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1 di 64 Domande

I legamenti servono a:














La risposta corretta e' la '

Connettere le ossa tra loro, mantenendole in posizione appropriata

'.


2 di 64 Domande

Riferendosi allo schema della figura, il processo B nella donna normalmente avviene:

product image













La risposta corretta è la B
Riferendosi allo schema della figura, il processo B nella donna normalmente avviene nell’ovidutto. Nella fisiologia umana la fecondazione avviene di norma nell’ampolla della tuba uterina (ovidotto o tuba di Falloppio), dove l’ovocita II, appena ovulato e captato dalle fimbrie, incontra spermatozoi già capacitati; il microambiente tubarico favorisce capacitazione e reazione acrosomiale, permette l’attraversamento della zona pellucida e la fusione dei gameti, e supporta le prime divisioni dello zigote durante il suo passaggio verso l’utero per l’impianto; vagina, cervice o cavità uterina non offrono condizioni ottimali per l’incontro e la fusione dei gameti, mentre sedi diverse dalla tuba rappresentano eventi patologici (gravidanza ectopica).

3 di 64 Domande

Negli ossiacidi inorganici:














La risposta corretta è la E
Negli ossiacidi inorganici, gli atomi di idrogeno acidi sono legati in modo covalente agli atomi di ossigeno. Questa caratteristica è fondamentale per la definizione stessa di ossiacido, in cui l'idrogeno acido è quello che può essere rilasciato in soluzione acquosa sotto forma di ioni H?, contribuendo all'acidità della soluzione. In un ossiacido, la struttura generale prevede un atomo centrale, solitamente un non metallo, legato a uno o più gruppi ossidrilici (-OH). L'atomo di ossigeno agisce come un ponte che lega l'idrogeno all'atomo centrale, e la polarità del legame O-H è ciò che facilita la ionizzazione dell'idrogeno. La presenza dell'ossigeno, un elemento altamente elettronegativo, rende il legame O-H polarizzato, con l'ossigeno che attira a sé gli elettroni, indebolendo il legame e permettendo all'idrogeno di dissociarsi facilmente. Questa configurazione è essenziale per la funzione acida degli ossiacidi, in quanto determina la capacità dell'acido di donare protoni, una proprietà che è alla base del comportamento acido.

4 di 64 Domande

Con riferimento alla radiazione X, individui il candidato quale tra le seguenti affermazioni è giusta (si ricordi il valore dell’Angstrom: 1Å = 10−10m).














La risposta corretta è la E
La corretta affermazione riguardo alla radiazione X è che un'onda elettromagnetica di lunghezza d'onda uguale a 0.1 Å può essere una radiazione X. Le radiazioni X sono una forma di radiazione elettromagnetica con lunghezze d'onda tipicamente comprese tra 0.01 e 10 nanometri, equivalenti a 0.1 e 100 Å. Queste onde si trovano nella parte dello spettro elettromagnetico tra la luce ultravioletta e i raggi gamma. La lunghezza d'onda di 0.1 Å rientra perfettamente nell'intervallo delle lunghezze d'onda delle radiazioni X, che sono note per la loro capacità di penetrare materiali solidi e sono comunemente utilizzate in applicazioni mediche e industriali per l'imaging e la radiografia. La capacità delle radiazioni X di penetrare la materia è dovuta alla loro alta energia, che è inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda secondo la relazione di Planck-Einstein. Pertanto, un'onda elettromagnetica con lunghezza d'onda di 0.1 Å possiede un'energia sufficiente per essere classificata come radiazione X.

5 di 64 Domande

L'ibridazione degli orbitali dell'atomo di azoto:














La risposta corretta è la D
L'ibridazione degli orbitali dell'atomo di azoto è di tipo sp³ sia nell'ammoniaca che nelle ammine. L'ibridazione sp³ dell'atomo di azoto si verifica quando l'azoto è legato a tre atomi di idrogeno, come nell'ammoniaca (NH?), o a sostituenti organici nelle ammine, formando un angolo di legame approssimativamente di 109,5 gradi. In queste molecole, l'azoto ha cinque elettroni di valenza, di cui tre partecipano alla formazione di legami covalenti con gli idrogeni o con gruppi alchilici, mentre la coppia di elettroni rimanente occupa un orbitale ibrido sp³ non condiviso. Questa configurazione tetraedrica contribuisce alla geometria piramidale dell'ammoniaca e delle ammine, influenzando le loro proprietà chimiche e fisiche, come la polarità e la solubilità. L'ibridazione sp³ è quindi essenziale per comprendere la struttura e la reattività di queste molecole contenenti azoto.

