Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 64 Domande

La propagazione di calore per conduzione è legata :














La risposta corretta è la C
La propagazione di calore per conduzione è legata ad una differenza di temperatura. La conduzione è un processo di trasferimento di calore che avviene attraverso il contatto diretto tra le particelle di un materiale e dipende dalla differenza di temperatura tra le aree adiacenti. Quando esiste una differenza di temperatura, le particelle più calde, che hanno una maggiore energia cinetica, trasferiscono energia a quelle più fredde attraverso urti e vibrazioni. Questa trasmissione di energia continua fino a quando non viene raggiunto un equilibrio termico, ovvero quando la temperatura è uniforme in tutto il materiale. La capacità di un materiale di condurre calore è descritta dalla sua conducibilità termica, e materiali diversi hanno diverse capacità di trasferire calore per conduzione. In sintesi, senza una differenza di temperatura, non ci sarebbe un flusso di calore, rendendo la differenza di temperatura un requisito fondamentale per la conduzione.

2 di 64 Domande

Per prevenzione primaria si intende:














La risposta corretta e' la '

cercare di impedire l'insorgenza della malattia combattendone le cause e i fattori predisponenti

'.


3 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


4 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

5 di 64 Domande

Un corpo è sottoposto ad una forza di modulo F costante e parallela al piano di appoggio; si verifica che il moto risultante è rettilineo ed uniforme con velocità V. Se ne conclude che la forza d’attrito:














La risposta corretta è la E
Un corpo è sottoposto ad una forza di modulo F costante e parallela al piano di appoggio; si verifica che il moto risultante è rettilineo ed uniforme con velocità V. Se ne conclude che la forza d’attrito è uguale ed opposta alla forza di modulo F. Quando un corpo si muove con velocità costante su un piano orizzontale, significa che la somma delle forze agenti su di esso è nulla, secondo la prima legge di Newton. In questo caso, la forza di modulo F applicata al corpo è bilanciata dalla forza di attrito che agisce nella direzione opposta. Poiché il moto è rettilineo uniforme, l'accelerazione è zero, confermando che le forze sono in equilibrio. Di conseguenza, la forza di attrito deve avere lo stesso modulo della forza applicata F ma essere diretta in senso opposto per mantenere il corpo in uno stato di moto uniforme senza accelerazione.

6 di 64 Domande

Le ampiezze degli angoli di un quadrilatero sono proporzionali ai numeri 3, 5, 6 e 10. Quale delle seguenti quaterne rappresenta le ampiezze dei quattro angoli del quadrilatero?














La risposta corretta è la C
Le ampiezze degli angoli di un quadrilatero sono proporzionali ai numeri 3, 5, 6 e 10, e la quaterna corretta è 45° 75° 90° 150°. Per determinare le ampiezze degli angoli del quadrilatero, dato che gli angoli sono proporzionali ai numeri 3, 5, 6 e 10, bisogna prima sommare questi numeri: 3 + 5 + 6 + 10 = 24. Poiché la somma degli angoli interni di un quadrilatero è 360°, si calcola il valore di ciascuna unità di proporzione dividendo 360° per 24, ottenendo 15°. Quindi, moltiplicando questo valore per ciascun numero della proporzione, otteniamo le ampiezze degli angoli: 3 × 15° = 45°, 5 × 15° = 75°, 6 × 15° = 90°, e 10 × 15° = 150°. Queste ampiezze soddisfano sia la condizione di proporzionalità che la somma totale di 360°, confermando che la risposta corretta è 45° 75° 90° 150°.

7 di 64 Domande

In un romanzo il nipote "con la sua ritrosa ironia" dice allo zio: "Tu, zione, corteggi la morte". Se ne deduce correttamente che:














La risposta corretta e' la '

lo zio desidera morire

'.


8 di 64 Domande

Il 31 dicembre di ogni anno, l'Istituto di Statistica di un determinato paese pubblica nel proprio Rapporto annuale l'ammontare delle spese mediche sostenute in quell'anno. Ipotizzando una crescita annua del 30% delle spese mediche, nel Rapporto di quale anno apparirà per la prima volta un ammontare superiore al doppio della spesa sostenuta nel 2010?














