Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 64 Domande

Un moto si dice periodico quando:














La risposta corretta è la C
Un moto si dice periodico quando le variabili del moto assumono gli stessi valori ad intervalli di tempo uguali. Questa definizione è corretta perché un moto periodico è caratterizzato dalla ripetizione regolare di un insieme di condizioni, come posizione e velocità, dopo un periodo di tempo costante. Ciò implica che il sistema ritorna al suo stato iniziale dopo ogni intervallo di tempo definito, chiamato periodo. Un esempio tipico di moto periodico è il moto armonico semplice, come quello di un pendolo o di una molla, dove le forze di ripristino causano un'oscillazione regolare. La periodicità è una caratteristica fondamentale in molti fenomeni fisici, come le onde sonore e luminose, dove la ripetizione delle condizioni iniziali è essenziale per la coerenza del fenomeno. In matematica, la funzione periodica più semplice è il seno o il coseno, che si ripetono ad intervalli di 2?. La comprensione del moto periodico è cruciale per analizzare sistemi fisici che esibiscono ciclicità, permettendo di prevedere il comportamento futuro del sistema.

2 di 64 Domande

Il colon fa parte di:














La risposta corretta è la E
Il colon fa parte di: intestino crasso. Il colon è il segmento principale dell’intestino crasso, compreso tra cieco e retto, e si suddivide in colon ascendente, trasverso, discendente e sigmoideo; si distingue dall’intestino tenue per la presenza di tenie coli, haustra e appendici epiploiche. La sua funzione principale è il riassorbimento di acqua ed elettroliti, la fermentazione batterica dei residui non digeriti e la formazione/propulsione del contenuto fecale verso il retto. Istologicamente presenta mucosa con abbondanti cripte di Lieberkühn ricche di cellule caliciformi e priva di villi, a supporto della funzione di assorbimento e lubrificazione. La vascolarizzazione deriva dalle arterie mesenteriche superiore e inferiore e l’innervazione dai plessi enterici modulati da simpatico e parasimpatico, coerenti con la motilità segmentaria e propulsiva del colon.

3 di 64 Domande

In base alla definizione generale di logaritmo di un numero in una certa base, quanto vale il logaritmo del numero 0,0001 in base 100 (cento) ?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quanto vale il logaritmo del numero 0,0001 in base 100 e la risposta corretta è -2. Per capire perché questa è la risposta corretta, dobbiamo ricordare che il logaritmo di un numero y in base b è l'esponente x al quale la base b deve essere elevata per ottenere y, ossia b^x = y. Nel caso specifico, abbiamo b = 100 e y = 0,0001. Possiamo riscrivere 0,0001 come 10^-4. Poiché 100 è uguale a 10^2, possiamo riscrivere l'equazione come (10^2)^x = 10^-4. Applicando la proprietà delle potenze, otteniamo 10^(2x) = 10^-4. Per uguagliare le basi, possiamo eguagliare gli esponenti: 2x = -4. Risolvendo per x, otteniamo x = -4/2, che è uguale a -2. Pertanto, il logaritmo di 0,0001 in base 100 è -2, confermando che la risposta fornita è corretta.

4 di 64 Domande

Un litro di CO e un litro di CO2, nelle stesse condizioni di temperatura e pressione:














La risposta corretta è la E
Un litro di CO e un litro di CO?, nelle stesse condizioni di temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di molecole. Questo principio deriva dalla legge di Avogadro, che afferma che volumi uguali di gas diversi, alla stessa temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di molecole. La legge di Avogadro è fondamentale nella chimica dei gas e implica che il volume di un gas è direttamente proporzionale al numero di moli, assumendo condizioni identiche di temperatura e pressione. Pertanto, un litro di monossido di carbonio (CO) e un litro di anidride carbonica (CO?) condivideranno lo stesso numero di particelle, indipendentemente dalla loro differente composizione chimica, perché la quantità di sostanza è misurata in moli e non dipende dalla natura del gas. Questo concetto è cruciale per comprendere il comportamento dei gas e per calcolare le reazioni chimiche in fase gassosa utilizzando il volume come misura della quantità di sostanza.

5 di 64 Domande

Per anamnesi si intende:














La risposta corretta e' la '

la raccolta dei dati fisiologici, patologici ed ereditari di un paziente

'.


6 di 64 Domande

“Il contributo delle proteine alla pressione osmotica del sangue, il cui valore a 37°C è di circa 7,5 atm, è pressocché irrilevante (meno dell’1%) rispetto a quello degli elettroliti. Ciò non è dovuto alla quantità in peso piuttosto elevata di proteine disciolte nel sangue (più di 7% nel plasma, circa 15% negli eritrociti), ma all’alto peso molecolare delle proteine stesse, che rende la concentrazione molare di queste sostanze estremamente bassa.”
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Il contributo degli elettroliti alla pressione osmotica del sangue è superiore a 6,3 atm

'.


7 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


8 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

9 di 64 Domande

Individui con genotipo AaBb sono stati incrociati con individui aabb. Nella progenie si sono ottenute quattro classi genotipiche (AaBb, Aabb, aaBb, aabb), equifrequenti. Questi risultati confermano:














La risposta corretta e' la '

la legge di Mendel dell'assortimento indipendente

'.


