativa e la dermopatia. La diagnosi prevede l’integrazione dei dati clinici e laboratoristici, nei quali si osserva l’aumento delle frazioni libere degli ormoni tiroidei T3 e T4 associati ad una riduzione del valore di TSH, in assenza di anticorpi anti TSH, anti TPO e anti TG, con tecniche di imaging quali l’ecografia e la scintigrafia. La terapia prevede un approccio medico iniziale con betabloccanti (atenololo 25-50 mg/die, in assenza di c.i.) e il successivo approccio mediante ablazione con radioiodio e/o chirurgia, mirati alla riduzione della produzione ormonale.
La risposta A non è corretta.
Il GH, o ormone della crescita, è un ormone prodotto dall’ipofisi coinvolto appunto nell’accrescimento. Nel deficit congenito del recettore di questo ormone, come nel caso della sindrome di Laron, si assiste a livelli normali o aumentati di GH nel sangue, in presenza di una inadeguata stimolazione dei tessuti. Ne consegue una ridotta crescita con statura molto bassa, ridotta massa muscolare, dismorfismi facciali, alterazioni nel trofismo di cute, ossa e altri organi e tessuti.
La risposta B non è corretta.
Il tumore duttale mammario infiltrante è il tipo più frequente di tumore al seno.  E’ dovuto alla trasformazione neoplastica delle cellule che rivestono i dotti galattofori. Si manifesta generalmente come un nodulo o un ispessimento cutaneo, ma può anche esserci qualche cambiamento nella forma e nelle dimensioni del seno, dolore e secrezioni atipiche a livello di areola e capezzolo.
La risposta D non è corretta.
L’osteite deformante, conosciuta anche come morbo di Paget, è una patologia di tipo cronico che interessa lo scheletro dell’adulto. E’ un disordine degenerativo caratterizzata dalla rimozione e dalla sostituzione del normale tessuto osseo con tessuto patologico. L’osso di nuova sintesi ha una struttura disorganizzata e va spesso incontro a fratture e processi artrosici causando deformità scheletriche e compromissione funzionale di alcuni organi o apparati.
La risposta E non è corretta.
Il morbo di Plummer è l’adenoma tiroideo tossico solitario; il deficit del recettore dell’ormone della crescita non è coinvolto in questa patologia.

550 di 1714 Domande

Parlando di infiammazione, quale delle seguenti citochine gioca un ruolo nel determinare la risposta infiammatoria tardiva?














La risposta corretta è la D.
Il processo infiammatorio o di flogosi rappresenta un meccanismo di difesa del nostro corpo mirato a circoscrivere e neutralizzare un agente ritenuto nocivo. Consiste in una serie di eventi biochimici inizialmente standardizzati e costanti che progressivamente si modificano in qualità ed intensità in base all’eziologia dell’elemento scatenante. La noxa lesiva provoca un danno cellulare/tissutale che stimola la formazione di mediatori dell’infiammazione, quindi molecole biologicamente attive che provocano a loro volta modificazioni vascolari e cellulari. La fase iniziale, denominata angioflogosi, è caratterizzata dalla prevalenza di fenomeni ematici e vascolari responsabili della comparsa dei segni tipici della flogosi: calor, rubor, tumor, dolor e functio lesa. I mediatori fondamentali di questa fase sono le citochine proinfiammatorie primarie quali IL-1, TNF e IL-6. L’infiammazione cronica è caratterizzata per lo più dall’istoflogosi, cioè dalla prevalenza dei fenomeni tissutali, causati dall’infiltrazione cellulare (linfociti e monociti). In questa fase prevalgono le cosiddette citochine infiammatorie secondarie o tardive, l’IL-10 e il TGF-beta,  chiamate secondarie perché rilasciate in un secondo momento, che di fatto si comportano come citochine antinfiammatorie perché regolando la rigenerazione tissutale e limitando la sintesi delle citochine primarie, modulano l’intensità del processo infiammatorio e contribuiscono alla sua risoluzione.
 
La risposta A non è corretta.
L’interleuchina 4 è una citochina prodotta dai linfociti CD4+. E’ la principale responsabile dello switch dei linfociti B nella produzione delle IgE e anche nell’induzione dello sviluppo dei linfociti TH2 a partire dai linfociti T CD4+ naive.
La risposta B non è corretta.
L’interleuchina 2 è una citochina che funziona come messaggero intracellulare e che viene impiegata nel trattamento di alcuni tipi di neoplasie come il melanoma maligno e alcuni tipi di carcinoma renale metastatico per la sua capacità di stimolare i globuli bianchi a riconoscre ed attaccare le cellule neoplastiche.
La risposta C non è corretta.
L’Interleuchina 3, conosciuta anche come Multi-CSF ed Ematopoietina 2 è un fattore di crescita prodotto prevalentemente dai linfociti T attivati che incrementa ulteriormente la loro proliferazione, induce la maturazione delle cellule pro-B e stimola la secrezione di IgG da parte dei linfociti B attivati, aumenta l’attività dei pmn, dei monociti e delle mast cellule e, infine, stimola la proliferazione e la maturazione dei precursori linfo-mielo-ematopoietici.
La risposta E non è corretta.
L’IL-4 e l’IL-2 non sono coinvolte nella risposta infiammatoria tardiva.

551 di 1714 Domande

Nell'infezione da HIV, pur in assenza di sintomatologia specifica, al di sotto di quale conta dei CD4 e' comunque corretto parlare di AIDS conclamata?














La risposta corretta è la A.
L’infezione da parte di due ceppi virali, HIV-1 e HIV-2, danno origine ad una infezione cronica a carico del sistema immunitario dell’organismo ospite. Il principale bersaglio di tali microrganismi è rappresentato dalle cellule presentanti sulla loro superficie, in particolar modo i linfociti T-helper, una particolare proteina denominata CD4 che viene riconosciuta dalla gp-120 collocata sulla superficie esterna del virus. Una volta legato il CD-4, il virus può penetrare al suo interno e avviare il ciclo di replicazione. I virus neoformati abbandonano poi la cellula ospite, provocando la perforazione della membrana e quindi anche la sua morte. L’infezione da HIV va incontro a periodi di remissione e riattivazione. Nella terza fase dell’infezione la compromissione del sistema immunitario provoca l’esordio della malattia conclamata, denominata AIDS. Questa fase viene definita da uno o più fra i seguenti criteri: l’insorgenza di gravi infezioni provocate da patogeni opportunisti, alcune neoplasie favorite dal deficit dell’immunità cellulo-mediata,  disturbi neurologici, oppure un numero di linfociti T CD4+ (helper) inferiore a 200/ul. Il paziente presenta inoltre perdita di peso, diarrea cronica, febbre, sudorazione notturna, astenia, artralgie.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
Il valore di CD4 al di sotto del quale è corretto parlare di AIDS conclamata, anche in assenza di sintomatologia, è 200/ul.

552 di 1714 Domande

La diagnosi di certezza di meningite batterica si pone con:














La risposta corretta è la D.
Gli agenti coinvolti nella meningite batterica mostrano una diversa prevalenza a seconda dell’età del soggetto colpito e del suo stato immunitario. Esordisce generalmente con sintomi aspecifici simil influenzali progressivamente ingravescenti nell’arco di 3-5 giorni, come malessere generale, febbre, vomito, fotofobia, seguiti da manifestazioni più specifiche e segno di maggiore gravità come rigidità nucale, alterazioni dello stato mentale, crisi epilettiche. A questi possono aggiungersi segni sistemici come rash, petecchie, porpora, addensamenti polmonari, endocarditi. L’esordio è di solito subdolo tuttavia esistono delle forme con insorgenza rapida e decorso fulminante. La diagnosi di certezza viene fatta con l’esame del liquor cefalorachidiano. Il liquor, nella meningite batterica, appare spesso torbido, con alta conta leucocitaria (per lo più leucociti polimorfonucleati), proteine elevate (100-500 mg/dl), un livello LCF/glicemia <50% (glicorrachia <18 mg/dl o un rapporto di glucosio liquor/sangue <0,23 è suggestivo di meningite batterica), oltre ad una maggiore pressione alla puntura spinale. Il trattamento prevede l’utilizzo di antibiotici (battericidi e in grado di penetrare la barriera ematoencefalica) e corticosteroidi. La terapia antibiotica deve essere avviata in maniera empirica non appena effettuati i prelievi per le emocolture e il liquor cefalorachidiano, dopodiché può e deve essere modificata in base ai risultati di tali esami.
La risposta A non è corretta.
La meningite batterica può non dare alcun segno rilevabile all’esame tomografico. La TC è indicata come primo esame in caso di stato di coma del paziente, nell’esclusione di altre cause quali in particola modo eventi cerebrovascolari o neoplastici. Può essere inoltre indicata, prima dell’esecuzione della rachicentesi, nel caso di sospetto di ipertensione endocranica; tuttavia, l’esame obiettivo neurologico ha una sensibilità superiore. Non deve in alcun modo ritardare l’avvio della terapia antibiotica.
La risposta B non è corretta.
La RMN dell’encefalo non è di primaria utilità nella diagnosi di meningite batterica. L’aumento dell’enhancement a livello meningeo è un segno aspecifico e inoltre non indica necessariamente un evento acuto. La sua esecuzione può essere indicata nel sospetto di ipertensione endocranica, nei pazienti che non possono essere sottoposti a TC. La sua esecuzione non deve in alcun modo ritardare l’avvio della terapia antibiotica.
La risposta C non è corretta.
La ricerca anticorpale può essere utile soprattutto in caso di meningite di origine virale, tuttavia nella diagnosi di certezza ha maggiore specificità l’identificazione dell’agente infettante e non il riscontro di anticorpi.

553 di 1714 Domande

Qual e' l'agente eziologico della malattia da graffio di gatto?














La risposta corretta è la A.
La malattia da graffio di gatto è un'infezione causata da Bartonella henselae. Il gatto domestico è il principale serbatoio di B. henselae. L'infezione si trasmette all'uomo tramite un morso o un graffio. I bambini ne sono affetti più frequentemente rispetto agli adulti.
A distanza di 3–10 giorni dal morso o dal graffio, la maggior parte dei pazienti sviluppa una stria di papule di colore rosso-pallido nel punto del graffio. Entro 2 settimane si sviluppa una linfoadenopatia regionale. Entro 1-4 settimane dall’inoculazione, i linfonodi drenanti si gonfiano e si infettano. Vi può essere una sintomatologia aspecifica: malessere generale, astenia e febbricola.
All'inizio i linfonodi sono fissi e di consistenza molle, successivamente diventano fluttuanti e possono drenare con formazione di fistole.
La completa guarigione è un evento usuale, tranne nei casi di grave malattia neurologica o epatosplenica, che può essere fatale o lasciare reliquati.
La risposta B non è corretta.
Il Citomegalovirus è un virus estremamente diffuso appartenente alla famiglia degli Herpesviridae. Si stima che circa il 60-90% degli adulti abbia contratto l’infezione da CMV. Il contagio può avvenire mediante il contatto con secrezioni corporee, urina, o per via sessuale. La sintomatologia, nel momento in cui viene acquisita l’infezione, può essere assente oppure può presentarsi in maniera simil-influenzale con malessere generale e febbre. Dopodiché il virus può permanere in maniera latente in vari tessuti anche per tutto il corso della vita oppure può riattivarsi in concomitanza di particolari stimoli, soprattutto in condizioni di immunodepressione. Il Citomegalovirus può essere identificato nei fluidi corporei come saliva, sangue, urine, lacrime, latte materno, secrezioni genitali. Sebbene la maggior parte delle infezioni da CMV non vengano ricercate, nel caso in cui si sospetti questa infezione, la diagnosi viene generalmente effettuata mediante la rilevazione della presenza degli anticorpi a livello ematico. La presenza di IgM positive e IgG negative indica una infezione recente e attiva; la presenza di IgM e IgG positive indica che l’infezione è attiva ma non permette di discernere se si tratti di una riattivazione.
La risposta C non è corretta.
Il virus di Epstein-Barr è responsabile della mononucleosi, una malattia virale contagiosa.
Dal punto di vista clinico, la mononucleosi infettiva classica si caratterizza per una importante triade clinica:
febbre, faringodinia e linfoadenopatia,
linfocitosi,
presenza nel siero di anticorpi eterofili.
L’esantema maculo-papuloso non è solitamente presente (è presente nel 5% dei casi). I pazienti che hanno la mononucleosi potrebbero sviluppare un rash molto simile a quello del morbillo se trattati con ampicillina (prescritta in maniera errata nel sospetto di una faringotonsillite acuta streptococcica). Nella maggior parte dei casi l’infezione da EBV è comunque asintomatica o paucisintomatica.
La risposta D non è corretta.
I virus herpes simplex (herpes virus di tipo 1 e 2) generalmente sono responsabili di infezioni recidivanti che interessano la pelle, le labbra, la bocca, gli occhi ed i genitali. Le infezioni mucocutanee si manifestano con delle lesioni di piccole vescicole che si dispongono a grappoli che sono dolenti e su sfondo cutaneo eritematoso. Entrambi i tipi di virus herpes simplex possono causare infezioni orali o genitali. Il più delle volte, l’HSV 1 è responsabile dell’herpes labiale, di gengivo-stomatite e cheratite erpetica, mentre l’HSV2 di norma è responsabile di lesioni a livello genitale. La diagnosi è clinica e si può ottenere la conferma attraverso esami sierologici, PCR, immunofluorescenza diretta e/o test colturali.

554 di 1714 Domande

Quale dei seguenti parametri NON e' generalmente considerato per la diagnosi macroscopica di melanoma?














La risposta corretta è la D.
Il melanoma è una lesione neoplastica che ha origine dai melanociti presenti in una zona pigmentata e pertanto possiamo ritrovarlo a livello della pelle, delle mucose, degli occhi o del SNC. Il melanoma rappresenta il 4-5% di tutti i tumori maligni, ha una incidenza di 13:100.000, in evidente aumento, soprattutto nella razza caucasica.  Ha un picco di incidenza compreso tra i 30 ed i 50 anni, ma è relativamente frequente anche in età giovanile (non rari sono i pazienti con età inferiore a 20 anni). La genesi del melanoma è multifattoriale e sono stati identificati una serie di fattori di rischio. Il principale risulta essere senza dubbio l'esposizione solare, cioè l’esposizione ai raggi ultravioletti di media intensità (UVB), con lunghezze d’onda subito inferiori a 320 nm. Poi vi è la suscettibilità genetica.  Esistono condizioni genetiche predisponenti che comportano un maggiore rischio di sviluppare melanomi, quali lo xeroderma pigmentoso e la sindrome del nevo displastico. Esistono anche condizioni in cui si realizza una vera e propria ereditarietà del melanoma come nel caso dei melanomi familiari e della cosiddetta sindrome del melanoma multiplo. Altri fattori sono la scarsa pigmentazione cutanea, il fenotipo con pelle chiara, occhi chiari e capelli rossi o biondi, le scottature in età infantile, la presenza di nevi numerosi e/o displastici,  l'assunzione di ormoni steroidei.  Esistono 4 tipi principali di melanoma:
- melanoma a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune),
- melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi),
- lentigo maligna,      
- melanoma acrale-lentigginoso.
Per il riconoscimento del melanoma possiamo utilizzare il criterio ABCDE (questo sistema non è utile però per determinare la prognosi):
Asimmetria nella forma,
Bordi irregolari e indistinti,
Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso),
Dimensioni (vengono considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro),
Evoluzione (quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del nevo o quando la lesione cutanea diviene rilevata e palpabile).
Se il melanoma, invade il derma può dare metastasi ed in questo caso la prognosi è infausta (la prognosi dipende dalla profondità dell’invasione dermica).
La diagnosi di natura si esegue con l’esame clinico e la valutazione dell’aspetto macroscopico e con l’esame ad epiluminescenza. Per la stadiazione della lesione primitiva i due sistemi su cui si fa tradizionalmente affidamento sono il sistema di Breslow e quello di Clark. Lo spessore tumorale (o spessore di Breslow) è correlato alla prognosi della malattia: è il fattore prognostico più significativo e solitamente viene misurato dallo strato granuloso (tuttavia, se la lesione fosse ulcerata, dal fondo dell’ulcerazione fino al punto di infiltrazione massima). Anche il livello di Clark esprime l’entità della crescita verticale del melanoma, ma lo fa in funzione delle strutture anatomiche interessate (epidermide, derma papillare, interfaccia tra derma papillare e derma reticolare, derma reticolare, sottocute). I pazienti che quindi presentano una lesione sospetta dovrebbero essere sottoposti ad una biopsia escissionale a tutto spessore con margini di sicurezza di un paio di millimetri circa comprendenti parte del tessuto sano circostante.
Le risposte A,C ed E non sono corrette.
Tutte le altre opzioni sono elementi importanti per la diagnosi macroscopica di melanoma.

555 di 1714 Domande

Per quel che riguarda la stadiazione del melanoma, la differenza principale tra lo stadio II e III risiede, secondo la classificazione TNM:














La risposta corretta è la C.
Il melanoma è una lesione neoplastica che ha origine dai melanociti presenti in una zona pigmentata e pertanto possiamo ritrovarlo a livello della pelle, delle mucose, degli occhi o del SNC. Il melanoma rappresenta il 4-5% di tutti i tumori maligni, ha una incidenza di 13:100.000, in evidente aumento, soprattutto nella razza caucasica.  Ha un picco di incidenza compreso tra i 30 ed i 50 anni, ma è relativamente frequente anche in età giovanile (non rari sono i pazienti con età inferiore a 20 anni). La genesi del melanoma è multifattoriale e sono stati identificati una serie di fattori di rischio. Il principale risulta essere senza dubbio l'esposizione solare, cioè l’esposizione ai raggi ultravioletti di media intensità (UVB), con lunghezze d’onda subito inferiori a 320 nm. Poi vi è la suscettibilità genetica.  Esistono condizioni genetiche predisponenti che comportano un maggiore rischio di sviluppare melanomi, quali lo xeroderma pigmentoso e la sindrome del nevo displastico. Esistono anche condizioni in cui si realizza una vera e propria ereditarietà del melanoma come nel caso dei melanomi familiari e della cosiddetta sindrome del melanoma multiplo. Altri fattori sono la scarsa pigmentazione cutanea, il fenotipo con pelle chiara, occhi chiari e capelli rossi o biondi, le scottature in età infantile, la presenza di nevi numerosi e/o displastici,  l'assunzione di ormoni steroidei.  Esistono 4 tipi principali di melanoma:
- melanoma a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune),
- melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi),
- lentigo maligna,      
- melanoma acrale-lentigginoso.
Per il riconoscimento del melanoma possiamo utilizzare il criterio ABCDE (questo sistema non è utile però per determinare la prognosi):
Asimmetria nella forma,
Bordi irregolari e indistinti,
Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso),
Dimensioni (vengono considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro),
Evoluzione (quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del nevo o quando la lesione cutanea diviene rilevata e palpabile).
Se il melanoma, invade il derma può dare metastasi ed in questo caso la prognosi è infausta (la prognosi dipende dalla profondità dell’invasione dermica).
La diagnosi di natura si esegue con l’esame clinico e la valutazione dell’aspetto macroscopico e con l’esame ad epiluminescenza. Per la stadiazione della lesione primitiva i due sistemi su cui si fa tradizionalmente affidamento sono il sistema di Breslow e quello di Clark. Lo spessore tumorale (o spessore di Breslow) è correlato alla prognosi della malattia: è il fattore prognostico più significativo e solitamente viene misurato dallo strato granuloso (tuttavia, se la lesione fosse ulcerata, dal fondo dell’ulcerazione fino al punto di infiltrazione massima). Anche il livello di Clark esprime l’entità della crescita verticale del melanoma, ma lo fa in funzione delle strutture anatomiche interessate (epidermide, derma papillare, interfaccia tra derma papillare e derma reticolare, derma reticolare, sottocute).
Un melanoma allo stadio II viene definito sulla base dello spessore e della presenza di lacerazione: non c’è alcuna evidenza che il tumore si sia diffuso ai linfonodi o abbia dato metastasi in sedi distanti; un melanoma allo stadio III invece è definito dalla presenza di lacerazioni e dal coinvolgimento di linfonodi ed in tal stadio, lo spessore non ha più importanza.
Le risposte A, B, D ed E sono errate.
Tutte le altre opzioni sono errate.

556 di 1714 Domande

Scenario 1: Una donna di 31 anni viene sottoposta a nodulectomia mammaria. Il riscontro di noduli di proliferazione stromale puo' orientare la diagnosi verso:














La risposta corretta è la B.
Il tumore filloide è una neoplasia mammaria ad origine stromale intralobulare. E' un tumore abbastanza raro; nella maggior parte dei casi si tratta di una patologia benigna, ma talvolta può presentare caratteristiche di malignità. Si presenta come una formazione nodulare dai contorni netti e a superficie liscia, solitamente non dolente nè dolorabile. Il suo aspetto ricorda spesso quello di una foglia; frequentemente, per la sua morfologia, può essere confuso con un fibroadenoma. Tende ad aumentare rapidamente di volume, causando alterazioni del profilo mammario; negli stadi più avanzati può provocare un'ulcera cutanea. L'età più frequente di insorgenza è tra I 40 e I 50 anni, in donne non ancora in menopausa. La diagnosi comprende, oltre all'esame obiettivo, anche l'esecuzione di ecografia e mammografia. Talvolta, può essere necessaria l'esecuzione della RMN così da definire meglio l'estensione, I margini, e pianificare in maniera adeguata il trattamento chirurgico. Il tumore filloide, nonostante l'asportazione, può recidivare. Il tumore filloide non causa secrezioni dal capezzolo.
La risposta A non è corretta.
Il carcinoma duttale ha origine dalle cellule dell’epitelio di rivestimento dei dotti galattofori; quando in situ, è ancora contenuto all’interno degli spazi duttali.
La risposta C non è corretta.
Il papilloma intraduttale è una neoplasia benigna della mammella; origina dall’epitelio che riveste I dotti galattofori, non dalla componente stromale.
La risposta D non è corretta.
Il carcinoma lobulare della mammella origina dal tessuto epiteliale, non stromale, dei lobuli mammari. Dopo la forma duttale, è l’istotipo più frequente di carcinoma del seno.
La risposta E non è corretta.
Il riscontro di noduli di proliferazione stromale potrebbe farci pensare ad una neoplasia ad origine, appunto, stromale come il tumore filloide.

557 di 1714 Domande

Scenario 2: Una donna di 73 anni si presenta per valutazione in merito alla comparsa di versamento pleurico. Una biopsia di una lesione pleurica è indicativa per la diagnosi di mesotelioma. Quale delle seguenti NON e' una variante istologica di mesotelioma?














La risposta corretta è la C
Il Mesotelioma trabecolare ialinizzante non è una variante  istologica del mesotelioma. Tra queste ritroviamo in ordine di frequenza: il Mesotelioma epitelioide, il Mesotelioma bifasico, il Mesotelioma sarcomatoide e, infine, il Mesotelioma desmoplastico.
La risposta A non è corretta.
Il mesotelioma desmoplastico, forma di più difficile diagnosi, è una proliferazione blanda di elementi fusati in uno stroma ialinizzato. È di difficile diagnosi proprio per la blanda proliferazione e anche per la sua caratteristica di essere difficilmente riconoscibile anche con l’immunoistochimica.
La risposta B non è corretta.
La variante più frequente è quella epitelioide che è costituita da cellule globose ricche di citoplasma eosinofilo. Ha tanti pattern da cui dipende la prognosi.
La risposta D non è corretta.
Il mesotelioma sarcomatoide è un carcinoma infiltrante della pleura e anche del parenchima polmonare. Si osservano cellule fusate arrangiate in piccoli fasci infiltranti che spesso vanno in necrosi.

558 di 1714 Domande

Scenario 3: Una donna di 52 anni racconta al medico di medicina generale di avere contratto in passato il virus dell'epatite B. Quale delle seguenti affermazioni circa l'infezione da HBV e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'I "portatori sani" di HBV hanno un rischio di sviluppare carcinoma epatocellulare pari a quello della popolazione generale'.


559 di 1714 Domande

Scenario 5: Un ragazzo di 13 anni si presenta all'attenzione clinica in seguito alla comparsa di una tumefazione dolente, in rapido accrescimento, a livello del femore. Gli approfondimenti diagnostici portano a una diagnosi di sarcoma di Ewing. Quale delle seguenti combinazioni tra tipo di tumore osseo e sede piu' frequente di insorgenza e' ERRATA?














La risposta corretta è la D.
Il tumore a cellule giganti è una lesione osteolitica tipica delle persone della terza decade di vita che colpisce principalmente le diafisi delle ossa lunghe (soprattutto femore, tibia e radio), la localizzazione è in prossimità della cartilagine di accrescimento. Il tumore a cellule giganti è di origine benigna ma può evolvere verso la malignità. Durante gli ultimi anni si sono sviluppate molte terapie, una delle quali anche medica (con il Denosumab) ma la risolutiva rimane sempre la terapia chirurgica.
Le risposte A, B e C non sono corrette.
Le risposte sono sbagliate in quanto è proprio quella la sede favorita per quel tipo di tumore.

560 di 1714 Domande

Qual e' l'approccio terapeutico corretto nei microcitomi polmonari con malattia limitata?














La risposta corretta è la C.
Lo standard terapeutico nei microcitomi localizzati, aggiornato alle ultime linee guida oncologiche, è costituito dalla combinazione tra cicli di chemioterapia (cisplatino + etoposide) e radioterapia toracica nella prima parte del trattamento chemioterapico. Al completamento dei cicli di chemio, è raccomandata una radioterapia del cranio profilattica nei pazienti con una completa risposta o una significativa regressione tumorale.
Nel caso di pazienti intolleranti o con gravi effetti collaterali da cisplatino, questo farmaco può essere sostituito dal carboplatino.
Le risposte A, B e D non sono corrette.
Non costituiscono il corretto standard terapeutico (risposta A).
La risposta E non è corretta.
Abbiamo i dati a disposizione per rispondere alla domanda.

561 di 1714 Domande

Quale dei seguenti effetti collaterali tardivi potrebbe presentare una paziente sottoposta a partial breast irradiation a distanza di mesi o anche anni dalla fine della radioterapia?














La risposta corretta è la C.
La partial breast irradiation (PBI), è una modalità terapeutica di irradiazione della mammella con un margine di sicurezza e con ridotta estensione del campo di radiazione, indicata per tumori mammari
a basso rischio di recidiva loco-regionale e sistemica al fine di avere un adeguato controllo della patologia neoplastica nella sua sede primitiva riducendo la durata totale del trattamento radiante con regimi di ipofrazionamento  in quanto la PBI prevede l’irradiazione di un volume ridotto di parenchima mammario e ciò consente anche di limitare la dose agli organi e tessuti sani limitrofi. Ovviamente gli effetti collaterali più comuni derivanti anche da questo tipo di trattamento sono sempre alterazioni a livello cutaneo (in acuto eritema di vario grado e nei casi più gravi ulcerazioni cutanee, mentre tardivamente fibrosi cutanea di vario grado e sviluppo di teleangectasie).
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Tutte le altre opzioni indicate sono errate in quanto la tiroide è lontana, la mielite può essere esclusa in quanto il midollo viene risparmiato e la gastrite è un evento che si potrebbe manifestare ma per ampi campi di trattamento che comunque non si usano solitamente in una PBI.

562 di 1714 Domande

Quale dei seguenti esami potrebbe essere d'aiuto per una migliore pianificazione di un trattamento radioterapico a livello della prostata?














La risposta corretta è la A.
I progressi tecnici della risonanza multiparametrica (mp-MRI) hanno consentito un miglioramento nella identificazione e caratterizzazione del carcinoma prostatico combinando l’aspetto morfologico a quello
funzionale (con una sensibilità ed un valore predittivo negativo entrambi superiori al 90%). Tale metodica inoltre risulta essere utile nel guidare la strategia decisionale terapeutica nella prostatectomia grazie alla sua capacità di indicare con precisione il volume e l’estensione della massa neoplastica con la capsula e le strutture limitrofe, nonché nella pianificazione dei trattamenti di radioterapia: infatti per convenzione si usa eseguire una simulazione ed un planning dei trattamenti radioterapici mediante TC senza mdc con acquisizioni a 3 mm ed estensione da L1 al terzo prossimale dei femori, ma laddove è possibile fondere le immagini di MRI con quelle della TC, si ottengono delle definizioni più precise e accurate sia del bersaglio da trattare (ovvero la prostata) che degli organi a rischio da preservare il più possibile, quali la vescica, il sigma-retto, il bulbo penieno, i corpi cavernosi ed altri minori, ottimizzando così la pianificazione di un trattamento radioterapico a livello della prostata.
Le risposte B e D non sono corrette.
L’ecografia dell’addome e trans rettali non sono assolutamente tecniche che rientrano e possono essere d'aiuto per una migliore pianificazione di un trattamento radioterapico prostatico.
La risposta C non è corretta.
Per convenzione si esegue una simulazione ed un planning dei trattamenti radioterapici mediante TC senza mdc con acquisizioni con spessore a 3 mm ed estensione da L1 al terzo prossimale dei femori, ma laddove è possibile fondere le immagini di MRI con quelle della TC, si ottengono delle definizioni più precise e accurate sia del bersaglio da trattare (ovvero la prostata) che degli organi a rischio da preservare il più possibile, quali la vescica, il sigma-retto, il bulbo penieno, i corpi cavernosi ed altri minori, ottimizzando così la pianificazione di un trattamento radioterapico a livello della prostata

563 di 1714 Domande

Scenario IO2S: Paziente di 45 anni, sottoposta a intervento chirurgico conservativo a livello della mammella destra con diagnosi di carcinoma duttale infiltrante, pT1cpN0. Viene avviata a radioterapia a scopo adiuvante a livello della mammella destra residua. Quale organo a rischio deve essere contornato?














La risposta corretta è la B.
Il carcinoma della mammella rappresenta la prima causa di morte per tumore nelle donne. La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia al fine di distruggere le cellule tumorali cercando di preservare i tessuti sani limitrofi al territorio da irradiare. La radioterapia mammaria si utilizza generalmente al fine di eliminare eventuali foci di cellule tumorali residuati dopo chirurgia l’intervento. È indicata in caso di intervento minore (come la quadrantectomia) e/o se la paziente ha meno di 65 anni, mentre è da valutare se è stato fatto un intervento di mastectomia, se la paziente è anziana e/o ha un tumore con un istotipo poco aggressivo. I carcinomi invasivi costituiscono circa 75% dei tumori della mammella e l’istotipo più comune è il carcinoma duttale, che comprende l’85 dei casi. L’esecuzione della radioterapia postoperatoria sulla mammella residua riduce il rischio relativo di recidiva omolaterale di circa il 75% rispetto alla sola chirurgia, impattando in senso positivo sulla sopravvivenza globale. Tra gli organi elencati un organo a rischio che deve essere contornato nella pianificazione del trattamento radioterapico come tale è il polmone omolaterale alla ghiandola mammaria che si andrà a trattare, al fine di evitare una riduzione della funzionalità respiratoria e minimizzare il rischio di polmonite attinica.
La risposta A non è corretta.
Il colon non rientra fra gli organi a rischio da contornare in una pianificazione di un trattamento radioterapico mammario.
Le risposte C e D non sono corrette.
La tiroide ed il midollo rientrano a far parte fra gli organi di interesse ma non sono degli organi a rischio prioritari e la loro contornazione si può considerare solo in particolari condizioni, ovvero nei casi in cui coesistano importanti comorbidità e/o nei casi di nuova irradiazione.
La risposta E non è corretta.
Come detto il tra gli organi elencati un organo a rischio che deve essere contornato nella pianificazione del trattamento radioterapico della mammella vi rientra il polmone omolaterale, al fine di evitare una riduzione della funzionalità respiratoria e minimizzare il rischio di polmonite attinica.

564 di 1714 Domande

Scenario HJ23G: Un paziente di 65 anni presenta un adenocarcinoma polmonare, cT1N0. Paziente inoperabile per importanti comorbosità. Il nodulo illustrato presenta diametro massimo di circa 1 cm. Tra quelli sottoindicati, a quale tipo di trattamento si potrebbe sottoporre il paziente?

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La risposta corretta è la A.
​​​​​​​Viste le caratteristiche tomografiche l’ipotesi diagnostica più probabile è quella di un carcinoma polmonare, che rappresenta la seconda causa più comune di cancro negli uomini e nelle donne e la causa più comune di decessi per cancro in tutto il mondo. I fattori di rischio per il carcinoma del polmone comprendono il fumo (ritenuto responsabile fino al 90% di tutti i tumori polmonari), la radioterapia e l'esposizione ambientale (fumo passivo, radon). I sintomi generalmente compaiono in stadi di malattia avanzati e possono comprendere tosse, oppressione toracica o dolore, calo ponderale e, più raramente, emottisi, ove però quest’ultimo rappresenta un segno clinico piuttosto suggestivo. Il cancro del polmone di solito viene notato in prima istanza con un esame RX del torace che mostra un’area di ipodiafania focale (un nodulo o una vera e propria massa), ma è meglio identificato tramite una TC del torace, come inizialmente una formazione nodulare di dimensioni variabile da pochi millimetri ad alcuni centimetri (sotto i 3 cm si parla di nodulo, sopra i 3 cm si parla di massa), che appare a margini irregolari e spiculati e che a seconda della localizzazione parenchimale può essere adesa o meno al piano pleurico infiltrandolo e presentare strie di raccordo pleurico (nel nostro caso possiamo vedere una formazione nodulare peri-centimetrica a margini irregolari e spiculati localizzata nel lobo inferiore del polmone di destra). Per avere la certezza diagnostica è anche possibile effettuare un agoaspirato o una biopsia TC guidata al fine di definirne l'istologia. In base allo stadio della malattia, il trattamento comprende la chirurgia, la chemioterapia, la radioterapia, o un loro impiego combinato. Viste le dimensioni ridotte della lesioni, fra le opzioni proposte la radioterapia stereotassica è quella corretta, dato che questa metodica consente di trattare bersagli tumorali di piccole dimensioni con margini ridottissimi e quindi scarsa o nulla tossicità al parenchima sano e tessuti sani circostanti, grazie alla precisione dei sistemi di immobilizzazione del paziente e di localizzazione della neoplasia. Il trattamento, in questi casi, prevede da 1 a 5 applicazioni. Questa concentrazione nel tempo, vantaggiosa in termini radiobiologici, è consentita dal risparmio ottimale degli organi sani.
Le risposte B, C, D ed E sono corrette.
​​​​​​​Vista la localizzazione unica, focale e delimitata di patologia, fra le opzioni proposte la migliore è rappresentata dalla stereotassi (o in alternativa la chirurgica o l’ablazione radioguidata mediante radiofrequenze, opzioni non proposte), senza utilizzare un trattamento sistemico con più elevata tossicità.

565 di 1714 Domande

Il quadro clinico piu' caratteristico del botulismo e':














La risposta corretta e' la 'paralisi flaccida discendente'.


566 di 1714 Domande

Nell'infezione della cellula bersaglio da parte del virus HIV qual e' la glicoproteina ad alta affinita' virale che si lega al recettore CD4?














La risposta corretta e' la 'gp120'.


567 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti e' il test piu' comunemente usato per la diagnosi di brucellosi?














La risposta corretta e' la 'Test di agglutinazione'.


568 di 1714 Domande

Scenario OK1V: Si presenta in Pronto Soccorso paziente di 40 anni, caucasico, proveniente dal Kenya. Riferisce febbre, astenia. Nega profilassi per malaria durante il soggiorno. All'esame emoscopico, presenza di trofozoiti di P. falciparum. In caso di P falciparum, quale delle seguenti complicanze e' la piu' frequente, nel soggetto adulto?














La risposta corretta e' la 'Malaria cerebrale'.


569 di 1714 Domande

Scenario AA2V: Giunge un paziente in Pronto Soccorso, riferisce recente viaggio in Tanzania e profilassi antimalarica non eseguita. All'esame dello striscio sottile, in quale fase del ciclo replicativo di Plasmodium falciparum si riconoscono le seguenti caratteristiche microscopiche: anelli azzurri piccoli e talora plurimi con nucleo rosso (castone)?














La risposta corretta e' la 'Trofozoite giovane'.


570 di 1714 Domande

Scenario VI3S: Un paziente si presenta con una faringotonsillite e viene trattato con amoxicillina. In seguito al trattamento, il paziente ha sviluppato un evidente rash cutaneo. Nel caso in cui il paziente sia allergico alle penicilline, quale tra le seguenti molecole puo' essere somministrata alternativamente in questo caso?














La risposta corretta e' la 'Claritromicina'.


571 di 1714 Domande

Scenario UM5M: Una donna di 35 anni si presenta in Pronto Soccorso riferendo iperpiressia (40 °C) associata a brivido, in anamnesi nulla di significativo a eccezione di un recente viaggio in Kenya. Agli esami ematochimici si evidenzia emoglobina: 9 g/dl; leucociti: 7.000/mm3 ; piastrine: 80.000/mm3 . Viene posta l'ipotesi diagnostica di malaria. La paziente riferisce inoltre di non aver effettuato alcuna profilassi. Ipotizzando che il quadro clinico si mantenga stabile, quale tra i seguenti NON rappresenta un'opzione terapeutica valida?














La risposta corretta e' la 'Amoxicillina piu' acido clavulanico'.


572 di 1714 Domande

Scenario IN6D: M. e' un'impiegata del canile comunale. Da alcuni giorni accusa febbre (39 °C), brividi, astenia e cefalea. È comparso un esantema maculo-papuloso ad andamento centripeto con interessamento anche dei palmi della mani e delle piante dei piedi. Nella gamba notate una lesione di circa 3 cm di diametro ulcerata e ricoperta da un'escara nerastra. Sospettate si tratti di una zoonosi. In considerazione dello specifico quadro clinico descritto, quale tra i seguenti patogeni andrete a ricercare?














La risposta corretta e' la 'Rickettsia conorii'.


573 di 1714 Domande

Nella fibrillazione atriale:














La risposta corretta e' la 'gli atrii vengono eccitati in maniera caotica, disorganizzata, con una frequenza di attivazione variabile da 400 a 650 impulsi/min'.


574 di 1714 Domande

Scenario WE1O: Un paziente di 69 anni riferisce di essere portatore di un soffio cardiaco. Un mese prima era stato sottoposto ad avulsione dentaria e, 10 giorni dopo, aveva accusato febbre e artralgia. Si era recato dal medico di famiglia, che aveva confermato la presenza di un soffio cardiaco e aveva prescritto terapia antibiotica orale che non aveva avuto beneficio. Nello scenario descritto:














La risposta corretta e' la 'l'ipotesi diagnostica di un'endocardite infettiva deve essere prioritariamente considerata'.


575 di 1714 Domande

Scenario PR1R: Un paziente di 69 anni riferisce di essere portatore di un soffio cardiaco. Un mese prima era stato sottoposto ad avulsione dentaria e, 10 giorni dopo, aveva accusato febbre e artralgia. Si era recato dal medico di famiglia, che aveva confermato la presenza di un soffio cardiaco e aveva prescritto terapia antibiotica orale che non aveva avuto beneficio. Nello scenario descritto, quale esame diagnostico per immagini sarebbe opportuno consigliare?














La risposta corretta e' la 'Ecocardiografia'.


576 di 1714 Domande

Scenario TT24T: Un ragazzo di 19 anni esegue un ECG per la visita medico-sportiva. Dopo l'esecuzione dell'esame richiesto, quale diagnosi si può porre?

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La risposta corretta è la D.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, la diagnosi più probabile è rappresentata dalla pre-eccitazione ventricolare Wolff-Parkinson-White (WPW), una malattia caratterizzata da tachicardie sopra-ventricolari legate alla presenza di una via accessoria, che colpisce circa 1-3/1000 persone: infatti, il tracciato mostra un ritmo sinusale con un intervallo PR diminuito (PR < 120 ms), un ampio QRS con un evidente onda delta e una onda S dominante in V1; tali reperti confermano il sospetto di WPW di tipo B e la presenza di una via accessoria destra. Al contrario, tale tracciato non presenta blocco di branca sinistra completo e sindrome di Brugada (risposte A, B, C ed E errate).

577 di 1714 Domande

Scenario TT24T: Un ragazzo di 19 anni esegue un ECG per la visita medico-sportiva. A seguito del risultato dell'esame richiesto, cos'e' opportuno consigliare al paziente?

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La risposta corretta e' la 'Eseguire uno studio elettrofisiologico'.


578 di 1714 Domande

Scenario DF25R: Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta corretta e' la 'Ritmo sinusale, diffuse alterazioni della ripolarizzazione ventricolare con onda T negativa da V1 a V5'.


579 di 1714 Domande

Bambina di 8 anni che dopo aver pranzato presenta dolore epigastrico accompagnato da vomito. Nelle ore successive il dolore compare ed assume carattere di prevalenza nel quadrante inferiore destro. La comparsa di questi segni coincide con costipazione dell’alvo; la temperatura rettale sale rapidamente a più 38°C, quella cutanea presenta un moderato rialzo. La diagnosi più probabile è:














La risposta corretta e' la A
L'appendicite è l'infiammazione acuta dell'appendice vermiforme.
Tipicamente si manifesta con:
- dolore inizialmente epigastrico che successivamente migra in fossa iliaca destra, generalmente localizzato a livello del punto di Mc-Burney
- nausea e vomito
- costipazione che può essere anche preceduta da episodi di alvo diarroico
- anoressia
- febbre di modesta entità ( tra 37,5 e 38,3°C).

580 di 1714 Domande

Scenario IU4T: Una paziente di 45 anni viene ricoverata per shock cardiogeno e si pone il sospetto di miocardite. Quale alterazione del ritmo cardiaco puo' essere associata al quadro clinico presentato?














La risposta corretta e' la 'Blocco atrio-ventricolare (AV) completo'.


581 di 1714 Domande

Scenario HB26G: Una paziente di 80 anni giunge in osservazione per cardiopalmo aritmico e dispnea da sforzo, in peggioramento da qualche giorno. Quale e' la diagnosi all'ECG?

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La risposta corretta e' la B
La fibrillazione atriale è l’aritmia più diffusa nella popolazione generale, in cui gli atri vengono eccitati in maniera caotica, disorganizzata, con una frequenza di attivazione variabile da 400 a 650 impulsi/min. Per lo più questo deriva dalla formazione negli atri di molteplici, piccoli circuiti di rientro che collidono, si estinguono e si riformano. Il numero di impulsi che raggiunge il nodo AV è elevato, ma viene variamente bloccato nel nodo AV stesso, limitando la frequenza ventricolare; l’attivazione dei ventricoli avviene comunque sempre in modo del tutto irregolare e con una frequenza di solito elevata (spesso 140-150 impulsi/min). Il sintomo più frequente sono le palpitazioni.
All’ECG la fibrillazione atriale è caratterizzata dall'assenza di onde di attivazione atriale regolari e morfologicamente simili; l'attività elettrica consiste, viceversa, di deflessioni assolutamente irregolari di ampiezza e polarità molto variabili, non separate da un evidente linea elettrica e ad alta frequenza (onde F). Analogamente i complessi QRS di attivazione ventricolare si succedono a intervalli totalmente irregolari.

582 di 1714 Domande

Qual e' la corretta definizione di "ernia di Littre'"?














La risposta corretta e' la 'Un difetto di parete attraverso il quale si ernia il diverticolo di Meckel'.


583 di 1714 Domande

Che cos'e' la manovra di Pringle?














La risposta corretta e' la 'Il posizionamento di un angiostato (o di un tourniquet) sul peduncolo epatico'.


584 di 1714 Domande

Scenario PL1K: Un uomo di 34 anni si presenta in ambulatorio per frequente dolore anale alla defecazione. Un prolasso mucoemorroidario, che presenta saltuario sanguinamento e prolasso al ponzamento con riduzione spontanea, corrisponde al:














La risposta corretta e' la 'II grado'.


585 di 1714 Domande

Scenario SS3Z: Un uomo di 30 anni giunge in Pronto Soccorso a seguito di incidente stradale. Casco integrale indossato. All'arrivo si presenta pallido, sudato, ipoteso, tachicardico. In situazione di stabilita' emodinamica, quale tra i seguenti esami diagnostici si ritiene piu' indicato?














La risposta corretta e' la 'TC total body'.


586 di 1714 Domande

Scenario SS3Z: Un uomo di 30 anni giunge in Pronto Soccorso a seguito di incidente stradale. Casco integrale indossato. All'arrivo si presenta pallido, sudato, ipoteso, tachicardico. Eseguita la splenectomia, qual e' la possibile complicanza piu' grave?














La risposta corretta e' la 'Overwhelming infection'.


587 di 1714 Domande

Scenario 4: Una donna di 41 anni, stitica cronica, si presenta in Pronto Soccorso per comparsa di dolore addominale intenso, accompagnato da distensione meteorica dei quadranti di sinistra, nausea e alvo chiuso ai gas. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Occlusione colica'.


588 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti puo' essere considerato sorgente di infezione della poliomielite?














La risposta corretta e' la 'Malato'.


589 di 1714 Domande

I tumori che non esprimono antigeni MHC, di classe 1a, da quali cellule del sistema immunitario sono piu' aggredibili?














La risposta corretta e' la 'Cellule natural killer (NK)'.


590 di 1714 Domande

Il vaccino antipneumococcico polisaccaridico 23-valente dovrebbe essere somministrato a tutti i seguenti gruppi ECCETTO uno, quale?














La risposta corretta e' la 'Bambini di eta' inferiore a 2 anni'.


591 di 1714 Domande

Quale di queste NON e' una malattia autosomica recessiva?














La risposta corretta e' la 'Distrofia miotonica'.


592 di 1714 Domande

Dove avviene l'idrossilazione del 25-idrossicolecalciferolo [25(OH)D]?














La risposta corretta e' la 'Rene'.


593 di 1714 Domande

Quale delle seguenti condizioni che determinano pancitopenia è associata alla presenza di un midollo ipo-cellulato?














La risposta corretta è la B.
L’anemia di Fanconi, una condizione clinica che determina pancitopenia, è associata alla presenza di un midollo ipo-cellulato. Tale patologia è dovuta ad un difetto ereditario della riparazione del DNA, con pancitopenia progressiva, insufficienza del midollo osseo, malformazioni congenite variabili e predisposizione allo sviluppo di tumori ematologici o solidi. In 2/3 dei pazienti i primi segni sono i difetti congeniti (che interessano scheletro, cute, apparato urogenitale, cardiopolmonare, gastrointestinale e SNC). Le anomalie degli arti sono monolaterali o bilaterali, spesso asimmetriche. Inoltre, sono presenti anomalie minori: difetti nella crescita staturale e ponderale, microcefalia e/o microftalmia. Sono comuni i difetti pigmentari della cute e l'ipoplasia dell'eminenza tenar. Quasi il 20% dei pazienti presenta malformazioni delle orecchie, con o senza sordità. Il trattamento sintomatico consiste in trasfusioni di emazie (RBC) concentrate o piastrine private dei leucociti. Il solo trattamento curativo del quadro ematologico è il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSCT). Al contrario, il deficit di vitamina B12, il deficit di folati, l’iper-splenismo non sono associati alla presenza di midollo ipo-cellulato (risposte A, C, D ed E errate).

594 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni circa la lebbra e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'Il trattamento deve durare non piu' di 6 mesi'.


595 di 1714 Domande

Qual e' il tumore maligno renale MENO frequente?














La risposta corretta e' la 'Tumore dei dotti collettori "del Bellini"'.


596 di 1714 Domande

Qual e' l'aspetto istologico dell'osso caratteristico della malattia di Paget?














La risposta corretta e' la 'Osso lamellare a mosaico o a puzzle'.


597 di 1714 Domande

Scenario IU8D: Un uomo di 70 anni si presenta in Pronto Soccorso per malessere generale, dispnea, iperpiressia e tosse produttiva con espettorato maleodorante. Qual e' l'esame di primo livello per porre diagnosi?














La risposta corretta e' la 'RX torace'.


598 di 1714 Domande

Scenario WV6S: Un uomo di 25 anni con proteinuria viene sottoposto a biopsia renale. L'esame istologico mostra glomeruli normali alla valutazione in microscopia ottica. Allo studio in microscopia elettronica, la membrana basale è normale, senza depositi; le cellule epiteliali viscerali però mostrano una diffusa e uniforme lesione dei pedicelli, i quali risultano sostituiti da una rima di citoplasma. A quale tipo di danno glomerulare si associa in maniera caratteristica tale descrizione morfologica?














La risposta corretta e' la 'Glomerulonefrite a lesioni minime'.


599 di 1714 Domande

Scenario GG4R: Un uomo di 36 anni, impiegato in un'industria chimica, è preoccupato di sviluppare una malattia professionale. Per alcuni tumori umani e' stata dimostrata l'associazione con l'esposizione a determinate sostanze esogene. Per tutte le seguenti associazioni e' disponibile un forte livello di evidenza, a ECCEZIONE di:














La risposta corretta e' la 'berillio - tumore della vescica'.


600 di 1714 Domande

Scenario RA4A: Un uomo di 60 anni lamenta una sindrome neurologica caratterizzata da instabilità della marcia, parestesie agli arti inferiori, nonché anemia, con aumento dell'MCV. Un deficit di quale, tra le seguenti sostanze, e' VEROSIMILMENTE presente?














La risposta corretta e' la 'Vitamina B12'.


601 di 1714 Domande

Scenario SD4P: Un uomo di 62 anni giunge all'attenzione medica per la comparsa di importanti edemi declivi a livello degli arti inferiori. Quale delle seguenti NON e' una tipica condizione fisio-patologica alla base del possibile sviluppo di edemi?














La risposta corretta e' la 'Iponatriemia'.


602 di 1714 Domande

Scenario ES6D: Un uomo di 65 anni viene sottoposto a biopsia cutanea diagnostica. Viene riscontrata significativa acantolisi (dissoluzione delle connessioni intercellulari che connettono i cheratinociti). Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Pemfigo'.


603 di 1714 Domande

Scenario SO9L: Una donna in menopausa assume terapia con raloxifene. Quale delle seguenti affermazioni in merito all'utilizzo del raloxifene (selective estrogen-receptor modulator) e' ERRATA?














La risposta corretta e' la 'Si associa a incrementato rischio di neoplasie uterine'.


604 di 1714 Domande

Scenario TR0A: Paziente, di 25 anni, con recente diagnosi di mononucleosi infettiva e recente comparsa di dolore al fianco sinistro. Il medico curante sottopone il paziente a ecografia dell'addome completo. Quale tra i seguenti reperti radiologici e' piu' probabile osservare?














La risposta corretta e' la 'Splenomegalia'.


605 di 1714 Domande

Scenario CC6V: Una donna di 52 anni racconta al medico di medicina generale di avere contratto in passato il virus dell'epatite B. La presenza di positivita' sierologica per HBsAg, HBeAg e di anticorpi di classe IgG anti HBc, con anti-HBs e anti-Hbe negativi, indica tipicamente la presenza di:














La risposta corretta e' la 'epatite cronica B attiva'.


606 di 1714 Domande

Scenario JK4D: Una donna di 47 anni viene valutata dal medico curante per la comparsa di febbre (38,5 °C), addominalgie, ematuria e stranguria. Quale terapia empirica si consiglia?














La risposta corretta e' la 'Ciprofloxacina'.


607 di 1714 Domande

Scenario BV3D: Un clochard di 59 anni viene valutato in un centro diurno per prurito intenso e diffuso comparso da circa 15 giorni. La valutazione clinica porta a un forte sospetto di scabbia. Quali sono le lesioni tipiche di tale patologia?














La Risposta corretta e' la B
La scabbia è l'infestazione cutanea da parte dell'acaro Sarcoptes scabiei. La scabbia provoca delle lesioni intensamente pruriginose con papule eritematose e cunicoli negli spazi interdigitali, ai polsi, alla vita e ai genitali. L’infezione avviene attraverso il contatto con una persona infetta, di solito un membro della famiglia o persone che condividono uno stesso ambiente. 
Inizialmente compaiono le papule eritematose negli spazi interdigitali delle mani, sulla superficie flessoria dei polsi e dei gomiti, in regione ascellare, lungo la linea della vita, oppure sulle zone inferiori dei glutei. Le papule possono diffondersi a qualsiasi area del corpo, comprese le mammelle e il pene. I cunicoli sono patognomonici della malattia, comparendo in forma di linee ondulate, sottili e lievemente squamose, lunghe da pochi mm a 1 cm.
La crosta invece è una lesione cutanea piuttosto aspecifica che può essere la spia di tante patologie dalle più banali come una lesione da grattamento a neoplastiche come un carcinoma basocellulare (Risposta A errata), mentre i pomfi li si riscontrano ad esempio nell’orticaria, dermatosi, allergie o puntura di insetti (Risposta C errata) ed il papilloma è un tumore benigno determinato dal papilloma virus (Risposta D errata).

608 di 1714 Domande

Scenario YG4D: Un paziente di 55 anni lamenta episodi di gonfiore, arrossamento e dolore a livello della prima articolazione metatarso-falangea del piede destro. Quale tra le seguenti condizioni e' la piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Gotta'.


609 di 1714 Domande

Scenario HH1F: Paziente di 50 anni, presenta cefalea intensa, rigidità nucale, febbre (temperatura > 39 °C). Quale tra le seguenti condizioni e' la piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Meningite batterica'.


610 di 1714 Domande

Scenario PK5L: Paziente con diabete di tipo II, ipertesa, iniziale cardiopatia ipertensiva, fumatrice da 15 anni, BMI 38, PA 160/100 mmHg, FC: 90 bpm, temperatura: 37 °C. La paziente si presenta con cute secca, lamenta astenia ingravescente, riferisce sensibilità al freddo. ESAMI EMATOCHIMICI HBA1c 9,1%, colesterolo totale 260 mg/dL, colesterolo HDL 36 mg/dL, creatinina 0,81 mg/dL, uricemia 7,9 mg/dL, sodio 136 mEq/L, potassio 4,93 mEq/L, bilirubina totale 0,31 mg/dL, fosfatasi alcalina 86 U/L, ALT 31 U/L. TSH: 7 mU/L (0,4-4,2 mU/L), FT4: 0,4 ng/dL (0,8-1,6 ng/dL), FT3: 5 pg/mL (3-6 pg/mL), anticorpi anti-tireoperossidasi (TPO) positivi. La paziente presenta un nodulo paraistmico di cm 1,2 che viene sottoposto ad ago aspirato ecoguidato. REFERTO AGOASPIRATO Campione costituito da modesta quantità di colloide, prevalentemente fluida, inglobante tireociti con aspetto di metaplasia ossifila. Presenti istiociti e numerosi linfociti disposti a tappeto sui tireociti. Quadro citologico compatibile con nodulo di iperplasia su fondo di tiroidite linfocitaria. Si evidenzia infiltrazione linfocitaria con atrofia dei follicoli con metaplasia ossifila. Si evidenzia una fibrosi da lieve a moderata. Qual e' la diagnosi piu' verosimile in questa paziente?














La risposta corretta e' la 'Tiroidite di Hashimoto'.


611 di 1714 Domande

Scenario JJ9E: Una donna di 32 anni si presenta con tosse e dispnea da due settimane. L'RX del torace rivela linfoadenopatie ilari e plurimi noduli bilaterali confluenti. Quale indagine e' opportuno eseguire per prima per inquadrare il caso clinico?














La risposta corretta e' la 'TC torace con mezzo di contrasto'.


612 di 1714 Domande

Relativamente al trattamento endovascolare degli aneurismi dell'aorta sottorenale, il colletto deve avere una lunghezza:














La risposta corretta e' la 'di almeno 10 mm'.


613 di 1714 Domande

La lesione di quale dei seguenti nervi NON e' una complicanza contemplata della tromboendoarteriectomia carotidea?














La risposta corretta è la D.
La tromboendoarteriectomia carotidea (TEA carotidea) rappresenta una delle tecniche di trattamento della stenosi dell’arteria carotide, eseguita al fine di ridurre il rischio di TIA o ictus cerebrali. Questa tecnica chirurgica è certamente utile in pazienti sintomatici con stenosi fra il 50-70% o in pazienti asintomatici con stenosi superiori al 70%.
La TEA carotidea prevede l’esecuzione di un’incisione di circa 10 cm sul collo del paziente per raggiungere la porzione di arteria carotide interessata; una volta asportata la placca, il vaso viene suturato.
Durante l’intervento, la vascolarizzazione cerebrale è garantita dall’apposizione di una sorta di vaso arterioso accessorio artificiale che successivamente viene rimosso.
I rischi principali del trattamento sono relati a lesioni che interessano le strutture che prendono rapporto con l’arteria carotide comune ed esterna a livello del collo, in particolare il ramo discendente dell’ansa cervicale del nervo ipoglosso, i rami cardiaci superiori del nervo vago, la catena cervicale del simpatico, l’esofago, la trachea, l’arteria tiroidea inferiore e il nervo laringeo ricorrente, la laringe, la faringe, la vena giugulare interna, il nervo vago, la branca cervicale del nervo facciale, il nervo ipoglosso e i muscoli e tendini ivi presenti.
Il nervo di Bell, o nervo toracico lungo, è un ramo collaterale del plesso brachiale che nasce dalle radici dei tronchi primari superiore e medio; discende prima dietro il plesso brachiale, poi lungo la parete mediale della cavità ascellare. Non prende rapporti con l’arteria carotide.

614 di 1714 Domande

Una dilatazione aneurismatica che si estende dall'arco aortico fino a 3 cm a valle delle arterie renali, che tipo di aneurisma e'?














La risposta corretta è la B.
Si definisce aneurisma una dilatazione localizzata di un’arteria di diametro superiore al 50% rispetto a quello normale dell’arteria nativa. Questa dilatazione può essere sacciforme o fusiforme: nel primo caso è localizzata ed è causata da un’estroflessione di un arco della parete, nel secondo caso interessa l’intera circonferenza del vaso.
È importante la distinzione tra aneurisma vero e aneurisma falso o pseudoaneurisma: nella parete del primo sono riconoscibili tutti o alcuni strati della parete aortica, mentre la parete dello pseudoaneurisma è costituita da tessuto fibroso prodotto dalla reazione dei tessuti circostanti l’arteria e rappresenta l’evoluzione di un ematoma pulsante.
Gli aneurismi che colpiscono l'aorta toracica e addominale sono stati classificati secondo Crawford e Safi in:
- aneurisma di I tipo: si estende dalla porzione prossimale dell’aorta discendente fino alle arterie addominali, senza interessare le arterie renali
- aneurisma di II tipo: può comprendere l'aorta ascendente e si estende distalmente per includere il segmento aortico infrarenale, spesso fino alla biforcazione aortica
- aneurisma di III tipo si estende dalla metà distale dell'aorta toracica discendente sino alla porzione sottorenale
​​​​​​​- aneurisma di IV tipo: si estende dallo iato drafammatico sino alla porzione sottorenale.

615 di 1714 Domande

Scenario B27NM: Paziente di 65 anni lamenta dolore crampiforme a livello degli arti inferiori, bilaterale, insorgente durante la marcia dopo aver percorso circa 100 metri. In anamnesi ipertensione arteriosa sistemica, tabagismo attivo, ernia del disco L4L5 destro, impotenza erigendi. Porta in visione una ricostruzione della Angio-tomografia assiale computerizzata che dimostra:

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La risposta corretta e' la A
Nell’immagine di angio-TC mostrata, si può apprezzare un’aorta discendente normo-vascolarizzata sino ai vasi renali, mentre, al di sotto di questi si osserva una marcata riduzione del flusso ematico che coinvolge i vasi efferenti collocati inferiormente. L'occlusione dei grossi vasi arteriosi può essere acuta, generalmente a causa di fenomeni embolici, aterotrombosi o dissezione,  oppure cronica a causa di processi aterosclerotici, fenomeni fibro-displastici della parete oppure da compressione ab estrinseco.  La sintomatologia dipende dal tipo (se insorta acutamente o cronicamente) e dalla sede di occlusione.  Valutati i dati anamnestici del nostro paziente, la presenza di ipertensione arteriosa e il tabagismo attivo, e valutata l'insorgenza della sintomatologia dopo sforzi prolungati e l'impotenza erigendi, si deduce che si tratta di una condizione cronica.  Nella nostra immagine pare apprezzarsi una formazione trombotica che occlude l’aorta addominale in sede sotto-renale. Considerato l'intero quadro anamnestico, clinico e radiologico, potrebbe trattarsi della cosiddetta sindrome di Leriche-Fontaine o arteriopatia ostruttiva cronica periferica (AOCP), una patologia cronica dovuta alla progressiva formazione di una o più placche aterosclerotiche a livello delle pareti vascolari dei vasi localizzati a valle delle arterie renali (aorta addominale e biforcazione iliaca, iliache comuni, iliache interne ed esterne, femorali comuni, poplitee, tibiali).
L’alterazione vascolare mostrata non è compatibile con una formazione aneurismatica (Risposta B errata) che si presenta con una dilatazione della parete vascolare, né di una malformazione artero-venosa ovvero una malformazione vascolare in cui i vasi arteriosi confluiscono direttamente a livello dei vasi venosi senza intercessione del letto capillare ed apprezzabile all'angio-TC come un “nido†di vasi, spesso non ben distinguibili tra loro (Risposta C errata); infine l’esame presentato non evidenzia affatto una massa che può far sospettare una neoformazione renale sinistra (Risposta D errata)

616 di 1714 Domande

Scenario DC2L: Paziente di 67 anni riferisce la comparsa di acrocianosi bilaterale delle dita dei piedi dolente a esordio improvviso, recente. In anamnesi terapia con anticoagulanti orali da 6 mesi per intervento chirurgico di sostituzione valvolare aortica con protesi meccanica; NO abitudine tabagica. L'esame obiettivo mostra: cianosi delle dita dei piedi, assenza di deficit sensitivo-motori, termotatto conservato, no edema, polsi distali presenti e normosfigmici, normale riempimento venoso. Qual e' il sospetto diagnostico?














La risposta corretta è la C.
La blue toe syndrome, o sindrome dell’alluce blu, è una manifestazione clinica dell’embolia degli arti inferiori determinata da un embolo di piccole dimensioni che, quindi, va ad occludere arterie terminali. Si manifesta con acrocianosi, che interessa in particolare le dita dei piedi, in assenza di deficit sensitivo-motori ed edema, con termotatto e polsi distali conservati. Il decorso clinico dopo l'insulto acuto varia, a volte con una risoluzione completa, altre volte con dolore cronico o danno nervoso o, molto raramente, addirittura con insorgenza di necrosi e necessità di amputazione del piede. 

La risposta A non è corretta.
La trombosi venosa profonda generalmente si manifesta con edema, arrossamento, tensione e dolore e può complicarsi con l’embolia polmonare.
La risposta B non è corretta.
La malattia di Buerger, o tromboangioite obliterante, è una vasculite dei vasi di medio e piccolo calibro con interessamento anche dei nervi. Colpisce preferibilmente maschi fumatori e si manifesta a livello delle dita delle mani e dei piedi con fenomeni ischemici, lesioni cutanee (ulcere, necrosi), dolore e riduzione della sensibilità tattile e termo-dolorifica.
La risposta D non è corretta.
Lo stadio IV dell’arteriopatia obliterante cronica degli arti inferiori è caratterizzato da lesioni trofiche, ulcerative e/o necrotiche estese e profonde che interessano anche il tessuto sottocutaneo. Gli stadi avanzati di arteriopatia obliterante cronica degli arti inferiori definiscono la condizione di ischemia cronica critica che, in assenza di rivascolarizzazione efficace, conduce inevitabilmente all’amputazione.

617 di 1714 Domande

Scenario AR3Z: Un uomo di 58 anni, iperteso noto, si presenta in Pronto Soccorso lamentando l'insorgenza improvvisa di un dolore interscapolare, trafittivo e dilaniante, che si estende lentamente lungo la schiena. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta è la D.
La dissecazione aortica è lo scollamento longitudinale della tunica media con stravaso ematico nel suo interno. Si tratta di un’emergenza medico-chirurgica che porta rapidamente a morte se non trattata tempestivamente e adeguatamente.
La dissecazione aortica viene definita acuta quando sono trascorsi meno di 15 giorni dalla sua insorgenza e cronica quando si è oltre questo periodo.
Interessa maggiormente gli uomini con età compresa tra 50 e 70 anni. I due fattori di rischio più frequentemente associati sono la degenerazione della media e l’ipertensione arteriosa sistemica; ma lo sono anche la sindrome di Marfan e la sindrome di Ehlers-Danlos, la presenza di valvola aortica bicuspide, un trauma toracico e pregresso intervento valvolare aortico.
Nella quasi totalità dei pazienti è presente una lacerazione trasversale della tunica intima che determina un’anomala comunicazione tra il lume vero dell’aorta e la tunica media; la dissecazione della tunica media può estendersi sia distalmente sia prossimalmente.
Sono state proposte diverse classificazioni della dissecazione aortica, ma attualmente la più applicata è quella della Stanford Univerisity che distingue una dissecazione di tipo A, che coinvolge l’aorta ascendente, e una dissecazione di tipo B, che invece coinvolge solo l’aorta discendete.
Nella maggior parte dei casi l’esordio è improvviso, con dolore toracico intenso, trafittivo a carattere migrante (se il dolore esordisce in sede retrosternale migra verso il giugulo e la nuca, mentre se è inizialmente dorsale si propaga in basso lungo la schiena e verso l’addome); rispetto al dolore infartuale raramente è associato a nausea e vomito, mentre più spesso si associa a sincope e vertigini.
La diagnosi prende in considerazione la clinica, i fattori predisponenti e l’esito dell’ecografia eventualmente confermato da un TC.
Il primo obiettivo terapeutico è la stabilizzazione del paziente mediante antiipertensivi e antidolorifici. In caso di dissecazione di tipo A è sempre indicato l’intervento chirurgico in urgenza, mentre in caso di dissecazione di tipo B si adotta un trattamento conservativo in unità di terapia intensiva.
La risposta A non è corretta.
Nell’infarto del miocardio il sintomo fondamentale è il dolore toracico che generalmente è retrosternale, con frequente irradiazione al lato ulnare del braccio sinistro, a entrambe le braccia e/o al giugulo, costrittivo-gravativo, intenso e di durata superiore alla mezz’ora. Al dolore si associano astenia intensa, sudorazione algida, nausea e vomito.
La risposta B non è corretta.
La colica biliare è caratterizzata da un dolore acuto generalmente causato dalla presenza di calcoli che impediscono il passaggio della bile: la colecisti si contrae per vincere tale ostacolo e questo causa la sintomatologia dolorosa. Il dolore da colica biliare si manifesta più spesso di notte o dopo pasti particolarmente abbondanti e ricchi di grassi, è di tipo colico e origina a livello dell’ipocondrio destro per poi estendersi verso il fianco, la schiena, fino alla spalla destra. Possono associarsi nausea e vomito, febbre, diarrea, ittero e subittero.
La risposta C non è corretta.
La colica renale si manifesta con un dolore acuto e violento, spesso descritto come il peggior dolore di cui si è fatta esperienza nella vita, che insorge a livello del fianco per poi generalmente irradiarsi dall’alto verso il basso e dall’esterno verso l’interno fino all’inguine omolaterale. Il paziente è irrequieto e non riesce a trovare una posizione antalgica. Spesso si associano: ematuria, nausea e vomito, pallore, sudorazione, tachicardia, febbre.


618 di 1714 Domande

Scenario AZ4Z: Un tecnico informatico di 58 anni, sovrappeso, iperteso, in terapia con PPI per recente sanguinamento di ulcera antrale, si presenta in Pronto Soccorso lamentando dolore improvviso alla gamba destra associato a parestesie. L'arto si presenta ipotermico e pallido dal ginocchio in giù, i polsi pedidi sono assenti. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta è la D.
L’ischemia acuta di un arto è definita come la rapida e improvvisa riduzione della perfusione di un arto che perdura per non più di due settimane. L’occlusione del vaso arterioso può essere conseguenza di una trombosi su placca aterosclerotica, di un embolo, di trombosi o rottura di un aneurisma, di dissezione acuta dell’aorta o di un’arteria periferica, di un procedimento medico (in particolare complicanza di una procedura vascolare o cardiaca diagnostica o interventistica), di un trauma, di un vasospasmo.
La presentazione clinica dell’ischemia acuta varia in base alla sede dell’occlusione (se interessa un’arteria di maggiore o minore calibro) e in base alla durata della ridotta/mancata vascolarizzazione. Generalmente i sintomi insorgono improvvisamente e rapidamente e possono comprendere:
dolore, che può ridursi successivamente a causa della progressiva perdita sensoriale ischemica
- pallore,
- parestesie,
- ipotermia,
- assenza dei polsi.
È necessario un attento esame fisico di entrambi gli arti inferiori per rilevare i segni dell’ischemia; in particolare il livello dell’ostruzione arteriosa è di solito un’articolazione al di sopra della linea di demarcazione tra il tessuto normale e il tessuto ischemico (pallido); inoltre, ci si avvale di tecniche di imaging come l’ecocolor doppler degli arti inferiori e l’angio-TC.
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619 di 1714 Domande

Scenario AZ4Z: Un tecnico informatico di 58 anni, sovrappeso, iperteso, in terapia con PPI per recente sanguinamento di ulcera antrale, si presenta in Pronto Soccorso lamentando dolore improvviso alla gamba destra associato a parestesie. L'arto si presenta ipotermico e pallido dal ginocchio in giù, i polsi pedidi sono assenti. Quale terapia si consiglia?














La risposta corretta e' la 'Embolectomia'.


620 di 1714 Domande

Cosa caratterizza il grado T2 del colangiocarcinoma?














La risposta corretta e' la 'Interessamento del connettivo periduttale'.


621 di 1714 Domande

In un paziente con carcinoma renale a cellule chiare, agli esami di stadiazione sono presenti metastasi ai linfonodi retroperitoneali e plurimi noduli polmonari. Il paziente e' in buone condizioni generali. Quale terapia di prima linea e' consigliabile?














La risposta corretta e' la 'Terapia medica con farmaci biologici'.


622 di 1714 Domande

Poliposi familiare del colon e sindrome di Lynch sono:














La risposta corretta e' la 'condizioni ereditarie, a trasmissione autosomica dominante, che predispongono allo sviluppo precoce di tumori maligni intestinali'.


623 di 1714 Domande

Scenario II2H: Un uomo di 65 anni, fumatore da 45 anni di circa 30 sigarette al giorno, in seguito a tosse persistente con emottisi ha eseguito una RX torace che mostra, al polmone destro, una massa centrale fortemente sospetta per malattia tumorale. Quale diagnosi istologica piu' frequentemente si associa a tale presentazione clinica?














La risposta corretta e' la 'Carcinoma polmonare a piccole cellule'.


624 di 1714 Domande

Scenario EE4C: Un uomo di 51 anni affetto da carcinoma del colon avanzato con secondarismi polmonari bilaterali viene sottoposto al trattamento sistemico di prima linea con Oxaliplatino, Capecitabina e Bevacizumab. Quale affermazione descrive in modo piu' opportuno il meccanismo di azione del Bevacizumab?














La risposta corretta e' la 'E' un anticorpo monoclonale che agisce contro il VEGF'.


625 di 1714 Domande

Cos'e' la Sindrome di Rotor?














La risposta corretta e' la 'Un tipo di iperbilirubinemia coniugata'.


626 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti forme di epatite virale e' sostenuta da un virus difettivo?














La risposta corretta e' la 'D'.


627 di 1714 Domande

Scenario EF2M: Un paziente di 78 anni, ricoverato per polmonite, trattato con terapia antibiotica ad ampio spettro, presenta dopo due settimane diarrea con 10-12 scariche. L'agente eziologico della diarrea nosocomiale da considerare in prima istanza e':














La risposta corretta e' la 'Clostridium difficile'.


628 di 1714 Domande

Scenario IS4M: Donna di 26 anni con diarrea cronica, calo ponderale di 6 kg in 8 mesi e anemia microcitica (emoglobina 10.3 g/dl). Anticorpi antitransglutaminasi IgA ad alto titolo. Il medico sottopone la paziente a gastroscopia con biopsie duodenali. Cosa osserva la biopsia della mucosa digiunale che si esegue in fase diagnostica?














La risposta corretta e' la 'Atrofia dei villi; infiltrazione linfocitaria nell'epitelio e nella lamina propria della mucosa, aumento di spessore e profondita' delle cripte di Lieberkuhn'.


629 di 1714 Domande

Scenario IS5A: Un uomo di 48 anni, affetto da linfoma di Hodgkin a localizzazione mediastinica per cui ha eseguito radioterapia e ciclo di chemioterapia, si presenta per odinofagia e disfagia progressiva. Riferisce inoltre, nelle ultime settimane, febbre e perdita di peso. Ha eseguito una gastroscopia che evidenzia delle ulcere serpiginose nell'esofago distale senza evidenza di vescicole. Le biopsie multiple dell'esofago mostrano inclusioni intracitoplasmatiche e nucleari. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Esofagite da citomegalovirus'.


630 di 1714 Domande

Si sta esaminando un cadavere ritrovato in ambiente freddo e umido. Quale dei seguenti fattori si dovra' tenere in considerazione?














La risposta corretta e' la 'In ambienti freddi e umidi, la temperatura cadaverica decresce piu' rapidamente'.


631 di 1714 Domande

Scenario CS2I: Un meccanico di 65 anni viene ricoverato per sospetta asbestosi. Dopo una settimana dal ricovero il paziente decede e i familiari richiedono un riscontro diagnostico per conoscere la causa di morte. L'esame autoptico conferma la diagnosi di asbestosi. I familiari richiedono indennizzo all'INAIL per:














La risposta corretta e' la 'malattia professionale'.


632 di 1714 Domande

Scenario AP3D: Presso l'istituto di medicina legale viene portato il cadavere di un giovane deceduto sul luogo di lavoro. Gli agenti di polizia riferiscono che il cadavere è stato ritrovato in posizione supina. All'ispezione cadaverica osservate la presenza di macchie color bruno-caffè localizzate nelle regioni declivi del corpo. La presenza di queste particolari macchie fa supporre che il decesso possa essere avvenuto per:














La risposta corretta e' la 'avvelenamento da anilina'.


633 di 1714 Domande

Scenario AS4D: Durante una partita di calcio un uomo cade e batte la spalla sinistra a terra con conseguente sublussazione della stessa. Nell'ambito di una valutazione civilistica, la sublussazione della spalla conseguente alla caduta rappresenta:














La risposta corretta e' la 'lesione'.


634 di 1714 Domande

Scenario QQ5Q: Durante una colluttazione, L. viene ferito mortalmente con un coltello da cucina da V. Le indagini confermano che a scatenare l'ira di V. sia stata la scoperta di una relazione tra la propria moglie e la vittima. Ai sensi dell'art 90 del Codice Penale, lo stato emotivo di V:














La risposta corretta e' la 'non esclude ne' diminuisce l'imputabilita''.


635 di 1714 Domande

Scenario QQ5Q: Durante una colluttazione, L. viene ferito mortalmente con un coltello da cucina da V. Le indagini confermano che a scatenare l'ira di V. sia stata la scoperta di una relazione tra la propria moglie e la vittima. Supponendo che l'aggressione non abbia causato la morte di L. ma una gravissima emorragia con stato di shock grave, da cui tuttavia L. si e' ripreso completamente e da cui guarisce in 6 giorni, V. dovrebbe rispondere del reato di:














La risposta corretta e' la 'lesioni personali gravi'.


636 di 1714 Domande

Scenario 6: Siete sul luogo del delitto. Accanto al cadavere viene rinvenuto un fucile con canne di calibro 12 caricato a pallini di 2,5 mm di diametro. Osservate sul torace una rosata di aspetto circolare, quindi potreste dedurre che:














La risposta corretta e' la 'il colpo e' stato sparato frontalmente'.


637 di 1714 Domande

Le schisi del palato secondario:














La risposta corretta e' la 'sono posteriori al forame incisivo'.


638 di 1714 Domande

Scenario VV1S: Si consideri un paziente con schisi monolaterale completa del palato primario e secondario associata a schisi semplice del labbro e dell'alveolo gengivale. Epidemiologicamente la schisi monolaterale colpisce piu' frequentemente:














La risposta corretta e' la 'i maschi con una lieve preferenza per il lato sinistro'.


639 di 1714 Domande

Scenario FO2X: Giunge in Pronto Soccorso un ragazzo di 24 anni che ha subito un incidente motociclistico con traumatismo all'emivolto destro. Clinicamente si osserva un'asimmetria nei movimenti oculari con diplopia nei movimenti di verticalita'. Quale tipo di frattura e' piu' probabile abbia il paziente?














La risposta corretta e' la 'Frattura del pavimento dell'orbita'.


640 di 1714 Domande

Scenario EE3D: Ad agosto un giovane paziente di 35 anni si sveglia la mattina con la faccia asimmetrica tanto a riposo quanto nei tentativi di movimento volontario: rughe spianate alla emifronte destra, incompleta chiusura occhio destro, difficoltà a parlare o fischiare. In anamnesi il paziente non assume farmaci e non ha nessuna malattia di base. Ci si orienta verso:














La risposta corretta e' la 'un problema del nervo facciale'.


641 di 1714 Domande

Scenario EE3D: Ad agosto un giovane paziente di 35 anni si sveglia la mattina con la faccia asimmetrica tanto a riposo quanto nei tentativi di movimento volontario: rughe spianate alla emifronte destra, incompleta chiusura occhio destro, difficoltà a parlare o fischiare. Nel guardare in alto, il muscolo frontale paralitico non si contrae e l'occhio sembra ruotare in alto piu' di quello sano. Come si chiama questo fenomeno?














La risposta corretta e' la 'Sintomo di Negro'.


642 di 1714 Domande

Scenario EE3D: Ad agosto un giovane paziente di 35 anni si sveglia la mattina con la faccia asimmetrica tanto a riposo quanto nei tentativi di movimento volontario: rughe spianate alla emifronte destra, incompleta chiusura occhio destro, difficoltà a parlare o fischiare. Qual e' l'eziologia piu' probabile della paralisi a frigore idiopatica?














La risposta corretta e' la 'Virale'.


643 di 1714 Domande

Scenario BL4L: Un paziente, forte fumatore e bevitore di superalcolici, presenta una lesione ulcerata con un cratere centrale al pavimento orale. La lesione è suggestiva di tumore maligno del cavo orale. Se gli approfondimenti diagnostici confermassero che si tratta di un carcinoma del cavo orale, ai fini prognostici, quale classificazione e' essenziale per la sua stadiazione?














La risposta corretta e' la 'TNM'.


644 di 1714 Domande

Quale dei seguenti sintomi o reperti e' meno frequente in caso di acalasia esofagea?














La risposta corretta e' la 'Storia di polmoniti ab ingestis'.


645 di 1714 Domande

Quale delle seguenti condizioni NON e' un fattore di rischio per incontinenza urinaria da urgenza (urge incontinence)?














La risposta corretta e' la 'Nefrolitasi'.


646 di 1714 Domande

Scenario NS2S: Una donna di 69 anni giunge all'attenzione del medico lamentando stipsi, perdita di capelli e astenia. Riferisce inoltre di essere aumentata di peso, ma con scarso appetito. Tra quelli elencati, quale altro elemento puo' essere presente?














La risposta corretta e' la 'Ipercolesterolemia'.


647 di 1714 Domande

Scenario SH3C: Donna di 73 anni si presenta per un quadro caratterizzato da cefalea, artralgie al cingolo scapolare bilateralmente, al collo e alle anche. La sintomatologia non è migliorata dopo terapia con antinfiammatori non steroidei (FANS). Gli esami mostrano anemia e aumento della VES. Tra quelle elencate, qual e' la terapia di prima linea per questa condizione?














La risposta corretta e' la 'Corticosteroidi orali'.


648 di 1714 Domande

Scenario JA4X: Una paziente di 85 anni, affetta da diabete mellito di 2° tipo, viene portata in Pronto Soccorso per agitazione psicomotoria e confusione mentale insorte acutamente. I parametri vitali sono i seguenti: pressione arteriosa 110/70 mmHg, frequenza cardiaca 98 bpm, frequenza respiratoria 24 atti/minuto, saturazione arteriosa di ossigeno 96%, temperatura corporea 39,5 °C. Uno stick urinario mostra: nitriti++, leucociti++, sangue+, proteine+ e l'esame obiettivo evidenzia marcata dolorabilità in regione lombare. Quale delle seguenti e' la diagnosi piu' verosimile per la sua alterazione dello stato psichico?














La risposta corretta e' la 'Delirium'.


649 di 1714 Domande

La parotidectomia puo' essere eseguita con diverse tecniche, che dipendono dalla situazione clinica di partenza. L'obiettivo della chirurgia e' ovviamente quello di asportare il tumore e identificare e preservare il piu' possibile il nervo che si trova nel contesto parotideo. Di quale nervo si tratta?














La risposta corretta e' la 'Del nervo facciale'.


650 di 1714 Domande

La frattura di Le Fort I:














La risposta corretta e' la 'e' una frattura trasversale del mascellare superiore'.


651 di 1714 Domande

La oloprosencefalia:














La risposta corretta e' la 'nella sua variante estrema e' detta ciclopia'.


652 di 1714 Domande

La sindrome di Parry-Romberg e':














La risposta corretta e' la 'progressiva'.


653 di 1714 Domande

La classificazione di Tessier e' relativa a:














La risposta corretta e' la 'schisi facciali'.


654 di 1714 Domande

Quale dei seguenti tumori delle ghiandole salivari e' maligno?














La risposta corretta e' la 'Tumore mucoepidermoidale'.


655 di 1714 Domande

Il nervo trigemino e':














La risposta corretta e' la 'il V nervo cranico'.


656 di 1714 Domande

Scenario YO1U: Si consideri un paziente con ipoplasia dei padiglioni auricolari, una atresia dei condotti uditivi esterni, anomalie nella catena degli ossicini con conseguente sordità di trasmissione, ipoplasia delle ossa malari e zigomatiche, con una obliquità antimongolica delle rime palpebrali, coloboma della palpebra inferiore con assenza delle ciglia sul 1/3 inferiore, ipoplasia mandibolare e schisi palatina. Le malformazioni facciali sono bilaterali e asimmetriche. L'intelligenza è normale. Il paziente e' affetto da:














La risposta corretta e' la 'sindrome di Treacher Collins'.


657 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sull'emocromatosi primitiva e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Nella forma piu' comune e' una patologia autosomica recessiva dovuta a mutazione del gene HFE'.


658 di 1714 Domande

Scenario RG2N: Una ragazza di 16 anni si presenta in ambulatorio inviata dal medico di famiglia che sospetta una celiachia. Quale esame permette la diagnosi di certezza di celiachia?














La risposta corretta e' la 'La ricerca di anticorpi anti-gliadina di classe IgA e la biopsia duodenale'.


659 di 1714 Domande

Scenario SO4E: Un uomo di 38 anni ha una diagnosi di rettocolite ulcerosa, in terapia con mesalazina con buon controllo dei sintomi. Si presenta per lesioni inizialmente pustolose che sono progredite fino alla comparsa di ulcere a livello della superficie anteriore dell'arto inferiore dx. I margini dell'ulcera sono violacei e la lesione è dolorosa. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Pioderma gangrenoso'.


660 di 1714 Domande

Scenario SO4E: Un uomo di 38 anni ha una diagnosi di rettocolite ulcerosa, in terapia con mesalazina con buon controllo dei sintomi. Si presenta per lesioni inizialmente pustolose che sono progredite fino alla comparsa di ulcere a livello della superficie anteriore dell'arto inferiore dx. I margini dell'ulcera sono violacei e la lesione è dolorosa. Quale dei seguenti trattamenti rappresenta una prima linea di terapia per tale condizione?














La risposta corretta e' la 'Corticosteroidi'.


661 di 1714 Domande

Scenario SO4E: Un uomo di 38 anni ha una diagnosi di rettocolite ulcerosa, in terapia con mesalazina con buon controllo dei sintomi. Si presenta per lesioni inizialmente pustolose che sono progredite fino alla comparsa di ulcere a livello della superficie anteriore dell'arto inferiore dx. I margini dell'ulcera sono violacei e la lesione è dolorosa. Quale delle seguenti condizioni non si associa alla malattia di base del paziente?














La risposta corretta e' la 'Artrite reumatoide'.


662 di 1714 Domande

Scenario IA5S: Paziente di 40 anni affetto da malattia di Crohn e sottoposto a scopo terapeutico a resezioni multiple del piccolo intestino. Quali tra le seguenti condizioni NON e' una possibile complicanza diretta delle resezioni chirurgiche cui il paziente e' stato sottoposto?














La risposta corretta e' la 'Scialolitiasi'.


663 di 1714 Domande

Scenario BX1C: Un paziente di 55 anni presenta palpitazioni, sudorazione, parestesie, ansia, senso di fame e una glicemia di 45 mg/dl. Quale dei seguenti valori e' inutile per identificare la causa dell'ipoglicemia?














La risposta corretta e' la A
L’ipoglicemia si definisce come la riduzione della glicemia <50 mg/dl tale da determinare l’insorgenza di sintomi che si risolvono prontamente dopo la normalizzazione dei valori glicemici. L’ipoglicemia si classifica in ipoglicemia a digiuno, che può essere causata dalla ridotta produzione del glucosio o dall’aumentato consumo del glucosio, e in ipoglicemia postprandiale, che a sua volta può essere conseguenza di iperinsulinismo alimentare, diabete di tipo 2 in fase iniziale, intolleranza ereditaria al fruttosio, galattosemia, ipersensibilità alla leucina, idiopatica.
Quindi tra i valori elencati per identificare la causa dell’ipoglicemia l’unico inutile è la creatininemia, un indice di funzionalità renale in nessun modo coinvolto nel metabolismo del glucosio.

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664 di 1714 Domande

Scenario BX1C: Un paziente di 55 anni presenta palpitazioni, sudorazione, parestesie, ansia, senso di fame e una glicemia di 45 mg/dl. Quale delle seguenti ipotesi si puo' escludere se l'ipoglicemia si e' presentata dopo 7 ore di digiuno?














La risposta corretta e' la A
L’ipoglicemia si definisce come la riduzione della glicemia <50 mg/dl tale da determinare l’insorgenza di sintomi che si risolvono prontamente dopo la normalizzazione dei valori glicemici. L’ipoglicemia si classifica in ipoglicemia a digiuno, che può essere causata dalla ridotta produzione del glucosio o dall’aumentato consumo del glucosio e si verifica dopo un digiuno più o meno prolungato, e in ipoglicemia postprandiale, che insorge dopo alcune ore dal pasto e non sottendono necessariamente una malattia organica che a sua volta può essere conseguenza di iperinsulinismo alimentare, diabete di tipo 2 in fase iniziale, intolleranza ereditaria al fruttosio, galattosemia, ipersensibilità alla leucina o essere idiopatica. Tra le cause di ipoglicemia postprandiale vi è la dumping syndrome: si tratta di una complicanza frequente degli interventi di resezione dello stomaco e talvolta anche della vagotomia. È possibile distinguere due forme cliniche di dumping syndrome: tra queste vi è una forma tardiva che si manifesta con comparsa di ripienezza, addominalgie e diarrea, associati a sintomi sistemici quali episodi lipotimici, marcata astenia, sudorazione profusa, tachicardia e flushing che compaiono ad alcune ore di distanza dall’assunzione del pasto e si accompagna a ipersecrezione di insulina e conseguente ipoglicemia.

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665 di 1714 Domande

Scenario BX1C: Un paziente di 55 anni presenta palpitazioni, sudorazione, parestesie, ansia, senso di fame e una glicemia di 45 mg/dl. Nel sospetto di ipoglicemia factitia (da assunzione esogena di insulina) ci si aspetta di trovare nel sangue:














La risposta corretta e' la A
L’ipoglicemia si definisce come la riduzione della glicemia <50 mg/dl tale da determinare l’insorgenza di sintomi che si risolvono prontamente dopo la normalizzazione dei valori glicemici. L’ipoglicemia si classifica in ipoglicemia a digiuno, che può essere causata dalla ridotta produzione del glucosio o dall’aumentato consumo del glucosio, e in ipoglicemia postprandiale, che a sua volta può essere conseguenza di iperinsulinismo alimentare, diabete di tipo 2 in fase iniziale, intolleranza ereditaria al fruttosio, galattosemia, ipersensibilità alla leucina, idiopatica.
Le forme di ipoglicemia da aumentato consumo di glucosio si distinguono a loro volta in forme con iperinsulinismo e forme senza iperinsulinismo. Tra le prime vi è l’ipoglicemia factitia ovvero causata da assunzione esogena di insulina: la conferma del sospetto clinico è data dalla presenza nel sangue di insulina elevata e C peptide normale. Il C peptide è un composto che deriva dalla degradazione della proinsulina all’interno delle cellule beta, per cui si desume che un indice elevato di insulina associato a C peptide nella norma e non aumentato stia ad indicare che l’insulina non sia stata prodotta dal pancreas ma sia esogena.

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666 di 1714 Domande

Scenario VF2A: Paziente donna, 55 anni, con debolezza muscolare, facile affaticabilità, ecchimosi e acne; il medico sospetta una sindrome di Cushing. Quale dei seguenti sintomi NON e' congruente con l'ipotesi diagnostica?














La risposta corretta e' la B
La sindrome di Cushing è causata dagli effetti tissutali derivanti da un eccesso cronico di glucocorticoidi (ipercortisolismo). L’ipercortisolismo può essere endogeno, determinato da aumentata secrezione di ACTH o di cortisolo, o esogeno, in seguito a cronica somministrazione di glucocorticoidi o di ACTH.
Le manifestazioni cliniche della sindrome di Cushing comprendono: ipertensione (risposta D errata), aumento ponderale con distribuzione dell’adipe a livello centrale -si parla di obesità androide- e a livello del volto -facies a luna piena (risposta A errata)-, del collo, del tronco -gibbo di bufalo- e dei fianchi, mentre gli arti sono caratteristicamente sottili per ipotrofia muscolare, diabete, dolori ossei, amenorrea, irsutismo (risposta C errata), strie rubre (sull’addome, sulle natiche, nella regione ascellare e all’interno delle cosce), ipercoagulabilità, osteoporosi con fratture vertebrali, calo della libido e disfunzione erettile, depressione, cardiopatia ipertensiva.

667 di 1714 Domande

Scenario VF2A: Paziente donna, 55 anni, con debolezza muscolare, facile affaticabilità, ecchimosi e acne; il medico sospetta una sindrome di Cushing. A che ora si deve valutare il cortisolo plasmatico dopo il test di soppressione con desametasone?














La risposta corretta e' la A
L’iter diagnostico della sindrome di Cushing prevede:
1) La diagnosi dell’ipercotisolismo mediante:
- Cortisolo libero urinario nelle 24 ore: la cortisoluria maggiore di 3 volte il limite massimo rende la diagnosi altamente probabile;
- Cortisolo salivare o cortisolo plasmatico alle ore 23: tramite i quali è possibile valutare la perdita del ritmo circadiano del cortisolo;
- Test di soppressione rapida con 1mg di desametasone (Test di Nugent): se il cortisolo plasmatico del mattino successivo non è soppresso conferma diagnosi di Cushing
- Test di soppressione a basse dosi con desametasone o test di Liddle a basse dosi (2mg in dose unica la sera oppure 0,5mg ogni 6 ore per 2 giorni): se il cortisolo plasmatico post-soppressione è elevato (>1,8 µg/dl) conferma diagnosi di Cushing
2) La diagnosi differenziale degli ipercortisolismi
- ACTH plasmatico: prima di tutto bisogna distinguere tra la sindrome di Cushing ACTH-dipendente e ACTH-indipendente. Quindi valori di ACTH elevati indicano una patologia ACTH-dipendente, valori di ACTH ridotti indicano una patologia indipendente.
- Nel caso di patologia ACTH-dipendente eseguo un test di Liddle ad alte dosi (Test di soppressione con desmetasone ad alte dosi): se il cortisolo plasmatico si riduce a meno della metà del valore basale allora è probabile l’eziologia ipofisaria. In caso contrario, si esegue il Test di stimolo con CRH: se i livelli di ACTH aumentano è probabile si tratti di un’eziologia ipofisaria, altrimenti è probabile la produzione ectopica di ACTH.
- Nel caso di patologia ACTH-indipendente valuto se sono aumentati altri metaboliti simil-corticosteroidei e in tal caso sarà più probabile una diagnosi di Cushing iatrogeno (per somministrazione esogena di cortisolo) altrimenti eseguo una TC/RM addome per valutare la presenza di lesioni surrenaliche.
- Per confermare la presenza di un adenoma ipofisario eseguo una RM cerebrale; nel caso in cui questa risulti negativa eseguo il cateterismo dei seni petrosi, per distinguere tra produzione di ACTH ipofisaria o ectopica mediante valutazione del gradiente di ACTH tra centro (ipofisi) e periferia.
- TC/RM collo-torace-addome per ricercare lesioni che causino produzione ectopica di ACTH.
- Octreoscan (scintigrafia con octrotide) se gli esami di imaging sono negativi in caso di sospetto di produzione ectopica di ACTH.
Il cortisolo plasmatico dopo il test di soppressione con desametasone viene valutato alle ore 8 del mattino (quando si verifica il picco ematico di cortisolo).



668 di 1714 Domande

Scenario TE3E: Una donna di 21 anni ha recentemente ricevuto una diagnosi di diabete mellito. La glicemia a digiuno è 211 mg/dL. Quale test e' opportuno prescrivere per confermare la diagnosi di diabete mellito di tipo 1?














La risposta corretta e' la C
Il diabete di tipo 1 presenta una patogenesi autoimmunitaria e spesso si caratterizza per la presenza di anticorpi diretti contro le insule pancreatiche, la cui distruzione comporta il deficit insulinico e la comparsa dell’iperglicemia. Questi anticorpi comprendono gli anti-GAD-65 (anti-decarbossilasi  dell’acido  glutammico)  e gli anti-IA2  (anti-tirosina fosfatasi).

669 di 1714 Domande

In caso di trauma addominale chiuso in eta' pediatrica, quali obiettivi diagnostici si pone l'ecografia?














La risposta corretta e' la 'Valutare la presenza di liquido endoperitoneale ed eventuali lesioni agli organi parenchimali'.


670 di 1714 Domande

Scenario JN1R: Una bambina di 4 anni viene portata in Pronto Soccorso dalla madre per comparsa di dolore in fossa iliaca destra associato a febbre, nausea e vomito. Quale tra le seguenti patologie entra in diagnosi differenziale con l'appendicite acuta nel bambino in eta' prescolare?














La risposta corretta e' la 'Intussuscezione ileocolica'.


671 di 1714 Domande

Scenario UU2U: Un collega vi chiede un consulto, segnalandovi di avere in cura un neonato affetto da onfalocele. Quale delle seguenti affermazioni e' vera?














La risposta corretta è la B.
Per onfalocele si intende un difetto della parete addominale con conseguente protrusione attraverso l’ombelico e la linea mediana di uno o più organi addominali ricoperto dal peritoneo.
I difetti della parete addominale fetale derivano da disturbi dell'organogenesi durante il periodo embrionale. Durante la quarta e quinta settimana di sviluppo, il disco embrionale piatto si piega in quattro piani: cefalico, caudale e laterale destro e sinistro. Ogni piega converge al sito dell'ombelico: le pieghe laterali formano le parti laterali della parete addominale e le pieghe cefalica e caudale costituiscono l'epigastrio e l'ipogastrio; si verifica anche la rapida crescita dell'intestino e del fegato. Durante la sesta settimana di sviluppo, la cavità addominale diventa temporaneamente troppo piccola per accogliere tutto il suo contenuto, causando la protrusione dell'intestino nel celoma extraembrionale residuo alla base del cordone ombelicale. Questa ernia temporanea è chiamata ernia midgut fisiologica; la riduzione dell'ernia avviene entro la 12a settimana gestazionale. Quindi l’onfalocele si sviluppa se l'intestino extraembrionale non riesce a ritornare nella cavità addominale.
Entro la fine del primo trimestre (da 11 a 14 settimane), quasi tutti gli onfalocele possono essere rilevati mediante ecografia prenatale.
Spesso, inoltre, l’onfalocele si associa ad alterazioni cromosomiche come la trisomia 13 e la trisomia 18 o a difetti congeniti del cuore e del tubo neurale.

672 di 1714 Domande

Scenario WD3I: Bambino di 5 settimane di vita viene portato in Pronto Soccorso dalla madre per vomito a getto a ogni pasto. La diagnosi piu' verosimile e':














La risposta corretta è la B.
La stenosi ipertrofica del piloro è una condizione clinica caratterizzata dall'ispessimento della parete muscolare del piloro, il che non permette più l'apertura del canale pilorico, per cui il contenuto gastrico non riesce a progredire nell’apparato digerente e ne consegue il vomito.
Interessa circa 1 su 800 neonati, più frequentemente di sesso maschile; l’eziologia non è nota.
La stenosi ipertrofica del piloro si manifesta dopo la nascita, tra le 3 e le 6 settimane di età, con comparsa di vomito alimentare “a gettoâ€, successivo ai pasti.

673 di 1714 Domande

Scenario WD3I: Bambino di 5 settimane di vita viene portato in Pronto Soccorso dalla madre per vomito a getto a ogni pasto. Quale intervento chirurgico occorre effettuare?














La risposta corretta è la C.
Il trattamento della stenosi ipertrofica del piloro Ã¨ sostanzialmente chirurgico con esecuzione della piloromiotomia extramucosa o piloromiotomia di Ramstedt che prevede un’incisione longitudinale del piloro ipertrofico senza interessamento della mucosa, determinando riduzione della costrizione e normale passaggio del contenuto dello stomaco nel duodeno. Può essere eseguita anche per via laparoscopica.

674 di 1714 Domande

Scenario OI4U: Neonato affetto da atresia dell'esofago di III tipo. La presenza di aria nell'intestino al radiogramma dell'addome suggerisce:














La risposta corretta è la D.
L’atresia esofagea è una malformazione congenita dovuta all’incompleta formazione dell’esofago che causa interruzione dell’apparato digerente. È possibile classificare l’atresia esofagea in:
- I tipo: atresia esofagea senza fistola tracheo-esofagea (8% dei casi)
- II tipo: atresia esofagea con fistola tracheo-esofagea prossimale (1% dei casi)
- III tipo: atresia esofagea con fistola tracheo-esofagea distale (rappresenta l’84% dei casi)
- IV tipo: atresia esofagea con fistola tracheo-esofagea prossimale e distale (3% dei casi)
- V tipo: fistola ad H in assenza di atresia dell’esofago (nel 4% dei casi).
Tipicamente si manifesta subito dopo la nascita con disfagia, dispnea, cianosi, scialorrea. La presenza della fistola tracheo-esofagea espone ad aumentato rischio di infezioni respiratorie e di polmoniti ab ingestis.
Già in epoca prenatale è possibile sospettare la presenza di un’atresia esofagea se sono presenti: visualizzazione del pouch esofageo (tratto di esofago particolarmente dilatato), mancata visualizzazione dello stomaco e polidramnios (il feto non è in grado di deglutire liquido amniotico che quindi aumenta progressivamente e potrebbe indurre il parto pretermine).
Dopo la nascita, la diagnosi viene eseguita tramite RX diretta torace e addome dopo l’apposizione di un sondino naso-gastrico che risulterà arricciato a livello della tasca esofagea superiore; in caso di fistola gastro-esofagea distale lo stomaco e l’intestino risulteranno distesi, a causa del passaggio di aria dall’apparato respiratorio.
Subito dopo la nascita viene posto un sondino gastroesofageo in aspirazione continua per evitare l’inalazione della saliva; inoltre il neonato viene nutrito per via endovenosa. Una volta stabile, il bambino viene sottoposto ad intervento chirurgico di legatura della fistola tracheo-esofagea, quando presente, e di anastomosi dei due monconi esofagei, se possibile in un unico tempo chirurgico.

675 di 1714 Domande

Scenario DI5A: Una giovane donna dà alla luce un neonato affetto da ernia diaframmatica congenita sinistra. La tecnica di prima scelta per la chiusura della breccia diaframmatica e':














La risposta corretta è la A.
L'ernia diaframmatica congenita (CDH) è un difetto di sviluppo del diaframma che causa erniazione dei visceri addominali nel torace.
Le manifestazioni cliniche della CDH, quindi, derivano dagli effetti che l’erniazione dei visceri ha sullo sviluppo del polmone: infatti più la compressione polmonare è severa, meno si sviluppano le ramificazioni arteriosa e broncopolmonare; l'ipoplasia polmonare generalmente è più grave sul lato ipsilaterale, tuttavia può svilupparsi anche nel lato controlaterale.
Nella maggior parte dei casi di CDH, l'ernia si verifica a sinistra. Le ernie diaframmatiche del lato destro si verificano in circa il 15% dei casi e l'erniazione bilaterale nell'1-2%.
I neonati affetti presentano nelle prime ore di vita difficoltà respiratoria lieve o così severa da essere incompatibile con la vita. I reperti fisici includono: torace a barile, addome scavato (a causa del passaggio del contenuto addominale nel torace) e assenza di suoni polmonari omolateralmente all’ernia; inoltre; nei pazienti con CDH sinistra, il battito del cuore è spostato a destra.
Molti casi di CDH sono diagnosticati in fase prenatale mediante screening ecografico prenatale di routine ad un'età gestazionale media di 24 settimane. Per i neonati con CDH non diagnosticati in utero, la diagnosi deve essere sospettata in caso di difficoltà respiratoria, specialmente se si associa assenza di suoni polmonari all’auscultazione.
La diagnosi viene effettuata mediante radiografia del torace.
Il trattamento è chirurgico, da effettuare tra 24 e 48 ore dopo la nascita e prevede la riduzione dei visceri addominali e la chiusura primaria del difetto diaframmatico mediante sutura con filo non assorbibile. In caso di difetto diaframmatico di grandi dimensioni per cui la riparazione primaria potrebbe compromettere la compliance toracica, si impiega un patch in Gore-Tex o un lembo muscolare (quest’ultimo meno impiegato).
I pazienti che presentano un’insufficienza polmonare più grave vengono sottoposti ad ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO) prima dell’intervento: questo apparecchio provvede all’ossigenazione ematica, sostituendo la funzione polmonare.

676 di 1714 Domande

Scenario RF6Q: Venite chiamati per un counseling pre-natale di un feto con sospetto di atresia duodenale. Come viene definito il segno ecografico pre-natale di atresia duodenale?














La risposta corretta è la C.
L’atresia è un difetto congenito di un viscere cavo che causa la completa ostruzione del suo lume. L'atresia duodenale rappresenta fino al 75% delle ostruzioni intestinali nel neonato e ha tre fenotipi:
â—Tipo 1 – atresia della mucosa con parete muscolare intatta (69% dei casi)
â—Tipo 2 - Breve tratto fibroso che collega le due estremità del duodeno atresico
â—Tipo 3 - Separazione completa delle due estremità del duodeno più anomalie del tratto biliare.
È possibile eseguire la diagnosi prenatale se all’ecografia viene rilevato il segno cosiddetto della “doppia bollaâ€: la presenza di uno stomaco ripieno di liquido adiacente ad un segmento intestinale prossimale dilatato, mentre il tratto intestinale distale risulta vuoto.
La diagnosi prenatale è più comunemente eseguita nel terzo trimestre, quando sia lo stomaco che il duodeno risultano più probabilmente dilatati. All'inizio del secondo trimestre, la dilatazione di entrambe le strutture potrebbe non essere presente, il che impedirebbe una diagnosi prenatale precoce. 
Inoltre, la diagnosi potrebbe essere ostacolata in caso di concomitante atresia esofagea, in cui la deglutizione fetale non risulta efficace.
Nel 50% dei casi si associa polidramnios.
Il segno della “doppia bolla†potrebbe stare ad indicare anche la presenza di pancreas anulare, che causa compressione estrinseca del duodeno, o di malrotazione intestinale o di vena portale preduodenale o di cisti coledociche. Per cui bisogna porre attenzione alla diagnosi differenziale con queste condizioni.

677 di 1714 Domande

Quali virus non provocano un danno neurologico causato da una localizzazione diretta?














La risposta corretta è la C.
Il virus dell’influenza è un virus appartenente alla famiglia degli Orthomyxoviridae. Il suo involucro superficiale è caratterizzato da due tipi di glicoproteine: l’emoagglutinina, che permette l’ingresso del virus all’interno della cellula ospite, e la neuraminidasi che consente ai virus replicatisi di infettare nuove cellule. I virus influenzali vengono distinti in tre tipi (tipo A, B e C) in base alle caratteristiche antigeniche di superficie. Si tratta di virus con tropismo per le cellule dell’albero respiratorio. Il contagio avviene attraverso il naso e la bocca la diffusione avviene rapidamente. L’influenza si manifesta con sintomi sistemici come febbre elevata, malessere generale, brividi, dolori muscolari e ossei, iporessia, confusione mentale (soprattutto nei soggetti anziani) e sintomi respiratori come mal di gola, tosse secca e raffreddore. Le complicanze possono insorgere soprattutto in bambini, anziani ed individui defedati o con patologie croniche. E’ una malattia stagionale con andamento epidemico; questo è dovuto alla capacità del virus di mutare ed eludere la risposta immunitaria dell’ospite formatasi con precedenti infezioni. La diagnosi è generalmente clinica; quella di certezza può essere fatta mediante isolamento del virus. La terapia è sintomatica di supporto; è consigliata l’assunzione dell’antipiretico solo in caso di temperatura corporea elevata.
La risposta A non è corretta.
Gli Enterovirus possono creare danno neurologico per localizzazione diretta. I Poliovirus, in particolare, possono causare la poliomelite paralitica, una paralisi flaccida di alcuni gruppi muscolari per danno diretto delle cellule nervose che controllano la funzione motoria e autonomica.
La risposta B non è corretta.
L’infezione da Citomegalovirus può causare danni diretti al sistema nervoso centrale se contratta da individui gravemente immunocompromessi oppure al feto quando contratta durante la gravidanza. In quest’ultimo, le infezioni prenatali possono causare difetti nello sviluppo delle circonvoluzioni cerebrali, atrofia, microcefalia, idrocefalo, sindromi convulsive.
La risposta D non è corretta.
Gli arenavirus possono essere responsabili della coriomeningite linfocitaria. L’infezione può decorrere asintomatica o paucisintomatica, con sintomi simil influenzali sino alla febbre alta, meningite, encefalite, paralisi bulbare progressiva, paralisi ascendente, mielite trasversa, morbo di Parkinson acuto.


678 di 1714 Domande

Quale malattia umana e' causata dalla Toxocara canis?














La risposta corretta è la A.
La toxocariasi, detta anche larva migrans viscerale, è una zoonosi provocata da Toxocara canis, un parassita appartenente alla classe dei nematodi, all’ordine degli ascaridi, che invade il lume intestinale dell’uomo. Le uova deposte nel terreno dalla femmina di questo parassita, una volta ingerite, attraversano lo stomaco e raggiungono l’intestino dove si schiudono e rilasciano le larve che, penetrando attraverso la parete intestinale, entrano nel circolo ematico e raggiungono vari organi. Il primo organo raggiunto è di solito il polmone ma le larve migrano anche a fegato, cute, occhio, cervello, dando origine ad una sintomatologia diversa a seconda del distretto interessato, a causa della reazione granulomatosa che si sviluppa localmente, e altri segni come febbre, tosse, epatomegalia, splenomegalia, eruzioni cutanee. L’uomo può essere infettato mediante l’ingestione accidentale di uova presenti in acqua o alimenti contaminati da feci di cani infetti. La diagnosi viene fatta mediante test sierologici specifici. La terapia elettiva è considerata il mebendazolo; sono utili anche la dietilcarbamazina e i cortisonoci come il prednisone per limitare i sintomi.
La risposta B non è corretta.
La filariosi oculare è la manifestazione localizzata di una patologia sistemica, la filariosi, provocata generalmente dal Loa Loa, un verme parassita. Una volta infettato l’uomo, questo nematode si sposta attraverso i vasi linfatici e il tessuto sottocutaneo. Se raggiunge l’occhio, può causare infiammazione, lacrimazione, febbre, ma anche meningiti, encefaliti e dolori nevralgici.
La risposta C non è corretta.
L’idatidosi è una malattia parassitaria provocata dall’impianto tissutale della forma larvale dell’Echinococcuc granulosus, una tenia il cui ospite definitivo è il cane. La rottura della cisti idatidea è un evento di estrema gravità che può provocare shock anafilattico e disseminazione sistemica del parassita.
La risposta D non è corretta.
La fascicoliasi epatica è una distomatosi epatica cioè una parassitosi delle vie biliari intra ed extraepatiche provocata dalla Fasciola, un platelminta. La fase acuta invasiva si presenta con dolore addominale severo, febbre, epato-splenomegalia; può complicarsi con ascessi epatici, pancreatiti, ematomi e perforazione delle vie biliari. Nella fase cronica si hanno soprattutto segni di ostruzione meccanica dei dotti biliari.
La risposta E non è corretta.
La Toxocara canis è l’agente eziologico della larva migrans viscerale.

679 di 1714 Domande

Quale tra questi batteri NON produce una tossina che danneggia la superficie cellulare?














La risposta corretta è la B.
Il Clostridium botulinum è un batterio Gram + anaerobico, proteolitico e sporigeno che normalmente colonizza l’intestino degli erbivori. Per questo motivo è facilmente riscontrabile nel terreno o negli alimenti. Produce una esotossina termolabile ma acidoresistente e con azione neurotossica. Le forme di botulismo più diffuse sono quello alimentare, quello del neonato e quello da ferita. Nel botulismo alimentare, l’ingestione accidentale di tale tossina da parte dell’uomo porta alla paralisi muscolare flaccida, diplopia, e debolezza muscolare a causa del legame di tale tossina ad alcune proteine (la SNAP-25, la sintaxina e la sinaptobrevina) collocate a livello della giunzione muscolare, impedendo quindi il rilascio dell’acetilcolina contenuta nelle vescicole sinaptiche. Nei casi più gravi, la paralisi dei muscoli respiratori porta alla morte del soggetto. Potendo il botulismo mimare altre patologie a carattere neurologico, la diagnosi di certezza viene fatta mediante test immunologici o isolando l’agente patogeno nel siero o nelle feci del paziente. Il cardine della terapia prevede la somministrazione dell’antitossina il più precocemente possibile dalla comparsa dei sintomi, insieme alla terapia di supporto cardiocircolatorio e ventilatorio, quando necessario. La ripresa è molto lenta.
La risposta A non è corretta.
Il Clostridium perfrigens è un batterio Gram positivo anaerobico responsabile principalmente di tossinfezioni alimentari ma anche di altre condizioni come la gangrena gassosa. Questo batterio produce fosfolipasi cioè enzimi in grado di danneggiare i fosfolipidi della membrana cellulare potendone causare la morte.
La risposta C non è corretta.
Lo Streptococcus pyogenes è uno streptococco beta-emolitico appartenente al gruppo A di Lancefield. E’ il principale agente responsabile della faringite batterica. Produce tossine emolizzanti quali la Streptolisina S e la Streptolisina O, responsabili della lisi cellulare.
La risposta D non è corretta.
Lo Staphilococcus aureus è un batterio Gram positivo capace di produrre citolisine ed emolisine che contribuiscono alla sua patogenicità. Quella maggiormente diffusa è l’emolisina alfa, ma vi sono anche le forme beta, gamma, delta e la leucocidina di Panton-Valentine.
La risposta E non è corretta.
Solo il Clostridium botulinum non produce una tossina che danneggia la superficie cellulare.

680 di 1714 Domande

Quale tra questi agenti eziologici NON e' compreso nello spettro di sensibilita' dell'Imipenem-cilastatina?














La risposta corretta è la A.
L’imipenem è un antibiotico beta lattamico, appartenente alla classe dei carbapenemi, che viene spesso impiegato in associazione alla cilastanina, un inibitore della diidropeptidasi-1. I carbapenemi hanno uno spettro d’azione molto ampio e una attività battericida molto rapida dovuta alla capacità di attraversare velocemente le porine D2 della parete batterica. L’imipenem svolge una azione di tipo battericida mediante l’inibizione delle reazioni di transpeptidazione, necessarie per la sintesi della parete batterica. Non viene inibito dall’azione delle beta lattamasi batteriche ma, tuttavia, è soggetto all’azione delle diidropeptidasi responsabili dell’inattivazione dell’antibiotico a livello renale. Per ovviare a questo problema, è stato associato alla cilastatina, molecola in grado di inibire l’attività idrolitica delle diidropeptidasi, consentendo quindi all’imipenem di agire anche a livello dell’apparato genito urinario. Tale antibiotico viene utilizzato per trattare numerose infezioni sostenute da patogeni Gram +, Gram – . I micobatteri non sono sensibili a questo farmaco in quanto mancano di una parete cellulare.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
La Nocardia asteroides, la Pseudomonas aeruginosa e gli Enterococchi sono sensibili ad imipenem-cilastatina.




681 di 1714 Domande

Quali cellule sono bersaglio esclusivo dei Papillomavirus umani?














La risposta corretta è la C.
Il Papillomavirus Umano o HPV è un virus appartenente alla famiglia dei Papillomaviridae con tropismo specifico per le cellule umane cutanee e mucosali. Si riconoscono circa 120 tipi di HPV, divisibili in 16 gruppi diversi, che possono essere distinti in base alla specificità del tessuto colonizzabile. La maggior parte delle infezioni viene trasmessa per via sessuale, ma non è rara la trasmissione attraverso il contatto della mucosa orale o attraverso il contatto cutaneo. Le lesioni più frequenti sono di tipo benigno come verruche cutanee e condilomi genitali, ma alcuni genotipi, classificati come HPV ad alto rischio, attaccano per lo più le mucose e sono responsabili di forme neoplastiche maligne come il cancro alla cervice uterina, all’ano, al cavo orale, alla laringe e all’esofago. Non tutte le infezioni da HPV portano allo sviluppo di una lesione benigna o maligna; nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni asintomatiche destinate a regredire spontaneamente grazie all’attività del sistema immunitario.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Il Papillomavurus umano ha tropismo specifico per le cellule cutanee e mucosali. Epatociti e neuroni non vengono infettati.

682 di 1714 Domande

Quale tra questi microrganismi NON e' responsabile delle bartoliniti?














La risposta corretta è la D.
Il Clostridium botulinum è un batterio Gram + anaerobico, proteolitico e sporigeno che normalmente colonizza l’intestino degli erbivori. Produce una esotossina termolabile ma acidoresistente e con azione neurotossica. Le forme di botulismo più diffuse sono quello alimentare, quello del neonato e quello da ferita. Nel botulismo alimentare, l’ingestione accidentale di tale tossina da parte dell’uomo porta alla paralisi muscolare flaccida, diplopia, e debolezza muscolare a causa del legame di tale tossina ad alcune proteine (la SNAP-25, la sintaxina e la sinaptobrevina) collocate a livello della giunzione muscolare, impedendo quindi il rilascio dell’acetilcolina contenuta nelle vescicole sinaptiche. Nei casi più gravi, la paralisi dei muscoli respiratori porta alla morte del soggetto. La Bartolinite è una infiammazione della o delle ghiandole del Bartolini, due ghiandole a secrezione mucosa localizzate a livello vaginale. Quando queste ghiandole si ostruiscono o vengono infettate da batteri responsabili di infezioni trasmissibili sessualmente come clamidia e gonorrea, o altri come trichomonas vaginalis, staphilococcus aureus e altri, possono dar luogo ad un processo infiammatorio con formazione di ascessi, e provocare un dolore intenso. La Bartolinite non è causata dal Clostridium botulinum.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Il Mycoplasma, la Chlamydia trachomatis e il Trichomonas vaginalis sono microrganismi in grado di provocare malattie sessualmente trasmissibili e anche potenzialmente in grado di infettare le ghiandole del Bartolin, causando quindi una bartolinite.





683 di 1714 Domande

Quale tra questi enterobatteri di interesse medico NON e' produttore di catalasi?














La risposta corretta è la B.
La catalasi è un enzima in grado di reagire con il perossido di idrogeno e di scindere l’acqua ossigenata in acqua e ossigeno. In batteriologia sistematica, il test della catalasi permette di identificare i batteri. La maggior parte dei batteri Gram negativi possiede la catalasi, invece fra i Gram positivi, la ricerca della catalasi permette di distinguere fra i catalasi positivi, quali gli Stafilococchi e i micrococchi, e i catalasi negativi, quali gli enterococchi. La Shigella Dysenteriae sierotipo 1 appartiene alla famiglia delle Enterobacteriaceae e al genere Shigella. I batteri appartenenti a questo genere sono responsabili della cosiddetta “dissenteria bacillare†o shigellosi; questa può essere contratta attraverso l’ingestione di cibo e di acque contaminate, quindi per via oro-fecale, e tramite contatto diretto. Si manifesta con dolori addominali, diarrea, febbre e feci emorragiche. La Shigella è un bacillo Gram negativo, anaerobio falcoltativo e asporigeno. Della Shigella sono state identificate 4 specie e 45 sierotipi; la Shigella Dysenterieae sierotipo 1 è l’unica che non produce catalasi.
La risposta A non è corretta.
I microrganismi del genere Providencia (batterio Gram negativo), appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriacee, sono opportunisti patogeni dell’essere umano responsabili di infezioni alle vie urinarie per lo più in pazienti con cateteri permanenti. Sono batteri produttori di catalasi.
La risposta C non è corretta.
I microrganismi del genere Serratia appartengono alla famiglia delle Enterobacteriacee. Sono dei bacilli Gram negativi che colonizzano il gratto gastrointestinale dell’uomo ma che, all’occasione, possono dare gastroenteriti, infezioni sistemiche e infezioni urinarie. Sono produttori di catalasi.
La risposta D non è corretta.
Proteus è un bacillo Gram negativo la cui infezione è sempre associata a patologia. E’ responsabile di infezioni opportunistiche. E’ un batterio produttore di catalasi.
La risposta E non è corretta.
La Providencia è un microrganismo produttore di catalasi.

684 di 1714 Domande

In epidemiologia, una variabile di confondimento e' una variabile:














La risposta corretta è la D.
Un fattore di confondimento è una variabile in grado di generare un’associazione apparente (confondimento positivo) o di mascherare un rapporto realmente esistente (confondimento negativo) tra una causa e un effetto. Infatti, il fattore di confondimento non è un fattore intermedio nella catena causale, ma è associato sia alla causa che all’effetto in modo indipendente,provocando pertanto una distorsione dei risultati.
Uno degli esempi più classici è quello dell’associazione tra abuso di alcool e cancro del polmone, che è dovuta all’effetto confondente del fumo (chi abusa di alcolici è anche più frequentemente fumatore e ciò lo espone ad un più alto rischio di neoplasia polmonare).
La risposta A non è corretta.
Non è solo associato alla causa, ma anche all’effetto.
La risposta B non è corretta.
Non è rilevabile solo al termine dello studio, esiste infatti una gamma di test statistici per l’analisi dei fattori di confondimento prima di iniziare uno studio scientifico.
La risposta C non è corretta.
La variabile di confondimento è misurabile come tutte le variabili.

685 di 1714 Domande

Scenario SH1S: Nella rubrica medica di una rivista femminile è riportato come effettuare l'auto-trattamento delle verruche con aceto. Le lettrici che avevano provato questo metodo erano invitate a scrivere per riferire se fosse stato efficace. Si ricevettero trenta lettere in 4 mesi: 25 lettrici dissero che il metodo era stato spettacolare e nessuna lettrice disse di non aver avuto beneficio dal trattamento con aceto. Che cosa si può dedurre sulla base delle informazioni sopra riportate?














La risposta corretta è la D.
Il trattamento non è stato valutato con norme scientifiche, quindi non è presente una reale correlazione tra causa ed effetto: infatti, non si possono trarre conclusioni circa l'efficacia dell'aceto nel debellare le verruche perché potrebbero essersi risolte da sole, e chi ha risposto costituisce un gruppo con caratteristiche particolari. Il campione in esame non è valido, essendo un gruppo specifico di donne che legge la rivista in esame, e pertanto non possono essere tratte conclusioni scientificamente e statisticamente significative (risposte A, B, C ed E errate).

686 di 1714 Domande

Lara, una ragazza di 30 anni che lavora come segretaria, si reca presso l’ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Ceri. Anamnesi patologica prossima: intorpidimento di entrambe le mani associato a formicolio. La ragazza afferma che i disturbi sono iniziati circa 10 mesi prima e sono peggiorati nel corso del tempo; inoltre riferisce che tali fastidi sono peggiori di notte e quando lavora, tanto da condizionare anche sia il riposo notturno che le sue prestazioni lavorative. Anamnesi patologica remota: negativa per patologie importanti.  Anamnesi lavorativa: segretaria presso uno studio. Esame obiettivo: formicolio delle dita quando le si toccano i polsi ed una leggera debolezza in opposizione del pollice destro. Non è presente alcuna atrofia. I riflessi tendinei profondi sono normali.  Esami strumentali-laboratoristici: vengono effettuate delle radiografie della mano-polso, il cui esito è ancora in refertazione.    Quale delle seguenti è la fase successiva più appropriata nella gestione del caso?














La risposta corretta è la B.  
Probabilmente Lara ha la sindrome del tunnel carpale. La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia dovuta alla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale. La sindrome del tunnel carpale è molto diffusa ed ha una maggiore incidenza nel sesso femminile nell'età compresa fra i 30 e 50 anni. I fattori di rischio comprendono, diabete mellito, artrite reumatoide,ipotiroidismo, acromegalia, amiloidosi primitiva o da dialisi ed edema all'interno del tunnel carpale indotto dalla gravidanza, anche se la maggior parte dei casi sono di origine idiopatica. Anche alcune mansioni, come quelle di segreteria o di programmazione di computer ad esempio, possono predisporre per tale alterazione, dato che determinano delle sollecitazioni continue del polso e della mano. La sintomatologia inizialmente si presenta con parestesie ed intorpidimento a carico delle prime 3 dita della mano coinvolta (ovvero lungo il territorio di distribuzione del nervo mediano sulla mano), mentre nelle fasi più tardive ed avanzate della patologia si sviluppa debolezza con atrofia dei muscoli tenar innervati dal nervo mediano.  La diagnosi è suggerita dalla sintomatologia, quindi è prevalentemente clinica. Per quanto riguarda la diagnosi differenziale, è importante l’esecuzione di un RX della mano-polso che ha lo scopo di escludere altre possibili eziologie e/o lesioni. 
Un semplice test obiettivo, il segno o manovra di Tinel, viene effettuato durante l'esame neurologico mirato ed è molto usato nella pratica clinica, in quanto di facile applicazione.
Consiste nel percuotere delicatamente
il polso con un martelletto, esercitando
una lieve pressione sul carpo dal lato volare. Questa manovra è considerata positiva se è in grado di evocare una “scossa elettrica†di breve durata nel territorio sensitivo. Altri test interessanti sono: la compressione del canale carpale, segno di Phalen, il test dello sfigmomanometro, test di valutazione della forza di presa, test di Phalen modificato.
Un esame strumentale molto importante è l'esame elettromiografico (EMG). È soprattutto utile nelle fasi iniziali della malattia. Questo esame è in grado di valutare la velocità di conduzione sensitiva del nervo mediano a monte del tunnel carpale. Questo esame supporta la diagnosi se si dovesse riscontrare un ritardo nella velocità di conduzione sensitiva ed a una prolungata latenza distale motoria.
Le risposte A e C sono errate.
La patologia del caso clinico è un disturbo periferico, non encefalico.
La risposta D è errata.
Nell’ambito delle diagnosi differenziali della sindrome del tunnel carpale, bisogna sempre tener in considerazione le radicolopatie cervicali coinvolgenti le radici nervose C6-C7: in tal caso una risonanza magnetica del rachide cervicale   si rende necessaria per fare una opportuna diagnosi differenziale. Tuttavia, in questo caso clinico non abbiamo sufficienti elementi per poter sospettare una radicolopatia C6-C7. Inoltre, sicuramente in questa paziente prima di tutto è necessario effettuare una EMG.
La risposta E è errata.
Il trattamento chirurgico   consiste nella decompressione del legamento carpale trasverso. Tale opzione terapeutica, è da considerare nei casi di fallimento della terapia conservativa(ad esempio qualora i sintomi persistono o recidivano o se si sviluppano ipostenia della mano e ipotrofia), ha una percentuale di successo a lungo termine superiore al 75% dei casi. 

687 di 1714 Domande

Scenario EN7I: In uno studio clinico si vuole indagare la relazione tra l'età (in anni, in continuo) e il livello di colesterolo LDL (in continuo). Quale procedura statistica e' adeguata per analizzare tale relazione?














La risposta corretta è la A.
La correlazione analizza se esiste una relazione tra due variabili (come e quanto due variabili variano insieme).
Per quanto riguarda "il test di correlazione" studia il grado di associazione tra le variabili dipendenti (ad esempio il colesterolo) e le modifiche osservate nelle variabili indipendenti (ad esempio l’età in anni, in continuo);
La risposta B non è corretta.
Il test t di Student è volto a verificare se il valore medio di una data distribuzione sia significativamente diverso da un certo valore di riferimento assunto e pertanto è idoneo per la valutazioni di variabili quantitative.
La risposta D non è corretta.
Tale test è volto a verificare l’ipotesi che ci sia la stessa varianza fra due popolazioni che seguano la medesima distribuzione normale (F= rapporto tra le varianze intra e infra gruppo) e si basa sulla distribuzione di Fisher.

688 di 1714 Domande

Scenario ET1C: Un giovane di 20 anni esegue un esercizio fisico a un carico di lavoro inferiore a quello corrispondente alla sua soglia anaerobica. L'esercizio e' effettuato a carico costante (esercizio a onda quadra). All'elettrocardiogramma, la sindrome di Brugada di tipo I e' caratterizzata da:














La risposta corretta e' la 'sopraslivellamento del punto J e onda T negativa in V1-V2'.


689 di 1714 Domande

Scenario VG3H: Un uomo di 58 anni, ex fumatore, affetto da enfisema polmonare, volendo riprendere l'attività sportiva, si reca dallo specialista pneumologo per effettuare una spirometria di controllo. Quale dei seguenti parametri NON e' possibile valutare con una spirometria?














La risposta corretta e' la 'La Capacita' Polmonare Totale (CPT)'.


690 di 1714 Domande

Scenario VG3H: Un uomo di 58 anni, ex fumatore, affetto da enfisema polmonare, volendo riprendere l'attività sportiva, si reca dallo specialista pneumologo per effettuare una spirometria di controllo. Considerando la patologia enfisematosa in essere, come vi aspettate che sia, a parita' di Volume Corrente, il lavoro elastico inspiratorio del soggetto in esame rispetto a un soggetto sano, di pari sesso ed eta' e che presenta una compliance polmonare normale?














La risposta corretta e' la 'Ridotto'.


691 di 1714 Domande

Scenario XS4O: Un uomo di 42 anni, di professione elettricista e assiduo giocatore amatoriale di tennis, si reca dal medico dello sport per il rilascio del certificato di idoneità per attività sportiva non agonistica. Durante la visita, il paziente riferisce un dolore localizzato alla parte mediale del gomito che si irradia lungo la parte mediale dell'avambraccio fino alla mano. Il medico dello sport chiede al paziente di flettere il polso e pronarlo contro resistenza: tale manovra evoca vivo dolore. Qual e' la diagnosi del medico dello sport?














La risposta corretta e' la 'Epitrocleite'.


692 di 1714 Domande

Scenario GI5O: Un giovane di 20 anni esegue un esercizio fisico a un carico di lavoro inferiore a quello corrispondente alla sua soglia anaerobica. L'esercizio è effettuato a carico costante (esercizio a onda quadra). Quale tra queste affermazioni sul tipo di metabolismo energetico e' vera?














La risposta corretta e' la 'All'inizio del lavoro la concentrazione di PC muscolare diminuisce'.


693 di 1714 Domande

Nelle cellule del fegato il prodotto della deidrogenazione del piruvato puo' essere riconvertito a glucosio attraverso un processo metabolico. Quale?














La risposta corretta è la A.
La gluconeogenesi è quel processo biochimico che, una volta esaurito il glucosio alimentare e il glicogeno ematico, consente la sintesi di questo monosaccaride a partire da precursori non saccaridici (lattato, piruvato, glicerolo e aminoacidi glucogenici: alanina, cisteina, serina, treonina e triptofano) così da garantire il mantenimento di normali livelli ematici di glucosio e il suo apporto agli organi per i quali rappresenta l’unica o la principale fonte energetica (cervello, globuli rossi, midollare del rene, testicoli, cornea, tessuti embrionali) . Questo processo avviene per il 90% a livello del citoplasma e dei mitocondri delle cellule epatiche; in minima parte nelle cellule della corticale del rene e in misura ancora minore a livello degli enterociti.
La risposta B non è corretta.
La lipogenesi  è quel processo per cui si ha la sintesi di trigliceridi a partire da acidi grassi e glicerolo. Si differenzia dalla liponeogenesi perché questa porta alla sintesi di trigliceridi a partire da fonti non lipidiche.
La risposta C non è corretta.
La glicolisi è un processo metabolico mediante il quale una molecola di glucosio, attraverso varie tappe, viene scissa in due molecole di piruvato. Il piruvato viene a sua volta impiegato nella produzione di energia.
La risposta D non è corretta.
Il ciclo degli acidi tricarbossilici  o ciclo di Krebs, è un processo metabolico fondamentale che viene impiegato dagli organismi aerobici per produrre energia tramite l’ossidazione di molecole di Acetil-CoA. Negli organismi eucarioti si svolge all’interno dei mitocondri.
La risposta E non è corretta.
Solo la gluconeogensi ci permette di ripristinare il glucosio a partire da precursori non saccaridici.


694 di 1714 Domande

La conta dei linfociti T CD4 circolanti in un paziente rivela valori tipici da sindrome da immunodeficienza acquisita. Quale dei seguenti valori di linfociti T CD4 circolanti (espressi in cellule/mm3) si riscontrano piu' comunemente nel paziente?














La risposta corretta è la D.
L’infezione da parte dei virus HIV-1 e HIV-2 da origine ad una infezione cronica a carico del sistema immunitario dell’organismo ospite. Il principale bersaglio di tali microrganismi è rappresentato dalle cellule presentanti sulla loro superficie una particolare proteina denominata CD4, in particolare i linfociti T-helper, fondamentali nel processo di difesa immunitaria dell’essere umano. L’infezione da HIV va incontro a periodi di remissione e riattivazione. Durante la prima fase, cioè quella primaria acuta, i sintomi riscontrati sono generalmente di tipo simil influenzali; secondariamente, si attraversa una fase asintomatica la cui durata può essere variabile; infine, nella terza fase dell’infezione la compromissione del sistema immunitario provoca l’esordio della malattia conclamata, denominata AIDS. Questa si manifesta con perdita di peso, diarrea cronica, febbre, sudorazione notturna, astenia, artralgie, infezioni da microrganismi opportunisti normalmente non pericolosi per i soggetti immunocompetenti, neoplasie. Il tipo di manifestazione clinica è correlabile al numero di linfociti CD4 circolanti. La condizione di AIDS conclamata viene definita da uno o più fra i seguenti criteri: l’insorgenza di gravi infezioni provocate da patogeni opportunisti, alcune neoplasie favorite dal deficit dell’immunità cellulo-mediata,  disturbi neurologici oppure un numero di linfociti T CD4+ (helper) inferiore a 200/ul.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
L’infezione da HIV diventa sintomatica, e quindi si passa ad AIDS conclamata, quando il valore dei linfociti T CD4 circolanti è inferiore a 200/ul.

695 di 1714 Domande

Il colesterolo NON e' il precursore biosintetico di uno dei seguenti ormoni. Quale?














La risposta corretta è la A.
L’insulina è un ormone di natura peptidica prodotta e secreta in maniera significativa dalle cellule beta del pancreas. E’ composto da due catene polipeptidiche A e B, rispettivamente di 29 e 31 aminoacidi, tenute insieme da due legami disolfuro e altri legami idrogeno. Viene sintetizzata come preproinsulina, un precursore inattivo. In seguito alla rimozione del peptide leader viene convertita in proinsulina e con la rimozione del peptide C o peptide di interconnessione si ha il passaggio a insulina. Il principale fattore di regolazione della secrezione di insulina è il livello di glucosio nel sangue. L’insulina agisce sul metabolismo glucidico, su quello lipidico e sulla sintesi proteica. Una carenza o una assenza di questo ormone porta alla patologia nota come diabete.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
Il cortisolo, il testosterone e l’estradiolo sono ormoni di natura steroidea, derivati dal colesterolo. Questi ormoni vengono prodotti dalla corteccia surrenalica e dalle gonadi. La loro struttura di base è quella del ciclopentanoperidrofenantrene. Essendo molecole lipofiliche sono capaci di attraversare la membrana cellulare, motivo per cui i loro recettori sono localizzati a livello intracellulare.

696 di 1714 Domande

L'azione prevalente sul sistema immunitario delle formulazioni farmacologiche che contengono cortisolo e':














La risposta corretta è la B.
Il cortisolo è un ormone di tipo steroideo, appartenente alla categoria dei glucocorticoidi, prodotto dalle cellule della zona fascicolata della corticale del surrene. La sintesi giornaliera di cortisolo, nell’adulto normale, è di circa 10-20 mg. Questa produzione segue un ritmo circadiano regolato dall’ACTH, ormone ipofisario. Gli ormoni appartenenti alla categoria dei glucocorticoidi e il cortisolo in primis giocano un ruolo fondamentale nella modulazione della risposta infiammatoria, riducendo la produzione di leucotrieni e prostaglandine. Vi sono tre meccanismi attraverso i quali i glucocorticoidi possono inibire la produzione di prostaglandine: a) attraverso l’induzione e l’attivazione dell’annessina 1 (chiamata anche lipocortina-1), una proteina antinfiammatoria che inibisce a sua volta la fosfolipasi A-2 , coinvolta nella liberazione di acido arachidonico a sua volta poi convertito in eicosanoidi (trombossani, prostaglandine, prostacicline, leucotrieni); b) attraverso l’induzione della fosfatasi 1 MAPK che defosforila e quindi inattiva i membri della famiglia della MAPK e inibendo anche l’attività della fosfolipasi citosolica A2; c) tramite la repressione della trascrizione della COX-2, enzima essenziale nella produzione delle prostaglandine. I glucocorticoidi e nello specifico il cortisolo, agendo a livelli diversi, riducono quindi la cascata infiammatoria.
La risposta A non è corretta.
Il cortisolo svolge un ruolo fondamentale nel controllo della risposta infiammatoria causata sia da meccanismi interni come le patologie autoimmuni, sia nel caso di agenti esterni come quelli di tipo infettivo. Non agisce sulla produzione anticorpale ma modula il processo infiammatorio che può derivare a sua volta da una risposta immune scatenata dalla reazione degli anticorpi nei confronti di elementi riconosciuti come sostanze antigeniche.
La risposta C non è corretta.
Il cortisolo è un ormone steroideo che modula la risposta infiammatoria, riducendo la produzione di prostaglandine e leucotrieni.
La risposta D non è corretta.
I macrofagi sono cellule, differenziate e specializzate, effettrici istema dell’immunità innata cioè quel tipo di immunità che costituisce la prima difesa, non specifica, nei confronti dei microrganismi. La loro presenza è quindi indipendente dall’esposizione al patogeno. I macrofagi sono cellule già specializzate; il cortisolo non è coinvolto in una loro ulteriore differenziazione.
La risposta E non è corretta.
Il cortisolo è coinvolto nella modulazione della risposta infiammatoria, grazie alla sua capacità di ridurre la produzione di prostaglandine e leucotrieni.

697 di 1714 Domande

Quali sono i principali gruppi di cellule del sistema immunitario che possono essere soggetti a infezione diretta da HIV-1?














La risposta corretta è la A.
L’infezione da parte del virus dell’immunodeficienza umana è causata da due ceppi di virus (HIV-1 e HIV-2) appartenenti al genere Lentivirus e alla famiglia Retroviridae. Questi danno origine ad una infezione cronica a carico del sistema immunitario dell’organismo ospite. La trasmissione avviene per via ematica, verticale, sessuale. Il principale bersaglio di tali microrganismi è rappresentato dalle cellule presentanti, sulla loro superficie, una particolare proteina denominata CD4. Tale proteina viene riconosciuta dalla gp-120 collocata sulla superficie esterna del virus. Il CD-4 è particolarmente rappresentato sui linfociti T-helper, fondamentali nel processo di difesa immunitaria dell’essere umano, ma anche su macrofagi e cellule dendritiche. Oltre i linfociti, altre cellule in altri molteplici distretti corporei possiedono recettori CD-4 e quindi possono essere infettate. Una volta legato il CD-4 presente sulla superficie dei linfociti, il virus può penetrare al suo interno e avviare il ciclo di replicazione. I virus neoformati abbandonano poi la cellula ospite, provocando la perforazione della membrana e quindi anche la sua morte. L’infezione da HIV va incontro a periodi di remissione e riattivazione; la sintomatologia è variabile. Il tipo di manifestazione clinica è correlabile al numero di linfociti CD4 circolanti. La condizione di AIDS conclamata viene definita da uno o più fra i seguenti criteri: l’insorgenza di gravi infezioni provocate da patogeni opportunisti, alcune neoplasie favorite dal deficit dell’immunità cellulo-mediata,  disturbi neurologici oppure un numero di linfociti T CD4+ (helper) inferiore a 200/ul.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
Il principale bersaglio di tali microrganismi è rappresentato dalle cellule presentanti, sulla loro superficie, una particolare proteina denominata CD4. Il CD-4 è particolarmente rappresentato sui linfociti T-helper, fondamentali nel processo di difesa immunitaria dell’essere umano, ma anche su macrofagi e cellule dendritiche.

698 di 1714 Domande

Scenario DA1Q: Una paziente di 45 anni disidratata e astenica, presenta un forte odore di tipo "fruttato" nell'alito. La diagnosi più probabile, anche considerando i risultati delle analisi del sangue, è chetoacidosi. Da un punto di vista biochimico, la chetoacidosi e' caratterizzata da:














La risposta corretta è la C.
La chetoacidosi è un tipo di acidosi metabolica causata dall’aumento dei corpi chetonici del sangue ed è casusata da una situazione di diabete scompensato. La carenza di insulina determina l’aumento della lipolisi e il metabolismo di trigliceridi e aminoacidi al posto del glucosio per produrre energia, il che porta alla produzione di glicerolo, acidi grassi liberi e di alanina per il catabolismo muscolare. Glicerolo e alanina forniscono i substrati per la gluconeogenesi epatica, stimolata dall'eccesso di glucagone che aumenta per la carenza insulinica; inoltre il glucagone stimola la conversione mitocondriale degli acidi grassi liberi in chetoni. I principali chetoacidi prodotti, l'acido acetoacetico e l'acido Î²-idrossibutirrico, sono acidi organici forti che provocano acidosi metabolica. L'acetone, derivato dal metabolismo dell'acido acetoacetico, si accumula nel siero e viene lentamente eliminato con la respirazione, determinando l’odore fruttato.
Le risposte A e B non sono corrette.
L’aumento dei corpi chetonici del sangue, come spiegato, non è dovuto né a un alterato livello di attività del fibrinogeno né a una iperproliferazione del sistema immunitario.
La risposta D non è corretta.
La chetoacidosi è causata da una carenza insulinica e non di glucosio.

699 di 1714 Domande

Scenario QS30F: La valutazione della sensibilità in vitro dei microrganismi ai farmaci antimicrobici (anche noto come metodo di Kirby-Bauer) è una tecnica efficiente per orientare il trattamento di un'infezione batterica. In questa tecnica il campione biologico viene posto in coltura su una piastra di agar, su cui vengono adagiati dei dischetti di cotone imbevuti di diversi tipi di antibiotici a concentrazione nota. Osservando la piastra di agar, il batterio in coltura mostra maggiore resistenza verso l'antibiotico:

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La risposta corretta è la C.
Il test di Kirby-Bauer permette di testare contemporaneamente, su un unico terreno solido, la sensibilità di un microrganismo verso più antibiotici così da poter individuare la terapia più adatta nei confronti di un determinato batterio. Si tratta di un test di diffusione; il terreno impiegato per la coltura è il Mueller-Hinton agar, un terreno omogeneo nel quale i farmaci testati possano diffondere tutti alla medesima velocità e che riesce a soddisfare i fabbisogni nutrizionali della maggior parte dei batteri responsabili di infezioni a carico dell’uomo. Per i batteri più “esigenti†questo terreno di coltura può essere arricchito con sangue e altri nutrienti. Una volta seminato il batterio sulla superficie del terreno, si procede al posizionamento di dischetti circolari contenenti l’antibiotico e si incuba per 24 ore in un termostato a 37 °C. Dopodiché si procede alla lettura. In base all’alone generato intorno al dischetto imbevuto di antibiotico, il batterio potrà essere definito come sensibile, resistente o con resistenza intermedia. Nella nostra immagine, intorno al dischetto 3 non si crea nessun alone di inibizione della crescita batterica, per cui in questo caso il microrganismo sarà resistente a tale farmaco e infatti le sue colonie continueranno a diffondersi; al contrario, intorno agli altri dischetti si può osservare un alone più o meno grande quindi il microrganismo sarà sensibile a questi farmaci.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
I dischetti 1, 2 e 4 presentano un alone intorno al dischetto stesso. Questo alone è maggiore nel dischetto 1, lievemente minore nel 2 e ancora più ristretto nel 3, quindi il batterio sarà maggiormente sensibile nel primo caso e poi avrà sensibilità progressivamente minore nei dischetti successivi.

700 di 1714 Domande

Scenario SU3C: Una donna di 29 anni, positiva al test sierologico per HIV e clinicamente asintomatica, dà alla luce un neonato che risulta poi essere positivo per IgG anti-HIV. Quale puo' essere la causa piu' frequente di tale reperto?














La risposta corretta è la C.
Le IgG, a causa della loro struttura, sono in grado di oltrepassare la barriera placentare e arrivare al sangue del neonato. Pertanto, la causa più frequente della presenza di IgG anti-HIV nel sangue di un neonato nato da madre sieropositiva è il trasferimento transplacentare di immunoglobuline materne.
La risposta A non è corretta.
Il trasferimento del virus implicherebbe la presenza di HIV-RNA nel sangue del neonato e non di immunoglobuline. La presenza di RNA si potrebbe evidenziare tramite la PCR.
La risposta B non è corretta.
Nel neonato il sistema immunitario non è in grado di produrre immunoglobuline.
La risposta D non è corretta.
La domanda parla di immunoglobuline contro il virus HIV e non di reazione crociata di antigeni eritrocitari.