La risposta corretta è la C
Nel rapporto dell'Istituto di Statistica, la spesa medica supererà per la prima volta il doppio di quella del 2010 nel 2013. Supponiamo che la spesa medica nel 2010 sia S. Nel 2011, la spesa sarà 1,3S, nel 2012 sarà 1,3²S, e nel 2013 sarà 1,3³S. Vogliamo trovare il primo anno in cui 1,3^nS > 2S, con n che rappresenta il numero di anni dal 2010. Dividendo entrambi i lati per S, otteniamo 1,3^n > 2. Calcolando, scopriamo che 1,3² ≈ 1,69 e 1,3³ ≈ 2,197. Poiché 1,3³ è il primo valore a superare 2, il rapporto del 2013 sarà il primo a mostrare una spesa superiore al doppio di quella del 2010.

9 di 64 Domande

In un individuo sano e adulto di quale ordine di grandezza è il rapporto tra i globuli bianchi e i globuli rossi:














La risposta corretta e' la '

10-3

'.


10 di 64 Domande

Qual è la sequenza corretta delle quattro fasi della mitosi?














La risposta corretta e' la '

Profase --> metafase --> anafase --> telofase

'.


11 di 64 Domande

Per ottenere un metallo allo stato di elemento da un minerale che lo contiene sotto forma di ossido, quale tra le seguenti trasformazioni chimiche si deve effettuare?














La risposta corretta è la A
Per ottenere un metallo allo stato di elemento da un minerale che lo contiene sotto forma di ossido, è necessaria una riduzione. La riduzione è un processo chimico in cui un composto perde ossigeno o acquista elettroni, trasformandosi in una forma più elementare. Nel caso dei minerali metallici ossidati, il metallo è legato all'ossigeno, e per ottenere il metallo puro è necessario rimuovere l'ossigeno attraverso una reazione di riduzione. Questo processo può essere effettuato utilizzando agenti riducenti come il carbonio o l'idrogeno, che sottraggono l'ossigeno dal minerale, oppure mediante elettrolisi, che impiega corrente elettrica per separare il metallo dall'ossigeno. La riduzione è fondamentale nella metallurgia estrattiva, poiché consente di ottenere metalli puri da minerali naturali, rendendoli utilizzabili per varie applicazioni industriali.

12 di 64 Domande

Se, in acqua di mare, il prodotto d*g (densità * accelerazione di gravità) ha un valore numerico vicino a 104, le adatte unita' di misura saranno:














La risposta corretta è la D
In acqua di mare, se il prodotto d*g (densità * accelerazione di gravità) ha un valore numerico vicino a 10⁴, le adatte unità di misura saranno N/m³. Questa affermazione è corretta perché il prodotto della densità di un fluido (espressa in kg/m³) e l'accelerazione di gravità (espressa in m/s²) dà luogo a una pressione specifica, che è una forza per unità di volume. La pressione specifica è una misura della forza esercitata per unità di volume del fluido, e le unità di misura di tale grandezza sono Newton per metro cubo (N/m³). Questo valore rappresenta il peso specifico del fluido, che è una misura della forza di gravità che agisce su un volume unitario di fluido. Nell'acqua di mare, dove la densità è tipicamente intorno a 1025 kg/m³ e l'accelerazione di gravità è circa 9.81 m/s², il prodotto d*g risulta essere circa 10072.5 N/m³, che è prossimo a 10⁴ N/m³, confermando così la correttezza delle unità di misura proposte.

13 di 64 Domande

Osservate la seguente tabella:(vedi foto). Attraverso quale delle seguenti relazioni sono collegate le grandezze x ed y ?

product image













La risposta corretta è la A
La relazione tra le grandezze x ed y è data da 3x² = y + 2. Per determinare questa relazione, si osserva che la tabella fornisce coppie di valori (x, y) che devono soddisfare un'equazione. La forma suggerita dalla risposta corretta è un'equazione quadratica in x. Iniziando da 3x² = y + 2, possiamo isolare y per ottenere y = 3x² - 2. Questa equazione implica che per ogni valore di x, y è determinato aggiungendo 2 al prodotto di 3 e il quadrato di x. Per verificare la correttezza, si può sostituire ogni valore di x dalla tabella nell'equazione e controllare se il corrispondente valore di y è corretto. Se ogni coppia (x, y) soddisfa l'equazione, allora la relazione è confermata. Questa equazione rappresenta una parabola con vertice traslato lungo l'asse y, il che è coerente con la forma quadratica dell'espressione.

