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1 di 62 Domande

Se un corpo si muove con un'accelerazione costante:














La risposta corretta è la B
Se un corpo si muove con un'accelerazione costante, su di esso agisce una forza costante. Questa affermazione è corretta in base alla seconda legge del moto di Newton, che stabilisce che la forza netta che agisce su un oggetto è uguale al prodotto della sua massa e della sua accelerazione (F = ma). Quando un corpo sperimenta un'accelerazione costante, significa che la velocità del corpo sta cambiando in modo uniforme nel tempo, e questo può avvenire solo se la forza risultante applicata è costante. In altre parole, affinché un corpo mantenga la sua accelerazione costante, la forza applicata deve rimanere invariata, assumendo che la massa del corpo non cambi. Eventuali variazioni nella forza comporterebbero una variazione nell'accelerazione, contraddicendo l'ipotesi di accelerazione costante. Questo principio è fondamentale nella meccanica classica e si applica a una vasta gamma di situazioni, dai veicoli in accelerazione a oggetti in caduta libera sotto l'influenza della gravità, purché le forze esterne siano costanti.

2 di 62 Domande

Il potenziale di membrana corrisponde a:














La risposta corretta e' la '

- 70mV

'.


3 di 62 Domande

Quale dei seguenti composti possiede nella molecola non più di un atomo di ossigeno?














La risposta corretta e' la '

alcol etilico

'.


4 di 62 Domande

Una cellula dello stomaco produce pepsina e non insulina perchè:














La risposta corretta e' la '

sono attivi solo i geni per la produzione di pepsina

'.


5 di 62 Domande

In una reazione di ossido - riduzione:














La risposta corretta è la C
In una reazione di ossido-riduzione, l'ossidante acquista elettroni, il riducente li perde. Questa affermazione è corretta perché in una reazione redox, l'ossidante è la specie chimica che si riduce accettando elettroni, mentre il riducente è la specie chimica che si ossida cedendo elettroni. Durante il processo, l'ossidante subisce una diminuzione del numero di ossidazione poiché guadagna elettroni, mentre il riducente subisce un aumento del numero di ossidazione poiché perde elettroni. Questo scambio di elettroni è fondamentale per il trasferimento di energia chimica e per il funzionamento di molte reazioni chimiche, inclusi i processi metabolici e le reazioni di combustione. La comprensione di questi concetti è essenziale per l'analisi delle reazioni chimiche e per la previsione dei prodotti che si formano durante una reazione redox.

6 di 62 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


7 di 62 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

8 di 62 Domande

La presenza di un alogeno (che è caratterizzato da un’elevata elettronegatività) su un acido carbossilico a dare un alogenuro acilico del tipo: https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/66-1.jpg ,come modifica la reattività?














La risposta corretta e' la '

Aumenta la reattività nei confronti di nucleofili, in quanto rende ancora più  δ+ il carbonio del gruppo C=O

'.


9 di 62 Domande

Quale è la formula bruta del dimetilchetone?














La risposta corretta è la A
La formula bruta del dimetilchetone è C?H?O. Il dimetilchetone, comunemente noto come acetone, è il chetone più semplice e la sua struttura chimica comprende tre atomi di carbonio, sei atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno. La molecola è composta da un gruppo carbonile (C=O) legato a due gruppi metilici (CH?), il che conferisce la sua caratteristica struttura chimica. Il nome "dimetilchetone" deriva proprio dalla presenza di questi due gruppi metilici legati al gruppo carbonile. La formula bruta C?H?O riflette il numero totale di ciascun tipo di atomo presente nella molecola, senza indicare la disposizione specifica degli atomi, che è invece descritta dalla formula di struttura. L'acetone è un solvente organico comune e viene utilizzato in numerose applicazioni industriali e domestiche, inclusi solventi per vernici e prodotti per la rimozione dello smalto per unghie.

10 di 62 Domande

In una giornata primaverile, ci sentiamo a nostro agio con una temperatura dell'aria di 20 oC. Se ci immergiamo completamente in acqua a 20 oC, invece, sentiamo freddo. Relativamente alla situazione descritta, quale è la spiegazione più plausibile?














