Simulazione

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1 di 62 Domande

Di ritorno da una discoteca, Francesco, Luigi, Luca e Piero subiscono un incidente di macchina. In questo incidente Francesco perde molto sangue, per cui si rende necessaria una trasfusione immediata. Purtroppo l'incidente capita in una località remota, nella quale non sono disponibili scorte di sangue; si rende quindi necessaria una donazione immediata di sangue da uno dei quattro amici. Dalla scheda sanitaria del ferito risulta che il suo sangue è di gruppo AB Rh+. Quale dei suoi amici potrà donare il proprio sangue a Francesco?














La risposta corretta e' la '

Tutti indistintamente

'.


2 di 62 Domande

Quale delle seguenti coppie di termini è anomala?














La risposta corretta e' la '

Teleologico - finalistico

'.


3 di 62 Domande

Il sangue che circola in un capillare polmonare rilascia CO2 secondo il meccanismo di:














La risposta corretta e' la '

Diffusione

'.


4 di 62 Domande

Un significativo vantaggio della fecondazione interna deriva dal fatto che essa:














La risposta corretta e' la '

facilita la riproduzione in ambiente terrestre

'.


5 di 62 Domande

Quale delle seguenti caratteristiche è comune al benzene e all'etene?














La risposta corretta è la A
La caratteristica comune al benzene e all'etene è l'ibridazione sp². Questa risposta è corretta perché sia il benzene che l'etene presentano carboni ibridati sp². Nel caso del benzene, ogni atomo di carbonio nella struttura esagonale è ibridato sp², permettendo la formazione di legami sigma con altri due atomi di carbonio e un atomo di idrogeno, mentre gli elettroni p non ibridati formano un sistema di elettroni ? delocalizzati che conferisce al benzene la sua stabilità e aromaticità. Nell'etene, ciascuno dei due atomi di carbonio è anch'esso ibridato sp², formando due legami sigma con gli atomi di idrogeno e un legame sigma con l'altro atomo di carbonio, mentre gli elettroni p rimanenti formano un legame ? tra i due atomi di carbonio, conferendo all'etene la sua tipica reattività alchenica. L'ibridazione sp² è quindi la chiave per la formazione dei legami ? in entrambe le molecole, rendendola una caratteristica comune.

6 di 62 Domande

Consideriamo i tre numeri generici A, B, C. Supponiamo:
- che il numero A sia minore del numero B
- che il numero C sia maggiore o uguale al numero B.
Quale delle seguenti affermazioni è SEMPRE VERA?














La risposta corretta è la B
Consideriamo i tre numeri generici A, B, C. Supponiamo: - che il numero A sia minore del numero B - che il numero C sia maggiore o uguale al numero B. Quale delle seguenti affermazioni è SEMPRE VERA? La risposta corretta è: A è minore di C. Questa affermazione è sempre vera perché, dato che A è minore di B (A < B) e C è maggiore o uguale a B (C ? B), possiamo dedurre che A è necessariamente minore di C. Infatti, se C è maggiore di B, allora C è sicuramente maggiore di A, e se C è uguale a B, A è ancora minore di C, poiché A è minore di B. In entrambe le situazioni, l'ineguaglianza A < C è rispettata, rendendo l'affermazione "A è minore di C" sempre vera in base alle condizioni date.

7 di 62 Domande

Un batterio che produce insulina umana:














La risposta corretta e' la '

contiene un gene estraneo e lo esprime

'.


8 di 62 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


9 di 62 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

10 di 62 Domande

Negare che "ogni uomo ha un nemico" equivale a dire che:














La risposta corretta è la D
Negare che "ogni uomo ha un nemico" equivale a dire che esistono uomini senza nemici. La negazione di un'affermazione universale come "ogni uomo ha un nemico" richiede di dimostrare che non è vero per almeno un caso. In logica, l'affermazione originale è una proposizione universale, cioè si applica a tutti gli elementi di un insieme, in questo caso, "ogni uomo". La sua negazione non implica che nessun uomo abbia nemici, ma che non tutti gli uomini soddisfano la condizione di avere nemici. Pertanto, per negare correttamente l'affermazione, basta dimostrare l'esistenza di almeno un uomo che non ha nemici, il che è precisamente ciò che esprime la risposta corretta: "esistono uomini senza nemici". Questo riflette la logica del quantificatore esistenziale, che afferma che esiste almeno un elemento per cui la proprietà non vale, piuttosto che negare completamente la possibilità di avere nemici.