14 di 64 Domande

L'insieme dei valori assunti, per x reale, dalla funzione f(x) = cos2x:














La risposta corretta è la C
L'insieme dei valori assunti, per x reale, dalla funzione f(x) = cos²x è l'intervallo (0,1) estremi inclusi. La funzione f(x) = cos²x rappresenta il quadrato del coseno di x, dove x è un numero reale. Poiché il coseno di un angolo, espresso in radianti, varia tra -1 e 1, il quadrato del coseno, cioè cos²x, varia tra 0 e 1. Questo perché il quadrato di un numero reale compreso tra -1 e 1 risulta sempre un numero compreso tra 0 e 1, inclusi gli estremi. Pertanto, l'intervallo dei valori assunti dalla funzione è [0,1]. La risposta corretta indica correttamente che l'intervallo è chiuso, poiché sia 0 che 1 sono valori raggiungibili dalla funzione: 0 si ottiene quando cosx è 0 (ad esempio, per x = π/2 + kπ, con k intero), mentre 1 si ottiene quando cosx è ±1 (ad esempio, per x = kπ, con k intero).

15 di 64 Domande

Quanti elettroni possono essere contenuti al massimo negli orbitali di tipo 4d?














La risposta corretta è la A
La domanda è: "Quanti elettroni possono essere contenuti al massimo negli orbitali di tipo 4d?" e la risposta corretta è "10". Gli orbitali d, indipendentemente dal livello energetico principale, possono ospitare un massimo di 10 elettroni perché ogni orbitale d è costituito da 5 sottolivelli distinti, ciascuno dei quali può contenere fino a 2 elettroni con spin opposto. Pertanto, il numero massimo di elettroni che possono occupare gli orbitali 4d è 10. Questo si basa sulla configurazione elettronica e sul principio dell'esclusione di Pauli, che stabilisce che due elettroni nello stesso orbitale devono avere spin opposto. Inoltre, la regola di Hund suggerisce che gli elettroni si distribuiscono tra gli orbitali disponibili in modo da massimizzare il numero di elettroni con lo stesso spin, il che implica che ogni orbitale d sarà riempito con un elettrone prima di iniziare a raddoppiare gli elettroni negli stessi orbitali.

16 di 64 Domande

Quale fra i seguenti numeri è il più grande?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede: "Quale fra i seguenti numeri è il più grande?" e la risposta corretta è "(0.01)1/2". La risposta è corretta perché (0.01)1/2 rappresenta la radice quadrata di 0.01, che è 0.1. Per confrontare numeri molto piccoli, è utile trasformarli in una forma decimale più comprensibile. Gli altri numeri possibili, come (0.01)2 o 0.01, risultano essere rispettivamente 0.0001 e 0.01, entrambi più piccoli di 0.1. La radice quadrata di un numero decimale tra 0 e 1 produce un numero più grande rispetto al numero stesso, mentre elevarlo al quadrato produce un numero più piccolo. Pertanto, tra i numeri forniti, (0.01)1/2 è il più grande.

17 di 64 Domande

Individuare quale diagramma soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i tre termini seguenti: tennisti, americani, italiani

product image













La risposta corretta è la E
La domanda chiede di individuare quale diagramma soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i tre termini: tennisti, americani, italiani, e la risposta corretta è il Diagramma 4. La spiegazione per cui il Diagramma 4 è corretto risiede nella comprensione delle relazioni tra i gruppi: gli "americani" e gli "italiani" sono due insiemi distinti che rappresentano due nazionalità diverse e quindi non possono sovrapporsi; tuttavia, entrambi possono avere membri che sono "tennisti". Pertanto, il Diagramma 4 dovrebbe rappresentare i tennisti come un insieme che interseca sia quello degli americani che quello degli italiani, mentre gli insiemi degli americani e degli italiani rimangono separati tra loro. Questo riflette la possibilità che ci siano tennisti americani, tennisti italiani, e tennisti di altre nazionalità, senza che tutti gli americani siano tennisti o tutti gli italiani siano tennisti.

18 di 64 Domande

Quale delle seguenti immagini rappresenta la profase I della meiosi?

product image













La risposta corretta è la C
Quale delle seguenti immagini rappresenta la profase I della meiosi? IMMAGINE 3. La profase I è caratterizzata dall’appaiamento dei cromosomi omologhi (sinapsi) che formano bivalenti/tetradi, con comparsa del complesso sinaptonemale e di chiasmi dovuti al crossing-over; un’immagine corretta mostra dunque omologhi accostati e collegati in punti specifici, non singoli cromosomi isolati come in profase mitotica. Nei sottostadi leptotene–zigotene i cromosomi si condensano e si appaiano, nel pachitene avviene lo scambio di segmenti e nel diplotene i chiasmi diventano evidenti, mentre in diacinesi i cromosomi sono massimamente condensati e la membrana nucleare inizia a disgregarsi. La presenza di bivalenti con chiasmi distingue nettamente questa fase da metafase I (bivalenti allineati alla piastra) e da profase II (assetto aploide senza sinapsi). Inoltre i cromatidi fratelli restano coesi e non si separano, segno che non siamo in anafase. Per questi motivi l’immagine che mostra bivalenti con chiasmi e forte condensazione cromosomica è la 3.