701 di 1714 Domande

Un paziente con alterazioni della funzionalita' renale, calo della memoria, atassia e fobia sociale avra' probabilmente subito un'esposizione cronica:














La risposta corretta e' la 'al mercurio'.


702 di 1714 Domande

Secondo la classificazione IARC (International Agency for Research on Cancer), le sostanze che appartengono al gruppo 2B sono:














La risposta corretta e' la 'possibilmente cancerogene per l'uomo'.


703 di 1714 Domande

Perforatrice, frese e martelli perforatori hanno generalmente una frequenza di vibrazione:














La risposta corretta e' la 'alta'.


704 di 1714 Domande

La presenza di quale classico segno clinico puo' far sospettare un'intossicazione da Piombo in un saldatore?














La risposta corretta e' la 'Paralisi del nervo radiale'.


705 di 1714 Domande

Un paziente e' affetto da asbestosi conclamata. Cosa ci si puo' aspettare dalle prove di funzionalita' respiratoria e dallo studio della diffusione polmonare del monossido di carbonio (CO)?














La risposta corretta e' la 'L'indice di Tiffenau relativamente normale'.


706 di 1714 Domande

Scenario DP1P: Un lavoratore del settore metalmeccanico si presenta all'attenzione del medico accusando tosse, sensazione di oppressione toracica, dispnea, broncospasmo, rinorrea, ostruzione nasale, iperemia congiuntivale e lacrimazione. Quale potrebbe essere la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Asma professionale'.


707 di 1714 Domande

Scenario DP1P: Un lavoratore del settore metalmeccanico si presenta all'attenzione del medico accusando tosse, sensazione di oppressione toracica, dispnea, broncospasmo, rinorrea, ostruzione nasale, iperemia congiuntivale e lacrimazione. In considerazione dell'attivita' professionale, a quale agente potrebbe essere stato esposto il lavoratore?














La risposta corretta e' la 'Sali di nichel'.


708 di 1714 Domande

La fibrosi cistica puo' essere diagnosticata con la determinazione della concentrazione del cloro nel sudore:














La risposta corretta e' la 'se il valore e' maggiore di 60 mEq/l il test e' sicuramente positivo'.


709 di 1714 Domande

La polmonite atipica e' causata, nella maggior parte dei casi, dall'infezione da:














La risposta corretta e' la 'Mycoplasma pneumoniae'.


710 di 1714 Domande

Scenario BH1S: Si presenta alla vostra attenzione un paziente di 56 anni agitato, con una dispnea importante ed evidenza di utilizzo di muscolatura respiratoria accessoria. All'auscultazione, murmure vescicolare valido, ma presenza di sibili soprattutto espiratori diffusi su tutti i campi polmonari. In anamnesi, presenza di una diatesi allergica importante (reazioni orticarioidi importanti dopo ingestione di crostacei e noci, riferita una sensazione di "gonfiore" alla gola dopo assunzione di acido acetilsalicilico). Il paziente riferisce che i sintomi da lui descritti sono iniziati da qualche minuto, poco dopo la puntura di un insetto. Nello scenario descritto:














La risposta corretta e' la 'considerando l'anamnesi patologica remota e prossima, l'ipotesi diagnostica deve considerare prioritariamente la presenza di una manifestazione asmatiforme di origine allergica'.


711 di 1714 Domande

Scenario TF2W: Si presenta all'attenzione del medico un paziente di 76 anni, forte fumatore (circa 30 sigarette al giorno) che riferisce dispnea per sforzi moderati (es. percorrere 200 m a piedi). Ispettivamente il paziente mostra torace "a botte" e ippocratismo digitale. All'esame obiettivo si può apprezzare: riduzione del murmure vescicolare, iperfonesi plessica, riduzione del fremito vocale tattile. Si esegue un'emogasanalisi arteriosa che mostra i seguenti risultati: pH 7.38, PaO2 65 mmHg, PaCO2 57 mmHg, HCO3 37 mEq/l, BE 13. Considerando l'anamnesi del paziente, l'obiettivita' riscontrata e i valori emogasanalitici:














La risposta corretta e' la 'l'aumento della PaCO2 e' compensato da un aumento dei bicarbonati, mantenendo cosi' un pH corretto'.


712 di 1714 Domande

Scenario TF2W: Si presenta all'attenzione del medico un paziente di 76 anni, forte fumatore (circa 30 sigarette al giorno) che riferisce dispnea per sforzi moderati (es. percorrere 200 m a piedi). Ispettivamente il paziente mostra torace "a botte" e ippocratismo digitale. All'esame obiettivo si può apprezzare: riduzione del murmure vescicolare, iperfonesi plessica, riduzione del fremito vocale tattile. Si esegue un'emogasanalisi arteriosa che mostra i seguenti risultati: pH 7.38, PaO2 65 mmHg, PaCO2 57 mmHg, HCO3 37 mEq/l, BE 13. Considerando l'anamnesi del paziente, l'obiettivita' riscontrata e i valori emogasanalitici:














La risposta corretta e' la 'l'ipossia e' tipica della broncopneumopatia cronica ostruttiva, soprattutto allo stadio avanzato'.


713 di 1714 Domande

Scenario SS31F:Dati i risultati della spirometria riportata, quale indirizzo diagnostico deve essere ritenuto piu' probabile?

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La risposta corretta e' la B
L’esame spirometrico mostrato nel quesito clinico si caratterizza per un indice di Tiffaneau (FEV1/CVF) <70% che sta ad indicare un pattern respiratorio di tipo ostruttivo. L’indice di Tiffaneau è dato dal rapporto tra FEV1 e CVF:
- Il FEV1 o VEMS (volume espiratorio massimo al secondo) è il volume di aria espirata nel primo secondo di un’espirazione forzata partendo da un’ispirazione massimale ed è uno dei parametri che viene misurato con la spirometria; il FEV1 risulta essere l’indice più utile e predittivo nella valutazione delle condizioni cliniche del paziente e della risposta alla terapia durante un attacco asmatico acuto
- La CVF è la capacità vitale forzata ovvero il volume di aria che si riesce ad espellere in espirazione forzata, dopo aver eseguito un’ispirazione massimale.



714 di 1714 Domande

Scenario SS31F:Dati i risultati della spirometria riportata, quale ulteriore indagine e' opportuna per chiarire l'ipotesi diagnostica?

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La risposta corretta e' la D
In caso di esame spirometrico diagnostico per un pattern di tipo ostruttivo è necessario valutare se tale ostruzione bronchiale è di tipo reversibile o irreversibile. Per questo si procede all’esecuzione del test di reversibilità: si somministra un farmaco broncodilatatore come un beta2 agonista a breve durata d’azione, solitamente salbutamolo 400 µg, dopo di che si ripete la spirometria dopo 20 minuti: se il VEMS ritorna entro i valori normali o migliora di >200 ml o >12% rispetto al basale la broncocostrizione viene considerata reversibile.

715 di 1714 Domande

Spostano verso destra la curva di dissociazione dell'emoglobina tutti i seguenti tranne:














La risposta corretta è la B.
L’emoglobina è una proteina tetramerica formata da 4 subunità, ciascuna delle quali contiene un gruppo eme, che a sua volta lega una molecola di ossigeno. Nel complesso quindi, ogni molecola di emoglobina può legare 4 atomi di ossigeno. La maggiore o minore affinità dell’emoglobina per l’ossigeno dipende dal suo stato conformazionale; nella conformazione T la proteina possiede una minore affinità mentre nella conformazione R l’affinità è maggiore. Oltre ad essere una proteina allosterica, alcuni fattori come gli ioni H+, la CO2 e il 2,3-bifosfoglicerato agiscono come modulatori negativi sul legame dell’emoglobina all’ossigeno, provocandone un cambiamento conformazionale, riducendo l’affinità di questa per l’ossigeno e quindi causando uno spostamento verso destra della curva di dissociazione (mentre le condizioni che ne aumentano l’affinità, comportano uno spostamento verso sinistra di tale curva). La riduzione dell’affinità dell’emoglobina per l’ossigeno ne favorisce il suo rilascio. La curva di dissociazione dell’emoglobina è una curva, con forma ad S italica, che rappresenta la relazione presente tra la pressione parziale di ossigeno e la saturazione di ossigeno dell’ossiemoglobina.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
L’aumento della temperatura, l’aumento del 2,3 difosfoglicerato e l’aumento della pCO2 causano uno spostamento verso destra della curva di dissociazione dell’emoglobina.

716 di 1714 Domande

La causa piu' comunemente riconosciuta di arresto cardiaco e':














La riposta corretta è la C.
L’ischemia del miocardio è la causa più comune di arresto cardiaco soprattutto per quanto riguarda ampie aree necrotiche post-ischemiche che determinano marcata riduzione o assenza di contrattilità miocardica. Nel caso di aree di necrosi ischemica di minori dimensioni può comunque generarsi una condizione di arresto cardiaco per l’insorgenza di aritmie come la fibrillazione ventricolare, che si associano molto frequentemente all’ischemia del miocardio.
Le risposte A, B e D non sono corrette.
Il trauma, lo squilibrio elettrolitico e l’emorragia possono causare arresto cardiaco con meccanismi di trauma diretto, di ipo o iperpotassiemia o mediante lo shock ipovolemico rispettivamente, ma non sono la prima causa riconosciuta di arresto cardiaco.



717 di 1714 Domande

Scenario SS1I: Un paziente ha una potassiemia pari a 6,0 mEq/litro. Qual e' la piu' precoce manifestazione elettrocardiografica dell'iperpotassiemia?














La riposta corretta è la A.
L’iperpotassiemia (o iperkaliemia) è uno scompenso elettrolitico determinato da una concentrazione di potassio (K) > 3,5 mEq/l. Questa condizione può permanere asintomatica finché non compaiono i segni di tossicità cardiaca, che sono i più precoci e pericolosi sintomi da iperkaliemia. Le prime modificazioni all’ECG in caso di iperkaliemia consistono nella comparsa di onde T alte e appuntite, denominate onde T “a tendaâ€. Successivamente, l’aumento della concentrazione ematica di potassi può causare l’accorciamento dell’intervallo QT e in caso di concentrazioni ≥ 5,5 mEq/l, può causare aritmie nodali e ventricolari accompagnate da complessi QRS slargati e intervalli PR prolungati.
In caso di concentrazioni ancora maggiori, possono svilupparsi fibrillazione ventricolare o asistolia.
I sintomi non cardiovascolari comprendono alterazioni neuromuscolari aspecifiche, come ipostenia indefinita e parestesie.
Le risposte B, C e D non sono corrette.
Tutte le manifestazioni di iperkaliemia riportate (allungamento del PR, appiattimento dell’onda P, slargamento del QRS) sono successive alla comparsa di onde T appuntite.



718 di 1714 Domande

Scenario SS1I: Un paziente ha una potassiemia pari a 6,0 mEq/litro. Si tratta l'iperpotassiemia acuta con tutti i seguenti tranne:














La risposta corretta è la B
​​​​​​​Questa domanda ha una difficolta' intermedia. I farmaci elencati si utilizzano tutti nel trattamento dell'iperkaliemia. Da notare, che il ministero in questo caso ci sottolinea che la iperkaliemia e' insorta acutamente (un elemento non da sottovalutare). Dobbiamo ricordare che il kayexalate e le altre resine a scambio ionico sono somministrare per via orale o come un clistere. Inoltre, dobbiamo ricordare che il loro inizio d'azione avviene in 1-3 ore con effetto massimo a 6 ore. Di conseguenza, il kayexalate non e' utile in situazioni acute.

719 di 1714 Domande

Scenario KK3T: Una paziente di 35 anni si presenta in Pronto Soccorso con dispnea, senso di costrizione al torace, tosse e respiro sibilante; in anamnesi atopia, diatesi allergica e pregressi episodi di asma tracheobronchiale, mai così gravi. Quale dei seguenti eventi NON e' probabilmente associato con la condizione che ha colpito la paziente?














La risposta corretta è la B.
L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, a carattere ostruttivo, il cui decorso è caratterizzato da periodi clinicamente silenti accompagnati da periodiche riesacerbazioni. L’aspetto peculiare dell’asma è la reversibilità e l’accessualità delle manifestazioni cliniche. I sintomi tipici comprendono: respiro sibilante, dispnea, tosse non produttiva, senso di costrizione toracica. La sintomatologia è da attribuire ad una condizione di iper reattività bronchiale accompagnata ad uno stato infiammatorio dovuto all’infiltrazione cronica della pareti bronchiali da parte di cellule quali granulociti, mastociti ed eosinofili, rilascio di mediatori dell’infiammazione e rimodellamento della struttura delle vie aeree per la fibrosi subepiteliale e l’ipertrofia e l’iperplasia della muscolatura liscia. Lo sviluppo dell’asma bronchiale è dovuto ad una complessa interazione tra fattori genetici ed ambientali. Nei soggetti affetti, le riacutizzazioni possono avere vari fattori scatenanti: l’esposizione a specifici allergeni, l’inalazione di sostanze irritanti o l’assunzione di farmaci (in particolar modo l’aspirina e altri FANS, per l’inibizione della COX-1 a cui consegue una ridotta sintesi della prostaglandina E2 che possiede attività broncodilatatrice, e i beta-bloccanti), le infezioni alle vie aeree ma anche lo sforzo fisico in ambiente freddo. Tutti questi fattori possono causare episodi di broncocostrizione, con rilascio di mediatori infiammatori, e dare quindi origine ad una crisi asmatica. 
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
L’attività' fisica in ambiente freddo, l’assunzione di aspirina e le infezioni respiratorie possono creare broncocostrizione e quindi scatenare una crisi asmatica.

720 di 1714 Domande

Scenario OM4G: Si presenta all'attenzione del medico un paziente di 76 anni, candidato a un intervento di emicolectomia destra per patologia neoplastica. In anamnesi una cardiopatia ischemica con il posizionamento di uno stent coronarico 12 anni prima e in terapia con acido acetilsalicilico a basso dosaggio. Ex fumatore, diabetico non insulino-dipendente compensato in terapia con ipoglicemizzanti orali. Nello scenario descritto:














La risposta corretta è la A.
Il cancro al colon si manifesta generalmente intorno alla sesta-settima decade di vita. L'eziologia è attualmente sconosciuta sebbene contribuiscano al suo sviluppo sia fattori genetici che ambientali. Le lesioni neoplastiche possono assumere diversi aspetti macroscopici. Si distinguono le forme vegetanti, quelle ulcerate, le forme infiltranti e quelle anulari-stenosanti. L’adenocarcinoma è l’istotipo più diffuso. I principali segni e sintomi clinici dipendono dalla forma e dalla sede della neoplasia ma comuni a tutte le forme possono essere la presenza di sangue nelle feci, talvolta anemia, dolore addominale, astenia, anoressia e perdita di peso, alterazioni dell'alvo. Non di rado, al momento della diagnosi si riscontra la presenza di metastasi, principalmente al fegato. Il trattamento è fondamentalmente chirurgico, supportato da radio e chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante. In previsione dell’intervento chirurgico, il paziente non dovrebbe sospendere la sua terapia con acido acetilsalicico, assunta in questo caso in prevenzione secondaria, dato il suo pregresso evento ischemico e la presenza dello stent coronarico. E’ stato infatti confermato il beneficio nell’assunzione dell’ASA, nel ridurre I nuovi eventi cardiovascolari e la mortalità, con un rischio di sanguinamento accettabile. La terapia antiaggregante, in questo caso in monoterapia, va assunta nel preoperatorio e andrebbe ripresa precocemente nel postoperatorio, una volta accertata l’efficacia dell’emostasi.
La risposta B non è corretta.
L’asportazione chirurgica della lesione neoplastica è il primo passo per la completa eradicazione della patologia; comporta generalmente un miglioramento della prognosi di tali pazienti.
La risposta C non è corretta.
Dopo 12 anni dal posizionamento, la terapia antiaggregante con cardioaspirina è sufficiente a prevenire l’occlusione dello stent, in assenza di altri fattori. L’ulteriore somministrazione di clopidogrel causerebbe invece un aumento del rischio di sanguinamento legato all’intervento chirurgico.
La risposta D non è corretta.
La possibilità di eseguire l'intervento chirurgico non dipende dall'intervallo di tempo trascorso senza fumo.
La risposta E non è corretta.
Quando somministrata in prevenzione secondaria, è bene non sospendere la terapia antiaggregante con aspirina, soprattutto se questa viene somministrata in monoterapia.

721 di 1714 Domande

Scenario OM4G: Si presenta all'attenzione del medico un paziente di 76 anni, candidato a un intervento di emicolectomia destra per patologia neoplastica. In anamnesi una cardiopatia ischemica con il posizionamento di uno stent coronarico 12 anni prima e in terapia con acido acetilsalicilico a basso dosaggio. Ex fumatore, diabetico non insulino-dipendente compensato in terapia con ipoglicemizzanti orali. Nello scenario descritto:














La risposta corretta è la C.
Il cancro al colon si manifesta generalmente intorno alla sesta-settima decade di vita. L'eziologia è attualmente sconosciuta sebbene contribuiscano al suo sviluppo sia fattori genetici che ambientali. Le lesioni neoplastiche possono assumere diversi aspetti macroscopici. Si distinguono le forme vegetanti, quelle ulcerate, le forme infiltranti e quelle anulari-stenosanti. L’adenocarcinoma è l’istotipo più diffuso. I principali segni e sintomi clinici dipendono dalla forma e dalla sede della neoplasia ma comuni a tutte le forme possono essere la presenza di sangue nelle feci, talvolta anemia, dolore addominale, astenia, anoressia e perdita di peso, alterazioni dell'alvo. Non di rado, al momento della diagnosi si riscontra la presenza di metastasi; l’organo maggiormente interessato da secondarismi da cancro al colon è il fegato, seguito dai polmoni. Il trattamento è fondamentalmente chirurgico, supportato da radio e chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante. Prima dell’avvia di qualsiasi percorso terapeutico è necessario stadiare la malattia mediante esami che ne valutino l’estensione locale ed eventualmente quella a distanza. In previsione dell’intervento chirurgico, essendo l’emicolectomia un intervento di chirurgia maggiore, sarebbe auspicabile avere almeno una valutazione di base degli esami ematochimici, l’elettrocardiogramma e l’esame radiografico del torace per una valutazione preliminare del parenchima polmonare.
La risposta A non è corretta.
In un paziente stabile dal punto di vista cardiologico, non è necessario eseguire una coronarografia interventistica prima di un intervento chirurgico.
La risposta B non è corretta.
In previsione di un intervento di chirurgia maggiore e dati I precedenti cardiologici, è consigliata l’esecuzione di un elettrocardiogramma nel preoperatorio.
La risposta D non è corretta.
In presenza di un diabete compensato, non è obbligatoria la consulenza diabetologica prima di un intervento chirurgico. E’ tuttavia necessario il monitoraggio glicemico nel perioperatorio.
La risposta E non è corretta.
In previsione di un intervento di chirurgia maggiore, è consigliata almeno l’esecuzione di: esami ematochimici, radiografia del torace, elettrocardiogramma.



722 di 1714 Domande

Una donna di 29 si reca presso l’ambulatorio specialistico di ginecologia. In particolare, viene effettuato uno Sniff test. In particolare, lo Sniff test individua la presenza di:














La risposta corretta è la D.
Lo Sniff test individua la presenza di vaginosi batterica, una condizione clinica caratterizzata dall’alterazione della normale flora batterica vaginale, in cui i lactobacilli diminuiscono e gli anaerobi crescono in eccesso. I principali batteri rilevati sono Gardnerella vaginalis, Mobiluncus sp, Micoplasma hominis e altri microrganismi. La nuova flora batterica produce ammine volatili con conseguente aumento del pH vaginale oltre 4,5. Il fattore di rischio principale è rappresentato da rapporti sessuali non protetti. Il 50-75% delle donne con vaginosi batterica risultano asintomatiche, mentre le donne sintomatiche presentano tipicamente perdite vaginali biancastre ed omogenee, odore vaginale sgradevole (che può essere più evidente dopo il rapporto sessuale e durante le mestruazioni). Inoltre, la sola vaginosi batterica tipicamente non causa prurito, irritazione, eritema e edema. La diagnosi si basa di solito sui criteri di Amsel, in particolare prevede che devono essere presenti almeno tre criteri:
- secrezioni omogenee, sottili, bianco-grigiastre che ricoprono uniformemente le pareti vaginali;
- pH vaginale > 4.5;
- Sniff test positivo, definito come la presenza di un odore di pesce quando una goccia di idrossido di potassio al 10% (KOH) viene aggiunta a un campione di secrezione vaginale;
- Clue cells (cellule dell’epitelio vaginale con adesi batteri) rilevabili mediante osservazione al microscopio.
Il trattamento si basa sulla somministrazione di metronidazolo (risposte A, B, C ed E errate).

723 di 1714 Domande

Effettuando una revisione delle cartelle cliniche per uno studio clinico, si valuta il punteggio di Bishop. Il punteggio di Bishop valuta:














La risposta corretta è la C.
Il punteggio di Bishop valuta la possibilità di successo dell’induzione del travaglio. Tale punteggio è stato sviluppato dal dottor Edward Bishop e pubblicato per la prima volta nell'agosto del 1964. È calcolato in base a 4 parametri relativi alla cervice uterina (consistenza, posizione, assottigliamento, dilatazione) e uno relativo alla parte
presentata (-3 a +3) (risposte A, B, D ed E errate).

​​​​​​​Fonte: Punteggio di Bishop.

724 di 1714 Domande

Una donna viene sottoposta ad un intervento per il posizionamento di IUD medicato. In particolare, che farmaco contengono gli IUD medicati?














La risposta corretta è la A.
Il dispositivo intrauterino (IUD o spirale intrauterina) rappresenta il metodo di contraccezione reversibile a lunga durata più comunemente usato. Sono disponibili due tipi:
- IUD al rame, approvato dalla FDA statunitense per 10 anni di utilizzo;
- IUD medicato al Levonorgestrel.
I meccanismi contraccettivi sono molteplici. In particolare, la presenza del dispositivo intrauterino causa l’instaurarsi di una reazione infiammatoria sterile, che risulta tossica per gli ovuli e per lo sperma, compromettendo l’impianto. Il rame aumenta la risposta infiammatoria citotossica all'interno dell'endometrio, altera la migrazione degli spermatozoi, la reazione acrosomiale e compromette l'impianto. I progestinici, invece, determinano l’addensamento del muco cervicale (che agisce come una barriera all’ascesa degli spermatozoi), la decidualizzazione endometriale e l'atrofia ghiandolare (risposte B, C, D ed E errate). La IUD possiede numerosi vantaggi:
- prevenzione della gravidanza estremamente efficace (> 99%);
- non richiede una particolare attenzione da parte dell'utente per mantenerne alta l’efficacia;
- uso a lungo termine;
- rapidamente reversibile;
- poche controindicazioni mediche;
- pochi effetti collaterali;
- costi ridotti con uso a lungo termine;
- riduzione del rischio di cancro cervicale.

725 di 1714 Domande

Individuare l'affermazione NON corretta relativa alla PID (Malattia Infiammatoria Pelvica)














La risposta corretta è la A.
La malattia infiammatoria pelvica (anche PID, acronimo dei termini inglesi Pelvic Inflammatory Disease) è una locuzione che indica un processo infiammatorio, che è un’infezione che coinvolge il tratto genitale femminile superiore, ovvero: ovaie, utero, cervice e tube di Falloppio che colpisce gli organi riproduttivi della donna e le strutture a essi adiacenti. L’infezione della cervice determina secrezioni mucopurulente. La salpingite e endometriosi tendono a verificarsi contemporaneamente; nei casi più gravi si ha anche una diffusione dell’infezione alle ovaie (ooforite) e poi al peritoneo (con conseguente peritonite): Dal punto di vista eziologico, questa patologia è dovuta a batteri che risalgono la vagina; raggiungono la cervice, l’endometrio e le tube di Falloppio. Le cause più frequenti di PID sono rappresentate da: Neisseria gonorrhoeae e Chlamydia trachomatis (non sono comunque gli unici batteri che possono essere coinvolti).Tale condizione colpisce più frequente le donne tra 20-30 anni ed i fattori di rischio sono: partner sessuali multipli o nuovi, vaginosi batterica, precedente PID. Anche se rara in gravidanza, possiamo riscontrarla in gravidanza. Innanzitutto, in una ragazza giovane è importante escludere uno stato di gravidanza, quindi mediante il dosaggio della β -gonadotropina corionica umana: pertanto un test di gravidanza negativo, associato a fattori di rischio e sintomatologia suggestiva, induce ad ipotizzare nel caso presentato una PID. Il trattamento si basa sulla terapia antibiotica. Dal punto di vista clinico, la sintomatologia più frequente è rappresentata da: dolore addominale nei quadranti inferiori, febbre, leucocitosi, sanguinamento vaginale irregolare e secrezione cervicale. La cervice appare arrossata e sanguina facilmente; presenta spesso secrezione mucopurulenta. Successivamente, sono frequenti la dolorabilità alla palpazione cervicale. I reperti di questa paziente sono suggestivi di PID: addome teso, ridotta mobilità della cervice e rigidità delle ovaie.  Inoltre, questa paziente ha una storia di gonorrea e clamidia.  Le complicanze a lungo termine includono: dolore pelvico cronico, sterilità ed aumentato rischio di gravidanza ectopica. Dal punto di vista diagnostico, è molto importante la PCR di campioni cervicali; per andare a ricercare Neisseria gonorrhoeae e clamidie. Altri esami, comprendono l’esame microscopico della perdita cervicale, ecografia e occasionalmente si può ricorrere alla laparoscopia. Non potendo usare le tetracicline, per il trattamento di questa paziente con PID in gravidanza vanno usate clindamicina + gentamicina. Ovviamente, è richiesto il ricovero ospedaliero.
La risposte A, C, D ed E non sono corrette.
Tutte le altre risposte sono errate, in quanto sono tutte vere

726 di 1714 Domande

Scenario OO1D: Una ragazza di 16 anni presenta oligomenorrea e ipertricosi. Quale tra questi esami NON è indicato?














La risposta corretta è la A.
In una ragazza di 16 anni che presenta oligomenorrea ed ipertricosi, il sospetto diagnostico principale è rappresentato dalla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e pertanto l’ecografia epatica non trova un razionale perché la sindrome dell’ovaio policistico non coinvolge il tessuto epatico nella sua evoluzione. In particolare, la sindrome dell’ovaio policistico è una malattia eterogenea a eziologia multifattoriale ed è la forma più comune di anovulazione cronica, associata a eccesso androgenico. È caratterizzata da una combinazione di iperandrogenismo clinico e/o biochimico, disfunzione ovulatoria e/o morfologia dell’ovaio policistico. Caratteristiche aggiuntive o condizioni associate includono obesità, iper-insulinemia e infertilità. Tale patologia si caratterizza per iperandrogenismo, che è responsabile dell’irsutismo e, indirettamente, dell’anovulazione e dei disturbi del ciclo. I livelli di LH sono elevati e presentano ampie oscillazioni in campioni prelevati dalla stessa paziente, in rapporto a irregolare ed esagerata pulsatilità secretoria. Invece, la concentrazione di FSH è ridotta o ai limiti inferiori della norma (tali livelli determinano un’incompleta maturazione dei follicoli ovarici, anovulazione cronica e ipoestrogenismo ovarico). Le elevate quantità di androgeni presenti in circolo vengono convertite in estrogeni a livello dei tessuti periferici (in particolare, a livello dell’adipe, ricco di enzimi aromatizzanti); ciò determina un’elevata concentrazione di estrogeni circolanti, la responsività ipofisaria al GnRH e l’attivazione in modo aciclico del meccanismo di contro-regolazione positiva della secrezione di LH, con un’iperplasia dello stroma ovarico e delle cellula della teca, iperproduzione di androgeni e perpetuazione del circolo vizioso responsabile della PCOS. Esistono numerosi criteri diagnostici:
​​​​​​​
Dal punto di vista diagnostico/biochimico è importante l’esecuzione di una ecografia pelvica (con riscontro di volume dell’ovaio > 10 mL e la presenza di almeno 10 follicoli con diametro di 2-9 mm), il dosaggio del testosterone (quello libero sembra essere un marker più sensibile), androstenedione, DHEA-S e del rapporto LH/FSH (tale rapporto risulta aumentato nel 95% dei casi) (risposta C errata). Infine, importante è la diagnosi differenziale con l’iperprolattinemia (risposta B errata).

727 di 1714 Domande

Scenario PA2Z: Ad una paziente di 30 anni, nullipara, viene posto il sospetto diagnostico di endometriosi pelvica. Quale dei seguenti trattamenti dell'endometriosi è ERRATO?














La risposta corretta è la A.
Il trattamento con soli estrogeni non è indicato per l’endometriosi, la presenza di mucosa endometriale (ghiandole e stroma) anormalmente impiantata in luoghi diversi dalla cavità uterina. Tipicamente tali impianti ectopici si riscontrano nella pelvi (al livello delle ovaie, delle tube di Falloppio, della vagina, della cervice, dei legamenti utero-sacrali o nel setto retto-vaginale) e si manifestano clinicamente con dismenorrea grave, dolore pelvico cronico e/o infertilità. I siti di impianto più insoliti sono rappresentati da: cicatrici laparotomiche, pleura, polmone, diaframma, reni, milza, cistifellea, mucosa nasale, canale spinale, stomaco, ghiandole mammarie. Dal punto di vista terapeutico, il trattamento di prima scelta è rappresentato dagli estro-progestinici, mentre, quando le pazienti non possono assumere estro-progestinici o quando il trattamento con i contraccettivi orali combinati è inefficace, è possibile utilizzare progestinici, agonisti dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (ad esempio, la leuprolide) o danazolo (un androgeno sintetico e un anti-gonadotropo, che inibisce l'ovulazione, il cui utilizzo è limitato dagli effetti avversi di tipo pro-androgenico). Infine, la maggior parte della donne con endometriosi moderata o grave è trattata più efficacemente con l'asportazione o l'escissione di quanti più impianti possibili (risposte B, C, D ed E errate).

728 di 1714 Domande

Scenario PA2Z: Ad una paziente di 30 anni, nullipara, viene posto il sospetto diagnostico di endometriosi pelvica. Tutti i seguenti sintomi riportati dalla paziente sono coerenti con l'ipotesi diagnostica TRANNE uno. Quale?














La risposta corretta è la B.
La dismenorrea, la dispareunia e la disuria sono compatibili con l’ipotesi diagnostica di endometriosi, la presenza di mucosa endometriale (ghiandole e stroma) anormalmente impiantata in luoghi diversi dalla cavità uterina, mentre l’ipomenorrea non è compatibile con l’ipotesi diagnostica. Tipicamente tali impianti ectopici si riscontrano nella pelvi (al livello delle ovaie, delle tube di Falloppio, della vagina, della cervice, dei legamenti utero-sacrali o nel setto retto-vaginale) e si manifestano clinicamente con dismenorrea grave, dolore pelvico cronico e/o infertilità. I siti di impianto più insoliti sono rappresentati da: cicatrici laparotomiche, pleura, polmone, diaframma, reni, milza, cistifellea, mucosa nasale, canale spinale, stomaco, ghiandole mammarie. Dal punto di vista terapeutico, il trattamento di prima scelta è rappresentato dagli estro-progestinici, mentre, quando le pazienti non possono assumere estro-progestinici o quando il trattamento con i contraccettivi orali combinati è inefficace, è possibile utilizzare progestinici, agonisti dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (ad esempio, la leuprolide) o danazolo (un androgeno sintetico e un anti-gonadotropo, che inibisce l'ovulazione, il cui utilizzo è limitato dagli effetti avversi di tipo pro-androgenico). Infine, la maggior parte della donne con endometriosi moderata o grave è trattata più efficacemente con l'asportazione o l'escissione di quanti più impianti possibili.

729 di 1714 Domande

Scenario GL3Q: Una donna di 50 anni si presenta chiedendo informazioni relative al papilloma virus umano (HPV) e alla vaccinazione che le hanno proposto per la figlia di 12 anni. In relazione alla vaccinazione, la paziente viene informata che esistono due tipi di vaccini: il bivalente e il quadrivalente, quale delle seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta è la D.
In relazione alla vaccinazione contro il papilloma virus umano (HPV) mediante due tipi di vaccini, il bivalente e il quadrivalente, l’affermazione corretta è che entrambi i vaccini sono altamente immunogenici ed efficaci. In particolare, esistono oltre cento diversi genotipi del virus capaci di infettare l’uomo. Il contagio può avvenire attraverso la cute e le mucose, sebbene buona parte delle infezioni avvenga per via sessuale (rapporti orali, genitali e anali). Inoltre, l’infezione può essere trasmessa per via indiretta mediante il contatto con superfici o oggetti contaminati. La maggior parte delle forme di HPV causa la formazione di lesioni benigne come verruche, condilomi e papillomi; tuttavia, alcuni ceppi sono responsabili di lesioni evolutive maligne, che si localizzano principalmente a livello della mucosa delle vie respiratorie superiori e a livello dei genitali maschili e femminili. La vaccinazione permette di contrastarne l’infezione e dunque lo sviluppo del tumore della cervice uterina. Fra le formulazioni attualmente presenti in commercio sono disponibili:
- il vaccino bivalente, che permette la copertura dei tipi 16 e 18;
- il vaccino quadrivalente che, oltre al 16 e al 18, offre protezione anche nei confronti dei tipi 6 e 11.
L’efficacia di tali vaccini è estremamente elevata, soprattutto se somministrati prima dell’inizio dell’attività sessuale. Infine, poiché la possibile esposizione al virus avviene durante tutta la vita sessualmente attiva, la vaccinazione viene consigliata anche in età più avanzata. Entrambi i vaccini vengono somministrati mediante iniezione intramuscolare (risposta B errata). In aggiunta, entrambi i vaccini bivalente e quadrivalente possono essere somministrati in due dosi o in tre dosi. La scelta viene condizionata anche dall’età del paziente (risposta C errata). Infine, attualmente la vaccinazione per l’HPV non è consigliata in gravidanza poiché non sono stati effettuati studi specifici sul suo impiego in questa categoria di pazienti (risposta A errata).

730 di 1714 Domande

Scenario GL3Q: Una donna di 50 anni si presenta chiedendo informazioni relative al papilloma virus umano (HPV) e alla vaccinazione che le hanno proposto per la figlia di 12 anni. Quale delle seguenti affermazioni relative a Pap test e HPV è FALSA?














La risposta corretta è la B.
È falso asserire che un PAP test annuale tra i 20 e i 29 anni abbia una probabilità di non diagnosticare una lesione in circa il 5% dei casi: infatti, la sensibilità risulta intorno all’85% con falsi negativi intorno al 15%; inoltre, l’età non sembra correlata alla percentuale di falsi negativi, che permangono comunque oltre il 5% anche oltre i 29 anni.
Infine, il PAP test ha una specificità per le lesioni indotte dal virus del 95%, consente di diagnosticare il 90% delle neoplasie cervicali se ripetuto ogni 3 anni e un singolo PAP test ha una sensibilità dell’85% per l’HPV (risposte A, C, D ed E errate).
Fonte: Accuracy of the Papanicolaou test in screening for and follow-up of cervical cytologic abnormalities: a systematic review. Abstract. PURPOSE: To evaluate the accuracy of conventional and new methods of Papanicolaou (Pap) testing when used to detect cervical cancer and its precursors.
DATA SOURCES: Systematic search of English-language literature through October 1999 using MEDLINE, EMBASE, other computerized databases, and hand searching.
STUDY SELECTION:  All studies that compared Pap testing (conventional methods, computer screening or rescreening, or monolayer cytology) with a concurrent reference standard (histologic examination, colposcopy, or cytology). DATA EXTRACTION: Two reviewers independently reviewed selection criteria and completed 2 x 2 tables for each study.
DATA SYNTHESIS: 94 studies of the conventional Pap test and three studies of monolayer cytology met inclusion criteria. No studies of computerized screening were included. Data were organized by cytologic and histologic thresholds used to define disease. For conventional Pap tests, estimates of sensitivity and specificity varied greatly in individual studies. Methodologic quality and frequency of histologic abnormalities also varied greatly between studies. In the 12 studies with the least biased estimates, sensitivity ranged from 30% to 87% and specificity ranged from 86% to 100%. CONCLUSIONS: Insufficient high-quality data exist to estimate test operating characteristics of new cytologic methods for cervical screening. Future studies of these technologies should apply adequate reference standards. Most studies of the conventional Pap test are severely biased: The best estimates suggest that it is only moderately accurate and does not achieve concurrently high sensitivity and specificity. Cost-effectiveness models of cervical cancer screening should use more conservative estimates of Pap test sensitivity. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=10819705

731 di 1714 Domande

Il labirinto osseo ha sede:














La risposta corretta è la B.
Il labirinto osseo è localizzato nella rocca petrosa dell’osso temporale ed è la struttura contenente il labirinto membranoso. È costituito da:
- Labirinto osseo anteriore o acustico, costituito a sua volta dalla coclea e dall’acquedotto della chiocciola
- Labirinto osseo posteriore o vestibolare, comprendente il vestibolo, i canali semicircolari ossei e l’acquedotto del vestibolo.
Quindi le strutture principali che compongono il labirinto osseo sono:
- Il vestibolo che costituisce lo spazio centrale da cui originano posteriormente i canali semicircolari e anteriormente la coclea e che contiene utricolo e sacculo, due strutture fondamentali del sistema vestibolare;
- I canali semicircolari ossei
- La chiocciola ossea o coclea, il cui nome deriva dalla forma caratteristica a guscio di lumaca e che è costituita dal canale spirale avvolto intorno a un nucleo osseo di forma conica, noto come modiolo.
- Medialmente al labirinto osseo è localizzato il meato acustico interno, anch’esso scavato nella piramide del temporale.

732 di 1714 Domande

Scenario GO1G: Un uomo giunge all'attenzione del medico per dispnea inspiratoria laringea. Quale tra i seguenti esami e' migliore per valutare nel modo piu' completo la motilita' delle corde vocali e lo spazio respiratorio?














La risposta corretta è la C.
La laringoscopia a fibre ottiche o laringoscopia diretta è una procedura endoscopica che viene eseguita inserendo un endoscopio attraverso una narice, per poi scendere fino al di sopra della laringe. Questo permette la visione delle fosse nasali, della rinofaringe, della bocca, della faringe e della laringe; inoltre, è possibile l’esecuzione di prelievi bioptici.
La laringoscopia a fibre ottiche è particolarmente indicata per la valutazione del paziente che lamenta dispnea inspiratoria o disfonia, poiché appunto è possibile osservare in tempo reale i movimenti delle corde vocali, mentre il paziente parla.
È un esame che non richiede l’esecuzione di alcuna anestesia o di alcuna preparazione del paziente e che risulta completamente indolore.
La laringoscopia indiretta, invece, prevede l’introduzione di uno specchio tramite la bocca attraverso il quale è possibile valutare indirettamente (poiché riflesse) la faringe e la laringe.

733 di 1714 Domande

Scenario DE2Q: Gregorio ha eseguito un'audiometria tonale liminare ed è risultato affetto da ipoacusia recettiva. Per distinguere tra una lesione cocleare o retrococleare eseguite dei test volti alla ricerca della presenza del fenomeno del "recruiment" e dell'"adattamento". Una delle metodiche piu' comuni di determinazione del fenomeno dell'adattamento e' il test di Rosenberg. Nel soggetto normale:














La risposta corretta è la A.
L’audiometria sopraliminare comprende un insieme di test audiometrici che impiegano suoni ad intensità più elevata rispetto alla soglia uditiva e che permettono di differenziare le ipoacusie neurosensoriali cocleari da quelle retrococleari.
L’ipoacusia neurosensoriale cocleare si caratterizza per la presenza del fenomeno del recruitment, a causa del quale all’aumento dell’intensità di un suono corrisponde una sensazione soggettiva di aumento dell’intensità maggiore di quello effettivo
L’ipoacusia neurosensoriale retrococleare, invece, si manifesta con il fenomeno dell’adattamento e con la fatica uditiva; entrambi consistono in una riduzione della sensibilità agli stimoli sonori, ma l’adattamento si instaura in seguito a una stimolazione sonora di intensità normale e prolungata, mentre la fatica uditiva è causata da una stimolazione sonora intensa ed è transitoria (persiste per alcune decine di secondi).
Uno dei test maggiormente impiegati per la valutazione del fenomeno dell’adattamento è il test di Rosenberg: è una variante semplificata del test di Carhart, in cui viene inviato un suono al valore soglia e il paziente viene invitato a segnalare quando non avverte più il suono o ne cambia la qualità; l’intera prova dura un solo minuto e ogni qual volta il paziente segnala di non sentire più il suono si incrementa l’intensità di 5 dB. L'adattamento è espresso dalla differenza in intensità tra il livello raggiunto dopo i 60 secondi e quello della soglia iniziale. I valori di incremento fino a 10 dB sono normali, tra 15-25 si trovano nelle ipoacusie cocleari, oltre i 30 in quelle retrococleari. Nel soggetto normale quindi al massimo sono richiesti 1-2 incrementi di intensità.

734 di 1714 Domande

Scenario AA3R: Pierluca è un bambino di 17 mesi affetto da palatoschisi. I genitori sono molto confusi e vi chiedono dei chiarimenti in merito ai vari periodi del calendario foniatrico-logopedico. Spiegate anche che e' molto importante che con il tempo. Pierluca impari a controllare la direzione della corrente d'aria. Come?














La risposta corretta è la C.
La palatoschisi è una malformazione congenita che causa una fissurazione di lunghezza variabile del palato molle e/o del palato duro; può associarsi a labioschisi o labbro leporino e in tal caso di parlerà di labiopalatoschisi.
Se non trattata, è causa di notevoli difficoltà respiratorie, della suzione e della deglutizione, della fonazione; inoltre, determina anche problematiche dentarie e otiti medie ricorrenti (poiché la palatoschisi è responsabile anche di deformazione di entità variabile a carico della tuba di Eustachio).
La diagnosi pre-natale non è possibile, mentre alla nascita si diagnostica con il solo esame obiettivo.
Il trattamento richiede correzione chirurgica e trattamento medico volto a migliorare i sintomi.
I pazienti con palatoschisi, in realtà, si sottopongono a interventi correttivi fino alla maggiore età, il primo dei quali generalmente viene eseguito tra il sesto e il dodicesimo mese di vita; gli interventi successivi hanno lo scopo di perfezionare l’aspetto del palato e i rapporti con le strutture circostanti; ovviamente, più severa sarà la schisi, maggiore sarà il numero di interventi necessari nel corso della vita.
Questi pazienti si sottopongono anche a terapie rieducative foniatrico-logopediche, col fine di migliorare la respirazione e la fonazione; tra gli esercizi fatti eseguire vi sono esercizi di soffio ad esempio con una candela che viene posta a distanze sempre maggiori, utili a migliorare il controllo della direzione della corrente d’aria.

735 di 1714 Domande

Scenario DF32A: Dopo un evento traumatico a livello della regione auricolare un paziente ha effettuato una visita audiologica presso un vostro collega e, chiedendovi un secondo consulto, vi mostra la seguente immagine. Nell'immediata fase post-traumatica quale terapia e' utile instaurare?

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La risposta corretta e' la 'Terapia antibiotica per almeno 5 giorni'.


736 di 1714 Domande

Scenario XC33G: Un collega vi chiede un consulto per effettuare una diagnosi. Qual e' il referto piu' probabile?

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La risposta corretta e' la 'Presenza di colonie di miceti nel condotto uditivo esterno'.


737 di 1714 Domande

Scenario CL6A: Una donna accusa una progressiva riduzione dell'udito a destra. Alla riduzione di udito negli ultimi mesi si è aggiunto un ronzio omolaterale. Prima di tutto eseguite un esame audiometrico per verificare una reale alterazione dell'udito. Quale tra i seguenti referti e' piu' verosimile in relazione ai sintomi?














La risposta corretta è la B.
Per ipoacusia si intende una riduzione della capacità uditiva. Può essere mono- o bilaterale.
Si distinguono:
- Ipoacusia trasmissiva, determinata da un’inadeguata conduzione del suono e causata da patologie che interessano l’orecchio esterno e l’orecchio medio; generalmente si manifesta come riduzione del volume dei suoni, percepiti come deboli
- Ipoacusia neurosensoriale, causata da patologie dell’orecchio interno o delle vie nervose; determina la riduzione della capacità di percepire suoni deboli e costituisce il tipo più comune di perdita permanente dell’udito poiché spesso consegue all’invecchiamento. Poiché si caratterizza per l’interessamento dell’orecchio interno, questo tipo di ipoacusia può manifestarsi anche con vertigini e sintomi da interessamento del sistema vestibolare
- Ipoacusia mista, se sono presenti contemporaneamente ipoacusia trasmissiva e neurosensoriale.
Nello scenario proposto la risposta corretta è la C poiché è l’unica coerente con i sintomi riferiti dalla paziente (riduzione dell’udito solo a destra).

738 di 1714 Domande

Scenario SC34V: Maschio di 52 anni che da alcune settimane lamenta fastidioso prurito soprattutto notturno ai polsi, sui fianchi, in zona ombelicale, pene e scroto. Obiettivamente si evidenziano papule eritematose e lesioni da grattamento. Qual e' la diagnosi piu' probabile?

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La risposta corretta e' la 'Scabbia'.


739 di 1714 Domande

Scenario SC34V: Maschio di 52 anni che da alcune settimane lamenta fastidioso prurito soprattutto notturno ai polsi, sui fianchi, in zona ombelicale, pene e scroto. Obiettivamente si evidenziano papule eritematose e lesioni da grattamento. Quale esame e' indicato per la diagnosi?

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La risposta corretta e' la 'Ricerca microscopica dopo scrub delle lesioni e o dermatoscopia'.


740 di 1714 Domande

Scenario QS35C: Maschio di 27 anni con chiazza eritemato-desquamativa al gomito che, da qualche settimana, presenta lesioni simili di dimensioni più piccole asintomatiche in sede lombare. Quale terapia topica, tra quelle elencate, e' la piu' indicata per questo paziente?

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La risposta corretta e' la 'Derivati della vitamina D e cortisonici'.


741 di 1714 Domande

Scenario QS35C: Maschio di 27 anni con chiazza eritemato-desquamativa al gomito che, da qualche settimana, presenta lesioni simili di dimensioni più piccole asintomatiche in sede lombare. Quale delle seguenti affermazioni relative alla patologia da cui e' affetto il paziente NON e' corretta?

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La risposta corretta e' la 'Non e' mai presente in eta' pediatrica'.


742 di 1714 Domande

Scenario DR3G: Maschio di 32 anni con bruciore urente localizzato in sede peniena da alcuni giorni. Obiettivamente piccole erosioni raggruppate sull'asta con linfoadenopatia inguinale sinistra. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la C
L’Herpes Simplex Virus (HSV) appartiene alla famiglia delle Herpesviridae; presenta un genoma costituito da DNA a doppia elica e possiede la caratteristica di indurre dopo l’infezione primaria un’infezione latente nell’ospite, con la possibilità di recidivare a distanza variabile di tempo.
L’HSV comprende due sierotipi, HSV-1 e HSV-2, distinguibili soprattutto per peculiari aspetti clinici ed epidemiologici: infatti HSV-1 provoca nell’80-90% dei casi un’infezione della mucosa labiale o del cavo orale e occasionalmente un’infezione genitale, mentre HSV-2 provoca un’infezione uro-genitale nel 70-90% dei casi e un’infezione labiale nella restante minoranza dei pazienti. Quindi mentre l’infezione da HSV-1 presenta già un’elevata prevalenza a partire dalla seconda infanzia, HSV-2 è presente generalmente a partire dal secondo decennio di vita.
Il virus viene trasmesso per contatto diretto con secrezioni infette del cavo orale o genitali; sono più contagiosi i pazienti con lesioni attive, ma la trasmissione può avvenire anche da pazienti asintomatici.
L’infezione primaria da HSV è spesso asintomatica, ma nei casi sintomatici presenta diverse forme cliniche. La gengivo-stomatite erpetica è la forma più comune di infezione primaria da HSV-1: si presenta inizialmente con febbre e faringite eritematosa, cui segue l’eruzione vescicolare con interessamento più o meno esteso delle mucose del cavo orale e labiale; si possono associare dolore e linfoadenopatia loco-regionali e astenia.
L’infezione primaria genitale è di solito causata da HSV-2: dopo un periodo di incubazione di circa 5 giorni, si manifesta un’eruzione vescicolare su base eritematosa, seguita da rottura delle vescicole il cui fondo viene ricoperto da un essudato grigiastro. Nella donna spesso si associa una vaginite essudativa e in entrambi i sessi sono comuni anche febbre, astenia e linfoadenopatia dolente inguinale. Possibile complicanza è la neurite sensitivo-motoria dei plessi pudendi e dell’innervazione del pavimento perineale. ​​​​​​​

743 di 1714 Domande

Scenario DR3G: Maschio di 32 anni con bruciore urente localizzato in sede peniena da alcuni giorni. Obiettivamente piccole erosioni raggruppate sull'asta con linfoadenopatia inguinale sinistra. Qual e' la terapia piu' appropriata?














La risposta corretta e' la A
Il quesito clinico espone un caso di herpes genitale. La diagnosi viene posta in base al quadro clinico e, in caso di dubbi, mediante l’isolamento virale dal materiale biologico. Il trattamento si avvale di antivirali in grado di inibire selettivamente la DNA-polimerasi degli herpes virus: aciclovir, valaciclovir e famciclovir. Vanno assunti per via orale a cicli ripetuti.

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744 di 1714 Domande

Scenario MM4M: Si presenta all'attenzione del medico un maschio di 35 anni che da giorni lamenta bruciore in sede inguinale con lesioni eritemato-desquamative a diffusione centrifuga. Ha assunto antistaminici sistemici senza risultato. Quale esame e' piu' indicato per la diagnosi?














La risposta corretta e' la D
Tra le opzioni proposte sicuramente la più valida è l’esame microscopico e colturale del materiale prelevato dalla lesione poiché permette di identificare le caratteristiche microscopiche che orientano verso la diagnosi ed eventualmente permette di isolare l’agente eziologico.
Le altre opzioni non sono corrette poiché vengono impiegati nell’iter diagnostico di sospette patologie allergiche che generalmente si manifestano con lesioni orticarioidi.




745 di 1714 Domande

Scenario SA5T: Una paziente di 79 anni presenta, sul dorso del naso, una lesione eritemato-desquamativa, lievemente palpabile, asintomatica, da circa 5 mesi. Quale esame diagnostico e' il piu' appropriato?














La risposta corretta e' la C
Nell’iter diagnostico delle lesioni cutanee al primo posto vi è l’esame obiettivo e in particolare l’ispezione della lesione che si avvale di strumenti quali la dermatoscopia; è ovviamente necessario un approfondimento bioptico per la diagnosi di certezza.

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746 di 1714 Domande

Scenario NN1B: Si reca all'attenzione del medico un uomo di 65 anni con precedenti anamnestici di ipertensione arteriosa in terapia. Il paziente lamenta, da circa 6 mesi, difficoltà alla minzione con mitto intermittente e ipovalido. Inoltre, da circa 7-8 settimane, sono sopraggiunte pollachiuria, nicturia e disuria. Nello scenario descritto, l'ipotesi diagnostica piu' probabile e':














La risposta corretta è la C.
L'iperplasia prostatica benigna (IPB) è un incremento volumetrico non maligno della prostata, una piccola ghiandola a forma di castagna che circonda l'uretra. L'IPB non è un fattore di rischio noto per il cancro alla prostata, tuttavia un uomo può avere il cancro alla prostata e l'IPB allo stesso tempo. L'IPB è un problema di salute comune negli uomini di età superiore ai 60 anni. La causa dell'IPB non è nota, ma può essere correlata a cambiamenti nei livelli ormonali che si verificano naturalmente con l'età dell'uomo. Le manifestazioni cliniche dell'IPB sono sintomi del tratto urinario inferiore che includono: un aumento della frequenza minzionale, nicturia, esitazione minzionale, urgenza minzionale e debole flusso urinario. Questi sintomi compaiono tipicamente lentamente e progrediscono gradualmente nel corso degli anni, tuttavia non sono specifici per l'IPB.
Un esplorazione rettale dovrebbe essere fatta sempre per valutare le dimensioni della prostata (volume normale fino a 30 cc), la consistenza, per rilevare noduli e asimmetria, che fanno sorgere il sospetto di malignità. Si deve determinare il tono dello sfintere rettale ed eseguire un esame neurologico.
Le misurazioni del PSA sierico possono essere utilizzate come test di screening per il cancro alla prostata negli uomini con IPB. La biopsia prostatica non è indicata nella valutazione iniziale, ma è in genere indicata per i pazienti con reperti sospetti all'esplorazione rettale o livelli elevati di PSA.
La risposta A non è corretta.
Per Diverticolite, si intende un processo infiammatorio a livello dei diverticoli. Dal punto di vista epidemiologico, con l’età l’incidenza di diverticolosi e diverticolite aumenta. La sede più frequente è quella a livello del colon discendente distale e del sigma. La clinica solitamente si manifesta con una serie di sintomi e segni, quali: dolore addominale (solitamente in fossa iliaca sinistra o in regione sovrapubica), diarrea o alternanza di stipsi-diarrea, nausea e vomito, peritonite, perforazione, formazione di una fistola, formazione di un ascesso, fistola colo-vescicale, febbre e leucocitosi (la febbre è solitamente rilevabile fino alla metà dei pazienti; la febbre può essere molto elevata in caso di peritonite o ascesso. La leucocitosi è rilevabile in circa 4 pazienti su 5), aumento di VES e PCR. La diagnosi viene accertata con la TC.
La risposta B non è corretta.
I diverticoli vescicali sono ernie della mucosa vescicale attraverso il muscolo detrusore. Solitamente sono asintomatici, anche se talvolta possono essere responsabili di 2 importanti complicanze: disturbi dello svuotamento con conseguenti infezioni e  litiasi ad esempio e sviluppo di tumore uroteliale all'interno della cavità diverticolare. La clinica presentata dal paziente nel caso clinico è maggiormente compatibile con una IPB.
La risposta D non è corretta.
Una neoplasia renale solitamente si manifesta con ematuria, non apprezzabile nel nostro caso.

747 di 1714 Domande

Scenario NN1B: Si reca all'attenzione del medico un uomo di 65 anni con precedenti anamnestici di ipertensione arteriosa in terapia. Il paziente lamenta, da circa 6 mesi, difficoltà alla minzione con mitto intermittente e ipovalido. Inoltre, da circa 7-8 settimane, sono sopraggiunte pollachiuria, nicturia e disuria. Quale tecnica di imaging potrebbe completare l'iter diagnostico?














 La risposta corretta è la B.
L'iperplasia prostatica benigna (IPB) è un incremento volumetrico non maligno della prostata, una piccola ghiandola a forma di castagna che circonda l'uretra. L'IPB non è un fattore di rischio noto per il cancro alla prostata, tuttavia un uomo può avere il cancro alla prostata e l'IPB allo stesso tempo. L'IPB è un problema di salute comune negli uomini di età superiore ai 60 anni. La causa dell'IPB non è nota, ma può essere correlata a cambiamenti nei livelli ormonali che si verificano naturalmente con l'età dell'uomo. Le manifestazioni cliniche dell'IPB sono sintomi del tratto urinario inferiore che includono: un aumento della frequenza minzionale, nicturia, esitazione minzionale, urgenza minzionale e debole flusso urinario. Questi sintomi compaiono tipicamente lentamente e progrediscono gradualmente nel corso degli anni, tuttavia non sono specifici per l'IPB.
Un esplorazione rettale dovrebbe essere fatta sempre per valutare le dimensioni della prostata (volume normale fino a 30 cc), la consistenza, per rilevare noduli e asimmetria, che fanno sorgere il sospetto di malignità. Si deve determinare il tono dello sfintere rettale ed eseguire un esame neurologico.
L'analisi delle urine  deve essere fatta per rilevare la presenza di un'infezione urinaria o di sangue. Le misurazioni del PSA sierico  possono essere utilizzate come test di screening per il cancro alla prostata negli uomini con IPB. La creatinina sierica è solitamente effettuata come valutazione di routine. Un importante volume residuo post-minzionale è probabilmente associato ad un maggiore rischio di infezione ed è un precursore dello scompenso vescicale. Dal punto di vista degli esami strumentali una ecografia, sovrapubica o preferibilmente trans rettale, dovrebbe essere eseguita al fine di andare a determinare le caratteristiche dimensionali e morfo-strutturali della ghiandola e per definire le caratteristiche di eventuali formazioni nodulari apprezzate all’esplorazione rettale.
La biopsia prostatica non è indicata nella valutazione iniziale, ma è in genere indicata per i pazienti con reperti sospetti all'esplorazione rettale o livelli elevati di PSA.
Le risposte A, C, D ed E sono errate.
Tutte le altre metodiche indicate non sono idonee per la valutazione della prostata. L’unica fra quelle non menzionate che sicuramente rappresenta una metodica di II livello è la RM biparametrica e soprattutto multiparametrica della prostata, che fornisce delle informazioni molto dettagliate sullo stato di salute della ghiandola.

748 di 1714 Domande

Scenario BT3B: Un paziente di 60 anni si reca in ambulatorio lamentando la necessità di alzarsi per urinare 3 o 4 volte per notte, da circa 5 anni. Il paziente riferisce di un mitto urinario ipovalido, con la necessità di utilizzare il torchio addominale. Posta la diagnosi di ipertrofia prostatica, qual e' la terapia di prima linea piu' utile per questo paziente?














La risposta corretta è la D.
Tutti i sintomi portano esattamente alla diagnosi di Ipertrofia Prostatica. Questa patologia è tipica degli uomini che superano i 55 anni. La flow chat terapeutica vede in prima linea l’utilizzo di una terapia farmacologica e successivamente altre terapie (endoscopiche, chirurgiche, ecc). In particolare tra i farmaci elencati l’unico utile per la terapia dell’IPB è la Tamsulosina, questa molecola è un alfalitico; l’utilizzo di queste molecole trova il suo razionale nel potere miorilassante della muscolatura liscia. Rilassando la, infatti, la molecola alfa litica permette il passaggio di più urina attraverso l’ostruzione causata dall’ingrossamento della prostata.
La risposta A non è corretta.
La ciprofloxacina, soprattutto quella a rilascio prolungato, non ha logica per essere usata in un caso di IPB. Viene utilizzata, infatti, in casi di infezioni delle vie urinarie, sia femminili che maschili.
La risposta B non è corretta.
La molecola N-Acetil-Levocisteina è un mucolitico, trova indicazione nelle patologie delle vie respiratorie alte o basse a origine infettiva, in particolari batteriche, a maggior produzione mucosa.
La risposta C non è corretta.
Una terapia con prednisone, e quindi con corticosteroidi, non trova indicazione per il trattamento dell’IPB.

749 di 1714 Domande

Scenario XX4V: Un paziente di 66 anni, forte fumatore, si presenta in ambulatorio con un PSA pari a 10.5 ng/mL. All'esplorazione rettale non si rilevano noduli sospetti in senso neoplastico. L'agobiopsie prostatica ecoguidata permette di identificare un adenocarcinoma della prostata Gleason 4piu'4. Quali esami per la stadiazione sono piu' indicati in questo paziente?














La risposta corretta è la C.
Il cancro alla prostata è il tumore più comune negli uomini e la seconda più grande causa di mortalità neoplastica nel sesso maschile: insorge tipicamente a partire dalla quinta decade e l'incidenza aumenta progressivamente all'aumentare dell'età e rappresenta circa il 20% di tutti i tumori nei soggetti di sesso maschile di età superiore ai 50 anni. Dal punto di vista istologico è solitamente un adenocarcinoma.  I fattori di rischio per il cancro alla prostata includono l’età, la razza afro-americana ed una storia familiare positiva per cancro alla prostata. Fortunatamente, nonostante l'alta incidenza, ha una bassa letalità.  Nelle fasi iniziali tale patologia non ha sintomi specifici e netti e quindi per anche alcuni anni tale malattia può rimanere misconosciuta. Quando la malattia si trova in una fase più avanzata, il quadro clinico che si può presentare si caratterizza per ematuria, sintomi di ostruzione urinaria ed alterazione della funzionalità sessuale; in fase particolare avanzata ci possono essere metastasi ossee, sopratutto di tipo osteo-addensante, che possono determinare dolore osseo e fratture patologiche. Una volta diagnosticata è importante a scopo terapeutico determinare la stadiazione e classificazione della malattia, ove a tal fine si utilizza abitualmente il Gleason score: un tumore prostatico con score di Gleason ≥ 8 o oltre 4+3 è considerato un tumore prostatico allo stadio avanzato.
La diffusione di questa neoplasia può avvenire per contiguità, per via ematica e per via linfatica. Generalmente, la diffusione ematica avviene successivamente rispetto a quella linfatica. Per via ematica, possiamo avere la frequente metastatizzazione a livello dell'apparato scheletrico, soprattutto bacino, colonna vertebrale, coste, femore e omero alle estremità prossimali (altre localizzazioni che interessano i visceri, solitamente più tardive, sono polmoni, fegato, surrene, rene e raramente testicolo). I dolori ossei talvolta possono essere il sintomo d'esordio della neoplasia che purtroppo risulta essere quindi già avanzata.
La diagnosi di cancro alla prostata si fa con: esplorazione rettale, ecografia prostatica transrettale, dosaggio PSA, biopsia prostatica. Questi possono essere integrati con altri esami strumentali.
La scintigrafia è la tecnica più adatta per l'identificazione di metastasi ossee secondarie a neoplasie primitive di altri organi;  in questo è molto più sensibile rispetto alle tecniche radiografiche. Attualmente, i radiofarmaci più utilizzati per lo studio scintigrafico dell'osso sono i bifosfonati per la loro capacità di legarsi ai cristalli di idrossiapatite idratata presenti nelle lesioni ossee metaboliche attive o nei centri di crescita. A causa di questa maggiore attività osteoblastica, come nel caso delle metastasi da K prostata, le lesioni interessanti lo scheletro saranno ipercaptanti e quindi avremo una concentrazione maggiore di radiofarmaco.
Oltre alla scintigrafia ossea fondamentale per la stadiazione è effettuare una TC addomino-pelvica per valutare il grado di infiltrazione loco-regionale ed il coinvolgimento delle stazioni linfonodali tributarie.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

750 di 1714 Domande

Scenario XX4V: Un paziente di 66 anni, forte fumatore, si presenta in ambulatorio con un PSA pari a 10.5 ng/mL. All'esplorazione rettale non si rilevano noduli sospetti in senso neoplastico. L'agobiopsia prostatica ecoguidata permette di identificare un adenocarcinoma della prostata Gleason 4piu'4. La stadiazione non mette in evidenza localizzazione secondaria. Quale terapia potrebbe essere proposta al paziente?














La risposta corretta è la B.
Il tumore alla prostata è una neoplasia estremamente frequente soprattutto nei pazienti anziani. Rappresenta circa il 20% di tutti i tumori nei soggetti di sesso maschile di età superiore ai 50 anni. La diffusione di questa neoplasia può avvenire per contiguità, per via ematica e per via linfatica. Generalmente, la diffusione ematica avviene successivamente rispetto a quella linfatica. Per via ematica, possiamo avere la frequente metastatizzazione a livello dell'apparato scheletrico, soprattutto bacino, colonna vertebrale, coste, femore e omero alle estremità prossimali (altre localizzazioni che interessano i visceri sono solitamente molto tardive. Il grading dell’adenocarcinoma prostatico viene valutato per lo più mediante la scala Gleason che lo inquadra su un punteggio da 2 a 10 in base alla rapidità di crescita della neoplasia e alla sua tendenza alla diffusione a distanza. Per punteggi da 2 a 4, la neoplasia ha generalmente una lenta crescita, è ben differenziata e ha una scarsa tendenza alla metastatizzazione; per punteggi di 5-6 il grading è intermedio; per valori di Gleason da 7 a 10, abbiamo a che fare con un tumore progressivamente più aggressivo, scarsamente differenziato e con tendenza alla diffusione a distanza. Nel caso caso di un Gleason 4+4, ma in assenza di metastasi, il trattamento di scelta è la chirurgia radicale con prostatectomia totale o la radioterapia esterna.
La risposta A non è corretta.
La prostatectomia radicale può essere eseguita con diverse tecniche: laparotomica, laparoscopica, robotica. La scelta dipende dalle caratteristiche del paziente, dalla scelta del chirurgo e dalle tecnologie disponibili presso la struttura ospedaliera.
La risposta C non è corretta.
La brachiterapia consiste nel collocamento di piccoli elementi radioattivi all’interno della prostata, così da avere il rilascio di radiazioni in maniera continua e localizzata. La durata della terapia è variabile. L’efficacia del trattamento è purtroppo valutabile solo a distanza di tempo, quindi non è indicato nelle forme di tumore prostatico di grading intermedio-alto.
La risposta D non è corretta.
La TURP, cioè la resezione transuretrale della prostata, è un intervento chirurgico mediante il quale si procede alla rimozione parziale di questo organo nei pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna, nei quali tali patologia crea una problematica di tipo ostruttivo.
La risposta E non è corretta.
Nei pazienti con adenocarcinoma prostatico, con Gleason 4+4, in assenza di metastasi, il trattamento di scelta prevede la prostatectomia radicale o il trattamento radioterapico.

751 di 1714 Domande

Scenario ED5S: Una paziente di 46 anni si presenta al proprio Medico di Medicina Generale riferendo dolore gravativo al fianco destro da circa 4 settimane. All'esame obiettivo addominale si riconosce una massa palpabile in fianco destro. All'ecografia addominale si riscontra una cisti renale destra plurisettata e con componente solida. Gli esami diagnostici confermano l'ipotesi di una neoplasia renale. Qual e' l'approccio terapeutico piu' corretto?














La riposta corretta è la D.
Tutte le neoplasie renali, anche tumori maligni di piccole dimensioni, in passato richiedevano la nefrectomia totale. Da alcune decine di anni nel planning pre-chirurgico si può differenziare il tipo di intervento in base alle dimensioni della lesione, pertanto l’indicazione in tumori di piccole dimensioni o poco aggressivi è la tumorectomia o nefrectomia parziale, mentre nel caso di neoplasie di maggiori dimensioni o indifferenziate o ad alto grado di malignità, è indicata la nefrectomia totale.
Le risposte A e B non sono corrette.
Nel tumore renale la chemioterapia è indicata in caso di invasione sistemica o in casi di pazienti impossibilitati a sottoporsi all’intervento chirurgico.
La risposta C non è corretta.
La nefrectomia radicale con consensuale asportazione dell'uretere ipsilaterale fino alla vescica è una scelta terapeutica molto aggressiva effettuata in caso di compromissione di tutto l’uretere o di lesioni neoplastiche sincrone in più livelli ureterali.
Aggiornato al 24/03/21.

752 di 1714 Domande

Da quale agente eziologico e' sostenuta la "Malattia del sonno"?














La risposta corretta e' la 'Trypanosoma brucei'.


753 di 1714 Domande

Dal punto di vista clinico, quale tra queste NON e' una manifestazione delle malattie umane trasmesse da Arbovirus?














La risposta corretta e' la 'Polmoniti'.


754 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti malattie comporta un esantema di tipo emorragico?














La risposta corretta e' la 'Tifo esantematico'.


755 di 1714 Domande

Da quale agente patogeno e' sostenuto il Tifo delle Boscaglie (scrub typhus)?














La risposta corretta e' la 'Orientia tsutsugamushi'.


756 di 1714 Domande

Qual e' la via di trasmissione prevalente del Virus Ebola?














La risposta corretta e' la 'Parenterale'.


757 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti rappresenta un segno riscontrabile nella fase acuta della malattia di Chagas?














La risposta corretta e' la 'Segno di Romana'.


758 di 1714 Domande

Scenario BR1A: Un paziente di 45 anni, appena rientrato da un viaggio di lavoro in Brasile, si presenta in Pronto Soccorso lamentando nausea, dolori addominali, mialgia, febbre e rush cutaneo. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Dengue'.


759 di 1714 Domande

Scenario SI2L: Si presenta in Pronto Soccorso un paziente di 45 anni, proveniente dal Perù, che presenta il seguente quadro sintomatologico: polmonite ad andamento protratto, con escavazione, scarsa febbre, calo ponderale (circa 10 Kg negli ultimi 2 mesi). Tutte le seguenti ipotesi diagnostiche sono da prendere in considerazione TRANNE:














La risposta corretta e' la 'Malaria'.


760 di 1714 Domande

Scenario UN3W: Si presenta in ambulatorio un uomo di 49 anni, caucasico, proveniente dalla Sicilia. Il paziente giunge all'osservazione del medico per febbre (temperatura corporea fino a 37.8 °C), sudorazioni profuse prevalentemente nelle ore serali e/o notturne e astenia. Durante il ricovero, dopo esclusione di patologie reumatologiche e linfoproliferative, viene posta diagnosi di infezione da leishmania viscerale. In quale percentuale di casi, e' possibile identificare il genoma dell'agente eziologico nel sangue mediante la reazione a catena della polimerasi (PCR)?














La risposta corretta e' la 'Nel 90-100% dei pazienti'.


761 di 1714 Domande

Il test di Coombs diretto positivo:














La risposta corretta è la D.
Il test di Coombs diretto positivo dimostra che le emazie in esame sono ricoperte in vivo da IgG. In particolare, il test dell’anti-globulina diretto (TDC) rileva sulla superficie dei globuli rossi circolanti nel sangue la presenza di anticorpi, che ne determinano la distruzione. Tale test non dimostra la presenza di autoanticorpi liberi nel siero, non è sempre associato ad anemia emolitica e può essere causato da disordini linfoproliferativi (risposte A, B, C ed E errate).




762 di 1714 Domande

Se in un paziente si riscontrano un tempo di tromboplastina parziale attivata allungato e un INR aumentato con un tempo di trombina normale, si puo' supporre che questo sia dovuto:














La risposta corretta e' la C
Se avessimo un deficit di un fattore della via intrinseca il tempo di tromboplastina parziale attivate sarebbe normale (perche' quest'ultimo e' sensibile a deficit dei fattori della via intrinseca e comune. Dobbiamo, quindi ipotizzare un deficit della via comune capace di conseguenza di alterare sia aPTT che INR.

763 di 1714 Domande

Nell'emocromatosi ereditaria, la mutazione del gene HFE coinvolto, nel 90% dei casi:














La risposta corretta è la D.
L'emocromatosi, una malattia ereditaria determinata da difetti nei meccanismi di regolazione del metabolismo del ferro, causa un progressivo accumulo di ferro nell'organismo e, nel suo stadio più avanzato, porta allo sviluppo di gravi danni d'organo. Esistono 4 tipi dovuti a 5 difetti genetici:
- il tipo 1, dovuto a mutazioni nel gene HFE, che determina un aumento dell’assorbimento intestinale del ferro; in particolare, la proteina HFE, codificata dal gene HFE localizzato sul cromosoma 6, è costituita da 348 amminoacidi, consiste in 2 domini extracellulari che interagiscono con il TfR; a sua volta, il TfR forma il complesso TfR, transferrina e ferro. È una patologia autosomica recessiva (risposta B errata). All’opposto, tale patologia non determina una riduzione dell’eliminazione del ferro e non comporta una riduzione dell’utilizzo del ferro nella sintesi dell’emoglobina (risposte A, C ed E errate);
- il tipo 2a, dovuto alla mutazione del gene HFE2 (tipo 2a);
- il tipo 2b, dovuto alla mutazione del gene HAMP (tipo 2b);
- il tipo 3, dovuto alla mutazione del gene TFR2 (tipo 3);
- il tipo 4, dovuto alla mutazione del gene SLC40A1 (tipo 4 o ferroportinopatia.

764 di 1714 Domande

Uomo di 60 anni dopo trapianto allogenico presenta GVHD; nel trapianto allogenico la Graft Versus Host Disease (GVHD) è:














La risposta corretta è la D.
Nel trapianto allogenico la Graft Versus Host Disease è una sindrome riconducibile alla reazione di cellule immunocompetenti del donatore contro i tessuti del ricevente. Si manifesta dopo un trapianto di cellule staminali emopoietiche allogeniche e rappresenta la reazione delle cellule immuni del donatore contro i tessuti dell'ospite. Le cellule attivate T del donatore danneggiano le cellule epiteliali dell'ospite in seguito a una cascata infiammatoria che ha inizio con il regime preparatorio (risposte A, B, C ed E errate).

765 di 1714 Domande

Nell'ambito della classificazione FAB quale sottotipo di leucemia mieloide acuta presenta più dell'80% di elementi monocitari?














La risposta corretta è la B.
Nell’ambito della classificazione FAB, la leucemia monoblastica/monocitica acuta (M5) presenta oltre l’80% delle cellule leucemiche appartenenti alla linea monocitica, sulla base dei caratteri morfologici, citochimici e immuno-fenotipici.
Dal punto di vista morfologico si distingue una forma monoblastica (M5a) e una forma promonocitica (M5b). Può talvolta coesistere una debole positività per marker linfoidi, che non raggiunge però i criteri per la diagnosi di leucemia bi-fenotipica. Al contrario, la M6 indica la leucemia eritroide pura (risposta A errata), la M3 la leucemia promielocitica acuta (risposta C errata), la M4 la leucemia mielomonocitica acuta (risposta D errata).
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Fonte: FAB classification.

766 di 1714 Domande

Il gene codificante per la glucosio-6-fosfato deidrogenasi è localizzato sul cromosoma X. Qual è la probabilità che una donna non portatrice e un uomo affetto da deficit di G6PDH abbiano figli maschi affetti?














La risposta corretta è la C.
La carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi è un quadro patologico ereditario legato al cromosoma X (X-linked), caratterizzato da un deficit funzionale o quantitativo del glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD o G6PDH), un enzima chiave della via dei pentoso-fosfati. Tale carenza è strettamente legata al favismo, una manifestazione clinica caratterizzata da crisi emolitica in risposta al consumo di fave (il termine "favismo" è stato impiegato anche per indicare la carenza di tale enzima; si tratta però di una terminologia impropria, dal momento che non tutte le persone affette da tale disturbo manifesteranno una reazione clinicamente osservabile al consumo di tali legumi). Nello specifico, la probabilità che una donna non portatrice e un uomo affetto da deficit di G6PDH abbiano figli maschi affetti è dello 0%, perché il padre non trasmette al figlio il suo cromosoma X.

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767 di 1714 Domande

Scenario KD1C: Si consideri un paziente di sesso maschile, di 45 anni di età, affetto da gammapatia monoclonale di significato indeterminato (MGUS), che dopo 5 anni si è evoluta in mieloma multiplo. Nei pazienti affetti da gammopatia monoclonale di significato indeterminato:














La risposta corretta e' la D
La gammopatia monoclonale di significato incerto (MGUS) non è una vera e propria forma di tumore maligno del sistema immunitario anche se può rappresentarne il preludio; si caratterizza per l'accumulo di una proteina anomala nel midollo osseo e nel sangue: paraproteina, proteina monoclonale o M proteina.
Per quanto riguarda la diagnosi, per definizione la MGUS è caratterizzata dalla presenza di una Ig monoclonale all’elettroforesi sierica in assenza di danno d’organo terminale; i pazienti sono asintomatici e generalmente il riscontro della paraproteina avviene nel corso di esami di routine o eseguiti per disturbi non correlati. Per escludere la presenza di un disordine linfoproliferativo B cellulare più grave è necessario eseguire una valutazione dell’emocromo, del profilo renale ed epatico e degli elettroliti, un esame delle urine, una radiografia del torace e un’ecografia addominale.
La diagnosi può essere pertanto stabilita quando sono soddisfatte le seguenti condizioni:
- componente monoclonale sierica <30 g/L
- percentuale di plasmacellule nel midollo <10%
- assenza di lesioni osteolitiche, anemia, ipercalcemia, insufficienza renale correlate alla proliferazione plasmacellulare (risposte A e B errate).
La MGUS potrebbe evolvere in mieloma multiplo, ma non esistono parametri che consentano di predire con certezza l’evoluzione della malattia.

768 di 1714 Domande

Scenario FE2V: Un paziente presenta un'anemia caratterizzata dalla presenza di megaloblasti nel midollo e macrociti nel sangue periferico. Viene diagnosticata un'anemia dovuta a carenza di acido folico. Se la diagnosi e' corretta, dagli esami di laboratorio dovrebbe risultare:














La risposta corretta e' la C
La carenza di acido folico causa un’anemia megaloblastica ovvero un’anemia caratterizzata da eritroblasti anomali nel midollo osseo, detti megaloblasti, e da eritrociti nel sangue periferico con un aumento del MCV e del contenuto corpuscolare medio di emoglobina, mentre la concentrazione di emoglobina corpuscolare media è normale. Essendo un’anemia, si riscontra anche una diminuzione dell’ematocrito.
La carenza di acido folico è generalmente causata dall’insufficiente apporto dietetico, che si verifica in alcune tipologie di individui come gli anziani, gli alcolisti, i vegani o vegetariani, o dal malassorbimento.

769 di 1714 Domande

Nell'ibridazione fluorescente in situ (Fluorescent in situ hybridization "FISH"), che tipo di sonde fluorescenti si utilizzano?














La risposta corretta è la D.
La FISH è una tecnica di biologia molecolare che, attraverso l’impiego di sonde costituite da sequenze di DNA, sequenze oligonucleotidiche, marcate con composti fluorescenti, permette di localizzare un gene o una sequenza genica a livello cromosomico e visualizzarla. Una “sonda molecolare†è rappresentata da un frammento di DNA a singolo filamento, con sequenza oligunucleotidica nota, che viene impiegato per identificare, a livello cromosomico, specifiche molecole nelle quali è presente la sequenza complementare alla sonda stessa. Questo processo prende il nome di “ibridazione molecolareâ€. Il vantaggio dell’impiego delle sonde fluorescenti rispetto alla marcatura con isotopi radioattivi, è data dall’assenza di radiazioni e dalla possibilità di impiegare contemporaneamente più fluorocromi con diversa emissione cromatica, quindi facilmente riconoscibili.
Le risposte A e B non sono corrette.
La FISH non impiega sonde a base di polisaccaridi o di enzimi per poter  riconoscere e individuare specifiche sequenze geniche.
La risposta C non è corretta.
Gli anticorpi non vengono impiegati come sonde nella FISH ma vengono utilizzati, legati a sonde fluorescenti, in varie tecniche di immunologiche.
La risposta E non è corretta.
L’ibridazione fluorescente in situ non impiega sonde fluorescenti di tipo enzimatico o di tipo anticorpale.

770 di 1714 Domande

Quali sono gli elementi che costituiscono la struttura quaternaria di una proteina?














La risposta corretta è la B.
Per poter descrivere al meglio una proteina è indispensabile caratterizzarla in base alla sua organizzazione molecolare e strutturale. Si tratta di una organizzazione su dei livelli di complessità progressivi. Ogni proteina è costituita da alfa-amminoacidi legati fra loro da un legame peptidico. La sequenza degli amminoacidi che compongono la proteina prende il nome di struttura primaria. Questi aminoacidi tendono a formare tra loro dei legami idrogeno, portando al ripiegamento di queste sequenze e alla loro disposizione in strutture ad alfa elica o a beta foglietto. Questa costituisce la struttura secondaria. L’ulteriore interazione di molecole poste distanti fra loro, porta ad una disposizione grossolana di tutta la catena; questa prende il nome di struttura terziaria. Infine, la struttura quaternaria è il risultato dell’interazione fra le varie catene polipeptidiche attraverso legami chimici non covalenti come i legami ad idrogeno, le forze di Van Der Waals e i legami ionici. Le catene polipeptidiche impegnate nella formazione della struttura quaternaria, possono essere uguali o diverse fra loro e costituiscono le subunità di tale struttura; queste possono agire in maniera indipendente l’una dall’altra oppure possono cooperare tra loro. In ogni caso, ciascuna conserva inalterata la propria struttura terziaria.
La risposta A non è corretta.
La sequenza aminoacidica di una proteina rappresenta il suo primo livello di organizzazione e costituisce la struttura primaria.
La risposta C non è corretta.
L’alfa elica e il beta foglietto rappresentano la struttura secondaria della proteina e sono dovute al ripiegamento della sequenza aminoacidica per azione dei legami idrogeno fra le varie molecole.
La risposta D non è corretta.
La conformazione ripiegata di una proteina, formata dalla condensazione dei diversi elementi di struttura secondaria e stabilizzata da molte interazioni deboli, va a costituire la sua struttura terziaria.
La risposta E non è corretta.
La sequenza aminoacidica e le strutture ad alfa e beta foglietto costituiscono rispettivamente la struttura primaria e secondaria della proteina.

771 di 1714 Domande

In pazienti in situazioni di stress, puo' verificarsi un temporaneo aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Questo aumento puo' essere ottenuto tramite attivazione della gluconeogenesi epatica da parte di un ormone specifico, che puo' anche agire sul sistema immunitario. Di quale ormone si tratta?














La risposta corretta è la B.
Il cortisolo è un ormone di tipo steroideo, appartenente alla categoria dei glucocorticoidi, prodotto dalle cellule della zona fascicolata della corticale del surrene. La sintesi giornaliera di cortisolo, nell’adulto normale, è di circa 10-20 mg/die. Questa produzione segue un ritmo circadiano regolato dall’ACTH, ormone ipofisario. Gli ormoni appartenenti alla categoria dei glucocorticoidi e il cortisolo in primis giocano un ruolo fondamentale nella modulazione della risposta infiammatoria, riducendo la produzione di leucotrieni e prostaglandine, nella regolazione del metabolismo, nel bilancio idroelettrolitico, nella difesa immunitaria e molte altre funzioni. Il cortisolo è conosciuto anche come ormone dello stress poiché in condizioni stressanti la sua produzione aumenta con il fine di accelerare il metabolismo e migliorare la nostra capacità di reazione. Avremo quindi l’incremento della glicemia, con l’attivazione della glicolisi e della gluconeogenesi, la ritenzione di sodio con incremento della pressione sanguigna e della gittata cardiaca, e altri cambiamenti mirati al miglioramento delle prestazioni fisiche.
La risposta A non è corretta.
Gli Estrogeni sono ormoni di tipo steroideo. Sono i principali ormoni sessuali femminili,  ma sono presenti anche nel sesso maschile. Durante la crescita, portano allo sviluppo dei caratteri sessuali secondari e nelle diverse fasi del ciclo mestruale. Gli estrogeni più importanti sono l’estradiolo, l’estriolo e l’estrone.
La risposta C non è corretta.
L’Estradiolo è un estrogeno, un ormone di tipo steroideo e a carattere sessuale, prodotto dall’ovaio. Porta allo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, agisce sulla proliferazione e sulla rigenerazione dell’endometrio, stimola la crescita della ghiandola mammaria, ha un effetto protettivo sul tessuto osseo, ha effetti anabolizzanti perché potenzia la sintesi del GH.
La risposta D non è corretta.
L’Insulina è un ormone peptidico secreto dalle cellule beta pancreatiche. La sua funzione principale è quella di regolare i livelli di glucosio nel sangue. Ha proprietà anabolizzante, per cui stimola l’ingresso del glucosio all’interno delle cellule e la produzione di glicogeno a livello epatico e nel muscolo scheletrico. Disincentiva inoltre il processo di glicogenolisi.
La risposta E non è corretta.
Il cortisolo è un ormone steroideo che, in condizioni di stress, provoca un aumento del valore di glicemia.
Gli estrogeni sono ormoni steroidei

772 di 1714 Domande

L'insorgere di affaticamento e crampi nelle cellule del muscolo scheletrico e' dovuto alla presenza di un prodotto ottenuto dalla deidrogenazione del piruvato. Questo prodotto e':














La risposta corretta è la D.
Ogni attività muscolare, in base al tempo della prestazione e in base all’intensità, ha un diverso consumo energetico. A riposo il muscolo contiene ATP, creatin fosfato e glicogeno. In condizioni di normalità, il primo substrato energetico utilizzato dal muscolo scheletrico durante la contrazione è l’ATP. Tuttavia, i depositi di ATP si esauriscono in brevissimo tempo (circa un secondo), motivo per cui il muscolo successivamente utilizzerà la fosfocreatina, che sopperisce ad uno sforzo muscolare della durata di circa 5 secondi. Per l’attività muscolare di durata superiore ai dieci secondi, l’energia necessaria viene prodotta mediante la glicolisi che sfrutta i depositi di glicogeno localizzati a livello di fegato e muscolo. Il piruvato prodotto attraverso la glicolisi a partire dalla molecola di glucosio, in presenza di ossigeno, entra nel ciclo di Krebs e partecipa alla riossidazione del NAD ridotto. Nelle condizioni in cui la richiesta energetica delle cellule muscolari sia superiore alla disponibilità di ossigeno di queste stesse cellule, il piruvato che non può entrare nel ciclo di krebs per carenza di ossigeno, entra  nel ciclo anaerobico glicolitico che è appunto un meccanismo anaerobico lattacido.
La risposta A non è corretta.
La D-gliceraldeide 3 fosfato è un intermedio metabolico che viene prodotto nella sesta tappa della gluconeogenesi a partire dall’1-3 bifosfoglicerato, per azione della gliceraldeide 3 fosfato deidrogenasi, mentre nella glicolisi viene prodotto a partire dal fruttosio 1,6-bifosfato mediante l’azione dell’enzima aldolasi. Nella via dei pentoso fosfati, invece, si sistetizza a partire dal ribosio-5-fosfato e xilulosio-5-fosfato.
La risposta B non è corretta.
Il fruttosio è un carboidrato ed è un intermedio della via glicolitica; non viene ottenuto dalla deidrogenazione del piruvato.
La risposta C non è corretta.
Il glucosio occupa un ruolo centrale nelle principali vie metaboliche di tutti gli organismi: glicolisi, fermentazione, ciclo di Krebs, via del pentoso fosfato, gluconeogenesi, glicogenosistesi, glicogenolisi. E’ un substrato di partenza da cui ricavare l’energia mediante processi catabolici oppure una molecola da sintetizzare nei processi anabolici. Non viene prodotto dalla deidrogenazione del piruvato.
La risposta E non è corretta
La D-gliceraldeide 3 fosfato e il glucosio non vengono ottenute dalla deidrogenazione del piruvato.

773 di 1714 Domande

Indicare quale delle seguenti affermazioni sul ciclo di Krebs e' corretta














La risposta corretta è la D.
Il ciclo di Krebs rappresenta una delle tre fasi principali della respirazione cellulare.  E’ caratterizzato da 8 tappe. E’ un ciclo metabolico che nelle cellule eucariote avviene all’interno dei mitocondri e che permette la produzione di energia mediante l’ossidazione di molecole di Acetil-CoA ad anidride carbonica. L’Acetil-CoA si ottiene dalla decarbossilazione ossidativa del piruvato prodotto dalla glicolisi, dalla beta ossidazione degli acidi grassi e dalla deaminazione e ossidazione degli aminoacidi. . E’ un tioestere ad alto contenuto energetico. La produzione di energia avviene tramite la fosforilazione di molecole di GTP e tramite la produzione di NADH e FADH2, cofattori riducenti donatori di elettroni. Questi elettroni entrano nella catena di trasporto e grazie a questa vengono poi prodotte le molecole di ATP. 
La risposta A non è corretta.
La biotina e’ un coenzima che partecipa alla prima tappa della gluconeogenesi, in cui il piruvato viene convertito ad ossalacetato. L’alanina è un aminoacido che svolge diversi ruoli, fra cui quello di trasportare di ammoniaca dal muscolo al fegato.
La risposta B non è corretta.
Il ciclo di Krebs è un ciclo metabolico che avviene in tutte le cellule eucariote e in generale in tutti gli organismi aerobici che utilizzano l’ossigeno nei meccanismi di respirazione cellulare.
La risposta C non è corretta.
Il ciclo di Krebs avviene all’interno dei mitocondri, avviene in presenza di ossigeno e necessità di cofattori che passano dallo stato ossidato a quello ridotto e viceversa e che in questo modo fungono da accettori e donatori di elettroni.
La risposta E non è corretta.
Il ciclo di Krebs è un ciclo metabolico che avviene all'interno dei mitocondri e che  necessita di cofattori ossidati, fra cui il nicotinammide adenin dinucleotide (NAD+), in quanto accettore e donatore di elettroni.

774 di 1714 Domande

In cosa consiste la tecnica dell'immunofluorescenza?














La risposta corretta è la D.
L’immunofluorescenza è una tecnica impiegata in immunoistochimica che ha il fine di individuare un anticorpo o un antigene sconosciuto, più genericamente un epitopo non noto, mediante il suo legame con specifici anticorpi noti legati ad un marcatore. Il marcatore è un fluorocromo cioè una molecola utilizzata come colorante fluorescente che, assorbendo raggi ultravioletti, emette una luce visibile di un particolare colore, se osservata al microscopio a luce UV. Il più impiegato è l’istiocianato di fluorescina. Distinguiamo l’immunofluorescenza diretta in cui l’anticorpo che riconosce l’antigene è marcato con il fluorocromo, e l’immunofluorescenza indiretta in cui l’anticorpo che riconosce l’antigene non è marcato ma viene utilizzato un anti-Ig marcato con un fluorocromo per rilevare il legame del primo anticorpo.
La risposta A non è corretta.
La tecnica che consente l’identificazione di segmenti di DNA mediante anticorpi marcati con sostanza fluorescenti prende il nome di FISH (ibridazione fluorescente in situ) e prevede l’impiego di sonde non radioattive, costituite da frammenti di DNA e marcate con gruppi chimici, che vengono rilevate mediante anticorpi fluorescenti.
La risposta B non è corretta.
Gli anticorpi marcati con sostanze fluorescenti non sono attualmente impiegati in vivo per poter localizzare la sede di infezione.
La risposta C non è corretta.
L’analisi radiografica è una indagine strumentale che permette di ottenere delle immagini di tipo anatomico del distretto esaminato attraverso l’impiego di raggi X, una forma di radiazione ionizzante.
La risposta E non è corretta.
L’immunofluorescenza è quella tecnica che permette il riconoscimento di epitopi di significato diagnostico, in un contesto tissutale o cellulare, mediante l’impiego di anticorpi marcati con sostanze fluorescenti.

775 di 1714 Domande

Scenario RI1S: Un paziente presenta chiari segni di disidratazione, debolezza e un forte odore di tipo "fruttato" nell'alito. La diagnosi più probabile, anche considerando i risultati delle analisi del sangue, è chetoacidosi. ​​​​​​​L'insorgere di chetoacidosi e' spesso riscontrato in pazienti affetti da:














La risposta corretta è la B.
Il diabete è una patologia metabolica cronica caratterizzata dall’assente o ridotta produzione di insulina. L’insulina è un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas in risposta all’aumento dei livelli di glicemia e regola l’ingresso del glucosio introdotto con la dieta all’interno delle cellule così da poter essere utilizzato e immagazzinato. In assenza di insulina, come accade nel diabete mellito di tipo I, il glucosio ematico non riesce ad entrare nelle cellule e questo viene percepito dalle cellule stesse come una sua carenza; queste si adattano quindi ad utilizzare gli acidi grassi, il cui catabolismo porta alla produzione di corpi chetonici che a loro volta si accumulano nel sangue. I corpi chetonici sono acidi deboli che tendono ad abbassare il pH provocando acidosi metabolica. La chetoacitosi diabetica si può manifestare con polidipsia, poliuria, nausea, vomito, disidratazione, ipotensione, cefalea, astenia, stato confusionale e coma. E’ caratteristico l’odore fruttato dell’alito per l’eliminazione per via aerea dell’acetone. La terapia è mirata alla reidratazione del paziente, al ripristino dei normali livelli di glicemia mediante somministrazione di insulina esogena con conseguente soppressione di lipolisi e chetogenesi.
La risposta A non è corretta.
La celiachia è una patologia cronica a carattere autoimmune e a partenza intestinale, ma con coinvolgimento sistemico, dovuta alla reazione infiammatoria delle cellule mucosali dell’intestino tenue nei confronti del glutine introdotto con la dieta. Può presentarsi con disturbi gastrointestinali come dolore addominale, diarrea profusa, dimagrimento, con sintomi extraintestinali oppure insieme ad altre patologie autoimmuni. Di per sé, non è associata a chetoacidosi diabetica.
La risposta C non è corretta.
Il linfoma di Hodgkin è una forma neoplastica maligna del sistema linfatico. Nella maggior parte dei casi si manifesta con l’ingrandimento di uno o più linfonodi superficiali, soprattutto laterocervicali, sovraclaveari o inguinali, che si presentano lignei alla palpazione e non dolonti. Si associano spesso sintomi sistemici come febbricola, sudorazione notturna e dimagrimento. Non è presente la chetoacidosi.
La risposta D non è corretta.
Il cancro al seno è la neoplasia più frequente nel sesso femminile. Si presenta generalmente, nelle fasi iniziali, come un nodulo duro alla palpazione, insieme ad altri segni come variazioni della forma o dimensione della mammella, alterazioni della superficie cutanea sovrastante, retrazioni del capezzolo, eczema, secrezioni ematiche. Sia negli stadi iniziali che avanzati, la chetoacidosi non rientra fra le sue manifestazioni.
La risposta E non è corretta.
La chetoacidosi è una condizione associata nella maggior parte dei casi al diabete mellito di tipo I; in misura molto minore può essere dovuta al diabete di tipo II.



776 di 1714 Domande

Scenario RT36K: La principale sorgente di energia chimica utilizzata dalle cellule è l'adenosina trifosfato. La fonte dell'energia chimica in questa molecola risiede nel legame fosfoanidrilico dei nucleosidi 5'-trifosfati (e.g. ATP, GTP). La produzione di molecole di ATP da parte del catabolismo del glucosio avviene tramite la glicolisi, il ciclo di Krebs e il processo di fosforilazione ossidativa. Nella figura sono mostrate tre molecole: l'adenosina trifosfato (ATP), L'adenosina monofosfato ciclico (cAMP), il nicotinammide adenin dinucleotide (NAD). Attribuire a ogni molecola mostrata il nome appropriato

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La risposta corretta è la D.
Il glucosio è un monosaccaride che riveste un ruolo centrale nel metabolismo cellulare. Viene impiegato in diverse vie metaboliche attraverso le quali, con il suo catabolismo, si ha il ricavo di ATP. L'ATP (figura B) è un ribonucleotide trifosfato formato da una base azotata (l'adenina) e da uno zucchero (il ribosio), a cui sono legati tre gruppi fosfato mediante dei legami (2, nello specifico) ad alta energia. Le reazioni redox vengono catalizzate da enzimi specifici, detti ossidoreduttasi, con il contributo di altre molecole non proteiche, i coenzimi, che legandosi ad essi ne facilitano l'azione. Il NAD (figura A)  o nicotinammide adenindinucleotide è uno dei più importanti coenzimi, insieme al FAD, coinvolti nelle reazioni di ossidoriduzione. E' composto dalla molecola della vitamina B3 (o niacina) a cui è legato il dinucleotide  e da una base azotata, l'adenina. I nucleotidi (un nucleotide è composto da un gruppo fosfato e dal ribosio), essendo composti ricchi di energia, possono esserne utilizzati come trasportatori, possono avere ruoli in quanto componenti di cofattori enzimatici, oppure possono svolgere il ruolo di messaggeri chimici. E' appunto questo il caso del cAMP (figura C) che, formatosi a partire dall'ATP tramite l'enzima adenilato ciclasi, svolge il ruolo di secondo messaggero nei meccanismi di trasduzione dei segnali intracellulari. Nel cAMP, il gruppo fosforico dell'AMP (adenosina monofosfato) si esterifica con l'ossidrile dell'atomo di carbonio in posizione 3 e con quello dell'atomo di carbonio in posizione 5 del ribosio.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Per i motivi spiegati nella risposta D, queste opzioni non sono corrette.

777 di 1714 Domande

Per il sequenziamento di una molecola di DNA secondo il metodo Sanger e' necessario utilizzare:














La risposta corretta è la C.
Sequenziare il DNA significa determinare l’ordine in cui sono disposti i nucleotidi. Il metodo di Sanger si basa sulla sintesi enzimatica di una nuova catena di DNA su un’elica stampo utilizzando, oltre ai normali deossinucletidi, dei dideossinucleotidi: analoghi alle 4 basi del DNA, i dideossinucleotidi mancano del gruppo ossidrilico in posizione 3’ dello scheletro di zucchero legato alla base, necessario per formare il legame con il nucleotide successivo e far procedere la neosintesi della catena di DNA; quindi l’incorporazione di un dideossinucleotide provoca l’arresto della reazione polimerasica. Ai didesossinucleotidi è anche legato un colorante fluorescente, diverso per ognuna delle 4 basi azotate.
Il rapporto di concentrazione tra i dideossinucleotidi e i normali nucleotidi è tale che l’enzima DNA polimerasi statisticamente terminerà la catena nascente in tutte le posizioni possibili in cui un didesossinucleotide può essere inserito. La DNA polimerasi, quindi, produce una serie di frammenti che condividono tutti la stessa estremità iniziale, ma ciascuno di essi risulterà sfasato di un unico nucleotide nella posizione finale all’estremità 3’.
I campioni ottenuti vengono separati in funzione della loro lunghezza all’elettroforesi capillare sul sequenziatore automatico e, quando raggiungono la posizione sul detector, vengono rilevati e identificati grazie all’emissione a diverse lunghezze d’onda dei fluorocromi. Le emissioni sono raccolte e analizzate da una fotocamera digitale che riporta la loro sequenza in un grafico detto elettroferogramma, caratterizzato da una successione di picchi di 4 colori corrispondenti ai diversi fluorocromi.

778 di 1714 Domande

Con quale modalita' si trasmette la Distrofia Muscolare di Duchenne?














La risposta corretta è la A.
La distrofia muscolare di Duchenne è una malattia ereditaria a trasmissione X-linked recessiva causata da mutazione del gene che codifica per la distrofina, proteina essenziale per i muscoli che in questa malattia risulta assente. Si manifesta con ipostenia e atrofia dei muscoli volontari, a partenza da quelli prossimali; i sintomi compaiono tra il secondo e il quarto anno d’età con andamento ingravescente: tra i 10 e i 20 anni la patologia interessa la quasi totalità dei muscoli, compresi quelli involontari e respiratori. L’aspettativa di vita media è di 25-30 anni.
La diagnosi si basa sull’osservazione dei segni clinici caratteristici come andatura anserina, segno di Gower associati all’elettromiografia, alla biopsia muscolare e test genetici.
La terapia è sintomatica.

779 di 1714 Domande

Scenario LL1D: Una paziente di 28 anni, ha richiesto una consulenza genetica dopo aver subito un intervento di quadrantectomia per carcinoma mammario. Dal momento che anche la madre ha sviluppato una neoplasia mammaria all'età di 40 anni, la signora vuole sottoporsi ad approfondimenti per valutare l'eventuale presenza di una predisposizione oncologica familiare. Per quanto riguarda le forme piu' frequenti di carcinoma mammario ereditario, quale delle seguenti affermazioni si potrebbero utilizzare per spiegare il rischio di ricorrenza alla signora?














La risposta corretta è la B.
Il cancro al seno è la neoplasia più frequente per incidenza nel sesso femminile. Circa l’8% di questi tumori può essere ereditario a causa della mutazione di geni predisponenti, tra cui i più frequentemente coinvolti sono BRCA1 e 2 e TP53.
La trasmissione di queste mutazioni di genitore in figlio (indipendentemente dal sesso di entrambi) avviene nel 50% dei casi: se la mutazione non viene eredita il rischio di sviluppare la neoplasia è pari a quello della popolazione generale, mentre se la mutazione è ereditata il rischio di sviluppare il tumore nell’arco della vita tende all’80%, infatti la mutazione genetica è una condizione predisponente, ma non sufficiente all’insorgenza della neoplasia e per questo i pazienti portatori devono sottoporsi a uno stretto screening di prevenzione ed eventualmente possono anche decidere di sottoporsi a mastectomia di profilassi.

780 di 1714 Domande

Scenario OP2N: Un ragazzo di 17 anni è figlio di genitori sani e cugini di secondo grado. Dall'età di 12 anni ha iniziato a presentare difficoltà nel cammino e progressiva perdita dell'equilibrio. All'esame obiettivo neurologico il paziente mostra atassia del cammino, incoordinazione degli arti, disartria, riduzione marcata dei riflessi osteo-tendinei, ipotrofia e ipostenia distale agli arti inferiori. Un'indagine RX torace, effettuata qualche tempo prima, ha inoltre evidenziato la presenza di scoliosi dorsale. Quale tra le seguenti alterazioni nelle indagini di laboratorio deve essere ricercata nel paziente?














La risposta corretta è la B.
L’atassia di Friedreich è la forma di atassia ereditaria più comune; è causata dalla ripetizione della tripletta GAA del gene FXN-, che codifica per la fratassina ed è localizzato sul cromosoma 9. Quindi si tratta di una malattia da espansione di triplette che si trasmette per via autosomica recessiva, ma esordisce tra i 6 e i 15 anni d’età, anche se raramente può presentare un esordio tardivo. Solitamente esordisce con alterazioni dell’equilibrio e del controllo motorio, per cui il paziente non è in grado di mantenere la stessa posizione per lunghi periodi; successivamente si manifestano difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane, come mangiare, vestirsi, parlare, scrivere fino all’impossibilità di camminare. La muscolatura diventa ipotrofica e ipostenica.
Possono associarsi cardiopatie, ispessimento del setto interventricolare, alterazioni all’ECG, tachicardia, scoliosi, piede cavo.
Inoltre, circa il 20% dei pazienti è diabetico quindi è consigliabile il controllo periodico dei livelli di glicemia.

781 di 1714 Domande

Scenario IC3I: Un paziente di 24 anni, giunge all'osservazione del medico perché sospetta di essere affetto dalla malattia di Huntington. Riferisce che tale patologia era stata diagnosticata alla nonna paterna, deceduta a 75 anni. Il padre del paziente ha attualmente 50 anni e non presenta sintomi di malattia. Quale tra i seguenti sintomi e segni NON e' tipico riscontrare in caso di sospetto esordio di malattia?














La risposta corretta è la B.
Il morbo di Huntington o corea di Huntington è una malattia genetica ereditaria appartenente alle patologie da espansione delle triplette, causata dalla ripetizione della tripletta CAG del gene che codifica per la huntingtina localizzato sul cromosoma 4.
I sintomi possono comparire a qualsiasi età, ma nella stragrande maggioranza dei casi l’esordio è tardivo, tra 25 e 65 anni, con un picco tra 36 e 45 anni.
Le manifestazioni motorie sono inizialmente lievi e consistono in irrequietezza, iperreflessia, movimenti oculari abnormi, movimenti eccessivi e involontari delle mani e dei piedi. Successivamente compaiono i movimenti coreici involontari, che il paziente non riesce a sopprimere e che coinvolgono i muscoli mimici, del collo, del tronco e degli arti. Più tardivamente si ha bradicinesia, distonia e rigidità.
Inoltre, tutti i pazienti vanno incontro a progressivo deterioramento mentale con rallentamento die processi psichici, difficoltà di concentrazione e di attenzione, perdita della memoria, disturbi psichiatrici dell’umore, in particolare depressione che spesso determina morte prematura per suicidio.

782 di 1714 Domande

Scenario IC3I: Un paziente di 24 anni, giunge all'osservazione del medico perché sospetta di essere affetto dalla malattia di Huntington. Riferisce che tale patologia era stata diagnosticata alla nonna paterna, deceduta a 75 anni. Il padre del paziente ha attualmente 50 anni e non presenta sintomi di malattia. Nel caso in cui fosse gia' sintomatico, quale test genetico per lo studio del gene HTT occorre prescrivere al fine di confermarne la diagnosi?














La risposta corretta è la D.
Il morbo di Huntington o corea di Huntington è una malattia genetica ereditaria appartenente alle patologie da espansione delle triplette, causata dalla ripetizione della tripletta CAG del gene che codifica per la huntingtina localizzato sul cromosoma 4.
La diagnosi è prevalentemente clinica e confermata con test genetico tramite il quale valutare il numero di espansioni della tripletta CAG del gene HTT. L’analisi genetica, tuttavia, deve essere effettuata solo dopo una consulenza genetica accurata ed esaustiva.

783 di 1714 Domande

Qual e' la performance richiesta dall'n-back test?














La risposta corretta e' la 'L'n-back test presenta una sequenza di stimoli (es numeri, figure, forme) e richiede di indicare quando lo stimolo corrente e' il medesimo presentato nella sequenza in posizione n volte precedente'.


784 di 1714 Domande

Tra i seguenti antipsicotici quello che presenta una piu' lunga emivita e quindi viene somministrato preferibilmente una volta al giorno e':














La risposta corretta e' la 'aripiprazolo'.


785 di 1714 Domande

Quale tra questi farmaci e' un antipsicotico tipico?














La risposta corretta e' la 'Clorpromazina'.


786 di 1714 Domande

Scenario IA1Z: Una paziente di 19 anni accede al Servizio Psichiatrico perché presenta repentine oscillazioni dell'umore, impulsività, aggressività contro oggetti e contro persone, e talvolta si incide gli avambracci con oggetti taglienti. Questo quadro è esordito da circa tre mesi dopo la rottura di una relazione sentimentale tormentata e non emergono precedenti sintomi, sebbene venga descritta dai familiari come "troppo emotiva" da sempre. A colloquio è perfettamente adeguata, riferisce di avere molti amici e conoscenti e non emergono disturbi del pensiero né della percezione. Ammette di aver iniziato ad assumere cannabis e cocaina da circa 3 settimane per colmare una sensazione di vuoto interiore. Dice anche che pensava di non presentarsi alla visita perché 3 giorni fa ha conosciuto un nuovo amico e si sente felice. Da quale disturbo (secondo diagnosi DSM) e' verosimilmente portatrice la paziente?














La risposta corretta e' la 'Disturbo Borderline di personalita''.


787 di 1714 Domande

Scenario IA1Z: Una paziente di 19 anni accede al Servizio Psichiatrico perché presenta repentine oscillazioni dell'umore, impulsività, aggressività contro oggetti e contro persone, e talvolta si incide gli avambracci con oggetti taglienti. Questo quadro è esordito da circa tre mesi dopo la rottura di una relazione sentimentale tormentata e non emergono precedenti sintomi, sebbene venga descritta dai familiari come "troppo emotiva" da sempre. A colloquio è perfettamente adeguata, riferisce di avere molti amici e conoscenti e non emergono disturbi del pensiero né della percezione. Ammette di aver iniziato ad assumere cannabis e cocaina da circa 3 settimane per colmare una sensazione di vuoto interiore. Dice anche che pensava di non presentarsi alla visita perché 3 giorni fa ha conosciuto un nuovo amico e si sente felice. Quale trattamento sara' indicato alla paziente, a questo stato di evoluzione del disturbo?














La risposta corretta e' la 'Un trattamento integrato farmacologico e psicoterapeutico'.


788 di 1714 Domande

Scenario IA1Z: Una paziente di 19 anni accede al Servizio Psichiatrico perché presenta repentine oscillazioni dell'umore, impulsività, aggressività contro oggetti e contro persone, e talvolta si incide gli avambracci con oggetti taglienti. Questo quadro è esordito da circa tre mesi dopo la rottura di una relazione sentimentale tormentata e non emergono precedenti sintomi, sebbene venga descritta dai familiari come "troppo emotiva" da sempre. A colloquio è perfettamente adeguata, riferisce di avere molti amici e conoscenti e non emergono disturbi del pensiero né della percezione. Ammette di aver iniziato ad assumere cannabis e cocaina da circa 3 settimane per colmare una sensazione di vuoto interiore. Dice anche che pensava di non presentarsi alla visita perché 3 giorni fa ha conosciuto un nuovo amico e si sente felice. Che cosa si intende per acting-out, manifestazione del disturbo di cui e' verosimilmente portatrice la paziente?














La risposta corretta e' la 'Un meccanismo di difesa, che opera trasferendo senza alcuna elaborazione il conflitto intrapsichico in un atto, o anche l'atto stesso che viene compiuto'.


789 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni riguardanti il gruppo delle immunodeficienze gravi combinate (Severe combined immunodeficiency ? SCID) e' ERRATA?














La risposta corretta e' la 'La maggior parte dei pazienti presenta un esordio tardivo (dopo i 5 anni di eta') delle malattie di questo gruppo'.


790 di 1714 Domande

Scenario TN1Z: Una paziente di 43 anni si presenta in ambulatorio per la comparsa di placche eritematose distribuite in corrispondenza dei gomiti e delle superfici estensorie delle articolazioni metacarpo-falangee e di un rash di colore blu-violaceo, accompagnato da lieve edema, a livello delle palpebre. La paziente lamenta inoltre ipostenia agli arti superiori, in particolar modo nella muscolatura prossimale. Tra quelli proposti, l'esame piu' specifico per stabilire la diagnosi e':














La risposta corretta e' la 'biopsia muscolare'.


791 di 1714 Domande

Scenario TN1Z: Una paziente di 43 anni si presenta in ambulatorio per la comparsa di placche eritematose distribuite in corrispondenza dei gomiti e delle superfici estensorie delle articolazioni metacarpo-falangee e di un rash di colore blu-violaceo, accompagnato da lieve edema, a livello delle palpebre. La paziente lamenta inoltre ipostenia agli arti superiori, in particolar modo nella muscolatura prossimale. Quale delle seguenti condizioni e' piu' frequentemente associata al quadro clinico presentato?














La risposta corretta e' la 'Presenza di una neoplasia (occulta o manifesta)'.


792 di 1714 Domande

Scenario HH2I: Una paziente di 37 anni si presenta in ambulatorio lamentando frequente bruciore oculare bilaterale con sensazione di corpo estraneo e dolori articolari diffusi. Rivela inoltre di aver difficoltà nel deglutire cibi molto asciutti. Considerata la piu' probabile condizione clinica sottostante, per quali tra le seguenti malattie la paziente e' a maggior rischio?














La risposta corretta e' la 'Linfoma a cellule B'.


793 di 1714 Domande

Scenario YH3N: Una paziente di 34 anni si presenta in Pronto Soccorso per la comparsa da circa un mese di lieve dispnea, accompagnata da tosse scarsamente produttiva. Lamenta inoltre dolore e arrossamento all'occhio destro, con visione offuscata. All'esame obiettivo vengono rilevati a livello della superficie anteriore della gamba sinistra alcuni noduli ben circoscritti, del diametro massimo di circa 2 cm, ricoperti da cute eritematosa, dolenti alla palpazione. Una radiografia del torace piu' probabilmente rivelera' la presenza di:














La risposta corretta e' la 'adenopatia ilare bilaterale'.


794 di 1714 Domande

Scenario YH3N: Una paziente di 34 anni si presenta in Pronto Soccorso per la comparsa da circa un mese di lieve dispnea, accompagnata da tosse scarsamente produttiva. Lamenta inoltre dolore e arrossamento all'occhio destro, con visione offuscata. All'esame obiettivo vengono rilevati a livello della superficie anteriore della gamba sinistra alcuni noduli ben circoscritti, del diametro massimo di circa 2 cm, ricoperti da cute eritematosa, dolenti alla palpazione. Quale di queste alterazioni degli elettroliti e' maggiormente associata con la patologia da cui probabilmente e' affetta la paziente?














La Risposta corretta e' la B
Il quadro clinico sopra descritto sembra essere quello della sarcoidosi. L’organo maggiormente colpito sono i polmoni e per questo il nostro paziente aveva una lieve dispnea da tempo con tosse scarsamente produttiva. Gli occhi sono il secondo organo più frequentemente colpito molto spesso con diagnosi di uveite, secchezza oculare e arrossamento. È una patologia sistemica e può colpire anche il metabolismo elettrolitico o la cute causando ipercalcemia con ipercalciuria, per un’aumentata produzione renale di vitamina D, ed eritema nodoso. La sarcoidosi è ancora una patologia senza una nota eziologia e con una buona prognosi, nei casi di prognosi più grave è consigliato l’utilizzo di corticosteroidi, immunosoppressori o inibitori del TNF. Non sono previsti altri disequilibri elettrolitici (Risposte A, C e D errate).

795 di 1714 Domande

Scenario YH3N: Una paziente di 34 anni si presenta in Pronto Soccorso per la comparsa da circa un mese di lieve dispnea, accompagnata da tosse scarsamente produttiva. Lamenta inoltre dolore e arrossamento all'occhio destro, con visione offuscata. All'esame obiettivo vengono rilevati a livello della superficie anteriore della gamba sinistra alcuni noduli ben circoscritti, del diametro massimo di circa 2 cm, ricoperti da cute eritematosa, dolenti alla palpazione. Quale tra i seguenti esami di laboratorio e' piu' probabilmente riscontrato nel caso della malattia da cui e' affetta la paziente?














La risposta corretta e' la 'Elevazione dei valori dell'enzima ACE nel siero'.


796 di 1714 Domande

Scenario NE4S: Un paziente di 41 anni presenta una diagnosi di sclerosi sistemica localizzata (sindrome crest). Quale di questi auto-anticorpi e' maggiormente associato con la sclerosi sistemica nella sua forma localizzata?














La risposta corretta e' la 'Anti-centromero'.


797 di 1714 Domande

Quale delle seguenti osservazioni sulle lipoproteine e' corretta?














La risposta corretta e' la D
Nel plasma I lipidi sono trasportati all'interno di particelle quasi sferiche e denominate lipoproteine, dove si associano a proteine idrofiliche definite apolipoproteine (apo). Queste sono sia componenti strutturali delle lipoproteine sia ligandi di recettori di membrana; inoltre le apolipoproteine fungono da attivatori o inibitori di enzimi o sistemi di trasporto. Tra le apolipoproteine, la apo E è responsabile della rimozione di chilomicroni e residui delle VLDL a livello epatico.
I lipidi meno idrofobici, come fosfolipidi e il colesterolo non esterificato, costituiscono lo scheletro esterno delle lipoproteine, mentre lipidi con elevata idrofobicità formano il core delle particelle.
In rapporto a loro densità, diametro, composizione e mobilità elettroforetica, le lipoproteine possono essere suddivise in quattro classi principali e in alcune sottoclassi:
- i chilomicroni, cioè le lipoproteine di maggiori dimensioni, costituiti principalmente da trigliceridi e in genere presenti nel plasma sono nella fase post prandiale poiché originano dall’assorbimento lipidico intestinale. Le apolipoproteine presenti sono apo B48 apo A-I e apo C (risposta A errata)
- le lipoproteine a bassissima densità (VLDL) che sono ricche di trigliceridi come le lipoproteine a densità intermedia (IDL) e che sono costituite da apo B 100, apo C e apo E
- le LDL sono più piccole delle VLDL e presentano un rapporto più elevato tra componente proteica e componente lipidica. Predomina nella componente apolipoproteina la apo B 100 con piccole quantità di apo C e apo E
- infine le HDL sono più piccole e pesanti essendo costituite per il 45% da apolipoproteine prevalentemente apo A-l; le HDL sono presenti in due sottoclassi principali le HDL2 e le HDL3.
Il destino dei lipidi nel plasma segue tre vie principali:
- la via esogena, ha la funzione di trasporto dei lipidi dall’intestino al fegato e inizia con l'assorbimento dei lipidi a livello intestinale e con la secrezione dei chilomicroni dell'epitelio intestinale verso il sistema linfatico
- la via endogena, che prevede la produzione endogena di lipidi da parte del fegato e la loro immissione in circolo
- HDL e trasporto inverso del colesterolo, ovvero un trasporto centripeto che riporta il colesterolo al fegato per le destinazioni metaboliche finali.

798 di 1714 Domande

Quale dei seguenti farmaci NON e' una possibile causa di iperprolattinemia?














La risposta corretta e' la C
Si definisce per convenzione iperprolattinemia ogni valore di PRL plasmatica superiore al limite elevato del range di normalità del dosaggio (25 ng/ml per la donna e 20 ng/ml per l’uomo). Le cause di iperprolattinemia possono essere numerose e si dividono in fisiologiche e patologiche; la gravidanza e l’allattamento sono le cause fisiologiche più frequenti. Tra le cause patologiche invece, oltre agli adenomi ipofisari PRL secernenti, vi sono i farmaci antidopaminergici: antipsicotici (clorpromazina – risposta A errata), antidepressivi, alfametildopa, procinetici (levosulpiride – risposta B errata), antiemetici (metoclopramide – risposta D errata), alcuni antiipertensivi (come il verapamil), estrogeni ad alte dosi, gli anti-H2, gli oppiacei.
Non sono causa di iperprolattinemia gli ACE inibitori come l’enalapril.



799 di 1714 Domande

Scenario YF1C: Un uomo di 35 anni si presenta al medico con disfagia, mal di gola e febbricola. Riferisce una sindrome influenzale alcune settimane prima. La tiroide è assai dolente alla palpazione. Agli esami di laboratorio si evidenza leucocitosi con formula nella norma, incremento della VES (65 mm/h) e TSH soppresso. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la D
La tiroidite subacuta (tiroidite di De Quervain) è una malattia infiammatoria acuta della tiroide, probabilmente causata da un virus che frequentemente insorge in seguito ad un episodio infettivo/infiammatorio. I sintomi comprendono la febbre e il dolore in corrispondenza della tiroide, disfagia, mal di gola, eventuale febbricola. L'ipertiroidismo iniziale è frequente, talvolta seguito da un periodo transitorio di ipotiroidismo. Alla palpazione la tiroide risulta ingrossata e caratteristicamente dolente.
Il trattamento consiste nella somministrazione di alte dosi di FANS o nella terapia con corticosteroidi. La malattia di solito si risolve spontaneamente entro alcuni mesi.



800 di 1714 Domande

Scenario AP2P: Una donna di 26 anni si presenta per amenorrea da un anno. Riferisce inoltre galattorrea e cefalea di lieve intensità. La prolattina sierica è aumentata. Approfondimenti diagnostici permettono di porre diagnosi di microprolattinoma. Quale delle seguenti puo' essere considerata una terapia di prima linea per tale condizione?














La risposta corretta e' la D
Gli adenomi ipofisari PRL-secernenti sono gli unici sono gli unici adenomi per i quali la terapia di prima scelta è medica. Infatti i farmaci oggi a disposizione, i cosiddetti dopaminergici perché ligandi specifici del recettore D2 della dopamina sulle cellule lattotrope – tra cui la bromocriptina e la cabergolina – sono in grado di ottenere assai rapidamente il controllo dei valori di PRL con raggiungimento dell’obiettivo primario della terapia e cioè il ripristino della fertilità nelle donne che la desiderano. Un secondo effetto fondamentale della terapia medica è il controllo del volume dell’adenoma, che va incontro in numerosi pazienti ad una rapida riduzione e che in alcuni soggetti con risposta ottimale può andare incontro a una completa regressione radiologica.
Tuttavia, circa il 10% dei pazienti sono resistenti alla terapia con dopaminergici e questi, insieme a coloro che sono intolleranti ai farmaci o che presentano difetti campimetrici o neurologici severi, sono i soli candidati all’asportazione neurochirurgica dell’adenoma per via transfenoidale

801 di 1714 Domande

Scenario IS4Z: Una donna di 21 anni si presenta per oligomenorrea insorta dal menarca. Presenta acne diffusa al volto e irsutismo moderato (indice Ferriman 14). Il suo BMI è pari a 27. Quali criteri, fra quelli elencati, consentono la diagnosi di ovaio policistico?














La risposta corretta e' la D
La sindrome dell'ovaio policistico è un disturbo eterogeneo a eziologia multifattoriale ed è la forma più comune di anovulazione cronica associata ad eccesso androgenico.
La diagnosi è basata sulla combinazione di criteri clinici, biochimici e strumentali dato che nessuno di essi preso singolarmente permetterebbe di porre la diagnosi definitiva.
I criteri diagnostici fondamentali per la policistosi ovarica comprendono la presenza di anovularietà e iperandrogenismo in assenza di altre eziologie. È possibile porre diagnosi di policistosi ovarica in base alla presenza di almeno due dei seguenti criteri:
- oligo-anovulazione
- iperandrogenismo (clinico o laboratoristico)
- ovaio policistico (riscontrato mediante esame ecografico)
- esclusione di iperplasia surrenale, Sindrome di Cushing e tumori surrenalici ovarici secernenti androgeni.

802 di 1714 Domande

Scenario KG5A: Una donna di 54 anni si presenta per astenia marcata, calo ponderale di circa 5 kg, poliuria e polidipsia da circa un mese. Gli esami ematici rivelano una glicemia di 242 mg/dl. La diagnosi di diabete mellito deve essere posta con il riscontro, confermato in almeno due diverse occasioni, di glicemia superiore a:














La risposta corretta e' la B
I criteri per poter porre diagnosi di diabete sono:
1) In caso di paziente con sintomi compatibili con il diabete, la diagnosi viene posta con il riscontro isolato di una glicemia random ≥200 mg/dl
2) Se il paziente fosse asintomatico, la diagnosi viene posta con il riscontro di due tra i seguenti criteri o due risultati positivi di uno stesso criterio ottenuti in giorni differenti:
- Glicemia a 2 ore dopo carico orale di glucosio ≥200 mg/dl
- Glicemia a digiuno ≥126 mg/dl
- HbA1c ≥6,5% (48mmol).

803 di 1714 Domande

Scenario FT37Y: Una donna di 58 anni affetta da osteoporosi femorale reca in visione i seguenti esami ematici. Quale patologia presenta la paziente?

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La risposta corretta e' la 'Iperparatiroidismo primario'.


804 di 1714 Domande

Scenario PP38H: Una donna di 62 anni presenta dorso-lombalgia da oltre un mese e porta in visione la seguente radiografia. Tutte le seguenti condizioni possono aver contribuito all'insorgenza del quadro clinico. Qual e' la MENO probabile?

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La risposta corretta e' la 'Ipotiroidismo primario'.


805 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti infezioni puo' svilupparsi solo in presenza di infezione da HBV?














La risposta corretta è la C.
Il virus dell’epatite D è un virus con genoma ad RNA monocatenario che rientra nella categoria dei virus “difettiviâ€. E’ capace, infatti, di infettare autonomamente gli epatociti ma riesce a replicarsi solo con la presenza concomitante dell’HBV. Vi può essere coinfezione, quindi una infezione contemporanea da parte di HBV e HDV, oppure una sovrainfezione su una condizione cronica di HBV. Il periodo di incubazione è molto variabile ma può arrivare anche a sei mesi. La manifestazione principale è una epatite acuta, con gravità variabile a seconda del danno epatico preesistente, ma la sintomatologia può variare in caso di riattivazione. Tende a cronicizzare nel 90% dei casi e in circa il 70% di questi si ha l’evoluzione verso la cirrosi. La trasmissione avviene per lo più per via ematica e sessuale ma anche con trasmissione verticale (madre-figlio) e liquidi biologici. La diagnosi può essere fatta attraverso la rilevazione degli anticorpi anti-HDV o la ricerca del genoma virale nel sangue periferico mediante esami sierologici. Per i pazienti con infezione cronica, la terapia è consigliata in caso di alti livelli di HDV RNA e con danno epatico attivo. Il farmaco di scelta in questo caso è l’interferone alfa peghilato e il trattamento dovrebbe essere somministrato per un anno.
La risposta A non è corretta.
L’HCV è l’agente eziologico dell’epatite C. Una volta entrato all’interno degli epatociti, il genoma (una molecola di RNA a filamento singolo con polarità positiva) viene replicato da una RNA polimerasi RNA dipendente virale. Non necessita quindi della coinfezione da HBV per potersi moltiplicare.
La risposta B non è corretta. HEV
L’HEV è il virus responsabile dell’epatite E, infezione maggiormente diffusa in Medio Oriente, India e Messico. E’ generalmente autolimitantesi e la principale via di trasmissione è quella orofecale. Attualmente non si conosce il meccanismo di replicazione a livello epatico ma per potersi esplicare non necessita della coinfezione dell’HBV.
La risposta A non è corretta.
L’HAV, virus dell’epatite A, è un virus a trasmissione orofecale responsabile, nei casi sintomatici, di epatite acuta e altre manifestazioni quali dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, ittero, febbre, e nei casi più gravi insufficienza epatica. E’ un virus ad RNA che, una volta entrato all’interno della cellula ospite, da il via alla sua replicazione mediante una RNA polimerasi RNA dipendente. Non necessita della coinfezione da HBV per potersi moltiplicare.
La risposta E non è corretta.
Solo il virus dell’epatite D necessita di una coinfezone da parte dell’HBV per potersi replicare.

806 di 1714 Domande

Scenario ES1X: Giunge in Pronto Soccorso una donna di 83 anni presentando febbre associata a brivido e sudorazione, agli esami ematochimici si riscontra anemizzazione, leucocitosi neutrofila, aumento degli indici di flogosi (VES e PCR). All'esame obiettivo si riscontrano un soffio cardiaco non noto in precedenza e splenomegalia. Viene sospettata la presenza di un'endocardite infettiva. Quali patogeni possono piu' frequentemente causare tale patologia?














La risposta corretta è la C.
L' endocardite infettiva è una condizione clinica caratterizzata dall'infezione della superficie endocardica del cuore; di solito si riferisce all'infezione di una o più valvole cardiache o infezione di un dispositivo intracardiaco.
L’endocardite infettiva può essere acquisita nella comunità o nel contesto dell'esposizione all'assistenza sanitaria, in quest’ultimo caso si può osservare l’insorgenza di sintomi 48 ore dopo il ricovero in ospedale.
Una serie di fattori predispone allo sviluppo di endocardite infettiva tra cui:
Età> 60 anni: gli adulti più anziani hanno maggiori probabilità di sviluppare una malattia degenerativa della valvola e di richiedere la sostituzione della valvola, entrambi associati ad un aumentato rischio di endicardite;
Sesso maschile;
Uso di droghe iniettabili;
Infezione dentale: si presume che procedure dentarie che comportano la manipolazione del tessuto gengivale o la regione periapicale dei denti o la perforazione della mucosa orale possono aumentare il rischio di endocardite;
Cardiopatie strutturali: circa tre quarti dei pazienti presentano un'anomalia strutturale cardiaca preesistente nel momento in cui si sviluppa l'endocardite;
Malattie valvolari: incluse cardiopatia reumatica, prolasso della valvola mitrale (di solito con rigurgito mitralico coesistente), malattia della valvola aortica e altre anomalie valvolari;
Cardiopatie congenite: le lesioni cardiache congenite che predispongono all’endocardite batterica comprendono stenosi aortica, valvola aortica bicuspide, stenosi polmonare, difetto del setto ventricolare, dotto arterioso del brevetto, coartazione dell'aorta e tetralogia di Fallot:
Valvole cardiache protesiche;
Storia di endocardite infettiva: una precedente storia di endocardite è un'importante causa predisponente per un’endocardite successiva;
Dispositivo intravascolare - La batteriemia associata alla presenza di un catetere endovenoso o di una procedura invasiva intravascolare può essere complicata dall'endocardite;
Emodialisi cronica: nei pazienti in emodialisi cronica fattori predisponenti includono l'accesso intravascolare, la valvulopatia calcifica e il deficit immunitario;
Infezione da HIV.
Una varietà di microrganismi può causare l’endocardite e la microbiologia può variare a seconda della popolazione: i microrganismi più frequentemente causa di endocardite sono stafilococchi, streptococchi e enterococchi, in particolare lo Staphylococcus aureus e lo Streptococco viridans.

807 di 1714 Domande

Scenario ES1X: Giunge in Pronto Soccorso una donna di 83 anni presentando febbre associata a brivido e sudorazione, agli esami ematochimici si riscontra anemizzazione, leucocitosi neutrofila, aumento degli indici di flogosi (VES e PCR). All'esame obiettivo si riscontrano un soffio cardiaco non noto in precedenza e splenomegalia. Viene sospettata la presenza di un'endocardite infettiva. ​​​​​​​In questa paziente quale delle seguenti lesioni NON ci si aspetterebbe di riscontrare?














La risposta corretta è la D.
L’endocardite è un processo infiammatorio che coinvolge l’endocardio partietale o, più frequentemente, l’endocardio valvolare. L’endocardite ad eziologia infettiva si verifica quando alcuni microrganismi, quali batteri come Staphilococcus aureus e streptococchi viridanti (responsabili entrambi del 20-40% de casi dei endocardite) provenienti per lo più da infezioni coinvolgenti le vie aeree superiori o le vie urinarie, penetrano nel torrente circolatorio e raggiungono l’endocardio, in particolare a livello delle strutture valvolari. Qui danno vita a lesioni vegetanti, da cui possono staccarsi frammenti e dare origine ad emboli, e alterazioni valvolari come insufficienza e stenosi. Nell’endocardite acuta il paziente presenta febbre, brividi, sudorazione, dispnea, dolore alle articolazioni e ai muscoli, astenia, cefalea. All’esame obiettivo si potranno osservare petecchie sulla cute, periorali o orbitali, macule cutanee emorragiche non dolenti localizzate alle estemità, noduli di Osler (noduli sottocutanei di piccole dimensioni, dolenti, localizzati sulla punta delle dita delle mani o dei piedi); alla palpazione potrà evidenziarsi splenomegalia, mentre all’auscultazione si potranno notare soffi cardiaci o disturbi del ritmo. Le strie emorragiche a livello delle pieghe cutanee non sono una manifestazione tipica dell’endocardite acuta. La diagnosi è data dalla clinica supportata da esami ematochimici e indagini strumentali, in primis l’ecocardiografia, che permette di visualizzare le strutture valvolari. Il trattamento prevede la terapia antibiotica mirata ed eventualmente la correzione chirurgica o la sostituzione degli apparati valvolari.
La risposta A non è corretta.
I noduli sottocutanei periungueali, conosciuti anche come noduli di Osler, sono dei piccoli noduli rilevati localizzati alle estremità delle dita dovuti a un processo vasculitico a carico dei piccoli vasi. Sono una delle manifestazioni tipiche dell’endocardite infettiva acuta e subacuta.
La risposta B non è corretta.
Le macule cutanee emorragiche non dolenti localizzate alle estemità, in particolare sul palmo delle mani e sulle piante dei piedi, sono una delle manifestazioni dell’endocardite infettiva acuta e subacuta.
La risposta C non è corretta.
Quando il processo endocarditico interessa le strutture valvolari, oltre alle alterazioni quali stenosi ed insufficienza, può dar vita a lesioni vegetanti da cui possono staccarsi frammenti e dare origine ad emboli, Questi emboli, una volta passati nel torrente circolatorio, possono raggiungere qualsiasi distretto dell’organismo.
La risposta E non è corretta.
Sia i noduli sottocutanei periungueali che l’embolia renale possono essere manifestazioni cliniche dell’endocardite.

808 di 1714 Domande

Scenario GP2Q: Un uomo di 28 anni riferisce la comparsa da alcune settimane di una maculopapula di colore rosso scuro al glande. Da 2 giorni la lesione si è ulcerata, ma permane indolente. Quale agente etiologico e' la causa piu' probabile del quadro clinico descritto?














La risposta corretta è la C.
Il Treponema Pallidum è l’agente eziologico della sifilide. E’ una spirocheta che, attraversando la cute e le mucose, raggiunge i linfonodi periferici e da qui si diffonde a tutti i distretti del corpo umano. Il contagio per via sessuale è quello più frequente, ma la trasmissione può avvenire anche attraverso la cute o per via transplacentare. E’ caratterizzata da tre fasi cliniche: la primaria, con comparsa del sifiloma, un nodulo duro e ulcerato localizzato nel punto di inoculazione, solitamente a livello dei genitali esterni, della regione anale oppure a livello delle labbra o del cavo orale; la secondaria, in cui la spirocheta diffonde per via ematica causando per lo più lesioni mucocutanee come dermatiti o e condilomi, ma talvolta con manifestazioni a carico di altri organi come linfoadenopatia generalizzata associata o meno ad epatosplenomegalia, uveite, periostite, glomerulite, epatite, meningite, paralisi dei nervi cranici; dopo un periodo di latenza si presenta la sifilide terziaria nella sua forma gommosa benigna, nella forma benigna delle ossa oppure nella forma cardiovascolare, neurologica.  La diagnosi, oltre alla clinica, viene fatta con i test sierologici reaginici (RPR, VDRL) e con i test sierologici treponemici e la microscopia in campo oscuro.  La terapia prevede l’impiego della Benzatina penicillina G per la maggior parte delle infezioni, la Penicillina acquosa per la sifilide oculare e per la neurosifilide.
La risposta A non è corretta.
L’Haemophylus ducrey è un coccobacillo Gram negativo responsabile dell’ulcera venerea o cancro molle o cancroide, una malattia sessualmente trasmissibile. La patologia si presenta con la comparsa di una o più ulcere dolenti localizzate ai genitali, di consistenza molle e associate a linfoadenite regionale talvolta di tipo suppurativo.
La risposta B non è corretta.
La Neisseria Gonorrhoeae è un batterio gram negativo responsabile della gonorrea o blenorragia. Spesso le infezioni sono asintomatiche o paucisintomatiche, soprattutto nelle donne, nelle quali le manifestazioni si confondono con quelle di altre infezioni del tratto genito-urinario. Anche nell’uomo i sintomi comprendono disuria, secrezioni bianco-giallo-verdastre dai genitali esterni e talvolta dolore e tumefazione ai testicoli.
La risposta D non è corretta.
La Klebsiella granulomatis è un batterio responsabile della donovanosi o granuloma inguinale, una malattia sessualmente trasmissibile. Si manifesta con lesioni cutanee progressive, spesse, indolore e frequentemente ulcerate. Raramente vi è linfoadenopatia regionale.
La risposta E non è corretta.
L’Haemophylus ducrey e la Neisseria Gonorrhoeae non sono gli agenti eziologici responsabili del quadro clinico descritto.

809 di 1714 Domande

Scenario EB3Q: Uomo di 40 anni riferisce puntate febbrili da alcune settimane, associate ad astenia e a calo ponderale. All'esame obiettivo viene rilevata un'importante splenomegalia. All'emocromo si riscontra anemizzazione. Dopo aver escluso una possibile etiologia ematologica viene fatta diagnosi di leishmaniosi viscerale. Quale tra i seguenti farmaci e' piu' indicato per il trattamento dell'infezione viscerale da Leishmania?














La risposta corretta è la C.
La Leishmaniosi viscerale è una infezione, principalmente una zoonosi, causata da protozoi del genere Leishania e trasmessa dalla puntura di diverse specie di moscerini flebotomi.  La forma viscerale, quella più grave, si manifesta con febbre intermittente o remittente, iporessia, perdita di peso, epato e splenomegalia e anemia. Se non trattata,raggiunge il 100% di mortalità, spesso per emorragie interne. L’amfotericina B liposomiale è il solo farmaco approvato dall’FDA per il suo trattamento. Appartiene alla categoria dei macrolidi polienici, è prodotto dallo Streptomices Nodosus e interferisce con la sintesi dell’ergosterolo, il principale sterolo della membrana della Leishmania, provocandone cosìalterazioni strutturali con conseguente morte del parassita. L’impiego del farmaco è limitato dal gran numero degli effetti collaterali (epatotossicità, nefrotossicità, alcalosi metabolica ipopotassiemica) poiché l’Amfotericina presenta grande affinità anche per il colesterolo delle membrane cellulari dell’uomo. Gli effetti indesiderati sono stati limitati dalla formulazione liposomiale, che ne permette il rilascio graduale con riduzione della tossicità e potenziamento dell’attività terapeutica.
La risposta A non è corretta.
L’Etionamide è un antimicotico impiegato, insieme ad altri farmaci antitubercolari, nel trattamento dell’infezione da Mycobacterium Tubercolosys. E’ un derivato della nicotinamide. Sebbene l’esatto meccanismo d’azione non sia conosciuto, si ritiene agisca inibendo la sintesi degli acidi micolici della parete batterica.
La risposta B non è corretta.
L’Imipenem è un antibiotico beta lattamico impiegato in associazione alla cilastatina, inibitore dell’enzima diidropeptidasi. Viene utilizzato per il trattamento di infezioni nosocomiali gravi con resistenza ad altri antibiotici come pseudomonas, streptococchi e stafilococchi, anche MRSA, acinetobacter, stenotrophomonas, proteus rettgeri, morganella, serratia, enterobacter.
La risposta D non è corretta.
Il Cotrimossazolo, composto dal Trimetoprim e dal Sulfametossazolo, due farmaci batteriostatici, viene impiegato per trattare un gran numero di infezioni da batteri Gram positivi (tra cui l’MRSA), Gram negativi, Protozoi come Cystospora e Cyclospora, infezioni da Tropheryma whippelii e infezioni fungine da Pneumocystis Jirovecii.
La risposta E non è corretta.
L’amfotericina B, nella formulazione liposomiale, è l’unico farmaco approvato dall’FDA per il trattamento della Leishmaniosi viscerale.

810 di 1714 Domande

Scenario LJ5S: Un uomo di 38 anni con infezione da HIV e con scarsa aderenza alla terapia antiretrovirale, giunge in Pronto Soccorso riferendo febbre da circa 10 giorni, affaticabilità e dispnea ingravescente. All'esame obiettivo riscontro di fini crepitii diffusi su tutto l'ambito. Dalle indagini radiologiche si rileva la presenza di aree "a vetro smerigliato" per cui si pone diagnosi di sospetta polmonite da Pneumocistis jirovecii. Con quali valori di conta assoluta di linfociti CD4+ e' maggiormente compatibile il quadro clinico descritto?














La risposta corretta è la A.
Il principale bersaglio da parte di HIV-1 e HIV-2 è rappresentato dalle cellule presentanti, sulla loro superficie, una particolare proteina denominata CD4. Tale proteina viene riconosciuta dalla gp-120 collocata sulla superficie esterna del virus. Il CD-4 è particolarmente rappresentato sui linfociti T-helper, fondamentali nel processo di difesa immunitaria dell’essere umano. Una volta legato il CD-4 presente sulla superficie dei linfociti, il virus può penetrare al suo interno e avviare il ciclo di replicazione. I virus neoformati abbandonano poi la cellula ospite, provocando la perforazione della membrana e quindi anche la sua morte. La sintomatologia è variabile e dipende dalla compromissione del sistema immunitario. L’AIDS si manifesta con perdita di peso, diarrea cronica, febbre, sudorazione notturna, astenia, artralgie, infezioni da microrganismi opportunisti normalmente non pericolosi per i soggetti immunocompetenti, neoplasie. Il tipo di manifestazione clinica è correlabile al numero di linfociti CD4 circolanti. La condizione di AIDS conclamata viene definita da uno o più fra i seguenti criteri: l’insorgenza di gravi infezioni provocate da patogeni opportunisti, alcune neoplasie favorite dal deficit dell’immunità cellulo-mediata,  disturbi neurologici oppure un numero di linfociti T CD4+ (helper) inferiore a 200/ul. La polmonite da Pneunocistys jirovecii può essere considerata una manifestazione di AIDS conclamata poiché si tratta di un patogeno opportunista che normalmente non da origine a patologia in soggetti immunocompetenti.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
Il quadro clinico descritto, cioè una infezione polmonare da parte di un microrganismo patogeno opportunista, è segno di AIDS conclamata e quindi compatibile con un livello di CD4 inferiore a 200/ul.

811 di 1714 Domande

Scenario LJ5S: Un uomo di 38 anni con infezione da HIV e con scarsa aderenza alla terapia antiretrovirale, giunge in Pronto Soccorso riferendo febbre da circa 10 giorni, affaticabilità e dispnea ingravescente. All'esame obiettivo riscontro di fini crepitii diffusi su tutto l'ambito. Dalle indagini radiologiche si rileva la presenza di aree "a vetro smerigliato" per cui si pone diagnosi di sospetta polmonite da Pneumocistis jirovecii. Quale terapia e' opportuno impostare?














La risposta corretta è la D.
Il Trimetoprim è un antibiotico batteriostatico, appartenente alla categoria delle diaminopirimidine. La sua struttura presenta analogie con il gruppo pteridinico del folato; per questo motivo, svolge appunto la sua azione agendo come inibitore competitivo della diidrofolato reduttasi, enzima responsabile della sintesi dell'acido tetraidrofolico, indispensabile per la replicazione batterica. Il Trimetoprim viene utilizzato in associazione al Sulfametossazolo, un principio attivo appartenente alla classe dei sulfamidici, I quali si comportano come antimetaboliti dell'acido paraminobenzoico (PABA) e inibiscono l'enzima diidropteorato sintetasi che a sua volta utilizza il PABA per sintetizzare l'acido diidrofolico. I due farmaci, entrambi batteriostatici, vengono utilizzati in una unione sinergica (il Cotrimossazolo, CTX) per un importante numero di infezioni da batteri Gram + (tra cui l'MRSA), Gram -, Protozoi come Cystoisospora e Cyclospora spp, e infezioni fungine da Pneumocystis jirovecii. Il CTX viene utilizzato anche nel trattamento delle infezione da Tropheryma whippelii (che causa il morpo di Whipple). Si tratta di un bacillo Gram +capace di localizzarsi a livello del sistema nervoso centrale e, caratteristica estremamente importante del cotrimossazolo, è la capacità di attraversare la barriera ematoencefalica.
La risposta A non è corretta.
Il fluconazolo è un farmaco antimicotico, appartenente alla classe dei triazoli, impiegato per il trattamento di infezioni fungine sistemiche e superficiali. Agisce inibesndo la 14-alfa-demetilasi del citocromo P450 fungino. Lo Pneumocystis jirovecii, nonostante sia un micete, non è sensibile a questo farmaco.
La risposta B non è corretta.
L’amoxicillina-acido clavulanico è un antibiotico costituito dall’associazione dell’amoxicillina, un betalattamico, e il clavulanato, un inibitore della beta lattamasi batteriche. Questo farmaco inibisce la sintesi di peptidoglicano, un componente strutturale fondamentale della parete batterica. Lo Pneunocystis jirovecii non è sensibile a questo antibiotico.
La risposta C non è corretta.
Il meropenem è un antibiotico beta lattamico ad ampio spettro, appartenente alla classe dei carbapenemi. Ha uno spettro d’azione molto esteso nei confronti di Gram positivi e Gram negativi. Non ha efficacia sulle infezioni fungine anzi, al contrario, può favorirne lo sviluppo.
La risposta E non è corretta.
Nè il fluconazolo nè l’amoxicillina-clavulanato rappresentano le terapie più adatte per una infezione da Pneumocystis jirovecii.