6 di 64 Domande

Il logaritmo in base un decimo di dieci














La risposta corretta e' la '

vale -1

'.


7 di 64 Domande

Il sordomutismo è una malattia genetica autosomica polimerica dovuta a due coppie di geni. I due alleli a e b sono responsabili della malattia, purché una o entrambe le coppie siano omozigoti. Risultano pertanto sordomuti coloro il cui genotipo è:














La risposta corretta e' la '

aaBb

'.


8 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


9 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

10 di 64 Domande

Individuare l'unica affermazione del tutto CORRETTA:














La risposta corretta e' la '

tutte le cellule traggono origine da altre cellule

'.


11 di 64 Domande

Cl-Cl rappresenta la molecola biatomica del cloro; il legame che caratterizza tale sostanza è:














La risposta corretta e' la '

covalente puro

'.


12 di 64 Domande

Tre lampade di 50 Watt, 50 Watt e 100 Watt, rispettivamente, sono connesse in parallelo ed alimentate in corrente continua da una batteria che fornisce una tensione costante di 25 Volt. Quanto vale la corrente erogata dalla batteria?














La risposta corretta e' la '

8 ampere

'.


13 di 64 Domande

Calcola la molarità della soluzione preparata sciogliendo 1,5 mg di carbonato di calcio in 3,0 ml di H2O. Il P.M. del carbonato di calcio è 100:














La risposta corretta è la C
La molarità della soluzione preparata sciogliendo 1,5 mg di carbonato di calcio in 3,0 ml di H?O, con un peso molare di 100, è 5,0 x10?³ M. Per calcolare la molarità, è necessario prima convertire la massa del soluto in grammi, ottenendo 0,0015 g di carbonato di calcio. Successivamente, si calcola la quantità di sostanza in moli dividendo la massa per il peso molare, risultando in 1,5 x10?? moli. La molarità è definita come il numero di moli di soluto per litro di soluzione. Convertendo 3,0 ml di acqua in litri, otteniamo 0,003 L. Dividendo le moli di carbonato di calcio per il volume della soluzione in litri, si ottiene 5,0 x10?³ M. Pertanto, la risposta è corretta poiché segue i passaggi standard per calcolare la molarità di una soluzione.

14 di 64 Domande

All'inizio del 2007 ho comprato alcune azioni che a fine anno hanno guadagnato il 10% del valore, ma a fine del 2008 hanno perso il 10% del valore. Rispetto al valore iniziale, quello finale è:














La risposta corretta è la A
All'inizio del 2007 ho comprato alcune azioni che a fine anno hanno guadagnato il 10% del valore, ma a fine del 2008 hanno perso il 10% del valore. Rispetto al valore iniziale, quello finale è diminuito dell'1%. Questo accade perché l'aumento e la successiva diminuzione percentuale si applicano a valori diversi. Supponiamo che il valore iniziale delle azioni sia 100. Un aumento del 10% porta il valore a 110. Tuttavia, una diminuzione del 10% su 110 non riporta il valore a 100, ma a 99, perché il 10% di 110 è 11, e quindi 110 meno 11 è 99. Pertanto, il valore finale delle azioni è diminuito dell'1% rispetto al valore iniziale di 100. Questo esempio illustra come le variazioni percentuali successive non si annullano quando applicate a basi diverse.

15 di 64 Domande

Se fossero vere le seguenti premesse: "ogni animale vola"; "l'asino è un animale" ne deriverebbe che:














La risposta corretta e' la '

L'asino vola

'.


16 di 64 Domande

Quanti atomi di idrogeno sono presenti in una molecola di solfato d'ammonio?














La risposta corretta e' la '

8

'.


17 di 64 Domande

Qual è il nome sistematico IUPAC del composto organico con formula CH3CBr2CH(OH)(CH2)4CH3?