19 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


20 di 64 Domande

Nel legame metallico: 














La risposta corretta è la C
Nel legame metallico, ioni positivi sono circondati da elettroni di valenza delocalizzati. Questa descrizione è corretta perché il legame metallico è caratterizzato da un reticolo di cationi metallici immersi in un "mare" di elettroni di valenza che sono delocalizzati, cioè non associati a un singolo atomo, ma liberi di muoversi attraverso il reticolo cristallino. Gli elettroni delocalizzati agiscono come una sorta di collante che tiene insieme i cationi metallici, conferendo ai metalli proprietà uniche come la conducibilità elettrica e termica, la duttilità e la malleabilità. La delocalizzazione degli elettroni permette loro di trasportare energia sotto forma di calore o elettricità, mentre la disposizione regolare degli ioni positivi consente ai metalli di deformarsi senza rompersi, poiché gli strati di ioni possono scorrere l'uno sull'altro mantenendo la coesione grazie al "mare" elettronico.

21 di 64 Domande

La forma geometrica della molecola di fosfina PH3 è: 














La risposta corretta e' la '

 Piramidale trigonale 

'.


22 di 64 Domande

Qual è la massa molare del composto con formula C6H12O6?














La risposta corretta è la E
La massa molare del composto con formula C₆H₁₂O₆ è 180,16 g/mol. Questo valore si ottiene sommando le masse molari degli atomi che compongono la molecola: il carbonio (C) ha una massa molare di circa 12,01 g/mol, l'idrogeno (H) di circa 1,008 g/mol e l'ossigeno (O) di circa 16,00 g/mol. La formula C₆H₁₂O₆ indica che la molecola contiene 6 atomi di carbonio, 12 atomi di idrogeno e 6 atomi di ossigeno. Moltiplicando il numero di atomi per la rispettiva massa molare si ottiene: 6 × 12,01 g/mol per il carbonio, 12 × 1,008 g/mol per l'idrogeno e 6 × 16,00 g/mol per l'ossigeno. Sommando questi contributi si ha: 72,06 g/mol (carbonio) + 12,096 g/mol (idrogeno) + 96,00 g/mol (ossigeno) = 180,156 g/mol, che arrotondato è 180,16 g/mol, confermando così la risposta corretta.

23 di 64 Domande

Se in una doppia elica di DNA il contenuto di timina è pari al 34%, quale sarà la percentuale di citosina?  














La risposta corretta e' la '

16%

'.


24 di 64 Domande

Date le tre coppie di sostanze indicate di seguito, si identifichi per ogni coppia quale
sostanza presenta forze intermolecolari maggiori.
1. CH4 e CBr4
2. N2 e NO
3. CH3CH2CH2NH2 e (CH3)3N
 [Si assumano temperatura e pressione standard (STP)]














La risposta corretta è la E
Date le tre coppie di sostanze indicate, si identifichi quale sostanza presenta forze intermolecolari maggiori: 1: CBr₄, 2: NO, 3: CH₃CH₂CH₂NH₂. La risposta è corretta perché le forze intermolecolari dipendono dalla polarizzabilità e dalla presenza di momenti dipolari. Nel primo caso, CBr₄ ha forze di dispersione di London più forti rispetto a CH₄ a causa della maggiore massa molare e dimensione degli atomi di bromo che aumentano la polarizzabilità. Nel secondo caso, NO ha un momento dipolare permanente mentre N₂ è una molecola omonucleare apolare, quindi NO ha forze dipolo-dipolo più significative. Nel terzo caso, CH₃CH₂CH₂NH₂ può formare legami a idrogeno grazie al gruppo amminico primario, mentre (CH₃)₃N, essendo un'ammina terziaria, ha una capacità molto ridotta di formare tali legami, risultando in forze intermolecolari più deboli.

25 di 64 Domande

Quale tra le coppie di termini proposti completa logicamente la seguente proporzione verbale:
X : Frequenza = Molto : Y 














La risposta corretta e' la '

 X = Spesso, Y = Quantità

'.


26 di 64 Domande

I sali biliari: 














La risposta corretta e' la '

Riducono i lipidi in piccole goccioline

'.


27 di 64 Domande

Per trombosi si intende: 














La risposta corretta e' la '

Formazione di coaguli nel cuore o nei vasi sanguigni 

'.