La risposta corretta è la E
La temperatura dell'aria e dell'acqua è di 20°C, ma ci sentiamo freddi in acqua a causa della maggiore conduttività termica dell'acqua rispetto all'aria. La spiegazione risiede nel fatto che la conduzione è il processo di trasferimento di calore attraverso un materiale e dipende dalla conduttività termica del materiale stesso. L'acqua ha una conduttività termica significativamente più alta rispetto all'aria, il che significa che è più efficace nel trasferire calore dal corpo umano verso l'esterno. Quando siamo immersi in acqua, il calore corporeo viene trasferito più rapidamente all'acqua circostante, facendoci percepire una sensazione di freddo. Al contrario, l'aria, con la sua bassa conduttività termica, trasferisce il calore meno efficacemente, permettendo al corpo di mantenere una temperatura superficiale più confortevole. Questo spiega perché, nonostante la stessa temperatura, l'esperienza termica differisca notevolmente tra aria e acqua.

11 di 62 Domande

Supponendo che l’abbondanza relativa dei diversi isotopi del cloro sia: 75% cloro-35 (34,96 u.m.a.) e 25% cloro-37 (36,96 u.m.a.), la massa del cloro risulterebbe:














La risposta corretta è la B
Supponendo che l’abbondanza relativa dei diversi isotopi del cloro sia: 75% cloro-35 (34,96 u.m.a.) e 25% cloro-37 (36,96 u.m.a.), la massa del cloro risulterebbe 35,46 u.m.a. La massa atomica media di un elemento viene calcolata come la media ponderata delle masse dei suoi isotopi, tenendo conto delle rispettive abbondanze relative. Nel caso del cloro, si moltiplica la massa dell'isotopo cloro-35 (34,96 u.m.a.) per la sua abbondanza relativa (0,75) e la massa dell'isotopo cloro-37 (36,96 u.m.a.) per la sua abbondanza relativa (0,25). Sommando questi due contributi, si ottiene: (34,96 u.m.a. * 0,75) + (36,96 u.m.a. * 0,25) = 26,22 u.m.a. + 9,24 u.m.a. = 35,46 u.m.a. Questo valore rappresenta la massa atomica media del cloro, riflettendo la distribuzione naturale degli isotopi nell'elemento.

12 di 62 Domande

Nel sistema periodico, gli elementi sono incasellati:














La risposta corretta è la A
Nel sistema periodico, gli elementi sono incasellati in ordine di Z crescente da sinistra verso destra in file orizzontali, andando a capo quando inizia il riempimento di un nuovo livello energetico. Questa disposizione è basata sul numero atomico (Z), che rappresenta il numero di protoni nel nucleo di un atomo. L'ordine crescente di Z corrisponde anche all'aumento del numero di elettroni, che si dispongono in livelli energetici o gusci attorno al nucleo. Ogni riga orizzontale della tavola periodica, chiamata periodo, corrisponde al riempimento progressivo di un livello energetico. Quando un livello energetico è completato, la sequenza continua sulla riga successiva, iniziando il riempimento del livello energetico successivo. Questa struttura riflette il principio di Aufbau, secondo il quale gli elettroni occupano gli orbitali di energia più bassa disponibili. La disposizione degli elementi in questo modo evidenzia anche le ricorrenze periodiche delle proprietà chimiche, poiché elementi con configurazioni elettroniche simili si trovano in colonne verticali, note come gruppi o famiglie, che condividono caratteristiche chimiche simili.

13 di 62 Domande

Un individuo anziano può incorrere più facilmente in una frattura ossea rispetto ad un individuo giovane. Sulla base di questo assunto, quale cellula si può presumere che riduca maggiormente la propria attività con l'invecchiamento?














La risposta corretta e' la '

L'osteoblasto

'.


14 di 62 Domande

I dendriti trasmettono l'impulso nervoso:














La risposta corretta è la D
I dendriti trasmettono l’impulso nervoso in senso centripeto, verso il corpo cellulare. I dendriti rappresentano la porzione “in ingresso” del neurone: ricevono segnali sinaptici chimici sui recettori delle spine dendritiche, generando potenziali postsinaptici locali (EPSP/IPSP) che si propagano elettrotonicamente verso il soma. Questi segnali, soggetti a attenuazione secondo le proprietà di cavo della membrana, si sommano temporalmente e spazialmente al livello del soma/cono d’emergenza; se la depolarizzazione supera la soglia, si genera un potenziale d’azione nell’assone. L’assone, al contrario, conduce l’impulso in senso centrifugo, dal corpo cellulare verso le terminazioni sinaptiche, spesso in modo saltatorio se mielinizzato. Pur esistendo backpropagating action potentials che risalgono nei dendriti con funzione modulatrice (plasticità sinaptica), la direzione fisiologica prevalente del flusso di informazione dendritico resta centripeta.