10 di 64 Domande

Se un circuito, formato da due resistenze R1 e R2, viene collegato a un generatore di tensione continua a 10 V, dissipa 20 W. Qual è una possibile configurazione del circuito?














La risposta corretta e' la '

R1 = 6 ?, R2 = 30 ?, in parallelo

'.


11 di 64 Domande

Il derma:














La risposta corretta e' la '

Avvolge i follicoli piliferi

'.


12 di 64 Domande

I cromoplasti sono organelli cellulari caratteristici delle cellule:














La risposta corretta e' la '

Vegetali.

'.


13 di 64 Domande

Assegnate le due funzioni f(x) = e(x^2) e g(x) = (ex)^2 quale delle seguenti è vera?














La risposta corretta è la E
Assegnate le due funzioni f(x) = e^(x^2) e g(x) = (e^x)^2, hanno lo stesso valore se x = 0 oppure se x = 2. Per verificare questa affermazione, iniziamo calcolando entrambe le funzioni nei punti x = 0 e x = 2. Quando x = 0, f(0) = e^(0^2) = e^0 = 1 e g(0) = (e^0)^2 = 1^2 = 1, quindi f(0) = g(0). Quando x = 2, f(2) = e^(2^2) = e^4 e g(2) = (e^2)^2 = e^(2*2) = e^4, quindi anche in questo caso f(2) = g(2). Pertanto, le funzioni f(x) e g(x) sono uguali per x = 0 e x = 2. In generale, f(x) = e^(x^2) e g(x) = (e^x)^2 sono espressioni equivalenti per qualsiasi valore di x, poiché (e^x)^2 può essere riscritto come e^(2x), che è uguale a e^(x^2) quando x^2 = 2x, cioè per x = 0 e x = 2.

14 di 64 Domande

Qual è il pH di una soluzione acquosa di NaCl 0,2 Molare?














La risposta corretta e' la '

7,0

'.


15 di 64 Domande

Una retta forma con il semiasse positivo delle ordinate un angolo di 30° e passa per il punto P(0,1). La sua equazione sarà














La risposta corretta è la E
Una retta forma con il semiasse positivo delle ordinate un angolo di 30° e passa per il punto P(0,1), la sua equazione sarà ?3x-y+1=0. La retta forma un angolo di 30° con il semiasse positivo delle ordinate, il che implica che l'angolo con l'asse delle ascisse è di 60° dato che gli angoli complementari sommano a 90°. La pendenza m della retta è data dalla tangente dell'angolo con l'asse delle ascisse, quindi m = tan(60°) = ?3. L'equazione della retta in forma esplicita è y = mx + q. Dato che la retta passa per il punto P(0,1), possiamo sostituire i valori di x e y nell'equazione per trovare q: 1 = ?3*0 + q, quindi q = 1. Pertanto, l'equazione della retta diventa y = ?3x + 1. Per scriverla in forma implicita, portiamo tutti i termini a sinistra: ?3x - y + 1 = 0, che è l'equazione richiesta.

16 di 64 Domande

Individuare quale diagramma soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i tre termini seguenti: medicinali, polmoniti, antibiotici

product image













La risposta corretta è la D
La domanda chiede di individuare quale diagramma soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i tre termini "medicinali, polmoniti, antibiotici" e la risposta corretta è "Diagramma 4". La risposta è corretta perché il diagramma 4 rappresenta tre insiemi dove "medicinali" è l'insieme più ampio che contiene "antibiotici" come sottoinsieme, poiché gli antibiotici sono una categoria specifica di medicinali. "Polmoniti" è un insieme separato, poiché rappresenta una malattia, e non è un sottoinsieme né dei medicinali né degli antibiotici, ma piuttosto un'entità che può essere trattata con antibiotici. Questo diagramma riflette accuratamente la relazione tra i termini, con i medicinali che comprendono gli antibiotici, e le polmoniti che sono collegate indirettamente tramite il trattamento con antibiotici.

17 di 64 Domande

Individuare quale diagramma soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i tre termini seguenti: bevande, bevande alcoliche, grappe

product image













La risposta corretta e' la '

Diagramma 2

'.


18 di 64 Domande

Lo ione superossido viene decomposto in vivo da parte di enzimi che lo trasformano secondo la seguente reazione:

2 • O2? + 2H+ ? O2 +H2O2

Quali sono i numeri di ossidazione degli atomi di ossigeno nelle tre specie: ione superossido, ossigeno molecolare, acqua ossigenata?














La risposta corretta e' la '

−0,5; 0;−1.

'.


19 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


20 di 64 Domande

 Gli alcheni sono composti contenenti almeno un:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale caratteristica strutturale definisca gli alcheni, e la risposta corretta è che gli alcheni sono composti contenenti almeno un doppio legame tra atomi di carbonio. Gli alcheni, noti anche come olefine, sono idrocarburi insaturi che presentano almeno un doppio legame carbonio-carbonio (C=C) nella loro struttura chimica, il che li distingue dagli alcani, che sono idrocarburi saturi con soli legami singoli. La presenza di un doppio legame conferisce agli alcheni una reattività chimica maggiore rispetto agli alcani, poiché il doppio legame è più reattivo e può partecipare a varie reazioni chimiche come l'addizione elettrofila. La formula generale degli alcheni è CnH2n, che riflette la riduzione del numero di atomi di idrogeno rispetto agli alcani, a causa della presenza del doppio legame. Questo doppio legame introduce anche un grado di insaturazione nel composto, influenzando le sue proprietà fisiche e chimiche, come il punto di ebollizione e la solubilità.