28 di 64 Domande

Surrealismo : X = Futurismo : Marinetti = Impressionismo : Y
Quale proposta completa correttamente l’uguaglianza? 














La risposta corretta e' la '

X = André Breton Y = Claude Monet  

'.


29 di 64 Domande

Un gene è rappresentato da: 














La risposta corretta e' la '

Una sequenza di triplette di nucleotidi

'.


30 di 64 Domande

 Il grafico rappresenta l’albero evolutivo di alcune specie. 

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/35Ihasdfjfmmagine.jpg

Dal suo studio si deduce che:














La risposta corretta e' la '

X1  è una specie estinta

'.


31 di 64 Domande

La figura si riferisce ad uno dei meccanismi di trasporto attraverso la membrana cellulare. Si può affemare che: 

product image













La risposta corretta è la A
La domanda è: «La figura si riferisce ad uno dei meccanismi di trasporto attraverso la membrana cellulare. Si può affermare che:», e la risposta corretta è: «M è una molecola che si muove contro gradiente». Il movimento contro gradiente (di concentrazione o elettrochimico) non può avvenire per diffusione semplice o facilitata, ma richiede trasporto attivo. In tal caso l’energia è fornita direttamente dall’idrolisi di ATP (trasporto attivo primario, es. pompe ATPasiche) oppure indirettamente sfruttando il gradiente di un altro soluto (trasporto attivo secondario, simporto/antiporto). Il processo è mediato da proteine carrier integrali, è specifico e saturabile, e consente l’accumulo di M anche quando la sua concentrazione è maggiore nel compartimento di arrivo. Un’eventuale indicazione in figura di frecce da bassa ad alta concentrazione, di un potenziale di membrana sfavorevole o di consumo di ATP/co-trasporto confermerebbe il moto contro gradiente. Pertanto M non segue un flusso spontaneo ma viene pompata a spese di energia, in accordo con la risposta.

32 di 64 Domande

I cheloni sono una categoria sistematica che comprende: 














La risposta corretta e' la '


Le tartarughe

'.


33 di 64 Domande

L'atropina è un farmaco adoperato nelle visite oculistiche per dilatare la pupilla. Esso provoca anche altri effetti, quali l'accelerazione del battito cardiaco e aumento della pressione sanguigna. Su quale parte del sistema nervoso agisce?














La risposta corretta e' la '

Sistema nervoso simpatico

'.


34 di 64 Domande

In un veicolo che si avvia su strada diritta, tutto il contenuto è sottoposto ad una forza:














La risposta corretta è la C
In un veicolo che si avvia su strada diritta, tutto il contenuto è sottoposto ad una forza diretta in verso opposto alla velocità. Questa affermazione è corretta in quanto si basa sul principio di inerzia, che è una delle leggi fondamentali della fisica enunciate da Newton. Quando un veicolo parte da fermo, il suo contenuto tende a rimanere nello stato di quiete a causa della sua inerzia. Tuttavia, poiché il veicolo accelera, gli oggetti all'interno sembrano spostarsi all'indietro rispetto al sistema di riferimento del veicolo. Questa apparente forza all'indietro è in realtà una conseguenza dell'accelerazione del veicolo, che cambia lo stato di moto degli oggetti, facendo sì che essi resistano al cambiamento a causa della loro massa. Questo effetto è comunemente percepito come una forza che agisce in direzione opposta alla velocità del veicolo, anche se in realtà è l'inerzia a causare tale sensazione.

35 di 64 Domande

L’acido acetilsalicidico ha un’azione anti-aggregante sul sangue. Per questa sua precisa proprietà è usato nei casi di:














La risposta corretta è la C
L'acido acetilsalicilico ha un’azione anti-aggregante sul sangue e per questa sua precisa proprietà è usato nei casi di infarti del miocardio. L'acido acetilsalicilico, comunemente noto come aspirina, inibisce l'enzima cicloossigenasi (COX), riducendo la sintesi di trombossano A2, una sostanza che promuove l'aggregazione piastrinica e la vasocostrizione. Questo effetto anti-aggregante riduce il rischio di formazione di coaguli nel sangue, che possono ostruire le arterie coronarie e causare un infarto del miocardio. L'uso dell'aspirina a basse dosi è quindi una strategia preventiva efficace per ridurre gli eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio, come quelli con una storia di infarto o angina instabile. Tuttavia, è importante che l'uso di aspirina sia supervisionato da un medico, poiché può aumentare il rischio di sanguinamenti.

36 di 64 Domande

Elio è nato prima di Franco, il quale è nato prima di Giorgio. Anche Italo è nato prima di Giorgio. Pertanto.














