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1 di 64 Domande

Quale delle seguenti asserzioni potrebbe essere inequivocabilmente confutata sulla base di uno o più dati sperimentali precisi:














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale asserzione potrebbe essere inequivocabilmente confutata dai dati sperimentali, e la risposta corretta è: "La genialità è sempre conseguente ad un'educazione familiare affettuosa, aperta e stimolante." Questa affermazione può essere confutata perché è formulata in termini assoluti, utilizzando la parola "sempre", che implica che non ci sono eccezioni. Se si trovasse anche un solo caso documentato di una persona geniale che non ha avuto un'educazione familiare di quel tipo, l'affermazione verrebbe smentita. La scienza si basa su osservazioni e dati empirici per verificare le teorie, e un singolo controesempio è sufficiente per invalidare una generalizzazione assoluta. Inoltre, la genialità è un fenomeno complesso influenzato da molteplici fattori, tra cui genetica, ambiente e esperienze personali, pertanto ridurla esclusivamente all'influenza dell'educazione familiare non tiene conto della varietà di percorsi che possono portare al manifestarsi del genio.

2 di 64 Domande

Quale dei valori sotto riportati costituisce la migliore approssimazione della radice quadrata di 814.420 ?














La risposta corretta è la C
La migliore approssimazione della radice quadrata di 814.420 è 900. Per capire perché 900 sia la migliore approssimazione, consideriamo che la radice quadrata di un numero è un valore che, moltiplicato per se stesso, restituisce il numero originale. Calcolando la radice quadrata approssimativa di 814.420, notiamo che 900 al quadrato è 810.000, che è molto vicino a 814.420. Inoltre, confrontando con 920 al quadrato, che è 846.400, vediamo che 900 è più vicino a 814.420 rispetto a 920. Pertanto, tra i valori comunemente utilizzati per approssimazioni rapide, 900 risulta essere la scelta più adeguata per rappresentare la radice quadrata di 814.420, data la sua vicinanza al valore esatto.

3 di 64 Domande

I valori del massimo comun divisore e del minimo comune multiplo dei numeri: 15; 45; 105; sono:














La risposta corretta è la C
I valori del massimo comun divisore e del minimo comune multiplo dei numeri 15, 45, 105 sono 15 e 315. Per determinare il massimo comun divisore (MCD), bisogna considerare i fattori primi comuni dei numeri dati: 15 è 3×5, 45 è 3²×5, e 105 è 3×5×7. Il fattore comune più alto è 3×5, che è 15. Per il minimo comune multiplo (mcm), si prendono tutti i fattori primi presenti nei numeri, elevati alla loro massima potenza: 3², 5, e 7. Moltiplicando questi, otteniamo 3²×5×7 = 315. Pertanto, il MCD è 15 e il mcm è 315, confermando la correttezza della risposta.

4 di 64 Domande

Vengono chiamate colligative le proprietà il cui valore dipende solo dal numero, e non dalla natura, delle particelle che le determinano. La forza ionica di una soluzione è definita come la semisomma dei prodotti della concentrazione di ciascuno ione presente nella soluzione per il quadrato della valenza dello ione stesso. Si può pertanto affermare che la forza ionica:














La risposta corretta e' la '

non è una proprietà colligativa

'.


5 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


6 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

7 di 64 Domande

Per dispepsia si intende:














La risposta corretta e' la '

difficoltà di digestione

'.


8 di 64 Domande

Un aereo di linea viaggia ad altezza e velocità di crociera. Il segnale luminoso relativo alle cinture di sicurezza è spento e tutti i passeggeri le hanno slacciate. Mantenendo costante la velocità orizzontale, l'aereo inizia a perdere quota al regime di circa 9,8 metri al secondo per ogni secondo, descrivendo in questo modo una traiettoria parabolica. Indicare l'affermazione più adeguata tra le seguenti:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede di identificare l'affermazione più adeguata riguardo a un aereo che perde quota a un regime di 9,8 metri al secondo quadrato, e la risposta corretta è che "i passeggeri galleggiano nella cabina dell'aereo apparentemente privi di peso". Questo fenomeno si verifica perché l'aereo e i passeggeri all'interno stanno sperimentando una caduta libera controllata, in cui l'accelerazione verso il basso dell'aereo è uguale all'accelerazione di gravità terrestre, pari a 9,8 m/s². In questa condizione, l'aereo e tutto ciò che contiene, inclusi i passeggeri, subiscono la stessa accelerazione, risultando in uno stato di microgravità o apparente assenza di peso. Questo è simile all'addestramento degli astronauti in voli parabolici, dove la traiettoria dell'aereo crea un ambiente in cui gli effetti della gravità sono neutralizzati, permettendo ai passeggeri di galleggiare come se fossero nello spazio.

9 di 64 Domande

Gli enzimi di restrizione:














La risposta corretta e' la '

Riconoscono sequenze palindromiche

'.


10 di 64 Domande

Se una mutazione provoca la delezione di una base nella regione di un gene che specifica una proteina, quale sarà l'effetto sulla sintesi di quella proteina?