11 di 62 Domande

Per quale delle seguenti malattie è indicato l'uso di antibiotici per combattere l'agente patogeno che ne è la causa?














La risposta corretta e' la '

Tubercolosi

'.


12 di 62 Domande

Nell'organismo femminile dove è presente il "corpo di Barr"?














La risposta corretta e' la '

Nel nucleo delle cellule somatiche

'.


13 di 62 Domande

Incrociando due drosofile con corpo bruno si ottengono 121 femmine con corpo bruno, 63 maschi con corpo giallo e 68 maschi con corpo bruno. Da questo si può dedurre che l'allele responsabile del colore giallo del corpo si trova:














La risposta corretta e' la '

Sul cromosoma X ed è recessivo

'.


14 di 62 Domande

Calcolare la quantità di ammoniaca (17 u.m.a.) contenuta in 500 ml di una soluzione acquosa 0,02 M.














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di calcolare la quantità di ammoniaca contenuta in 500 ml di una soluzione acquosa 0,02 M, e la risposta corretta è 0,17 g. Per determinare la massa di ammoniaca in questa soluzione, bisogna prima calcolare il numero di moli di ammoniaca presenti. La molarità (M) è definita come il numero di moli di soluto per litro di soluzione. Dato che la soluzione è 0,02 M, in 1 litro ci sono 0,02 moli di ammoniaca. Considerando che abbiamo 500 ml, ovvero 0,5 litri, il numero di moli di ammoniaca sarà 0,02 mol/L × 0,5 L = 0,01 moli. La massa di una mole di ammoniaca è data dal suo peso molecolare, che è 17 g/mol. Pertanto, la massa di 0,01 moli di ammoniaca sarà 0,01 mol × 17 g/mol = 0,17 g. Questo calcolo conferma che la quantità di ammoniaca presente nella soluzione è effettivamente 0,17 g.

15 di 62 Domande

Se due conigli mangiano 8 carote in un'ora, in quanto tempo 25 conigli mangeranno 50 carote?














La risposta corretta e' la '

30 minuti

'.


16 di 62 Domande

Siano dati due triangoli rettangoli simili. Se il primo ha cateti di lunghezza 3 e 4 cm, e il secondo ha area pari al quadruplo dell'area del primo, qual è la lunghezza dell'ipotenusa del secondo triangolo?














La risposta corretta è la E
Siano dati due triangoli rettangoli simili. Se il primo ha cateti di lunghezza 3 e 4 cm, e il secondo ha area pari al quadruplo dell'area del primo, qual è la lunghezza dell'ipotenusa del secondo triangolo? La risposta corretta è 10 cm. Per risolvere il problema, si calcola prima l'area del primo triangolo utilizzando la formula dell'area per un triangolo rettangolo, ovvero (3 cm * 4 cm) / 2 = 6 cm². Poiché il secondo triangolo ha un'area pari al quadruplo di quella del primo, la sua area è 24 cm². I triangoli simili hanno lati proporzionali, quindi il rapporto tra i lati corrispondenti dei due triangoli è costante. Se il rapporto di similitudine è k, allora l'area del secondo triangolo è k² volte quella del primo, quindi k² = 4, da cui k = 2. I cateti del secondo triangolo saranno quindi 6 cm e 8 cm, essendo il doppio dei cateti del primo. Applicando il teorema di Pitagora, l'ipotenusa del secondo triangolo è ?(6² + 8²) = ?(36 + 64) = ?100 = 10 cm.

17 di 62 Domande

Il processo che conduce al differenziamento dei foglietti embrionali (o foglietti germinativi) è detto:














La risposta corretta e' la '

Gastrulazione

'.


18 di 62 Domande

La differenza tra gas e vapore consiste nel fatto che il vapore:














La risposta corretta è la D
La differenza tra gas e vapore consiste nel fatto che il vapore può essere liquefatto per compressione. La distinzione tra gas e vapore si basa sul comportamento termodinamico delle sostanze: un gas è uno stato della materia che non può essere facilmente liquefatto solo tramite compressione a temperatura ambiente, mentre un vapore è una fase gassosa di una sostanza che si trova al di sotto della sua temperatura critica, il che significa che può essere trasformato in un liquido semplicemente mediante compressione senza dover abbassare la temperatura. Questo accade perché il vapore esiste in un equilibrio con la sua fase liquida o solida, e la compressione aumenta la pressione del vapore fino a raggiungere il punto in cui diventa termodinamicamente favorevole la transizione alla fase liquida. Ad esempio, il vapore acqueo può essere facilmente condensato in acqua liquida aumentando la pressione, mentre l'ossigeno gassoso richiede sia un aumento di pressione che una riduzione di temperatura per passare allo stato liquido.