La risposta corretta e' la '

Elio e Franco hanno sicuramente età diverse

'.


37 di 64 Domande

Dall’ossidazione totale di una molecola di etanolo si ottengono:














La risposta corretta e' la '

Due molecole di CO2 e tre di acqua

'.


38 di 64 Domande

Due lampadari di una cattedrale, di peso e forma diversi, sono appesi a due catene di lunghezza disuguale. Nello spolverarli il sacrestano li fa leggermente oscillare e ne cronometra i periodi di oscillazione. Cosa ne può dedurre?














La risposta corretta e' la '

I periodi di oscillazione dipendono dalla lunghezza delle catene 

'.


39 di 64 Domande

In un libro di fisiologia leggiamo che mediamente nei mammiferi la circolazione polmonare ha una pressione più bassa della circolazione sistemica. Quale tra le seguenti motivazioni potrebbe essere
una plausibile giustificazione fisica?














La risposta corretta e' la '

 Data la posizione relativa, la differenza di pressione idrostatica tra gli organi coinvolti nella circolazione polmonare è minore dell'analoga differenza di pressione nella circolazione sistemica 

'.


40 di 64 Domande

Durante un trasloco abbiamo la necessità di sollevare un pianoforte dalla strada sino a una finestra posta a una altezza di 15 m. Sapendo che il pianoforte ha una massa di 400 kg, quanto impiegherà, come minimo, un motore di 1 kW a portare il pianoforte dalla strada alla finestra? 














La risposta corretta è la B
Durante un trasloco abbiamo la necessità di sollevare un pianoforte dalla strada sino a una finestra posta a una altezza di 15 m; sapendo che il pianoforte ha una massa di 400 kg, quanto impiegherà, come minimo, un motore di 1 kW a portare il pianoforte dalla strada alla finestra? Circa 1 minuto. La risposta è corretta perché per sollevare il pianoforte occorre calcolare il lavoro necessario, che è dato dal prodotto della forza peso (massa per accelerazione di gravità) e l'altezza. La forza peso è 400 kg × 9,81 m/s² = 3924 N. Il lavoro totale è quindi 3924 N × 15 m = 58860 J (joule). Un motore di 1 kW (1000 W) ha una potenza di 1000 J/s. Dividendo il lavoro totale per la potenza del motore, otteniamo il tempo minimo necessario: 58860 J ÷ 1000 J/s = 58,86 s, che è circa 1 minuto. Questo calcolo assume un'efficienza del 100% senza perdite energetiche.

41 di 64 Domande

Il valore minimo del numero di ossidazione del cloro è:














La risposta corretta e' la '

-1

'.


42 di 64 Domande

I non metalli:














La risposta corretta è la D
I non metalli sono pessimi conduttori di calore e di elettricità. Questa affermazione è corretta perché i non metalli, che si trovano principalmente sul lato destro della tavola periodica, hanno proprietà fisiche e chimiche distinte dai metalli. A livello atomico, i non metalli tendono ad avere elettroni fortemente legati ai loro nuclei e non dispongono di elettroni liberi o delocalizzati che possano muoversi facilmente attraverso il materiale, come avviene nei metalli. Questo comporta una bassa conducibilità elettrica. Inoltre, la struttura atomica dei non metalli spesso non facilita la trasmissione di energia termica, rendendoli anche cattivi conduttori di calore. Esempi comuni di non metalli includono l'ossigeno, il carbonio e il cloro, che mostrano tutte queste caratteristiche.

43 di 64 Domande

I “mattoni” che costituiscono gli acidi nucleici sono:














La risposta corretta è la A
I “mattoni” che costituiscono gli acidi nucleici sono: Nucleotidi. I nucleotidi sono i monomeri di DNA e RNA, ciascuno composto da una base azotata (purina o pirimidina), uno zucchero pentoso (desossiribosio nel DNA, ribosio nell’RNA) e uno o più gruppi fosfato. Si uniscono in polimeri tramite legami fosfodiesterici 3’-5’ tra il fosfato di un nucleotide e l’ossidrile del successivo, formando uno scheletro zucchero‑fosfato con direzionalità 5’→3’. La sequenza delle basi codifica l’informazione genetica e, nel DNA, la complementarità (A‑T, G‑C) stabilizzata da legami a idrogeno consente la doppia elica. I nucleotidi si distinguono dai nucleosidi per la presenza del fosfato; i nucleosidi, privi di fosfato, non polimerizzano in acidi nucleici. I nucleotidi trifosfato (ATP, GTP, CTP, UTP/dTTP) sono inoltre i substrati attivati ed energeticamente ricchi impiegati dalle polimerasi per estendere la catena.