812 di 1714 Domande

Scenario GC6R: Un giovane di 14 anni giunge all'attenzione del medico per la comparsa di febbre, malessere generalizzato e faringodinia. All'esame obiettivo si riscontra essudato a livello tonsillare. Nel sospetto di un'infezione da EBV, quale tra i seguenti segni clinici e' MENO frequentemente presente?














La risposta corretta è la A.
Il virus di Epstein Barr, o HHV4, è un virus a DNA appartenente alla famiglia degli Herpesvirus. E’ responsabile della mononucleosi infettiva ed è coinvolto nella genesi di alcune forme neoplastiche. La classica sintomatologia d’esordio è di tipo similinfluenzale con febbre (alta e per lo più serale), astenia, faringite importante e spesso essudativa, e linfoadenopatie. Queste interessano solitamente le stazioni linfonodali laterocervicali, sono simmetriche e possono rappresentare l’unico segno d’esordio. Possono manifestarsi anche splenomegalia, epatomegalia e dolorabilità in ipocondrio destro, raramente ittero, petecchie palatali ed eruzioni cutanee maculopapulari. La rottura della milza è fra le complicanze più frequenti ma possono verificarsi anche complicanze neurologiche come encefaliti e meningiti, convulsioni, neuropatie, complicanze respiratorie da ostruzione delle vie aeree superiori o infiltrati polmonari, complicanze ematologiche come anemia emolitica, trombocitopenia e granulocitopenia. Non sono state segnalate particolari problematiche renali. L’EBV è associato anche ad alcune neoplasie, primo fa tutti il linfoma di Burkitt. La diagnosi viene fatta mediante esami sierologici e virologici. La terapia prevede il trattamento sintomatico per la febbre con paracetamolo o fans, e il trattamento dell’infezione con l’acyclovir che inibisce la replicazione virale, ed eventualmente la somministrazione di corticosteroidi che tuttavia non sono raccomandati di routine.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
L’epatomegalia, le linfoadenopatie laterocervicali e la splenomegalia rappresentano le manifestazioni più frequenti fra quelle provocate dall’infezione da virus di Epstein Barr.

813 di 1714 Domande

Un paziente che si sottopone a un esame PET con 18 fluorodesossiglucosio assorbe una dose di radiazioni:














La risposta corretta è la D.
La PET con 18-FDG, in ambito oncologico, viene impiegata principalmente per la caratterizzazione di lesioni di dubbia natura identificate con altre tecniche di imaging, nella stadiazione, nella valutazione dell’efficacia terapeutica e nel follow up dei pazienti. Ma il suo uso si estende anche in ambito cardiologico, neurologico, reumatologico, immunologico ed infettivologico. Il fluorodesossiglucosio, un analogo del glucosio marcato con Fluoro-18, è un radiofarmaco, cioè una molecola attiva a livello metabolico legata ad un atomo radioattivo utilizzato come tracciante. E’ impiegato nell’imaging con PET. Il razionale del suo utilizzo sta nel fatto che le cellule neoplastiche in rapida crescita utilizzano il glucosio come substrato energetico. Il fabbisogno di glucosio è funzione del loro metabolismo. Le cellule neoplastiche infatti hanno, di norma, una attività metabolica più spiccata di quella del tessuto sano, motivo per cui avranno un maggiore fabbisogno energetico e quindi una maggiore necessità di glucosio. Il suo accumulo all’interno delle cellule tumorali permetterà di evidenziare tali lesioni. Si tratta di un esame non invasivo ma implica quindi l’esposizione del paziente a radiazioni ionizzanti. La dose totale assorbita dal paziente per singolo esame va dai 2 ai 15 mSv.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
La dose totale assorbita dal paziente per singolo esame PET con 18-FDG va dai 2 ai 15 mSv.

814 di 1714 Domande

In quale delle seguenti neoplasie la colina marcata con 18F e' un radiofarmaco utile?














La risposta corretta è la B.
La colina marcata con fluoro-18 è un radiofarmaco utile nell’esame PET di neoplasie a lenta crescita come il tumore alla prostata. Le cellule neoplastiche presentano una incontrollata replicazione cellulare, motivo per cui necessiteranno di una maggiore quantità di componenti strutturali per la sintesi delle pareti cellulari. Avranno quindi anche un maggior fabbisogno di colina, precursore metabolico dei fosfolipidi di membrana. La colina, marcata con fluoro-18, si accumulerà nei tessuti neoplastici permettendo la valutazione dell’estensione della malattia e il suo andamento nel tempo. Le indicazioni all’utilizzo della PET con questo marcatore nel carcinoma prostatico comprendono: la stadiazione iniziale del paziente, il sospetto di ripresa di malattia dopo chirurgia, terapia radiante e/o ormonale e con scintigrafia ossea o Tc dubbia, la valutazione di pazienti ad alto rischio per malattia metastatica ossea o linfonodale.
La risposta A non è corretta.
La scintigrafia mirata all’individuazione di lesioni da cancro della mammella, compresa la ricerca del linfonodo sentinella, impiega radiofarmaci come il Tc-99m MIBI o la Tc-99m Tetrofosmina. La scintigrafia ossea mirata al riscontro di lesioni scheletriche da questo tumore utilizza i difosfonati marcati con Tc-99m.
La risposta C non è corretta.
La scintigrafia tiroidea prevede per lo più l’utilizzo di radiofarmaci a base di Iodio-131, così come la terapia radiometabolica di alcune neoplasie di questa ghiandola.
La risposta D non è corretta.
I radiofarmaci impiegati nella valutazione di patologie a carico del rene sono soprattutto il 99mTc-DTPA, il 99mTc-DMSA, il 99mTc-MAG3, il 131-I o 123I-Hippuran.
La risposta E non è corretta.
La colina marcata con 18F è un radiofarmaco il cui utilizzo è indicato nel tumore alla prostata, un tumore a lenta crescita.

815 di 1714 Domande

In quale dei seguenti casi viene utilizzata la scintigrafia tiroidea?














La risposta corretta è la A.
La scintigrafia tiroidea è un esame di medicina nucleare che permette una valutazione funzionale della ghiandola. Mediante l’impiego di un tracciante radioattivo come lo iodio o il tecnezio permette di ottenere informazioni morfologiche e di funzionalità della tiroide e di caratterizzare eventuali noduli precedentemente evidenziati mediante altre indagini strumentali, come l’esame ecografico, e di distinguerli in noduli caldi, freddi o isocaptanti. I noduli caldi, o ipercaptanti, hanno autonomia funzionale e producono un eccesso di ormoni tiroidei, sono quindi tossici; i noduli isocaptanti sono costituiti da tessuto normofunzionante; i noduli freddi sono ipofunzionanti o non funzionanti. Generalmente le neoplasie maligne danno luogo a noduli freddi, ma non tutti i noduli freddi sono dovuti a processi neoplastici. La scintigrafia tiroidea può essere inoltre impiegata nell’identificazione di foci neoplastici tiroidei residui dopo trattamento chirurgico. Quindi il suo utilizzo è mirato a localizzare e caratterizzare il tessuto tiroideo presente nel corpo così da poter poi valutare l’utilità della terapia con radioiodio.
La risposta B non è corretta.
L’esecuzione della scintigrafia tiroidea non trova indicazione nel follow up di tutte le tireopatie. In buona parte di queste infatti, eccetto che nella valutazione della presenza di residui neoplastici tiroidei dopo trattamento chirurgico, la clinica, gli esami ematochimici (TSH, fT3 ed FT4) e gli esami strumentali che non impiegano radiazioni ionizzanti (ecografia in primis), forniscono informazioni esautive sul decorso della patologia.
La risposta C non è corretta.
Lo stato di gravidanza rappresenta una controidicazione assoluta all’esecuzione dell’esame scintigrafico a causa dell’impiego di radiazioni ionizzanti che potrebbero avere effetto dannoso sul feto.
La risposta D non è corretta.
Non tutte le tiroiditi hanno necessità di essere sottoposte ad esame scintigrafico; inoltre, l’allattamento rappresenta una controindicazione alla sua esecuzione poiché lo iodio radioattivo passa nel latte materno.
La risposta E non è corretta.
La scintigrafia tiroidea è indicata prima dell’inizio della terapia con radioiodio; non può essere effettuata nelle donne in gravidanza in cui rappresenta una controindicazione la scintigrafia stessa ma anche la terapia con radioiodio.

816 di 1714 Domande

Quanto e' il tempo di dimezzamento del Tecnezio 99m?














La risposta corretta è la C.
Il Tecnezio99m, o Tecnezio-99 metastabile, è un isotopo radioattivo di questo elemento. E’ un radiofarmaco cioè una molecola marcata con un tracciante radioattivo che può essere impiegata a scopo diagnostico, terapeutico o di ricerca nell’ambito medico nucleare. Il T-99m può essere impiegato in vivo nell’esecuzione di scintigrafie scheletriche, epatiche, renali, cerebrali, tiroidee e delle ghiandole salivari.  E’ un elemento non presente in natura, si tratta di un metallo di transizione e per questo motivo non entra facilmente a far parte delle strutture biologiche cellulari, riducendo così il tempo di permanenza nell’organismo e quindi anche gli effetti collaterali dose-dipendente. Ha inoltre un tempo di dimezzamento di 6 ore e questo permette una rapida dimissione del paziente dopo la sua somministrazione.
Le risposte A, B, D ed è non sono corrette.
Il tempo di dimezzamento del tecnezio è di 6 ore.

817 di 1714 Domande

Scenario 2: Una paziente viene sottoposta a scintigrafia tiroidea con riscontro di un'area ipercaptante. L'ipercaptazione a quale dei seguenti quadri clinici potrebbe corrispondere?














La risposta corretta è la B.
La scintigrafia tiroidea è un esame di medicina nucleare che permette una valutazione funzionale della ghiandola. Mediante l’impiego di un tracciante radioattivo come lo iodio o il tecnezio permette di caratterizzare i noduli tiroidei, evidenziati mediante altre indagini strumentali come l’esame ecografico, e di distinguerli in noduli caldi, freddi o isocaptanti. I noduli caldi, o ipercaptanti, hanno autonomia funzionale e producono un eccesso di ormoni tiroidei, sono quindi tossici; i noduli isocaptanti sono costituiti da tessuto normofunzionante; i noduli freddi sono ipofunzionanti o non funzionanti. Le neoplasie tiroidee appaiono quasi sempre scintigraficamente “fredde†(raramente possono captare il pertectetato), ma anche la maggior parte dei noduli benigni sono scintigraficamente freddi, mentre i noduli caldi sono indicativi di patologie “benigne†come ad esempio il gozzo multinodulare iperfunzionante.  Questo presenterà delle aree con capacità funzionale aumentata e quindi ipercaptanti alla scintigrafia.
La risposta A non è corretta.
La scintigrafia delle paratiroidi permette di visualizzare un adenoma iperfunzionante o paratiroidi ectopiche iperfunzionanti. Non permette di fare una diagnosi differenziale tra adenoma e carcinoma. Inoltre, attualmente, non disponiamo di traccianti specifici per il tessuto paratiroideo.
La risposta C non è corretta.
La cisti tiroidea alla scintigrafia si presenta come un nodulo freddo, non funzionante. E’ infatti generalmente costituita da un accumulo di colloide.
La risposta D non è corretta.
L’emorragia tiroidea non capta il radiofarmaco per cui non potrà apparire come un nodulo ipercaptante.
La risposta E non è corretta.
L’area ipercaptante viene riscontrata in caso di gozzo nodulare iperfunzionante ma non necessariamente in caso di carcinoma paratiroideo.

818 di 1714 Domande

Scenario 3: Un paziente viene sottoposto a PET in seguito al riscontro, a una recente TC con mezzo di contrasto, di un nodulo solitario di circa 1.5 cm a livello del polmone destro. Alla PET il nodulo presenta SUV > 12. Quale tra le seguenti e' la diagnosi piu' probabile del nodulo descritto?














La risposta corretta è la D.
La PET è un esame strumentale che in ambito oncologico, viene impiegata principalmente per la caratterizzazione di lesioni di dubbia natura identificate con altre tecniche di imaging, nella stadiazione, nella valutazione dell’efficacia terapeutica e nel follow up dei pazienti. Il radiofarmaco generalmente impiegato per lo svolgimento della PET a scopo diagnostico in ambito oncologico è il 18-fluorodesossiglucosio. Si tratta di un analogo del glucosio marcato con Fluoro-18. Il razionale del suo utilizzo sta nel fatto che le cellule neoplastiche in rapida crescita utilizzano il glucosio come substrato energetico. La loro richiesta è funzione del loro metabolismo. Le cellule neoplastiche infatti hanno, di norma, una attività metabolica più spiccata di quella del tessuto sano, motivo per cui avranno un maggiore fabbisogno energetico e quindi una maggiore necessità di glucosio. Il suo accumulo all’interno delle cellule tumorali permetterà di evidenziare tali lesioni. Il principale parametro per la valutazione delle aree ipercaptanti è il SUV (Syandardized Uptake Value). Il valore ottenuto dalla formula del SUV ci dice quanto l’area interessata capta di più o di meno rispetto a quanto capterebbe un’area di uguale massa.  Un valore di SUV >12 è suggestivo di neoplasia.
Le risposte A, B, C ed E non sono corretta.
La PET e la valutazione del SUV vengono impiegati nella caratterizzazione del nodulo polmonare solitario. Un nodulo polmonare solitario con un SUV maggiore a 2,5 viene considerato maligno. La tubercolosi, l’amartroma e la polmonite sono patologie benigne che non portano ad un aumento così elevato del SUV tuttavia, talvolta, soprattutto il nodulo da tubercolosi può dare dei falsi positivi.



819 di 1714 Domande

Scenario CL1A: Una donna di 55 anni si presenta in Pronto Soccorso per comparsa, il giorno precedente durante la guida della propria autovettura, di dolore improvviso al labbro superiore, all'ala del naso e alla gengiva superiore dell'emivolto destro. Lo descrive come un dolore discontinuo e parossistico a scossa elettrica di pochi secondi. Gli attacchi si ripetono con elevata frequenza da alcune ore. La visita e gli esami effettuati escludono importanti effetti collaterali o conflitti neurovascolari. Per porre diagnosi di nevralgia trigeminale essenziale o idiopatica nel corso della visita, il medico si aspettera':














La risposta corretta e' la 'negativita' dell'esame neurologico: riflesso corneale conservato, assenza di deficit sensitivo nel territorio trigeminale e assenza di anormalita' dei nervi cranici VII e VIII'.


820 di 1714 Domande

Scenario ED2Y: Un paziente di 35 anni si presenta in Pronto Soccorso per lombalgia acuta che si irradia nella regione esterna della coscia, sul bordo anteriore della gamba, verso il malleolo interno e il primo dito del piede. Il dolore peggiora con la tosse, il premito addominale e la mobilizzazione attiva e passiva del rachide. Identificata la sede della sofferenza radicolare, se e' associato un deficit motorio, questo probabilmente interessa:














La risposta corretta e' la 'il muscolo tibiale anteriore'.


821 di 1714 Domande

Scenario PI6U: Un uomo di 52 anni, paraplegico a seguito di un incidente motociclistico in cui riportava una mielolesione a livello D9, ha subito un intervento di resezione chirurgica di un'ossificazione eterotopica del ginocchio destro. Quale farmaco deve assumere il paziente per la prevenzione delle recidive di ossificazioni eterotopiche?














La risposta corretta e' la 'Disodio etidronato'.


822 di 1714 Domande

Scenario AA8A: Una donna di 54 anni lamenta da qualche settimana dolore e torpore sulla faccia palmare delle prime tre dita della mano destra. Il dolore a volte è anche notturno. Il medico sospetta una sindrome del tunnel carpale e, all'esame obiettivo, rileva la positività del segno di Tinel. Quale nervo e' interessato da questa neuropatia compressiva periferica?














La risposta corretta e' la 'Mediano'.


823 di 1714 Domande

Scenario AA8A: Una donna di 54 anni lamenta da qualche settimana dolore e torpore sulla faccia palmare delle prime tre dita della mano destra. Il dolore a volte è anche notturno. Il medico sospetta una sindrome del tunnel carpale e, all'esame obiettivo, rileva la positività del segno di Tinel. Quale tra i seguenti trattamenti il medico deve consigliare alla paziente?














La risposta corretta e' la 'Splint del polso che tiene il carpo in posizione neutra'.


824 di 1714 Domande

Nella diagnosi delle infezioni delle vie urinarie in paziente non cateterizzato, quando una batteriuria viene considerata significativa?














La risposta corretta e' la 'Batteriuria superiore o uguale a 10 (5) microrganismi/mL di urine'.


825 di 1714 Domande

A quale agente eziologico e' riconducibile il sarcoma di Kaposi?














La risposta corretta e' la 'Herpesvirus 8'.


826 di 1714 Domande

Scenario VB1A: Si presenta in Pronto Soccorso un paziente di 45 anni, proveniente dal Perù, che presenta il seguente quadro sintomatologico: polmonite ad andamento protratto, con escavazione, scarsa febbre, calo ponderale (circa 10 Kg negli ultimi 2 mesi). Durante il ricovero viene posta diagnosi di tubercolosi. Quale dei seguenti farmaci NON e' considerato un antitubercolare maggiore?














La risposta corretta e' la 'Ciproloxacina'.


827 di 1714 Domande

Scenario CR2X: Un uomo di 41 anni si presenta in ambulatorio lamentando febbricola da 3 giorni, malessere ed esantema diffuso con lesioni a vario stadio evolutivo (maculopapule, vescicole e croste). Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Primoinfezione da virus varicella-zoster (VZV)'.


828 di 1714 Domande

Scenario MK3O: Una donna di 20 anni si presenta in ambulatorio lamentando la comparsa da tre giorni di febbre >38 °C associata a dolore pelvico intenso, sordo e gravativo e perdite vaginali mucopurulente, disuria e tenesmo. Nel sospetto di malattia infiammatoria della pelvi (PID), quale coppia di agenti patogeni e' da considerare piu' probabile nell'etiologia di questo caso?














La risposta corretta e' la 'Neisseria gonorrhoeae / Chlamydia trachomatis'.


829 di 1714 Domande

Scenario BJ3I: Una donna di 20 anni si presenta in ambulatorio lamentando la comparsa da tre giorni di febbre >38 °C associata a dolore pelvico intenso, sordo e gravativo e perdite vaginali mucopurulente, disuria e tenesmo. Tutte le seguenti condizioni entrano in diagnosi differenziale con la malattia infiammatoria della pelvi TRANNE:














La risposta corretta e' la 'pancreatite acuta'.


830 di 1714 Domande

Scenario VH4T: Nella maggior parte dei casi il sospetto di polmonite virale si basa su:














La polmonite è un'infiammazione acuta dei polmoni provocata da un'infezione. Di solito, la diagnosi iniziale si basa sulla RX torace e su reperti clinici. Cause, sintomatologia, trattamento, misure preventive e prognosi differiscono se l'infezione è batterica, virale, fungina o parassitaria;
Nella maggior parte dei casi il sospetto di polmonite virale si basa su: Quadro clinico, epidemiologico e radiologico compatibile.

831 di 1714 Domande

La sonda di Sengstaken-Blakemore e' un presidio usato per:














La risposta corretta e' la 'tamponare meccanicamente un'emorragia da varici esofagee'.


832 di 1714 Domande

Scenario AM3L: Una ragazza di 21 anni viene condotta in Pronto Soccorso a seguito di un incidente in motorino non meglio precisato. Durante il triage si rilevano PA 70/40 mmHg, FC ritmica 114 bpm. Lamenta dolore addominale diffuso. La lesione di quale tra le seguenti strutture e' la piu' frequente causa di emorragie interne nei traumi chiusi dell'addome?














La risposta corretta e' la 'Milza'.


833 di 1714 Domande

Scenario TD5C: Il mezzo di soccorso avanzato viene chiamato per un paziente di 30 anni caduto da un'impalcatura da un'altezza di circa 2 metri; anamnesi muta, il paziente viene rinvenuto con Glasgow Coma Scale 14 (apertura occhi 3; risposta verbale 5; risposta motoria 6); PA 180/95 mmHg; FC 120 bpm; FR 40 satO2 80% in aria ambiente. In Pronto Soccorso la satO2 e' pari a 85% in O2 terapia con reservoir. L'auscultazione del torace rileva assenza del murmure vescicolare a sinistra; un ulteriore esame obiettivo rileva una frattura costale a sinistra non individuata in un primo momento. Nel sospetto di uno pneumotorace: 














La risposta corretta e' la 'si esegue RX torace urgente per aver conferma del sospetto prima di procedere al posizionamento di un drenaggio toracico'.


834 di 1714 Domande

Scenario VA7S: Una donna di 58 anni viene accompagnata in Pronto Soccorso per ipertermia, rigidità muscolare e disorientamento. Agli esami ematochimici presenta un valore elevato di creatin-fosfochinasi. Il sospetto dianostico è sindrome neurolettica maligna. Quale dei seguenti trattamenti sarebbe opportuno intraprendere?














La risposta corretta e' la 'Dantrolene'.


835 di 1714 Domande

Quale dei seguenti farmaci puo' essere responsabile di nefropatia tossica?














La risposta corretta e' la 'Colchicina'.


836 di 1714 Domande

Il "segno del cassetto" identifica:














La risposta corretta e' la 'la lesione dei legamenti crociati del ginocchio'.


837 di 1714 Domande

La manovra di disostruzione delle vie aeree superiori si chiama manovra di:














La risposta corretta e' la 'Heimlich'.


838 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni e' corretta in riferimento alla pericardite acuta?














La risposta corretta e' la 'Il dolore e' attenuato dalla posizione seduta'.


839 di 1714 Domande

Scenario DA1T: Un uomo di 57 anni, forte bevitore, viene ricoverato in Ortopedia per trauma e caduta accidentale da una scala. Qual e' la manifestazione piu' grave della crisi di astinenza da alcol?














La risposta corretta e' la 'Delirium tremens'.


840 di 1714 Domande

Scenario ST2R: Si presenta in Pronto Soccorso un paziente maschio di 77 anni inviato dal medico curante per riscontro, durante una visita di controllo, di fibrillazione atriale (FA) non accertata precedentemente. Il paziente e' asintomatico ed emodinamicamente stabile, quindi la priorita' e':














La risposta corretta e' la 'controllo farmacologico della frequenza cardiaca'.


841 di 1714 Domande

Scenario ST2R: Si presenta in Pronto Soccorso un paziente maschio di 77 anni inviato dal medico curante per riscontro, durante una visita di controllo, di fibrillazione atriale (FA) non accertata precedentemente. Quale tra i seguenti segni e sintomi NON si puo' attribuire alla fibrillazione atriale?














La risposta corretta e' la 'Aumento della pressione arteriosa'.


842 di 1714 Domande

Scenario TO3S: Un bambino di 18 mesi giunge in PS per tosse abbaiante, tendenza al sopore e cianosi. Quali sono i parametri cardine per la valutazione della gravita' del bambino affetto da crup?














La risposta corretta e' la 'Stridore respiratorio, colorito della cute, stato di coscienza, frequenza respiratoria, rientramento degli spazi intercostali'.


843 di 1714 Domande

Quale affermazione sul vaccino antimeningococcico polisaccaridico e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Non fornisce immunita' a lungo termine'.


844 di 1714 Domande

Quale delle seguenti NON e' compresa nel calendario vaccinale proposto in Italia per i nuovi nati?














La risposta corretta e' la 'Anti-vaiolosa'.


845 di 1714 Domande

Quale delle seguenti strategie di screening per la neoplasia della cervice uterina e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Pap test ogni 3 anni nelle donne di eta' compresa tra 21 e 65 anni'.


846 di 1714 Domande

Quale delle seguenti malattie NON e' soggetta a obbligo di notifica al Sistema di Sorveglianza del Ministero della Salute?














La risposta corretta e' la 'Endocardite infettiva'.


847 di 1714 Domande

Scenario IP1O: Un uomo di 65 anni forte fumatore viene ricoverato per insufficienza respiratoria acuta (frequenza respiratoria 36 atti/min). È cosciente, febbrile (TA massima 38,9 °C), normoteso (PA 130/90 mmHg) e ha una frequenza cardiaca di 98 battiti al minuto e una frequenza respiratoria di 26 atti al minuto. Gli esami mostrano un notevole incremento degli indici di flogosi (PCR 223 mg/L) e 10.800 globuli bianchi/microlitro. Il radiogramma del torace mostra un consolidamento lobare inferiore destro. Sulla base dei dati forniti, quale puo' essere la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Polmonite di comunita' grave'.


848 di 1714 Domande

Scenario AC2C: Una madre accompagna dal medico il figlio di 8 anni, che lamenta da alcune ore un forte malessere, con nausea e vomito. Il bambino riferisce di avere molta sete e di urinare molto. All'esame obiettivo si segnalano ipotensione arteriosa, con cute e mucose ipoidratate, e tachipnea. Quale delle seguenti alterazioni dei valori di laboratorio e' maggiormente compatibile con il quadro descritto?














La risposta corretta e' la 'Iperglicemia'.


849 di 1714 Domande

Scenario BI4O: Un soggetto di 65 anni, forte fumatore, è affetto da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Quale dei seguenti reperti alle prove di funzionalita' respiratoria e' piu' tipico?














La risposta corretta e' la 'FEV1(VEMS) ridotto'.


850 di 1714 Domande

Scenario SO4G: Un soggetto di 65 anni, forte fumatore, è affetto da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Quale delle seguenti terapie croniche e' raccomandata nella gestione dei pazienti con BPCO?














La risposta corretta e' la 'Anticolinergici topici'.


851 di 1714 Domande

Quanti episodi depressivi o maniacali nel corso di un anno sono necessari alla definizione di disturbo bipolare a cicli rapidi?














La risposta corretta e' la '4'.


852 di 1714 Domande

Quale recettore serotoninergico riveste il ruolo chiave nella farmacodinamica degli antipsicotici atipici antagonisti dopaminergici/serotoninergici?














La risposta corretta e' la '5-HT 2A'.


853 di 1714 Domande

Quale dei seguenti farmaci e' a maggior rischio di shift da un episodio depressivo a un episodio maniacale in un paziente affetto da disturbo bipolare?














La risposta corretta e' la 'Clomipramina'.


854 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni sulle teorie patogenetiche della schizofrenia e' falsa?














La risposta corretta e' la 'La schizofrenia e' una malattia ereditaria a trasmissione monogenica'.


855 di 1714 Domande

Scenario MO1F: Un paziente giovane, maschio, senza familiarità o storia psichiatrica viene condotto dalle Forze dell'Ordine in un Pronto Soccorso metropolitano per alterazioni comportamentali e agitazione psicomotoria. Qual e' il sospetto diagnostico piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Intossicazione di alcol/sostanze'.


856 di 1714 Domande

Scenario DA2S: Da circa un mese, un uomo di 45 anni, senza che si sia verificato alcun evento di vita stressante, sta sperimentando una perdita di interessi nella maggior parte delle attività, eccessiva preoccupazione e tensione, non dorme oltre le cinque del mattino, piange frequentemente, si rimprovera di molti errori del passato, prova sentimenti di disperazione e ha occasionali fantasie sulle modalità più semplici di suicidarsi. Questa esperienza risulta penosa al paziente nonostante sia consapevole che non vi siano reali motivi di preoccupazione, si mantenga sul piano di realtà e si rechi regolarmente al lavoro anche se con grandi difficoltà. Anamnesi negativa per precedenti episodi maniacali, ipomaniacali o misti. Il quadro clinico e' compatibile con:














La risposta corretta e' la 'episodio depressivo maggiore senza sintomi psicotici'.


857 di 1714 Domande

Scenario DA2S: Da circa un mese, un uomo di 45 anni, senza che si sia verificato alcun evento di vita stressante, sta sperimentando una perdita di interessi nella maggior parte delle attività, eccessiva preoccupazione e tensione, non dorme oltre le cinque del mattino, piange frequentemente, si rimprovera di molti errori del passato, prova sentimenti di disperazione e ha occasionali fantasie sulle modalità più semplici di suicidarsi. Questa esperienza risulta penosa al paziente nonostante sia consapevole che non vi siano reali motivi di preoccupazione, si mantenga sul piano di realtà e si rechi regolarmente al lavoro anche se con grandi difficoltà. Anamnesi negativa per precedenti episodi maniacali, ipomaniacali o misti. Tra i seguenti farmaci, quale rappresenta l'opzione terapeutica piu' adeguata per il trattamento del quadro clinico del paziente?














La risposta corretta e' la 'Sertralina'.


858 di 1714 Domande

Qualora una donna risultasse positiva al test genetico per la ricerca di mutazioni del gene BRCA1, per quale tra i seguenti organi avrebbe un rischio sensibilmente aumentato di sviluppare una neoplasia?














La risposta corretta è la C.
BRCA-1 è un gene oncosoppressore presente sul cromosoma 17 e codifica per la proteina di suscettibilità al cancro della mammella di tipo 1, coinvolta nel controllo del ciclo cellulare. Mutazioni di questo gene, quindi, consentono alla cellula di riprodursi in maniera incontrollata e questo aumenta la suscettibilità all’insorgenza di nuove mutazioni e alla comparsa di neoplasia.
Le mutazioni del gene BRCA-1 sono particolarmente frequenti nel cancro della mammella e si è visto che le donne che ereditano questa mutazione hanno il 45-60% di rischio di sviluppare il tumore del seno e il 20-40% di rischio di sviluppare un tumore dell’ovaio.
Va sottolineato che la mutazione genetica è una condizione predisponente, ma non sufficiente all’insorgenza della neoplasia: le pazienti portatrici si sottopongono a uno stretto screening di prevenzione ed eventualmente possono anche decidere di sottoporsi a mastectomia di profilassi.

859 di 1714 Domande

Scenario UD1C: Una paziente di 15 anni giunge all'osservazione del medico per assenza di caratteri sessuali secondari (mancata comparsa del menarca e dello sviluppo del seno) e bassa statura. Lo sviluppo psicomotorio è normale. Alla nascita il peso era inferiore alla norma per l'età gestazionale (SGA). L'anamnesi familiare è negativa. I test ormonali hanno rivelato valori elevati di FSH e normali di GH. Quale tra le seguenti alterazioni genetiche deve essere ricercata per completare l'inquadramento diagnostico?














La risposta corretta è la A.
La monosomia del cromosoma X o sindrome di Turner è una malattia genetica con incidenza pari a 1:5000-1:10000. Le monosomie di un autosoma non si osservano mai tra i nati vivi, essendo tutte letali in utero; l’unica eccezione è rappresentata dalla monosomia X. Tuttavia, anche la monosomia X subisce una forte selezione negativa in utero: infatti, il 99% degli zigoti con cariotipo 45, X viene abortito spontaneamente entro il primo trimestre di gravidanza ed è verosimile che gli individui nati a termine siano in realtà un mosaico criptico con una linea cellulare normale o contenente anche parte del cromosoma Y.
Interessa pazienti esclusivamente di sesso femminile che presentano un fenotipo tipico caratterizzato da bassa statura (l’altezza è in genere inferiore a 140 cm, ma non è determinata da deficit di GH che risulta nella norma), pterigium colli, torace a scudo con capezzoli distanziati, amenorrea primaria (livelli di FSH aumentati) e ovaie rudimentali, infantilismo dei caratteri sessuali secondari, lieve ritardo mentale, anomalie scheletriche quali scoliosi e brevità del IV e V raggio della mano. Nel 20% dei soggetti si riscontra una cardiopatia congenita, in particolare la coartazione aortica, e/o un’anomalia renale, come il rene a ferro di cavallo.

860 di 1714 Domande

Scenario ER40R: Giunge all'osservazione del medico una donna che vorrebbe avere una gravidanza, ma è preoccupata perché nella sua famiglia ci sono molti affetti da una malattia monogenica. La donna è individuabile come nell'albero genealogico seguente (IV-11). Per un corretto inquadramento del caso e' necessario determinare la modalita' di trasmissione della malattia. Qual e' la trasmissione piu' probabile della malattia che segrega nella famiglia?

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La risposta corretta e' la 'X-linked dominante'.


861 di 1714 Domande

Scenario FF41F: La donna indicata dalla freccia nell'albero genealogico si reca in consulenza perché vorrebbe avere più notizie sulla brachidattilia, condizione genetica che segrega nella sua famiglia. Qual e' la modalita' di trasmissione della malattia in esame?

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La risposta corretta e' la 'Autosomica dominante a penetranza incompleta'.


862 di 1714 Domande

Scenario AR5P: Un signore e sua moglie giungono in consulenza per ricevere un commento in merito ai risultati di test genetici effettuati per infertilità. Il signore è risultato portatore di mutazioni in entrambe le copie alleliche del gene CFTR, coinvolto nella patogenesi della fibrosi cistica, mentre sua moglie è risultata portatrice di una sola mutazione a carico dello stesso gene. Quale può essere, verosimilmente, la causa dell’infertilità?














La risposta corretta è la C.
In base ai reperti clinico-anamnestici della coppia del caso clinico, l’azoospermia ostruttiva può essere verosimilmente la causa dell’infertilità in un quadro di fibrosi cistica, una malattia ereditaria a trasmissione autosomica recessiva, causata dalla mutazione del gene CFTR espresso sul cromosoma 7, che codifica per la proteina CFTR che funge da trasportatore transmembrana del cloro. Più del 95% dei maschi affetti da fibrosi cistica presenta un’azoospermia ostruttiva legata ad agenesia bilaterale congenita dei vasi deferenti (CAVD). Più raramente l’agenesia del deferente è unilaterale, ma in questi casi è anche asintomatica. Nelle forme non classiche della malattia, la CAVD può rappresentare l’unica manifestazione o quella prevalente. Al contrario, la sindrome da insensibilità completa agli androgeni (CAIS) è una forma della sindrome da insensibilità agli androgeni (AIS), un disturbo dello sviluppo sessuale, caratterizzato dalla presenza di genitali esterni femminili in soggetti a cariotipo 46,XY, che presentano testicoli normali, ma ritenuti, e livelli di androgeni non corrispondenti ai valori normali per l'età (risposta D errata). Così, l’oligozoospermia (anche oligospermia) è una condizione caratterizzata da una ridotta concentrazione di spermatozoi nell’eiaculato rispetto a quella ritenuta normale (risposta B errata).

863 di 1714 Domande

Scenario DE6R: Un ragazzo di 13 anni, nato a termine dopo una gravidanza caratterizzata da ridotti movimenti fetali, alla nascita ha manifestato franco ipotono con pianto debole e difficoltà nella suzione. Ha presentato un ritardo globale dello sviluppo psico-motorio e rapido aumento del peso corporeo, a partire dai due anni di vita, con obesità di tipo centrale. Un'indagine genetica tramite ibridazione in situ fluorescente (FISH) ha permesso il riscontro di una delezione cromosomica in regione 15q11-q13. In base ai dati disponibili, quale diagnosi formula il medico?














La risposta corretta è la D.
La sindrome di Prader-Willi è una malattia da difetto dell’imprinting genomico causata da mancanza del contributo paterno della regione 15q11-q13. Le mutazioni alla base possono essere diverse: la più frequente è la microdelezione della regione 15q11-q13 di derivazione paterna, mentre meno frequente è la disomia uniparentale materna.
Si manifesta con ritardo psico-motorio lieve, obesità, ipogonadismo ipogonadotropo e bassa statura. Nel periodo pre- e neonatale è caratteristica una marcata ipotonia muscolare che causa polidramnios (causato dalla ridotta capacità di deglutizione); inoltre il parto avviene post-termine spesso tramite tagliocesareo per presentazione podalica o mancato impegno del feto. Il peso alla nascita è in genere ridotto e vi è difficoltà di alimentazione a causa di suzione ipovalida: l’accrescimento staturo-ponderale è inizialmente ridotto, ma successivamente appare appetito eccessivo con ricerca spasmodica del cibo e tendenza a ingerire qualunque cosa, anche oggetti non commestibili.
Il fenotipo fisico è caratterizzato da facies con occhi a mandorla, labbro superiore a V rovesciata, palato ogivale, mani piccole, ipoplasia dei genitali.

864 di 1714 Domande

Scenario XX8A: Un paziente di 35 anni giunge all'osservazione del dermatologo. A livello cutaneo presenta numerose macchie caffellatte di grosse dimensioni, distribuite su arti e tronco, lentiggini in regione ascellare e alcuni neuro-fibromi cutanei. Viene fatta diagnosi di neurofibromatosi di tipo 1. Per quale tra le seguenti neoplasie la paziente ha un rischio particolarmente elevato rispetto alla popolazione generale?














La risposta corretta è la D.
Il paziente del caso clinico presenta la neurofibromatosi di tipo 1 (malattia di von Recklinghausen), una patologia genetica causata dalla mutazione del gene NF1 (localizzato sul cromosoma 17), clinicamente eterogenea, caratterizzata da macchie caffellatte, noduli iridei di Lisch (amartomi iridei), lentiggini a livello delle ascelle o dell'inguine e neuro-fibromi multipli. Il rischio complessivo di sviluppare un tumore maligno della guaina dei nervi periferici è superiore a quello della popolazione generale. È una malattia sporadica o ereditaria (in tal caso a trasmissione autosomica dominante), i cui sintomi e segni sono variabili da un paziente all’altro. Secondo i criteri diagnostici, un paziente è affetto da neurofibromatosi di tipo 1 se presenta almeno 2 tra le seguenti condizioni:
- più di 5 macchie caffè-latte;
- 2 o più noduli di Lisch;
- 2 o più neurofibromi o un neurofibroma plessiforme, glioma ottico, lentiggini;
- displasie scheletriche specifiche;
- un consanguineo di primo grado affetto.
Dal punto di vista terapeutico, è una patologia incurabile in cui, però, è possibile mettere in atto una terapia sintomatica mirata.

865 di 1714 Domande

Quali indagini vanno eseguite nella stadiazione del carcinoma del colon-retto?














La risposta corretta è la D.
La metodica di elezione per la stadiazione del tumore del colon-retto è la TC torace e addome, per la valutazione della sede della neoplasia nella sua sede primitiva, per lo studio di eventuali metastasi e per possibili complicanze correlate al tumore come ad esempio ostruzione, perforazione, formazione di fistole. Queste ultime possono localizzarsi nella rimanente parte di intestino crasso, negli organi adiacenti quali la vescica, le ovaie nella donna e la prostata nell’uomo, e ai linfonodi addominali. Inoltre, siti importantissimi di metastasi a distanza sono il fegato, i polmoni e le ossa.
La risposta A non è corretta.
La RM addome non comprende lo studio delle ossa e del torace e ha una risoluzione spaziale inferiore a quella della TC.
Le risposte B e C non sono corrette.
Rispettivamente non è presa in considerazione la valutazione del torace e quella dell’addome e delle ossa.

866 di 1714 Domande

Qual e' il trattamento adiuvante piu' indicato per il carcinoma del retto localmente avanzato (pT3-T4)?














La risposta corretta è la A.
Il trattamento adiuvante più indicato per il carcinoma del retto localmente avanzato (pT3-T4) è la combinazione tra chemioterapia a base di oxaliplatino o irinotecano (FOLFOX o FOLFIRI) e radioterapia.
Le risposte C e D non sono corrette.
Le risposte infatti non comprendono la combinazione tra i due tipi di terapia (chemio e radio) e non costituiscono un trattamento adeguato per una lesione neoplastica T3-T4.
La risposta B non è corretta.
Non è indicata l’ormonoterapia nel carcinoma del colon-retto.

867 di 1714 Domande

Scenario DD1Z: Una donna di 50 anni si presenta all'osservazione del medico con una tumefazione sospetta al seno. In quale situazione clinica e' corretto richiedere la RM mammaria?














La risposta corretta è la D.
Le indicazioni all’esecuzione della risonanza magnetica mammaria sono:
lo studio delle giovani donne predisposte geneticamente al tumore mammario, quindi con mutazione del gene BRCA1 o BRCA2
pazienti con familiarità per carcinoma mammario, anche in assenza di geni BRCA mutati
nel sospetto di malattia plurifocale e pluricentrica
se vi è una forte discrepanza tra indagini diagnostiche tradizionali e valutazione clinica
nelle donne con protesi nel sospetto di rotture della protesi stessa.
La risposta A e C non sono corrette.
L’impianto di pace-maker o protesi metalliche costituisce una controindicazione assoluta all’esame di risonanza magnetica. La gravidanza costituisce una controindicazione relativa, in quanto potrebbe causare, soprattutto nel I trimestre, malformazioni fetali. In questo ultimo caso bisogna studiare per ogni paziente la relazione rischio-beneficio ed evitare l’esame in tutti i casi non strettamente necessari o salvavita.
La risposta B non è corretta.
La familiarità per carcinoma mammario costituisce un’indicazione all’esecuzione di RM mammaria.

868 di 1714 Domande

Scenario DD1Z: Una donna di 50 anni si presenta all'osservazione del medico con una tumefazione sospetta al seno. Dopo la chirurgia senologica, l'imaging radiologico nell'impostazione del trattamento radiante e' necessario per:














La risposta corretta è la A.
La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia al fine di distruggere le cellule tumorali cercando di preservare i tessuti sani limitrofi al territorio da irradiare. Il carcinoma della mammella rappresenta la prima causa di morte per tumore nelle donne. La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia al fine di distruggere le cellule tumorali cercando di preservare i tessuti sani limitrofi al territorio da irradiare. La radioterapia mammaria si utilizza generalmente al fine di eliminare eventuali foci di cellule tumorali residuati dopo chirurgia l’intervento. È indicata in caso di intervento minore (come la quadrantectomia) e/o se la paziente ha meno di 65 anni, mentre è da valutare se è stato fatto un intervento di mastectomia, se la paziente è anziana e/o ha un tumore con un istotipo poco aggressivo. Gli studi di diagnostica di immagini post-operatori nell'impostazione del trattamento radiante  consentono di definire la zona da trattare in corrispondenza del letto operatorio al fine di sterilizzare la zona target distruggendo eventuali cellule neoplastiche residuate con lo scopo di ridurre il rischio di recidiva aumentando la sopravvivenza libera da malattia e la probabilità di guarigione del paziente, cercando di preservare i tessuti sani limitrofi al territorio da irradiare
La risposta B non è corretta.
Verificare il corretto posizionamento delle clips metalliche non è una finalità primaria dell'imaging radiologico nell'impostazione del trattamento radiante.
La risposta C non è corretta.
La tecnica maggiormente utilizzata per indagare l’eventuale diffusione del tumore ad altri organi è la ricerca del linfonodo sentinella. Il cancro alla mammella inizia a diffondersi attraverso il circolo linfatico quindi la ricerca di cellule tumorali nel linfonodo regionale appartenente al primo livello della catena di drenaggio, permette di sospettare, con un livello di sicurezza abbastanza alto, che il tumore si sia diffuso oppure sia rimasto circoscritto alla ghiandola mammaria. La capacità predittiva negativa di questa tecnica è di circa il 96%. La procedura prevede l’impiego di una tecnica, detta linfoscintigrafia, in cui si inietta una piccola quantità di isotopo debolmente radioattivo nel tessuto mammario sottocutaneo il quale, seguando la via linfatica, va a depositarsi nel primo linfonodo della catena di drenaggio della mammella. In questo modo, il linfonodo identificato viene sottoposto ad esame istologico e si verifica la presenza o l’assenza di cellule tumorali. La ricerca del linfonodo sentinella si esegue circa 24 ore prima dell’intervento chirurgico.
La risposta D non è corretta.
Verificare il corretto posizionamento dell’espansore non è una finalità primaria dell'imaging radiologico nell'impostazione del trattamento radiante, che solitamente si fa mediante TC, mentre il controllo dell’espansore si fa mediante RM solitamente.

869 di 1714 Domande

Scenario ES2C: Paziente di 60 anni, affetta da plurime metastasi encefaliche da neoplasia mammaria. La paziente verrà sottoposta a radioterapia a scopo palliativo a livello panencefalico. Quale dei seguenti farmaci deve essere prescritto alla paziente, da assumere in concomitanza al trattamento radioterapico?














La risposta corretta è la C.
I farmaci da somministrare in tal caso, con lo scopo di ridurre gli effetti collaterali e l’edema di un trattamento panencefalico sono rappresentati dai cortisonici: il razionale del loro utilizzo è proprio quello di evitare, o per lo meno ridurre, l’edema che di viene a formare per aumentata  permeabilità dei capillari e che comprime le strutture nervose. In taluni casi in associazione al cortisone si può somministrare il mannitolo per via endovenosa, che funge da agente osmoterapico, in quanto richiama il liquido edematoso trasudato dai capillari agli spazi intra- ed extra-cellulari encefalici, riducendo così la pressione intracranica.
Le risposte A, B e D non sono corrette.
Tutti gli altre tipologie di farmaci indicati non hanno alcun razionale di assunzione in concomitanza al trattamento radioterapico panencefalico per ridurre gli effetti secondari.

870 di 1714 Domande

Scenario QW3A: Paziente di 57 anni affetto da adenocarcinoma della prostata, Gleason 4+4:8, PSA 10.12 ng/ml. In anamnesi nessun'altra nessuna patologia di rilievo riferita. Qual e' l'approccio terapeutico piu' corretto per questo paziente?














La risposta corretta è la C.
Un tumore prostatico con score di Gleason ≥ 8 o oltre 4+3 è considerato un tumore prostatico allo stadio avanzato.La terapia di un tumore allo stadio avanzato consiste nella somministrazione della terapia ormonale con la radioterapia. La terapia ormonale si basa sugli agonisti del LHRH, che non permette la produzione di LH e dunque di testosterone, e sull’uso di antiandrogeni (es. Ciproterone), che non permettono al testosterone di raggiungere le cellule tumorali. 
La combinazione con la radioterapia aumenta le possibilità di successo del trattamento e riduce il rischio di recidive. Inoltre, negli uomini con carcinoma della prostata avanzato è usata per alleviare i sintomi, ridurre la massa tumorale e rallentare la proliferazione delle cellule neoplastiche.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Come riportato sopra, lo standard terapeutico di un tumore prostatico avanzato è la combinazione tra radioterapia e ormonoterapia.

871 di 1714 Domande

Scenario EF4F: Paziente in corso di radioterapia per una neoplasia della tonsilla. Quale tra i seguenti effetti collaterali, correlati alla radioterapia, potrebbe presentare?














La risposta corretta è la B.
La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia al fine di distruggere le cellule tumorali cercando di preservare i tessuti sani limitrofi al territorio da irradiare. In un trattamento radiante di una neoplasia del distretto testa-collo, bisognerà cercare di evitare quanto più possibile, a seconda della localizzazione ed estensione di malattia neoplastica, le parotidi, contornandole come organo a rischio, in modo tale che nella pianificazione del piano di trattamento radioterapico possano ricevere la più bassa o se possibile nulla dose possibile, in modo da evitare effetti collaterali invalidanti quali la xerostomia, che determina difficoltà nella alimentazione oltre a predisporre ad infezioni del cavo orale.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
Le opzioni indicate non sono degli effetti collaterali correlabili alla radioterapia della tonsilla.

872 di 1714 Domande

Quale, tra le alternative terapeutiche proposte e' la piu' appropriata nel trattamento della chetoacidosi diabetica?














La risposta corretta e' la 'Somministrazione di liquidi, elettroliti e insulina endovena, regolata dal monitoraggio degli esami ematochimici'.


873 di 1714 Domande

Quale dei seguenti segni clinici NON rientra tra i criteri diagnostici di Sindrome di Kawasaki?














La risposta corretta e' la 'Miopatia'.


874 di 1714 Domande

Scenario BA1M: Un bambino di 3 anni viene portato in visita per febbre e forti dolori a un orecchio da molte ore. Il bambino è molto agitato e all'otoscopia si osserva membrana timpanica iperemica ed estroflessa con versamento essudativo nella cavità timpanica. Tutti i seguenti farmaci possono trovare indicazione in questo caso tranne:














La risposta corretta e' la 'fluconazolo'.


875 di 1714 Domande

Scenario SS2Y: Una ragazza di 13 anni presenta dolore puntorio all'emitorace sinistro, comparso improvvisamente dopo un colpo di tosse. All'esame obiettivo si evidenzia un habitus marfanoide e all'auscultazione del torace una riduzione del murmure vescicolare nel quadrante superiore posteriore dell'emitorace sinistro, con FVT abolito e suono plessico timpanico. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la 'pneumotorace spontaneo'.


876 di 1714 Domande

Scenario YS3S: Viene condotta alla vostra osservazione una bambina di 3 anni per scarso accrescimento ponderale. La madre riferisce che da un anno la bambina presenta evacuazioni frequenti (2-3 volte/die) di feci semi liquide, abbondanti e maleodoranti. Si alimenta regolarmente, con appetito. Tra quelle elencate, qual e' l'ipotesi diagnostica piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Malattia Celiaca'.


877 di 1714 Domande

Scenario YS3S: Viene condotta alla vostra osservazione una bambina di 3 anni per scarso accrescimento ponderale. La madre riferisce che da un anno la bambina presenta evacuazioni frequenti (2-3 volte/die) di feci semi liquide, abbondanti e maleodoranti. Si alimenta regolarmente, con appetito. Quale indagine programmereste in prima battuta?














La risposta corretta e' la 'Dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi IgA associato al dosaggio delle IgA totali'.


878 di 1714 Domande

Nella malattia a lesioni minime nel bambino, il primo approccio terapeutico e' rappresentato da:














La risposta corretta e' la 'steroidi, in particolare il prednisone rappresenta il farmaco di prima scelta'.


879 di 1714 Domande

Scenario IN1Z: Paziente di 58 anni, di sesso maschile, affetto da diabete mellito di tipo II dall'età di 42 anni, in trattamento con antidiabetici orali, si presenta al Pronto Soccorso per dispnea, imponenti edemi declivi bilaterali, ipertensione arteriosa. La diagnosi meno probabile e':














La risposta corretta e' la 'infarto renale monolaterale'.


880 di 1714 Domande

Scenario QA2L: Una paziente di 44 anni, seguita da un anno per una pielonefrite cronica secondaria a nefrolitiasi bilaterale, si presenta con i seguenti dati: creatininemia 1.3 mg/dl, filtrato glomerulare 47 ml/min, calcio sierico totale 10.9 mg/dl, fosforemia 2.4 mg/dl, PTH intatto 195 pg/ml. Qual e' l'orientamento diagnostico piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Iperparatiroidismo primitivo in malattia renale cronica'.


881 di 1714 Domande

Scenario CL3L: Paziente di sesso maschile di 22 anni si presenta con edemi colonnari, moderata ipertensione arteriosa. Gli esami dimostrano: proteinuria 6,5 g/die, creatininemia 1.1 mg/dl, colesterolemia 287 mg/dl, Hb 13.4 g/dl, Albuminemia 2,3 g/dl. Agli esami si dimostra: normalità di C3, C4 ed emocromo; ANA, ENA, anti DNA-ANCA: negativi; esame urine: cilindri jalini, GR 2 per campo, GB 3 per campo. Quale delle seguenti patologie è la causa MENO probabile della patologia renale in atto?














La risposta corretta e' la 'Vasculite'.


882 di 1714 Domande

Un uomo di 53 anni, di sesso maschile, con malattia renale cronica in stadio 4 (Creatininemia 2.9 mg/dl, filtrato glomerulare 25 ml/min, Hb 11.2 g/dl, MCV 89 mcc, sideremia 78 microg/dl, ferritinemia 233); attività fisica normale, in trattamento con eritropoietina. Quali azione sarebbe piu' opportuno intraprendere?














La risposta corretta e' la 'Non modificare la terapia in atto'.


883 di 1714 Domande

Scenario MK5H: Una donna di 60 anni riferisce astenia, vertigini e oligo-anuria da circa due giorni. Circa tre giorni prima riferisce accesso in guardia medica per episodio di iperpiressia (T 38 °C) e diarrea in seguito al quale si alimenta poco e ha assunto FANS e antibiotici, con risoluzione del quadro dopo circa 48 ore. PA 140/85 supina, in ortostatismo PA 90/65 FC 98 bpm. Non dolore lombare e assume da molto tempo antipertensivi. Gli esami ematochimici mostrano: creatininemia 3,5 mg/dl azotemia 200 mg/dl, all'emocromo si rileva modesta anemia Hb 10 g/dl con MCV nella norma. Gli esami precedenti portati in visione mostrano azotemia 100 mg/dl e creatininemia 1.6 mg/dl. L'ipotesi diagnostica piu' probabile alla luce dell'EO e degli esami ematochimici e':














La risposta corretta e' la 'insufficienza renale acuta prerenale su un quadro di nefropatia cronica'.


884 di 1714 Domande

Scenario MK5H: Una donna di 60 anni riferisce astenia, vertigini e oligo-anuria da circa due giorni. Circa tre giorni prima riferisce accesso in guardia medica per episodio di iperpiressia (T 38 °C) e diarrea in seguito al quale si alimenta poco e ha assunto FANS e antibiotici, con risoluzione del quadro dopo circa 48 ore. PA 140/85 supina, in ortostatismo PA 90/65 FC 98 bpm. Non dolore lombare e assume da molto tempo antipertensivi. Gli esami ematochimici mostrano: creatininemia 3,5 mg/dl azotemia 200 mg/dl, all'emocromo si rileva modesta anemia Hb 10 g/dl con MCV nella norma. Gli esami precedenti portati in visione mostrano azotemia 100 mg/dl e creatininemia 1.6 mg/dl. Per completare il quadro diagnostico quale esame strumentale sarebbe opportuno eseguire in prima istanza per evidenziare la presenza di insufficienza renale cronica?














La risposta corretta e' la 'Ecografia renale'.


885 di 1714 Domande

Scenario MK5H: Una donna di 60 anni riferisce astenia, vertigini e oligo-anuria da circa due giorni. Circa tre giorni prima riferisce accesso in guardia medica per episodio di iperpiressia (T 38 °C) e diarrea in seguito al quale si alimenta poco e ha assunto FANS e antibiotici, con risoluzione del quadro dopo circa 48 ore. PA 140/85 supina, in ortostatismo PA 90/65 FC 98 bpm. Non dolore lombare e assume da molto tempo antipertensivi. Gli esami ematochimici mostrano: creatininemia 3,5 mg/dl azotemia 200 mg/dl, all'emocromo si rileva modesta anemia Hb 10 g/dl con MCV nella norma. Gli esami precedenti portati in visione mostrano azotemia 100 mg/dl e creatininemia 1.6 mg/dl. Qual e' il primo approccio terapeutico in questo tipo di paziente?














La risposta corretta e' la 'Correggere la volemia, sospendere i farmaci nefrotossici, aggiustare il dosaggio dei farmaci somministrati e controllare la diuresi'.


886 di 1714 Domande

Qual e' la caratteristica distintiva del disturbo dello spettro autistico noto come sindrome di Asperger?














La risposta corretta e' la 'l'assenza di ritardo mentale'.


887 di 1714 Domande

Quale terapia e' piu' clinicamente indicata in un bambino di 9 anni con enuresi notturna isolata, assenza di anomalie endocrinologiche e sintomi d'ansia?














La risposta corretta e' la 'Desmopressina'.


888 di 1714 Domande

Rispetto alla forma dell'adulto, il disturbo bipolare a esordio infantile si differenzia per:














La risposta corretta e' la 'una peggiore prognosi'.


889 di 1714 Domande

Scenario CM1P: Un paziente di 9 anni viene condotto in Pronto Soccorso per la comparsa improvvisa di movimenti involontari, rapidi, irregolari e afinalistici che interessano tutti e 4 gli arti. La familiarità è negativa per disturbi del movimento e le facoltà cognitive e relazionali sono integre. Il sospetto diagnostico e' di:














La risposta corretta e' la 'corea di Sydenham'.


890 di 1714 Domande

Scenario MN2U: Un paziente di 12 anni viene condotto all'attenzione medica per la presenza di tic motori e vocali e multipli. I primi sintomi erano comparsi l'anno prima ma si caratterizzavano solo per una chiusura improvvisa degli occhi e il sollevamento della spalla destra. Nel caso tutti gli esami strumentali fossero negativi, il trattamento piu' indicato sarebbe con:














La risposta corretta e' la 'neurolettici'.


891 di 1714 Domande

Scenario GO3R: Giunge all'osservazione clinica un adolescente con multiple crisi tonico-clonico generalizzate, storia di convulsioni febbrili, familiarità positiva per epilessia, assenza di comorbidità mediche e buon rendimento scolastico. Il sospetto diagnostico e' di:














La risposta corretta e' la 'epilessia mioclonica giovanile'.


892 di 1714 Domande

In base alle evidenze empiriche, uno screening per la prevenzione del cancro prostatico con esame del PSA (antigene prostatico specifico):














La risposta corretta e' la 'e' associato con rischio elevato di sovra-diagnosi'.


893 di 1714 Domande

Scenario DO2S: Una donna di 68 anni con ipertensione arteriosa ben controllata dalla terapia con enalapril (non altre patologie note) viene sottoposta a impianto di protesi d'anca sinistra per frattura. La signora pesa 70 kg e la sua funzione renale è normale. Quale e' la profilassi antitrombotica piu' adeguata per questa paziente?














La risposta corretta e' la 'Enoxaparina 4000 U 1 volta al giorno'.


894 di 1714 Domande

Scenario DO3N: Una donna di 35 anni si presenta dal medico di medicina generale per bruciore alla minzione e senso di pesantezza al basso ventre. Lamenta inoltre pollachiuria. Quali delle seguenti affermazioni e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'E' sempre necessario ottenere un antibiogramma prima di iniziare un trattamento anche empirico'.


895 di 1714 Domande

Scenario SV4I: Cinque uomini di età compresa tra i 45 e i 55 anni sviluppano in un tempo ravvicinato una sindrome febbrile accompagnata da dispnea e tosse. Alcuni di loro riferiscono anche diarrea. Tutti e cinque i soggetti lavorano in un'azienda che si occupa di manutenzione e revisione di impianti di riscaldamento/raffrescamento industriale. Quale dei seguenti agenti eziologici e' piu' probabilmente responsabile dei sintomi lamentati dai pazienti?














La risposta corretta e' la 'Legionella pneumophila'.


896 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni circa la farmacocinetica nel paziente anziano e' ERRATA?














La risposta corretta e' la 'I livelli sierici di albumina sono usualmente aumentati e cio' riduce l'effetto di numerosi farmaci'.


897 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni circa le vaccinazioni nell'anziano e' ERRATA?














La risposta corretta e' la 'Gli effetti avversi connessi alla pratica vaccinale nei pazienti anziani superano sempre i potenziali benefici'.


898 di 1714 Domande

Tutti i seguenti fattori concorrono alla riduzione della massa ossea, ECCETTO:














La risposta corretta e' la 'obesita''.


899 di 1714 Domande

Scenario UG1O: A un controllo di routine degli esami, viene riscontrato a un uomo di 69 anni un valore di antigene prostatico specifico di 7 ng/mL con una frazione libera pari all'8% del PSA totale. Qual e' la strategia diagnostica piu' appropriata?














La risposta corretta e' la 'Richiedere un'ecografia prostatica transrettale con biopsia'.


900 di 1714 Domande

Scenario TB2D: Un uomo di 75 anni lamenta da tempo astenia e stipsi, ed è aumentato di peso, ma con scarso appetito. Gli esami mostrano un TSH di 10 mU/L che 3 mesi prima era pari a 6. Quale delle seguenti condizioni NON e' tipicamente associata alla condizione clinica sofferta dalla paziente?














La risposta corretta e' la 'Adenoma ipofisario'.


901 di 1714 Domande

Scenario TB2D: Un uomo di 75 anni lamenta da tempo astenia e stipsi, ed è aumentato di peso, ma con scarso appetito. Gli esami mostrano un TSH di 10 mU/L che 3 mesi prima era pari a 6. Qual e' la strategia terapeutica piu' appropriata?














La risposta corretta e' la 'Iniziare un trattamento con basse dosi di levotiroxina, incrementandola fino a ottenere valori di TSH normali'.


902 di 1714 Domande

Scenario JT3S: Paziente donna di 82 anni giunge all'osservazione per dolore al cingolo scapolare bilateralmente e al collo, nonché alle anche e alle gambe, esordito circa un mese prima e non responsivo alla terapia con antinfiammatori non steroidei (FANS). Gli esami mostrano un significativo aumento degli indici di flogosi (VES 67 mm/1h). Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Polimialgia reumatica'.


903 di 1714 Domande

Il mesotelioma pleurico e' una malattia legata all'esposizione all'asbesto. La prognosi e' cattiva, ma varia in rapporto al tipo istologico. Quale tipo istologico ha prognosi migliore?














La risposta corretta è la B.
Il mesotelioma è un tumore che trae origine dalla trasformazione neoplastica delle cellule mesoteliali di rivestimento delle principali cavità sierose: pleura, peritoneo e pericardio. Ha più spesso sede a livello pleurico (60-70% dei casi).
Il mesotelioma pleurico colpisce in prevalenza i soggetti di sesso maschile con un picco di massima incidenza al 5-6° decennio di vita.
Numerose evidenze sperimentali e cliniche hanno dimostrato l’esistenza di un rapporto di causa-effetto tra l’esposizione all’asbesto e l’insorgenza del mesotelioma.
Il mesotelioma maligno della pleura, per lungo tempo, è stato considerato un tumore a prognosi inesorabilmente letale indipendentemente dallo stadio di presentazione della malattia e dall’istotipo. Ma oggi si ritiene che una diagnosi tempestiva consenta di ottimizzare il trattamento così come fattori prognostici positivi quali giovane età, istologia epiteliale, condizioni cliniche ottimali, stadio precoce e durata dei sintomi >6 mesi siano correlati a una risposta positiva ai trattamenti.
I mesoteliomi sarcomatosi o misti hanno prognosi decisamente sfavorevole e per essi il trattamento non è indicato.

904 di 1714 Domande

Scenario XD1S: Una ragazza di 24 anni viene ricoverata per pneumotorace spontaneo recidivo. Quale tra le seguenti e' una possibile causa di pneumotorace spontaneo recidivo in giovani donne in eta' fertile?














La risposta corretta è la B.
Lo pneumotorace è definito come la presenza di aria nel cavo pleurico.
L’aria può entrare nel cavo pleurico attraverso una lesione della pleura viscerale o tramite una soluzione di continuo della parete toracica: in ogni caso la pressione negativa endopleurica favorisce l’ingresso d’aria, fino all’equilibrio con la pressione atmosferica. Conseguentemente il polmone omolaterale collassa, poiché il ritorno elastico non è più controbilanciato dalla pressione negativa del cavo pleurico.
Più spesso lo pneumotorace insorge spontaneamente, soprattutto in soggetti giovani, alti, magri e longilinei che hanno avuto una rapida crescita in fase adolescenziale. La causa più frequente è rappresentata dalla rottura di piccole bolle di enfisema parasettale, dovuta a bruschi aumenti pressori a livello alveolare (come in seguito ad un colpo di tosse) o a brusche variazioni della pressione atmosferica.
Tuttavia, in giovani donne in età fertile con episodi ricorrenti di pneumotorace una causa probabile è l’endometriosi toracica e in tal caso si parla di pneumotorace catameniale. I sintomi tipici dello pneumotorace, quindi, insorgono di solito entro 72 ore dall’inizio della mestruazione; i sintomi possono non comparire a cadenza mensile, ma possono essere intermittenti. Solitamente si ha interessamento del lato destro con uno pneumotorace di piccola entità.
Lo pneumotorace catameniale viene solitamente trattato con drenaggio toracico e con pleurodesi e terapia ormonale per prevenire le recidive.

905 di 1714 Domande

Scenario DE3C: Un paziente forte fumatore di 65 anni lamenta ripetuti episodi di emottisi discreta nelle ultime 3 settimane. Raccolta l'anamnesi, il medico deve:














La risposta corretta è la D.
Si sospetta un cancro del polmone, data l’età e il sesso del paziente, l’esposizione al fumo (che costituisce il principale fattore di rischio) e la presenza di emottisi, uno dei segni più indicativi di tumore polmonare, anche se spesso tardivo e conseguente all’erosione di piccoli vasi da parte della neoplasia.
L’iter diagnostico del tumore del polmone prevede in primo luogo l’accertamento dell’effettiva presenza del tumore mediante RX torace e TC torace con mdc, che permettono la visualizzazione della lesione e la sua localizzazione.
Le anomalie radiologiche che possono essere riscontrate comprendono lesioni in massa, infiltrati polmonari recidivanti, infiltrati polmonari persistenti, atelettasia, versamento pleurico. L’RX del torace può permettere la visualizzazione di piccole lesioni anche di piccole dimensioni in più del 70% dei casi. L’indagine radiologica non è tuttavia in grado di distinguere le lesioni benigne da quelle maligne per cui si rendono necessarie indagini più accurate.
Il secondo livello diagnostico consiste nella caratterizzazione istologica per accertare la natura e l’istotipo della neoplasia: se il tumore cresce all’interno del bronco, si potranno eseguire prelievi della mucosa bronchiale tramite fibrobroncoscopia, se invece la lesione è periferica si può ricorrere ad agoaspirato e/o a una biopsia TC-guidata.
Il terzo livello diagnostico prevede l’esecuzione di una TC total body e di una PET per valutare la presenza di localizzazioni a distanza.

906 di 1714 Domande

Scenario XX4B: A una donna di 54 anni in buone condizioni viene diagnosticato un adenocarcinoma polmonare stadio IIIA (T2a, N2, M0). Che tipo di trattamento e' indicato?














La risposta corretta è la D.
Lo stadio IIIA (T2a, N2, M0) dell’adenocarcinoma polmonare indica un tumore di diametro superiore a 3cm ma inferiore a 5cm, con metastasi ai linfonodi ipsilaterali mediastinici e/o della carena, in assenza di metastasi a distanza.
A questo stadio il trattamento prevede l’intervento chirurgico seguito da chemioterapia adiuvante.
La chirurgia ha un ruolo terapeutico fondamentale e determina la maggior probabilità di guarigione: di solito consiste in una lobectomia, bi-lobectomia o pneumectomia a seconda dell’estensione della neoplasia, associata a linfoadenectomia in caso di interessamento linfonodale ed è ritenuta radicale quando si ottiene l’asportazione di tutta la malattia visibile e i margini di resezione sono negativi.
Poiché spesso nello stadio III la radicalità chirurgica non è possibile, si associa trattamento chemioterapico adiuvante costituito da uno schema a base di platino in associazione a un farmaco chemioterapico di terza generazione e si è visto che la chemioterapia determina un vantaggio di sopravvivenza a 5 anni dal 4 al 15% rispetto al semplice follow-up.

La risposta A non è corretta.
Il solo intervento chirurgico è previsto solo nel caso in cui sia dimostrata la radicalità chirurgica, solitamente negli stadi I e II di tumore del polmone.
La risposta B non è corretta.
Il solo trattamento chemioterapico è riservato a pazienti con cancro polmonare in stadio avanzato ovvero IIIB e IV: questi pazienti vengono considerati non candidabili all’intervento chirurgico per storia naturale di malattia.
La scelta della terapia è basata sulle comorbidità del paziente, sulle tossicità teoriche e attese, sulla compliance dello stesso, sull’istologia e sulla presenza o meno di alterazioni molecolari in geni target.
La risposta C non è corretta.
Il solo trattamento radioterapico è previsto in pazienti che per età, condizioni generali, ridotte funzionalità respiratoria e cardiaca non possono essere sottoposti a intervento chirurgico radicale.

907 di 1714 Domande

Scenario ET42G: Un paziente di 34 anni lamenta da due settimane febbre elevata con leucocitosi. Negli ultimi giorni si associa dolore all'emitorace sinistro. Viene eseguita la radiografia riportata. Quale diagnosi puo' essere sospettata con maggiore certezza?

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La risposta corretta e' la B
Il quadro radiografico e clinico suggeriscono che la diagnosi più probabile sia quella di empiema pleurico. L’empiema pleurico è un versamento di natura purulenta e, come tale, si manifesta con tutte le caratteristiche cliniche del versamento pleurico (dispnea, dolore pleuritico, assenza del fremito vocale tattile e presenza degli sfregamenti pleurici) associate a quelle di infezione, come appunto la febbre alta associata a rialzo degli indici infiammatori e leucocitosi.
L’RX del torace evidenzia il versamento pleurico come un patologico reperto radiopaco compatibile con una raccolta liquida a livello della cavità pleurica, che oblitera l’angolo costofrenico.

908 di 1714 Domande

Scenario ET42G: Un paziente di 34 anni lamenta da due settimane febbre elevata con leucocitosi. Negli ultimi giorni si associa dolore all'emitorace sinistro. Viene eseguita la radiografia riportata. Quale procedimento invasivo dovra' essere eseguito subito dopo?

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La risposta corretta e' la A
In questo radiogramma si apprezza la presenza di una marcata ipodiafania all’emitorace di sinistra in zona medio basale, con quota pleurogena a disposizione apico-parieto-basale e bande di ipodiafania da verosimile natura disventilatoria: vista la clinica del paziente ed il reperto radiografico, l’ipotesi diagnostica più plausibile è quella di un processo flogistico associato a versamento pleurico. La diagnosi di certezza per lo studio delle caratteristiche del versamento ed eventualmente anche il suo trattamento, mirato ad alleviare la sintomatologia respiratoria presentata dal paziente, può essere ottenuta mediante la toracentesi e il posizionamento di un drenaggio toracico. La toracentesi è una procedura invasiva eseguita a scopo diagnostico e/o terapeutico che, tramite l'introduzione di un ago, permette il prelievo o il drenaggio di liquido accumulatosi in cavità pleurica. La toracentesi è indicata a scopo diagnostico per i versamenti di nuova insorgenza, senza causa nota, diagnosticati alla ecografia, alla radiografia o alla TC del torace, di spessore superiore ai 10 mm, oppure per quelli che persistono per oltre 3 giorni nonostante la terapia. A scopo terapeutico invece viene effettuata quando il paziente, per versamenti importanti, manifesta distress respiratorio. Le caratteristiche macroscopiche e microscopiche del liquido pleurico aspirato orientano verso la diagnosi.
L’agoaspirato TC guidato non trova indicazione nel caso presentato, in quanto è una procedura finalizzata ad effettuare un esame citologico di un tessuto solido da analizzare ed avendo il nostro paziente una raccolta liquida nello spazio pleurico, e non una massa solida, l’agoaspirato non è la tecnica più adatta nè a scopo investigativo nè terapeutico (Risposta B errata). Lo stesso discorso vale per la fibrobroncoscopia, che è un esame che permette mediante l’introduzione di una sonda, generalmente flessibile, attraverso la cavità buccale o le cavità nasali, l’esplorazione diretta dell’albero tracheobronchiale, la visualizzazione della sua mucosa, il riscontro di eventuali lesioni, corpi estranei, secrezioni, emorragie, stenosi: tale indagine può essere utilizzata sia in maniera esplorativa e quindi a scopo diagnostico, ma anche a scopo terapeutico (Risposta C errata). La video-toracoscopia è una procedura chirurgica mininvasiva che consiste nell'esplorazione della cavità toracica, di effettuare biopsie polmonari, pleuriche, masse mediastiniche, linfonodali, pericardiche o l'asportazione di neoplasie benigne pleuriche e polmonari, resezioni polmonari, resezione di bolle enfisematose, pleurodesi, pleurectomia, simpaticectomia toracica, toilette di empiema pleurico e come detto prima, in virtù della presenza nel nostro paziente di una raccolta liquida nello spazio pleurico, tale metodica non risulta essere la tecnica più adatta per indagare tale condizione (Risposta D errata).



909 di 1714 Domande

Scenario WW7L: Una TAC del torace con mezzo di contrasto dimostra la presenza di un nodulo polmonare del lobo superiore destro a margini spiculati, sospetto per neoplasia. La Tomografia a emissione di positroni viene prescritta per tutti i seguenti scopi TRANNE quello di:














La risposta corretta è la B.
La tomografia a emissione di positroni (PET) si effettua somministrando un radiofarmaco per via endovenosa; dopo aver atteso il tempo necessario affinché il tracciante si localizzi nei tessuti, si procede alla rilevazione della radiazione emessa mediante un sistema costituito da una corona di detettori analoga a quella della TC.
La PET è attualmente sempre più impiegata in oncologia, grazie alla sua capacità di rilevare i tessuti ad intenso metabolismo e distinguerli da quelli circostanti, ma viene considerata una metodica d’indagine avanzata a causa dell’elevato costo dell’apparecchiatura.
Nell’ambito delle neoplasie del polmone, la PET è in grado di valutare la presenza della neoplasia e stadiarla, in quanto è possibile rilevare l’eventuale interessamento linfonodale o la presenza di metastasi a distanza. Tuttavia, la PET non è in grado di valutare la funzionalità respiratoria, parametro che viene valutato tramite la spirometria o la scintigrafia polmonare, tramite la quale è possibile valutare sia la perfusione che la ventilazione polmonare. ​​​​​​​

910 di 1714 Domande

In psicologia, il meccanismo del condizionamento e' spiegato:














La risposta corretta è la A.
Il meccanismo del condizionamento fu introdotto dal fisiologo russo Pavlov. Egli condusse un esperimento sulla “secrezione psichica†del cane. Pavlov osservò che la salivazione dei cani aumentava alla vista o al contatto con il cibo ma osservò anche che aumentava quando i cani udivano o osservavano un segnale che era stato volutamente associato alla somministrazione del cibo stesso. Nelle specifico, la somministrazione del cibo veniva associata in maniera ripetuta ad un segnale acustico o all’accensione della luce. Pavlov notò che la salivazione dei cani aumentava anche solo all’accensione della luce o alla percezione del suono. Questa reazione dell’animale venne denominata “riflesso condizionatoâ€. Secondo la teoria classica del riflesso condizionato, l’applicazione di uno stimolo incondizionato (il cibo) porta ad una risposta o un riflesso incondizionato (la salivazione); di conseguenza, la somministrazione di uno stimolo condizionato (il suono o la luce) porta ad una risposta o riflesso condizionato (la salivazione in assenza di cibo ma in presenza dello stimolo). Il meccanismo del condizionamento viene inserito nella disciplina comportamentista, rivolta allo studio del comportamento osservabile e dei meccanismi di apprendimento, di cui Pavlov fu uno dei principali esponenti.
La risposta B non è corretta.
La teoria psicoanalitica, di cui S. Freud fu il padre, è una parte fondamentale negli studi sul comportamento umano. Si basa sulla distinzione della psiche in conscio ed inconscio e sulla teoria che sia l’inconscio ad influenzare i pensieri, i comportamenti dell’uomo e l’interazione fra i vari individui.
La risposta C non è corretta.
​​​​​​​La psicologia del Sé fu fondata dallo psicoanalista Heinz Kohut; il fondamento di questa teoria si basa sulla totalità psichica propria dell’individuo che si sviluppa in relazione all’Io e si consolida grazie al riconoscimento empatico dell’altro individuo, diverso dal Sé.
La risposta D non è corretta.
La fenomenologia è una corrente di pensiero fondata da Husserl e rielaborata da altri esponenti. Questa studia il rapporto tra il soggetto e la realtà in quanto tale, e la sua conoscenza deve essere chiara, distinta ed immediata. La risposta E non è corretta. Il meccanismo del condizionamento e' spiegato dalla disciplina del comportamentismo.

911 di 1714 Domande

Tutte quelle elencate sono caratteristiche farmacocinetiche di un farmaco tranne:














La risposta corretta è la B.
​​​​​​​
Viene classificato come farmaco qualsiasi sostanza, naturale o sintetica, in grado di provocare una o più modificazioni all’organismo a cui viene somministrato. Una volta assunto, il farmaco va incontro a quattro tappe, o processi farmacocinetici, che ne descrivono la sua vita all’interno del corpo. La prima è l’assorbimento, cioè il passaggio del farmaco dall’ambiente esterno, dalla sede di somministrazione, al circolo sistemico; la seconda tappa riguarda la distribuzione del farmaco dal circolo ematico ai tessuti periferici; la terza caratteristica farmacocinetica riguarda il metabolismo, o biotrasformazione, che il farmaco subisce ad opera di specifici enzimi che si trovano in alcuni distretti corporei, in particolar modo il fegato, e ha il fine di rendere la molecola esogena più solubile e più facilmente eliminabile mediante la quarta tappa farmacocinetica, l’eliminazione appunto. Il profilo recettoriale non fa parte delle caratteristiche farmacocinetiche di un farmaco ma di quelle farmacodinamiche.
La risposta A non è corretta.
L’assorbimento è la prima tappa farmacocinetica di un farmaco. Descrive il suo passaggio dall’ambiente esterno al circolo ematico e dipende da vari fattori tra cui la via di somministrazione, il grado di liposolubilità del farmaco, l’irrorazione della sede di somministrazione, la temperatura locale e altre caratteristiche specifiche della molecola.
La risposta C non è corretta.
​​​​​​​Il metabolismo, o biotrasformazione, è la terza tappa farmacocinetica di un farmaco all’interno del corpo ed è dovuta all’azione sul farmaco di specifici enzimi che la rendono più solubile. Le reazioni di biotrasformazione vendono suddivise in reazioni di fase I e reazioni di fase II.
La risposta D non è corretta.
L’eliminazione è la quarta ed ultima tappa farmacocinetica del farmaco all’interno del corpo; descrive i meccanismi attraverso cui il farmaco, o i suoi metaboliti, vengono escreti dall’organismo.
La risposta E non è corretta.
Il profilo recettoriale non fa parte delle caratteristiche farmacocinetiche di un farmaco ma di quelle farmacodinamiche. La farmacodinamica studia l’interazione tra farmaco e recettore.

912 di 1714 Domande

La scialorrea puo' essere un effetto collaterale dei farmaci:














La risposta corretta è la B.
​​​​​​​
Le ghiandole salivari sono ghiandole esocrine collocate nei pressi della cavità buccale, a cui sono collegate mediante dei dotti che permettono di riversare il loro secreto (la saliva) all’interno di essa. Le principali sono la parotide, la gh. sottomascellare e la sottolinguale, a cui si associano altre ghiandole minori accessorie, localizzate nella mucosa del cavo orale. La regolazione della secrezione salivare è sotto il controllo del sistema nervoso. Le ghiandole salivari sono dotate di una innervazione colinergica parasimpatica e una innervazione adrenergica ortosimpatica. La prima è responsabile di un elevato incremento dell’attività secretoria, mentre la seconda, quella simpatica, è responsabile della contrazione delle fibre muscolari collocate intorno ai dotti salivari. Si tratta, in ogni caso, di un meccanismo riflesso ed involontario, a cui contribuiscono altre sostanze come ormoni e polipeptidi prodotti nel tratto gastrointestinale. La somministrazione di farmaci che interferiscono con la trasmissione ortosimpatica o parasimpatica possono accompagnarsi a modificazioni nella salivazione. I farmaci simpaticolitici infatti, impedendo la trasmissione adrenergica, possono ridurre la regolazione del rilascio di saliva mediante contrazione delle cellule muscolari, causandone un maggior rilascio e quindi una condizione di scialorrea.
La risposta A non è corretta.
La salivazione viene stimolata per lo più dal sistema parasimpatico; una eccessiva attivazione delle terminazioni colinergiche causa un funzionamento eccessivo delle ghiandole salivari con conseguente scialorrea. I farmaci anticolinergici (es. atropina), parasimpaticolitici, sono in grado di contrastare l’azione dell’acetilcolina poiché ne bloccano il recettore, riducendo quindi la salivazione e provocando secchezza delle fauci.
La risposta C non è corretta.
I farmaci antipiretici non modificano la produzione e la secrezione salivare.
 La risposta D non è corretta.
​​​​​​​I farmaci serotoninergici non sono coinvolti direttamente nella regolazione della secrezione salivare.
La risposta E non è corretta.
I farmaci simpaticolitici possono interferire con la regolazione adrenergica ortosimpatica della secrezione salivare riducendo la contrazione delle cellule muscolari collocate intorno ai dotti salivari, provocando un maggior rilascio di secreto e quindi scialorrea.

913 di 1714 Domande

La frattura di Colles interessa:














La risposta corretta e' la 'epifisi distale del radio'.


914 di 1714 Domande

Qual e' la corretta definizione di "laparocele"?














La risposta corretta è la B.
Il laparocele è una condizione in cui si sviluppa un'ernia su una cicatrice chirurgica a livello addominale e rappresenta una delle complicanze della chirurgia, determinata da un cedimento della parete muscolo-fasciale addominale. Il laparocele può andare incontro a diverse complicanze, ovvero: ingrandirsi nel tempo e soprattutto strozzarsi richiedendo un intervento chirurgico d'urgenza.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Nei restanti casi non si tratta di laparocele, ma bensì di ernie.

915 di 1714 Domande

Il papilloma intraduttale della mammella e':














La risposta corretta è la D.
Il papilloma intraduttale è una lesione benigna della mammella che origina dall’epitelio dei dotti galattofori e colpisce le donne in età compresa tra i 30 e i 55 anni. Può originare in qualsiasi punto del sistema duttale e ne esistono due tipologie differenziate in base alla localizzazione, solitario e multiplo. Il tipo solitario origina da un dotto galattoforo di calibro maggiore, spesso in sede retroareolare, mentre il tipo multiplo origina a grappolo nei dotti più periferici ed è maggiormente a rischio di trasformazione maligna. Dal punto di vista clinico può manifestarsi con secrezione sierica o sieroematica dal capezzolo in modo spontaneo o a seguito di una leggera compressione manuale. Si possono associare anche dolore e gonfiore, sebbene generalmente sia una lesione che decorre asintomatica. La diagnosi è ecografica, date le piccole dimensioni della lesione, e può essere coadiuvata dall’ esame citologico che va a studiare il siero rilasciato dal capezzolo. Nei casi fortemente sospetti ove la diagnosi ecografica e anatomopatologica non siano dirimenti, può essere effettuata una duttografia, un esame eseguito con mezzo di contrasto che permette lo studio elettivo dei dotti galattofori. Le risposte A e B non sono corrette.
Il papilloma intraduttale non è una lesione maligna.
La risposta C non è corretta.
​​​​​​​Il papilloma intraduttale è un tumore epiteliale e non neuroendocrino

916 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti è generalmente la causa più frequente di pancreatite cronica?














La risposta corretta è la A.
​​​​La pancreatite cronica è una persistente infiammazione del pancreas che provoca permanenti lesioni strutturali con fibrosi e stenosi duttali, seguite dalla riduzione progressiva delle funzioni esocrina ed endocrina di tale organo. Il 50% dei casi è dovuto all'alcolismo. Le cause della pancreatite cronica sono comunemente classificate, usando un sistema chiamato "TIGAR-O", che rappresenta l’acronimo di Toxic-metabolic, Idiopatic, Genetic, Autoimmune, Recurrent and severe acute pancreatitis, Obstructive.
​​​​​​​

917 di 1714 Domande

Secondo quanto previsto dal Codice penale, per "imputabilita'" si intende:














La risposta corretta è la B.
Secondo il Codice Penale,l’imputabilità o idoneità al reato è la condizione sufficiente ad attribuire a un soggetto il fatto commesso e a mettere in conto le conseguenze giuridiche. Si parla di idoneità al reato perché nessuno può essere imputabile se al momento del reato non era in grado di intendere o di volere. Secondo il Codice Penale agli articoli dal n. 88 al n. 98, vi sono alcuni casi in cui l'imputabilità è esclusa ovvero diminuita: la minore età, l’infermità mentale, il sordomutismo, l’uso di alcolici o stupefacenti.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Tutte le altre opzioni indicate non definiscono il concetto di imputabilità come previsto dal Codice Penale.

918 di 1714 Domande

Una coppia ha un figlio con distrofia muscolare di Duchenne e chiede il parere del medico sul rischio che un secondo figlio possa esserne affetto. Cosa dovrebbe dirgli?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​La Distrofia muscolare di Duchenne (DMD) è tra le più frequenti distrofie muscolari dell’infanzia ed è causata dall’assenza completa o dalla alterazione quantitativa o qualitativa della distrofina. I primi segni sono riconducibili a difficoltà motorie nelle comuni attività quotidiane, talvolta precedute da un ritardo nell’acquisizione del linguaggio. Con la progressione della malattia, il bambino presenterà un deficit di forza generalizzato con conseguenti limitazioni funzionali fino alla perdita della deambulazione autonoma e all’incapacità a sollevare le braccia e le mani. Nelle fasi più avanzate vengono coinvolti anche i muscoli respiratori e cardiaci, con prognosi infausta. Si tratta di una patologia ereditaria con trasmissione X-linked recessiva. Nelle patologie X linked recessive, le donne, quando ereditano la copia mutata del gene, sono generalmente portatrici sane, asintomatiche, oppure esprimenti una forma sfumata della patologia, invece i maschi ne sono affetti. Per capire quale sia la probabilità di trasmissione della patologia ad un eventuale secondo figlio maschio, è necessario capire, eseguendo esami diagnostici, se la madre è portatrice sana o meno. 
La risposta A non è corretta.
Se la madre è portatrice sana, quindi possiede solo una copia mutata del gene, il figlio maschio ha la probabilità del 50% di essere affetto.
La risposta B non è corretta.
Nel caso in cui la mamma fosse portatrice sana , esisterebbe la probabilità del 25% di avere un figlio maschio affetto e la probabilità del 25% di avere una figlia femmina portatrice.
La risposta D non è corretta.
Esiste il 50% di probabilità di avere un figlio maschio affetto nel caso in cui la mamma sia portatrice sana e quindi abbia solo una copia mutata del gene.
La risposta E non è corretta.
​​​​​​​
Partendo dal presupposto che il padre sia sano (altrimenti, possedendo una sola X, se questa fosse mutata esprimerebbe anch’esso la malattia), per poter stabilire quale sia la percentuale di richio di avere un altro figlio affetto da questa patologia, è necessario capire se la madre possiede una sola copia mutata del gene oppure se siano patologiche entrambe.
​​​​​​​Aggiornato al 26/03/21.

919 di 1714 Domande

Nel gruppo delle Moraxelle, qual e' piu' frequentemente patogena per l'uomo?














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​La Moraxella è una specie di bacilli o cocco-bacilli Gram-negativi appartenenti alla famiglia delle Moraxellaceae, che prende il nome dall'oftalmologo svizzero Victor Morax. Sono batteri aerobi, produttori di beta-lattamasi e ossidasi e catalasi positivi. La specie più patogena per l’uomo è Moraxella (Branhamella) catarrhalis, che è parte della flora batterica rinofaringea nell’uomo ed è coinvolta in patologie infettive delle alte vie aeree (faringiti, tracheiti, sinusiti, otiti), molto più raramente in bronchiti o bronco-polmoniti e meningiti. Altre specie frequenti di Moraxella sono M.lacunata, M. urethralis, M.phenylpiruvica, M.osloensis e M.nonliquefaciens.
La risposta A e B non sono corrette.
Entrambe le specie di Moraxelle possono essere patogene per l’uomo, ma molto raramente. M.phenylpiruvica, anche nota come Psychrobacterphenylpyruvicus, è raramente patogena per l’uomo e può causare endocarditi. Moraxella o Oligellaurethralis, invece, è una rara causa di urosepsi.
La risposta C non è corretta.
M. osloensis è un batterio patogeno per le lumache. Si può trovare in simbiosi mutualistica con il nematode parassita Phasmarhabditishermaphrodita.

920 di 1714 Domande

Quale tra queste famiglie di virus NON e' a RNA?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​Il Parvovirus è un genere virale appartenente alla famiglia delle Parvoviridae; è uno dei più piccoli virus identificati, da cui il nome parvus = piccolo. Il genoma del Parvovirus è una singola catena lineare di DNA in singola copia, a polarità positiva e negativa.
Le risposte A, B e D non sono corrette.
​​​​​​​
Gli Arenavirus (famiglia Arenaviridae) e gli Orthomyxovirus (famiglia Orthomyxoviridae) presentano un genoma a RNA monofilamento a polarità negativa (-ssRNA). I Coronavirus (famiglia Coronaviridae), invece, hanno un genoma a RNA monofilamento a polarità positiva (+ssRNA).

921 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative agli enzimi di restrizione e' ERRATA?














La risposta corretta è la D.
Gli enzimi di restrizione sono degli enzimi particolari, appartenenti alla classe delle idrolasi, capaci di riconoscere sequenze nucleotidiche o di basi (specifiche o meno) lungo un filamento di DNA e, in loro corrispondenza, catalizzarne un taglio. Possono essere classificate grossolanamente come esonucleasi, che catalizzano il taglio partendo dall’estremità 5’ o 3’ del filamento, e come endonucleasi, che tagliano solo all’interno della molecola di DNA. Gli enzimi di restrizione, una volta individuato il sito di attacco, sono in grado idrolizzare, e quindi rompere, i legami fosfodiesterici tra residui nucleotidici adiacenti; effettuano così dei tagli sulla doppia elica di DNA. Non sono in grado di rompere i legami idrogeno del doppio filamento. Questa famiglia di enzimi rappresenta anche un meccanismo di protezione dei batteri nei confronti dell’attacco da parte di molecole di DNA estraneo, in particolare quello virale. I batteri, riducendo i filamenti di acido nucleico in frammenti più piccoli, li rendono inoffensivi e non infettanti. Per questo motivo, gli enzimi di restrizione possono essere purificati dai batteri ed impiegati negli studi di biologia molecolare. La risposta A non è corretta. Gli enzimi di restrizione sono in grado di rompere i legami fosfodiesterici del DNA a doppio filamento in corrispondenza di specifiche sequenze. La risposta B non è corretta. Gli enzimi di restrizione sono in grado di riconoscere e tagliare la doppia elica del DNA in corrispondenza di sequenze nuclotidiche specifiche. La risposta C non è corretta. Gli enzimi di restrizione vengono impiegati dai batteri come meccanismo di difesa nei confronti dell’invasione da parte di molecole di DNA estraneo. Possono quindi essere estratte dai batteri ed impiegate in biologia molecolare. La risposta E non è corretta. Gli enzimi di restrizione sono in grado di riconoscere specifiche sequenze nucleotidiche lungo il doppio filamento del DNA e catalizzare la rottura dei legami fosfodiesterici.

922 di 1714 Domande

Durante la fase follicolare del ciclo mestruale:














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​Durante la fase follicolare del ciclo mestruale i follicoli rispondono alla stimolazione del FSH con la produzione di estrogeni, che determinano la formazione di un nuovo strato di endometrio. In dettaglio, la fase follicolare (o pre-ovulatoria), la prima fase del ciclo mestruale, inizia con il primo giorno di mestruazioni e termina con l’ovulazione dopo circa 14 giorni. Viene a sua volta divisa in tre fasi denominate:
- fase pre-antrale, quando il follicolo transita dallo stadio primordiale a quello primario;
- fase antrale, quando il follicolo passa dallo stadio primario a quello secondario. Nel corso di un ciclo ovarico arrivano alla fase antrale all’incirca 15-20 follicoli, dopo circa 7 giorni solo un follicolo, quello dominante, sarà selezionato per completare lo sviluppo;
- fase pre-ovulatoria, che avviene poche ore prima dell’ovulazione, quando il follicolo dominante arriva a maturazione.
All’opposto, il corpo luteo, la struttura anatomica residua del follicolo ovarico che ha rilasciato un ovulo maturo durante l’ovulazione, durante la fase luteinica produce progesterone e in quantità minori di estradiolo, estrogeni, inibina A e minime quantità di estrogeni (risposte B, C e D errate).

923 di 1714 Domande

Uomo di 50 anni si presenta presso il P.S. presentando ipertensione. L'angiotensina II influenza la pressione arteriosa tramite tutti i seguenti meccanismi TRANNE uno. Quale?














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​L’angiotensina, ormone di natura proteica con importante effetto regolatorio sulla volemia e sulla pressione arteriosa, ha un effetto ipertensivo e non induce vasodilatazione. In particolare, l’angiotensinogeno, una alfa-globulina prodotta dal fegato, viene convertita in angiotensina I dalla renina, un enzima proteolitico prodotto a livello dell’apparato iuxtaglomerulare del rene. L’angiotensina I viene a sua volta convertita in angiotensina II dall’ACE (angiotensin converting enzyme), un enzima presente soprattutto a livello polmonare e in minor misura in altri tessuti. Così, l’angiotensina II esplica il suo effetto ipertensivo attraverso diversi meccanismi: agisce in maniera diretta sulla muscolatura delle arteriole, determinando vasocostrizione; ha un potente effetto dipsogeno (risposta C errata); incrementa il riassorbimento di sodio e, di conseguenza, di acqua a livello renale (risposta B errata); stimola la produzione di aldosterone da parte della zona glomerulare della corticale del surrene, il quale a sua volta agisce sulle cellule tubulari renali, dove promuove il riassorbimento di sodio e cloro, l’escrezione di potassio e ioni idrogeno. Inoltre, potenzia la secrezione di vasopressina (o ormone antidiuretico) con aumento della costrizione arteriolare e della pressione arteriosa (risposta A errata).


924 di 1714 Domande

La silicosi e':














La risposta corretta è la D.
La silicosi è una patologia respiratoria, o meglio una pneuconiosi sclerogena, dovuta all’inalazione di polvere di silicio, ad esempio in quelle persone che solitamente per motivi occupazionali, lavorano nelle cave, nell’estrazione di silicio, nella macinazione, sabbiatura,ecc. Dal punto di vista clinico si caratterizza in fase acuta per la comparsa improvvisa di tosse, dolore toracico, calo ponderale e stanchezza. All'esame obiettivo i pazienti presentano segni di cianosi e cuore polmonare, con difficoltà respiratoria. Ll’Rx del torace solitamente mostra opacità parenchimali con linfadenopatie ilari e calcificazioni “a guscio d’uovoâ€. Il trattamento è principalmente di supporto. La silicosi comporta un aumentato rischio di sviluppare infezione tubercolare. Ogni paziente con una storia suggestiva di silicosi e sintomi costituzionali deve necessariamente escludere la tubercolosi. Inoltre, i pazienti con silicosi devono sottoporsi a screening annuale per TB.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Tutte le opzioni indicate sono errate perchè non fanno parte del quadro di silicosi.

925 di 1714 Domande

Il virus Ebola appartiene alla famiglia:














La risposta corretta è la D.
Il virus Ebola è un virus a RNA a singolo filamento negativo (-ssRNA), è l'unico ceppo della specie Zaire ebolavirus, del genere Ebolavirus, appartenente alla famiglia Filoviridae. Il genere Ebolavirus consta di 5 specie, di cui ben 4 sono responsabili della malattia da virus Ebola, che consiste in febbre emorragica. Questo virus infetta l’uomo, ma anche gli animali, e in particolare nei pipistrelli della frutta, che trasmettono la malattia attraverso i fluidi corporei.
Le risposte A, B e C non sono corrette.
​​​​​​​Il virus Ebola non appartiene alle famiglie dei Togaviridae, degli Adenoviridae e dei Reoviridae.

926 di 1714 Domande

Che cos'e' la plasticita' neuronale?














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​Con il termine “plasticità neuronale†si intende la proprietà del sistema nervoso centrale di modificare le proprie connessioni sinaptiche. Infatti, i neuroni sono in grado anche in età adulta di creare nuove connessioni sinaptiche o modificare le connessioni già esistenti, così da rendersi flessibili e adattabili in risposta agli input provenienti dal modo circostante o dall’interno del corpo.

927 di 1714 Domande

Uomo di 50 anni si presenta presso l’ambulatorio presentando ipertensione ed aterosclerosi. In particolare, l'aterosclerosi è:














La risposta corretta è la C.
L'aterosclerosi è una forma particolare di arteriosclerosi caratterizzata da una deposizione lipidica nel contesto dell’intima con localizzazione prevalentemente focale. I vasi maggiormente interessati sono l'aorta e i suoi rami principali, i vasi arteriosi del circolo cerebrale e i vasi degli arti inferiori. I principali fattori di rischio sono fattori modificabili, quali ipertensione arteriosa, fumo, ipercolesterolemia, diabete, dieta, attività fisica regolare, obesità, e fattori non modificabili quali età, sesso, storia familiare. È essenziale il mantenimento di uno stile di vita sano, una dieta equilibrata, attività fisica costante, astensione completa dal fumo.

928 di 1714 Domande

Si definisce bronchitico cronico un paziente che:














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​
Con il termine di broncopneumopatia cronica ostruttiva si intende un quadro patologico in cui il flusso aereo viene compromesso e comprende la bronchite cronica ostruttiva e l’enfisema. E’ spesso correlata all’esposizione professionale e al fumo di sigaretta; può insorgere in soggetti con carenza di α1-antitripsina. Lo sviluppo della BPCO avviene nel corso del tempo e, quando conclamata, i soggetti affetti presentano respiro sibilante, prolungamento della fase espiratoria ed attenuazione del murmure vescicolare. L’ostruzione bronchiale ha in genere un andamento progressivo ed è accompagnata da un’abnorme risposta infiammatoria broncopolmonare a inquinanti ambientali in particolare il fumo. La BPCO deriva da un'ostruzione del flusso d'aria polmonare, che porta ad un intrappolamento dell’aria nei polmoni con conseguente aumento del volume residuo (VR), della capacità funzionale residua (FRC) e della capacità polmonare totale (TLC). L’ostruzione bronchiale viene definita in base al rapporto VEMS/CVF inferiore a 0,7 (detto anche coefficiente di Tiffeneau, rapporto che valuta il grado di ostruzione bronchiale nelle malattie respiratorie come la BPCO e l'asma, dove il VEMS è il volume espiratorio massimo al primo secondo e corrisponde al FEV1, mentre la CVF è la capacità vitale forzata). Questo sta a significare che, di tutta l’aria mobilizzabile in una manovra espiratoria completa, meno del 70% viene mobilizzata nel primo secondo. Caratteristica, peculiare nella BPCO è che questa ostruzione, a differenza di quella presente nei pazienti con asma bronchiale, non è completamente reversibile dopo somministrazione di un broncodilatatore. L'esame obiettivo è positivo per dispnea, tachipnea, distress respiratorio ed uso dei muscoli respiratori accessori per la respirazione. La BPCO è una patologia che si manifesta con uno spettro, un continuum tra due estremi che coesistono con una presenza variabile. L’enfisema ostruttivo (il paziente ha un torace a botte) in questo caso prevale l’ostruzione bronchiale e la distruzione del parenchima. Il paziente enfisematoso, classico enfisema A, (pink puffer “sbuffatore rosaâ€, fenotipo panlobulare), si presenta con un habitus cachettico e masse muscolari ridotte, problemi nutrizionali e quindi problematiche anche ai muscoli respiratori, soprattutto il diaframma; nella sua storia naturale è costretto a compensare per evitare un’insufficienza respiratoria conclamata principalmente iperventilando per evitare un’ ipossia grave. Dal punto di vista clinico pertanto si presenta più magro, più anziano, esordisce con dispnea ingravescente, tosse scarsa e prevale la componente ostruttiva; ha una scarsa ipercapnia, poliglobulia e lieve ipossia. Al contrario, il bronchitico cronico (blue bloater, enfisema B, acinare prossimale o centrolobulare), siccome ha ancora gran parte degli alveoli e quindi gran parte dei capillari, può compensare dal punto di vista ematico con il trasporto dei gas. Non è detto che debba per forza iperventilare, perché oltre al compenso respiratorio possono intervenire compensi di tipo emodinamico(poliglobulia, aumento di gittata cardiaca) quindi anche se l’emogasanalisi è compromessa con bassa pO2 e alta CO2 il trasporto sistemico dei gas è salvaguardato. Dal punto di vista clinico il paziente si presenta più pletorico, più giovane, ha una lunga storia di tosse produttiva senza dispnea (presenta una tosse produttiva per almeno 3 mesi/anno per 2 anni consecutivi), con severa ipossia e ipercapnia, con conseguente poliglobulia.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Tutte le opzioni indicate sono errate e non definiscono un paziente bronchitico cronico.

929 di 1714 Domande

Le aspartato-aminotransferasi (AST) sono presenti in diversi organi. Elencati in concentrazione decrescente questi sono:














La risposta corretta è la C.
L’aspartato aminotransferasi, indicato con la sigla AST, è un enzima appartenente alla classe delle transferasi, presente in diversi tessuti; in particolare, in ordine decrescente in base alla concentrazione, si colloca a livello del fegato, del miocardio, del muscolo scheletrico, del rene e del cervello. All’interno delle cellule, si localizza nel citoplasma, eccetto che negli epatociti, in cui è in parte ubicato anche all’interno dei mitocondri. Il suo ruolo lo vede coinvolto nel metabolismo aminoacidico. In caso di danno o morte cellulare, viene rilasciato nel circolo ematico, motivo per cui il suo dosaggio nel sangue periferico viene impiegato nella valutazione del danno cellulare, sia quantitativo che in termini temporali, poiché il suo aumento è proporzionale al numero di cellule danneggiate e al tempo trascorso dall’evento. L’AST aumenta in caso di danno epatico da qualsiasi causa, infarto miocardico (anche se in questo caso vengono impiegati enzimi più specifici), danni muscolari come traumi, malattie infiammatorie o in seguito ad intenso esercizio fisico, ustioni cutanee.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Le AST sono degli enzimi che si collocano, in quantità decrescenti, a livello di fegato, miocardio, muscolo scheletrico, rene, cervello.

930 di 1714 Domande

Quale delle seguenti condizioni NON causa diarrea?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​Il carcinoma papillare della tiroide non determina solitamente la comparsa della diarrea. Esistono 4 tipi di cancro della tiroide:
- papillare;
- follicolare;
- midollare;
- anaplastico.
Il carcinoma papillare costituisce circa l’80% delle forme differenziate di tale neoplasia. Si può presentare come un nodulo ligneo, a margini irregolari, poco mobile e non dolente. Il tumore si estende solitamente per via linfatica ai linfonodi regionali in 1/3 dei pazienti e può dare metastasi polmonari. A causa della frequente assenza di sintomi, le metastasi sono presenti al momento della diagnosi nel 30% dei casi. La diagnosi può essere fatta mediante imaging e agoaspirato tiroideo. Il trattamento è chirurgico, con tiroidectomia totale, eventualmente associato a terapia radio-metabolica con radioiodio.
​​​​​​​La sindrome di Zollinger-Ellison, al contrario, è una patologia dovuta ad un gastrinoma situato nel duodeno (nel 50-85% dei casi), nel pancreas, nei linfonodi addominali o, di rado, in sedi ectopiche (cuore, ovaio, fegato). Può essere sporadica (nel 75% dei casi), o associata a neoplasia endocrina multipla di tipo 1 a trasmissione autosomica dominante. L’eccesiva produzione di gastrina determina un’ipersecrezione di acido gastrico, ulcere gastrointestinali aggressive e refrattarie, dolori addominali, nausea, vomito, malassorbimento intestinale, perdita di peso e diarrea (risposta A errata).
All’opposto, il carcinoma midollare della tiroide origina dalle cellule tiroidee para-follicolari (cellule C), che producono la calcitonina. Può essere sporadico (di solito unilaterale) o familiare, causato dalla mutazione del gene RET. La forma familiare può presentarsi isolata o come componente della sindrome da neoplasia endocrina multipla (MEN) di tipo 2A o di tipo 2B. Può manifestarsi con segni dovuti all’infiltrazione locale del tumore, o può correlarsi a sintomi di tipo paraneoplastico, dovuti alla secrezione di sostanze ad azione ormonale o di tipo vasoattivo (per esempio, ormone adrenocorticotropo, polipeptide vasoattivo intestinale, prostaglandine, callicreine, serotonina), che possono determinare ad esempio flushing cutaneo e diarrea (risposta A errata).
Invece, i tumori carcinoidi originano dalle cellule neuroendocrine del tratto gastrointestinale (nel 90% dei casi), dal pancreas o dai bronchi polmonari. Più del 95% di tutti i carcinoidi gastrointestinali origina da 3 sole sedi: l'appendice, l'ileo e il retto. Possono essere inerti o attivi con produzione di ormoni. I carcinoidi attivi possono determinare la sindrome da carcinoide, che è caratterizzata solitamente da vampate cutanee, crampi addominali, tachicardia e diarrea. La sindrome è dovuta a sostanze vasoattive (tra le quali serotonina, bradichinina, istamina, prostaglandine, ormoni polipeptidici), secrete dal tumore (risposta D errata).

931 di 1714 Domande

Qual e' tra i seguenti agenti la piu' frequente causa di esofagite infettiva nel paziente immunocompetente?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​L’Herpes simplex di tipo 1 è un virus, appartenente alla famiglia degli Herpesviridae, estremamente diffuso. La sua manifestazione più frequente è l’herpes labiale, con lesioni estese ai margini delle labbra, al naso e talvolta anche all’occhio, oppure all’interno della cavità orale su mucose e gengive. L’infezione avviene generalmente per contatto diretto con la mucosa del soggetto infetto ma il virus può essere trasmesso anche con la saliva. Una volta avvenuto il contagio, le lesioni possono presentarsi ciclicamente, generalmente durante maggiori periodi di stress. Queste fasi di malattia sono seguite da periodi, anche della durata di anni, completamente asintomatici, in cui il virus va in latenza nei gangli dei nervi spinali corrispondenti. L’herpes simplex è anche il maggior responsabile di esofagite infettiva nel soggetto immunocompetente. Questa si presenta con odinofagia, disfagia, febbre e, raramente, sanguinamenti del tratto gastrointestinale superiore. Agli esami strumentali, nello specifico l’EGDS, si evidenzia la presenza di ulcere sulla superficie dell’esofago. La diagnosi di certezza può eseere ottenuta mediante l’esame bioptico delle lesioni. I farmaci antivirali possono essere impiegati con successo nel controllo della patologia, sebbene non permettano l’eradicazione del virus.
La risposta A non è corretta.
Lo Streptococco beta emolitico, in particolare quello di gruppo A, è coinvolto in molteplici infezioni delle vie aeree superiori. In condizioni di normalità può comportarsi da batterio commensale ma, in alcune condizioni, può acquisire patogenicità e causare una serie di manifestazioni a carattere infiammatorio, prime fra tutte le faringiti, talvolta complicate dalla formazione di ascessi tonsillari.
La risposta B non è corretta.
Il lactobacillus è un genere di batteri gram positivi, comprendente numerose specie. La maggior parte di questi fanno parte del microbiota intestinale dell’uomo e della flora batterica vaginale. Non sono responsabili dello sviluppo dell’esofagite in individui immunocompetenti.
La risposta D non è corretta.
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La maggior parte delle infezioni da citomegalovirus decorrono asintomatiche negli individui sani ma talvolta può dare delle manifestazioni simil influenzali con febbre, mal di gola e linfoadenopatia. L’esofagite, rara, può presentarsi con lesioni di tipo ulcerativo simili a quelle provocate dall’HSV1; per distinguere la diversa eziologia, è necessaria la coltura tissutale. Tuttavia, la frequenza dell’esofagite da CMV è inferiore rispetto a quella da herpes Simplex 1.
La risposta E non è corretta.
La causa più frequente di esofagite infettiva nel soggetto immunocompetente è da ricondursi all’Herpes Simplex.

932 di 1714 Domande

Uomo di 60 anni si presenta presso l’ambulatorio di cardiologia. Viene eseguita un’ecografia che mostra miocardiopatia dilatativa. All'ecografia la miocardiopatia dilatativa presenta:














La risposta corretta è la C.
La miocardiopatia dilatativa, disfunzione miocardica con un'insufficienza cardiaca, è caratterizzata dalla dilatazione ventricolare sinistra e disfunzione sistolica con frazione di eiezione (LVEF) ridotta. All’esame ecocardiografico presenta una marcata dilatazione ventricolare sinistra con alterazione della cinesi cardiaca. Tale patologia è primitiva nel 30-35% dei casi, mentre nel 70% è secondaria all'azione tossica di farmaci (anti-blasti), a sostanze da abuso (cocaina, alcol), conseguente a tachiaritmie sostenute sopra-ventricolari e ventricolari, oppure associata a malattie sistemiche o alla cardiomiopatia dilatativa post-partum.


933 di 1714 Domande

Il soffio di Austin Flint è:














La risposta corretta è la B.
​​​​​​​Il soffio di Austin Flint è un soffio meso-telediastolico apicale, apprezzabile in alcuni casi nell’insufficienza aortica, udibile all'apice del cuore. Deve il suo nome al medico statunitense Austin Flint, autore dell'omonima legge (legge di Flint), che riguarda l'associazione inversa tra il fremito vocale tattile e percussione toracica nella consolidazione polmonare.

934 di 1714 Domande

La terapia iniziale dell'infarto del miocardio prevede:














La risposta corretta è la B.
Lo scopo d​​​​​el trattamento iniziale dell’infarto del miocardio è ridurre la richiesta miocardica di ossigeno (mediante la riduzione della F.C., della contrattilità e della pressione arteriosa) e aumentare l’apporto di ossigeno, inducendo vasodilatazione coronarica. La terapia iniziale prevede morfina, aspirina, nitroglicerina, ossigeno.

935 di 1714 Domande

Lo pneumotorace iperteso:














La risposta corretta è la A.
​​​​​​​
Lo Pneumotorace Iperteso è definito come l’accumulo di aria nello spazio pleurico; si verifica quando si crea un meccanismo a valvola unidirezionale, che collega i polmoni allo spazio pleurico tale da consentire all'aria di passare nello spazio pleurico ma non in senso opposto. Di conseguenza, l’aria si accumula determinando una compressione del polmone. Successivamente, si ha una compressione del mediastino con associata latero-deviazione controlaterale, deviazione della trachea e compressione del polmone controlaterale e ipossiemia; si ha anche aumento della pressione intratoracica che determina una diminuzione del ritorno venoso al cuore con ipotensione e distensione delle vene del collo. Dal punto di vista dell’esame obiettivo, l'emitorace interessato è ipertimpanico alla percussione, presentando silenzio respiratorio. Il trattamento è con decompressione immediata.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
​​​​​​​Tutte le altre opzioni non sono corrette.

936 di 1714 Domande

Quale affermazione relativa all'isoniazide e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Inibisce la sintesi degli acidi micolici della parete dei micobatteri'.


937 di 1714 Domande

Nei pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica il cromosoma Philadelphia si riscontra piu' comunemente in:














La risposta corretta è la A.
La leucemia mieloide cronica è una patologia neoplastica che ha origine nel midollo osseo e che riguarda le cellule staminali, o blasti, cioè le cellule immature da cui avranno origine le componenti corpuscolate del sangue quindi i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Vengono coinvolte tutte e tre le linee cellulari ematopoietiche. La Leucemia mieloide cronica è dovuta ad una alterazione cromosomica, di tipo acquisito, che porta alla formazione del cromosoma Philadelphia. Questo cromosoma ibrido è dovuto allo scambio di materiale genomico tra il cromosoma 9 e il cromosoma 22, per una traslocazione, con formazione del gene BCR/ABL1. Il gene neoformato codifica per una proteina, non presente normalmente, con attività tirosinchinasica, responsabile della proliferazione incontrollata di queste cellule staminali. La LMC ha un decorso clinico lento, nella maggior parte dei casi, e spesso asintomatico. La diagnosi può avvenire casualmente. Nei casi sintomatici, i pazienti possono manifestare dolori ossei, febbricola persistente, splenomegalia. La terapia d’elezione è rappresentata dagli inibitori della tirosin chinasi come l’imatinib. Il trapianto di cellule staminali viene considerato in caso di fallimento della terapia farmacologica.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​La leucemia mieloide cronica è una forma neoplastica caratterizzata dalla proliferazione incontrollata delle cellule ematopoietiche. La mutazione cromosomica BCR/ABL può trovarsi sia in precursori immaturi che in cellule mature, in circolo.

938 di 1714 Domande

Un paziente affetto da aplasia selettiva della serie eritrocitaria presentera':














La risposta corretta è la A.
​​​​​​​L’aplasia selettiva della serie eritrocitaria è un raro disordine ematologico causato da una carenza o dall’assenza di reticolociti, con conseguente riduzione o mancanza di globuli rossi circolanti. Si manifesta con anemia normocromica e normocitica, di entità variabile. L’aplasia pura eritrocitaria può avere un decorso acuto, soprattutto nelle forme dell’infanzia legate a processi infettivi, oppure un decorso cronico, tipico dei soggetti anziani. Nel primo caso si risolve generalmente dopo un paio di settimane dall’infezione mentre nel secondo caso si tratta di una forma a lenta progressione. Spesso si presenta associata ad altri processi patologici come neoplasie, infezioni batteriche o virali, malattie autoimmuni, gravidanza, farmaci. I segni e i sintomi presentati dal paziente sono correlati all’anemia stessa (tachicardia, pallore, astenia, vertigini) e alle patologie connesse.
La risposta B non è corretta.
​​​​​​​L’aplasia selettiva della serie eritrocitaria comporta una assente o ridotta produzione di globuli rossi; la produzione di globuli bianchi o piastrine non presenta alterazioni.
La risposta C non è corretta.
Nella aplasia selettiva della serie eritroide generalmente i livelli di eritropoietina sono superiori alla norma poiché, data la minore tensione di ossigeno presente nel sangue arterioso periferico che perfonde il rene, le cellule del tubulo renale verranno stimolate a produrre maggiori quantità di questo ormone.
La risposta D non è corretta.
Nell’aplasia selettiva della serie eritrocitaria la produzione di reticolociti è ridotta o assente.
La risposta E non è corretta.
L’aplasia selettiva della serie eritrocitaria causa una anemia di tipo normocromico e normocitico; per questo motivo i livelli di eritropoietina sono generalmente superiori alla norma. Questo disturbo non coinvolge la produzione delle altre cellule corpuscolate del sangue.

939 di 1714 Domande

Donna di 60 anni si presenta presso l’ambulatorio presentando ipertensione ed aterosclerosi. Quale delle seguenti affermazioni sul processo aterosclerotico è vera?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​L’aterosclerosi è una patologia infiammatoria cronica che interessa le arterie di medio e grande calibro. I fattori di rischio principali sono l’età, il sesso, la familiarità per le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, il fumo e il diabete. Questi fattori agiscono danneggiando l’endotelio vascolare, determinando un’alterazione delle sue proprietà vasodilatatrici, antitrombotiche e antiproliferative. Caratteristiche sono le “strie lipidicheâ€, le lesioni iniziali dell’aterosclerosi, che derivano dall’accumulo, nello spazio sub-intimale di lipoproteine (in particolare LDL, ricche di colesterolo e trigliceridi), che vanno incontro a processi di ossidazione e glicazione non enzimatica. Le LDL ossidate stimolano la produzione di molecole di adesione (soprattutto le VCAM-1, le ICAM-1 e la P-selectina), sulla superficie delle cellule endoteliali con accumulo di leucociti (soprattutto linfociti e monociti-macrofagi).

940 di 1714 Domande

Quale tra quelli elencati e' un muscolo sottoioideo?














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​I muscoli anteriori e superficiali del collo possono essere distinti in sopraioidei e sottoioidei. I muscoli sottoioidei sono quattro muscoli pari, due più superficiali, lo sternoioideo e l’omoioideo, e due più profondi, lo sternotiroideo e il tiroioideo, collocati tra l’osso ioide e il tronco. Tre di questi hanno inserzione sull’osso ioide. Il muscolo omoioideo è quello più laterale ed unisce l’osso ioide alla scapola. Si compone di un ventre inferiore che origina medialmente rispetto all’incisura del margine superiore della scapola, di un tendine intermedio, che decorre tra il fascio vascolonervoso del collo e lo sternocleidomastoideo, e di un ventre superiore che, dal tendine intermedio va ad inserirsi a livello del margine inferiore dell’osso ioide.
La risposta A non è corretta. 
Il muscolo stiloioideo è un muscolo sopraioideo ed unisce l’osso temporale all’osso ioide.
La risposta B non è corretta.
Il muscolo digastrico è un muscolo sopraioideo ed unisce la mandibola al processo mastoideo.
La risposta C non è corretta.
Il muscolo genioioideo è un muscolo sopraioideo, ed unisce la mandibola all’osso ioide.
La risposta E non è corretta.
​​​​​​​Fra i muscoli elencati, l’unico sottoioideo è il muscolo omoioideo; gli altri sono sopraioidei.

941 di 1714 Domande

Il piu' importante regolatore della concentrazione della 1,25(OH)2 vitamina D e':














risposta corretta è la C.
​​​​​​​Il più importante regolatore della concentrazione della 1,25(OH)2 Vitamina D è il paratormone. La quota di vitamina D presente nell’organismo dipende:
- dalla D2 o ergo-calciferolo, ingerito con la dieta;
- dalla D3 o cole-calciferolo, sintetizzato a partire dal 7-deidrocolesterolo a livello cutaneo.
A livello epatico, vengono idrossilate a 25(OH)-Vitamina D e successivamente, grazie alla 1-alfa idrossilasi renale, tale molecola viene trasformata in 1,25(OH)2 vitamina D, la forma attiva dell’ormone. La 1-alfa-idrossilasi è stimolata dall’ipofosfatemia, dagli estrogeni e da basse concentrazioni di 25(OH) vitamina D, e viene inibita dall’ipercalcemia, dall’iperfosforemia e da alte concentrazioni di 1,25(OH)2 vitamina D. Tuttavia, il principale regolatore della 1-alfaidrossilasi è il paratormone, ormone polipeptidico, sintetizzato dalle paratiroidi, che esercita il controllo sul metabolismo del calcio. Al contrario, l’assorbimento del magnesio a livello intestinale che viene influenzato dalla concentrazione di vitamina D, non è il principale regolatore della forma attiva della vitamina D (risposta A errata). Così, i livelli di 1,25-di-idrossi-vitamina D non sono influenzati, eccetto in casi di forte carenza, dalla concentrazione di 25(OH)vitamina D sierica (risposta B errata).

942 di 1714 Domande

Quale delle seguenti e' una manifestazione dell'iperventilazione prolungata?














La risposta corretta è la C.
​​​​​​​L’iperventilazione è una condizione dovuta ad una aumentata frequenza respiratoria, da molteplici cause, definita tachipnea. La frequenza respiratoria ha una importanza fondamentale nell’equilibrio acido base del nostro corpo; i principali regolatori del pH ematico sono infatti i polmoni, i reni e i sistemi tampone del sangue. I polmoni permettono una modifica rapida del pH regolando la maggiore o minore eliminazione della CO2. Una ridotta frequenza respiratoria porterà una minore ventilazione alveolare con minore eliminazione della CO2: l’ipercapnia comporterà una acidosi ematica di tipo respiratorio. Al contrario, un aumento della frequenza respiratoria porterà ad una aumentata eliminazione della CO2, con ipocapnia e alcalosi respiratoria. Nell’alcalosi respiratoria il pH ematico sale al di sopra del valore di 7,42. Se questo avviene in maniera acuta, i meccanismi di compenso renale non fanno in tempo ad attivarsi, per cui la sintomatologia sarà più evidente. Il paziente potrà presentare nausea, vomito, aritmie, disturbi neurologici a causa della costrizione del circolo cerebrale (la CO2 è un vasodilatatore), turbe nervose periferiche e muscolari come parestesie, crampi muscolari e tetania, per la presenza di ipocalcemia. In condizioni di alcalosi infatti, il calcio ematico tende a legarsi in misura maggiore alle proteine plasmatiche, riducendo la sua quota libera.
La risposta A non è corretta.
Nell’iperventilazione prolungata, nelle manifestazioni acute, la saturazione arteriosa dell’ossigeno e la sua pressione parziale risultano normali e non si ha quindi ipossiemia. Si può avere ipossiemia nel protrarsi dell’iperventilazione poiché l’ipocapnia causa un ritardo nello stimolo respiratorio.
La risposta B non è corretta.
​​​​​​​Nell’iperventilazione prolungata, l’alcalosi ematica porta ad un maggior legame del calcio ematico alle proteine plasmatiche, causando ipocalcemia e non ipercalcemia.
La risposta D non è corretta.
In caso di alcalosi, oltre all’ipocalcemia, si può avere anche ipofosfatemia per lo spostamento di questo ione all’interno delle cellule
La risposta E non è corretta.
Nell’iperventilazione prolungata si ha nelle fasi iniziali una condizione di normossia o di iperossia, e una ipocalcemia dovuta al maggior legame del calcio alle proteine plasmatiche.

943 di 1714 Domande

Una donna di 50 anni viene trasportata in P.S. per rottura di aneurisma dell’aorta addominale. In particolare, la rottura di un aneurisma dell'aorta addominale avviene più frequentemente:














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​La rottura di un aneurisma dell’aorta addominale avviene più frequentemente nello spazio retroperitoneale. L’aorta addominale origina all’altezza dell’undicesima vertebra toracica e termina a livello della quarta vertebra lombare, dove si biforca nelle due arterie iliache. Decorre sul lato sinistro della colonna vertebrale, parallelamente e a sinistra della vena cava, nello spazio retroperitoneale. Il tratto addominale è la sede più frequentemente interessata dalla formazione di aneurismi. Nei pazienti asintomatici, possono essere riscontrati accidentalmente durante l’esecuzione di un esame ecografico dell’addome o rilevati come masse pulsanti alla palpazione, mentre nel momento in cui la parete aortica inizia a cedere, il sintomo tipico, ma estremamente aspecifico, è la lombalgia, spesso accompagnata da dolore addominale. All’opposto, una rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale può raramente creare una fistola con la vena cava inferiore o la terza porzione duodenale (risposta A e B errate). Infine, frequente è la rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale nel peritoneo libero, sebbene avvenga meno frequentemente rispetto alla rottura in retro-peritoneo (risposta C errata).

944 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sui soggetti affetti da sindrome di Klinefelter e' vera?














La risposta corretta è la A.
I soggetti affetti dalla sindrome di Klinefelter possiedono un genotipo 47 XXY omogeneo o in mosaico 46,XY/XXY. E’ una delle forme di aneuploidia più frequenti; si stima interessi 1:500-1000 nati di sesso maschile. La presenza di questo genotipo non è una condizione ereditaria ma insorge per una anomalia nel processo di meiosi dei gameti. La presenza del cromosoma X soprannumerario interferisce con il normale sviluppo sessuale; è la causa più frequente di ipogonadismo primario negli uomini e la carenza di testosterone secondaria è causa di azoospermia, infertilità e mancato o minore sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Questi individui presentano inoltre un anomalo sviluppo corporeo con alterate proporzioni corporee (tipici sono gli arti inferiori eccessivamente lunghi e il tronco corto, e le spalle strette), ginecomastia (con maggiore probabilità di sviluppare cancro alla mammella rispetto ai maschi non affetti) e obesità a disposizione ginoide. In alcuni casi sono presenti disturbi neurologici, del comportamento, del linguaggio e deficit cognitivi. La diagnosi può essere confermata con l’analisi citogenegica. Non esiste una terapia risolutiva ma l’identificazione in fase precoce e la somministrazione di testosterone in età puberale favorisce lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari e l’acquisizione di proporzioni corporee del fenotipo maschile.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​
Tutte le opzioni indicate sono errate

945 di 1714 Domande

Quale delle seguenti condizioni NON provoca un aumento del volume residuo respiratorio?














La risposta corretta è la A.
​​​​​​​Il volume residuo viene considerato un volume polmonare statico ed è il volume di gas che rimane all’interno dei polmoni al termine di una espirazione massimale. Ha un valore medio di 1,2 l nelle donne e di 1,4 litri negli uomini, ma può superare anche i 2 l nei soggetti di statura importante. La misurazione del volume residuo non può essere fatta mediante spirometria ma attraverso le tecniche di diluizione dei gas. La valutazione dei risultati ottenuti, ci consente di orientare l’eventuale risultato patologico ottenuto nell’ambito delle incapacità ventilatorie di tipo ostruttivo o restrittivo. L’aumento del volume residuo all’interno del polmone è tipico delle patologie polmonari di tipo ostruttivo, cioè quelle patologie in cui, per riduzione del calibro delle vie aeree o per perdita dell’elasticità polmonare, si ha una riduzione del flusso espiratorio. La sarcoidosi polmonare è una patologia infiammatoria cronica caratterizzata dalla formazione di granulomi. Può causare un quadro respiratorio di tipo restrittivo. Le condizioni restrittive da patologie polmonari intrinseche sono generalmente associate alla fibrosi dell’interfaccia alveolo capillare; il coinvolgimento del parenchima polmonare può limitare la capacità di espansione del polmone e determinare maggiore rigidità, con minore ingresso di aria durante l’insufflazione. Il volume residuo in queste patologie sarà ridotto e non aumentato.
La risposta B non è corretta.
​​​​​​​L’asma è una patologia respiratoria dovuta ad una ipereattività della muscolatura liscia delle vie aeree in risposta a stimoli di varia natura, con ostruzione reversibile o parzialmente reversibile del flusso espiratorio. Rientra fra le patologie polmonari determinanti un quadro respiratorio di tipo ostruttivo. Il volume residuo sarà aumentato.
La risposta C non è corretta.
La broncopneumopatia cronica ostruttiva, come dice il nome, è una patologia infiammatoria cronica del polmone che causa un pattern respiratorio di tipo ostruttivo. A differenza dell’asma, la broncocostrizione non è reversibile. Il volume residuo sarà aumentato.
La risposta D non è corretta.
L’enfisema è una patologia polmonare cronica e progressiva caratterizzata dal sovvertimento dell’architettura polmonare per dilatazione permanente degli acini, con la formazione di bolle, e distruzione della componente elastica interstiziale. E’ una patologia respiratoria con pattern ostruttivo; il volume residuo sarà aumentato.
La risposta E non è corretta.
La sarcoidosi non causa un aumento del volume residuo.

946 di 1714 Domande

Uomo di 43, affetto da MEN2B, mostra carcinoma midollare della tiroide, feocromocitoma, ganglioneuroma delle mucose e habitus marfanoide. A quale mutazione è attribuibile questa patologia:














La risposta corretta è la B.
​​​​​​La neoplasia endocrina multipla di tipo 2B (MEN-2B), una forma rara e aggressiva, è caratterizzata da carcinoma midollare della tiroide, feocromocitoma, ganglioneuroma delle mucose e habitus marfanoide. Il fenotipo della MEN-2B è causato dalla mutazione nel codone 918 del dominio tirosin-chinasico del proto-oncogene RET (10q11.2).
Al contrario, la mutazione del gene MEN1, cioè del gene che determina la produzione della Menina è caratteristico della MEN1 (risposta A errata). Invece, la mutazione del gene CDKN1B è caratteristica della MEN4 (risposta C, D ed E errate).

947 di 1714 Domande

Il corretto funzionamento della pompa sodio/potassio dipende, in prima analisi:














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​La pompa sodio/potassio è una proteina localizzata nello spessore della membrana delle cellule eucariote. E’ una pompa ionica coinvolta nel trasporto degli ioni sodio e potassio contro gradiente elettrochimico, dal versante intracellulare a quello extracellulare e viceversa; svolge quindi una funzione di trasporto attivo primario, con consumo di energia. La sua attività è fondamentale per il mantenimento del potenziale di membrana. L’energia necessaria per il funzionamento di questa proteina viene fornito dall’idrolisi dell’ATP. Il trasporto degli ioni sodio e potassio da un versante all’altro della membrana si svolge in diverse fasi: all’iniziale legame di 3 ioni sodio e 1 molecola di ATP sul versante intracellulare della pompa sodio-potassio, segue l’idrolisi di quest’ultima che provoca un cambiamento conformazionale della proteina, rilascio degli ioni sodio sul versante extracellulare e legame di 2 ioni potassio che vengono invece liberati all’interno della cellula. I due ioni non possono essere legati contemporaneamente perché i rispettivi siti di legame si sovrappongono parzialmente. Il corretto funzionamento della pompa dipende dalla presenza di questi tre elementi: sodio, potassio, ATP.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
​​​​​​​
In prima analisi, il corretto funzionamento di questo trasportatore attivo di membrana dipende dalla presenza di sodio, potassio e ATP.

948 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti NON e' un effetto da esposizione a vapori di formaldeide?














La risposta corretta è la A.
​​​​​​​La formaldeide, o aldeide formica, è una aldeide con forte potere battericida che, data la sua alta solubilità, viene frequentemente impiegata, in soluzioni acquose (conosciuta come formalina), come disinfettante a livello domestico oppure, anche con altri usi e in diverse formulazioni, in ambiente sanitario ed industriale. Si tratta di un composto estremamente tossico con elevata volatilità, i cui vapori, in concentrazioni superiori a 0,1 ppm nell’aria, possono irritare in maniera importante occhi e mucose. Nelle esposizioni di breve durata, i primi segni a comparire sono quelli di irritazione oculare, con bruciore, lacrimazione, iperemia congiuntivale e talvolta fotofobia, seguiti da quelli legati all’irritazione delle vie aeree superiori e, oltre i 5 ppm, anche delle vie aeree inferiori. Condizioni gravi quali polmoniti, edema polmonare, e morte si verificano per concentrazioni superiori a 50 ppm. La soglia olfattiva, in cui si è in grado di percepire il caratteristico odore pungente, è situata tra 0,5 e 2 ppm. Gli effetti irritativi della formaldeide a livello cutaneo si verificano in seguito al contatto e non per esposizione della cute ai vapori. Inoltre, l’assorbimento della formaldeide per via dermica è estremamente inferiore, in percentuale, rispetto a quanto avviene per via respiratoria .
La risposta B non è corretta.
L’irritazione oculare è fra le prime manifestazioni a comparire in seguito all’esposizione ai vapori della formaldeide. Si manifesta più frequentemente con iperemia congiuntivale, bruciore e lacrimazione.
La risposta C non è corretta.
L’irritazione delle vie aeree inferiori e l’aggravamento di patologie caratterizzate da iperreattività bronchiale, come l’asma, sono dei potenziali effetti conseguenti all’inalazione dei vapori della formaldeide.
La risposta D non è corretta.
L’irritazione delle vie aeree superiori si verifica frequentemente in seguito ad inalazione dei vapori di formaldeide. Le vie aeree superiori sono inoltre spesso coinvolte nello sviluppo di neoplasie legate all’esposizione a questa sostanza tossica.
La risposta E non è corretta.

L’irritazione della cute non è dovuta alla presenta dei vapori della formaldeide ma può presentarsi in seguito al contatto di questa sostanza con la cute. La più frequente manifestazione cutanea è la dermatite da contatto.

949 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti geni oncosoppresori codifica per proteine a localizzazione citoplasmatica?














La risposta corretta è la C.
Il gene oncosoppressore NF-1 codifica per una proteina citoplasmatica determinante il signaling endocellulare che inibisce l’attività dell’oncogene Ras, potente induttore della proliferazione cellulare. L’alterazione del gene NF-1 è implicata in una sindrome genetica nota come neurofibromatosi ereditaria di Von Recklinghausen, caratterizzata dall'insorgenza di tumori del sistema nervoso.
Le risposte A, B e C non sono corrette.
​​​​​​​Gli oncosoppressori Rb, p53 e BRCA-2 codificano proteine a localizzazione nucleare. Mutazioni inattivanti del gene Rb sono implicate nell’insorgenza del retinoblastoma, tumore maligno della retina che in questi casi insorge in età pediatrica. Mutazioni inattivanti del gene p53 determinano la sindrome genetica di Li-Fraumeni, che predispone all'insorgenza di cancri multipli. Mutazioni del gene BRCA-2 invece predispongono al cancro mammario su base ereditaria.

950 di 1714 Domande

Qual e' il Virus che piu' comunemente causa bronchiolite in un lattante?














La risposta corretta è la A.
​​​​​​​La bronchiolite è un processo infettivo acuto a carico delle vie aeree inferiori ad eziologia virale che interessa solitamente i bambini di età inferiore ai 2 anni e che si caratterizza clinicamente con segni di distress respiratorio, ovvero con: rientramenti respiratori, tachipnea alternate a fasi di apnea, cianosi periorale, tosse catarrale, sibili e rantoli crepitanti con associata ipossemia e vi può esserci febbre. Il virus respiratorio sinciziale è il principale responsabile di tale condizione, ma può essere determinata anche dal rhinovirus, virus parainfluenzali di tipo 3 e meno frequentemente dai virus influenzali A e B, virus parainfluenzali di tipo 1 e 2 e dall'adenovirus.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
​​​​​​​Tutte le altre opzioni non sono corrette.

951 di 1714 Domande

Per quale tra queste patologie si effettua lo screening neonatale previsto dalla legge?














La risposta corretta è la B.
​​​​​​​L’obiettivo dello screening neonatale previsto dalla sanità pubblica è quello di diagnosticare precocemente alcune patologie congenite che, se non riconosciute tempestivamente, possono causare danni spesso irreversibili e disabilità. Attualmente, le malattie per cui è previsto lo screening obbligatorio sono l’ipotiroidismo congenito, la fibrosi cistica e la fenilchetonuria. L’ipotiroidismo è una condizione estremamente frequente caratterizzata da una insufficiente concentrazione ematica di ormoni tiroidei T3 e T4. Gli ormoni tiroidei giocano un ruolo essenziale nello sviluppo embrio-fetale del sistema nervoso e nella formazione delle interconnessioni neuronali, tanto che una carenza di questi, se non riconosciuta e curata, causa una condizione irreversibile di deficit mentale nota come “cretinismo†in cui il soggetto presenta una riduzione anche importante del quoziente intellettivo. E’ fondamentale che durante la gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, momento molto delicato per lo sviluppo del sistema nervoso fetale, venga monitorizzata la funzionalità tiroidea materna e che poi, al momento della nascita, venga valutata quella del neonato così da intervenire in maniera immediata.
La risposta A non è corretta.

La talassemia è una emoglobinopatia, trasmessa con modalità autosomica recessiva, caratterizzata da una ridotta o assente produzione di una o più catene globiniche. Esistono diversi tipi di talassemia, con uno spettro di gravità estremamente variabile. E’ possibile effettuare lo screening neonatale per questa patologia ma non è previsto in maniera obbligatoria dalla sanità pubblica.
La risposta C non è corretta.
L’immunodeficienza comune variabile è una immunodeficienza di tipo primitivo caratterizzata da bassi livelli di Ig sieriche (IgG, IgA e/o IgM) con conseguenti manifestazioni cliniche estremamente variabili a seconda del deficit, rappresentate per lo più da infezioni batteriche ricorrenti prevalentemente a carico del tratto respiratorio e gastrointestinale. Si manifesta di solito non prima dei 4 anni di età. Lo screening neonatale obbligatorio per questa patologia non è previsto.
La risposta D non è corretta.
​​​​​​​La distrofia muscolare di Duchenne è tra le più frequenti patologie neuromuscolari dell’infanzia; è dovuta alla mutazione del gene che codifca per la distrofina, una proteina muscolare, e che porta ad una progressiva degenerazione e atrofia della muscolatura liscia, striata e cardiaca. Ha una trasmissione X-linked recessiva. Lo screening neonatale obbligatorio per questa patologia non è previsto.
La risposta E non è corretta.
La patologia per cui è previsto per legge lo screening neonatale è l’ipotiroidismo congenito; per l’immunodeficienza comune variabile non è previsto.

952 di 1714 Domande

Tra le diverse forme di tiroiditi, l'aspetto morfologico caratterizzato dalla presenza di cellule giganti multinucleate (dal quale prende il nome) e' caratteristico:














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​La tiroidite di De Quervain è anche chiamata tiroidite granulomatosa a cellule giganti o tiroidite subacuta di De Quervain; è un’infiammazione subacuta e autolimitante della tiroide la cui eziologia è ignota, ma si suppone che sia causata da un’infezione virale. La flogosi che si instaura è di tipo granulomatoso,con la formazione di granulomi attorno ai follicoli, in presenza di residui di colloide e cellule giganti multinucleate frammisti ai granulomi stessi.
La risposta A, B e C non sono corrette.
Le tiroiditi di Hashimoto, di Riedel e la subacuta linfocitaria sono tutte dovute a infiammazione della tiroide, ma lo stato infiammatorio che causano nella ghiandola tiroidea non determina la presenza di cellule giganti multinucleate.

953 di 1714 Domande

Nelle Sindromi da neoplasia Endocrina Multipla (MEN) le alterazioni non endocrine rappresentate da neuromi e ganglioneuromi con interessamento degli apparati respiratorio, oculare, cutaneo e gastrointestinale si osservano:














La risposta corretta e' la 'nella MEN II B o MEN III'.


954 di 1714 Domande

Quale sostanza potenzia la trasmissione neuromuscolare attraverso un'attivita' anticolinesterasica?














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​L’edrofonio è un farmaco che si lega al sito anionico dell’acetilcolinesterasi, un enzima che idrolizza l’acetilcolina localizzato nella membrana post sinaptica delle giunzioni colinergiche. L’acetilcolina è un neurotrasmettitore implicato in numerose funzioni, tra cui la trasmissione neuromuscolare; legandosi al recettore nicotinico post sinaptico provoca l’insorgenza della depolarizzazione della placca motrice e la progressiva depolarizzazione della cellula muscolare con sviluppo della contrazione. L’edrofonio, legandosi all’acetilcolinesterasi, ne inibisce l’attività. In conseguenza alla minore degradazione dell’acetilcolina, la sua concentrazione a livello del vallo sinaptico aumenta, potenziando quindi la trasmissione neuromuscolare.
La risposta A non è corretta.
La Gallamina è una farmaco miorilassante non depolarizzante ad origine sintetica, ottenuta dalla struttura chimica della tubocurarina. Agisce come antagonista competitivo del recettore nicotinico e impegisce il legame dell’acetilcolina.
La risposta B non è corretta.
La Succinilcolina è un farmaco miorilassante depolarizzante, quindi depolarizza la placca motrice stabilendo un legame di tipo agonista con i recettori nicotinici. Simula il neurotrasmettitore endogeno, legando e attivando il recettore nicotinico, ma ha un effetto prolungato ed è resistente all’azione idrolitica dell’acetilcolinesterasi.
La risposta C non è corretta.
​​​​​​​La D-tubocurarina è una molecola estratta dal curaro; appartiene alla categoria dei miorilassanti non depolarizzanti. Agisce come antagonista competitivo dell’acetilcolina sul recettore nicotinico e impedisce il legame del neurotrasmettitore endogeno, riducendo la contrazione muscolare.
La risposta E non è corretta.
La Gallamina e la Succinilcolina sono farmaci miorilassanti, il primo non depolarizzante e il secondo depolarizzante. Non potenziano quindi la trasmissione neuromuscolare.

955 di 1714 Domande

L'icodestrina e' un carboidrato non assorbibile introdotto come agente osmotico alternativo. Quale tra queste affermazioni in proposito e' vera?














La risposta corretta è la B.
​​​​​​​L’icodestrina è una soluzione impiegata nella dialisi peritoneale, sia nella ambulatoriale continua che in quella ciclica continua, e contiene una miscela di polimeri del glucosio ma non contiene glucosio. Questi polimeri, maltodestrine, possiedono differenti pesi molecolari e con un meccanismo di tipo colloidosmotico, permettono di generare ultrafiltrato. La produzione di ultrafiltrato mediante questa soluzione avviene più lentamente rispetto all’impiego del glucosio ma è prolungata nel tempo quindi viene impiegata nelle stasi lunghe (superiori ad 8 h) e riduce l’assorbimento calorico. Alcuni svantaggi sono rappresentati dall’assorbimento del polimero a livello ematico con aumento del maltosio, l’interferenza con il dosaggio glicemico e delle amilasi, la riduzione della sodiemia, l’aumento delle transaminasi e della fosfatasi alcalina. Il suo impiego è stato anche correlato allo sviluppo di ipersensibilità cutanea. Inoltre, sebbene sia una soluzione sterile, la contaminazione batterica può verificarsi anche dopo sterilizzazione a caldo.
La risposta A non è corretta.
La dialisi peritoneale con icodestrina non è meno efficace rispetto alle soluzioni contenenti destrosio; inoltre permette un minore assorbimento calorico.
La risposta C non è corretta.
​​​​​​​L’ icodestrina è una soluzione che può essere impiegata nella dialisi peritoneale ma non può essere impiegata nell’emodialisi.
La risposta D non è corretta.
L’ icodestrina non può essere somministrata per via endovascolare quindi non può essere impiegata nell’emodialisi.
La risposta E non è corretta.
L’ icodestrina è una soluzione contenente una miscela di polimeri del glucosio che può essere impiegata come agente osmotico nella dialisi peritoneale.

956 di 1714 Domande

Un apparecchio ecografico dotato di sonda lineare che opera a 18 MHz può essere utilizzato per eseguire lo studio di:














La risposta corretta è la A.
Un apparecchio ecografico dotato di sonda lineare, che opera ad alte frequenze (ad esempio, a 18 MHz), può essere utilizzato per eseguire lo studio di strutture superficiali, come per l’appunto i tendini. Infatti, i tendini, così come tutte le strutture osteo-articolari (muscoli, legamenti, guaine tendinee, profili ossei, cavità sinoviali), devono essere studiati con maggiore precisione mediante la sonda lineare ad alta frequenza (frequenza superiore ai 12 MHz). All’opposto, il pancreas, il fegato e la prostata sono organi che generalmente vengono studiati con sonda convex a più bassa frequenza (5-7 MHz) (risposte B, C, D ed E errate).

957 di 1714 Domande

L'indice Child-Pugh per la stadiazione della gravita' della cirrosi epatica considera tutti i seguenti parametri clinici TRANNE:














La risposta corretta è la D.
L’indice di Child-Pugh è un sistema a punteggio che si basa su determinati criteri per valutare lo stato della malattia epatica (di qualunque origine sia). Questi criteri sono: Grado di Encefalopatia, Ascite, Albumina, Bilirubina e Tempo di attività protrombinica. A ognuno di questi criteri viene assegnato un punteggio da 1 a 3 in base alla gravità (più è grave più e alto il punteggio), sommando i vari punteggi si avranno tre classi: Classe A con punteggio 5-6 e con un rischio basso; Classe B con punteggio 7-9 e con un rischio moderato; Classe C con punteggio 10-15 e con un rischio alto.
Le risposte A, B e C non sono corrette.
Le transaminasi, infatti, non sono un valore preso in considerazione nella classificazione di Child-Pugh infatti queste sono molto aspecifiche e negli stadi di epatopatia cronica e/o cirrosi epatica sono perennemente alterate e quindi non darebbero una giusta visione della patologia.