21 di 64 Domande

Un campione d’aria è chiuso in un contenitore a temperatura ambiente (20 °C) e viene portato a una temperatura di –100 °C alla quale sia l’acqua che l’anidride carbonica sono allo stato solido. Quale delle seguenti righe mostra il tipo di miscuglio che si ottiene a 20 °C e a –100 °C in questo esperimento? 

product image













La risposta corretta è la C
Un campione d'aria è chiuso in un contenitore a temperatura ambiente (20 °C) e viene portato a una temperatura di –100 °C alla quale sia l'acqua che l'anidride carbonica sono allo stato solido. Quale delle seguenti righe mostra il tipo di miscuglio che si ottiene a 20 °C e a –100 °C in questo esperimento? La risposta corretta è: Riga 1. A 20 °C, l'aria è una miscela omogenea di gas, comprendente principalmente azoto, ossigeno, anidride carbonica e vapore acqueo. Quando la temperatura viene abbassata a –100 °C, l'acqua e l'anidride carbonica solidificano, trasformando il campione in un miscuglio eterogeneo. In questo stato, i componenti solidi (ghiaccio e CO? solida) si separano dai gas rimanenti, come azoto e ossigeno, che restano nello stato gassoso. Pertanto, la transizione da una miscela omogenea a una eterogenea è dovuta al cambiamento di stato di alcuni componenti del campione a basse temperature, giustificando la risposta corretta indicata come Riga 1.

22 di 64 Domande

In un incrocio diibrido, alcuni dei discendenti hanno un fenotipo diverso rispetto a
quello dei genitori. Quale delle seguenti affermazioni può spiegare il manifestarsi
di questo fenotipo?
1. È avvenuta una mutazione.
2. I genitori sono entrambi eterozigoti per entrambi i geni.
3. Un genitore è eterozigote per entrambi i geni e l'altro genitore è
omozigote recessivo per entrambi i geni. 














La risposta corretta e' la '

Tutte 

'.


23 di 64 Domande

Qual è il numero minimo di atomi di idrogeno necessario per costituire una molecola di fosfato d’ammonio? 














La risposta corretta è la B
Il numero minimo di atomi di idrogeno necessario per costituire una molecola di fosfato d'ammonio è 12. Il fosfato d'ammonio è un composto chimico con la formula (NH?)?PO?, che indica la presenza di tre gruppi ammonio (NH??) legati a un anione fosfato (PO?³?). Ogni gruppo ammonio contiene quattro atomi di idrogeno, quindi per tre gruppi ammonio ci sono un totale di 3 × 4 = 12 atomi di idrogeno. La struttura del fosfato d'ammonio si basa sull'interazione tra gli ioni ammonio e il gruppo fosfato, e il calcolo degli atomi di idrogeno si concentra esclusivamente sui gruppi ammonio, poiché il fosfato stesso non contiene idrogeno. Pertanto, la risposta corretta è che ci sono 12 atomi di idrogeno nel fosfato d'ammonio.

24 di 64 Domande

Qual è il volume di idrogeno prodotto quando 2,5 g di calcio reagiscono con un eccesso di acqua?
 [Il volume molare del gas, nelle condizioni dell’esperimento, è di 24 litri per mole]
 [La massa atomica relativa del calcio è 40] 














La risposta corretta è la A
Il volume di idrogeno prodotto quando 2,5 g di calcio reagiscono con un eccesso di acqua è 1500 ml. La reazione tra calcio e acqua è Ca + 2H?O ? Ca(OH)? + H?, dove un mole di calcio produce un mole di idrogeno. La massa atomica del calcio è 40, quindi 2,5 g di calcio corrispondono a 2,5/40 moli, ovvero 0,0625 moli. Poiché il volume molare del gas è 24 litri per mole, il volume di idrogeno prodotto è 0,0625 moli × 24 litri/mole = 1,5 litri, che corrisponde a 1500 ml. Pertanto, la risposta corretta è 1500 ml.

25 di 64 Domande

Il pH di una soluzione 0,1 M di HBr è pari a:  














La risposta corretta è la E
Il pH di una soluzione 0,1 M di HBr è pari a 1,0. L'acido bromidrico (HBr) è un acido forte, il che significa che si dissocia completamente in soluzione acquosa in ioni H? e Br?. In una soluzione 0,1 M di HBr, la concentrazione degli ioni H? sarà quindi anch'essa 0,1 M. Il pH è definito come il logaritmo negativo della concentrazione degli ioni idrogeno: pH = -log[H?]. Applicando questa formula alla concentrazione di 0,1 M, otteniamo pH = -log(0,1) = 1,0. Questo calcolo conferma che una soluzione di un acido forte come HBr con una concentrazione di 0,1 M ha un pH di 1,0, in quanto la dissociazione è completa e non ci sono altre specie chimiche in grado di influenzare significativamente il pH della soluzione.