La risposta corretta e' la '

La proteina sarà modificata dal punto della delezione in poi

'.


11 di 64 Domande

Le proteine si producono:














La risposta corretta e' la '

Attraverso la trascrizione e traduzione

'.


12 di 64 Domande

Nel ciclo della PCR, l’utilizzo della temperatura alta (95°C) ha lo scopo di














La risposta corretta e' la '

Denaturare la molecola di DNA nella fase iniziale del processo.

'.


13 di 64 Domande

Una membrana osmotica separa due soluzioni A e B dello stesso sale. Se la soluzione A è ipertonica rispetto alla soluzione B si può affermare che, dopo un certo tempo, si raggiungerà uno stato di equilibrio in cui:














La risposta corretta e' la '

La membrana è attraversata nei due sensi dallo stesso numero di molecole.

'.


14 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


15 di 64 Domande

 Sono tutte ossa del cingolo e dell’arto superiore:  














La risposta corretta e' la '

Scapola, clavicola, ulna, ossa metacarpali

'.


16 di 64 Domande

Quale delle seguenti combinazioni di coefficienti stechiometrici - a, b, c, d, e - deve essere utilizzata per bilanciare la reazione
 aH3AsO3 + bHIO3 + cCl− → dICl2 + eH3AsO4 + fOH− ? 














La risposta corretta è la A
La combinazione corretta di coefficienti stechiometrici per bilanciare la reazione aH?AsO? + bHIO? + cCl? ? dICl? + eH?AsO? + fOH? è a = 2; b = 1; c = 2; d = 1; e = 2; f = 1. Per bilanciare questa reazione, è necessario assicurarsi che il numero di atomi di ciascun elemento sia lo stesso su entrambi i lati dell'equazione. L'arsenico e l'ossigeno sono bilanciati con 2 molecole di H?AsO? e 2 molecole di H?AsO?. L'acido iodico (HIO?) è ridotto a ICl?, bilanciato con 1 molecola di HIO? e 1 molecola di ICl?. Il cloruro (Cl?) è bilanciato con 2 molecole su entrambi i lati, mentre l'idrogeno è bilanciato da 2 molecole di H?AsO? e 1 ione OH? sul lato dei prodotti. Questa configurazione garantisce la conservazione della massa e la carica elettrica totale, rispettando le leggi fondamentali della chimica.

17 di 64 Domande

LiF, KOH, FeO e HCl sono, rispettivamente:














La risposta corretta e' la '

Un sale, un idrossido, un ossido, un acido

'.


18 di 64 Domande

Secondo la reazione 2KClO3(s) → 2KCl(s) + 3O2(g) quale volume di O2 viene prodotto a STP dalla decomposizione di 0,4 mol di KClO3














La risposta corretta è la B
Secondo la reazione 2KClO?(s) ? 2KCl(s) + 3O?(g), quale volume di O? viene prodotto a STP dalla decomposizione di 0,4 mol di KClO?? La risposta corretta è 13,4 L. La reazione bilanciata mostra che 2 moli di KClO? producono 3 moli di O?. Pertanto, 0,4 mol di KClO? produrranno (3/2) × 0,4 mol di O?, cioè 0,6 mol di O?. A condizioni standard di temperatura e pressione (STP), 1 mole di qualsiasi gas occupa 22,4 litri. Quindi, il volume di O? prodotto è 0,6 mol × 22,4 L/mol, che risulta in 13,44 L. Arrotondando alla cifra significativa appropriata, otteniamo 13,4 L, confermando così la risposta corretta.

19 di 64 Domande

Il magnesio è un metallo alcalino-terroso; pertanto nella tavola periodica si colloca: 














La risposta corretta e' la '

Tra gli elementi del secondo gruppo

'.


20 di 64 Domande

Il complesso di animali e vegetali di un determinato ecosistema è denominato: 














La risposta corretta e' la '

Biocenosi

'.


21 di 64 Domande

Quale funzione svolge l'rRNA?














La risposta corretta e' la '

Costituisce lo scheletro strutturale e funzionale del ribosoma

'.


22 di 64 Domande

Quale tra le coppie di termini proposti completa logicamente la seguente proporzione verbale:
 x : litografo = chitarra : y














La risposta corretta e' la '

x = stampa; y = liutaio 

'.


23 di 64 Domande

Il sodio (Na) precede il potassio (K) nel Gruppo 1 della tavola periodica.
 Quale/i delle seguenti affermazioni è/sono corretta/e relativamente a questi due elementi?
 1. Un atomo di sodio è più grande di un atomo di potassio
 2. Il potassio è più reattivo del sodio
 3. Entrambi formano ioni 2+
 in composti presenti in natura
 4. Entrambi hanno una configurazione elettronica esterna s2p














La risposta corretta è la E
La risposta corretta alla domanda sulla reattività e le caratteristiche di sodio e potassio è "Solo la 2". Il potassio è più reattivo del sodio perché, essendo più in basso nel Gruppo 1 della tavola periodica, ha un raggio atomico maggiore, il che significa che l'elettrone esterno è meno attratto dal nucleo e può essere perso più facilmente, aumentando la reattività. L'affermazione 1 è errata poiché un atomo di potassio è più grande di un atomo di sodio a causa della presenza di un ulteriore livello energetico. L'affermazione 3 è sbagliata perché sia il sodio che il potassio formano tipicamente ioni 1+ nei loro composti, non 2+. L'affermazione 4 è incorretta poiché entrambi gli elementi hanno una configurazione elettronica esterna s¹, non s²p¹, poiché appartengono al Gruppo 1 e hanno un solo elettrone nel guscio più esterno.