958 di 1714 Domande

Tutti i fattori sottoelencati influenzano favorevolmente la prognosi della leucemia mieloide acuta TRANNE:














La risposta corretta è la C.
La leucemia mieloide acuta è la proliferazione clonale di blasti, che non sono in grado di differenziarsi in cellule mieloidi mature. Questo tipo di leucemia rappresenta oltre l' 80% di tutte le leucemie negli adulti, ove la prognosi peggiore si ha nei pazienti oltre i 60 anni di età anche se l’ età mediana alla presentazione è 65 anni. I sintomi classici all’esordio sono quelli derivanti da una insufficienza del midollo osseo, tra cui stanchezza, vertigini e dispnea da sforzo. L' infezione è dovuta comunemente a bassi livelli di neutrofili maturi , in cui sono spesso presenti segni di infiltrazione d’ organo da blasti, solitamente a livello della milza, del fegato e delle gengive. La conta completa delle cellule del sangue rivela un conteggio elevato di globuli bianchi ed una trombocitopenia, mentre lo striscio di sangue periferico mostra una predominanza di cellule mieloidi immature, che si colorano positivamente con mieloperossidasi.
Le risposte A,B e D non sono corrette.
Tutti gli altri fattori elencati nelle opzioni correlano con una prognosi più favorevole

959 di 1714 Domande

Per drepanocitosi si intende:














La risposta corretta è la C.
L’anemia falciforme o drepanocitosi è una emoglobinopatia caratterizzata da una produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate (al contrario delle talassemia caratterizzata dalla riduzione della produzione di catene emoglobiniche). La causa del cambiamento della forma dei globuli rossi sta nel tipo di sostituzione amminoacidica sottostante (Glu → Val) che tende ad avvicinare le molecole di Hb e a formare polimeri (che assomigliano a pali nel citoplasma del globulo rosso). La polimerizzazione dell’Hb, che avviene prevalentemente nello stato desosossigenato, si ripercuote sul globulo rosso con un effetto di deformazione e produzione della caratteristica forma a falce. Questa condizione comporta anche una serie di squilibri che portano ad una grossa alterazione nella sua elasticità e vitalità. I globuli rossi danneggiati sono il trigger principale dello scatenamento della crisi vaso-occlusiva che determina fenomeni infartuali, con grosse conseguenze cliniche, a livello del microcircolo. La prima manifestazione clinica della drepanocitosi è l’emolisi cronica con conseguente pallore, subittero o ittero, astenia, tendenza alla litiasi della colecisti e segni e sintomi della deplezione dell’ossido nitrico. A livello della circolazione arteriosa abbiamo diatesi trombotica in quanto si crea una vera e propria disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio: questo stato viene interrotto più o meno frequentemente dalle crisi vaso-occlusive. Fra le tante manifestazioni vaso occlusive vi è quella di ostruzione dei vasi sanguigni della retina che portano ad una cecità parziale o totale e determina una cicatrice corio-retinica, che è una delle manifestazioni retiniche più comuni di e patognomoniche di anemia falciforme.
Le risposte A,B e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

960 di 1714 Domande

Una paziente di 22 anni affetta da pirosi gastrica effettua una gastroscopia con riscontro di scarsa continenza del cardias e piccole erosioni para-cardiali. La prima terapia dell'esofagite è:














La risposta corretta è la D.
La paziente del caso clinico presenta pirosi gastrica, scarsa continenza del cardias, piccole erosioni para-cardiali compatibili con diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo (GERD, gastro-esophageal reflux disease), una condizione cronica estremamente frequente, la cui eziopatogenesi è da ricondurre all’incontinenza anatomica o funzionale dello sfintere esofageo inferiore, il cardias, collocato tra l’esofago e lo stomaco e deputato ad impedire la risalita del cibo e dei succhi gastrici. La terapia di prima linea è farmacologica e si avvale degli inibitori di pompa protonica (PPI) a dosaggio pieno. La GERD è favorita frequentemente da abitudini alimentari scorrette come l’eccessiva assunzione di cibi grassi, l’assunzione di alcol, il fumo di sigaretta, la presenza di ernia iatale, l’obesità e la gravidanza (che causano un incremento della pressione addominale), l’assunzione di alcuni farmaci, o alcune patologie come la sclerodermia, la gastroparesi e la sindrome di Zollinger-Ellison. Il ristagno di materiale acido gastrico e la sua risalita nel lume dell’esofago causano irritazione ed infiammazione delle pareti esofagee con la comparsa di ulcere. La sintomatologia più frequente è rappresentata da pirosi gastrica retrosternale, rigurgito acido, alitosi, disfagia, segni di irritazione della gola e delle vie aeree come laringite, raucedine, tosse. La diagnosi è per lo più clinica, ma talvolta può essere necessaria l’integrazione con esami strumentali. La terapia di prima linea è farmacologica. Gli inibitori di pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo) sono i farmaci di scelta. I PPI sono dei profarmaci che vengono attivati in ambiente acido, i cui metaboliti legano irreversibilmente la pompa protonica, bloccandone la sua attività secretiva. La secrezione acida riprenderà dopo 24-48 ore, con la sintesi di nuovi enzimi. Invece, l’utilizzo di idrossido di magnesio e idrossido di alluminio non rappresentano la terapia di prima linea per questo disturbo (risposta A errata). La chirurgia anti-reflusso (solitamente la fundoplicatio per via laparoscopica) viene, al contrario, riservata ai pazienti con grave esofagite, voluminosa ernia iatale, emorragia, stenosi o ulcere (risposta B errata). Infine, la vagotomia super-selettiva, un’operazione comune in passato, è meno utilizzata grazie alla scoperta degli inibitori di pompa protonica (risposta C errata).

961 di 1714 Domande

La necrosi avascolare del semilunare e' conosciuta come:














La risposta corretta è la D.
La necrosi avascolare del semilunare è detta proprio Morbo di Kienbock. L’eziologia è varia, può essere sia in seguito a un trauma che spontanea (molto rara), dovuta a patologie sistemiche o altre origini. Porta dolore al polso con rigidità dei movimenti e dolore nella flesso - estensione e nella prono - supinazione. Essendo la vascolarizzazione dell’osso in questione disto-prossimale, un qualunque trauma che va a danneggiare l’osso distalmente ne provoca una necrosi prossimale.
La risposta A non è corretta.
L’instabilità dorsale del segmento intercalato è una deformità del polso che porta a dolore e instabilità del polso stesso. L’angolo scafo-lunato normalmente dovrebbe essere tra i 30° e i 60°, in questo caso è inferiore.
La risposta B non è corretta.
Il morbo di Preiser è un’osteocondrite dissecante dello scafoide che provoca dolore, gonfiore, impossibilità di movimento libero.
La risposta C non è corretta.
Il collasso dello scafo-lunato è dovuto a una rottura del legamento scafo-lunato che provoca dolore e limitazione funzionale del polso. È una causa di osteoartrosi secondaria.

962 di 1714 Domande

La sindrome di Reiter e' un'artrite reattiva caratterizzata dalla triade sintomatologica:














La risposta corretta è la D.
L'artrite reattiva (sindrome di Reiter) è una sindrome caratterizzata da disturbi articolari, oculari e genitali che si verificano poco dopo una infezione da Clamidia o infezioni gastrointestinali come quelle causate da Clostridium difficile, Shigella, Salmonella, Yersinia e Campylobacter. La causa dell'artrite reattiva non è completamente nota. L'artrite reattiva (sindrome di Reiter) si caratterizza per una triade clinica:
- oligoartrite: solitamente del ginocchio, ma può interessare qualunque articolazione,
- disturbi oculari: solitamente congiuntivite, ma anche uveite,
- disturbi genito-urinari: uretriti e/o balanite con ulcere a livello del glande e dell’asta del pene L'artrite reattiva è associata ad entesite, un'infiammazione dei siti di inserzione tendinei delle articolazioni e la localizzazione più comune è nel sito di inserzione del tendine di Achille nel calcagno.
La risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Tutte le altre risposte sono errate.
 

963 di 1714 Domande

Scenario TG1G: Una paziente di 66 anni, in sovrappeso ma altrimenti sana, si presenta in ambulatorio lamentando difficoltà alla deambulazione per un problema al ginocchio sinistro. La paziente riferisce la progressiva insorgenza di una massa palpabile del cavo popliteo. La piu' probabile diagnosi per la massa del cavo popliteo e':














La risposta corretta è la B.
La più probabile diagnosi per questo caso è la presenza di una cisti del gastrocnemio e del semimembranoso anche chiamata cisti di Baker. Questa cisti si viene a formare in seguito a un aumento della pressione nella capsula articolare del ginocchio che causa per questo motivo una fuoriuscita di una sua parte in un punto di maggiore debolezza, ossia dove si incontrano questi due tendini nel cavo popliteo. Le principali cause sono traumi, lesioni meniscali, patologie reumatoidi, infiammazioni articolari e osteoartrosi. In questo caso, il sovrappeso e l’età della paziente lascia pensare che sia proprio una sofferenza del ginocchio che permetta la formazione della cisti di Baker.
La risposta A non è corretta.
Le lesioni meniscali hanno, spesso, un’anamnesi ben chiara. In seguito un trauma il ginocchio si presenta gonfio e dolorante, spesso si ha una limitazione funzionale con una estensione impossibilitata e una flessione non massimale. Si ha una deambulazione abbastanza difficoltosa, con sensazione di cedevolezza del ginocchio, può presentarsi anche come una cisti di Baker ma non è frequente.
La risposta C non è corretta.
Il sarcoma di Ewing è un tumore osseo che si ritrova principalmente nei pazienti dai 12 ai 30 anni e che ha origine nelle ossa del bacino, nelle coste, scapole e femore. La presentazione è sempre con dolore che spesso diminuisce con FANS. La paziente in questione non ha l’età e la localizzazione tipica per questo tumore.
La risposta D non è corretta.
L’osteosarcoma è un tumore primitivo dell’osso che colpisce principalmente i pazienti dal 12 ai 30 anni che origina principalmente a ridosso delle fisi di accrescimento. La presentazione è spesso con dolore e impedimento funzionale dell’articolazione che viene compromessa a causa del tumore..La paziente in questione non ha l’età e la localizzazione tipica per questo tumore.
 

964 di 1714 Domande

Scenario TG2A: Paziente maschio di 53 anni con marcata sciatalgia sul territorio di L3 a sinistra. Ha eseguito esame RX che evidenzia riduzione in altezza dello spazio intersomatico L2-L3 e L5-S1. Quale ulteriore esame diagnostico e' indicato?














La risposta corretta è la B.
Dal caso presentato, ovvero di riduzione dello spazio articolare intersomatico L2-L3 e L5-S1 apprezzato all’esame radiografico, si può ipotizzare che si tratti di una condizione di spondilo artrosi su base degenerativa ed in tal contesto l’esame diagnostico più indicato per studiarne l’effettiva entità è rappresentato da una RM, che permette contestualmente di studiare la presenza anche di eventuali protrusioni e/o ernie discali (che potrebbero anche giustificare la sciatalgia sinistra).
La risposte A, C, D ed E non sono corrette.
Tutte le altre risposte sono errate.
 

965 di 1714 Domande

Scenario TG2A: Paziente maschio di 53 anni con marcata sciatalgia sul territorio di L3 a sinistra. Ha eseguito esame RX che evidenzia riduzione in altezza dello spazio intersomatico L2-L3 e L5-S1. Nel caso che l'approfondimento diagnostico eseguito dal paziente evidenzi la presenza di un ernia L2-L3 preforaminale sinistra quale muscolo sara' interessato da deficit stenico?














La risposta corretta è la C.
Il nervo che favorisce l’innervazione del quadricipite femorale è il nervo femorale, nervo misto che origina da tre radici provenienti da L1, L2, L3 ed L4, in particolare la radice superiore da L2 ed L3, la radice intermedia da L3 e la inferiore da L4.
La risposta A non è corretta.
Il nervo che favorisce l’innervazione di entrambi gli estensori dell’alluce (lungo e breve) è il nervo peroneo profondo, ramo terminale del nervo ischiatico che raccoglie fibre da L4, L5, S1, S2 ed S3.
La risposta B non è corretta.
Il nervo che favorisce l’innervazione del tibiale anteriore è il nervo peroneo profondo, ramo terminale del nervo ischiatico che raccoglie fibre da L4, L5, S1, S2 ed S3.
La risposta D non è corretta.
Il nervo che favorisce l’innervazione del tibiale anteriore è il nervo peroneo profondo, ramo terminale del nervo ischiatico che raccoglie fibre da L4, L5, S1, S2 ed S3. Il lato è il destro mentre nel caso clinico l’ernia si trova a sinistra.
 

966 di 1714 Domande

Scenario DD43F: Ragazzo di 22 anni dopo caduta in moto lamenta intenso dolore al polso destro. Si reca in pronto soccorso dove presenta tumefazione a livello del versante radiale del polso e positività al Kirk-Watson test. Il paziente esegue esame RX del polso. Nel radiogramma eseguito dal paziente e' possibile ipotizzare la lesione di una ulteriore struttura: quale?

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La risposta corretta e' la D
Dal caso clinico e dall’immagine presentata si tratta di una rottura del legamento scafo-lunato, che si caratterizza per una diastasi fra lo scafoide ed il semilunare superiore a 3 mm sulla radiografia del polso-mano acquisita in PA e per una inclinazione dorsale del semilunato nella proiezione latero-laterale (Risposte A, B, C ed E errate). Un test frequentemente eseguito per la valutazione di un eventuale lesione ossea o legamentosa del polso è il test di Kirk-Watson: si tratta di un test diagnostico che valuta un possibile danno al legamento scafo-lunato e la conseguente instabilità tra l'osso scafoide e quello semilunare del polso. Il paziente posiziona la mano orizzontalmente, con il palmo rivolto verso l'alto così da avere il punto di riferimento dello scafoide ben delineato. Con il polso posto in deviazione radiale e il pollice dell'esaminatore collocato sul tubercolo dello scafoide, questo esercita una pressione diretta dorsalmente, muovendo contemporaneamente il polso, in maniera passiva, dalla deviazione radiale a quella ulnare, e in senso contrario. La positività del test, cioè l'evidenza di una sub-lussazione dorsale del polo prossimale dello scafoide durante il movimento radiale e la sua riduzione durante il movimento in direzione ulnare, associati al dolore e ad un significativo “clunkingâ€, cioè uno schiocco, percepito dal paziente (e in caso di lussazione completa anche da parte dell'esaminatore),  sono segni altamente suggestivi di lesione a tale legamento. La negatività di tale test, invece, non esclude la lesione. Oltre al test di Kirk-Watson, per ricercare una instabilità tra scafoide e semilunare, è possibile eseguire anche il test del ballottamento scafo-lunato ed è possibile evocare il dolore,  premendo sul tubercolo dello scafoide. Tutte le manovre semeiologiche vanno sempre eseguite bilateralmente, così da non attribuire una eventuale lassità articolare costituzionale ad una condizione patologica monolaterale di nuova insorgenza (ad es. post traumatica).  I test semeiologici, insieme alla sintomatologia presentata dal paziente e ai segni clinici come la tumefazione o la presenza di piccole raccolte o di ematomi, ci indirizzano verso un sospetto diagnostico, ma la diagnosi clinica può essere avvalorata dagli esami strumentali.  L'esame radiografico è l'esame di scelta per la rapidità, la facilità di esecuzione e i costi.

967 di 1714 Domande

Tutti i seguenti esami diagnostici possono essere utili nella diagnosi della sindrome di Guillain-Barre' TRANNE:














La risposta corretta e' la 'tomografia a emissione di positroni'.


968 di 1714 Domande

Nella neuropatia diabetica:














La risposta corretta e' la 'sono maggiormente interessati gli arti inferiori'.


969 di 1714 Domande

La malattia di Charcot-Marie-Tooth:














La risposta corretta e' la 'e' una patologia del sistema nervoso periferico'.


970 di 1714 Domande

La Sindrome di Wernicke-Korsakoff e' causata da:














La risposta corretta e' la 'carenza di tiamina'.


971 di 1714 Domande

Scenario UK1K: Un paziente epilettico ha un'anamnesi positiva per disturbi psicotici. Nel caso ci fosse una riacutizzazione psicotica quale dei seguenti trattamenti e' piu' indicato?














La risposta corretta e' la 'Aloperidolo'.


972 di 1714 Domande

Scenario EC2G: Un paziente con malattia di Parkinson presenta sintomi depressivi. Non risultano segni di decadimento cognitivo. Per il trattamento dei sintomi depressivi, quale dei seguenti farmaci e' piu' indicato?














La risposta corretta e' la 'Amitriptilina'.


973 di 1714 Domande

Scenario NI3N: Una donna di 58 anni si ferisce accidentalmente. Non riferisce dolore, e non appare minimamente preoccupata di sanguinare. Chiede ai familiari perché ci sia del sangue sul pavimento, parlando correttamente. I familiari decidono di accompagnarla in Pronto Soccorso. Fa fatica a prendere in mano gli oggetti, e sembra non vederli se posti alla sua sinistra. Non è in grado di vestirsi da sola, anche se muove gli arti normalmente. Comprende il problema e accetta di recarsi in ospedale, ma una volta arrivati i soccorritori, non comprende cosa stiano facendo. Quale tra queste funzioni NON e' tra quelle compromesse in questo scenario?














La risposta corretta e' la 'Memoria dichiarativa'.


974 di 1714 Domande

Scenario NI3N: Una donna di 58 anni si ferisce accidentalmente. Non riferisce dolore, e non appare minimamente preoccupata di sanguinare. Chiede ai familiari perché ci sia del sangue sul pavimento, parlando correttamente. I familiari decidono di accompagnarla in Pronto Soccorso. Fa fatica a prendere in mano gli oggetti, e sembra non vederli se posti alla sua sinistra. Non è in grado di vestirsi da sola, anche se muove gli arti normalmente. Comprende il problema e accetta di recarsi in ospedale, ma una volta arrivati i soccorritori, non comprende cosa stiano facendo. Un quadro di questo tipo puo' essere spiegato da una lesione localizzata in quale di queste sedi?














La risposta corretta e' la 'Lobo parietale destro'.


975 di 1714 Domande

In relazione alle lesioni pretumorali indotte dal virus HPV, e' corretto affermare che:














La risposta corretta è la C.
In relazione alle lesioni pretumorali o “lesioni pre-cancerose†indotte dal virus HPV, è corretto affermare che si manifestano nel 5-10% delle donne positive per i tipi virali ad alto rischio. Tali lesioni, nel corso di alcuni anni, potranno progredire verso la lesione tumorale vera e propria o andranno in contro alla regressione spontaneamente. In particolare, esistono oltre cento diversi genotipi del virus capaci di infettare l’uomo. Il contagio può avvenire attraverso la cute e le mucose, sebbene buona parte delle infezioni avvenga per via sessuale (rapporti orali, genitali e anali). Inoltre, l’infezione può essere trasmessa per via indiretta mediante il contatto con superfici o oggetti contaminati. La maggior parte delle forme di HPV causa la formazione di lesioni benigne come verruche, condilomi e papillomi; tuttavia, alcuni ceppi sono responsabili di lesioni evolutive maligne, che si localizzano principalmente a livello della mucosa delle vie respiratorie superiori e a livello dei genitali maschili e femminili. La progressione a cancro invasivo delle lesioni pretumorali è un processo abbastanza lento che richiede circa 10-15 anni (risposta B errata). Infine, le anomalie cellulari di alto grado regrediscono spontaneamente meno frequentemente e hanno un maggior tasso di progressione rispetto a quelle di basso grado (risposte A e D errate).

976 di 1714 Domande

Scenario UU1T: Una donna di 41 anni si presenta lamentando secchezza e bruciore vaginale e saltuarie piccole perdite di sangue post coitali. La paziente riferisce di essersi esaminata ma di non aver notato nulla di strano. I sintomi descritti suggeriscono di mettere in diagnosi differenziale tutti i seguenti, TRANNE:














La risposta corretta è la D.
I sintomi descritti della paziente del caso clinico suggeriscono di escludere fra le diagnosi differenziali la dilatazione cistica della ghiandola del Bartolini, anche considerando l’esame obbiettivo negativo. Tali ghiandole mucose, localizzate bilateralmente in profondità ai lati dell’orifizio vaginale, producono muco e si aprono attraverso un condotto di 2-2,5 cm nel vestibolo della vagina, situato tra l'imene e le piccole labbra. Sono deputate alla produzione di un fluido lubrificante durante il rapporto sessuale. Una cisti della ghiandola di Bartolini deriva dall'accumulo di liquido a causa di un blocco del dotto della ghiandola stessa, con una risposta infiammatoria minima nei tessuti circostanti. La presenza della cisti, soprattutto se voluminosa, può causare dolore durante la deambulazione, asimmetria vulvare, dispareunia, secchezza vaginale, ma non solitamente perdite ematiche post-coitali. Inoltre, la cisti può talvolta infettarsi, con la conseguente formazione di ascessi. La diagnosi è clinica ed in alcuni casi sarebbe consigliato eseguire la biopsia per escludere una neoplasia vulvare. Il trattamento è chirurgico, con drenaggio e/o resezione.
Al contrario, la dermatite vulvare, una condizione infiammatoria che interessa i genitali esterni, il lichen sclerosus, una patologia di interesse dermatologico di carattere infiammatorio cronico e progressivo, la trichomoniasi, una patologia a trasmissione sessuale dovuta all’infezione da trichomonas vaginalis, devono essere considerate fra le diagnosi differenziali per tale paziente (risposta A, B, C ed E errate).

977 di 1714 Domande

Scenario RF3I: Si presenta all'attenzione del medico una paziente di 53 anni che ritiene di non essere ancora in menopausa perché ha ancora, per quanto scarse e non periodiche, perdite ematiche vaginali. Si procede con la visita senza alcun reperto obiettivo e si effettua un'ecografia transvaginale che evidenzia un endometrio spesso circa 12 mm. Quale procedura diagnostica dovrebbe eseguire la paziente?














La risposta corretta è la D.
La paziente del caso clinico di 53 anni riferisce scarse e non periodiche perdite ematiche vaginali e presenta obiettività clinica ginecologica negativa con evidenza di un endometrio ispessito all'ecografia trans-vaginale di circa 12 mm. Di conseguenza, deve essere sottoposta a biopsia endometriale nel sospetto di neoplasia. Lo spessore endometriale è un importante parametro da valutare: durante l’età fertile, lo spessore dell’endometrio varia in base alle varie fasi del ciclo, con un valore ritenuto normale sino a circa 14 mm, salvo alterazioni ormonali. Invece, durante la premenopausa e la menopausa, la progressiva involuzione dell’organo porta alla riduzione dello spessore della mucosa uterina, che dovrebbe raggiungere massimo 5 mm.
Invece, l’istero-sonografia è un esame diagnostico semi-invasivo, che permette di individuare patologie della cavità uterina (malformazioni, polipi, fibromi, ispessimenti dell’endometrio), ma non consente una certezza diagnostica come la biopsia (risposta A errata). Al contrario, la risonanza magnetica uterina permette di studiare in maniera estremamente dettagliata l’anatomia uterina, ma non di definire le cause dell’ispessimento uterino già riscontrato mediante esame ecografico (risposta B errata). All’opposto, il Pap-test, un esame citologico di screening, permette di individuare in maniera estremamente precoce la presenza di alterazioni cellulari e lesioni precancerose della cervice uterina (risposta C errata). 

978 di 1714 Domande

Scenario RF3I: Si presenta all'attenzione del medico una paziente di 53 anni che ritiene di non essere ancora in menopausa perché ha ancora, per quanto scarse e non periodiche, perdite ematiche vaginali. Si procede con la visita senza alcun reperto obiettivo e si effettua un'ecografia transvaginale che evidenzia un endometrio spesso circa 12 mm. La paziente risulta affetta da adenocarcinoma endometriale. Quale tra le seguenti affermazioni sul carcinoma endometriale è corretta?














La risposta corretta è la D.
La pregressa terapia con soli estrogeni è un fattore di rischio accertato per l’adenocarcinoma endometriale, che rappresenta la quarta neoplasia più frequente nel sesso femminile nei paesi industrializzati. La maggior parte dei tumori dell’endometrio viene diagnosticata nelle donne di età compresa tra i 50 e i 60 anni (risposta B errata). I principali fattori di rischio sono l’eccesso di estrogeni e la carenza di progesterone (dovuti a terapie estrogeniche, nulliparità, menarca precoce e menopausa tardiva, anovularietà, sindrome dell’ovaio policistico), il diabete, l’obesità, l’ipertensione e l’anamnesi personale e familiare positiva per tumore ovarico o della mammella (risposte C ed E errate).

979 di 1714 Domande

Scenario DD4U: Viene visitata una paziente di 35 anni che presenta un dolore pelvico cronico già altrimenti indagato, per il quale è stato posto il sospetto di endometriosi pelvica. Quale delle seguenti affermazioni relative alla diagnosi è ERRATA?














La risposta corretta è la A.
Nell’iter diagnostico dell’endometriosi, la presenza della normale mucosa endometriale anormalmente impiantata in luoghi diversi dalla cavità uterina, la risonanza magnetica (RM) è spesso indicata: infatti, tale metodica anche se non specifica e né spesso adeguata da sola per la diagnosi, è comunque molto spesso utile nel fornire informazioni circa l'estensione, la localizzazione e il monitoraggio di tale patologia. Inoltre, il riscontro di un’ecografia positiva non consente di porre una diagnosi certa, che invece si ottiene mediante la biopsia (risposta B errata) e allo stesso modo, il riscontro di un’ecografia negativa non esclude tale diagnosi (risposta C errata). Infine, una visita ginecologica con esame obiettivo non consente di porre diagnosi certa, che si ottiene mediante biopsia (risposta D errata).

980 di 1714 Domande

Quale di questi composti inibisce l'acetilcolinesterasi?














La risposta corretta e' la 'Carbammati'.


981 di 1714 Domande

Scenario ET1T: Un paziente accusa da lungo tempo disturbi all'udito. Dopo aver effettuato un esame audiometrico, si sospetta un'ipoacusia da rumore. Quale situazione sostanzia tale deduzione?














La risposta corretta e' la 'All'esame audiometrico si osserva una curva a "cucchiaio"'.


982 di 1714 Domande

Scenario VO2N: Un agricoltore presenta mal di testa, debolezza e disturbi gastrointestinali. All'esame obiettivo si osservano miosi, salivazione eccessiva, difficoltà respiratoria, rumori intestinali iperattivi e debolezza muscolare generalizzata. Quale indagine e' piu' indicata?














La risposta corretta e' la 'Valutazione AChE'.


983 di 1714 Domande

Scenario TR3N: Un lavoratore di un birrificio presenta da alcune settimane febbre, tosse, brividi, malessere e dispnea senza cianosi. In considerazione dell'attivita' lavorativa svolta, quale potrebbe essere il sospetto di diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Polmonite da ipersensibilita''.


984 di 1714 Domande

Scenario RR4F: Da un'analisi del Documento di Valutazione dei Rischi si evince che 3 operai sono esposti a benzene. Al fine di monitorare l'esposizione dei lavoratori, quali indicatori biologici andrete a ricercare?














La risposta corretta e' la 'Acido S-fenilmercapturico e acido trans-transmuconico urinari a fine turno'.


985 di 1714 Domande

Scenario CL5L: La tossina tetanica è una potente tossina prodotta da Clostridium tetani. Quali tra i seguenti lavoratori NON dovete sottoporre a vaccinazione obbligatoria?














La risposta corretta e' la 'Insegnanti'.


986 di 1714 Domande

Scenario MV6P: Mariano e' un autista di autocarri. Per obbligo di legge dovete procedere alla verifica di assenza di condizioni di abuso di sostanze stupefacenti. Il test risulta negativo, quindi il campione di urina:














La risposta corretta e' la 'non deve essere conservato'.


987 di 1714 Domande

Scenario MV7V: Mario e' un lavoratore del legno ed è esposto a un solvente: n-esano. Quale indicatore biologico dovete ricercare per confermare un'esposizione acuta?














La risposta corretta e' la '2,5 esandione libero urinario a fine turno'.


988 di 1714 Domande

Un paziente di 80 anni presenta un meningioma intracranico. Il meningioma intracranico:














La risposta corretta è la D.
Il meningioma è un tumore considerato benigno che può comprimere il tessuto nervoso adiacente. Solo nell’1,5-3% dei casi ha caratteristiche istologiche di malignità. Essendo ben delimitato, raramente invade il parenchima cerebrale; i segni e sintomi, correlati alla sede del tumore, insorgono solo dopo che la neoplasia ha raggiunto grandi dimensioni, potendo causare crisi epilettiche, deficit neurologici focali o alterazioni comportamentali. La diagnosi viene effettuata mediante TC e RM. In dettaglio, la RM encefalo con m.d.c., l’esame d’elezione per la diagnosi, evidenzia solitamente una massa extra-assiale a margini netti con captazione omogenea di contrasto e sovente la tail durale, un ispessimento della dura madre adiacente.
Inoltre, il meningioma non è associato con la malattia di Von Hippel Lindau, bensì con la neurofibromatosi (risposta C errata). Il trattamento può comprendere l'asportazione, la radiochirurgia stereotassica e talvolta la radioterapia. Il rischio di recidiva della patologia varia in base a due fattori principali: la sede e il grado. La sede della patologia è dirimente, in quanto una chirurgia aggressiva può essere effettuata quando il tumore non cresce vicino a zone vitali; invece, il grado indica l’indice mitotico del tumore che, una volta rimosso, può recidivare più frequentemente se il tumore ha grado elevato. Normalmente il tasso di recidiva supera di poco il 5% (risposta B errata). Infine, il meningioma si riscontra più frequentemente a livello delle zone corticali più esterne (risposta A errata).

 

989 di 1714 Domande

Scenario SX2A: Una donna di 40 anni presenta calo della libido, galattorrea, amenorrea secondaria, saltuaria cefalea e lieve calo del visus nei settori temporali. La RM sella con mdc mostra una lesione espansiva intra e sovra-sellare con vivace e omogeneo enhancement. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la C.
Una lesione espansiva intra e sovra-sellare è verosimilmente una lesione interessante l’ipofisi. I processi patologici a carico dell'ipofisi, generalmente adenomi, possono dare dei disturbi di tipo endocrinologico oppure dei disturbi di tipo espansivo. I disturbi di tipo endocrinologico, presenti negli adenomi secernenti,  comportano una ipersecrezione degli ormoni prodotti dall’adenoipofisi, in particolar modo la prolattina (con amenorrea e galattorrea nella donna), l’ormone della crescita, l’ormone adrenocorticotropo e la tireotropina. Le sindromi da compressione, presenti quando le dimensioni dell’adenoma superano 1 cm di diametro, possono interessare tutte le strutture collocate in prossimità della sella turcica. I disturbi visivi sono generalmente i primi sintomi a comparire. Il rischio di compressione non riguarda solamente il chiasma ottico (posto immediatamente avanti al peduncolo ipofisario) ma talvolta sono interessati anche i nervi ottici (che possono essere schiacciati nel punto in cui fuoriescono dal rispettivo canale ottico) oppure i tratti ottici (data la loro posizione ai lati al peduncolo ipofisario). Nel caso di compressione del chiasma ottico avremo una emianopsia bitemporale poiché nel chiasma ottico decussano le fibre nervose provenienti dalle emiretine nasali; i pazienti non vedranno ciò che si trova nei loro emicampi visivi temporali (mentre la visione degli emicampi nasali è preservata).
La risposta A non è corretta.
Il craniofaringioma è un tumore benigno, raro, prevalentemente dell’infanzia. Ha una localizzazione sellare e para-sellare ed origina dalle cellule embrionali residue dell’intestino primitivo (tasca di Ratke). Sebbene sia una neoplasia benigna, il suo accrescimento può causare la compressione delle strutture nervose circostanti causando riduzione del visus, diabete insipido, alterazioni ormonali. In alcuni bambini può presentarsi idrocefalo.
La risposta B non è corretta.
I tumori a cellule germinali costituiscono un gruppo di neoplasie estremamente eterogeneo per istotipo, sede ed età di insorgenza. Quando si sviluppano a livello del sistema nervoso centrale, si collocano spesso a livello dell’ipofisi e della regione ipotalamica. In questa evenienza, i segni presentati dal paziente sono rappresentati da difficoltà nei movimenti oculari, diabete insipido, alterazioni ormonali con pubertà anticipata o ritardata; spesso il segno d’esordio è l’idrocefalo e l’ipertensione endocranica.
La risposta D non è corretta.
La lesione presentata dal paziente non depone in prima battuta per una metastasi intracranica. Le metastasi, quando presenti a livello del sistema nervoso centrale, possono causare segni neurologici focali, differenti a seconda della localizzazione, e segni di ipertensione endocranica.
La risposta e non è corretta.
La lesione presentata dal paziente non depone in prima ipotesi con un craniofaringioma
o un tumore a cellule germinali.
 

990 di 1714 Domande

Scenario SX2A: Una donna di 40 anni presenta calo della libido, galattorrea, amenorrea secondaria, saltuaria cefalea e lieve calo del visus nei settori temporali. La RM sella con mdc mostra una lesione espansiva intra e sovra-sellare con vivace e omogeneo enhancement. Il deficit visivo è dovuto verosimilmente a:














La risposta corretta è la A.
La paziente del caso clinico di 40 anni, con calo della libido, galattorrea, amenorrea secondaria, saltuaria cefalea e lieve calo del visus nei settori temporali, con una lesione espansiva intra e sovra-sellare con vivace e omogeneo enhancement, presenta verosimilmente un prolattinoma, una neoplasia solitamente benigna della ghiandola ipofisaria che provoca iperprolattinemia. I segni clinici più comuni sono l'amenorrea e la sterilità nelle donne, l'impotenza, la diminuzione della libido e la sterilità negli uomini.
Il prolattinoma può causare inoltre segni psichiatrici (ansia, depressione) e ''effetti massa'': in particolare, la compressione del chiasma ottico può determinare una emianopsia bitemporale da compressione del chiasma ottimo e cefalea. Al contrario, l’emianopsia laterale omonima con perdita della metà destra o sinistra del campo visivo è dovuta alla compressione del tratto ottico omolaterale (risposta D errata).

991 di 1714 Domande

Scenario SX3D: Una paziente di 50 anni presenta dolore, parestesie e ipoestesia, tipicamente notturni, a palmo della mano e prime tre dita. Da qualche tempo presenta difficoltà nei movimenti fini della mano e ipotrofia dell'eminenza tenar. Quale iter diagnostico è corretto proporre alla paziente?














La risposta corretta è la D.
Dato che la paziente del caso clinico verosimilmente presenta la sindrome del tunnel carpale, è doveroso effettuare elettromiografia, valutare la velocità di conduzione motoria e sensitiva ed eseguire un ecografia del nervo mediano al polso. All’opposto, la RM cervicale non risulta utile, sospettando una patologia periferica a livello del carpo (risposta C errata).
Invece, la TC del polso rappresenta un esame dispendioso: infatti, potrebbe mostrare una restrizione del canale del carpo e la sofferenza del nervo mediano però non è in grado di fornire informazioni riguardo la velocità di conduzione motoria e sensitiva del nervo (risposta B errata), mentre, i potenziali evocati risultano più utili per lesioni nervose, piuttosto che per sindromi compressive (risposta A errata).

992 di 1714 Domande

Scenario JJ45J: Un paziente giunge in Pronto Soccorso dopo trauma cranico per caduta da una scala. Viene sottoposto a TC encefalo senza mdc. Cosa evidenzia la freccia?

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La risposta corretta e' la A
Dal caso clinico e dall’immagine presentata si tratta di un ematoma epidurale in fase acuta, una lesione frequentemente dovuta al trauma cranico e causata dalla rottura di una arteria meningea media o di uno dei suoi rami: il sangue si raccoglie nello spazio virtuale compreso tra la dura madre e la teca cranica e comprime il parenchima sottostante, determinando la classica immagine a lente biconvessa. A seconda dell’entità del sanguinamento, per l’aumento della pressione endocranica, si ha una compromissione più o meno rapida del livello di coscienza con l’instaurarsi di uno stato di coma, alterazioni neurovegetative di tipo cardiologico e respiratorio. Si possono associare anche la midriasi pupillare omolaterale (o bilaterale nelle fasi avanzate), e l’emiplegia controlaterale (inizialmente). Non si apprezzano, invece, focolai emorragici intraparenchimali e quindi dei nuclei della base (Risposta B errata), né segni tomografici riconducibili ad un ascesso con la presenza di fenomeni necrotici ed escavazioni (Risposta C errata), né presenza di aria libera endocranica da riferire a pneumoencefalo (Risposta D errata).

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993 di 1714 Domande

Quale delle seguenti e' la sede piu' frequente di localizzazione del carcinoma gastrico?














La risposta corretta è la A.
La causa della maggior parte dei tumori gastrici è l’infezione da Helicobacter pylori; altri fattori di rischio sono la gastrite atrofica autoimmune e fattori genetici, come nel caso dei tumori stromali gastrointestinali.
I sintomi possono essere influenzati dalla sede in cui il tumore si localizza, che nel 50% dei casi è il terzo inferiore, che rappresenta pertanto la sede più frequente di neoplasia gastrica.
Anche per la localizzazione, i sintomi iniziali sono aspecifici, spesso costituiti dalla sola dispepsia, che suggerirebbe un'ulcera gastroduodenale. Solo in un secondo momento compaiono altri sintomi, quali la sazietà precoce,se la lesione ostruisce la regione pilorica, o disfagia, se si localizza alla regione cardiale Si associa spesso anemia con stillicidio ematico.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
La sede dove il tumore si sviluppa più spesso, circa il 50% dei casi, è il terzo inferiore, nell’antro gastrico.

994 di 1714 Domande

Quale tipologia d'intervento chirurgico rappresenta il gold standard per il trattamento del carcinoma gastrico non early?














La risposta corretta è la D.
Il tumore gastrico non early è un tumore non confinato esclusivamente alla mucosa gastrica, quindi prende l’organo a tutto spessore e si può associare a invasività locale e a distanza. Per questi tipi di tumori il trattamento di scelta è la gastrectomia totale o subtotale, associata a linfoadenectomia.
La linfoadenectomia in corso di gastrectomia può essere estesa:
-              ai linfonodi perigastrici, D1;
-              ai linfonodi perigastrici, dell’ilo epatico, del tripode celiaco, dell’origine dell’arteria splenica, D2;
-              tutti i livelli della linfoadenectomia D2 e i linfonodi interaortocavali e dell’ilo splenico, D3.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Il gold standard per il trattamento del carcinoma gastrico non early è la gastrectomia totale o subtotale, associata a linfoadenectomia D2

995 di 1714 Domande

Le vene azygos costituiscono un sistema venoso che collega:














La risposta corretta è la B.
Le vene azygos costituiscono un sistema venoso che collega il sistema della vena cava inferiore a quello della vena cava superiore. Nello specifico, il sistema delle vene azygos è formato dalla vena azygos, dalla vena emi-azygos e dalla vena emi-azygos accessoria.
La vena azygos origina dall'unione della vena lombare ascendente destra con la vena sottocostale destra, all'altezza della vertebra T12, inferiormente al diaframma. Supera lo iato diaframmatico e si porta fino a T4, dove termina nella vena cava superiore. Drena le 12 vene intercostali di destra, le vene mediastiniche, esofagee e bronchiali. Invece, la vena emi-azygos origina dalla vena lombare ascendente di sinistra e drena le 6 vene intercostali inferiori di sinistra, terminando nella vena azygos.

996 di 1714 Domande

L'arteria gastrica sinistra, l'arteria epatica e l'arteria splenica hanno origine da:














La risposta corretta è la B.
Il tripode celiaco è anche chiamato tronco o arteria celiaca, è il primo ramo dell’aorta addominale sottodiaframmatica e nasce a livello di T12.
Dopo circa 2 cm dalla sua origine nascono tre vasi arteriosi: l’arteria gastrica sinistra, l’arteria epatica comune (o gastroepatica) e l’arteria splenica (o lienale).
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
Le tre arterie originano dal tripode celiaco.

997 di 1714 Domande

Viene definita neuroaprassia:














La risposta corretta è la D.
La neuroaprassia è una condizione in cui vi è un danno anatomico nella mielina delle cellule di Schwann, in assenza di un danno assonale o delle altre guaine nervose.Generalmente si tratta di lesioni localizzate, infatti la conduzione nervosa è rallentata o talvolta assente, ma solo e unicamente nel punto della lesione; essa rimane integra prossimamente e distalmente alla lesione. La neuroaprassia costituisce il grado più lieve di lesione nervosa,è reversibile, con pieno recupero della funzione che solitamente si verifica entro settimane o alcuni mesi dal trauma.
La risposta A e C non sono corrette.
Nella neuroaprassia non è osservabile un'interruzione anatomica degli assoni né del nervo a tutto spessore.
La risposta B non è corretta.
La neuroaprassia generalmente non necessita trattamento, guarisce spontaneamente.

998 di 1714 Domande

Scenario XX1U: Un paziente di 48 anni giunge in Pronto Soccorso per la comparsa da circa 2 giorni di alvo diarroico con emissione di feci liquide associate a sangue rosso vivo, con dolore addominale ai quadranti inferiori. Il paziente riferisce di aver visto molte altre volte piccole quantità di sangue nelle feci attribuite alla presenza di emorroidi esterne. Nel raccogliere l'anamnesi e' opportuno riuscire a distinguere una diarrea da una pseudodiarrea. Cosa si intende per pseudodiarrea?














La risposta corretta è la A.
La pseudodiarrea è una condizione clinica associata generalmente alla presenza di fecalomi che ostacolano il passaggio fecale e che in alcuni casi permettono il passaggio laterale di feci non formate in piccola quantità. Inoltre, la pseudodiarrea può comprendere tutte le condizioni che non rientrano nella definizione di diarrea:
numero di scariche giornaliere superiore od uguale a 3, con un peso totale di feci giornaliere > 300 g
alterazione della consistenza delle feci, che appaiono liquide o scarsamente formate.
La risposta B non è corretta.
L’evacuazione con una frequenza di almeno 3 volte al giorno e un peso totale di feci giornaliere > 300 g è la definizione della diarrea e non della pseudodiarrea.
La risposta C non è corretta.
Si tratta di un’unica evacuazione, mentre la pseudodiarrea consiste in una frequente evacuazione di feci non formate in piccola quantità.
La risposta D non è corretta.
La diarrea fattizia è autoprovocata e in quanto tale si differisce dalla pseudodiarrea per il numero delle frequenze e il peso delle feci.

999 di 1714 Domande

Scenario FR2U: Paziente di 70 anni, diabetico, recentemente sottoposto a intervento per colangiocarcinoma delle vie biliari extraepatiche, presenta dispnea da circa 2 giorni. Pressione arteriosa 115/70 mmHg, frequenza cardiaca 110 bpm, frequenza respiratoria 23 atti per minuto, SpO2 88% in aria ambiente. A portare alla diagnosi di colangiocarcinoma fu la comparsa di ittero In presenza di ittero e nel sospetto di ittero colestatico, quale delle seguenti indagini strumentali deve essere eseguita in prima battuta?














La riposta corretta è la C.
Nel sospetto di ittero colestatico, la prima indagine strumentale indicata è l’ecografia dell’addome sena mdc. L’ecografia è poco invasiva, poco costosa e in grado di evidenziare le cause di ittero, la localizzazione della noxa patogena nella via biliare intra o extraepatica, al pancreas, al fegato o alla papilla di Vater, la presenza di calcoli o di ostruzioni al sistema biliare. Nel caso di eventualità di patologia neoplastica o nel caso in cui l’ecografia non sia dirimente, vi è l’indicazione all’esecuzione di una metodica di II livello (TC, RM) con o senza somministrazione di mdc, a seconda del caso specifico.
Le risposte A e B non sono corrette.
La colangio-RMN e la Tomografia computerizzata addome senza MdC sono entrambe metodiche di II livello, da effettuare in caso di approfondimento diagnostico o nel caso in cui l’ecografia non sia dirimente.
La risposta D non è corretta.
La radiografia diretta dell'addome non è una tecnica adeguata per lo studio della via biliare.

1000 di 1714 Domande

Scenario TT3M: Una paziente di 46 anni esegue un'ecografia addominale nell'ambito di approfondimenti diagnostici per un'ipertensione arteriosa di recente riscontro. L'ecografia addominale evidenzia la presenza di multiple lesioni epatiche di sospetta natura neoplastica secondaria. Gli esami di laboratorio mostrano globuli bianchi 10.500/mm3 , Hb 11,2 g/dl, piastrine 180.000/mm3 , azotemia 39 mg/dl, creatinina 0,87 mg/dl, Na 149 mEq/L, K 2.0 mEq/L, glicemia a digiuno 140 mg/dl. Nel sospetto di una neoplasia a localizzazione pancreatica non visualizzata all'ecografia addominale, quale dei seguenti e' l'esame successivo piu' indicato? 














La riposta corretta è la A.
La TC dell’addome con MdC è l’esame più indicato nel sospetto di neoplasia pancreatica, anche prima di un esame ecografico. Questo perché la TC ha una risoluzione spaziale maggiore rispetto all’ecografia e alla risonanza magnetica, e inoltre permette di studiare segni indiretti di neoplasia pancreatica quali l’aspetto addensato del tessuto adiposo peripancreatico, la presenza di linfonodi satellite alla lesione e l’evidenza di compressione sulla via biliare extraepatica (ad es. coledoco intrapancreatico) con conseguente dilatazione delle vie biliari a monte, nel caso di una lesione localizzata nella regione cefalica del pancreas.
La risposta B non è corretta.
Se l’ecografia senza mdc sonografico non è stata dirimente, l’indicazione è quella di passare a un esame diagnostico di II livello (TC, RM) prima di effettuare un esame ecografico con mdc (CEUS).
Le risposte C e D non sono corrette.
La ERCP e la colangio-RMN sono tecniche indicate prevalentemente nel caso di patologia biliare piuttosto che nel sospetto di lesioni pancreatiche.

1001 di 1714 Domande

Scenario YU4P: Una donna di 47 anni deve essere sottoposta a intervento chirurgico per carcinoma papillare della tiroide. L'arteria tiroidea superiore:














La riposta corretta è la B.
L'arteria tiroidea superiore origina dalla parte anteriore della arteria carotide esterna, in corrispondenza del grande corno dell'osso ioide e inferiormente al margine anteriore dello sternocleidomastoideo. Si dirige in alto e in avanti per un breve tratto all'interno del triangolo carotideo, poi si dirige verso il basso sotto il muscolo omoioideo, sternoioideo e sternotiroideo fino all'apice del lobo tiroideo omolaterale.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
L’arteria tiroidea superiore è un ramo della carotide esterna.
 

1002 di 1714 Domande

Scenario YU4P: Una donna di 47 anni deve essere sottoposta a intervento chirurgico per carcinoma papillare della tiroide. Quando presente, il lobo piramidale della tiroide decorre:














La risposta corretta è la B.
La tiroide è una ghiandola endocrina, impari, localizzata nella porzione mediana e anteriore del collo. Si estende da circa metà altezza della cartilagine tiroidea sino al quinto anello tracheale, per circa tre centimetri. E’ costituita da due lobi principali uniti da un istmo centrale. L’istmo collega i due lobi a livello della loro base e, in circa il 50% dei casi, dal margine superiore dell’istmo ha origine un prolungamento ghiandolare che, tendendo verso l’alto e verso il lato sinistro, raggiunge l’osso ioide e talvolta lo supera e si dirige verso la base della lingua. Questo prolungamento ghiandolare prende il nome di lobo piramidale o Piramide di Morgagni ed è un residuo del percorso che compie questa ghiandola durante il processo di organogenesi. Decorre infatti lungo la strada intrapresa dal dotto tireoglosso che poi va incontro ad obliterazione. La forma e le dimensioni del lobo piramidale sono estremamente variabili. La sua presenza non è una condizione patologica.
La risposta A non è corretta.
L’aretria tiroidea superiore (bilaterale) è un ramo della carotide esterna. Raggiunge, dall’alto, i due lobi tiroidei e li irrora.
La risposta C non è corretta.
L’arteria tiroidea inferiore (bilaterale) è un ramo del tronco tireocervicale della rispettiva arteria succlavia. Raggiunge, dal basso, i due lobi tiroidei e li irrora.
La risposta D non è corretta.
Il nervo vago origina dal tronco encefalico e, una volta fuoriuscito dal cranio attraverso il forame giugulare, diventa parte del fascio vascolo-nervoso del collo insieme all’arteria carotide e alla vena giugulare. Una volta lasciato il collo, abbandona il fascio vascolo-nervoso e decorre prima nel torace e poi giunge in addome.
La risposta E non è corretta.
Il lobo piramidale della tiroide, se presente, decorre lungo il percorso del dotto tireoglosso obliterato.

1003 di 1714 Domande

Scenario KR5Z: Un uomo di 52 anni giunge in Pronto Soccorso per dolori addominali localizzati in ipocondrio destro, iperpiressia, nausea e vomito. I valori sono: globuli bianchi 16.000, bilirubinemia totale 5.0 mg/dl, bilirubinemia diretta 3.6 mg/dl. Questi valori di bilirubina totale e diretta sono indicativi di:














La risposta corretta è la C.
La colestasi è una condizione riscontrata in varie patologie e causata dal fatto che il deflusso della bile, che dovrebbe essere riversata nel duodeno, viene ostacolato lungo le vie biliari intra o extraepatiche. Questo comporta un flusso retrogrado della bile verso il circolo ematico. I princiali segni sono l’ittero per aumento della bilirubina diretta e indiretta nel sangue, urine ipercromiche e feci color argilla, febbre e leucocitosi (queste ultime per lo più causate dal processo patologico sottostante). I sintomi generalmente presentati dal paziente comprendono il dolore addominale, localizzato soprattutto in ipocondrio destro, la nausea, il vomito e il prurito generalizzato. Le cause possono essere riconducibili a processi patologici acuti o cronici a carico del fegato, delle vie biliari intra ed extra epatiche, e del pancreas.
Si caratterizza, dunque, per un aumento sia della bilirubina totale che della frazione diretta (la patologia deriva da un problema successivo alla coniugazione della bilirubina): il quadro clinico è compatibile con i valori indicati nello scenario clinico.

1004 di 1714 Domande

Scenario KR5Z: Un uomo di 52 anni giunge in Pronto Soccorso per dolori addominali localizzati in ipocondrio destro, iperpiressia, nausea e vomito. I valori sono: globuli bianchi 16.000, bilirubinemia totale 5.0 mg/dl, bilirubinemia diretta 3.6 mg/dl. Nella fase diagnostica di preparazione a eventuali procedure operative, quale terapia medica deve essere instaurata?














La risposta corretta è la A.
L’ittero, per aumento della bilirubina diretta e indiretta nel sangue, le urine ipercromiche e le feci color argilla, la febbre e la leucocitosi, insieme al dolore addominale, localizzato soprattutto in ipocondrio destro, la nausea e il vomito pongono il sospetto di colestasi per il paziente del caso clinico. Nella fase diagnostica di preparazione ad eventuali procedure operative, prima di instaurare delle terapie mirate alla risoluzione o al trattamento della causa patologica sottostante, il paziente dovrebbe essere tenuto a digiuno, idratato per via endovenosa, e dovrebbero essere somministrati analgesici per il dolore ed antibiotici. La nutrizione enterale tramite sondino naso gastrico dovrebbe essere evitata nell’attesa dell’esecuzione degli esami diagnostici. L’ingestione di alimenti potrebbe peggiorare il dolore addominale e procrastinare l’esecuzione degli esami stessi (risposta B errata). Allo stesso modo, instaurare una dieta ipo-glucidica nell’attesa degli esami diagnostici non ha alcun razionale (risposta C errata).

1005 di 1714 Domande

Scenario NG6D: Una donna di 25 anni giunge in Pronto Soccorso per dolore in fossa iliaca destra associato a febbre, sintomatologia sospetta per appendicite. Cos'e' il segno di Rovsing?














La risposta corretta è la D.
La manovra di Rovsing è una manovra utilizzata per indagare la presenza di un’appendicite acuta. Un Rovsing positivo si ha quando la pressione esercitata palpatoriamente in fossa iliaca sinistra causa un’aumentata dolorabilità in fossa iliaca destra in virtù della colonna d’aria nel lume intestinale che , spostandosi in maniera retrograda, va a premere sull’appendice infiammata, determinando un dolore trafittivo in fossa iliaca destra. Il segno di Rovsing rappresenta solo una indicazione di diagnosi, ma di per se non è sufficiente da solo per fare alcuna diagnosi precisa: quest’ultima va infatti indagata proseguendo con esami diagnostici di laboratorio e di diagnostica per immagini.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Un Rovsing positivo si ha quando la pressione esercitata palpatoriamente in fossa iliaca sinistra causa un’aumentata dolorabilità in fossa iliaca destra e non in altre sedi.

1006 di 1714 Domande

Scenario FD7Q: Una donna di 50 anni si presenta in ambulatorio per lesione cutanea del diametro di 8 mm pigmentata in modo non uniforme, a bordi irregolari. Riferisce crescita della lesione negli ultimi due mesi. Quale diagnosi è più probabile?














La risposta corretta è la C.
La diagnosi più probabile per la paziente del caso clinico con una lesione cutanea pigmentata del diametro di 8 mm in modo non uniforme, a bordi irregolari, con crescita della lesione negli ultimi due mesi, è rappresentata da melanoma cutaneo. In particolare, il melanoma è una lesione neoplastica che ha origine dai melanociti. Esistono 4 tipi principali di melanoma:
- melanoma a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune);
- melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi);
- lentigo maligna;
- melanoma acrale-lentigginoso.
Per il riconoscimento del melanoma è utile il criterio ABCDE (risposte A, B, D ed E errate).

1007 di 1714 Domande

Scenario FD7Q: Una donna di 50 anni si presenta in ambulatorio per lesione cutanea del diametro di 8 mm pigmentata in modo non uniforme, a bordi irregolari. Riferisce crescita della lesione negli ultimi due mesi. L'approccio diagnostico più indicato consiste in:














La risposta corretta è la B.
L’approccio diagnostico più indicato per la paziente del caso clinico con una lesione cutanea del diametro di 8 mm pigmentata in modo non uniforme, a bordi irregolari, con crescita negli ultimi due mesi, verosimilmente compatibile con melanoma, è rappresentato dalla biopsia escissionale a tutto spessore ed esame istologico, che determineranno il successivo percorso clinico della paziente. All’opposto, la crioterapia, l’asportazione della lesione e dei linfonodi locoregionali e la shave biopsy non rappresentano approcci diagnostici di primo livello (risposte A, C, D ed E errate).
 

1008 di 1714 Domande

Scenario O8TT: Una donna di 54 anni giunge all'osservazione per prolasso rettale. Quale di questi non e' un intervento adeguato in questo tipo di patologia?














La risposta corretta è la B.
Il retto è la porzione terminale di intestino crasso, compresa tra il colon discendente e l’ano. E’ costituito da tre diversi strati, dall’interno verso l’esterno distinguiamo: mucosa, sottomucosa e tonaca muscolare. Nel prolasso rettale uno o più fra questi strati si dislocano, discendendo verso il basso e fuoriuscendo in maniera più o meno evidente dall’orifizio anale. Questa condizione è dovuta al cedimento o al rilassamento dei muscoli che costituiscono il pavimento pelvico per varie cause tra cui l’invecchiamento dei tessuti, l’aumento cronico della pressione addominale, ad esempio per stipsi o obesità, interventi chirurgici o traumi, anche legati al parto, neuropatie o miopatie. Distinguiamo un prolasso rettale completo, quando si verifica la protrusione dei tre strati, o un prolasse rettale parziale quando si ha la discesa della sola tonaca mucosa. Nel caso in cui i tessuti prolassati discendano rispetto alla loro sede fisiologica rimanendo tuttavia confinati all’interno del canale anale, si parla di prolasso interno; se i tessuti rettali fuoriescono invece dall’ano, si parla di prolasso esterno. Il trattamento dipende dal tipo di prolasso e dalla gravità. Nelle forme lievi possono essere indicate soluzioni conservative ma nelle forme avanzate il trattamento è chirurgico. Fra i tipi di interventi più diffusi abbiamo: la transezione di retto, l’intervento di Delorme, l’intervento di Altemeier, l’intervento di Frykman-Goldberg e la rettopessi secondo Wells. L’intervento chirurgico di Hartmann prevede la resezione sigma e della porzione prossimale del retto, con confezionamento di colonstomia terminale in fossa iliaca sinistra, chiusura del moncone rettale e affondamento. In un secondo momento si può procedere ad anastomosi fra le due estremità. Non ha indicazione in caso di prolasso rettale.
La risposta A non è corretta.
L’intervento di Delorme si esegue per via trans anale; prevede l’asportazione della mucosa rettale prolassata e la plicatura della parete muscolare prolassante. La mucosa del retto e del canale anale vengono poi suturate.
La risposta C non è corretta.
L’interevento di Altemeier si esegue per via trans anale e prevede l’asportazione di una parte di retto.
La risposta D non è corretta.
La rettopessi si esegue per via laparoscopica o laparotomica, attraverso la parete addominale, e prevede la fissazione del retto al sacro mediante una rete.
La risposta E non è corretta.
L’intervento di Hartmann, al contrario dell’intervento di Delorme, non ha indicazione nel caso di prolasso rettale.

1009 di 1714 Domande

Scenario NO9V: Un paziente di 29 anni giunge in Pronto Soccorso per trauma splenico. Ipoteso, tachicardico. Quale tra i seguenti è un trattamento NON chirurgico del trauma splenico?














La risposta corretta è la C.
Un trattamento non chirurgico del trauma splenico è rappresentato dall’embolizzazione, un trattamento conservativo che prevede l’impiego delle tecniche di radiologia interventistica, che, pur essendo poco invasive, hanno una duplice funzione, diagnostica e terapeutica, offrendo una ottima valutazione delle lesioni vascolari e al contempo la possibilità di embolizzazione della fonte di sanguinamento, evitando, per quanto possibile, la splenectomia. Il cateterismo dell’arteria splenica e la sua consensuale embolizzazione costituiscono un’ottima alternativa non chirurgica per il trattamento dei traumi splenici di grado III-IV, come da linee guida della AAST in pazienti con evidenza TC di stravaso di mezzo di contrasto dalla lacerazione splenicaPertanto, nell’ottica di preservare la milza, il trattamento conservativo diventa l’obiettivo nei traumi splenici chiusi, purché siano rispettate alcune condizioni necessarie, quali la stabilità emodinamica o l’assenza di emoperitoneo massivo, che rappresentano delle precise indicazioni alla splenectomia d’urgenza.


1010 di 1714 Domande

Scenario GR0Z: Giunge all'osservazione un uomo di 35 anni affetto da fistola anorettale. Quali sono le fistole piu' comuni?














La risposta corretta è la B.
Una fistola anorettale è una lesione muco-cutanea, che origina solitamente in corrispondenza delle cripte anorettali, con presenza di tessuto di granulazione caratterizzata da un tramite tubuliforme che presenta due orifizi: a livello del canale anale ed a livello della cute perianale. In tal caso, dato che il tragitto fistoloso è al di sotto dell'orifizio anale, il passaggio di materiale fecale attraverso la fistola è piuttosto inusuale. Le fistole si possono formare spontaneamente o più frequentemente sono secondarie al drenaggio di un ascesso perirettale, che si determina per infezione delle ghiandole anali. Bisogna sempre però tenere a mente che ci sono delle patologie che possono predisporre per lo sviluppo di tali alterazioni, quali il morbo di Crohn su tutti. Il quadro clinico si caratterizza per intenso dolore e presenza di secrezione intermittente o continua, purulente, ematica o di tipo misto. La diagnosi si basa sull'esame obiettivo e sulla sigmoidoscopia. Il trattamento è solitamente di tipo chirurgico. Le due classificazioni più importanti delle fistole anali sono:
Classificazione secondo Milligan – Morgan:  sottocutanee e sottomucose (decorso superficiale), basse (orifizio interno a livello della linea dentata), alte (orifizio interno a livello dell’anello ano-rettale);
Classificazione secondo Parks:
Intersfinteriche (tra sfintere esterno e sfintere interno),
Trans-sfinteriche (attraversano sfintere esterno verso la fossa ischio-rettale).
Sovrasfinteriche (orifizio interno nella parte alta del canale anale, il tramite scavalcano il muscolo pubo-rettale e, attraverso la fossa ischio-rettale, raggiungono la cute),
Extrasfinteriche (estese dal retto alla cute attraverso l’elevatore dell’ano e all’esterno dello sfintere striato).
In ordine di frequenza trovamo: intersfinteriche: 70%, transfinteriche 23%, sovrasfinteriche 5%, extrasfinteriche                2%.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
Tutte le opzioni indicate sono errate.

1011 di 1714 Domande

Scenario GR0Z: Giunge all'osservazione un uomo di 35 anni affetto da fistola anorettale. Le fistole che mettono in comunicazione il piano intersfinterico con la fossa ischiorettale attraverso lo sfintere esterno:














La risposta corretta è la D.
Una fistola anorettale è una lesione muco-cutanea, che origina solitamente in corrispondenza delle cripte anorettali, con presenza di tessuto di granulazione caratterizzata da un tramite tubuliforme che presenta due orifizi: a livello del canale anale ed a livello della cute perianale. In tal caso, dato che il tragitto fistoloso è al di sotto dell'orifizio anale, il passaggio di materiale fecale attraverso la fistola è piuttosto inusuale. Le fistole si possono formare spontaneamente o più frequentemente sono secondarie al drenaggio di un ascesso perirettale, che si determina per infezione delle ghiandole anali. Bisogna sempre però tenere a mente che ci sono delle patologie che possono predisporre per lo sviluppo di tali alterazioni, quali il morbo di Crohn su tutti. Il quadro clinico si caratterizza per intenso dolore e presenza di secrezione intermittente o continua, purulente, ematica o di tipo misto. La diagnosi si basa sull'esame obiettivo e sulla sigmoidoscopia. Il trattamento è solitamente di tipo chirurgico. Le due classificazioni più importanti delle fistole anali sono:
Classificazione secondo Milligan – Morgan:  sottocutanee e sottomucose (decorso superficiale), basse (orifizio interno a livello della linea dentata), alte (orifizio interno a livello dell’anello ano-rettale);
Classificazione secondo Parks:
Intersfinteriche (tra sfintere esterno e sfintere interno),
Trans-sfinteriche (attraversano sfintere esterno verso la fossa ischio-rettale).
Sovrasfinteriche (orifizio interno nella parte alta del canale anale, il tramite scavalcano il muscolo pubo-rettale e, attraverso la fossa ischio-rettale, raggiungono la cute),
Extrasfinteriche (estese dal retto alla cute attraverso l’elevatore dell’ano e all’esterno dello sfintere striato).
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Tutte le opzioni indicate sono errate.

1012 di 1714 Domande

Scenario DI3K: Una paziente di 81 anni altrimenti in buona salute si presenta in pronto soccorso con dolore acuto da 12 ore in fossa iliaca sinistra. Riferisce assenza di vomito. Gli esami ematici evidenziano, tra gli altri, 15.000 globuli bianchi per mmc e valori di PCR di 87 mg/l. Quale diagnosi e' piu' probabile?














La risposta corretta è la B.
Per Diverticolite, si intende un processo infiammatorio a livello dei diverticoli. Dal punto di vista epidemiologico, con l’età l’incidenza di diverticolosi e diverticolite aumenta. Questo paziente mostra una clinica compatibile con diverticolite, che solitamente determina una serie di sintomi e segni, quali: dolore addominale (solitamente in fossa iliaca sinistra o in regione sovrapubica), diarrea o alternanza di stipsi-diarrea, nausea e vomito, peritonite, perforazione, formazione di una fistola, formazione di un ascesso, fistola colo-vescicale, febbre e leucocitosi (la febbre è solitamente rilevabile fino alla metà dei pazienti; la febbre può essere molto elevata in caso di peritonite o ascesso. La leucocitosi è rilevabile in circa 4 pazienti su 5), aumento di VES e PCR. La diagnosi viene accertata con la TC.
La risposta A non è corretta.
Il quadro di leucocitosi ci fa escludere con buona confidenza la torsione ovarica benchè rientri fra le cause di diagnosi differenziale.
La risposta C non è corretta.
L’appendicite rappresenta un processo infiammatorio acuto dell’appendice. La sintomatologia è inizialmente sfumata con dolore viscerale, superficiale e diffuso in regione periombelicale; successivamente con l’approfondirsi del processo infiammatorio ai vari strati della parete e con l’interessamento della sierosa di rivestimento si trasforma in un dolore parietale ben localizzato in fossa iliaca destra, più specificamente nelle forme tipiche nel punto di Mc-Burney, con irradiazione a vari livelli a seconda della posizione dell’appendice (ombelico, bacino, coscia, regione lombosacrale). Si associano nausea e vomito, alvo inizialmente diarroico poi chiuso a feci e a gas, dolore evocato alla iperestensione passiva della coscia (segno dello psoas).
La risposta D non è corretta.
Il cancro del colon-retto (CCR) è una neoplasia maligna molto diffusa. Dal punto di vista epidemiologico, rappresenta il terzo tumore per incidenza nella donna e il secondo tumore per incidenza negli uomini. Il picco di incidenza per questo tumore è fra i 75-80 anni. L’incidenza di questo tumore è in aumento, ma la mortalità globale è in diminuzione grazie ad una maggiore prevenzione. Dal punto di vista clinico possiamo assistere ad un cambiamento dell’alvo e spesso alla presenza di sangue nelle feci. E’ improbabile vista la storia clinica presentata che si tratti di un carcinoma del colon.

1013 di 1714 Domande

Scenario SC4R: Un paziente di 66 anni lamenta un dolore epigastrico profondo, non puntualmente localizzabile, irradiato alla scapola destra e all'ipocondrio destro, associato a febbre. Alla palpazione, si riscontra dolorabilità in epigastrio e ipocondrio destro. Segno di Murphy positivo. Qual e' l'orientamento diagnostico?














La risposta corretta è la D.
Il termine colecistite definisce una infiammazione della colecisti e può acuta o cronica che può riconoscere cause differenti. Nell’85-90% dei casi, la colecistite è associata a litiasi biliare, cioè alla presenza di calcoli nella colecisti e/o nelle vie biliari. Si parla pertanto di colecistite litiasica, anche se solo il 15-20% di questi sviluppa l'episodio flogistico acuto. Altre forme insorgono indipendentemente dalla presenza di litiasi delle vie biliari. Una colecistite tende a manifestarsi di norma con un dolore intermittente in corrispondenza del ipocondrio di destra di solito scatenato dopo l'assunzione di pasti grassi e con irradiazione alla scapola destra. All'esame obiettivo i pazienti mostrano lieve ittero, febbre e segno di Murphy positivo: il segno di Murphy positivo è indice della probabile presenza di una colecistite o di una calcolosi. Il segno di Murphy positivo rappresenta solo una indicazione di diagnosi, ma di per se non è sufficiente da solo per fare alcuna diagnosi precisa: quest’ultima va infatti indagata proseguendo con esami diagnostici di laboratorio (esami ematochimici) e di diagnostica per immagini (ecografia, RX, RM, ecc) che possono evitare falsi positivi e negativi.
La risposta A non è corretta.
La pancreatite acuta è un quadro patologico causato da una flogosi del pancreas provocata dalla liberazione di enzimi pancreatici attivati. Il quadro clinico si caratterizza per un dolore violento con irradiazione a barra (e non alla scapola destra) a partenza dalla porzione epigastrica, nausea e vomito. La temperatura può essere normale o persino inferiore alla norma in un primo momento, ma può aumentare fino a oltre 39 °C entro poche ore. Una marcata dolorabilità addominale compare in genere nella parte superiore dell'addome, con associata contrattura muscolare, lieve o moderata, a carico della parte superiore dell'addome. È inoltre possibile osservare anche variazioni del tratto ST-T all’ECG.
La risposta B non è corretta.
L’epatite acuta presenta una clinica completamente differente caratterizzata da malessere generale con stato simil-influenzale e soprattutto spiccato ittero.
La risposta C non è corretta.
La colica renale è responsabile di un dolore intermittente crampiforme per lo più a livello dorso-lombare con irradiazione pelvica, genitale ed inguinale.

1014 di 1714 Domande

Scenario SC4R: Un paziente di 66 anni lamenta un dolore epigastrico profondo, non puntualmente localizzabile, irradiato alla scapola destra e all'ipocondrio destro, associato a febbre. Alla palpazione, si riscontra dolorabilità in epigastrio e ipocondrio destro. Segno di Murphy positivo. Quale quadro ematochimico e' piu' verosimile tra quelli che seguono?














La risposta corretta è la C.
La sintomatologia presentata dal paziente fa pensare ad una patologia acuta delle vie biliari, verosimilmente una colecistite acuta, cioè un processo infiammatorio della colecisti. La causa più frequente è da ricercare nell’ostruzione del dotto cistico da parte di uno o più calcoli. Il paziente presenta spesso un dolore addominale profondo localizzato in epigastrio e irradiato in ipocondrio destro e a livello scapolare, associato a positività del segno di Murphy, cioè l’evocazione del dolore alla pressione dell punto colecistico, localizzato all’altezza dell’estremità anteriore della 10° costa a destra, durante l’inspirazione profonda. Possono essere presenti anche febbre, nausea e vomito. La diagnosi può essere fatta con gli esami di imaging come l’ecografia, che mostrerà la colecisti dilatata, con ispessimento parietale, e la presenza di liquido pericolecistico, o la TC addominale che invece può anche rivelare eventuali complicanze come la sua perforazione. Spesso con entrambi gli esami si evidenziano anche i calcoli biliari. Gli esami di laboratorio mostreranno invece leucocitosi, elevazione della PCR quale marker di infiammazione acuta, test di funzionalità epatica e indici di colestasi normali o lievemente mossi. Verosimilmente gli esami del nostro paziente saranno: WBC 14.000/mm3 , PCR 15 mg/l, ALT 60 U/L, AST 55 U/L, bilirubina totale 2 mg/dl, diretta (coniugata) 1.5 mg/dl. La terapia medica prevede l’idratazione e la somministrazione di analgesici e antibiotici per via endovenosa. Il paziente deve essere tenuto a digiuno. La colecistectomia, eseguita in urgenza oppure differita, è il trattamento chirurgico definitivo.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Gli esami ematochimici del nostro paziente mostreranno verosimilmente:  WBC 14.000/mm3 , PCR 15 mg/l, ALT 60 U/L, AST 55 U/L, bilirubina totale 2 mg/dl, diretta (coniugata) 1.5 mg/dl.
 

1015 di 1714 Domande

Scenario BE1N: Un paziente di 60 anni lamenta un dolore epigastrico profondo, irradiato alla scapola destra e all'ipocondrio destro, associato a febbre. Alla palpazione, si riscontra dolorabilità in epigastrio e ipocondrio destro. Segno di Murphy positivo. L'orientamento diagnostico è per un quadro di colecistite acuta. L'ecografia mostra la presenza di litiasi della colecisti. Qual e' la piu' frequente composizione dei calcoli?














La risposta corretta è la C.
La colecistite acuta è una infiammazione acuta della colecisti. La causa più frequente è da ricercare nell’ostruzione del dotto cistico da parte di uno o più calcoli, per lo più composti da colesterolo (70%), sali di calcio, sali biliari, pigmenti biliari, proteine, acidi grassi e fosfolipidi.ll paziente con colecistite acuta presenta spesso un dolore addominale profondo localizzato in epigastrio e irradiato in ipocondrio destro e a livello scapolare, associato a positività del segno di Murphy, cioè l’evocazione del dolore alla pressione sul punto colecistico, localizzato all’altezza dell’estremità anteriore della 10° costa a destra, durante l’inspirazione profonda. Possono essere presenti anche febbre, nausea e vomito. La diagnosi può essere fatta con gli esami di imaging come l’ecografia, che mostrerà la colecisti dilatata, con ispessimento parietale, e la presenza di liquido pericolecistico, o la TC addominale invece può rivelare eventuali complicanze come la perforazione della colecisti. Spesso con entrambi gli esami si evidenziano anche i calcoli biliari. Gli esami di laboratorio evidenzieranno invece leucocitosi, elevazione della PCR quale marker di infiammazione acuta, test di funzionalità epatica e indici di colestasi normali o lievemente mossi. La terapia medica prevede l’idratazione e la somministrazione di analgesici e antibiotici per via endovenosa. Il paziente deve essere tenuto a digiuno. La colecistectomia, eseguita in urgenza oppure differita, è il trattamento chirurgico definitivo.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
I calcoli della colecisti, responsabili del 95% dei casi di colecistite acuta, sono costituiti per la maggior parte da colesterolo (70%), sali di calcio, sali biliari, pigmenti biliari, proteine, acidi grassi e fosfolipidi.

1016 di 1714 Domande

Per eseguire correttamente un western blot si deve:














La risposta corretta è la C.
Il Western blot, o immunofissazione, è una tecnina immunochimica che permette l’identificazione di un determinato antigene di tipo proteico, collocato in una miscela di proteine, da parte di uno specifico anticorpo. Il termine “blotting†indica il trasferimento di macromolecole su una membrana immobilizzante. Nel caso del Western blot queste macromolecole saranno, nello specifico, proteine separate elettroforeticamente e selezionate in base al peso molecolare. La membrana immobilizzante ha la funzione di rendere più accessibile all’anticorpo la proteina da individuare. Quindi anzitutto il campione viene preparato, le proteine vengono separate con elettroforesi e poi vengono trasferite sulla membrana di nitrocellulosa tramite un campo elettrico perpendicolare. La membrana viene esposta all’anticorpo diretto contro la proteina bersaglio, chiamato anticorpo primario, e questo complesso proteina-anticorpo primario potrà essere evidenziato mediante un anticorpo secondario marcato. Dopodichè, si sviluppa la membrana con la tecnica della chemiluminescenza e si fa una analisi densitometrica delle immagini.
La risposta A non è corretta.
Il trattamento di un campione di DNA genomico con enzimi di restrizione e la sua elettroforesi su gel di agarosio fanno parte dei passaggi del Southern blotting, una tecnica usata in biologia molecolare per rilevare specifiche sequenze di DNA.
La risposta B non è corretta.
Il trattamento di un campione di DNA genomico con enzimi di restrizione e la sua elettroforesi su gel di poliacrilammide fanno parte dei passaggi del Southern blotting, una tecnica usata in biologia molecolare per rilevare specifiche sequenze di DNA.
La risposta D non è corretta.
Il trattamento di un campione di RNA genomico con enzimi di restrizione e la sua elettroforesi su gel di agarosio fanno parte dei passaggi del Northern blotting, una tecnica usata in biologia molecolare per rilevare specifiche sequenze di RNA.
La risposta E non è corretta.
Il trattamento di un campione di DNA genomico con enzimi di restrizione e la sua elettroforesi su gel di agarosio o poliacrilammide fanno parte della tecnica del Southern blotting.

1017 di 1714 Domande

A quale classe di antibiotici sono SCARSAMENTE sensibili le Pasteurelle?














La risposta corretta è la A.
La Pasteurella è un genere batterico che comprende piccoli coccobacilli Gram negativi, aerobi-anaerobi facoltativi e fermentanti. Sono catalasi e ossidasi positivi. Questo genere comprende diverse specie. In coltura presentano spesso una colorazione bipolare che gli da un aspetto “a spilla di sicurezzaâ€. Colonizzano il tratto respiratorio e gastrointestinale di vari mammiferi e possono essere trasmesse all’uomo mediante graffi, morsi o per via inalatoria. Le principali specie associate a patologia nell’uomo sono la P. multocida, la P. canis, la P. dagmatis, la P. stomatis. Vengono trasmesse per lo più da cani e gatti ma anche altri mammiferi possono essere dei reservoir come cavalli, maiali, topi, conigli e volpi. La Pasteurella può causare infezioni severe ai tessuti molli; può essere causa di celluliti, infezioni respiratorie o infezioni endoaddominali, endocarditi o infezioni oculari, e meno frequentemente artriti settiche, osteomieliti, sepsi e meningiti, soprattutto nei bambini o in individui immunocompromessi. La diagnosi viene fatta attraverso l’isolamento del batterio in coltura. Le penicilline sono di solito la classe antibiotica di scelta ma la Pasteurella è generalmente sensibile a varie cefalosporine di terza o quarta generazione, fluorochinoloni, carbapenemi e al trimetoprim-sulfametossazolo. E’ scarsamente sensibile agli aminoglicosidi.
La risposta B non è corretta.
Le tetracicline costituiscono un gruppo di antibiotici di tipo batteriostatico che inibiscono la sintesi proteica batterica, legandosi alla subunità 30S ribosomale. Sono antibiotici ad ampio spettro, attivi verso numerosi batteri Gram positivi e Gran negativi. Fra le tetracicline, la Doxiciclina può essere impiegata nelle infezioni da Pasteurella, sebbene questo non sia il farmaco di prima scelta.
La risposta C non è corretta.
Le cefalosporine di terza e quarta generazione appartengono alla famiglia delle cefalosporine, antibiotici di tipo beta lattamico ad ampio spettro. Agiscono ostacolando la sintesi del peptidoglicano, un costituente essenziale della parete batterica. I farmaci di terza e quarta generazione, più recenti rispetto a quelli di prima e seconda generazione, sono meno sensibili alle beta lattamasi batteriche e maggiormente attivi nei confronti di alcuni batteri gram negativi, tra cui la Pasteurella.
La risposta D non è corretta.
Le penicilline fanno parte degli antibiotici beta lattamici. Il meccanismo d’azione consiste principalmente nell’inibizione della transpeptidasi e delle penicillin binding protein, enzimi coinvolti nella sintesi della parete batterica. Le penicilline rappresentano gli antibiotici di scelta nella terapia dell’infezione da Pasteurella. In particolare, in assenza di controindicazioni assolute, come nel caso di allergie, il primo farmaco somministrato è l’Amoxicillina-Clavulanato.
La risposta E non è corretta.
Le tetracicline e le penicilline sono farmaci impiegati nel trattamento delle infezioni da Pasteurella. Questi batteri sono invece scarsamente sensibili agli aminoglicosidi.

1018 di 1714 Domande

Quale tra questi composti antifungini agisce legandosi agli steroli della membrana cellulare e causando la formazione di una serie di pori che provocano una fuoriuscita incontrollata del contenuto citosolico, cui segue la morte cellulare per lisi osmotica?














La risposta corretta è la C.
Gli antibiotici polienici sono classificati fra le principali classi di antifungini. Il termine “polienico†sta ad indicare la presenza, in questi farmaci, di un numero vario di doppi legami non saturi coniugati. Sono molecole anfipatiche e il loro meccanismo d’azione prevede l’interazione di questi farmaci con l’ergosterolo, un costituente di natura steroidea fondamentale nella struttura della membrana fungina, e la creazione di pori o canali con danno della membrana, rilascio di costituenti cellulari, perdita del gradiente protonico e morte fungina. Hanno azione batteriostatica o battericida a seconda delle dosi somministrate. I farmaci più importanti appartenenti a questa famiglia sono l’amfotericina B e la nistatina. La resistenza nei loro confronti, anche se rara, è dovuta al rimpiazzo dell’ergosterolo con altri precursori e la scarsa capacità del farmaco di penetrare nella parete. Lo spettro di miceti sensibili comprende i lieviti come Candida e Cryptococcus neoformans, funghi dimorfi come Blastomyces, Histoplasma, Sporothrix schenckii, muffe e miceti filamentosi come Aspergillus e Phialaphora, e zigomiceti.
La risposta A non è corretta.
Le echinocandine sono dei farmaci antifungini che inibiscono non con meccanismo competitivo ma in maniera specifica gli enzimi deputati alla sintesi dei beta-glucani della parete fungina, in particolare la glucano sintetasi che sintetizza il 1,3-beta-glucano.
La risposta B non è corretta.
I composti azolici sono dei farmaci antifungini che agiscono inibendo l’enzima lanosterolo 14alfa-metilasi, una mono-ossigenasi del citocromo P450 micotico. Questo enzima catalizza la conversione del lanosterolo ad ergosterolo, un componente fondamentale della membrana fungina. In questo modo si ha l’alterazione della fluidità di membrana e la sua permeabilità. Si ha inoltre l’interruzione dell’attività degli enzimi di membrana e della replicazione cellulare.
La risposta D non è corretta.
La 5-fluorocitosina è un farmaco antimicotico di tipo sistemico che viene impiegato in associazione alla amfotericina B. Grazie ad una proteina della parete fungina, una permeasi, la fluocrocitosina riesce a penetrare all’interno della cellula dove viene convertita a 5-fluorouracile da una deaminasi. Questo, fungendo da falso nucleotide, inibisce la timidilato sintetasi e di conseguenza  la sintesi del DNA micotico. Viene quindi bloccata la replicazione cellulare.
La risposta E non è corretta.
Nè le echinocandine né i composti azolici agiscono legandosi agli steroli della membrana cellulare e causando la formazione di pori a cui segue la morte cellulare per lisi osmotica

1019 di 1714 Domande

In corso di Leptospirosi, durante la prima settimana d'infezione, dove possono essere isolate le Leptospire?














La risposta corretta è la A.
La leptospirosi è una zoonosi che può essere trasmessa con il contatto diretto con l’urina o i tessuti di animali infetti oppure in maniera indiretta con il contatto con acqua contaminata, in presenza di soluzioni di continuo della cute. I roditori ne costituiscono, fra molti altri mammiferi, il serbatoio principale. La Leptospira è un batterio spiraliforme appartenente alla classe delle spirochete. Fra gli oltre 200 sierotipi individuati, alcuni di questi sono patogeni mentre altri sono semplici saprofiti. Il perido di incubazione della leptospirosi è solitamente di 5-15 giorni anche se può estendersi dal 2^ al 20^ giorno. Il decorso è bifasico con una prima fase setticemica caratterizzata da comparsa improvvisa di febbre alta con brivido, artromialgie, iperemia congiuntivale al 3°-4° giorno, raramente epato o splenomegalia, seguiti da defervescenza e dal passaggio, tra il 6° e il 120° giorno dall’inizio della sintomatologia, alla fase immune in cui si osserva la comparsa degli anticorpi nel siero. Dopo la defervescenza e l’apparente remissione dei sintomi alla fine della prima fase, possono ricomparire febbre e artralgie, talvolta accompagnati da segni di meningismo e nel 50% dei casi pleiocitosi. Più raramente si può avere nevrite ottica, iridociclite, neuropatia periferica, compromissione renale e polmonare. Durante la prima settimana di infezione, la spirocheta può essere isolata nel sangue, nelle urine ed eventualmente nel liquido cerebrospinale Spesso è una infezione che decorre asintomatica, o paucisintomatica, e autolimitante, ma nei casi che necessitano di terapia, gli antibiotici di scelta sono la doxiciclina o l’azitomicina. Nei pazienti ospedalizzati, sono favorite la penicillina, la doxiciclina, il ceftriaxone e il cefotaxime.
La risposta B non è corretta.
Dopo circa sette giorni dall’infezione, le Leptospire non possono essere identificate nella milza.
La risposta C non è corretta.
Le Leptospire non possono essere identificate delle ossa.
La risposta D non è corretta.
Durante la prima settimana di infezione, le Leptospire non possono essere individuate a livello epatico.
La risposta E non è corretta.
Durante la prima settimana di infezione le Leptospire possono essere isolate nel sangue ma non nella milza.

1020 di 1714 Domande

Quali antibiotici agiscono inibendo la sub unita' 30 S dei ribosomi dei batteri?














La risposta corretta è la B
Le tetracicline costituiscono un gruppo di antibiotici di tipo batteriostatico che inibiscono la sintesi proteica batterica, legandosi alla subunità 30S ribosomale e impedendo il legame tra l’aminoacil-tRNA e il complesso mRNA-ribosoma. E’ una azione di tipo batteriostatico poichè il legamee della tetraciclina è reversibile. Sono antibiotici ad ampio spettro, attivi verso numerosi batteri Gram positivi e Gran negativi aerobi e anaerobi e con efficacia anche nei confronti di alcuni microrganismi resistenti ad altre classi come le rickettsie, clamidiae, micoplasmi e fitoplasmi. Fra i principali effetti collaterali, ricordiamo quelli dovuti al loro accumulo in tessuti ricchi di calcio come le ossa e i denti. Gli aminoglicosidi sono antibiotici di tipo batteriostatico, con azione battericida concentrazione-dipendente, che inibiscono la sintesi proteica batterica legandosi alla subunità 30S del ribosoma. In questo modo bloccano la formazione del complesso tra il ribosoma e l’RNA messaggero, inducono la sintesi di proteine anormali o non funzionanti  e impediscono la traslocazione dell’RNA tranfer. Sembra inoltre che questa classe di antibiotici abbia la capacità di causare dei danni alla membrana batterica, con formazione di pori, alterazione della permeabilità e morte cellulare. Sono principalmnte attivi nei confronti dei batteri aerobi Gram negativi come Pseudomonas, Acinetobacter ed Enterobacter, nei confronti di Gram positivi e di alcune specie di Micobatteri come il micobatterium tubercolosis. Sono ototossici e nefrotossici.
La risposta A non è corretta.
Gli antibiotici beta-lattamici devono la loro azione all’inibizione della transpeptidasi, un enzima responsabile della formazione dei legami crociati fra le molecole di peptidoglicano della parete cellulare betterica. In questo modo ne impediscono la sintesi.
La risposta C non è corretta.
I chinoloni sono farmaci ad origine sintetica e ad attività antibatterica, derivati dall’acido nalidixico. Il loro meccanismo d’azione è legato all’inibizione della girasi e della topoisomerasi IV, enzimi coinvolti nel processo di replicazione del DNA batterico.
La risposta D non è corretta.
Le rifamicine sono un gruppo di farmaci ad origine semisintetica ad attività antibatterica che deve la sua attività all’inibizione della RNA polimerasi DNA dipendende delle cellule batteriche grazie al suo legame con la subunità beta. In questo modo non permette la trascrizione dell’RNA messaggero e la conseguente traduzione dei polipeptidi.
La risposta E non è corretta.
Gli antibiotici beta lattamici inibiscono la sintesi della parete batterica; gli aminoglicosidi e le tetracicline inibiscono la subunità ribosomica batterica 30S.

1021 di 1714 Domande

Quale di questi microrganismi e' l'agente eziologico della Malattia di Lyme?














La risposta corretta è la C.
La Borrelia burgdorferi è un batterio spiraliforme Gram negativo appartenente alla classe delle spirochete. E’ l’agenete eziologico della malattia di Lyme. L’infezione viene trasmessa all’uomo dal morso delle zecche, che ne vengono a loro volta infestate. Il decorso vede il susseguirsi di tre fasi: la precoce localizzata, la precoce disseminata e la tardiva. Il sintomo d’esordio è, generalmente, il tipico “eritema cutaneo a bersaglio†chiamato anche eritema cronico migrante. E’ in segno patognomonico ma fugace e si stima che si presenti nell’80-90% dei pazienti infettati. Inizialmente è una piccola papula, o macula, rossa localizzata nel sito del morso ma tende ad espandersi progressivamente raggiungendo anche un diametro di 50 cm. Svanisce in genere dopo 3-4 settimane. Si passa poi, dopo giorni o mesi dall’infezione, alla fase precoce disseminata in cui il paziente presenta febbre, cefalea, astenia, dolori muscolari e artralgie. Se la malattia non viene riconosciuta, può evolvere dando alterazioni neurologiche come meningite, radicoloneuriti, paralisi di Bell, e lesioni miocardiche comportanti palpitazioni, mio e pericardite, cardiomegalia e BAV. In fase avanzata i pazienti possono sviluppare artrite cronica, lesioni cutanee e soffrire di alterazioni del comportamento e perdita di memoria. Se contratta in gravidanza, può essere causa di aborto spontaneo. Anche se trattata, alcuni sintomi possono persistere per anni. La diagnosi è sierologica mediante individuazione del genoma batterico e degli anticorpi specifici. La terapia in fase precoce localizzata si avvale di antibiotici quali doxiciclina, amoxicillina e cefuroxime; in fase disseminata della
doxiciclina o del ceftriaxone. La doxiciclina ha la capacità di passare attraverso la BEE.
La risposta A non è corretta.
La Serpulina pilosicoli, o Brachyspira pilosicoli, è una spirocheta anaerobica gram negativa in grado di causare disordini intestinali. Può dare enteriti anche nell’uomo.
La risposta B non è corretta.
La Leptospira interrogans è un batterio spiraliforme con parete cellulare simile a quella dei gram negativi. Appartiene alla classe delle spirochete e può causare la leptospirosi, una malattia infettiva acuta con coinvolgimento sistemico e a carattere vasculitico che può manifestarsi con febbre, meningite, interessamento polmonare, renale ed epatico.
La risposta D non è corretta.
Il Molluscum contagiosum è un agente virale la cui infezione causa lesioni papulose della pelle o, in misura minore, delle mucose. Le papule hanno una caratteristica ombelicatura centrale e possono localizzarsi in ogni parte del corpo eccetto che nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi.
La risposta E non corretta.
La Serpulina pilosicoli e il Molluscum contagiosus non sono gli agenti eziologici della malattia di Lyme.

1022 di 1714 Domande

Quali tra questi microrganismi NON sono residenti normalmente nel cavo orale?














La risposta corretta è la A.
I virus sono microrganismi o “elementi genetici mobili†costituiti da un acido nucleico (DNA o RNA) racchiuso in un contenitore proteico. Non hanno una organizzazione di tipo cellulare ma macromolecolare. Non sono capaci di svolgere attività metaboliche e biosintetiche, motivo per cui sono parassiti endocellulari obbligati e possono infettare cellule animali, vegetali e batteriche. Non fanno quindi parte dei microrganismi normalmente residenti nel corpo umano. Le loro dimensioni variano dai 20 ai 300 nanometri. La classificazione di Baltimore del 1971 li suddivide in sette classi, in base al tipo di acido nucleico posseduto (DNA o RNA) e alla configurazione a singolo o doppio filamento. Alcuni virus, in fasi diverse del ciclo replicativo, utilizzano entrambe le tipologie di acido nucleico. Da queste caratteristiche dipendono le diverse strategie di replicazione una volta che il virus penetra all’interno della cellula ospite. La classificazione tassonomica li raggruppa in categorie: ordine, famiglia, sottofamiglia, genere e specie. Altre classificazioni considerano lo spettro d’ospite, cioè il microrganismo infettato, la morfologia e la simmetria del capside e il meccanismo di replicazione. Una volta venuti a contatto con la cellula, per poterla infettare, devono aderire alla sua superficie, penetrare all’interno ed esporre gli acidi nucleici agli enzimi della cellula ospite per avviare la replicazione. Non sempre le infezioni causano la morte immediata della cellula ospite; sono possibili anche le infezioni latenti, persistenti o quelle che causano la trasformazione tumorale della cellula.
La risposta B non è corretta.
Gli Streptococchi rappresentano un gruppo eterogeneo di batteri Gram positivi. Alcuni di questi (quindi non tutti) sono batteri commensali della mucosa orale, faringea, intestinale e vaginale. In alcune condizioni però, da commensali possono diventare patogeni.
La risposta C non è corretta.
I Corinebatteri sono dei batteri gram positivi, aerobi, anaerobi facoltativi. Molte fra le specie appartenenti a questo genere sono commensali di cute e mucose dell’uomo, eccetto il Corinebacterium difteriae che è specificamente patogeno ed è l’agente eziologico della difterite.
La risposta D non è corretta.
Gli Actinomiceti sono batteri gram positivi; sono saprofiti del suolo e commensali dell’uomo e di altri animali. Vi sono alcuni generi di interesse medico perché capaci di dare patologia nell’uomo: Actinomyces, Nocardia e Streptomyces.
La risposta E non è corretta.
I virus non sono mai, in qualsiasi caso, commensali della mucosa del cavo orale. Gli streptococchi e gli actinomiceti possono esserlo.

1023 di 1714 Domande

Quale caratteristica della cellula batterica e' responsabile della positivita' alla colorazione di Gram?














La risposta corretta è la C.
I batteri gram positivi e gram negativi possono essere osservati al microscopio dopo essere stati sottoposti alla colorazione di Gram. Questa impiega coloranti ionici, quindi idrofilici. La differenza nella colorazione è dovuta alla capacità di trattenere il colorante in base alla diversa costituzione della parete batterica. La parete dei Gram negativi è costituita da uno strato di peptidoglicano (circa il 15-20% della parete) e da una membrana esterna che contiene grandi quantità di lipopolisaccaridi e della lipoproteina di Brown. La parete dei Gram positivi è costituita da una spessa parete di peptidoglicano (circa il 95% dell’intera parete); inoltre questi non possiedono la membrana esterna. La colorazione di Gram è di tipo differenziale, impiega cioè più coloranti in tempi successivi. Il primo colorante con cui viene trattato il preparato batterico è una soluzione di cristalvioletto; dopo 2-3 minuti si allontana il colorante e si applica il liquido di Lugol, un mordenzante che facilita il legame del colore al substrato. Successivamente si tratta il preparato con un decolorante come l’alcol etilico o l’acetone, che però a questo punto non riesce ad attraversare la parete dei Gram +. In seguito si applica un secondo colorante, quale la fuxina o la safranina. Al termine della colorazione, i Gram positivi appariranno viola poiché la soluzione decolorante non riesce a rimuovere il cristal violetto mentre, i Gram negativi, vengono decolorati e ricolorati dalla fuxina o dalla safranina quindi appariranno rossi.
La risposta A non è corretta
I batteri possono essere classificati, in base alla morfologia, in : cocchi, bacilli, spirilli e vibrioni. Questa caratteristica morfologica non è responsabile della diversa risposta alla colorazione di Gram.
La risposta B non è corretta.
La membrana batterica dei gram negativi, nonostante possa essere attraversata dalla soluzione alcolica impiegata nella colorazione di Gram, non è tuttavia degradabile da questa.
La risposta D non è corretta.
I batteri possono essere classificati, in base alla morfologia, in : cocchi, bacilli, spirilli e vibrioni. Questa caratteristica morfologica non è responsabile della diversa risposta alla colorazione di Gram.
La risposta E non è corretta.
La diversa risposta alla colorazione di Gram è data solo da caratteristiche della parete batterica, e in particolar modo dallo spessore del peptidoglicano.

1024 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni su tipo di attecchimento, guarigione del sito donatore e strumento di prelievo degli autoinnesti di cute a spessore totale e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Attecchimento piu' difficile rispetto agli innesti a spessore parziale, guarigione del sito donatore chirurgica, strumento di prelievo: bisturi'.


1025 di 1714 Domande

Il processo di cicatrizzazione si esplica in tre fasi. Qual e' l'ordine corretto?














La risposta corretta è la A.
Per cicatrice si intende il tessuto fibroso formatosi in seguito a una lesione cutanea. Il processo di cicatrizzazione si esplica in tre fasi:
Infiammazione: la lesione iniziale induce l’adesione e l’aggregazione delle piastrine che formano un trombo sulla superficie della ferita e successivamente di un coagulo che arresta il sanguinamento e costituisce un’impalcatura per la migrazione delle cellule, attratte da fattori di crescita, citochine e chemochine. Entro 24 ore i neutrofili colonizzano i margini della ferita e la sterilizzano uccidendo gli eventuali batteri che l’hanno colonizzata.
Proliferazione: nelle prime 24-72 ore del processo riparativo, i fibroblasti e le cellule endoteliali iniziano a proliferare formando il tessuto di granulazione che si caratterizza per la presenza di neovasi e di proliferazione fibroblastica. Dopo 5-7 giorni il tessuto di granulazione ha colmato la ferita e la neovascolarizzazione è massima. Inoltre, entro 48-96 ore i neutrofili vengono sostituiti dai macrofagi che rimuovono i detriti cellulari, la fibrina e il materiale estraneo e promuovono l’angiogenesi e la deposizione di matrice extra-cellulare, mentre i fibroblasti iniziano a produrre elastina e collagene. L’epitelio si riforma per rigenerazione di cellule epiteliali dai margini della ferita verso il centro, al di sotto dell’escara superficiale.
Successivamente l’edema, l’infiltrato infiammatorio e i neovasi scompaiono quasi del tutto e la ferita si schiarisce e si forma una cicatrice chiara, avascolare, formata da fibroblasti affusolati, collagene e altre componenti.
Maturazione: può durare anche anni e si caratterizza per continuo rimodellamento del collagene e dell’elastina ad opera di metalloproteasi della matrice.

1026 di 1714 Domande

Scenario CC1T: La neonatologia dell'ospedale fa valutare da un chirurgo plastico la mano di un neonato. Dalla visita si evince che il neonato ha una fusione cutanea tra III e IV dito della mano destra, interessante la totalità dello spazio interdigitale senza però condivisione di strutture osteoarticolari e neurovascolari. Come si definisce questa sindattilia?














La risposta corretta è la A.
La sindattilia è una malformazione congenita caratterizzata dalla fusione di due o più dita delle mani o dei piedi. Si può manifestare in maniera isolata o come un segno di una sindrome genetica. Ovviamente causa disturbi funzionali soprattutto se interessa le dita delle mani ed il disturbo è maggiore quante più dita sono coinvolte. È possibile distinguere tra:
- Sindattilia incompleta: se la fusione delle dita non giunge sino all’estremità
- Sindattilia completa: se la fusione delle dita giunge fino all’estremità
- Sindattilia semplice: quando la fusione delle dita avviene solo a livello cutaneo
- Sindattilia complessa: se la fusione delle dita interessa la cute, le ossa e le cartilagini
- Sindattilia complicata: quando una sindattilia complessa si associa alla presenza di un dito in più o all’assenza di un dito.
Il trattamento della sindattilia è chirurgico.

1027 di 1714 Domande

Scenario ED2U: Nella terapia della fase di shock di un paziente grande ustionato è fondamentale la reidratazione con soluzioni isotoniche. Tra le formule maggiormente in uso vi è la formula di Parkland. Cosa prevede la suddetta formula di Parkland?














La risposta corretta è la D.
Un’ustione severa può causare uno shock ipovolemico da perdita di liquidi. L’approccio al paziente critico (ALS, advanced life support) si basa sull’acronimo ABCDE: in particolare la lettera C sta per “circulationâ€, ovvero il garantire la stabilità emodinamica e un circolo ematico valido, generalmente attraverso l’apposizione di un accesso venoso e la somministrazione di liquidi.
La quantità di liquidi da somministrare al paziente ustionato viene calcolata approssimativamente tramite la formula di Parkland secondo la quale occorre infondere 2-4 ml di ringer lattato/kg di peso corpore/% di superficie corporea interessata da ustioni di secondo e terzo grado in 24 ore: in particolare metà del volume deve essere infuso nelle prime 8 ore e il rimanente nelle successive 16; in tal modo si dovrebbe garantire una diuresi di almeno 0,5 ml/kg/h e una PA>90/60 mmHg. ​​​​​​​

1028 di 1714 Domande

Scenario WS3X: Si consideri un paziente di 68 anni, con una lesione a livello della piramide nasale, insorta da circa sei mesi, con aspetto macroscopico eritematoso e tendenza all'ulcerazione superficiale. La diagnosi posta è di epitelioma basocellulare. Relativamente alle possibili alternative al trattamento chirurgico tradizionale di exeresi della lesione, quale affermazione e' corretta?














La risposta corretta è la D.
I basaliomi o epiteliomi basocellulari o carcinomi basocellulari sono tumori che originano dalla cellula basale dell’epidermide.
La terapia d’elezione è chirurgica e sono disponibili diverse tecniche; la scelta di uno specifico approccio terapeutico dipende sostanzialmente dalla sede, dalla grandezza e dall’aspetto del basalioma. Tra le tecniche di exeresi chirurgica vi sono:
- Il currettage: si tratta di una tecnica che prevede il raschiamento della cute per l’eliminazione della lesione, quindi è un approccio che si preferisce in caso di tumori di piccole dimensioni e preferibilmente localizzato a livello degli arti
- La terapia fotodinamica: si esegue tramite l’applicazione di un farmaco fotosensibilizzante e l’esposizione dell’area tumorale a un fonte di radiazioni luminose; è impiegata soprattutto in caso di lesioni particolarmente estese
- La tecnica microchirurgica di Mohs: prevede l’eliminazione della lesione neoplastica strato per strato, con successiva osservazione microscopica di ogni strato escisso che permette di comprendere quando l’eliminazione del basalioma è effettivamente completa senza compromissione dei tessuti sani circostanti e sottostanti. È il trattamento di scelta delle lesioni recidivanti
- La crioterapia: applicazione di azoto liquido sulla neoplasia, efficace anche su lesioni estese
- L’escissione chirurgica classica: rimozione della neoplasia tramite incisione chirurgica che spesso esita in cicatrici vistose.
Il basalioma può essere trattato anche mediante l’applicazione di immunoterapici in crema, radioterapia (in pazienti di età avanzata) o laserterapia (soprattutto se la neoplasia è localizzata sulle dita o sui genitali).

1029 di 1714 Domande

Scenario II4T: Visitate un paziente di 60 anni che presenta una lesione cutanea al cuoio capelluto suggestiva per carcinoma basocellulare. Da un punto di vista clinico, quale delle seguenti varieta' NON riguarda il carcinoma basocellulare?














La risposta corretta è la C.
I basaliomi o epiteliomi basocellulari o carcinomi basocellulari sono tumori che originano dalla cellula basale dell’epidermide. Per il loro comportamento biologico, i basaliomi sono classificati in tre gruppi:
- Superficiali, con tendenza a diffondere in superficie e a prognosi relativamente poco maligna
- Piano-cicatriziali e papulo-nodulari, che tendono ad invadere lentamente il derma sottostante, con una certa gradualità, presentando una prognosi intermedia
- Aggressivi ulcerativi o sclerodermiformi, in cui l’invasione dei tessuti sottostanti è precoce e la prognosi è la peggiore.
La varietà a tipo lentigo maligna, invece, è propria del melanoma, di cui ne rappresenta il 5-15% dei casi colpendo principalmente pazienti anziani a livello del volto, del naso e degli zigomi (solitamente si tratta di cute fotodanneggiata); presenta crescita radiale lenta ed è caratterizzata da un elevato grado di invasività.

1030 di 1714 Domande

Scenario WD5V: Visitate una paziente di 25 anni che presenta a livello dell'emisoma destro: assenza della porzione sternocostale del muscolo grande pettorale, ipoplasia mammaria, ipoplasia della mano, dell'avambraccio e del braccio, sindattilia, brachidattilia. Quale delle seguenti malformazioni NON riguarda la mammella?














La risposta corretta è la B.
Il pectus excavatum si manifesta come un’anomalia della gabbia toracica che causa un infossamento della porzione centrale dello sterno e costituisce circa il 90% delle malformazioni sternali. Colpisce più frequentemente i maschi, l’eziopatogenesi non è nota e più frequentemente si manifesta come patologia a sé stante, anche se può associarsi a sindrome di Marfan, rachitismo e scoliosi.
Generalmente è asintomatico, ma se severo può causare complicazioni a livello cardiopolmonare.
Può essere trattato chirurgicamente.

La risposta A non è corretta.
Per papilla circumvallata obtecta si intende un capezzolo introflesso.
La risposta C non è corretta.
Per papilla plana si intende un capezzolo piatto.
La risposta D non è corretta.
La politelia è la presenza di capezzoli sovrannumerari; fisiologica in alcuni mammiferi, nell’uomo risulta essere una patologia congenita con netta prevalenza nei maschi e generalmente sporadica. I capezzoli sovrannumerari vengono spesso confusi per nei e solitamente insorgono a livello della linea mammaria, anche se possono localizzarsi anche sul dorso.

1031 di 1714 Domande

Scenario FF6M: Un vostro amico vi chiede un consulto: vi mostra un nevo displastico del dorso, un angioma piano del braccio, un piccolo tatuaggio al fianco destro, una macchia caffè latte e un nevo di Ota all'arto inferiore sinistro. Sapendo che utilizzate il laser, vi chiede alcune informazioni sull'eventuale rimozione di queste neoformazioni. Viene spiegato all'amico che possono essere utilizzati i laser per tutte le sue situazioni tranne una, quale?














La risposta corretta è la A.
Con il termine di laserterapia ci si riferisce all’impiego terapeutico del laser. Uno dei campi medici in cui viene maggiormente impiegata è la dermatologia nella quale la laserterapia può essere impiegata per la rimozione di tutte le lesioni citate tranne che nel caso di nevi displastici o atipici, in cui la tecnica di elezione è chirurgica in quanto necessitano di valutazione bioptica per capire di fronte a che tipo di lesione si è davanti e se quindi è necessario un ulteriore approfondimento diagnostico o trattamento adiuvante. ​​​​​​​

1032 di 1714 Domande

Scenario FF6M: Un vostro amico vi chiede un consulto: vi mostra un nevo displastico del dorso, un angioma piano del braccio, un piccolo tatuaggio al fianco destro, una macchia caffè latte e un nevo di Ota all'arto inferiore sinistro. Sapendo che utilizzate il laser, vi chiede alcune informazioni sull'eventuale rimozione di queste neoformazioni. Quale laser si utilizza per le lesioni vascolari?














La risposta corretta è la A.
I raggi laser si distinguono in base alla lunghezza d’onda differente che permette di ottenere un effetto di lisi cellulare selettiva attraverso un assorbimento selettivo del calore da parte di molecole contenute nei tessuti dette cromofori; i principali cromofori del nostro organismo sono l’emoglobina, l’acqua e la melanina. Il dye laser presenta una lunghezza d’onda che permette l’assorbimento del calore da parte dell’ossiemoglobina, quindi viene impiegato per il trattamento delle lesioni vascolari.

La risposta B non è corretta.
Il laser a rubino penetra profondamente nel derma, quindi viene impiegato per la rimozione dei tatuaggi neri, blu e verdi.
La risposta C non è corretta.
Il laser all’alessandrite si usa per la rimozione dei tatuaggi anche rossi e gialli.
La risposta D non è corretta.
Il laser Q-switched è impiegato per la rimozione di tatuaggi, lentigo benigne, efelidi, nevus spilus, cloasma epidermico, nevo di Becker, iperpigmentazioni da farmaci o post-infiammatorie.

1033 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni e' esatta?














La risposta corretta e' la 'La tibiotarsica e' un'articolazione a troclea fra la tibia, la fibula e l'astragalo Consente per lo piu' movimenti di flesso estensione, mentre i movimenti di lateralita' sono minimi'.


1034 di 1714 Domande

Quale fra questi muscoli si inserisce sullo scafoide tarsale?














La risposta corretta e' la 'Tibiale posteriore'.


1035 di 1714 Domande

Quando viene concessa la possibilita' di intrarotare l'anca in una protesi d'anca impiantata per via postero-laterale?














La risposta corretta e' la 'A 3 mesi'.


1036 di 1714 Domande

In quale delle seguenti condizioni si verifica piu' frequentemente la rottura del tendine d'Achille?














La risposta corretta e' la 'Pratica di sport ricreativi'.


1037 di 1714 Domande

Nella scoliosi idiopatica, la ginnastica medica:














La risposta corretta e' la 'e' un trattamento che serve a irrobustire la muscolatura del tronco e a migliorare la postura'.


1038 di 1714 Domande

Con quale mezzo fisico si evoca nei tessuti il fenomeno della cavitazione?














La risposta corretta e' la 'Ultrasuoni'.


1039 di 1714 Domande

Scenario BP1R: Un uomo di 50 anni, giocatore amatoriale di tennis, lamenta difficoltà negli spostamenti e dolore lungo la superficie postero-mediale della caviglia e del piede destro, insorto gradualmente. All'esame obiettivo si riscontra piede piatto-valgo. Tra i seguenti, qual e' il sospetto diagnostico?














La risposta corretta e' la 'Insufficienza del tendine tibiale posteriore da sfibramento'.


1040 di 1714 Domande

Scenario FF2S: Una donna di 63 anni si reca dal proprio medico curante lamentando un dolore inguinale destro da circa un mese, insorto senza trauma, che le crea difficoltà in alcune attività di tutti i giorni, come indossare le calze e le scarpe. Il medico sospetta una coxartrosi destra. All'esame obiettivo, quali tra i seguenti segni si aspettera' il medico?














La risposta corretta e' la 'Atteggiamento dell'arto inferiore destro in flessione, adduzione e rotazione esterna'.


1041 di 1714 Domande

Scenario AS3O: Una donna di 60 anni si presenta presso l'ambulatorio del proprio medico curante, per la comparsa, il giorno precedente e in pieno benessere, di dolore improvviso a livello della mandibola destra e alla gengiva inferiore omolaterale. Tale dolore è parossistico e accompagnato da parestesie a scossa elettrica. Tale sintomatologia si è ripresentata più volte a distanza di alcune ore. L'esame obiettivo neurologico non mostra alcun deficit. Qual e' il farmaco di elezione per la nevralgia trigeminale in fase acuta?














La risposta corretta e' la 'La carbamazepina'.


1042 di 1714 Domande

Scenario MN46B: In uno studio prospettivo condotto per valutare la relazione tra l'uso di estrogeni e rischio di cancro alla mammella, un campione casuale di 6.040 donne in menopausa è stato seguito per 8 anni. I risultati sono riportati nella seguente tabella. In questo studio, quale dei seguenti e' il calcolo corretto per ottenere la misura di rischio relativo?

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La risposta corretta e' la '(30/2030)/(10/4010)'.


1043 di 1714 Domande

Scenario AS47P: In una comunità americana si sono confrontati i risultati ottenuti dall'applicazione di due diversi protocolli (A e B) per il trattamento dell'ipertensione. Il protocollo A è stato adottato nelle zone Est e Sud del distretto mentre il protocollo B è stato adottato nelle zone Nord e Ovest. In tabella sono riportati i risultati ottenuti 3 anni dopo l'inizio dello studio. La differenza nella percentuale di successi tra i 2 protocolli è risultata statisticamente significativa (p < 0.01). Il responsabile dello studio decide tuttavia di non passare al protocollo B nei distretti Est e Sud perché ritiene che l'entità della differenza sia molto piccola. Questo significa che:

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La risposta corretta e' la 'distingue tra significativita' statistica e rilevanza clinica dello studio'.


1044 di 1714 Domande

Scenario ER49E: A 35 pazienti di un medico di medicina generale viene sottoposto un questionario sugli stili di vita e vengono effettuati prelievi del sangue. Il grafico mostra la distribuzione congiunta del numero di birre consumate nell'ultima settimana e dei valori di transaminasi (AST) dell'ultimo prelievo. Quale, tra quelli riportati, e' il coefficiente di correlazione di Pearson (r) piu' verosimile per i dati riportati nella figura?

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La risposta corretta e' la 'piu' 0,90'.


1045 di 1714 Domande

Scenario ER49E: A 35 pazienti di un medico di medicina generale viene sottoposto un questionario sugli stili di vita e vengono effettuati prelievi del sangue. Il coefficiente di correlazione di Pearson (r) tra il livello di attivita' fisica negli ultimi 3 mesi e la pressione arteriosa dei pazienti risulta pari a -0.96. Che cosa si puo' concludere da questo risultato?

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La risposta corretta è la D.
L’indice di correlazione di Pearson è un indice statistico che indica se tra due varabili statistiche vi è una correlazione lineare.
Il coefficiente di Pearson assume sempre valori tra -1 e +1; in particolare, nella pratica clinica:
Se il coefficiente di Pearson ha un valore >0 le variabili X e Y sono correlate positivamente
Se il coefficiente di Pearson ha un valore =0 le variabili X e Y si dicono non correlate;
Se il coefficiente di Pearson ha un valore <0 le variabili si dicono correlate negativamente.
Inoltre:
Per un valore del coefficiente di Pearson tra 0 e 0.3 si parla di correlazione debole;
Tra 0.3 e 0.7 si parla di correlazione moderata;
Per valori >0.7 si parla di correlazione forte.

1046 di 1714 Domande

Scenario ZZ5P: In un reparto vengono registrate le variazioni di glicemia in mg/dl misurate sui pazienti diabetici in cura. Di seguito vengono riportate le variazioni di glicemia di 7 pazienti diabetici trattati con ipoglicemizzanti orali: -35, -37, -40, -39, -38, -36, -35; mentre i valori di altri 7 pazienti, con un basso grado di severità di diabete e che come trattamento hanno solamente modificato la loro dieta, sono: -10, -25, -25, -20, -27, -30, -11. Il medico di turno, per valutare in maniera descrittiva il farmaco prescritto ai pazienti, calcola media aritmetica, moda e mediana della variazione di glicemia nel gruppo di 7 pazienti trattati con ipoglicemizzanti orali. Dopo un controllo, il medico si accorge che il valore -40, registrato nel gruppo dei pazienti trattati con ipoglicemizzanti orali, e' stato trascritto in modo errato e il reale valore e' -48. Quale indice e' necessario ricalcolare?














La risposta corretta è la D.
La media, la mediana e la moda sono indici di posizione, dunque consentono di valutare l’ordine di grandezza delle manifestazioni e servono per individuare attorno a quale valore del carattere si accentra la distribuzione:
La media è il valore che corrisponde alla somma di tutti i valori diviso il numero dei valori stessi.
La mediana è il valore al di sotto del quale cade la metà dei valori campionari.
La moda è il valore che ha la frequenza più alta.
Pertanto, l’unico parametro influenzato non solo dalla distribuzione dei valori, ma anche dal valore stesso, è la media.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Solo la media aritmetica è influenzata dal valore numerico dei vari elementi della distribuzione.

1047 di 1714 Domande

Una ragazza di 30 anni già con un figlio ed alla ventesima settimana di gestazione, si reca dal proprio ginecologo. Presenta nausea, vomito e dolore ai quadranti di destra dell’addome. I sintomi sono insorti da alcune ore e sono diventati progressivamente più intensi. Non ha brividi, disuria e pollachiuria. Presenta T.C. 38,1°C, P.A. 125/75 mmHg, F.C. 95 bpm/min e la F.R. 19 atti/min. All’esame obbiettivo si riscontra un utero gravido situato appena sotto l'ombelico ed una moderata dolorabilità con atteggiamento di difesa alla palpazione in corrispondenza del quadrante inferiore destro. La F.C. fetale è di 145 bmp/min. I risultati degli esami di laboratorio sono i seguenti: Hb 12,3 g/L, leucociti 17.000/mL. Quale dei seguenti è il passo successivo più adeguato nella gestione di questa paziente?














La risposta corretta è la A. 
Il passo successivo più adeguato nella gestione clinica della paziente del caso clinico è rappresentato dalla esecuzione di un’ecografia dell’addome, un esame facilmente accessibile, non invasivo ed innocuo, che fornisce valide informazioni per dirimere i dubbi diagnostici e per escludere alcune cause di addome acuto, come un’appendicite acuta. In particolare, l’ecografia dell’addome, in virtù della sua scarsa invasività ed innocuità, dovrebbe essere il primo test diagnostico nel sospetto di appendicite in gravidanza e per escludere altre patologie. Qualora l’esame ecografico non si dimostrasse risolutivo per giungere con certezza alla diagnosi, dovrebbe essere presa in considerazione l’utilizzo della RM, che sfruttando campi magnetici e non radiazioni ionizzanti, può essere eseguita in gravidanza (risposta B errata). Invece, la RX e la TC dell’addome non sono generalmente utilizzate in gravidanza (ad eccezioni di particolari situazioni cliniche) a causa delle radiazioni ionizzanti (risposta C e D errata). Infine, la laparotomia diagnostica, un intervento chirurgico, non rappresenta una procedura diagnostica iniziale nel sospetto di appendicite acuta (risposta E errata). 

1048 di 1714 Domande

Scenario AL50F: La tabella mostra il confronto tra i risultati di un test diagnostico e lo stato di malattia dei soggetti in studio, mettendo in luce il numero di soggetti veri positivi (VP), falsi positivi (FP), falsi negativi (FN), e veri negativi (VN) al test. Supponendo di osservare un campione di 100 soggetti e che, di questi 100, 60 abbiano la malattia in studio e 40 siano invece sani. Quanti soggetti malati dovrebbero risultare positivi al test per ottenere un valore della sensibilita' del test diagnostico pari al 100%?

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La risposta corretta e' la '60'.


1049 di 1714 Domande

Scenario RF2N: Viene ricoverato in reparto un uomo di 23 anni, noto per un'infezione da HIV. Dalla valutazione degli esami del sangue si evidenzia una conta di linfociti CD4 di 86. Durante la visita, il paziente riferisce di vedere annebbiato da un occhio da due giorni. Non si nota arrossamento e il paziente non riferisce dolore oculare. Da quale patologia oculare è probabilmente affetto questo paziente?














La risposta corretta è la B.
Sulla base delle informazioni clinico-anamnestiche del caso clinico, il paziente probabilmente è affetto da retinite da Citomegalovirus, una grave infezione opportunistica che si verifica spesso in soggetti con infezioni da HIV e/o con grave immunodepressione sistemica. Infatti, nei soggetti con una conta di CD4+ inferiore a 100 cell/mm3 è frequente la comparsa di infezioni sistemiche e/o localizzate da parte di patogeni opportunisti: fino al 40% dei pazienti con AIDS conclamata presenta tale retinite, caratterizzata da focolai bianco-giallastri di essudato retinico associati ad eventi emorragici, vasculitici e edematosi rapidamente ingravescenti se non trattati in maniera tempestiva. L’evoluzione di tali lesioni esita nella necrosi retinica e nella sua completa atrofia. L’infezione è inizialmente asintomatica, poi possono comparire annebbiamento visivo, miodesopsie, fotopsia e scotomi.
Al contrario, la cheratite erpetica è una infezione corneale dovuta al virus dell’Herpes Simplex: oltre alla tipica ulcera corneale dendritica, che permette di fare diagnosi, il paziente manifesta solitamente sensazione di corpo estraneo, fotofobia, iperemia congiuntivale, lacrimazione, dolore intenso. Nelle forme croniche si può assistere a cicatrizzazione, ipoestesia corneale e riduzione della vista (risposta A errata). Invece, la congiuntivite primaverile è una infiammazione stagionale e cronica della congiuntiva, per lo più ad eziologia allergica, caratterizzata da iperemia congiuntivale, senso di corpo estraneo, rossore oculare, lacrimazione, prurito o bruciore e fotofobia (risposta C errata).
Infine, la sindrome oculo-ghiandolare di Parinaud (o malattia da graffio di gatto) è una patologia infettiva abbastanza rara, causata dalla Bartonella Henselae, caratterizzata da congiuntivite monolaterale e da linfoadenopatia pre-auricolare (risposta D errata).

1050 di 1714 Domande

Scenario TG3T: Si sta visitando una paziente di 58 anni, nota per artrite reumatoide, per un arrossamento oculare da circa 4 giorni. L'occhio è molto dolente, ma non ha secrezioni. La signora riferisce di aver utilizzato di sua iniziativa un collirio antibiotico a base di tobramicina, senza alcun beneficio. Quale diagnosi si deve considerare con maggiore probabilità in questo caso?














La risposta corretta è la A.
Per la paziente del caso clinico di 58 anni, affetta da artrite reumatoide, con dolore e arrossamento oculare da 4 giorni trattato senza beneficio con tobramicina, la diagnosi più probabile è la sclerite, un processo infiammatorio grave, destruente che coinvolgente l’episclera profonda e la sclera. In particolare, le scleriti sono idiopatiche o secondarie a processi infettivi, patologie di natura reumatologica quali connettivopatie, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico e vasculiti sistemiche. L’artrite reumatoide è la patologia infiammatoria sistemica a carattere autoimmune più spesso associata alla sclerite, che determina solitamente arrossamento oculare, riduzione del visus, fotofobia, lacrimazione e dolore oculare accentuato dal movimento dell’occhio. È fondamentale che la diagnosi sia precoce e che il trattamento sia tempestivo, con corticosteroidi ad uso topico e sistemico ed immunosoppressori. Non migliora con antibiotici topici.
Invece, la blefarite è una infiammazione del margine palpebrale libero, cioè del bordo ciliare. La forma acuta si presenta con dolore, bruciore, edema ed iperemia localizzati, mentre nelle forme croniche più gravi si può assistere alla comparsa di deformità palpebrali. Le principali cause sono da attribuire ad infezioni batteriche e virali, ad acari, a reazioni allergiche, a degenerazioni di congiuntiviti (risposta C errata). Al contrario, la congiuntivite batterica, una infiammazione della congiuntiva con eziologia di natura infettiva (non associata all’artrite reumatoide), determina solitamente l’iperemia congiuntivale, la sensazione di corpo estraneo, l’irritazione congiuntivale, la lacrimazione, la fotofobia, il prurito e, proprio nelle forme batteriche, le secrezioni oculari purulente. Tale sintomatologia migliora fino alla guarigione con antibiotico topico (tobramicina o netilmicina) (risposta D errata).

1051 di 1714 Domande

Scenario AE451E: Una donna di 37 anni con storia di cefalea cronica scarsamente responsiva alle terapie, mostra la perimetria computerizzata che ha appena eseguito. Quale patologia e' piu' compatibile con il risultato dell'esame?

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La risposta corretta e' la D
Dal caso clinico e dall’immagine presentata si tratta di un macroadenoma ipofisario, una lesione espansiva a carico della ipofisi, responsabile di  sintomi visivi, neurologici e vascolari. L'ipofisi è una ghiandola collocata all'interno della scatola cranica, nella sella turcica dello sfenoide (a livello della fossa cranica media), al di sotto dell'ipotalamo, è circondata dai seni cavernosi in cui defluiscono le carotidi interne e il III, IV, V e VI nervo cranico ed è collocata inferiormente al chiasma ottico. Le lesioni di tipo espansivo a carico dell’ipofisi possono determinare delle sindromi da compressione interessando tutte le strutture collocate in prossimità della sella turcica (il chiasma ottico, il II paio di nervi cranici e i tratti ottici; i nervi cranici VI, III, IV e V1; l’ipotalamo; i lobi frontali dell’encefalo). I disturbi visivi sono generalmente i primi sintomi compressivi a comparire: il rischio di compressione non riguarda solamente il chiasma ottico (posto immediatamente avanti al peduncolo ipofisario), ma talvolta sono interessati anche i nervi ottici (che possono essere schiacciati nel punto in cui fuoriescono dal rispettivo canale ottico) oppure i tratti ottici (data la loro posizione ai lati al peduncolo ipofisario). In ciascuno dei tre casi possibili compariranno dei disturbi campimetrici tipici. Nel caso di compressione del chiasma ottico avremo una emianopsia bitemporale poiché nel chiasma ottico decussano le fibre nervose provenienti dalle emiretine nasali; i pazienti non vedranno ciò che si trova nei loro emicampi visivi temporali (mentre la visione degli emicampi nasali è preservata). Quando viene interessato un nervo ottico si avrà l’amaurosi, cioè i pazienti perderanno tutte le informazioni provenienti dall’occhio omolaterale alla lesione (l’altro occhio conserverà una visione assolutamente normale), mentre nel caso in cui sia compromesso il tratto ottico comparirà una emianopsia laterale omonima controlaterale e dato che ogni tratto ottico trasporta le informazioni relative all’emicampo controlaterale, il restringimento del campo visivo interesserà solo quest’ultimo (l’altro emicampo invece sarà ancora visibile).
Il glioblastoma è un tumore maligno dell'encefalo responsabile di ipertensione endocranica provocati dall'effetto massa, vertigini, tinniti, calo dell'udito, disturbi della deglutizione e della fonazione (Risposta A errata); la sindrome di Terson è un'emorragia vitreale che origina da qualsiasi emorragia intracranica, nella maggior parte dei casi associata ad un’emorragia sub-aracnoidea da rottura di aneurismi della circolazione anteriore: clinicamente si manifesta, qualora il paziente sia cosciente, con calo rapido del visus non doloroso, talvolta preceduta dalla comparsa di macchie scure nel capo visivo o fotopsie, fino alla completa perdita della visione (Risposta A errata). L'emicrania con aura si manifesta con uno o più di alcuni sintomi: quelli visivi sono fotopsia, fotofobia, scotomi scintillanti, visione caleidoscopica, micro o macropsia, visual snow, metamorfopsia etc; abbiamo poi parestesie agli arti e  disturbi di tipo afasico (Risposta C errata).

1052 di 1714 Domande

Scenario TO7R: Un paziente affetto da fibrillazione atriale cronica in terapia anticoagulante riferisce di aver avuto nell'ultima settimana degli episodi di amaurosi fugace da un occhio. Qual è l'atteggiamento più prudente?














La risposta corretta è la C.
L’atteggiamento più prudente per il paziente del caso clinico, affetto da fibrillazione atriale cronica in terapia anticoagulante, che riferisce di aver manifestato negli ultimi giorni degli episodi di amaurosi fugace da un occhio, è effettuare uno studio ecografico accurato del cuore e dei tronchi sovra-aortici. La fibrillazione atriale è una tachiaritmia che, nella maggior parte dei casi, si presenta in concomitanza di patologie cardiache strutturali ed è relativamente frequente nella popolazione anziana. In particolare, i pazienti con fibrillazione hanno un aumentato rischio di eventi cardiovascolari e di fenomeni tromboembolici. L’amaurosi fugace, episodi di cecità monoculare transitoria della durata di 5-15 minuti, può dipendere da eventi embolici o trombotici a genesi cardiologica. Infatti, la fibrillazione si accompagna spesso ad apposizioni trombotiche della parete atriale, da cui possono originare formazioni emboliche che causano ischemia transitoria dei vasi retinici. Anche l’ateromasia carotidea può causare una stenosi significativa, responsabile di ipo-afflusso ematico, oppure può dare origine ad emboli, con ischemia transitoria dei vasi retinici.
Al contrario, il dosaggio della terapia anticoagulante può essere modificato solo dopo una attenta valutazione del rapporto fra rischi e benefici (risposta B errata). Invece, la tomografia ottica a luce coerente (o tomografia ottica computerizzata) è un esame non invasivo che viene impiegato nella diagnosi e nel follow up di numerose patologie della cornea e della retina, poiché consente di ottenere scansioni molto precise di entrambe le strutture, pertanto non è l’esame più indicato nel caso di amaurosi fugace (risposta D errata).

1053 di 1714 Domande

A quale classe di antibiotici appartiene l'azitromicina?














La risposta corretta è la D.
L’azitromicina è un antibiotico appartenente alla classe dei macrolidi. I macrolidi sono efficaci nel trattamento delle infezioni del tratto respiratorio causate da patogeni comuni della polmonite acquisita in ambito ospedaliero; si tratta di agenti batteriostatici che inibiscono la sintesi proteica legandosi reversibilmente alle subunità ribosomiali 50S dei microrganismi sensibili, soprattutto cocchi e bacilli aerobi Gram positivi.

1054 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti antidepressivi NON e' un inibitore della ricaptazione della serotonina?














La risposta corretta è la C.
L’agomelatina (o valdoxan) è un farmaco antidepressivo impiegato nel trattamento della depressione maggiore negli adulti. Agisce stimolando i recettori MT1 e MT2 della melatonina (infatti presenta struttura similare a quella della melatonina) e inibendo i recettori 5-HT2C della serotonina: ciò determina un aumento dei livelli di dopamina e noradrenalina a livello delle aree encefaliche deputate al controllo dell’umore (corteccia frontale).
Gli effetti collaterali più comuni comprendono cefalea, vertigini, sonnolenza, insonnia, nausea, diarrea, dolori addominali, iperidrosi, astenia, affaticamento, innalzamento degli enzimi epatici, per cui l’agomelatina è controindicata nei pazienti con epatopatie o in associazione a fluvoxamina e ciprofloxacina che ne rallentano il metabolismo.

1055 di 1714 Domande

Individuare l'affermazione FALSA relativa all'Efavirenz.














La risposta corretta è la A.
L’efavirenz è un farmaco antivirale appartenente alla classe degli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa con potente attività contro l’HIV-1, ma che va utilizzato solo in combinazione con altri farmaci efficaci; se combinato con la rifampicina è utile anche nel trattamento della TBC.
È approvato per il trattamento di adulti e di bambini di età pari o superiore ai 3 anni e con peso di almeno 10kg.
È ben assorbito a livello intestinale, ma la percentuale assorbita diminuisce con l’aumentare della dose mentre aumenta se assunto con pasti ad alto contenuto di grassi.
Gli effetti collaterali più importanti coinvolgono il SNC: i pazienti accusano frequentemente capogiri, difficoltà di concentrazione, disforia, incubi notturni e insonnia. Inoltre, si manifestano eruzioni cutanee che tuttavia regrediscono spontaneamente. Altri effetti collaterali comprendono innalzamento degli enzimi epatici e del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue. È teratogeno.

1056 di 1714 Domande

La piu' nota funzione dell'interleuchina 4 (IL-4) e' di:














La risposta corretta è la A.
L’interleuchina 4 è una citochina prodotta principalmente dai linfociti T CD4+, in particolare dalla sottopopolazione Th2. La sua funzione principale è regolane le reazioni mediate da mastociti ed eosinofili; inoltre, stimola la produzione di IgE, la proliferazione dei linfociti T CD4+ Th2 e l’espressione delle molecole di adesione sulle cellule endoteliali, in particolare VCAM-1.

1057 di 1714 Domande

Si consideri la talidomide, un farmaco attualmente utilizzato in alcune patologie, ma che nel 1961 fu ritirato dal commercio a causa di gravi effetti collaterali. Quale dei seguenti e' il principale effetto collaterale della talidomide?














La risposta corretta è la D.
In origine la talidomide era usata per il trattamento della nausea mattutina gravidica, ma poi ritirata dal commercio poiché teratogena e responsabile di numerosi casi di amelia (assenza degli arti) e di vari gradi di focomelia (blocco della formazione degli arti).
Successivamente è stata reintrodotta per il trattamento dell’eritema nodoso lebbroso. Inoltre, la talidomide è un immunomodulatore con attività antiangiogenica, dotato di potente attività nei pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario con diagnosi recente e in quelli pesantemente pretrattati.
La talidomide agisce inibendo il fattore di trascrizione NF-κB, il quale stimola la proliferazione delle cellule tumorali e la sintesi di molte citochine: la talidomide, quindi, interferendo col fattore NF-κB sopprime la loro produzione.
È ben tollerata a dosaggi inferiori a 200mg/die. Effetti avversi comuni sono sedazione e stipsi, mentre il più grave è una neuropatia sensitiva periferica, una parestesia periferica asimmetrica e dolorosa con perdita sensitiva e generalmente con intorpidimento dei piedi, crampi muscolari, debolezza, segni di interessamento del tratto piramidale e sindrome del tunnel carpale.

1058 di 1714 Domande

Scenario DD1A: Si consideri un paziente affetto da tubercolosi e non trattabile con rifampicina in quanto il Mycobacterium tuberculosis responsabile della malattia risulta resistente a questo farmaco. Il piu' probabile meccanismo attraverso cui il batterio ha sviluppato resistenza alla rifampicina e':














La risposta corretta è la D.
La rifampicina rappresenta uno dei capisaldi nel trattamento contro il mycobacterium tubercolosis: infatti, la rifampicina penetra nei bacilli in maniera concentrazione-dipendente, raggiungendo le concentrazioni all’equilibrio di distribuzione entro 15 minuti; si lega poi alla subunità beta della RNA polimerasi DNA-dipendente formando un complesso farmaco-enzima stabile che impedisce la formazione della catena nella sintesi dell’RNA.
Tuttavia, il mycobacterium potrebbe risultare resistente alla rifampicina poiché presenta una mutazione genomica che determina una variazione della subunità beta della RNA polimerasi che rende impossibile la formazione del complesso farmaco-enzima.

1059 di 1714 Domande

Scenario IN1E: A un paziente affetto da diabete mellito di 2° tipo in trattamento con metformina, viene aggiunta una terapia farmacologica per la dislipidemia (colesterolo LDL 240 mg/dL, HDL 34 mg/dL) con simvastatina. Quale dei seguenti esami dovrebbe essere controllato prima della terapia, a 2-3 mesi e quindi ogni anno in un soggetto che assume statine?














La risposta corretta e' la 'Transaminasi'.


1060 di 1714 Domande

Scenario MO2D: Un uomo di 64 anni, obeso e iperteso, ha ricevuto una diagnosi di diabete mellito di tipo 2. Dopo il fallimento di un approccio basato sulla modificazione dello stile di vita (dieta, attività fisica), il medico curante decide di prescrivere la metformina. Quale dei seguenti accertamenti e' necessario effettuare prima di iniziare tale trattamento?














La risposta corretta e' la 'Valutazione funzionalita' renale (creatinina e stima del filtrato glomerulare)'.


1061 di 1714 Domande

Scenario AR3H: Un uomo di 68 anni, diabetico, fumatore e noto per infezione cronica da HBV, viene ricoverato per sospetta polmonite. Agli esami di laboratorio si evidenzia un'iponatriemia (Na piu' 126 mEq/L), con livelli di potassio nella norma (K piu' 4.0 mEq/L). I restanti risultati di laboratorio risultano nella norma, fatta eccezione per un aumento degli indici di fase acuta. La ricerca dell'antigene urinario di Legionella pneumophila è positiva. Il paziente è euvolemico e non sono presenti reperti obiettivi rilevanti. Qual e' la piu' probabile causa della riduzione dei valori di sodio plasmatico in questo paziente?














Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, la causa piu' probabile della riduzione dei valori di sodio plasmatico e' la sindrome da inappropriata secrezione di ADH. Tale sindrome Ã¨ un disturbo dell'equilibrio idrico e del sodio caratterizzato da iponatriemia ipotonica euvolemica dovuta a una ridotta escrezione di acqua libera, che è causata dalla secrezione non fisiologica dell'arginina vasopressina. Ãˆ anche conosciuta come la sindrome della inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH). SIAD è la causa più comune di iponatriemia. I fattori di rischio per lo sviluppo di SIAD includono aumento dell'età, malignità, malattie polmonari, condizioni del sistema nervoso centrale come infezione, sanguinamento o masse e alcuni farmaci. Le complicazioni possono derivare da iponatriemia o da ipercorrezione dell'iponatriemia e comprendono:
-complicanze neurologiche come edema cerebrale, convulsioni ed encefalopatia iponatremica (possono essere presenti al momento della presentazione);
-sindrome da demielinizzazione osmotica (può verificarsi con correzione troppo rapida);
-instabilità dell'andatura, aumento del rischio di caduta e fratture;
È importante differenziare la SIAD da altre potenziali cause di iponatriemia per una gestione più efficace; La SIAD deve essere diagnosticata solo dopo aver escluso altre cause di iponatriemia. I segni distintivi di SIAD includono un'espansione del volume lieve con concentrazioni plasmatiche da basse a normali di creatinina, urea, acido urico e potassio, ridotta escrezione di acqua libera con normale escrezione di sodio e iponatriemia relativamente non rispondente alla somministrazione di sodio in assenza di restrizione di liquidi.
Sospettare la SIAD in pazienti con iponatriemia euvolemica (concentrazione sierica di sodio <135 mmol / L) e sintomi caratteristici tra cui nausea inspiegabile, malessere, mal di testa, letargia o irrequietezza, debolezza o disorientamento. Se si sospetta SIAD, ottenere elettroliti sierici, osmolalità delle urine ed elettroliti delle urine. I test di laboratorio per escludere altre cause di iponatriemia euvolemica comprendono test della funzionalità tiroidea e surrenalica.
La diagnosi di SIAD si basa su:
-presenza di iponatriemia (concentrazione sierica di sodio <135 mmol / L);
-osmolalità plasmatica <270 mOsm / kg;
-osmolalità urinaria> 100 mOsm / kg;
-urina sodica> 30 mEq / L;
-esclusione di ipotiroidismo, ipoadrenalismo e uso recente di diuretici.

1062 di 1714 Domande

Scenario AM4M: Una donna di 62 anni lamenta da circa un mese febbricola (37,8 °C) e malessere generale. All'auscultazione cardiaca si ode un soffio da stenoinsufficienza aortica. L'ecocardiogramma mostra vegetazioni sulla valvola aortica. Quale delle seguenti alterazioni di laboratorio puo' essere presente in corso di endocardite batterica subacuta?














La risposta corretta e' la 'Positivita' del fattore reumatoide'.


1063 di 1714 Domande

Scenario CA6R: Adolescente maschio di anni 14 si presenta in Pronto Soccorso con difficoltà respiratorie, comparse in seguito a sforzo fisico, presenta accessi di tosse con sibili espiratori come nell'asma bronchiale. Si prescrive quindi trattamento con teofillina. Indicare quale dei seguenti effetti NON e' proprio della teofillina














La risposta corretta e' la 'Azione pro-infiammatoria'.


1064 di 1714 Domande

Scenario WE7B: Uomo di 59 anni con BMI 36 riferisce particolare affaticamento al mattino dopo il risveglio. Si sospetta sindrome da apnea notturna. Quale dei sequenti sintomi NON e' proprio della sindrome da apnea notturna?














La risposta corretta e' la 'Ipotensione arteriosa'.


1065 di 1714 Domande

Scenario WE8S: Uomo di 41 anni presenta valori ematici di glicemia, AST, ALT, ferritina, notevolmente alterati rispetto ai range di normalità. Si sospetta che il soggetto soffra di emocromatosi. Quale delle seguenti manifestazioni cliniche NON e' propria dell'emocromatosi?














La risposta corretta e' la 'Aumento della libido'.


1066 di 1714 Domande

Scenario NE9S: Un uomo di 69 anni si presenta in Pronto Soccorso per malessere, profonda astenia e dispnea. All'esame obiettivo viene riscontrata la positività del segno di Kussmaul. Cosa si intende per segno di Kussmaul?














La risposta corretta e' la 'Distensione delle vene giugulari durante l'inspirazione'.


1067 di 1714 Domande

Scenario SS1M: Uomo di 65 anni in sovrappeso si presenta in Pronto Soccorso per comparsa notturna di marcato dolore, tumefazione e rossore alla I metatarsofalangea del piede destro. Il paziente è in cura con acido acetilsalicico e diuretici per pregresso infarto miocardico. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta e' la 'attacco acuto di gotta'.


1068 di 1714 Domande

Scenario QU2I: Giunge all'attenzione medica un paziente di 25 anni, peraltro sano, per insorgenza di monoartrite di ginocchio. All'anamnesi riferisce episodio di disuria, insorto 3 settimane prima e trattato dal curante con antibioticoterapia, con risoluzione del quadro urinario. Nega traumi. Qual e' l'ipotesi diagnostica che meglio giustifica tale quadro clinico?














La risposta corretta e' la 'Artrite reattiva'.


1069 di 1714 Domande

Scenario CS4I: Una paziente di 68 anni giunge all'attenzione medica per insorgenza di dolore e impotenza funzionale alla spalla destra, elicitati in particolare modo dai movimenti atti a sollevare l'arto al di sopra del capo. Il dolore è riferito essere presente da anni, con progressivo peggioramento. Dopo uno scrupoloso esame obiettivo, per un miglior inquadramento, quale approccio diagnostico e' da preferire?














La risposta corretta e' la 'Ecografia spalle'.


1070 di 1714 Domande

Scenario ME6T: Una donna di 48 anni con una diagnosi nota di sclerosi sistemica si presenta all'attenzione clinica per l'insorgenza da alcuni mesi di dispnea da sforzo, con ridotta tolleranza all'esercizio fisico. Una delle piu' gravi complicanze associate a sclerosi sistemica e' la crisi renale sclerodermica. Per quale delle seguenti classi di farmaci e' descritta un'associazione con un maggior rischio di insorgenza di crisi renale sclerodermica?














La risposta corretta e' la 'Glucocorticoidi ad alte dosi'.


1071 di 1714 Domande

Scenario AS7I: Un uomo di 48 anni, obeso, iperteso e fumatore, affetto da artrite reumatoide da circa 15 anni, sviluppa un attacco acuto di gotta. I livelli di urato di sodio precedenti all'episodio erano di 9.3 mg/dL. Si decide di iniziare una terapia con allopurinolo. L'assunzione di quale dei seguenti farmaci rappresenta una controindicazione alla prescrizione di allopurinolo?














La risposta corretta e' la 'Azatioprina'.


1072 di 1714 Domande

Il tasso di natalita' e' un tasso:














La risposta corretta e' la 'grezzo'.


1073 di 1714 Domande

Una malattia che si presenta in un territorio quando l'agente responsabile e' stabilmente presente e circola nella popolazione, manifestandosi con un numero di casi piu' o meno elevato, ma uniformemente distribuito nel tempo, viene definita:














La risposta corretta e' la 'endemica'.


1074 di 1714 Domande

Secondo la classificazione dei meccanismi di difesa dell'ospite, l'autoproduzione di anticorpi e' un meccanismo:














La risposta corretta e' la 'specifico, naturale e attivo'.


1075 di 1714 Domande

I vaccini vivi attenuati:














La risposta corretta e' la 'possono essere inattivati da anticorpi circolanti (inclusi quelli materni)'.


1076 di 1714 Domande

Per stimare il livello di immunizzazione per il morbillo in una popolazione, quale tipo di studio epidemiologico e' meglio condurre?














La risposta corretta e' la 'Un'indagine trasversale sullo stato di vaccinazione'.


1077 di 1714 Domande

In Italia che tipo di vaccino antipolio viene utilizzato attualmente?














La risposta corretta e' la 'Vaccino a microrganismi uccisi'.


1078 di 1714 Domande

Qual e' la classica via di trasmissione dei poliovirus?














La risposta corretta e' la 'Via oro-fecale'.


1079 di 1714 Domande

Quanto dura il periodo di contagiosita' della poliomielite infantile?














La risposta corretta e' la 'Da 7-10 giorni a qualche mese'.


1080 di 1714 Domande

Scenario FI1R: La poliomielite è una malattia infettiva virale talora caratterizzata dalla comparsa di paralisi agli arti. A partire dal 1988 l'OMS ha istituito un programma mondiale per l'eradicazione della malattia e la regione europea è stata dichiarata polio-free nel 2002. Quali sono le migliori misure preventive da adottare per mantenere lo stato di polio-free?














La risposta corretta e' la 'Vaccinazione e Sorveglianza della Paralisi Flaccida Acuta'.


1081 di 1714 Domande

Scenario DO1C: Un paziente di 35 anni si presenta in Pronto Soccorso per lombalgia acuta che si irradia nella regione esterna della coscia, sul bordo anteriore della gamba, verso il malleolo interno e il primo dito del piede. Il dolore peggiora con la tosse, il premito addominale e la mobilizzazione attiva e passiva del rachide. La radice nervosa piu' probabilmente interessata e':














La risposta corretta e' la 'L4'.


1082 di 1714 Domande

Scenario DO1C: Un paziente di 35 anni si presenta in Pronto Soccorso per lombalgia acuta che si irradia nella regione esterna della coscia, sul bordo anteriore della gamba, verso il malleolo interno e il primo dito del piede. Il dolore peggiora con la tosse, il premito addominale e la mobilizzazione attiva e passiva del rachide. Tra quelli proposti, l'esame piu' indicato per porre diagnosi precisa e':














La risposta corretta e' la 'Risonanza magnetica nucleare'.