26 di 64 Domande

La parotide è:














La risposta corretta e' la '

Una ghiandola esocrina che riversa il proprio secreto nella bocca

'.


27 di 64 Domande

Una soluzione satura di NaCl in acqua, in presenza del sale indisciolto, rappresenta un esempio di:














La risposta corretta e' la '

Sistema eterogeneo

'.


28 di 64 Domande

II bilanciamento di una reazione chimica è imposto dalla legge di:














La risposta corretta è la B
Il bilanciamento di una reazione chimica è imposto dalla legge di Lavoisier. La legge di Lavoisier, nota anche come legge di conservazione della massa, afferma che in una reazione chimica ordinaria la massa totale dei reagenti è uguale alla massa totale dei prodotti. Questo principio implica che gli atomi non vengono creati né distrutti durante una reazione chimica, ma solo riarrangiati, il che rende necessario bilanciare le equazioni chimiche affinché il numero di atomi di ciascun elemento sia lo stesso su entrambi i lati dell'equazione. Il bilanciamento delle reazioni chimiche assicura che la massa sia conservata e che l'equazione rispetti le proporzioni stechiometriche corrette, riflettendo la realtà fisica e chimica del processo. Questa legge fondamentale è stata formulata da Antoine Lavoisier nel XVIII secolo e costituisce una delle basi della chimica moderna, garantendo che tutte le equazioni chimiche siano rappresentazioni accurate delle reazioni reali.

29 di 64 Domande

Chi ha scoperto che la fermentazione è causata da lieviti?














La risposta corretta e' la '

Louis Pasteur

'.


30 di 64 Domande

Un gas perfetto è racchiuso in un cilindro e mantenuto a temperatura costante T. Se il suo volume viene fatto espandere lentamente fino a raggiungere il doppio del valore iniziale:














La risposta corretta è la E
Un gas perfetto è racchiuso in un cilindro e mantenuto a temperatura costante T. Se il suo volume viene fatto espandere lentamente fino a raggiungere il doppio del valore iniziale, la pressione esercitata dal gas si dimezza. Questa affermazione è corretta in base alla legge di Boyle, che stabilisce che per un gas ideale a temperatura costante (processo isotermico), il prodotto della pressione (P) e del volume (V) rimane costante, ovvero P?V? = P?V?. Pertanto, se il volume del gas raddoppia (V? = 2V?), per mantenere il prodotto PV costante, la pressione deve necessariamente dimezzarsi (P? = P?/2). Questo comportamento è caratteristico dei gas ideali, dove le interazioni tra le particelle sono trascurabili e le leggi dei gas ideali possono essere applicate senza correzioni significative.

31 di 64 Domande

Quanti sono i numeri naturali di quattro cifre dispari distinte?














La risposta corretta è la A
La domanda è: "Quanti sono i numeri naturali di quattro cifre dispari distinte?" e la risposta corretta è 120. Per risolvere il problema, dobbiamo considerare che le cifre dispari disponibili sono 1, 3, 5, 7 e 9, per un totale di 5 cifre. Vogliamo formare un numero di quattro cifre, quindi dobbiamo scegliere e disporre 4 cifre tra queste 5 disponibili. Il numero totale di modi per scegliere 4 cifre da 5 è dato dalla combinazione di 5 elementi presi 4 alla volta, che è uguale a 5. Tuttavia, poiché ogni scelta di 4 cifre può essere disposta in modi diversi, dobbiamo moltiplicare questo risultato per il numero di permutazioni di 4 cifre, che è 4! (4 fattoriale), pari a 24. Quindi, il numero totale di numeri di quattro cifre dispari distinte è 5 × 24 = 120.

32 di 64 Domande

Indicare quale delle seguenti molecole NON è un prodotto della secrezione esocrina del pancreas:














La risposta corretta e' la '

Glucagone

'.


33 di 64 Domande

Il pH di una soluzione acquosa 0,01 N di un acido forte è: 














La risposta corretta è la E
Il pH di una soluzione acquosa 0,01 N di un acido forte è 2,0. Questa risposta è corretta perché il pH di una soluzione è definito come il logaritmo negativo della concentrazione molare degli ioni idrogeno (H?). Un acido forte, come l'acido cloridrico (HCl), si dissocia completamente in soluzione, quindi la concentrazione degli ioni H? è uguale alla normalità della soluzione, che in questo caso è 0,01 N. La concentrazione molare degli ioni H? è quindi 0,01 mol/L, poiché la normalità e la molarità coincidono per acidi monoprotici. Calcolando il pH, si ha pH = -log(0,01) = 2,0. Questo risultato conferma che il pH di una soluzione 0,01 N di un acido forte è 2,0, poiché il logaritmo di 0,01 è -2 e il segno negativo del logaritmo viene annullato.