44 di 64 Domande

CO rappresenta la formula di














La risposta corretta e' la '

Monossido di carbonio.

'.


45 di 64 Domande

La reazione di metanazione è esotermica:

Quale di queste combinazioni di azioni fa sempre spostare l’equilibrio verso i prodotti?














La risposta corretta è la C
La reazione di metanazione è esotermica e l'equilibrio si sposta verso i prodotti con un aumento di pressione e una diminuzione di temperatura. La spiegazione risiede nei principi dell'equilibrio chimico, in particolare nel principio di Le Chatelier, che afferma che un sistema in equilibrio reagisce a un cambiamento di condizioni per minimizzare tale cambiamento. Poiché la reazione di metanazione è esotermica, una diminuzione della temperatura favorisce la formazione dei prodotti, poiché l'equilibrio si sposta nella direzione che produce calore. Inoltre, un aumento della pressione favorisce la formazione di metano e acqua, poiché il numero di moli di gas diminuisce passando dai reagenti ai prodotti, riducendo così il volume totale del sistema. Pertanto, entrambe le azioni, aumento di pressione e diminuzione di temperatura, spostano l'equilibrio verso la produzione di metano e acqua, rendendo queste condizioni ottimali per ottenere un maggior rendimento di prodotti.

46 di 64 Domande

FeO + Mn → MnO + Fe rappresenta una reazione di:














La risposta corretta è la C
La reazione FeO + Mn → MnO + Fe rappresenta una reazione di ossidoriduzione. In questa reazione, si ha un trasferimento di elettroni tra il manganese (Mn) e il ferro (Fe). Il manganese, che inizia nello stato di ossidazione 0, si ossida passando a MnO, dove lo stato di ossidazione è +2, perdendo quindi due elettroni. Contemporaneamente, il ferro, che si trova inizialmente nello stato di ossidazione +2 in FeO, si riduce a ferro metallico (Fe) con stato di ossidazione 0, guadagnando due elettroni. Questo scambio di elettroni tra il manganese e il ferro è la caratteristica fondamentale delle reazioni di ossidoriduzione, in cui una specie chimica si ossida (perde elettroni) e un'altra si riduce (acquista elettroni).

47 di 64 Domande

Quale delle seguenti caratteristiche NON è riferibile a un ossiacido?














La risposta corretta è la E
La caratteristica che NON è riferibile a un ossiacido è che è un composto binario. Un ossiacido è un tipo di acido che contiene ossigeno, idrogeno e almeno un altro elemento, tipicamente un non metallo, e quindi non può essere considerato un composto binario. Un composto binario è costituito da soli due elementi distinti, mentre gli ossiacidi ne contengono almeno tre: idrogeno, ossigeno e un altro elemento. Gli ossiacidi sono noti per la loro capacità di donare ioni idrogeno (H⁺) in soluzione acquosa, il che li rende acidi secondo la definizione di Arrhenius. Un esempio comune di ossiacido è l'acido solforico (H₂SO₄), che contiene idrogeno, zolfo e ossigeno. La presenza di più di due elementi distingue chiaramente gli ossiacidi dai composti binari, che potrebbero essere semplici come il cloruro di sodio (NaCl) o l'acqua (H₂O), dove solo due elementi sono coinvolti nella loro struttura chimica.

48 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


49 di 64 Domande

Quale enzima è responsabile della conversione del piruvato in acetil- CoA nel mitocondrio?