1083 di 1714 Domande

Scenario DO1C: Un paziente di 35 anni si presenta in Pronto Soccorso per lombalgia acuta che si irradia nella regione esterna della coscia, sul bordo anteriore della gamba, verso il malleolo interno e il primo dito del piede. Il dolore peggiora con la tosse, il premito addominale e la mobilizzazione attiva e passiva del rachide. Quale test / segno diagnostico potrebbe essere trovato positivo?














La risposta corretta e' la 'Lasegue'.


1084 di 1714 Domande

Scenario SS2X: Un uomo adulto di sesso maschile giunge in ambulatorio lamentando da alcuni giorni artralgie infiammatorie intense agli arti inferiori asimmetriche, soprattutto alla prima articolazione metatarso-falangea, che si acutizzano nelle ore notturne; la palpazione e i movimenti attivi risultano dolorosi. Riferisce lieve iperpiressia. L'anamnesi e l'esame obiettivo risultano negativi per problematiche neurologiche e vascolari. Recenti esami ematochimici e delle urine hanno evidenziato aumento della VES, aumento dell'uricemia e aumento dell'acido urico nelle urine. Qual e' l'ipotesi diagnostica?














La risposta corretta e' la 'Gotta primitiva o idiopatica'.


1085 di 1714 Domande

Scenario SS2X: Un uomo adulto di sesso maschile giunge in ambulatorio lamentando da alcuni giorni artralgie infiammatorie intense agli arti inferiori asimmetriche, soprattutto alla prima articolazione metatarso-falangea, che si acutizzano nelle ore notturne; la palpazione e i movimenti attivi risultano dolorosi. Riferisce lieve iperpiressia. L'anamnesi e l'esame obiettivo risultano negativi per problematiche neurologiche e vascolari. Quale esame diagnostico strumentale e' opportuno prescrivere per primo in caso di artropatie metaboliche?














La risposta corretta e' la 'Radiografia'.


1086 di 1714 Domande

Scenario WP3N: Si presenta alla visita un ragazzo di 20 anni con gonalgia comparsa alcuni giorni prima per lieve trauma descritto come una improvvisa rotazione del ginocchio. Quali fra queste manovre cliniche NON e' un test valutativo del ginocchio utile soprattutto nella valutazione dei menischi?














La risposta corretta e' la 'Test di Trendelenburg'.


1087 di 1714 Domande

Scenario WP3N: Si presenta alla visita un ragazzo di 20 anni con gonalgia comparsa alcuni giorni prima per lieve trauma descritto come una improvvisa rotazione del ginocchio. Quale terapia deve essere evitata nel caso di blocco articolare con sospetta lesione meniscale?














La risposta corretta e' la 'Effettuazione di manipolazioni violente in fase acuta'.


1088 di 1714 Domande

Scenario QP4S: Una donna di 30 anni si presenta per una valutazione fisiatrica indirizzata dal medico di medicina generale per improvvisa recente perdita di forza a un arto inferiore con sensazione di rigidità muscolare della gamba. Lamenta inoltre precoce ed eccessivo affaticamento anche per banali attività. Nella raccolta anamnestica si evince anche alcuni mesi prima un episodio di diplopia poi regredito. Quali esami sono necessari, oltre ai dati clinici, per porre con certezza una diagnosi di sclerosi multipla?














La risposta corretta e' la 'Potenziali evocati, RM cerebrale e midollare, esame del liquor'.


1089 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti infezioni virali viene trasmessa per via oro-fecale?














La risposta corretta e' la 'Epatite A'.


1090 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti NON e' un trattamento chimico applicabile ai rifiuti liquidi industriali?














La risposta corretta e' la 'La flottazione'.


1091 di 1714 Domande

Nell'infezione da Vibrio Cholerae:














La risposta corretta e' la 'l'uomo, malato o portatore, e' l'unico serbatoio naturale dell'infezione'.


1092 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti componenti e' classificato nella categoria degli adiuvanti particolati dei vaccini?














La risposta corretta e' la 'Virosomi (IRIV = Immunopotentiating Reconstituted Influenza Virosome)'.


1093 di 1714 Domande

I tipi di HPV identificati piu' frequentemente nei carcinomi della cervice uterina sono:














La risposta corretta e' la '16 e 18'.


1094 di 1714 Domande

Scenario GV1I: La vaccinazione contro una malattia a lungo decorso ed esito letale è progressivamente estesa a tutta la popolazione. Quale dei seguenti indicatori si ridurra' per primo?














La risposta corretta e' la 'L'incidenza della malattia'.


1095 di 1714 Domande

Scenario SS2J: Tra i soggetti esposti a un certo contaminante delle acque, l'incidenza della malattia è pari ad X, mentre tra i soggetti non esposti a tale fattore, l'incidenza della malattia è pari ad Y. La differenza X-Y e' un indice:














La risposta corretta e' la 'del rischio assoluto di contrarre la malattia attribuibile al contaminante'.


1096 di 1714 Domande

Un difetto mediano della parete addominale con eviscerazione delle anse intestinali coperte da membrana viene definito:














La risposta corretta e' la 'onfalocele'.


1097 di 1714 Domande

Scenario RR1Z: Si presenta alla vostra attenzione un neonato con sospetta atresia esofagea. Qual e' la forma piu' comune?














La risposta corretta e' la 'Atresia esofagea con fistola tracheo-esofagea distale'.


1098 di 1714 Domande

Scenario HH3S: Visitate un neonato affetto da gastroschisi. Quale delle seguenti affermazioni e' vera?














La risposta corretta e' la 'E' un difetto della parete addominale a livello paraombelicale in cui le anse non sono ricoperte da un sacco e non si associa frequentemente a patologie cromosomiche'.


1099 di 1714 Domande

Scenario NM4N: Una madre porta in Pronto Soccorso il figlio lattante con sospetta invaginazione intestinale. Quale delle seguenti indagini e' prioritariamente indicata?














La risposta corretta e' la 'Ecografia addominale'.


1100 di 1714 Domande

Scenario YJ6V: Un neonato presenta ernia diaframmatica congenita estesa. Quale delle seguenti tecniche e' utilizzata per chiudere il difetto diaframmatico?














La risposta corretta e' la 'Patch eterologo'.


1101 di 1714 Domande

Scenario WW7O: Un neonato presenta distensione addominale e vomito suggerendo la diagnosi di occlusione intestinale. Quale dei seguenti sintomi/segni clinici e' proprio dell'occlusione intestinale?














La risposta corretta e' la 'Vomito biliare'.


1102 di 1714 Domande

Qual e' il cariotipo piu' probabile di un uomo alto 192 cm, testicoli piccoli, duri e aspermatogenici, nonche' arti sproporzionatamente lunghi?














La risposta corretta è la D.
Le anomalie dei cromosomi sessuali sono dovute ad anomalie numeriche (ad es. Aneuploidie come la monosomia X) o difetti strutturali (ad es., Isocromosoma Xq che porta alla sindrome di Turner) che coinvolgono i cromosomi X e Y.
Le aneuploidie più comuni sono 45 X (sindrome di Turner), 47 XXY (sindrome di Klinefelter), 47 XYY (sindrome XYY) e 47 XXX.
La sindrome di Klinefelter è la più comune anomalia congenita che causa ipogonadismo primario, ed è la manifestazione clinica di un maschio che ha un cromosoma X in più.
Il genotipo più comune è 47 XXY ma sono stati riportati anche numeri maggiori e minori di cromosomi X, con conseguente cariotipo come il mosaicismo 48 XXXY.
Il genotipo 47 XXY risulta dalla non-giunzione dei cromosomi sessuali di entrambi i genitori durante la divisione meiotica; maggiore è il numero di cromosomi X in eccesso, maggiori sono le conseguenze fenotipiche, sia gonadiche che extragonadiche tra cui i danni ai tubuli seminiferi e, di solito, anche alle cellule di Leydig. Le manifestazioni gonadiche comprendono testicoli fermi quasi invariabilmente piccoli; conteggio dello sperma gravemente subnormale; infertilità; elevate concentrazioni di ormone follicolo-stimolante (FSH) e ormone luteinizzante (LH); concentrazione di testosterone sierico variamente subnormale; e diminuzione della virilizzazione. Il danno può essere aumentato se il paziente ha anche criptorchidismo, la cui incidenza è aumentata in Klinefelter.
Fenotipicamente i soggetti hanno un'anomalia delle ossa lunghe, con aumento della lunghezza delle gambe, indipendentemente dall'aumento nella lunghezza di entrambe le braccia e delle gambe causata da una mancanza di testosterone.
Vi può essere un'anomalia psicosociale, non correlata all'ipogonadismo, che causa difficoltà nelle interazioni sociali per tutta la vita ed è stata caratterizzata da una marcata mancanza di intuizione, scarso giudizio e abilità compromessa di imparare dall'esperienza avversa insieme ad una compromissione di competenze linguistiche di livello superiore ma relativo risparmio di vocabolario e comprensione del linguaggio.
Vi possono essere deficit nella capacità di sostenere l'attenzione senza impulsività e predisposizione a sviluppare morbilità in seguito nella vita che non sono correlate alla carenza di testosterone tra cui malattie polmonari come la bronchite cronica, le bronchiectasie e l'enfisema.
La diagnosi della sindrome di Klinefelter di solito può essere effettuata determinando il cariotipo dei leucociti periferici. La carenza di testosterone e il conseguente ipogonadismo, se presente, possono essere trattati con testosterone.

1103 di 1714 Domande

Un paziente di 70 anni e' stato sottoposto 15 anni fa a resezione completa di stomaco per un'ulcera sanguinante. Per quale delle seguenti condizioni in particolare e' a rischio aumentato come conseguenza di tale intervento?














La risposta corretta è la A.
L'anemia megaloblastica è una forma di anemia macrocitica in cui il metabolismo degli acidi nucleici è compromesso, portando a una riduzione dell'efficienza della divisione cellulare e della dissincronia citoplasma-nucleare.
Le cause dell'anemia megaloblastica comprendono la carenza di vitamina B12, folato o rame, nonché un certo numero di farmaci che interferiscono con il metabolismo della purina o della pirimidina. La carenza di vitamina B12 ha numerose cause legate al suo complesso assorbimento, in particolare, la gastrectomia, la chirurgia bariatrica e la gastrite sono cause relativamente frequenti di carenza di vitamina B12: l'assenza di acido gastrico e pepsina che si determina porta ad una compromissione della liberazione di vitamina B12 dalle proteine ​​alimentari e la ridotta produzione di fattore intrinseco riduce l'assorbimento della vitamina stessa. ​​​​​​​

1104 di 1714 Domande

Il 98% dei carcinomi renali a cellule chiare e' associata a una perdita di sequenze sul braccio corto del cromosoma 3. Quale dei seguenti geni, importante nella patogenesi della malattia, nonche' associato a una sindrome ereditaria che predispone allo sviluppo di carcinomi renali, si trova a tale livello?














La risposta corretta è la D.
La malattia di Von Hippel-Lindau (VHL) è una sindrome ereditaria autosomica dominante manifestata da una varietà di tumori benigni e maligni.
Le manifestazioni iniziali della malattia possono verificarsi nell'infanzia, nell'adolescenza o nell'età adulta, con un'età media alla presentazione iniziale di circa 26 anni. Lo spettro dei tumori associati a VHL include:
Carcinomi a cellule renali a cellule chiare (RCC);
Emangioblastoma del cervello (cervelletto) e colonna vertebrale;
Emangioblastoma capillare retinico (angiomi retinici);
Feocromocitoma;
Tumori del sacco endolinfatico dell'orecchio medio;
Cistoadenoma sieroso e tumori neuroendocrini del pancreas;
Cistoadenoma papillare dell'epididimo e del legamento largo.

Il gene von Hippel-Lindau (VHL) è stato mappato sul cromosoma 3p25 e si è visto che il suo prodotto genico, VHL, funziona come una proteina soppressore del tumore. Come con le mutazioni in alcuni altri geni oncosoppressori (ad esempio, il gene del retinoblastoma 1), un modello "a due colpi" è stato convalidato per la malattia VHL in cui una mutazione germinale inattiva una copia del gene VHL in tutte le cellule, ma per lo sviluppo di tumori associati alla VHL, deve esserci una perdita di espressione del secondo allele normale attraverso la mutazione somatica o la cancellazione del secondo allele o attraverso l'ipermetilazione del suo promotore. Nei cancri sporadici delle cellule renali, inattivazione di VHL attraverso la mutazione somatica di entrambi gli alleli è molto comune.
I pazienti con malattia VHL sono a rischio di sviluppare più cisti renali e carcinomi a cellule renali, che si verificano in circa due terzi dei pazienti. Praticamente tutti i carcinomi renali associati a VHL sono tumori a cellule chiare. ​​​​​​​

1105 di 1714 Domande

In che ordine si dispongono le tre zone della corticale del surrene (dalla capsula verso la midollare)?














La risposta corretta è la C.
I surreni sono delle ghiandole localizzate nella porzione superiore del rene ed hanno una funzione endocrina. Si possono distinguere due regioni nella ghiandola surrenale:
Corticale. Nella corticale del surrene si possono distinguere, a sua volta, 3 zone distinte con una produzione ormonale differente, che dall’esterno verso l’interno sono:
Glomerulare: regione più esterna che produce ormoni mineralcorticoidi;
Fascicolata: regione intermedia deputata alla produzione di glucocorticoidi;
Reticolare: regione più interna che produce gli ormoni sessuali.
Midollare: è composta da cellule cromaffini che producono catecolamine, principalmente epinefrina e noradrenalina ma anche amine e peptidi bioattivi come istamina, cromogranine, neuropeptidi e serotonina.

1106 di 1714 Domande

Quale delle seguenti alterazioni genetiche incrementa notevolmente il rischio di sviluppare BPCO (tipicamente con lo sviluppo di enfisema panacinare)?














La risposta corretta è la A.
La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una condizione respiratoria comune caratterizzata da una limitazione del flusso aereo. Colpisce più del 5% della popolazione ed è associato ad alta morbilità e mortalità.
Si caratterizza per la presenza di sintomi respiratori persistenti e limitazione del flusso aereo dovuta ad alterazioni delle vie aeree o alveolari. La limitazione cronica del flusso aereo che caratterizza la BPCO è causata da piccole malattie delle vie aeree (ad es. bronchiolite ostruttiva) e distruzione parenchimale (enfisema), i cui contributi relativi variano da persona a persona. L'infiammazione cronica provoca cambiamenti strutturali, restringimento delle piccole vie aeree, disfunzione mucociliare e distruzione del parenchima polmonare.
La bronchite cronica è definita tale quando è presente una tosse produttiva cronica per tre mesi in due anni successivi in ​​un paziente in cui sono state escluse altre cause di tosse cronica.
L' enfisema, invece, è una condizione patologica che descrive alcuni cambiamenti strutturali a volte associati alla BPCO che includono l'allargamento anormale e permanente degli spazi aerei distali ai bronchioli terminali, accompagnato dalla distruzione delle pareti dello spazio aereo, senza fibrosi ovvia.
L'enfisema colpisce le strutture distali del bronchiolo terminale, costituite da bronchiolo respiratorio, dotti alveolari, sacche alveolari e alveoli, noti collettivamente come acino. Queste strutture in combinazione con i loro capillari associati e l'interstizio formano il parenchima polmonare. La parte dell'acino che è influenzata dalla dilatazione o distruzione permanente determina il sottotipo di enfisema.
L' enfisema acinoso prossimale (noto anche come centroloobulare) si riferisce alla dilatazione anormale o alla distruzione del bronchiolo respiratorio, la porzione centrale dell'acino. È comunemente associato al fumo di sigaretta, ma può essere visto anche nella pneumoconiosi dei lavoratori del carbone.
L'enfisema panacinare si riferisce all'allargamento o alla distruzione di tutte le parti dell'acino; il sottotipo diffuso è più comunemente associato al deficit di antitripsina alfa-1, sebbene possa essere visto in combinazione con l'enfisema prossimale nei fumatori.
Nell’ enfisema distale acinoso (noto anche come parasettale), sono prevalentemente interessati i dotti alveolari. Può verificarsi da solo o in associazione con l'enfisema prossimale acinare e panacinare.
La risposta B non è corretta.
La mutazione della fibrillina-1 è alla base della sindrome di Marfan; si tratta di una patologia a trasmissione autosomica dominante in cui l’alterazione della fibrillina, che costituisce il supporto per la struttura delle miofibrille, determina lo sviluppo anomalo del tessuto connettivo. I soggetti si presenteranno tipicamente particolarmente longilinei, magri con alterazioni delle valvole cardiache, del cristallino, della parete toracica e della schiena.
La risposta C non è corretta.
Il deficit di glucosio 6-fosfato deidrogenasi determina lo sviluppo del cosiddetto favismo, una forma di anemia emolitica in cui la crisi emolitica si sviluppa in risposta a diverse cause che causano stress ossidativo nelle cellule tra cui infezioni, farmaci od esposizione a svariate sostanze chimiche o alimentari come ad esempio le fave.
La risposta D non è corretta.
La mutazione del canale del cloro CFTR è associata alla fibrosi cistica, patologia autosomica recessiva in cui vi è un’alterata secrezione di ioni cloro da parte delle cellule epiteliali con conseguente maggior riassorbimento di acqua e sodio, che rendono il muco più denso e viscoso che ha difficoltà a scorrere.
Questo provoca numerosi sintomi tra cui i più comuni sono pancreatiti, polmoniti ricorrenti, cirrosi epatica, infertilità maschile, steatorrea ed ostruzione intestinale.

1107 di 1714 Domande

Quale delle seguenti NON e' una funzione del Consiglio Superiore di Sanita'?














La risposta corretta e' la 'Approvare in modo definitivo l'immissione in commercio di nuovi farmaci'.


1108 di 1714 Domande

Cosa rappresenta la lettera "C" del cosiddetto complesso TORCH?














La risposta corretta è la D.
Le infezioni acquisite in utero o durante il processo di nascita sono una causa significativa della mortalità fetale e neonatale e un importante contributo alla morbilità infantile precoce e secondaria. Il neonato infetto può mostrare una crescita anormale, anomalie dello sviluppo o multiple anormalità cliniche e di laboratorio.
Il concetto originale delle infezioni perinatali TORCH era quello di raggruppare cinque infezioni con presentazioni simili, inclusi rash e manifestazioni oculari. Queste cinque infezioni sono:
- Toxoplasmosis
- Altro (sifilide)
- Rosolia
- Cytomegalovirus (CMV)
- Herpes simplex virus (HSV)
Tuttavia, ci sono altre cause ben descritte di infezione in utero, inclusi enterovirus, virus della varicella zoster e parvovirus B19. Quindi, è stato proposto di ampliare la categoria "altro" per includere patogeni aggiuntivi.

1109 di 1714 Domande

In un soggetto di sesso maschile, quale dei seguenti ormoni tipicamente NON decresce, ma aumenta, con l'invecchiamento?














La risposta corretta e' la 'Cortisolo'.


1110 di 1714 Domande

Scario UG9C: Una ragazza di 16 anni ha persistente diarrea con steatorrea, calo ponderale e altre manifestazioni attribuibili a sintomi carenziali da malassorbimento. Il suo medico sospetta il morbo celiaco. A quale altra manifestazione clinica si può associare il morbo celiaco?














La risposta corretta è la B.
Il morbo celiaco si può associare alla dermatite erpetiforme, una patologia di tipo autoimmune, che può essere considerata come la manifestazione a livello cutaneo dell’intolleranza al glutine. Si manifesta con vescicole cutanee fortemente pruriginose, che vanno facilmente incontro a rottura e interessano prevalentemente le superfici estensorie degli arti in maniera simmetrica, le natiche, il dorso e/o il cuoio capelluto.
Al contrario, le ulcere multiple da ipersecrezione gastrica (ad esempio, riscontrate nella sindrome di Zollinger-Ellison), le diverticolosi del grosso intestino, le displasie cartilaginee non rappresentano complicanze del morbo celiaco (risposte A, C, D ed E errate).

1111 di 1714 Domande

Il cavo del Douglas e':














La risposta corretta è la B.
Il cavo di Dougas viene anche detto scavo retto-uterino, spazio retto-vaginale o spazio retto-uterino ed è lo sfondato peritoneale tra il retto e la parete posteriore dell'utero.
Nelle donne si trova vicino al fornice posteriore della vagina e rappresenta la porzione più profonda della cavità peritoneale.
Negli uomini, invece, corrisponde alla regione tra la vescica urinaria e il retto, chiamata cavo rettovescicale.

1112 di 1714 Domande

Un bambino di 2 anni con un'anamnesi positiva di otite media ricorrente, a rischio di ritardi maturativi nell'acquisizione del linguaggio, dovrebbe ricevere:














La risposta corretta è la A.
L'otite media acuta (AOM) è definita da rigonfiamento da moderato a severo della membrana timpanica o dalla nuova insorgenza di otorrea non dovuta ad otite esterna acuta accompagnata da segni acuti di malattia e segni o sintomi di infiammazione dell'orecchio medio.
Una delle principali complicanze dell’otite media è la perdita dell'udito persistente o fluttuante. Il fluido che riempie lo spazio dell'orecchio medio impedisce alla membrana timpanica di vibrare adeguatamente, riducendo così il movimento della catena ossiculare. L'ipoacusia rimane finché il fluido riempie lo spazio dell'orecchio medio. La perdita media è di 25 dB, che equivale a mettere i tappi nelle orecchie del bambino. Nonostante il trattamento con agenti antimicrobici appropriati, il liquido dell'orecchio medio può persistere per settimane o mesi dopo l'insorgenza dei segni di otite media e alcuni studi hanno notato che i bambini che hanno trascorso molto tempo con versamento dell'orecchio medio hanno punteggi più bassi nei test di linguaggio e di abilità cognitive rispetto ai bambini senza versamento prolungato nell'orecchio medio; pertanto, si ritiene utile, soprattutto nel caso di otiti medie ricorrenti una valutazione audiologica.
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1113 di 1714 Domande

Il volume di riserva espiratoria rappresenta:














La risposta corretta è la B.
I volumi polmonari sono misurati con la spirometria e consentono di valutare la funzione respiratoria di un paziente. Si possono distinguere volumi polmonari statici, misurati con respirazioni lente, e volumi polmonari dinamici, misurati tramite delle respirazioni veloci.
I volumi polmonari statici comprendono:
- Volume corrente o Volume Tidal: rappresenta la quantità di aria che viene mobilizzata con ogni atto respiratorio non forzato ed è pari circa a 300-500 ml;
- Volume di riserva inspiratoria: è la quantità di aria che dopo un’inspirazione normale può essere ancora introdotta nei polmoni con un’inspirazione forzata;
- Volume di riserva espiratoria: è la quantità di aria che può essere espirata con un’espirazione forzata dopo un’espirazione lenta.
- Volume residuo: rappresenta la quantità di aria che resta nei polmoni a seguito di un’espirazione forzata.
Il più importante volume polmonare dinamico, invece, è il volume espiratorio massimo in 1 secondo (FEV1) che rappresenta la quantità di aria espirata nel primo secondo di un’espirazione forzata.
La somma dei volumi, invece, prende il nome di capacità polmonare; possiamo identificare:
- Capacità vitale: rappresenta la quantità di aria che può essere mobilizzata con un atto respiratorio partendo da un’inspirazione forzata e arrivando ad un’espirazione forzata; è la somma del volume corrente, quello di riserva espiratorio e quello di riserva inspiratorio;
- Capacità polmonare totale: è la massima quantità di aria che po' essere contenuta nei polmoni; si ricava dalla somma della capacità vitale e volume residuo;
- Capacità inspiratoria: è la massima quantità di aria che si può inspirare con un’inspirazione forzata partendo da una respirazione lenta; è ottenuta dalla somma del volume corrente e del volume di riserva inspiratorio;
- Capacità funzionale residua: è l’aria che resta nei polmoni e nelle vie respiratorie dopo un normale atto respiratorio e si ottiene mediante la somma del volume residuo e del volume di riserva espiratoria.
Un indice importante è quello di Tiffaneau ottenuto dal rapporto tra FEV1 e capacità vitale forzata: consente di differenziare disturbi della respirazione dovuti a cause ostruttive da quelli dovuti a cause restrittive.

1114 di 1714 Domande

La malattia di Minamata e' dovuta a intossicazione da:














La risposta corretta è la C.
La malattia di Minamata è una condizione clinica determinata da intossicazione di mercurio che causa sintomi neurologici quali debolezza muscolare, atassia, parestesie delle mani e dei piedi, riduzione del campo visivo, sordità, disartria e, nelle situazioni più gravi può portare anche al coma.

1115 di 1714 Domande

Si parla di enuresi notturna primaria:














La risposta corretta è la B.
Con il termine di enuresi, sinonimo di incontinenza notturna intermittente, ci si riferisce ad episodi discreti di incontinenza urinaria durante il sonno nei bambini di età ≥5 anni.
Si possono distinguere delle forme primarie e delle forme secondarie di questa patologia; nelle forme primarie il bambino non ha mai raggiunto la continenza urinaria, che significa che non ha mai avuto un periodo asciutto per un tempo >6 mesi; nelle forme secondarie di enuresi, invece, si intendono quelle forme che compaiono successivamente al raggiungimento della continenza urinaria: il bambino cioè, ha sviluppato enuresi dopo un periodo asciutto > 6 mesi.

1116 di 1714 Domande

Un uomo di 52 anni giunge in Pronto Soccorso, viene posta diagnosi di pancreatite acuta. Quale tra i seguenti NON fa parte dei criteri di Ranson, usati per valutare la gravità di una pancreatite?














La risposta corretta è la A.
La PaCO2 non fa parte dei criteri di Ranson, usati per valutare la gravità di una pancreatite acuta. I criteri di Ranson sono costituiti da 11 parametri, di cui 5 valutati al momento del ricovero e 6 valutati entro 48 ore dal ricovero. Nel dettaglio, all’ingresso si valutano:
- età > 55 anni (risposta D errata);
- leucociti > 16000/mm3 (risposta C errata);
- LDH > 350 U/l;
- AST >250 U/l;
- glicemia > 200 mg/dl (risposta B errata).
Invece, durante le prime 48 ore si prendono in considerazione:
- riduzione dell’ematocrito di almeno il 10%;
- azotemia > 5 mg/dl;
- calcio totale < 8 mg/dl;
- PaO2 < 60 mmHg;
- deficit di basi > 4 mEq/l;
- deficit di liquidi > 6l.
Ad ogni voce viene assegnato un punto e il punteggio totale rappresenta un indice di gravità della pancreatite acuta; in particolare:
- un punteggio tra 0 e 2 è correlato con una mortalità di circa il 2%;
- un punteggio 3-4 è correlato con una mortalità del 15%;
- un punteggio tra 5-6 è correlato con una mortalità del 40%;
- un punteggio > 7 è correlato con una mortalità > 50%.

1117 di 1714 Domande

Uomo di 30 anni, maestro di scuola elementare, affetto da sindrome di Crigler-Najjar di tipo II. In tale sindrome cosa si riscontra tipicamente?














La risposta corretta è la A.
La sindrome di Crigler-Najjar di tipo II (nota anche come sindrome di Arias), fenotipicamente simile alla sindrome di tipo I, è caratterizzata da iperbilirubinemia non coniugata meno marcata rispetto alla forma di tipo 1, solitamente inferiore a <20 mg/dL. Tale sindrome (ittero congenito non emolitico con deficit di glucuronosil-transferasi) è una rara malattia autosomica recessiva del metabolismo della bilirubina. Sono state descritte due forme, la CNS tipo 1 e la CNS tipo 2. Mentre la CNS1 è caratterizzata da un deficit enzimatico completo e non migliora con l'assunzione di fenobarbital, nella CNS2 il deficit enzimatico è parziale e risponde al  trattamento con fenobarbital. L'unico trattamento efficace per la CNS1 è il trapianto del fegato, invece, il trattamento della CNS2 consiste nella somministrazione quotidiana di fenobarbital. I bambini affetti dalla CNS1 possono sviluppare complicazioni neurologiche da neurotossicità della bilirubina non coniugata, mentre la prognosi è in genere buona per i pazienti affetti dalla CNS2. All’opposto, la sindrome di Crigler-Najjar di tipo II non è caratterizzata da ipercolesterolemia familiare, ipercolesterolemia congenita e iperbilirubinemia congenita (risposte B, C, D ed E errate).

1118 di 1714 Domande

Il sebo:














La risposta corretta è la A.
Il sebo, prodotto delle ghiandole sebacee, è una miscela costituita da lipidi (in particolare, colesterolo, acidi grassi, squalene e gliceridi) e frammenti cellulari. Fuoriesce dalla ghiandola attraverso il follicolo pilifero, tramite il quale arriva sulla superficie della pelle.

1119 di 1714 Domande

La quota principale di bilirubina proviene da:














La risposta corretta è la B.
La bilirubina è formata dalla scissione dell'eme presente in emoglobina, mioglobina, citocromi, catalasi, perossidasi e triptofano pirrolasi. L’80% della produzione giornaliera di bilirubina (da 250 a 400 mg negli adulti) deriva dall'emoglobina, il restante è fornito da altre emoproteine ​​e da una piccola quota di eme libera in rapida trasformazione.

1120 di 1714 Domande

La lingua "calva" e' caratterizzata da:














La risposta corretta e' la 'atrofia completa delle papille'.


1121 di 1714 Domande

Il post-carico e':














La risposta corretta è la C.
Per post-carico si intende la somma di tutte le resistenze che si oppongono allo svuotamento cardiaco. In altre parole, è la tensione che il ventricolo deve sviluppare durante la sistole per garantire un’adeguata gittata cardiaca.

1122 di 1714 Domande

L'asma bronchiale:














La risposta corretta è la C.
L'asma è un disturbo infiammatorio cronico delle vie aeree in cui gioca un ruolo importante l'infiammazione cronica associata alla reattività delle vie aeree che, in presenza di specifici trigger, porta a episodi di respiro sibilante, dispnea, oppressione toracica e tosse, in particolare di notte o al mattino presto. Questi episodi di solito sono associati ad una diffusa, ma variabile, ostruzione del flusso aereo all'interno del polmone che è spesso reversibile sia spontaneamente che con trattamento farmacologico.

1123 di 1714 Domande

La panencefalite sclerosante subacuta (PESS) puo' essere una gravissima complicanza di un comune esantema infantile, quale?














La risposta corretta è la A.
La panencefalite subacuta sclerosante è un encefalite cronica causata da un'infezione persistente determinata dal virus del morbillo: è una patologia progressiva e fatale, che si manifesta mesi o anni dopo un episodio di morbillo. Il morbillo è un’infezione vitale molto contagiosa e molto diffusa (infatti infetta circa 20 milioni di persone e provoca circa 200.000 decessi ogni anno prevalentemente fra i bambini)
Il morbillo è causato dal virus del morbillo; questo virus è un paramyxovirus ed è una malattia umana che si caratterizza per l’assenza di un serbatoio animale. Per quanto riguarda la trasmissione, solitamente il morbillo si trasmette da una persona ad un'altra attraverso goccioline di grandi dimensioni che vengono emesse con la tosse oppure attraverso piccole goccioline di aerosol. Una volta iniziata la desquamazione, questa patologia non è più contagiosa. Dal punto di vista clinico questa malattia si caratterizza per un’eruzione cutanea maculo-papulare (che ha la caratteristica di estendersi in senso cranio-caudale), tosse, congiuntivite, tosse, rinite, macchie di Koplik. Per questa patologia, esiste il vaccino e la diagnosi è solitamente clinica. Le complicanze rare di questa patologia sono: polmonite, superinfezione batterica, encefalite, epatite transitoria, porpora trombocitopenica acuta ed appunto la panencefalite subacuta sclerosante che clinicamente determina: deterioramento cognitivo (da lievi cambiamenti del comportamento fino alla demenza franca), disturbi della memoria, convulsioni, cecità corticale, allucinazioni, spasmi mioclonici, insonnia, morte.

1124 di 1714 Domande

Qual e' il carcinoma piu' frequente, nel terzo distale dell'esofago?














La risposta corretta è la D.
La maggior parte dei tumori esofagei è costituita da cellule squamose o adenocarcinomi. Anche se l'incidenza del carcinoma a cellule squamose è in diminuzione, l'incidenza di adenocarcinoma derivante dall'esofago di Barrett sta aumentando drammaticamente.
La maggior parte, se non tutti, gli adenocarcinomi esofagei derivano da una regione di metaplasia di Barrett, dovuta alla malattia da reflusso gastroesofageo; anche il fumo si è visto aumenta il rischio di adenocarcinoma, in particolare nei pazienti con esofago di Barrett.
L’adenocarcinoma nella maggior parte dei casi si trova vicino alla giunzione gastroesofagea; quando origina nell'esofago di Barrett può presentarsi come un'ulcera, un nodulo, un pattern mucoso alterato o senza alcuna anormalità endoscopica visibile.
Può determinare metastasi linfonodali soprattutto ai linfonodi adiacenti o regionali e anche il coinvolgimento dei nodi celiaci e periepatici è comune a causa della posizione del tumore adiacente alla giunzione gastroesofagea.

1125 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative all'infezione da Klebsiella pneumoniae e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Alcuni ceppi sono dotati di "profili" di resistenza complessi'.


1126 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sui pazienti con cateterismo vescicale permanente e' corretta?














La risposta corretta è la D.
I cateteri vescicali sono usati per il drenaggio urinario o come mezzo per raccogliere l'urina per permetterne l’analisi biochimica. Molte situazioni cliniche sono appropriate per il posizionamento dei cateteri, ma troppo spesso essi vengono utilizzati senza un'indicazione appropriata o usati più a lungo del necessario. La valutazione quotidiana del bisogno del catetere è essenziale per ridurre le complicanze.
Il cataterismo prolungato > 2 settimane, nella maggior parte dei casi si accompagna a batteriuria asintomatica, generalmente polimicrobica la cui più frequente complicanza è un’infezione sintomatica delle vie urinarie.
I batteri solitamente raggiungono le vie urinarie a partire dalla zona periuretrale; successivamente possono risalire attraverso il catetere fino alla vescica e alle vie urinarie superiori. Raramente i patogeni possono penetrare attraverso soluzioni di continuità nel sistema che raccoglie le urine e, in altri casi, colonizzare la superficie intraluminale del catetere e della sacca, migrando poi, in direzione contraria al flusso di urina, fino alle vie urinarie.

Le risposte A e B non sono corrette.
La gestione del catetere ne prevede la pulizia con sapone e acqua intorno alla porzione periuretrale o sovrapubica durante il bagno quotidiano. Inoltre, quando il catetere viene manipolato, devono essere usati guanti non sterili poi immediatamente cestinati per limitare il trasferimento di agenti patogeni da paziente a paziente. Il sacchetto deve essere svuotato regolarmente, evitando il contatto del rubinetto di drenaggio con il contenitore di raccolta e devono essere usati contenitori di raccolta separati per ciascun paziente.
Gli agenti antimicrobici sistemici non devono essere somministrati nei pazienti che non hanno un'infezione comprovata del tratto urinario in quanto la terapia antimicrobica promuove lo sviluppo di ceppi batterici resistenti.

1127 di 1714 Domande

Quale dei seguenti reperti rende MENO probabile il sospetto clinico di epilessia in una paziente con improvvisa perdita di coscienza?














La risposta corretta è la A.
La rapida ripresa di coscienza nonostante una sensazione di debolezza fisica rende meno probabile il sospetto clinico di epilessia in un paziente con improvvisa perdita di coscienza. Invece, la lacerazione della lingua, i movimenti tonico-clonici di breve durata al momento della caduta e l’incontinenza urinaria rendono più probabile la diagnosi di epilessia (risposta B, C, D ed E errate).​​​​​​​

1128 di 1714 Domande

L'azione del Nitroprussiato:














La risposta corretta è la B.
Il nitroprussiato è un sale di ferro, sodio e cianuro con azione vasodilatante su arteriole e, in misura minore, sulle venule.
Esso agisce come donatore diretto di monossido d’azoto (NO) che, nelle cellule muscolari lisce, attiva il GTP a cGMP che attiva una cascata di chinasi il cui ultimo effettore stimola il passaggio di calcio dal citoplasma al reticolo sarcoplasmatico: la concentrazione di calcio disponibile per la contrazione muscolare si riduce con un conseguente rilassamento muscolare.
Il nitroprussiato agisce principalmente a livello dei vasi di medio calibro periferici riducendo così sia il post-carico, per la vasodilatazione, che il pre-carico, in quanto riduce anche il ritorno venoso. Questi effetti determinano insieme la riduzione della pressione arteriosa, motivo per cui si tratta di un farmaco usato nelle emergenze ipertensive per via endovenosa.

1129 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti NON e' un FANS?














La risposta corretta è la B.
Il mitotano è un farmaco antineoplastico che viene utilizzato per il trattamento del tumore della corteccia surrenalica non resecabile.
Il suo meccanismo d’azione non è del tutto noto ma si è visto possedere un’attività citotossica nei confronti delle cellule surrenaliche neoplastiche.

Le risposte A e C non sono corrette.
L’indometacina e la Tolmetina sono FANS della famiglia dei derivati dell’acido acetico. Si tratta di farmaci dotato di attività non solo antinfiammatoria ma anche antipiretica e analgesica.
La risposta D non è corretta.
L’Azapropazone è un FANS con proprietà analgesiche e antipiretiche capace di inibire debolmente la ciclossigenasi ma con una più spiccata azione uricosurica tanto da renderlo un farmaco ampiamente utilizzato in passato per il trattamento degli attacchi acuti di gotta.

1130 di 1714 Domande

La malattia di Christmas:














La risposta corretta è la C.
La malattia di Christmas è una malattia meglio nota con il nome di emofilia B.
Quando si parla di emofilia ci si riferisce tipicamente ad una malattia emorragica ereditaria determinata dalla mancanza di specifici fattori della coagulazione; in particolare si riconoscono 3 tipi di sindromi emofiliache a seconda del fattore carente:
- Emofilia A: malattia recessiva legata all'X dovuta alla carenza ereditaria del fattore VIII:
- Emofilia B: malattia recessiva legata all'X determinata da un’insufficienza ereditaria del fattore IX;
- Emofilia C: malattia autosomica recessiva, chiamata anche sindrome di Rosenthal, dovuta alla carenza ereditaria del fattore XI.
L'emofilia grave è quasi esclusivamente una malattia dei maschi, anche se le femmine possono essere colpite in alcuni rari casi (ad esempio, eterozigosi composta, lyonizzazione distorta, perdita del cromosoma X). Al contrario, l'emofilia lieve è stata riportata in un quarto delle donne portatrici, che sono eterozigoti.
Le manifestazioni cliniche dell'emofilia si riferiscono a emorragie da emostasi alterata, sequele di sanguinamento o complicanze dell'infusione del fattore della coagulazione.

1131 di 1714 Domande

Quale dei seguenti quadri sindromici puo' verificarsi nella presentazione clinica acuta della sarcoidosi?














La risposta corretta è la A.
La sarcoidosi è un disordine granulomatoso multisistemico di eziologia sconosciuta che colpisce individui di tutto il mondo ed è caratterizzata dalla presenza di granulomi senza necrosi caseosa negli organi coinvolti. Colpisce in genere i giovani adulti e inizialmente presenta una o più delle seguenti anomalie:
Adenopatia bilaterale;
Opacità reticolari polmonari;
Lesioni cutanee, articolari e oculari.
Nonostante un ampio sforzo di ricerca, l'esatta eziologia e patogenesi della sarcoidosi rimangono sconosciute ma secondo un'ipotesi ampiamente diffusa, ci sono molteplici cause di sarcoidosi e numerose teorie circa la loro correlazione con la malattia.
La sarcoidosi coinvolge più frequentemente il polmone, ma fino al 30% dei pazienti presenta manifestazioni extratoraciche; La malattia polmonare interstiziale diffusa si presenta con sintomi tipici quali febbre, tosse, dispnea, dolore al petto, frequentemente accompagnati da affaticamento, malessere, febbre e perdita di peso. Nelle fasi iniziali di malattia i pazienti potrebbero anche riportare delle nuove lesioni cutanee, in particolare intorno a tatuaggi o cicatrici, cambiamenti visivi, uveiti, secchezza degli occhi o della bocca, gonfiore delle parotidi, palpitazioni, sincope, dolore o gonfiore alle articolazioni e debolezza muscolare. In alcuni casi, inoltre, potrebbe anche associarsi a paralisi del nervo faciale (paralisi di Bell).

1132 di 1714 Domande

L'arteria toracica suprema:














La risposta corretta è la D.
L’arteria toracica suprema nasce dalla prima porzione dell’arteria ascellare e decorre sulla parete toracica seguendo il margine mediale del muscolo piccolo pettorale per distribuirsi ai muscoli circostanti e alla cute.

1133 di 1714 Domande

La secrezione dell'ormone della crescita dall'ipofisi anteriore e' inibita da:














La risposta corretta è la A.
La somatostatina è un inibitore del rilascio dell'ormone della crescita e della prolattina, ormoni prodotti dall’ipofisi anteriore.
La produzione di somatostatina è particolarmente abbondante nel tessuto nervoso della corteccia, dell'ipotalamo, del tronco cerebrale e del midollo spinale, ma è stato visto essere abbondante anche nel tratto gastrointestinale e nel pancreas dove è prodotta da cellule D paracrine ed endocrine e da nervi enterici.
Questo consente non solo di utilizzarla nelle condizioni patologiche caratterizzate da un aumento nella produzione di GH (ed esempio gigantismo e acromegalia), ma anche nelle condizioni in cui è necessario inibire l’attività secretoria di glucagone, insulina, ormoni tiroidei, cortisolo, renina, colecistochinina, secretina, acido cloridrico e gastrina.

1134 di 1714 Domande

L'ipercolesterolemia familiare:














La risposta corretta è la A.
L’ipercolesterolemia familiare, la più comune malattia genetica autosomica dominante caratterizzata da livelli estremamente elevati di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL), determina una propensione alla malattia cardiovascolare aterosclerotica ad insorgenza precoce, che causa xantomi tendinei in particolare a carico del tendine d’Achille. Alla base della patologia sono state identificate tre mutazioni principali:
- del gene per il recettore della lipoproteina a bassa densità (LDL) (recettore apo-B/E) (risposte C e D errate);
- del gene della pro-proteina CSK9;
- del gene dell’apolipoproteina B;
Clinicamente, il sospetto di ipercolesterolemia familiare sorge con il riscontro di una delle seguenti alterazioni:
- colesterolo LDL elevato;
- familiarità con ipercolesterolemia nota o colesterolo elevato (colesterolo totale > 240 mg/dl in entrambi i genitori);
- xantomi, depositi di colesterolo sottocutanei, che si sviluppano spesso nei tendini, soprattutto quello d’Achille;
- malattia coronarica prematura nel paziente o nei familiari;
- morte cardiaca prematura improvvisa in un membro della famiglia.
Al contrario, i pazienti con ipertrigliceridemia grave possono presentare xantomi eruttivi sul tronco, sul dorso, sui gomiti, sui glutei, sulle ginocchia, sulle mani e sui piedi (risposta B errata).

1135 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni riguardo alla sindrome di Alport e' vera?














La risposta corretta è la C.
La sindrome di Alport (anche chiamata nefrite ereditaria) è una forma progressiva ed ereditaria di malattia glomerulare spesso associata a sordità neurosensoriale e anomalie oculari.
La sindrome di Alport è una malattia della membrana basale primaria derivante da mutazioni nei geni che codificano le proteine ​​del collagene di tipo IV. ​​​​​​​
​​​​​​​La risposta A non è corretta.
Sono stati segnalati diversi difetti oculari che coinvolgono la lente, la retina e la cornea tra cui cataratta, più frequentemente, lenticono anteriore, retinite pigmentosa, cecità, sferofachia o nistagmo.
Per sclera blu non si intende una caratteristica sclera pigmentata bensì una riduzione nello spessore delle sclere che permette di osservare il colore bluastro della membrana uveale sottostante e si tratta di una condizione non associata a sindrome di Alport ma ad altre patologie ereditarie fra cui l’osteogenesi imperfetta.
La risposta B non è corretta.
La trasmissione della sindrome di Alport può essere legata all'X, autosomica recessiva o autosomica dominante.
Nella maggior parte dei casi la trasmissione è X-linked mentre in una minoranza di casi, tra il 15% e il 20%, la trasmissione è autosomica dominante o recessiva.
La risposta D non è corretta.
L’ematuria compare solitamente nella prima infanzia, prima nei maschi rispetto alle femmine, e non si tratta di una condizione benigna in quanto tende alla progressione fino allo sviluppo di un’insufficienza renale terminale nella seconda decade di vita.

1136 di 1714 Domande

A quale stadio della divisione meiotica si fermano gli ovociti prima dell'ovulazione?














La risposta corretta e' la 'Prima profase'.


1137 di 1714 Domande

L'ipotalamo contribuisce alla regolazione delle seguenti funzioni, TRANNE:














La risposta corretta è la D.
L’ipotalamo, una struttura del SNC che costituisce la parte anteriore del diencefalo, non regola la ritmo-genesi respiratoria: infatti, la ritmicità del respiro è regolata a livello dei centri del respiro, gruppi di neuroni situati a livello bulbare e pontino. Invece, l’ipotalamo controlla il ritmo sonno-veglia, la temperatura corporea, l’appetito, il bilancio idro-salino e, grazie all’interazione con l’ipofisi, la contrattilità uterina (attraverso l’ossitocina) o la sete (mediante la vasopressina) (risposte A, B, C ed E errate).

1138 di 1714 Domande

La deficienza di vitamina E:














La risposta corretta è la B.
Le vitamine sono un numero di famiglie chimicamente non correlate di sostanze organiche che non possono essere sintetizzate nel corpo umano ma che devono essere ingerite nella dieta in piccole quantità per prevenire disordini del metabolismo. Sono suddivise in vitamine idrosolubili e liposolubili tra cui la vitamina E, che protegge le membrane cellulari dall'ossidazione e dalla distruzione.
La vitamina E funziona come scavenger di radicali liberi, proteggendo gli acidi grassi polinsaturi, componente strutturale principale delle membrane cellulari, dalla perossidazione; pertanto la sua carenza predispone ad instabilità strutturale e funzionale delle membrane.
Oltre a ciò, la carenza di vitamina E può causare disturbi neuromuscolari ed emolisi.
I disturbi neuromuscolari sono per lo più di tipo neuropatico e miopatico; la neuropatia consiste generalmente in una sindrome spinocerebellare, con coinvolgimento variabile dei nervi periferici che si manifesta clinicamente con atassia, iporeflessia e perdita di sensibilità propriocettiva e vibratoria.
​​​​​​​Raramente potrebbe manifestarsi la sindrome dell'intestino bruno (lipofuscinosi intestinale), una pigmentazione marrone dell'intestino che occasionalmente potrebbe determinare dilatazione intestinale e pseudo-ostruzione.
La carenza di vitamina E può ridurre la durata della vita dei globuli rossi; disturbi emolitici congeniti come talassemia, anemia falciforme, carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) e sferocitosi possono essere associati a bassi livelli plasmatici di vitamina E, probabilmente a causa di un aumento dello stress ossidante e del consumo di antiossidanti.

1139 di 1714 Domande

Il test del chi-quadrato si utilizza per:














La risposta corretta e' la 'confrontare distribuzioni di frequenze assolute'.


1140 di 1714 Domande

La schistosomiasi viene trasmessa:














La risposta corretta è la B.
La schistosomiasi è una parassitosi causata da parassiti del genere Schistosoma.
I parassiti che causano la schistosomiasi vivono in alcuni tipi di lumache d'acqua dolce. Le cercarie (la forma infettiva del parassita) fuoriescono dalla lumaca con conseguente contaminazione dell'acqua; le cercarie possono sopravvivere fino a due giorni nell'acqua, ma sono più contagiose per l'uomo durante le prime ore dopo il rilascio dalla lumaca. Gli individui possono essere infettati quando la pelle viene a contatto con acqua contaminata ed è penetrata dalle cercarie le quali, dopo aver infettato l’uomo diventano schistosomule, che migrano attraverso la circolazione fino a raggiungere il fegato dove maturano in parassiti adulti.

I vermi adulti migrano contro il flusso sanguigno portale verso i vasi mesenterici dell'intestino tenue e crasso, i vasi mesenterici del colon, o il plesso venoso vescicale. Dopo uno o tre mesi, i vermi femmine depositano le uova nei piccoli vasi del sistema mesenterico o perivescicale: da qui le uova si muovono verso il lume dell'intestino, della vescica o degli ureteri e sono eliminati, rispettivamente, nelle feci o nelle urine.

1141 di 1714 Domande

Nella cascata della coagulazione, quale di questi fattori fa parte della via estrinseca?














La risposta corretta è la C.
L'emostasi è il processo di formazione di coaguli di sangue nella sede di una lesione vasale. Quando la parete di un vaso sanguigno viene interrotta, la risposta emostatica deve essere rapida, localizzata e attentamente regolata.
La formazione del coagulo di fibrina è stimolata dalla trombina e mentre la sua lisi è indotta dalla plasmina: quando questi due processi lavorano in modo coordinato, inizialmente viene deposto un coagulo per arrestare il sanguinamento mentre in seguito vi sarà l’eventuale lisi del coagulo e il rimodellamento del tessuto.
Sebbene il processo di coagulazione sia un insieme dinamico e altamente intrecciato di più processi, può essere visto come una successione di fasi, quali:
- Lesione endoteliale e formazione della piastrina, emostasi primaria;
- Propagazione del processo di coagulazione mediante la cascata della coagulazione, emostasi secondaria;
- Cessazione della coagulazione mediante meccanismi di controllo antitrombotici;
- Rimozione del coagulo per fibrinolisi.
Il processo di emostasi secondaria comporta la stabilizzazione del tappo piastrinico mediante l’apposizione di fibrina la cui attivazione si ha grazie all’attività integrata di due vie coagulative, la via intrinseca e quella estrinseca.
La via estrinseca è più rapida in quanto utilizza un numero minore di fattori coagulativi; essa si attiva quando l’endotelio lesionato espone il fattore tissutale che serve come cofattore per l’attivazione del fattore VII (VIIa). Il complesso TF-VIIa attiva il fattore X (Xa) e il fattore V.
Anche la via intrinseca culmina con l’attivazione del fattore X (Xa)

1142 di 1714 Domande

Un paziente affetto da adenocarcinoma della prostata ad alta classe di rischio deve essere sottoposto a:














La risposta corretta è la C.
La gestione iniziale degli uomini con carcinoma prostatico di nuova diagnosi deve comprendere una considerazione della storia naturale prolungata della malattia e il rischio di progressione verso la malattia disseminata, potenzialmente fatale.
Il tumore della prostata può metastatizzare soprattutto a livello delle ossa ma anche a livello dei linfonodi, del fegato e dei polmoni; per queste ragioni, nel caso di pazienti con tumore della prostata ad alto rischio, sarà necessario effettuare una scintigrafia ossea insieme ad una TAC torace e addome. ​​​​​​​

1143 di 1714 Domande

La sensibilita' gustativa della base della lingua e' data:














La risposta corretta è la B.
Il nervo glossofaringeo è un nervo misto in quanto provvede a:
innervazione motoria per il muscolo costrittore superiore della faringe e per il muscolo stilofaringeo;
innervazione sensitiva per diverse strutture tra cui l’istmo delle fauci, la regione tonsillare la cavità timpanica, la tuba faringo palatina e la regione posteriore della lingua (base) dove è responsabile della sensibilità gustativa.

1144 di 1714 Domande

Le ghiandole gastriche della mucosa del fondo e del corpo dello stomaco sono costituite da diversi tipi di cellule; quali tra queste sono deputate alla produzione di HCl e Fattore intrinseco?














La risposta corretta è la C.
La mucosa dello stomaco è costituita da un epitelio cilindrico semplice e al microscopio appare attraversata da numerosi solchi che consentono di individuare delle fossette gastriche nelle quali sboccano i dotti delle ghiandole poste in profondità nella mucosa.
Le ghiandole gastriche vengono suddivise in base alla loro posizione in:-
- Ghiandole cardiali;
- Ghiandole del fondo e del corpo;
- Ghiandole piloriche.
Le ghiandole cardiali e quelle piloriche sono deputate alla produzione prevalentemente di muco mentre le ghiandole del corpo e del fondo gastrico sono costituite da diversi tipi di -cellule deputate alla produzione di diversi costituenti; nel dettaglio vi sono:
- Cellule parietali o ossintiche che producono acido cloridrico e fattore intrinseco;
- Cellule principali che producono pepsinogeno, importante per la digestione delle proteine;
- Cellule endocrine che secernono principalmente istamina, somatostatina e serotonina.

1145 di 1714 Domande

Quali tra queste rappresenta la causa principale di "Anossia istotossica"?














La risposta corretta e' la 'Avvelenamento da acido cianidrico'.


1146 di 1714 Domande

Il lemnisco mediale:














La risposta corretta è la C.
Il lemnisco mediale è costituito da un fascio di fibre nervose che originano dalla colonna dorsale della sostanza bianca spinale nel fascicolo gracile e cuneato, e porta le informazioni tattili epicritiche e propriocettive raccolte a livello periferico ai centri cerebrali superiori.

1147 di 1714 Domande

Il rischio assoluto di malattia:














La risposta corretta e' la 'e' l'incidenza negli esposti a un fattore'.


1148 di 1714 Domande

Le unita' Hounsfield (HU), in tomografia computerizzata, rappresentano una misura di:














La risposta corretta è la D.
Nella tomografia computerizzata, l'Hounsfield è l’unità di misura usata per descrivere la radiodensità, un valore proporzionale alla densità del tessuto. Negli esami TC i tessuti risulteranno, quindi, iso-densi, iper-densi o ipo-densi in relazione ad un altro organo, tessuto o alla densità di riferimento dell’acqua, che per convenzione è 0.
Al contrario, l’intensità caratterizza la RM (risposta A errata), l’ecogenicità contraddistingue l’ecografia (risposta B errata), mentre la brillanza non trova applicazione nella diagnostica per immagini, in quanto è la grandezza che misura il flusso luminoso di una sorgente (risposta C errata).

1149 di 1714 Domande

Il sesto paio di nervi cranici innerva:














La risposta corretta è la B.
Il VI paio di nervi cranici è costituito dal nervo abducente deputato all’innervazione del muscolo retto laterale dell’occhio, muscolo estrinseco, insieme ai nervi trocleare ed oculomotore.
Quando affetto da patologia, vi sarà paralisi del muscolo retto laterale con conseguente strabismo convergente, cioè impossibilità dell’occhio affetto di abduzione laterale (è impossibile dirigere lateralmente l’occhio malato).

1150 di 1714 Domande

Le diartrosi:














La risposta corretta è la C.
Per diartrosi si intende un tipo di articolazione mobile costituita da 3 elementi principali:
1. La capsula articolare che circonda la diartrosi mantenendola in sede;
2. La cavità articolare che contiene la sinovia, localizzata tra i due capi ossei;
3. Estremità delle ossa che costituiscono l’articolazione che sono circondati da cartilagine articolare.

La risposta A non è corretta.
Le articolazioni del cranio sono delle articolazioni fisse, dette sinfibrosi, costituite da tessuto connettivo fibrillare denso alcune delle quali diventano, con lo sviluppo, delle sinostosi.
La risposta B non è corretta.
Le articolazioni semimobili sono definite anfiartrosi e consentono dei movimenti limitati: le ossa sono rivestite da cartilagine e sono unite da legamenti sia periferici che intraossei. Un tipico esempio è quello delle articolazioni della colonna vertebrale.
La risposta D non è corretta.
La diartrosi è definita anche articolazione sinoviale in quanto all’interno della capsula articolare è presente liquido sinoviale.

1151 di 1714 Domande

I pazienti con emofilia A grave se adeguatamente trattati:














La risposta corretta è la C.
Quando si parla di emofilia ci si riferisce tipicamente ad una malattia emorragica ereditaria determinata dalla mancanza di specifici fattori della coagulazione; in particolare si riconoscono 3 tipi di sindromi emofiliache a seconda del fattore carente:
- Emofilia A: malattia recessiva legata all'X dovuta alla carenza ereditaria del fattore VIII:
- Emofilia B: malattia recessiva legata all'X determinata da un’insufficienza ereditaria del fattore IX;
- Emofilia C: malattia autosomica recessiva, chiamata anche sindrome di Rosenthal, dovuta alla carenza ereditaria del fattore XI.
La disponibilità di prodotti sostitutivi dei fattori della coagulazione carenti ha notevolmente migliorato la cura per le persone con questa patologia tanto da rendere la loro qualità e aspettativa di vita uguali a quelli delle persone non affette da emofilia

1152 di 1714 Domande

Quale delle seguenti circostanze cliniche si verifica di frequente nei pazienti diabetici a differenza dei pazienti che non soffrono di diabete mellito?














La risposta corretta e' la 'Assenza di dolore toracico in caso di ischemia miocardica ("ischemia silente")'.


1153 di 1714 Domande

L'ovaio:














La risposta corretta e' la 'puo' sintetizzare colesterolo ex novo'.


1154 di 1714 Domande

Quale deve essere il primo intervento medico a seguito di un'eventuale contaminazione da materiale radioattivo?














La risposta corretta e' la 'La rimozione degli abiti contaminati'.


1155 di 1714 Domande

I pazienti con ridotta formazione di anticorpi:














La risposta corretta e' la A
Le immunodeficienze primitive da difetto prevalente nella produzione di anticorpi sono le forme più frequenti comprendendo il 50-70% di tutte le immunodeficienze primitive. Dato che i neonati sono protetti nei primi 6-12 mesi di vita dalle IgG materne e dalle IgA che derivano dal latte, queste forme cliniche esordiscono tipicamente dopo i 6-12 mesi e si manifestano come infezioni ricorrenti tipicamente respiratorie o setticemie dovute a batteri capsulati e infezioni a localizzazione gastroenterica come quelle dovute a Giardia.
Tra le immunodeficienze umorali esistono le forme complete, nelle quali tutte le classi anticorpali sono carenti, e forme incomplete, caratterizzate da una carenza selettiva di una o di alcune classi o sottoclassi di immunoglobuline.

1156 di 1714 Domande

Scenario KL3V: Una donna di 35 anni si presenta al medico per comparsa nell'ultimo periodo di rash a livello del volto e dolori articolari. Nega Raynaud. Riferisce familiarità per artrite reumatoide e recente accesso in Pronto Soccorso per pericardite. Nell'ultimo periodo lamenta anche franca deflessione del tono dell'umore. Nega assunzione di farmaci nell'ultimo periodo. Agli esami di laboratorio si evidenzia un aumento della VES con PCR solo lievemente mossa e una leucopenia con linfopenia. Quale manifestazione oculare potrebbe essere presente e andrebbe ricercata?














La risposta corretta e' la B
Il quesito clinico descrive con alta probabilità un caso di Lupus Eritematoso Sistemico (LES). Spesso in associazione al LES può svilupparsi la sindrome di Sjogren, una malattia utoimmune sistemica progressiva, caratterizzata da disfunzione delle ghiandole salivari e lacrimali, con diminuita secrezione lacrimale e salivare con xerostomia, cheratocongiuntivite secca e ingrandimento delle parotidi. Il coinvolgimento delle ghiandole esocrine è generalizzato perciò si parla di esocrinopatia autoimmune.
Per quanto riguarda le manifestazioni oculari, la principale è la cheratocongiuntivite secca anche nota come sindrome sicca; i pazienti lamentano soprattutto una sensazione di sabbia negli occhi. Altri sintomi comprendono ridotta lacrimazione, prurito e visione offuscata; è spesso presente iperemia congiuntivale.
La diagnosi si avvale del test di Schirmer e la valutazione del break up time del film lacrimale.




1157 di 1714 Domande

Scenario KL3V: Una donna di 35 anni si presenta al medico per comparsa nell'ultimo periodo di rash a livello del volto e dolori articolari. Nega Raynaud. Riferisce familiarità per artrite reumatoide e recente accesso in Pronto Soccorso per pericardite. Nell'ultimo periodo lamenta anche franca deflessione del tono dell'umore. Nega assunzione di farmaci nell'ultimo periodo. Agli esami di laboratorio si evidenzia un aumento della VES con PCR solo lievemente mossa e una leucopenia con linfopenia. Quali auto anticorpi ti aspetteresti di trovare piu' frequentemente positivi in questa paziente?














La risposta corretta e' la C
La diagnosi della sindrome di Sjogren è clinica e laboratoristica. È caratteristica un’ipergammaglobulinemia che può essere assai marcata, con presenza di crioglobuline o altri immunocomplessi. Il fattore reumatoide è presente in circa la metà dei casi. Caratteristica è pure la presenza di autoanticorpi antinucleo (> 90% dei casi) con specificità verso gli antigeni Ro/SSA e La/SSB (riscontrabili nel 50% e nel 35% dei pazienti rispettivamente)

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1158 di 1714 Domande

Scenario AR4T: Una donna di 53 anni presenta un quadro di piastrinopenia e anemia emolitica microangiopatica (confermata dalla presenza di schistociti allo striscio di sangue periferico). Viene posta diagnosi di porpora trombotica trombocitopenica. Di quale ulteriore esame, tra i seguenti, ci si potrebbe avvalere per confermare la diagnosi?














La risposta corretta e' la A
La porpora trombotica trombocitopenica, anche nota come sindrome di Moschowitz, è una forma di microangiopatia trombotica ovvero un disordine caratterizzato dalla formazione patologica di trombi piastrinici che comportano piastrinopenia da consumo, anemia emolitica e sintomi neurologici. La porpora trombotica trombocitopenica è causata dal deficit di ADAMTS-13 che quindi comporta la presenza di grossi multimeri di fattore di von Willebrand, che legano le piastrine circolanti e le inducono a formare dei trombi piastrinici.
La malattia si verifica più spesso nei giovani adulti con una lieve prevalenza del sesso femminile. L’esordio è brusco e caratterizzato da febbre, astenia, nausea e artralgie e mialgie. Contemporaneamente si verificano manifestazioni emorragiche come porpora generalizzata, ma anche emorragie retiniche, epistassi, emorragie gengivali, emottisi, ematuria, emorragie gastrointestinali, menorragie. Il quadro clinico poi evolve verso la comparsa di sintomi e segni neurologici variabili.
Nell’iter diagnostico è sempre utile il dosaggio dell’attività sierica di ADAMTS13 che risulta ridotta.

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1159 di 1714 Domande

Scenario IS6E: Una donna di 36 anni è affetta da fenomeno di Raynaud. Quale delle seguenti caratteristiche indirizza verso la diagnosi di fenomeno di Raynaud secondario a Sclerosi Sistemica?














La risposta corretta e' la B
La sclerosi sistemica o sclerodermia è una connettivite sistemica a patogenesi autoimmune che si caratterizza per l’accumulo di tessuto connettivo a livello della cute e degli organi interni. Può essere:
- sistemica, se interessa cute e organi interni e che a sua volta si classifica in diffusa, limitata e sine scleroderma
- localizzata, se non coinvolge gli organi interni e che a sua volta si classifica in morfea e sclerodermia lineare.
La manifestazione clinica più caratteristica della disfunzione vascolare è il fenomeno di Raynaud, definito come variazioni sequenziali di colore dei polpastrelli quando esposti al freddo, allo stress o persino a variazioni di temperatura, dovuto a vasocostrizione arteriosa nei capillari delle falangi. I cambiamenti di colore comprendono pallore, acrocianosi e rossore per la successiva iperemia da riperfusione. Le lesioni vascolari e i conseguenti danni cronici ai tessuti sono alla base di altre gravi complicanze sistemiche della sclerosi sistemica, tra cui ectasia vasale antrale gastrica, ulcere ischemiche digitali, ipertensione arteriosa polmonare, crisi renale da sclerodermia e infarto del miocardio.
Il coinvolgimento della pelle è una caratteristica quasi universale della sclerosi sistemica che può avere estensione e gravità variabili: si manifesta con ispessimento e indurimento della pelle e le dita, le mani e il viso sono generalmente le prime aree del corpo coinvolte. Tra le manifestazioni prominenti ci sono: prurito nelle prime fasi, edema nelle prime fasi, iperpigmentazione cutanea o depigmentazione ("sale e pepe"), perdita di capelli appendicolari, sclerodattilia, ulcere digitali e telangiectasia.

1160 di 1714 Domande

Scenario IB7E: Una donna di 52 anni si presenta all'attenzione dell'otorinolaringoiatra per l'insorgenza di sinusiti ricorrenti, accompagnate da frequenti perdite ematiche e purulente dal naso. Una fibrolaringoscopia evidenzia la presenza di diffuse ulcerazioni della mucosa nasale. Si procede quindi ad approfondimenti diagnostici, che indirizzano verso una diagnosi di granulomatosi con poliangioite. Tra gli esami eseguiti è compresa una valutazione della proteinuria, che rivela la presenza di circa 1g di proteine/24h. Quale dei seguenti quadri istologici e' maggiormente compatibile con la diagnosi di granulomatosi con poliangioite con coinvolgimento renale?














La risposta corretta e' la D
Il caso clinico proposto descrive un caso di granulomatosi eosinofila con poliangioite prima nota come sindrome di Churg-Strauss, una vasculite necrotizzante dei piccoli e medi vasi, con interessamento sistemico. Sintomatologicamente si sviluppa in tre fasi:
- prodromica: caratterizzata da rinite allergica, poliposi nasale, asma
- seconda fase: durante la quale è presente l’eosinofilia nel sangue periferico e nei tessuti con comparsa di polmonite eosinofila cronica, gastroenterica eosinofila
- terza fase: con sviluppo di una vasculite sistemica potenzialmente fatale.
Nonostante gli apparati maggiormente colpiti siano la cute, il sistema respiratorio e gastroenterico, anche i reni sono colpiti con sviluppo di una glomerulonefrite focale segmentaria necrotizzante pauci-immune (in assenza di immunodepositi) con formazione di semilune.



1161 di 1714 Domande

Un paziente di 60 anni ha eseguito una spirometria richiesta dal MMG che mostra FEV1, FVC e FEV1/FVC ridotti. Alla luce di tali risultati, quale diagnosi riterreste piu' verosimile?














La risposta corretta e' la 'Bronco-pneumopatia cronico-ostruttiva'.


1162 di 1714 Domande

Scenario UV1T: Si presenta all'attenzione del medico una paziente di 69 anni, fumatrice, che riferisce dispnea che si è andata aggravando negli ultimi 3 giorni, febbre e tosse con espettorato muco purulento. All'auscultazione si reperta riduzione del murmure vescicolare e un soffio bronchiale alla base destra. In tale scenario, quale esame strumentale, eseguibile in prima istanza, vi permetterebbe di confermare o smentire la vostra ipotesi diagnostica?














La risposta corretta e' la 'RX torace'.


1163 di 1714 Domande

Scenario VV52G: Durante il prericovero viene eseguito un RX torace preoperatorio ad un paziente di 67 anni che deve essere sottoposto a colecistectomia. L'immagine radiologica mostrata in figura, e' compatibile con:

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La risposta corretta e' la 'addensamento polmonare'.


1164 di 1714 Domande

Scenario VV52G : Durante il prericovero viene eseguito un RX torace preoperatorio ad un paziente di 67 anni che deve essere sottoposto a colecistectomia. Interrogato, il paziente riferisce negli ultimi giorni comparsa di tosse, dispnea e astenia. Non ha mai misurato la temperatura al domicilio. Visto il reperto radiologico, come primo approccio sarebbe opportuno:

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La risposta corretta e' la 'valutazione dell'emocromo e della PCR'.


1165 di 1714 Domande

Scenario GE3A: Paziente di 53 anni con anamnesi negativa, in quarta giornata postoperatoria dopo un intervento di protesi di ginocchio destro. L'infermiere di reparto chiama il medico perché vengono rilevati i seguenti parametri: temperatura 37,2 °C, frequenza respiratoria 24 atti/min, FC 130 bpm ritmica, PA 95/65 mmHg. Il medico si reca immediatamente al letto del paziente: all'auscultazione c'e' assenza di rumori patologici, l'arto inferiore destro al di sotto della medicazione appare piu' gonfio e dolente alla palpazione. Qual e' la probabilita' che vi sia un'embolia polmonare in corso secondo i criteri di Wells?














La risposta corretta e' la 'La probabilita' di tromboembolia polmonare (TEP) e' alta'.


1166 di 1714 Domande

Scenario OT4A: Si presenta alla vostra osservazione un paziente di 46 anni, forte fumatore, per dispnea e tosse produttiva. Nel sospetto di bronchite cronica ostruttiva riacutizzata, quale dei seguenti farmaci NON e' consigliabile scegliere?














La risposta corretta e' la 'Propranololo'.


1167 di 1714 Domande

Scenario HH1C: Un ragazzo di 15 anni giunge in Pronto Soccorso per faringodinia, odinofagia, iperpiressia da 3 giorni. Agli esami del sangue presenta aumento dei linfomonociti, degli indici di flogosi e delle transaminasi. All'obiettività ORL tonsille palatine ipertrofiche, ricoperte di essudato e linfoadenopatie laterocervicali bilaterali.​​​​​​​ La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la D.
La diagnosi più probabile risulta, infatti, la mononucleosi. La mononucleosi è un’infezione virale sostenuta dall’Herpes Virus di tipo 4 o Virus diEpstein-Barr; il paziente presenta più di un sintomo che porta a tale diagnosi: la faringodinia, l’odinofagia e l’innalzamento della temperatura sono due segno caratteristici della patologia soprattutto in assenza di altre possibili cause; si aggiunge a ciò la tipica leucocitosi con un aumento delle linee dei linfociti e dei monociti (tipica delle infezioni virali) con la formazione della cosiddette cellule linfomonocitoidi, l’innalzamento della PCR, VES e Fibrinogeno come indici di flogosi e l’aumento delle transaminasi fino anche a valori superiori i 200 UI/L. Importante è anche la presenza di anticorpi IgM anti-VCA e anti-EA (mentre poi le IgG compariranno dopo mesi dall’infezione). Come ogni infezione virale provoca un aumento di volume del sistema linfatico e delle principali stazioni linfocitarie: in questo caso tonsille palatine, linfoadenopatie cervicali ma possibile anche un interessamento dei linfociti inguinali.
Inoltre la patologia è tipica dell’età adolescenziale e la trasmissione principale è per via oro-orale.
La risposta A non è corretta.
L’aftosi orale non prova un quadro così grave dal primo momento che insorge; spesso è una patologia a decorso benigno che, dopo aver causato un ulcerazione della mucosa cutanea, porta a guarigione nel giro di una settimana.
Quadro differente è quello dell’aftosi orale nel caso di un Morbo di Crohn, in questo caso però la sintomatologia diventa sistemica e/o prettamente intestinale o localizzata in un punto specifico del sistema gastro-intestinale.
La risposta B non è corretta.
La scarlattina è una patologia causata da Streptococcus Pyogenes, un batterio che causa una patologia sistemica con febbre alta, cefalea, nausea e vomito e enantema (la cosiddetta bocca a fragola). Inoltre è tipicamente pediatrica e non adolescenziale.
La risposta C non è corretta.
L’ascesso tonsillare è una patologia ricorrente che provoca accumulo di pus nello spazio peritonsillare. La situazione è dovuta a un’infezione batterica ricorrente delle tonsille che causa quindi sintomatologia diverse.

1168 di 1714 Domande

Scenario OP3S: Paziente di 56 anni, fumatore di circa 25 sigarette al giorno, giunge per comparsa di tumefazione laterocervicale sinistra dura, non dolente e poco mobile da alcuni mesi; si associa odinofagia senza febbre. Qual e' la prima indagine diagnostica da effettuare dopo l'ispezione del distretto testa-collo?














La riposta corretta è la C.
Il fumo di sigaretta è un fattore di rischio per il tumore del cavo orale, di tutte le vie aero-digestive superiori (faringe, laringe, trachea, esofago), bronchiale e polmonare. Dal momento che nei sintomi riportati vi è l’odinofagia con massa palpabile dura latero-cervicale, è indicato uno studio endoscopico delle vie aero-digestive superiori per evidenziare una qualsiasi lesione espansiva faringea, laringea, tracheale o esofagea.
Nel caso in cui l’esame endoscopico non evidenzi nessuna alterazione della mucosa tissutale dei distretti esaminati, sono indicati esami diagnostici di II o III livello.
Le risposte A e D non sono corrette.
La TC e la RMN sono tecniche avanzate e non di prima istanza, da effettuare sempre dopo la visita clinica e l’esame endoscopico.
La risposta B non è corretta.
L’ecografia è un esame poco invasivo, ma nel collo è molto più adatta allo studio degli organi superficiali come la muscolatura, la cute e il sottocute, la tiroide e i linfonodi laterocervicali. L’aria limita molto lo studio ecografico e pertanto tale metodica non è indicata per lo studio della laringe.
L’agoaspirato è invece indicato in tutti i casi in cui all’esame ecografico vi sia un dubbio di neoplasia in atto.

1169 di 1714 Domande

Scenario TR5K: Un paziente di 45 anni giunge in visita per episodi ricorrenti di tumefazione dolente della loggia sottomandibolare destra a esordio periprandiale. Quale tra queste rappresenta l'indagine di primo livello a conferma diagnostica?














La risposta corretta è la B.
Nella loggia sottomandibolare sono collocate le ghiandole sottomandibolari che, insieme alle sottolinguali e alle parotidi, costituiscono le ghiandole salivari maggiori. All’interno delle ghiandole salivari maggiori, in presenza di stasi salivare, i sali che contribuiscono a formare quest’ultima possono precipitare, dando origine alla formazione di calcoli. Questi possono permanere all’interno della ghiandola o incunearsi all’interno del dotto; nel caso delle sottomandibolari si tratta del dotto di Wharton, che consente di convogliare la saliva, prodotta da tale ghiandola, nella cavità buccale. L’ostruzione causata dalla presenza dei calcoli può provocare tumefazione e dolore, in particolar modo in concomitanza dei pasti, momento nel quale viene stimolata l’ulteriore produzione di saliva e quindi anche il suo deflusso. La persistenza dell’ostruzione può predisporre anche allo sviluppo di infezioni. La diagnosi può essere fatta mediante valutazione clinica (talvolta il calcolo, se posizionato distalmente, può essere palpato) oppure attraverso degli esami di imaging. Il primo esame consigliato nel percorso diagnostico è l’esame ecografico. Il trattamento prevede l’impiego di misure locali, come massaggi o scialagoghi, o in alcuni casi la rimozione chirurgica.
La risposta A non è corretta.
La scialografia è una tecnica diagnostica di tipo radiografico che, mediante la cannulazione del dotto delle ghiandole salivari maggiori e l’iniezione di un mezzo di contrasto, permette di visualizzare il canale salivare e le ghiandole salivari. E’ una tecnica minimamente invasiva che, oltre all’impiego di radiazioni, può risultare dolorosa. Non viene impiegata come primo esame.
La risposta C non è corretta.
La Tc del collo e delle ghiandole salivari maggiori è un esame non invasivo ma estremamamente dettagliato. Viene impiegato nella fase diagnostica di secondo e terzo livello, dati i costi e il carico di radiazioni.
La risposta D non è corretta.
La scialo-RM, o scialo risonanza magnetica, è un esame estremamante dettagliato che non viene impiegato normalmente dati I costi e la durata dell’esame. Può essere impiegata nello studio dettagliato della ghiandola, nei casi diagnostici più complicati.
La risposta E non è corretta.
Il primo esame effettuato, in caso di sospetto di litiasi delle ghiandole salivari maggiori, è l’esame ecografico.

1170 di 1714 Domande

Scenario TR6K: Un bambino di 3 anni viene condotto a valutazione per rinorrea monolaterale muco-purulenta persistente e maleodorante. L'indagine diagnostica di prima scelta e':














La risposta corretta è la A.
La rinorrea è la presenza di una secrezione patologica, definita essudato, nelle cavità nasali, ed è frequentemente espressione di un processo infiammatorio che coinvolge sia le fosse nasali che i seni paranasali. Può assumere un carattere sieroso, muco purulento o crostoso; può essere mono o bilaterale; può manifestarsi ad intermittenza, in maniera parossistica oppure in modo continuo; può essere associata ad una determinata postura oppure ad atri sintomi come starnuti, prurito, epistassi, iposmia e altri. La rinorrea muco purulenta può essere espressione di flogosi acuta, subacuta o cronica. L’eziologia è da ricondurre a cause infettive batteriche o virali, da corpo estraneo (frequenti in età pediatrica), traumatiche, baro traumatiche, odontogene. Alcune caratteristiche anatomiche possono fungere da fattore predisponente. Il percorso diagnostico prevede l’esecuzione, come primo esame, della rinoscopia anteriore con eventuale rinofibroscopia e con valutazione ispettiva dello stato delle arcate dentarie. La rinoscopia anteriore permette di ispezionare le cavità nasali, anteriormente, e le fosse nasali.
La risposta B non è corretta.
La del RM naso e dei seni paranasali è un esame estremamente specialistico, di secondo o terzo livello. Permette di valutare l’estensione  e il coinvolgimento delle strutture limitrofe.
La risposta C non è corretta.
La Tc del naso o dei seni paranasali non viene considerato un esame diagnostico di primo livello, soprattutto nei bambini, dato l’alto carico di radiazioni. Permette di valutare l’estensione del coinvolgimento sinusale. Viene effettuata se la terapia medica non ha successo.
La risposta D non è corretta.
La rinoscopia posteriore permette, appunto per via posteriore, di valutare le coane nasali, la coda dei turbinati e il cavo rinofaringeo. Può essere effettuata nel corso dello stesso esame, successivamente alla rinoscopia anteriore.
La risposta E non è corretta.
Il primo esame da effettuare in caso di rinorrea muco purulenta è la rinoscopia anteriore, eventualmente associata alla rinoscopia posteriore. La Risonanza Magnetica non è un esame di primo livello.

1171 di 1714 Domande

Scenario TR6K: Un bambino di 3 anni viene condotto a valutazione per rinorrea monolaterale muco-purulenta persistente e maleodorante. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la C.
La diagnosi più probabile per questo quadro clinico è la presenza di un corpo estraneo nasale. La presenza di una rinorrea monolaterale sta ad indicare una patologia che non coinvolge tutta la mucosa ma solo una parte e il fatto che sia muco-purulenta persistente e maleodorante significa che ci è in corso un processo infiammatorio di tipo batterico. Inoltre quello che ci fa più pensare che si tratti di un corpo estraneo è l’età del pazienti in questione, spesso i bambini sono soliti infilarsi corpi estranei su per il naso. Se l’oggetto in questione non è salito troppo nelle cavità nasali con un aumento di pressione (quindi otturando la narice libera e cacciando fuori l’aria) si ottiene la fuoriuscita; se invece l’oggetto è salito più in alto c’è bisogno di uno speculum nasale con delle pinze apposite.
La risposta A non è corretta.
La poliposi nasale è una patologia che non interessa frequentemente i bambini e che non si manifesta con una rinorrea monolaterale muco-purulenta persistente e maleodorante bensì con ostruzione nasale persistente, anosmia, rinorrea acquosa, dolore facciale e mal di testa.
La risposta B non è corretta.
La rinosinusite cronica è una patologia infiammatoria della mucosa nasale e dei seni paranasali che crea un’ostruzione cronica a livello di queste mucose con la sintomatologia di pressione a livello facciale, ostruzione nasale con difficoltà a respirare per via nasale e secrezioni nasali dense di tipo catarrale. Le cause principali sono sinusiti croniche.
La risposta D non è corretta.
Le adenoiditi sono comuni in età pediatrica e sono dovute a infiammazioni ricorrenti del tessuto linfatico che costituisce le adenoidi stesse. Come sintomatologia si avrà voce nasale, respirazione orale, russamento notturno e secrezioni mucose da entrambe le narici in quanto è un problema che coinvolge tutta la mucosa.

1172 di 1714 Domande

Scenario WW7T: Un bambino di 5 anni viene condotto a valutazione per ostruzione nasale, roncopatia, respirazione orale obbligata e ipoacusia. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la A.
L’ipertrofia delle adenoidi è un disturbo che interessa prevalentemente la prima infanzia, data la fisiologica involuzione di queste strutture, a partire da circa 7 anni di età, sino alla loro completa scomparsa nell’età adulta. L’ingrossamento patologico di queste strutture, appartenenti al sistema linfatico e quindi continuamente sollecitate dai processi di tipo infettivo ed infiammatorio, causa sintomi tipici nel bambino, come necessità di respirare con la bocca, russamento, voce nasale, secrezioni da naso e bocca, dovute all’ostruzione cronica delle vie aeree. Spesso l’ipertrofia delle adenoidei si associa nei bambini all’otite media effusiva, una patologia infiammatoria dell’orecchio medio dovuta, per questioni anatomiche, all’accumulo di secrezioni siero-mucose e infiammazione della membrana timpanica con dolore, sensazione di orecchio pieno e ipoacusia trasmissiva.
La risposta B non è corretta.
L’esposizione ad un allergene nei soggetti sensibili può causare la rinite allergica, un insieme di segni e sintomi coinvolgenti le prime vie aeree quali naso e gola e talvolta anche gli occhi con congestione della mucosa nasale, difficoltà a respirare, starnuti, naso che cosa, lacrimazione, prurito. L’otite media cronica è una condizione infiammatoria cronica dell’orecchio medio, con danno della membrana timpanica. Può presentarsi in forma purulenta, timpanosclerotica e trasudativa.
La risposta C non è corretta.
La rinosinusite cronica è una infiammazione ti tipo cronico dei seni paranasali che causa sintomi di congestione nasale con produzione di secrezioni mucose dense e vischiose, problemi respiratori, algie facciali, soprattutto perinasali e perioculari, e cefalea. E’ generalmente preceduta da episodi sinusitici acuti.
La risposta D non è corretta.
La poliposi nasale è una patologia benigna dovuta alla formazione di escrescenze della mucosa nasale e dei seni paranasali, per lo più in risposta a stimoli cronici di natura infiammatoria come infezioni ricorrenti, disturbi immunitari, allergie, sensibilità a farmaci. Possono causare disturbi respiratori di tipo ostruttivo, rinorrea, iposmia, algie facciali.
La risposta E non è corretta.
I sintomi presentati dal paziente e la sua giovane età ci fanno propendere in prima ipotesia ad una ipertrofia adenoidea associata ad una otite media di tipo effusivo.

1173 di 1714 Domande

Quale o quali delle seguenti procedure viene/vengono usata/e per la terapia ancillare dell'artrite reumatoide?














La risposta corretta e' la 'Crioterapia, bagni in paraffina, caldo'.


1174 di 1714 Domande

Quale delle seguenti patologie NON trova efficacia dal trattamento termale?














La risposta corretta e' la 'Rettocolite ulcerosa'.


1175 di 1714 Domande

Tutte le seguenti sono artropatie in cui sono indicate le cure termali, TRANNE:














La risposta corretta e' la 'artrite gottosa'.


1176 di 1714 Domande

Quale delle seguenti condizioni NON e' associata allo sviluppo di broncopneumopatia cronica ostruttiva?














La risposta corretta e' la 'Sclerosi sistemica'.


1177 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni circa il dolore lombare e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'La sede piu' frequente di discopatia lombare e' a livello di L2/L3'.


1178 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni circa la rinite allergica e' vera?














La risposta corretta e' la 'Le allergie alimentari sono una causa poco comune di rinite allergica'.


1179 di 1714 Domande

Scenario AD2K: Ad una donna di 35 anni affetta da dolori diffusi cronici e dolorabilità elettiva dei trigger point viene diagnosticata una sindrome fibromialgica. Quale delle seguenti affermazioni circa la fibromialgia e' vera?














La risposta corretta e' la 'In una proporzione significativa di pazienti, la fibromialgia e' presente assieme a un'altra malattia reumatologica'.


1180 di 1714 Domande

Scenario PP3C: Un uomo di 65 anni, obeso e iperteso, giunge all'attenzione medica per l'insorgenza di una tosse persistente, scarsamente produttiva, da circa 3 mesi. Associa l'insorgenza della tosse con l'introduzione di un nuovo farmaco anti-ipertensivo da parte del medico curante. Ha, peraltro, già eseguito un Rx torace, refertata negativa. Qual e' la categoria di farmaci anti-ipertensivi che piu' frequentemente determina l'insorgenza di tosse?














La risposta corretta e' la 'ACE-inibitori'.


1181 di 1714 Domande

L'esofago di Barrett e' da considerare:














La risposta corretta è la D.
L’esofago di Barrett è una lesione precancerosa e consiste nella trasformazione, quindi una condizione acquisita e non congenita, dell’epitelio squamoso in epitelio cilindrico colonnare ad almeno 3 cm dalla linea z. L’esofago di Barrett è una complicanza della malattia da reflusso gastroesofageo e quindi le caratteristiche epidemiologiche prevalenti sono:
prevalenza del sesso maschile
età oltre i 50 anni in genere
spesso tendenza anche all’obesità o ad essere sovrappeso
Queste tre condizioni sono sovente associate nell’ambito dell’esofago di Barrett. I pazienti con esofago di Barrett hanno un rischio di sviluppare il carcinoma esofageo di circa 40 volte superiore rispetto alla popolazione generale ed è un elemento importante per capire perché questa malattia deve essere correttamente diagnosticata.
È ancora fonte di discussione la definizione del Barrett perché alcuni considerano Barrett anche quando questa trasformazione si verifica entro 3 cm dalla linea z, però è un dato che non sempre viene accettato da tutti.
Altri considerano Barrett non genericamente solo perché c’è una trasformazione di epitelio squamoso in cilindrico, ma perché vi è epitelio cilindrico con metaplasia enteroide. Nella stragrande maggioranza dei casi c’è la metaplasia enteroide, però vi sono casi in cui non c’è, quindi non è accettato da tutti.
In questa accezione più ampia l’epitelio colonnare può essere: cardiale, fundico, intestinale con cellule caliciformi ed in rari casi possiamo avere anche epitelio di tipo pancreatico.
La metaplasia enteroide è quella che interessa di più, perché questo quadro istologico si accompagna a un rischio significativo di displasia e quindi di progressione verso il carcinoma: in questo quadro la mucosa gastrica si è a sua volta intestinalizzata con le goblet cells, che si vedono benissimo, ma che si possono evidenziare meglio anche con metodiche istochimiche, come l’Alcian Blu, essendo queste mucine acide Alcian positive, oppure, visto che la metaplasia enteroide è un fenotipo che esprime il CDX-2, anche con delle metodiche di tipo immunoistochimico. Nei casi dubbi basta l’Alcian PAS per evidenziare senza ricorrere all’immunoistochimica. In genere la metaplasia enteroide è più frequentemente incompleta nel senso che ha molte cellule foveolari intercalate alle goblet; qualche volta può anche essere completa, cioè anche con le cellule del rivestimento cilindrico con l’orletto microvillare tipico dell’intestino.
Le risposte A, B e C non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.
 

1182 di 1714 Domande

Casi di miastenia sono associati a patologia del timo. Quale delle seguenti affermazioni e' FALSA?














La risposta corretta è la D.
La miastenia gravis è una malattia della trasmissione neuromuscolare su base autoimmune dovuta ad auto anticorpi che sono diretti contro il recettore dell’Ach (AntiAchR) e che danneggiano le terminazioni post sinaptiche. La manifestazione più comune e' l’esauribilità muscolare, cioè un deficit muscolare che si accentua con la fatica, che è fluttuante, meno evidente alla mattina e più evidente la sera e che si attenua con il riposo. Nella miastenia gravis gli anticorpi impediscono il legame dell’Ach con il proprio recettore e bloccano a monte tutto il processo; nella miastenia gravis la quantità di Ach e' normale ma la riduzione dei recettori disponibili causa una minor ampiezza dei potenziali di placca e durante l'esercizio il potenziale di placca non supera la soglia per generare il potenziale d'azione muscolare. Tale patologia ha due picchi di incidenza: 20-40 anni (F >M) e 60-80 anni (M>F) ed alla base riconosce nel 60-70% una iperplasia follicolare timica e nel 10-15% un timoma: la relazione tra timo e miastenia è data dal fatto che il recettore dell’Ach si trova nelle cellule mioidi ed il timoma o l’iperplasia innescano la produzione di anticorpi: oltre il 65% dei pazienti miastenici presenta iperplasia linfo-follicolare non neoplastica del timo. Solitamente i timomi tendono ad essere localizzati e con margini definiti, più similmente ad una massa solida, ma nella sua variante maligna appare indistinguibile da un linfoma mediastinico. La clinica positiva per debolezza muscolare, insieme a detta massa, suggerisce la diagnosi di miastenia gravis, che deve essere confermata dal riscontro di positività degli anticorpi contro il recettore dell'acetilcolina.I tumori timici si riscontrano nel 10-15% dei pazienti miastenici. La tendenza a metastatizzare precocemente a distanza è bassa.
Le risposte A, B, C ed E sono errate.
Tutte le altre opzioni sono errate.

1183 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti quadri istologici e' caratteristico della malattia da graffio di gatto?














La risposta corretta è la C.
La malattia da graffio di gatto è un'infezione causata da Bartonella henselae. Il gatto domestico è il principale serbatoio di B. henselae. L'infezione si trasmette all'uomo tramite un morso o un graffio. I bambini ne sono affetti più frequentemente rispetto agli adulti.
A distanza di 3–10 giorni dal morso o dal graffio, la maggior parte dei pazienti sviluppa una stria di papule di colore rosso-pallido nel punto del graffio. Entro 2 settimane si sviluppa una linfoadenopatia regionale. Entro 1-4 settimane dall’inoculazione, i linfonodi drenanti si gonfiano e si infettano. Vi può essere una sintomatologia aspecifica: malessere generale, astenia e febbricola.
All'inizio i linfonodi sono fissi e di consistenza molle, successivamente diventano fluttuanti e possono drenare con formazione di fistole.  La diagnosi viene suggerita dai riscontri istopatologici come la presenza di granulomi suppurativi necrotizzanti di aspetto serpiginoso o dall'individuazione dei microrganismi mediante immunofluorescenza.
La completa guarigione è un evento usuale, tranne nei casi di grave malattia neurologica o epatosplenica, che può essere fatale o lasciare reliquati.
Le risposte A, B, D ed E sono errate.
Tutte le altre opzioni sono errate.



1184 di 1714 Domande

Nel melanoma, la classificazione di Breslow valuta:














La risposta corretta è la B.
Il melanoma è una lesione neoplastica che ha origine dai melanociti presenti in una zona pigmentata e pertanto possiamo ritrovarlo a livello della pelle, delle mucose, degli occhi o del SNC. Esistono 4 tipi principali di melanoma:
- melanoma a diffusione superficiale (rappresenta circa il 70% dei melanomi, essendo il più comune),
- melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta il 10-15% dei melanomi),
- lentigo maligna,      
- melanoma acrale-lentigginoso.
Per il riconoscimento del melanoma possiamo utilizzare il criterio ABCDE (questo sistema non è utile però per determinare la prognosi):
Asimmetria nella forma,
Bordi irregolari e indistinti,
Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso),
Dimensioni (vengono considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro),
Evoluzione (quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del nevo o quando la lesione cutanea diviene rilevata e palpabile).
Se il melanoma, invade il derma può dare metastasi ed in questo caso la prognosi è infausta (la prognosi dipende dalla profondità dell’invasione dermica).
La diagnosi di natura si esegue con l’esame clinico e la valutazione dell’aspetto macroscopico e con l’esame ad epiluminescenza. Per la stadiazione della lesione primitiva i due sistemi su cui si fa tradizionalmente affidamento sono il sistema di Breslow e quello di Clark. Lo spessore tumorale (o spessore di Breslow) è correlato alla prognosi della malattia: è il fattore prognostico più significativo e solitamente viene misurato dallo strato granuloso (tuttavia, se la lesione fosse ulcerata, dal fondo dell’ulcerazione fino al punto di infiltrazione massima). Anche il livello di Clark esprime l’entità della crescita verticale del melanoma, ma lo fa in funzione delle strutture anatomiche interessate (epidermide, derma papillare, interfaccia tra derma papillare e derma reticolare, derma reticolare, sottocute). I pazienti che quindi presentano una lesione sospetta dovrebbero essere sottoposti ad una biopsia escissionale a tutto spessore con margini di sicurezza di un paio di millimetri circa comprendenti parte del tessuto sano circostante.
Le risposte A,C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

1185 di 1714 Domande

Scenario 1: Un paziente di 29 anni viene sottoposto a biopsia di una lesione sospetta del testicolo sinistro. Il reperto di una piccola massa testicolare, non occupante l'intero testicolo, con aree necrotico-emorragiche, composta da cellule atipiche, organizzate in strutture simil-ghiandolari, e' suggestivo di:














La risposta corretta è la C.
Il tumore del testicolo è un tumore abbastanza raro (rappresenta circa l’1-2% di tutti i tumori) ma colpisce principalmente soggetti giovani. I tumori di tipo non seminomatoso sono leggermente più frequenti e hanno un picco di incidenza intorno ai 20-25 anni. Tra i non seminomatosi si distinguono: il carcinoma embrionario, il teratocarcinoma, il coriocarcinoma, il tumore del sacco vitellino, il tumore del seno endodermico e i tumori misti. Il fattore eziologico più importante è il criptochirdismo, accompagnato dai disordini della differenziazione sessuale, da patologie ad eziologia infettiva e da alcuni farmaci. La comparsa di una piccola tumefazione non dolente è il sintomo più comune, ma può presentarsi anche come tumefazione dolente e raramente solo con dolore testicolare. Altri sintomi sono la sensazione di peso sovrapubico e quelli riferibili a metastasi, come la sindrome compressiva addominale per metastasi linfonodali o, più frequentemente, una trombosi degli arti inferiori legata alla compressione cavale. Il carcinoma embrionario presenta, all’esame macroscopico, una struttura simil ghiandolare e sono spesso visibili aree necrotiche o emorragiche.
La risposta A non è corretta.
L’atrofia testicolare regressiva è una condizione in cui le dimensioni di uno o di entrambi i testicoli si riducono globalmente. Può essere dovuto ad alterazioni ormonali, come nel caso dell’ipogonadismo, oppure a problematiche di tipo vascolare, traumatismi, infezioni sistemiche con interessamento gonadico, malattie sessualmente trasmissibili.
La risposta B non è corretta.
L’adenocarcinoma del colon non metastatizza frequentemente al testicolo; tuttavia, la metastasi potrebbe apparire come una piccola tumefazione solida localizzata. L’esame istologico sarebbe dirimente nello stabilire l’origine della lesione.
La risposta D non è corretta.
Fra le neoplasie al testicolo si distinguono essenzialmente due categorie: i seminomatosi e i non seminomatosi. Macroscopicamente il seminoma appare come un nodulo solido molle di colore grigio-roseo, mentre a livello microscopico le cellule neoplastiche sono cellule simil spermatogoni o simil spermatocitiche circondate da infiltrato linfocitario oppure da setti fibrosi.
La risposta E non è corretta.
L’età del paziente e le caratteristiche della lesione fanno propendere per un carcinoma embrionario.

1186 di 1714 Domande

Scenario 2: Un paziente maschio di 83 anni rinviene sulla fronte una lesione cutanea di 2,5 cm di diametro, rossastra, a contorno ben definito, con bordi pianeggianti e centro nodulare ulcerato. Quale esame permette di porre diagnosi di certezza?














 La risposta corretta è la A.
Il sospetto clinico è quello di un carcinoma basocellulare (basalioma), che è la più diffusa neoplasia maligna cutanea. I carcinomi basocellulari derivano da cheratinociti vicini allo strato basale che possono essere definiti come cheratinociti basaloidi. L'incidenza è circa del 30% più elevata negli uomini rispetto alle donne. Quasi il 90% Di essi si sviluppa a livello della testa o del collo. Le zone maggiormente colpite sono il viso e il collo (70% dei casi), soprattutto il naso, la fronte e la regione periorbitaria, e la regione temporale; rari sono i casi a livello del tronco. Il principale fattore di rischio è l'esposizione prolungata ai raggi UV.  Clinicamente le lesioni da  carcinoma basocellulare si manifestano come delle placche rossastre, escrescenze di color carne a margini rilevati e spesso con una rientranza crostosa centrale, formazioni nodulari di aspetto translucido o perlaceo, cicatrici, erosioni o ulcerazioni sanguinante e trasudante che presentano ritardo e difetto di guarigione. Nel sospetto di una lesione neoplastica, la diagnosi viene formulata mediante biopsia con successivo esame istologico.
Le risposte B,C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette al fine di porre diagnosi di certezza, ma possono essere usate a scopo stadiativo.

1187 di 1714 Domande

Scenario 3: Un uomo deceduto all'età di 64 anni presentò, circa 10 anni prima del decesso, un deficit di memoria che riguardava inizialmente la memoria di fissazione. Con il peggiorare del disturbo, il linguaggio si fece sempre più povero e comparvero successivamente disorientamento spaziale e difficoltà a riconoscere i familiari, seguiti da fenomeni allucinatori e aggressività. Fu formulata diagnosi di Malattia di Alzheimer. All'esame microscopico, quale dei seguenti reperti NON e' tipico dell'encefalo nella Malattia di Alzheimer?














La risposta corretta è la D.
Il Morbo di Alzheimer rappresenta il 50-60% del totale delle forme di demenza, con una prevalenza che aumenta con l’età (molto frequente dopo i 65 anni) e risulta maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Presenta 2 forme:
95% sporadica,
5% familiare a trasmissione autosomica dominante con penetranza completa.
Dal punto di vista anatomo-patologico tale malattia si caratterizza per la presenza di:
abnormi placche di sostanza ß amiloide, sostanza che è presente fisiologicamente in tutti gli individui che però normalmente la metabolizziamo continuamente, ma delle alterazioni nel suo processo di sintesi e metabolismo provocano la formazione di residui non solubili che tendono ad aggregarsi formando queste placche, associate ad un'infiammazione pro-apoptotica,
alterazione della proteina TAU che in situazioni normali aiuta a stabilizzare i microtubuli mentre nell'Alzheimer si modifica e crea un collasso degli stessi formando poi i grovigli neurofibrillari nel citoplasma dei neuroni,
degenerazione granulo-vacuolare evidente soprattutto nei neuroni dell'ippocampo.
I fattori di rischio nell'Alzheimer sono:
Età avanzata
Familiarità per demenze,
S. di Down (trisomia 21) che viene vista come una forma pre clinica di alzheimer, questi soggetti poi sviluppano una forma giovanile,
Ridotto livello di scolarità,
Iperomocisteinemia,
Allele ApoE4,
Mutazione Gene α2 microglobulina.
Dal punto di vista clinico all’inizio abbiamo il cervello colpito solo in aree ristrette, quindi avremo un iniziale atrofia dell’ippocampo, aumenta la quota di liquor e si riduce la quota di tessuto cerebrale, la corteccia entorinale e orbito frontale. Questi cambiamenti possono iniziare 10-20 anni prima che compaiano i sintomi veri e propri e infatti si sta mettendo a punto una batteria d’esami che intercetti questi soggetti quando non sono ancora malati ma hanno un altissimo rischio di diventare Alzheimeriani . Poi iniziano i disturbi della memoria perché questi sono centri di relay molto importanti nei circuiti della memoria. La malattia comincia ad espandersi: l’atrofia dell’ippocampo diventa ancora più evidente, aumentano gli spazi subaracnoidei pericerebrali, i ventricoli laterali cominciano ad allargarsi denunciando che c’è una perdita di volume e comincia ad esserci un’atrofia a livello del mantello corticale. Pertanto il danno neuronale si estende e cominciano ad esserci i segni di un Alzheimer moderato che includono: deficit della memoria anterograda (quindi di eventi avvenuti poco tempo prima: questi pazienti ricordano perfettamente eventi del passato, ma non eventi accaduti pochi minuti prima), stato di confusione e disorientamento soprattutto temporo-spaziale, aprassia ideomotoria (es. quali sono le posate e come si usano) e ideativa (come ci si veste), problematicità a gestire il denaro, capacità critica alterata, cambiamenti dell’umore e dell’emotività con un’ansietà maggiore, disinibizione, compare uno stato di agitazione continua (acatisia: il paziente si muove in continuazione senza alcuna finalità concreta, tende a vagabondare in giro), tende a ripetersi (i parenti riferiscono che il malato dice sempre la stessa cosa); nel quadro severo, quando l’atrofia è diventata conclamata ed interessa tutto il cervello, compaiono nuovi sintomi molto seri: compaiono difficoltà del linguaggio e dei pensieri, prosopoagnosia e anosognosia, convulsioni, perdita di peso nonostante il paziente mangi, perdita della capacità di controllare il sonno, perdita della capacità di controllare gli sfinteri.
La presenza dei corpi di Lewy invece è caratteristica del morbo di Parkinson, che è la seconda più comune forma di patologia neurodegenerativa, dopo la malattia di Alzheimer. Dal punto di vista neuropatologico, alterazioni tipiche della malattia sono: la degenerazione neuronale della pars compacta della substantia nigra e la presenza di depositi proteici nel citoplasma dei neuroni (corpi di Lewy). Fisiopatologicamente, la perdita progressiva delle proiezioni neuronali dopaminergiche della substantia nigra determina una riduzione del contenuto di dopamina; ne conseguono un incremento dell’attività eccitatoria glutamatergica nel nucleo subtalamico, una eccessiva inibizione del talamo da parte dei gangli della base ed infine una riduzione dell’attività eccitatoria a livello delle regioni corticali.
Le risposte A, B,C ed E non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

1188 di 1714 Domande

Quale, tra i seguenti quadri radiologici, rispecchia quello di un paziente affetto da spondilite anchilosante in stadio avanzato?














La risposta corretta è la C.
La sacroileite e il “rachide a canna di bambù†rispecchiano il quadro radiologico di un paziente affetto da spondilite anchilosante in stadio avanzato. In particolare, la spondilite anchilosante è una malattia infiammatoria cronica, che coinvolge principalmente le articolazioni sacro-iliache e la colonna vertebrale. È un sottotipo ed il prototipo di un gruppo di disturbi infiammatori chiamati spondiloartropatie, che comprendono l’artrite psoriasica, l’artrite correlata alla malattia infiammatoria intestinale (IBD) e l’artrite reattiva. Il picco di insorgenza si riscontra intorno ai 20-30 anni. I fattori genetici, in particolare il gene dell’antigene leucocitario umano HLA-B27, svolgono un ruolo importante nella patogenesi di tale patologia. Le manifestazioni extra-articolari predominanti includono uveite anteriore, psoriasi e IBD. La patologia ha localizzazione preferenziale alle articolazioni non diartrosiche e alle strutture legamentose dello scheletro assiale; è presente dolore e progressiva rigidità della colonna con evoluzione verso l’anchilosi. Il quadro clinico è caratterizzato dall’esordio insidioso con dolore in regione sacroiliaca e al rachide lombare; tale dolore presenta le seguenti peculiarità:
- peggiora al risveglio o dopo il riposo;
- dura solitamente più di 30 minuti;
- è associato a rigidità mattutina;
- migliora con l’attività o l’esercizio fisico, ma non con il riposo;
- determina rigidità spinale e perdita di mobilità.
Nelle fasi avanzate della malattia, al rachide si riscontrano lesioni allo spigolo superiore
e inferiore dei corpi vertebrali, dove scompare la normale concavità del contorno anteriore del corpo vertebrale (vertebre squadrate). Inoltre, si formano spicule ossificate all’inserzione dei legamenti intervertebrali (sindesmofiti), i quali al termine della loro calcificazione fissano il segmento rachideo interessato, determinando il quadro della cosiddetta colonna vertebrale a “canna di bambùâ€.
Al contrario, la tumefazione e il rossore dell'articolazione tarso-metatarsica sono suggestive di artrite settica (risposta A errata). Così come le deformità della II e III articolazione metacarpofalangee sono suggestive di artrite reumatoide (risposta B errata), mentre le erosioni delle articolazioni interfalangee distali delle mani e la dattilite sono indicative di artrite psoriasica (risposta D errata).

1189 di 1714 Domande

Uomo di 65 anni esegue una RX. Cosa si può apprezzare a questo RX della mano, eseguita per trauma?

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La risposta corretta è la C.
La RX del paziente del caso clinico evidenzia una rima di iper-diafania a decorso obliquo a carico dello scafoide, che interrompe la corticale a tutto spessore, indicativa di frattura: in dettaglio, i monconi ossei appaiono lievemente diastasati. Infine, l’uncinato, il radio, l’ulna, il semilunato non presentano alterazioni da riferire all’evento traumatico (risposte A, B, D ed E errate).

1190 di 1714 Domande

Per lo studio dello spazio retroperitoneale, qual è l'indagine di prima istanza? ​​​​​​​














La risposta corretta è la C.
Per lo studio dello spazio retroperitoneale l’indagine di prima linea è rappresentata dalla TC, per la sua alta risoluzione spaziale, che permette di discriminare la presenza di eventi patologici in atto e la loro localizzazione d’organo, e per lo studio anatomico tomografico. Invece, l’ecografia dell’addome è utile nello studio solo di pochi organi retroperitoneali (ad esempio, i reni) e, quindi, non rappresenta l’indagine di prima linea per lo studio dello spazio retroperitoneale (risposta A errata). Ancora, l’RX dell’addome permette di studiare la distribuzione di aria nelle anse intestinali ed il loro stato di distensione, ma non fornisce solitamente dati utili per lo studio delle strutture retroperitoneali (risposta B errata). Infine, la PET, un esame con scopo funzionale e non morfologico, non è adatta allo studio in prima istanza del retro-peritoneo (risposta D errata).

1191 di 1714 Domande

Scenario MM53M: Una paziente di 67 anni si presenta in Pronto Soccorso con dispnea severa. Gli esami del sangue rivelano un aumento dei valori di D-dimero. Viene richiesto un radiogramma del torace, che è rappresentato nella figura. Oltre a un modesto quadro toracico di tipo senile, cosa si evidenzia?

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La risposta corretta è la A.
La RX del torace del paziente del caso clinico mostra un quadro di enfisema senile, associato a cardiomegalia ed ectasia ilare. Inoltre, non sono presenti addensamenti parenchimali, versamento pleurico, massa ilare sinistra e pneumotorace sinistro (risposte B, C, D ed E errate).

1192 di 1714 Domande

Scenario MM53M: Una paziente di 67 anni si presenta in Pronto Soccorso con dispnea severa. Gli esami del sangue rivelano un aumento dei valori di D-dimero. Domanda 2: l'ipotesi diagnostica più probabile, di maggiore rilievo ed importanza, è?

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La risposta corretta è la A.
Vista la storia clinica della paziente del caso clinico con dispnea severa e D-Dimero elevato, il sospetto clinico più probabile è rappresentato dall’embolia polmonare, una condizione patologica caratterizzata da un'occlusione di una o più arterie polmonari da parte di trombi, che si dipartono da altri siti corporei, solitamente dai grandi tronchi venosi delle gambe o del distretto pelvico. Al contrario, l’aneurisma dell’aorta ascendente determinerebbe una marcata ectasia del vaso (risposta A errata). Così, in caso di sarcoidosi, una malattia granulomatosa cronica ad evoluzione sistemica, che può colpire qualsiasi organo, l’RX del torace mostrerebbe verosimilmente un’adenopatia ilare bilaterale con tipico aspetto “a farfallaâ€, e nei casi più avanzati un interessamento interstiziale di tipo reticolare o reticolo-micronodulare, reperti non presenti in tale RX (risposta C errata).
Così, l’enfisema, cioè la distruzione del parenchima polmonare che porta alla perdita del ritorno elastico, dei setti alveolari e della trazione radiale a livello delle vie aeree con aumento della tendenza al collasso. Determina, inoltre, iperdiafania degli ambiti polmonari, aumento degli spazi intercostali, orizzontalizzazione delle coste ed appiattimento del diaframma: sebbene la RX del torace del caso mostri sfumati segni enfisematosi (gli ambiti polmonari appaiono lievemente iperdiafani con un minimo appiattimento del diaframma), tuttavia, considerati i dati clinico-laboratoristici, l'ipotesi diagnostica più probabile, di maggiore rilievo ed importanza, rimane l’embolia polmonare (risposta D errata).

1193 di 1714 Domande

Scenario MM53M. Una paziente di 67 anni si presenta in Pronto Soccorso con dispnea severa. Gli esami del sangue rivelano un aumento dei valori di D-dimero. Il radiologo esegue l'angio-TC. Questa è una sezione a livello del mediastino. Domanda 3: il reperto fondamentale è:

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La risposta corretta è la A.
Nel sospetto di embolia polmonare il gold standard diagnostico è rappresentato dall’angio-TC, che generalmente evidenzia un difetto di opacizzazione, più o meno esteso di una o entrambe le arterie polmonari e/o delle sue diramazioni vasali. In particolare, la angio-TC del paziente del caso clinico mostra un massivo difetto di opacizzazione dell’arteria polmonare di sinistra.
All’opposto, non sono apprezzabili una lesione solida con infiltrazione dell’arteria polmonare di destra, una massa polmonare sinistra e una linfoadenopatia mediastinica (risposte B, C, D ed E errate).

1194 di 1714 Domande

Scenario MM53M: Una paziente di 67 anni si presenta in Pronto Soccorso con dispnea severa. Gli esami del sangue rivelano un aumento dei valori di D-dimero. Il medico di Pronto Soccorso decide di approfondire il caso; richiede pertanto un angio-TC del torace. Domanda 4: Quale esame del sangue è necessario ottenere prima dell'esecuzione di tale esame?

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La risposta corretta è la A.
Per valutare la funzionalità renale è necessario il dosaggio ematico della creatinina, prima dell’esecuzione di un angio-TC, dato che il mezzo di contrasto usato è nefrotossico e controindicato nei pazienti con insufficienza renale. Infatti, il m.d.c. può determinare un peggioramento acuto della funzionalità renale, determinando nefropatia indotta dal mezzo di contrasto. Inoltre, è necessario verificare che il paziente non sia allergico al m.d.c.
Al contrario, il dosaggio degli ormoni tiroidei, del colesterolo LDL, delle transaminasi non sono necessari nella valutazione pre-procedurale di una TC con m.d.c. (risposte B, C, D ed E errate). 

1195 di 1714 Domande

Scenario ZS2U: Un paziente di 25 anni si presenta in Pronto Soccorso con modesta dispnea riferendo dolore acuto trafittivo all'emitorace di destra. Viene eseguito il radiogramma del torace. Quale reperto NON è presente?

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La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla RX del torace, presenta un massivo pneumotorace destro, probabilmente iperteso, senza un versamento pleurico omolaterale, che normalmente determina una obliterazione del seno costofrenico e sfuma la marginale cardiaca di pari livello (segno della silhouette). In dettaglio, si evidenzia ampia falda di iperdiafania a carico dell’ambito polmonare interessato con associato collasso del parenchima polmonare omolaterale e sbandieramento controlaterale delle strutture cardio-mediastiniche (risposte A, B, D ed E errata).

1196 di 1714 Domande

Scenario FF3J: Un paziente di 71 anni ha recentemente subito un intervento ortopedico ma riferisce dolore atipico in sede di intervento. Da quel che si vede nella risonanza magnetica, il paziente ha subito un intervento di:

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La risposta corretta è la A.
La RM del caso clinico evidenzia un’ampia area di artefatto ferromagnetico, compatibile con protesi metallica d’anca sinistra. Tale protesi non è localizzata a destra, ma bensì a sinistra (risposta E errata). Inoltre, la RM non mostra stabilizzatori vertebrali, anche perché il rachide praticamente non è incluso nelle sequenze in esame (risposta B errata); così, il chiodo endomidollare, un trattamento a carico esclusivo del femore, creerebbe un artefatto ferromagnetico esclusivamente femorale, reperto non apprezzabile nella RM del caso (risposta C errata).

1197 di 1714 Domande

L'acufene:














La risposta corretta è la C.
L’acufene si definisce come una sensazione di suono o rumore, percepito come ronzio, fischio o scroscio, che non viene determinata da stimoli acustici provenienti dall’esterno. È un sintomo frequente in molte patologie che interessano l’orecchio ed è possibile distinguere l’acufene soggettivo dall’acufene oggettivo: il primo è definito come una sensazione sonora causata da attività spontanee o patologiche dell’apparato uditivo come in seguito a variazioni della pressione dell’endolinfa, a traumi e anche barotraumi, a infezioni, all’uso di farmaci ototossici o a esposizione a rumori molto intensi; l’acufene oggettivo è molto raro ed è la percezione sonora di rumori effettivi che tuttavia sono generati a livello delle strutture contigue all’orecchio, come l’articolazione temporo-mandibolare.

1198 di 1714 Domande

Scenario DC1H: Gregorio ha eseguito un'audiometria tonale liminare ed è risultato affetto da ipoacusia recettiva. Per distinguere tra una lesione cocleare o retrococleare eseguite dei test volti alla ricerca della presenza del fenomeno del "recruiment" e dell'"adattamento". La metodica piu' comune di determinazione del fenomeno dell'adattamento e' il test di Rosenberg. Come si esegue?














La risposta corretta è la A.
L’audiometria sopraliminare comprende un insieme di test audiometrici che impiegano suoni ad intensità più elevata rispetto alla soglia uditiva e che permettono di differenziare le ipoacusie neurosensoriali cocleari da quelle retrococleari.
L’ipoacusia neurosensoriale cocleare si caratterizza per la presenza del fenomeno del recruitment, a causa del quale all’aumento dell’intensità di un suono corrisponde una sensazione soggettiva di aumento dell’intensità maggiore di quello effettivo
L’ipoacusia neurosensoriale retrococleare, invece, si manifesta con il fenomeno dell’adattamento e con la fatica uditiva; entrambi consistono in una riduzione della sensibilità agli stimoli sonori, ma l’adattamento si instaura in seguito a una stimolazione sonora di intensità normale e prolungata, mentre la fatica uditiva è causata da una stimolazione sonora intensa ed è transitoria (persiste per alcune decine di secondi).
Uno dei test maggiormente impiegati per la valutazione del fenomeno dell’adattamento è il test di Rosenberg: è una variante semplificata del test di Carhart, in cui viene inviato un suono di 5 dB sopra la soglia e il paziente viene invitato a segnalare quando non avverte più il suono o ne cambia la qualità; l’intera prova dura un solo minuto e ogni qual volta il paziente segnala di non sentire più il suono si incrementa l’intensità di 5 dB. L'adattamento è espresso dalla differenza in intensità tra il livello raggiunto dopo i 60 secondi e quello della soglia iniziale. I valori di incremento fino a 10 dB sono normali, tra 15-25 si trovano nelle ipoacusie cocleari, oltre i 30 in quelle retrococleari. Nel soggetto normale quindi al massimo sono richiesti 1-2 incrementi di intensità.

1199 di 1714 Domande

Scenario DF3V: Un paziente ha effettuato una visita audiologica presso un vostro collega e, chiedendovi un secondo consulto, vi mostra la seguente immagine. Qual e' la diagnosi piu' probabile?

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La risposta corretta e' la 'Perforazione antero-superiore della membrana timpanica'.


1200 di 1714 Domande

Scenario DD4C: Un uomo accusa, da circa due giorni, un'improvvisa riduzione dell'udito all'orecchio destro. L'anamnesi remota e prossima non evidenzia alcun elemento degno di nota. Dopo aver eseguito un esame audiometrico, il medico sospetta si possa trattare di un'ipoacusia improvvisa. Perche'?














La risposta corretta è la B.
Per ipoacusia si intende una riduzione della percezione dei suoni, quindi un aumento della soglia uditiva, che può essere dovuto o a una patologia trasmissiva o a una patologia percettiva. Può essere mono- o bilaterale. È possibile distinguere diversi gradi di ipoacusia in base ai livelli della soglia uditiva:
- lieve, se la soglia uditiva è compresa tra 26-40 dB
- moderata, se la soglia uditiva è compresa tra 41-60 dB
- grave, se la soglia uditiva è compresa tra 61-80 dB
- profonda, se la soglia uditiva è >80 dB.
L’ipoacusia può anche essere classificata in:
- Ipoacusia trasmissiva, determinata da un’inadeguata conduzione del suono e causata da patologie che interessano l’orecchio esterno e l’orecchio medio;
- Ipoacusia neurosensoriale, causata da patologie dell’orecchio interno o delle vie nervose;
- Ipoacusia mista, se sono presenti contemporaneamente ipoacusia trasmissiva e neurosensoriale.
Inoltre, è possibile definire ipoacusia improvvisa la perdita uditiva superiore a 30 dB che coinvolge almeno tre frequenze contigue e che si è instaurata nell’arco di 24-72 ore. Nella maggior parte dei casi è causata da patologie del microcircolo cocleare che determinano episodi ischemici; può anche essere la conseguenza di un trauma o di un’infezione. Generalmente si tratta con la somministrazione di cortisonici e vasodilatatori, ma in caso di scarsa risposta si ricorre all’ossigenoterapia iperbarica.

1201 di 1714 Domande

Scenario IU6L: Un uomo accusa una progressiva riduzione dell'udito a destra. Dice che questo disturbo è peggiorato negli ultimi mesi in occasione della comparsa di un ronzio omolaterale. Il referto dell'esame audiometrico suggerisce al medico di effettuare una ABR (studio dei potenziali evocati). Perche'?














La risposta corretta è la A.
I potenziali uditivi evocati (ABR) sono un test appartenente alla valutazione audiometrica oggettiva. Tramite i potenziali uditivi evocati è possibile valutare l’attività del tronco cerebrale e del nervo acustico, in risposta a degli stimoli uditivi. Generalmente viene eseguito in seguito ad un’audiometria sopraliminare in cui risulta un’ipoacusia neurosensoriale di origine retrococleare.
Vengono posizionati degli elettrodi sulla testa del paziente che trasmettono i potenziali nervosi evocati in risposta a un suono trasmesso tramite una cuffia.
I potenziali nervosi evocati vengono registrati graficamente come picchi di un’onda che vengono numerati da I a VII e una loro alterazione indica alterazioni della trasmissione nervose e la presenza di una patologia retrococleare, che potrebbe essere determinata ad esempio da uno stiramento o da una compressione del nervo acustico.
Si tratta di un esame particolarmente affidabile, con una sensibilità del 90% e una specificità del 70-90%. ​​​​​​​

1202 di 1714 Domande

Quale delle seguenti condizioni NON e' una possibile causa di iperprolattinemia?














La risposta corretta e' la B
Si definisce per convenzione iperprolattinemia ogni valore di PRL plasmatica superiore al limite elevato del range di normalità del dosaggio (25 ng/ml per la donna e 20 ng/ml per l’uomo). Le cause di iperprolattinemia possono essere numerose e si dividono in fisiologiche e patologiche; la gravidanza (risposta C errata) e l’allattamento sono le cause fisiologiche più frequenti. Tra le cause patologiche invece, oltre agli adenomi ipofisari PRL secernenti (risposta D errata), vi sono i farmaci antidopaminergici: antipsicotici, antidepressivi, alfametildopa, procinetici, antiemetici, alcuni antiipertensivi (come il verapamil), estrogeni ad alte dosi, gli anti-H2, gli oppiacei; inoltre un’altra causa di iperprolattinemia sono i craniofaringiomi (risposta A errata), i quali determinano disconnessione ipotalamo-ipofisaria, quindi la produzione incontrollata della prolattina.
Non compare tra le cause di iperprolattinemia la necrosi ipofisaria post-partum, poiché questa si associa a un quadro di ipopituitarismo, ovvero di ridotta o assenta produzione degli ormoni ipofisari.

​​​​​​​

1203 di 1714 Domande

Scenario KG1B: In un uomo di 42 anni viene riscontrata una voluminosa lesione ipofisaria alla TAC encefalo eseguita a seguito di un trauma della strada. Quale dei seguenti sintomi NON si associa alla presenza di una massa ipofisaria?














La risposta corretta e' la 'Sordita''.


1204 di 1714 Domande

Scenario QQ2Q: Un paziente di 37 anni si presenta in Pronto Soccorso per comparsa di valori elevati di pressione arteriosa. L'addome si presenta globoso per adipe. Gli arti sono estremamente sottili. Domanda 2: Quale ipotesi diagnostica deve essere considerata in questo caso clinico?

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La risposta corretta è la A.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, la diagnosi più probabile è la sindrome di Cushing, che include un gruppo di disturbi ormonali da elevata e prolungata esposizione ai glucocorticoidi. Da un punto di vista eziopatogenetico, può essere classificata in ACTH-dipendente e indipendente:
- le forme ACTH-dipendenti, le più frequenti, sono causate nell’80% dei casi da un adenoma ipofisario secernente (malattia di Cushing) o da tumori non ipofisari (secrezione ectopica) (risposta C errata);
- le forme ACTH-indipendenti sono secondarie solitamente a un carcinoma o a un adenoma surrenale; raramente, sono causate da iperplasia surrenale o assunzione di corticosteroidi eccessiva e prolungata.
Inoltre, l’eccesso di cortisolo provoca una serie di alterazioni metaboliche, le più frequenti rappresentate dal diabete mellito e dalla presenza di valori elevati di colesterolo e trigliceridi (dislipidemia) (risposta B errata).
Al contrario, in base ai reperti clinico-laboratoristici, il paziente non presenta ipotiroidismo primario (risposta D errata).

1205 di 1714 Domande

Scenario FU3F: Una donna di 55 anni si presenta per ingrandimento di mani, piedi, volto e artrosi diffusa. I suoi livelli di IGF-1 sono superiori ai limiti di norma per età. Tutte le seguenti sono possibili manifestazioni cliniche della patologia ipotizzabile dal quadro clinico descritto AD ECCEZIONE di una. Quale?














La risposta corretta e' la 'Gibbo'.


1206 di 1714 Domande

Scenario TA4R: Una donna di 32 anni si presenta al medico curante per dolore al collo anche durante la deglutizione. Circa due settimane prima accusava una sindrome influenzale. Alla palpazione la tiroide si presenta dolente e di dimensioni aumentate. La paziente presenta febbricola, la sua F.C. a riposo è 102 bpm. Gli esami ematochimici mostrano lieve leucocitosi e rialzo della VES. Il TSH è 0,01 mU/L, con ormoni tiroidei liberi nei limiti. Qual è tra le seguenti la terapia considerata adeguata al paziente?














La risposta corretta è la D.
La somministrazione di alte dosi di FANS o corticosteroidi rappresenta la terapia adeguata per la paziente del caso clinico, affetta da tiroidite subacuta (tiroidite granulomatosa o tiroidite di De Quervain), una malattia infiammatoria acuta della tiroide, caratterizzata solitamente da una risoluzione spontanea. La tiroidite sub-acuta ha un’origine virale: i virus più frequentemente coinvolti sono Echovirus, Virus influenzali, Coxsackie A e B, Adenovirus, Epstein Barr, Virus della parotite. Determina solitamente febbre, dolore tiroideo, innalzamento degli indici infiammatori (VES, PCR), leucocitosi con linfocitosi relativa (anche se spesso i globuli bianchi sono normali).
Inoltre, il dosaggio degli anticorpi tiroidei e la clinica hanno un caratteristico andamento trifasico:
- I fase di tireotossicosi;
- II fase di ipotiroidismo transitorio;
- III fase di restituito ad integrum.
La diagnosi si basa sulla clinica e sui test funzionali. Al contrario, la levotiroxina potrebbe essere utilizzata in caso di ipotiroidismo (risposta B errata). Invece, il metimazolo e il propiltiouracile, farmaci antitiroidei, potrebbero essere utilizzati in caso di ipertiroidismo sintomatico (risposte A e C errate).

1207 di 1714 Domande

Scenario TA4R: Una donna di 32 anni si presenta al medico curante per dolore al collo anche durante la deglutizione. Circa due settimane prima accusava una sindrome influenzale. Alla palpazione la tiroide si presenta dolente e di dimensioni aumentate. La paziente presenta febbricola, la sua FC a riposo è 102 bpm. Gli esami ematochimici mostrano lieve leucocitosi e rialzo della VES. Il TSH è 0,01 mU/L, con ormoni tiroidei liberi nei limiti. Qual e' l'evoluzione piu' probabile di tale condizione?














La risposta corretta e' la 'La malattia si risolvera' nel corso di 3-4 mesi e solo in rari casi la paziente dovra' assumere levotiroxina'.


1208 di 1714 Domande

Scenario DL6G: Un uomo di 28 anni si presenta dal medico per un'infezione delle vie urinarie. Da circa un mese presenta poliuria e polidipsia e un calo ponderale di circa 6 kg. Il paziente è sovrappeso e abusa di bevande zuccherate. Circa un anno fa la sua glicemia a digiuno risultava pari a 105 mg/dL. In presenza di sintomi tipici della malattia, la diagnosi di diabete mellito e' posta con riscontro di glicemia random superiore o uguale a:














La risposta corretta e' la '200 mg/dL'.


1209 di 1714 Domande

Scenario OT2T: A un uomo di 57 anni è stato recentemente diagnosticato un tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in fase avanzata con metastasi polmonari controlaterali ed epatiche. L'esame istologico della biopsia polmonare ha evidenziato un adenocarcinoma. La valutazione bio-molecolare realizzata sul prelievo bioptico rivela la presenza di mutazione attivante l'EGFR. Considerate le informazioni disponibili, quale dei farmaci elencati potrebbe essere somministrato in questo caso?














La risposta corretta e' la 'Erlotinib'.


1210 di 1714 Domande

Scenario PR4X: Una donna di 28 anni è portatrice della mutazione genetica BRCA1. La donna e' a rischio elevato di sviluppare delle neoplasie Indicare la risposta esatta














La risposta corretta e' la 'Carcinoma mammario e neoplasia ovarica'.


1211 di 1714 Domande

Scenario CR6C: Una donna di 65 anni, in postmenopausa, è stata recentemente sottoposta a intervento chirurgico di quadrantectomia destra per carcinoma mammario. La neoplasia asportata presenta una forte positività recettoriale per gli estrogeni e il progesterone. Viene avviato un trattamento adiuvante ormonale con il letrozolo 2.5 mg/ die. A quale classe dei farmaci appartiene il letrozolo?














La risposta corretta e' la 'Inibitori dell'aromatasi non steroidei'.


1212 di 1714 Domande

Scenario CR7S: Una paziente di 38 anni, nullipara, in perimenopausa, riferisce comparsa di un nodulo alla mammella destra che non muta con il ciclo mestruale. Alla palpazione si conferma la presenza, al quadrante supero-esterno della mammella destra, di un nodulo di circa 3 cm di diametro, di consistenza duro-lignea, non dolente, poco mobile, a margini mal definibili. Il nodulo viene asportato chirurgicamente con la chirurgia conservativa (quadrantectomia). L'esame istologico definitivo identifica un carcinoma duttale infiltrante, G3, pT2 N1, ki 67: 45%. Sapendo che l'esame istologico individua recettori estrogenici e progestinici positivi (ER 95%, PgR: 95%) HER-2 negativo, quale tra le seguenti affermazioni sulle opportunita' terapeutiche e' corretta?














La risposta corretta e' la 'La paziente potra' beneficiare di terapia adiuvante con chemioterapia, ormonoterapia e radioterapia sulla mammella residua, ma non di farmaci antiHER-2'.


1213 di 1714 Domande

Scenario MG8G: Un uomo di 67 anni senza comorbidità di rilievo riferisce saltuari episodi di sangue nelle feci e alvo alterno. L'emocromo documenta livelli di emoglobina pari a 10g/dL. Nel sospetto clinico di un tumore del colon, quale indagine e' opportuna in prima battuta?














La risposta corretta e' la 'Colonscopia'.


1214 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni riguardanti i disturbi dello spettro autistico e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'Non vi e' maggiore concordanza tra gemelli monozigoti rispetto ai dizigoti'.


1215 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni e' corretta?














La risposta corretta e' la 'La distrofia muscolare di Duchenne e' eccezionale nelle femmine'.


1216 di 1714 Domande

Qual e' il quadro clinico caratteristico della presentazione della forma piu' grave del deficit di maltasi acida, detta malattia di Pompe?














La risposta corretta e' la 'Dispnea e cianosi'.


1217 di 1714 Domande

Episodi ripetuti di vomito mattutino, non preceduti da nausea, sono un sintomo frequente nei tumori infantili:














La risposta corretta e' la 'della fossa cranica posteriore'.


1218 di 1714 Domande

Il concetto di "insistence on sameness" si associa a quale delle seguenti diagnosi?














La risposta corretta e' la 'Autismo'.


1219 di 1714 Domande

Scenario AD1L: Un adolescente si presenta in ambulatorio accompagnato dalla madre per progressiva astenia agli arti inferiori e senso di affaticamento generale. L'esame neurologico è negativo. Il paziente è stato sottoposto a numerose visite ed esami specialistici che sono risultati negativi. La diagnosi differenziale si pone tra tutte queste patologie TRANNE:














La risposta corretta e' la 'disturbo psicotico breve'.


1220 di 1714 Domande

Scenario AT2T: Un bambino di 8 anni è facilmente irritabile, presenta atteggiamenti di sfida sia a scuola sia nel tempo libero, non si conforma alle regole, non presenta comportamenti caratterizzati da crudeltà. La diagnosi piu' probabile e' di:














La risposta corretta e' la 'disturbo oppositivo-provocatorio'.


1221 di 1714 Domande

Scenario ED3U: Edoardo e' un adolescente di 17 anni, che è stato osservato in classe presentare da alcuni mesi oscillazioni dello stato di vigilanza con momenti di letargia. I compagni hanno notato anche che frequentemente ha le pupille "piccole come spilli". Le assenze da scuola sono numerose. Nell'ultimo periodo ha presentato irritabilità e ha aggredito un compagno accusandolo, ingiustamente, di avergli sottratto del denaro. Fin dal primo anno di scuola superiore Edoardo presenta bizzarrie: si fa chiamare con nomi diversi, parla usando frequenti neologismi, presenta dei rituali. Edoardo accetta l'invito a rivolgersi all'attenzione di un neuropsichiatra infantile. Il colloquio risulta poco informativo per il neuropsichiatra per una posizione di chiusura di Edoardo: l'unico elemento di rilievo psicopatologico che verbalizza è di provare un'esperienza "difficile da descrivere, come non sentirsi se stesso". Nega uso di sostanze e psicofarmaci. Quale delle seguenti ipotesi valutera' con particolare cura il neuropsichiatra?














La risposta corretta e' la 'Una doppia diagnosi: e' verosimile un esordio psicotico e un abuso di sostanze'.


1222 di 1714 Domande

Scenario CA4N: Giunge in Pronto Soccorso accompagnato dai genitori un ragazzo di 14 anni. Mentre si trovava a scuola avrebbe manifestato derealizzazione, depersonalizzazione, episodi di aggressività, improvvisi movimenti stereotipati di succhiamento/masticazione di breve durata. Nega utilizzo di sostanze. Quale delle seguenti rappresenta la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Crisi comiziali parziali a semeiologia complessa'.


1223 di 1714 Domande

La terapia della tiroidite subacuta di De Quervain e':














La risposta corretta e' la 'cortisonici o FANS'.


1224 di 1714 Domande

Scenario PP1F: Una donna di 33 anni giunge in ambulatorio per la comparsa di una lesione palpabile di circa 1 cm, non dolente, alla mammella sinistra. Posta diagnosi di fibroadenoma mammario, l'atteggiamento da proporre e':














La risposta corretta e' la 'Trattamento conservativo e controlli nel tempo'.


1225 di 1714 Domande

Scenario TR2T: Un ragazzo di 21 anni giunge in ambulatorio presentando, in sede paramediana alla linea interglutea, una tumefazione dolente con la cute sovrastante arrossata. Riferisce dal giorno prima modesta iperpiressia. Qual e' la diagnosi piu' probabile tra quelle proposte?














La risposta corretta e' la 'Cisti pilonidale ascessualizzata'.


1226 di 1714 Domande

Scenario SL3G: Un paziente si presenta dal chirurgo con un'ernia inguinale sinistra che deve essere trattata chirurgicamente. Quale tra le seguenti tipologie di ernia e' la piu' frequente nel maschio?














La risposta corretta e' la 'Ernia inguinale obliqua esterna'.


1227 di 1714 Domande

Scenario KK4O: Un uomo di 58 anni si presenta in Pronto Soccorso lamentando dolore in fossa iliaca sinistra, febbre e dolorabilità alla palpazione in fossa iliaca sinistra. Gli esami del sangue dimostrano leucocitosi, aumento degli indici di flogosi, funzionalità renale nella norma. Qual e' la diagnosi piu' probabile in base al quadro clinico delineato?














La risposta corretta e' la 'Diverticolite acuta'.


1228 di 1714 Domande

Scenario KK4O: Un uomo di 58 anni si presenta in Pronto Soccorso lamentando dolore in fossa iliaca sinistra, febbre e dolorabilità alla palpazione in fossa iliaca sinistra. Gli esami del sangue dimostrano leucocitosi, aumento degli indici di flogosi, funzionalità renale nella norma. Viene eseguita una TC addome che evidenzia diverticolosi del sigma con intensa reazione perivisceritica, abbondante versamento liquido in tutti i recessi addominali e dubbia falce d'aria libera periepatica In base a questo scenario, com'e' meglio procedere?














La risposta corretta e' la 'Esplorazione chirurgica urgente'.


1229 di 1714 Domande

Scenario QQ5X: Si presenta in Pronto Soccorso una paziente di 44 anni riferendo comparsa di dolore addominale intenso, accompagnato da distensione meteorica dei quadranti di sinistra, nausea e alvo chiuso ai gas. Qual e' la percentuale di pazienti che, sottoposti a decompressione e derotazione endoscopica di un volvolo del sigma, vanno incontro a recidiva?














La risposta corretta e' la '40% - 80%'.


1230 di 1714 Domande

La piu' frequente forma di ipertensione NON essenziale e':














La risposta corretta è la A.
L’ipertensione nefrovascolare è una forma di ipertensione arteriosa secondaria ad un ridotto flusso ematico ad uno o ad entrambi i reni per una stenosi delle arterie renali ; è  quindi dovuta ad una condizione di ipoperfusione renale. Il ridotto afflusso arterioso porta all’attivazione del sistema renina-angiotensina. Elementi caratteristici di questa forma di ipertensione sono lo sviluppo in età giovanile, lo scarso controllo pressorio attraverso i farmaci antipertensivi, l’aumento della cretininemia se si avvia la terapia con ace inibitori, l’ipercaliemia, l’edema polmonare recidivante, segni di aterosclerosi in altri distretti, e reni di diverse dimensioni.  All’esame clinico è suggestiva la presenza di un soffio addominale.
Il percorso diagnostico prevede la ricerca di elementi clinici suggestivi, il dosaggio dell’attività della renina plasmatica, il test al captopril, la scintigrafia renale, l’ecocolor doppler delle arterie renali, l’angioRMN, l’angioTC spirale delle arterie renali, l‘angiografia renale, il dosaggio della renina nel sangue refluo dalle vene renali, l’urografia ev.
La risposta B non è corretta.
L'ipertensione da catecolamine è dovuta,nel 90% dei casi, ad una neoplasia delle cellule cromaffini della midollare del surrene, cellule che secernono le catecolammine e i loro precursori. Nel 10% dei casi la sede neoplastica è extrasurrenalica e la localizzazione di questi feocromocitomi è complicata.
La risposta C non è corretta.
L'ipertensione da mineralcorticoidi è dovuta all’iperaldosteronismo primitivo, una condizione in cui la corteccia surrenalica, nella maggior parte dei casi per un adenoma monolaterale (morbo di Conn) oppure per una iperplasia bilaterale, secerne quantità eccessive di aldosterone.
La risposta D non è corretta.
Gli ormoni tiroidei agiscono sulle cellule cardiache, sull’equilibrio simpatico-vagale e sui vasi. Si ha un aumento della portata cardiaca e della frequenza.
La risposta E non è corretta.
La piu' frequente forma di ipertensione non essenziale è quella nefrovascolare.

1231 di 1714 Domande

Il genotipo della sindrome di Klinefelter e':














La risposta corretta è la B.
I soggetti affetti dalla sindrome di Klinefelter possiedono un genotipo 47 XXY omogeneo o in mosaico 46,XY/XXY. E’ una delle forme di aneuploidia più frequenti; si stima interessi 1:500-1000 nati di sesso maschile. La presenza di questo genotipo non è una condizione ereditaria ma insorge per una anomalia nel processo di meiosi dei gameti. La presenza del cromosoma X sovrannumerario intereferisce con il normale sviluppo sessuale; è la causa più frequente di ipogonadismo primario negli uomini e la carenza di testesterone secondaria è causa di azoospermia, infertilità e mancato o minore sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Questi individui presentano inoltre un anomalo sviluppo corporeo con alterate proporzioni corporee (tipici sono gli arti inferiori eccessivamente lunghi e il tronco corto, e le spalle strette), ginecomastia e obesità a disposizione ginoide. In alcuni casi sono presenti disturbi neurologici, del comportamento, del linguaggio e deficit cognitivi. La diagnosi può essere confermata con l’analisi citogenegica. Non esiste una terapia risolutiva ma l’identificazione in fase precoce e la somministrazione di testosterone in età puberale favorisce lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari e l’acquisizione di proporzioni corporee del fenotipo maschile.
La risposta A non è corretta.
Il cariotipo 45, X/46, XY indica la disgenesia gonadica mista, un disordine dello sviluppo sessuale dovuta a mosaicismo del cromosoma Y.
La risposta C non è corretta.
Il cariotipo 47, XX piu' 21 indica un soggetto di sesso femminile affetto dalla Sindrome di Down, conosciuta anche come “trisomia 21â€.
La risposta D non è corretta.
Il cariotipo 45, X0 o “monosomia X†è tipico della sindrome di Turner, una patologia caratterizzata dalla assenza di uno dei due cromosomi X. Colpisce esclusivamente le donne.
La risposta E non è corretta.
Entrambi i cariotipi considerati non corrispondono a quello della Sindrome di Klinefelter.

1232 di 1714 Domande

Quale classe di lipidi circolanti e' aumentata nell'ipertrigliceridemia familiare?














La risposta corretta è la D.
L’ipertrigliceridemia familiare è una condizione a trasmissione autosomica dominante in cui si ha un abnorme quantitativo di trigliceridi e VLDL (lipoproteine a bassissima densità) a livello ematico. E’ da considerarsi anormale una trigliceridemia con valori superiori a 150 mg/dl. I soggetti affetti presentano valori superiori a 200 mg/dl (severa se >500 mg/dl). Contrariamente a quanto si possa pensare, non si associa ad un aumento significativo dei livelli di colesterolo anzi, spesso i valori di colesterolo HDL risultano ridotti. Fattori favorenti e concomitanti possono essere altri dismetabolismi come l’iperglicemia, alti livelli di insulina con insulino-resistenza, ipertensione arteriosa e obesità. Il riscontro avviene generalmente in maniera incidentale, durante gli esami ematochimici di routine. Rappresenta un fattore di rischio per la pancreatite, in particolare nei pazienti con IT severa, oltre che per eventi cardiovascolari. Si possono anche verificare xantomi eruttivi e lipemia retinalis. La gestione primaria di questa condizione prevede l’adozione di uno stile di vita salutare e fino a 886 mg/dl l’assunzione di statine. Per livelli di trigliceridemia superiori a 886 mg/dl (10 mmol/L), gravati quindi da un alto rischio di pancreatite ed eventi cardiovascolari, la terapia farmacologica prevede l’introduzione di fibrati, acido nicotinico e olio di pesce (ricco di omega 3).
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Nell’ipertrigliceridemia familiare, i trigliceridi e le VLDL presentano valori ematici estremamente alti. Le altri classi lipidiche possono risultare addirittura ridotte.

1233 di 1714 Domande

Scenario RI1S: Una donna di 46 anni lamenta progressiva perdita di peso, sudorazione, saltuari episodi di palpitazioni e affaticabilità. ​​​​​​​La diagnosi di ipertiroidismo si pone con:














La risposta corretta è la D.
L’ipertiroidismo è una condizione causata da alti livelli ematici di ormoni tiroidei. La forma primaria dipende da patologie a carico della tiroide mentre la forma secondaria è dovuta ad una sovrastimolazione della ghiandola tiroidea da parte di livelli eccessivi di TSH, spesso da adenoma ipofisario. Indipendentemente dalla causa, l’ipertiroidismo è caratterizzato da un corredo sintomatologico che comprende segni cardiovascolari quali ipertensione e tachicardia, fino allo sviluppo di tachiaritmie, iperattività, irrequietezza, dimagrimento, debolezza muscolare, tremori, caduta dei capelli, insonnia, ipermotilità intestinale, scarsa tolleranza al caldo e aumento della sudorazione. Se la tiroide si ipertrofizza, si possono avere anche sintomi da compressione esofagea, come la disfagia, e meno frequentemente quelli da dislocazione o compressione tracheale. I pazienti con morbo di Graves-Basedow, i pazienti presentano l’oftalmopatia infiltrativa e la dermopatia. La diagnosi viene fatta mediante dosaggio di TSH, fT3 e fT4. Valori elevati di T3 e T4 pongono la diagnosi di ipetiroidismo e generalmente si accompagnano a bassi valori di TSH.
La risposta A non è corretta.
La valutazione fluoroscopica dinamica della deglutizione permette di valutare la sequenza deglutitoria nei pazienti con disfagia. Nell’ipertiroidismo può trovare impiego qualora l’ipertrofia tiroidea provochi una compressione ab estrinseco di faringe o esofago, ma non permette di fare la diagnosi di ipertiroidismo.
La risposta B non è corretta.
La tomografia computerizzata del collo permette di valutare l’anatomia della ghiandola tiroidea ma non permette di fare diagnosi di ipertiroidismo.
La risposta C non è corretta.
L’ecografia del collo permette di eseguire una indagine anatomica e funzionale della ghiandola ma non permette di fare diagnosi di ipertiroidismo.
La risposta E non è corretta.
I sintomi presentati dalla paziente pongono il sospetto diagnostico ma la diagnosi di ipertiroidismo si ottiene mediante esami laboratoristici.