15 di 62 Domande

Il prefisso Mega equivale a:














La risposta corretta è la E
Il prefisso Mega equivale a 106. Questo prefisso è utilizzato nel Sistema Internazionale di Unità (SI) per indicare un fattore di un milione, cioè 1.000.000 o 106. È spesso usato per misurare grandezze come byte, watt e hertz, dove ad esempio 1 megabyte corrisponde a 1.000.000 di byte. L'origine del prefisso "Mega" deriva dal greco "mégas", che significa "grande", e viene comunemente adottato in contesti scientifici e tecnologici per semplificare la notazione di numeri molto grandi. L'uso di prefissi come Mega aiuta a evitare l'uso di notazioni esponenziali complesse, rendendo più semplice la comunicazione e la comprensione delle misure. La standardizzazione dei prefissi nel SI facilita anche la conversione e il confronto tra diverse unità di misura, promuovendo una maggiore coerenza e uniformità a livello internazionale.

16 di 62 Domande

Nel 1919 Gabriele D’Annunzio guidò l’impresa di Fiume. In quale stato si trova oggi la città di Fiume?














La risposta corretta e' la '

Croazia.

'.


17 di 62 Domande

Il diagramma in figura rappresenta la variazione di energia potenziale in una generica reazione A +B ↔ C+D. In base ad esso indicare l’affermazione corretta.

product image













La risposta corretta è la C
Il diagramma in figura rappresenta la variazione di energia potenziale in una generica reazione A + B ? C + D. In base ad esso indicare l’affermazione corretta. Il diagramma rappresenta una reazione il cui meccanismo prevede un unico stadio in entrambi i sensi. La rappresentazione grafica dell'energia potenziale mostra un unico picco tra i reagenti (A + B) e i prodotti (C + D), suggerendo che la reazione avviene attraverso un singolo stato di transizione. Questo implica che non ci sono intermedi stabili lungo il percorso di reazione, caratteristica tipica delle reazioni a singolo stadio. In una reazione a più stadi, ci sarebbero più picchi e valli nel diagramma, corrispondenti agli stati di transizione e agli intermedi. La simmetria del diagramma in entrambi i sensi indica che il meccanismo è lo stesso sia per la reazione diretta che per quella inversa, confermando che il processo avviene in un unico stadio in entrambe le direzioni.

18 di 62 Domande

Una donna di gruppo sanguigno 0 Rh- sposa un uomo AB Rh+ eterozigote per il fattore Rh. Quale, tra quelli proposti, potrebbe essere il gruppo sanguigno del figlio?














La risposta corretta e' la '

BRh -

'.


19 di 62 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


20 di 62 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sulla reattività degli alcoli è falsa?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale delle seguenti affermazioni sulla reattività degli alcoli è falsa, e la risposta corretta è che "L’ossidazione del gruppo ossidrilico di un alcol dà sempre luogo alla formazione di un chetone o di un’aldeide". Questa affermazione è falsa perché non tutti gli alcoli, quando ossidati, formano chetoni o aldeidi. Gli alcoli primari, infatti, possono essere ossidati a aldeidi e successivamente a acidi carbossilici, mentre gli alcoli secondari vengono ossidati a chetoni. Gli alcoli terziari, invece, non si ossidano facilmente a chetoni o aldeidi perché non hanno un idrogeno sul carbonio ossidrilico che può essere rimosso per formare un legame doppio con l'ossigeno. Di conseguenza, la reazione di ossidazione degli alcoli terziari richiede condizioni molto più drastiche e tende a portare alla rottura della catena carboniosa piuttosto che alla formazione di un chetone o un'aldeide.

21 di 62 Domande

Individuare l’affermazione corretta sulle meningi: 














La risposta corretta e' la '

La dura madre è la meninge più esterna 

'.


22 di 62 Domande

In una reazione di decomposizione di N2O5(g) la concentrazione iniziale del gas è pari a 0,1200 M. Dopo mezz’ora la concentrazione del gas è scesa a 0,0600 M. Sapendo che la reazione è del primo ordine rispetto a N2O5 quale sarà la concentrazione del reagente dopo due ore?














La risposta corretta è la C
Nella reazione di decomposizione di N2O5(g), la concentrazione iniziale del gas è 0,1200 M e dopo mezz’ora scende a 0,0600 M; sapendo che la reazione è del primo ordine rispetto a N2O5, la concentrazione del reagente dopo due ore sarà 0,0075 M. La reazione di primo ordine segue la legge cinetica: ln([A]?/[A]) = kt, dove [A]? è la concentrazione iniziale, [A] è la concentrazione al tempo t, k è la costante di velocità e t è il tempo. Dato che la concentrazione si dimezza in mezz’ora, possiamo determinare il tempo di dimezzamento t?/? come 30 minuti. Per una reazione del primo ordine, t?/? = ln(2)/k, quindi k = ln(2)/30 min. Per trovare la concentrazione dopo due ore (120 minuti), utilizziamo la stessa equazione: ln([A]?/[A]) = kt, con t = 120 minuti e [A]? = 0,1200 M. Risolvendo per [A], otteniamo [A] = 0,0075 M, confermando che la risposta fornita è corretta.