19 di 62 Domande

Sia data una forza costante e di modulo F1≠0. Sia inoltre dato un punto A1 giacente sulla retta di azione di F1. Il punto A1 disti L1 (con L1≠0) dal punto di applicazione di F1. Analogamente, sia data una seconda forza costante, di modulo F2≠0, ed un punto A2 giacente sulla retta di azione di F2. Sia L2≠0 la distanza di A2 dal punto di applicazione di F2. Che relazione c'e' tra il momento M1 di F1 rispetto ad A1 e il momento M2 di F2 rispetto ad A2?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale relazione esiste tra il momento M? della forza F? rispetto al punto A? e il momento M? della forza F? rispetto al punto A?, e la risposta corretta è che M?=M?=0. La spiegazione di questa risposta si basa sul fatto che il momento di una forza rispetto a un punto sulla sua retta d'azione è sempre zero. Questo perché il momento di una forza è definito come il prodotto vettoriale tra il vettore posizione del punto rispetto al punto di applicazione della forza e il vettore forza stesso. Quando il punto rispetto al quale si calcola il momento giace sulla retta d'azione della forza, il vettore posizione è parallelo al vettore forza, rendendo il prodotto vettoriale nullo. Quindi, indipendentemente dai valori di F?, F?, L? e L?, i momenti M? e M? rispetto ai punti A? e A?, che giacciono sulle rispettive rette d'azione delle forze, saranno sempre uguali a zero.

20 di 62 Domande

Inserire il numero mancante nella serie: 3 7 15 31 63 ...














La risposta corretta è la C
Inserire il numero mancante nella serie: 3 7 15 31 63 ... La risposta corretta è 127. Questa serie numerica segue una progressione in cui ciascun numero è ottenuto moltiplicando il numero precedente per 2 e poi sottraendo 1. Partendo da 3, si moltiplica per 2 ottenendo 6 e sottraendo 1 si ottiene 7. Lo stesso processo si applica a 7: 7 moltiplicato per 2 dà 14, e sottraendo 1 si ottiene 15. Continuando con questo schema, 15 moltiplicato per 2 è 30, meno 1 è 31, e così via. Pertanto, dopo 63, si moltiplica per 2 ottenendo 126 e sottraendo 1 si ottiene 127, confermando che 127 è il numero mancante nella serie.

21 di 62 Domande

Una membrana osmotica separa due soluzioni A e B dello stesso sale. Se la soluzione A è ipertonica rispetto alla soluzione B si può affermare che, dopo un certo tempo, si raggiungerà uno stato di equilibrio in cui:














La risposta corretta e' la '

La membrana è attraversata nei due sensi dallo stesso numero di molecole.

'.


22 di 62 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


23 di 62 Domande

Qual è la coppia anomala rispetto alle altre? 














La risposta corretta e' la '

Palude – pedule

'.


24 di 62 Domande

Quale tra i seguenti composti è un idruro? 














La risposta corretta e' la '

CaH2

'.


25 di 62 Domande

Alcuni A sono B, alcuni B sono C”. Se ne deduce che:














La risposta corretta e' la '

Alcuni B sono A

'.


26 di 62 Domande

Un composto ha la seguente composizione percentuale in massa:
 40,2 % K 26,9 % Cr 32,9 % O
 Qual è la formula empirica di tale composto?
 [Massa atomica relativa: K = 39 u; Cr = 52 u; O = 16 u] 














La risposta corretta è la C
La formula empirica del composto con la composizione percentuale di 40,2% K, 26,9% Cr e 32,9% O è K?CrO?. Per determinare la formula empirica, si inizia convertendo le percentuali in masse su una base di 100 g del composto, ottenendo 40,2 g di K, 26,9 g di Cr e 32,9 g di O. Successivamente, si calcolano le moli di ciascun elemento utilizzando le masse atomiche relative: per il potassio (K) 40,2 g / 39 u, per il cromo (Cr) 26,9 g / 52 u e per l'ossigeno (O) 32,9 g / 16 u. Si ottengono rispettivamente circa 1,03 moli di K, 0,52 moli di Cr e 2,06 moli di O. Dividendo ciascuna quantità di moli per il numero più piccolo, che è 0,52, si ottengono i rapporti molari approssimativamente di 2:1:4 per K:Cr:O. Questo conferma che la formula empirica del composto è K?CrO?, poiché questi rapporti riflettono la proporzione minima intera tra gli atomi nel composto.