1234 di 1714 Domande

La terazosina e' un farmaco:














La risposta corretta è la B.
La terazosina è un farmaco alfa litico ossia svolge la sua azione inibitoria sui recettori alfa adrenergici. Per questo motivo è utilizzato nella terapia dell’ipertensione da lieve a moderata, ma soprattutto nell’Ipertrofia Prostatica Benigna e nella ritenzione urinaria. Il loro impiego in urologia è dettato dal fatto che il collo vescicale e la muscolatura prostatica sono zone dove sono presenti molti ricettori alfa adrenergici; così facendo si ricava un rilassamento della muscolatura. Effetto collaterale di questo impiego è l’eiaculazione retrograda. Il suo utilizzo in cardiologia, per l’ipertensione, è poco frequente data la sua poca maneggevolezza.
Le risposte A, C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corette.

1235 di 1714 Domande

Paziente con dispnea acuta e dolore toracico. Cosa si apprezza al RX torace? ​​​​​​​

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La risposta corretta è la D.
La RX del torace del paziente del caso clinico mostra un’estesa falda di iperdiafania a carico dell’ambito polmonare destro, con associato collasso del parenchima polmonare, da riferire a pneumotorace massivo. Al contrario, la RX non mostra segni ascrivibili a tumore polmonare, versamento pleurico, polmonite e cardiomegalia (risposte A, B, C ed E errate).

1236 di 1714 Domande

La cosiddetta "triade di Whipple" identifica un'associazione di dati clinici e di laboratorio tipica di:














La risposta corretta è la C.
La triade di Whipple rappresenta l’insieme caratteristico dei sintomi che si presentano nei pazienti con insulinoma, un raro tumore pancreatico delle cellule beta, che produce insulina. Tale triade comprende:
- ipoglicemia, cioè valori di glicemia inferiori ai 60 mg/dl;
- sintomi di ipoglicemia, come nausea, vertigini, stupor e perdita di coscienza;
- scomparsa dei sintomi dopo assunzione di glucosio.
Al contrario, la sindrome di Zollinger-Ellison, l'insieme di segni e sintomi legati alla presenza di ulcere peptiche multiple, è dovuta all'iperacidità gastrica conseguente alla secrezione di gastrina da parte di uno o più tumori pancreatici e/o duodenali, detti gastrinomi (risposta A errata). All’opposto, i VIPomi, rari tumori secernenti peptide intestinale vasoattivo (VIP), determinano solitamente diarrea, ipokaliemia e diminuzione dell’acidità gastrica (risposta B errata). Invece, il somatostatinoma, un tumore secernente somatostatina, è un tumore molto raro che si sviluppa solitamente nel pancreas o nel tratto gastrointestinale. Esordisce prevalentemente con sintomi aspecifici come il dolore addominale, la perdita di peso, l'ittero e la diarrea; nel 20% circa dei casi pancreatici, causa la sindrome da ipersecrezione di somatostatina (sindrome da somatostatinoma), caratterizzata da diabete mellito, colelitiasi, steatorrea e ipocloridria (risposta D errata).

1237 di 1714 Domande

Nella pregressa primo infezione da Cytomegalovirus, qual e' l'indagine diagnostica di riferimento?














La risposta corretta è la C.
Il Citomegalovirus è un virus estremamente diffuso appartenente alla famiglia degli Herpesviridae. Si stima che circa il 60-90% degli adulti abbia contratto l’infezione da CMV. Il contagio può avvenire mediante il contatto con secrezioni corporee, urina, o per via sessuale. La sintomatologia, nel momento in cui viene acquisita l’infezione, può essere assente oppure può presentarsi in maniera simil-influenzale con malessere generale e febbre. Dopodiché il virus può permanere in maniera latente in vari tessuti anche per tutto il corso della vita oppure può riattivarsi in concomitanza di particolari stimoli, soprattutto in condizioni di immunodepressione. La trasmissione congenita del’infezione, durante la gravidanza o durante il passaggio attraverso il canale del parto, può causare eventi estremamente gravi come aborto spontaneo, malformazioni fetali, problemi epatici e polmonari, sordità, cecità, ritardo mentale e deficit cognitivi, convulsioni, ridotto peso alla nascita, morte neonatale. Il Citomegalovirus può essere identificato nei fluidi corporei come saliva, sangue, urine, lacrime, latte materno, secrezioni genitali. Sebbene la maggior parte delle infezioni da CMV non vengano ricercate, nel caso in cui si sospetti questa infezione, la diagnosi viene generalmente effettuata mediante la rilevazione della presenza degli anticorpi a livello ematico. La presenza di IgM positive e IgG negative indica una infezione recente e attiva; la presenza di IgM e IgG positive indica che l’infezione è attiva ma non permette di discernere se si tratti di una riattivazione.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
L’indagine diagnostica di riferimento nella prima infezione da Cytomegalovirus è la determinazione anticorpale.

1238 di 1714 Domande

Uomo di 40 anni, obeso, presenta esofago di Barrett. Qual è il rischio principale dell'esofago di Barrett?














La risposta corretta è la B.
L'esofago di Barrett, una condizione in cui il normale epitelio squamoso pluristratificato dell’esofago distale viene sostituito da epitelio cilindrico (o colonnare) metaplastico, si sviluppa come conseguenza della malattia da reflusso gastroesofageo cronica (GERD) e predispone allo sviluppo dell’adenocarcinoma esofageo. L’endoscopista può descrivere la lesione di Barrett utilizzando la classificazione di Praga, che descrive la posizione della lesione, la sede rispetto al cardias, la sua estensione circonferenziale e l’altezza massima che raggiunge. A seconda dell’estensione delle lesioni, inoltre, si possono distinguere due tipi:
- il Long Barrett, in cui la metaplasia si estende per oltre 3 cm al di sopra dello sfintere esofageo inferiore;
- lo Short Barrett, in cui la metaplasia ha un’estensione < 3 cm.
La diagnosi tuttavia non può prescindere dall’esame istologico, in quanto la biopsia definisce sia la presenza di esofago di Barrett che la presenza di eventuale displasia o trasformazione tumorale. Invece, il sanguinamento improvviso e massivo può rappresentare una complicanza acuta delle varici esofagee (risposta A errata).

1239 di 1714 Domande

A quale variante istologica di carcinoma polmonare si associa piu' frequentemente la mutazione del gene EGFR, la cui presenza ha risvolti terapeutici rilevanti essendo disponibili farmaci ad azione inibitoria su tale molecola (gefitinib, erlotinib)?














La risposta corretta è la B.
Il tumore al polmone rappresenta ancora oggi la più frequente causa di morte per neoplasia. Distinguiamo le neoplasie polmonari in due grandi categorie: il tumore polmonare a piccole cellule e il tumore polmonare non a piccole cellule (NSLC). Al secondo gruppo appartengono il carcinoma a cellule squamose, l’adenocarcinoma e il carcinoma a grandi cellule. L’adenocarcinoma è l’istotipo più frequente ed è la forma maggiormente rappresentata anche sei soggetti non fumatori. E’ il NSLC più frequentemente associato a plurime mutazioni somatiche del gene EGFR, fattore di crescita dell’epidermide coinvolto in molteplici vie di trasduzione del segnale nella regolazione di processi cellulari tra cui replicazione, morte, motilità e adesività. Questo fattore viene spesso espresso sulla membrana cellulare dei NSLC. Le mutazioni più frequenti riscontrate nell’adenocarcinoma riguardano la delezione dell’esone 19 o le mutazioni puntiformi dell’esone 21. Nelle forme neoplastiche diagnosticate in fase precoce, la chirurgia rappresenta l’opzione terapeutica di scelta ma, nei tumori che esprimono l’EGFR, la chirurgia viene associata alla farmacoterapia con inibitori della proteina tirosin chinasi (TKI) come il gefitinib e l’erlotinib. Questi farmaci, derivati chinazolinici, inibiscono la tirosin chinasi del recettore del EGFR interferendo con l’attività di questo fattore di crescita e riducendo la crescita e la diffusione delle cellule neoplastiche. La terapia con TKI si è mostrata superiore, rispetto alla chemioterapia, nella riduzione del numero e della dimensione delle lesioni e nell’aumento dell’intervallo libero da malattia, nei tumori sensibili.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
La variante istologica di carcinoma polmonare a cui è più frequentemente associata la mutazione del gene EGFR è l’adenocarcinoma.


1240 di 1714 Domande

Scenario UN1O: Un uomo di 67 anni si presenta con un'eruzione cutanea eritemato-vescicolosa dolente che si sviluppa lungo tutto il fianco destro. In anamnesi ricorda vagamente i comuni esantemi infantili. Qual e', tra quelle elencate, la terapia eziologica per il paziente?














La risposta corretta è la D.
Questo paziente presenta un quadro compatibile con un’infezione da herpes zoster, causata dalla riattivazione di un'infezione latente da parte del virus della varicella-zoster (VZV). Dopo l'infezione iniziale da VZV ("varicella"), il virus non viene sradicato dall’organismo, ma rimane latente nei corpi cellulari dei neuroni sensoriali del ganglio della radice dorsale. La riattivazione del VZV, da questa localizzazione, determina una condizione comunemente nota come "fuoco di Sant'Antonio", che si manifesta con una sintomatologia prodromica, caratterizzata da dolore e disestesia , che segue una distribuzione dermatomerica. Questo dolore è seguito da un'eruzione vescicolare su una base eritematosa, anche essa a distribuzione dermatomerica. L'herpes zoster si presenta più frequentemente negli individui più anziani o immunodepressi, di solito scatenata da fattori quali stress emotivo o fisico. La terapia più idonea, fra le opzioni indicate, prevede la somministrazione di Acyclovir 800 mg 5 volte al di' od in alterativa sarebbe meglio la brivudina 125 mg 1 al giorno per 7 giorni.
Le risposte A,B e C non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette perché sono FANS (Acido Acetilsalicilico e Ketorolac), inibitori di pompa protonica (Omeprazolo) ed antibiotico (Amoxicillina).

1241 di 1714 Domande

Scenario TT4H: Una paziente di 64 anni, affetta da polimialgia reumatica in terapia steroidea, si presenta in Pronto Soccorso con dolore acuto retrosternale da circa un'ora, insorto a riposo, senza alcuna irradiazione. Pressione arteriosa 140/85 mmHg, frequenza cardiaca 96 bpm. Se l'elettrocardiogramma della paziente in Pronto soccorso fosse quello mostrato nell'immagine, quale delle seguenti rappresenterebbe la condotta piu' corretta?

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La risposta corretta e' la 'Valutare gli indici di miocardionecrosi, somministrare aspirina e inviare il paziente a coronarografia con eventuale angioplastica primaria'.


1242 di 1714 Domande

Scenario TT4H: Una paziente di 64 anni, affetta da polimialgia reumatica in terapia steroidea, si presenta in Pronto Soccorso con dolore acuto retrosternale da circa un'ora, insorto a riposo, senza alcuna irradiazione. Pressione arteriosa 140/85 mmHg, frequenza cardiaca 96 bpm. Quale, tra le seguenti cause del dolore, deve essere esclusa in urgenza?

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La risposta corretta e' la 'Sindrome coronarica acuta'.


1243 di 1714 Domande

Scenario RA5D: Si presenta un paziente di 65 anni, forte fumatore, iperteso, con tosse produttiva e dispnea ingravescente. Quale dei seguenti elementi NON indirizzerebbe verso una diagnosi di scompenso cardiaco?














La risposta corretta è la D.
Il Brain Natriuretic Peptide (BNP) può essere considerato un marker quantitativo di scompenso cardiaco: infatti, tanto più aumenta tanto più è probabile che i segni e sintomi osservati siano dovuti ad uno scompenso cardiaco, che sarà tanto più grave quanto più alte sono le concentrazioni. Tuttavia, in un paziente valori di BNP < 100 pg/mL (come, il valore di 85 pg/ml del caso clinico) indicano uno scompenso cardiaco poco probabile. Invece, la dispnea parossistica notturna, valori alti di BNP e anamnesi positiva per episodi di cardiopatia ischemica indirizzano la diagnosi verso lo scompenso cardiaco (risposte A, B, C ed E errate).

1244 di 1714 Domande

Scenario RA5D: Si presenta un paziente di 65 anni, maschio, forte fumatore, iperteso, con tosse produttiva e dispnea ingravescente. Quale delle seguenti indagini NON e' indicato eseguire in urgenza nel paziente con dispnea acuta?














La risposta corretta è la A.
Le prove di funzionalità respiratoria sono dei test che permettono di valutare l'adeguatezza della ventilazione e degli scambi gassosi. Per la valutazione dell’adeguatezza della ventilazione avremo le misure dei volumi polmonari e dei flussi respiratori oppure i test di funzionalità dei muscoli respiratori. Il test più frequentemente utilizzato per la misura dei volumi statici e dinamici è la spirometria che, con l'applicazione del principio di Venturi, misura la quantità di aria inspirata ed espirata. I volumi polmonari vengono espressi in litri, a pressione ambientale satura di vapore acqueo a 37°C. Distinguiamo i volumi polmonari statici (Vt o volume corrente; VRI o volume di riserva inspiratoria; VRE o volume di riserva espiratoria; VR o volume residuo) e dinamici (VEMS o volume espiratorio massimo al secondo o FEV1; CVF o capacità vitale forzata; MVV o massima ventilazione volontaria). Le capacità polmonari includono invece: CV o capacità vitale, CI o capacità inspiratoria, CFR o capacità funzionale residua e CPT o capacità polmonare totale. Sulla base dei risultati ottenuti dall’esame spirometrico è possibile classificare il funzionamento dell’apparato respiratorio come normale oppure rilevare eventuali anomalie, che caratterizzano le patologie polmonari in patologie di tipo ostruttivo (asma bronchiale, BPCO) o restrittivo (patologie della gabbia toracica, patologie neuromuscolari, fibrosi polmonare, lesioni occupanti spazio o compressioni ab estrinseco). Questo esame non permette di formulare una diagnosi esatta in condizioni di urgenza ma viene considerato come esame integrativo da impiegare nel corso di un percorso diagnostico clinico e strumentale più ampio.
La risposta B non è corretta.
La radiografia del torace è un esame rapido e di facile esecuzione che può essere impiegato in urgenza nella valutazione di quadri clinici con coinvolgimento respiratorio.
La risposta C non è corretta.
L’emogasanalisi, in particolare quella arteriosa (prelievo estemporaneo arterioso effettuato da arteria radiale), consente di valutare in maniera estremamente rapida e poco invasiva i valori di pH ematico, delle pressioni parziali di ossigeno e anidride carbonica e dei principali ioni, fornendo importanti informazioni sull’assetto respiratorio e renale.
La risposta D non è corretta.
L’elettrocardiogramma è un esame non invasivo e di facile esecuzione che deve essere eseguito in tutti pazienti che presentano segni e sintomi di coinvolgimento respiratorio e/o cardiologico.
La risposta E non è corretta.
Le prove di funzionalità respiratoria, sia statiche che dinamiche, per il tempo richiesto per la loro esecuzione, non vengono eseguite in condizioni di urgenza.

1245 di 1714 Domande

Scenario 5: Si presenta un paziente di 65 anni, maschio, forte fumatore, iperteso, con tosse produttiva e dispnea ingravescente. In un paziente con dispnea e ipossia, quale delle seguenti condizioni NON e' tipicamente associata a un meccanismo di alterazione ventilazione/perfusione di tipo "shunt"?














La risposta corretta è la C.
I polmoni sono gli organi deputati all’ossigenazione del sangue. L’efficacia di questo meccanismo dipende dalla ventilazione alveolare, cioè dalla quantità di aria che raggiunge gli alveoli in un minuto (pari a circa 4l/min), e dalla perfusione polmonare, cioè il flusso ematico che arriva al circolo polmonare in un minuto e che corrisponde alla portata cardiaca (circa 5 l/min). Il rapporto tra questi due elementi, ventilazione e perfusione, è il principale determinante dell’ossigenazione del sangue. Il valore medio di V/Q è circa 0,8. Si parla di valore medio poichè la ventilazione e la perfusione non sono uniformi in tutto il polmone ma sono condizionate da fattori anatomici e dalla gravità. In stazione eretta infatti, sia la ventilazione che la perfusione risultano essere maggiori alle basi rispetto agli apici poiché sia gli alveoli che i capillari risultano essere più distesi, tuttavia la perfusione risulta aumentare di più rispetto alla ventilazione, motivo per cui il rapporto V/Q sarà maggiore all’apice e minore alla base. All’apice infatti, gli alveoli saranno più ventilati che perfusi quindi il rapporto V/Q sarà alto (>3), mentre alla base, sebbene aumentino sia la ventilazione che la perfusione, la seconda sarà maggiore della prima, quindi questo rapporto si ridurrà (V/Q di circa 0,6). Quando si verifica una ostruzione alla ventilazione di un distretto alveolare, il sangue venoso di questo distretto (perfuso ma non ventilato) non può essere arricchito in ossigeno, per cui resterà tale e le pressioni parziali alveolari si equilibreranno con quelle del sangue venoso. Questo meccanismo prende il nome di shunt. Se lo shunt, quindi la quantità di sangue venoso che bypassa l’ossigenazione e viene immesso neovamente nel distretto arterioso, aumenta, la pressione parziale di ossigeno rispetto alla frazione di ossigeno inalata (rapporto P/F) si riduce.
La risposta A non è corretta.
L’edema polmonare acuto cardiogeno è la principale manifestazione dell’insufficienza cardiaca acuta ed è caratterizzata dalla trasudazione di fluidi dai capillari polmonari verso gli spazi interstiziali e verso le cavità alveolari, per aumento della pressione capillare polmonare. L’accumulo massivo di liquido a livello interstizio-alveolare non consente l’adeguata ventilazione alveolare, sebbene la perfusione sia mantenuta, per cui si creerà una alterazione del rapporto ventilazione/perfusione con meccanismo di tipo shunt.
La risposta B non è corretta.
Per motivi anatomici e legati alla gravità, oppure per motivi patologici, il rapporto ventilazione/perfusione inferiore ad 1 indica una condizione in cui la ventilazione alveolare è inferiore rispetto alla perfusione, con riduzione della pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso, per un meccanismo di tipo shunt.
La risposta D non è corretta.
L’ARDS è una condizione patologica potenzialmente mortale caratterizzata da un danno acuto del polmone che si manifesta con ipossiemia, dispnea, essudati polmonari diffusi e riduzione della compliance. Il polmone diventa incapace, a causa della presenza di essudati alveolari o del collabimento degli stessi, di ossigenare il sangue in maniera adeguata. La ventilazione non proporzionata alla perfusione polmonare crea una alterazione del rapporto ventilazione/perfusione di tipo shunt, con ipossiemia arteriosa.
La risposta E non è corretta.
L’aumento del rapporto PaO2 /FiO2 al crescere della frazione di shunt non è associato ad un meccanismo di alterazione ventilazione/perfusione di tipo "shuntâ€; accade piuttosto il contrario, cioè al crescere dello shunt si riduce il rapporto tra pressione parziale arteriosa di ossigeno e frazione inalata di ossigeno.
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1246 di 1714 Domande

Scenario CO6C: Una donna di 55 anni si presenta itterica, febbrile, lamentando dolori addominali tipo colica localizzati in ipocondrio destro ed epigastrio, irradiati al dorso; da ieri sono comparse feci chiare e poco formate. Il segno di Murphy è positivo. Qual è l'indagine radiologica di primo livello più indicata?














La risposta corretta è la B.
Il quadro clinico presentato dalla paziente del caso, con ittero, febbre, dolore addominale di tipo colico localizzato in ipocondrio destro ed a livello epigastrico e irradiato al dorso, feci chiare e poco formate, Murphy positivo, è compatibile in prima ipotesi con la colecistite acuta; di conseguenza, l’indagine radiologica di primo livello più indicata è l’ecografia addominale, che mostrerà la colecisti dilatata, con ispessimento parietale e la presenza di liquido peri-colecistico. In dettaglio, per quanto riguarda la colecistite acuta, la causa più frequente è la presenza di uno o più calcoli. Tale patologia determina spesso un dolore nel quadrante superiore destro dell'addome e irradiato a livello scapolare, associato a febbre, nausea, vomito, positività del segno di Murphy. La diagnosi di primo livello si basa sull’ecografia addominale. La TC, invece, non rappresenta un esame di primo livello, ma può rivelare complicanze come la perforazione della colecisti o della pancreatite (risposte A e C errate).
Infine, anche la colangiografia, un esame radiologico delle vie biliari (coledoco, dotto cistico, dotto epatico e colecisti, ovvero tutti i canali che vengono attraversati dalla bile), che viene effettuato mediante somministrazione di un liquido di contrasto radio-opaco e nella successiva radioscopia e radiografia delle parti anatomiche interessate, non rappresenta una metodica di primo livello nello studio della colecistite acuta (risposta D errata).

1247 di 1714 Domande

Scenario BA7G: Una paziente di 45 anni si rivolge al medico per sospetto diverticolo di Zenker. Di che cosa si tratta?














La risposta corretta è la D.
La paziente del caso clinico presenta un sospetto di diverticolo di Zenker, un diverticolo da pulsione faringo-esofageo, all’altezza della giunzione faringo-esofagea. Tale diverticolo è una estroflessione sacciforme posteriore di mucosa e sottomucosa, che attraversa il muscolo cricofaringeo, probabilmente causata da un'incoordinazione tra propulsione faringea e rilasciamento cricofaringeo. Invece, il diverticolo epifrenico è una tipologia di diverticolo esofageo da pulsione (risposta A errata).

1248 di 1714 Domande

Scenario BU7D: Una paziente di 45 anni si rivolge al medico per sospetto diverticolo di Zenker. Quale tipo di esame è indicato per una conferma diagnostica?














La risposta corretta è la A.
La paziente del caso clinico presenta un sospetto di diverticolo di Zenker, un diverticolo da pulsione faringo-esofageo, all’altezza della giunzione faringo-esofagea. In particolare, è una estroflessione sacciforme posteriore di mucosa e sottomucosa, che attraversa il muscolo cricofaringeo, causata da un'incoordinazione tra propulsione faringea e rilasciamento cricofaringeo. La diagnosi di primo livello è rappresentata dalla radiografia dell’esofago con somministrazione di mezzo di contrasto per os, generalmente una sospensione baritata, che ha il compito di “verniciare†le pareti esofagee, preceduta dall’ingestione di polveri effervescenti, con il ruolo di distendere il lume dell’organo. Tale esame permette di evidenziare le anomalie morfologiche di tale organo. Al contrario, l’esecuzione della esofagogastroduodenoscopia viene sconsigliata per il rischio di perforazione del diverticolo durante l’esecuzione dell’esame (risposta C errata). Così, la TC addome non consente di evidenziare il diverticolo di Zenker poiché questo si forma a livello della giunzione faringo-esofagea; sarebbe, quindi da preferire una TC del distretto collo-torace (risposta B errata). Infine, il clisma opaco è un esame radiografico del colon, che non permette di individuare il diverticolo di Zenker (risposta D errata).


1249 di 1714 Domande

Scenario 8: Un uomo di 64 anni giunge in Pronto Soccorso per ittero, calo ponderale e prurito. Alla TAC addome riscontro di lesione focale ipo-densa a carico della testa del pancreas. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la D.
Il paziente del caso clinico, con ittero, calo ponderale, prurito e lesione focale ipodensa a carico della testa del pancreas alla TC, verosimilmente presenta un carcinoma del pancreas, una neoplasia poco diffusa con prognosi estremamente severa. Colpisce soprattutto i soggetti di età compresa tra i 60 e 80 anni. Il principale fattore di rischio è il fumo di sigaretta (i fumatori hanno un rischio di 3 volte superiore rispetto ai non fumatori); altri fattori di rischio sono il diabete mellito, la pancreatite cronica, l’obesità, una dieta povera di fibre, l’esposizione a tossici e la predisposizione genetica. Nel 70% dei casi la neoplasia si sviluppa a carico della testa dell’organo; la forma più diffusa è l’adenocarcinoma con origine dalle cellule duttali. Il cancro del pancreas, complice anche la sua localizzazione anatomica, in fase precoce non determina sintomi specifici per cui, spesso, la diagnosi è tardiva. Quando compaiono, i sintomi sono riferibili a compressione degli organi e delle strutture vicine, in particolar modo dei dotti biliari: infatti, segni e sintomi tipici sono l’ittero di tipo ostruttivo, con eventuale comparsa di prurito, il dolore localizzato alla schiena o alla parte superiore dell’addome, l’astenia, il calo ponderale, la nausea e il vomito. Al contrario, i sintomi della pancreatite cronica sono riconducibili per lo più all’insufficienza funzionale. Oltre al dolore addominale cronico, si manifestano generalmente anomala digestione degli alimenti, calo ponderale e diabete. L’ittero e il prurito non sono sintomi tipici (risposta A errata). All’opposto, la pancreatite acuta è un processo infiammatorio acuto a carico del pancreas. I più frequenti fattori scatenanti sono i calcoli biliari e l'abuso cronico di alcol (risposta B errata), mentre, la colecistite acuta litiasica è una infiammazione acuta della colecisti dovuta all’incuneamento di uno o più calcoli a livello del dotto cistico. Il sintomo più frequente è la colica biliare. All’esame obiettivo i pazienti mostrano lieve ittero, febbre e segno di Murphy positivo, suggestivi per un quadro di colecistite acuta. La diagnosi in genere viene posta mediante ecografia addominale, che ha una sensibilità del 95% per i casi di litiasi biliare nella colecisti ed è in grado di rilevare piccole formazioni litiasiche di 3 mm di diametro. Tale diagnosi non è compatibile con il caso clinico (risposta C errata)

1250 di 1714 Domande

Scenario 9: Una ragazza di 16 anni ha persistentemente diarrea con steatorrea, calo ponderale e altre manifestazioni attribuibili a sintomi carenziali da malassorbimento. Il suo medico sospetta il morbo celiaco. Qual e' l'eziopatogenesi di questa malattia?














La risposta corretta è la D.
La celiachia è una enteropatia cronica provocata dall'ingestione di alimenti contenenti il glutine e tende a svilupparsi in individui geneticamente predisposti (geni HLA DQ2 e DQ8). La celiachia è caratterizzata da lesioni mucosali dell'intestino tenue che, estendendosi distalmente a partire dal duodeno, ne riducono la superficie assorbente e provocano un quadro di malassorbimento (diarrea e/o steatorrea e/o dimagrimento). La diagnosi si basa essenzialmente sull'aspetto mucosale alla biopsia del duodeno: atrofia dei villi, ipertrofia delle cripte, aumento dell'infiltrato infiammatorio a livello della lamina propria e dell'epitelio. Tuttavia, l'esecuzione dei test anticorpali (anticorpi antiendomisio, antigliadina e antitransglutaminasi), non invasivi e con elevata sensibilità e specificità, permette di restringere in maniera importante il numero di soggetti da sottoporre a biopsia.
Le risposte A, B e C non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

1251 di 1714 Domande

Scenario UG9C: Una ragazza di 16 anni ha persistentemente diarrea con steatorrea, calo ponderale e altre manifestazioni attribuibili a sintomi carenziali da malassorbimento. Il suo medico sospetta il morbo celiaco. A quale altra manifestazione clinica si puo' associare il morbo celiaco?














La risposta corretta è la C.
La dermatite erpetiforme è una patologia di tipo autoimmune che può essere considerata come manifestazione a livello cutaneo dell’intolleranza al glutine, quindi associata alla celiachia ed all'aplotipo HLA-DQ2. È causata da auto-anticorpi rivolti contro la transglutaminasi epidermica (TG3) con un meccanismo d’azione comparabile a quello che si osserva nel morbo celiaco. Si manifesta con vescicole cutanee fortemente pruriginose che vanno facilmente incontro a rottura, che interessano prevalentemente le superfici estensorie degli arti in maniera simmetrica, le natiche ed il dorso, il cuoio capelluto. La diagnosi viene effettuata attraverso la biopsia delle lesioni cutanee che consente di evidenziare lo scollamento dermo-epidermico, la presenza a livello dermico di depositi di IgA corrispondenti agli anticorpi anti- transglutaminasi tissutali ed infiltrati di granulociti.
Le risposte A, C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

1252 di 1714 Domande

Scenario UD1C: Un paziente di origine africana con infiltrato polmonare e febbre viene studiato per escludere tubercolosi. Quale tra questi esami NON serve per eseguire diagnosi di tubercolosi polmonare in fase attiva?














La risposta corretta è la B.
L’intradermoreazione di Mantoux non è il test più corretto per valutare una tubercolosi (TBC) polmonare (o extra) in fase attiva. Difatti la Mantouxnon è in grado di stabilire delle differenze tra TBC attiva e TBC latente, ma dimostra solamente la presenza o meno di un’infezionenon essendo, quindi, diagnostica per una TBC attiva. L’intradermoreazione consiste in un’infiltrazione sottocutanea sulla regione volare dell’avambraccio di tubercolina o PPD che provoca la formazione di un pomfo di consistenza rigida che va monitorato a 48 o 72 ore per valutare la reazione. Se il pomfo supera i 5mm (nei pazienti con grandi fattori di rischio), i 10 mm (nei pazienti con alcuni fattori di rischio) e i 15 mm (nei pazienti senza fattore di rischio).
Le risposte A, C e D non sono corrette.
L’esame microscopico diretto dell’escreato (con o senza PCR), se siano stati ricevuti tramite broncolavaggio o tramite espettorato, è l’esame standard, cardine, della diagnosi della tubercolosi polmonare, soprattutto in fase attiva. L’esame microscopico diretto ha delle particolarità: il bacillo della TBC è un batterio Acido-Alcol Resistente, irregolarmente Gram + che si colora con la colorazione di Ziehl-Neelsen. L’esame al microscopio ottico può essere dirimente nella diagnosi però può necessitare fino a 3 mesi per la conferma. Infatti l’esame gold standard è il test colturale. L’aggiunta della PCR ovviamente permette di rendere più rapida e agevole la diagnosi in quanto permette una duplicazione del genoma che, così, può essere facilmente riconosciuto per diagnosticare una TBC.

1253 di 1714 Domande

Scenario FR6Z: A una donna di 65 anni affetta da artrite reumatoide viene riscontrata una tubercolosi latente. Dal momento che dovrebbe iniziare una terapia con anti-TNF per la sua malattia di base, viene proposto un trattamento soppressivo con isoniazide. I regimi antitubercolari contenenti isoniazide prevedono solitamente la concomitante somministrazione di una vitamina. Quale?














La risposta corretta è la C.
L’isoniziade è uno dei principali farmaci antitubercolari. La sua somministrazione avviene sempre in associazione ad altri farmaci poiché quando impiegata da sola favorisce lo sviluppo di ceppi resistenti. L’isoniziade è l’idrazide dell’acido isonicotinico; è una sostanza ottenuta interamente per sintesi chimica. Interferisce con la sintesi degli acidi micolici della parete dei micobatteri; nello specifico, dopo la somministrazione, il radicale isonicotinoile, una specie reattiva dell’isoniziade (che è un profarmaco), si lega covalentemente al NADH che ha il ruolo di cofattore nel sito catalitico dell’enoil reduttasi, un enzima coinvolto nella sintesi degli acidi micolici. Il metabolismo dell’isoniziade è epatico, a carico dell’N-acetil transferasi, e i metaboliti inattivi vengono escreti per via renale. Il dosaggio dovrebbe essere ridotto negli individui che possiedono la variante dell’acetiltransferasi epatica che metabolizza il farmaco più lentamente poiché sono maggiormente soggetti agli effetti collaterali. La terapia con isoniziade può determinare un deficit funzionale di Vitamina B6, o piridossina, per il suo sequestro mediante la formazione di complessi molecolari. Questo aumenta il rischio di neuropatia isoniziade-correlata per cui, in pazienti maggiormente suscettibili a questa carenza, la somministrazione di isoniziade prevede la concomitante integrazione di questa vitamina.
La risposta A non è corretta.
La cianocobalamina, o vitamina B12, è una vitamina essenziale per l’organismo, il cui apporto avviene mediante la dieta e la cui assunzione va integrata in caso di anemia perniciosa, insufficiente produzione di acido cloridrico a livello gastrico, diete vegane o vegetariane.
La risposta B non è corretta.
La vitamina C, o acido ascorbico, è un importantissimo antiossidante cellulare, con forte potere riducente, coinvolto in numerosi processi di idrossilazione catalizzati da ossigenasi. Non è richiesta la sua somministrazione in caso di terapia con isoniziade.
La risposta D non è corretta.
La riboflavina, o vitamina B2, è una molecola idrosolubile che fa parte di due coenzimi FAD e FMN. E’ quindi indispensabile per le reazioni di ossidoriduzione catalizzate dalle flavoproteine. La terapia con isoniziade non richiede la concomitante somministrazione di riboflavina.
La risposta E non è corretta.
La somministrazione di cianocobalamina, acido ascorbico e riboflavina non viene richiesta durante la terapia antitubercolare con isoniziade.

1254 di 1714 Domande

Scenario SI1T: A una donna di 65 anni affetta da artrite reumatoide viene riscontrata una tubercolosi latente. Dal momento che dovrebbe iniziare una terapia con anti-TNF per la sua malattia di base, viene proposto un trattamento soppressivo con isoniazide. Oltre all'isoniazide, quale altro farmaco o combinazione di farmaci antitubercolari puo' essere aggiunto per trattare la tubercolosi latente in questa paziente?














La risposta corretta è la B.
L’isoniziade è uno dei principali farmaci antitubercolari. La sua somministrazione avviene sempre in associazione ad altri farmaci, in particolare la rifampicina, poiché quando impiegata da sola favorisce lo sviluppo di ceppi resistenti. L’isoniziade è l’idrazide dell’acido isonicotinico; è una sostanza ottenuta interamente per sintesi chimica. Interferisce con la sintesi degli acidi micolici della parete dei micobatteri; nello specifico, dopo la somministrazione, il radicale isonicotinoile, una specie reattiva dell’isoniziade (che è un profarmaco), si lega covalentemente al NADH che ha il ruolo di cofattore nel sito catalitico dell’enoil reduttasi, un enzima coinvolto nella sintesi degli acidi micolici. Il metabolismo dell’isoniziade è epatico, a carico dell’N-acetil transferasi, e i metaboliti inattivi vengono escreti per via renale. La rifampicina è un antibiotico battericida appartenente al gruppo delle rifamicine. Si lega alla RNA polimerasi DNA dipendente delle cellule batteriche, inibendola ed interferendo con la sintesi proteica. Viene metabolizzata a livello epatico. Viene somministrato in terapia antitubercolare combinata insieme all’isoniziade, così da ridurre l’insorgenza di farmacoresistenza da parte del Micobatterium tubercolosis.
Le risposte A, C, D ed E non sono corrette.
Nella terapia antitubercolare l’isoniziade viene somministrata generalmente in associazione ad altri farmaci tra cui la rifampicina, l’etambutolo e la pirazinamide. La terapia varia in base al paziente, alla sua storia clinica e alle sue comorbidità.

1255 di 1714 Domande

Scenario VC2U: In un paziente anemico allo striscio periferico viene riscontrata la presenza di eritrociti più grandi della norma e di neutrofili ipersegmentati, con cinque o più lobuli. In assenza di altri dati (conta dei reticolociti, MCV, etc), qual e' la piu' probabile causa alla base dell'anemia del paziente?














La risposta corretta è la B.
Allo striscio di sangue periferico la presenza di macrocitosi, spesso accompagnata da lieve ovalocitosi delle emazie con la presenza dei cosiddetti corpi di Jolly, cioè dei corpi sferici di colore viola scuro, frutto di residui di materiale nucleare, e la presenza di neutrofili di volume aumentato e ipersegmentati, sono caratteristici dell’anemia perniciosa, una patologia dovuta alla carenza di vitamina B12. L’anemia perniciosa, o malattia di Addison-Bierme, è causata da una mancata secrezione di fattore intrinseco da parte delle cellule parietali della mucosa gastrica; il FI lega la vitamina B12 introdotta dalla dieta la quale verrà poi assorbita a livello ileale. L’inattività secretoria gastrica di fattore intrinseco è riconducibile ad una condizione di atrofia di questa mucosa provocata dall’azione lesiva di autoanticorpi di tipo IgG che hanno come bersaglio, appunto, queste cellule. Nei pazienti adulti, in particolar modo, gli anticorpi anti-mucosa gastrica sono nella maggior parte dei casi associati ad anticorpi anti-FI. Si configura quindi come una patologia autoimmune. La malattia conclamata si manifesta con quadri severi di anemia (con astenia, dispnea da sforzo, cardiopalmo…) associati a turbe della sfera digestiva e turbe neurologiche. All’esame obbiettivo il paziente può presentarsi pallido e subitterico; frequente è la glossite subatrofca di Hunter. I segni neurologici quali perestesie, turbe della sensibilità e atassia, pellestesia, iper o iporeflessia, positività al Babinski e disturbi della coordinazione, sono dovuti all’atrofia dei cordoni posterolaterali del midollo spinale. Possono presentarsi anche deficit mnesici e disturbi dell’umore.
La risposta A non è corretta.
Nell’anemia da carenza di ferro gli eritroiciti appaiono allo striscio periferico ipocromici e microcitici. I neutrofili non appaiono ipersegmentati.
La risposta C non è corretta.
Nell’anemia emolitica autoimmune nello striscio di sangue periferico si potrà osservare sferocitosi, un aumento della conta reticolocitaria e policromatofilia.
La risposta D non è corretta.
L’emolisi microangiopatica è una condizione patologica in cui alterazioni microvascolari determinano la distruzione dei globuli rossi, causando appunto anemia. I globuli rossi danneggiati assumeranno la forma di schistociti, osservabili allo striscio di sangue periferico.
La risposta E non è corretta.
Nell’emolisi microangiopatica e nell’anemia da carenza di ferro non si osserva la presenza di macrocitosi o di neutrofili ipersegmentati.

1256 di 1714 Domande

Scenario FF3W: Un ragazzo di 23 anni esegue esami ematochimici di routine che evidenziano un lieve incremento della bilirubinemia. Il medico curante sospetta una malattia di Gilbert. Quale delle seguenti affermazioni in merito alla malattia di Gilbert è ERRATA?














La risposta corretta è la C.
La sindrome di Gilbert, una condizione familiare a trasmissione autosomica dominante a penetranza incompleta, determina un quadro asintomatico di iperbilirubinemia indiretta (o non coniugata) lieve. Tale patologia si caratterizza per un aumento significativo dei livelli di bilirubina durante i periodi di digiuno. L’istologia del fegato è normale. La patogenesi può coinvolgere difetti complessi della captazione della bilirubina da parte del fegato. L'attività della glucuronil-trasferasi è bassa. L’ittero può intensificarsi in seguito a digiuno, stress, sforzi fisici, abuso di alcol. L’unico dato di laboratorio alterato è l’iperbilirubinemia indiretta, che solitamente fluttua tra 2 e 5 mg/dL (34 e 86 μmol/L) e tende ad aumentare con il digiuno e con altri stress (risposte A e B errate). La diagnosi può essere confermata con la prova del digiuno (che provoca un aumento della bilirubina di almeno 2 mg/dl in presenza di tale sindrome) e con il test con barbiturici (la cui somministrazione per 3 giorni consecutivi alla dose di 100mg/die per os provoca una diminuzione della bilirubinemia) (risposta D errata). Infine, l’urobilinogeno nelle urine è normale o ridotto in tale sindrome.

1257 di 1714 Domande

Scenario ES1F: Un uomo di 83 anni, in seguito a una diagnosi di fibrillazione atriale cronica non responsiva a plurimi tentativi di cardioversione, viene posto in terapia anti-coagulante. In considerazione dei suoi elevati livelli di creatinina, si inizia la terapia con eparina non frazionata. Recentemente sono stati introdotti nuovi farmaci ad azione anti-coagulante (apixaban, rivaroxaban, dabigatran).Quale delle seguenti affermazioni in merito ai nuovi anticoagulanti orali è ERRATA?














La risposta corretta è la B.
I nuovi farmaci ad azione anticoagulante (apixaban, rivaroxaban, dabigatran) non hanno come effetto collaterale la necrosi cutanea associata a trombosi microvascolare. In caso di fibrillazione atriale, una tachiaritmia caratterizzata da eccitazione atriale ad alta frequenza, disorganizzata e caotica, la somministrazione della terapia anticoagulante nei pazienti è mirata alla prevenzione di eventi tromboembolici, dovuti soprattutto a formazioni trombotiche in auricola sinistra. I nuovi anticoagulanti orali inibiscono in maniera reversibile e selettiva l’attività biologica di specifiche proteasi della cascata coagulativa. Il dabigatran è un inibitore diretto reversibile della trombina, il rivaroxaban e l’apixaban sono inibitori diretti del fattore Xa. Presentano una farmacocinetica maggiormente prevedibile, minori interazioni con farmaci e alimenti rispetto agli anticoagulanti di vecchia generazione. Inoltre, nella pratica clinica abituale, non si rende necessario un monitoraggio periodico dell’effetto anticoagulante (risposta A errata). In aggiunta, essi subiscono in misura minore interazioni con la dieta rispetto gli inibitori orali della vitamina K, che è contenuta in molti alimenti (risposta C errata). Infine, l’ANNEXA-A ha valutato l’andexanet come antidoto per l’apixaban, mentre l’ANNEXA-R il rivaroxaban (risposta D errata).

1258 di 1714 Domande

Nell'uomo, lo spazio di Retzius:














La risposta corretta e' la 'individua lo spazio prevescicale'.


1259 di 1714 Domande

Nel corso di intervento di plastica per ernia inguinale in un uomo anziano, quale delle seguenti strutture non sara' presente nel canale inguinale?














La risposta corretta e' la 'Legamento rotondo'.


1260 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti NON e' un possibile trattamento dell'ulcera peptica?














La risposta corretta e' la 'Funduplicatio'.


1261 di 1714 Domande

Quale tra le seguenti e' la complicanza piu' grave di un'ernia inguinale?














La risposta corretta e' la 'Strozzamento'.


1262 di 1714 Domande

Scenario DD8C: Un uomo di 74 anni in buone condizioni generali, affetto da diverticolite del sigma, giunge in Pronto Soccorso con quadro di peritonite diffusa e versamento intraperitoneale accertato alla TAC. Dopo avere posto diagnosi di diverticolite perforata, qual e' l'approccio terapeutico corretto?














La risposta corretta e' la 'Intervento chirurgico in regime di urgenza'.


1263 di 1714 Domande

Scenario FF2F: Una donna di 60 anni si presenta al chirurgo con una agobiopsia positiva per neoplasia mammaria invasiva per gli ulteriori provvedimenti diagnostico-terapeutici. Quale tecnica e' piu' utilizzata per l'identificazione del linfonodo sentinella?














La risposta corretta e' la 'Sonda radioguidata durante l'intervento chirurgico'.


1264 di 1714 Domande

Scenario PO7F: La valutazione neurochirurgica di un paziente permette di evidenziare un deficit del 5° nervo cranico. Tutti i seguenti muscoli sono innervati dalla componente motrice somatica del nervo trigemino, a eccezione del muscolo:














La risposta corretta e' la 'buccinatore'.


1265 di 1714 Domande

Scenario SG8P: Un uomo di 32 anni giunge all'attenzione medica lamentando una sensazione di peso a livello inguinale destro, più evidente a fine giornata o dopo lunghi periodi in piedi. Si sospetta un'ernia inguinale. Quale struttura costituisce la parete inferiore del canale inguinale?














La risposta corretta e' la 'Legamento inguinale di Poupart'.


1266 di 1714 Domande

Scenario YU5S: Un uomo di 67 anni giunge in Pronto Soccorso in stato di shock emorragico. Un'ecografia rivela un versamento a livello dello spazio retro-peritoneale. Quale dei seguenti organi NON si localizza nello spazio retroperitoneale?














La risposta corretta e' la 'Antro gastrico'.


1267 di 1714 Domande

Scenario VV0L: Un paziente di 69 anni lamenta dolore in ipocondrio destro associato a nausea e vomito. Presenta inoltre iperbilirubinemia totale e diretta e i globuli bianchi sono 15000. Qual e' il sospetto clinico?














La Risposta corretta e' la A
Vista la clinica probabilmente si tratta di una colecistite, ovvero una infiammazione della colecisti che può riconoscere cause differenti: nell’85-90% dei casi è associata a litiasi biliare, cioè alla presenza di calcoli nella colecisti e/o nelle vie biliari ed in tal caso si tratta di una complicanza di una calcolosi. Una colecistite tende a manifestarsi di norma con un dolore intermittente in corrispondenza del ipocondrio di destra di solito scatenato dopo l'assunzione di pasti grassi e con irradiazione alla scapola destra. All'esame obiettivo i pazienti mostrano lieve ittero, febbre e segno di Murphy positivo, che si caratterizza per l’evocazione del dolore alla pressione sul punto colecistico in ipocondrio destro, localizzato all’altezza dell’estremità anteriore della 10° costa a destra, durante l’inspirazione profonda. Il segno di Murphy positivo rappresenta solo una indicazione di diagnosi, ma di per se non è sufficiente da solo per fare alcuna diagnosi precisa: quest’ultima va infatti indagata proseguendo con esami diagnostici di laboratorio, che dimostreranno un aumento della bilirubina diretta e totale e leucocitosi, e di diagnostica per immagini, ove il primo accertamento diagnostico che va eseguito è un’ecografia dell’addome superiore per studiare la colecisti ed il suo contenuto.
Un quadro di occlusione intestinale invece si manifesta clinicamente con dolore addominale diffuso, distensione addominale e vomito, senza rialzo della bilirubina (Risposta B errata), mentre un’appendicite si presenta inizialmente con dolore in regione periombelicale e successivamente in fossa iliaca destra, cui si associano febbre, nausea e vomito, alvo inizialmente diarroico poi chiuso a feci e a gas, mentre laboratoristicamente con elevazione di solito dei globuli bianchi, ma non della bilirubina (Risposta C errata). La diverticolite, invece, si manifesta con dolore addominale (solitamente in fossa iliaca sinistra o in regione sovrapubica), diarrea o alternanza di stipsi-diarrea, nausea e vomito, peritonite nelle forme più gravi e leucocitosi (Risposta D errata).

1268 di 1714 Domande

Scenario VV0L: Un paziente di 69 anni lamenta dolore in ipocondrio destro associato a nausea e vomito. Presenta inoltre iperbilirubinemia totale e diretta e i globuli bianchi sono 15000. Qual e' il primo esame strumentale al quale sottoporre il paziente?














La Risposta corretta e' la A
Vista la clinica probabilmente si tratta di una colecistite, ovvero una infiammazione della colecisti che può riconoscere cause differenti: nell’85-90% dei casi è associata a litiasi biliare, cioè alla presenza di calcoli nella colecisti e/o nelle vie biliari ed in tal caso si tratta di una complicanza di una calcolosi. Il primo accertamento diagnostico strumentale che va eseguito nel sospetto diagnostico di colecistite da litiasi biliare è un’ecografia dell’addome per studiare la colecisti ed il suo contenuto: un quadro di colecistite litiasica si caratterizzerà ecograficamente per colecisti a pareti ispessite, idrope colcecistica, film fluido pericolecistico, evidenza di formazioni litiasiche all’interno del lume colecistico che se di ossalato di calcio saranno iperecogene con cono d’ombra posteriore.
In tal sospetto clinico l’RX non risulta essere affatto diagnostico, in quanto permetterebbe al massimo di osservare formazioni litiasiche esclusivamente di ossalato di calcio ed almeno superiori a 5 mm (Risposta B errata),mentre sia la CPRE che la TC con mdc rappresentano degli esami di seconda istanza, dove la CPRE si pone anche finalità terapeutiche (Risposte C e D errate).

1269 di 1714 Domande

Scenario FW8D: Una donna di 67 anni viene sottoposta a tiroidectomia totale per gozzo affondato in mediastino. La lesione iatrogenica del nervo ricorrente di destra provoca:














La Risposta corretta e' la C
La lesione dei nervi ricorrenti, o nervi laringei inferiori, causano una immobilità della corda vocale del lato coinvolto. Il sintomo principale è la disfonia di grado variabile, talvolta con voce bitonale, o la completa afonia. Può associarsi inoltre dispnea. Nei casi più gravi, se la paralisi è bilaterale e le corde sono fisse in adduzione, oltre alla mancata capacità di fonazione, la dispnea potrebbe essere estremamente grave, con necessità di intervento chirurgico in urgenza.
Essendo coinvolto il lato destro, la corda vocale che andrà incontro a paralisi sarà quella di destra e non di sinistra (Risposte A e D errate); inoltre non ci sarà disfagia, che è un problema che riguarda l’esofago o i nervi cranici V, VII, IX, X, e XII come nella sindrome di Guillain-Barrè, ma come detto ci sarà disfonia e nei casi più gravi dispnea (Risposta B errata).

1270 di 1714 Domande

Scenario AS1L: Nel corso di un intervento di appendicectomia viene sezionata l'arteria appendicolare. L'arteria appendicolare e' un ramo dell'arteria:














La risposta corretta e' la 'ileocolica'.


1271 di 1714 Domande

Scenario SS1A: Una giovane donna lamenta vomito associato a dolori addominali e alvo chiuso alle feci. L'esame obiettivo dimostra che l'addome è molto disteso con iperperistaltismo all'auscultazione. Qual e' la prima indagine strumentale che deve essere richiesta tra le seguenti?














La risposta corretta e' la 'esame radiografico diretto dell'addome'.


1272 di 1714 Domande

Scenario SS1A: Una giovane donna lamenta vomito associato a dolori addominali e alvo chiuso alle feci. L'esame obiettivo dimostra che l'addome è molto disteso con iperperistaltismo all'auscultazione. Gli esami ematochimici mostrano leucocitosi ed ematocrito aumentato. Considerato lo scenario nel suo complesso, qual e' l'orientamento diagnostico?














La risposta corretta e' la 'Occlusione intestinale'.


1273 di 1714 Domande

Scenario GG6K: A un paziente noto per potus viene posta diagnosi di cirrosi epatica con ascite. Viene eseguita una paracentesi diagnostica per calcolare il gradiente siero-ascite di albumina (SAAG). Quale delle seguenti affermazioni NON e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Il suo valore e' influenzato dalla diuresi'.


1274 di 1714 Domande

Scenario FV5G: Un paziente di 55 anni viene sottoposto ad esofagogastroduodenoscopia con evidenza di gastrite cronica. Qual e' il fattore eziologico piu' comune?














La risposta corretta e' la 'Helicobacter Pylori'.


1275 di 1714 Domande

Scenario BE6R: Un uomo di 55 anni arriva in Pronto Soccorso per dolore addominale ai quadranti superiori, a barra insorto da 2h, che si irradia al dorso, associato a febbre, ittero e nausea. In anamnesi riferisce ipertensione arteriosa, dislipidemia, calcolosi della colecisti. Completato l'iter diagnostico, qual e' il primo approccio operativo da proporre?














La Risposta corretta e' la A
Completato l‘iter diagnostico e confermato il sospetto diagnostico di pancreatite causata da calcolosi della colecisti il passo successivo sta nella colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) con papillosfinterotomia e bonifica della via biliare, gold standard sia per la valutazione delle vie biliari stesse che per il trattamento della pancreatite acuta di origine biliare. La colecistectomia a cielo aperto non è indicata in un quadro del genere in quanto c’è calcolosi della colecisti ma non dipende solo da quello il quadro di pancreatite bensì anche da altri fattori di rischio (Risposta B errata). Il drenaggio biliare percutaneo transepatico viene utilizzato quando le vie biliari sono stenosate e la bile non riesce a raggiungere l’intestino (Risposta D errata). La videolaparocolecistectomia è una metodica chirurgica, che ha come principale indicazione la calcolosi della colecisti e si pone l’obiettivo di effettuare l’asportazione dell’organo (Risposta C errata).

1276 di 1714 Domande

Scenario BE6R: Un uomo di 55 anni arriva in Pronto Soccorso per dolore addominale ai quadranti superiori, a barra insorto da 2h, che si irradia al dorso, associato a febbre, ittero e nausea. In anamnesi riferisce ipertensione arteriosa, dislipidemia, calcolosi della colecisti. Alla TC si reperta edema diffuso del pancreas, senza alterazioni extraghiandolari Secondo i criteri di Balthazar, questa pancreatite puo' essere classificata nel gruppo:














La Risposta corretta e' la B
Il caso clinico presentato è compatibile con un quadro di pancreatite acuta, ove l’indagine di scelta, anche al fine di escludere l’eventualità di raccolte endoaddominali, è la TC con mdc ev, grazie alla sua panoramicità e risoluzione spaziale: questa tecnica consente di evidenziare e stadiare l’impegno pancreatico con i criteri diagnostici di Balthazar e di valutare eventuali raccolte endoaddominali vicine o a distanza. I criteri di Balthazar sono criteri radiologici basati sulla metodica TC nello scoring della pancreatite acuta:
- A, pancreas indenne: 0
- B, alterato volume pancreatico per edema intraghiandolare, altri tessuti indenni: 1
- C, alterati il pancreas e il tessuto adiposo peripancreatico: 2
- D, raccolta fluida peripancreatica: 3
- E, due o più raccolte fluide, gas nel pancreas o nei tessuti intorno: 4
Al punteggio ottenuto si aggiungono: 0 punti se non c'è necrosi, 2 se necrosi < 33%, 4 se necrosi 33-50%, 6 se necrosi > 50%.
Pertanto, riportando solo un edema diffuso del pancreas, senza alterazioni extraghiandolari,  questa pancreatite può essere classificata, secondo i criteri di Balthazar, nel gruppo B.

1277 di 1714 Domande

Scenario XZ6K: Una donna di 65 anni lamenta dolore addominale al quadrante inferiore destro e riferisce frequenti episodi diarroici (3-4 scariche al giorno). La paziente esegue una colonscopia e la biopsia mostra l'aspetto istologico presente nella figura allegata, quale diagnosi e' compatibile con questo quadro?

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La risposta corretta e' la 'Malattia infiammatoria cronica intestinale'.


1278 di 1714 Domande

Scenario ED8Y: A una paziente obesa affetta da ittero viene diagnosticato un colangiocarcinoma. Quali tra i seguenti valori di bilirubina sono piu' probabilmente compatibili con la diagnosi?














La risposta corretta e' la 'Bilirubina totale 15,3 mg/dl, bilirubina diretta 12,8 mg/dl'.


1279 di 1714 Domande

Scenario TT1Y: Un uomo di 80 anni, portatore di ernia inguinale destra inveterata, lamenta in tale sede la comparsa di una tumefazione calda e dolente, motivo per cui si reca in Pronto Soccorso. In presenza di un'appendicite gangrenosa contenuta nel sacco dell'ernia inguinale, una volta effettuata l'appendicectomia e ridotto il cieco in addome, e' opportuno il posizionamento di una protesi per effettuare la plastica di parete?














La Risposta corretta e' la A
Nel paziente in questione, una volta risolta l’emergenza, resta il problema dell’ernia; questa va trattata dal momento che il paziente è stato aperto e va fatto nel migliore dei modi. In chirurgia si dibatte ancora molto per l’utilizzo o meno di protesi (Risposta C errata) però la situazione è chiara in questo caso: il paziente ha avuto una appendicite gangrenosa che gli ha contaminato la zona erniaria; introdurre una protesi potrebbe solamente creare campo per i batteri per crescere e moltiplicarsi motivo per cui viene preferita una erniorrafia (cioè una cucitura senza protesi). Non ci sono controindicazioni riguardanti l’età per l’utilizzo di protesi o per emergenza o elezione (Risposte D e B errate).

1280 di 1714 Domande

Scenario CV2V: State visitando un paziente con un sospetto ematoma da rottura spontanea del muscolo retto, recentemente sottoposto a chirurgia della parete addominale. Quale dei seguenti e' un fattore predisponente per lo sviluppo di tale ematoma?














La risposta corretta e' la 'Assunzione di farmaci anticoagulanti'.


1281 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative alle anemie emolitiche da autoanticorpi caldi è falsa?














La risposta corretta è la B.
L'anemia emolitica autoimmune è causata da auto-Ac che reagiscono con i globuli rossi a temperature ≥ 37° C (anemia emolitica da Ac caldi), oppure, a temperatura < 37° C (malattia da agglutinine fredde). Caratteristicamente, l'emolisi è di solito extra-vascolare. Il test dell'anti-globulina diretto (Coombs diretto) stabilisce la diagnosi e può suggerirne la causa. In particolare:
- nelle A.E.A. da Ac caldi sulle emazie si rileva la presenza di IgG (IgG1 e IgG3) e/o di IgA e/o di IgM e/o di C, in varia combinazione, documentabili con il test dell’anti-globulina diretto (TAD) o con altre tecniche; di conseguenza, è falsa l’affermazione che gli autoanticorpi caldi appartengono solo alla classe delle IgM;
- nelle A.E.A. da agglutinine fredde il TAD documenta la presenza di frazioni complementari adese alle emazie. Nel siero si rilevano Ac IgM, raramente IgG o IgA.
Dunque, è falsa l’affermazione che gli autoanticorpi caldi appartengono solo alla classe delle IgM.

1282 di 1714 Domande

La malattia emolitica del neonato da anticorpi anti-D può verificarsi nel caso in cui:














La risposta corretta è la B.
La malattia emolitica del neonato da anticorpi anti-D (o eritroblastosi fetale) può verificarsi nel caso in cui la madre sia Rh negativa e il padre Rh positivo. In particolare, tale patologia è un'anemia emolitica del feto, causata dalla trasmissione per via trans-placentare degli anticorpi materni contro i GR del feto. L'eritroblastosi fetale deriva dall'incompatibilità dell'Rh0(D), che può svilupparsi quando una donna Rh-negativa viene fecondata da un uomo Rh-positivo e concepisce un feto Rh-positivo (risposte A, C, D ed E errate).



1283 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative al mieloma multiplo (MM) e' falsa?














La risposta corretta è la A.
Il mieloma multiplo (MM) può essere diagnosticato anche quando il paziente è asintomatico. In particolare, si definisce mieloma asintomatico un’entità intermedia fra MGUS e mieloma multiplo sintomatico, in base alla presenza dei seguenti criteri:
- componente monoclonale nel siero => 3 g/dl o CM urinaria => 500 mg/24h e/o plasmocitosi midollare compresa fra 10%-59%;
- invasione midollare da parte delle plasmacellule monoclonali (10%-59%);
- assenza di criteri di “danno d’organo†([C]alcium elevation, [R]enal insufficiency, [A]nemia, [B]one lytic lesion, CRAB) e dei, cosiddetti, marcatori di malignità (plasmocitosi midollare > 60%, FLC >= 100, lesioni focali > 1 alla RMN).
Dunque, anche con l’assenza dei criteri di “danno d’organo†è possibile porre la diagnosi di mieloma multiplo. In dettaglio, la popolazione di pazienti affetti da MM asintomatico è molto eterogena in quanto include pazienti a basso rischio evolutivo, che al pari delle MGUS non richiedono trattamento per molti anni, e pazienti che, al contrario, evolvono in mieloma sintomatico in un tempo breve. Invece, si definisce mieloma multiplo sintomatico in base alla presenza dei seguenti criteri:
- componente monoclonale nel siero e/o nelle urine (componente M > 3 g/dl)
- invasione midollare da parte delle plasmacellule monoclonali (=>60%);
- uno o più segni/sintomi di danno d’organo correlati al mieloma: CRAB (calcemia: >11,5 mg/dl; renale failure: creatininemia >2 mg/dl; anemia: Hb <2 mg/dl; lesioni ossee (B: bone): lesioni osteolitiche, osteopenia severa o fratture patologiche) e infezioni ricorrenti, iper-viscosità sintomatica o amiloidosi (risposte C e D errate).


Fonte: Linee guida 2017 – Aiom


1284 di 1714 Domande

Quale delle seguenti alternative circa la MGUS è ERRATA?














La risposta corretta è la B.
Riguardo la Gammopatia Monoclonale di Significato Indeterminato (MGUS) è falso affermare che sono sempre presenti le lesioni osteolitiche scheletriche. Infatti, la diagnosi di Gammopatia Monoclonale di Significato Indeterminato (MGUS) si basa sulla presenza di tre criteri:
1) picco monoclonale con componente monoclonale <3 g/dl (risposta A errata);
2) plasmacellule midollari <10%;
3) assenza di danno d’organo, riassunto dall’acronimo CRAB (risposte C e D errate):
- calcemia >11,5 mg/dl;
- insufficienza Renale, con creatininemia >2 mg/dl;
- Anemia, con Hb <2 mg/dl;
- presenza di lesioni ossee (B: bone): lesioni osteolitiche, osteopenia severa o fratture patologiche.
Di conseguenza, le lesioni osteolitiche non sono presenti in caso di MGUS.
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Fonte: Linee guida 2017 - Aiom

1285 di 1714 Domande

Scenario IP1S: Si consideri un paziente affetto da ?-talassemia major. L'HbF rilevata nel paziente differisce dall'HbA in quanto:














La risposta corretta e' la B
Le talassemie sono emoglobinopatie in cui mutazioni genetiche determinano il deficit di catene globiniche. Nel caso della β-talassemia, si ha un deficit di catene β. Lo spettro di mutazioni che può determinarla è molto ampio, ma le mutazioni responsabili più frequenti sono mutazioni puntiformi che possono interessare la sequenza codificante, la regione del promotore, il codone d’inizio o di stop e le sequenze di splicing.
La malattia di Cooley o β talassemia major è la forma più grave di anemia emolitica congenita ed è la forma omozigote di beta talassemia.
Data la carente produzione di catene beta si ha la produzione dell’emoglobina F (HbF), ovvero l’emoglobina fetale la quale risulta costituita da due catene alpha e due catene gamma; è l’emoglobina prevalente durante la vita fetale poiché presenta una maggiore affinità per l’ossigeno e al basso valore di PO2 del sangue fetale, l'emoglobina fetale può trasportare fino al 20-30% di ossigeno in più rispetto a quella materna.



1286 di 1714 Domande

Scenario IP1S: Si consideri un paziente affetto da ?-talassemia major. Il principale problema conseguente al trattamento trasfusionale a cui il paziente dovra' essere sottoposto e':














La risposta corretta e' la C
Le talassemie sono emoglobinopatie in cui mutazioni genetiche determinano il deficit di catene globiniche. Nel caso della β-talassemia, si ha un deficit di catene β. La malattia di Cooley o β talassemia major è la forma più grave di anemia emolitica congenita ed è la forma omozigote di beta talassemia.
La β talassemia major quindi si caratterizza per una grave forma di anemia che necessita di un trattamento immunotrasfusionale, anche frequente; tuttavia, il principale problema di questi pazienti è l’accumulo di ferro nell’organismo perciò oggi si preferisce aderire allo schema proposto da autori italiani che hanno raccomandato un approccio più prudente, suggerendo di trasfondere sangue solo se, prima di ogni trasfusione, i livelli di Hb non superano i 9,5 g/dl.
Comunque il problema dell’accumulo di ferro resta e va affrontato con la somministrazione di un chelante quale la desferoxamina

1287 di 1714 Domande

Scenario AM2A: Si consideri un paziente sottoposto a trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche. Quale delle seguenti affermazioni riguardanti le cellule staminali emopoietiche totipotenti e' falsa?














La risposta corretta e' la D
La cellula staminale emopoietica è una cellula non ancora completamente differenziata, “pluripotenteâ€, da cui hanno origine tutte le cellule del sangue e del sistema immunitario (risposta A errata): globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Sono localizzate principalmente a livello del midollo osseo e immunofenotipicamente si caratterizzano per l’espressione dell’antigene CD34 (risposta C errata). Tuttavia non sono identificabili citologicamente con il microscopio ottico (risposta B errata).
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche prevede l’infusione di cellule emopoietiche al fine di rigenerare tutti gli elementi ematici maturi dopo la somministrazione di chemio-radioterapia. Sebbene la maggior parte dei pazienti trattati con trapianto di cellule staminali emopoietiche sia affetto da malattie neoplastiche, anche malattie non oncologiche possono trarne beneficio, in particolare emoglobinopatie trasfusione-dipendenti, alcune malattie metaboliche o tesaurismosi e alcune malattie autoimmuni.

1288 di 1714 Domande

Da quale delle seguenti patologie potrebbe essere determinato il quadro TC in figura?

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La risposta corretta è la B.
La patologia probabilmente responsabile del quadro TC del caso clinico è la fibrosi polmonare aspecifica, una polmonite interstiziale idiopatica. La diagnosi si basa sulla TC ad alta risoluzione e sulla biopsia polmonare. Inoltre, nella TC del caso clinico è evidente minimo versamento pleurico bilaterale, maggiore a destra, ma non massivo e non comprimente il parenchima polmonare destro (risposta A errata). All’opposto, non sono presenti cardiomegalia ed espansione del mediastino o compressione delle sue strutture (risposte C e D errate).

1289 di 1714 Domande

Qual e' il segno ecografico di malignità in linea generale in caso di riscontro di nodulo mammario?














La risposta corretta è la B.
In linea generale, il principale segno ecografico di malignità in caso di riscontro di un nodulo mammario è rappresentato dalla presenza di irregolarità dei margini del nodulo stesso. Altri segni di malignità sono rappresentati da morfologia irregolare, contorni irregolari, diametro A-P superiore al diametro laterale, struttura interna disomogenea ipo-ecogena, cono d’ombra posteriore per marcata attenuazione del fascio ultrasonoro da parte della lesione (per abbondante stroma fibroso nei tumori scirrosi), minore compressibilità e mobilità (per adesione ai tessuti sottostanti).
Invece, i caratteri ecografici di benignità sono la morfologia rotondeggiante o ovalare, margini netti e regolari (risposta D errata), echi interni deboli e uniformi (caratteristici delle cisti) (risposta A errata), assenza di rinforzo di parete posteriore e/o presenza di ombre acustiche laterali (tipiche dei fibroadenomi) (risposta C errata), echi interni assenti e rinforzo di parete posteriore (caratteristici delle cisti semplici).

1290 di 1714 Domande

A quale dei seguenti esami deve essere sottoposto in prima battuta un paziente con sospetta calcolosi della colecisti?














La risposta corretta è la C.
Nel sospetto di calcolosi della colecisti, la prima indagine strumentale indicata è rappresentata dall’ecografia dell’addome, un esame poco invasivo, poco costoso e in grado di evidenziare con alta sensibilità la presenza di litiasi della colecisti: in particolare, i calcoli appaiono come delle strutture iperecogene con cono d’ombra posteriore. Inoltre, è possibile apprezzare eventuali segni di colecistite associata, quali un ispessimento parietale della colecisti, un idrope colecistica ed un versamento fluido peri-colecistico. All’opposto, la colangio-TC e la TC total body non sono esami di prima linea nel caso di calcolosi della colecisti, perché sono costosi ed utilizzano radiazioni ionizzanti (risposte A e B errate); così, la colangio-RM rappresenta una metodica di secondo livello, che deve essere utilizzata in caso di ecografia non dirimente (risposta D errata). 

1291 di 1714 Domande

Scenario DW1A: Una paziente di 48 anni si reca dal suo medico curante per comparsa, da una settimana circa, di pelle a buccia d'arancia e retrazione del capezzolo della mammella sinistra. La paziente riferisce familiarità per neoplasia della mammella (zia materna e madre con neoplasia mammaria). Restante esame obiettivo negativo. Visto il quadro clinico della paziente, quale esame richiederà in prima istanza il medico curante alla paziente?














La risposta corretta è la B.
Visto il quadro presentato dalla paziente del caso clinico ed il sospetto diagnostico di carcinoma mammario, l’esame da effettuare in prima istanza è la mammografia bilaterale, un’indagine poco invasiva e poco costosa, che fornisce molte informazioni morfologiche nel sospetto di tale lesione. Infatti, con tale indagine si possono evidenziare soprattutto le eventuali micro o macro-calcificazioni intra-lesionali, indicative rispettivamente di lesione maligna o benigna. Invece, la RM è una metodica di secondo livello, da effettuare dopo l’esame clinico, mammografico ed ecografico, in caso di dubbi diagnostici, in pazienti portatrici di protesi mammarie o in casi particolari (ad esempio, pazienti con mutazione nei geni BRCA) (risposta A errata). Ancora, la TC e la RM del torace non sono adatte allo studio della ghiandola mammaria per la scarsa risoluzione spaziale della mammella, dato che visualizzano l’intero distretto toracico (risposte C e D errate).
Aggiornato al 06/03/21.

1292 di 1714 Domande

Scenario OU3X: Una paziente di 45 anni lamenta dolore a livello delle articolazioni della mano, deformazioni delle dita delle mani con conseguente impotenza funzionale. Gli esami ematochimici hanno evidenziato presenza di anticorpi anti-citrullina. La paziente è stata sottoposta a RX mani. Da quale patologia è affetta la paziente?

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La risposta corretta è la A.
La paziente del caso clinico, in base dei reperti clinico-anamnestici (soprattutto la positività agli anticorpi anti-citrullina) e alla RX, presenta verosimilmente artrite reumatoide, una malattia cronica autoimmune ad eziologia sconosciuta, che coinvolge principalmente le articolazioni.
Al contrario, l’artrosi, la malattia di Lyme e il LES sono diagnosi improbabili, sia perché non presentano una positività agli anticorpi anti-citrullina, sia perché non sono evidenti alterazioni radiografiche a carico delle articolazioni metacarpo-falangee e interfalangee prossimali (risposte B, C, D ed E errate).

1293 di 1714 Domande

Scenario BG4Q: Una paziente di 40 anni giunge in Pronto Soccorso per comparsa di coliche a livello addominale, associate a nausea e vomito. La paziente viene sottoposta a ecografia dell'addome completo con evidenza di formazioni iperecogene in ipocondrio destro, più spesso con cono d'ombra posteriore. Qual è la causa più probabile di tale quadro ecografico?














La risposta corretta è la A.
Per la paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla ecografia dell’addome, la diagnosti più probabile è la calcolosi della colecisti (o colelitiasi): infatti, la paziente all’ecografia dell’addome presenta calcoli biliari nella colecisti, che si evidenziano sotto forma di formazioni iperecogene con cono d’ombra posteriore. Il sintomo più frequente è rappresentato dalla colica biliare, anche se la presenza di calcoli biliari tende a essere generalmente asintomatica. Tale patologia si verifica più frequentemente nel sesso femminile, in soggetti con familiarità ed il rischio aumenta con l’età. Le complicanze più gravi di tale patologia sono la colecistite, l’ostruzione della via biliare (coledocolitiasi), la sovra-infezione batterica (colangite) e la pancreatite acuta biliare. La metodica di imaging, che dovrebbe essere utilizzata in prima istanza nella valutazione iniziale di tale quadro, è l'ecografia addominale, che ha una sensibilità circa del 95%. Inoltre, è in grado di rilevare la presenza anche di piccole formazioni litiasiche di 3 mm di diametro (che si presentano iperecogene e con cono d’ombra posteriore), la sovradistensione della colecisti e la dilatazione delle vie biliari intra ed extra-epatiche. Al contrario, la colesterolosi (o colesterolosi della cistifellea o, meno formalmente, cistifellea a fragola) determina solitamente all’ecografia un ispessimento focale o diffuso della parete della colecisti con riverbero posteriore a coda di cometa. Deriva da depositi anomali di esteri di colesterolo nei macrofagi all'interno della lamina propria e nell'epitelio della mucosa. Non è correlata alla colelitiasi (calcoli biliari) e/o alla colecistite (risposta B errata). Ancora, la pancreatite cronica, una persistente infiammazione del pancreas, provoca permanenti lesioni strutturali con fibrosi e stenosi duttali, seguite dalla riduzione progressiva delle funzioni esocrine ed endocrine di tale organo. Ecograficamente, determina solitamente alterazioni di volume (che può risultare normale o più frequentemente ridotto) e della ecogenicità di tale organo (che risulta disomogeneamente ipo/iper-ecogeno per la presenza di fibrosi e calcificazioni) (risposta C errata). Infine, l’adenomiomatosi determina solitamente un ispessimento di parete, prevalentemente a livello del fondo, a forma di cappello “frigio†con evidenza dei seni di Rokitansky Aschoff, micro-diverticoli intra-parietali (risposta D errata).


1294 di 1714 Domande

Scenario WE5X: Un paziente giunge in Pronto Soccorso per dispnea, anche a riposo e dolore toracico ingravescente. Viene sottoposto a RX Torace. Cosa evidenzia l'immagine?

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La risposta corretta è la D.
Il paziente del caso clinico, con dolore toracico ingravescente, dispnea a riposo, alla RX del torace presenta un quadro di versamento pleurico sinistro, con una crescente ipodiafania cranio-caudale rispetto al parenchima polmonare, che tende a mascherare il profilo diaframmatico ed obliterare il seno costo-frenico omolaterale. Generalmente la presenza di versamento viene rilevata all’RX tradizionale quando raggiunge la quantità di circa 250 ml. Inizialmente si dispone lungo il seno costofrenico obliterandolo, poi, con l’aumentare della quantità, tende a formare il cosiddetto menisco pleurico, una distribuzione del liquido con concavità superiore e margine laterale più alto rispetto al mediale; infine, quando il versamento diviene particolarmente abbondante, tende a determinare un opacamento completo dell’intero ambito polmonare. Al contrario, la sarcoidosi, una malattia granulomatosa cronica ad evoluzione sistemica, può colpire qualsiasi organo. Gli organi più colpiti sono i linfonodi (in particolare quelli intratoracici), i polmoni, il cuore, il fegato, la milza, la cute e l’occhio. Alla radiografia del torace, determina solitamente un’adenopatia ilare bilaterale con tipico aspetto “a farfallaâ€, e nei casi più avanzati, un interessamento interstiziale (risposta A errata). Infine, la RX del caso clinico non evidenzia aree di franca ipodiafania ascrivibili a addensamento parenchimale di natura flogistica o neoplastica (risposta C errata) e neppure aree di ipodiafania con livello idro-aereo contestuale o cavitazioni contestuali, a prevalente distribuzione nei campi polmonari superiori, tipiche dei quadri di TBC polmonare (risposta B errata).

1295 di 1714 Domande

Scenario CT6Q: Uomo di 27 anni sottoposto a intervento chirurgico d'urgenza per appendicite acuta. Pochi giorni dopo viene sottoposto a reintervento chirurgico per cedimento della sutura. Viene dimesso in buone condizioni generali, ma pochi giorni dopo il suo rientro a casa, presenta nuovamente dolore a livello della fossa iliaca dx e a livello toracico dx irradiato alla regione scapolare dx. Il paziente, presentando anche febbre, si reca al Pronto Soccorso, dove viene sottoposto agli accertamenti del caso: esami ematochimici con evidenza di leucocitosi e TC addome. Una scansione TC dell'addome inferiore evidenzia il reperto indicato dalla freccia. Cosa potrebbe costituire tale reperto?

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La risposta corretta è la A.
La TC del paziente del caso clinico mostra la presenza di un’area ben delimitata, quasi capsulata, iper-densa, disomogenea, a contenuto corpuscolato, nei pressi di oggetti a densità metallica meta-chirurgici (punti di sutura, clips). Vista l’anamnesi positiva per recente intervento chirurgico in tale sede, il quadro appare compatibile con una raccolta fluida, verosimilmente purulenta, in fossa iliaca destra, come da complicanza dell’intervento chirurgico. In dettaglio, la raccolta fluida è presente a destra e non a sinistra (risposte B e D errate). Ancora, il quadro presentato non appare per niente compatibile con un volvolo, una torsione di un’ansa intestinale o di un viscere attorno al proprio asse, che si mostrerebbe con una abnorme distensione del tratto volvolato (risposta C errata).

1296 di 1714 Domande

Con quale delle seguenti protesi valvolari e' sempre necessario proseguire la terapia anticoagulante anche oltre un anno dall'intervento di sostituzione?














La risposta corretta e' la 'Protesi meccanica'.


1297 di 1714 Domande

Scenario CV1W: Durante un ecocardiogramma color Doppler si evidenzia la presenza di una massa arrotondata, peduncolata, adesa al setto interatriale. Nell'ipotesi di un'indicazione chirurgica, qual e' l'approccio piu' adatto?














La risposta corretta e' la 'Resezione chirurgica con approccio biatriale'.


1298 di 1714 Domande

Scenario DO2R: Un paziente di 75 anni, sottoposto un anno fa a lobectomia polmonare inferiore sinistra per neoplasia, esegue un ecocardiogramma di routine con riscontro di versamento pericardico. Qual e' la procedura di prima istanza?














La risposta corretta e' la 'Pericardiocentesi sotto guida ecografica'.


1299 di 1714 Domande

Scenario ER3G: Ad un ragazzo di 22 anni, affetto da miopia severa, viene riscontrata una sublussazione del cristallino. Effettua un test genetico con diagnosi di sindrome di Marfan. Quali sono le alterazioni cardiologiche tipiche della sindrome di Marfan?














La risposta corretta e' la 'Ectasia della radice aortica, dell'aorta ascendente, insufficienza valvolare aortica e/o mitralica da prolasso valvolare'.


1300 di 1714 Domande

Scenario TY4O: Un ragazzo di 21 anni, asintomatico, presenta all'auscultazione un click mesotelesistolico seguito da un soffio telesistolico 4/6 al centrum e all'apice. Esegue un Ecocardiogramma che rileva un prolasso valvolare mitralico di grado severo da rottura di corda (flail) associato a dilatazione ventricolare sinistra e FE55%. Quale ulteriore esame sarebbe piu' opportuno richiedere?














La risposta corretta e' la 'Ecocardiogramma transesofageo'.


1301 di 1714 Domande

Scenario TY4O: Un ragazzo di 21 anni, asintomatico, presenta all'auscultazione un click mesotelesistolico seguito da un soffio telesistolico 4/6 al centrum e all'apice. Esegue un Ecocardiogramma che rileva un prolasso valvolare mitralico di grado severo da rottura di corda (flail) associato a dilatazione ventricolare sinistra e FE55%. Quale approccio terapeutico e' consigliabile?














La risposta corretta e' la 'Riparazione valvolare mitralica'.


1302 di 1714 Domande

Scenario TY4O: Un ragazzo di 21 anni, asintomatico, presenta all'auscultazione un click mesotelesistolico seguito da un soffio telesistolico 4/6 al centrum e all'apice. Esegue un Ecocardiogramma che rileva un prolasso valvolare mitralico di grado severo da rottura di corda (flail) associato a dilatazione ventricolare sinistra e FE55%. Se oltre alla valvulopatia mitralica, e' presente insufficienza tricuspidale di grado moderato-severo, con stima indiretta della PAPs di circa 45 mmHg, qual e' l'approccio piu' appropriato relativamente alla valvola tricuspide?














La risposta corretta e' la 'Associare una anuloplastica tricuspidalica all'intervento di plastica della mitrale'.


1303 di 1714 Domande

Scenario TY4O: Un ragazzo di 21 anni, asintomatico, presenta all'auscultazione un click mesotelesistolico seguito da un soffio telesistolico 4/6 al centrum e all'apice. Esegue un Ecocardiogramma che rileva un prolasso valvolare mitralico di grado severo da rottura di corda (flail) associato a dilatazione ventricolare sinistra e FE55%. Quale aritmia potrebbe essere associata a questo caso con maggior probabilita'?














La risposta corretta e' la 'Fibrillazione atriale'.


1304 di 1714 Domande

In un Ospedale di Milano e' stato istituito, a partire dal 1986, un registro ospedaliero che raccoglie le diagnosi di tutti i ricoverati. Sulla base delle informazioni contenute in tale registro e' possibile sapere:














La risposta corretta e' la 'il numero di soggetti con cancro della vescica ricoverati nell'ospedale nel 1990'.


1305 di 1714 Domande

Quale tra questi rappresenta uno svantaggio di uno studio caso-controllo?














La risposta corretta e' la 'L'impossibilita' di calcolare l'incidenza e la prevalenza delle malattie'.


1306 di 1714 Domande

In uno studio caso-controllo, quale delle seguenti misure di frequenza puo' essere calcolata?














La risposta corretta e' la 'L'odds ratio'.


1307 di 1714 Domande

"La promozione e la salvaguardia della salubrita' e dell'igiene dell'ambiente naturale di vita e di lavoro", e' uno degli obiettivi previsti dall'art 2:














La risposta corretta e' la 'della Legge n 833 del 23 dicembre 1978'.


1308 di 1714 Domande

Secondo le modificazioni all'articolo 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n 502, il direttore sanitario e' nominato:














La risposta corretta e' la 'dal Direttore generale'.


1309 di 1714 Domande

Scenario 1: Per meglio studiare possibili cause di infarto miocardico in una popolazione si è deciso di intraprendere uno studio caso-controllo in cui i pazienti con infarto miocardico erano considerati "casi". Per quanto concerne i "controlli", quali soggetti e' meglio NON scegliere?














La risposta corretta e' la 'Soggetti con fattori di rischio cardiaci simili a quelli dei casi'.


1310 di 1714 Domande

Scenario CO2F: Nel caso di malattia di origine infettiva, eliminare la causa equivale a eliminare virtualmente la malattia. Nel caso di malattia multifattoriale, eliminare un fattore di rischio equivale a:














La risposta corretta e' la 'ridurre la frequenza di comparsa della malattia'.


1311 di 1714 Domande

Scenario WE3B: Nel 1994, in Italia, il 70% delle donne di età superiore a 74 anni dichiarava di soffrire di artrosi. Tale percentuale stima:














La risposta corretta e' la 'il rapporto di prevalenza dell'artrosi tra le donne di eta' superiore a 74 anni'.


1312 di 1714 Domande

Uomo di 45 anni viene visitato presso l’ambulatorio di cardiologia, viene valutata la sua patologia attraverso la classificazione di Crawford. Tale classificazione è relativa a:














La risposta corretta è la D.
La classificazione di Crawford è relativa agli aneurismi toraco-addominali dell’aorta. In particolare, si definisce aneurisma una dilatazione localizzata di un’arteria di diametro superiore al 50% rispetto a quello normale dell’arteria nativa. Tale dilatazione può essere sacciforme o fusiforme. È importante la distinzione tra aneurisma vero e aneurisma falso o pseudo-aneurisma.
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1313 di 1714 Domande

Scenario EE1G: Un paziente di 80 anni, con anamnesi di ipertensione arteriosa sistemica e diabete mellito, si reca al Pronto Soccorso riferendo episodio di afasia motoria e deviazione della rima labiale insorto improvvisamente, e spontaneamente regredito in un'ora. L'esame strumentale di I livello per la diagnosi e lo screening della patologia cerebrovascolare è:














La risposta corretta è la D.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, l’esame strumentale di I livello per la diagnosi e lo screening della patologia cerebrovascolare è l’eco-color-Doppler dei tronchi sovra-aortici, che permette di valutare il calibro del vaso, le condizioni della parete e lo stato dell’intima, inclusa l’eventuale presenza di placche aterosclerotiche; inoltre, l’aggiunta del doppler permette di valutare i parametri fondamentali del flusso, come direzione, velocità e turbolenza.
Esami di secondo livello sono rappresentati dall’angio-TC e dall’angio-RM (risposte A, B, C ed E errate).

1314 di 1714 Domande

Scenario EE1G: Un paziente di 80 anni, con anamnesi di ipertensione arteriosa sistemica e diabete mellito, si reca al Pronto Soccorso riferendo episodio di afasia motoria e deviazione della rima labiale insorto improvvisamente, e spontaneamente regredito in un'ora. Le indagini diagnostiche mostrano una stenosi carotidea omolaterale all'evento ischemico del 70% causata da placca fibro-calcifica ulcerata. Il corretto atteggiamento terapeutico è:














La risposta corretta è la D.
Per il paziente del caso clinico di 80 anni, con ipertensione arteriosa sistemica, diabete mellito, afasia motoria e deviazione della rima labiale insorta improvvisamente (e spontaneamente regredito in un’ora) con stenosi carotidea omolaterale all’evento ischemico del 70% causata da placca fibro-calcifica ulcerata, il corretto atteggiamento terapeutico è rappresentato da intervento chirurgico tradizionale/endovascolare. Infatti, secondo le attuali raccomandazioni, la trombo-endoarteriectomia carotidea è raccomandata principalmente nei seguenti casi:
1) stenosi sintomatica uguale o maggiore del 70% (equivalente a metodo NASCET), se il rischio di morte peri-operatorio fino a 1 mese dall’intervento e ogni tipo di ictus è inferiore a 6%;
2) stenosi sintomatica compresa fra il 50% ed il 69%, se il rischio di morte peri-operatorio fino a 1 mese dall’intervento e ogni tipo di ictus è inferiore a 6%, con almeno una delle seguenti condizioni:
- ischemia recente (< 2 mesi dal sintomo);
- sintomo cerebrale e non oculare;
- placca ulcerata-vulnerabile;
- sesso maschile;
- assenza di diabete.
In caso di stenosi carotidea sintomatica con indicazione a endoarteriectomia, il gruppo ISO-SPREAD ritiene opportuno eseguire la procedura chirurgica entro la prima settimana dall’evento ischemico indice. Invece, non è raccomandata nella stenosi sintomatica inferiore al 50% (equivalente a metodo NASCET), oppure in caso di occlusione cronica o di near occlusion della carotide interna.

1315 di 1714 Domande

Scenario WA2J: Paziente di 57 anni iperteso, obeso, dislipidemico con familiarità positiva per malattie cardiovascolari, esegue Ecocolor doppler dell'aorta addominale di screening che rileva la presenza di un aneurisma dell'aorta addominale con diametro trasverso massimo di 5 cm. Per "aneurisma" si intende:














La risposta corretta è la C.
Si definisce aneurisma una dilatazione permanente e irreversibile di un’arteria con perdita del parallelismo delle pareti e diametro trasverso che superi di almeno il 50% quello dell’arteria normale. Tale dilatazione può essere sacciforme o fusiforme.

1316 di 1714 Domande

Scenario WA2J: Paziente di 57 anni iperteso, obeso, dislipidemico con familiarità positiva per malattie cardiovascolari, esegue Ecocolor doppler dell'aorta addominale di screening che rileva la presenza di un aneurisma dell'aorta addominale con diametro trasverso massimo di 5 cm. Il paziente esegue indagini che dimostrano la presenza di un aneurisma dell'aorta addominale che origina a meno di 1 cm dall'emergenza delle arterie renali. Si tratta quindi di un aneurisma:














La risposta corretta è la D.
Il paziente del caso clinico esegue indagini che dimostrano la presenza di un aneurisma dell’aorta addominale, che origina a meno di 1 cm dall’emergenza delle arterie renali: tale aneurisma viene definito aneurisma dell’aorta addominale juxta-renale. Infatti, in base alla loro localizzazione rispetto alle arterie renali, gli aneurismi toraco-addominali vengono classificati in soprarenali, pararenali, sotto-renali e iuxta-renali.

1317 di 1714 Domande

Scenario TT3I: Un paziente di 30 anni presenta nell'ultimo anno frequente comparsa di ecchimosi spontanee, un ricovero per intervento chirurgico di evacuazione di ematoma spontaneo della parete addominale, prolasso della valvola mitrale, ectasia dell'aorta addominale 35 mm, mialgie e artralgie.  All'esame obiettivo: normotipo, ipermotilità delle articolazioni, esoftalmo. L'associazione tra anamnesi e l'esame obiettivo fa pensare alla diagnosi di:














La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, la diagnosi più probabile risulta la sindrome di Ehlers-Danlos, un gruppo eterogeneo di malattie ereditarie del tessuto connettivo, caratterizzate da iperlassità articolare, cute iperelastica e fragilità tissutale. Il tipo classico è caratterizzato dai seguenti criteri maggiori per la diagnosi: iper-estensibilità della cute, cicatrici cutanee atrofiche da fragilità del tessuto e iperlassità articolare. Altri sintomi minori sono i tumori molluscoidi, gli sferoidi sottocutanei, le sublussazioni articolari, l'ipotonia muscolare e la positività dell'anamnesi familiare. La prevalenza del tipo classico è stimata in 1 soggetto ogni 30.000. Nella maggior parte dei casi, la trasmissione è autosomica dominante.

1318 di 1714 Domande

Scenario AM4M: Un ragazzo di 17 anni cade in motorino e si frattura il piatto tibiale destro. La mattina successiva al trauma viene svegliato da un dolore acuto al piede destro, che si presenta pallido e ipotermico. Quale esame strumentale permette di accertare meglio la diagnosi?














La risposta corretta e' la 'Ecocolordoppler arterioso'.


1319 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni circa la terapia dell'orticaria/angioedema su base allergica e' ERRATA?














La risposta corretta e' la 'Forme di media-lieve entita' traggono giovamento dall'applicazione di corticosteroidi topici'.


1320 di 1714 Domande

Scenario UN1A: A una donna di 35 anni affetta da dolori diffusi cronici e dolorabilità elettiva dei trigger point viene diagnosticata una sindrome fibromialgica. Quale dei seguenti esami di laboratorio e' MENO compatibile con la diagnosi di fibromialgia?














La risposta corretta e' la 'Proteina C reattiva 5.2 mg/dL'.


1321 di 1714 Domande

Scenario TG2B: Un uomo di 65 anni, obeso e iperteso, giunge all'attenzione medica per l'insorgenza di una tosse persistente, scarsamente produttiva, da circa 3 mesi. Associa l'insorgenza della tosse con l'introduzione di un nuovo farmaco anti-ipertensivo da parte del medico curante. Ha, peraltro, già eseguito un RX torace, refertato negativo. Si decide di sospendere l'assunzione del farmaco ritenuto responsabile. Dopo un mese, pero', il paziente riferisce una mancata risoluzione della tosse. Per valutare una diversa eziologia, e' utile indagare la presenza di:














La risposta corretta e' la 'pirosi retrosternale'.


1322 di 1714 Domande

Scenario AA3C: Una donna di 63 anni, fumatrice e ipertesa, alcolista, giunge all'attenzione medica per il riscontro di elevati livelli di calcemia. Il valore di ipercalcemia è confermato a un successivo prelievo in cui sono anche dimostrati livelli normali di albumina e di creatinina. Quale dei seguenti e' il piu' importante esame da eseguire in questa paziente per inquadrare il problema?














La risposta corretta e' la 'Dosaggio PTH'.


1323 di 1714 Domande

Scenario IS4C: Una donna di 72 anni si presenta con dispnea acuta sviluppata dopo essere rientrata da un viaggio aereo dall'Australia. Quale dei seguenti costituisce l'esame di prima linea per la diagnosi di una embolia polmonare?














La risposta corretta e' la 'TC torace multidetettore con mezzo di contrasto'.


1324 di 1714 Domande

Scenario IS4C: Una donna di 72 anni si presenta con dispnea acuta sviluppata dopo essere rientrata da un viaggio aereo dall'Australia. Qualora l'imaging polmonare fosse negativo, ma un doppler dimostrasse la presenza di trombosi della vena poplitea, quale delle seguenti strategie terapeutiche sarebbe corretta in prima linea?














La risposta corretta e' la 'Eparina frazionata o a basso peso molecolare'.


1325 di 1714 Domande

Scenario IS4C: Una donna di 72 anni si presenta con dispnea acuta sviluppata dopo essere rientrata da un viaggio aereo dall'Australia. Quale dei seguenti fattori NON e' associato a un rischio aumentato di trombosi in questa paziente?














La risposta corretta e' la 'Anticorpi anti-fattore VIII'.


1326 di 1714 Domande

Scenario IS4C: Una donna di 72 anni si presenta con dispnea acuta sviluppata dopo essere rientrata da un viaggio aereo dall'Australia. Quale tra le seguenti affermazioni circa il dosaggio del D-Dimero circolante per la diagnosi di tromboembolia venosa e' corretta?














La risposta corretta e' la 'Puo' essere utile per escludere eventi trombotici quando la probabilita' pre test di tali eventi e' bassa'.


1327 di 1714 Domande

Scenario AB5I: Una donna di 79 anni inciampa e si frattura il capitello radiale. L'impiego di quale dei seguenti farmaci NON e' associato allo sviluppo di osteoporosi?














La risposta corretta e' la 'Teriparatide'.


1328 di 1714 Domande

In un paziente che soffre di emicrania i beta-bloccanti NON andranno prescritti nel caso il paziente soffra di:














La risposta corretta è la B.
I farmaci beta-bloccanti non vengono utilizzati nei pazienti che soffrono di asma. La ragione sta nel fatto che all’interno del tessuto bronchiale sono presenti dei recettori beta 2 che favoriscono la broncodilatazione, motivo per cui nella terapia dell’asma sono presenti farmaci di questa categoria. Se in un paziente asmatico o soggeto ad asma andassimo a somministrare un beta bloccante provocheremo subito una reazione broncocostrittiva, pericolosa per il paziente. Gli ultimi beta bloccanti cardioselettivi lasciano una controindicazione non assoluta ma relativa all’utilizzo.
La risposta A non è corretta.
I beta bloccanti sono uno dei trattamenti cardine dell’ipertensione in particolare dopo eventi cardiovascolari importanti.
La risposta C non è corretta.
I beta bloccanti trovano utilizzo nella terapia della Tireotossicosi per evitare tutti gli effetti cardiaci dell’eccesso di ormoni tiroidei nella circolazione; ovviamente coadiuvati da Iodio, farmaci antitiroidei e antipiretici.
La risposta D non è corretta.
Non vi è alcuna controindicazione dell’uso dei betabloccanti nei pazienti con artrite reumatoide.

1329 di 1714 Domande

Le sulfoniluree sono farmaci:














La risposta corretta è la B.
Le sulfaniluree sono farmaci secretagoghi, cioè stimolano la secrezione di insulina legandosi a dei recettori nelle cellule beta del pancreas, quindi affinchè abbiano effetto il pancreas deve essere funzionante. Infatti il meccanismo d’azione di questi farmaci interviene nella secrezione di insulina attraverso il legame con alcuni recettori che sono sulle beta-cellule, che sono i canali ATPdipendenti che regolano l’ingresso del potassio. La sulfanilurea si lega a questo recettore e viene bloccato l’ingresso di K nella cellula e al posto del K entra il calcio. Il calcio stimola le proteine contrattili, aumenta il Ca libero nel citoplasma e i granuli di secrezione che sono nella beta-cellula vengono secreti nel circolo portale e questo determina l’effetto della sulfanilurea sulla secrezione insulinica. Il problema più grosso è che possono provocare ipoglicemia, perché la stimolazione delle sulfaniluree sulle beta-cellule non è glucosio-dipendente. Un altro effetto collaterale è l’aumento di peso, perché stimolano la secrezione di insulina. Controindicazioni all’uso di questa classe di farmaci, dove è consigliato usare insulina, sono: gravidanza, intervento chirurgico, infezione importante, trauma, insufficienza epatica o renale. Inoltre probabilmente le sulfaniluree hanno un meccanismo negativo anche a livello cardiaco e questa è una delle ragioni per cui attualmente vengono utilizzate poco.
Le risposte A, C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

1330 di 1714 Domande

L'ecografia FAST (Focused Assessment with Sonography in Trauma) prevede tutte le seguenti scansioni tranne una. Quale?














La risposta corretta è la A.
L’ecografia FAST è un tipo di esame impiegato nella valutazione del paziente in urgenza, in particolar modo nel paziente che ha subito un trauma, ed è mirato ad individuare l’eventuale presenza di “liquido libero†in cavità addominale o toracica. E’ un esame rapido poiché il tempo medio di esecuzione è di 3-4 minuti, non invasivo, specifico ed accurato, anche se non estremamente sensibile, ma nei casi in cui risulti positivo risulta essere altamente predittivo per lesioni parenchimali o vascolari meritevoli di un approfondimento diagnostico o di un trattamento chirurgico immediato. A causa della sua non altissima sensibilità, non permette di evidenziare piccolissime quantità di versamento e, qualora risulti negativo, questo non consente di escludere una lesione intraparenchimale. Essendo non invasivo, può tuttavia essere ripetuto per successive valutazioni. L’impiego della FAST ha il fine di individuare nel paziente instabile la presenza di versamento addominale, pleurico o pericardico, così da accelerare il processo diagnostico e consentire un trattamento chirurgico precoce. Nello specifico, a livello addominale vengono esplorati il recesso spleno-renale, lo spazio epato-renale e il cavo del Douglas. Il sanguinamento recente viene infatti evidenziato come componente anecogena; l’esecuzione ritardata invece permette la raccolta del sangue in coaguli, rendendoli meno riconoscibili. Non è una ecografia di tipo parenchimale e non consente di evidenziare le emorragie retroperitoneali.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
Il recesso spleno-renale (epigastrio), lo spazio epato renale (ipocondrio) e il cavo del Douglas (ipogastrio) vengono esplorati dalla FAST.

1331 di 1714 Domande

Scenario HH1G: Una donna di 25 anni, gruppo A Rh negativo, scopre di essere incinta. E' importante monitorare le gravidanze delle pazienti Rh negative perche':














La risposta corretta è la D.
In una donna incinta gruppo A Rh negativo è importante monitorare le gravidanze perché se il partner fosse Rh+, la seconda gravidanza con feto Rh+ potrebbe sviluppare la malattia emolitica del neonato (o eritroblastosi). In particolare, tale patologia può colpire il feto Rh positivo, se la madre Rh negativa fosse immunizzata verso questo specifico antigene. Al contrario, non è vero che le donne Rh negative hanno un incrementato rischio abortivo, né che la negatività Rh rappresenti un fattore di rischio teratogeno (risposte A e B errate). Infine, non è dimostrata un’associazione tra il fattore Rh ed un aumentato rischio di eclampsia (risposta C errata).

1332 di 1714 Domande

Scenario YI2I: Un paziente in trattamento con oppiacei come antidolorifici e antidepressivi presenta confusione, nausea, sudorazione, tachicardia e mioclono. La diagnosi piu' probabile e' di:














La risposta corretta è la C.
La sindrome serotoninergica è una condizione patologica ed eziopatogenesi iatrogena, dovuta ad una eccessiva concentrazione di serotonina a livello del sistema nervoso centrale, con potenziamento della trasmissione della monoamina, per impiego contemporaneo di più farmaci serotoninergici oppure per interazioni farmacologiche. I farmaci potenzialmente responsabili sono gli I-MAO, SSRI, SNRI, NDRI, 5-HT1, antidepressivi triciclici, stimolanti del SNC, allucinogeni, alcune erbe, oppiacei, e altri composti. Nella gran parte dei casi l’insorgenza dei sintomi avviene entro 24 ore dall’avvio della terapia farmacologica o dalla variazione del dosaggio e lo spettro di gravità può essere estremamante variabile. Le manifestazioni possono comprendere alterazioni dello stato mentale, con agitazione psicomotoria, ansia, delirium, ipomania; ipertensione, tachicardia, sudorazione profusa, brividi, ipertermia e sintomi gastrointestinali quali vomito e diarrea per iperattivazione autonomica; segni di coinvolgimento neuromuscolare con tremore, rigidità muscolare, mioclono e iperreflessia. L’ipertermia e l’incontrollata attività muscolare possono causare una grave radbomiolisi con acidosi metabolica, convulsioni, insufficienza renale acuta e CID. La diagnosi è clinica; i criteri di Hunter possono aiutarne il riconoscimento e comprendono l’assunzione di almeno un farmaco serotoninergico, con almeno 1 fra i seguenti segni: ipertonia muscolare, tremore con ipereflessia, clono spontaneo, clono oculare o inducibile, sudorazione, temperatura corporea superiore a 38°C. La terapia è di supporto delle funzioni vitali e può essere somministrata la crioeptadina; naturalmente i farmaci responsabili devono essere sospesi.
La risposta A non è corretta.
La sindrome da disregolazione dopaminergica, detta anche sindrome da disregolazione edonistica omeostatica, è un disturbo di tipo neuropsichiatrico che può colpire le persone affette dalla malattia di Parkinson ed è caratterizzata da comportamenti di autosomministrazione eccessiva della terapia dopaminergica da parte del paziente stesso e da uno stato di dipendenza psicofisica da questa.
La risposta B non è corretta.
L’epilessia è un disturbo neurologico complesso dovuta ad una alterazione della normale attività neuronale che si manifesta con perdita di coscienza e movimenti involontari di vario tipo come convulsioni toniche, convulsioni atone, mioclonie, crisi miocloniche e crisi tonico-cloniche. Si possono inoltre avere manifestazioni sensitive e sensoriali.
La risposta D non è corretta.
Talvolta la distinzione tra sindrome serotoninergica e sindrome neurolettica maligna può presentare qualche difficoltà poiché la sintomatologia risulta essere molto simile. La sindrome maligna da neurolettici è anch’essa caratterizzata da alterazione dello stato mentale, che dal delirium può evolvere in letargia, ipertermia, rigidità muscolare, distonie, corea, e iperattività autonomica, ma è legata all’assunzione di neurolettici e farmaci che riducono la trasmissione dopaminergica, insorge generalmente nei primi 10-14 giorni di terapia oppure anche dopo periodi molto lunghi (e non entro le 24h come per la sindrome serotoninergica), e sembra maggiormente correlata a bruschi aumenti nel dosaggio del farmaco e alla somministrazione parenterale.
La risposta E non è corretta.
Il paziente presenta più probabilmente una sindrome serotoninergica.

1333 di 1714 Domande

Scenario YI2I: Un paziente in trattamento con oppiacei come antidolorifici e antidepressivi presenta confusione, nausea, sudorazione, tachicardia e mioclono. Il trattamento piu' indicato e' con:














La risposta corretta è la C.
La sindrome serotoninergica è una condizione patologica ed eziopatogenesi iatrogena, dovuta ad una eccessiva concentrazione di serotonina a livello del sistema nervoso centrale, con potenziamento della trasmissione della monoamina, per impiego contemporaneo di più farmaci serotoninergici oppure per interazioni farmacologiche. I farmaci potenzialmente responsabili sono gli I-MAO, SSRI, SNRI, NDRI, 5-HT1, antidepressivi triciclici, stimolanti del SNC, allucinogeni, alcune erbe, oppiacei, e altri composti. Nella gran parte dei casi l’insorgenza dei sintomi avviene entro 24 ore dall’avvio della terapia farmacologica o dalla variazione del dosaggio e lo spettro di gravità può essere estremamante variabile. Le manifestazioni possono comprendere alterazioni dello stato mentale, con agitazione psicomotoria, ansia, delirium, ipomania; ipertensione, tachicardia, sudorazione profusa, brividi, ipertermia e sintomi gastrointestinali quali vomito e diarrea per iperattivazione autonomica; segni di coinvolgimento neuromuscolare con tremore, rigidità muscolare, mioclono e iperreflessia. L’ipertermia e l’incontrollata attività muscolare possono causare una grave radbomiolisi con acidosi metabolica, convulsioni, insufficienza renale acuta e CID. La diagnosi è clinica; i criteri di Hunter possono aiutarne il riconoscimento e comprendono l’assunzione di almeno un farmaco serotoninergico, con almeno 1 fra i seguenti segni: ipertonia muscolare, tremore con ipereflessia, clono spontaneo, clono oculare o inducibile, sudorazione, temperatura corporea superiore a 38°C. La terapia è di supporto delle funzioni vitali e può essere soministrata la crioeptadina; naturalmente i farmaci responsabili devono essere sospesi immediatamente. La crioeptadina è un farmaco con proprietà antistaminiche e antiserotoniniche; nei pazienti con sindrome serotoninergica, la sua azione di antagonismo non specifico sui recettori H1, sembra ridurre la stimolazione eccessiva dei recettori 5-HT1A e 5-HT2 con conseguente miglioramento del quadro clinico.
La risposta A non è corretta.
Il diazepam è una benzodiazepina. Ha effetto asiolitico, sedativo, miorilassante, anticonvulsivante e amnesico. La sua somministrazione in corso di crisi serotoninergica non ha portato in tutti i casi trattati a franchi benefici per cui non viene considerato il farmaco di scelta.
La risposta B non è corretta.
L’aloperidolo è un farmaco antipsicotico. La terapia con questo farmaco deve avvenire sotto stretto monitoraggio medico poiché gravata da numerosi effetti collaterali, tra cui allungamento del QT all’Ecg, eventi cerebrovascolari, sindrome maligna da neurolettici.
La risposta D non è corretta.
Vengono classificati come farmaci anticolinergici farmaci in grado di antagonizzare gli effetti dell’acetilcolina. Non devono essere somministrati in caso di sindrome serotoninergica; possono a loro volta causare sindromi anticolinergiche.
La risposta E non è corretta.
Il trattamento più indicato nel caso di sospetto di sindrome serotoninergica prevede la somministrazione di crioeptadina.

1334 di 1714 Domande

Scenario ER3T: Nella scelta del farmaco da somministrare a un paziente è necessario tener conto delle sue proprietà terapeutiche e dei suoi effetti indesiderati, ma anche dei suoi parametri farmacocinetici. Quale delle seguenti affermazioni relative alla finestra terapeutica e' ERRATA?














La risposta corretta è la D.
Al contrario, quando la finestra terapeutica di un farmaco è molto ampia il suo utilizzo è molto più maneggevole. La finestra terapeutica (o indice terapeutico o rapporto terapeutico) è quel range di concentrazione del farmaco all’interno del quale si ha molta differenza tra il dosaggio minimo di base e il dosaggio massimo che rappresenta la comparsa di effetti collaterali. Esempio di un farmaco molto poco maneggevole a causa della sua piccola finestra terapeutica è il warfarin, questo infatti costringe i pazienti a dosare l’INR periodicamente e a modificare il dosaggio degli altri farmaci che potrebbero creare interazioni.
Le risposte A, B e C non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

1335 di 1714 Domande

Scenario QQ4Z: Una paziente di 76 anni, affetta da ipertensione arteriosa e fibrillazione atriale cronica, in terapia con amlodipina e warfarin, si presenta in Pronto Soccorso per astenia ingravescente da circa un mese e mezzo. All'ingresso la paziente pressione arteriosa 135/80 mmHg, frequenza cardiaca 90 bpm (aritmica), frequenza respiratoria 12 atti per minuto, SpO2 95%. L'esame emocromocitometrico mostra: globuli bianchi 7.100/mm3 , globuli rossi 2.810.000/mm3 , Hb 6,5 g/dl, MCV 68 fl, MCH 19 pg, piastrine 200.000/mm3 . Valore di INR 2,4. Quale delle seguenti e' la causa piu' probabile del quadro clinico-laboratoristico che la paziente presenta?














La risposta corretta è la A.
La fibrillazione atriale è una tachiaritmia che, nella maggior parte dei casi, si presenta in concomitanza di patologie cardiache strutturali. In questa patologia gli atri vengono eccitati ad alta frequenza in maniera disorganizzata e caotica ma gli impulsi generati arrivano sino al nodo atrio-ventricolare nel quale vengono “filtratiâ€, così che il numero di impulsi che raggiunge i ventricoli, sebbene comunque alto, sia numericamente inferiore rispetto a quelli atriali. La somministrazione della terapia anticoagualante nei pazienti con FA è mirata alla prevenzione di eventi tromboembolici, soprattutto di ictus ischemico, conseguente alla apposizione di formazioni trombotiche in auricola sinistra. Il warfarin è un farmaco cumarinico che agisce come inibitore del complesso vitamina K epossido reduttasi (VKORC), l’enzima che permette il riciclaggio della vitamina K, cofattore essenziale della carbossilazione dei residui di glutammato N-terminali, essenziali per l’interazione dei fattori II, VII, X, IX e delle proteine C ed S con il Ca2+ (a sua volta mediatore dell’interazione con i fosfolipidi). Dosi terapeutiche di Warfarin riducono quindi del 30-50% la quantità di fattori vitamina K-dipendenti prodotta dal fegato e questi stessi sono sottocarbossilati, riducendo al 10-40% del normale la loro attività biologica. Il tempo di latenza necessario prima che l’effetto terapeutico si instauri dipende dalla velocità di clearance dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti. Il Warfarin non è esente da effetti indesiderati tra i quali il principale è rappresentato dal sanguinamento. Questo spiegherebbe l’anemia presentata dalla paziente.
La risposta B non è corretta.
La sindrome mielodisplastica, o mielodisplasia, è un disturbo ematologico causata da una mutazione genetica della cellula staminale midollare con compromissione di grado variabile della produzione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. La diagnosi non può essere fatta solo con l’emocromo (il quale può presentare anemia o citopenia) ma deve essere necessariamente integrata con altri esami, tra cui l’osservazione al microscopio degli elementi ematici e midollari, l’analisi dei cromosomi, esami immunofenotipici e altri.
La risposta C non è corretta.
La storia clinica della paziente non permette di sospettare, in prima ipotesi, un sanguinamento da varici esofagee. Queste infatti costituiscono una conseguenza dell’ipertensione portale, povuta a sua volta a condizioni di epatopatia. La rottura delle varici esofagee causa generalmente un sanguinamento massivo dal tratto gastrointestinale piuttosto che uno stillicidio cronico con anemizzazione progressiva.
La risposta D non è corretta.
L’anemia perniciosa è una patologia dovuta alla carenza di vitamina B12. E’ causata da una mancata secrezione di fattore intrinseco da parte delle cellule parietali della mucosa gastrica (per atrofia della mucosa stessa); il FI lega infatti la vitamina B12 introdotta dalla dieta permettendone l’assorbimento a livello ileale. Si configura quindi come una patologia autoimmune. La malattia conclamata si manifesta con quadri severi di anemia (con astenia, dispnea da sforzo, cardiopalmo…) associati a turbe della sfera digestiva e turbe neurologiche
La risposta E non è corretta.
La presenza di anemia in una paziente in terapia anticoagulante ci fa propendere per una anemizzazione da stillicidio ematico cronico.

1336 di 1714 Domande

Scenario QQ4Z: Una paziente di 76 anni, affetta da ipertensione arteriosa e fibrillazione atriale cronica, in terapia con amlodipina e warfarin, si presenta in Pronto Soccorso per astenia ingravescente da circa un mese e mezzo. All'ingresso la paziente pressione arteriosa 135/80 mmHg, frequenza cardiaca 90 bpm (aritmica), frequenza respiratoria 12 atti per minuto, SpO2 95%. L'esame emocromocitometrico mostra: globuli bianchi 7.100/mm3 , globuli rossi 2.810.000/mm3 , Hb 6,5 g/dl, MCV 68 fl, MCH 19 pg, piastrine 200.000/mm3 . Valore di INR 2,4. Quale dei seguenti esami NON e' indicato in prima battuta in questa paziente?














La risposta corretta è la C.
La fibrillazione atriale è una tachiaritmia; gli atri vengono eccitati ad alta frequenza in maniera disorganizzata e caotica ma il numero di impulsi condotti ai ventricoli vengono limitati a livello del nodo atrio-ventricolare. La somministrazione della terapia anticoagualante nei pazienti con FA è mirata alla prevenzione di eventi tromboembolici, soprattutto di ictus ischemico, conseguente alla apposizione di formazioni trombotiche in auricola sinistra. Il warfarin è un farmaco cumarinico che agisce come inibitore del complesso vitamina K epossido reduttasi (VKORC), l’enzima che permette il riciclaggio della vitamina K, cofattore essenziale della carbossilazione dei residui di glutammato N-terminali, essenziali per l’interazione dei fattori II, VII, X, IX e delle proteine C ed S con il Ca2+ (a sua volta mediatore dell’interazione con i fosfolipidi). Dosi terapeutiche di Warfarin riducono quindi del 30-50% la quantità di fattori vitamina K-dipendenti prodotta dal fegato e questi stessi sono sottocarbossilati, riducendo al 10-40% del normale la loro attività biologica. Il tempo di latenza necessario prima che l’effetto terapeutico si instauri dipende dalla velocità di clearance dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti. Il Warfarin non è esente da effetti indesiderati tra i quali il principale è rappresentato dal sanguinamento. Questo spiegherebbe l’anemia presentata dalla paziente. La biopsia osteomidollare, oltre a non averindicazione sulla base delle informazioni cliniche e anamnestiche attuali della paziente, potrebbe risultare anche dannosa per il rischio di complicanze emorragiche.
La risposta A non è corretta.
L’esplorazione rettale dovrebbe essere eseguita in tutti i pazienti con anemia. Data l’età della paziente, il rischio che una neoformazione rettale sia la causa dello stillicidio va tenuto in considerazione.
La risposta B non è corretta.
L’elettrocardiogramma va eseguito in tutti i pazienti che presentano segni o sintomi riconducibili a patologie cardio-toraciche.
La risposta D non è corretta.
La carenza di ferro è una delle più frequenti cause di anemia, soprattutto delle anemie microcitiche e ipocromiche quindi il dosaggio è indicato in caso di anemizzazione.
La risposta E non è corretta.
L’esplorazione rettale e l’elettrocardiogramma andrebbero eseguiti in tutti i pazienti con anemia e sintomi cardiorespiratori.

1337 di 1714 Domande

Scenario QQ4Z: Una paziente di 76 anni, affetta da ipertensione arteriosa e fibrillazione atriale cronica, in terapia con amlodipina e warfarin, si presenta in Pronto Soccorso per astenia ingravescente da circa un mese e mezzo. All'ingresso la paziente pressione arteriosa 135/80 mmHg, frequenza cardiaca 90 bpm (aritmica), frequenza respiratoria 12 atti per minuto, SpO2 95%. L'esame emocromocitometrico mostra: globuli bianchi 7.100/mm3 , globuli rossi 2.810.000/mm3 , Hb 6,5 g/dl, MCV 68 fl, MCH 19 pg, piastrine 200.000/mm3 . Valore di INR 2,4. La sintesi di quale dei seguenti fattori della coagulazione NON e' inibita dal warfarin?














La risposta corretta è la D.
Il warfarin è un farmaco cumarinico che agisce come inibitore del complesso vitamina K epossido reduttasi (VKORC), l’enzima che permette il riciclaggio della vitamina K, cofattore essenziale della carbossilazione dei residui di glutammato N-terminali, essenziali per l’interazione dei fattori II, VII, X, IX e delle proteine C ed S con il Ca2+ (a sua volta mediatore dell’interazione con i fosfolipidi). Dosi terapeutiche di Warfarin riducono quindi del 30-50% la quantità di fattori vitamina K-dipendenti prodotta dal fegato e questi stessi sono sottocarbossilati, riducendo al 10-40% del normale la loro attività biologica. Il tempo di latenza necessario prima che l’effetto terapeutico si instauri dipende dalla velocità di clearance dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti; le emivite sono: 6h per il VII; 8h per la prot C; 24h per il IX; 30h per la prot S; 36h per il X; 50h per il II. Data la lunga emivita della trombina in particolare, la completezza dell’effetto anticoagulante viene raggiunto dopo alcuni giorni, anche se gli allungamenti del PT iniziano a svilupparsi appena iniziano a ridursi le concentrazioni di fattore VII. In realtà la corta emivita della proteina C fa si che i primi effetti dopo l’inizio della terapia possano essere pro-trombotici, anche se sono solitamente mascherati dalla concomitante terapia eparinica. Anche se la riduzione di azione non è selettiva, si considera solitamente che il maggiore effetto sia mediato dall’inibizione della protrombina e, in minor misura, del X.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
I fattori II, VII, X, IX e le proteine C ed S vengono inibite dal Warfarin.

1338 di 1714 Domande

Scenario QQ4Z: Una paziente di 76 anni, affetta da ipertensione arteriosa e fibrillazione atriale cronica, in terapia con amlodipina e warfarin, si presenta in Pronto Soccorso per astenia ingravescente da circa un mese e mezzo. All'ingresso la paziente pressione arteriosa 135/80 mmHg, frequenza cardiaca 90 bpm (aritmica), frequenza respiratoria 12 atti per minuto, SpO2 95%. L'esame emocromocitometrico mostra: globuli bianchi 7.100/mm3 , globuli rossi 2.810.000/mm3 , Hb 6,5 g/dl, MCV 68 fl, MCH 19 pg, piastrine 200.000/mm3 . Valore di INR 2,4. Mentre si trova in Pronto Soccorso, la paziente inizia a lamentare cardiopalmo e senso di nodo alla gola. I parametri vitali si modificano nel seguente modo: pressione arteriosa 118/65 mmHg, frequenza cardiaca (misurata centralmente) 160 bpm, frequenza respiratoria 16 atti per minuto, SpO2 94%. L'elettrocardiogramma mostra fibrillazione atriale con frequenza ventricolare di circa 160 bpm. Quale dei seguenti provvedimenti può essere opportuno in questa situazione?














La risposta corretta è la A.
La fibrillazione atriale è una tachiaritmia relativamente frequente nella popolazione anziana; può presentarsi anche nei soggetti giovani soprattutto in concomitanza di alcune patologie quali ipertiroidismo, ipertensione o diabete. Nella FA gli atri vengono eccitati in maniera disorganizzata e caotica, con una frequenza di attivazione che può andare dai 400 sino ai 650 impulsi/minuto. La presenza di questa attività incontrollata è da collegare alla presenza di uno o più foci ectopici, spesso localizzati allo sbocco delle vene polmonari, che scaricano ad alta frequenza. Sono presenti molteplici circuiti di rientro attraverso i quali viaggiano gli impulsi che attivano le cellule atriali, si estinguono, e poi si riformano. Gli impulsi generati arrivano sino al nodo atrio-ventricolare nel quale vengono “filtratiâ€, motivo per cui il numero di impulsi che raggiunge i ventricoli, sebbene comunque alto, si numericamente inferiore rispetto a quelli atriali. La FA può essere asintomatica oppure, soprattutto quando la frequenza di attivazione ventricolare diventa troppo alta, possono comparire sintomi quali cardiopalmo e dispnea oppure segni come instabilità emodinamica e alterazioni neurologiche. La comparsa di FA instabile richiede l’immediado controllo del ritmo attraverso la cardioversione elettrica o quella farmacologica. La cardioversione farmacologica e il controllo del ritmo possono essere ottenuti con l’amiodarone, un farmaco antiaritmico (appartenente alla classe III) che rallenta la ripolarizzazione, prolunga il potenziale d’azione e il periodo refrattario delle cellule miocardiche, in particolare di quelle atriali. Riduce quindi la frequenza cardiaca, migliorando la gittata e riducendo il consumo d’ossigeno miocardico.
La risposta B non è corretta.
Il posizionamento del paziente in posizione di Trendelenburg viene fatto quando si ha l’obiettivo di favorire il ritorno venoso verso il cuore quindi soprattutto nei casi di ipotensione da vasodilatazione periferica.
La risposta C non è corretta.
La defibrillazione è un atto terapeutico che comporta l’erogazione di una scarica ad alta energia, in un brevissimo periodo di tempo, nei pazienti in arresto cardiaco a causa di fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare senza polso. La defibrillazione mira ad “azzerare†questa attività inefficace del cuore, così da permettergli di ripartire spontaneamente in maniera fisiologica.
La risposta D non è corretta.
L’eparina e il warfarin sono due farmaci anticoagulanti che non hanno alcuna influenza sul controllo del ritmo cardiaco.
La risposta E non è corretta.
In presenza di una fibrillazione atriale ad alta frequenza, il provvedimento più opportuno da applicare deve mirare al controllo del ritmo cardiaco mediante la somministrazione di farmaci antiaritmici o mediante, se possibile, la cardioversione elettrica.

1339 di 1714 Domande

Scenario ER5P: Una paziente di 75 anni, affetta da ipertensione arteriosa, diabete mellito e gonartrosi. In terapia con ramipril, furosemide, metformina, atorvastatina, ibuprofene al bisogno, giunge in Pronto soccorso lamentando affanno e contrazione della diuresi da alcuni giorni e riacutizzazione del dolore al ginocchio destro nell'ultimo mese. Viene eseguita un'emogasanalisi arteriosa che mostra i seguenti reperti: PH 7.30; PaO2 88 mmHg; PaCO2 25 mmHg; H3CO3- 12 mmol/L; Gap Anionico 25 mmol/L. Agli esami emato-biochimici risulta: globuli bianchi 10.000/mm3 , Hb 12 g/dl, piastrine 210.000/mm3 , urea 67 mg/dl, creatinina 2,6 mg/dl, Na 136 mEq/L, K 6,0 mEq/L, glicemia 280 mg/dl, HbA1c 8%. In questa paziente, quale dei seguenti farmaci e' opportuno sospendere? 














La risposta corretta è la C.
La paziente presenta una acidosi metabolica con Gap anionico aumentato; presenta la glicemia pari a 280 md/dl con HbA1c 8%, una creatininemia di 2,6 mg/dl, una kaliemia di 6,0 mEq/L e l’uremia pari a 67 mg/dl. Le acidosi metaboliche con Gap anionico aumentato sono dovute al consumo di bicarbonato da parte di acidi organici, di tipo endogeno come nelle acidosi lattiche, chetoacidosi diabetica, uremia o di tipo esogeno per assunzione di salicilati etc. La paziente presenta in anamnesi un diabete mellito in terapia con ipoglicemizzante orale, la metformina, sebbene i suoi valori glicemici e la sua HbA1c 8% suggeriscano uno scarso controllo terapeutico. Oltre alla chetoacidosi diabetica, causata tuttavia principalmente dal DMID, la metformina può essere responsabile di acidosi lattica. Questo disordine metabolico può essere ottenuto attraverso due meccanismi: il passaggio del metabolismo cellulare da aerobio ad anaerobio e la soppressione della gluconeogenesi con impiego del lattato come substrato. La presenza di insufficienza renale, data l’escrezione della metformina al 90% per via renale, può essere responsabile del suo accumulo con maggior rischio di insogerza di acidosi. La paziente presenta infatti una creatinina di 2,6 mg/dl, segno di insufficienza renale e iperKaliemia (K 6 mEq/l), conseguenza dell’insufficienza renale stessa. Il ramipril è un Ace-inibitore impiegato nel trattamento dell’ipertensione arteriosa mentre l’ibuprofene è un FANS. Entrambi questi farmaci possono causare un peggioramento della funzionalità renale e incremento del potassio sierico, con alto rischio di aritmie cardiache maligne. Data gli effetti collaterali di metformina, ramipril ed ibuprofene, sarebbe opportuna la sospensione di tutti e tre i farmaci.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
I farmaci più probabilmente coinvolti nell’acidosi metabolica presentata dalla paziente sono il ramipril, la metformina e l’ibuprofene. L’atorvastatina è un farmaco appartenente alla famiglia delle statine, impiegato nella terapia dell’ipercolesterolemia e nella prevenzione degli eventi cardio e cerebrovascolari.

1340 di 1714 Domande

Scenario CU6P: In Pronto Soccorso arriva un paziente caduto dalla moto in seguito a un incidente con un mezzo pesante; i soccorritori riferiscono di aver trovato il giovane lucido, cosciente, collaborante, ma non in grado di ricordare l'accaduto; i testimoni sostengono che l'impatto non sia stato particolarmente violento perché i veicoli viaggiavano a velocità ridotta. Il paziente è sveglio, lucido e collaborante (GCS 15), i parametri vitali sono stabili. Qual e' la prima cosa da fare tra le seguenti?














La risposta corretta è la B.
L’ecografia FAST è un tipo di esame impiegato nella valutazione del paziente in urgenza, in particolar modo nel paziente che ha subito un trauma, mirato ad individuare l’eventuale presenza di “liquido libero†in cavità addominale o toracica. E’ un esame rapido poiché il tempo medio di esecuzione è di 3-4 minuti, non invasivo, specifico ed accurato, anche se non estremamente sensibile, ma nei casi in cui risulti positivo risulta essere altamente predittivo per lesioni parenchimali o vascolari meritevoli di un approfondimento diagnostico o di un trattamento chirurgico immediato. A causa della sua non altissima sensibilità, non permette di evidenziare piccolissime quantità di versamento e, qualora risulti negativo, questo non consente di escludere una lesione intraparenchimale. Essendo non invasivo, può tuttavia essere ripetuto per successive valutazioni. L’impiego della FAST ha il fine di individuare nel paziente instabile la presenza di versamento addominale, pleurico o pericardico, così da accelerare il processo diagnostico e consentire un trattamento chirurgico precoce. Il sanguinamento recente viene infatti evidenziato come componente anecogena; l’esecuzione ritardata permette la raccolta in coaguli, rendendoli meno riconoscibili. Non è una ecografia di tipo parenchimale e non consente di evidenziare le emorragie retroperitoneali.
La risposta A non è corretta.
L’esecuzione di una radiografia dell’addome non possiede utilità nella valutazione del paziente in una condizione di urgenza.
La risposta C non è corretta.
L’angio-RM è un esame mirato alla valutazione del circolo arterioso cerebrale; non viene normalmente considerato un esame da eseguire in condizioni di urgenza.
La risposta D non è corretta.
In un paziente i cui parametri vitali siano stabili e non vi sia deterioramento cognitivo in seguito ad un trauma, l’induzione dell’anestesia e l’intubazione non sono necessari.
La risposta E non è corretta.
L’esame più indicato per una rapida valutazione del paziente in urgenza è l’ecografia FAST.

1341 di 1714 Domande

Scenario IL7Y: E' necessario somministrare ad un paziente che presenta convulsioni un farmaco con effetto anticonvulsivante. Possono essere usati tutti i seguenti farmaci TRANNE:














La risposta corretta è la B.
Il litio è un stabilizzatore del tono dell’umore ed è utile nella terapia del disturbo bipolare di tipo I, l’effetto anticonvulsivante è pressoché inesistente.
Le risposta A, C e D non sono corrette.
Tutti i farmaci in questione (il diazepam, la fenitoina e la carbamazepina) hanno un effetto anticonvulsivante e vengono utilizzati per la terapia antiepilettica. Il diazepam è principalmente usato (a parte che per stati di ansia e insonnia) nel caso specifico del male epilettico; la fenitoina è utilizzata nelle crisi parziali o tonico cloniche; la carbamazepina è utilizzata nelle crisi tonico-cloniche e nelle nevralgie.

1342 di 1714 Domande

Scenario EL8Y: Un ragazzo di 23 anni, nato in Sardegna, assume pirimetamina come terapia antitoxoplasma. Due giorni dopo, si osservano comparsa di febbre con brivido, cute giallognola, urine color birra scura. Il ragazzo è molto sofferente, astenico, ha nausea e vomito, lombalgie. Gli esami ematici mostrano i seguenti valori: Hb 7 g/dl, bilirubina totale 5 mg/dl con frazione indiretta 3.8 mg/dl, LDH 538, l'esame urine mostra emoglobinuria. Il sospetto clinico diagnostico piu' forte e':














La risposta corretta è la D.
La pirimetamina è un farmaco impiegato nella terapia della toxoplasmosi, una infezione causata dal Toxoplasma gondii, parassita intracellulare obbligato. La pirimetamina è un inibitore della diidrofolato reduttasi, un enzima responsabile della trasformazione dell’acido folico in acido tetraidrofolico durante la sintesi del DNA. Con questo meccanismo determina la morte del microrganismo. Può essere impiegato in monoterapia ma viene solitamente somministrata in associazione alla sulfametopirazina, un antibiotico batteriostatico appartenenete alla classe dei sulfamidici, così da aumentarne l’efficacia. L’assunzione è gravata dalla possibilità di comparsa di numerosi effetti collaterali tra cui eruzioni cutanee, disturbi addominali quali nausea e vomito, fotosensibilizzazione, disturbi del sistema nervoso centrale, nefrotossicità, epatite e reazioni allergiche anche gravi come la dermatite esfoliativa e la sindrome di Steven-Jonson. Infine, sono anche possibili reazioni idiosincrasiche come le crisi emolitiche. Le crisi emolitiche si presentano generalmente con malessere generale, febbre, brivido, dolori addominali e lombari. Il rilascio di emoglobina nel torrente ematico, causato dalla lisi dei globuli rossi, provoca la comparsa di ittero e urine scure. Agli esami ematochimici sarà possibile evidenziare anemia, iperbilirubinemia e aumento dell’LDH.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
I sintomi e i segni presentati dal paziente, supportati dagli esami laboratoristici sono compatibili con una crisi emolitica acuta.

1343 di 1714 Domande

Scenario EL8Y: Un ragazzo di 23 anni, nato in Sardegna, assume pirimetamina come terapia antitoxoplasma. Due giorni dopo, si osservano comparsa di febbre con brivido, cute giallognola, urine color birra scura. Il ragazzo è molto sofferente, astenico, ha nausea e vomito, lombalgie. Gli esami ematici mostrano i seguenti valori: Hb 7 g/dl, bilirubina totale 5 mg/dl con frazione indiretta 3.8 mg/dl, LDH 538, l'esame urine mostra emoglobinuria. In cosa consiste la terapia per questo paziente?














La risposta corretta è la C.
La pirimetamina è un farmaco impiegato nella terapia della toxoplasmosi, una infezione causata dal Toxoplasma gondii, parassita intracellulare obbligato. La pirimetamina è un inibitore della diidrofolato reduttasi, un enzima responsabile della trasformazione dell’acido folico in acido tetraidrofolico durante la sintesi del DNA. Con questo meccanismo determina la morte del microrganismo. Può essere impiegato in monoterapia ma viene solitamente somministrata in associazione alla sulfametopirazina, un antibiotico batteriostatico appartenenete alla classe dei sulfamidici, così da aumentarne l’efficacia. L’assunzione è gravata dalla possibilità di comparsa di numerosi effetti collaterali tra cui eruzioni cutanee, disturbi addominali quali nausea e vomito, fotosensibilizzazione, disturbi del sistema nervoso centrale, nefrotossicità, epatite e reazioni allergiche anche gravi come la dermatite esfoliativa e la sindrome di Steven-Jonson. Infine, sono anche possibili reazioni idiosincrasiche come le crisi emolitiche. Le crisi emolitiche si presentano generalmente con malessere generale, febbre, brivido, dolori addominali e lombari. Il rilascio di emoglobina nel torrente ematico, causato dalla lisi dei globuli rossi, provoca la comparsa di ittero e urine scure. Agli esami ematochimici sarà possibile evidenziare anemia, iperbilirubinemia e aumento dell’LDH. Il trattamento della reazione emolitica acuta prevede la sospensione dell’agente farmacologico scatenante la crisi, l’idratazione del paziente e il supporto delle funzioni vitali e se necessario, in caso di anemizzazione importante, la somministrazione di emazie concentrate così da ripristinare un adeguato valore di emoglobina.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
In caso di crisi emolitica acuta, la somministrazione di emazie dovrebbe essere effettuata solo in caso in cui l’anemia sia sintomatica e comporti una instabilità di tipo emodinamico. Non è necessaria la somministrazione di immunosoppressori.

1344 di 1714 Domande

Scenario IM9I: Un uomo di 69 anni, che ha lavorato come saldatore per oltre 45 anni, ha ricevuto diagnosi di asbestosi. A cosa sono maggiormente attribuibili i sintomi che il paziente con asbestosi presenta?














La risposta corretta è la D.
L’asbestosi è una patologia causata da inalazione di fibre di asbesto. Queste fibre si accumulano all’interno dei bronchi, alveoli o pleura e causano il richiamo di macrofagi che formano granulomi che causano il richiamo e la maturazione dei fibroblasti provocando una fibrosi a livello prima di bronchi, dotti alveolari e infine alveoli. Si crea in questo modo una reazione nell’interstizio che riduce l’elasticità polmonare e crea problemi respiratori di tipo restrittivo. Contemporaneamente si ha sui valori di spirometria: riduzione della Capacità Vitale e della VEMS. Clinicamente il paziente al principio avrà difficoltà a respirare sotto sforzo, poi a riposo, tosse e infine dispnea con decadimento delle condizioni generali.
Le risposte A, B e C non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

1345 di 1714 Domande

Scenario IM9I: Un uomo di 69 anni, che ha lavorato come saldatore per oltre 45 anni, ha ricevuto diagnosi di asbestosi. Quali sono le caratteristiche anatomopatologiche di un polmone colpito da asbestosi?














La risposta corretta è la A.
L’asbestosi è una patologia causata da inalazione di fibre di asbesto. Queste fibre si accumulano all’interno dei bronchi, alveoli o pleura e causano il richiamo di macrofagi che formano dei conglomerati ovvero dei granulomi da corpo estraneo all’interno dei quali risultano visibili i corpuscoli di asbesto (crisotilo o anfibolo). Le forme tipiche di questi corpuscoli intrappolati sono a grano di rosario con le estremità rigonfie. Questo granuloma causa il richiamo e la maturazione dei fibroblasti che provoca una fibrosi a livello prima di bronchi, dotti alveolari e infine alveoli. Quando le fibre sono più piccole o residuano da più tempo si può avere reazione anche a livello della pleura, soprattutto le cupole diaframmatiche, in ordine avremo: versamento pleurico, fibrosi, placche di collagene e, infine, calcificazione della stessa.
Di non raro riscontro sono anche macrofagi con accumuli di emosiderina, derivante dall’azione lesiva delle fibre sulle pareti del tessuto respiratorio.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
Tutte le opzioni indicate non correlano con le caratteristiche anatomopatologiche dell’asbestosi.

1346 di 1714 Domande

Scenario IM9I: Un uomo di 69 anni, che ha lavorato come saldatore per oltre 45 anni, ha ricevuto diagnosi di asbestosi. Questo paziente e' maggiormente esposto allo sviluppo di una specifica neoplasia. Quale?














La risposta corretta è la D.
L’asbestosi è una patologia polmonare, una fibrosi polmonare interstiziale, dovuta all’inalazione delle fibre di asbesto, un minerale presente soprattutto nei materiali impiegati nell’edilizia e nell’industria. Il rischio di sviluppare questa patologia è legato alla durata e all’intensità dell’esposizione. La sintomatologia si manifesta generalmente dopo parecchi anni dall’esposizione; i sintomi d’esordio sono rappresentati da una progressiva difficoltà respiratoria, tosse cronica, dolore toracico, astenia e senso di costrizione toracica. Oltre alla progressiva deposizione delle fibre di asbesto nelle piccole vie aeree, con conseguente reazione infiammatoria di tipo reattivo, la patologia progredisce con la formazione di ispessimenti pleurici che portano ad insufficienza respiratoria e complicanze cardiache. Le placche pleuriche, lesioni precancerose, tendono ad evolvere nell’aggressivo mesotelioma pleurico. Il mesotelioma è un tumore che origina dalle cellule mesoteliali, localizzate nella superficie delle membrane sierose come la pleura, il pericardio, il peritoneo. E’ un tumore abbastanza raro, rappresenta circa l’1% delle patologie oncologiche, tuttavia ha una prognosi estremamente infausta. Il mesotelioma pleurico nello specifico è ,fra tutte, la forma più frequente e il principale fattore di rischio per il suo sviluppo è costituito dall’inalazione delle polveri di amianto. L’anamnesi è dunque fondamentale per il sospetto di tale patologia.
La risposta A non è corretta.
Il carcinoma renale a cellule chiare rappresenta una delle più frequenti forme di carcinoma renale, insieme al tumore papillare e al tumore cromofobo. Il principale fattore di rischio è il fumo di sigaretta sebbene vi sia il forte sospetto che anche l’amianto e altri metalli e sostanze tossiche siano correlati al suo sviluppo. L’asbestosi tuttavia, patologia polmonare, non è fra i suoi diretti fattori di rischio.
La risposta B non è corretta.
Il linfoma di Hodgkin è una neoplasia ematologica, con origine dai linfociti B, che coinvolge principalmente le stazioni linfonodali superficiali. Alcuni fattori di rischio sono rappresentati da fattori ambientali come l’esposizione a radiazioni, agenti chimici o pesticidi, immunodepressione, fattori geografici, patologie ad eziologia virale (EBV), alcune fasce d’età. Il suo sviluppo non è direttamente correlato all’asbestosi.
La risposta C non è corretta.
Il melanoma cutaneo è una forma neoplastica estremamente aggressiva. L’esposizione della cute ai raggi ultravioletti è il principale fattore di rischio; giocano un ruolo importante anche fattori genetici, familiari e l’immunodepressione. L’asbestosi non è correlata allo sviluppo del melanoma cutaneo.
La risposta E non è corretta.
Il linfoma di Hodgkin e il melanoma cutaneo non sono direttamente correlabili all’asbestosi.


1347 di 1714 Domande

Scenario UF1O: Una donna di 67 anni lamenta da decenni pirosi retrosternale postprandiale, acuita dallo stress e dal decubito. Una esofagogastroduodenoscopia mostra che la donna ha un'ernia jatale. Nel caso l'endoscopista osservasse un Esofago di Barrett, come apparirebbe tale condizione al microscopio?














La risposta corretta è la C.
L'esofago di Barrett è una condizione in cui al microscopio si nota la sostituzione del normale epitelio squamoso pluristratificato dell’esofago distale con epitelio colonnare metaplastico specializzato in cui sono presenti goblet cells. Si sviluppa come conseguenza della malattia da reflusso gastroesofageo cronica (GERD) e predispone allo sviluppo dell’adenocarcinoma esofageo. L’endoscopista può descrivere la lesione di Barrett utilizzando la classificazione di Praga, che individua e distingue la posizione della lesione, la sede rispetto al cardias, la sua estensione circonferenziale e l’altezza massima che raggiunge. A seconda dell’estensione delle lesioni, inoltre, si possono distinguere due tipi:
- il Long Barrett, in cui la metaplasia si estende per oltre 3 cm al di sopra dello sfintere esofageo inferiore;
- lo Short Barrett, in cui la metaplasia ha un’estensione < 3 cm.
La diagnosi tuttavia non può prescindere dall’esame istologico, in quanto la biopsia definisce sia la presenza di esofago di Barrett che la presenza di eventuale displasia o trasformazione tumorale.

1348 di 1714 Domande

Scenario UF1O: Una donna di 67 anni lamenta da decenni pirosi retrosternale postprandiale, acuita dallo stress e dal decubito. Una esofagogastroduodenoscopia mostra che la donna ha un'ernia jatale. Quali sono i farmaci adatti per questa paziente?














La risposta corretta è la B.
In una paziente che ha come sintomi pirosi retrosternale postprandiale, pirosi in casi di stress e di decubito prolungato in posizione supina con una EGDS positiva per ernia jatale ci troviamo di fronte a un caso di MRGE, ossia Malattia da Reflusso GastroEsofageo in quanto è presente reflusso e causa una sintomatologia importante. Di non raro riscontro sono anche altri sintomi di pertinenza laringoiatrica, come ad esempio tosse e bruciore alla gola. In questi casi la terapia corretta è un cambiamento nello stile dietetico e di vita della paziente e una terapia a base di inibitori di pompa protonica. La terapia può essere più lunga o più breve in base al paziente. In qualunque caso alla fine del trattamento non bisogna mai sospendere bruscamente in quanto si può verificare il fenomeno di rebound con un peggioramento sostanziale delle situazioni iniziali.
Le risposte A,C e D non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

1349 di 1714 Domande

Scenario II1I: Un paziente di 65 anni viene sottoposto a intervento di emicolectomia destra. Il decorso postoperatorio è regolare. Alla visita di controllo dopo un anno, il medico riscontra una tumefazione in regione sottombelicale in corrispondenza della cicatrice chirurgica, riducibile in addome. Quale e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta è la B.
Dopo un intervento in laparotomia una delle complicanze più frequenti è l’erniazione di qualche ansa intestinale in qualche fessura di peritoneo non chiusa perfettamente o non ancora chiusa del tutto. Questa situazione porta alla superficializzazione delle anse intestinali che risultano palpabili sotto le dita e risultano riducibili con una lieve pressione, ossia rientrano totalmente all’interno della cavità addominale. Ciò che ci può far pensare che sia laparocele è la riducibilità, la presenza di questa massa proprio sulla linea chirurgica e la presenza di tumefazione dopo un anno. Le complicanze di un laparocele sono quelle di una comune ernia: strozzamento, incarceramento, infiammazione, rottura e intasamento.
La risposta A non è corretta.
A parte non esserci una storia clinica tumorale conclamata in questo caso clinico, le metastasi sottocutanee sono molto rare in un tumore del colon e se fossero presenti sarebbero un segno di prognosi fortemente negativa che non porterebbe il paziente alla sopravvivenza a un anno. In qualunque caso la metastasi cutanea da K Colon è ombelicale e non sotto ombelicale in corrispondenza della cicatrice.
La risposta C non è corretta.
La presenza di un ematoma è una complicanza precoce dell’intervento chirurgico, a parte che importante. Non si vedrebbe dopo un mese ma prima e non avrebbe la caratteristica della riducibilità.
La risposta D non è corretta.
Il granuloma da corpo estraneo, in questo caso da punto di sutura, è un granuloma duro e non riducibile.


1350 di 1714 Domande

La PET e la SPECT sono due tipologie d'indagine medico-nucleare che si differenziano per:














La risposta corretta è la B.
Gli acronimi PET e SPECT indicano rispettivamente la Tomografia ad emissione di Positroni e la Tomografia Computerizzata ad Emissione di Singolo Fotone. In entrambi i casi si tratta di tecniche diagnostiche di medicina nucleare che, utilizzando i positroni emessi con il decadimento di alcuni isotopi radioattivi, permettono di ottenere delle bioimmagini in base alla distribuzione del tracciante. Il radiofarmaco iniettato varia a seconda del processo biologico che si desidera studiare. L’emissione della radiazione gamma emessa dalla PET  è indotta dall’urto beta+ e beta- quindi è una emissione da annichilazione. I fotoni emessi, o meglio il doppio fotone, colpiscono contemporaneamente e in maniera obliqua i rivelatori che registrano la radiazione. La SPECT è un esame tomografico in cui l’emissione gamma del singolo fotone è una emissione diretta e non indotta. E’ una tecnologia più semplice rispetto a quella della PET e anche l’apparecchiatura impiegata, che registra solo le radiazioni dirette in maniera perpendicolare al rilevatore, è meno costosa. L’esame SPECT ha una risoluzione e una efficienza minore della PET, inoltre è più soggetta ad errore a causa dell’attenuazione dei fotoni che provengono dai tessuti più interni. Infine, gli isotopi radioattivi impiegati nella SPECT hanno una emivita più lunga rispetto a quelli della PET.
La risposta A non è corretta.
Si tratta in entrambi i casi di una tecnica di imaging di tipo funzionale.
La risposta C non è corretta.
La tecnica di acquisizione delle immagini è di tipo tomografico per entrambi gli esami.
La risposta D non è corretta.
I radionuclidi impiegati nella PET e nella SPECT sono, in entrambi i casi, gamma emittenti.
La risposta E non è corretta.
Ciò che differenzia fondamentalmente la PET e la SPECT sono il tipo di apparecchiatura impiegata, meno sofisticata nel caso della SPECT, e i radionuclidi utilizzati.

1351 di 1714 Domande

La scintigrafia ossea risulta essere un esame di prima istanza nella stadiazione e nel follow-up soprattutto di una delle seguenti neoplasie. Quale?