23 di 62 Domande

Per DNA ricombinante si intende:














La risposta corretta e' la '

Una molecola di DNA ottenuta unendo due frammenti di DNA di origine diversa
 

'.


24 di 62 Domande

Individuare il termine la cui etimologia NON segue la stessa “logica” degli altri: 














La risposta corretta e' la '

Cetaceo

'.


25 di 62 Domande

Sia data la seguente sequenza nucleotidica di quattro triplette del DNA che vengono trascritte:
 tripletta 1   tripletta 2    tripletta 3     tripletta 4
 C G T            G C A              A T T             G C C
 Durante la traduzione vengono utilizzati i tRNA per queste 4 triplette. Per quali triplette la sequenza degli anticodoni del tRNA è la stessa del DNA di origine? 














La risposta corretta e' la '

2 e 4 

'.


26 di 62 Domande

 Nella reazione di ossidoriduzione HBrO3 + H2S → Br2 + S + H2O i coefficienti stechiometrici sono rispettivamente: 














La risposta corretta è la B
Nella reazione di ossidoriduzione HBrO? + H?S ? Br? + S + H?O, i coefficienti stechiometrici sono rispettivamente: 2:5 = 1:5:6. Per bilanciare una reazione di ossidoriduzione, è necessario assicurarsi che il numero di atomi di ciascun elemento e la carica totale siano uguali su entrambi i lati dell'equazione. In questa reazione, l'acido bromico (HBrO?) viene ridotto a bromo (Br?), mentre l'acido solfidrico (H?S) viene ossidato a zolfo elementare (S). Bilanciando gli atomi di bromo, zolfo, idrogeno e ossigeno, si ottengono i coefficienti stechiometrici 2 per HBrO?, 5 per H?S, 1 per Br?, 5 per S e 6 per H?O. Questo bilanciamento assicura che il numero di atomi e la carica siano conservati, confermando la correttezza della risposta.

27 di 62 Domande

L’acqua può bollire a 70 °C?














La risposta corretta è la A
L'acqua può bollire a 70 °C? Sì, diminuendo la pressione del sistema. La temperatura alla quale un liquido bolle dipende dalla pressione atmosferica circostante; a livello del mare, l'acqua bolle a 100 °C perché la pressione atmosferica è di circa 1 atm. Tuttavia, se la pressione viene ridotta, come avviene ad altitudini elevate o in un sistema chiuso dove si può controllare la pressione, il punto di ebollizione dell'acqua diminuisce. Questo fenomeno è spiegato dalla relazione di Clapeyron-Clausius, che descrive come il punto di ebollizione di un liquido vari con la pressione. In condizioni di bassa pressione, le molecole d'acqua richiedono meno energia per passare dalla fase liquida a quella gassosa, permettendo così all'acqua di bollire a temperature inferiori a 100 °C, come 70 °C. Questo principio è utilizzato in applicazioni pratiche come la cottura in alta quota e la distillazione sotto vuoto.

28 di 62 Domande

 Quale tipo di cellule è più idoneo per lo studio dei lisosomi?














La risposta corretta e' la '

 i granulociti neutrofili

'.


29 di 62 Domande

I sali biliari: 














La risposta corretta e' la '

Riducono i lipidi in piccole goccioline

'.


30 di 62 Domande

Una coppia di alleli difficilmente può subire il crossing-over se i due alleli: 














La risposta corretta è la D
Una coppia di alleli difficilmente può subire il crossing-over se i due alleli si trovano in loci vicini. Durante la profase I della meiosi, i chiasmi si formano in modo stocastico lungo i cromatidi omologhi; la probabilità che un crossing-over cada tra due loci è approssimativamente proporzionale alla distanza genetica/fisica che li separa. Loci molto vicini sono quindi “linkati” e mostrano una bassa frequenza di ricombinazione perché la regione tra loro è corta e offre meno opportunità di rottura/riunione. L’interferenza del crossing-over riduce inoltre la probabilità di eventi multipli ravvicinati, deprimendo ulteriormente la ricombinazione tra loci adiacenti. Questo principio è alla base delle mappe genetiche: la frequenza di ricombinazione cresce con la distanza (espressa in centimorgan), mentre per geni strettamente associati tende a valori prossimi allo zero.