34 di 64 Domande

Una delle seguenti affermazioni NON è corretta. Quale? 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale delle affermazioni non sia corretta e la risposta corretta è che "Accelerazione e posizione iniziale sono sufficienti per determinare la traiettoria di un corpo". Questa affermazione è errata perché, per determinare completamente la traiettoria di un corpo in movimento, sono necessarie non solo l'accelerazione e la posizione iniziale, ma anche la velocità iniziale. La traiettoria di un corpo è influenzata dalla sua velocità iniziale, che determina la direzione e la velocità con cui il corpo si muove inizialmente. L'accelerazione, che può essere costante o variabile, influisce su come la velocità del corpo cambia nel tempo, mentre la posizione iniziale fornisce solo un punto di partenza. Senza la velocità iniziale, non è possibile prevedere con precisione il percorso che il corpo seguirà, poiché essa determina in quale direzione e con quale intensità il corpo si muove inizialmente. Pertanto, per una descrizione completa del moto, è essenziale conoscere tutte e tre le informazioni: posizione iniziale, velocità iniziale e accelerazione.

35 di 64 Domande

Siamo in tema di Fisica Atomica. Trovate l’unica affermazione CORRETTA:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede di trovare l'unica affermazione corretta in tema di Fisica Atomica e la risposta corretta è che le forze fra nucleoni sono a corto raggio d’azione. Le forze nucleari, note anche come forze nucleari forti, sono responsabili del legame tra protoni e neutroni nel nucleo atomico. Queste forze sono estremamente potenti ma agiscono su distanze molto ridotte, tipicamente dell'ordine di pochi femtometri (1 femtometro = 10^-15 metri), che è all'incirca la dimensione di un nucleo atomico. Al di fuori di questo raggio, l'intensità delle forze nucleari diminuisce rapidamente, rendendole inefficaci a distanze maggiori. Questo comportamento è essenziale per la stabilità del nucleo atomico, poiché impedisce ai nucleoni di interagire fortemente con quelli di altri atomi vicini, garantendo la coesione del nucleo senza influenzare significativamente gli atomi circostanti.

36 di 64 Domande

"Il cantante Tizio è un cane; i cani hanno la coda; il cantante Tizio ha la coda".
Il sillogismo non funziona perché?














La risposta corretta e' la '

l significato dei termini varia nel corso del ragionamento

'.


37 di 64 Domande

Mescolando 1 kg d'acqua avente una temperatura di 80°C con una eguale massa d'acqua a 20°C, quale temperatura assumerà la miscela (supponendo che il calore specifico non dipenda dalla temperatura stessa)? 














La risposta corretta è la C
Mescolando 1 kg d'acqua avente una temperatura di 80°C con una eguale massa d'acqua a 20°C, quale temperatura assumerà la miscela (supponendo che il calore specifico non dipenda dalla temperatura stessa)? Risposta corretta: (80+20) / 2 = 50°C. La risposta è corretta perché quando due masse uguali di acqua a temperature diverse vengono mescolate, la temperatura finale della miscela è la media aritmetica delle due temperature iniziali. Questo avviene perché l'acqua ha una capacità termica specifica costante, e quindi il calore perso dall'acqua più calda è uguale al calore guadagnato dall'acqua più fredda. Poiché le masse sono uguali e il calore specifico è costante, l'equilibrio termico si raggiunge a metà strada tra le due temperature iniziali, risultando in 50°C.

38 di 64 Domande

Indicare il solo composto che sciolto in acqua la rende acida.














La risposta corretta e' la '

CO2

'.


39 di 64 Domande

Quale tra i seguenti composti è un isomero del pentano?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale tra i seguenti composti è un isomero del pentano e la risposta corretta è 2-metilbutano. Gli isomeri sono composti che hanno la stessa formula molecolare ma diversa disposizione degli atomi. Il pentano ha la formula molecolare C?H??, e così anche il 2-metilbutano, il quale è un isomero strutturale del pentano. Il pentano è un alcano lineare composto da una catena di cinque atomi di carbonio, mentre il 2-metilbutano è un alcano ramificato, in cui una catena di quattro atomi di carbonio (butano) ha un gruppo metilico (-CH?) attaccato al secondo atomo di carbonio della catena principale. Questa differenza nella disposizione degli atomi conferisce al 2-metilbutano proprietà fisiche e chimiche diverse rispetto al pentano, pur mantenendo la stessa formula molecolare, caratteristica che definisce gli isomeri.

40 di 64 Domande

Quali sono i coefficienti stechiometrici che bilanciano correttamente la reazione
aC3H8 + bO2 ? cCO2 + dH2O?














La risposta corretta è la C
I coefficienti stechiometrici che bilanciano correttamente la reazione aC?H? + bO? ? cCO? + dH?O sono a = 1, b = 5, c = 3, d = 4. Questa risposta è corretta perché per bilanciare una reazione chimica è necessario che il numero di atomi di ciascun elemento sia lo stesso su entrambi i lati dell'equazione. Il propano (C?H?) reagisce con l'ossigeno (O?) per formare anidride carbonica (CO?) e acqua (H?O). Per bilanciare gli atomi di carbonio, si assegna il coefficiente 3 al CO?, poiché ci sono tre atomi di carbonio nel C?H?. Per bilanciare gli atomi di idrogeno, si assegna il coefficiente 4 all'H?O, dato che ci sono otto atomi di idrogeno nel C?H?. Infine, per bilanciare gli atomi di ossigeno, si calcola che ci sono 10 atomi di ossigeno sul lato dei prodotti (6 da CO? e 4 da H?O), quindi è necessario avere 5 molecole di O? sul lato dei reagenti, poiché ogni molecola di O? contiene due atomi di ossigeno.