La risposta corretta è la C.
Il tumore alla prostata è una neoplasia estremamente frequente soprattutto nei pazienti anziani. Rappresenta circa il 20% di tutti i tumori nei soggetti di sesso maschile di età superiore ai 50 anni. La diffusione di questa neoplasia può avvenire per contiguità, per via ematica e per via linfatica. Generalmente, la diffusione ematica avviene successivamente rispetto a quella linfatica. Per via ematica, possiamo avere la frequente metastatizzazione a livello dell'apparato scheletrico, soprattutto bacino, colonna vertebrale, coste, femore e omero alle estremità prossimali (altre localizzazioni che interessano i visceri, solitamente più tardive, sono polmoni, fegato, surrene, rene e raramente testicolo). I dolori ossei talvolta possono essere il sintomo d'esordio della neoplasia che purtroppo risulta essere quindi già avanzata. La diagnosi di cancro alla prostata si fa con l’esplorazione rettale, l’ecografia prostatica transrettale, il dosaggio PSA, la biopsia prostatica. Questi possono essere integrati con altri esami strumentali. La scintigrafia è la tecnica più adatta per l'identificazione di metastasi ossee secondarie a neoplasie primitive di altri organi;  in questo è molto più sensibile rispetto alle tecniche radiografiche. Attualmente, i radiofarmaci più utilizzati per lo studio scintigrafico dell'osso sono i bifosfonati per la loro capacità di legarsi ai cristalli di idrossiapatite idratata presenti nelle lesioni ossee metaboliche attive o nei centri di crescita. A causa di questa maggiore attività osteoblastica, come nel caso delle metastasi da K prostata, le lesioni interessanti lo scheletro saranno ipercaptanti e quindi avremo una concentrazione maggiore di radiofarmaco.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
L’epatocarcinoma, la neoplasia del colon e la neoplasia ovarica si avvalgono in prima istanza di metodiche di imaging quali la TC e la PET nella ricerca di metastasi a distanza. La scintigrafia ossea può essere impiegata ma non ha la stessa priorità come nel caso del carcinoma prostatico.

1352 di 1714 Domande

Scenario 1: Un paziente maschio di 56 anni con riscontro a una TC torace di eteroformazione polmonare si sottopone a esame PET-TC total body con 18 fluorodesossiglucosio per la caratterizzazione metabolica della lesione e stadiazione clinica. La captazione del fluorodesossiglucosio a livello della cellula neoplastica e' determinata principalmente da:














La risposta corretta è la B.
Il fluorodesossiglucosio, un analogo del glucosio marcato con Fluoro-18, è un radiofarmaco, cioè una molecola che contiene al suo interno un atomo radioattivo. E’ impiegato nell’imaging con PET. Il razionale del suo utilizzo sta nel fatto che le cellule neoplastiche in rapida crescita utilizzano il glucosio come substrato energetico. La loro richiesta è funzione del loro metabolismo. Le cellule neoplastiche infatti hanno, di norma, una attività metabolica più spiccata di quella del tessuto sano, motivo per cui avranno un maggiore fabbisogno energetico e quindi una maggiore necessità di glucosio. Per favorire il maggiore ingresso di questo zucchero all’interno della cellula, esprimeranno quindi un maggior numero di trasportatori di membrana quali i GLUT. Si tratta di una famiglia di proteine di membrana che permettono la diffusione facilitata del glucosio. Il suo accumulo all’interno delle cellule tumorali permetterà di evidenziare tali lesioni. La PET con 18-FDG, in ambito oncologico, viene impiegata principalmente per la caratterizzazione di lesioni di dubbia natura identificate con altre tecniche di imaging, nella stadiazione, nella valutazione dell’efficacia terapeutica e nel follow up dei pazienti.
La risposta A non è corretta.
Il trasportatore NIS (Sodio Iodio Simporto) è un canale di trasporto attivo mediante il quale lo Iodio raggiunge il citosol delle cellule follicolari della tiroide. Si tratta di un trasportatore che veicola, all’interno della cellula follicolare, una molecola di Iodio accompagnata da due ioni Sodio.
La risposta C non è corretta.
Per potenziale di membrana si intende la differenza di potenziale elettrico presente fra la faccia extracellulare, che presenta maggiori cariche positive, e la faccia intracellulare, che presenta maggiori cariche negative, della membrana plasmatica. Non è lagata alla maggiore captazione del FDG.
La risposta D non è corretta.
La pompa sodio-potassio è un enzima, un trasportatore attivo, che ha il compito di mantenere stabile la concentrazione ionica ai due lati della membrana plasmatica e regola la concentrazione di questi due ioni sul versante interno ed esterno di questa.
La risposta E non è corretta.
La captazione del fluorodesossiglucosio a livello della cellula neoplastica e' determinata principalmente dal trasportatore di membrana GLUT.



1353 di 1714 Domande

Scenario 3: Un paziente di 35 anni, con ipertensione di recente comparsa, associata a diaforesi e cardiopalmo, deve sottoporsi a scintigrafia. La scintigrafia della midollare surrenale con metaiodiobenzilguanidina e' utile per la diagnosi di:














La risposta corretta è la A.
Il feocromocitoma è una neoplasia che origina dalle cellule enterocromaffini localizzate nella midollare del surrene per il 90% dei casi; nel restante 10% dei casi la localizzazione è extra surrenalica e prende il nome di paraganglioma. Questa neoplasia si caratterizza per la secrezione di catecolamine e peptidi vasoattivi. Per questo motivo, nelle forme secernenti, i sintomi sono legati proprio alla liberazione di catecolamine che agiscono sui recettor adrenergici, attivandoli. Le manifestazioni più evidenti sono tachicardia e palpitazioni,crisi ipertensive e diaforesi. Le crisi ipertensive possono provocare cefalea improvvisa e attacchi d’ansia. La contemporaneità di questi sintomi si riscontra solo nel 15% dei pazienti affetti. La diagnosi viene fatta mediante esami di laboratorio, con la ricerca di metanefrina e normatanefrina. Queste possono essere ricercate sia sul sangue che sulle urine e vengono secrete in continuo dalle cellule tumorali quindi la loro ricerca da un minor numero di falsi negativi. Per la conferma della sede (o delle sedi) di localizzazione del feocromocitoma e del paraganglioma, così come anche nella ricerca delle recidive, è utile l’esecuzione della scintigrafia con metaiodobenzilguanidina marcata con iodio-131. Questo, un analogo della guanetidina, si accumula a livello delle terminazioni nervose presinaptiche delle cellule adrenergiche e nei granuli intracitoplasmatici delle cellule cromaffini. La sua localizzazione in maggiore o minore quantità in alcune sedi è funzione della concentrazione e del turnover catecolaminico.
La risposta B non è corretta.
La sindrome adrenogenitale è una patologia a trasmissione ereditaria in cui il deficit di 21-idrossilasi provoca iperplasia surrenalica congenita. La 21-idrossilasi è un enzima coinvolto nella sintesi del cortisolo e dell’aldosterone, ormoni prodotti nella corticale del surrene. La scintigrafia con MIBG non trova utilità in questo caso.
La risposta C non è corretta.
La Sindrome di Cushing è caratterizzata da un insieme di segni e sintomi dovuti ad una condizione di ipercortisolismo cronico ad origine endogena quindi prodotto dalle ghiandole surrenali. La causa più frequente è un adenoma ipofisario secernente ACTH che sollecita eccessivamente i surreni, oppure un adenoma serrenalico ACTH indipendente.
La risposta D non è corretta.
L’Aldosteronismo primario, noto anche come sindrome di Conn, è caratterizzato dall’eccessiva sintesi e rilascio di aldosterone da parte delle ghiandole surrenali. Questo comporta un aumento della ritenzione del sodio e della perdita di potassio, e conseguente incremento della pressione arteriosa.
La risposta E non è corretta.
La scintigrafia con MIBG può essere impiegata nella diagnosi di feocromocitoma.

1354 di 1714 Domande

Scenario 4: Paziente sottoposto a prostatectomia radicale e linfoadenectomia pelvica per adenocarcinoma prostatico, Gleason 9:4+5 e PSA pre-operatorio 10 ng/ml. Stadio: pT3apN0 (0/15 linfonodi esaminati). PSA post-operatorio: 0,001 ng/ml. Effettua PSA di controllo: 2 ng/ml:  A quale dei seguenti esami dovrebbe essere sottoposto il paziente per ristadiarlo?














La risposta corretta è la C.
La colina marcata con fluoro-18 è un radiofarmaco utile nell’esame PET di neoplasie a lenta crescita come il tumore alla prostata. Le cellule neoplastiche presentano una incontrollata replicazione cellulare, motivo per cui necessiteranno di una maggiore quantità di componenti strutturali per la sintesi delle pareti cellulari. Avranno quindi anche un maggior fabbisogno di colina, precursore metabolico dei fosfolipidi di membrana. La colina, marcata con fluoro-18, si accumulerà nei tessuti neoplastici permettendo la valutazione dell’estensione della malattia e il suo andamento nel tempo. Le indicazioni all’utilizzo della PET con questo marcatore nel carcinoma prostatico comprendono: la stadiazione iniziale del paziente, il sospetto di ripresa di malattia dopo chirurgia, la terapia radiante e/o ormonale e con scintigrafia ossea o Tc dubbia, la valutazione di pazienti ad alto rischio per malattia metastatica ossea o linfonodale.
La risposta A non è corretta.
Il 18-fluorodesossiglucosio è il principale radiofarmaco impiegato nella PET a scopo oncologico. Il razionale del suo utilizzo sta nel fatto che le cellule neoplastiche in rapida crescita utilizzano il glucosio come substrato energetico. La loro richiesta è funzione del loro metabolismo. Nel caso del tumore alla prostata però, trattandosi di una neoplasia a lenta crescita, non si tratta del radiofarmaco più adatto. Il tumore alla prostata infatti accumula poco il FDG.
La risposta B non è corretta.
La PET con metionina viene generalmente impiegata per la tipizzazione delle neoformazioni cerebrali. La metionina marcata con carbonio 11 attraversa facilmente la barriera ematoencefalica. E’ un indicatore della sintosi proteica; si concentra maggiormente nelle aree neoplastiche a più rapida crescita e quindi più aggressive.
La risposta D non è corretta.
L’esame ecografico completo dell’addome ha bassa sensibilità nella ricerca di recidiva di malattia nel tumore prostatico.
La risposta E non è corretta.
Il FDG e la metionina, per le loro caratteristiche, non sono i radiofarmaci più adatti nella ristadiazione del tumore prostatico.

1355 di 1714 Domande

Scenario 5: Paziente con carcinoma renale a cellule chiare. Quale dei seguenti esami NON e' utile nella stadiazione del paziente?














La risposta corretta è la A.
Il carcinoma renale rappresenta circa il 3-4% delle neoplasie dell’età adulta. Gli istotipi più frequenti sono il carcinoma a cellule chiare (70-80%), il papillare (10-15%), il cromofobo (5%). L’istotipo a cellule chiare rappresenta la forma più frequente e più aggressiva. Si associa ad alcuni fattori di rischio quali il fumo di sigaretta, l’esposizione all’arsenico, l’ipertensione, l’obesità e la malattia cistica del rene. I pazienti affetti dalla sindrome di VHL hanno una probabilità del 50-80% di sviluppare questa neoplasia. Circa nel 60% dei casi la diagnosi è accidentale ma quando sintomatico, può presentarsi con dolore e una massa palpabile a livello lombare ed ematuria. Sono possibili le sindromi paraneoplastiche. La diagnosi viene fatta principalmente mediante imaging. Il primo riscontro è solitamente ecografico, ma la caratterizzazione più accurata può essere fatta con TC o RMN che permettono anche la stadiazione preoperatoria. La PET con FDG non è indicata. Il carcinoma renale a cellule chiare mostra infatti una scarsa avidità per il FDG, motivo per cui la sua esecuzione porterebbe ad un gran numero di falsi negativi.
La risposta B non è corretta.
La TC total body con mezzo di contrasto ha dimostrato di avere la sensibilità maggiore, fra gli esami strumentali, per la stadiazione del carcinoma renale poiché permette la valutazione accurata della lesione renale, delle strutture perirenali e pararenali e delle strutture adiacenti, quali organi, muscoli e vasi.
La risposta C non è corretta.
La TC torace addome con mezzo di contrasto ha dimostrato di avere la sensibilità maggiore, fra gli esami strumentali, per la stadiazione del carcinoma renale poiché permette la valutazione accurata della lesione renale, delle strutture perirenali e pararenali e delle strutture adiacenti, quali organi, muscoli e vasi.
La risposta D non è corretta.
La RMN addome-pelvi viene considerata una valida alternativa alla TC nei pazienti allergici al mezzo di contrasto o nelle donne in gravidanza. Inoltre è utile nel valutare le lesione a contenuto emorragico non recente e nel visualizzare in maniera più precisa i rapporti fra il polo superiore del rene, se sede di neoplasia, e il fegato o la milza adiacenti, così da definirne la resecabilità.
La risposta E non è corretta.
La Pet con FDG non è l’esame più adatto nello studio del carcinoma a cellule chiare poiché quest neoplasia mostra una scarsa avidità per il FDG.

1356 di 1714 Domande

Scenario SS6U: Paziente, di 60 anni, affetto da adenocarcinoma della prostata. In seguito al riscontrato aumento della fosfatasi alcalina esegue una scintigrafia ossea. A cosa corrisponde il quadro scintigrafico?

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La risposta corretta è la B.
Nella diffusione dell’adenocarcinoma prostatico per via ematica possiamo avere la frequente metastatizzazione a livello dell'apparato scheletrico, soprattutto bacino, colonna vertebrale, coste, femore e omero alle estremità prossimali. La scintigrafia è la tecnica più adatta per l'identificazione delle metastasi ossee. Attualmente, i radiofarmaci più utilizzati per lo studio scintigrafico dell'osso sono i bifosfonati per la loro capacità di legarsi ai cristalli di idrossiapatite idratata presenti nelle lesioni ossee metaboliche attive o nei centri di crescita. A causa di questa maggiore attività osteoblastica, come nel caso delle metastasi da K prostata, le lesioni interessanti lo scheletro saranno ipercaptanti e quindi avremo una concentrazione maggiore di radiofarmaco. Un quadro particolare di attività metabolica è il cosiddetto “superscan†o beautiful bone scan. Si tratta di una scintigrafia ossea in cui abbiamo un aumento di contrasto tra osso e tessuti molli;  questi ultimi presentano la quasi totale assenza di radioattività. E' frequentemente osservato nel tumore alla prostata ed è dovuto ad un processo di micrometastatizzazione.  Di solito questa ipercaptazione da micrometastatizzazione non riguarda le ossa della teca cranica e le ossa lunghe come invece accade in alcune malattie metaboliche come iperparatiroidismo o osteomalacia.
La risposta A non è corretta.
Nel mieloma multiplo l’esame scintigrafico con bifosfonati risulta essere poco sensibile poiché le lesioni sono solitamente accompagnate da una reazione osteoclastica  e da ischemia locale, quindi appaiono ipoattive e di conseguenza di difficile riconoscimento. La presenza di lesioni ipercaptanti nel MM indica spesso il viraggio della patologia ad un maggior grado di malignità.
La risposta C non è corretta.
Nell’osteoporosi la scintigrafia è solitamente normale, se non sono presenti fratture. In alcuni casi si può notare una ipocaptazione diffusa a tutto lo scheletro.
La risposta D non è corretta.
Nel quadro scintigrafico normale, la captazione deve anzitutto essere simmetrica. Vi sono alcune aree fisiologicamente captanti come le articolazioni sternoclaveari e la sincondrosi sacroiliaca. Le aree di inserzione muscolare o le aree sottoposte a maggior carico possono apparire ipercaptanti. Entro 4 ore dalla iniezione del tracciante sono di norma visibili anche i reni.
La risposta E non è corretta.
Il quadro scintigrafico osservato in questa immagine è tipico del processo di metastatizzazione.

1357 di 1714 Domande

Scenario QS1S: Un paziente di 64 anni, forte fumatore e iperteso in terapia con amlodipina, riferisce difficoltà ricorrenti a ottenere un'erezione peniena soddisfacente da circa 8 mesi. Qual e' l'eziologia piu' probabile della disfunzione erettile del paziente?














La risposta corretta è la B.
Per questo paziente la causa principale della sua disfunzione erettile potrebbe essere multifattoriale. Le cause principali che portano una disfunzione erettile sono: diabete, arteriosclerosi, sclerosi  multipla, fumo di sigaretta (che colpiscono principalmente i vasi sanguigni creando una disfunzione erettile di tipo vasculopatico); diuretici, antipsicotici o corticosteroidi (che sono farmaci che, con il loro funzionamento, creano tale situazione); problemi psicologici (depressione, ansia) e abuso di sostanze. In questo paziente troviamo due delle cause principali: il fumo di sigaretta e l’ipertensione arteriosa.
Il trattamento iniziale è con l’eliminazione dei fattori scatenanti, altrimenti abbiamo la possibilità di una terapia farmacologica con gli inibitori della 5-fosfodiesterasi.
La risposta A non è corretta.
Il paziente non ha riferito problemi di natura psicogena. Tra queste ricordiamo la depressione, l’ansia ma anche tutte le terapie che vengono utilizzate per i problemi psichiatrici, quali antidepressivi triciclici, antipsicotici, litio, ecc.
La risposta C non è corretta.
Una delle cause principali è rappresentata dal fumo di sigaretta in quanto è una delle cause principali di vasculopatia periferica, in particolare in un fumatore di lunga data.
La risposta D non è corretta.
È risaputo che pazienti con problemi prostatici, in particolare IPB possano soffrire di disfunzione erettile, sia per la patologia in se quanto per la terapia a base di anti androgeni. Per non parlare poi delle persone che si sottopongono a terapia chirurgica, queste hanno importanti sequele sulla loro funzione erettile.

1358 di 1714 Domande

Scenario QS1S: Un paziente di 64 anni, forte fumatore e iperteso in terapia con amlodipina, riferisce difficoltà ricorrenti a ottenere un'erezione peniena soddisfacente da circa 8 mesi. Quale terapia di prima linea e' indicata per questo paziente, dopo il necessario intervento correttivo sui fattori di rischio?














La risposta corretta è la D.
Il trattamento di prima istanza è sempre un trattamento farmacologico poco invasivo e con pochi effetti collaterali. Gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 sono molto spesso utilizzati, per questo motivo, come farmaci di prima battuta. La loro azione è limitata al livello penieno con il dosaggio consigliato e gli effetti collaterali sono legati soprattutto ai pazienti con malformazioni peniene o gravi patologie cardiache. Hanno effetti collaterali molto gravi con nitrati in quanto può aumentare l’ipotensione che è provocata da questi ma in questo caso il paziente è in trattamento con un calcio-antagonista periferico a lunga durata di azione.
Le risposta A, B e C non sono corrette.
Il primo luogo si utilizzano terapie farmacologiche e, tra queste, prima le non invasive.

1359 di 1714 Domande

Scenario DD2N: Un uomo di 19 anni si presenta in Pronto Soccorso per una tumefazione non dolente dell'emiscroto destro. Il paziente non lamenta sintomatologia di altro genere. Qual e' l'iter diagnostico piu' indicato per questo paziente?














La risposta corretta è la C.
In tutti i casi di tumefazione testicolare, on o senza dolore associato, è fondamentale in prima istanza effettuare un adeguato esame obiettivo dei genitali, che consiste nell’ispezione e la palpazione dei testicoli che permetterà in taluni casi di fare una diagnosi differenziale fra affezioni benigne (orchiti, epididimiti, varicocele ed  ernie inguino-scrotali per esempio) e lesioni più sospette per neoplasie testicolari. In caso di masse testicolari di grosse dimensioni, il testicolo interessato si potrà presentare aumentato di volume e alla palpazione il testicolo sarà di dimensioni aumentate con una consistenza dura-lignea. Al completamento dell’esame obiettivo è necessario effettuare una ecografia scrotale per caratterizzare meglio la tumefazione apprezzata, in quanto tale esame risulta indispensabile per porre diagnosi di lesione testicolare e per consentire al tempo stesso una diagnosi differenziale con altre affezioni testicolari. L’indagine ecografica presenta valori di sensibilità vicino al 100%.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette.

1360 di 1714 Domande

Scenario QQ3N: Un uomo di 45 anni giunge in Pronto Soccorso per una sintomatologia algica al fianco destro che si irradia fino all'inguine omolaterale, associata a nausea. Il dolore è insorto improvvisamente ed è poco responsivo a terapia antalgica. La diagnosi piu' probabile e':














La risposta corretta è la A.
Sintomatologicamente un paziente con dolore al fianco destro che insorge improvvisamente e poco responsivo a terapia antalgica è già quasi diagnostico per una colica renale in quanto spesso in prima istanza compare anche il sintomo dirimente dell’ematuria; quando a questo quadro aggiungiamo il dolore che si irradia fino all’inguine con associazione di nausea la diagnosi di colica diventa sicura. La colica renale è dovuta alla formazione di un calcolo, nel 95% dei casi, che può ostruire l’uretere in parte o totalmente e la sintomatologia dolorosa; il restante 5% si divide in coaguli, neoplasie, flogosi ecc.
Il dolore riferito all’inguine, allo scroto nell’uomo e alle grandi labbra nella donna, e alla gamba è dovuto all’aumento di volume dell’uretere che comprime per primo lo psoas e, successivamente, il nervo genito-femorale.
La risposta B non è corretta.
L’esofagite da reflusso causa sintomatologia epigastrica, con bruciore retrosternale, e, solo in alcuni casi, sintomi extraesofagei come quelli di pertinenza del distretto ORL.
La risposta C non è corretta.
La pancreatite causa un dolore addominale di altro tipo, è definito a sbarra e prende tutto l’addome trasversalmente, non si ha irradiazione all’inguine.
La risposta D non è corretta.
La diverticolite del colon discendente crea una sintomatologia di dolore addominale diffuso ma con origine dal lato sinistro e non è presente irradiazione inguinale, si associa a storia di diverticolosi e leucocitosi.

1361 di 1714 Domande

Scenario LL4L: Un uomo di 28 anni si presenta in ambulatorio riferendo l'insuccesso nel tentativo di avere figli da circa 16 mesi. All'anamnesi riferisce di essere stato sottoposto da bambino a un intervento ai genitali, di cui però non conosce i dettagli. L'esame obiettivo rivela la mancanza del testicolo destro. L'emiscroto destro presenta solo del tessuto fibroadiposo al suo interno. Si tratta di:














La risposta corretta è la A.
Il criptorchidismo è una condizione patologica dovuta alla mancata discesa del testicolo nel sacco scrotale. I testicoli, gonadi maschili, durante la vita uterina nascono infatti all’interno della cavità addominale, al di sotto del rene, e, con una migrazione progressiva, al settimo mese di gravidanza  raggiungono e si collocano all’interno dello scroto. La mancata migrazione nella loro sede definitiva configura la condizione di criptorchidismo. Le cause possono essere essenzialmente di tipo anatomico, per una ostruzione meccanica alla discesa, oppure di tipo ormonale. Questa problematica riguarda circa il 4% dei nati a termine di sesso maschile. La discesa spontanea può avvenire anche dopo la nascita, generalmente sino ai 18 mesi di vita. La mancata collocazione del testicolo a valle oltre i due anni di vita è associata ad una condizione di infertilità futura e un aumentato rischio di trasformazione neoplastica. Per questo motivo, in assenza di discesa spontanea, è necessario intervenire per individuare il testicolo ritenuto e facilitarne il suo corretto posizionamento chirurgicamente o farmacologicamente. Se questo non è possibile, il testicolo ritenuto va asportato perché altrimenti è soggetto ad alto rischio di trasformazione neoplastica.
La risposta B non è corretta.
L’atrofia testicolare è una condizione patologica caratterizzata da una ridotta dimensione di uno o di entrambi i testicoli. Nella forma post parotitica, l’atrofia è conseguente all’orchite nel 60% dei casi e il suo sviluppo non sembra essere correlato alla severità dell’orchite stessa.
La risposta C non è corretta.
Il varicocele è una condizione patologica estremamente frequente, si stima colpisca circa il 15% dei soggetti di sesso maschile. E’ dovuta ad una incontinenza delle vene testicolari, di diverso grado, che porta alla loro dilatazione. Le vene dilatate possono essere palpate all’interno della borsa scrotale; spesso formano quasi un gomitolo serpiginoso. Il paziente può avvertire un senso di peso o fastidio localizzato, che talvolta diventa dolore.
La risposta D non è corretta.
L’anorchia idiopatica è l’assenza congenita dei testicoli ed è associata ad un ipogonadismo di tipo primitivo. Va escluso si possa trattare di criptorchidismo.
La risposta E non è corretta.
L’anamnesi e l’esame obiettivo ci fanno propendere per degli esiti di intervento chirurgico per criptorchidismo.

1362 di 1714 Domande

Individuare, tra i seguenti, il farmaco antiretrovirale associato a maggior rischio di tubulopatia














La risposta corretta e' la 'Tenofovir'.


1363 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative al morbillo e' corretta?














La risposta corretta e' la 'E' una malattia ad andamento endemo-epidemico'.


1364 di 1714 Domande

Scenario ZU1P: Un giovane di origine marocchina, in Italia da 2 anni, si presenta in Pronto Soccorso lamentando febbricola e calo ponderale di circa 5 kg negli ultimi 4 mesi, associate a tosse produttiva e a sudorazioni notturne. All'esame radiografico del torace viene riscontrato un addensamento al lobo superiore di destra in parte escavato. Viene posta diagnosi microbiologica di tubercolosi polmonare. Quale tra le seguenti rappresenta la prima linea terapeutica?














La risposta corretta e' la 'Isoniazide piu' rifampicina piu' etambutolo piu' pirazinamide'.


1365 di 1714 Domande

Scenario ZU2K: Si presenta in Pronto Soccorso paziente di 40 anni, caucasico, proveniente dal Kenya. Riferisce febbre, astenia. Nega profilassi per malaria durante il soggiorno. All'esame emoscopico, presenza di trofozoiti di P. falciparum. Quale di questi parametri NON identifica una forma di malaria grave?














La risposta corretta e' la 'Piastrinopenia < 100000'.


1366 di 1714 Domande

L'orletto di Burton e' tipico dell'intossicazione da:














La risposta corretta è la B.
L’intossicazione da piombo (o saturnismo) è causata dal contatto, dall’inalazione o dall’assorbimento del piombo e si verifica in seguito ad un’esposizione duratura del soggetto. È una condizione particolarmente frequente soprattutto tra coloro che lavorano in fabbriche che producono vernici, batterie o nelle acciaierie, ma anche in chi è esposto ad acque e terreni inquinati e pesticidi.
L’intossicazione acuta è rara e generalmente consegue all’assunzione di dosi eccessive di piombo; può manifestarsi con nausea, vomito, forti dolori addominali, convulsioni, insufficienza renale, morte.
La forma cronica, di gran lunga più frequente, presenta manifestazioni a diversi livelli dell’organismo:
- A livello del SNC può manifestarsi con cefalea, ansia, tremore, encefalopatia, paralisi ed edema cerebrale
- A livello dell’apparato osseo-muscolare può causare gotta, artrosi, lesioni ossee e dolori
- A livello dell’apparato GI si manifesta con inappetenza, alterazione del sapore dei cibi, nausea, vomito, coliche, stipsi; caratteristico è l’orletto di Burton, ovvero un sottile strato di gengiva bluastra al di sotto di canini e incisivi
- A livello cardiocircolatorio può determinare alterazione della pressione arteriosa e anemia
- A livello renale può causare insufficienza renale e oliguria
Inoltre, può causare infertilità.
- I soggetti affetti da saturnismo devono interrompere l’esposizione; inoltre, per il trattamento si somministra anche un farmaco chelante ovvero il sale CaNa2EDTA somministrato endovena per alcuni giorni. In caso di intossicazione acuta è necessaria la lavanda gastrica.

1367 di 1714 Domande

Cosa puo' essere somministrato come antidoto nel caso di un'intossicazione da paracetamolo?














La risposta corretta è la D.
In caso di intossicazione da paracetamolo, l’effetto avverso acuto più grave è rappresentato da una necrosi epatica potenzialmente fatale. Si verificano gravi danni epatici nel 90% dei pazienti con concentrazioni plasmatiche superiori a 300 µg/ml a 4 ore o 45 µg/ml 15 ore dopo l’ingestione del farmaco.
Il lavaggio gastrico non è generalmente indicato, ma si preferisce la N-acetilcisteina (NAC) per coloro che sono a rischio di danno epatico. La NAC opera detossificando la NAPQI (metabolita tossico del paracetamolo), ricostituisce le scorte di GSH e può coniugare direttamente la NAPQI per facilitarne l’eliminazione.
Oltre al trattamento con NAC è necessaria una intensa terapia di supporto che preveda il trattamento dell’insufficienza epatica e renale, se presenti, e l’intubazione qualora il paziente non respirasse adeguatamente.

1368 di 1714 Domande

Scenario LO1P: Si reca all'attenzione del medico un paziente di 23 anni, in anamnesi pregressi ricoveri in Pronto Soccorso per abuso alcolico, consumatore abituale di cocaina. Si presenta letargico, non risvegliabile con lo stimolo verbale ma reattivo allo stimolo doloroso, non presenta focalità neurologiche. Presenta miosi marcata. Quale delle seguenti affermazioni e' corretta?














La risposta corretta è la D.
La tossicità acuta da oppioidi può derivare da un sovradosaggio clinico, da un sovradosaggio accidentale o da un tentativo di suicidio.
Il paziente che ha assunto una dose elevata di un oppioide generalmente si trova in uno stato di stupor o, in caso di sovradosaggio molto elevato, in uno stato di coma profondo. La frequenza respiratoria può essere notevolmente bassa oppure il paziente può essere apnoico e cianotico. Se viene ripristinata prontamente un’adeguata ossigenazione, la pressione arteriosa migliora; se, invece, persiste uno stato di ipossia non trattato, si può verificare un danno capillare e possono rendersi necessarie misure per lo shock. Le pupille sono simmetriche e puntiformi; tuttavia, se l’ipossia è grave, possono essere dilatate. Viene inibita la produzione di urina, la temperatura corporea scende e la cute è fredda e umida. I muscoli scheletrici sono flaccidi, la mascella è rilassata e la lingua può flettersi all’indietro e ostruire le vie respiratorie. La morte è quasi sempre dovuta a insufficienza respiratoria.
Il trattamento prevede innanzitutto la liberazione delle vie aeree e la ventilazione; successivamente si somministra il naloxone, antagonista degli oppioidi.

1369 di 1714 Domande

Scenario PO2L: Una ragazza di 22 anni viene portata al Pronto Soccorso dopo aver ingerito più di 40 compresse da 500 mg di aspirina in un tentativo di suicidio. Qual e' il trattamento indicato, tra i seguenti, rispetto al sovradosaggio assunto?














La risposta corretta è la D.
L'intossicazione da salicilati può causare vomito, acufeni, confusione, ipertermia, alcalosi respiratoria, acidosi metabolica e insufficienza multiorgano. La diagnosi è clinica, integrata dalla misurazione del gap anionico, dall'emogasanalisi e dai livelli plasmatici di salicilati. Il trattamento prevede la somministrazione di carbone attivato, la diuresi alcalina o l'emodialisi.

1370 di 1714 Domande

Scenario PO2L: Una ragazza di 22 anni viene portata al Pronto Soccorso dopo aver ingerito più di 40 compresse da 500 mg di aspirina in un tentativo di suicidio. Se i livelli ematici del farmaco continuano ad aumentare dopo controlli seriali, cosa si puo' fare?














La risposta corretta è la A.
L'intossicazione da salicilati può causare vomito, acufeni, confusione, ipertermia, alcalosi respiratoria, acidosi metabolica e insufficienza multiorgano. La diagnosi è clinica, integrata dalla misurazione del gap anionico, dall'emogasanalisi e dai livelli plasmatici di salicilati. Il trattamento prevede la somministrazione di carbone attivato, la diuresi alcalina o l'emodialisi.

1371 di 1714 Domande

Quale tra i seguenti criteri diagnostici NON e' predittivo di diabete mellito?














La risposta corretta e' la 'II livello dell'emoglobina glicosilata (HbA1c) pari al 6%'.


1372 di 1714 Domande

La chetoacidosi diabetica e' una condizione causata da:














La risposta corretta e' la 'carenza di insulina'.


1373 di 1714 Domande

Nella sindrome di Gilbert quale indicazione dietetica pare appropriata?














La risposta corretta e' la 'Nessuna specifica indicazione dietetica'.


1374 di 1714 Domande

Scenario UU8I: Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata. In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT) In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta e' la 'diabete di tipo 2'.


1375 di 1714 Domande

Scenario UU8I: Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata. Per il paziente diabetico e' essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual e' tra i seguenti alimenti quello che presenta il piu' basso indice glicemico?

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La risposta corretta e' la 'Lenticchie'.


1376 di 1714 Domande

Scenario ER2R: Donna con BMI 21,4 Kg/m2 lamenta crampi addominali, nausea e diarrea cronica. Si sospetta un morbo celiaco. Quale frazione proteica e' responsabile della patogenesi del morbo celiaco?

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La risposta corretta e' la 'Gliadina'.


1377 di 1714 Domande

Scenario AT3L: Atleta agonista di 25 anni, donna, in buono stato di salute, in seguito a un periodo intenso di allenamenti riferisce stanchezza e difficoltà di recupero. Dal diario alimentare si sospetta alimentazione insufficiente rispetto al livello di attività svolto. Al fine di preparare una dieta ottimale per il soggetto, di quali parametri e' necessario tenere conto?














La risposta corretta e' la 'Della quota calorica giornaliera da introdurre, che si ottiene moltiplicando il valore del metabolismo basale per i livelli di attivita' fisica giornaliera'.


1378 di 1714 Domande

Quale patologia causa costantemente la congestione della rete venosa sottocutanea della parte superiore del torace associata a edema del volto e del collo, aggravato dalla posizione orizzontale?














La risposta corretta e' la 'Sindrome della vena cava superiore'.


1379 di 1714 Domande

Qual e' la cardiopatia congenita isolata piu' frequente?














La risposta corretta e' la 'Difetto interventricolare'.


1380 di 1714 Domande

Scenario OP1N: Un paziente di 49 anni esegue una TC torace, a causa di palpitazioni, frequenti lipotimie e saltuario dolore toracico, con riscontro di una lesione produttiva dell'atrio sinistro. Viene fatta diagnosi di mixoma cardiaco In questo caso, la terapia e':














La risposta corretta e' la 'asportazione'.


1381 di 1714 Domande

Scenario BN2M: Una donna di 30 anni riferisce dispnea da sforzo. Agli esami ematici non leucocitosi. PCR e VES nei limiti di norma. All'ecocardiogramma si evidenzia un prolasso della mitrale da rottura di corda. Qual e' l'eziologia piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Degenerativa, malattia di Barlow'.


1382 di 1714 Domande

Scenario BN2M: Una donna di 30 anni riferisce dispnea da sforzo. Agli esami ematici non leucocitosi. PCR e VES nei limiti di norma. All'ecocardiogramma si evidenzia un prolasso della mitrale da rottura di corda. Individuare l'affermazione corretta relativa all'insufficienza mitralica severa














La risposta corretta e' la 'Determina, a livello del ventricolo sinistro, un sovraccarico di volume'.


1383 di 1714 Domande

Scenario BN2M: Una donna di 30 anni riferisce dispnea da sforzo. Agli esami ematici non leucocitosi. PCR e VES nei limiti di norma. All'ecocardiogramma si evidenzia un prolasso della mitrale da rottura di corda. Quale procedura chirurgica e' piu' appropriata?














La risposta corretta e' la 'Plastica della mitrale'.


1384 di 1714 Domande

Scenario BN3N: Un paziente di 60 anni viene ricoverato in urgenza per dissezione aortica che coinvolge l'aorta ascendente. Come si classifica tale dissezione?














La risposta corretta e' la 'Tipo A secondo Stanford'.


1385 di 1714 Domande

Scenario BN3N: Un paziente di 60 anni viene ricoverato in urgenza per dissezione aortica che coinvolge l'aorta ascendente. Quale procedura e' piu' appropriata?














La risposta corretta e' la 'Intervento cardiochirurgico di emergenza'.


1386 di 1714 Domande

Scenario WD4D: Un uomo di 40 anni affetto da insufficienza cardiaca terminale è un possibile candidato al trapianto cardiaco. Quale tra le seguenti condizioni costituisce una controindicazione al trapianto cardiaco?














La risposta corretta e' la 'Presenza di ipertensione arteriosa polmonare irreversibile'.


1387 di 1714 Domande

Quale delle seguenti NON e' indicazione al bypass aortocoronarico?














La risposta corretta e' la 'Stenosi carotidea emodinamicamente significativa'.


1388 di 1714 Domande

Scenario CT1L: Una paziente di 75 anni è affetta da stenosi aortica calcifica severa. Qual e' l'eziologia piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Degenerativa senile'.


1389 di 1714 Domande

Scenario CT1L: Una paziente di 75 anni è affetta da stenosi aortica calcifica severa. All'ecocardiogramma la paziente presenta un'ipertrofia ventricolare sinistra (SIV = 15 mm) e alla coronarografia una stenosi > 90% del tratto prossimale della DA e della CX. Vi e' indicazione chirurgica?














La risposta corretta e' la 'Si', e' indicato l'intervento di sostituzione valvolare aortica piu' rivascolarizzazione miocardica'.


1390 di 1714 Domande

Scenario HD2A: Durante un ecocardiogramma di routine, a un paziente di 45 anni viene diagnosticata la presenza di una massa intracavitaria suggestiva per mixoma. Qual e' la localizzazione piu' frequente del mixoma?














La risposta corretta e' la 'Atrio sinistro'.


1391 di 1714 Domande

Scenario CO3T: Si presenta presso il vostro studio il sig. G.M. di anni 46, per un controllo di routine. All'anamnesi familiare, riferisce un fratello deceduto all'età di 20 anni per dissezione aortica a cui è stata diagnosticata la sindrome di Marfan. Qual e' la prevalenza della sindrome di Marfan classica?














La risposta corretta e' la '2 su 10000'.


1392 di 1714 Domande

Scenario CO3T: Si presenta presso il vostro studio il sig. G.M. di anni 46, per un controllo di routine. All'anamnesi familiare, riferisce un fratello deceduto all'età di 20 anni per dissezione aortica a cui è stata diagnosticata la sindrome di Marfan. Quale esame cardiologico sarebbe consigliabile al sig G. M.?














La risposta corretta e' la 'Ecocardiogramma color Doppler'.


1393 di 1714 Domande

Scenario CO3T: Si presenta presso il vostro studio il sig. G.M. di anni 46, per un controllo di routine. All'anamnesi familiare, riferisce un fratello deceduto all'età di 20 anni per dissezione aortica a cui è stata diagnosticata la sindrome di Marfan. Qual e' il tasso di mortalita' della dissezione aortica acuta tipo A secondo Stanford, non trattata a 1 mese?














La risposta corretta e' la '> 70%'.


1394 di 1714 Domande

Scenario VE4N: Una paziente di 25 anni, a una visita occasionale, riferisce di essere asintomatica, ma all'auscultazione presenta un click mesotelesistolico seguito da un soffio telesistolico 4/6 al centrum e all'apice. All'ecocardiogramma presenta un prolasso valvolare mitralico di grado severo da rottura di corda (flail) associato a dilatazione ventricolare sinistra e FE55%. Quali tra questi sintomi NON si associa al prolasso valvolare mitralico?














La risposta corretta e' la 'Sincope'.


1395 di 1714 Domande

Scenario VX1Z: Un ragazzo di 23 anni riceve diagnosi di malattia policistica renale autosomica dominante. Quale delle seguenti affermazioni su tale condizione e' vera?














La risposta corretta e' la 'Si ritiene che la singola mutazione in eterozigosi dei geni PKD1 e PKD2 non sia sufficiente per la generazione delle cisti, ma che occorrano mutazioni aggiuntive nell'allele sano'.


1396 di 1714 Domande

Scenario VX1Z: Un ragazzo di 23 anni riceve diagnosi di malattia policistica renale autosomica dominante. Quale delle seguenti affermazioni circa lo sviluppo di carcinoma a cellule renali nei pazienti con tale malattia e' FALSA?














La risposta corretta e' la 'La trasformazione neoplastica a carcinoma a cellule renali e' la principale causa di morte nei pazienti con malattia policistica autosomica dominante'.


1397 di 1714 Domande

Scenario VX1Z: Un ragazzo di 23 anni riceve diagnosi di malattia policistica renale autosomica dominante. A quale dei seguenti reperti interessanti il sistema nervoso centrale si associa tale malattia genetica?














La risposta corretta e' la 'Aneurismi intracranici'.


1398 di 1714 Domande

Scenario DA2V: Una donna di 35 anni giunge al Pronto Soccorso in stato confusionale. Gli esami sangue: Creatininemia 2.5 mg/dl, Na 149, K 3.6, Cl 99, bicarbonatemia 3 mEq/L, pH 6.96, pCO2 9 mmHg, lattacidemia 3.1 mmol/l, chetoni assenti, glicemia 85 mg/dl, elettroforesi proteica nella norma; urine: pH 5.0, chetoni assenti, numerosi cristalli di ossalato. Quale diagnosi e' piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Acidosi metabolica da tossici esogeni'.


1399 di 1714 Domande

Scenario DA2V: Una donna di 35 anni giunge al Pronto Soccorso in stato confusionale. Gli esami sangue: Creatininemia 2.5 mg/dl, Na 149, K 3.6, Cl 99, bicarbonatemia 3 mEq/L, pH 6.96, pCO2 9 mmHg, lattacidemia 3.1 mmol/l, chetoni assenti, glicemia 85 mg/dl, elettroforesi proteica nella norma; urine: pH 5.0, chetoni assenti, numerosi cristalli di ossalato. Quale dei seguenti interventi e' inutile se non, addirittura, dannoso?














La risposta corretta e' la 'Infusione di insulina'.


1400 di 1714 Domande

Scenario HH3S: Paziente maschio di 82, anni in buone condizioni nutritive, si presenta in Pronto Soccorso in oliguria dopo 2 giorni di diarrea. Il paziente, nel mese precedente, aveva eseguito esami che dimostravano una normale funzione renale per l'età (Creatininemia 0.8 mg/dl). Gli esami eseguiti in Pronto Soccorso dimostrano sangue: Creatininemia 3.1 mg/dl, Na 133 mEq/L, K 5.3 mEq/L, Ca 11.2 mg/dl, PTH 35 pg/ml, Hb 9.1 g/dl Urine: Na 88 mEq/die K 33 mEq/die, catene leggere 12.5 g/die, albuminuria 120 mg/die, pH 5.2. Quale diagnosi e' la piu' probabile?














La risposta corretta e' la 'Insufficienza renale acuta secondaria a mieloma'.


1401 di 1714 Domande

Scenario ES4M: A un esame delle urine viene riscontrato il reperto di un dip-stick per la presenza di lieve proteinuria. In quale dei seguenti casi il sospetto di una patologia renale glomerulare e' piu' fondato?














La risposta corretta e' la 'Il paziente e' un giovane di 28 anni, che presenta ipertensione da alcuni mesi, l'esame urine dimostra la presenza di cilindri jalini, jalinogranulosi ed eritrocitari'.


1402 di 1714 Domande

Scenario RN5H: Bambino di 6 anni viene accompagnato dalla madre in Pronto Soccorso per la comparsa di edema diffuso al volto, mani e piedi insorto dopo il manifestarsi di rinite allergica e conseguente assunzione di antistaminici. Gli esami ematochimici evidenziano ipoalbuminemia (2 gr/dl), ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, riduzione delle proteine sieriche (< 6 gr/dl). L'esame delle urine mostra proteinuria (> 3,5 gr/die) rappresentata principalmente da albumina e corpi adiposi nelle urine. Alla luce della clinica e degli esami ematochimici, qual e' la patologia glomerulare piu' probabile in questo bambino?














La risposta corretta e' la 'Malattia a lesioni minime'.


1403 di 1714 Domande

Scenario GO5L: Una paziente si presenta in ambulatorio con questa scintigrafia. Da quale delle seguenti patologie è più probabilmente affetto il paziente, guardando il quadro scintigrafico?

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La risposta corretta è la D.
Il Morbo di Paget,noto anche come osteite deformante, è una malattia metabolica dell'osso del paziente adulto. E' una patologia cronica in cui il turnover osseo è accelerato in alcune aree, ha quindi una distribuzione focale. Come dice il nome stesso, osteite deformante, si ha una accelerazione del rimodellamento osseo, con sovvertimento della normale architettura della matrice e la sua sostituzione con tessuto osseo non organizzato, molto più fragile e rarefatto. Distinguiamo due fasi: la prima di riassorbimento osseo focale, seguita da una fase di formazione ossea disordinata che provoca un rimodellamento anormale. Questo può portare alla graduale comparsa di dolore, deformità dei segmenti ossei interessati (spesso anche ingrandimento) ed eventuali fratture. Quando vengono interessate le ossa lunghe, soprattutto degli arti inferiori, uno dei segni più evidenti è la curvatura di tali ossa.  Abbiamo delle forme monostotiche e poliostotiche. I siti più interessati sono: pelvi 30-75%, femore 25-35%, rachide lombare 30-75%,  cranio 25-65%, tibia 32%. Le estremità inferiori sono maggiormente interessate rispetto alle superiori. Il coinvolgimento cervicale e toracico è minore.
La risposta A non è corretta.
Le metastasi ossee possono essere osteoadensanti (dove abbiamo apposizione di matrice ossea per attvità osteoblastica incontrollata) e quindi radiocaptanti, osteolitiche (in cui l'osso viene eroso per aumento dell'attività osteoclastica) e quindi ipocaptanti, oppure miste con aree osteolitiche e osteoaddensanti. Nel K mammella le metastasi sono generalmente osteolitiche: gli osteoclasti vengono sovrattivati da parte di fattori tumorali (es. il peptide correlato al paratormone). Alla scintigrafia verranno quindi evidenziate aree ipocaptanti, “freddeâ€.
La risposta B non è corretta.
Il linfoma è una delle neoplasie che metastatizzano più frequentemente alle ossa. A differenza del mieloma, sia nel caso del linfoma primitivo dell'osso sia di localizzazione secondaria, la scintigrafia ossea è sempre altamente positiva e permette di evidenziare eventuali localizzazioni scheletriche. Tuttavia, il linfoma non da le deformazioni scheletriche tipiche del morbo di Paget.
La risposta C non è corretta.
L'artrite reumatoide provoca infiammazione della sinovia e conseguente ipervascolarizzazione. L'aumento del flusso sanguigno, insieme al rimodellamento osseo, provoca una iperconcentrazione del farmaco. La scintigrafia ha un'alta sensibilità ma una bassa specificità. La localizzazione è maggiore nelle sedi tipiche della malattia quali mani (soprattutto le articolazioni metacarpofalangee e interfalangee prossimali), i piedi, le ginicchia, la colonna cervicale.
La risposta E non è corretta.
Questo esame scintigrafico non è suggestivo di localizzazione ossea da linfoma né di artrite reumatoide.

1404 di 1714 Domande

Scenario NA1V: Si presenta in Pronto Soccorso un paziente di 80 anni, in anamnesi riferisce pregressa tubercolosi polmonare, alla radiografia del torace riscontro di sospetto micetoma. Durante il ricovero esegue una biopsia transbronchiale con diagnosi di aspergillosi. Quale specie di Aspergilli presenta questi caratteri diagnostici: colore verde della colonia, vescicole clavate, fertili nei 2/3 distali, fialidi a serie unica?














La risposta corretta è la A.
L’Aspergillus fumigatus è un micete appartenente alla famiglia Trichocomaceae. Si tratta di una specie aerobica, quindi cresce in ambienti ricchi di ossigeno. Può dare infezione nell’uomo, soprattutto a livello dell’apparato respiratorio, nei polmoni e nel naso, ed in misura nettamente minore in altri organi. E’ composto da un conidioforo che termina con la vescicola, un rigonfiamento su cui si formano le fialidi. Queste ultime producono catene di spore ramificate. Quando l’Aspergillus penetra all’interno dell’apparato respiratorio, aderisce alla superficie cellulare e da luogo a colonie verdi con bordo bianco, a superficie granulare e margini netti, vescicole clavate e fialidi in unica serie. Le colonie presentano numerose spore pigmentate. L’infezione da spore di aspergillo è generalmente respinta in maniera efficace nei soggetti immunocompetenti; nei pazienti immunodepressi o immunocompromessi può dare origine all’aspergillosi, nella forma allergica, nella forma locale non invasiva e in quella invasiva. La diagnosi precoce e la terapia antifungina tempestiva sono fondamentali nella gestione della patologia. Il voriconazolo e le echinocandine possono essere impiegati nella terapia di prima linea ma echinocandine, polieni ed azoli possono essere impiegati in base alle esigenze individuali.  Oltre alla terapia antifungina, va gestita la competenza del sistema immunitario del soggetto ed eventualmente va valutato l’approccio chirurgico per la bonifica del sito infetto.
La risposta B non è corretta.
L’Aspergillus terreus da luogo a colonie di colore marrone, con margini irregolari e micelio cotonoso.
La risposta C non è corretta.
L’Aspergillus flavus da luogo a colonie di colore giall, con margini netti e abbondante micelio aereo floccoso.
La risposta D non è corretta.
L’Aspergillus nidulans da origine a colonie verdi o giallo-verdi, ma con margini irregolari e superficie floccosa.
La risposta E non è corretta.
Il micete responsabile di colonie con tali caratteristiche è l’Aspergillus fumigatus.

1405 di 1714 Domande

Scenario KA3P: Un componente della membrana plasmatica, indicato dalla freccia in figura, conferisce alla struttura della membrana rigidità e stabilità. Di quale molecola si tratta? 

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La risposta corretta è la B.
La membrana plasmatica è un sottile rivestimento, con spessore di 5-10 nm (50-100 Ã…), costituita fondamentalmente da un doppio strato fosfolipidico. I fosfolipidi sono una classe eterogenea di molecole, composte da una testa polare (idrofila), in cui è contenuto il gruppo fosfato, e da due code apolari (idrofobiche) a componenente lipidica. Per queste caratteristiche sono dette molecole “anfipatiche†e, quando collocate in ambiente acquoso, tendono a disporsi formando, appunto, un doppio strato, con le teste polari rivolte verso l’esterno (a contatto con l’acqua) e le code apolari rivolte verso l’interno. Tra le molecole di fosfolipidi che modellano la membrana, sono collocati altri componenti quali colesterolo e proteine. Il colesterolo svolge un ruolo molto importante in relazione alla sua concentrazione: aumenta la stabilità e la flessibilità  della membrana ma allo stesso tempo ne mantiene la fluidità. Per fluidità si intende la capacità dei vari costituenti di spostarsi nel bilayer lipidico, creando così diverse configurazioni. Questa caratteristica, conferita soprattutto dal colesterolo, permette di definire questo modello a “mosaico fluidoâ€. Infine, abbiamo le proteine di membrana che, oltre ad avere un ruolo strutturale, svolgono varie funzioni come trasporto, recettività e funzione enzimatica.
La risposta A non è corretta.
L’alanina non è un componente strutturale della membrana plasmatica.
La risposta C non è corretta.
La vitamina B non è un componente strutturale della membrana plasmatica.
La risposta D non è corretta.
Il glucosio non  è un componente strutturale della membrana plasmatica.
La risposta E non è corretta.
Nè l’alanina né il glucosio sono componenti strutturali della membrana plasmatica.

1406 di 1714 Domande

Il Signor Rossi, un uomo di mezz’età, si reca presso l’ambulatorio del suo medico curante, il Dott. Zante. Anamnesi patologica prossima: scarso auto-controllo psichico. Negli ultimi mesi ha speso tutti i suoi risparmi per affari economici poco oculati ed è stato da poco allontanato dalla moglie. Ammette di avere una carenza di sonno, un nuovo senso di manie di grandezza ed una iperattività dovuta alla ricerca di nuovi progetti per procurare soldi.  Anamnesi patologica remota: Non ha una storia psichiatrica precedente positiva ed in anamnesi riferisce solo di esser stato trattato per gonorrea durante il servizio militare e di aver subito un intervento di appendicectomia all'età di 35 anni.  Esame obiettivo: Il Dott. Zante visita il Sig. Rossi e nota che è un uomo molto magro. Nota inoltre la presenza del segno di Argyll Robertson: il riflesso irideo alla luce è abolito, mentre le pupille si restringono ancora alla convergenza e all'accomodazione. Quale microrganismo è responsabile del quadro clinico presentato dal paziente?














La risposta corretta è la A.
La sifilide è un’infezione determinata dal Treponema pallidum, caratterizzata da 3 fasi cliniche progressive e distinte. Il quadro clinico si caratterizza per la comparsa di ulcere genitali, lesioni muco-cutanee, meningite, alterazioni a carico dell’aorta e sindromi neurologiche. La sifilide terziaria invece può manifestarsi anche dopo anni dall'infezione iniziale ed è caratterizzata da manifestazioni clinicamente distinte in sifilide terziaria benigna gommosa e/o delle ossa (che può interessare cute, ossa e visceri), sifilide cardiovascolare e neurosifilide. Il segno di Argyll Robertson, ovvero un'abolizione del riflesso miotico alla stimolazione luminosa con conservata miosi all'accomodazione e normale convergenza, associata a comportamenti maniacali acuti, è un quadro patologico indicativo di neurosifilide. Un’anamnesi patologica remota positiva per malattie veneree con la presenza anche di un singolo episodio maniacale, in assenza di un’anamnesi clinica psichiatrica positiva, devono far sospettare questa diagnosi. Un test di conferma per sifilide terziaria può essere fatto analizzando il liquor cefalorachidiano.
La risposta B non è corretta.
La Neisseria Gonorrhoeae, batterio Gram negativo, rappresenta l’agente patogeno responsabile della gonorrea (o blenorragia). Spesso può causare un’artrite mono articolare, ma è difficile che possa essere responsabile di alterazioni acute psichiatriche come quelle presentate dal paziente nel caso presentato.
La risposta D non è corretta.
Le clamidie sono batteri intracellulari obbligati, non mobili e la C. trachomatis rappresenta la più comune causa, di origine batterica, di malattia a trasmissione venerea, tra cui l'epididimite e l'uretrite negli uomini e le uretriti, cerviciti e la malattia infiammatoria pelvica nelle donne; mentre il linfogranuloma venere, le proctiti e l’artrite reattiva (Sindrome di Reiter) si possono manifestare in ambo i sessi.
La risposta C non è corretta.
La toxoplasmosi è un'infezione da Toxoplasma Gondii, parassita ubiquitario tra gli uccelli e i mammiferi ed è trasmessa dall’ingestione accidentale di feci di gatto. Solitamente colpisce individui immunocompromessi, mentre nei soggetti immunocompetenti è difficile riscontrare tale patologia. Il quadro patologico varia da una condizione totalmente asintomatica alla manifestazione di una linfoadenomegalia benigna (simil-mononucleosica), fino a una malattia potenzialmente letale con importante coinvolgimento del SNC e/o di altri apparati nei soggetti immunodepressi. È poco probabile tale opzione visto il caso presentato.
La risposta E non è corretta.
I virus herpes simplex (herpes virus di tipo 1 e 2) generalmente sono responsabili di infezioni recidivanti che interessano la pelle, le labbra, la bocca, gli occhi ed i genitali. L’HSV può essere responsabili di alterazioni neurologiche, crisi epilettiche, meningite in bambini piccoli, ma è poco probabile che possano determinare tali gravi complicanze in soggetti adulti immunocompetenti.

1407 di 1714 Domande

Scenario QS5P: Un paziente di 37 anni, alcuni minuti dopo essere stato punto da una vespa, manifesta importanti difficoltà respiratorie, con senso di costrizione alla gola. È udibile stridor e l'esame obiettivo della cute mostra una reazione orticarioide maggiore. Quale dei seguenti interventi è da effettuare con massima priorità?














La risposta corretta e' la A
L’anafilassi è una grave risposta acuta multiorgano, talora fatale, dovuta al rilascio massivo di mediatori infiammatori da mastociti e basofili, che si verifica a seguito dell’esposizione, anche a dosi minime, a un antigene specifico, in un individuo precedentemente sensibilizzato.
L'anafilassi non è sempre facile da riconoscere in quanto il coinvolgimento degli organi bersaglio è variabile e può differire sia tra individui che tra i diversi episodi in uno stesso individuo. Gli individui atopici affetti da asma e i pazienti affetti da mastocitosi sistemica o da altre condizioni di attivazione mastocitaria, sono predisposti a sviluppare più facilmente risposte anafilattiche.
Lo shock anafilattico è una condizione clinica drammatica per la quale è indispensabile iniziare il trattamento il più precocemente possibile; la prima cosa da fare è l’iniezione di adrenalina per via intramuscolare, preferibilmente a livello del vasto laterale della coscia ad una dose di 0,01mg/kg in una soluzione 1:1000 (1mg/mL) fino ad un massimo di 0,3 mg nei bambini e 0,5 mg negli adulti. Sarà utile, inoltre, registrare il tempo della prima dose perché se necessario è possibile ripeterla dopo 5-15 minuti. Bisognerà, allora, assicurare la pervietà elle vie aeree, attuare ossigenoterapia ad alte dosi, stabilire un accesso venoso e iniziare l’infusione di soluzione fisiologica se necessario.



1408 di 1714 Domande

Scenario RR3J: Si presenta in Pronto Soccorso un paziente maschio di 30 anni, presenta plurime lesioni nodulari simil-verrucose, di colore roseo, ombelicate, di consistenza relativamente dura, non dolenti. Quale tra questi agenti eziologici è responsabile di tale forma di lesioni? 














La risposta corretta e' la D
Il mollusco contagioso è un virus appartenente alla famiglia dei poxvirus che causa un’infezione trasmessa per contatto diretto e caratterizzata dalla presenza di plurime lesioni nodulari simil-verrucose, di colore roseo, ombelicate, di consistenza relativamente dura, non dolenti.
La diagnosi è sostanzialmente clinica e si basa sull’aspetto caratteristico delle lesioni o sull’evidenza di caratteristiche inclusioni cellulari all’esame dello striscio cellulare.
Gran parte delle lesioni regredisce spontaneamente ma alcune possono anche permanere; il trattamento comprende diverse alternative tra cui raschiamento, criochirurgia, laserterapia, elettrocauterizzazione, acido tricloroacetico (soluzione dal 25 al 40%), cantaridina, podofillotossina (negli adulti), tretinoina, e tazarotene.

1409 di 1714 Domande

Scenario GP3A: Esaminando uno striscio di sangue periferico di un paziente è stata individuata una ipersegmentazione del nucleo dei granulociti neutrofili: più del 5% dei neutrofili presenta un nucleo con più di 5 lobi. Questa alterazione morfologica può essere causata:














La risposta corretta e' la A
La carenza di acido folico, così come di vitamina B12, determina un difetto nella sintesi del DNA che influenza tutte le cellule provviste di elevata attività proliferativa, tra le quali i precursori emopoietici, comportando una forma di anemia detta megaloblastica e la presenza di granulociti neutrofili con ipersegmentazione del nucleo.


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1410 di 1714 Domande

Scenario HI3B: Una donna di 21 anni ha recentemente ricevuto una diagnosi di diabete mellito. La glicemia a digiuno è 211 mg/dL. Quale dei seguenti e' il più sensibile esame di screening per la diagnosi di nefropatia diabetica?














La risposta corretta e' la A
La nefropatia diabetica è la causa principale di insufficienza renale cronica nei Paesi occidentali e colpisce circa un terzo dei soggetti diabetici. La patologia, che inizialmente colpisce soprattutto il glomerulo renale, è caratterizzata da perdita di podociti e accumulo di matrice extracellulare nel mesangio, che diventa sclerotico, e nella membrana basale glomerulare, che si ispessisce. Ciò si traduce, da un punto di vista funzionale, in un aumento della permeabilità glomerulare alle proteine, con conseguente aumento della concentrazione delle proteine nelle urine, e in una progressiva perdita della funzionalità renale con caduta del filtrato glomerulare. Un lieve aumento dell’escrezione renale di albumina, denominata microalbuminuria, rappresenta lo stadio più precoce della complicanza e il più sensibile esame di screening per la diagnosi di nefropatia diabetica; inoltre, si accompagna non solo a un aumentato rischio di progressione verso la macroalbuminuria ma anche a un aumentato rischio di patologia cardiovascolare.

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1411 di 1714 Domande

Scenario FV4A: Un uomo di 70 anni presenta da alcuni giorni dolore lombare che peggiora con i movimenti ed è predominante alla sera. Qual è il primo approccio terapeutico?














La risposta corretta e' la 'Farmaci antinfiammatori non steroidei(FANS), con eventuale protezione gastrica con inibitore di pompa protonica'.


1412 di 1714 Domande

Scenario OU5O: Un uomo di 30 anni riferisce febbricola da un mese, episodi di dolore toracico, fugace e astenia. Si presenta presso l'ambulatorio per una visita cardiologica. Quale tra queste diagnosi è la MENO probabile?














La risposta corretta e' la 'Pneumotorace'.


1413 di 1714 Domande

Scenario IM4P: Viene ricoverato un paziente con diagnosi di Schistosomiasi intestinale. In quale stadio dell'infezione si può osservare la febbre di Katayama?














La risposta corretta e' la 'Fase parassitemica'.


1414 di 1714 Domande

Scenario TO3S: Un bambino di 18 mesi giunge in PS per tosse abbaiante, tendenza al sopore e cianosi. Qual è la terapia d'attacco per la crisi acuta?














La risposta corretta e' la 'Desametasone im e Budesonide/Beclometasone per aerosol. Nei casi più gravi adrenalina in aerosol'.


1415 di 1714 Domande

Scenario CA4T: Un ragazzo di 12 anni, si reca al periodico controllo medico per il rilascio di idoneità sportiva di tipo agonistico. All'auscultazione si rileva soffio sistolico eiettivo dolce al II spazio intercostale sin, associato a sdoppiamento costante del II tono. Prima di procedere a correzione del difetto, qual è l'esame più utile?














La scoperta della malattia è in genere occasionale proprio perchè tale difetto può risultare asintomatico per molte decadi. Durante una visita pediatrica o di medicina dello sport può essere riscontrato un soffio cardiaco che porta all’attenzione il problema. Oltre ad una accurata anamnesi e a un esame obiettivo completo, la diagnosi si basa prevalentemente sulla visualizzazione diretta del difetto mediante tecniche di imaging. Gli esami che rientrano nel work-up diagnostico del DIA sono pertanto:
1) Elettrocardiogramma: può essere talvolta normale, ma spesso consente di identificare alcune modificazioni, segno del sovraccarico delle sezioni cardiache destre dovute alla presenza del DIA.
2) Ecocardiogramma trans-toracico: valuta la presenza del difetto del setto interatriale e consente di quantificare indirettamente l’entità del flusso tra cuore sinistro e cuore destro. Tale valutazione è indispensabile per decidere se è necessario procedere alla chiusura del difetto (chirurgica o con device per via vascolare). Consente infatti di calcolare il cosiddetto indice Qp/Qs, che se maggiore di 1.5, indica la chiusura.
3) Ecocardiogramma trans-esofageo: fornisce immagini ancora più accurate del setto interatriale e di un eventuale difetto.
4) Cateterismo cardiaco destro e coronarografia: si tratta di un esame invasivo che, mediante un piccolo catetere introdotto attraverso la vena femorale e dei campioni di sangue prelevati direttamente nel cuore ed in arteria polmonare, consente di valutare invasivamente il rapporto Qp/Qs e di misurare le pressioni del cuore destro sovraccaricate. Generalmente quando il paziente presenta un’età adulta e concomitanti fattori di rischio per l’aterosclerosi, spesso si procede nella stessa seduta anche ad uno studio delle coronarie e dunque all’esecuzione della coronarografia.

L’esecuzione di questi ultimi due esami, con l’avvento ed il miglioramento delle immagini ecocardiografiche, non viene suggerita in tutti i pazienti con DIA (risposte B, C, D ed E errate).

1416 di 1714 Domande

Scenario SO5G: Un soggetto di 43 anni presenta confusione mentale persistente e agli esami di laboratorio viene rilevato un deficit di tiamina (vitamina B1). Quale dei seguenti fattori con più probabilità è causa del dato di laboratorio e dei sintomi del paziente?














La risposta corretta e' la 'Alcolismo'.


1417 di 1714 Domande

Scenario TO7T: Un uomo di 76 anni indigente e senza fissa dimora, edentulo, giunge in Pronto Soccorso per sanguinamento da una ferita alla gamba. Obiettivamente presenta papule percheratosiche nelle zone ricoperte da peli e porpora sulla faccia posteriore degli arti inferiori confluente fino a formare ecchimosi; è agitato e da qualche giorno ha febbre. Quello descritto rappresenta un quadro tipico di quale patologia?














La risposta corretta e' la 'Scorbuto'.


1418 di 1714 Domande

Scenario CN3N: Un ragazzo di 19 anni ha una storia di asma da pollini stagionali, accompagnata da rinocongiuntivite. Quali delle seguenti considerazioni riguardo al possibile impiego di teofillina in questo paziente e' vera?














La risposta corretta e' la 'E' un inibitore delle fosfodiesterasi nella muscolatura liscia bronchiale'.


1419 di 1714 Domande

Scenario DV6C: Un ragazzo di 35 anni giunge all'osservazione del medico per un senso di peso in sede lombare bilateralmente presente da circa un anno e oggi divenuto più intenso, tanto da riferirlo dolore gravativo. Il paziente riferisce un episodio di emissione di urine scure nella settimana precedente e poliuria. Nella storia clinica del paziente non sono presenti patologie degne di nota, PA 150/95 mmHg FC 80 bpm, T 36,5 °C. Con la palpazione bimanuale è possibile apprezzare l'aumento di volume dei reni bilateralmente, familiarità positiva per nefropatia cistica. Gli esami ematochimici evidenziano emocromo nella norma, creatininemia 1,6 mg/dl, azotemia 98 mg/dl. Esame urine: microematuria, Peso specifico < 1007. Alla luce degli esami ematochimici viene eseguita un'ecografia addome completo che evidenzia aumento di volume dei reni di probabile natura policistica bilateralmente e formazioni cistiche a carico anche del fegato. Qual è l'ipotesi diagnostica più probabile?














La risposta corretta e' la 'Malattia policistica dell'adulto'.


1420 di 1714 Domande

Scenario NI3N: Una donna di 58 anni si ferisce accidentalmente. Non riferisce dolore, e non appare minimamente preoccupata di sanguinare. Chiede ai familiari perché ci sia del sangue sul pavimento, parlando correttamente. I familiari decidono di accompagnarla in Pronto Soccorso. Fa fatica a prendere in mano gli oggetti, e sembra non vederli se posti alla sua sinistra. Non è in grado di vestirsi da sola, anche se muove gli arti normalmente. Comprende il problema e accetta di recarsi in ospedale, ma una volta arrivati i soccorritori, non comprende cosa stiano facendo. Quale di queste disfunzioni è coerente con questo quadro clinico?














La risposta corretta e' la 'Emisomatoagnosia'.


1421 di 1714 Domande

Scenario ST3O: Giunge all'osservazione clinica un adolescente con multiple crisi tonico-clonico generalizzate, storia di convulsioni febbrili, familiarità positiva per epilessia, assenza di comorbidità mediche e buon rendimento scolastico. Il trattamento più indicato è con:














La risposta corretta e' la 'acido valproico'.


1422 di 1714 Domande

Scenario FI3A: Un uomo di 63 anni da circa 2 mesi presenta saltuarie algie in fianco sinistro, recentemente è insorta ematuria e alla palpazione si percepisce una massa in sede delle algie. Nel sospetto clinico di neoplasia primitiva del rene, qual è l'indagine che in prima battuta orienta la diagnosi?














La risposta corretta e' la 'Ecografia addominale, a cui aggiungere eventualmente l'esame con doppler'.


1423 di 1714 Domande

Scenario CI3Q: Una donna di 50 anni è in terapia di mantenimento da 10 anni con litio per disturbo bipolare di tipo 1 con prevalente polarità maniacale, presentando buon compenso psicopatologico. Recentemente è stato diagnosticato un diabete mellito di tipo 2 e un ipotiroidismo subclinico. Precedentemente al litio è stata trattata con lamotrigina e acido valproico senza alcuna efficacia nella prevenzione delle ricorrenze. Nel caso lo psichiatra decidesse di cambiare la terapia, quale tra i seguenti farmaci sarebbe la migliore opzione terapeutica?














La risposta corretta e' la 'Aripiprazolo'.


1424 di 1714 Domande

Scenario OM3L: Donna di 68 anni in terapia da due anni con prednisone e methotrexate in quanto affetta da artrite reumatoide. In anamnesi: resezione parziale dell'ileo prossimale, ipertensione arteriosa in terapia con diuretici. Quale esame e' più indicato per diagnosticare eventuali patologie associate?














La risposta corretta e' la 'Densitometria ossea'.


1425 di 1714 Domande

Scenario BM2I: Uomo di anni 24, BMI 23, atleta agonista, buono stato di salute, nessuna sintomatologia, esami ematochimici nella norma. Il giovane si presenta presso il reparto di alimentazione e nutrizione clinica richiedendo di avere un'alimentazione adeguata al suo livello di attività fisica. Tramite calorimetria indiretta si riscontra che il soggetto possiede un metabolismo basale pari a 1837 Kcal. Dopo aver consigliato un adeguato regime alimentare, il soggetto inizia un periodo intenso di allenamento, durante il quale esegue autonomamente degli esami ematochimici. Torna alla vostra attenzione per un consistente aumento dei valori di creatinfosfochinasi. Come è opportuno comportarsi?














La risposta corretta e' la 'Rassicurate il soggetto poiché l'alterazione del valore è correlato con gli elevati livelli di attività fisica'.


1426 di 1714 Domande

Scenario TA5Z: Un paziente di 70 anni viene ricoverato in urgenza per oppressione toracica e dispnea. L'ecocardiogramma dimostra un versamento pericardico. All'esame obiettivo, PA 85/50 mmHg, polso paradosso, distensione delle vene giugulari, itto della punta non palpabile, toni cardiaci ovattati. Qual deve essere l'orientamento diagnostico?














La risposta corretta e' la 'Tamponamento cardiaco'.


1427 di 1714 Domande

Scenario EE7V: Una paziente porta in visione al Medico Curante la scintigrafia ossea presente in figura, eseguita per lievi dolori ossei diffusi. Quale patologia potrebbe presentare un quadro scintigrafico simile a quello rappresentato nell'immagine?

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La risposta corretta è la C.
Il Morbo di Paget,noto anche come osteite deformante, è una malattia metabolica dell'osso del paziente adulto. E' una patologia cronica in cui il turnover osseo è accelerato in alcune aree, ha quindi una distribuzione focale. Come dice il nome stesso, osteite deformante, si ha una accelerazione del rimodellamento osseo, con sovvertimento della normale architettura della matrice e la sua sostituzione con tessuto osseo non organizzato, molto più fragile e rarefatto. Distinguiamo due fasi: la prima di riassorbimento osseo focale, seguita da una fase di formazione ossea disordinata che provoca un rimodellamento anormale. Questo può portare alla graduale comparsa di dolore, deformità dei segmenti ossei interessati (spesso anche ingrandimento) ed eventuali fratture. Quando vengono interessate le ossa lunghe, soprattutto degli arti inferiori, uno dei segni più evidenti è la curvatura di tali ossa.  Abbiamo delle forme monostotiche e poliostotiche. I siti più interessati sono: pelvi 30-75%, femore 25-35%, rachide lombare 30-75%,  cranio 25-65%, tibia 32%. Le estremità inferiori sono maggiormente interessate rispetto alle superiori. Il coinvolgimento cervicale e toracico è minore.
La risposta A non è corretta.
La distrofia simpatico-riflessa è per lo più una sindrome post traumatica caratterizzata da dolore, impotenza funzionale, distrofia cutanea, gonfiore ed instabilità vasomotoria. Quest’ultima comporta l’apertura degli shunts vascolari con conseguente iperafflusso. Alla scintigrafia scheletrica l’arto interessato appare quindi ipercaptante.
La risposta B non è corretta.
La scintigrafia ha una maggiore sensibilità nell’individuazione delle metastasi scheletriche in fase precoce rispetto alla radiologia tradizionale. Le neoplasie che più frequentemente metastatizzano allo scheletro sono quelle alla mammella, polmone, prostata, tiroide, rene, linfoma e neuroblastoma. Vengono individuate generalmente come lesioni ipercaptanti, e talvolta, come nelle lesioni osteolitiche, come aree ipocaptanti.
La risposta D non è corretta.
L’iperparatiroidismo secondario, a differenza del primario, è associato ad un quadro scintigrafico patologico. Sono possibili anomalie focali di captazione, ipercaptazione alle due estremità di falangi , metacarpi e giunzioni costocondrali, ed è possibile visualizzare un quadro di micrometastatizzazione diffusa come quello del “super scanâ€.
La risposta E non è corretta.
La distrofia simpatico-riflessa e le metastasi scheletriche presentano, di norma, un quadro scintigrafico differente rispetto a quello del paziente in esame.

1428 di 1714 Domande

Scenario NA1O: Un uomo di 45 anni affetto da infezione da virus HIV, non in terapia antiretrovirale, si presenta in pronto soccorso febbrile, fortemente astenico, dispnea ingravescente da alcuni giorni. Si suppone che il quadro clinico sia compatibile con infezione da Pneumocistis jirovecii. Qual è la manifestazione polmonare più tipica dell'infezione da Pneumocistis jirovecii?














La risposta corretta è la D.
La condizione di AIDS conclamata viene definita da uno o più fra i seguenti criteri: l’insorgenza di gravi infezioni provocate da patogeni opportunisti, alcune neoplasie favorite dal deficit dell’immunità cellulo-mediata, disturbi neurologici, oppure un numero di linfociti T CD4+ (helper) inferiore a 200/ul. La polmonite da Pneunocistys jirovecii può essere considerata una manifestazione di AIDS conclamata poiché si tratta di un patogeno opportunista che normalmente non da origine a patologia in soggetti immunocompetenti. Pneumocistys jirovecii è un fungo patogeno opportunista che da luogo ad una polmonite interstiziale o alveolo-interstiziale. L’interessamento dell’interstizio comporta una riduzione degli scambi gassosi e della disponibilita di ossigeno. Il soggetto affetto manifesta di solito febbre, dispnea, tosse non produttiva, a volte cianosi, tachicardia e tachipnea. La radiografia del torace può mostrare infiltrati interstiziali peri ilari bilaterali con diffusione verso la periferia o reperti radiologici assolutamente normali. In alcuni casi, in fase avanzata può esserci consolidamento degli spazi alveolari bilaterali, con aspetto simile all’edema polmonare, ma con risparmio di seni costofrenici e apici. In una minoranza di casi vi possono essere manifestazioni atipiche quali infiltrati monolaterali e/o lobari, pneumatoceli, nodularità, interessamento dei linfonodi mediastinici, versamenti pleurici. Per la diagnosi definitiva è necessario l’isolamento del microrganismo. La terapia della polmonite da Pneumocistys j. prevede la somministrazione di antimicrobici quali il trimetoprim-sulfametossazolo. Alcuni pazienti necessitano dei corticosteroidi ma fondamentale è la terapia antivirale nei soggetti con infezione da HIV per il ripristino del sistema immunitario.
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Nelle infezioni polmonari da Pneumocistys jirovecii, la radiografia del torace può mostrare infiltrati interstiziali peri ilari bilaterali con diffusione verso la periferia o reperti radiologici assolutamente normali. In alcuni casi, in fase avanzata può esserci consolidamento degli spazi alveolari bilaterali,  con aspetto simile all’edema polmonare, ma con risparmio di seni costofrenici e apici. L’addensamento polmonare, il versamento pleurico o le caverne apicali non corrispondono a quadri radiologici tipici della polmonite da P.J.

1429 di 1714 Domande

Scenario NA7Z: Una giovane di 25 anni viene condotta in Pronto Soccorso per il persistere di febbre, astenia, artromialgie e tosse secca. All'RX torace riscontro di immagini "a vetro smerigliato". Riscontro sierologico di anticorpi anti-HIV: negativo. Il medico suppone che il quadro sia correlato a una polmonite da Mycoplasma pneumoniae. Quale terapia antibiotica è opportuno impostare?














La risposta corretta è la D.
L’azitromicina è un antibiotico appartenente alla famiglia dei macrolidi. Lo spettro d’azione è rivolto in maniera estesa ai bacilli Gram negativi, cocchi, streptococco beta-emolitico, treponema pallidum, clamidia, legionella, neisseria e micoplasma. Questa categoria di farmaci agisce interferendo con la sintesi proteica del patogeno e in particolar modo attraverso il legame alla subunità ribosomale 50S che, interagendo con l’enzima peptidiltransferasi, consente l’allungamento della catena polipeptidica di nuova sintesi. E’ un antibiotico di tipo batteriostatico ma quando somministrato ad alte dosi acquisisce potere battericida. Viene impiegato nelle infezioni della cavità orale, delle vie aeree superiori ed inferiori, nelle infezioni delle vie urinarie e della cute e dei tessuti molli. Il Mycoplasma pneumoniae è l’agente eziologico più frequente della polmonite atipica primaria. In seguito al contagio, una volta penetrato nelle vie aeree, aderisce all’epitelio ciliato danneggiandolo e provocando ciliostasi. E’ un microrganismo immobile, si moltiplica sulla superficie delle cellule a cui aderisce ma non è capace di penetrarvi all’interno. Si tratta di è un batterio atipico: è infatti privo di parete batterica e per questo motivo non è sensibile agli antibiotici appartenenti alla famiglia delle penicilline e delle cefalosporine ma è sensibile a macrolidi e tetracicline.
La risposta A non è corretta.
Il ceftriaxone è un antibiotico beta lattamico appartenente alla classe delle celafosporine di terza generazione. Il ceftriaxone è efficace soprattutto nei confronti delle infezioni gravi provocate da batteri Gram negativi resistenti ad altri antibiotici. Inibisce l'attività della transpeptidasi, enzimi che si occupano di creare I legami fra le catene dei peptidoglicani, polimeri che servono per la costituzione della parete batterica. Il Mycoplasma Pneumoniae non è sensibile al ceftriaxone.
La risposta B non è corretta.
L’amoxicillina-acido clavulanico è un antibiotico costituito dall’associazione dell’amoxicillina, un betalattamico, e il clavulanato, un inibitore della beta lattamasi batteriche. Questo farmaco inibisce la sintesi di peptidoglicano, un componente strutturale fondamentale della parete batterica. Il Mycoplasma Pneumoniae non è sensibile a questo farmaco.
La risposta C non è corretta.
Il meropenem è un antibiotico beta lattamico ad ampio spettro, appartenente alla classe dei carbapenemi. Ha uno spettro d’azione molto esteso nei confronti di Gram positivi e Gram negativi.  Non è attivo nei confronti del Mycoplasma Pneumoniae.
La risposta E non è corretta.
Il sospetto di polmonite da Mycoplasma pneumoniae permette di impostare una terapia antibiotica su base empirica.

1430 di 1714 Domande

Scenario AS1I: Un bambino di 2 anni giunge all'attenzione del pediatra per una storia di tre episodi di polmonite e due di otite media, tutti risultati sostenuti da infezione pneumococcica. Quale delle seguenti alterazioni è più probabilmente alla base di tale suscettibilità?














La risposta corretta è la D.
Il deficit di linfociti B è un immunodeficit primario (o ereditario), oppure acquisito, in cui i linfociti B sono assenti oppure sono presenti ma non funzionanti. Generalmente, nella forma primaria, il riscontro avviene  dopo il primo anno di vita a causa del manifestarsi di infezioni ricorrenti da parte di patogeni extracellulari, nella fattispecie batteriche. I linfociti B sono cellule del sistema immunitario che giocano un ruolo fondamentale nell’immunità umorale, cioè l’immunità mediata da anticorpi, per la neutralizzazione di microbi e tossine, per l’opsonizzazione e la fagocitosi, nella citotossicità cellulare anticorpo dipendente, nell’attivazione del complemento con conseguente lisi o fagocitosi dei patogeni. I linfociti B sono in grado di riconoscere solo antigeni extracellulari quindi i microrganismi intracellulari, come i virus, non vengono identificati da parte di queste cellule. Il loro defict può determinare a sua volta una mancanza totale di immunoglobline oppure limitata ad una singola classe o specificità. La diagnosi specifica di deficit anticorpali può essere fatta mediante dosaggio delle singole classi di Ig, elettroforesi delle proteine sieriche e quantificazione dei linfociti B.
La risposta A non è corretta.
L’AIDS è una patologia acquisita del sistema immunitario dovuta alla progressiva distruzione dei linfociti T CD4+ da parte del virus HIV. La riduzione dei linfociti CD4 al dì sotto dei 200/ul espone il soggetto a numerose infezioni da parte di patogeni opportunisti virali, batterici, fungini o parassitari.
La risposta B non è corretta.
I principali responsabili dell’immunità adattativa di tipo cellulo-mediato sono i linfociti T. Nel deficit isolato di questa linea cellulare T il soggetto è maggiormente suscettibile ad infezioni virali, ma anche fungine, protozoarie, da batteri intracellulari e da patogeni opportunisti.
La risposta C non è corretta.
La condizione di anemia viene definita da una riduzione dei livelli di emoglobina al di sotto di un valore soglia (12 g/dl per la donna e 13,5 g/dl per l’uomo). Quando si verifica, non è causa diretta di maggiore suscettibilità del soggetto alle infezioni.
La risposta E non è corretta.
La sindrome da immunodeficienza acquisita e il deficit transitorio di linfociti T sarebbero più probabilmente causa di infezione di origine virale, dato il ruolo dei linfociti T nell’immunità adattativa di tipo cellulo mediato.

1431 di 1714 Domande

Scenario KW4F: Un giovane militare viene condotto al Pronto Soccorso con febbre, cefalea, fotofobia, letargia e progressivo deterioramento dello stato di coscienza. La TC encefalo non rileva nulla di patologico, mentre all'emocromo si riscontra leucocitosi prevalentemente neutrofila. Nell'ipotesi di meningite batterica, si decide di procedere con la rachicentesi. Qualora l'ipotesi fosse corretta, quale tra i seguenti risultati ci si deve aspettare?














La risposta corretta è la C.
La meningite batterica esordisce generalmente con sintomi aspecifici simil influenzali progressivamente ingravescenti nell’arco di 3-5 giorni, come malessere generale, febbre, vomito, fotofobia, seguiti da manifestazioni più specifiche e segno di maggiore gravità come rigidità nucale, alterazioni dello stato mentale, crisi epilettiche. A questi possono aggiungersi segni sistemici come rash, petecchie, porpora, addensamenti polmonari, endocarditi. L’esordio è di solito subdolo, tuttavia esistono delle forme con insorgenza rapida e decorso fulminante. Gli esami strumentali come la Tc possono non rilevare alcun segno che indirizza verso tale ipotesi. La diagnosi di certezza viene fatta con l’esame del liquor cefalorachidiano. Il liquor, nella meningite batterica, appare spesso torbido, con alta conta leucocitaria (per lo più leucociti polimorfonucleati), proteine elevate (100-500 mg/dl), un livello LCF/glicemia <50% (glicorrachia <18 mg/dl o un rapporto di glucosio liquor/sangue <0,23 è suggestivo di meningite batterica), oltre ad una maggiore pressione alla puntura spinale. Il trattamento prevede l’utilizzo di antibiotici (battericidi e in grado di penetrare la barriera ematoencefalica) e corticosteroidi. La terapia antibiotica deve essere avviata in maniera empirica non appena effettuati i prelievi per le emocolture e il liquor cefalorachidiano, dopodichè può e deve essere modificata in base ai risultati di tali esami.
La risposta A non è corretta.
La pressione del liquor alla rachicentesi, in un individuo sano, è di 10-20 cm H2O in decubito laterale e di 20-40 cmH2O in posizione seduta. Nella meningite batterica purulenta la pressione del liquido  cefalospinale è di norma nettamente aumentata ma non necessariamente superiore a 180 cmH2O.
La risposta B non è corretta.
Nella meningite batterica il liquor presenta un aspetto generalmente lattescente e purulento per la presenza di una netta pleiocitosi neutrofila. La presenza di emazie nel sedimento liquorale non è costante.
La risposta D non è corretta.
Nel soggetto sano la proteinorrachia va dai 20 ai 45 mg/dl. Nella meniningite batterica, la quantità di proteine nel liquor è nettamente aumentata, si possono avere dai 100 ai 500 mg/dl.
La risposta E non è corretta.
Nella meningite batterica, alla rachicentesi, il liquor appare torbido per la presenza di leucociti polimorfonucleati ma senza valori significativi di globuli rossi, con proteinorrachia elevata e glicorrachia inferiore alla norma. La pressione del liquor alla puntura spinale è aumentata.
 

1432 di 1714 Domande

Scenario CA3P: Un paziente di 71 anni ha recentemente subito un intervento ortopedico ma riferisce dolore atipico in sede di intervento. L'immagine rappresenta una scansione coronale T1-pesata. L'area indicata dalle frecce blu è:

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La risposta corretta è la B.
La scansione coronale T1-pesata del caso clinico mostra un’ampia area di artefatto ferromagnetico compatibile con protesi metallica d’anca sinistra. In dettaglio, tale RM è acquisita con una sequenza pesata in T1, infatti, ad esempio l’urina contenuta nella vescica è ipo-intensa. Inoltre, l’area indicata dalle frecce blu è una raccolta ematica, che, nelle sequenze pesate in T1, assume un segnale iperintenso.
Invece, qualsiasi ferro chirurgico creerebbe un artefatto ferromagnetico, come la protesi d’anca immediatamente adiacente alla raccolta in esame (risposta A errata). Così, una raccolta sierosa semplice, come ogni fluido, in T1 avrebbe un segnale ipo-intenso (risposta C errata). Infine, il reperto in questione, ovvero una raccolta ematica, non è ascrivibile a cicatrice chirurgica (risposta D errata). 

1433 di 1714 Domande

Scenario AF6R: Uomo di 27 anni sottoposto a intervento chirurgico d'urgenza per appendicite acuta. Pochi giorni dopo viene sottoposto a reintervento chirurgico per cedimento della sutura. Viene dimesso in buone condizioni generali, ma pochi giorni dopo il suo rientro a casa, presenta nuovamente dolore a livello della fossa iliaca dx e a livello toracico dx irradiato alla regione scapolare dx. Il paziente, presentando anche febbre, si reca al Pronto Soccorso, dove viene sottoposto agli accertamenti del caso: esami ematochimici con evidenza di leucocitosi e TC addome. Una scansione a livello dell'addome superiore evidenza il reperto evidenziato dalla freccia. Quale potrebbe essere la diagnosi di tale reperto?

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La risposta corretta è la B.
La TC del paziente del caso clinico mostra un’area ipo-densa a margini regolari, che segue il profilo diaframmatico destro e spinge il parenchima epatico limitrofo. Dal tipo di localizzazione e dalla densità della lesione, in base ai reperti clinico-anamnestici, il reperto depone per un ascesso epatico sottoglissoniano, che segue la capsula di Glisson e si approfonda nel parenchima epatico. Al contrario, l’ascesso non è localizzato a livello del muscolo psoas o della milza (risposte A e C errate). Inoltre, la TC non mostra la colecisti (risposta D errata). 


1434 di 1714 Domande

Scenario AI5S: Paziente di 70 anni, con recente diagnosi di neoplasia dell'orofaringe (cT1N0), viene avviato a trattamento radioterapico con intento curativo.Il paziente viene sottoposto a TC di simulazione/centratura per pianificazione del trattamento radioterapico. Quale tra i seguenti organi deve essere contornato?














La risposta corretta è la B.
La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia al fine di distruggere le cellule tumorali cercando di preservare i tessuti sani limitrofi al territorio da irradiare. In un trattamento radiante di una neoplasia dell’orofaringe, bisognerà cercare di evitare quanto più possibile, a seconda della localizzazione ed estensione di malattia neoplastica, le parotidi, contornandole come organo a rischio, in modo tale che nella pianificazione del piano di trattamento radioterapico possano ricevere la più bassa o se possibile nulla dose possibile, in modo da evitare effetti collaterali invalidanti quali la xerostomia, che determina difficoltà nella alimentazione oltre a predisporre ad infezioni del cavo orale.
Le risposte A, D, C ed E non sono corrette.
Le opzioni indicate non sono degli organi a rischio da contornare in tal caso.      
 

1435 di 1714 Domande

Scenario MA8C: Uno studio caso-controllo condotto in Italia aveva come obiettivo principale quello di verificare se un'elevata assunzione di bevande alcoliche fosse associata all'insorgenza del tumore alla prostata. Per questo motivo, 150 uomini (77 con una diagnosi di tumore alla prostata e 73 senza la patologia in studio), sono stati reclutati nello studio, e, tramite un questionario, alcuni intervistatori hanno raccolto varie informazioni relative agli stili di vita dei pazienti, tra cui anche il consumo di bevande alcoliche, nei 2 anni precedenti alla diagnosi per tumore per i casi, o al ricovero per altre patologie non correlate con quella in studio per i controlli. I risultati dello studio sono riportati nella tabella. I pazienti sono stati categorizzati in base alla presenza/assenza della patologia in studio e in base al consumo di bevande alcoliche riportato. Il valore dell'odds ratio che misura l'associazione tra un elevato consumo di bevande alcoliche e il rischio di tumore alla prostata è pari a 2.20, con un intervallo di confidenza al 95% compreso tra 1.11 e 4.35. Cosa si può concludere da questo risultato?

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La risposta corretta e' la 'Un elevato consumo di bevande alcoliche aumenta l'odds di avere il tumore alla prostata di 2.20 volte'.


1436 di 1714 Domande

Scenario YU7R: Un paziente di 23 anni si presenta alla attenzione clinica con un rash orticarioide diffuso a tutto il corpo. Quale delle seguenti affermazioni riguardo l'orticaria colinergica è vera?














La risposta corretta e' la B
L’orticaria è una delle più frequenti patologie cutanee. La lesione tipica dell’orticaria è il pomfo intensamente pruriginoso, circoscritto, sollevato, circondato da un’area eritematosa che scompare alla digitopressione, che può avere un diametro compreso tra pochi millimetri e molti centimetri; a volte il pomfo può allargarsi, sviluppando pallore centrale, fino a fondersi con altre lesioni adiacenti. Di solito le lesioni sono fugaci: si espandono e si risolvono in alcune ore, senza lasciare segni residui sulla pelle.
L’orticaria colinergica è una tipologia di orticaria che insorge dopo un aumento della temperatura media corporea. Tra i fattori che sono comunemente in grado di stimolare una reazione colinergica ci sono l’esercizio fisico, la sudorazione, fattori emozionali, bagni o docce calde.
La diagnosi si basa sulla storia del paziente, sulla clinica e su specifici test di provocazione che includono la somministrazione intradermica di metacolina o più semplicemente l’immersione in un bagno caldo o l’esercizio fisico, anche se la negatività di tali test non esclude la diagnosi.

1437 di 1714 Domande

Scenario BV7C: Una donna di 52 anni si presenta all'attenzione dell'otorinolaringoiatra per l'insorgenza di sinusiti ricorrenti, accompagnate da frequenti perdite ematiche e purulente dal naso. Una fibrolaringoscopia evidenzia la presenza di diffuse ulcerazioni della mucosa nasale. Si procede quindi ad approfondimenti diagnostici, che indirizzano verso una diagnosi di granulomatosi con poliangioite. Tra gli esami eseguiti è compresa una valutazione della proteinuria, che rivela la presenza di circa 1g di proteine/24h. Quale dei seguenti approcci terapeutici è preferibile nella paziente?














La risposta corretta e' la D
Il caso clinico proposto descrive un caso di granulomatosi eosinofila con poliangioite prima nota come sindrome di Churg-Strauss, una vasculite necrotizzante dei piccoli e medi vasi, con interessamento sistemico. Sintomatologicamente si sviluppa in tre fasi:
- prodromica: caratterizzata da rinite allergica, poliposi nasale, asma
- seconda fase: durante la quale è presente l’eosinofilia nel sangue periferico e nei tessuti con comparsa di polmonite eosinofila cronica, gastroenterica eosinofila
- terza fase: con sviluppo di una vasculite sistemica potenzialmente fatale.
Nonostante gli apparati maggiormente colpiti siano la cute, il sistema respiratorio e gastroenterico, anche i reni sono colpiti con sviluppo di una glomerulonefrite focale segmentaria necrotizzante pauci-immune con formazione di semilune.
Il trattamento più indicato è l’induzione della remissione con ciclofosfamide e glucocorticoidi, seguita da terapia di mantenimento con methotrexate.




1438 di 1714 Domande

Scenario PU6T: Maschio di 27 anni con chiazza eritemato-desquamativa al gomito che, da qualche settimana, presenta lesioni simili di dimensioni più piccole asintomatiche in sede lombare. Qual è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta e' la 'Psoriasi in chiazze'.


1439 di 1714 Domande

Scenario AR5S: Una paziente di 79 anni presenta, sul dorso del naso, una lesione eritemato-desquamativa, lievemente palpabile, asintomatica, da circa 5 mesi. Quale delle seguenti affermazioni sulla patologia di cui soffre la paziente NON è corretta?














La risposta corretta e' la B
Il caso clinico proposto descrive probabilmente una cheratosi attinica. La cheratosi attinica è una precancerosi poiché può rappresentare la lesione iniziale di un carcinoma spinocellullare; si tratta di una lesione cutanea eritemato-squamosa o crostosa. Solitamente compare su aree cutanee maggiormente esposte al sole come viso, labbra, naso, cuoio capelluto, mani, avambracci, spalle, collo. Inizialmente sono riconoscibili solo al tatto poiché di piccole dimensioni e con superficie ruvida; successivamente si sviluppano lentamente e raggiungono dimensioni tra 3 e 6 mm con colore variabile tra marrone chiaro o scuro, rossastro.
Poiché l’insorgenza della cheratosi attinica spesso è dovuta a un’eccessiva esposizione solare, la sua prevenzione richiede schermi solari ad alta protezione (risposta A errata).
Il trattamento della cheratosi attinica può essere topico, con creme e soluzioni applicate sia in monoterapia che in combinazione con altre terapie come il 5-fluorouracile, l’imiquimod, il diclofenac (risposta D errata); altrimenti può essere trattata chirurgicamente mediante crioterapia o laserterapia o terapia fotodinamica (risposta C errata).



1440 di 1714 Domande

Scenario RR6D: Una paziente di 40 anni riferisce dolore addominale da 24 ore, vomito, alvo chiuso a feci. Alla palpazione si rileva distensione addominale e all'auscultazione iperperistaltismo. Grave complicanza nelle occlusioni intestinali meccaniche è lo strangolamento. Quale tra questi eventi patologici NON comporta rischio di strangolamento?














La risposta corretta è la C.
Per occlusione intestinale si intende un blocco nel processo di progressione del contenuto intestinale che può riconoscere una causa di tipo meccanico o funzionale. L’occlusione intestinale si manifesta clinicamente con dolore addominale, distensione e vomito. In tutti i pazienti con sospetta occlusione intestinale, il primo test diagnostico di scelta rapidamente ottenibile  è una radiografia dell'addome che dovrebbe essere eseguita sia in ortostatismo che in posizione supina, al fine di valutare:  la morfologia e lo stato delle anse ed il grado di dilatazione, segni di coprostasi, presenza di livelli idro-aerei ed aria libera sottodiaframmatica. Lo strangolamento rappresenta una delle più pericolose complicanze connesse con l’ileo meccanico (ad esempio in caso di volvolo) dovuto ad un blocco nel circolo venoso con associato processo ischemico e necrosi e tale complicanza è causa di elevata mortalità. Il fecaloma non determina mai tali processi descritti per quanto possa rappresentare una causa di ostruzione intestinale di tipo meccanico a valle.
La risposta A non è corretta.
Il volvolo intestinale è una torsione assiale di un segmento del tenue o del colon su sé stesso o sul proprio mesentere che produce un’ostruzione sia prossimale che distale del lume: la torsione determina anche una compressione vascolare (prima venosa e in un secondo tempo anche arteriosa), che a sua volta determina alterazione dei meccanismi di assorbimento, ischemia e nei casi gravi anche necrosi e gangrena dell’ansa in torsione.
La risposta B non è corretta.
Un’ernia strozzata è una complicanza di un processo erniario ove si assiste ad uno strozzamento di un’ansa con compressione vascolare  in corrispondenza della porta erniaria.
La risposta D non è corretta.
L’invaginazione o intussuscezione intestinale è una patologia intestinale che si verifica quando un segmento di intestino si invagina, dentro il segmento adiacente. Dal punto di vista epidemiologico, rappresenta una delle più comuni emergenze chirurgiche addominali nell’infanzia (si manifesta solitamente tra i 6 mesi ed i 3 anni di vita; è la seconda causa più comune di ostruzione intestinale dopo la stenosi pilorica).
Rappresenta, tuttavia un evento raro nell’adulto: solo il 5% delle intussuscezioni intestinale si verifica negli adulti. La compressione dei vasi mesenterici a sua volta determina una serie di conseguenze importanti: ischemia intestinale, necrosi intestinale e occlusione intestinale (di conseguenza possiamo ritrovare dolore addominale, distensione e vomito (molto spesso sanguinolento, nelle fasi tardive può essere biliare).
Si ha anche emorragia della mucosa, che determina la presenza di feci sanguinolente all'esplorazione rettale e l’evacuazione spontanea di feci "a gelatina di ribes".

1441 di 1714 Domande

Scenario KR8G: Un camionista di 35 anni, dopo aver guidato la sera precedente con il finestrino abbassato, si è svegliato la mattina con l'impossibilità a chiudere la palpebra sinistra e con un'asimmetria della rima orale per spianamento del solco naso-labiale a sinistra. Visitato in Pronto Soccorso, il neurologo ha posto diagnosi di "paralisi di Bell" e ha consigliato esami da effettuare con urgenza differibile. L'uomo giunge nell'ambulatorio del medico di famiglia. Cosa si intende per "paralisi di Bell"?














La risposta corretta è la D.
La paralisi di Bell è una forma di paralisi facciale dovuta ad un’alterazione del VII nervo cranico (il nervo faciale), che determina un’impossibilità di controllare i muscoli facciali omolateralmente al lato interessato (pertanto un'impossibilità a chiudere la palpebra omolaterale con un'asimmetria della rima orale per spianamento del solco naso-labiale del medesimo lato).
Le risposte A, B, C ed E non sono corrette.
Tutte le altre opzioni non sono corrette. 

1442 di 1714 Domande

Un paziente di 68 anni giunge in Pronto Soccorso per comparsa di tumefazione dolente inguinale destra. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la C.
L’ernia inguinale è una patologia causata dalla fuoriuscita di un viscere, solitamente un’ansa intestinale, attraverso la porta erniaria localizzata nella regione inguinale. Una volta formato il sacco contenente l’ernia, si possono delimitare il colletto (che è intorno alla porta erniaria), il corpo e il fondo.
I sintomi dell’ernia sono: senso di pesantezza, senso di tensione, fastidio continuo o dolore e sono tutti collegati alla permanenza del viscere erniato all’interno del canale inguinale. Ci sono quattro possibili aggravamenti di un’ernia inguinale: l’infiammazione, l’irriducibilità, l’intasamento o lo strozzamento.
Quest’ultimo si verifica quando a livello del colletto erniario si verifica un aumento del tono delle strutture che lo costituiscono. Lo strozzamento è molto preoccupante in quanto oltre a determinare una chiusura di un’ansa intestinale ne blocca anche l’irroramento serrando il suo mesentere (con il fascio vascolo-nervoso all’interno) che può portare a infarto intestinale e, in seguito, necrosi e perforazione.
La risposta A non è corretta.
L’Ernia di Spigelio non è solita dare sintomatologia a livello inguinale. La sua localizzazione è addominale, lateralmente al muscolo retto nell’addome, proprio a livello della linea semilunare di Spigelio. È un’evenienza abbastanza rara e la sintomatologia è fastidio, dolore e pesantezza a livello addominale.
La risposta B non è corretta.
Il tumore del cieco non crea una tumefazione dolente in sede inguinale. La sintomatologia tipica di un tumore al cieco, a parte essere tardiva, è di tipo occlusivo. A questo si associa dimagrimento, abbassamento dei valori di emoglobina e presenza di sangue occulto nelle feci. Il paziente associa a tutto ciò anche uno stato di malessere generale.
La risposta D non è corretta.
L’appendicite acuta non causa tumefazioni dolenti in sede inguinale. Il dolore da appendicite è differente in base allo stato dell’infiammazione dell’organo stesso. All’inizio si avranno delle fitte in fossa iliaca destra con senso di pesantezza e, a livello sistemico, anoressia, nausea, vomito e febbre. Successivamente si arriva a uno stato di infiammazione maggiore con dolore tipico in sede periombelicale o epigastrica e aumento della nausea e del vomito. A ciò si associano i segni classici di appendicite: la dolorabilità diretta in fossa iliaca destra, dolorabilità da rimbalzo (segno di Blumberg positivo), punto di McBurney positivo, segno dell’otturatore, segno di Rovsing positivo e segno dello psoas.

1443 di 1714 Domande

Scenario LJ2J: Un giovane di 24 anni, si presenta in Pronto Soccorso per la comparsa improvvisa di dispnea ingravescente associata a un dolore trafittivo al torace, come una pugnalata. Obiettivamente presenta anche tosse stizzosa. Polso e pressione sono nella norma. L'immagine radiologica appare diagnostica per pneumotorace destro. Obiettivamente, quale dei seguenti reperti NON si troverà in questo paziente?














La risposta corretta è la A.
Si definisce come pneumotorace la presenza di aria all’interno del cavo pleurico che è quello spazio presente tra le due pleure. Nel momento in cui le due pleure si separano si forma uno spazio poiché il polmone ha una forza elastica centripeta per cui, una volta lasciato a se stesso e non essendo più attaccato alla parete del torace, va a collassare verso l’ilo. Dal punto di vista dell’esame obiettivo all'ispezione il polmone è collassato si espande di meno rispetto al contro laterale sano e quindi si noterà una asimmetria degli emitoraci; alla percussione c'è un ipertimpanismo molto evidente; il fremito vocale tattile e il murmure vescicolare saranno assenti o comunque diminuiti rispetto all'altro lato.
Le risposte B, C e D non sono corrette.
Tutte le altri reperti indicati si riscontreranno in caso di PNX.

1444 di 1714 Domande

Scenario QZ3A: Una donna di gruppo sanguigno Rh-negativo è incinta di un feto Rh-positivo. Il rischio di malattia emolitica del neonato causata da anticorpi anti-D:














La risposta corretta e' la D
La malattia emolitica del neonato da incompatibilità Rh si osserva ogni qualvolta la madre è Rh-negativa e il feto Rh-positivo. Più spesso è interessato l’antigene D, ma vengono segnalati casi di incompatibilità anche per gli antigeni c ed E. Non trattandosi di anticorpi naturali, la presenza di immunoglobuline anti-D nella madre è necessariamente secondaria a precedente immunizzazione: il passaggio dei globuli rossi attraverso la placenta può verificarsi a partire dalle 5 settimane di gravidanza, ma è soprattutto al momento del parto che queste “trasfusioni†sono di entità notevole.
Allo stesso tempo, l’incompatibilità ABO possiede un certo effetto protettivo e previene l’isoimmunizzazione, se pur in modo non del tutto completo: verosimilmente in questo caso le emazie fetali vengono rapidamente distrutte dagli “anticorpi naturali†della partoriente, prima che si possa sviluppare una risposta anticorpale per il sistema Rh.

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1445 di 1714 Domande

Scenario OK6L: A un soggetto anemico viene riscontrata una significativa carenza di acido folico. La carenza di acido folico può causare anemia in quanto esso è necessario per la sintesi:














La risposta corretta e' la B
La carenza di acido folico, così come di vitamina B12, determina un difetto nella sintesi del DNA che influenza tutte le cellule provviste di elevata attività proliferativa, tra le quali i precursori emopoietici, comportando una forma di anemia detta megaloblastica poiché caratterizzata dalla presenza di eritroblasti anomali, detti megaloblasti, nel midollo e di macro-ovalociti nel sangue periferico. In particolare l’acido folico contribuisce alla sintesi delle purine, biosintesi della pirimidina (mediante metilazione dell’acido deossi-uridilico ad acido timidilico), tre conversioni di aminoacidi (della serina a glicina, dell’istidina ad acido glutamico, dell’omocisteina a metionina).

1446 di 1714 Domande

Scenario ZO4P: Una donna di 86 anni viene valutata in un centro di geriatria e dimessa con diagnosi di demenza. Quale dei seguenti sintomi è MENO tipico di una demenza in fase iniziale?














La risposta corretta e' la 'Difficolta' nella coordinazione nella deglutizione'.


1447 di 1714 Domande

Scenario ZI5P: Un uomo di 71 anni si presenta all'attenzione clinica per dolori ossei. Viene posto il sospetto clinico e strumentale di una malattia di Paget dell'osso. Quale delle seguenti alterazioni degli esami del sangue è associata alla malattia di Paget?














La risposta corretta e' la 'Aumento della fosfatasi alcalina (ALP)'.


1448 di 1714 Domande

Scenario ME5C: Una paziente di 80 anni giunge in osservazione per cardiopalmo aritmico e dispnea da sforzo, in peggioramento da qualche giorno. In base ai dati anamnestici e al dato ECG, in riferimento al CHA2DS2-VASc, come valutate il rischio tromboembolico della paziente?

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La risposta corretta e' la D
Il punteggio CHA2DS2-VASc viene impiegato per la stima del rischio tromboembolico in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare. Ad ogni parametro è attribuito un punteggio:
- scompenso cardiaco congestizio: 1 punto
- ipertensione arteriosa: 1 punto
- età ≥ 75 anni: 1 punto
- età 64-75 anni: 1 punto
- diabete mellito: 1 punto
- precedente ictus o TIA: 2 punti
- malattia vascolare: 1 punto
- sesso femminile: 1 punto
dalla somma dei punteggi:
- se punteggio 0: rischio tromboembolico basso; indicata terapia con sola aspirina
- se punteggio 1: rischio tromboembolico moderato; indicata terapia con aspirina o terapia anticoagulante orale
- se punteggio 2: rischio tromboembolico alto; indicata terapia con anticoagulanti orali.
Nel caso clinico proposto il rischio tromboembolico della paziente è moderato-severo (sesso femminile + età > 75 anni + scompenso cardiaco).

1449 di 1714 Domande

Scenario RT6Y: Un uomo di 50 anni esegue una TC coronarica con la quale si documenta un'anomalia delle coronarie. Quale variante congenita rappresenta l'anomalia coronarica più frequentemente associata a morte improvvisa?














La risposta corretta e' la 'Variante interarteriosa'.


1450 di 1714 Domande

Scenario PY5R: Una paziente con sospetta arterite di Takayasu viene sottoposta a studio angiografico dei tronchi arteriosi sovraaortici. Dall'arteria carotide interna a livello del collo prende origine:














La risposta corretta è la C.
L’arteria carotide interna è un grosso vaso intracranico che irrora la porzione anteriore dell’encefalo, le leptomeningi, il globo oculare, il naso e la fronte.
L’arteria carotide origina dall’arteria carotide comune e risale verso l’alto fino al canale carotideo, nella rocca petrosa del temporale.
A livello del collo l’arteria carotide non emette alcun ramo collaterale; inizia ad avere collaterali, infatti, nella sua porzione intracranica.

1451 di 1714 Domande

Un paziente anemico presenta valori di MCV nella norma. Quale delle seguenti patologie si può ESCLUDERE con maggiore probabilità?














La risposta corretta è la D.
Per anemia sideropenica si intende l’anemia correlata ad una carenza di ferro che può dipendere da un suo ridotto introito o da una sua aumentata perdita.
A seguito della riduzione del ferro l’eritropoiesi rallenta, vi è un deficit nella sintesi dell’emoglobina e lo sviluppo dei globuli rossi è compromesso.
Per tale ragione, si tratta di una condizione clinica in cui vi è una riduzione dell’emoglobina e dell’MCV associati alla riduzione della sideremia e della ferritinemia con un’elevata transferrinemia. ​​​​​​​

1452 di 1714 Domande

Scenario BE2D: Un uomo di 81 anni giunge all'attenzione medica per la comparsa di una lesione sospetta in senso neoplastico a livello della cute del dorso. Riferisce di aver lavorato per circa 40 anni come muratore, con esposizioni frequenti e durature alla luce solare. Quale malattia ereditaria è caratterizzata da un difetto ereditario nel sistema di riparazione del danno indotto da radiazioni UVB














La risposta corretta e' la 'Xeroderma pigmentoso'.


1453 di 1714 Domande

Dati i risultati della spirometria riportata, quale ulteriore chiarimento diagnostico è da ritenere opportuno per chiarire l'ipotesi diagnostica?

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La risposta corretta e' la 'Test di reversibilità (ad es. con inalazione di beta2 agonisti) associato a un'ulteriore spirometria'.


1454 di 1714 Domande

Scenario NI4L: Un paziente di 40 anni si presenta spontaneamente in Pronto Soccorso lamentando malessere e faringodinia. Anamnesi muta, non assume farmaci a eccezione di FANS nell'ultima settimana per controllare il dolore derivante da una distorsione alla caviglia. In triage: PA 140/90 FC 100, FR 22 satO2 99% in aria ambiente, T 39,4 °C. Nel sospetto di una necrolisi epidermica tossica, ci si aspetta di rilevare il segno di:














La risposta corretta e' la 'Nikolsky'.


1455 di 1714 Domande

Scenario YH8R: Una paziente di 75 anni con stenosi aortica moderata, giunge all'osservazione del medico per fibrillazione atriale di recente insorgenza. Qual è la terapia più indicata?














La risposta corretta e' la 'Cardioversione farmacologica con amiodarone'.


1456 di 1714 Domande

Scenario TT6S: Un soggetto di 18 anni si presenta da un medico dello sport per il rilascio del certificato di idoneità sportiva non agonistica. Riferisce palpitazioni e vertigini, non prende farmaci e non ha allergie. Il medico esegue un elettrocardiogramma a riposo che mostra una preeccitazione ventricolare. In questo contesto, considerando il referto dell'elettrocardiogramma, quale esame diagnostico dovrebbe prescrivere il medico dello sport?














La risposta corretta e' la 'Studio elettrofisiologico'.


1457 di 1714 Domande

Scenario ZA5I: Una donna di 72 anni presenta un lieve decadimento cognitivo, netta riduzione della mimica facciale e tremore a riposo. Quale tra le seguenti affermazioni relative alla malattia di Parkinson NON è corretta?














La risposta corretta e' la 'Le aree cerebrali più colpite sono il locus coeruleus e i lobi posteriori degli emisferi cerebellari'.


1458 di 1714 Domande

Scenario HW5Z: Il medico visita al domicilio un uomo di 75 anni, iperteso in trattamento, che riferisce la comparsa dalla notte precedente di febbre (38,5 °C) associata a dolore puntorio all'emitorace di sinistra e malessere. All'esame obiettivo il medico riscontra aumento del fremito vocale tattile, ipofonesi plessica e crepitii all'auscultazione. Quale regime terapeutico domiciliare risulta più indicato?














La risposta corretta e' la 'Amoxicillina/clavulanato + azitromicina per os'.


1459 di 1714 Domande

Scenario NO7N: Una giovane donna di 25 anni viene condotta in Pronto Soccorso per l'insorgenza improvvisa di febbre elevata, stato confusionale, cefalea e vomito a getto. Nel sospetto di un processo infettivo a carico delle meningi viene eseguito un esame del liquor. Quale alterazione liquorale NON è associata con il quadro clinico descritto?














La risposta corretta e' la 'Dissociazione albumino-citologica'.


1460 di 1714 Domande

Scenario BE9R: Un uomo di 63 anni si presenta all'attenzione medica per un aumento significativo dei valori di creatininemia. Oltre a un'attenta anamnesi e a uno scrupoloso esame obiettivo, vengono eseguiti approfondimenti diagnostici per cercare di identificare la causa dell'insufficienza renale acuta. Si conclude per una diagnosi di insufficienza renale acuta su base pre-renale. Tra i vari esami eseguiti risulta anche un esame delle urine. Quale dei seguenti risultati è maggiormente compatibile con un'eziologia pre-renale?














La risposta corretta e' la 'Na urinario < 20 mEq/L; frazione escreta di Na < 1%; - osmolalità urinaria > 500 mOsm/L'.


1461 di 1714 Domande

Scenario NE9S: Un uomo di 69 anni si presenta in Pronto Soccorso per malessere, profonda astenia e dispnea. All'esame obiettivo viene riscontrata la positività del segno di Kussmaul. A quale delle seguenti condizioni cliniche può tipicamente associarsi il segno di Kussmaul?














La risposta corretta e' la 'Pericardite costrittiva'.


1462 di 1714 Domande

Quale dei seguenti farmaci NON è un farmaco anticoagulante?














La risposta corretta e' la 'Clopidogrel '.


1463 di 1714 Domande

Scenario BO7L: Viene visitata una donna di 65 anni con cirrosi ed encefalopatia epatica di I grado. Quale delle seguenti misure NON è indicata nella gestione di tale paziente?














La risposta corretta e' la 'Programmare uno shunt porto-sistemico transgiugulare (TIPS)'.


1464 di 1714 Domande

Scenario IN8Z: Una ragazza di 15 anni non ha ancora avuto il menarca. Le viene fatto il cariotipo, che risulta 46,XY. Quale, tra i seguenti, può essere il meccanismo genetico alla base del fenotipo femminile?














La risposta corretta e' la 'Presenza di un cromosoma Y con una delezione del gene SRY'.


1465 di 1714 Domande

Scenario DE1S: Una paziente presenta dolore e dolorabilità alla palpazione in fossa iliaca destra. Qual è la diagnosi MENO probabile?














La risposta corretta e' la 'Diverticolo di Zenker'.


1466 di 1714 Domande

Scenario BC4C: Una donna di 72 anni soffre di dolore articolare cronico. Le è stata posta una diagnosi di osteoartrosi. Quale delle seguenti affermazioni circa la terapia dell'osteoartrosi è ERRATA?














La risposta corretta e' la 'Il paracetamolo e'poco efficace e quindi trova poco spazio nella terapia dell'osteoartrosi'.


1467 di 1714 Domande

Scenario AV6E: Un'atleta di 26 anni impiega salbutamolo al bisogno per controllare i sintomi di asma da sforzo. Quale dei seguenti è un effetto collaterale prevedibile dell'uso dei beta-agonisti inalatori?














La risposta corretta e' la 'Tremore'.


1468 di 1714 Domande

Scenario KJ5X: Bambino di 6 anni viene accompagnato dalla madre in Pronto Soccorso per la comparsa di edema diffuso al volto, mani e piedi insorto dopo il manifestarsi di rinite allergica e conseguente assunzione di antistaminici. Gli esami ematochimici evidenziano ipoalbuminemia (2 gr/dl), ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, riduzione delle proteine sieriche (< 6 gr/dl). L'esame delle urine mostra proteinuria (> 3,5 gr/die) rappresentata principalmente da albumina e corpi adiposi nelle urine. In quale tipo di sindrome nefrologica rientra questo caso?














La risposta corretta e' la 'Sindrome nefrosica'.


1469 di 1714 Domande

Scenario FT8C: Un giovane di 26 anni giunge all'osservazione del medico per cefalea persistente da qualche mese. Anamnesi familiare positiva per ipertensione arteriosa e diabete mellito. Esame obiettivo sostanzialmente normale, tranne presenza di valori pressori in clinostatismo pari a 170/105 mmHg, e rari battiti prematuri all'auscultazione cardiaca. Gli esami ematochimici evidenziano lieve grado di ipokaliemia e valori aumentati di renina e aldosterone in ortostatismo con normali indici di funzionalità renale. Quale può essere la diagnosi più probabile?














La risposta corretta e' la 'Ipertensione arteriosa secondaria a stenosi dell'arteria renale'.


1470 di 1714 Domande

Scenario JM5M: Un adolescente di 16 anni si presenta all'attenzione del neurologo per la comparsa di ipoacusia sinistra, accompagnata da disturbi dell'equilibrio. Ha eseguito una RM che dimostra due lesioni espansive a carico di ciascun angolo ponto-cerebellare, la più grande a sinistra, compatibili con neurinomi dell'acustico. L'adolescente è affetto da quale sindrome?














La risposta corretta e' la 'Neurofibromatosi di tipo 2'.


1471 di 1714 Domande

Scenario JA1M: La moglie di un uomo di 57 anni è preoccupata perché il marito è depresso, a volte confuso e ultimamente ha presentato episodi di aggressività, irritabilità e confusione, mai manifestati prima. È preoccupata perché il padre dell'uomo si è suicidato a 68 anni. Da un mese ha notato movimenti involontari rapidi, afinalistici delle mani del marito. Si sospetta che il paziente possa essere affetto da Corea di Huntington. Qual è il meccanismo genetico alla base del fenomeno dell'"anticipazione"?














La risposta corretta e' la 'Mutazione instabile per espansione di triplette'.


1472 di 1714 Domande

Scenario NE4I: Giunge in Pronto Soccorso accompagnato dai genitori un ragazzo di 14 anni. Mentre si trovava a scuola avrebbe manifestato derealizzazione, depersonalizzazione, episodi di aggressività, improvvisi movimenti stereotipati di succhiamento/masticazione di breve durata. Nega utilizzo di sostanze. Quale tra questi strumenti risulta fondamentale per diagnosticare il quadro clinico sopra riportato?














La risposta corretta e' la 'EEG'.


1473 di 1714 Domande

Scenario ZZ9E: Una donna di 42 anni viene sottoposta a intervento chirurgico di quadrantectomia sinistra e asportazione dei linfonodi ascellari omolaterali per carcinoma duttale infiltrante G3, pT2, N2, Ki67: 25%, assenza dell'espressione recettoriale (ER , PgR negativo) HER2neu negativo. Considerati i dati morfologici e molecolari della neoplasia, a quale gruppo immunofenotipico appartiene il tumore?














La risposta corretta e' la 'Triplo-negativo'.


1474 di 1714 Domande

Scenario CH6S: Giunge all'osservazione del pediatra un bambino di 6 anni. La madre riferisce persistenza di febbre da 7 giorni, nonostante la terapia antibiotica in corso. All'esame obiettivo presenta mucose del cavo orale secche e fissurate, linfoadenite laterocervicale, iperemia faringea, congiuntivite bilaterale ed eritema del palmo delle mani e della pianta dei piedi. Gli esami ematochimici mostrano un'elevazione della VES e delle Piastrine. La diagnosi più probabile è:














La risposta corretta e' la 'malattia di Kawasaki'.


1475 di 1714 Domande

Scenario QS5T: Una ragazza di 14 anni, accompagnata dalla madre, viene condotta alla vostra attenzione per amenorrea primaria. L'anamnesi patologica prossima e remota risultano negative. L'epoca della prima mestruazione materna è stata intorno agli 11 anni. La ragazza ha qualche difficoltà scolastica, di lieve entità, e viene riferita come la più bassa fra le compagne. Di fronte a questi primi elementi clinici, quale può essere l'ipotesi diagnostica più verosimile?














La risposta corretta e' la 'Sindrome di Turner'.


1476 di 1714 Domande

Scenario PS5C: Giunge in Pronto Soccorso un uomo di 75 anni accompagnato dal figlio. Da qualche settimana il paziente appare sospettoso, parla dei vicini e di un complotto che starebbero organizzando contro di lui (avrebbe sentito parlare di ciò mentre si trovava in giardino). Da qualche mese il figlio riferisce che il padre presenta un deficit di memoria e una volta si sarebbe perso mentre andava al supermercato. Quale delle seguenti diagnosi risulta la più probabile?














La risposta corretta e' la 'Demenza'.


1477 di 1714 Domande

Scenario PS1V: Una paziente di 19 anni accede al Servizio Psichiatrico perché presenta repentine oscillazioni dell'umore, impulsività, aggressività contro oggetti e contro persone, e talvolta si incide gli avambracci con oggetti taglienti. Questo quadro è esordito da circa tre mesi dopo la rottura di una relazione sentimentale tormentata e non emergono precedenti sintomi, sebbene venga descritta dai familiari come "troppo emotiva" da sempre. A colloquio è perfettamente adeguata, riferisce di avere molti amici e conoscenti e non emergono disturbi del pensiero né della percezione. Ammette di aver iniziato ad assumere cannabis e cocaina da circa 3 settimane per colmare una sensazione di vuoto interiore. Dice anche che pensava di non presentarsi alla visita perché 3 giorni fa ha conosciuto un nuovo amico e si sente felice. La paziente viene accompagnata in Pronto Soccorso in stato confusionale da un amico: PA 85/70, FC 120 aritmico, sat 96%, glicemia 85 mg/dl. Emerge che ha assunto un'importante dose di cocaina e nessun'altra sostanza. Quale esame diagnostico conviene venga eseguito per primo per escludere una conseguenza potenzialmente mortale dell'assunzione della droga?














La risposta corretta e' la 'Un elettrocardiogramma'.


1478 di 1714 Domande

Scenario GG6P: Una paziente di 74 anni esegue un'artrocentesi in seguito alla comparsa di monoartrite di caviglia destra. All'analisi a fresco al microscopio ottico a luce polarizzata si evidenza un modesto aumento dei globuli bianchi (grado II) con presenza di cristalli intra-ed extra-cellulari con birifrangenza scarsamente positiva ed elongazione positiva. Tale reperto è suggestivo di:














La risposta corretta e' la 'artrite da deposizione di cristalli di calcio-pirofosfato'.


1479 di 1714 Domande

Scenario PR8G: Una donna di 33 anni si presenta all'attenzione clinica per la comparsa di secchezza oculare e orale. Lamenta inoltre la presenza di dolori con carattere infiammatorio a livello dei polsi e delle articolazioni delle mani. Gli approfondimenti diagnostici portano a una diagnosi di sindrome di Sjögren. In accordo con i criteri classificativi internazionali proposti per la sindrome di Sjögren, quale dei seguenti NON è un criterio di esclusione?














La risposta corretta e' la 'Pregressa diagnosi di cirrosi biliare primitiva'.


1480 di 1714 Domande

Scenario SC1E: Su paziente donna di anni 52, BMI 31, PA: 140/85 mmHg; FC 78 bpm, viene eseguita diagnosi biochimica di sindrome di Cushing. Quale dei seguenti parametri ematici rischia di subire maggiori variazioni nella sindrome di Cushing?














La risposta corretta e' la 'Glicemia'.


1481 di 1714 Domande

Scenario CA5B: Una donna di 67 anni giunge in visita portando in visione l'allegato esame densitometrico osseo, eseguito a livello lombare. In riferimento al grafico riportato nell'immagine, è possibile diagnosticare osteoporosi?

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La risposta corretta e' la 'No, perche' T-score e' inferiore a -2,5'.


1482 di 1714 Domande

Scenario DA5Z: Un paziente a 6 giorni da un infarto STEMI presenta edema polmonare e shock cardiogeno. Quali tra le seguenti NON è una possibile causa?














La risposta corretta e' la 'Dissezione aortica'.


1483 di 1714 Domande

Scenario DA5N: Un paziente di 75 anni giunge in Pronto Soccorso per un dolore lancinante improvviso in regione infrascapolare. Viene diagnosticata una dissezione aortica di tipo B (secondo Stanford). Quale tra le seguenti è una sindrome aortica acuta?














La risposta corretta e' la 'Ulcera penetrante'.


1484 di 1714 Domande

Scenario NE3T: Un piccolo paziente presenta bilateralmente microtia, atresia del condotto uditivo, micrognatia mandibolare, appiattimento delle ossa malari, palato ogivale con conseguente viso "a profilo di uccello". Per la ricostruzione totale dell'orecchio, qual è considerata la migliore fonte di cartilagine attualmente e quindi la più utilizzata nel mondo?














La risposta corretta e' la 'La sincondrosi tra sesta-settima costa'.


1485 di 1714 Domande

Scenario WW2V: Un paziente di 50 anni si presenta nel vostro ambulatorio. In anamnesi forte fumatore, bevitore di superalcolici. Presenta una lesione ulcerata con un cratere centrale, dolente, al pavimento orale. A quale condizione clinica si deve immediatamente pensare?














La risposta corretta e' la 'Carcinoma del cavo orale'.


1486 di 1714 Domande

Scenario RP5F: Quadro clinico di megacolon congenito. L'esame radiologico più indicato è:














La risposta corretta e' la 'clisma opaco'.


1487 di 1714 Domande

Scenario QQ8Q: Un neonato si presenta con un quadro clinico di peritonite neonatale. La causa più frequente di peritonite neonatale, in particolare nei prematuri, è:














La risposta corretta e' la 'enterocolite necrotizzante'.


1488 di 1714 Domande

Scenario AA6Y: Venite chiamati per un counseling pre-natale di un feto con sospetto di atresia duodenale. Come viene definita l'anastomosi duodeno-duodenale effettuata per la correzione dell'atresia duodenale?














La risposta corretta è la D.
L’atresia è un difetto congenito di un viscere cavo che causa la completa ostruzione del suo lume. L'atresia duodenale rappresenta fino al 75% delle ostruzioni intestinali nel neonato e ha tre fenotipi:
- Tipo 1 – atresia della mucosa con parete muscolare intatta (69% dei casi)
- Tipo 2 - Breve tratto fibroso che collega le due estremità del duodeno atresico
- Tipo 3 - Separazione completa delle due estremità del duodeno più anomalie del tratto biliare.
È possibile eseguire la diagnosi prenatale se all’ecografia viene rilevato il segno cosiddetto della “doppia bollaâ€: la presenza di uno stomaco ripieno di liquido adiacente ad un segmento intestinale prossimale dilatato, mentre il tratto intestinale distale risulta vuoto. Inoltre, nel 50% dei casi si associa polidramnios.
Il trattamento dell’atresia duodenale è chirurgico e viene eseguito nelle prime ore di vita. Consiste nel resecare il tratto di intestino ostruito e nel ripristinare la continuità intestinale mediante un’anastomosi latero-terminale, anche detta “a diamanteâ€.

1489 di 1714 Domande

Scenario OH4K: Si consideri un caso di ricostruzione della palpebra a seguito di una perdita di sostanza a tutto spessore. L'epifora:














La risposta corretta è la A.
Con epifora si indica un’eccessiva lacrimazione che può insorgere in seguito a:
Occlusione o restringimento del dotto lacrimale, in seguito a infiammazione, trauma, compressione esterna o ectropion
Iperproduzione di lacrime a livello delle ghiandole lacrimali, in caso di irritazione oculare, infezioni, blefaritee
Ridotta o assente chiusura palpebrale, in seguito a paralisi o interventi chirurgici.

1490 di 1714 Domande

Scenario TG7Q: Un paziente presenta una lesione a carico del tendine flessore profondo del terzo dito della mano destra. Quale affermazione è corretta?














La risposta corretta e' la 'Le lesioni dei tendini flessori seguono la classificazione semplificata di Verdan che individua 5 zone di lesione'.


1491 di 1714 Domande

Scenario SE6I: Viene visitata una paziente di 27 anni che presenta all'emisoma destro ipoplasia mammaria e assenza della porzione sternocostale del muscolo grande pettorale (documentata da esame ecografico che porta con sé) e ipoplasia della mano con sindattilia e brachidattilia. Per quanto riguarda la mammella si hanno diverse opzioni ricostruttive a disposizione. Indicare quale tra le seguenti NON può essere presa in considerazione.














La risposta corretta e' la 'Utilizzo del muscolo pettorale controlaterale'.


1492 di 1714 Domande

Scenario AN5N: Un paziente di 67 anni è affetto da aneurisma dell'aorta addominale sotto-renale noto da anni. Quando si parla di aneurismi aortici sotto-renali si definisce "colletto":














La risposta corretta è la C.
Si definisce “colletto†il tratto di aorta compreso tra l’aneurisma aortico sotto-renale e le arterie renali. L’aneurisma (sacciforme o fusiforme) è una dilatazione localizzata di un’arteria di diametro superiore al 50% rispetto a quello normale dell’arteria nativa.
In base alla localizzazione rispetto alle arterie renali, gli aneurismi toraco-addominali vengono classificati in soprarenali, pararenali, sotto-renali e iuxta-renali: secondo questa classificazione, un aneurisma che origina al di sotto delle arterie renali è detto sotto-renale e presenta un tratto di aorta sana di almeno 10 mm che lo distanzia dalle arterie renali, detto appunto “collettoâ€.

1493 di 1714 Domande

Scenario TR7V: Un uomo di 38 anni giunge in Pronto Soccorso dopo un incidente automobilistico: guidatore contenuto, impatto laterale sinistro con intrusione della portiera. La gamba sinistra è stata schiacciata tra le lamiere e ha reso difficoltosa l'estrazione del traumatizzato dal mezzo. All'arrivo in Pronto Soccorso il paziente viene stabilizzato. L'arto è deformato, dolente, pallido e freddo. l polsi periferici sono assenti. Il primo esame strumentale da eseguire è:














La risposta corretta è la D.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, il primo esame strumentale da eseguire è rappresentato dall’ecocolor-doppler, esame di I livello per la diagnosi e lo screening della patologia vascolare, che permette di valutare il calibro del vaso, le condizioni della parete e lo stato dell’intima; inoltre, l’aggiunta dell’esplorazione doppler permette di valutare i parametri fondamentali del flusso come direzione, velocità e turbolenza.
In particolare, l’occlusione del vaso arterioso può essere conseguenza di una trombosi su placca aterosclerotica, di un embolo, di trombosi, di una rottura di un aneurisma, di dissezione acuta dell’aorta o di un’arteria periferica, di un procedura medica, di un trauma, di un vasospasmo.

1494 di 1714 Domande

Scenario TR5N: Una donna di 28 anni gravida alla 9a settimana manifesta un rash maculo-papulare alla faccia e al tronco, con febbre. Viene posta diagnosi di infezione rubeolica. Quali possono essere i danni fetali che si manifestano più tipicamente?














La risposta corretta è la B.
I danni fetali che si manifestano più tipicamente a causa di un’infezione da rosolia sono descritti dalla triade di Gregg, che comprende sordità sensoriale, interessamento oculare (in particolare, cataratta e retinopatia pigmentosa) e anomalie cardiache (soprattutto pervietà del dotto arterioso). Durante la gravidanza, le infezioni che vanno sotto l’acronimo TORCH (Toxoplasma, Others, Rosolia, Citomegalovirus e Herpes simplex) possono trasmettersi al bambino, provocando danni durante la gravidanza (infezione congenita), durante il parto (infezione connatale) o nel post-partum (infezione perinatale). In particolare, la rosolia se contratta nel primo trimestre o ancora peggio nelle prime settimane gestazionali, può determinare aborto spontaneo o gravi malformazioni fetali. Il rischio di malformazioni fetali si riduce progressivamente fino quasi ad annullarsi dopo la ventesima settimana gestazionale, grazie all’azione di barriera fornita dalla placenta. Idealmente la madre dovrebbe essere vaccinata contro la rosolia prima del concepimento.

1495 di 1714 Domande

Scenario VV4V: Una paziente in occasione di una visita di controllo vi esprime perplessità relative al fatto che la figlia di 12 anni ha uno sviluppo fisico adeguato alla sua età (97° percentile, comparsa di peli e iniziale ingrossamento delle mammelle) ma non ha ancora avuto il menarca, a differenza di molte sue compagne di classe. La bambina è nata con parto eutocico dopo una gravidanza normo-decorsa, è sana e ha una vita attiva adeguata alla sua età. Quale delle seguenti informazioni vi porta a considerare la diagnosi di imene imperforato?














La risposta corretta è la C.
Sulla base delle informazioni clinico-anamnestiche del caso clinico, l’informazione che maggiormente porta a considerare la diagnosi di imene imperforato è rappresenta dai frequenti accessi in pronto soccorso per dolore addominale rimasti senza diagnosi. L’imene, una membrana mucosa che copre parzialmente il canale vaginale, presenta numerose varianti morfologiche. La condizione congenita, in cui questa membrana chiude totalmente l’apertura vaginale e copre in maniera completa il passaggio tra la parete vaginale posteriore e il vestibolo, viene definita imene imperforato. È una condizione abbastanza rara, che richiede la risoluzione mediante una piccola procedura chirurgica: infatti, a partire dalla pubertà, e in particolar modo dalla comparsa del menarca, potrebbe determinare amenorrea primaria e dolori addominali (a causa dell’ematocolpo, cioè la raccolta del sangue mestruale e secrezioni con impossibilità di superare l’imene) (risposta D errata).
Al contrario, la celiachia, una malattia infiammatoria cronica scatenata dall’ingestione di glutine nei soggetti geneticamente predisposti, colpisce primariamente l’intestino tenue e non determina imene imperforato (risposta A errata). Così, una consistente riduzione della massa grassa per veloce crescita in altezza non determina imene imperforato, trattandosi di una condizione prettamente anatomica di tipo congenito (risposta B errata).

1496 di 1714 Domande

Scenario EE5E: Un pediatra anticipa al medico ginecologo con una lettera l'invio di una paziente di 13 anni che non ha ancora avuto il menarca. La paziente è nata con parto eutocico dopo una gravidanza normo-decorsa, è sana, ha uno sviluppo fisico adeguato alla sua età, è alta (97° percentile), ha un iniziale sviluppo dei caratteri sessuali secondari (comparsa di peli e iniziale ingrossamento delle mammelle) e svolge una vita attiva adeguata alla sua età. Un corretto iter diagnostico prevede l'esecuzione di tutti i seguenti esami TRANNE:














La risposta corretta è la B.
Per la paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-laboratoristici, un corretto iter diagnostico non prevede il dosaggio delle amilasi, enzimi prodotti principalmente dal pancreas e dalle ghiandole salivari: infatti, il loro dosaggio riveste una utilità nella diagnosi della pancreatite acuta e in alcune affezioni delle ghiandole salivari. Invece, sulla base delle informazioni clinico-anamnestiche del caso clinico, per tale paziente un corretto iter diagnostico prevede l'esecuzione del dosaggio della prolattina sierica (infatti, l’iperprolattinemia può ritardare la comparsa del ciclo mestruale), dell’ormone follicolo stimolante (FSH) e dell’ormone luteinizzante (LH) (che regolano in maniera diretta l’attività ovarica) e, infine, dell’ormone TSH (che riflette la funzionalità tiroidea e permette di evidenziare condizioni di ipo- o ipertiroidismo, entrambe correlabili all’assenza del menarca e all’amenorrea) (risposte A, C, D ed E errate).

1497 di 1714 Domande

Scenario BE8P: Una paziente di 53 anni presenta una lieve emiparesi facio-brachiale destra, a esordio subacuto e saltuarie crisi parziali motorie jacksoniane all'emilato destro del corpo. In anamnesi si segnala unicamente un'ipertensione arteriosa essenziale ben controllata dalla terapia medica. Ha eseguito una RM encefalo con mezzo di contrasto, di cui si riporta un'immagine T1 con contrasto sul piano coronale (vedi figura). La diagnosi più probabile è:

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La risposta corretta e' la B
Considerando il quadro clinico presentato si tratta sicuramente di una lesione con effetto massa occupante spazio ed associando le caratteristiche dell’esame di imaging radiologico (RM con mdc) effettuato possiamo dire che la diagnosi è quello di un meningioma della convessità fronto-parietale sinistra. Il meningioma è una neoplasia cerebrale extra-assiale, benigna, che origina dalle meningi, le membrane che avvolgono il sistema nervoso centrale. Rappresenta circa il 20% delle neoplasie cerebrali primitive. Si tratta solitamente di formazioni ben delimitate che non infiltrano le strutture nervose sottostanti, ma le dislocano e le inglobano. Possono, al contrario, causare iperplasia o erodere le ossa della teca cranica. I sintomi sono dovuti all’effetto compressivo della massa: cefalea, convulsioni, deficit neurologici focali, ipertensione endocranica. La neoplasia può raggiungere dimensioni notevoli prima di causare sintomi neurologici, dovuti alla compressione del sistema nervoso. La diagnosi avviene tramite RM solitamente con mezzo di contrasto: alla RM si presenta come una lesione extra assiale, occupante spazio e con effetto massa, che presenta dal punto di vista morfologico una base di origine in corrispondenza della dura madre, che mostrerà il caratteristico dural tail, ossia un ispessimento ed enhancement della dura madre adiacente al meningioma, un vallo liquorale intorno ed una omogenea captazione del mezzo di contrasto nelle sequenze in T1. Il glioblastoma invece si presenta come una formazione a carattere sia espansivo che infiltrativo, con una morfologia a margini irregolari e tendente all’invasione delle strutture circostanti con necrosi centrale che determina una impregnazione disomogenea del mdc (Risposta A errata), mentre le metastasi solitamente si presentano con dei margini più definiti, solitamente con ring enhancement ed edema perilesionale (Risposta D errata) e gli ascessi come delle lesioni con delle escavazioni contestuali anch’esse solitamente con ring enhancement (Risposta C errata).

1498 di 1714 Domande

Scenario AS6R: Una donna di 42 anni, con due figli di 7 e 9 anni, presenta da qualche tempo una amenorrea secondaria, che ha inizialmente interpretato come insorgenza precoce di menopausa. Riferisce anche calo della libido da parecchio tempo, che ha attribuito a problematiche personali. Tuttavia, recentemente ha notato la comparsa di cefalea mattutina, galattorrea e deficit visivo nei settori temporali. Si è pertanto sottoposta a RM encefalo e sella che ha dimostrato la presenza di una lesione espansiva intra e sovra-sellare incrementata dal contrasto. Il profilo ormonale dimostrerà più probabilmente:














La risposta corretta è la C.
La paziente del caso clinico di 42 anni, con amenorrea secondaria, calo della libido, cefalea mattutina, galattorrea e deficit visivo nei settori temporali, lesione espansiva intra e sovra-sellare, presenta verosimilmente un prolattinoma, una neoplasia in genere benigna della ghiandola ipofisaria che provoca iperprolattinemia con livelli sierici superiori a 20-30 ng/ml (range di normalità). I segni clinici più comuni sono l'amenorrea e la sterilità nelle donne, l'impotenza, la diminuzione della libido e la sterilità negli uomini. Il prolattinoma può causare inoltre segni psichiatrici (ansia, depressione), cefalea e ''effetti massa''. In particolare, la compressione del chiasma ottico può determinare una emianopsia bitemporale da compressione del chiasma ottimo. All’opposto, la paziente del caso clinico non presenta verosimilmente GH > 10 ng/ml, FT4 > 3 ng/ml e ACTH > 70 pg/ml (risposte A, B, D ed E errate).

1499 di 1714 Domande

Scenario II9H: Il medico sta seguendo una donna di 49 anni affetta da sindrome di Sjogren, in terapia con idrossiclorochina. La paziente segue regolari controlli oculistici per valutare la funzionalità lacrimale. Per quale altro motivo è importante che la paziente segua controlli oculistici approfonditi?














La risposta corretta è la C.
Una paziente affetta da sindrome di Sjogren in terapia con idrossi-clorochina è necessario che si sottoponga a regolari controlli oculistici per valutare la funzionalità lacrimale e per scongiurare l’insorgenza di una maculopatia da idrossiclorochina. In particolare, tale farmaco appartenente alla categoria delle amino-chinoline e rappresenta una terapia a lungo termine poiché il farmaco inizia a mostrare i suoi benefici solo alcune settimane dopo l’avvio del trattamento, con effetto massimo dopo alcuni mesi. Tuttavia, fra i principali effetti collaterali da idrossiclorochina, legati prevalentemente alle dosi assunte, è presente la tossicità retinica che può causare un danno del visus severo ed irreversibile: il danno retinico è caratterizzato da una iniziale atrofia dell’epitelio pigmentato retinico, che si estende progressivamente verso la fovea e verso la periferia. L’unico modo per arrestare la progressione del danno è la sua individuazione precoce, negli stadi pre-sintomatici, e l’immediata interruzione del trattamento. Per tale motivo, i pazienti in terapia dovrebbero eseguire esami periodici come l’OCT, l’auto-fluorescenza e l’elettroretinogramma multifocale, capaci di individuare il danno molto prima rispetto all’esame del fondo oculare.
Invece, la cheratopatia a bandelletta è una patologia corneale di tipo degenerativo dovuta alla deposizione extracellulare di sali di calcio a livello della lamina di Bowman dello stroma superficiale, che può essere dovuta ad una condizione ereditaria, ad una condizione di ipercalcemia, oppure può essere secondaria a patologie oculari di tipo infiammatorio cronico, come il tracoma e le uveiti croniche (risposta A errata). All’opposto, la vasculite retinica è una condizione infiammatoria del circolo retinico sia arterioso che venoso, che può manifestarsi in presenza di patologie sistemiche o di patologie strettamente oculari. La vasculite retinica non rappresenta una manifestazione tipica della terapia con idrossiclorochina (risposta B errata). Infine, la retinopatia pigmentosa è una patologia oculare di tipo ereditario caratterizzata da una progressiva degenerazione bilaterale della retina e dell’epitelio pigmentato retinico. E non rappresenta una conseguenza della assunzione di idrossiclorochina (risposta D errata).

1500 di 1714 Domande

Scenario UT1K: Una donna di 56 anni si presenta in ambulatorio per un parere. La donna riferisce di avere da oltre otto mesi un calazio vicino al margine palpebrale inferiore dell'occhio destro, che non riesce a curare con alcun tipo di trattamento topico e comportamentale. Racconta, inoltre, che negli ultimi due mesi si è ingrandito e le ha fatto cadere alcune ciglia. Quale tra i seguenti provvedimenti diagnostico-terapeutici, è il più corretto nella gestione di questa problematica?














La risposta corretta è la A.
Per la paziente del caso clinico, affetta da calazio, il provvedimento diagnostico-terapeutico più corretto nella gestione è effettuare una biopsia escissionale. Il calazio è una formazione cistica localizzata a livello palpebrale che si forma per una infiammazione a patogenesi non infettiva delle ghiandole sebacee di Meibomio, collocate appunto lungo la palpebra. Può essere spesso confusa con l’orzaiolo, una infiammazione localizzata, ma a patogenesi infettiva (prevalentemente da Stafilococco), delle ghiandole sebacee di Zeiss, collocate alla base delle ciglia. Nel calazio, l’occlusione del dotto escretore di tali ghiandole causa l’accumulo del loro secreto, con aumento delle dimensioni della ghiandola stessa e la sua infiammazione. La lesione appare come un nodulo duro alla palpazione e dolorabile e può essere sovra-tarsale o sotto-tarsale. Il trattamento del calazio prevede l’impiego di cortisonici per ridurre l’infiammazione e facilitare la fuoriuscita del secreto e antibiotici per evitare la sovra-infezione batterica. Qualora il trattamento farmacologico non sia risolutivo, è necessario effettuare una biopsia escissionale, che viene generalmente effettuata in regime ambulatoriale ed in anestesia locale. Talvolta è necessario eseguire direttamente l’escissione se il calazio è di grosse dimensioni o se causa compressioni corneali e deficit della vista (in particolare astigmatismo). All’opposto, l’elettrocoagulazione delle ciglia o del follicolo pilifero può essere impiegata nel caso di trichiasi (alterato orientamento delle ciglia), distichiasi (presenza di una doppia fila di ciglia) e ciglia aberranti (metaplasiche, con origine a livello degli orifizi delle ghiandole di Meibomio) (risposta B errata).