31 di 62 Domande

I coni presenti nella retina sono responsabili: 














La risposta corretta e' la '

 Della visione a colori 

'.


32 di 62 Domande

La terza parte di un angolo retto misura:














La risposta corretta è la D
La terza parte di un angolo retto misura ?/6 radianti. Un angolo retto è di 90 gradi, che in radianti equivale a ?/2 poiché un angolo completo di 360 gradi corrisponde a 2? radianti. Dividere un angolo retto in tre parti uguali significa calcolare un terzo di ?/2 radianti. Effettuando il calcolo, si ottiene (?/2) / 3, che semplificato risulta in ?/6 radianti. Questo calcolo dimostra che la terza parte di un angolo retto è effettivamente ?/6 radianti, confermando la correttezza della risposta fornita nella domanda.

33 di 62 Domande

Nel corso dell’evoluzione la fecondazione interna ha sostituito in molti animali quella esterna. Ciò ha avuto come conseguenza:














La risposta corretta e' la '

una diminuzione del numero delle uova prodotte

'.


34 di 62 Domande

L’espressione algebrica (3)/(2-a) - (a)/(a-2) è uguale a:














La risposta corretta è la A
L'espressione algebrica (3)/(2-a) - (a)/(a-2) è uguale a (3+a)/(2-a). Per risolvere questa espressione, bisogna prima notare che (a-2) è il negativo di (2-a), quindi possiamo scrivere (a)/(a-2) come -(a)/(2-a). L'espressione diventa quindi (3)/(2-a) + (a)/(2-a), che può essere combinata in un'unica frazione con il denominatore comune (2-a). Sommando i numeratori, otteniamo (3+a)/(2-a), che è la forma semplificata dell'espressione originale. Questo processo di semplificazione sfrutta la proprietà dei numeri opposti e la somma di frazioni algebriche con lo stesso denominatore.

35 di 62 Domande

Che cosa afferma la legge di Lavoisier?














La risposta corretta è la C
La legge di Lavoisier afferma che la somma delle masse delle sostanze poste a reagire è uguale alla somma delle masse delle sostanze ottenute dopo la reazione. Questa legge, nota anche come legge di conservazione della massa, fu formulata da Antoine Lavoisier nel XVIII secolo e rappresenta un principio fondamentale della chimica. Essa stabilisce che in una reazione chimica chiusa, la massa totale dei reagenti è sempre uguale alla massa totale dei prodotti, poiché la materia non può essere né creata né distrutta, ma solo trasformata. Questo principio si basa sull'osservazione che gli atomi sono conservati durante le reazioni chimiche, e quindi il numero totale di atomi di ciascun elemento rimane invariato. La legge di Lavoisier è fondamentale per bilanciare le equazioni chimiche e per comprendere i processi di reazione a livello molecolare. Essa ha permesso di sviluppare il concetto di stechiometria, che è essenziale per calcolare le quantità relative di reagenti e prodotti nelle reazioni chimiche.

36 di 62 Domande

In base all’analisi logica una sola, tra le seguenti frasi, si differenzia nella sua struttura














La risposta corretta e' la '

I senatori votano la fiducia al Governo

'.


37 di 62 Domande

Uno degli esempi riportati va escluso dall’elenco perché non omogeneo agli altri: 














La risposta corretta e' la '

Se lo mise in tasca

'.


38 di 62 Domande

Che cosa si verifica se nella catena di un idrocarburo saturo si sostituisce un atomo di idrogeno con un
gruppo funzionale?  














La risposta corretta è la E
Se nella catena di un idrocarburo saturo si sostituisce un atomo di idrogeno con un gruppo funzionale, cambiano le proprietà chimiche e fisiche della sostanza e la massa della molecola. Questa affermazione è corretta perché l'introduzione di un gruppo funzionale in un idrocarburo saturo modifica la struttura elettronica della molecola, influenzando la sua reattività chimica e le interazioni intermolecolari. Ad esempio, la sostituzione di un atomo di idrogeno con un gruppo ossidrilico (-OH) trasforma un alcano in un alcol, conferendo alla molecola proprietà polari che influenzano il punto di ebollizione e la solubilità in acqua. Inoltre, la massa molecolare della sostanza aumenta poiché il gruppo funzionale generalmente ha una massa maggiore rispetto all'idrogeno che sostituisce. Questi cambiamenti strutturali e di massa portano a una variazione delle caratteristiche fisiche e chimiche rispetto all'idrocarburo saturo originale, rendendo la nuova molecola capace di partecipare a reazioni specifiche che l'idrocarburo saturo non potrebbe sostenere.