La risposta corretta e' la '

2,2-dibromo-ottan-3-olo

'.


18 di 64 Domande

Quali tra i termini proposti completano correttamente la seguente proporzione verbale? SFRTHZ : TESSIV = X : Y














La risposta corretta e' la '

X = DPILGF Y = EOLIHE

'.


19 di 64 Domande

Il 34Li è un isotopo instabile del litio che decade emettendo un protone. Quale sarà il suo prodotto di decadimento?

 














La risposta corretta è la C
Il 34Li è un isotopo instabile del litio che decade emettendo un protone, e il suo prodotto di decadimento è 23He. Questo processo di decadimento nucleare avviene perché il 34Li, avendo tre protoni e un neutrone, è instabile e tende a raggiungere uno stato più stabile emettendo un protone. Quando un protone viene emesso, il numero atomico diminuisce di uno, passando da 3 a 2, mentre il numero di massa diminuisce di uno, passando da 4 a 3. Questo porta alla formazione di un nuovo elemento con due protoni e un neutrone, cioè l'elio-3, rappresentato come 23He. Questo tipo di trasformazione è un esempio di decadimento beta-plus inverso, in cui un protone si converte in un neutrone con l'emissione di un positrone, ma in questo caso specifico è l'emissione diretta di un protone che porta alla formazione dell'elio-3.

20 di 64 Domande

E' corretto affermare che nel midollo spinale














La risposta corretta è la D
È corretto affermare che nel midollo spinale: Gli oligodendrociti formano la guaina mielinica degli assoni. Nel sistema nervoso centrale, che include il midollo spinale, la mielina è prodotta dagli oligodendrociti, mentre nel sistema nervoso periferico è compito delle cellule di Schwann. Ogni oligodendrocita può mielinizzare più internodi anche su assoni diversi, con nodi di Ranvier interposti che permettono la conduzione saltatoria e incrementano velocità ed efficienza della trasmissione. Nel midollo la sostanza bianca periferica è ricca di fasci di assoni mielinici e di oligodendrociti, mentre i corpi neuronali risiedono soprattutto nella sostanza grigia centrale. La mielina deriva dal compattamento delle membrane degli oligodendrociti con proteine chiave (ad esempio PLP e MBP) e lipidi, creando un isolamento elettrico che riduce la capacità di membrana e la dissipazione di corrente. Questa specializzazione cellulare è fondamentale per la rapida propagazione degli impulsi lungo le vie ascendenti e discendenti del midollo.

21 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


22 di 64 Domande

Quali delle seguenti caratteristiche è presente nelle cellule procariotiche? 














La risposta corretta e' la '

Possiedono un nucleoide che contiene DNA circolare 

'.


23 di 64 Domande

 Quanti isomeri costituzionali sono possibili nella molecola C3H8O? 














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quanti isomeri costituzionali sono possibili nella molecola C?H?O e la risposta corretta è 3. Gli isomeri costituzionali sono composti che hanno la stessa formula molecolare ma differiscono nel modo in cui gli atomi sono collegati tra loro. Per C?H?O, i possibili isomeri costituzionali sono: il propanolo, che può presentarsi come 1-propanolo e 2-propanolo, e l'etere metil-etilico. Nel 1-propanolo, il gruppo -OH è legato al primo atomo di carbonio, mentre nel 2-propanolo è legato al secondo carbonio, creando due alcoli con diverse proprietà fisiche. L'etere metil-etilico, invece, presenta un ossigeno legato a due gruppi alchilici, metile ed etile. Queste diverse strutture sono tutte compatibili con la formula molecolare C?H?O, giustificando così l'esistenza di tre isomeri costituzionali distinti.

24 di 64 Domande

I ponti idrogeno che determinano elevata coesione tra molecole di acqua si formano tra:














La risposta corretta e' la '

Un atomo di idrogeno e un atomo di ossigeno di molecole diverse

'.


25 di 64 Domande

Miscelando quantità equimolari di ammoniaca e cloruro di ammonio in acqua si ottiene:














La risposta corretta è la E
Miscelando quantità equimolari di ammoniaca e cloruro di ammonio in acqua si ottiene una soluzione tampone. Una soluzione tampone è una miscela che resiste alle variazioni di pH quando vengono aggiunte piccole quantità di acido o base. In questo caso, l'ammoniaca (NH?) agisce come base debole mentre il cloruro di ammonio (NH?Cl) fornisce lo ione ammonio (NH??), che è il suo acido coniugato. Quando si aggiunge un acido alla soluzione, gli ioni H? vengono neutralizzati dall'ammoniaca, mentre l'aggiunta di una base è tamponata dallo ione ammonio. Questo equilibrio tra la base debole e il suo acido coniugato è ciò che conferisce alla soluzione la capacità di mantenere un pH relativamente costante, caratteristica fondamentale delle soluzioni tampone.

26 di 64 Domande

L’acetone può essere ossidato a:














La risposta corretta è la C
L'acetone può essere ossidato a un acido carbossilico. L'acetone, noto anche come propanone, è un chetone che può subire ossidazione in condizioni specifiche per formare un acido carbossilico. Durante il processo di ossidazione, il gruppo carbonile (C=O) del chetone viene ulteriormente ossidato, portando alla formazione di un acido carbossilico. Tuttavia, è importante notare che l'ossidazione diretta di un chetone come l'acetone a un acido carbossilico non è un processo semplice e richiede agenti ossidanti potenti e condizioni specifiche. Un esempio di tale ossidazione è l'uso di reagenti come il permanganato di potassio (KMnO?) in condizioni acide o basiche. In questo contesto, l'acetone può essere convertito in acido acetico o altri acidi carbossilici più complessi a seconda delle condizioni e dei reagenti utilizzati.

27 di 64 Domande

La cromatina è














La risposta corretta è la A
La cromatina è il complesso di proteine e acidi nucleici presente nel nucleo di una cellula eucariotica. È costituita principalmente da DNA avvolto attorno a proteine istoniche a formare nucleosomi, con il contributo di proteine non istoniche e RNA associato; questa organizzazione compattata permette di impacchettare il genoma nel nucleo mantenendone l’accessibilità. Le modificazioni degli istoni (acetilazioni, metilazioni, fosforilazioni) e la metilazione del DNA modulano la struttura in eucromatina ed eterocromatina, influenzando espressione genica, replicazione e riparazione. La natura proteine-acidi nucleici è quindi intrinseca alla funzione meccanica e regolatoria della cromatina. Durante la mitosi si condensa in cromosomi; in interfase resta più decondensata per consentire la trascrizione. Nei procarioti, privi di nucleo, il DNA forma un nucleoide e non cromatina in senso stretto.

28 di 64 Domande

Quale/i dei seguenti composti è/sono un carboidrato/i?

1. Deossiribosio
2. Glicogeno
3. Maltosio














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale/i dei seguenti composti è/sono un carboidrato/i, e la risposta corretta è "Tutti". I carboidrati sono una classe di composti organici costituiti da carbonio, idrogeno e ossigeno, solitamente con un rapporto di 1:2:1 tra questi elementi. Il deossiribosio è uno zucchero a cinque atomi di carbonio, noto anche come pentoso, che fa parte della struttura del DNA, e rientra nella categoria dei monosaccaridi. Il glicogeno è un polisaccaride di riserva energetica negli animali, formato da unità ripetute di glucosio, ed è quindi un carboidrato complesso. Il maltosio è un disaccaride composto da due molecole di glucosio unite da un legame glicosidico, prodotto dalla digestione dell'amido. Tutti e tre i composti elencati sono quindi classificati come carboidrati, sebbene appartengano a diverse sottocategorie di questa classe di biomolecole.

29 di 64 Domande

Le diagonali (ossia le linee che uniscono i vertici opposti) di un rombo misurano rispettivamente 4 cm e 8 cm. Qual è il perimetro del rombo in cm?














La risposta corretta è la C
Le diagonali di un rombo misurano rispettivamente 4 cm e 8 cm, qual è il perimetro del rombo in cm? La risposta corretta è 8?5. Per trovare il perimetro del rombo, dobbiamo prima determinare la lunghezza di uno dei suoi lati. In un rombo, le diagonali si intersecano perpendicolarmente e si dividono a metà, quindi formano quattro triangoli rettangoli congruenti. Le semidiagonali misurano 2 cm (metà di 4 cm) e 4 cm (metà di 8 cm). Applicando il teorema di Pitagora a uno di questi triangoli, la lunghezza del lato del rombo (ipotenusa) è ?(2² + 4²) = ?(4 + 16) = ?20 = 2?5 cm. Poiché il rombo ha quattro lati uguali, il perimetro è 4 volte la lunghezza di un lato, quindi 4 × 2?5 = 8?5 cm.

30 di 64 Domande

Una mole di un gas alla temperatura di 0 °C e alla pressione di 1 atm occupa un volume di 22,414litri. Calcolare quante moli di gas occupano 1,12 litri. 














La risposta corretta è la A
Una mole di un gas alla temperatura di 0 °C e alla pressione di 1 atm occupa un volume di 22,414 litri, calcolare quante moli di gas occupano 1,12 litri. Risposta corretta: 0,05. Questa domanda si basa sul principio che a condizioni standard di temperatura e pressione (STP), una mole di gas ideale occupa un volume di 22,414 litri. Per trovare quante moli di gas occupano 1,12 litri, si utilizza il rapporto tra il volume dato e il volume molare standard. Si calcola dividendo il volume del gas dato (1,12 litri) per il volume molare (22,414 litri/mol), ottenendo così il numero di moli: 1,12 litri / 22,414 litri/mol = 0,05 moli. Questo calcolo presuppone che il gas si comporti come un gas ideale e che le condizioni siano quelle standard, rendendo la risposta corretta.

31 di 64 Domande

Quanti grammi di NaOH (PM = 40) si devono sciogliere in 500 ml di acqua per ottenere una
soluzione acquosa 1 M di NaOH? 














La risposta corretta è la E
Quanti grammi di NaOH (PM = 40) si devono sciogliere in 500 ml di acqua per ottenere una soluzione acquosa 1 M di NaOH? La risposta corretta è 20. Per ottenere una soluzione 1 M (molare) di NaOH, è necessario avere 1 mole di NaOH in 1 litro di soluzione. Il peso molare (PM) del NaOH è 40 g/mol, quindi 1 mole di NaOH pesa 40 grammi. Tuttavia, la domanda richiede di preparare solo 500 ml di soluzione, che è la metà di un litro. Pertanto, è necessario utilizzare solo la metà di 40 grammi per ottenere la stessa concentrazione molare in 500 ml, ovvero 20 grammi di NaOH. Sciogliendo 20 grammi di NaOH in 500 ml di acqua, si ottiene una soluzione 1 M, poiché il numero di moli di soluto per litro di soluzione è mantenuto a 1 mole per litro.

32 di 64 Domande

Nella reazione: 2 Ca3(PO4)2 + 10 C + 6 SiO2 → P4 + 6 CaSiO3 + 10 CO:














La risposta corretta e' la '

Il fosforo si riduce e il carbonio si ossida

'.


33 di 64 Domande

“Molte reazioni che avvengono per via fotochimica non potrebbero svolgersi senza la luce, perché esse richiedono un notevole apporto di energia. In altri casi, l’azione della luce è simile a quella di un catalizzatore; l’assorbimento della luce provoca cioè, nelle molecole del reagente, una modificazione, per cui la molecola così modificata reagisce assai rapidamente, ma con le
stesse modalità con cui avrebbe reagito, assai più lentamente, in assenza di luce, e quindi senza essere stata modificata”.
Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

In alcune reazioni fotochimiche la luce provoca un’attivazione delle molecole del reagente 

'.


34 di 64 Domande

Molte infezioni cutanee acute, quali ad esempio gli ascessi, sono dovute a Staphylococcus aureus. Una terapia consigliata si basa sull’uso di: 














La risposta corretta e' la '

Antibiotici

'.


35 di 64 Domande

“La struttura dello ione ammonio può essere compresa mediante due schematizzazioni; nella prima un idrogenione si lega al doppietto elettronico non condiviso presente nell’ibrido sp3 dell’atomo di azoto dell’ammoniaca (legame dativo); nella seconda schematizzazione la formazione dello ione può essere supposta come risultato della combinazione di un ipotetico ione N+ , isoelettonico con il carbonio, con quattro atomi di idrogeno; in entrambi i casi, comunque, l’atomo di azoto si trova nello stato di ibridazione sp3 , e la struttura dello ione è perfettamente tetraedrica”.
Quale delle seguenti informazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

L’atomo di carbonio e l’atomo di azoto hanno ugual numero di elettroni nell’ultimo livello

'.


36 di 64 Domande

Un recipiente di quattro litri, munito di coperchio mobile, contiene gas azoto a 20° C ed alla pressione standard; se, mantenendo costante la temperatura, il volume viene portato a sedici litri innalzando il coperchio, la pressione diventa uguale a:














La risposta corretta e' la '

0,25 atm

'.


37 di 64 Domande

Una reazione esotermica:














La risposta corretta è la D
Una reazione esotermica può essere spontanea o non spontanea. Questo perché la spontaneità di una reazione chimica non dipende solo dal calore rilasciato, ma anche da altri fattori come l'entropia e l'energia libera di Gibbs. Una reazione esotermica rilascia calore nell'ambiente, il che può favorire la spontaneità, ma non è sufficiente per determinarla in modo assoluto. La spontaneità di una reazione è determinata dal cambiamento dell'energia libera di Gibbs (?G), che tiene conto sia dell'entalpia (?H) che dell'entropia (?S) secondo l'equazione ?G = ?H - T?S, dove T è la temperatura in Kelvin. Una reazione sarà spontanea se ?G è negativo. Pertanto, anche se una reazione è esotermica (?H negativo), potrebbe non essere spontanea se il termine entropico T?S è sufficientemente grande e positivo da rendere ?G positivo.

38 di 64 Domande

Nel settore circolare AOB l’area della porzione di piano S delimitata dai due archi di circonferenza e dal raggio OA di lunghezza r vale:

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La risposta corretta è la E
Nel settore circolare AOB l’area della porzione di piano S delimitata dai due archi di circonferenza e dal raggio OA di lunghezza r vale: (π r2)/8. La risposta è corretta perché si sta considerando un settore circolare che è un ottavo di un cerchio intero, dato che il settore è delimitato da due raggi e un arco che formano un angolo al centro di 45 gradi, ovvero ?/4 radianti. L'area di un intero cerchio è data dalla formula ?r², quindi l'area di un settore che è un ottavo di cerchio sarà un ottavo di ?r². Calcolando (?r²)/8, si ottiene l'area della porzione di piano S delimitata dai due archi e dal raggio OA, che corrisponde esattamente alla risposta fornita.

39 di 64 Domande

La brachidattilia (dita corte e tozze) è una mutazione dominante di un gene normale. Un uomo brachidattilo sposa una donna normale. I figli che nasceranno potranno essere:














La risposta corretta e' la '

50% brachidattili

'.


40 di 64 Domande

Che cosa produce nella gomma per auto la pressione sufficiente per conservare la sua forma anche durante la corsa dell'auto?














La risposta corretta è la B
La pressione che mantiene la forma della gomma per auto durante la corsa è prodotta dall'urto delle molecole d'aria contro le pareti interne della gomma. Questo fenomeno può essere spiegato attraverso i principi della teoria cinetica dei gas, che descrive il comportamento delle molecole in un gas. Le molecole d'aria all'interno della gomma si muovono rapidamente e in modo casuale, colpendo continuamente le pareti interne del pneumatico. Ogni urto esercita una forza sulla superficie interna, e la somma di tutte queste forze su una determinata area costituisce la pressione del gas. Questa pressione è essenziale per mantenere la forma e la rigidità del pneumatico, garantendo che possa sostenere il peso del veicolo e assorbire le irregolarità della strada. Se la pressione diminuisce, ad esempio a causa di una perdita d'aria, il pneumatico può deformarsi, compromettendo la sicurezza e l'efficienza del veicolo. Pertanto, mantenere una pressione adeguata è cruciale per il corretto funzionamento delle gomme e per la sicurezza stradale.

41 di 64 Domande

Indicare quale, tra quelli sottoelencati, è il numero minimo di basi azotate richiesto per formare un codone o tripletta, se esistessero 27 amminoacidi e il DNA contenesse solo 2 tipi di basi: 














La risposta corretta e' la '

5

'.