1501 di 1714 Domande

Scenario TI4C: Paziente maschio di 55 anni caduto al suolo da una altezza di circa 10 metri. Viene condotto in pronto soccorso in codice rosso dove l'indagine TC condotta in regime di urgenza evidenzia multiple fratture pelviche (vedi schema allegato). Le frecce rosse indicano i punti di frattura. Indicare il tipo di frattura pelvica indicata nello schema allegato secondo la classificazione di Tile.

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La risposta corretta e' la 'Tile C'.


1502 di 1714 Domande

Scenario TA4C: Paziente di 22 anni sottoposto a intervento chirurgico di riduzione cruenta e sintesi per frattura dello scafoide carpale con vite cannulata. Quando è indicata la riduzione cruenta?

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La risposta corretta e' la 'In caso di scomposizione della frattura'.


1503 di 1714 Domande

Scenario CC5Z: Un paziente di 74 anni giunge per ipoacusia bilaterale ingravescente da alcuni anni. In riferimento all'esame audiometrico tonale del paziente, quale sarà la terapia proposta?

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La risposta corretta e' la 'Protesizzazione acustica bilaterale'.


1504 di 1714 Domande

Scenario FH6G: Un bambino di 4 anni giunge all'osservazione dello specialista per ipoacusia, roncopatia, respirazione orale obbligata. Quale delle seguenti osservazioni è corretta?














La risposta corretta è la A.
Data la giovane età del paziente, è probabile che i disturbi presentati siano riconducibili ad una ipertrofia delle adenoidi e ad una otite media di tipo effusivo. L’ingrossamento patologico delle adenoidi, appartenenti al sistema linfatico e quindi continuamente sollecitate dai processi di tipo infettivo ed infiammatorio, causa sintomi tipici nel bambino, come necessità di respirare con la bocca, russamento, voce nasale, secrezioni da naso e bocca, dovute all’ostruzione cronica delle vie aeree. Spesso si associa all’otite media effusiva, una patologia infiammatoria dell’orecchio medio dovuta, per questioni anatomiche, all’accumulo di secrezioni siero-mucose e infiammazione della membrana timpanica con dolore, sensazione di orecchio pieno e ipoacusia. Viene definita ipoacusia la riduzione della capacità uditiva, con l'aumento della soglia uditiva al di sopra dei 20 dB. Si tratta molto probabilmente, in questo caso, di una ipoacusia di tipo trasmissivo, dovuta all’accumulo di secrezioni a livello dell’orecchio medio. Queste infatti ostacolano il passaggio delle onde sonore attraverso la membrana timpanica, fino all’orecchio interno.
La risposta B non è corretta.
Nella sordità percettiva, definita anche neurosensoriale, la causa della patologia è localizzata alla coclea o alle vie nervose di trasmissione del suono.
La risposta C non è corretta.
L’ABR (Auditory Brainstem Response), o potenziali evocati uditivi tronco-encefalici, è un tipo di indagine diagnostica non invasiva che viene impiegata per la diagnosi di ipoacusia e sordità soprattutto nei pazienti non collaboranti come i bambini molto piccoli.
La risposta D non è corretta.
In caso di ipoacusia, è necessario sottoporre il paziente ad un esame audiometrico così da rilevare e stimare quantitativamente la sua capacità uditiva.
La risposta E non è corretta.
Il paziente presenta molto probabilmente una sordità di tipo trasmissivo; sarebbe opportuno sottoporlo ad un esame audiometrico.

1505 di 1714 Domande

Scenario EE6V: Un paziente di 56 anni si presenta in ambulatorio con un esame RMN addome che documenta una neoformazione del rene sinistro di 8 cm compatibile con una neoplasia parenchimale, parzialmente esofitica. Il paziente non lamenta sintomi e la stadiazione è negativa per localizzazioni secondarie. Qual è l'approccio terapeutico più corretto per questo paziente?














La risposta corretta è la C.
In questo caso viene indicato al paziente di sottoporsi a un intervento di nefrectomia totale. L’indicazione nasce dal fatto che ci troviamo di fronte a un tumore con una massa esofitica maggiore di 7 cm ma sempre all’interno della fascia di Gerota, quindi ci troviamo di fronte a un T2. Non ci sono segni di invasione delle vene perirenali, della ghiandola surrenale e di altre strutture vicine.
La terapia risolutiva in questi casi è la terapia chirurgica che risulta essere l’unico trattamento curativo disponibile. Ci sono studi che favoriscono la possibilità di un utilizzo di una terapia adiuvante post-chirurgia limitata però dal fatto che il tumore renale sia chemioresistente e radioresistente nella maggior parte dei casi.
La risposta A non è corretta.
Il tumore renale, purtroppo, non risulta molto chemiosensibile o radiosensibile. Soprattutto in un caso come questo, ossia di 8 cmq di diametro, non è consigliata la sola terapia chemioterapica ma una terapia chirurgica in quanto risulta essere l’unica curativa.
La risposta B non è corretta.
Questo tipo di soluzione viene effettuata quando ci si trova in uno stato di diffusione di malattia avanzata con un interessamento delle strutture viciniore e delle strutture anche lontane, come in questo caso la vescica e l’uretere. Un tumore che si estende oltre la fascia di Gerota, come in questo caso, è classificato come un tumore T4, con metastasi a distanza, quindi un M1, e di conseguenza uno stadio 4 di malattia.
La risposta D non è corretta.
Anche da recenti studi si è visto che, data la poca responsività di chemioterapia e radioterapia del tumore renale, non si preferisce utilizzare la chemioterapia neoadiuvante.
Ci sono però nuovi studi che mettono in correlazione una terapia neo adiuvante con una migliore sopravvivenza soprattutto nei pazienti con malattia localizzata o localmente avanzata senza metastasi.

1506 di 1714 Domande

Scenario TR7P: Un uomo di 45 anni si sottopone a una TC dell'addome con mezzo di contrasto per follow-up di una neoplasia onco-ematologica. Durante l'esame lo specialista radiologo osserva una formazione cistica del rene destro iperdensa, ovalare, di circa 3.5 cm, contenente numerosi setti e calcificazioni nodulari, ma senza impregnazione di mezzo di contrasto. A quale categoria della classificazione di Bosniak corrisponde la lesione cistica indicata nel caso clinico?














La riposta corretta è la C.
La classificazione di Bosniak è riconosciuta a livello internazionale come strumento di diagnosi, valutazione e gestione delle lesioni cistiche del rene ed è effettuata mediante lo studio con TC con mezzo di contrasto, ma è utilizzata in radiologia anche nello studio con altre metodiche quali l’ecografia e la RM con mdc.
Secondo la classificazione:
- categoria Bosniak I: cisti semplice, con pareti sottili e priva di setti, calcificazioni o componenti solide. Il contenuto è idrico ed è benigna, pertanto in assenza di sintomi non richiede trattamento.
-categoria Bosniak II: cisti la cui parete può contenere alcuni sottili setti o fini calcificazioni e il contenuto può essere più denso dell’acqua, come nel caso di materiale proteinaceo o ematico. Le pareti delle cisti di questa categoria non mostrano impregnazione contrastografica. Anche questo tipo di cisti è benigno e non richiede trattamento.
- tipo Bosniak IIF: ha le stesse caratteristiche del tipo II, ma presenta calcificazioni più nodulari o setti più spessi e pertanto vi è la necessità di follow-up nel tempo, da cui il nome IIF (F = follow-up).
- tipo Bosniak III: lesioni cistiche con pareti o setti spessi, che assumono mezzo di contrasto.
Circa il 50% di queste lesioni sono maligne, le restanti sono cisti benigne multiloculate, emorragiche o calcifiche.
- tipo Bosniak IV: lesioni cistiche chiaramente maligne che contengono aree solide che assumono mezzo di contrasto. Tutte queste lesioni, quando non controindicato, richiedono l’asportazione chirurgica.
Dal momento che la lesione cistica in questo caso contiene del tessuto solido e dei setti, si tratta di una lesione neoplastica.
Le risposte A, B, D ed E non sono corrette.
Per le caratteristiche elencate nella classificazione, in questo caso la cisti appartiene alla categoria IIF.

1507 di 1714 Domande

Scenario 4: Una ragazza di 26 anni, sempre in buona salute, presenta da circa 10 giorni una linfoadenopatia dolorosa in sede ascellare sinistra associata a lieve malessere. All'ispezione non presenta altre stazioni linfonodali interessate; sull'avambraccio sinistro si nota ancora una piccola crosta. Quale potrebbe essere la diagnosi?














La risposta corretta è la B.
La malattia da graffio di gatto è un'infezione causata da Bartonella henselae. Il gatto domestico è il principale serbatoio di B. henselae. L'infezione si trasmette all'uomo tramite un morso o un graffio. I bambini ne sono affetti più frequentemente rispetto agli adulti.
A distanza di 3–10 giorni dal morso o dal graffio, la maggior parte dei pazienti sviluppa una stria di papule di colore rosso-pallido nel punto del graffio. Entro 2 settimane si sviluppa una linfoadenopatia regionale. Entro 1-4 settimane dall’inoculazione, i linfonodi drenanti si gonfiano e si infettano. Vi può essere una sintomatologia aspecifica: malessere generale, astenia e febbricola.
All'inizio i linfonodi sono fissi e di consistenza molle, successivamente diventano fluttuanti e possono drenare con formazione di fistole.  La diagnosi viene suggerita dai riscontri istopatologici come la presenza di granulomi suppurativi necrotizzanti di aspetto serpiginoso o dall'individuazione dei microrganismi mediante immunofluorescenza.
La completa guarigione è un evento usuale, tranne nei casi di grave malattia neurologica o epatosplenica, che può essere fatale o lasciare reliquati.
La risposta A non è corretta.
L’infezione da herpes zoster è causata dalla riattivazione di un'infezione latente da parte del virus della varicella-zoster (VZV). Dopo l'infezione iniziale da VZV ("varicella"), il virus non viene sradicato dall’organismo, ma rimane latente nei corpi cellulari dei neuroni sensoriali del ganglio della radice dorsale. La riattivazione del VZV, da questa localizzazione, determina una condizione comunemente nota come "fuoco di Sant'Antonio", che si manifesta con una sintomatologia prodromica, caratterizzata da dolore e disestesia , che segue una distribuzione dermatomerica. Questo dolore è seguito da un'eruzione vescicolare su una base eritematosa, anche essa a distribuzione dermatomerica. L'herpes zoster si presenta più frequentemente negli individui più anziani o immunodepressi, di solito scatenata da fattori quali  stress emotivo o fisico. 
La risposta C non è corretta.
Il virus di Epstein-Barr è responsabile della mononucleosi, una malattia virale contagiosa.
Dal punto di vista clinico, la mononucleosi infettiva classica si caratterizza per una importante triade clinica:
febbre, faringodinia e linfoadenopatia,
linfocitosi,
presenza nel siero di anticorpi eterofili.
L’esantema maculo-papuloso non è solitamente presente (è presente nel 5% dei casi). I pazienti che hanno la mononucleosi potrebbero sviluppare un rash molto simile a quello del morbillo se trattati con ampicillina (prescritta in maniera errata nel sospetto di una faringotonsillite acuta streptococcica). Nella maggior parte dei casi l’infezione da EBV è comunque asintomatica o paucisintomatica.
La risposta D non è corretta.
La sarcoidosi è una malattia granulomatosa cronica ad evoluzione sistemica che può colpire qualsiasi organo, la cui eziologia è tuttora sconosciuta. Gli organi più colpiti sono i linfonodi (in particolare quelli intratoracici),i polmoni, il cuore, il fegato e la milza, la cute e l’occhio. I sintomi comuni includono lesioni cutanee, oculari o articolari: circa il 25% dei pazienti con sarcoidosi hanno un coinvolgimento cutaneo, che può essere il primo ed unico reperto mostrato, dunque la diagnosi iniziale è molto difficoltosa. La sarcoidosi ad un RX del torace si manifesta solitamente con un’adenopatia ilare bilaterale, con tipico aspetto “a farfallaâ€, e nei casi più avanzati un interessamento interstiziale.

1508 di 1714 Domande

Scenario 6: Il pemfigo è una grave affezione bollosa che colpisce solitamente pazienti anziani. Istologicamente è caratterizzata dalla presenza di bolle intraepidermiche conseguenti a quale dei seguenti meccanismi?














La risposta corretta è la C.
Il pemfigo rappresenta un insieme di patologia dermatologiche a carattere bolloso aventi una eziologia autoimmune. La forma classica è il pemfigo volgare ove ritroviamo autoanticorpi IgG diretti contro le “Ca-dependent cadherins desmoglein 1†e “desmoglein 3â€. Si ha dunque, una compromissione dell’adesione cellula-cellula e una compromissione della segnalazione tra le cellule epidermiche; questo esita in l'acantolisi (perdita di adesione intracellulare). Dal punto di vista clinico, possiamo ritrovare bolle flaccide, che causano anche dolore cutaneo e erosioni orali e di altre mucose. Queste bolle si rompono e lasciano un’area caratterizzata da disepitelizzazione e formazione di una crosta. È possibile, una infezione di queste lesioni. Circa il 50% dei pazienti mostra solo lesioni orali (queste bolle tendono a rompersi, e rimangono sotto forma di lesioni croniche e dolorose). Pertanto visto le caratteristiche dermatologiche descritte, tale lesione non può essere affatto confusa con un melanoma.
La risposta A non è corretta.
L’acantocitosi è una condizione patologica in cui gli eritrociti assumono un aspetto sferoidale irregolare spiculato in superficie: tali cellule si riscontrano solitamente in soggetti affetti da cirrosi epatica e abetalipoproteinemia.
La risposta B non è corretta.
L'acantosi è una patologia cutanea con coinvolgimento dell’epidermide, caratterizzata da un incremento delle cellule dello strato spinoso, come nell'eczema e nella psoriasi.
La risposta D non è corretta.
La paracheratosi è un’alterazione della normale cellularità cutanea conseguente ad un processo flogistico: si caratterizza con un aumentato spessore epiteliale, conseguente, ad uno stimolo infiammatorio/irritativo ripetuto.

1509 di 1714 Domande

Scenario 6: Una paziente di 49 anni sviluppa numerose neoplasie endocrine. Viene posta una diagnosi di MEN di tipo 2B. Alla mutazione di quale gene si associa più frequentemente tale sindrome?














La riposta corretta è la C.
Nella MEN2 abbiamo una mutazione del protoncogene RET localizzato sul cromosoma 10. Si divide in MEN2A e MEN2B.
La MEN2B (precedentemente nota come MEN 3) è una sindrome autosomica dominante caratterizzata da: carcinoma midollare tiroideo, feocromocitoma, neuromi cutanei e mucosi multipli, ganglioneuromi intestinali e spesso habitus marfanoide (pazienti longilinei, con lesioni articolari, cifosi, pectus excavatum ecc.) e altre anomalie scheletriche. Pertanto non vi è l’adenoma ipofisario.
La risposta A non è corretta.
Le SMAD (small mother against decapentaplegic) sono una classe di proteine che modulano l'attività dei ligandi del TGF-beta (fattore di crescita trasformante beta). La SMAD4 è un importante gene oncosoppressore la cui delezione o inattivazione si osserva in circa il 50% dei carcinomi pancreatici; altre condizioni patologiche sono: poliposi giovanile generalizzata/poliposi giovanile del colon, sindrome di Myhre, telangectasia emorragica ereditaria.
La risposta B non è corretta.
Un’alterazione genetica a carico del gene APC  nel locus FAP sul braccio lungo del cromosoma 5 (5q21) è responsabile della FAP, ovvero la poliposi adenomatosa familiare del colon, la più famosa di tutte le poliposi e forse anche la più importante dal punto di vista clinico, perché il rischio di cancerizzazione è il più elevato ed è quella con atteggiamento più aggressivo, cioè dove la trasformazione in cancro avviene più precocemente: il tasso di incidenza del cancro del colon in questa popolazione con alterazione di APC si avvicina al 100%.
La risposta D non è corretta.
L’ALK (Anaplastic lymphoma kinase, ovvero chinasi del linfoma anaplastico) è un gene, posizionato sul cromosoma 2, che gioca un ruolo importante nello sviluppo neuronale del sistema nervoso centrale: riarrangiamenti, mutazioni o amplificazioni di tal gene sono spesso associati con l'insorgenza di neuroblastoma, il linfoma a grandi cellule anaplastico e il tumore del polmone non a cellule piccole (NSCLC).

1510 di 1714 Domande

Scenario OM4G: Si presenta all'attenzione del medico un paziente di 76 anni, candidato a un intervento di emicolectomia destra per patologia neoplastica. In anamnesi una cardiopatia ischemica con il posizionamento di uno stent coronarico 12 anni prima e in terapia con acido acetilsalicilico a basso dosaggio. Ex fumatore, diabetico non insulino-dipendente compensato in terapia con ipoglicemizzanti orali. Nello scenario descritto:














La risposta corretta è la B.
Il cancro al colon si manifesta generalmente intorno alla sesta-settima decade di vita. I principali segni e sintomi clinici dipendono dalla forma e dalla sede della neoplasia ma comuni a tutte le forme possono essere la presenza di sangue nelle feci, talvolta anemia, dolore addominale, astenia, anoressia e perdita di peso, alterazioni dell'alvo. Non di rado, al momento della diagnosi si riscontra la presenza di metastasi; l’organo maggiormente interessato da secondarismi da cancro al colon è il fegato, seguito dai polmoni. Il trattamento è fondamentalmente chirurgico, supportato da radio e chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante. Prima dell’avvia di qualsiasi percorso terapeutico, soprattutto prima della chirurgia, è necessario stadiare la malattia mediante esami che ne valutino l’estensione locale ed eventualmente quella a distanza. In previsione dell’intervento chirurgico, essendo l’emicolectomia un intervento di chirurgia maggiore, sarebbe auspicabile avere almeno una valutazione di base degli esami ematochimici, l’elettrocardiogramma e l’esame radiografico del torace per una valutazione preliminare del parenchima polmonare.
Le risposta A non è corretta.
Prima dell’intervento chirurgico di resezione intestinale per neoplasia non è indispensabile la ricerca preoperatoria della mutazione di Leiden.
La risposta C non è corretta.
L’esecuzione degli esami ematochimici è prevista per tutti i pazienti candidati ad un intervento di chirurgia maggiore.
La risposta D non è corretta.
L’esecuzione degli esami ematici preoperatori è prevista per tutti i pazienti candidati ad interventi di chirurgia maggiore. I risultati permettono di ottimizzare la sua gestione perioperatoria.
La risposta E non è corretta.
L’esecuzione degli esami ematici, dell’elettrocardiogramma e della radiografia del torace (in assenza di altri esami come la Tc del torace) fanno parte della valutazione di base del paziente candidato ad un intervento di resezione intestinale.

1511 di 1714 Domande

Scenario UU6T: Una paziente di 82 anni in terapia cronica con coumadin per fibrillazione atriale riferisce deficit di forza all'emisoma sinistro insorto dopo essere scivolata in bagno e aver battuto la testa circa 1 ora prima. Al momento eupnoica in aria ambiente con i seguenti parametri emodinamici (FC 60 circa aritmica, PA 180/80). In questo scenario, quale esame strumentale prescrivereste per accertare o escludere la vostra ipotesi diagnostica?














La risposta corretta è la B.
Lo scenario proposto descrive un paziente in terapia anticoagulante, quindi a maggior rischio emorragico, che ha subito un trauma cranico e a seguito di quest’ultimo riferisce una sintomatologia neurologica focale. È imperativo eseguire una TC senza mezzo di contrasto come esame di primo livello nell’iter diagnostico, in quanto velocemente è possibile escludere la presenza di eventi emorragici: la TC senza mdc è in grado di rilevare sin dall’esordio le emorragie maggiori di 1 cm che si manifestano come un’area iperdensa (a causa della presenza di emoglobina) circondata da un’area edematosa ipodensa. L’impiego del mdc non migliora la diagnosi, ma permette l’esecuzione di un’angio-TC e di dimostrare eventualmente se l’emorragia è stata causata da una MAV.
L’emorragia cerebrale o ictus emorragico è una sindrome neurologica acuta causata dallo stravaso di sangue a livello cerebrale, in seguito alla rottura di un vaso arterioso cerebrale.
A seconda della localizzazione dell’ematoma distinguiamo l’emorragia subdurale, l’emorragia epidurale, l’emorragia intraparenchimale, l’emorragia intraventricolare e l’emorragia subaracnoidea.
Un’emorragia cerebrale può essere conseguente ad un trauma cranico o anche essere spontanea e, in quest’ultimo caso, l’ipertensione arteriosa rappresenta il principale fattore di rischio; altre cause comprendono: malformazioni congenite, coagulopatie e uso di farmaci anticoagulanti, neoplasie cerebrali, uso di sostanze stupefacenti.
I sintomi variano in base alla sede e all’entità del sanguinamento: di solito si verificano cefalea improvvisa e intensa, nausea, vomito, disturbi del linguaggio, della sensibilità e della coordinazione, emiparesi, disturbi respiratori, alterazioni dello stato di coscienza e crisi epilettiche, coma e morte.

1512 di 1714 Domande

Scenario IU6L: Un uomo accusa una progressiva riduzione dell'udito a destra. Dice che questo disturbo è peggiorato negli ultimi mesi in occasione della comparsa di un ronzio omolaterale. Qual è la diagnosi più probabile tra le seguenti?














La risposta corretta è la C.
Il neurinoma dell’acustico, anche noto come schwannoma vestibolare, è un tumore benigno che interessa l’ottavo nervo cranico. Non è un tumore molto frequente e più spesso colpisce pazienti di sesso femminile e di età superiore ai 40 anni; nel 5% dei casi si associa alla neurofibromatosi di tipo 2.
I sintomi compaiono gradualmente poiché il tumore cresce molto lentamente. Si possono riscontrare sintomi secondari come cefalea, visione offuscata, atassia, difficoltà della deglutizione, ma sicuramente i sintomi più frequenti coinvolgono l’udito e l’equilibrio: si manifestano ipoacusia, acufeni e vertigini generalmente omolaterali alla sede del tumore. La diagnosi si pone con la RM encefalo, che tuttavia è preceduta da esami di valutazione dell’udito e dell’equilibrio.
Il trattamento è chirurgico.

1513 di 1714 Domande

Scenario XX7R: Un paziente giunge alla vostra attenzione perché da circa dieci giorni accusa un'intensa vertigine quando si gira nel letto. Sospettate una cupolitiasi del canale semicircolare posteriore. Quale manovra terapeutica eseguireste?​​​​​​​














La risposta corretta è la D.
La vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB o cupololitiasi o canalolitiasi) è una condizione clinica caratterizzata da crisi brevi di vertigine oggettiva, scatenate da movimenti del capo.
La vertigine insorge improvvisamente, talvolta durante il sonno, dando l’impressione che l’ambiente intorno giri vorticosamente; perdura da pochi secondi a qualche minuto e spesso si associa a nausea.
Presenta maggiore incidenza nel sesso femminile e nei soggetti tra la quinta e l’ottava decade d’età.
È dovuta alla formazione, all’interno dei canali semicircolari, di aggregati a densità maggiore dell’endolinfa che, muovendosi in base ai movimenti della testa, spingono i liquidi endolinfatici verso l’ampolla, attivando le cellule sensoriali ivi presenti e causando la vertigine.
La diagnosi si basa sull’anamnesi e sull’osservazione del nistagmo posizionale benigno, segno patognomonico della patologia: è posizionale poiché insorge solo in determinate posizioni della testa, presenta un periodo breve di latenza prima dell’inizio, è di breve durata e presenta componente rotatoria o di torsione.
Inoltre, per comprendere il canale semicircolare coinvolto è possibile eseguire delle manovre semeiotiche specifiche come la manovra di Semont, la manovra di Dix-Hallpike e la barbecue rotation.
La terapia prevede l’esecuzione di manovre liberatorie, finalizzate a favorire la fuoriuscita delle concrezioni dal canale semicircolare interessato verso il vestibolo, dove potranno essere degradate e riassorbite.
In caso di interessamento del canale semicircolare posteriore si impiegano:
- La manovra di Epley, durante la quale, il medico ruota la testa del paziente dal lato dell’orecchio affetto e successivamente fa stendere il paziente tenendogli la testa - iperestesa; successivamente il capo viene ruotato dal lato opposto, per permettere la fuoriuscita degli aggregati e si riporta il paziente in posizione seduta
La manovra di Semont: la paziente seduta con gambe fuori dal lettino viene portata rapidamente coricata sul lato patologico scatenando l'attacco. Al termine della vertigine la paziente viene portata in decubito sul lato sano e vi rimane per alcuni minuti. La paziente viene quindi riportata nella posizione seduta mantenendo il capo ruotato verso il lato sano.
In caso di interessamento del canale semicircolare laterale si impiegano:
- La manovra barbecue
- Tecnica di Gufoni
- La posizione liberatoria coatta di Vannucchi.

1514 di 1714 Domande

Scenario XO3P: Un medico si reca a visitare un operaio di un'industria chimica per il quale si ipotizza un rischio da esposizione da mercurio organico. Nel caso in cui il soggetto andasse incontro a intossicazione acuta da mercurio, qual è, tra i seguenti, il trattamento terapeutico più indicato?














La risposta corretta è la D.
Il mercurio è un metallo pesante, liquido a temperatura ambiente. Si può trovare in forma inorganica o organica, maggiormente tossica rispetto alla precedente. Oltre a essere impiegato nelle vernici e nell’industria plastica, si trova anche in ambito alimentare, soprattutto nei cereali e nei pesci.
In caso di intossicazione acuta i sintomi più frequenti comprendono broncopolmonite, sintomi neurologici e gastrointestinali. Invece, nelle forme di tossicità cronica si riscontrano insufficienza renale, amnesia, alterazioni motorie, atassia, ipertensione arteriosa, ictus, cardiopatie, leucodermia e l’eretismo ovvero una condizione di aumentata eccitabilità, caratterizzata da eccessiva timidezza, sbalzi d’umore e fobia sociale.
Il metilmercurio è il risultato della metilazione del mercurio, particolarmente dannoso per il nostro organismo poiché si lega facilmente ai gruppi -SH dei tubuli del citoscheletro causando arresto della divisione mitotica e apoptosi cellulare.
Il campione biologico impiegato per evidenziare l’accumulo cronico di metilmercurio sono i capelli; mentre sangue venoso e urine sono maggiormente impiegate per valutare la concentrazione di mercurio organico e inorganico soprattutto in seguito ad esposizione acuta.
Il trattamento prevede l’interruzione dell’esposizione, il ripristino dell’equilibro idro-elettrolitico e la somministrazione del dimercaprolo (farmaco chelante) o di acetil-cisteina.

1515 di 1714 Domande

Scenario OR5G: Una donna di 32 anni deve iniziare una terapia farmacologica in corso di allattamento al seno. Quale delle seguenti affermazioni riguardo al passaggio del farmaco nel latte materno NON è corretta?














La risposta corretta è la C.
Molti farmaci assunti dalla madre possono passare nel latte materno, ma la gran parte di questi non determina alterazioni nella produzione del latte né danni alla salute del bambino poiché la concentrazione del farmaco a livello del latte materno solitamente non supera l’1% della concentrazione assunta dalla madre.
La quantità di farmaco che si può riscontrare nel latte materno dipende da:
- La dose di farmaco assunta dalla madre
- La via di assunzione
- La lipofilia del farmaco (tanto maggiore è la lipofilia, tanto più farmaco si accumula nel latte)
- La capacità del farmaco di legare le proteine ematica (maggiore è questa capacità, meno farmaco passerà nel latte)
- Dal peso molecolare e dalla carica del farmaco
- L’emivita del farmaco
- Il rapporto L/P ovvero il rapporto tra la quantità di farmaco presente nel latte e la quantità presente nel sangue materno
- La biodisponibilità del farmaco
- Lo stato di salute e l’età del bambino
- Se il farmaco è approvato per l’uso in età pediatrica.

1516 di 1714 Domande

Scenario 7: In un fienile viene ritrovato il corpo di un uomo di circa 50 anni. Il cadavere presenta al torace una lesione circolare. Gli elementi della lesione che vi colpiscono sono: presenza di orletto di escoriazione e orletto di detersione. In base alle caratteristiche osservate, quale, tra le seguenti, è la più probabile causa di morte?














La risposta corretta e' la 'Un colpo d'arma da fuoco sparato a distanza maggiore di 50 cm'.


1517 di 1714 Domande

Scenario FO4R: Una paziente di 32 anni, giunge all'osservazione del medico inviata da un collega dermatologo. A livello cutaneo presenta numerose macchie caffellatte di grosse dimensioni, distribuite su arti e tronco, lentiggini in regione ascellare e alcuni neurofibromi cutanei. Da quale delle seguenti patologie è verosimilmente affetta la paziente?














La risposta corretta è la B.
La neurofibromatosi di tipo 1 (o malattia di von Recklinghausen) è una patologia genetica causata dalla mutazione del gene NF1, localizzato sul cromosoma 17; insieme alla neurofibromatosi di tipo 2 e alla schwannomatosi fa parte delle neurofibromatosi, condizioni genetiche caratterizzate da anomali crescita e sviluppo delle cellule nervose che causano insorgenza di tumori del sistema nervoso.
È una malattia sporadica o ereditaria (in tal caso a trasmissione autosomica dominante) i cui sintomi e segni cominciano a comparire dopo qualche anno dalla nascita e sono variabili da un paziente all’altro:
- Anomalie della pelle: comprendono macchie color caffellatte (che misurano almeno 5 mm di diametro), lentiggini su ascelle e inguine e neurofibromi, tumori benigni del sottocute, di dimensioni variabili che possono estendersi in profondità interessando plessi nervosi e nervi periferici
- Anomalie oculari, ovvero piccoli tumori benigni dell’iride noti come noduli di Lisch
- Alterazioni della vista a causa di gliomi ottici
- Difetti fisico-scheletrici: scoliosi, gambe arcuate, bassa statura
- Deficit di apprendimento e problemi cognitivi
- Problemi neurologici: epilessia, idrocefalo
- Ipertensione, probabilmente dovuta a tumori benigni del surrene.
Per la diagnosi potrebbero essere sufficienti l’anamnesi con studio dettagliato della famiglia del paziente e l’esame obiettivo; tuttavia, si associano anche esami radiologici come raggi X, TX e RM per lo studio e l’estensione dei tumori con eventuale biopsia e il test genetico. Secondo i criteri diagnostici, un paziente è affetto da neurofibromatosi di tipo 1 se presenta almeno 2 tra le seguenti condizioni:
- 6 o più macchie caffellatte di almeno 5 mm nei pazienti giovani e 15 mm negli adulti
- Almeno 2 lentiggini ascellari o inguinali
- Almeno 2 neurofibromi o uno interessante i nervi sottostanti
- Glioma ottico
- Almeno 2 noduli di Lisch
- Anomalie fisico-scheletriche
- Storia familiare di NF1.
Si tratta di una patologia incurabile in cui, però, è possibile mettere in atto una terapia sintomatica mirata.

1518 di 1714 Domande

Scenario II9I: Un piccolo paziente di 4 anni presenta dismorfismi molto lievi, ipercinesia, aggressività, deterioramento mentale e facies lunaris. Si sospetta una sindrome di Sanfilippo. Quale alterazione congenita del metabolismo si dovrebbe valutare per confermare la diagnosi?














La risposta corretta è la A.
La sindrome di Sanfilippo è anche nota come mucopolisaccaridosi III. Si tratta di una condizione genetica rara appartenente alle malattie da accumulo lisosomiale con modalità di trasmissione autosomica recessiva.
È possibile distinguere 4 varianti, A, B, C e D determinate da un diverso deficit enzimatico e con diversa prevalenza in diverse aree geografiche. Il deficit enzimatico causa un alterato metabolismo degli zuccheri degli eparansolfati che quindi si accumulano, soprattutto a livello del tessuto connettivo e del tessuto nervoso.
La sintomatologia esordisce già a partire dai 2 anni d’età con disturbi del comportamento (aggressività, iperattività), deterioramento mentale (che diviene più evidente successivamente con anche problemi di comunicazione), disturbi del sonno e dismorfismi, come la facies lunaris. Inoltre, sono presenti malformazioni scheletriche e muscolari, epatosplenomegalia, incontinenza e convulsioni (a partire dai 10 anni d’età).
La diagnosi si pone con il riscontro di elevati livelli di eparansolfato nelle urine e mediante la ricerca del deficit enzimatico e dell’accumulo intralisosomiale dei mucopolisaccaridi.
Non esiste ancora una terapia risolutiva, ma sono in sperimentazione terapie enzimatiche sostitutive e terapie geniche.

1519 di 1714 Domande

Scenario BE4W: Esiste un diverso tasso di mortalità per malattie tumorali tra paesi della fascia equatoriale e dell'emisfero nord. Qual è la principale ragione di questo fatto?














La risposta corretta e' la 'Nei paesi equatoriali si muore più frequentemente in età più giovane per altre cause'.


1520 di 1714 Domande

Scenario RR4A: In una grande città si registrano i seguenti dati: 25% delle morti sono causate da tumore; 30% delle morti di tumore sono dovute al fumo di sigaretta; la mortalità generale in un anno è di 13 casi per 1000 abitanti; la città ha 2 milioni di abitanti. Quanti sono i casi di tumore attribuibili all'abitudine al fumo di sigaretta?














La risposta corretta e' la '(2 000 000 x 13/1000) x (25/100) x (30/100)'.


1521 di 1714 Domande

Scenario PS3C: Un paziente, dopo avere effettuato una visita periodica, viene richiamato dal medico competente perché è stato osservato un aumento di acido delta-aminolevulinico. Un aumento dell'acido delta-aminolevulinico è dovuto all'alterazione di quale delle seguenti attività enzimatiche?














La risposta corretta e' la 'ALA-deidratasi'.


1522 di 1714 Domande

Scenario ZZ7Y: Gli autisti di autocarri devono essere sottoposti alla verifica di assenza di condizioni di uso e abuso di sostanze stupefacenti. In primo luogo si effettua una visita medica e il drug test, per il quale si procede alla raccolta di almeno:














La risposta corretta e' la '60 ml di urina in contenitore monouso'.


1523 di 1714 Domande

Scenario QP4S: Una donna di 30 anni si presenta per una valutazione fisiatrica indirizzata dal medico di medicina generale per improvvisa recente perdita di forza a un arto inferiore con sensazione di rigidità muscolare della gamba. Lamenta inoltre precoce ed eccessivo affaticamento anche per banali attività. Nella raccolta anamnestica si evince anche alcuni mesi prima un episodio di diplopia poi regredito. Quale affermazione sulla spasticità è esatta?














La risposta corretta e' la 'E' un disturbo motorio caratterizzato da ipertono, iperreflessia osteotendinea e riflessi spinali abnormi'.


1524 di 1714 Domande

Scenario JK6L: Un paziente di 74 anni si reca in Pronto Soccorso per dolore epigastrico intenso non irradiato. Riferisce terapia domiciliare con Losartan per ipertensione arteriosa e con acido acetilsalicilico 100 mg/die per un pregresso TIA. Riferisce recente insorgenza di gonalgia bilaterale, attualmente in studio, per la quale ha assunto per qualche giorno Ibuprofene. All'esame obiettivo PA 130/80 mmHg, polso 80/min; addome trattabile, ottusità epatica e splenica conservate, dolorabilità franca alla pressione dell'epigastrio. È stata posta diagnosi di ulcera peptica helicobacter pylori negativa. Su quali farmaci si basa la prevenzione delle lesioni peptiche in un consumatore di FANS?














La risposta corretta e' la 'Inibitori della pompa protonica'.


1525 di 1714 Domande

Scenario CD7W: Un uomo di 48 anni presenta da circa 3 anni disfagia per i solidi e calo ponderale di 7 kg. Occasionalmente lamenta rigurgito di cibo non digerito e tosse in clinostatismo. Tra quelli elencati, quale dei seguenti reperti al radiogramma dopo assunzione di pasto opaco è più probabile?














La risposta corretta e' la 'Dilatazione dell'esofago con livello idroaereo, restringimento del lume a livello dello sfintere esofageo inferiore e ritardato svuotamento'.


1526 di 1714 Domande

Scenario FI6G: Un paziente di 45 anni giunge all'attenzione del medico portando esami ematochimici che documentano: antigene HBs negativo, anticorpi anti-HBs positivi, anticorpi anti-HBc negativi, antigene HBe negativo. Le transaminasi sono normali. Quale delle seguenti condizioni è più probabilmente associata a tale sierologia?














La risposta corretta e' la 'Il paziente e' stato vaccinato per HBV'.


1527 di 1714 Domande

Scenario DF5L :Che cos'e' lo strumento raffigurato nella fotografia?

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La risposta corretta e' la 'Una coppia di retrattori di Farabeuf'.


1528 di 1714 Domande

Scenario QQ5E: Una donna di 63 anni, con anamnesi sostanzialmente muta, si presenta in Pronto Soccorso lamentando dolore in fossa iliaca sinistra, iperpiressia e dolorabilità alla palpazione in fossa iliaca sinistra. Gli esami del sangue dimostrano leucocitosi, importante aumento degli indici di flogosi, funzionalità renale nella norma. L'esplorazione del cavo addominale evidenzia una peritonite stercoracea diffusa da perforazione diverticolare del sigma. Che intervento chirurgico ritieni più indicato?














La risposta corretta e' la 'Procedura di Hartmann'.


1529 di 1714 Domande

Scenario XP6U: A seguito di un incidente stradale, un motociclista viene soccorso dal 118. Indossa ancora il casco. All'arrivo in Pronto Soccorso si presenta pallido, sudato, ipoteso, tachicardico. Viene eseguita una TC total body, che evidenzia assenza di lesioni encefaliche o rachidee, frattura di scapola sinistra, falda di versamento libero e lesione splenica di IV grado. Quale condotta si consiglia?














La risposta corretta e' la 'Laparotomia d'emergenza e splenectomia'.


1530 di 1714 Domande

Scenario CC1E: Una paziente di 84 anni altrimenti in buona salute viene accompagnata in Pronto Soccorso per forte addominalgia. L'esame obiettivo mette in evidenza un addome teso, scarsamente trattabile. Viene posto il sospetto clinico di perforazione. Il chirurgo di Pronto Soccorso richiede l'esecuzione di un radiogramma dell'addome. Compatibilmente con le condizioni cliniche della paziente, qual è la modalità migliore per ottenere la massima informazione diagnostica?














La risposta corretta è la D.
Per la paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici, la modalità migliore per ottenere più precise informazioni diagnostiche è rappresentata dall’esecuzione di un radiogramma in clinostatismo e in ortostatismo, che permette di osservare il segno radiologico patognomonico di perforazione intestinale, ovvero la presenza di falce aerea in sede sottodiaframmatica destra, dato che l’aria, in caso di perforazione, si pone nel punto più anti-declive. In dettaglio, il radiogramma dell’addome è effettuato sempre nelle due proiezioni standard, in clinostatismo e ortostatismo, quando le condizioni cliniche lo permettono. Al contrario, l’esame radiografico dell’addome solo in clinostatismo si effettua unicamente se per il paziente è pericoloso mantenere la posizione ortostatica: in clinostatismo è possibile evidenziare la presenza di pneumoperitoneo causato da perforazione, solo eseguendo la proiezione latero-laterale con tubo a bandiera o a decubito sul fianco sinistro (risposta A errata). Infine, le proiezioni in ispirazione o in espirazione forzata non aggiungono alcuna informazione nel sospetto di perforazione intestinale (risposte B e C errate).

1531 di 1714 Domande

Scenario DI2L: Una paziente di 65 anni in buona salute e senza particolari fattori di rischio viene invitata dalla ASL a partecipare a un programma di screening nel tumore della mammella. Viene pertanto sottoposta all'esame diagnostico in figura. Si tratta di:

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La risposta corretta è la D.
La paziente del caso clinico è stata sottoposta ad una mammografia, eseguita con un apparecchio radiografico chiamato mammografo, che permette di studiare in maniera ottimale la mammella grazie alla diversa densità delle sue componenti. Tale esame rappresenta l’unico esame in grado di identificare le micro-calcificazioni, altamente predittive di carcinoma. Al contrario, tale imaging non rappresenta il risultato di una ecografia, una TC o una termografia mammaria (risposte A, B, C ed E errate).

1532 di 1714 Domande

Scenario DI2L: Una paziente di 65 anni in buona salute e senza particolari fattori di rischio viene invitata dalla ASL a partecipare a un programma di screening nel tumore della mammella. A eccezione di particolari casi selezionati, questo esame diagnostico deve essere sempre eseguito in due proiezioni, che sono:

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La risposta corretta è la D.
La paziente del caso clinico è stata sottoposta ad una mammografia, eseguita con un mammografo, che permette di studiare in maniera ottimale la mammella grazie alla diversa densità delle sue componenti. Tale esame, l’unico esame in grado di identificare le micro-calcificazioni, altamente predittive di carcinoma, prevede l’esecuzione di almeno due proiezioni standard:
- la cranio-caudale, che permette la visualizzazione dei quadranti esterni ed interni;
- la medio-laterale obliqua, che permette la visualizzazione dell'intera ghiandola, con i cavi ascellari, i quadranti superiori, inferiori e il solco sottomammario.
In dettaglio, il parenchima ghiandolare, nelle immagini mammografiche risulterà essere radiopaco, a causa della sua maggiore densità; invece, il tessuto adiposo, data la sua minore densità, sarà radiotrasparente.

1533 di 1714 Domande

Scenario PO3I: Un paziente di 22 anni viene operato d'urgenza per appendicopatia. Dopo esser stato dimesso, in VI giornata viene rioperato per la ricomparsa di dolore in fossa iliaca destra a causa di cedimento della sutura. In III giornata dal secondo intervento, il paziente ha febbre e leucocitosi e riferisce modesto dolore in fossa iliaca destra e intenso dolore toracico destro irradiato alla scapola. Si decide di posizionare un tubo di drenaggio, indicato nell'immagine dalla freccia blu. Per posizionarlo, che tipo di metodica di imaging è stata utilizzata?

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La risposta corretta è la D.
Per il posizionamento del tubo di drenaggio del caso clinico è stata utilizzata l’ecografia, che può essere usata sia a scopo diagnostico che a scopo terapeutico: infatti, una volta individuata la presenza di versamento, tramite tale metodica è possibile effettuare una valutazione diagnostica quantitativa, qualitativa, ed eventualmente intraprendere un approccio terapeutico eco-guidato. La funzionalità color-Doppler non è stata attivata in tale esame (risposta C errata), come l’esame effettuato per tale paziente non è riferibile ad angiografia o TC (risposte A e B errate.

1534 di 1714 Domande

Scenario ZZ4A: Un paziente si reca in Pronto Soccorso con forte dolore toracico. Il medico che lo visita ha il sospetto che si tratti di una dissezione aortica e richiede un'angio-TC. L'esame non conferma l'ipotesi. Qual è il reperto più significativo?

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La risposta corretta è la C.
Il reperto più significativo della angio-TC del paziente del caso clinico è rappresentato dalla presenza di una massa polmonare destra, adesa al piano pleurico, a densità disomogenea, di notevoli dimensioni e con margini finemente irregolari, probabilmente da riferire a neoplasia polmonare destra. Tale lesione è presente a destra, non sinistra (risposta B errata). In aggiunta, non sono presenti segni di pneumotorace, quali collasso parenchimale e scollamento pleurico (risposte D ed E errate).
All’opposto, una caverna tubercolare determina solitamente una lesione parenchimale con una escavazione contestuale a contenuto aereo, reperto non evidente in tale TC (risposta A errata).

1535 di 1714 Domande

Scenario ZZ4A: Un paziente si reca in Pronto Soccorso con forte dolore toracico. Il medico che lo visita ha il sospetto che si tratti di una dissezione aortica e richiede un'angio-TC. L'esame non conferma l'ipotesi. A questo punto, quale passo successivo può essere fatto per completare la diagnosi della patologia toracica da cui è affetto?

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La risposta corretta è la B.
Dato che il reperto più significativo della angio-TC del paziente del caso clinico è rappresentato dalla presenza di una massa polmonare destra, adesa al piano pleurico, a densità disomogenea, di notevoli dimensioni e con margini finemente irregolari, probabilmente da riferire a neoplasia polmonare destra, il passo successivo per una certezza istologica è la biopsia della lesione TC guidata. Al contrario, il posizionamento di tubo di drenaggio, l’angiografia diagnostica e il trattamento endovascolare di aneurisma dell’aorta toracica non trovano un razionale per tale paziente (risposte A, B, C ed E errate).

1536 di 1714 Domande

Scenario ZI5O: Un paziente anziano, con insufficienza renale grave, portatore di pacemaker cardiaco, viene ricoverato per una sospetta broncopolmonite. Il radiogramma del torace è dubbio. Quale esame viene eseguito per confermare la diagnosi?














La risposta corretta è la D.
In base ai reperti clinico-anamnestici, il paziente del caso clinico presenta probabilmente bronco-polmonite ed è stato sottoposto correttamente alla RX del torace, che però non ha chiarito il quesito diagnostico. Di conseguenza, deve essere sottoposto a TC del torace senza m.d.c., che rappresenta un esame da effettuare in caso di dubbio diagnostico all’RX torace ed in caso di discrepanza clinica-radiologica.
In particolare, il mezzo di contrasto non è necessario per la diagnosi di polmonite ed è sconsigliato in caso di grave insufficienza renale (risposta A e C errate). Così, la PET, una tecnica diagnostica di tipo funzionale, trova indicazione nel follow-up delle patologie neoplastiche o nel riscontro di aree ad alta attività metabolica nei casi dubbi, ma non per la diagnosi di una bronco-polmonite (risposta B errata).

1537 di 1714 Domande

Algor, livor e rigor mortis, fanno parte dei segni abiotici:














La risposta corretta e' la 'consecutivi della morte '.


1538 di 1714 Domande

La temperatura cadaverica:














La risposta corretta e' la 'puo' essere impiegata a fini tanatocronologici ma può essere influenzata dai fattori esterni che modificano l'andamento regolare del raffreddamento del cadavere '.


1539 di 1714 Domande

La faces negroide con gli occhi che fuoriescono dalle orbite e la lingua che protende dalla bocca sono aspetti tipici della putrefazione e sono caratteristici del periodo:














La risposta corretta e' la 'gassoso '.


1540 di 1714 Domande

L'esclusione totale o parziale dell'imputabilità, a seconda del grado della compromissione della capacità di intendere o di volere, con applicazione degli artt. 88 e 89 del c.p., è prevista nelle ipotesi:














La risposta corretta e' la 'di ubriachezza accidentale o di cronica intossicazione da alcool '.


1541 di 1714 Domande

Secondo quanto stabilisce la prima parte dell'art. 583 del codice penale, "se il fatto produce l'indebolimento permanente di un senso o di un organo", la lesione personale è:














La risposta corretta e' la 'grave '.


1542 di 1714 Domande

Scenario 1: Un uomo, durante un regolamento di conti, spara un colpo di pistola colpendo al torace un altro uomo. Subito dopo, pentito, chiama il 118 e scappa via. I soccorritori trovano il ferito ancora in vita e lo trasportano presso l'ospedale più vicino per le prime cure. Appena giunti in ospedale, però, un terremoto investe la città provocando il crollo del Pronto Soccorso uccidendo tutti coloro che erano presenti, compreso il ferito. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta e' la 'La causalitai tra l'azione del colpevole e l'evento morte è di tipo indiretto e il nesso di causa non sussiste '.


1543 di 1714 Domande

Scenario 2: Lo scorso autunno, è stato ritrovato un cadavere nel proprio appartamento con le finestre aperte e in condizioni ambientali standard. La temperatura rettale era 28 °C. La rigidità era diffusa a tutto il corpo, con prova di reversione positiva. Le ipostasi erano formate, ma impallidivano o scomparivano alla pressione digitale. Cambiando la posizione del cadavere si osservava la formazione, nella nuova sede declive, di ipostasi senza la scomparsa di quelle nella sede primitiva. Quale range temporale dall'evento morte è verosimilmente compatibile con tali reperti?














La risposta corretta e' la '8-12 ore '.


1544 di 1714 Domande

Scenario RT3D: Osservando attentamente l'immagine, indicare di quale lesione verosimilmente si tratta

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La risposta corretta e' la 'Lesione da energia elettrica'.


1545 di 1714 Domande

Scenario ZA4Z: Nella foto è presente un soggetto deceduto a mezzo di impiccamento suicidario. Indicare di che tipo di impiccamento si tratta.

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La risposta corretta e' la 'Impiccamento atipico e incompleto'.


1546 di 1714 Domande

A livello del polso, il nervo ulnare può essere compresso tipicamente a livello di:














La risposta corretta è la D.
A livello del polso la compressione del nervo ulnare risulta più rara che quella al gomito, qualora avvenisse avviene all’interno del canale di Guyon dove il n. ulnare si ritrova compresso dal pisiforme e dall’apofisi dell’uncinato. All’interno del canale risulta compressa anche l’arteria ulnare che decorre assieme al nervo al suo interno.
La risposta A non è corretta.
Il polo prossimale dello scafoide si articola con il radio per la formazione dell’articolazione radio-carpica, il nervo ulnare non decorre in questo punto.
La risposta B non è corretta.
L’intersezione dei compartimenti estensori avviene dorsalmente, il n ulnare decorre nella parte palmare della mano.
La risposta C non è corretta.
Nel tunnel carpale decorre come struttura nervosa principale in nervo mediano e non il nervo ulnare..
 

1547 di 1714 Domande

Nella protesica di anca, un insufficiente offset mediale comporta:














La risposta corretta è la C.
L’offset mediale della testa femorale è, per definizione, la distanza tra il centro della testa femorale (o centro di rotazione della testa del femore) e una linea passante per la diafisi femorale (asse anatomico) o lo stelo di una protesi qualora ci si trovasse di fronte a un paziente protesizzato. Qualora questo fosse insufficiente risulterebbe accorciato un parametro che deriva indirettamente dall’offset: il braccio di leva degli abduttori. Diminuendo questo braccio, diminuisce la forza degli abduttori, l’articolarità dell’anca e il disequilibrio del bacino.
La risposta A non è corretta.
Non è ininfluente in quanto una diminuzione dell’offset porterebbe ad un accorciamento del braccio di leva degli abduttori.
La risposta B non è corretta.
La lussazione anteriore rappresenta un fallimento dell’impianto della protesi. Questa non è collegata all’offset mediale bensì alla tecnica chirurgica e al tipo di accesso utilizzato che porta al sacrificio di una componente muscolare e tendinea che non crea più una protezione verso la lussazione in questa direzione.
La risposta D non è corretta.
La lussazione posteriore rappresenta un fallimento dell’impianto della protesi. Questa non è collegata all’offset mediale bensì alla tecnica chirurgica e al tipo di accesso utilizzato che porta al sacrificio di una componente muscolare e tendinea che non crea più una protezione verso la lussazione in questa direzione.
 

1548 di 1714 Domande

Scenario TG1H: Una paziente di 79 anni si presenta in Pronto Soccorso riferendo di essere caduta sul marciapiede, tentando di ripararsi con il braccio esteso ed il polso iperesteso. L'esame obiettivo rivela alcune escoriazioni di scarsa rilevanza clinica e una tumefazione molto dolente al polso destro con una deformità che viene definita "a baionetta" o a "forchetta da pranzo". La diagnosi più probabile è:














La risposta corretta è la A.
Il quadro descritto è una frattura di Colles. La frattura di Colles è una frattura di un osso osteoporotico, tipica dell’anziano che sopraggiunge in seguito a un trauma a braccio e polso iperestesi. In questo tipo di frattura si ha una dislocazione dorsale del frammento del radio distale che si distacca (per la forza dei muscoli che agiscono in quel punto) che causa una deformazione visibile dall’esterno come una tumefazione (o un gonfiore) sulla parte dorsale del polso. Molto spesso la frattura si riduce chirurgicamente, con placca e viti. La riabilitazione è precoce e gradualmente intensiva.
La risposta B non è corretta.
La frattura di epifisi distale di ulna può provocare una sintomatologia simile, senza però tipico rigonfiamento da spostamento dorsale di frammento osseo, ma la radiografia è dirimente.
La risposta C non è corretta.
La lesione del legamento scafo lunato crea una dissociazione tra lo scafoide e il semilunare con una deviazione radiale del polso. Succede spesso in cadute con braccia estese e polso piegato ulnarmente. La diagnosi è facile, su base anamnestica, clinica (con dolorabilità al polso nel punto della scafo-lunata) e radiologica (si vede un intervallo più ampio tra semilunare e scafoide). La riduzione è chirurgica.
La risposta D non è corretta.
La lussazione trans-scafo-perilunata è una frattura lussazione del carpo che provoca una grandissima instabilità. La sintomatologia dolorosa è simile, è una frattura da alto impatto di energia a braccio esteso con mano ulnarizzata o supinata, tipica delle persone giovani; spesso si verifica dopo incidenti stradali. Radiograficamente a parte le fratture delle piccole ossa del carpo si notano anche lussazioni derivanti dalla loro frattura. Terapia chirugica.
 

1549 di 1714 Domande

Scenario TG1H: Una paziente di 79 anni si presenta in Pronto Soccorso riferendo di essere caduta sul marciapiede, tentando di ripararsi con il braccio esteso ed il polso iperesteso. L'esame obiettivo rivela alcune escoriazioni di scarsa rilevanza clinica e una tumefazione molto dolente al polso destro con una deformità che viene definita "a baionetta" o a "forchetta da pranzo". L'esame diagnostico da richiedere in prima istanza sarà:














La risposta corretta è la A.
In questo caso clinico è descritta l’insorgenza della frattura di Colles o Poteau-Colles, che si definisce come una frattura della metafisi distale del radio.
Questa frattura avviene a causa di un trauma indiretto in seguito alla caduta sul palmo della mano mentre il polso si trova in estensione e interessa con maggiore frequenza il sesso femminile nell'età anziana.
La sintomatologia clinica si basa sulla presenza di dolore spontaneo accentuato alla pressione sull'epifisi distale del radio, tumefazione ed ecchimosi al polso e alla mano e sulla deformità "a baionetta" del profilo frontale della mano rispetto all'avambraccio, che consiste nella deviazione radiale del carpo e della mano rispetto all'avambraccio.
Per la diagnosi di questa frattura è necessaria una radiografia del polso in due proiezioni (AP e LL), per evidenziare la rima di frattura e la diastasi dei segmenti ossei.
Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.
Tutte le altre risposte non sono corrette in quanto la TC e la RM sono esami di secondo livello, ad esempio per valutare eventuali complicanze secondarie, mentre l’ecografia non rappresenta un esame indicato per tale problematica.
 

1550 di 1714 Domande

Scenario TG2X: Un paziente di 12 anni altrimenti sano, non sportivo, si presenta in ambulatorio riferendo dolore prevalentemente notturno a carico della tibia di destra. Il paziente è in grado di indicare precisamente con un dito l'origine del dolore. La cute presenta sudorazione ed un aumento locale della temperatura. Il referto dell'esame radiografico riporta: "consistente ispessimento fusiforme della corticale ossea del versante laterale del III medio della tibia di destra. Non si evidenziano macroscopici segni di infiltrazione ossea o macroscopiche lesioni dei tessuti molli". L'ortopedico propone allora un approfondimento diagnostico della lesione della corticale ossea. Quale ulteriore indagine richiede?














La risposta corretta è la B.
Per approfondire meglio la lesione dal punto di vista della corticale ossea c’è bisogno di effettuare un esame TC. Dal quadro radiografico sembra proprio che ci troviamo di fronte a un osteoma osteoide che è un tumore benigno che non infiltra i tessuti molli circostanti ma che può erodere la corticale. Un esame TC, rispetto a un RX, ci permette di vedere meglio quale sia lo stato della corticale ossea e ci permette di stabilire al meglio un piano chirurgico.
La risposta A non è corretta.
Essendo l’osteoma osteoide un tumore benigno che non invade i tessuti molli, richiedere un ecografia non trova il senso diagnostico soprattutto data la scarsa potenza risolutiva e diagnostica della stessa.
La risposta C non è corretta.
La PET trova senso nell’oncologia ortopedia per la stadiazione di tumori maligni che possono aver dato metastasi. In questo caso ci troviamo di fronte a un tumore benigno dove la possibilità di dare metastasi è quasi nulla.
La risposta D non è corretta.
Essendo l’osteoma osteoide un tumore benigno che non invade i tessuti molli, richiedere una risonanza magnetica non trova i senso diagnostico dato anche il costo dell’esame. In questo caso un esame TC è consigliato.

1551 di 1714 Domande

Scenario PP3O: Un paziente calciatore di 25 anni si presenta in ambulatorio per dolore all'anca destra. Egli riferisce l'assenza di pregressi traumi o di eventi acuti recenti e riferisce una sintomatologia solo durante alcuni tipi di calci. L'esame obiettivo e le manovre diagnostiche specifiche consentono di porre un sospetto diagnostico di conflitto femoroacetabolare. Completata la fase diagnostica preliminare, prima di avviare il paziente al trattamento, è opportuno far eseguire:














La risposta corretta è la D.
Per completare la fase diagnostica bisogna effettuare una RM con mezzi di contrasto intrarticolare meglio nota come Artro-RM. Questa permette di vedere non solo la situazione in generale dell’articolazione ma anche possibili mini lesioni del cercine, della cartilagine e dell’osso subcondrale. Inoltre permette di effettuare diagnosi differenziale con l’osteonecrosi. Si riescono a capire, tramite questa RM, le cause del conflitto che possono essere molteplici, tra le più comuni si ricordano le alterazioni morfologiche (della testa del femore o della cavità acetabolare).
La risposta A non è corretta.
Senza dubbio un RX è un esame di base standard per la valutazione delle anche ma, in questo caso, è più specifica una RM essendo già indirizzati verso un conflitto femoro-acetabolare e, inoltre, non effettueremo l’RX per valutare solo l’eventuale dismetria.
La risposta B non è corretta.
L’ernia inguinale non si associa al conflitto femoro-acetabolare ma può mimarne il dolore e la sintomatologia in generale. In qualunque caso basterebbe una ecografia per una diagnosi di ernia senza il ricorso a una TC. La TC inoltre permette di valutare bene l’osso e la sua conformazione però non permette una buona valutazione della cartilagine e dei tessuti molli.
La risposta C non è corretta.
La scintigrafia ossea trifasica non trova senso diagnostico in un quadro di conflitto femoro-acetabolare.
 

1552 di 1714 Domande

Scenario VB4U: Un operaio di 50 anni lamenta deficit di forza alla mano destra e dolore irradiato dal polso all'avambraccio, soprattutto di notte. Riferisce parestesie formicolanti I, II, III e lato radiale del IV dito. Questa sintomatologia ricorda una neuropatia da compressione dell'arto superiore. Quale nervo è implicato, probabilmente?














La risposta corretta è la B.
Il nervo mediano può ricordare questa sintomatologia in quanto può essere compresso all’interno del canale del carpo. La sintomatologia che ne deriva è ipotrofia dei muscoli tenarici, mancanza di forza di questi, deficienza nell’opposizione del pollice, parestesie e ipoestesie al palmo della mano e alle prime tre dita e alla metà radiale del quarto dito. La sintomatologia di questi pazienti si acuisce quando hanno il polso flesso per un po’ di tempo oppure durante la notte. L’esame obiettivo e l’anamnesi spesso sono sufficienti a effettuare diagnosi. I pazienti risultano positivi al test di compressione del mediano e al test di Tinel nella maggior parte dei casi.
La risposta A non è corretta.
La sintomatologia da compressione del nervo interosseo posteriore è simile a quella della compressione del nervo radiale in quanto rappresenta il suo ramo terminale posteriore. La sintomatologia che ne deriva è ipotrofia dei muscoli innervati da esso innervati, ossia tutti i muscoli elevatori delle dita e del polso. Il nervo radiale, rispetto all’ulnare e al mediano è principalmente motore, quindi la sintomatologia sarà soprattutto di tipo motorio e non parestetico o con formicolii. Il tipico paziente con sindrome del tunnel radiale prova dolore negli stadi iniziali e, in quelli più avanzati, non riesce a estendere il polso e le dita della mano.
La risposta C non è corretta.
La sindrome del tunnel cubitale è una sindrome da compressione del nervo ulnare che si ritrova ristretto a livello del suo passaggio nel canale cubitale al gomito. La sintomatologia che ne deriva è ipotrofia dei muscoli di pertinenza del nervo ulnare ossia il flessore ulnare del carpo, i muscoli lombricali e il flessore lungo del pollice inoltre avremo parestesie e ipoestesie alla parte ulnare della mano (V dito e lato ulnare di IV dito). La sintomatologia di questi pazienti si acuisce quando hanno il gomito flesso e appoggiato per un po’ di tempo oppure durante la notte. L’esame obiettivo e l’anamnesi spesso sono sufficienti a effettuare diagnosi. I pazienti risultano positivi al test di Froment e al test di Tinel nella maggior parte dei casi.
La risposta D non è corretta.
La sindrome del tunnel radiale è una sindrome da compressione del nervo radiale che si ritrova ristretto nel suo passaggio tra il gomito e l’avambraccio. La sintomatologia che ne deriva è ipotrofia dei muscoli innervati da esso innervati, ossia tutti i muscoli elevatori delle dita e del polso. Il nervo radiale, rispetto all’ulnare e al mediano è principalmente motore, quindi la sintomatologia sarà soprattutto di tipo motorio e non parestetico o con formicolii. Il tipico paziente con sindrome del tunnel radiale prova dolore negli stadi iniziali e, in quelli più avanzati, non riesce a estendere il polso e le dita della mano.

1553 di 1714 Domande

Secondo il principio di Le Chatelier:














La risposta corretta è la D

Secondo il principio di Le Chatelier, una reazione endotermica viene favorita da un aumento di temperatura. Questo principio afferma che un sistema chimico in equilibrio reagisce a un cambiamento esterno minimizzandone gli effetti, cercando di ristabilire l'equilibrio. In una reazione endotermica, il calore può essere considerato come un reagente; pertanto, aumentando la temperatura, si fornisce più calore al sistema, spostando l'equilibrio verso destra, cioè verso la formazione dei prodotti. Questo accade perché il sistema cerca di assorbire l'eccesso di calore, favorendo la reazione che consuma energia termica. Di conseguenza, l'aumento di temperatura favorisce la reazione endotermica, mentre una diminuzione di temperatura favorirebbe la reazione esotermica inversa.


1554 di 1714 Domande

 Si dice che una reazione raggiunge lo stato di equilibrio chimico quando:














La risposta corretta è la C

La reazione raggiunge lo stato di equilibrio chimico quando la velocità della reazione diretta è uguale alla velocità della reazione inversa. Questo avviene perché , in un sistema chiuso, le reazioni dirette e inverse continuano a verificarsi simultaneamente, ma le loro velocità si eguagliano, portando a una condizione in cui le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti rimangono costanti nel tempo. Questo non significa che le reazioni si fermano, ma piuttosto che avvengono a una velocità tale da mantenere un bilanciamento dinamico. L'equilibrio chimico è una caratteristica delle reazioni reversibili e può essere influenzato da vari fattori come temperatura, pressione e concentrazioni iniziali, secondo il principio di Le Cha'telier. È importante notare che l'equilibrio non implica necessariamente che le concentrazioni di reagenti e prodotti siano uguali, ma solo che il loro rapporto rimane costante. Questo stato di equilibrio si verifica quando l'energia libera del sistema è minimizzata, rendendo il sistema termodinamicamente stabile.


1555 di 1714 Domande

La reazione in fase acquosa

A + B ? AB

ha una costante di equilibrio Kc = 50.

Se all'equilibrio le concentrazioni molari di A e AB sono uguali, quale sarà la concentrazione molare di B?














La risposta corretta è la B

La reazione in fase acquosa A + B ? AB ha Kc = 50: se all’equilibrio [A] e [AB] sono uguali, la concentrazione molare di B è 0,02 M. Per la reazione A + B ? AB l’espressione della costante di equilibrio è Kc = [AB]/([A][B]) in soluzione diluita, dove le attività si approssimano alle concentrazioni; se all’equilibrio [AB] = [A], sostituendo si ottiene Kc = [A]/([A][B]) = 1/[B], da cui [B] = 1/Kc = 1/50 = 0,02 M; il risultato è coerente con un Kc > 1, che indica una certa tendenza alla formazione di AB e impone una concentrazione di B relativamente bassa affinché [A] e [AB] possano risultare uguali.


1556 di 1714 Domande

La costante Kc di una reazione è all'equilibrio:














La risposta corretta è la A

La costante Kc di una reazione all’equilibrio varia solo modificando la temperatura del sistema. La costante di equilibrio Kc è una misura della posizione di equilibrio di una reazione chimica e dipende unicamente dalla temperatura. Quando la temperatura cambia, l'energia cinetica delle molecole coinvolte nella reazione viene alterata, influenzando così la velocità con cui i reagenti si trasformano in prodotti e viceversa. Questo cambiamento nella velocità di reazione altera la posizione di equilibrio, e quindi la costante Kc. Al contrario, variazioni di concentrazione, pressione o volume non influenzano Kc, sebbene possano spostare temporaneamente l'equilibrio secondo il principio di Le Chatelier. Tuttavia, una volta che il sistema si è adattato alle nuove condizioni, la costante di equilibrio ritorna al suo valore originale a meno che la temperatura non sia stata modificata. Pertanto, la temperatura è l'unico fattore che può alterare permanentemente il valore di Kc per una determinata reazione.


1557 di 1714 Domande

Individuare la corretta variazione del numero di ossidazione del manganese nella seguente reazione non bilanciata:

Na2C2O4 + KMnO4 + H2SO4 ? K2SO4 + Na2SO4 + H2O + MnSO4 + CO2














La risposta corretta è la A (25_160)


1558 di 1714 Domande

Un pendolare per andare al lavoro prende il treno in direzione nord. All’ andata, la mattina, si siede rivolto nella stessa direzione di marcia del treno con il finestrino direttamente alla sua sinistra. Al ritorno, la sera, si siede rivolto nella direzione di marcia contraria a quella del treno con il finestrino direttamente alla sua destra. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?
















1559 di 1714 Domande

Qual è il numero di Ŷ presenti nella tabella?

 














La risposta corretta è la D

Il numero di Ŷ presenti nella tabella è 15. Per determinare il numero di volte in cui il carattere Ŷ appare in una tabella, è necessario esaminare attentamente ogni cella della tabella stessa. Questo processo di conteggio richiede un'osservazione sistematica di ogni riga e colonna per assicurarsi che nessuna occorrenza del carattere venga trascurata. Ogni apparizione del carattere deve essere contata una sola volta per evitare errori di sovrastima. In questo caso, dopo aver analizzato l'intera tabella, si è giunti alla conclusione che il carattere Ŷ compare esattamente 15 volte, confermando così la correttezza della risposta fornita.


1560 di 1714 Domande

Se una soluzione complessivamente 1M di acido acetico e acetato di sodio(1L) a pH 5 viene diluita con H2O fino a 10 L, il pH della soluzione tampone ottenuta sarà:














La risposta corretta è la A

La domanda: “Se una soluzione complessivamente 1 M di acido acetico e acetato di sodio (1 L) a pH 5 viene diluita con H2O fino a 10 L, quale sarà il pH della soluzione tampone così ottenuta?” ha risposta corretta: 5. Per un tampone HA/A? vale l’equazione di Henderson–Hasselbalch pH = pKa + log([A?]/[HA]); la diluizione con sola acqua riduce entrambe le concentrazioni dello stesso fattore senza alterare il rapporto [A?]/[HA], quindi il pH resta invariato. Per acido acetico/acetato (pKa ? 4,76), pH 5 implica [A?]/[HA] ? 10^(5?4,76) ? 1,7, rapporto che rimane identico dopo la diluizione da 1 L a 10 L. Ciò che cambia è la capacità tampone, che diminuisce di 10 volte rendendo il pH più sensibile ad aggiunte di acido/base. Eventuali scostamenti dovuti a coefficienti di attività e forza ionica sono trascurati nelle assunzioni tipiche d’esame, per cui il pH atteso resta 5.


1561 di 1714 Domande

Aumentando la temperatura di una reazione chimica all'equilibrio:














La risposta corretta è la D

Aumentando la temperatura di una reazione chimica all'equilibrio, l'equilibrio si sposta verso la formazione di prodotti se la reazione è endotermica. Questo fenomeno è spiegato dal principio di Le Chatelier, che afferma che un sistema all'equilibrio reagisce a un cambiamento esterno in modo da contrastarlo. Quando si aumenta la temperatura in una reazione endotermica, si fornisce calore al sistema, che viene considerato come un reagente. Di conseguenza, l'equilibrio si sposta verso destra, favorendo la formazione di prodotti per ridurre l'effetto dell'aumento di temperatura. Al contrario, in una reazione esotermica, l'aumento di temperatura sposterebbe l'equilibrio verso i reagenti. Questo comportamento è fondamentale per il controllo delle reazioni chimiche industriali, dove spesso è necessario ottimizzare la resa dei prodotti desiderati.


1562 di 1714 Domande

In una reazione chimica all’ equilibrio:














La risposta corretta è la C

In una reazione chimica all'equilibrio, la velocità della reazione diretta e della reazione inversa sono uguali. Questo avviene perché l'equilibrio chimico è uno stato dinamico in cui le reazioni diretta e inversa avvengono simultaneamente alla stessa velocità, il che significa che le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti rimangono costanti nel tempo. Sebbene le molecole continuino a reagire, non vi è un cambiamento netto nelle concentrazioni, poiché le molecole che si trasformano da reagenti a prodotti vengono bilanciate da quelle che si trasformano da prodotti a reagenti. Questo equilibrio dinamico non implica che le concentrazioni di reagenti e prodotti siano necessariamente uguali, ma piuttosto che il loro rapporto rimane costante. La costante di equilibrio, K, è una misura del rapporto tra le concentrazioni dei prodotti e dei reagenti a equilibrio raggiunto e dipende dalla temperatura. L'equilibrio può essere influenzato da cambiamenti di temperatura, pressione o concentrazione secondo il principio di Le Chatelier, che descrive come il sistema reagisce per minimizzare tali perturbazioni e ristabilire l'equilibrio.


1563 di 1714 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


1564 di 1714 Domande

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando:














La risposta corretta è la B

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti non cambiano più. Questo avviene perché la velocità della reazione diretta, che trasforma i reagenti in prodotti, è uguale alla velocità della reazione inversa, che trasforma i prodotti nei reagenti. In questa condizione dinamica, le concentrazioni delle sostanze coinvolte rimangono costanti nel tempo, anche se le reazioni chimiche continuano a verificarsi. È importante notare che l'equilibrio chimico non implica che le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti siano uguali, ma piuttosto che il loro rapporto rimane costante. L'equilibrio può essere influenzato da fattori esterni come la temperatura, la pressione e la concentrazione delle sostanze coinvolte, secondo il principio di Le Chatelier. Questo principio afferma che se un sistema all'equilibrio viene perturbato, esso si adatta in modo da minimizzare l'effetto della perturbazione, ristabilendo l'equilibrio.


1565 di 1714 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


1566 di 1714 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


1567 di 1714 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


1568 di 1714 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


1569 di 1714 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


1570 di 1714 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


1571 di 1714 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


1572 di 1714 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


1573 di 1714 Domande

La caratteristica principale di una soluzione tampone è che il suo pH:














La risposta corretta è la E

La caratteristica principale di una soluzione tampone è che il suo pH rimane stabile per aggiunta di piccole quantità di acido o base. Una soluzione tampone contiene un acido debole e la sua base coniugata (o viceversa) in concentrazioni comparabili: secondo l’equazione di Henderson–Hasselbalch, pH = pKa + log([A?]/[HA]), piccole aggiunte di H+ o OH? modificano poco il rapporto [A?]/[HA] perché gli ioni aggiunti vengono “assorbiti” dalle reazioni HA + OH? ? A? + H2O e A? + H+ ? HA, e l’equilibrio si sposta secondo Le Chatelier limitando la variazione di pH. L’efficacia (capacità tampone) cresce con la concentrazione totale e massimizza quando [A?] ? [HA], quindi vicino a pH ? pKa. Tuttavia, aggiunte grandi rispetto alla capacità, diluizioni rilevanti o variazioni di temperatura/forza ionica possono superare l’azione tampone e alterare sensibilmente il pH.


1574 di 1714 Domande

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando:














La risposta corretta è la D

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti non cambiano più. Questa condizione si verifica perché la velocità della reazione diretta, che trasforma i reagenti in prodotti, è uguale alla velocità della reazione inversa, che trasforma i prodotti di nuovo in reagenti. In questo stato dinamico, le molecole continuano a reagire, ma le loro concentrazioni rimangono costanti nel tempo. L'equilibrio chimico è una caratteristica delle reazioni reversibili e può essere influenzato da vari fattori come la temperatura, la pressione e la concentrazione delle sostanze coinvolte, in accordo con il principio di Le Chatelier. È importante notare che l'equilibrio non implica che le concentrazioni di reagenti e prodotti siano uguali, ma che il loro rapporto rimane immutato fintanto che le condizioni esterne non cambiano.


1575 di 1714 Domande

Qual è il riscontro principale del seguente tracciato? 

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La risposta corretta è la A.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Fibrillazione atriale.  Infatti il referto mostra: “Aritmia totale da FA a FC media di 105 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1576 di 1714 Domande

Paziente di 75 anni in shock e riscontro di polso tachicardico. Qual è il riscontro all'ECG? 

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La risposta corretta è la B.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Tachicardia ventricolare a BBdx. Infatti, il referto mostra: “Tachicardia ventricolare a Fc 200 bpm a morfologia a blocco di branca dx.”


1577 di 1714 Domande

Paziente 85 anni con disartria e segni di lato. Non presenta documentazione ed anamnesi non può essere raccolta, in quanto il parente non è al momento presente. Si esegue questo ECG che mostra:

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La risposta esatta è A.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Ritmo da pacemaker atrioguidato, perché solo il ventricolo è stimolato (piccoli spike in II e V3) con intervallo AV costante con P spontanee.   Infatti, il referto mostra: “Ritmo da PM atrioguidato (modalità VDD) a FC 75 bpm.  Anomalie secondarie del recupero.”


1578 di 1714 Domande

Viene al vostro studio Nino, paziente anziano di 80 anni, lamentando cronica dispnea da anni. Purtroppo, però Nino soffre di severo calo cognitivo e demenza, non ricorda nulla della sua storia medica e non ricorda quali farmaci assume. Non porta con sé alcuna documentazione, se non questo ECG. Di quale patologia è meno probabile che soffra?

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La risposta corretta è la C.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, è meno probabile che presenti Displasia aritmogena del ventricolo dx.  Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc di 90 bpm. Normale conduzione AV. BBdx completo (QRS 140 ms). Emiblocco anteriore sinistro. Anomalie secondarie del recupero. 1 BEV”.


1579 di 1714 Domande

Guardando l'ECG della vostra paziente, quale riscontro giustifica l'assunzione di anticoagulante? 

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La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Fibrillazione atriale.  Infatti il referto mostra: “Fibrillazione atriale a stimolazione elettroindotta (pacing a modalità VVI) a FC di 50 bpm. Anomalie secondarie del recupero”.


1580 di 1714 Domande

Qual è la frequenza di stimolazione ventricolare in questo tracciato?

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La risposta corretta è la D.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma,  presenta una frequenza di stimolazione ventricolare di 130 bpm.  Infatti il referto mostra: “Ritmo da pacemaker (atrioguidato, in modalità VDD)a Fc media di 130 bpm. Anomalie secondarie del recupero.”. 


1581 di 1714 Domande

Paziente di 67 anni, con storia insufficienza tricuspidale severa, viene da voi in affanno. All’eco: presenza di riduzione della frazione di eiezione. All’ECG si evidenzia?

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La risposta esatta è C.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Flutter a conduzione 2:1, evidente dalle onde P visualizzabili in I e AVL.     Infatti, il referto mostra: “Flutter atriale atipico, a conduzione 2:1, a FC media di 150 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1582 di 1714 Domande

Maria, la vostra vicina di casa, vi chiede una consulenza per suo figlio Mario, 3 anni e febbricitante, in quanto per palpitazioni ha eseguito elettrocardiogramma. Quali sono le vostre considerazioni riguardo l'esame? 

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La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta ECG fisiologico per età con tachicardia sinusale.  Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 110 bpm. Normale conduzione AV. Lieve ritardo dx. T negative in V1-3 come da pattern giovanile”.


1583 di 1714 Domande

ECG eseguito per visita medico-sportiva da un ragazzo di 28 anni. Assenza di sintomi. Qual è il riscontro principale? 

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La risposta corretta è la C.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Ritmo sinusale.  Infatti il referto mostra “Ritmo sinusale a Fc 85 bpm. Normale conduzione AV (PR ai limiti bassi-120 ms)ed IV. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1584 di 1714 Domande

Paziente impiantato di defibrillatore automatico endocavitario. Qual è la patologia sottostante che si evindenzia al tracciato? 

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La risposta corretta è la C.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Flutter atriale.  Infatti il referto mostra “Flutter atriale a stimolazione elettroindotta (pacing in VVI) a Fc media di 70 bpm. Anomalie secondarie del recupero”.


1585 di 1714 Domande

Quale tipo di flutter atriale è presente in questa immagine? 

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La risposta corretta è la B.
ll paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Flutter atriale tipico comune, perché le onde a sega tipiche sono positive in derivazioni inferiori.  Infatti, il referto mostra “Flutter atriale, a conduzione 3:1, a Fc 70 bpm. Emiblocco anteriore sinistro. Deviazione assiale sx. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1586 di 1714 Domande

Paziente di 69 anni, iperteso e diabetico da anni. Il suo tracciato mostra le seguenti anomalie. Quali tra queste non è presente? 

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La risposta corretta è la B.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, non  presenta Emiblocco anteriore sx.  Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 60 bom. Normale conduzione AV. BBsx completo (QRS 120 ms). Scarsa progressione della R. QS in sede anteriore (da V1-V3). Anomalie secondarie del recupero”.


1587 di 1714 Domande

Quali tra le seguenti patologie può essere esclusa in base al seguente ECG? 

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La risposta corretta è la B.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, non può presentare recente IMA.  Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 80 bpm. Normale conduzione AV. Scarsa progressione della R in precordiali. Emiblocco anteriore sinistro. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1588 di 1714 Domande

Luigi, 20 anni, soffre di Tetralogia di Fallot, operata da neonato con intervento di Rastelli. Quali segni indicano il forte sovraccarico delle sezioni dx? 

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La risposta corretta è la C.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta come segno di forte sovraccarico dx: BBdx completo con T negative e profonde, e parziale sottoslivellamento del tratto ST associato.  Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC 65 bpm. Anomalie dell'atriogramma. Normale conduzione AV. BBdx completo (QRS 160 ms). Emiblocco anteriore sx. Segni di possibile ipertrofia biventricolare. Anomalie aspecifiche del recupero (T profonde negative in precordiali dx e bifide nelle restanti, T negativa in AVL). QTc 417 ms

Paziente di 19 anni, Fallot s/p intervento di Rastelli


1589 di 1714 Domande

In questo ECG, quali sono i riscontri che ci possono far sospettare un quadro ischemico? 

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La risposta corretta è la B.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta come segno di ischemia Onde T alte e simmetriche in infero-laterali.  Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 70 bpm. Normale conduzione AV. Lieve ritardo dx. Onde T alte e appuntite in infero-settali".


1590 di 1714 Domande

Paziente di 4 anni viene accompagnata al PS con cardiopalmo ed esegue elettrocardiogramma. In base al riscontro del tracciato qual è il passo immediato successivo? 

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La risposta corretta è la A.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, necessita di tentativo di massaggio del seno carotideo.  Infatti il referto mostra: “Tachicardia nodale di tipo slow-fast a Fc di 200 bpm. Lieve ritardo dx


1591 di 1714 Domande

Giulio, 67 anni, soffre nelle ultime settimane di episodia di perdita di sensi inspiegata. Alla visita cardiologica toni ritmici e regolari, oltre che soffio sistolico I/VI puntale. Al tracciato il seguente riscontro: 

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La risposta corretta è la C.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta BAV I grado.  Infatti il referto mostra “Ritmo sinusale con verosimile blocco AV completo e ritmo di scappamento giunzionale a Fc di 52 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero in sede laterale. Visibile onda U. QTc 330 ms in II”.


1592 di 1714 Domande

Paziente di 50 anni, giocatore di basket regolarmente, esegue visita medico-sportiva per il rinnovamento del certificato per l’attività. Il medico immediatamente nota polso irregolare. Pertanto esegue ECG che evidenzia:

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La risposta esatta è D.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Ritmo sinusale con extrasistoli atriali talora condotte e talora bloccate. Infatti il referto mostra: Ritmo sinusale. Presenza di extrasistoli atriali, talora bloccate e talora condotte con BBsx (Fc dipendente). Presenza di un’extrasistole ventricolare. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1593 di 1714 Domande

Evidenziando il seguente ECG, quale non può essere la possibile conseguenza nel tempo delle anomalie riscontrate? 

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La risposta corretta è la B.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, non presenterà infarto del miocardio come conseguenza dell’anomalia di base.  Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc di 75 bpm. Normale conduzione AV. Aspetto RSR'in V1-2 con associata elevazione del tratto ST-T con aspetto a tenda, come da pattern Brugada tipo I. Anomalie diffuse del recupero”.


1594 di 1714 Domande

Il seguente tracciato evidenzia delle anomalie compatibili con ischemia, quali onde q ed elevazione del tratto ST-T. Quale può essere il possibile vaso coinvolto? 

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La risposta corretta è la C.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Occlusione della coronaria dx.  Infatti il referto mostra “Ritmo atriale a Fc 85 bpm. Anomalie dell'atriogramma. Normale conduzione AV. Blocco di branca indeterminato (QRS 120 ms). Onde q in III e AVF. Anomalie aspecifiche del recupero (lieve aumento dell'ST in III e AVF, riduzione dell'ST e T negative in V1-2)”.


1595 di 1714 Domande

Quale dei seguenti reperti non è presente nel nostro ECG? 

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La risposta corretta è la D.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, non presenta Tachicardia ventricolare sostenuta.  Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale. Bigeminismo ventricolare fisso. 2 fasi di tachicardia ventricolare non sostenuta: la prima di 8 battiti e durata di cca 2 secondi e mezzo, e la seconda di 6 battiti e durata di quasi 2 secondi”.


1596 di 1714 Domande

Paziente di 24 anni con palpitazioni. Assente familiarità per morte improvvisa ed aritmie. Quale diagnosi è più probabile all’ECG? 

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La risposta esatta è B.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta tachciardia atriale ectopica in quanto la morfologia delle P non è quella del ritmo sinusale (si evidenziano P positive in AVR, P negative in inferiori). Infatti, il referto mostra: “Tachicardia atriale ectopica a FC media di 120 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1597 di 1714 Domande

Paziente di 55 anni con dolore toracico ed innalzamento sierico di troponina. Qual è la diagnosi possibile in base al tracciato? 

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La risposta corretta è la E.
l paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Infarto STEMI postero-infero-laterale.  Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 95 bpm. Normale conduzione AV. Sopraslivellamento del tratto ST-T in sede infeto-laterale con QS in derivazioni inferiori. Sottoslivellamento in derivazioni speculari e in anteriori. Anomalie secondarie del recupero. STEMI infero-postero-laterale coinvolgente la coronaria di dx”.


1598 di 1714 Domande

Claudio, 24 anni, esegue un ECG per visita medico-sportiva col seguente riscontro. Quale delle seguenti affermazioni è vera, considerando che riferisce anche sporadiche palpitazioni? 

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La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, ha un’inidcazione a studio elettrofisiologico e successiva ablazione, in quanto ha segni ECGgrafici di via accessoria (onda delta e PR corto), oltre che presenza di sintomi. Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC 55 bpm. PR ai limiti bassi (120 ms). Complessi ad onde delta positive in derivazioni latero-settali e negative in derivazioni inferiori, come da via accessoria laterale dx. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1599 di 1714 Domande

Quale ramo della coronaria dx è principalmente interessato dal seguente infarto STEMI? 

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La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta occlusione del ramo interventricolare posteriore. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc media 30 bpm. Periodismo di Wenckelbach-BAV II grado Mobitz I. Aumento tratto ST-T>2.5 mm dall'isoelettrico in derivazioni inferiori. Riduzione del tratto ST-T nelle derivazioni speculari laterali e in antero-settali. Possibile STEMI postero-inferiore".


1600 di 1714 Domande

Oreste, 55 anni, si reca al PS per dolore toracico costrittivo della durata di 1 h, irradiato al giugulo. Si esegue pertanto ECG. Qual è il prossimo step? 

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La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, dovrebbe andare di corso al laboratorio di emodinamica. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 70 bpm. Norvale conduzione AV. Aumento del tratto ST-T significativo in antero-settale e in AVL, e riduzione speculare del tratto ST-T in inferiori. Anomalie secondarie del recupero. 1 BEV e 1 BESV. Possibile STEMI antero-settale"


1601 di 1714 Domande

Uomo di 30 anni con palpitazioni e dispnea. Il paziente arriva in PS, ma cade a terra. PA 60/40 mmHg e FC 200 bpm. In base all’ECG quale opzione è quella giusta?

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La risposta esatta è A.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta tachicardia sopraventricolare instabile emodinamicamente, quindi meritevole di cardioversione elettrica diretta.     Infatti, il referto mostra: “tachicardia da via accessoria a FC media di 200 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1602 di 1714 Domande

Quale alterazione all'ECG è presente in questo tracciato? 

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La risposta corretta è la B.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Blocco senoatriale III grado. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 60 bpm, interrotto da blocco seno-atriale di III grado e seguito da ritmo da scappamento giunzionale a Fc media 45 bpm”.


1603 di 1714 Domande

Guglielmo, 60 anni, ha perso i sensi e viene portato in urgenza presso la vostra UTIC, dove viene raccolto questo tracciato. Quali alterazioni sono presenti? 

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La risposta corretta è la B.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta STEMI anteriore esteso. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 100 bpm. STEMI antero-laterale esteso. Riduzione ST nelle derivazioni speculari. Anomalie secondarie del recupero”.


1604 di 1714 Domande

Paziente di 70 anni, ricoverato nel reparto di gastroenterologia per sanguinamento da rottura di varici esaofagee (trattata il giorno precedente per via endoscopica). Vi richiedono consulenza in quanto il paziente ha anamnesi positiva per ipertensione ed assume ASA per uno stent impiantato 8 mesi fa. Quale dei seguenti approcci è il più corretto, in base all’ECG? 

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La risposta esatta è B.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta probabilmente anemia severa per cui è importante controllare l’Hb e ricercare le possibili cause di perdita, non a caso è presente una forte tachicardia sinusale.   Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC 150 bpm. Normale conduzione AV ed IV. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1605 di 1714 Domande

Quale reperto non è presente alla visione di questo ECG ? 

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La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma non,presenta BBsx completo. Infatti, il referto mostra:” Ritmo sinusale a Fc 75 bpm. Anomale dell'atriogramma come da dilatazione atriale sx. Normale conduzione AV. Complessi QRS ad alto voltaggio. Segni di ipertrofia ventricolare biventricolare con prevalenza dx. Riduzione del tratto ST-T in V1-4 ed inferiori con associate T negative asimmetriche”.


1606 di 1714 Domande

Quale affermazione riguardo questo ECG è vera? 

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La risposta corretta è la C.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Ritmo sinusale a FC 78 bpm con emiblocco anteriore sx.  La b sembrerebbe un’opzione vera, ma come dice la domanda noi vogliamo “un’opzione totalmente vera, ma nella b la Fc è 50 bpm (cosa non vera). Infatti, il referto mostra: Ritmo sinusale a Fc 75 bpm. Normale conduzione AV. Blocco di branca sx completo (QRS 120 ms). Segni di ipertrofia ventricolare sx. QS in anteriori. Aumento del tratto ST-T in V2-V4. Anomalie aspcifiche del recupero.  STEMI antero-settale".


1607 di 1714 Domande

Da cosa è possibile evidenziare l'interessamento posteriore in questo STEMI? 

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La risposta corretta è la B.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Sottoslivellamento in V1-2 come segno di interessamento posteriore di tale STEMI. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 62 bpm. Normale conduzione AV. Aumento del tratto ST-T in derivazioni inferiori e sottoslivellamento in derivazioni speculare. Sottolivellamento in anteriori. Anomalie secondarie del recupero. STEMI postero-inferiore".


1608 di 1714 Domande

Paziente critico con infarto acuto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST-T, trasferito prontamente presso la sala di emodinamica. Quale vaso è più probabilmente interessato? 

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La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta probabilmente occlusione del diagonale della discendente anteriore o circonflessa. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 80 bpm. Normale conduzione AV. Aumento del tratto ST-T in derivazioni laterali e sottoslivellamento in derivazioni speculari inferiori. Anomalie secondarie del recupero. STEMI laterale”.


1609 di 1714 Domande

Paziente di 50 anni con palpitazioni ed emodinamicamente stabile esegue ECG con evidenza di flutter ad alta risposta ventricolare (di nuova insorgenza). Qual è l'approccio preferenziale in questo caso? (Ecocardiogramma non mostra alterazioni) 

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La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, necessita di cardioversione a 50 j. Infatti, il referto mostra: “Flutter atriale a Fc 150 bpm a conduzione 2:1. Segni di ipertrofia ventricolare sx. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1610 di 1714 Domande

Paziente svenuto nella sua abitazione con sensazione di nausea prima dell’avvenimento. Si presenta astenico e confuso. PA 160/70 mmHg., SpO2 90%, Fc 40 bpm. Qual è la diagnosi più probabile anche in base all’ECG?

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La risposta esatta è C.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta BAV III grado, in quanto le P non sono mai correlate ad un singolo QRS, piuttosto P e QRS vanno a FC diverse (da considerare le P fuse col QRS o con l’onda T).   Infatti, il referto mostra: “BAV III grado con dissociazione AV. FC atriale 90 bpm.  Ritmo di scappamento ventricolare a FC 40 bpm, condotto a blocco di branca dx. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1611 di 1714 Domande

Ragazzo di 14 anni con palpitazioni. Quali dei seguenti elementi si associa al riscontro dell’ECG?

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La risposta esatta è A.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, può presentare Febbre/ ansia/panico in quanto c’è una semplice tachicardia sinusale.   Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC 120 bpm. Normale conduzione AV ed IV.  Anomalie aspecifiche del recupero.”


1612 di 1714 Domande

Quale di questa affermazione è vera riguardo l'ECG evidenziato? 

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La risposta corretta è la B.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta segni di ipertrofia biventricolare. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 125 bpm. Anomalie dell'atriogramma. Normale conduzione AV. Segni di sovraccarico biventricolare con associate alterazioni del recupero”.


1613 di 1714 Domande

Gianluca, 25 anni, presenta episodi presincopali negli ultimi giorni. Non ha mai effettuato esami medici di alcun genere, pertanto decide di sottoporsi a visita cardiologica che evidenzia il seguente quadro, oltre che soffio sistolico aspro II/VI diffuso che aumenta al Valsalva. Quale può essere la sospetta diagnosi e quale lo step successivo? 

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La risposta corretta è la D.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Cardiomiopatia ipertrofica, pertanto è da eseguire ecocardiogramma. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 60 bpm. Anomalie dell'atriogramma. Lieve ritardo dx. Onde R ad alto voltaggio in precordiali setto-laterali con associate T profonde ed asimmetriche”. Paziente con cardiomiopatia ipertrofica apicale.


1614 di 1714 Domande

Dato il seguente tracciato che evidenzia un quadro tipicamente STEMI. Quale può essere la complicanza maggiore che si può associare alla sua localizzazione? 

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La risposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, potrebbe presentare come complicanza disturbi di conduzione AV. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 120 bpm. BAV I grado. Segni di ipertrofia ventricolare sinistra. Sopraslivellamento del tratto ST in inferiori (III e AVF). Riduzione ST-T speculare in laterali. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1615 di 1714 Domande

Giunge al vostro studio un paziente di 80 anni, impiantato di pacemaker 5 anni fa. Non mostra precedente documentazione, se non il seguente ECG. Quali considerazioni potreste fare? 

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La risposta corretta è la C.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta modalità di stimolazione e sensing solo ventricolare. Infatti, il referto mostra: “Ritmo da PM (stimolazione solo ventricolare in modalità VVI) a Fc 62 bpm. Anomalie secondarie del recupero”.


1616 di 1714 Domande

Dato il seguente tracciato che evidenzia un quadro tipicamente STEMI. Quale può essere la complicanza maggiore che si può associare alla sua localizzazione? 

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La risposta corretta è la C.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, potrebbe presentare come complicazione Aneurisma apicale e complicanze meccaniche. Infatti, il referto mostra: Ritmo sinusale a FC 100 bpm. Esteso STEMI ANTERIORE (Sopraslivellamento del tratto ST in V1-6 con maggior interessamento antero-settale). Anomalie secondarie del recipero. Presente un BESV


1617 di 1714 Domande

Paziente di 50 anni riferisce da mesi episodi di sincopi e palpitazioni. Dopo l’ultimo episodio di mancamento esegue visita cardiologica ed ECG con il seguente tracciato. Quali considerazioni si possono fare?

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La riposta corretta è la C.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Blocco atrioventricolare di terzo grado con dissociazione  atrio-ventricolare completa. Infatti, il referto mostra: “Blocco atrioventricolare di terzo grado con dissociazione atrioventricolare completa. Frequenza atriale di 95 bpm. Scappamento giunzionale a FC 35 bpm a conduzione a blocco di branca destro. Anomalie aspecifiche del recupero”. 


1618 di 1714 Domande

Paziente di 40 anni severamente dispnoico da ore, SpO2 89%, turgore delle giugulari, PA 80/60 mmHg, severamente astenico. Storia di BPCO, ipertensione arteriosa sistemica, dislipidemia, cardiopatia dilatativa post-ischemica, pregresso K polmonare. Qual è la possibile diagnosi, anche in base al seguente tracciato?

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La risposta corretta è la B.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Tamponamento cardiaco, come si evidenzia dalla clinica e dall’alternanza elettrica, dato che il cuore si muove all’interno della sacca liquida. Infatti, il referto mostra: “ Ritmo sinusale a FC 90 bpm. Normale conduzione AV. Complessi QRS di voltaggio variabile. Nei limiti il recupero”. (Paziente in tamponamento cardiaco con “alternanza elettrica” per swinging heart)


1619 di 1714 Domande

Ritmo da Pacemaker con 2 extrasistoli ventricolari. Qual è il PR impostato?

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La riposta corretta è la D.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, presenta un PR impostato di 240 ms. Infatti, il referto mostra: “Ritmo da Pacemaker, atrioguidato in modalità VDD, a FC 60 bpm. Intervallo AV impostato 240 ms. Presenti due BEV, seguiti da pausa post-extrasistolica. Anomalie secondarie del recupero.


1620 di 1714 Domande

Qual è la frequenza della seguente tachicardia ventricolare?

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La riposta corretta è la C.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, presenta tachicardia ventricolare a FC 120 bpm. Infatti il referto mostra: “Tachicardia ventricolare (dissociazione AV presente), a conduzione a blocco di branca dx, a Fc di 120 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1621 di 1714 Domande

Qual è la FC media in tale tracciato, escluse le extrasistoli ventricolari?

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La riposta corretta è la D.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, presenta una fibrillazione atriale a FC 120 bpm. Infatti il referto mostra: “Aritmia totale da fibrillazione atriale a Fc media di 120 bpm, interrotto da 1 BEV e 2 stimoli condotti con aberranza. Segni di sovraccarico ventricolare sx. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1622 di 1714 Domande

Com’è definita la caratteristica delle onde di questo paziente che sta per essere portato in sala di emodinamica?

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La riposta corretta è la D.    
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, presenta  Sindrome di Wellens. Infatti il referto mostra: “Bradicardia sinusale a Fc 40 bpm. Normale conduzione AV ed IV. T difasica in V1-V4 (Wellens tipo A), T piatta in V5- 6".


1623 di 1714 Domande

Paziente di 25 anni, affannato e dispnoico. Aumento di troponine ed il seguente ECG. Qual è il prossimo step?

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La riposta corretta è la B.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, necessita di un ecocardiogramma, infatti è l’esame più rapido al momento e che può approfondire il sospetto diagnostico, che è quello di una miopericardite. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 60 bpm. Normale conduzione AV. Segni di ipertrofia ventricolare sx.  Sopraslivellamento del tratto ST diffuso (II, III, AVF, V3-V6). Anomalie aspecifiche del recupero, di cui T appuntite e alte, e T bifida in V2”. 


1624 di 1714 Domande

Quale tra questi referti è il più verosimile in base a questo tracciato?

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La riposta corretta è la B.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, presenta Fibrillazione atriale, anche se con ritmo di scappamento giunzionale, come ci suggerisce l’assenza di P con intervalli RR regolari a complessi stretti. Infatti, il referto mostra: “Fibrillazione atriale con ritmo di scappamento giunzionale, in assenza di attività atriale, a Fc di 45 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero. Qtc 359 ms in II"


1625 di 1714 Domande

Quale diagnosi è meno probabile in base al seguente tracciato?

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La riposta corretta è la D.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, è meno probabile che  presenti un infarto dx. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 50 bpm. BAV I grado (PR 220 ms). Lieve ritardo dx/onda epsilon in V1. T negative e simmetriche con lieve riduzione ST-T in precordiali dx. Paziente con displasia aritmogena del ventricolo dx”. 


1626 di 1714 Domande

Un paziente di 72 anni iperteso e affetto da sindrome di Meniè re allerta il servizio di emergenza territoriale per la comparsa di dolore toracico oppressivo. Viene registrato l’ ECG in esame e dopo pochi minuti viene rianimato da un arresto cardiaco ipercinetico da fibrillazione ventricolare.


 

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La riposta corretta è la E.
Ritmo sinusale con frequenza cardiaca 70 b/min, normale conduzione atrioventricolare (PR 160 ms) e intraventricolare (QRS 90 ms). Asse del QRS a 75 °. Sottoslivellamento del punto J con tratto ST ascendente nelle derivazioni precordiali con onde T alte e simmetriche, sopraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni DI, aVL, aVR. Nella derivazione DIII il tratto ST ha un sottoslivellamento discendente. QTc secondo Bazett nei limiti (384 ms). Si tratta di infarto miocardico acuto anteriore con pattern ECG di de Winter. Nel contesto clinico del dolore toracico l’ ECG mostrato rappresenta l’ equivalente di un infarto miocardico anteriore. Tale inusuale aspetto ECG è presente nel 2% degli infarti acuti anteriori e si associa all’ occlusione dell’ arteria interventricolare anteriore prossimale, senza coinvolgimento del tronco comune. I meccanismi elettrofisiologici alla base del pattern ECG de Winter non sono chiari. Tuttavia, la sua identificazione è fondamentale per avviare il paziente ad una strategia di riperfusione in emergenza con angioplastica primaria o fibrinolisi. Tale aspetto ECG condivide con l’ iperkaliemia la presenza di onde T alte e simmetriche. Tuttavia in quest’ ultima condizione il tratto ST appare sopraslivellato. Nell’ intossicazione digitalica il tratto ST assume un aspetto concavo “ a cucchiaio” diffuso ed evidente in diverse derivazioni e tipicamente non ha un aspetto rapidamente ascendente come nel pattern di de Winter e non si evidenziano onde T alte e simmetriche. Il sopraslivellamento del tratto ST in D1 e aVL con reciproche in sede inferiore indica la presenza di ischemia transmurale a livello della parete antero-laterale da coinvolgimento dei rami diagonali nel contesto di un infarto anteriore da occlusione dell’ arteria interventricolare anteriore prossimale e non deve essere confuso con un infarto laterale isolato.


1627 di 1714 Domande

Paziente di 60 anni, anamnesi positiva per diabete mellito 2, ipertensione arteriosa sistemica e pregresso NSTEMI trattato con PTCA+DES su IVA. Alla visita cardiologica di routine esegue ECG, che mostra:

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La risposta corretta è la A.
Ritmo sinusale a Fc 55 bpm. Normale conduzione AV ed IV. Anomalie aspecifiche del recupero. Qtc 390 ms


1628 di 1714 Domande

Quale blocco è presente in questo tracciato?

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La risposta corretta è la A.
Dissociazione atrioventricolare completa con fenomeno di Wenckelback. Anomalie aspecifiche del recupero (T alte e appuntite in antero-laterale).


1629 di 1714 Domande

In base al seguente tracciato, quale l’affermazione vera?

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La risposta corretta è la D.
Flutter atriale, a conduzione 3:1, a Fc 20 bpm. Lieve ritardo dx. Emiblocco anteriore sx. Anomalie aspecifiche del recupero. 


1630 di 1714 Domande

Nella seguente tachicardia ventricolare quale può essere il possibile focolaio di origine aritmico?

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La riposta corretta è la C.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, presenta tachicardia ventricolare, originante dal tratto di efflusso dx, essendo l’asse diretto a sx e in basso, quindi originante dal tratto opposto. Infatti  il referto mostra: “Tachicardia ventricolare a blocco di branca sinistro. Fc media 200 bpm”.


1631 di 1714 Domande

Paziente di 18 anni, asintomatico, maratoneta da anni, col seguente ECG alla visita medico sportiva. Qual è lo step successivo?

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La riposta corretta è la A.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e  all’elettrocardiogramma, non necessita di ulteriori accertamenti. Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 60 bpm. Normale conduzione AV. Segni di ipertrofia ventricolare sx. Segni di ripolarizzazione precoce in V3-6".


1632 di 1714 Domande

Quale referto è maggiormente compatibile col seguente ECG?

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La riposta corretta è la C.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Ritmo atriale basso a FC 80 bpm, come dimostra l’onda P che si allontana dalle derivazioni inferiori. Infatto il referto mostra: “Ritmo atriale basso a Fc 80 bpm. Normale conduzione AV (PR ai limiti bassi 120 ms) ed IV. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1633 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?

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La riposta corretta è la D.      
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, non presenta stimolazione unipolare atriale. Infatti il referto mostra: “Fasi di ritmo spontaneo  a BBsx incompleto (non valutabile frequenza e regolarità) e fasi di ritmo elettroindotto (Fc 60 bpm) Presenza di 2 battiti da fusione. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1634 di 1714 Domande

Paziente di 60 anni con nausea, vomito ed epigastralgia. In base al seguente tracciato quali delle seguenti affermazioni è maggiormente compatibile?

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La riposta corretta è la C.
Per il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, V7, 8 e 9 troverebbero un sopraslivellamento del tratto ST-T, in quanto si tratta di uno STEMI infero-posteriore. Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 98 bpm. Normale conduzione AV. Onde q in derivazioni inferiori con associato sopraslivellamento del tratto ST-T. Vistoso sottoslivallamento in V1. Anomalie del recupero secondarie. STEMI infero-posteriore".


1635 di 1714 Domande

Qual è la Fc del seguente tracciato? 

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La risposta corretta è la A.
Ritmo sinusale a Fc 50 bpm. Normale conduzione AV ed IV.  Anomalie del recupero in sede infero-settale con T bifasiche in V2-3 (Wellens?). 


1636 di 1714 Domande

Luca, piccolo di 3 anni, viene accompagnato dalla madre da voi per febbre e palpitazioni. Ma qualcosa salta ai vostri occhi, cosa?

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La risposta corretta è la C.
Tachicardia a 250 bpm. Brugada tipo I (aspetto coved dell’ST sopraslivellato in V1-2).


1637 di 1714 Domande

Quale dei seguenti reperti non è presente in questo ECG?

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La risposta corretta è la B.
Ritmo sinusale a Fc media 100 bpm. Normale conduzione AV. Emiblocco anteriore sinistro. Extrasistolia ventricolare a doppia morfologia, organizzata in una fase di trigeminismo. Presenza di una coppia di BEV.


1638 di 1714 Domande

Quale dei seguenti reperti non è presente nel seguente Holter?

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La risposta corretta è la E.
Bradicardia sinusale. Emiblocco anteriore sinistro. Inversione dell’onda T in V1-3 (Holter in paziente con displasia aritmogena del ventricolo dx).


1639 di 1714 Domande

Talora una via accessoria può essere presente tra atrio e ventricolo, bypassando il NAV. Diverse sono le sue possibili posizioni, da ricercare attentamente per permettere una corretta ablazione. In tal caso la via accessoria è:

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La riposta corretta è la B.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, presenta via accessoria laterale sx. Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc media 98 bpm. PR corto (100 ms). Onda delta positiva in II, III, AVF, V2-V6, come da via laterale sx. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1640 di 1714 Domande

In tale ECG è evidente una tachicardia ventricolare sostenuta.  Quale reperto non è a favore in genere di tale ipotesi?

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La riposta corretta è la C.
L’unico aspetto tra quelli riportati che non coincide con la diagnosi di tachicardia ventricolare è la risposta alle manovre vagali. Infatti il referto mostra: “Tachicardia ventricolare fascicolare a Fc media 200 bpm, a conduzione a blocco di branca dx. Anomalie aspecifiche del recupero”. 


1641 di 1714 Domande

Oltre la bradicardia, in questo ECG è presente un altro importante riscontro. Quali tra questi può non ne è una causa?

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La riposta corretta è la B.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, presenta QT lungo, che può essere attribuibile a tutte le opzioni elencate, eccetto infarto del miocardio. Infatti il referto mostra: “Bradicardia sinusale a Fc 55 bpm. Normale conduzione AV ed IV. Anomalie aspecifiche del recupero. QTc 536 ms”.


1642 di 1714 Domande

Quale dei seguenti segmenti non è interessato dall’occlusione di questo STEMI?

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La riposta corretta è la A.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, non presenta interessamento anteriore, in quanto si tratta di uno STEMI infero-postero-laterale da interessamento di coronaria dx dominante. Infatti il referto mostra: “ Ritmo sinusale a Fc 85 bpm. Normale conduzione AV. One q in infero-laterali con associato sopraslivellamento del tratto ST-T. Sottoslivellmento in V1-2. Anomalie secondarie del recupero”. 


1643 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è vera?

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La riposta corretta è la B.
Il paziente, in base all’elettrocardiogramma, presenta BAV II grado  Mobitz 2 (rapporto di conduzione 2:1), suscettibile di pacing. Infatti il referto mostra: “BAV II grado Mobitz 2 (rapporto di conduzione 2:1) a conduzione a blocco di branca dx. Frequenza ventricolare di  30 bpm. Anomalie secondarie del recupero”. 


1644 di 1714 Domande

(Ragazzo di 23 anni con ipertensione polmonare severa primitiva idiopatica) Il quadro del seguente tracciato è compatibile con tutte queste situazioni, tranne una:

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La risposta corretta è la B.
Ritmo sinusale a Fc 80 bpm. Normale conduzione AV. QRS slargato (125 ms) a morfologia prevalentemente a blocco di branca dx. Segni di sovraccarico dx (one q in V2-V4, onde T negative profonde in V1-3 ). Lieve sopraslivellamento dell’AVR (<2 mm). Lieve sottoslivellamento in inferiori. Anomalie aspecifiche del recupero.


1645 di 1714 Domande

Quale dei seguenti reperto non è presente secondo il tracciato?

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La risposta corretta è la D.
Ritmo sinusale a Fc 78 bpm. BAV I grado (PR 200 ms). BBdx completo. Lieve aumento ST (< 2mm in AVR). Sottoslivellamento del tratto ST diffuso (I, inferiori, V3-6). 1 extrasistole sopraventricolare. Anomalie secondarie del recupero.


1646 di 1714 Domande

Paziente asintomatico esegue ECG con il seguente reperto. Che cosa consigliereste di fare?

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La risposta corretta è la D.
Aritmia sinusale respiratoria a Fc media 80 bpm. Anomalie atriogramma. Nei limiti il recupero.


1647 di 1714 Domande

Sono le 18.00, è il turno di guardia e tutto va bene, un portantino vi porta dal PS questo tracciato per la consulenza, purtroppo però non c’è traccia di anamnesi. Cosa potete sospettare in base alla seguente immagine?

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La risposta corretta è la C.
Bradicardia sinusale a Fc 30 bpm. Normale conduzione AV. Emiblocco anteriore sx.  Onde T negative larghe  in precordiali, I-Avl, II-AvF. Probabile accidente cerebrovascolare acuto.


1648 di 1714 Domande

Gianluca, paziente di 30 anni,  si reca da voi per palpitazioni e sensazione di nodo alla gola, esegue il seguente tracciato. Qual è il prossimo step?

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La risposta corretta è la A.
Ritmo sinusale a Fc media 90 bpm. Normale conduzione AV. Presenza di extrasistoli ventricolari, seguite da pausa compensatoria.


1649 di 1714 Domande

Paziente di 18 anni , asintomatico, presenta il dato ECG per visita medico-sportiva. Quale atteggiamento sarebbe il più giusto?

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La risposta corretta è la C.
Ritmo sinusale a Fc 65 bpm. PR corto (80 ms). Onda delta positiva in I ed inferiori e V4-V6, onda delta negativa in AVR, V1-3, come da via accessoria presumibilmente postero-settale dx.


1650 di 1714 Domande

Quali delle seguenti affermazioni è vera?

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La risposta corretta è la B.
Ritmo sinusale a Fc 55 bpm. Anomalie dell’atriogramma come da ingrossamento atriale dx. Normale conduzione AV. Prevalenza dx con lieve ritardo omolaterale. Emiblocco anteriore sx. Anomalie secondarie del recupero.


1651 di 1714 Domande

Quale dei seguenti reperti coincide col quadro verosimilmente associato a questo ecocardiogramma:

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La risposta corretta è la A.
Fibrillo-flutter a Fc media 80 bpm. Scarsa progressione della R. Anomalie aspecifiche del recupero.


1652 di 1714 Domande

Paziente di 67 deve sottoporsi ad intervento di gastrectomia secondo Billroth II ed esegue vari esami di screening, tra cui ECG. PA 105/60 mmHg. Assenza di soffi all’auscultazione. Il paziente nega palpitazioni. Come si deve procedere in questo caso?

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La risposta corretta è la D.
Ritmo sinusale a Fc media 60 bpm. BAV I grado (PR 200 ms). Normale conduzione IV. Singola extrasistole ventricolare.


1653 di 1714 Domande

Paziente non vigile e non cosciente. PA 60/30 mmHg. SpO2 89 %. Quale strategia adottare?

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La risposta corretta è la B.
Tachicardia sopraventricolare pre-eccitata a Fc di 280 bpm.


1654 di 1714 Domande

Paziente di 71 anni. PA 135/75 mmHg. SpO2 96%. Fc di circa 80 battiti minuti. Polso irregolare. Qual è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.
Fibrillazione atriale con periodismo di conduzione nella via H-V (Fc media di 100 bpm).


1655 di 1714 Domande

Da cosa non è definito in questa immagine l’emiblocco anteriore sx?

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La risposta corretta è la B.
Ritmo sinusale a Fc 78 bpm. Normale conduzione AV. Emiblocco anteriore sx. Anomalie aspecifiche del recupero.


1656 di 1714 Domande

Quale anomalia noti all’interno di questo tracciato?

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La risposta corretta è la A.
 Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG,   presenta Ritmo atriale dx basso. Infatti il referto mostra:
“Ritmo atriale basso a FC di 90 bpm. Normale conduzione AV ed IV. Nei limiti il recupero ”


1657 di 1714 Domande

Bambino di 12 anni con palpitazioni ad inizio improvviso. Riferisce già precedenti episodi con interruzione altrettanto improvvisa. La madre riferisce che il piccolo ha perso i sensi in passato. Il bambino riceve manovre vagali, risultate inefficaci. Come interrompereste tale tachiaritmia?

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La risposta corretta è la A.
Tachicardia nodale a Fc media 200 bpm. Lieve ritardo dx. Alternanza elettrica dei QRS. Anomalie aspecifiche del recupero.


1658 di 1714 Domande

Paziente di 60 anni con palpitazioni. Anamnesi: scompenso cardiaco cronico, ipertensione arteriosa sistemica, insufficienza renale cronica III stadio, BPCO, artrosi coxo-femorale. Terapia: Ramipril 10 mg, bisoprololo 5 mg, canreonato di potassio 100 mg, tiotropio bromuro puff, amlodipina 5 mg. Il paziente riferisce di effettuare in maniera quotidiana somministrazioni di ketorolac im per continui dolori all’anca. All’ECG si evidenzia questo quadro, considerando che il blocco di branca sx non era presente nell’anno precedente. Quali tra queste opzioni è possibile per la diagnosi?

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La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, può essere presente Infarto del miocardio/ iperkalemia/ tachicardia sopraventricolare su BBsx idiopatico. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC 120 bpm. BBsx completo (QRS 180 ms). Apparente sopraslivellamento del tratto ST in laterali. Anomalie del recupero”


1659 di 1714 Domande

Paziente di 90 anni con dispnea intensa. E’ impossibile raccogliere una buona anamnesi sia per i sintomi che per i probabili deficit cognitivi del paziente. Agli esami ematochimici ematochimici: lieve rialzo enzimatico ed aumento di Creatinina. Si esegue il dato ECG. Qual è la più probabile causa del malessere del paziente?  

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La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta probabile Occlusione del tronco comune o di più vasi (STEMI). Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC 120 bpm. Normale conduzione AV. Emiblocco anteriore sx. Sopraslivellamento del tratto ST-T di AVR> 1 mm e lieve aumento in V1. Sottoslivellamento del tratto ST-T diffuso (I, AVL, II, V3-6). Anomalie secondarie del recupero”


1660 di 1714 Domande

Dato questo ECG, quale considerazione è più probabile riguardo queste pause?

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La risposta corretta è la C.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, il blocco è probabilmente soprahissiano. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale. Presenza di BAV II grado Mobitz I con 2 pause, di cui la più lunga di circa 3.5 secondi. Anomalie aspecifiche del recupero”


1661 di 1714 Domande

Paziente di 55 anni con dolore toracico da 2 h di tipo oppressivo, irradiato al giugulo. Qual è il prossimo step?

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La risposta corretta è la A.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, il prossimo step è la rivascolarizzazione urgente. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC 58 bpm. Emiblocco anteriore sinistro. Sottoslivellamento del tratto ST-T con associate onde T negative profonde e simmetriche” (Sindrome di Wellens)


1662 di 1714 Domande

Quale delle affermazioni, dato il seguente ECG, non rispecchiano la realtà rappresentata, considerando il quadro di stabilità emodinamica?

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La risposta corretta è la B.
 Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, è più improbabile che la prima arma a nostra disposizione debba essere l’amiodarone. Infatti il referto mostra:
“Fibrillazione atriale a FC media di 180 bpm. Presenza di onde delta da pre-eccitazione positive in laterale ed in precordiali (V1-5), come da via accessoria postero-laterale. Anomalie del recupero associate”


1663 di 1714 Domande

Paziente anziana, 80 anni, in base a questo ECG da cosa possiamo comprendere che ha ipertrofia/sovraccarico ventricolare sx?

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La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla base dell’ECG, presenta come indice di ipertrofia/sovraccarico ventricolare sx Onda R in AVL + S in V3 < 20 mm. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale, alternato a fase di aritmia sinusale respiratoria, a Fc di 65 bpm. Anomalie dell’atriogramma come da ingrossamento atriale dx. Normale conduzione AV. Emiblocco anteriore sx. Segni di ipertrofia ventricolare sx. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1664 di 1714 Domande

Paziente di 65 anni con dolore toracico da 2 h di tipo costrittivo, irradiato al braccio sx. Quale vaso  tra questi è  quello più probabilmente colpito?

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La risposta corretta è la A.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla base dell’ECG,  presenta probabilmente interessamento della discendente anteriore dopo il settale, ma prima del diagonale . Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a Fc 100 bpm. Emiblocco anteriore sinistro. Sopraslivellamento del tratto ST-T in derivazioni antero-laterali. Sottoslivellamento del tratto ST-T nelle derivazioni speculari. Anomalie secondarie del recupero”.


1665 di 1714 Domande

Paziente di 50 anni esegue ECG per malore ed astenia generalizzata. Non ha mai eseguito controlli   nella sua vita. Frettolosamente lo specializzando di guardia esegue ECG, senza visitarlo. Dal quadro ECGgrafico si evince che

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La risposta corretta è la B.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta deviazione assiale destra estrema con deviazione omolaterale anche dell’onda P. come da destrocardia. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC 120 bpm. Onda P negativa in I.  Deviazione assiale dx (I ed AVl negativa). R ampia in AVR. Assente la progressione della R. Anomalie secondarie del recupero”.


1666 di 1714 Domande

Paziente di 60 anni esegue ECG semplice controllo. Quale delle seguenti affermazioni non rappresenta il tracciato eseguito?

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La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta ritmo sinusale senza ulteriori alterazioni o anomalie. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC 65 bpm. Normale conduzione AV ed IV. Nei limiti il recupero”.


1667 di 1714 Domande

In questo ECG quale delle seguenti anomalie è presente?

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La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta PR corto . Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC media di 85 bpm. PR corto (90 ms).Lieve ritardo dx. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1668 di 1714 Domande

Paziente di 75 anni con anamnesi positiva per ipertensione, BPCO e dislipidemia. Viene a visita presso il vostro studio privato per dispnea da qualche giorno con evidenza:

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La risposta esatta è la A.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG,  presenta Fibrillazione atriale. Infatti il referto mostra:
“Fibrillazione atriale a FC media di 130 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero”


1669 di 1714 Domande

Qual è il miglior trattamento per questa tachicardia in paziente emodinamicamente stabile?

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La risposta esatta è la D.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, il miglior trattamento è la cardioversione elettrica a 100 J. Infatti il referto mostra: “Tachicardia ventricolare a FC media di 280 bpm a blocco di branca sx”


1670 di 1714 Domande

Cosa non è presente in questo tracciato tra i vari elementi sottoscritti?

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La risposta esatta è la B.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, non presenta BAV II grado Mobitz II.  Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC media 70 bpm. BAV I grado (PR 200 ms). Emiblocco anteriore sx. BESV condotti con BBdx organizzati in coppie e triplette”


1671 di 1714 Domande

In questo paziente con device elettrostimolante, qual è il più probabile ritmo sottostante tra quelli indicati?

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La risposta esatta è la A.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta Flutter atriale. Infatti il referto mostra:
“Flutter atriale a stimolazione ventricolare elettroindotta (modalità VVI) a FC media di 60 bpm. Anomalie secondarie del recupero”


1672 di 1714 Domande

Qual è il primo approccio in questo tipo di tachicardia?

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La risposta corretta è la A.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta tachicardia sopraventricolare, probabilmente di origine nodale, da trattare con un iniziale massaggio del seno carotideo. Infatti il referto mostra:
“Tachicardia nodale a FC 65 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1673 di 1714 Domande

Quale vaso è più probabile sia interessato in questo STEMI?

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La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, il vaso più probabilmente interessato è la circonflessa. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC media di 60 bpm. Sopraslivellamento del tratto ST-T in infero-laterali. Sottoslivellamento in anteriore e speculari. Anomalie secondarie del recupero”


1674 di 1714 Domande

Paziente di 18 anni , asintomatico, esegue tale ECG per visita medico-sportiva. Come vi comportereste a riguardo?

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La risposta corretta è la E.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG,   non ci sarà nessuna limitazione ad attività. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC  media di 75 bpm. Normale conduzione AV. Lieve ritardo dx (QRS 90 ms). Anomalie aspecifiche del recupero” .


1675 di 1714 Domande

Paziente di 70 anni, ex fumatrice con storia di BPCO e polmonite, a cui viene effettuato   ECG per palpitazioni e riscontro di polso aritmico. Qual è la diagnosi?

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La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta Tachicardia atriale multifocale. Infatti il referto mostra: “Tachicardia atriale multifocale a FC media di 130 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1676 di 1714 Domande

Considerando questo ECG. Quale delle seguenti affermazioni è vera?

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La risposta corretta è la E.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, non ha nessuna delle riferite caratteristiche. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC media di 80 bpm. Normale conduzione AV. QRS largo 110 ms a morfologia da verosimile blocco di branca sx. Anomalie aspecifiche del recupero”.


1677 di 1714 Domande

Il tracciato, appartenente ad una paziente già operata di Tetralogia di Fallot, mostra una prevalenza delle sezioni dx con segni di sovraccarico dx. Quale altra anomalia è evidente?

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La risposta corretta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla base dell’ECG,  presenta Tachicardia atriale. Infatti il referto mostra:
“Tachicardia atriale con P talora condotte, a FC media 150 bpm, e talora bloccate. Anomalie dell’atriogramma come da ingrossamento atriale dx. Prevalenza dx con segni di sovraccarico (onde T invertite e profonde, specialmente in V3).”


1678 di 1714 Domande

Paziente di 15 anni, con storia di palpitazioni, esegue il seguente ECG. Cosa non è presente al tracciato?

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La risposta corretta è la D.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, non è presente sovraccarico sx. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC media di 150 bpm. Anomalie dell’atriogramma come da ingrossamento atriale dx. Prevalenza delle sezioni dx. Anomalie del recupero in V1-3. Presenza di trigeminismo e quadrigeminismo ventricolare”.


1679 di 1714 Domande

Paziente di 30 anni, colpito da pre-sincope: abbagliamento della vista, sensazione di testa vuota, senso di sfiancamento e nausea. Al PS si rileva il seguente tracciato, che indica:

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La risposta corretta è la B.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta Bradicardia sinusale e lieve ritardo dx.  Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC media di 55 bpm. Lieve ritardo dx. Emiblocco anteriore sx. Anomalie aspecifiche del recupero”


1680 di 1714 Domande

Paziente di 70 anni con palpitazioni. In base all’ECG rappresentato quale è il meccanismo fisiopatologica principalmente e più probabilmente coinvolto?

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La risposta corretta è la D.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta probabilmente un circuito da rientro cavo-tricuspidalico. Infatti il referto mostra:
“Flutter atriale, a conduzione 2:1, a FC media di 150 bpm. Blocco di branca dx. Anomalie aspecifiche del recupero”


1681 di 1714 Domande

Che tipo di blocco è rappresentato nel seguente ECG?

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La risposta corretta è la D.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta blocco atrioventricolare di III grado. Infatti, il referto mostra: “Blocco atrioventricolare completo con dissociazione AV. F.C. atriale di 55 bpm. Ritmo di scappamento ventricolare a F.C. 8 bpm a doppia morfologia. Anomalie secondarie del recupero”.


1682 di 1714 Domande

Paziente astenico con polso irregolare. Nega precedente storia aritmica. Qual è la diagnosi, seguendo il suddetto ECG?

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La risposta esatta è la A.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta flutter atriale. Infatti il referto mostra:
“Flutter atriale con blocco atrioventricolare variabile a conduzione media di 75 bpm. Nei limiti il recupero”


1683 di 1714 Domande

In base all’ECG di superficie, rappresentato in questo ragazzo di 25, qual è la posizione del fascio di kent sospettato?

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La risposta esatta è la A.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta fascio di kent antero-settale. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC 60 bpm. PR corto (80 ms). Presenza di onda delta con complessi QRS positivi in laterali, V2-V6 e negativa in V1 ed inferiori, come da via accessoria postero-settale dx. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1684 di 1714 Domande

Paziente 60 anni, affannato e astenico, si reca al PS per profuse perdite di sangue emorroidarie. Qualcosa però non convince il medico di guardia, che esegue ECG. Qual è il prossimo step?

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La risposta esatta è la A. 
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG,  il prossimo step è mandare il paziente in sala. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC 50 bpm. Blocco trifascicolare: BAV I grado (PR 240 ms), emiblocco anteriore sinistro e blocco di branca dx (QRS 110 ms). Lieve sopraslivellamento del tratto ST-T nelle inferiori, significativo sottoslivellamento in V1-V3. Possibile STEMI postero-inferiore”


1685 di 1714 Domande

Ragazzo di 25 anni che esegue ECG per visita medico-sportiva. Se si esclude la cardiopatia ischemica, qual è la possibile causa di queste alterazioni?

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La risposta esatta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla base dell’ECG, presenta Cardiomiopatia ipertrofica apicale . Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC 55 bpm. Normale conduzione AV. Lieve aumento del tratto ST-T in AVR, V1-2. Lieve sottoslivellamento con T invertite, simmetriche e profonde in inferiori, V3-V6. Anomalie secondarie del recupero.”


1686 di 1714 Domande

Cosa descrive meglio questo tracciato?

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La risposta esatta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta Ritmo sinusale + blocco senoatriale III grado. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC 50 bpm. Fase di blocco senoatriale di III grado con ritmo di scappamento giunzionale a Fc 48 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero”


1687 di 1714 Domande

Che tipo di blocco è rappresentato nel seguente ECG e qual è probabilmente la causa?

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La risposta esatta è la D.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta Blocco atrioventricolare III grado, per STEMI inferiore. Infatti il referto mostra:
“Blocco atrioventricolare completo con dissociazione AV. FC atriale di 90 bpm. Ritmo di scappamento giunzionale   a FC 45 bpm. Sopraslivellamento del tratto ST-T nelle  derivazioni inferiori. Anomalie secondarie del recupero. 1 BESV”


1688 di 1714 Domande

Paziente di 80 anni è portato al PS, riferendo perdita di sensi a casa e palpitazioni al momento. PA 80/60 mmHg. SpO2 87%.  Fc 140 bpm. Polso aritmico. Anamnesi positiva per BPCO, ipertensione arteriosa, dislipidemia, calcolosi della colecisti. Nega precedenti episodi e all’ultimo tracciato (1 mese fa) il ritmo era sinusale, negando aritmie atriali. In base al seguente tracciato, quale considerazione fare per prima?

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La risposta esatta è la C.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, è utile Transesofageo per escludere trombi in auricola. Infatti il referto mostra:
“Fibrillazione atriale a FC media di 120 bpm. Normale conduzione IV. Nei limiti il recupero”


1689 di 1714 Domande

Siete di guardia in un piccolo presidio ospedaliero insulare senza possibilità di poter accedere nell’immediato ad un’emodinamica  (5 h di volo per giungere all’ospedale con emodinamica più vicino nell’entroterra). Arriva paziente con dolore toracico ed il seguente tracciato. Qual è la vostra miglior scelta?

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La risposta esatta è la D.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, è importante ricorrere ad immediata coronarografia, quindi chiamare il trasporto aereo per portarlo nella sala di emodinamica. Nel frattempo però si rende necessaria trombolisi ev.  Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC 70 bpm. Normale conduzione AV. Diffuso sopraslivellamento del tratto ST-T in precordiali e in laterali. Anomalie secondarie del recupero”


1690 di 1714 Domande

In base al seguente tracciato quale disturbo elettrolitico è più probabile che abbia il paziente? N.B. uomo di 63 anni con IRC III stadio, ipertensione arteriosa, BPCO-

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La risposta esatta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta probabilmente Iperkalemia. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC media di 80 bpm. Normale conduzione AV. Emiblocco anteriore sx. Onde T alte e appuntite in V2-5”


1691 di 1714 Domande

Uomo di 40 anni con sincopi ricorrenti. Il paziente non ha prodromi e ha palpitazioni prima del mancamento. Qual è l’approccio più opportuno?

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La risposta esatta è la A.
 Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG,  è utile  stratificazione del rischio di morte improvvisa, impianto ICD e studio elettrofisiologico. Infatti il referto mostra:
“Ritmo sinusale a FC media di 100 bpm. Normale conduzione AV. Emiblocco anteriore sx. Sopraslivellamento del tratto ST-T in V1-3 con aspetto a tenda (Brugada tipo 1)”


1692 di 1714 Domande

Paziente di 50 anni, solo continuamente astenico, esegue visita cardiologica ed ECG. Questo è il risultato. Cosa gli consiglieresti, considerando di aver già escluso altre cause e dato che il paziente non fa uso di nessun farmaco?

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La risposta esatta è la B.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, ci   sarebbe  Indicazione ad effettuare un impianto di pacemaker VDD. Infatti il referto mostra:
“BAV completo con dissociazione AV. FC atriale di 100 bpm. RItmo di scappamento giunzionale, condotto ai ventricoli con blocco di branca dx (QRS 110 ms), a FC di 35 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero”


1693 di 1714 Domande

Paziente di 50 anni, impiantato 10 anni fa. Con quale modalità ed a quale frequenza è impostato il suo pacemaker?

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La risposta esatta è la C.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta pacemaker in modalità VVI a FC 55 bpm. Infatti il referto mostra:
“Ritmo da Pacemaker in modalità VVI a FC media di 55 bpm. Anomalie secondarie del recupero”


1694 di 1714 Domande

Siete in UTIC e purtroppo i monitor non sono funzionanti. Uno dei pazienti ha perso completamente i sensi. I suoi parametri vitali sono FC 200 bpm, SpO2 88%, PA 70/50 mmHg. Si esegue un ECG che evidenzia tale quadro. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?

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La risposta esatta è la A.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, presenta Tachicardia ventricolare polimorfa, la cui causa può essere un QT lungo o alterazione elettrolitica (es. Ipopotassemia, ipomagnesemia, ecc..). Infatti il referto mostra: “Tachicardia ventricolare polimorfa (torsione di punta) a FC media di 300 bpm”


1695 di 1714 Domande

Paziente di 50 anni, di origine caraibica e sportivo (da poco in Italia), con dolore toracico a sforzi moderati. Esegue direttamente ECG senza effettuare visita cardiologica, che vi viene mandato per via telematica. Il paziente ha un’anamnesi muta per patologie cardiovascolari ed è un forte fumatore. Quale diagnosi è la meno probabile?

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La risposta esatta è la A.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’ECG, è meno probabile che presenti Displasia aritmogena del ventricolo dx. Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC 60 bpm. Normale conduzione AV. BBdx completo (QRS 110 ms). Complessi QRS ad ampio voltaggio con onde T invertite e profonde diffuse, soprattutto in V3-6”


1696 di 1714 Domande

Paziente di 74 anni, dispnoico e con angina a sforzi lievi, SpO2 85% PA 90/50 mmHg GCS 12  Fc 50 bpm. La paziente ha anamnesi positiva per pregressi episodi di polmonite da Stafilococco Aureus e  di più ricoveri per riacutizzazione BPCO,  presenza di ipertensione arteriosa. Il tracciato evidenzia numerosi reperti. Quali tra questi non è presente?

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La risposta esatta è la E.
Il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla base dell’ECG, non  presenta STEMI anteriore + BAV III grado.
Infatti il referto mostra: “Ritmo sinusale a Fc 75 bpm. Fase di blocco seno-atriale   di II grado Mobitz 2. Sopraslivellamento del tratto ST-T in V2-V5. QS in V1-2. Singolo BESV. Anomalie secondarie del recupero”


1697 di 1714 Domande

Paziente anziana di 90 anni giunge al PS per perdita dei sensi. Il suo GCS è 7. Parametri vitali: PA 80/50 mmHg, SpO2 91 %, FC 120 bpm. In anamnesi (riportato dai parenti): fibrillazione atriale parossistica, ipertensione arteriosa,  dislipidemia, calcolosi biliare, pregresso  ictus emorragico e cardiopatia ischemica cronica con pregresso impianto di stent sul I diagonale della discendente anteriore. Viene pertanto eseguito il tracciato ed effettuato il prelievo enzimatico. Quale di queste combinazioni è più probabile sulla base dei reperti a nostra disposizione?

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La risposta esatta è E.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Fibrillazione atriale ed occlusione del tronco comune. Infatti, il referto mostra: “Aritmia da fibrillazione atriale a FC media di 180 bpm. Sopraslivellamento del tratto ST-T in AVR. Sottoslivellamento diffuso del tratto ST-T (V2-6, I, II, AVL). Anomalie secondarie del recupero”


1698 di 1714 Domande

Quali affermazioni riguardo il tracciato sopra evidenziato è vera?

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La risposta esatta è B.
Il paziente, in base ai reperti clinico-anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta stimolazione unicamente atriale, in quanto gli spike precedono solo le onde P ed i QRS ventricolari sono spontanei, seppur condotti a blocco di branca dx.     Infatti, il referto mostra: “Ritmo da PM, in modalità AAI, a FC 60 bpm. Ritmo ventricolare spontaneo a conduzione a blocco di branca dx. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1699 di 1714 Domande

Quale delle seguenti affermazioni non è corretta sulla base di questo ECG in paziente di 50 anni asintomatico?

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La risposta esatta è D.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, non presenta una tachicardia atriale multifocale. Infatti, il referto mostra: “Ritmo da segnapassi migrante a FC media di 60 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero.”, in quanto non c’è tachicardia e il ritmo è retto da P di 3 diverse morfologie. 


1700 di 1714 Domande

Visita medico-sportiva in paziente di 24 anni, asintomatico e con anamnesi muta per sincopi o altri eventi cardiovascolari. Qual è la diagnosi più probabile?

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La risposta esatta è A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta semplice ritmo sinusale. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC media di 60 bpm. Normale conduzione AV ed IV. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1701 di 1714 Domande

Paziente di 50 anni con LES e dispnea intensa. Polso tachicardico a FC 120 bpm. Viene effettuato l’ECG. Quale sospetto è quello maggiore?

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La risposta esatta è C.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Embolia polmonare. Infatti, il referto mostra: “Tachicardia sinusale a Fc 125 bpm. Normale conduzione AV. Lieve ritardo dx. Presenza di S1Q3T3. Anomalie del recupero diffuse (T negative in inferiori e in V1-5).”


1702 di 1714 Domande

Il seguente ECG è quello di un ischemico, che però ha superato ampiamente quello che è il timing della rivascolarizzazione  per  via della concomitante sintomatologia da sospetto COVID 19 (febbre e affanno). Quali non sono tra questi i segni al tracciato che evidenziano l’interessamento ischemico del paziente?

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La risposta esatta è C.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta i segni di ischemia sovrascitti, ma a questi non appartiene la deviazione assiale sx. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC di 75 bpm. Normale conduzione AV (PR 180 ms). QS in inferiori (III e AVF) con concomitante lieve sopraslivellamento del tratto ST-T. Sottoslivellamento del tratto ST-T in laterali. Anomalie secondarie del recupero.”, come da STEMI subacuto. 


1703 di 1714 Domande

Un ragazzo di 23 anni esegue ECG per semplice controllo. I reperti mostrano varie anomalie, quali tra queste non è presente?

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La risposta esatta è B.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, non presenta Errato posizionamento di elettrodi superiori, ma tutti i segni tipici di una destrocardia, in quanto, oltre la buona visibilità delle onde P è evidente che le precordiali mostrano complessi più positivi nelle sezioni dx che in sx. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC di 60 bpm. Normale conduzione AV (PR 140 ms). Deviazione assiale dx con I e AVL negativi ed AVR positivo.  Anomalie secondarie del recupero.”, come da destrocardia.


1704 di 1714 Domande

Vi viene inviato durante la vostra guardia in UTIC questo tracciato sulla rete IMA.  Cosa mostra il tracciato?

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La risposta esatta è D.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Blocco di Branca sx, in quanto è presente aspetto QS alle precordiali dx e scomparsa di onde q settali in precordiali sx, oltre che aspetto M shaped (maggiormente visibile in I e AVL)  e le anomalie secondarie del recupero. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC di 85 bpm. Normale conduzione AV (PR 180 ms). Blocco di branca sx con anomalie del recupero secondarie associate. 


1705 di 1714 Domande

Vi è arrivato questo tracciato dal PS per paziente con dispnea. Quale indicazione dareste?

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La risposta esatta è D.
Per il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, l’indicazione è un’attenta valutazione clinico-anamnestica e laboratoristica, in quanto è importante visualizzare se il BBsx sia di nuova insorgenza, se si associa a sintomi tipici o all’aumento dei biomarker di necrosi. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC di 100 bpm. Normale conduzione AV. Blocco di branca sx. Anomalie del recupero aspecifiche.


1706 di 1714 Domande

Il tracciato di sopra evidenzia un’ occlusione del tronco comune. Da cosa lo si può evidenziare?

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La risposta esatta è E.
Per il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, l'occlusione del tranco comune non si evidenzia con nessuna delle opzioni, in quanto è evidenziato dal sottoslivellamento ST nelle varie derivazioni, ma insieme al sopraslivellamento del tratto ST in AVR. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC di 100 bpm. Normale conduzione AV. Sopraslivellamento del tratto ST-T in AVR. Sottoslivellamento del tratto ST-T diffuso, in particolare in inferiori e in V3-6 Anomalie scondarie del recupero.


1707 di 1714 Domande

Il tracciato sopra rappresentato mostra delle onde di De winter in un paziente sintomatico per angina. A quale quadro sono solitamente sono associate?

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La risposta esatta è B.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Infarto del miocardio acuto tipo STEMI. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC 55 bpm. Normale conduzione AV. Sottoslivellamento del tratto ST in precordiali (V2-V6)  con andamento ascendente ed onde T alte (onde di De Winter)).”


1708 di 1714 Domande

Una signora anziana si reca al PS per dispnea da poche ore. Ha problemi cognitivi, per cui non ricorda nulla della sua storia o se assume una terapia. Viene effettuata esame obiettivo che evidenzia: MV aspro e crepitii basali, oltre che toni ritmici e validi con soffio sistolico II/VI puntale. La sua PA è 180/90 mmg. Quale tra le seguenti risposte a riguardo è quella vera?

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La risposta esatta è E.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta STEMI postero-infero-laterale con indicazione a rivascolarizzazione immediata. In tal caso secondo il primo criterio di Sgarbossa è presente sopraslivellamento del tratto ST-T maggiore di 2.5 mm  in presenza di QRS positivo. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC 75 bpm. Normale conduzione AV. BBsx completo.  Onde QS in III e AVF. Sopraslivellamento del tratto ST-T in inferiori e precordiali laterali (V5-V6) . Sottoslivellamento del tratto ST-T in V1-2. Anomalie secondarie del recupero.”


1709 di 1714 Domande

Quali elementi nel seguente tracciato lasciano optare per una fibrillazione atriale?

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La risposta esatta è A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Assenza di onde P ed RR irregolari.     Infatti, il referto mostra: “Aritmia da fibrillazione atriale a FC media di 90 bpm. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1710 di 1714 Domande

Ragazzo di 26 anni con episodi di palpitazioni esegue visita cardiologica. Al momento della visita non ha sintomi, all’esame obiettivo soffio puntale I/VI e all’ECG questo quadro. Quale delle seguenti affermazioni è la più corretta?

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La risposta esatta è D.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta Anomalie aspecifiche da recupero, che non richiedono alcun approfondimento, se non Holter per valutare le variazioni dell’ECG al momento delle palpitazioni. Non è presente nessun aspetto Brugada, dato che non c’è nessun blocco di branca dx e nessun sopraslivellamento del tratto ST; inoltre non è presente nessuna tachicardia spiccata. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC  80 bpm. Normale conduzione AV e IV. Anomalie aspecifiche del recupero.”


1711 di 1714 Domande

Alla valutazione di questo ECG , sono evidenti vari reperti, tranne uno. Quale?

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La risposta esatta è E.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, non presenta Segni di ipertrofia ventricolare sx, ma tutti gli altri, in quanto non sono evidenti onde P (F.A.), il ritmo è regolare e a basse frequenze, anche se alte per uno scappamento giunzionale (ritmo di scappamento giunzionale), inoltre la conduzione è rallentata a dx con positività dei QRS nelle precordiali dx (segni di sovraccarico dx). Infatti, il referto mostra: “Fibrillazione atriale con ritmo di scappamento giunzionale a FC  55 bpm. Segni di sovraccarico e prevalenza dx. Anomalie secondarie del recupero.”


1712 di 1714 Domande

Paziente di 55 anni che si dirige al PS per sporadica precordialgia. L’anamnesi è positiva per diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa e dislipidemia, oltre che per abitudine tabagica. Il paziente esegue i prelievi ematici e l’ECG. Quale delle seguenti affermazioni è la più corretta?

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La risposta esatta è A.
Per il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, bisognerebbe attendere i risultati dei prelievi ematici e la visualizzazione dei valori enzimatici, in quanto è da questi che si definisce l’NSTEMI, e nel caso ripeterli ad 1 o 3 h. La valutazione del trattamento nel caso di positività enzimatica dipende dalla stratificazione del rischio. Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC  90 bpm.  Normale conduzione AV. Emiblocco anteriore sx.  Anomalie aspecifiche del recupero.”


1713 di 1714 Domande

Un ragazzo di 26 anni, si reca al vostro studio per sensazioni di cardiopalmo, eseguite visita cardiologica ed ECG. Parametri: PA 110/60 mmHg, SpO2 98%, Fc 200 bpm. EO: Toni tachicaritmici, pause libere. In base al tracciato cosa potete fare?

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La risposta esatta è D.
Per il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, bisognerebbe eseguire il ponzamento, in quanto è sempre la prima scelta nel paziente stabile (anche per effettuare diagnosi di tipologia di TPSV) e in generale le manovre vagali (eccetto la pressione sui globi che è pericolosa) sono anche le uniche che si possono effettuare in un ambiente non controllato. Infatti, il referto mostra: “Tachicardia nodale a FC  150 bpm.  Anomalie aspecifiche del recupero.”


1714 di 1714 Domande

Quali alterazioni sono evidenti al tracciato mostrato?

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La risposta esatta è A.
Il paziente, in base ai reperti clinico anamnestici e all’elettrocardiogramma, presenta blocco di branca dx completo, in quanto il QRS è slargato e l’aspetto è quello rSR1, in assenza di netta negativizzazione di I e AVL (e quindi di deviazioni assiale dx). Infatti, il referto mostra: “Ritmo sinusale a FC  80 bpm.  Normale conduzione AV. BBdx completo (QRS 120 ms).  Anomalie secondarie del recupero.”


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