41 di 64 Domande

Secondo il modello VSEPR, in una molecola a forma trigonale planare, gli angoli tra i legami sono di:














La risposta corretta è la E
Secondo il modello VSEPR, in una molecola a forma trigonale planare, gli angoli tra i legami sono di 120°. Il modello VSEPR (Valence Shell Electron Pair Repulsion) prevede la disposizione spaziale degli atomi in una molecola tenendo conto della repulsione tra le coppie di elettroni nel guscio di valenza. In una geometria trigonale planare, ci sono tre gruppi di elettroni attorno all'atomo centrale, e la disposizione che minimizza la repulsione tra questi gruppi è quella in cui gli angoli tra i legami sono di 120°. Questo si verifica perché i tre gruppi di elettroni si dispongono in un piano, equidistanti tra loro, formando una figura simile a un triangolo equilatero. Questa configurazione è tipica di molecole come il trifluoruro di boro (BF?), dove l'atomo di boro è al centro e i tre atomi di fluoro si posizionano ai vertici del triangolo, garantendo così la minimizzazione della repulsione elettronica e stabilizzando la struttura molecolare.

42 di 64 Domande

Indicare il numero di ossidazione del cromo nel dicromato di potassio (K2Cr2O7).














La risposta corretta e' la ' +6 '.


43 di 64 Domande

In una generica reazione di neutralizzazione acido-base abbiamo la formazione di un sale e di acqua. Nella seguente reazione di neutralizzazione 2 KOH + H2SO4 ? K2SO4+2 H2O, quanti mL di una soluzione di KOH (M = 0,05 mol/L) dobbiamo usare per neutralizzare 10 ml di una soluzione (M = 0,1 mol/L) di acido solforico?














La risposta corretta è la E
Nella reazione di neutralizzazione tra 2 KOH e H?SO?, per neutralizzare 10 mL di una soluzione di acido solforico (M = 0,1 mol/L) servono 40 mL di una soluzione di KOH (M = 0,05 mol/L). La reazione bilanciata mostra che 2 moli di KOH neutralizzano 1 mole di H?SO?. Calcolando le moli di acido solforico presenti in 10 mL di soluzione, otteniamo 0,001 moli (10 mL × 0,1 mol/L). Per neutralizzare queste moli di H?SO?, sono necessarie 0,002 moli di KOH, poiché il rapporto stechiometrico è di 2:1. Dato che la concentrazione della soluzione di KOH è 0,05 mol/L, possiamo usare la formula M = moli/volume per determinare il volume necessario di KOH: 0,002 moli ÷ 0,05 mol/L = 0,04 L, che corrisponde a 40 mL. Questo calcolo dimostra che per neutralizzare completamente l'acido solforico, sono richiesti 40 mL di soluzione di KOH.

44 di 64 Domande

Quale delle seguenti soluzioni acquose è la più acida?














La risposta corretta e' la ' 3M  HCl '.


45 di 64 Domande

Una soluzione acquosa ha un pH >7. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta è la E
Una soluzione acquosa ha un pH > 7: quale delle seguenti affermazioni è corretta? [H+] < [OH-]. Il pH è definito come ?log10[H+]; valori maggiori di 7 indicano una soluzione basica, in cui la concentrazione di ioni idrogeno è inferiore a 10^?7 M. In acqua vale l’autoionizzazione con Kw = [H+][OH?] = 1,0×10^?14: se [H+] scende sotto 10^?7 M, allora [OH?] deve salire sopra 10^?7 M, quindi [H+] < [OH?]. Equivalentemente, pOH = 14 ? pH < 7 conferma un eccesso di ioni idrossido. A pH = 7 si ha [H+] = [OH?]; per pH > 7 la soluzione è basica e la disuguaglianza si sposta a favore di OH?.

46 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


47 di 64 Domande

La diffusione facilitata è un processo di trasporto cellulare che:














La risposta corretta è la D
La diffusione facilitata è un tipo di trasporto passivo in cui il passaggio di soluti attraverso la membrana plasmatica avviene con l’aiuto di proteine integrali specifiche, come canali o carrier. È corretta quindi l’affermazione che richiede specifiche proteine: molecole polari o cariche (glucosio, amminoacidi, ioni) non attraversano efficacemente il doppio strato lipidico da sole e necessitano di vie proteiche dedicate. Questo processo avviene sempre lungo il gradiente elettrochimico del soluto, senza dispendio diretto di energia metabolica (non comporta idrolisi di ATP), distinguendosi sia dalla diffusione semplice (che non usa proteine) sia dal trasporto attivo primario o secondario (che può muovere il soluto contro gradiente con energia diretta o accoppiata). La presenza di una proteina di trasporto conferisce alla diffusione facilitata caratteristiche tipiche: specificità per il substrato, saturabilità (quando tutte le proteine sono occupate la velocità non aumenta ulteriormente) e possibilità di inibizione competitiva. I carrier mostrano una cinetica tipo Michaelis-Menten, mentre i canali ionici offrono vie acquose selettive con “gating” regolato da voltaggio, ligandi o segnali intracellulari. Rispetto alla diffusione semplice, la velocità è maggiore per soluti che altrimenti attraverserebbero lentamente la membrana. Esempi rilevanti comprendono i trasportatori del glucosio GLUT (GLUT1 nei globuli rossi e barriera emato-encefalica; GLUT4 nel muscolo e nel tessuto adiposo, reclutato dall’insulina), le aquaporine per l’acqua e numerosi canali ionici (come ENaC nell’epitelio renale o i canali del potassio). Dal punto di vista clinico, il deficit di GLUT1 provoca encefalopatia con ipoglicorrachia per ridotto ingresso di glucosio nel SNC; nella fibrosi cistica, mutazioni del canale CFTR alterano la diffusione di cloro, con conseguenze su secrezioni e funzione mucociliare; l’amiloride agisce bloccando ENaC, riducendo l’ingresso passivo di sodio nelle cellule tubulari distali. È utile anche distinguere i SGLT (cotrasporto Na+-glucosio), che sono trasportatori attivi secondari e non diffusione facilitata, sebbene siano anch’essi proteine di membrana. In sintesi, la diffusione facilitata è un trasporto passivo, specifico e saturabile, che richiede proteine di membrana dedicate per permettere il movimento di soluti lungo il loro gradiente senza consumo diretto di energia.