42 di 64 Domande

Quanto fa 0,036 / 0,9 ?














La risposta corretta è la B
La domanda è: "Quanto fa 0,036 / 0,9?" e la risposta corretta è: "0,04". Per ottenere il risultato corretto, possiamo semplificare la divisione manipolando i numeri decimali. Iniziamo moltiplicando sia il numeratore che il denominatore per 100 per eliminare i decimali: 0,036 diventa 3,6 e 0,9 diventa 90. Ora, la divisione diventa 3,6 / 90. Possiamo ulteriormente semplificare questa divisione notando che 3,6 è uguale a 36/10 e 90 è uguale a 90/1. Quindi, la divisione si trasforma in (36/10) / (90/1), che è equivalente a 36/90 diviso 10. Semplificando 36/90, otteniamo 2/5 e dividendo ulteriormente per 10 otteniamo 2/50, che è uguale a 0,04. Pertanto, il risultato della divisione originale è 0,04.

43 di 64 Domande

Indicare il numero d’ossidazione del cloro in HClO4














La risposta corretta è la C
Il numero di ossidazione del cloro in HClO? è +7. Per determinare il numero di ossidazione del cloro nell'acido perclorico (HClO?), bisogna considerare i numeri di ossidazione degli altri elementi presenti nella molecola: l'idrogeno ha un numero di ossidazione di +1 e l'ossigeno ha un numero di ossidazione di -2. La somma dei numeri di ossidazione in una molecola neutra deve essere zero. Pertanto, l'equazione per calcolare il numero di ossidazione del cloro (Cl) è: +1 (per H) + x (per Cl) + 4(-2) (per 4 atomi di O) = 0. Risolvendo l'equazione, si ottiene +1 + x - 8 = 0, quindi x = +7. Di conseguenza, il numero di ossidazione del cloro in HClO? è +7, confermando la risposta corretta.

44 di 64 Domande

Una moneta è lanciata quattro volte. Qual è la probabilità p di ottenere quattro croci sapendo che le prime due volte si è ottenuto croce?














La risposta corretta è la D
Una moneta è lanciata quattro volte. Qual è la probabilità p di ottenere quattro croci sapendo che le prime due volte si è ottenuto croce? La risposta corretta è 1/4. La probabilità richiesta è condizionata dal fatto che le prime due lanci risultano in croce, il che riduce lo spazio degli eventi possibili alle sole combinazioni che iniziano con due croci. Ogni lancio di una moneta ha due esiti possibili, croce o testa, ciascuno con una probabilità di 1/2. Dato che le prime due lanci sono già croce, rimangono solo due lanci da considerare. La probabilità che anche i due lanci rimanenti risultino in croce è data dal prodotto delle probabilità di ottenere croce in ciascuno di questi due lanci, ossia 1/2 * 1/2 = 1/4. Pertanto, la probabilità di ottenere quattro croci, dato che le prime due sono croci, è 1/4.

45 di 64 Domande

Il lavoro fatto CONTRO le forze del campo elettrico per portare una carica elettrica q puntiforme da distanze molto grandi ad un punto vicino ad una seconda carica elettrica Q vale L. Ne segue che:














La risposta corretta è la C
Il lavoro fatto CONTRO le forze del campo elettrico per portare una carica elettrica q puntiforme da distanze molto grandi ad un punto vicino ad una seconda carica elettrica Q vale L. Ne segue che il potenziale elettrico associabile a quel punto vale L/q. Quando si lavora contro le forze del campo elettrico per spostare una carica q da una posizione a potenziale nullo (infinitamente lontano) fino a una posizione a distanza finita da un'altra carica Q, si accumula energia potenziale elettrica. Il lavoro L compiuto in questo processo è uguale alla variazione di energia potenziale elettrica della carica q. Il potenziale elettrico V in un punto è definito come l'energia potenziale elettrica per unità di carica, quindi V = U/q, dove U è l'energia potenziale. Dato che il lavoro L è uguale a questa variazione di energia potenziale, il potenziale elettrico V in quel punto è L/q. Questo rapporto evidenzia come il potenziale elettrico sia una misura del lavoro necessario per portare una carica unitaria da un punto di riferimento a un punto specifico nel campo elettrico.

46 di 64 Domande

Quale, tra le seguenti affermazioni relative a un catalizzatore, è FALSA?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale tra le seguenti affermazioni relative a un catalizzatore è falsa, e la risposta corretta è che consente di ottenere una maggior quantità di prodotto all’equilibrio. Un catalizzatore è una sostanza che aumenta la velocità di una reazione chimica senza essere consumata nel processo, agendo abbassando l'energia di attivazione necessaria per la reazione stessa. Tuttavia, esso non influisce sulla posizione dell'equilibrio chimico, che dipende invece dalla variazione di energia libera di Gibbs del sistema. Di conseguenza, la quantità di prodotto all'equilibrio non viene modificata dall'azione del catalizzatore; esso accelera semplicemente il raggiungimento dell'equilibrio stesso. Pertanto, l'affermazione che un catalizzatore consente di ottenere una maggior quantità di prodotto all’equilibrio è falsa, in quanto il catalizzatore non altera le concentrazioni di reagenti e prodotti all'equilibrio, ma solo la velocità con cui l'equilibrio viene raggiunto.

47 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni riferite ai gas NON è corretta?














La risposta corretta e' la ' Tutti i gas sono incolori '.


48 di 64 Domande

Due enantiomeri:














La risposta corretta e' la ' possono presentare un atomo di carbonio che lega quattro diversi atomi o gruppi di atomi '.


49 di 64 Domande

La massa di un elettrone è :














La risposta corretta è la A
La massa di un elettrone è 1.836 volte inferiore a quella di un protone. Questa affermazione è corretta perché la massa di un protone è circa 1,6726 x 10^-27 kg, mentre la massa di un elettrone è circa 9,109 x 10^-31 kg. Quando si confrontano queste due masse, si scopre che la massa del protone è approssimativamente 1836 volte quella dell'elettrone. Questa differenza di massa è significativa nelle interazioni subatomiche e influisce sul comportamento degli atomi, in particolare nella loro struttura e nelle reazioni chimiche. Nonostante la massa molto più piccola, gli elettroni giocano un ruolo cruciale nella determinazione delle proprietà chimiche degli elementi, poiché sono coinvolti nei legami chimici e nelle interazioni elettriche. La differenza di massa tra protoni ed elettroni è anche fondamentale per la stabilità degli atomi, poiché i protoni, insieme ai neutroni, costituiscono la maggior parte della massa del nucleo atomico.

50 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


51 di 64 Domande

Quale dei seguenti elementi non è presente nel DNA?














La risposta corretta e' la ' Zolfo '.


52 di 64 Domande

Cosa s'intende con il termine aerobiosi?














La risposta corretta è la B
Cosa s’intende con il termine aerobiosi? È la condizione cellulare in cui i metabolismi dipendono dall’ossigeno. In aerobiosi l’O2 funge da accettore finale di elettroni nella catena di trasporto elettronico, permettendo la riossidazione di NADH e FADH2, il mantenimento del gradiente protonico e la sintesi efficiente di ATP tramite fosforilazione ossidativa. Questo consente l’ossidazione completa di glucosio e acidi grassi dopo glicolisi e ciclo di Krebs, con resa energetica molto superiore rispetto ai processi anaerobici. In sua assenza, le cellule devono ricorrere a fermentazione o respirazione anaerobia, con minore produzione di ATP. La definizione è corretta perché lega esplicitamente la condizione ambientale (presenza di O2) alla dipendenza funzionale dei principali metabolismi energetici. L’aerobiosi richiede anche meccanismi antiossidanti per gestire specie reattive dell’ossigeno generate durante il flusso elettronico. In organismi aerobi obbligati essa è indispensabile per la sopravvivenza, mentre in aerobi facoltativi modula la scelta della via metabolica.

53 di 64 Domande

Le molecole di grandi dimensioni come proteine, polisaccaridi e acidi nucleici entrano nelle cellule mediante














La risposta corretta e' la ' trasporto vescicolare '.


54 di 64 Domande

Una anomalia in cui è presente un cromosoma in più o uno in meno rispetto al normale è detta:














La risposta corretta e' la ' aneuploidia '.


55 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


62 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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