39 di 62 Domande

Quante calorie (cal) occorrono per portare 80 litri di acqua da 20 °C a 80 °C ?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quante calorie occorrono per portare 80 litri di acqua da 20 °C a 80 °C e la risposta corretta è 4800 kcal. Per calcolare l'energia necessaria per riscaldare l'acqua, si utilizza la formula Q = mc?T, dove Q è il calore in calorie, m è la massa dell'acqua in grammi, c è il calore specifico dell'acqua (1 cal/g°C) e ?T è la variazione di temperatura. Poiché 1 litro d'acqua pesa circa 1000 grammi, 80 litri corrispondono a 80000 grammi. La variazione di temperatura ?T è 60 °C (da 20 °C a 80 °C). Sostituendo i valori nella formula, otteniamo Q = 80000 g × 1 cal/g°C × 60 °C, che risulta in 4800000 cal. Convertendo da calorie a chilocalorie, dividiamo per 1000, ottenendo 4800 kcal. Pertanto, la risposta è corretta.

40 di 62 Domande

Siano date 3 resistenze elettriche, ohmiche, una da 10 Ω, una da 20 Ω e una da 30 Ω. Siano poste in parallelo. La resistenza equivalente vale:














La risposta corretta è la C
Siano date 3 resistenze elettriche, ohmiche, una da 10 ?, una da 20 ? e una da 30 ?. Siano poste in parallelo. La resistenza equivalente vale: meno di 10 ?. Quando le resistenze sono collegate in parallelo, la resistenza equivalente può essere calcolata utilizzando la formula 1/R_eq = 1/R? + 1/R? + 1/R?, dove R?, R? e R? sono le singole resistenze. Nel caso specifico, sostituendo i valori delle resistenze, otteniamo 1/R_eq = 1/10 + 1/20 + 1/30. Calcolando, questo diventa 1/R_eq = 0,1 + 0,05 + 0,0333, che è uguale a 0,1833. Invertendo il risultato, otteniamo R_eq ? 5,45 ?, che è chiaramente inferiore a 10 ?. Questo è coerente con il principio generale che la resistenza equivalente di un insieme di resistenze in parallelo è sempre inferiore alla resistenza più bassa del gruppo.

41 di 62 Domande

Quale fra le seguenti affermazioni non è un postulato (o assioma) di Euclide?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale fra le seguenti affermazioni non è un postulato di Euclide e la risposta corretta è: "Per tre punti non allineati passa una e una sola circonferenza". Questa affermazione non è un postulato di Euclide perché i postulati di Euclide, contenuti nei suoi "Elementi", riguardano principalmente le proprietà fondamentali delle linee rette, dei piani e degli angoli, come il fatto che una retta può essere tracciata tra due punti qualsiasi o che un cerchio può essere disegnato con qualsiasi centro e raggio. L'affermazione riguardante la circonferenza passante per tre punti non allineati è un teorema derivato dalla geometria euclidea, non un assioma. Un postulato è una proposizione accettata senza dimostrazione come base per il ragionamento ulteriore, mentre il fatto che per tre punti non allineati passi una circonferenza è una proprietà che si dimostra a partire dai postulati e dai teoremi della geometria euclidea.

42 di 62 Domande

Sbadiglio : sonnolenza = X : Y
Individuare la coppia di termini che completa la proporzione data.














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di completare la proporzione "Sbadiglio : sonnolenza = X : Y" e la risposta corretta è "X = risata Y = buonumore". Questa proporzione si basa su una relazione di causa-effetto o associazione tra i termini: lo sbadiglio è spesso un indicatore di sonnolenza, così come la risata è spesso un indicatore di buonumore. Entrambe le coppie di termini mostrano come un'azione o un comportamento (sbadiglio, risata) possa essere associato a uno stato emotivo o fisico (sonnolenza, buonumore). La chiave per risolvere questo tipo di proporzione è identificare la natura della relazione tra i primi due termini e trovare un'altra coppia di parole che condivida una relazione simile. In questo caso, sia lo sbadiglio che la risata fungono da segnali o manifestazioni visibili di uno stato interiore, rispettivamente sonnolenza e buonumore, rendendo la risposta corretta e coerente con la logica della domanda.

43 di 62 Domande

Una radice dell’equazione 2x+2 ⋅ 3x = 1/9 è :














La risposta corretta è la B
Una radice dell’equazione 2^(x+2) · 3^x = 1/9 è: -2. Per risolvere questa equazione, iniziamo semplificando il lato destro, 1/9, che può essere riscritto come 3^(-2) poiché 9 è 3^2. L'equazione diventa quindi 2^(x+2) · 3^x = 3^(-2). Per ottenere equazioni comparabili, esprimiamo il lato sinistro con la stessa base del lato destro. Riscriviamo 2^(x+2) come 2^x · 2^2 = 4 · 2^x. Ora l'equazione diventa 4 · 2^x · 3^x = 3^(-2). Possiamo riscrivere 4 come 2^2, quindi l'equazione diventa (2^x · 3^x) · 2^2 = 3^(-2). Dividendo entrambi i lati per 4, otteniamo 2^x · 3^x = 3^(-2) / 4. Poiché 2^x · 3^x = (2 · 3)^x = 6^x, eguagliamo le basi: 6^x = 3^(-2) / 4. Poiché 6^x non può essere scritto direttamente come 3^(-2) / 4, dobbiamo trovare x tale che 6^x = 1/9. Risolvendo, otteniamo x = -2, poiché 6^(-2) = 1/36, che non soddisfa l'equazione. Tuttavia, se consideriamo solo la parte 3^x = 3^(-2), otteniamo x = -2, che è la soluzione corretta per l'equazione originale.

44 di 62 Domande

Se cambia una sola base azotata in una sequenza codificante di un gene eucariotico, quale fra quelli elencati NON è un risultato possibile?
Ottenere una proteina:














La risposta corretta e' la '

Con più aminoacidi sostituiti.

'.


45 di 62 Domande

Il butino ha formula bruta:














La risposta corretta è la E
La formula bruta del butino è C?H?. Il butino è un alchino, una classe di idrocarburi insaturi caratterizzati dalla presenza di un triplo legame carbonio-carbonio. La formula generale degli alchini è C?H????, dove "n" rappresenta il numero di atomi di carbonio. Nel caso del butino, "n" è uguale a 4, quindi applicando la formula generale otteniamo C?H?(4)??, che si semplifica in C?H?. Questa formula riflette la struttura del butino, che contiene quattro atomi di carbonio e un triplo legame, riducendo il numero di atomi di idrogeno rispetto agli alcani saturi. Il nome "butino" suggerisce che ci sono quattro atomi di carbonio (come nel butano) e il suffisso "-ino" indica la presenza del triplo legame caratteristico degli alchini.

46 di 62 Domande

Il fluoro è un:














La risposta corretta e' la ' alogeno '.


47 di 62 Domande

Una sostanza allo stato gassoso:














La risposta corretta è la C
Una sostanza allo stato gassoso è facilmente comprimibile. Questa affermazione è corretta perché le molecole in un gas sono molto distanti tra loro rispetto a quelle in un liquido o in un solido. Questa distanza permette alle molecole di muoversi liberamente e di occupare un volume maggiore. Quando un gas viene compresso, le molecole vengono avvicinate tra loro riducendo il volume che occupano. Questo comportamento è descritto dalla legge dei gas ideali, che stabilisce una relazione diretta tra pressione, volume e temperatura di un gas. La comprimibilità dei gas è una proprietà fondamentale che li distingue dai liquidi e dai solidi e ha numerose applicazioni pratiche, come nei motori a combustione interna e nei sistemi di refrigerazione.

48 di 62 Domande

L'isomeria geometrica si può trovare nelle molecole in cui:














La risposta corretta è la A
L'isomeria geometrica si può trovare nelle molecole in cui non è possibile la rotazione libera tra due atomi. La chiave è la restrizione della rotazione, tipicamente dovuta a un doppio legame (C=C) il cui legame ? impedisce la rotazione senza rottura, o alla chiusura ad anello dei cicli che blocca la disposizione dei sostituenti. In queste condizioni, se ciascuno dei due atomi coinvolti porta due sostituenti diversi, si ottengono configurazioni spaziali alternative (cis/trans o E/Z) non sovrapponibili e non interconvertibili senza superare una barriera energetica significativa. Al contrario, attorno a legami semplici C–C la rotazione è libera e le diverse disposizioni sono solo conformazioni, non isomeri. Pertanto l’assenza di rotazione libera è condizione necessaria (e, con sostituenti adeguati, sufficiente) per l’esistenza di isomeria geometrica.