24 di 64 Domande

Dall’incrocio tra due individui eterozigoti per un carattere genetico autosomico recessivo, che impedisce lo sviluppo embrionale dell’omozigote recessivo, con quale probabilità si avranno, alla nascita, individui omozigoti dominanti?  














La risposta corretta e' la '

1/3

'.


25 di 64 Domande

Indicare quale delle seguenti affermazioni è vera. Se una soluzione è satura di un soluto X: 














La risposta corretta è la E
Una soluzione è satura di un soluto X quando non si può sciogliervi altro soluto X alla stessa temperatura. Una soluzione satura si verifica quando il solvente ha disciolto la massima quantità possibile di soluto a una data temperatura e pressione. In queste condizioni, il soluto disciolto e quello non disciolto raggiungono un equilibrio dinamico, in cui la velocità di dissoluzione del soluto è uguale alla velocità di cristallizzazione. A temperature costanti, l'aggiunta di ulteriore soluto non si dissolve e rimane in eccesso, poiché il solvente ha già raggiunto la sua capacità massima di solubilità. Cambiamenti di temperatura o pressione possono alterare la solubilità, ma a temperatura costante, la saturazione rappresenta il limite massimo di solubilità del soluto nel solvente.

26 di 64 Domande

L’isotopo radioattivo del carbonio usato per la datazione archeologica è costituito da:














La risposta corretta è la E
L'isotopo radioattivo del carbonio usato per la datazione archeologica è costituito da 6 protoni, 8 neutroni, 6 elettroni. Questo isotopo è noto come carbonio-14, indicato con il simbolo ¹?C, ed è una forma instabile del carbonio che si trova naturalmente in piccole quantità nell'atmosfera. La sua instabilità deriva dal fatto che ha due neutroni in più rispetto all'isotopo più comune del carbonio, il carbonio-12, che ha 6 neutroni. I 6 protoni determinano l'identità dell'elemento come carbonio, mentre i 6 elettroni bilanciano la carica positiva dei protoni, rendendo l'atomo neutro. Il carbonio-14 è fondamentale per la datazione radiocarbonica perché, quando un organismo vivente muore, smette di assorbire carbonio, e il carbonio-14 inizia a decadere a un tasso noto, permettendo di stimare l'età dei reperti archeologici fino a circa 50.000 anni.

27 di 64 Domande

L’indicazione Ala-Ala corrisponde a: 














La risposta corretta e' la '

Un dipeptide 

'.


28 di 64 Domande

Due genitori, fenotipicamente normali, hanno un primo figlio affetto da una malattia autosomica recessiva. Quale sarà la probabilità che un secondo figlio sia sano? 














La risposta corretta è la D
Domanda: Due genitori, fenotipicamente normali, hanno un primo figlio affetto da una malattia autosomica recessiva. Quale sarà la probabilità che un secondo figlio sia sano? Risposta corretta: 75%. Il fatto che abbiano un figlio affetto implica che entrambi i genitori sono eterozigoti portatori (Aa). Con incrocio Aa×Aa, la segregazione mendeliana produce per ogni concepimento 25% aa (affetto), 50% Aa (portatore sano) e 25% AA (non portatore). Poiché “sano” in senso fenotipico significa non affetto, comprende sia AA sia Aa, per un totale del 75%. Gli esiti tra fratelli sono indipendenti, quindi la presenza del primo figlio affetto non modifica le probabilità per il successivo. Se invece si chiedesse la probabilità che il secondo figlio sia sano e non portatore, sarebbe 25% (AA).

29 di 64 Domande

Mattia Pascal : Pirandello = x : Stendhal =Raskolnikov: y
Individuate la coppia che completa correttamente la proporzione: 














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di completare la proporzione letteraria "Mattia Pascal : Pirandello = x : Stendhal = Raskolnikov: y" con la risposta corretta "x=Julien Sorel y=Dostoevskij". Questa proporzione richiede di associare personaggi letterari ai loro autori. Mattia Pascal è un personaggio creato da Luigi Pirandello nel romanzo "Il fu Mattia Pascal", quindi "x" deve essere un personaggio di Stendhal. Julien Sorel è il protagonista del romanzo "Il rosso e il nero" di Stendhal, quindi è la scelta corretta per "x". Allo stesso modo, Raskolnikov è il protagonista del romanzo "Delitto e castigo" di Fëdor Dostoevskij, quindi "y" deve essere l'autore Dostoevskij. La proporzione letteraria è correttamente completata associando personaggi ai rispettivi autori.

30 di 64 Domande

Il ciclopentano:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede se il ciclopentano possiede atomi di carbonio ibridati sp³, e la risposta corretta è che effettivamente li possiede. Il ciclopentano è un cicloalcano composto da un anello di cinque atomi di carbonio, ciascuno dei quali è legato a due atomi di idrogeno e a due altri atomi di carbonio adiacenti. Gli atomi di carbonio nel ciclopentano formano quattro legami sigma, che richiedono l'ibridazione sp³ per garantire la formazione di una geometria tetraedrica attorno ai carboni. Questa ibridazione è caratteristica degli alcani e dei cicloalcani, dove ogni atomo di carbonio è legato a quattro altri atomi attraverso legami semplici. L'ibridazione sp³ comporta la mescolanza di un orbitale s e tre orbitali p, risultando in quattro orbitali ibridi equivalenti che si dispongono nello spazio formando angoli di circa 109,5 gradi, consentendo la massima separazione degli orbitali e minimizzando la repulsione elettronica.

31 di 64 Domande

Nel cuore dei mammiferi il sangue che esce dal ventricolo destro:














La risposta corretta e' la '

E' povero di ossigeno e va verso i polmoni

'.


32 di 64 Domande

Una soluzione acquosa non satura di glucosio rappresenta un esempio di:














La risposta corretta è la E
Una soluzione acquosa non satura di glucosio rappresenta un esempio di sistema omogeneo. Una soluzione è definita omogenea quando i suoi componenti sono distribuiti uniformemente a livello microscopico, risultando in una singola fase visibile. Nel caso di una soluzione acquosa di glucosio non satura, il glucosio è il soluto e l'acqua è il solvente; il glucosio si dissolve completamente nell'acqua, formando una miscela uniforme in cui le molecole di glucosio sono disperse in modo uniforme tra le molecole d'acqua. Non ci sono particelle visibili o separazioni di fase, il che caratterizza il sistema come omogeneo. Poiché la soluzione è non satura, significa che è possibile aggiungere altro glucosio fino a raggiungere il punto di saturazione, senza che si formino precipitati. Questo ulteriore supporto alla natura omogenea della soluzione è dato dal fatto che, fino al raggiungimento della saturazione, il soluto continua a dissolversi completamente nel solvente.

33 di 64 Domande

Le scorie azotate nell'uomo sono eliminate come: 














La risposta corretta e' la '

Urea

'.


34 di 64 Domande

A quale dei seguenti valori del pH si ha la minima concentrazione di ioni OH- ? 














La risposta corretta è la B
La domanda chiede: "A quale dei seguenti valori del pH si ha la minima concentrazione di ioni OH-?" e la risposta corretta è 3,12. Il pH è una misura della concentrazione degli ioni H+ in soluzione, e si calcola come il logaritmo negativo della concentrazione molare di H+. In una soluzione acquosa, il prodotto ionico dell'acqua (Kw) è costante a 25°C e vale 1,0 x 10^-14, quindi [H+][OH-] = 1,0 x 10^-14. Quando il pH è basso, la concentrazione di H+ è alta, il che implica che la concentrazione di OH- è bassa per mantenere il prodotto costante. Pertanto, a un pH di 3,12, che è acido, la concentrazione di ioni H+ è elevata, e di conseguenza la concentrazione di ioni OH- è al minimo.

35 di 64 Domande

 A 0° C, e alla pressione di 1 atmosfera, due moli di gas N2














La risposta corretta è la B
A 0° C e alla pressione di 1 atmosfera, due moli di gas N? occupano un volume di poco meno di 45 litri. Questo risultato si può spiegare utilizzando la legge dei gas ideali, PV = nRT, dove P è la pressione, V è il volume, n è il numero di moli, R è la costante universale dei gas e T è la temperatura in Kelvin. A 0°C, che corrisponde a 273,15 K, e con una pressione di 1 atm, la costante R assume il valore di 0,0821 L·atm/(mol·K). Inserendo questi valori nell'equazione, V = (nRT)/P, otteniamo V = (2 mol × 0,0821 L·atm/(mol·K) × 273,15 K) / 1 atm, che risulta in un volume di circa 44,8 litri. Questo calcolo conferma che due moli di gas N? occupano poco meno di 45 litri in queste condizioni standard di temperatura e pressione.

36 di 64 Domande

Le affermazioni seguenti si riferiscono ai Mammiferi. Individuare l’unica ERRATA:














La risposta corretta e' la '

Alcuni discendono direttamente dagli uccelli 

'.


37 di 64 Domande

Il numero di ossidazione dello zolfo in Al2(SO4)3 è: 














La risposta corretta è la E
Il numero di ossidazione dello zolfo in Al?(SO?)? è +6. Per determinare il numero di ossidazione dello zolfo nel solfato di alluminio, Al?(SO?)?, è necessario considerare i numeri di ossidazione degli altri elementi nel composto. L'alluminio (Al) ha un numero di ossidazione di +3. Il solfato (SO?²?) è un anione poliatomico con una carica totale di -2. Poiché ci sono tre unità di SO?²? nel composto, la carica totale delle unità di solfato è -6. Dato che la somma dei numeri di ossidazione in un composto neutro deve essere zero, i due atomi di alluminio contribuiscono con +6 (+3 per ciascuno). All'interno del gruppo solfato, l'ossigeno ha un numero di ossidazione di -2, e con quattro atomi di ossigeno, la carica totale dell'ossigeno è -8. Per bilanciare questa carica negativa e ottenere la carica complessiva del solfato di -2, lo zolfo deve avere un numero di ossidazione di +6.

38 di 64 Domande

Per quale dei seguenti angoli il coseno NON è nullo?














La risposta corretta e' la '

360 gradi

'.


39 di 64 Domande

 Indicare quale dei seguenti ormoni NON è di natura proteica:














La risposta corretta e' la '

 Testosterone

'.


40 di 64 Domande

Assumendo per l'acqua di mare una densità costante di 1.03 chilogrammi / decimetro cubo, calcolare la variazione del valore di pressione tra il fondo del mare e la sua superficie sapendo che il fondo dista 3 chilometri dalla superficie. 














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di calcolare la variazione di pressione tra il fondo del mare e la sua superficie, data una densità dell'acqua di mare di 1.03 chilogrammi per decimetro cubo e una profondità di 3 chilometri, e la risposta corretta è che la variazione di pressione è 3.0 x 10^7 Pascal. La risposta è corretta perché la variazione di pressione in un fluido in quiete è data dalla formula ?P = ?gh, dove ? è la densità del fluido, g è l'accelerazione di gravità e h è la profondità. In questo caso, la densità dell'acqua di mare è 1.03 x 10^3 kg/m^3 (convertendo da kg/dm^3 a kg/m^3), g è approssimativamente 9.8 m/s^2, e h è 3 x 10^3 m (convertendo i chilometri in metri). Moltiplicando questi valori, 1.03 x 10^3 kg/m^3 x 9.8 m/s^2 x 3 x 10^3 m, si ottiene 3.0 x 10^7 Pascal, che rappresenta la variazione di pressione tra la superficie e il fondo del mare.

41 di 64 Domande

Un ossidante forte ha:














La risposta corretta è la B
Un ossidante forte ha una spiccata tendenza a ricevere elettroni. Questa affermazione è corretta perché un ossidante è una sostanza chimica che facilita l'ossidazione di un'altra sostanza accettando elettroni da essa. La forza di un ossidante è determinata dalla sua capacità di attrarre e accettare elettroni, il che è solitamente indicato da un alto potenziale di riduzione standard. Un potenziale di riduzione elevato significa che la specie chimica ha una grande affinità per gli elettroni e si riduce facilmente, sottraendo elettroni ad altre specie chimiche che, di conseguenza, vengono ossidate. Questo comportamento è fondamentale nei processi redox, dove l'ossidante subisce una riduzione mentre l'altra specie subisce un'ossidazione. Esempi di ossidanti forti includono il permanganato di potassio (KMnO?) e il dicromato di potassio (K?Cr?O?), che sono comunemente usati in laboratorio per ossidare altre sostanze.

42 di 64 Domande

“ Tutte le soluzioni liquide di soluti non volatili hanno una pressione di vapore più bassa rispetto al solvente puro. ” Tale affermazione è riferibile alla legge formulata da:














La risposta corretta è la C
“Tutte le soluzioni liquide di soluti non volatili hanno una pressione di vapore più bassa rispetto al solvente puro.” Tale affermazione è riferibile alla legge formulata da: F. M. Raoult. La legge di Raoult stabilisce che, per soluzioni ideali, la pressione di vapore del solvente sopra la soluzione è P = x_solvente * P°_solvente; l’aggiunta di un soluto non volatile diminuisce la frazione molare del solvente (x_solvente), quindi P si riduce rispetto a P°_solvente. Il conseguente abbassamento è ?P = P°_solvente ? P = P°_solvente * x_soluto, proprietà colligativa dipendente solo dal numero di particelle e non dalla loro natura. L’assunzione “non volatile” implica che il soluto non contribuisce alla fase vapore, cosicché tutta la pressione è dovuta al solvente. La validità è massima in soluzioni diluite e con interazioni soluto–solvente simili a quelle solvente–solvente (idealità); in sistemi non ideali si osservano deviazioni. Questa diminuzione di pressione di vapore è alla base dell’innalzamento ebullioscopico e dell’abbassamento crioscopico.

43 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


44 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni, riferite agli organuli cellulari coinvolti nel metabolismo energetico delle cellule, è corretta?














La risposta corretta è la E
È corretta l’affermazione che i cloroplasti contengono DNA. I cloroplasti, organuli delle cellule vegetali deputati alla fotosintesi, sono semiautonomi e, come i mitocondri, derivano da un evento di endosimbiosi. Conservano quindi un proprio genoma circolare a doppio filamento, presente in più copie e organizzato in “nucleoidi” all’interno dello stroma. Questo DNA codifica una parte dei componenti essenziali della fotosintesi e del proprio apparato di espressione genica (rRNA, tRNA e alcune subunità di proteine dei fotosistemi, della ferredossina-NADP+ reduttasi e dell’ATP sintasi). La maggioranza delle proteine cloroplastidiche è tuttavia codificata dal genoma nucleare e importata nel cloroplasto tramite complessi di traslocazione specifici (TOC/TIC), a conferma della natura integrata ma semiautonoma dell’organello. I cloroplasti possiedono anche ribosomi di tipo batterico (70S) e replicano il proprio DNA in modo indipendente dal ciclo cellulare, pur coordinandosi con la divisione della cellula ospite. Questa caratteristica li accomuna ai mitocondri, organuli chiave del metabolismo energetico delle cellule animali e vegetali, che a loro volta contengono un proprio DNA e sintetizzano parte delle subunità della catena respiratoria. Al contrario, altri organuli spesso citati come distrattori in domande simili, come perossisomi, lisosomi, apparato di Golgi o reticolo endoplasmatico, non possiedono DNA né ribosomi e non possono autoreplicarsi in modo indipendente; i perossisomi, ad esempio, contribuiscono all’ossidazione degli acidi grassi e alla detossificazione, ma non generano ATP tramite fosforilazione ossidativa o fotosintesi. Sul piano delle implicazioni biologiche e applicative, la presenza di DNA cloroplastidico spiega l’ereditarietà prevalentemente materna di tratti plastidiali in molte piante e consente strategie biotecnologiche come la trasformazione “transplastomica”, utile per esprimere proteine ad alta resa minimizzando il flusso genico via polline. Per la medicina, l’analogia con i mitocondri aiuta a comprendere patogenesi e modelli di ereditarietà delle malattie mitocondriali, basati proprio sulla presenza di un genoma organellare separato da quello nucleare.

45 di 64 Domande

La timina, presente nella molecola del DNA, nell’ RNA è sostituita da:














La risposta corretta è la D
Nel DNA le quattro basi canoniche sono adenina, guanina, citosina e timina, mentre nell’RNA la timina è sostituita dall’uracile. Timina e uracile appartengono entrambe alla famiglia delle pirimidine e appaiano con l’adenina tramite due legami a idrogeno, garantendo la corretta complementarità delle basi anche nell’RNA. La differenza strutturale chiave è la presenza di un gruppo metile in posizione 5 sulla timina, assente nell’uracile. Questo metile contribuisce alla maggiore stabilità chimica del DNA, che deve conservare l’informazione genetica a lungo termine, mentre l’RNA, molecola più transitoria e funzionale, privilegia l’uracile. L’uso della timina nel DNA ha anche una ragione di “sorveglianza” molecolare. La citosina può deaminarsi spontaneamente in uracile; se il DNA contenesse fisiologicamente uracile, questa alterazione sarebbe difficile da riconoscere, con rischio di mutazioni. Poiché l’uracile è anomalo nel DNA, gli enzimi della riparazione per escissione di basi (come l’uracil-DNA glicosilasi) lo identificano e lo rimuovono, prevenendo transizioni C:G ? T:A. Nell’RNA, invece, l’uracile è normale e non necessita di simili meccanismi di correzione, coerentemente con il ruolo più effimero dell’RNA messaggero e con le funzioni strutturali o catalitiche di rRNA e tRNA. Sul piano funzionale, la presenza dell’uracile nell’RNA è cruciale nella traduzione: i codoni dell’mRNA utilizzano U al posto della T (ad esempio AUG come codone di inizio), e le polimerasi RNA-dipendenti incorporano UTP durante la trascrizione. Clinicamente, questa distinzione ha implicazioni rilevanti. L’antimetabolita 5-fluorouracile, analogo dell’uracile, inibisce la timidilato sintasi riducendo la disponibilità di dTMP necessario per la sintesi del DNA e può essere incorporato come F-UTP nell’RNA, spiegando parte della sua tossicità selettiva per cellule in rapida divisione. Inoltre, la rilevazione e rimozione dell’uracile nel DNA è sfruttata in laboratorio per prevenire contaminazioni nella PCR tramite l’uso di dUTP e uracil-N-glicosilasi. In sintesi, uracile è la base che sostituisce la timina nell’RNA, mantenendo l’appaiamento con adenina ma riflettendo esigenze diverse di stabilità e controllo dell’integrità tra RNA e DNA.

46 di 64 Domande

Quale dei seguenti elementi non è presente nel DNA?














La risposta corretta e' la ' Zolfo '.


47 di 64 Domande

Che cos'è un promotore nel contesto dell'espressione genica?














La risposta corretta è la A
Il promotore, nel contesto dell'espressione genica, è una regione del DNA che si lega all'RNA polimerasi e dà inizio alla trascrizione. È una sequenza cis-regolatrice generalmente situata a monte del sito di inizio (+1), che definisce dove e in che direzione la trascrizione parte. Nei procarioti contiene elementi consenso -35 e -10 riconosciuti dal fattore sigma della RNA polimerasi, mentre negli eucarioti il core promoter include spesso TATA box, Inr e talvolta DPE, riconosciuti da TBP/TFIID e altri fattori generali. Il promotore serve come piattaforma di assemblaggio del complesso di pre-inizio, reclutando l'RNA polimerasi e stabilizzando l'apertura del DNA. La sua sequenza e l'accessibilità cromatinica determinano la forza del promotore, cioè la frequenza di avvio della trascrizione. È distinto da enhancers e silencers, che modulano l'attività del promotore a distanza legandosi a specifici fattori trascrizionali. Mutazioni o metilazioni nel promotore possono alterare il livello di espressione genica, confermando il suo ruolo causale nell'inizio della trascrizione.

48 di 64 Domande

La velocità dell’ impulso nervoso non può essere aumentata da:














La risposta corretta e' la ' sinapsi chimiche '.


49 di 64 Domande

Applicando il principio dell’ assortimento indipendente un individuo con genotipo AaBb produce gameti:














La risposta corretta è la D
Il principio dell’assortimento indipendente (seconda legge di Mendel) afferma che i geni localizzati su cromosomi diversi, o così distanti sullo stesso cromosoma da ricombinare frequentemente, si distribuiscono nei gameti in modo indipendente. In un individuo AaBb, le coppie alleliche A/a e B/b si separano durante la meiosi I per segregazione dei cromosomi omologhi; l’orientamento casuale delle due coppie in metafase I rende equiprobabili tutte le combinazioni possibili. Ne consegue che i quattro tipi di gameti AB, Ab, aB e ab si formano in proporzioni uguali, ciascuno circa il 25%, assumendo assenza di legame genetico stretto, nessuna distorsione meiotica e pari vitalità dei gameti. Questo risultato spiega anche perché un incrocio diibrido tra due eterozigoti (AaBb × AaBb) produca la classica proporzione fenotipica 9:3:3:1; e perché un testcross (AaBb × aabb) generi una discendenza 1:1:1:1. La base citologica è la segregazione indipendente dei cromosomi omologhi e il crossing-over, che aumenta la rimescolanza allelica quando i loci sono sullo stesso cromosoma ma a grande distanza. Eccezioni importanti derivano dal linkage: se i loci A e B sono fisicamente vicini sullo stesso cromosoma, i gameti “parentali” (AB e ab, o Ab e aB a seconda dell’assetto iniziale) saranno più frequenti dei “ricombinanti”, e le proporzioni non saranno 1:1:1:1. Raramente, fenomeni come la distorsione della segregazione o selezioni gametiche/zigotiche possono alterare le frequenze osservate. Nel contesto clinico, l’assortimento indipendente consente di calcolare rischi combinati per condizioni non collegate. Per esempio, se due patologie autosomiche recessive sono determinate da geni indipendenti, la probabilità che un figlio erediti entrambe le condizioni è il prodotto delle probabilità per ciascuna, e un testcross informativo può rivelare eventuale linkage tra marcatori e geni malattia. In consulenza genetica e nella diagnosi prenatale, assumere correttamente l’indipendenza (o riconoscere il linkage) è cruciale per stime accurate del rischio riproduttivo e per l’interpretazione di analisi di co-segregazione familiare.

50 di 64 Domande

Le principali cellule responsabili delle reazioni allergiche sono:














La risposta corretta è la E
I mastociti sono le principali cellule effettrici delle reazioni allergiche di ipersensibilità immediata (tipo I). Durante la fase di sensibilizzazione, gli allergeni vengono presentati ai linfociti T helper di tipo 2, che inducono nei linfociti B il class switch verso IgE. Le IgE si legano con alta affinità ai recettori Fc?RI espressi sulla superficie dei mastociti tissutali. Al successivo contatto con lo stesso allergene, il cross-linking delle IgE sul mastocita innesca la degranulazione rapida con rilascio di mediatori preformati (soprattutto istamina, triptasi) e la sintesi de novo di leucotrieni cisteinilici, prostaglandina D2 e citochine proinfiammatorie. Questi mediatori determinano vasodilatazione, aumento della permeabilità capillare, prurito, broncocostrizione e ipersecrezione mucosa, responsabili del quadro clinico di rinite allergica, orticaria/angioedema, asma allergico e anafilassi. La preminenza dei mastociti dipende dalla loro localizzazione strategica nei tessuti a contatto con l’ambiente (cute, mucosa respiratoria e gastrointestinale) e intorno ai vasi e ai nervi, dove possono reagire immediatamente all’allergene. I basofili condividono l’espressione di Fc?RI e contribuiscono alla risposta, ma sono circolanti e quantitativamente meno rilevanti nei siti bersaglio; gli eosinofili partecipano soprattutto alla fase tardiva (ore) con danno tissutale mediato da proteine cationiche, ma sono reclutati in gran parte dai mediatori mastocitari. In clinica, un aumento transitorio della triptasi sierica entro poche ore dall’esordio sostiene la diagnosi di anafilassi mediata da mastociti. La gestione delle reazioni sistemiche gravi richiede adrenalina intramuscolo tempestiva come trattamento di prima linea, con supporto di ossigeno, fluidi e, in seconda battuta, antistaminici H1/H2, corticosteroidi e broncodilatatori; l’evitamento dell’allergene e l’educazione all’uso dell’autoiniettore sono centrali nella prevenzione. In selezionati pazienti, l’immunoterapia allergene-specifica e terapie biologiche come l’anti-IgE riducono l’attivazione mastocitaria. In sintesi, pur essendovi altri attori immunitari, i mastociti sono le cellule chiave che avviano e orchestrano la cascata patofisiologica delle reazioni allergiche.

51 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


52 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


53 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


54 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


55 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


56 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


57 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


58 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


59 di 64 Domande

Un atomo di carbonio, ibridizzato sp3, in una molecola forma:














La risposta corretta e' la ' quattro legami singoli '.


60 di 64 Domande

Quante molecole di FADH2 vengono prodotte durante un giro del ciclo di Krebs?














La risposta corretta è la D
In un singolo giro del ciclo di Krebs (o ciclo dell’acido citrico), viene prodotta una sola molecola di FADH2. Questo perché soltanto una tappa del ciclo utilizza il coenzima FAD come accettore di elettroni: l’ossidazione del succinato a fumarato catalizzata dalla succinato deidrogenasi. In questa reazione il FAD, legato in modo stretto all’enzima, si riduce a FADH2 trasferendo poi gli elettroni alla catena di trasporto mitocondriale attraverso il Complesso II. Tutte le altre ossidoriduzioni del ciclo impiegano NAD+ e generano NADH (isocitrato ? ?-chetoglutarato, ?-chetoglutarato ? succinil-CoA, malato ? ossalacetato), motivo per cui il conteggio di FADH2 resta uno per giro. Il bilancio energetico classico per ogni acetil-CoA che entra nel ciclo è: 3 NADH, 1 FADH2 e 1 GTP (equivalente ad ATP), oltre a 2 molecole di CO2. Poiché da una molecola di glucosio si ottengono due acetil-CoA, due giri del ciclo producono in totale 2 FADH2. A livello della fosforilazione ossidativa, il FADH2 cede elettroni al Complesso II, bypassando il Complesso I; ciò comporta il pompaggio di un numero inferiore di protoni rispetto al NADH e quindi una resa energetica media di circa 1,5 ATP per FADH2, a fronte dei circa 2,5 ATP per NADH. Il collegamento clinico più rilevante è che la succinato deidrogenasi è l’unico enzima del ciclo di Krebs integrato nella membrana mitocondriale interna e coincide con il Complesso II della catena respiratoria. Mutazioni nelle subunità della succinato deidrogenasi sono associate a paragangliomi e feocromocitomi, con accumulo di succinato che agisce come oncometabolita. Stati carenziali di riboflavina (vitamina B2), precursore del FAD, possono ridurre l’efficienza di questa tappa e, più in generale, della produzione energetica mitocondriale, manifestandosi con affaticabilità e intolleranza allo sforzo. Questi aspetti sottolineano perché, dal punto di vista sia biochimico sia clinico, il conteggio di una sola molecola di FADH2 per giro del ciclo sia un punto fermo.

61 di 64 Domande

Il composto C10H22 è :














La risposta corretta è la C
Il composto C??H?? è un alcano. Gli alcani sono idrocarburi saturi che seguono la formula generale C?H????, dove n rappresenta il numero di atomi di carbonio. Nel caso di C??H??, il valore di n è 10, e sostituendo nella formula generale otteniamo C??H????, che risulta essere C??H??, confermando che si tratta di un alcano. Gli alcani sono composti da catene di atomi di carbonio legati tra loro da legami semplici (?) e sono completamente saturati con atomi di idrogeno. Questo tipo di struttura conferisce loro una serie di proprietà chimiche e fisiche distintive, come la tendenza a essere meno reattivi rispetto ad altri idrocarburi. C??H?? è specificamente il decano, che è un alcano lineare con dieci atomi di carbonio.

62 di 64 Domande

Se nella reazione 3NO2 + H2O ? 2HNO3 + NO si formano 1,80 mol di NO, allora nella stessa reazione:














La risposta corretta è la D
Nella reazione 3NO? + H?O ? 2HNO? + NO, se si formano 1,80 mol di NO, allora si formano anche 3,60 mol di HNO?. Questa affermazione è corretta perché la stechiometria della reazione indica che per ogni mole di NO prodotta, vengono prodotte due moli di HNO?. Quindi, se si formano 1,80 mol di NO, significa che la reazione ha prodotto 1,80 mol di NO in base al rapporto molare 1:2 tra NO e HNO?. Di conseguenza, la quantità di HNO? formata sarà il doppio di quella di NO, ossia 1,80 mol × 2 = 3,60 mol di HNO?. Questo calcolo si basa sul principio della conservazione della massa e della stechiometria delle reazioni chimiche, che ci permette di determinare le quantità relative di reagenti e prodotti in una reazione chimica bilanciata.

63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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