48 di 64 Domande

Quale delle seguenti associazioni non è corretta?














La risposta corretta e' la ' DNA, mRNA, tRNA - acidi ribonucleici '.


49 di 64 Domande

Quale, tra le seguenti ghiandole endocrine, è classificata come ghiandola a follicoli?














La risposta corretta e' la ' Tiroide '.


50 di 64 Domande

Quale dei seguenti è un esempio di processo di trasporto attivo?














La risposta corretta è la D
Quale dei seguenti è un esempio di processo di trasporto attivo? Antiporto. L’antiporto è un meccanismo di cotrasporto in cui due soluti attraversano la membrana in direzioni opposte; è un trasporto attivo secondario perché il movimento di un soluto contro il proprio gradiente elettrochimico è accoppiato all’energia ricavata dal gradiente favorevole dell’altro, gradiente spesso creato da pompe primarie come la Na+/K+-ATPasi. Esempi classici sono lo scambiatore Na+/Ca2+ e lo scambiatore Na+/H+. Questi sistemi sono specifici e saturabili, richiedono cambi conformazionali della proteina carrier e possono essere inibiti da bloccanti specifici. Si distinguono dalla diffusione facilitata, che non richiede energia e avviene solo lungo gradiente, e mostrano accoppiamento stechiometrico tra i flussi dei due soluti, garantendo direzionalità anche contro gradiente.

51 di 64 Domande

I virus:














La risposta corretta e' la ' sono parassiti endocellulari obbligati '.


52 di 64 Domande

Nelle cellule nervose, le gap junction:














La risposta corretta è la D
Le gap junction (giunzioni comunicanti) sono canali intercellulari che mettono in continuità i citoplasmi di due cellule adiacenti. In ambito neuronale, quando sono presenti tra le membrane di due neuroni, costituiscono materialmente le sinapsi elettriche. Ciascun canale è formato dall’allineamento di due emicanali o connexon, ognuno composto da sei subunità proteiche dette connexine; il poro risultante, di circa 1–2 nm, consente il passaggio di ioni e di piccole molecole fino a ~1 kDa. Questa architettura permette la trasmissione diretta della corrente elettrica e dei segnali elettrotonici senza ricorrere a neurotrasmettitori e vescicole, a differenza delle sinapsi chimiche. Le sinapsi elettriche presentano una latenza pressoché nulla e una trasmissione spesso bidirezionale (o debolmente rettificante), favorendo la sincronizzazione rapida dell’attività neuronale. Possono veicolare potenziali graduati e, se l’accoppiamento è sufficiente, contribuire alla propagazione di potenziali d’azione. Nell’encefalo adulto si riscontrano in vari circuiti, tra cui interneuroni GABAergici di corteccia e ippocampo, nuclei del talamo, oliva inferiore e retina; durante lo sviluppo sono più abbondanti e facilitano la maturazione delle reti. La loro permeabilità è dinamicamente modulata da pH, Ca2+ intracellulare e fosforilazione delle connexine (per esempio la connexina 36 nei neuroni), oltre che da neuromodulatori. Sul piano clinico, le proprietà di velocità e affidabilità delle sinapsi elettriche spiegano riflessi rapidi e la generazione di oscillazioni di rete fisiologiche; tuttavia, un aumento dell’accoppiamento elettrico può contribuire alla sincronizzazione patologica tipica delle crisi epilettiche. In condizioni di ischemia, alterazioni di pH e Ca2+ tendono a chiudere i canali, mentre nelle cellule gliali l’ampia rete di gap junction può facilitare la diffusione di segnali metabolici e del danno. Blocchi farmacologici aspecifici delle gap junction sono utilizzati soprattutto in ricerca; non esistono indicazioni terapeutiche consolidate mirate a queste strutture. Pertanto, nelle cellule nervose le gap junction sono gli elementi costitutivi delle sinapsi elettriche, consentendo una trasmissione diretta, rapida e sincronizzante tra neuroni adiacenti.