27 di 62 Domande

Perché CCl4 non è una molecola polare? 














La risposta corretta e' la '

CCl4 è una molecola tetraedrica

'.


28 di 62 Domande

Dalle leggi di Mendel è possibile trarre tutte le seguenti conclusioni tranne una:  














La risposta corretta e' la '

Si formano con maggior frequenza gameti con alleli dominanti

'.


29 di 62 Domande

Individua l’unica affermazione NON corretta. Nell’apparato circolatorio dell’uomo le arterie … 














La risposta corretta e' la '

Presentano valvole a nido di rondine

'.


30 di 62 Domande

Indicare quale tra le seguenti reazioni è bilanciata: 














La risposta corretta è la A
La reazione bilanciata è "3SO? + Ni?O? ? Ni?(SO?)?". Per determinare se una reazione chimica è bilanciata, bisogna assicurarsi che il numero di atomi di ciascun elemento sia lo stesso su entrambi i lati dell'equazione. In questo caso, a sinistra abbiamo 3 atomi di zolfo, 6 atomi di ossigeno dal SO? e 3 atomi di ossigeno dal Ni?O?, per un totale di 9 atomi di ossigeno. A destra, nel composto Ni?(SO?)?, ci sono 3 gruppi solfito (SO?), ciascuno contenente 1 atomo di zolfo e 3 atomi di ossigeno, per un totale di 3 atomi di zolfo e 9 atomi di ossigeno, che corrispondono ai conteggi a sinistra. Inoltre, ci sono 2 atomi di nichel su entrambi i lati. Poiché il numero di atomi di ogni elemento è uguale su entrambi i lati dell'equazione, la reazione è bilanciata.

31 di 62 Domande

Nei mammiferi, una malattia ereditaria dovuta a un difetto di un gene mitocondriale: 














La risposta corretta e' la '

Viene ereditata soltanto per via materna 

'.


32 di 62 Domande

Le allergie costituiscono una reazione spropositata del sistema immunitario nei confronti di un agente estraneo scarsamente pericoloso, con produzione di una eccessiva quantità di anticorpi specifici della classe IgE. Responsabili di questa eccessiva risposta sono: 














La risposta corretta e' la '

I linfociti B

'.


33 di 62 Domande

“Tutte le sostanze gassose, se la pressione non è molto elevata (inferiore comunque a 5 atmosfere), e se la temperatura assoluta è superiore a 200° K, seguono con buona approssimazione la legge secondo cui il volume varia in misura inversamente proporzionale alla pressione esercitata sulla massa gassosa (legge di Boyle-Mariotte). Se si riportano i valori del prodotto pV sulle ordinate, e valori di p sulle ascisse, a temperatura costante, si deve teoricamente ottenere, se la legge in questione viene rispettata, una linea retta parallela all'asse delle ascisse”. 

Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale affermazione può essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è: "Alle condizioni TPS (0° C e 1 atm) la legge di Boyle-Mariotte è verificata generalmente con buona approssimazione." La spiegazione risiede nel fatto che il testo descrive le condizioni in cui la legge di Boyle-Mariotte è applicabile, ovvero quando la pressione è inferiore a 5 atmosfere e la temperatura assoluta è superiore a 200° K. Le condizioni TPS, che corrispondono a 273° K (0° C) e 1 atm, rientrano perfettamente in questi parametri, poiché la pressione è ben al di sotto del limite di 5 atmosfere e la temperatura è superiore a 200° K. Pertanto, in queste condizioni standard di temperatura e pressione, ci si aspetta che un gas ideale si comporti secondo la legge di Boyle-Mariotte, mostrando che il volume è inversamente proporzionale alla pressione, e il prodotto pV rimane costante a temperatura costante, risultando in una linea retta parallela all'asse delle ascisse in un grafico pV vs. p.

34 di 62 Domande

E’ data una colonna di un liquido di densità assoluta ρ. Sia h l’altezza della colonna e sia g l’accelerazione di gravità. Il termine ρhg è:














La risposta corretta è la C
Il termine ?hg è una pressione. La formula ?hg rappresenta la pressione esercitata da una colonna di liquido di altezza h, densità ? e soggetta a un'accelerazione di gravità g. Questa espressione deriva dalla legge di Stevino, che afferma che la pressione esercitata da un fluido in equilibrio è direttamente proporzionale alla densità del fluido, all'altezza della colonna di fluido e all'accelerazione di gravità. La pressione, in questo contesto, è definita come la forza esercitata per unità di superficie e viene misurata in pascal (Pa) nel Sistema Internazionale. La relazione ?hg è fondamentale per comprendere fenomeni come la pressione atmosferica e la pressione idrostatica nei fluidi, e gioca un ruolo cruciale in applicazioni pratiche come il calcolo della pressione esercitata da un liquido in un serbatoio o in un sistema idraulico.

35 di 62 Domande

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce normale una densità ossea fino a 10% circa inferiore alla norma, osteopenia una riduzione della densità ossea tra 10 e 25% ed osteoporosi una densità ossea abbassata di oltre il 25% rispetto ai valori medi della persona giovane (densità = 100%). Il rischio di frattura del femore è funzione della densità ossea: Ad esempio per ogni diminuzione della densità ossea del 10% circa il rischio di frattura aumenta, come mostra il diagramma. Nel caso di osteoporosi corrispondente al 70% di densità ossea, il rischio di una frattura al femore aumenta:

product image













La risposta corretta è la B
"Nel caso di osteoporosi corrispondente al 70% di densità ossea, il rischio di una frattura al femore aumenta: 6 volte." La WHO considera osteoporosi una riduzione della densità >25%; un valore del 70% equivale a un calo del 30% rispetto al giovane adulto (baseline 100%). Il problema indica che il rischio di frattura aumenta al diminuire della densità in passi del 10% secondo l’andamento del diagramma; dal grafico si ricava un incremento moltiplicativo approssimativo di ~1,8 per ogni 10% in meno. Dopo tre decrementi consecutivi (da 100 a 90, a 80, a 70%), il rischio relativo è quindi circa 1,8^3 ? 6, in accordo con la risposta. L’aumento è cumulativo e non lineare perché deriva da stime epidemiologiche di rischio relativo per unità di perdita di massa ossea, perciò a 70% il rischio si colloca intorno a sei volte quello del riferimento.

36 di 62 Domande

In una reazione una specie si riduce se:














La risposta corretta è la B
In una reazione una specie si riduce se accetta elettroni da un riducente. Questa affermazione è corretta perché nel contesto delle reazioni redox (ossidoriduzione), il processo di riduzione è definito come il guadagno di elettroni da parte di una specie chimica. Quando una specie accetta elettroni, il suo stato di ossidazione diminuisce, il che è caratteristico della riduzione. Il riducente, d'altra parte, è la specie che cede elettroni e si ossida durante la reazione. Questo trasferimento di elettroni è fondamentale nelle reazioni redox, poiché permette il bilanciamento delle cariche e il mantenimento della neutralità elettrica. La capacità di accettare elettroni è ciò che distingue una specie riducente da una ossidante e la corretta identificazione di queste specie è essenziale per comprendere e prevedere il comportamento delle reazioni chimiche.

37 di 62 Domande

Quale di queste reazioni è CORRETTAMENTE bilanciata?














La risposta corretta e' la '

2KMnO4+5H2S+3H2SO4=K2SO4+2MnSO4+5S+8H2O

'.


38 di 62 Domande

Una proteina è dotata di struttura quaternaria solo quando: 














La risposta corretta e' la '

E' formata da due o più catene polipeptidiche associate

'.


39 di 62 Domande

“Ogni individuo possiede nelle cellule somatiche due alleli per ciascun carattere autosomico, ma nei suoi gameti se ne riscontra uno solo.” Ciò è dovuto: 














La risposta corretta è la A
La domanda “Ogni individuo possiede nelle cellule somatiche due alleli per ciascun carattere autosomico, ma nei suoi gameti se ne riscontra uno solo. Ciò è dovuto:” ha come risposta corretta: la segregazione. La legge della segregazione di Mendel stabilisce che i due alleli presenti in un individuo diploide si separano durante la meiosi, così che ogni gamete riceve solo uno dei due alleli per ciascun locus. Meccanicamente, in anafase I i cromosomi omologhi (portatori degli alleli alternativi) si disgiungono e migrano ai poli opposti; la meiosi II separa le cromatidi sorelle senza cambiare il numero di alleli per locus. Il risultato sono gameti aploidi con una singola copia di ogni gene autosomico. Il crossing-over può riassortire combinazioni alleliche lungo i cromosomi ma non elimina la separazione allelica per un dato locus. Eventuali non-disgiunzioni sono eccezioni patologiche che violano questa regola. L’assortimento indipendente è concetto distinto e riguarda loci su cromosomi diversi, non la separazione degli alleli dello stesso locus.

40 di 62 Domande

Indicare quando la seguente reazione di ossido riduzione è correttamente bilanciata:
 Cu + HNO3--> Cu(NO3)2 + H2O + NO














La risposta corretta è la B
La reazione di ossido riduzione tra rame e acido nitrico è correttamente bilanciata come segue: 3Cu + 8HNO? ? 3Cu(NO?)? + 4H?O + 2NO. Questa bilanciatura è corretta perché rispetta la conservazione della massa e della carica, che sono principi fondamentali in una reazione chimica. Nella reazione, il rame (Cu) si ossida passando da un numero di ossidazione di 0 a +2 nel Cu(NO?)?, mentre l'azoto nell'acido nitrico (HNO?) si riduce passando da +5 a +2 nel monossido di azoto (NO). Per bilanciare la reazione, è necessario assicurarsi che il numero di elettroni persi dall'ossidazione del rame sia uguale al numero di elettroni guadagnati dalla riduzione dell'azoto. In questo caso, tre atomi di rame perdono complessivamente sei elettroni, quindi sono necessari otto molecole di HNO? per fornire abbastanza azoto per accettare questi sei elettroni, producendo due molecole di NO. Inoltre, si formano quattro molecole di acqua per bilanciare gli atomi di idrogeno e ossigeno presenti nei reagenti.

41 di 62 Domande

Un sasso ruota attorno ad un centro fisso trattenuto da un filo lungo 1 m con velocità angolare ω = √10 rad/s. Qual è (entro il 2%) la giusta proposizione (g accelerazione di gravità)?














La risposta corretta è la C
Un sasso ruota attorno ad un centro fisso trattenuto da un filo lungo 1 m con velocità angolare ? = ?10 rad/s. Qual è (entro il 2%) la giusta proposizione (g accelerazione di gravità)? Risposta corretta: è sottoposto ad accelerazione pari a 1 g. Per determinare l'accelerazione centripeta a cui è sottoposto il sasso, si utilizza la formula a = ?²r, dove ? è la velocità angolare e r è il raggio del cerchio, in questo caso 1 m. Sostituendo i valori dati, si ottiene a = (?10)² * 1 = 10 m/s². Questa accelerazione è equivalente all'accelerazione di gravità g, che è approssimativamente 9.81 m/s². Poiché l'approssimazione è entro il 2% (10 m/s² è circa 1.9% maggiore di 9.81 m/s²), si può affermare che l'accelerazione centripeta del sasso è pari a 1 g, confermando che la risposta fornita è corretta.

42 di 62 Domande

Da un mazzo di 40 carte (10 cuori, 10 quadri, 10 fiori, 10 picche) se ne estraggono tre; qual’ è la probabilità che siano tre assi fra i quattro presenti, supponendo di non rimettere la carta
estratta nel mazzo? 














La risposta corretta e' la '

1/2470 

'.


43 di 62 Domande

Quale nome prende la grandezza fisica che esprime con quale rapidità varia, o può variare, una velocità ?














La risposta corretta è la A
La grandezza fisica che esprime con quale rapidità varia, o può variare, una velocità è l'accelerazione. L'accelerazione è una grandezza vettoriale che rappresenta la variazione della velocità di un oggetto nel tempo. Si misura in metri al secondo quadrato (m/s²) e può essere positiva, negativa o nulla, a seconda che la velocità aumenti, diminuisca o rimanga costante. In termini matematici, l'accelerazione è la derivata della velocità rispetto al tempo, e può essere determinata anche come il rapporto tra la variazione di velocità e l'intervallo di tempo in cui avviene tale variazione. L'accelerazione è fondamentale per descrivere il moto di un oggetto, poiché indica come cambia la sua velocità in risposta a forze applicate, secondo il secondo principio della dinamica di Newton.

44 di 62 Domande

L'aorta nasce:














La risposta corretta e' la '

Dal ventricolo sinistro del cuore

'.


45 di 62 Domande

Un composto ionico si dissocia se sciolto in un solvente: 














La risposta corretta è la D
Un composto ionico si dissocia se sciolto in un solvente con alta costante dielettrica. La costante dielettrica di un solvente è una misura della sua capacità di ridurre le forze di attrazione tra le cariche elettriche. Nei composti ionici, le particelle cariche, come cationi e anioni, sono tenute insieme da forze elettrostatiche. Un solvente con un'alta costante dielettrica è in grado di schermare queste forze, riducendo l'energia necessaria per separare gli ioni e favorendo la loro dissoluzione. L'acqua, con una costante dielettrica elevata, è un esempio di solvente che promuove la dissociazione ionica. Questo fenomeno è cruciale nei processi chimici e biologici, poiché permette agli ioni di muoversi liberamente in soluzione e partecipare a reazioni chimiche.

46 di 62 Domande

Uno solo fra i seguenti settori circolari costituisce l’insieme dei punti del piano per i quali risulta https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/QUIZ77Immagine.jpg

Di quale settore si tratta?

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La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale settore circolare costituisce l'insieme dei punti del piano per i quali risulta una certa condizione, con la risposta corretta indicata come "A". Per determinare il settore corretto, è necessario analizzare l'equazione o la disuguaglianza rappresentata nell'immagine, che potrebbe definire una regione specifica del piano cartesiano. Un settore circolare è una porzione di cerchio delimitata da due raggi e un arco, e la soluzione di un problema di questo tipo spesso comporta la comprensione delle proprietà geometriche e algebriche delle figure coinvolte. La scelta del settore corretto implica il confronto tra le condizioni date e le caratteristiche geometriche dei settori proposti. La risposta "A" è corretta perché il settore indicato soddisfa i criteri specifici stabiliti dall'equazione o disuguaglianza fornita nel problema, distinguendosi dagli altri settori per la sua posizione, dimensione o orientamento rispetto al centro del cerchio o agli assi del piano.

47 di 62 Domande

Qual/i è /sono il/i prodotto/i della reazione tra Cl2O7 e H2O?














La risposta corretta è la A
La reazione tra Cl?O? e H?O produce HClO?. Questo avviene perché Cl?O? è l'anidride del perclorico, un ossiacido del cloro, e quando reagisce con l'acqua, si forma l'acido perclorico, HClO?. In chimica inorganica, le anidridi acide sono ossidi non metallici che reagiscono con l'acqua per formare acidi. Cl?O? è l'ossido di cloro con il più alto stato di ossidazione, +7, e la sua reazione con l'acqua segue la tendenza generale delle anidridi a formare acidi ossigenati. La reazione è una sintesi diretta che non coinvolge intermedi complessi, rendendola un esempio classico di formazione di acidi da anidridi.

48 di 62 Domande

Se la differenza di elettronegatività tra due atomi è maggiore di 2,0 il legame:














La risposta corretta è la C
Se la differenza di elettronegatività tra due atomi è maggiore di 2,0, il legame è ionico. Su scala di Pauling, una differenza così elevata indica un trasferimento quasi completo di elettroni dall’atomo meno elettronegativo (tipicamente un metallo) a quello più elettronegativo (tipicamente un non metallo), con formazione di cationi e anioni. L’interazione risultante è dominata dall’attrazione elettrostatica (legame coulombiano), non dalla condivisione di coppie elettroniche, e porta a solidi con alte energie reticolari e punti di fusione elevati, che conducono in soluzione o allo stato fuso. La soglia di 2,0 è una regola empirica: il carattere ionico è un continuum e può variare con l’ambiente chimico, ma questo criterio discrimina bene rispetto ai legami covalenti polari (?? intermedia) e apolari (?? piccola). Un esempio tipico è NaCl, con ?? ? 2,1, che mostra proprietà classiche dei composti ionici.

49 di 62 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


50 di 62 Domande

Lo zigote è la cellula diploide prodotta dalla fusione di:














La risposta corretta e' la ' due gameti '.


51 di 62 Domande

Il termine "soma" viene generalmente utilizzato per indicare quale corpo cellulare?














La risposta corretta è la B
In neurobiologia, “soma” (o pericarion) indica il corpo della cellula neuronale. È la porzione che contiene il nucleo e la maggior parte degli organelli deputati al metabolismo e alla sintesi proteica, in particolare i corpi di Nissl (reticolo endoplasmatico rugoso) e l’apparato di Golgi. Dal soma originano i dendriti, che ricevono i segnali sinaptici, mentre l’assone emerge dal cono d’impianto (axon hillock), regione povera di corpi di Nissl e specializzata nell’integrazione dei potenziali sinaptici eccitatori e inibitori; il potenziale d’azione si genera tipicamente nel segmento iniziale dell’assone, non nel soma. La funzione principale del soma è quindi metabolica e integrativa: produce le proteine necessarie al mantenimento di dendriti e assoni e integra l’informazione sinaptica che determina l’attività elettrica del neurone. Anatomicamente, i somi neuronali si concentrano nella sostanza grigia del sistema nervoso centrale e nei gangli del sistema nervoso periferico. Esempi clinicamente rilevanti sono i motoneuroni con soma nelle corna anteriori del midollo spinale e i neuroni pseudounipolari con soma nei gangli delle radici dorsali. Questo uso è distinto dal significato più generale di “somatico” in biologia, dove “soma” può riferirsi all’insieme delle cellule corporee non germinali. Nel linguaggio medico del sistema nervoso, tuttavia, “soma” si usa quasi esclusivamente per il corpo della cellula nervosa. La rilevanza clinica è ampia: lesioni che interrompono l’assone possono indurre cromatolisi del soma (dispersione dei corpi di Nissl per aumentata sintesi proteica), segno di risposta rigenerativa; molte inclusioni patologiche si localizzano nel soma, come i corpi di Lewy nel Parkinson. Danni diretti al soma, come nell’ischemia o in alcune malattie del motoneurone, compromettono irreversibilmente la vitalità del neurone, poiché il soma è il centro di controllo e sintesi di cui dipendono tutte le proiezioni neuronali. Anche i processi di trasporto assonale anterogrado e retrogrado presuppongono proteine sintetizzate nel soma, spiegando perché la sua integrità sia cruciale per la funzione e la sopravvivenza neuronale.

52 di 62 Domande

Un uomo con una certa malattia sposa una donna normale. La coppia ha 8 figli, quattro maschi e quattro femmine. Tutte le bambine hanno la malattia del padre; nessuno dei bambini è affetto. Di quale eredità si può trattare?














La risposta corretta e' la ' X- linked dominante '.


53 di 62 Domande

In una fibra muscolare di un muscolo scheletrico in condizione di riposo:














La risposta corretta e' la ' le bande A contengono filamenti di actina e miosina sovrapposti, con una zona H centrale composta solo da filamenti di miosina '.


54 di 62 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 62 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 62 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 62 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 62 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


62 di 62 Domande

Un atomo ha, rispettivamente, 2, 8, 18, 7 elettroni nei sui livelli energetici. Quale delle opzioni sottostanti riporta la posizione corretta di questo elemento nella Tavola Periodica (Periodo e Gruppo) e la carica dello ione nel suo composto ionico binario (Carica)?














La risposta corretta è la E
Un atomo ha, rispettivamente, 2, 8, 18, 7 elettroni nei suoi livelli energetici; la posizione corretta di questo elemento nella Tavola Periodica è Periodo: 4, Gruppo: 17, con una carica di 1- nel suo composto ionico binario. La configurazione elettronica dell'atomo in questione è 2, 8, 18, 7, che indica che l'atomo ha quattro livelli energetici, quindi appartiene al quarto periodo della Tavola Periodica. Il numero di elettroni nell'ultimo livello energetico (7) corrisponde al gruppo 17, noto anche come il gruppo degli alogeni. Gli elementi del gruppo 17 tendono ad acquisire un elettrone per raggiungere una configurazione elettronica stabile simile a quella dei gas nobili, risultando in una carica ionica di 1-. Questa tendenza a formare ioni con carica negativa è caratteristica degli alogeni, che formano composti ionici binari con metalli donando un elettrone per completare il loro ottetto.

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