49 di 62 Domande

La configurazione elettronica 1s2 2s2 2p6 3s2 corrisponde allo stato fondamentale dell'atomo di:














La risposta corretta è la C
La configurazione elettronica 1s² 2s² 2p? 3s² corrisponde allo stato fondamentale dell'atomo di Mg. Sommando gli elettroni si ottiene 2+2+6+2=12, quindi il numero atomico è 12, che identifica il magnesio; secondo il principio di aufbau gli orbitali si riempiono nell’ordine 1s, 2s, 2p, 3s, rispettando Pauli e Hund, e la configurazione a energia minima è [Ne]3s². Il magnesio appartiene al gruppo 2 (metalli alcalino-terrosi) e presenta due elettroni di valenza appaiati nel sottolivello 3s, coerentemente con una configurazione di stato fondamentale non eccitata. Atomi vicini come Na (Z=11) avrebbero 3s¹, mentre Al (Z=13) avrebbe 3s²3p¹, confermando che 3s² senza 3p occupato è proprio di Mg.

50 di 62 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


51 di 62 Domande

Che tipo di tessuto è il sangue?














La risposta corretta è la A
Il sangue è classificato come un tessuto connettivo in forma liquida perché soddisfa i criteri fondamentali dei tessuti connettivi: deriva dal mesenchima di origine mesodermica, è costituito da elementi cellulari immersi in una matrice extracellulare abbondante e svolge funzioni di connessione e integrazione sistemica. La “matrice” del sangue è il plasma, una soluzione acquosa di proteine (soprattutto albumina, globuline e fibrinogeno), elettroliti, nutrienti e metaboliti. In condizioni di coagulazione, il fibrinogeno si polimerizza in fibrina, rendendo evidente la componente fibrosa tipica dei connettivi. Gli elementi figurati comprendono eritrociti, leucociti e piastrine; benché gli eritrociti maturi siano anucleati, rientrano a pieno titolo tra le componenti cellulari del tessuto. La funzione del sangue come connettivo è resa esplicita dal suo ruolo nell’unire funzionalmente organi e sistemi: trasporta ossigeno, anidride carbonica, ormoni, nutrienti e prodotti di scarto; contribuisce all’omeostasi termica e acido-base; offre difesa immunitaria tramite leucociti e immunoglobuline; e assicura l’emostasi mediante piastrine e fattori della coagulazione. Questi aspetti hanno risvolti clinici diretti: ipoproteinemie plasmatiche alterano la pressione oncotica e favoriscono edemi; coagulopatie da deficit di fattori (congeniti o acquisiti) compromettono la formazione di fibrina e aumentano il rischio emorragico; stati infiammatori e infezioni si riflettono in modificazioni della formula leucocitaria. La distinzione tra plasma e siero è operativamente rilevante: il siero è il plasma privo di fibrinogeno e fattori consumati nella coagulazione, utile in specifiche analisi di laboratorio. Il midollo osseo emopoietico sostiene il rinnovamento continuo degli elementi figurati, mentre il fegato sintetizza gran parte delle proteine plasmatiche, a testimoniare la stretta integrazione tra il sangue e altri tessuti connettivi specializzati. Non è corretto considerare il sangue un tessuto epiteliale, muscolare o nervoso: manca di polarità e giunzioni tipiche degli epiteli, di miofilamenti contrattili organizzati propri del muscolo, e di eccitabilità e sinapsi proprie del tessuto nervoso. La sua natura di connettivo liquido è dunque la classificazione più coerente con struttura, origine e funzioni.

52 di 62 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


53 di 62 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


54 di 62 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


55 di 62 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


56 di 62 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


57 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


58 di 62 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


59 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


60 di 62 Domande

Secondo l'equazione generale dei gas perfetti, qual è la correlazione tra pressione di un gas e temperatura assoluta?














La risposta corretta e' la ' Proporzionalità diretta '.


61 di 62 Domande

Tra le transizioni di stato, quale passaggio indica la condensazione?














La risposta corretta e' la ' Da gassoso a liquido '.


62 di 62 Domande

Il composto C10H22 è :














La risposta corretta è la C
Il composto C??H?? è un alcano. Gli alcani sono idrocarburi saturi che seguono la formula generale C?H????, dove n rappresenta il numero di atomi di carbonio. Nel caso di C??H??, il valore di n è 10, e sostituendo nella formula generale otteniamo C??H????, che risulta essere C??H??, confermando che si tratta di un alcano. Gli alcani sono composti da catene di atomi di carbonio legati tra loro da legami semplici (?) e sono completamente saturati con atomi di idrogeno. Questo tipo di struttura conferisce loro una serie di proprietà chimiche e fisiche distintive, come la tendenza a essere meno reattivi rispetto ad altri idrocarburi. C??H?? è specificamente il decano, che è un alcano lineare con dieci atomi di carbonio.

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