53 di 64 Domande

I farmaci che attraversano la barriera emato-encefalica sono:














La risposta corretta è la E
La barriera emato-encefalica (BEE) è formata da cellule endoteliali con giunzioni serrate, periciti e piedi degli astrociti; questa architettura elimina la via paracellulare e consente il passaggio quasi esclusivamente per diffusione transcellulare. In questo contesto, la liposolubilità è il determinante dominante: i farmaci molto liposolubili, a basso peso molecolare e in forma non ionizzata attraversano la BEE più facilmente per diffusione passiva. Al contrario, molecole idrofile o fortemente ionizzate restano escluse, a meno che non sfruttino trasportatori specifici o vie attive. Dal punto di vista fisico-chimico, un elevato coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua (logP/logD) e una frazione elevata di molecola non ionizzata al pH fisiologico favoriscono l’ingresso nel SNC. Esempi clinici includono anestetici generali (es. propofol), benzodiazepine e oppioidi lipofili, che raggiungono rapidamente concentrazioni efficaci nel cervello. La differenza tra antistaminici H1 di prima generazione (lipofili, sedativi) e di seconda generazione (più polari e spesso substrati di pompe di efflusso) illustra bene il principio. Tra gli antibiotici, molecole più lipofile come cloramfenicolo o metronidazolo penetrano agevolmente, mentre beta-lattamici e glicopeptidi necessitano spesso dell’infiammazione meningea per raggiungere livelli terapeutici nel liquido cerebrospinale. Due importanti precisazioni modulano il principio della liposolubilità. Primo, trasportatori di membrana possono veicolare composti non lipofili: L-DOPA, idrofila, entra nel cervello sfruttando il trasportatore degli amminoacidi aromatici; glucosio e alcune vitamine passano tramite carrier dedicati. Secondo, pompe di efflusso come la P-glicoproteina (P-gp) espellono attivamente molti substrati dal compartimento cerebrale, limitando la penetrazione anche di farmaci lipofili; per esempio, la loperamide resta periferica grazie alla P-gp a livello della BEE. In pratica clinica, condizioni che aumentano la permeabilità (meningite, encefalite, prematurità), l’uso di pro-farmaci più lipofili o l’eventuale somministrazione intratecale vengono considerati quando è necessario ottenere concentrazioni adeguate nel SNC. Nel complesso, però, per la diffusione passiva attraverso la BEE il criterio più affidabile rimane: i farmaci molto liposolubili sono quelli che attraversano meglio la barriera.

54 di 64 Domande

Quale organello è responsabile della sintesi dei lipidi e della disintossicazione dei farmaci?














La risposta corretta è la B
La risposta corretta è il reticolo endoplasmatico liscio (REL). Questo organello, privo di ribosomi sulla superficie, è specializzato nella sintesi dei lipidi e nei processi di detossificazione, soprattutto nelle cellule epatiche e nelle cellule endocrine. Nel REL avviene la sintesi di fosfolipidi e colesterolo, che sono componenti fondamentali delle membrane cellulari; nelle cellule steroidogene (surrene, gonadi) gli enzimi localizzati nel REL trasformano il colesterolo in ormoni steroidei. Inoltre, parte della sintesi dei trigliceridi e l’assemblaggio iniziale di lipoproteine avvengono nel reticolo endoplasmatico. Per la detossificazione dei farmaci, le membrane del REL ospitano il sistema dei citocromi P450, responsabile della maggior parte delle reazioni di fase I (ossidazioni, riduzioni, idrolisi) che rendono i composti xenobiotici più polari e predisposti alle reazioni di fase II (conjugazioni come glucuronidazione), molte delle quali avvengono anch’esse sul REL. Clinicamente, l’induzione o l’inibizione di questi enzimi spiega importanti interazioni farmacologiche: induttori come rifampicina o fenobarbital aumentano l’attività del CYP e possono ridurre l’efficacia di altri farmaci; inibitori come il succo di pompelmo aumentano i livelli di farmaci metabolizzati da CYP3A4, con rischio di tossicità. Nei pazienti in terapia cronica con induttori si osserva spesso ipertrofia del REL negli epatociti. È utile distinguere il REL da altri organelli che potrebbero creare confusione. Il reticolo endoplasmatico rugoso, ricoperto di ribosomi, è deputato alla sintesi di proteine destinate alla secrezione o alla membrana, non alla detossificazione. L’apparato di Golgi modifica, ordina e smista proteine e lipidi ma non è la sede primaria della sintesi lipidica né del metabolismo dei farmaci. I perossisomi ossidano acidi grassi a catena molto lunga e detossificano il perossido di idrogeno, ma non svolgono la biotrasformazione dei farmaci come il sistema P450 del REL. I mitocondri producono ATP e partecipano a vie metaboliche, ma non sono l’organo principale per la sintesi lipidica membranaria o la detossificazione dei farmaci. In ambito clinico, conoscere la funzione del REL aiuta a comprendere variazioni di risposta ai farmaci, rischio di epatotossicità e fisiopatologia delle endocrinopatie legate alla steroidogenesi.

55 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

product image













La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

product image













La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

product image













La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

product image













La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

product image













La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

product image













La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


62 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

product image













La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

product image













La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

product image













La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 50 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito