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1 di 112 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 112 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 112 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


4 di 112 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


5 di 112 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


6 di 112 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


7 di 112 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


8 di 112 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


9 di 112 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


10 di 112 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


11 di 112 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


12 di 112 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


13 di 112 Domande

Nei pazienti in cui e' stata modificata la terapia ipoglicemizzante oppure l’ obbiettivo terapeutico non e' ancora stato raggiunto o non e' stabile nel tempo, l’ esame HbA1c deve essere effettuato ogni?














La risposta corretta è la D
“ Nei pazienti in cui è stata modificata la terapia ipoglicemizzante oppure l’ obbiettivo terapeutico non è ancora stato raggiunto o non è stabile nel tempo, l’ esame HbA1c deve essere effettuato ogni 3 mesi” .
(Fonte: STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE MELLITO)

14 di 112 Domande

Nello scompenso cardiaco con frazione d’ eiezione ridotta si consiglia di iniziare la terapia con:














La risposta corretta è la C.
Nello scompenso cardiaco con frazione d’ eiezione ridotta si consiglia di iniziare la terapia con ACE-inibitore e/o beta-bloccante, perché riducono la pressione arteriosa, migliorando così la funzione cardiaca e diminuendo la progressione del rimodellamento patologico.

15 di 112 Domande

Quali di questi farmaci hanno interazioni farmacologiche con gli anticoagulanti orali diretti (DOACs)?














La risposta corretta è la E
Gli effetti degli anticoagulanti orali diretti potrebbero aumentare in caso di concomitante somministrazione di antimicotici azolici. Probabilmente, ciò è dovuto al fatto che gli antimicotici azolici inibiscono il metabolismo epatico degli anticoagulanti ad opera del CYP2C9.
Aggiornato al 09/03/21.


16 di 112 Domande

Clopidogrel, prasugrel e ticagrelor sono:














La risposta corretta è la A
Prasugrel, ticagrelor e clopidogrel sono antiaggreganti piastrinici che funzionano inibendo l’ attività del recettore P2Y12 che interagisce con l’ ADP, adenosina di-fosfato (ADP) che viene immagazzinata nei granuli densi delle piastrine e rilasciata dopo l'attivazione piastrinica.

17 di 112 Domande

Quale tra i seguenti non è da ritenere effetto collaterale della morfina?














La risposta corretta è la A
La morfina è il più abbondante e principale alcaloide contenuto nell'oppio, estratto dalla linfa essiccata fuoriuscita dal profondo taglio effettuato sulle capsule immature prodotte dal papavero da oppio (Papaver somniferum). La morfina è stato il primo principio attivo estratto da una fonte vegetale ed è uno dei diversi alcaloidi presenti nell'oppio. Tra gli effetti collaterali non è presente la diarrea.

18 di 112 Domande

Quale tra le seguenti manifestazioni renali non è correlata alla presenza di ipertensione?














La risposta corretta è la B
La presenza di ipertensione non è correlata alla calcolosi. I calcoli urinari sono concrezioni solide che si formano nel sistema urinario. Possono essere causa di dolore, nausea, vomito, ematuria e, talvolta, brividi e febbre dovuti alla infezione secondaria.

19 di 112 Domande

Quale delle seguenti condizioni è una “ vera” controindicazione alla vaccinazione?














La risposta corretta è la D
Una controindicazione “ vera” alla vaccinazione è rappresentata da una reazione allergica grave (anafilassi), dopo la somministrazione di una precedente dose o a un componente del vaccino.

20 di 112 Domande

Il trattamento con ACE-inibitori o sartani in prevenzione secondaria dopo infarto del miocardio è correlato a:














La risposta corretta è la B
In prevenzione secondaria, il trattamento con ACE-inibitori o Sartani dopo infarto del miocardio è correlato a un miglioramento della sopravvivenza a lungo termine.

21 di 112 Domande

La principale complicanza di una MGUS è rappresentata dal rischio di:















La risposta corretta è la C
La gammopatia monoclonale di significato incerto (MGUS) è dovuta alla produzione di una proteina M da parte di plasmacellule non tumorali in assenza di altre manifestazioni tipiche del mieloma multiplo. La principale complicanza di una MGUS è rappresentata dal rischio di evoluzione in mieloma multiplo.


22 di 112 Domande

La febbre di Pontiac è una forma meno grave di:














La risposta corretta è la D
La febbre di Pontiac (PF) è una forma lieve di legionellosi, che si manifesta con sintomi similinfluenzali, come la nausea, la febbre, la tosse e la cefalea, in assenza di polmonite.

23 di 112 Domande

Qual e' il farmaco di prima scelta nel diabete di tipo 2?














La risposta corretta è la A
Esistono 2 principali categorie di diabete mellito: il tipo 1 e il tipo 2. In caso di diabete di tipo 2, la metformina è il farmaco di prima scelta.

24 di 112 Domande

La Neprilisina e':














La risposta corretta è la C
La neprilisina (CD10 o endopeptidasi neutra) è una glicoproteina facente parte delle endopeptidasi di membrana, che degrada una serie di piccoli peptidi, in particolare, il peptide beta, la cui anormale concentrazione nel tessuto neurale è implicata come causa della malattia di Alzheimer.

25 di 112 Domande

Quale tra i seguenti farmaci non è indicato per il controllo della frequenza cardiaca nella fibrillazione atriale?














La risposta corretta è la D.
Nella fibrillazione atriale per il controllo della frequenza cardiaca non è indicata l'Ivabradina (INN), farmaco antianginoso e anti-ischemico, in grado di ridurre la F.C. attraverso l’ inibizione dei canali ionici If del nodo seno-atriale.

26 di 112 Domande

Nella meningite tubercolare il liquor è :














La risposta corretta è la C
La meningite tubercolare, una infiammazione delle meningi dovuta al micobatterio tubercolare, pur essendo una meningite batterica, è una forma con liquor limpido.

27 di 112 Domande

Qual e' l’ indagine diagnostica piu' appropriata per accertare un forame ovale pervio ?














La risposta corretta è la E
Il forame ovale è un foro tra l’ atrio destro e l’ atrio sinistro. Se talvolta il forame ovale non si chiude, si determina il cosiddetto forame ovale pervio. In tal caso, per la diagnostica è molto importante l’ ecocardiogramma trans-esofageo con contrasto.

28 di 112 Domande

Gli agenti eziologici più frequenti delle infezioni delle protesi articolari sono:














La risposta corretta è la A
Le infezioni protesiche costituiscono una complicanza non frequente ma potenzialmente devastante degli impianti di protesi articolare. Tali infezioni occorrono in circa l’ 1-2% di tutti i casi di sostituzione articolare. Gli agenti eziologici più frequenti delle infezioni delle protesi articolari sono gli Stafilococchi.

29 di 112 Domande

La stenosi mitralica è trattabile con la valvuloplastica chirurgica o percutanea, con un intervento attuato in base alla sintomatologia e alla severità della malattia: quale dei seguenti criteri è un indice di severità nella stenosi mitralica?














La risposta corretta è la C
Fra quelli elencati, il gradiente diastolico di 15 mmHg rappresenta un indice di severità di stenosi mitralica.

30 di 112 Domande

Indicare la piu' grave complicanza delle sepsi da bacilli Gram-negativi:














La risposta corretta è la D
Fra le patologie riportate, la più grave complicanza delle sepsi da bacilli gram-negativi è rappresentata dallo shock settico. Nello shock settico si verifica una riduzione critica della perfusione dei tessuti che può condurre a uno stato di insufficienza multiorgano che coinvolge polmoni, reni e fegato.

31 di 112 Domande

Su quale cromosoma si trova il gene CFTR:














La risposta corretta è la D
La fibrosi cistica, una malattia ereditaria delle ghiandole esocrine, colpisce principalmente l'apparato gastrointestinale e respiratorio. La patologia è causata da una mutazione nel gene CF (cromosoma 7), il quale codifica per una proteina che funziona come canale per il cloro detta CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane conductance Regulator).

32 di 112 Domande

In un uomo di 72 anni viene evidenziata una zona gamma irregolare all’ elettroforesi proteica. Qual è la prima indagine da effettuare?














La risposta corretta è la E
Le gammopatie monoclonali sono un gruppo di disturbi caratterizzati dalla proliferazione di un singolo clone di plasmacellule, che produce una proteina immunologicamente omogenea comunemente indicata come proteina monoclonale (proteina M). L'elettroforesi delle proteine sieriche è una procedura di screening economica e facile da eseguire: la presenza di una banda localizzata o un picco di globuline all’ elettroforesi proteica richiede come indagine di prima linea l’ immuno-fissazione, che risulta fondamentale per determinare quale tipo di anticorpo (immunoglobulina) sia presente in eccesso.

33 di 112 Domande

Quale, tra le seguenti, non fa parte delle principali cause di dolore anteriore del ginocchio?














La risposta corretta è la A
La cisti poplitea (o cisti di Baker) è una borsite assai frequente di una delle numerose borse del poplite. La malattia si manifesta con senso di pienezza e fastidio (raramente dolore) e con la presenza di una tumefazione palpabile della regione poplitea (non fa parte delle principali cause di dolore anteriore del ginocchio) (risposta A corretta). Caratteristico è il segno di Foucher: la tumefazione diviene molle a ginocchio flesso o semi-flesso, mentre diviene dura a ginocchio esteso. Le cisti di Baker sono frequenti in età giovanile, la loro frequenza tuttavia aumenta dopo i 50 anni. Se la cisti non è eccessivamente voluminosa e non provoca particolare fastidio, non richiede trattamento; in caso contrario, può essere necessaria lo svuotamento con ago grosso oppure l’ ablazione chirurgica.

34 di 112 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni relative alla condizione morbosa denominata Esofago di Barrett non è corretta?














La risposta corretta è la B
L'esofago di Barrett è una metaplasia, un adattamento delle cellule della parte inferiore dell'esofago ad uno stimolo nocivo. Esso è caratterizzato dalla sostituzione del normale rivestimento dell'epitelio squamoso pluristratificato dell'esofago in epitelio colonnare semplice con cellule mucipare caliciformi (che si trovano di solito nel tratto gastrointestinale) (risposta D errata).
La patologia si sviluppa come conseguenza della malattia da reflusso gastroesofageo (risposta B corretta) e predispone allo sviluppo dell'adenocarcinoma dell'esofago (risposta C errata). Tale condizione può richiedere un trattamento ablativo termico (risposta A errata) o l’ utilizzo di metodiche resettive endoscopiche (risposta E errata)

35 di 112 Domande

Quale tra questi e' l’ agente piu' frequentemente causa di epatite fulminante?














La risposta corretta è la D
L’ agente che causa più frequentemente epatite acuta fulminante è l’ HBV. Lo spettro delle manifestazioni cliniche dell'infezione da virus dell'epatite B (HBV) varia sia nelle manifestazioni acute che croniche: durante la fase acuta i pazienti possono avere epatite subclinica, epatite itterica e, in alcuni casi, epatite fulminante; durante la fase cronica, invece, le manifestazioni variano da uno stato portatore asintomatico a epatite cronica, cirrosi e carcinoma epatocellulare.

36 di 112 Domande

Quale delle seguenti patologie può essere causa di ematuria?














La risposta corretta è la E
Il cancro della vescica è il tumore maligno più comune del sistema urinario. Il carcinoma uroteliale (a cellule di transizione) è il tipo istologico predominante, rappresentando il 90% dei tumori della vescica: causa caratteristicamente l'ematuria. Essa può essere presente anche in caso di neoplasie renali, la cui triade sintomatica tipica è rappresentata da ematuria, dolore al fianco e massa palpabile. Infine, anche nel caso di endocardite infettiva potrebbe presentarsi ematuria a causa dello sviluppo di emboli a livello renale oppure per lo sviluppo di una glomerulonefrite da immunocomplessi secondaria all’ endocardite stessa.

37 di 112 Domande

In quale delle seguenti forme di leucemia può essere presente la coagulazione intravascolare?














La risposta corretta è la E
La leucemia promielocitica acuta (APL) è un sottotipo di leucemia acuta non linfo-blastica (ANLL), classificata come variante M3, secondo la classificazione FAB. La malattia, frequente tra i giovani, esordisce nella maggioranza dei casi con una leucopenia e una tipica coagulopatia da consumo (CID, coagulazione intravascolare disseminata), che spesso domina il quadro clinico alla diagnosi (Ferrara F, Schiffer CA, 2013 PubMed; Lo-Coco F et al, 2008 PubMed). È una forma relativamente rara (10 % circa di tutte la LAM) ed è più frequentemente diagnosticata tra i latino-ispanici rispetto ai caucasici (Douer D, 2003 PubMed).
Dal punto di vista eziologico, si caratterizza nella maggioranza dei casi per la presenza della t (15;17), che determina la formazione del gene PML/RAR-alfa, che a sua volta determina la produzione di una proteina responsabile del blocco di maturazione e dello sviluppo della APL. Tale traslocazione rende le cellule della APL sensibili al trattamento con ATRA (acido all-trans retinoico).

38 di 112 Domande

In merito alla disfunzione erettile indicare quale delle seguenti affermazioni è sbagliata:














La risposta corretta è la B.
In merito alla disfunzione erettile, nella somministrazione della terapia sostitutiva androgenica andrebbero preferiti i gel e i cerotti transdermici rispetto i composti androgeni orali perché hanno una minore epatotossicità . In particolare, per gli uomini con disfunzione, la terapia ha lo scopo di migliorare la libido, acquisire e sostenere le erezioni del pene. Il trattamento ottimale varia a seconda dei fattori che hanno ridotto la libido o causato disfunzione erettile o eiaculatoria. La terapia androgenica è in grado di migliorare la disfunzione erettile solo nell’ ipogonadismo (risposta E errata) e deve essere interrotta nei pazienti che non rispondono entro tre mesi alla terapia (risposta D errata). Infine, la valutazione periodica dei pazienti in terapia androgenica dovrebbe includere il dosaggio del PSA e una esplorazione rettale (risposta C errata).

39 di 112 Domande

Nel trattamento del diabete mellito i vantaggi degli analoghi rapidi rispetto all’ insulina regolare sono:














La risposta corretta è la D.
Nel trattamento del diabete mellito, gli analoghi rapidi dell’ insulina, rispetto all’ insulina regolare, hanno un più rapido assorbimento, una più breve durata d’ azione (circa 4-8h) e un picco più rapido. Per tali ragioni, tali farmaci sono usati:
- prima dei pasti, per controllare l'iperglicemia, che fa seguito all'assunzione del cibo;
- dopo i pasti, per abbassare rapidamente il tasso glicemico qualora aumentasse troppo.
Nello specifico, esistono le insuline ultrarapide, rapide, lente o ultra-lente. I caratteri distintivi dei vari tipi di insulina sono principalmente:
- l’ intervallo di tempo tra la somministrazione e l’ inizio dell'effetto terapeutico, noto come tempo di latenza;
- il tempo di picco, cioè il tempo che intercorre tra la somministrazione e il massimo effetto ipoglicemizzante;
- la durata d'azione, cioè l’ intervallo tra somministrazione del farmaco e scomparsa dell'effetto ipoglicemizzante.

40 di 112 Domande

L’ indicazione chirurgica ad una trombo-endoarteriectomia carotidea viene posta quando una placca aterosclerotica:














La risposta corretta è la A.
Secondo le attuali raccomandazioni ISO-SPREAD, la trombo-endo-arteriectomia carotidea è raccomandata principalmente:
1) in caso di stenosi sintomatica uguale o maggiore del 70% (equivalente a metodo NASCET), se il rischio di morte perioperatorio fino a 1 mese dall’ intervento e ogni tipo di ictus è inferiore a 6%;
2) in caso di stenosi sintomatica compresa fra il 50% ed il 69%, se il rischio di morte perioperatorio fino a 1 mese dall’ intervento e ogni tipo di ictus è inferiore a 6%, e se il paziente presenta almeno una delle seguenti condizioni:
- ischemia recente (< 2 mesi dal sintomo);
- sintomo cerebrale e non oculare;
- placca ulcerata – vulnerabile;
- sesso maschile;
- assenza di diabete.
In caso di stenosi carotidea sintomatica con indicazione a endo-arteriectomia, il gruppo
ISO-SPREAD ritiene opportuno eseguire la procedura chirurgica entro la prima settimana dall’ evento ischemico indice. Invece, tale intervento non è raccomandato nella stenosi sintomatica inferiore al 50% (equivalente a metodo NASCET), oppure in caso di occlusione cronica o di near occlusion della carotide interna.

41 di 112 Domande

Quale, tra i farmaci elencati, è stato recentemente approvato come antidoto specifico per il Dabigatran Etexilato?














La risposta corretta è la A
Dabigatran etexilato (Pradaxa) è un profarmaco somministrato per via orale che viene convertito nel fegato in dabigatran, un inibitore diretto della trombina. Ha un’ emivita di circa 12-17 ore in soggetti con normale funzionalità renale e il suo assorbimento non è influenzato dal cibo. Farmaco usato nella prevenzione e nella gestione della malattia venosa tromboembolica (TEV), nella prevenzione dell'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) e nella cardiopatia ischemica, è l’ unico anticoagulante orale che possiede un antidoto: Idracizumab, un frammento di anticorpo monoclonale anti-dabigatran che può essere somministrato nei pazienti per i quali le misure conservative di gestione del sanguinamento sono state inefficaci e che hanno sanguinamenti potenzialmente letali o per i quali è necessario un intervento chirurgico in urgenza o emergenza.

42 di 112 Domande

Quali soggetti sono a rischio di cirrosi epatica e devono essere sottoposti a valutazione clinico-laboratoristicastrumentale?














La risposta corretta è la D
Fra i soggetti a rischio di cirrosi epatica, che devono essere sottoposti a valutazione clinico-laboratoristica-strumentale ricordiamo: portatori di malattia epatica cronica da virus epatitico maggiore (HBV, HCV, HDV); soggetti con rapporto AST/ALT > 1, laddove siano state escluse forme autoimmuni e le alcol-correlate; soggetti con abuso alcolico; infine, pazienti con malattia epatica autoimmune, oppure con alterazione del metabolismo del ferro o del rame.

43 di 112 Domande

L’ evento acuto piu' strettamente correlato con l’ ipertensione sistolica isolata e':














La risposta corretta è la B.
L’ evento acuto più strettamente correlato all’ ipertensione sistolica isolata, l’ aumento pressorio della sola pressione sistolica con diastolica normale, è rappresentato dall’ ictus cerebrale. In particolare, l’ ipertensione sistolica isolata ha cause specifiche, tra cui la maggiore resistenza dei vasi periferici o la ridotta elasticità delle pareti vasali. Essa risulta essere il fattore di rischio più comune e importante di ictus: studi epidemiologici, infatti, hanno dimostrato un'incidenza gradualmente crescente di ictus, quando la pressione sanguigna sale progressivamente oltre 130/90 mmHg.
Fonte: https://www.oatext.com/pdf/TiM-7-303.pdf

44 di 112 Domande

Una donna di 25 anni si reca in PS a causa di una fibrillazione atriale parossistica (FA). Afferma di aver notato una diminuzione progressiva della sua tolleranza all’ esercizio nell’ ultimo anno e che non ha particolare interesse nello svolgere attività fisica. Sua sorella è morta per una patologia congenita, per questo ha sempre avuto paura dei medici. Ha una P.A. di 145/90 mmHg, 60 bpm con polso regolare a riposo; mostra lieve cianosi. Mostra un edema improntabile ad entrambe le caviglie. La sua pressione venosa giugulare (JVP) è elevata. Si osserva un soffio sistolico all’ auscultazione. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la E.
Per la paziente del caso clinico di 25 anni con fibrillazione atriale parossistica, diminuzione progressiva della tolleranza all’ esercizio fisico, lieve cianosi, edema improntabile alle caviglie, JVP elevata con soffio sistolico all’ auscultazione, la diagnosi più probabile è l’ anomalia di Ebstein, associata a rigurgito tricuspidale, dilatazione della porzione atrializzata del ventricolo destro e della giunzione atrioventricolare destra. I pazienti possono mostrare una presentazione tardiva con ridotta tolleranza all’ esercizio, cianosi e segni di insufficienza cardiaca destra (come la paziente del caso clinico). Infine, all’ ECG mostra blocco di branca destra con una piccola onda R in V1 e V2.​​​​​​​
 

45 di 112 Domande

In un paziente di 68 anni, fumatore, affetto da broncopneumopatia cronica ostruttiva e diabete mellito con microalbuminuria e una PA di 150/90 mmHg:














La risposta corretta è la C
La nefropatia diabetica, si verifica più frequentemente in pazienti che hanno uno controllo glicemico scarso, ipertensione, iper-filtrazione glomerulare o una predisposizione genetica. Il rischio di nefropatia è approssimativamente equivalente nel diabete di tipo 1 e di tipo 2.
Il trattamento della nefropatia diabetica prevede da un lato il controllo glicemico e dall’ altro l’ uso di una adeguata terapia antiipertensiva a base soprattutto di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) o dei bloccanti del recettore dell'angiotensina II (ARB) in modo da ridurre la pressione arteriosa e rallentare la progressione del danno renale.

46 di 112 Domande

La valutazione del controllo glicemico ottenuto in un soggetto con diabete deve includere il periodico esame dell’ HbA1c. In ogni paziente con diabete, la valutazione dell’ HbA1c deve essere effettuata?














La risposta corretta è la C
La valutazione del controllo glicemico ottenuto in un soggetto con diabete deve includere il periodico esame dell’ HbA1c. La valutazione dell’ HbA1c deve essere effettuata non meno di 2 volte all’ anno in ogni paziente con diabete, 4 volte all’ anno nei pazienti con compenso precario o instabile o nei quali sia stata modificata la terapia.
Fonte: Standard Italiani per la cura del diabete mellito.

47 di 112 Domande

L’ enzima convertente l’ angiotensina è spesso elevato in caso di:














La risposta corretta è la D
La sarcoidosi, malattia granulomatosa multi-sistemica, è caratterizzata patologicamente dalla presenza di granulomi non caseosi sia a livello polmonare che extra-polmonare. In genere colpisce i giovani adulti e presenta inizialmente una o più delle seguenti anomalie:
- adenopatia ilare bilaterale;
- opacità reticolari polmonari;
- lesioni cutanee, articolari e/o oculari.
Caratteristicamente, i pazienti affetti da sarcoidosi possono presentare elevati livelli di ACE sierico: si tratta tuttavia di un marcatore non specifico per la malattia in quanto può aumentare anche in altre situazioni patologiche quali TBC, ipertiroidismo o malattie autoimmuni.
Per tale ragione la valutazione di questo enzima trova la sua utilità non tanto nell’ iter diagnostico della sarcoidosi, quanto nel follow-up dei pazienti trattati farmacologicamente.
 

48 di 112 Domande

La polmonite da Klebsiella pneumoniae è più frequente nei:














La risposta corretta è la D
Le infezioni da Klebsiella pneumoniae, solitamente acquisite in ospedale, si verificano principalmente in pazienti con compromissione delle difese immunitarie (soggetti defedati e/o neutropenici). Dal punto di vista clinico, la Klebsiella Pneumoniae è principalmente un patogeno nosocomiale (meno comunemente determina infezioni acquisite in comunità ), associato a infezioni del tratto urinario, infezioni polmonari, batteriemie e altre infezioni in soggetti sensibili che presentano compromissione delle difese immunitarie. Inoltre, l’ infezione da Klebsiella pneumoniae non è più frequente nei soggetti di gruppo sanguigno A (risposta E errata).
Invece, nei neonati e nei giovani adulti l’ agente principale responsabile di polmonite è lo Streptococco Pneumonie (risposte B e C errata).

49 di 112 Domande

Ad una donna di 45 anni viene diagnosticato un ipertiroidismo. Lo studio della captazione del radioiodio mostra captazione assente. Qual è la causa dell’ ipertiroidismo?














La risposta corretta è la A.
In base ai reperti clinico-anamnestici e allo studio della captazione del radioiodio con captazione assente, la causa più verosimile dell’ ipertiroidismo della paziente del caso clinico è la tireotossicosi factitia, una condizione di tireotossicosi dovuta all’ assunzione volontaria (più tipicamente a scopo dimagrante) o accidentale di quantità eccessive di ormoni tiroidei: infatti, tale patologia determina captazione assente alla scintigrafia tiroidea. In particolare, la diagnosi si basa sulle caratteristiche cliniche, sui risultati di laboratorio e sullo studio della captazione del radioiodio: i pazienti con ipertiroidismo esogeno presentano classicamente TSH basso, T4 o T3 liberi elevati. Al contrario, la scintigrafia nel gozzo multi-nodulare mostra up-take disomogeneo con una tiroide aumentata di dimensioni con contorno irregolare (risposta B errata). Così , nella tiroidite di Hashimoto la scintigrafia mostra una captazione omogenea in una prima fase ed una ipocaptazione in una seconda fase di ipofunzionamento della ghiandola (risposta C errata), mentre, nel morbo di Basedow la scintigrafia mostra una ghiandola aumentata di dimensione con un uptake aumentato ma omogeneo (risposta D errata). Infine, nell’ adenoma di Plummer si riscontra una ipercaptazione a livello dell’ adenoma con captazione nulla nella restante parte della ghiandola (risposta E errata).

50 di 112 Domande

Quali marcatori virologici richiedere per una analisi di primo livello per escludere un’ infezione da virus HBV e HCV?














La risposta corretta è la A
L’ infezione da HBV è associata a variazioni caratteristiche dei livelli sierici di antigeni e anticorpi dell'epatite B. Se si sospetta un'epatite virale acuta, vengono eseguiti i seguenti esami per lo screening dei virus dell'epatite B e C:
- antigene di superficie dell'epatite B (HBsAg) e relativi anticorpi (anti-HbsAb);
- anticorpi IgM anti-core dell'epatite B (anti-HBcAb);
- anticorpi antiepatite C e il PCR (reazione a catena della polimerasi) dell'epatite C RNA (HCV-RNA).
In caso di positività di uno di questi esami correlati all'epatite B, possono essere necessari ulteriori esami sierologici per distinguere un'infezione acuta da una precedente o cronica: la titolazione dell'Ag e (HBeAg) e gli anticorpi anti-HBe per definire la prognosi e impostare il trattamento (risposte B, C, D ed E errate).

51 di 112 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è sbagliata in merito all’ endometriosi?














La risposta corretta è la A
L'endometriosi è definita come lo sviluppo di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. Le lesioni si trovano tipicamente nella pelvi, ma possono svilupparsi anche nell'intestino, nel diaframma o nella cavità pleurica. Il tessuto endometriale ectopico può causare dismenorrea, dispareunia, dolore cronico e infertilità .
Mentre la diagnosi definitiva può essere confermata solo con la laparoscopia, che evidenzia i foci endometriosici e permette l’ esame istologico (risposta C errata), la combinazione di reperti ecografici, sintomi, segni può essere utilizzata per una diagnosi presuntiva (risposta E errata).
I risultati dell'esame fisico potranno essere confermati con esami di imaging di secondo livello (TC e/o RM), che non sono quindi esami di primo livello per la diagnosi di endometriosi (risposta A corretta). Dopo la rimozione chirurgica della patologia, risultano utili nel follow-up il CA 19-9 e CA125 (risposte B e D errate).

52 di 112 Domande

Quale tra le seguenti condizioni morbose non è causa di Sindrome Nefrosica Secondaria?














La risposta corretta è la B
Le cause secondarie più comuni della sindrome nefrosica sono: la nefropatia diabetica (risposta C errata), la pre-eclampsia, l'amiloidosi (risposta A errata), il linfoma di Hodgkin (risposta D errata) e il mieloma multiplo (risposta E errata). Fra le cause secondarie di sindrome nefrosica non rientra la sindrome epatorenale.
Secondo i criteri definiti dall’ International Ascites Club, i criteri diagnostici per la sindrome epatorenale in corso di cirrosi sono i seguenti:
- cirrosi con ascite;
- creatininemia > 1.5 mg/dl;
- nessun miglioramento della creatininemia (riduzione a un livello inferiore a 1.5 mg/dL) dopo almeno 2 giorni di sospensione del diuretico e di espansione del volume circolante con albumina; la dose raccomandata di albumina è di 1 g/Kg di peso corporeo al giorno, fino a un massimo di 100 g/die;
- assenza di shock;
- nessun trattamento in atto o recente con farmaci nefrotossici
- assenza di malattia parenchimale renale indicata da una proteinuria >500 mg/die, microematuria (>50 eritrociti per campo) e/o anormalità ecografiche dei reni (risposta B corretta)
 
(Fonte: Criteri definiti dall’ International Ascites Club (Salerno F et al. (8)))

53 di 112 Domande

Quale e' il test piu' utile per valutare la risposta alla terapia antivirale per l’ epatite cronica da HCV?














La risposta corretta è la E
Mentre l’ HCV RNA qualitativo (risposta A errata) viene usato per confermare il sospetto di malattia, l’ HCV-RNA quantitativo trova impiego per il monitoraggio della terapia antivirale (risposta E corretta). La risposta virologica al trattamento nella terapia antivirale per l’ epatite cronica da HCV deve essere valutata controllando la carica virale a 12 settimane dopo l'interruzione della terapia.

54 di 112 Domande

Quando si parla di ipotiroidismo primitivo manifesto?














La risposta corretta è la A
L'ipotiroidismo primario è caratterizzato da un'alta concentrazione sierica di ormone stimolante la tiroide (TSH) e una bassa concentrazione sierica di tiroxina libera (T4) (risposta A corretta), mentre l'ipotiroidismo subclinico è definito biochimicamente come una normale concentrazione di T4 libero in presenza di un'elevata concentrazione di TSH (risposta D errata).

55 di 112 Domande

La sindrome da distress respiratorio acuto è :














La risposta corretta è la B
La sindrome del distress respiratorio acuto (ARDS), una malattia acuta grave del polmone, può essere causata da numerosi fattori scatenanti, compresi la polmonite e il trauma (risposta B corretta). È caratterizzata dal danno diffuso della membrana alveolo-capillare, che determina un edema polmonare non cardiogenico ricco di proteine (accumulo di fluidi nel polmone) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). L’ ARDS provoca una grave ipossiemia, che è refrattaria all’ ossigeno-terapia e necessita di ventilazione assistita.

56 di 112 Domande

Nel carcinoma midollare della tiroide è aumentata:














La risposta corretta è la B
Il carcinoma midollare della tiroide è un tumore neuroendocrino delle cellule para-follicolari o C della ghiandola tiroidea che producono calcitonina (riposta B corretta). Le concentrazioni di calcitonina sierica, correlate alla massa tumorale e alla differenziazione del tumore, sono quasi sempre elevate nei pazienti con tumore palpabile. La maggior parte dei tumori midollari della tiroide secernono anche l'antigene carino-embrionario (CEA), che, come la calcitonina, può essere usato come marker tumorale.

57 di 112 Domande

Quale fra i sottoelencati trattamenti farmacologici riduce meglio degli altri il dolore e migliora la qualità di vita nella neuropatia diabetica dolorosa?














La risposta corretta è la C
Le neuropatie periferiche sono una delle principali cause di morbilità nei pazienti con diabete mellito. Farmaci utili nel trattamento del dolore della neuropatia diabetica includono antidepressivi (ad esempio amitriptilina, duloxetina, venlafaxina), antiepilettici (ad esempio pregabalin, sodio valproato) e crema di capsaicina. Tra questi il pregabalin, ligando della subunità alfa2-delta dei canali del calcio voltaggio-dipendenti del sistema nervoso centrale, è quello più efficace.

58 di 112 Domande

Quale tra queste e' una controindicazione assoluta al vaccino pneumococcico 13 valente?














La risposta corretta è la E
I vaccini pneumococcici polisaccaridici-coniugati sono vaccini inattivati, ​​costituiti da polisaccaridi pneumococcici di tipo specifico, coniugati con una proteina che provoca una risposta immunitaria dipendente dalle cellule T, che aumenta l'efficacia del vaccino. Il vaccino pneumococcico coniugato 13-valente (PCV13) è controindicato nei bambini che hanno avuto una grave reazione allergica (ad es. anafilassi) dopo una precedente dose di PCV13 o qualsiasi vaccino contenente il tossoide difterico o verso un componente di PCV13.

59 di 112 Domande

Quali sono le raccomandazioni corrette per pazienti con cardiomiopatia dilatativa familiare e disfunzione ventricolare sinistra asintomatica?














La risposta corretta è la B.
Per i pazienti con cardiomiopatia dilatativa familiare e disfunzione ventricolare sinistra asintomatica si raccomanda di iniziare precocemente la terapia con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e/o con beta-bloccanti per rallentare la progressione della patologia, anche in assenza di uno scompenso cardiaco sintomatico.  Inoltre, per i pazienti con cardiomiopatia dilatativa e aritmia significativa o noto rischio di aritmia può essere preso in considerazione l’ impianto di un ICD prima che la frazione di eiezione scenda al di sotto del 35%. Infine, dato che la cardiomiopatia dilatativa ha un’ eziologia genetica, tutti i familiari del paziente dovrebbero essere sottoposti a visita cardiologica e screening genetico.

60 di 112 Domande

Paziente di 60 anni si presenta presso l’ ambulatorio di cardiologia a causa di uno scompenso cardiaco. La classificazione di gravità dello scompenso cardiaco utilizza:














La risposta corretta è la E.
Il sistema di classificazione più comunemente usato per quantificare la gravità e il grado di limitazione funzionale, determinato dallo scompenso cardiaco è il NYHA, che assegna i pazienti a una delle quattro classi funzionali, a seconda del grado di sforzo necessario affinché si sviluppino i sintomi tipici dello scompenso:
- classe I: pazienti con malattie cardiache senza conseguente limitazione dell'attività fisica. L'attività fisica ordinaria non causa sintomi di scompenso cardiaco come affaticamento o dispnea;
- classe II: pazienti con malattie cardiache che comportano una leggera limitazione dell'attività fisica. I sintomi si sviluppano con l'attività ordinaria ma non ci sono sintomi a riposo;
- classe III: pazienti con malattie cardiache con conseguente marcata limitazione dell'attività fisica. I sintomi si sviluppano con un'attività fisica inferiore all'ordinaria ma non ci sono sintomi a riposo.
- classe IV: pazienti con malattie cardiache con conseguente incapacità di svolgere qualsiasi attività fisica senza disagio. I sintomi dell'HF possono manifestarsi anche a riposo.
Invece, l'indice BODE, un sistema per la valutazione della gravità e della prognosi della BPCO, è usato per valutare il rischio di morte di un individuo (riposta A errata). All’ opposto, il PSI, un indice della gravità della polmonite acquisita in comunità , consente di valutare la probabilità di morbilità e mortalità tra i soggetti affetti (riposta B errata).

61 di 112 Domande

Quale dei seguenti enzimi epatici deve essere considerato maggiormente nella valutazione di un epatopatia di tipo ostruttivo?














La risposta corretta è la C
La gamma-glutamiltransferasi (gamma-GT o GGT) è un enzima appartenente alla classe delle transferasi. La determinazione sierica dell’ attività della gamma-GT è un test di laboratorio di basso costo, sensibile ed accurato, frequentemente utilizzato, comunemente considerato come indice di disfunzione epatobiliare e di abuso di alcool, con specificità peraltro modesta. Invece, la GGT è considerata l’ enzima epatico più sensibile per rilevare problemi a carico dei dotti biliari; di conseguenza la gamma-GT deve essere considerata maggiormente nella valutazione di un’ epatopatia di tipo ostruttivo.

62 di 112 Domande

Secondo le linee guida GOLD, la classificazione di gravità dell’ ostruzione bronchiale nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (basata sul VEMS post-broncodilatatore) nei pazienti con VEMS/CVF < 0,70 prevede nello studio GOLD 4:














La risposta corretta è la B
Il sistema GOLD, utilizzato per instaurare una adeguata terapia nella BPCO, consente di suddividere i pazienti in classi sulla base di una valutazione combinata basata sui sintomi e sulla presenza di esacerbazioni di malattia.
Secondo tale classificazione, si distinguono 4 classi di pazienti ognuna delle quali, se messa in relazione con il FEV1, risulta come segue:
- GOLD1: FEV1 >80% del teorico;
- GOLD2: FEV1 compreso tra 50% e 80% del teorico;
- GOLD3: FEV1 compreso tra 30% e 50% del teorico;
- GOLD4: FEV1 <30% del teorico (risposta B corretta).

63 di 112 Domande

Il BODE Index, un indice di rischio di mortalità per cause generali e per cause respiratorie nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva, comprende tutti questi elementi tranne uno, quale?














La risposta corretta è la D
L'indice BODE, un sistema per la valutazione della gravità e della prognosi della BPCO, usato per valutare il rischio di morte di un individuo, viene calcolato in base ai seguenti parametri:
- peso (BMI) (risposta A errata);
- ostruzione delle vie aeree (FEV1) (risposta E errata);
- dispnea (risposta C errata);
- capacità di esercizio (distanza percorsa in 6 minuti) (risposta B errata);
L’ indice fornisce informazioni prognostiche migliori rispetto al solo FEV 1 e può essere utilizzato per valutare la risposta terapeutica a farmaci, la terapia di riabilitazione polmonare e altri interventi chirurgici sul polmone. Fra i parametri del BODE, non rientra la ossigenoterapia.

64 di 112 Domande

In ambulatorio pneumologico vengono effettuate numerose spirometrie. In particolare, cosa rappresenta il FEV1?














La risposta corretta è la E.
Il FEV1 o VEMS (Forced expiratory volume in the 1st second o Volume Espiratorio Massimo nel I Secondo), usato in spirometria, indica il volume di aria espirata nel corso del primo secondo di una espirazione massima forzata e il grado di pervietà delle grandi vie aeree.

65 di 112 Domande

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è caratterizzata da un punto di vista funzionale dalle seguenti alterazioni alla spirometria:














La risposta corretta è la D
La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), condizione respiratoria comune, è caratterizzata da limitazione del flusso d'aria. La broncopneumopatia cronica ostruttiva è caratterizzata da un punto di vista funzionale dalle seguenti alterazioni alla spirometria: riduzione del volume espiratorio massimo al primo secondo (FEV1) con riduzione del rapporto volume espiratorio massimo al primo secondo (FEV1) /capacità vitale forzata (FVC) al di sotto del valore di 0,7 (risposta D corretta).
Quando si valuta un paziente per una possibile BPCO, la spirometria viene eseguita prima e dopo la somministrazione del broncodilatatore per determinare se è presente una limitazione del flusso d'aria e, se quest’ ultima, è parzialmente o completamente reversibile. La limitazione del flusso d'aria irreversibile o solo parzialmente reversibile con il broncodilatatore è la caratteristica fisiologica della BPCO.

66 di 112 Domande

La presenza di reversibilità dell’ ostruzione bronchiale al test farmacologico di broncodilatazione in un paziente con disturbi respiratori:














La risposta corretta è la A
La limitazione del flusso d'aria irreversibile o solo parzialmente reversibile con il broncodilatatore è la caratteristica della BPCO; qualora questa fosse reversibile, invece, si potrebbe affermare che il paziente sia affetto da asma bronchiale (risposta A corretta).
Seconda la Global Initiative for Ashma (GINA), infatti, "l'asma è un disturbo infiammatorio cronico delle vie aeree associata alla reattività di quest’ ultima il che porta ad episodi recidivanti di respiro sibilante, affanno, senso di costrizione toracica e tosse, in particolare di notte o al mattino presto, di solito associati a ostruzione diffusa, ma variabile, del flusso d'aria, ostruzione che è spesso reversibile spontaneamente o con il trattamento farmacologico” .
 
(Fonte: Global Initiative for Ashma (GINA))

67 di 112 Domande

CA 125, CA 19.9, CEA, PSA hanno dimostrato un valore predittivo positivo per neoplasia occulta:














La risposta corretta è la D
Il valore predittivo positivo (VPP) indica la quota di soggetti veri positivi sul totale dei positivi (veri e falsi positivi). Supponiamo che un test di screening dia come risultato solamente due opzioni: positivo al test e negativo. Essere positivi al test equivale ad essere ammalato, ma indagini diagnostiche successive possono rivelare l'effettiva malattia o meno. Perciò si otterranno 4 tipologie di osservati:
- sani negativi (veri negativi);
- sani positivi (falsi positivi);
- malati positivi (veri positivi);
- malati negativi (falsi negativi).
I marcatori tumorali comuni CEA, CA 19-9, CA 15-3, CA-125 hanno un valore predittivo positivo per neoplasia occulta scarso perché possono risultare elevati in numerose altre condizioni cliniche.
 

68 di 112 Domande

I pazienti affetti da polmonite devono avere un radiogramma di controllo:














La risposta corretta è la C
La polmonite acquisita in comunità (CAP) è un'infezione acuta del parenchima polmonare. Quando trattata in regime ospedaliero, il paziente può essere dimesso in modo appropriato quando è clinicamente stabile, può assumere farmaci per via orale, non ha altri problemi medici, se ha un ambiente domestico sicuro: la dimissione precoce basata sulla stabilità clinica e sui criteri per il passaggio alla terapia orale è incoraggiata a ridurre i costi ospedalieri non necessari e i rischi associati all’ ospedalizzazione.
La maggior parte dei pazienti con risoluzione clinica dopo il trattamento non richiede alcuna radiografia del torace di follow-up (risposte A, D ed E errate). Inoltre, non trova nessun razionale effettuare un radiogramma di controllo a un mese di distanza dall’ esordio in tutti i pazienti con polmonite (risposta B errata). Quindi, nessuna risposta è corretta (risposta C corretta).

69 di 112 Domande

L’ iperprolattinemia può essere determinata da:














La risposta corretta è la E
È definita iperprolattinemia la presenza di livelli sierici di PRL al di sopra del range normale. Disordine endocrino più comune dell'asse ipotalamo-ipofisario, presenta tra le sue cause fisiologiche la gravidanza, in misura minore la stimolazione del capezzolo durante l'allattamento al seno, lo sforzo fisico e lo stress.
Tra le sue cause patologiche, invece, vi sono adenomi ipofisari (prolattinomi) o altri tumori ipofisari, tumori o malattie infiltrative dell’ ipotalamo, lesioni del peduncolo ipotalamo-ipofisario, ustioni, lesioni della parete toracica, farmaci (es/antipsicotici), ipotiroidismo o insufficienza renale cronica (risposta E corretta).

70 di 112 Domande

L’ assenza di abitudine tabagica nell’ anamnesi di un paziente con disturbi respiratori cronici:














La risposta corretta è la D.
Nell’ anamnesi di un paziente con disturbi respiratori cronici l’ assenza di abitudine tabagica non consente di escludere con certezza la diagnosi di BPCO, non consente di formulare con certezza la diagnosi di asma bronchiale e non costituisce un elemento a favore di un’ origine cardiaca dei sintomi respiratori.

71 di 112 Domande

Nella profilassi dell’ ictus cardio-embolico nella fibrillazione atriale non valvolare gli anticoagulanti orali diretti (DOACs) presentano, rispetto al Warfarin, tutte le seguenti caratteristiche:














La risposta corretta è la A.
Nella profilassi dell’ ictus cardio-embolico nella fibrillazione atriale non
valvolare, gli anticoagulanti orali diretti (DOACs; dabigatran e inibitori diretti del fattore Xa apixaban, edoxaban, rivaroxaban) rispetto al warfarin, riducono il tasso di incidenza di ictus, embolie sistemiche e emorragia intracranica; al costo di un rischio aumentato di sanguinamento gastrointestinale.

72 di 112 Domande

Nel trattamento domiciliare del “ dolore incidente” oncologico,in un paziente in terapia con ossicodone a lento rilascio alla dose di 20 mg per due volte al giorno, la strategia di intervento corretta è :














La risposta corretta è la A
Il fentanyl è un potente analgesico dall'efficacia lievemente inferiore rispetto alle iniezioni sottocutanee di morfina. Tuttavia, è più facile da utilizzare in una
delle sue formulazioni (trans-mucosale, intra-nasale, sublinguale) e per questo può essere preso in considerazione per la gestione del cosiddetto dolore oncologico accessionale, ovvero il dolore acuto che si presenta nonostante la copertura del dolore cronico con un altro antidolorifico.

73 di 112 Domande

La terapia di associazione LABA - LAMA nei pazienti con asma bronchiale, in alternativa allo steroide:














La risposta corretta è la B
La terapia combinata LAMA-LABA è un caposaldo nel trattamento dei pazienti affetti da BPCO, che non trova indicazione nel caso di pazienti affetti da asma, come indicato dalle linee guida riportate in tabella (risposta B corretta).
Tratto da: GINA 2019: a fundamental change in asthma management
Helen K. Reddel, J. Mark FitzGerald, Eric D. Bateman, Leonard B. Bacharier, Allan Becker, Guy Brusselle, Roland Buhl, Alvaro A. Cruz, Louise Fleming, Hiromasa Inoue, Fanny Wai-san Ko, Jerry A. Krishnan, Mark L. Levy, Jiangtao Lin, Søren E. Pedersen, Aziz Sheikh, Arzu Yorgancioglu, Louis-Philippe Boulet
European Respiratory Journal 2019 53: 1901046; DOI: 10.1183/13993003.01046-2019


74 di 112 Domande

Nei pazienti con fibrillazione atriale ad alto rischio di stroke è indicata:














La risposta corretta è la C.
Per i pazienti con FA ad alto rischio di stroke con un punteggio CHA2DS2-VASc ? 2 viene fortemente raccomandata la terapia con anticoagulanti orali: in particolare, warfarin o DOACs; per i pazienti con un punteggio CHA2DS2-VASc pari a 0, invece, si consiglia di non utilizzare anticoagulanti orali. L'ictus ischemico è la manifestazione clinica più frequente di embolizzazione associata a FA.

75 di 112 Domande

Il brivido scuotente che precede la febbre è tipico di:














La risposta corretta è la C
Il brivido scuotente che precede la febbre è tipico della sepsi, sospetta o documentata, che si presenta tipicamente con ipotensione, tachicardia, febbre e leucocitosi.
Con il peggiorare della patologia, si sviluppano segni di shock (es. pelle fredda e cianosi) e disfunzione d'organo (ad es. oliguria, danno renale acuto, stato mentale alterato).
È importante sottolineare che la presentazione non è specifica e molte altre condizioni (come ad esempio pancreatite, sindrome da distress respiratorio acuto, etc.) possono presentarsi in modo simile.

76 di 112 Domande

I requisiti di validità del consenso informato sono:














La risposta corretta è la C
Il consenso informato è una forma di autorizzazione che il paziente firma prima di ricevere un qualunque trattamento sanitario, di cui il medico abbia spiegato vantaggi, svantaggi, benefici e rischi. I requisiti di validità del consenso informato sono: maggiore età , capacità di intendere e di volere, informazione più attualità del trattamento a cui deve andare incontro il paziente.

77 di 112 Domande

L’ indice ABI, detto anche indice di Winsor, consiste:














La risposta corretta è la B
L'indice ABI (o indice di Winsor) è un metodo relativamente semplice ed economico, che serve per confermare il sospetto clinico di malattia occlusiva arteriosa degli arti inferiori. Consiste nella valutazione del rapporto tra il valore di pressione arteriosa sistolica misurata alla caviglia e quella misurata a livello del braccio. Il rapporto delle due pressioni definisce l'indice caviglia-braccio, utile a fornire una misura della gravità della malattia. In particolare, se riscontriamo un ABI:
- > 1,3 abbiamo un probabile calcificazione della arteria;
- 0,91 – 1,3 abbiamo un valore normale;
- 0,41-0,9 abbiamo una arteriopatia lieve-moderata;
- <= 0,40 abbiamo una arteriopatia severa.

78 di 112 Domande

Un valore di glicemia a digiuno di 125 mg/dl può essere definito come:














La risposta corretta è la C
Definiamo IFG (Impaired Fasting Glucose) come il riscontro di valori di glicemia a digiuno superiori al valore normale, ma inferiori alla soglia che ci farebbe porre diagnosi di diabete mellito. Dunque, i valori della glicemia ematica che oscillano tra i 100 e i 125 mg/dl identificano l’ IFG.

79 di 112 Domande

La sindrome di Ramsay Hunt di tipo II:














La risposta corretta è la E
L’ Herpes zoster oticus (o Herpes genicolato o Sindrome di Ramsay Hunt) è una manifestazione non comune dell'herpes zoster a carico dei gangli dell'8o nervo cranico e del ganglio genicolato del 7o nervo craniale (faciale). Si caratterizza per paralisi del nervo facciale, accompagnato da un’ eruzione vescicolare eritematosa dell’ orecchio.

80 di 112 Domande

La definizione di ipertensione arteriosa resistente prevede il mancato raggiungimento del controllo dei valori pressori in presenza di quanti farmaci antipertensivi?














La risposta corretta è la C.
La definizione di ipertensione arteriosa resistente prevede il mancato raggiungimento del controllo dei valori pressori in presenta di tre farmaci in terapia, di cui un diuretico a dosaggio adeguato. Infatti, “L’ipertensione arteriosa resistente è una condizione clinica caratterizzata dalla presenza di valori pressori al di sopra dei limiti dei valori di riferimento raccomandati (pressione arteriosa ?140/90 mmHg nella popolazione generale di pazienti con ipertensione arteriosa e ?130/80 mmHg nei pazienti con diabete mellito o nefropatia), nonostante l’aderenza ad adeguate modificazioni dello stile di vita e ad una terapia farmacologica costituita da almeno tre classi di farmaci a dosi adeguate, una delle quali è rappresentata da un diuretico”.
Fonte: http://siia.it/wp-content/uploads/2014/03/Iper2013-4_01_raccomand-1.pdf



81 di 112 Domande

Quale tra i seguenti criteri non è prevista per la diagnosi di diabete mellito?














La risposta corretta è la A.
Secondo le linee guida AMD, per la diagnosi del diabete mellito il criterio non previsto per la diagnosi è “ la glicemia a due ore dal pasto >= a 180 mg/dl” . Infatti, secondo le linee guida AMD: “ In presenza di sintomi tipici della malattia (poliuria, polidipsia, calo ponderale), la diagnosi di diabete è posta con il riscontro, anche in una sola occasione casuale di glicemia >=200 mg/dl (indipendentemente dall’ assunzione di cibo) (risposta C errata). All’ opposto, in assenza dei sintomi tipici della malattia la diagnosi di diabete deve essere posta con il riscontro, confermato in almeno due diverse occasioni di:
- glicemia a digiuno >= 126 mg/dl (per il digiuno si intende almeno 8 ore di astinenza dal cibo) (risposta E errata);
oppure
- glicemia >= 200 mg/dl 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 g di glucosio) (risposta C errata);
oppure
- HbA1c >= 48 mmol/mol (6.5%), a condizione che il dosaggio dell’ HbA1c sia standardizzato, allineato IFCC e che si tenga conto dei fattori che possano interferire con il dosaggio (risposta D errata)” .
​​​​​​​Fonte AMD: https://aemmedi.it/wp-content/uploads/2009/06/AMD-Standard-unico1.pdf.

82 di 112 Domande

Quale tra le seguenti manifestazioni renali è espressione di danno vascolare?















La risposta corretta è la E
L'escrezione di albumina compresa tra 30 e 300 mg/die (da 20 a 200 μg/min) è considerata microalbuminuria, mentre livelli superiori sono considerati macroalbuminuria. In molti casi, questo parametro viene considerato un segnale precursore di nefropatia diabetica. Quando diventa cronica, infatti, l'iperglicemia può andare a danneggiare i glomeruli che filtrano il sangue a livello renale, peggiorando la loro attività di filtrazione. Una volta compromessa la loro funzione, alcune proteine circolanti possono passare nell'urina.


83 di 112 Domande

Fra le scale di valutazione per la depressione la più appropriata è :














La risposta corretta è la B
Esistono numerose scale di valutazione dei disturbi dell’ umore, e in particolare della depressione. La Hamilton Rating Scale for Depression (HRSD o HAM-D) (Hamilton M, J Neurol Neurosurg Psychiatry 1960) è la scala più conosciuta ed utilizzata, considerata il riferimento per la ricerca, sebbene non sia uno strumento diagnostico specifico per la depressione. La versione originale, composta da 17 item, è stata successivamente estesa a 21.

84 di 112 Domande

Le caratteristiche clinico-laboratoristiche tipiche dell’ iperaldosteronismo primitivo sono:














La risposta corretta è la E
Le caratteristiche clinico-laboratoristiche tipiche dell’ iperaldosteronismo primitivo sono: ipertensione, aumento dei livelli sierici di aldosterone, renina soppressa, ipokaliemia.

85 di 112 Domande

Quale tra i seguenti costituisce un criterio diagnostico incluso tra quelli che complessivamente definiscono la sindrome metabolica?














La risposta corretta è la C.
La sindrome metabolica si caratterizza per la presenza di 3 o più dei seguenti criteri:
- basso colesterolo HDL (uomini <40 mg/dl, donne <50 mg/dl);
- obesità addominale (circonferenza vita: uomini >102 cm, donne >88 cm);
- ipertrigliceridemia (>150 mg/dl);
- ipertensione arteriosa (>130/85 mmHg);
- iperglicemia (a digiuno >110 mg/dl).
Fonte: criteri diagnostici (NCEP-ATP III, JAMA 285:2486-2497, 2001).

86 di 112 Domande

Quale tra le seguenti misurazioni è utile per la diagnosi di diabete mellito?














La risposta corretta è la A.
La glicemia a digiuno risulta utile nella diagnosi di diabete mellito. Infatti, secondo le linee guida AMD: “ In presenza di sintomi tipici della malattia (poliuria, polidipsia, calo ponderale), la diagnosi di diabete è posta con il riscontro, anche in una sola occasione casuale di glucosio >=200 mg/dl (indipendentemente dall’ assunzione di cibo). In assenza dei sintomi tipici della malattia la diagnosi di diabete deve essere posta con il riscontro, confermato in almeno due diverse occasioni di:
- glicemia a digiuno >= 126 mg/dl (per il digiuno si intende almeno 8 ore di astinenza dal cibo);
oppure
- glicemia >= 200 mg/dl 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 g);
oppure
- HbA1c >= 48 mmol/mol (6.5%), a condizione che il dosaggio dell’ HbA1c sia standardizzato, allineato IFCC e che si tenga conto dei fattori che possano interferire con il dosaggio” . 
​​​​​​​
Fonte: https://aemmedi.it/wp-content/uploads/2009/06/AMD-Standard-unico1.pdf

87 di 112 Domande

Il dosaggio del BNP (Brain Natriuretic Peptide) costituisce un indicatore laboratoristico di:














La risposta corretta è la E.
Il dosaggio del BNP e/o NT-proBNP ematico costituisce un indicatore laboratoristico di scompenso cardiaco, perché aumenta nei pazienti con ipertrofia ventricolare sinistra e/o con scompenso cardiaco. Infatti, sebbene il peptide natriuretico di tipo B (BNP) e il frammento ammino-terminale del pro-peptide natriuretico di tipo B (NT-proBNP) siano normalmente prodotti nel cuore, vengono rilasciati in quantità elevate in caso di sollecitazioni cardiache. Originariamente il BNP venne chiamato peptide natriuretico cerebrale (Brain Natriuretic Peptide), perché il tessuto cerebrale è stato il primo tessuto nel quale è stato rilevato.



88 di 112 Domande

Un uomo di 64 anni riferisce tosse stizzosa. All’ esame obiettivo il medico palpa un linfonodo ingrossato nella fossa sovraclaveare. La radiografia del torace dimostra la presenza di una massa parailare e di adenopatia tracheobronchiale. Quale diagnosi spiega i seguenti esami di laboratorio: natriemia 116 mmol/l; kaliemia 4 mmol/l; osmolalità plasmatica 250 mosmol/kg; osmolalità urinaria 600 mosmol/kg; natriuria 80 mmol/l?















La risposta corretta è la B
Il paziente del caso presenta la sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH), che si sviluppa quando, in determinate condizioni, l’ ipofisi rilascia una quantità eccessiva di ormone antidiuretico (la vasopressina), causando la ritenzione di liquidi e l’ abbassamento del livello di sodio per diluizione. La SIADH può essere causata dalla produzione di vasopressina al di fuori dell’ ipofisi, come nel caso di alcuni tumori, specialmente del polmone.


89 di 112 Domande

La procedura di denervazione delle arterie renali è indicata in quale forma di ipertensione arteriosa?














La risposta corretta è la A.
La procedura di denervazione delle arterie renali è indicata nella forma di ipertensione arteriosa resistente. Infatti, come riportato nelle linee guida: “L’ipertensione arteriosa resistente è una condizione clinica caratterizzata dalla presenza di valori pressori al di sopra dei limiti dei valori di riferimento raccomandati (pressione arteriosa ?140/90 mmHg nella popolazione generale di pazienti con ipertensione arteriosa e ?130/80 mmHg nei pazienti con diabete mellito o nefropatia), nonostante l’aderenza ad adeguate modificazioni dello stile di vita e ad una terapia farmacologica costituita da almeno tre classi di farmaci a dosi adeguate, una delle quali è rappresentata da un diuretico. Alcune metodiche invasive sono attualmente in fase di valutazione per il trattamento dell’ipertensione arteriosa resistente. Esse consistono nella stimolazione elettrica del baro-riflesso e nella denervazione simpatica renale. Ambedue le tecniche, pur utilizzando due approcci differenti, sfruttano la riduzione del drive ortosimpatico centrale per ottenere una riduzione dei valori pressori. Attualmente, il ruolo di tali interventi è limitato a pazienti con ipertensione resistente severa, nei quali sia stata esclusa ogni possibile causa reversibile di resistenza e nei cui confronti il potenziamento della terapia farmacologica non sia tollerato o non consenta di migliorare il controllo pressorio.”
Fonte: http://siia.it/wp-content/uploads/2014/03/Iper2013-4_01_raccomand-1.pdf


90 di 112 Domande

Un uomo di 50 anni riferisce una storia di eventi occlusivi vascolari arteriosi e prurito scarsamente rispondente alla terapia antiistaminica. Si evidenzia rubrocianosi della cute e delle mucose, splenomegalia oltre agli esiti neurologici di pregressi ictus ischemici. Si documenta ematocrito 55% con significativo aumento della massa eritrocitaria, normale la pO2 con riduzione marcata della eritropoietina sierica. Quale tra i seguenti trattamenti è indicato?














La risposta corretta è la E
La policitemia vera (PV) è una malattia mieloproliferativa acquisita, caratterizzata dall'aumento della massa dei globuli rossi, causato da una proliferazione incontrollata, spesso associata alla produzione incontrollata anche di globuli bianchi e piastrine. Il trattamento prevede salasso e basse dosi di aspirina (risposta E corretta). La citoriduzione dovrebbe essere presa in considerazione nei pazienti che presentano un aumento del rischio di trombosi e che hanno un'età superiore ai 60 anni, con pregresse trombosi, malattie dei vasi periferici o ipertensione. L'idrossiurea rimane il farmaco di prima scelta nei pazienti più anziani.

91 di 112 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è corretta relativamente al rischio di sviluppare una Sindrome di Guillain Barrè dopo aver effettuato la vaccinazione anti-influenzale o dopo aver contratto una sindrome influenzale?














La risposta corretta è la A
Relativamente al rischio di sviluppare una sindrome di Guillain-Barrè , i pazienti che ricevono la vaccinazione antinfluenzale presentano un rischio minore rispetto ai pazienti che contraggono la sindrome influenzale.

92 di 112 Domande

Nel trattamento dell’ asma una delle seguenti affermazioni e' sbagliata, indicare quale:














La risposta corretta è la C
Secondo le linee guida l’affermazione: “Una dose bassa e regolare di corticosteroidi inalatori è consigliabile per i pazienti con risvegli a causa di asma più di una volta a settimana” non è corretta.

Tratto da: GINA 2019: a fundamental change in asthma management Helen K. Reddel, J. Mark FitzGerald, Eric D. Bateman, Leonard B. Bacharier, Allan Becker, Guy Brusselle, Roland Buhl, Alvaro A. Cruz, Louise Fleming, Hiromasa Inoue, Fanny Wai-san Ko, Jerry A. Krishnan, Mark L. Levy, Jiangtao Lin, Søren E. Pedersen, Aziz Sheikh, Arzu Yorgancioglu, Louis-Philippe Boule European Respiratory Journal 2019 53: 1901046; DOI: 10.1183/13993003.01046-2019

93 di 112 Domande

Il massaggio del seno carotideo in un paziente con flutter atriale con blocco 2:1 (frequenza atriale di 300, frequenza ventricolare di 150 batt/min) è in grado di produrre, verosimilmente, uno dei seguenti risultati:














La risposta corretta è la E.
In caso di flutter atriale con blocco 2:1, un’ attività atriale rapida e regolare, il massaggio del seno carotideo è in grado di produrre verosimilmente un temporaneo rallentamento della conduzione atrio-ventricolare (da 2:1 a 3:1 oppure a 4:1)​​​​​​​. Nei soggetti predisposti, il massaggio del seno carotideo è un esame che serve anche a diagnosticare la sincope seno-carotidea, un tipo di sincope neuro-mediata.

94 di 112 Domande

Il riscontro di elevati valori di D-dimero:














La risposta corretta è la C
Il D-dimero è uno dei prodotti della degradazione della fibrina, una proteina plasmatica coinvolta nel processo di formazione dei coaguli sanguigni (trombi). Il test del D-dimero è uno degli esami che vengono eseguiti nell’ iter diagnostico di varie condizioni patologiche, principalmente la trombosi venosa profonda e l’ embolia polmonare. Il riscontro di elevati valori di D-dimero ha un valore predittivo positivo basso per embolia polmonare
 


95 di 112 Domande

Nella prescrizione di benzodiazepine dovrebbero essere rispettate le seguenti norme di buona pratica clinica, eccetto una:














La risposta corretta è la C
Le benzodiazepine (spesso abbreviate BZD o BDZ) sono una classe di psicofarmaci la cui struttura chimica è composta dalla fusione di un anello benzenico e un anello diazepinico. La prima benzodiazepina, il clordiazepossido è stata scoperta casualmente da Leo Sternbach. Nella buona pratica clinica, per la prescrizione delle benzodiazepine non è corretto: “ evitare di sospenderle prima di 5 settimane di trattamento” . Inoltre, quando sono prescritte bisogna monitorare attentamente il rischio di dipendenza (risposta A errata), evitare di somministrarle a pazienti affetti da miastenia gravis (risposta B errata), evitare di somministrarle per periodi di tempo superiori a 3 mesi (risposta D errata), considerare attentamente gli effetti indesiderati e le loro conseguenze sull’ autonomia personale nel daily living (risposta E errata).



96 di 112 Domande

La somministrazione di vaccini vivi a pazienti oncologici che ricevono immunosoppressori per il trattamento di una neoplasia maligna:














La risposta corretta è la C
I soggetti con leucemia, linfoma o altri tumori non dovrebbero ricevere vaccini vivi, come i pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia. Le vaccinazioni con vaccini vivi attenuati sono indicate in caso di tumore in fase di remissione, quando la chemioterapia è stata interrotta da almeno 3 mesi e con parametri immunologici compatibili.

97 di 112 Domande

Uomo di 45 anni con familiarità per malattie cardiovascolari, altezza 175 cm, peso 96 kg, circonferenza vita 106 cm, PA 145/85 mmHg, stile di vita sedentario. Agli esami ematochimici rilievo di glicemia a digiuno 115 mg/dl, colesterolo totale 225 mg/dl, HDL 30 mg/dl, trigliceridi 188 mg/dl. Qual è l’ approccio terapeutico più indicato?














La risposta corretta è la E
In questo paziente, il primo step terapeutico da impostare è sicuramente consigliare cambiamenti nel suo stile di vita, visto il quadro clinico, la sintomatologia e l’ anamnesi del paziente.

98 di 112 Domande

Quale tra le seguenti condizioni morbose può essere causa di anemia immunoemolitica?














La risposta corretta è la D
L’ anemia emolitica autoimmune comprende un gruppo di malattie caratterizzate da malfunzionamento del sistema immunitario con produzione di autoanticorpi, che aggrediscono i globuli rossi come se fossero sostanze estranee all’ organismo.
In circa la metà dei casi, la causa non può essere determinata (anemia emolitica autoimmune idiopatica). Nell’ altra metà dei casi (anemia emolitica autoimmune secondaria) le cause scatenanti sono: la presenza di un linfoma, il lupus eritematoso sistemico, raramente farmaci e numerose altre cause scatenanti.

99 di 112 Domande

Un segno ecocardiografico di disfunzione diastolica ventricolare sinistra è rappresentato da:














La risposta corretta è la A.
Un segno ecocardiografico di disfunzione diastolica ventricolare sinistra è rappresentato dall’ alterato rapporto fra il riempimento proto-diastolico e quello atriale (E/A). Il rapporto E/A è uno dei parametri più importanti da valutare nello studio della funzionalità diastolica perché permette di distinguere quattro pattern di flusso trans-mitralico: normale, alterato rilasciamento diastolico, pattern pseudo-normalizzato e pattern restrittivo.​​​​​​​

100 di 112 Domande

Un uomo di 38 anni ha una diagnosi di rettocolite ulcerosa, in terapia con mesalazina con buon controllo dei sintomi. Si presenta per lesioni inizialmente pustolose che sono progredite fino alla comparsa di ulcere a livello della superficie anteriore dell'arto inferiore dx. I margini dell'ulcera sono violacei e la lesione è dolorosa. Quale dei seguenti trattamenti rappresenta una prima linea di terapia per tale condizione?














La risposta corretta è la C
Nella fisiopatologia del pioderma gangrenoso sono coinvolte delle alterazioni della chemiotassi dei neutrofili con sovra-espressione nelle lesioni di IL-8. La terapia topica con corticosteroidi o tacrolimus è efficace in caso di lesioni superficiali (risposta C corretta). Utili sono anche i bendaggi occlusivi o assorbenti in base alla presenza di essudato, ma essendo lesioni asettiche non serve l’ antisettico (risposta A errata). Per le manifestazioni più gravi, si predilige una terapia corticosteroidea sistemica.

101 di 112 Domande

Il monitoraggio del soggetto con infezione da HIV ed in trattamento con farmaci antiretrovirali si effettua con:














La risposta corretta è la C
HIV sta per Virus da Immunodeficienza Umana, ed è l'agente eziologico dell'AIDS.
Le manifestazioni cliniche includono lo stato di portatore asintomatico fino alla sindrome da immunodeficienza acquisita, una condizione definita dall'insorgenza di gravi infezioni opportunistiche o tumori o da una conta di CD4 circolanti < 200/μL. Il monitoraggio del soggetto con infezione da HIV ed in trattamento con farmaci antiretrovirali si effettua con la determinazione CD4+ circolanti e viremia HIV.

102 di 112 Domande

Il virus erpetico di Epstein-Barr è stato trovato in associazione a quale delle sottoelencate neoplasie dell’ uomo?














La risposta corretta è la B
Il linfoma di Burkitt è un linfoma a cellule B aggressivo, che si manifesta nei bambini e negli adulti. Esistono forme endemiche (africano), sporadiche (non-africano) e correlate all'immunodeficienza (si verifica frequentemente in pazienti con HIV/AIDS e può essere una malattia indicativa di AIDS). Nella forma endemica, la malattia è strettamente associata all'infezione da virus di Epstein-Barr; tuttavia, è incerto se il virus di Epstein-Barr abbia un ruolo eziologico.

103 di 112 Domande

Cosa si intende per ridotta tolleranza al glucosio (o Impaired Glucose Tolerance, IGT)?














La risposta corretta è la E
La ridotta tolleranza al glucosio (o IGT, impaired glucose tolerance) è uno stato prediabetico, che è associato a insulino-resistenza e aumento del rischio di patologia cardiovascolare. Secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità e l'American Diabetes Association, si definisce un paziente affetto da IGT, quando i livelli di glicemia, misurati con esame OGTT dopo 2 ore dalla somministrazione di 75g ml di glucosio in soluzione, sono pari a 140– 199 mg per dL.

104 di 112 Domande

Nel paziente con embolia polmonare elevati livelli di Troponina e BNP sono indicativi di:














La risposta corretta è la D
Studi clinici osservazionali hanno evidenziato che nei pazienti con embolia polmonare acuta, elevati livelli di troponina e BNP si associano ad una elevata mortalità e con l’ insorgenza di complicanze emodinamiche.
Studi osservazionali hanno evidenziato una correlazione tra i livelli di BNP (o pro-BNP) e la presenza di compromissione emodinamica e di disfunzione ventricolare destra all’ ecocardiografia. Infatti, è emersa una correlazione tra elevate concentrazioni di BNP e l’ incidenza di morte o di deterioramento emodinamico.
 
Fonte: Marcatori prognostici nell’ embolia polmonare acuta: il ruolo delle troponine
Cecilia Becattini, Giorgia Manina, Giancarlo Agnelli.

105 di 112 Domande

Quale dei seguenti non fa parte dei criteri per definire il MCI (Mild Cognitive Impairment)?














La risposta corretta è la C
Il Mild cognitive impairment (MCI) è uno stato intermedio tra cognizione normale e demenza. Mentre specifici cambiamenti nella cognizione sono frequentemente osservati nel normale invecchiamento, ci sono prove crescenti che alcune forme di compromissione cognitiva sono riconoscibili come manifestazione precoce di demenza. Considerato come la frontiera o stato di transizione tra l'invecchiamento normale e la demenza, non presenta tra i suoi criteri diagnostici la riduzione della capacità di eseguire le comuni attività della vita quotidiana.

106 di 112 Domande

Un uomo di 38 anni ha una diagnosi di rettocolite ulcerosa, in terapia con mesalazina con buon controllo dei sintomi. Si presenta per lesioni inizialmente pustolose che sono progredite fino alla comparsa di ulcere a livello della superficie anteriore dell'arto inferiore dx. I margini dell'ulcera sono violacei e la lesione è dolorosa. Quale delle seguenti condizioni non si associa alla malattia di base del paziente?














La risposta corretta è la A
L’ artrite reumatoide non fa parte delle manifestazioni extraintestinali associate alle malattie infiammatorie croniche intestinali (risposta A corretta). Le altre condizioni sono tutte manifestazioni extraintestinali che si possono associare alla rettocolite ulcerosa (risposte B, C e D errate).

107 di 112 Domande

Qual e' il principale meccanismo fisiopatologico alla base dell’ ipertensione nella sindrome delle apnee notturne?














La risposta corretta è la C.
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS, acronimo inglese per Obstructive Sleep Apnea Syndrome), un sottotipo della "sindrome delle apnee nel sonno", è caratterizzata da ripetuti episodi di completa e/o parziale e/o prolungata ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, normalmente associati a una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue. Le sequele cardiovascolari a lungo termine comprendono lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, l’ insorgenza di altre aritmie e, soprattutto, l'ipertensione scarsamente controllata. In particolare, il principale meccanismo fisiopatologico alla base dell’ ipertensione nella sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è rappresentato dall’ iperattività simpatica. I sintomi includono eccessiva sonnolenza diurna, irrequietezza, risveglio ricorrente e cefalea. La diagnosi si basa sull'anamnesi del sonno e sulla polisonnografia. Il trattamento consiste nell'applicazione di una ventilazione continua a pressione positiva, di apparecchi orali e, nei casi refrattari, la chirurgia. ​​​​​​​

108 di 112 Domande

Quale delle seguenti condizioni non rientra tra i fattori di rischio per il diabete gestazionale?














La risposta corretta è la A
L’ anamnesi familiare di diabete (compresi i parenti di secondo grado con diabete tipo 2) non rientra tra i fattori di rischio per il diabete gestazionale.
Invece, rientrano tra i fattori di rischio: la macrosomia fetale in una gravidanza
precedente (>4,5 kg), il diabete gestazionale in una gravidanza precedente, l’ indice di massa corporea (IMC) pregravidico > 30 e il riscontro, precedentemente o all’ inizio della gravidanza, di valori di glicemia plasmatica compresi fra 100 e 125 mg/dl (5,6-6,9 mmol/l) (risposte B, C, D ed E errate).

109 di 112 Domande

Quale dei seguenti segni e sintomi non e' presente nella Malattia di Parkinson Idiopatica?














La risposta corretta è la B
Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa, a progressione lenta, caratterizzata da tremore a riposo, rigidità , lentezza e diminuzione dei movimenti (bradicinesia) e instabilità della postura e/o dell'andatura (risposte A, C, D ed E errate). La diagnosi è clinica. Il trattamento mira a ripristinare la funzione dopaminergica nel cervello con levodopa più carbidopa e/o altri farmaci. Quindi, l’ ipotonia muscolare non è caratteristica di questa patologia.

110 di 112 Domande

Dopo una settimana dall’ impianto di una protesi d’ anca, in un donna di 65 anni compare un’ improvvisa dispnea. La paziente è ipotesa e tachicardica. Normale l’ RX del torace. Un EGA (emogasanalisi) mostra: PAO2 di 75 mmHg e una PACO2 di 35 mmHg. Quale tra i seguenti esami ematochimici trova indicazione?














La risposta corretta è la D
In questo caso clinico l’ esame ematochimico che trova indicazione è rappresentato dal test del D-dimero, che è eseguito nell’ iter diagnostico di varie condizioni patologiche, principalmente la TVP e l’ EP.

111 di 112 Domande

L’ utilizzo di un broncodilatatore inalatorio a lunga durata d’ azione in un paziente con asma bronchiale:














La risposta corretta è la A
Per il trattamento dell’asma sono molto importanti le linee guida GINA, dove osservando la tabella è possibile affermare che: l’utilizzo di un broncodilatatore inalatorio a lunga durata d’azione è indicato solo in associazione con un corticosteroide inalatorio e non deve mai essere utilizzato da solo per la terapia dell’asma bronchiale.
 
Fonte: GINA 2019: a fundamental change in asthma management
Helen K. Reddel, J. Mark FitzGerald, Eric D. Bateman, Leonard B. Bacharier, Allan Becker, Guy Brusselle, Roland Buhl, Alvaro A. Cruz, Louise Fleming, Hiromasa Inoue, Fanny Wai-san Ko, Jerry A. Krishnan, Mark L. Levy, Jiangtao Lin, Søren E. Pedersen, Aziz Sheikh, Arzu Yorgancioglu, Louis-Philippe Boulet
European Respiratory Journal 2019 53: 1901046; DOI: 10.1183/13993003.01046-2019

112 di 112 Domande

Quale farmaco non ha effetto anti-ipertensivo?














La risposta corretta è la E
Il clomifene (agente inducente l’ ovulazione), non ha effetto antipertensivo, ma è un agonista parziale degli estrogeni e antagonizza efficacemente estrogeni più forti.
Composto attivo per os, si lega alle proteine plasmatiche, va incontro a circolo entero-epatico e si distribuisce nel tessuto adiposo. Dal punto di vista farmacologico, determina un aumento della secrezione delle gonadotropine e di estrogeni, inibendo l’ effetto feedback negativo esercitato dall’ estradiolo sulle gonadotropine. Dal punto di vista clinico, l’ importanza di questo farmaco risiede nella capacità di stimolare l’ ovulazione in donne affette da oligomenorrea o amenorrea e disturbi dell’ ovulazione.
Il clomifene probabilmente blocca la retro-inibizione esercitata dagli estrogeni sull’ ipotalamo, causando un picco di gonadotropine che induce l’ ovulazione.
Il composto è inefficace in donne con insufficienza ovarica o ipofisaria.
Invece, la reserpina è un alcaloide indolico con attività antipertensiva e antipsicotica (risposta A errata).

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