La risposta corretta è la D
La conversione del piruvato in acetil-CoA nel mitocondrio è catalizzata dal complesso della piruvato deidrogenasi (PDH), localizzato nella matrice mitocondriale. Si tratta di una decarbossilazione ossidativa irreversibile che produce acetil-CoA, CO2 e NADH, costituendo il ponte metabolico essenziale tra glicolisi e ciclo di Krebs. Il complesso è multienzimatico: l’attività E1 (piruvato deidrogenasi propriamente detta) decarbossila il piruvato legato al cofattore tiamina pirofosfato, l’E2 trasferisce il gruppo acetile alla CoA tramite lipoamide, e l’E3 rigenera la lipoamide ossidata usando FAD e NAD+. Per funzionare richiede cinque cofattori: tiamina (TPP), lipoato, CoA (derivato dalla vitamina B5), FAD (vitamina B2) e NAD+ (vitamina B3). Questa tappa è finemente regolata: l’enzima è inattivato dalla fosforilazione mediata dalla PDH chinasi (stimolata da ATP, NADH e acetil-CoA, indicatori di stato energetico elevato) e riattivato dalla PDH fosfatasi (favorita da ADP, piruvato e Ca2+, quest’ultimo rilevante nel muscolo durante la contrazione). Per questo “piruvato deidrogenasi” è la risposta corretta: è l’unico sistema che trasforma direttamente il piruvato in acetil-CoA nel mitocondrio. Altri enzimi eventualmente proposti come distrattori svolgono reazioni diverse: la piruvato carbossilasi converte il piruvato in ossalacetato per l’anaplerosi e la gluconeogenesi; la lattato deidrogenasi riduce il piruvato a lattato nel citosol; la piruvato chinasi agisce nella glicolisi a monte, convertendo fosfoenolpiruvato in piruvato. Nessuno di questi fornisce acetil-CoA al ciclo di Krebs. Rilevanza clinica: deficit del complesso PDH (spesso della subunità E1) o carenza di tiamina riducono il flusso di piruvato verso l’acetil-CoA, deviandolo verso il lattato e causando acidosi lattica e disfunzione neurologica; in tali contesti si evita il carico glucidico e si correggono i cofattori, privilegiando substrati chetogenici. Anche l’arsenico inibisce i sistemi a lipoato, mimando un difetto della PDH. Questi quadri sottolineano l’importanza centrale della PDH nel metabolismo energetico aerobico.

50 di 64 Domande

Per radiazione adattativa si intende:














La risposta corretta e' la ' Rapida diversificazione di nuove specie diverse da un antenato comune '.


51 di 64 Domande

Qual è lo scopo della fase di denaturazione nella PCR?














La risposta corretta e' la ' Separare i filamenti di DNA '.


52 di 64 Domande

In una cellula eucariotica, il sito in cui viene utilizzato l’ ossigeno è :














La risposta corretta e' la ' Il mitocondrio '.


53 di 64 Domande

Se un gene si trova su un certo cromosoma, dove sarà localizzato il suo allele?














La risposta corretta è la E
La risposta è corretta perché in organismi diploidi ogni gene occupa una posizione fisica definita sul cromosoma, chiamata locus. I cromosomi si presentano in coppie omologhe, una di origine materna e una paterna; per definizione, le due versioni dello stesso gene (gli alleli) risiedono nello stesso locus sui due cromosomi omologhi. Questa corrispondenza topografica è fondamentale per l’appaiamento dei cromosomi in meiosi, per il crossing-over tra cromatidi omologhi e per la segregazione mendeliana, che distribuisce gli alleli nelle cellule figlie in modo prevedibile. In termini funzionali, la presenza di due alleli nello stesso locus consente di distinguere stati di omozigosi (due alleli identici) ed eterozigosi (due alleli diversi). Molti fenotipi patologici derivano dall’interazione tra questi alleli: nelle malattie autosomiche recessive (per esempio la fibrosi cistica al locus CFTR) la malattia si manifesta quando entrambi gli alleli al medesimo locus sono patogeni; nelle malattie autosomiche dominanti è sufficiente un allele patogeno; nella codominanza (come nel sistema AB0) entrambi gli alleli al locus 9q34 sono espressi. La localizzazione condivisa degli alleli spiega anche i pattern di ricombinazione: il crossing-over scambia segmenti equivalenti tra cromosomi omologhi proprio perché i loci corrispondono. Un’importante eccezione riguarda i cromosomi sessuali: nei maschi XY i geni presenti solo sul cromosoma X non hanno in genere un allele corrispondente sul cromosoma Y (emizigosi), fatta eccezione per le regioni pseudoautosomiche dove i loci sono presenti su entrambi. Nelle femmine XX gli alleli sono presenti su entrambi i cromosomi X nello stesso locus, sebbene l’inattivazione di uno dei due X moduli l’espressione senza alterare la posizione. In clinica, il concetto di alleli nello stesso locus guida l’interpretazione dei test genetici: il riscontro di due varianti patogene in trans al medesimo locus conferma tipicamente una condizione recessiva, mentre una singola variante patogena in eterozigosi può spiegare una condizione dominante. Anche il counseling familiare e la previsione del rischio riproduttivo si basano sulla segregazione degli alleli localizzati in loci omologhi.

54 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

product image













La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

product image













La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

product image













La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

product image













La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 64 Domande

Quanti elettroni di un atomo neutro di fosforo (Z=15) occupano orbitali di tipo p?














La risposta corretta e' la ' 9 '.


59 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

product image













La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

product image













La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


62 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

product image













La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

product image













La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

product image













La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 50 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito