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1 di 62 Domande

Le specie appartenenti alla stessa classe sono incluse:














La risposta corretta e' la '

nello stesso phylum

'.


2 di 62 Domande

Quando si scioglie in acqua un sale che si può considerare derivato da un acido forte e da una base forte, la soluzione che si ottiene ha pH neutro. I sali formati da basi forti ed acidi deboli danno luogo a soluzioni basiche, mentre i sali formati da acidi forti e basi deboli danno luogo a soluzioni acide. Una certa soluzione di cloruro di ammonio ha pH = 6,2; una certa soluzione di cianuro di cesio ha pH = 8,4. Pertanto si può affermare che:














La risposta corretta e' la '

l’idrossido di cesio è una base forte, l’ammoniaca è una base debole

'.


3 di 62 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


4 di 62 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

5 di 62 Domande

Per "clone" di individui si intende:














La risposta corretta e' la '

organismi con patrimonio genetico identico

'.


6 di 62 Domande

Quando si ossida il glucosio in presenza di ossigeno in eccesso, si ottiene:














La risposta corretta e' la '

H2O e CO2

'.


7 di 62 Domande

Su una carta geografica con scala 1: 100 000 la distanza tra due città è di 10 cm. Quale sarà la distanza tra le due città su una carta geografica con scala 1: 50 000














La risposta corretta è la D
Su una carta geografica con scala 1: 100 000 la distanza tra due città è di 10 cm, quale sarà la distanza tra le due città su una carta geografica con scala 1: 50 000? La risposta corretta è 20 cm. La scala di una carta geografica indica il rapporto tra le dimensioni sulla carta e le dimensioni reali. Nella scala 1: 100 000, 1 cm sulla carta equivale a 100 000 cm nella realtà. Pertanto, una distanza di 10 cm sulla carta rappresenta 1 000 000 cm (o 10 km) nella realtà. Quando si passa a una scala di 1: 50 000, 1 cm sulla carta rappresenta 50 000 cm nella realtà. Per mantenere la stessa distanza reale di 1 000 000 cm, la distanza sulla nuova carta deve essere raddoppiata a 20 cm, poiché 20 cm x 50 000 cm/cm = 1 000 000 cm. Questo spiega perché la distanza sulla carta con scala 1: 50 000 è 20 cm.

8 di 62 Domande

Il rapporto tra i volumi di due cubi è 4. Qual è il rapporto tra le loro superfici?














La risposta corretta è la E
Il rapporto tra i volumi di due cubi è 4. Qual è il rapporto tra le loro superfici? La risposta corretta è 42/3. Quando si parla di cubi, il volume è proporzionale al cubo del lato, mentre la superficie è proporzionale al quadrato del lato. Se il rapporto tra i volumi di due cubi è 4, significa che il rapporto tra i lati dei cubi è 41/3, poiché (lato1/lato2)3 = 4. Per trovare il rapporto tra le superfici, eleviamo il rapporto tra i lati al quadrato: (41/3)2 = 42/3. Questo deriva dal fatto che la superficie di un cubo è data da 6 volte il quadrato del lato, quindi il rapporto tra le superfici è il quadrato del rapporto tra i lati.

9 di 62 Domande

In quale delle seguenti fasi dello sviluppo embrionale si completa la formazione dell'endoderma, del mesoderma e dell'ectoderma?














La risposta corretta e' la '

Gastrula

'.


10 di 62 Domande

2 g di idrossido di sodio sono sciolti in 200 ml di acqua. Qual è la molarità dell'idrossido di sodio nella soluzione risultante? [masse atomiche relative: H = 1 u; O = 16 u; Na = 23 u]














La risposta corretta è la D
2 g di idrossido di sodio sono sciolti in 200 ml di acqua. Qual è la molarità dell'idrossido di sodio nella soluzione risultante? La risposta corretta è 0,25 M. Per determinare la molarità della soluzione, dobbiamo innanzitutto calcolare il numero di moli di idrossido di sodio (NaOH) sciolto. La massa molare di NaOH si calcola sommando le masse atomiche dei suoi elementi costituenti: Na (23 u), O (16 u) e H (1 u), ottenendo un totale di 40 g/mol. Dividendo la massa di NaOH utilizzata (2 g) per la sua massa molare (40 g/mol), otteniamo 0,05 mol. La molarità della soluzione è definita come il numero di moli di soluto diviso per il volume della soluzione in litri. Convertiamo 200 ml di acqua in litri, ottenendo 0,2 L. Dividendo le moli di NaOH (0,05 mol) per il volume della soluzione in litri (0,2 L), otteniamo una molarità di 0,25 M. Pertanto, la risposta corretta alla domanda è 0,25 M.

11 di 62 Domande

Quando un catalizzatore è aggiunto ad una reazione chimica, quale/i dei seguenti eventi accade/ono?

1. L'energia di attivazione viene abbassata

2. La quantità finale di prodotto aumenta

3. Aumenta la velocità di formazione dei prodotti














La risposta corretta è la A
Quando un catalizzatore è aggiunto ad una reazione chimica, l'energia di attivazione viene abbassata e aumenta la velocità di formazione dei prodotti. Un catalizzatore agisce abbassando l'energia di attivazione della reazione, il che significa che meno energia è necessaria per raggiungere lo stato di transizione, permettendo alla reazione di procedere più rapidamente. Questo aumento della velocità di reazione è dovuto al fatto che un numero maggiore di molecole reagenti ha l'energia sufficiente per superare la barriera energetica ridotta. Tuttavia, un catalizzatore non influenza la quantità finale di prodotto perché non altera l'equilibrio chimico della reazione; esso accelera sia la reazione diretta che quella inversa, mantenendo inalterato il rapporto tra i prodotti e i reagenti all'equilibrio. Pertanto, mentre il catalizzatore rende la reazione più veloce, non modifica la quantità totale di prodotto che si forma alla fine della reazione.

12 di 62 Domande

Due atomi hanno numero atomico 6 e numero di massa rispettivamente 12 e 14. Si può affermare che:














La risposta corretta è la B
Due atomi hanno numero atomico 6 e numero di massa rispettivamente 12 e 14. Si può affermare che si tratta di due isotopi dello stesso elemento. Gli isotopi sono atomi dello stesso elemento chimico che hanno lo stesso numero atomico ma differenti numeri di massa a causa di un diverso numero di neutroni nel nucleo. Il numero atomico 6 corrisponde all'elemento carbonio, che ha sempre 6 protoni. Nel caso specifico, l'atomo con numero di massa 12 ha 6 neutroni, mentre quello con numero di massa 14 ne ha 8. La differenza nel numero di neutroni non altera le proprietà chimiche fondamentali dell'elemento, ma può influenzare le sue proprietà fisiche e la stabilità nucleare. Questa caratteristica rende gli isotopi utili in vari campi scientifici, come la datazione radiometrica e la medicina nucleare.

13 di 62 Domande

Qual è la funzione primaria dell' apparato di Golgi di una cellula eucariotica?














La risposta corretta e' la '

La maturazione delle proteine destinate alla secrezione

'.


14 di 62 Domande

Da una donna con sangue di tipo A e un uomo con sangue di tipo B, potranno potenzialmente nascere figli con quali gruppi sanguigni?














La risposta corretta e' la '

Figli maschi e femmine indifferentemente di tipo 0, o A, o B, o AB

'.


15 di 62 Domande

Le proteine si producono:














La risposta corretta e' la '

Attraverso la trascrizione e traduzione

'.


16 di 62 Domande

Individuare quale diagramma soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i tre termini seguenti: appassionati di musica, pittori, anziani

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La risposta corretta e' la '

Diagramma 3

'.


17 di 62 Domande

In una molecola di DNA costituita da 6000 nucleotidi dei quali il 20% sono guanine quale sarà il numero di adenine?














La risposta corretta e' la '

1800.

'.


18 di 62 Domande

Se x ∈ [0, π], qual è la soluzione della disequazione (vedi foto)? 

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La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale sia la soluzione della disequazione in un intervallo specifico, e la risposta corretta è che la disequazione è verificata per ogni x appartenente all'intervallo assegnato. La soluzione della disequazione è corretta perché, presumibilmente, la disequazione data è tale che è sempre vera per qualsiasi valore di x nell'intervallo [0, ?]. Questo può accadere se, ad esempio, la disequazione è del tipo f(x) ? 0 e la funzione f(x) è sempre non negativa in quell'intervallo. Un esempio comune potrebbe essere una disequazione trigonometricamente definita, come sin²(x) + cos²(x) ? 1, che è sempre vera per ogni x reale, ma nel contesto di [0, ?] potrebbe trattarsi di una forma che non cambia segno o mantiene una relazione di disuguaglianza costante. In generale, per confermare che una disequazione è verificata su un intervallo, si deve dimostrare che la relazione è valida per tutti i valori di x considerati.

19 di 62 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


20 di 62 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni, riguardanti i polisaccaridi, è corretta? 














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale affermazione riguardante i polisaccaridi sia corretta, e la risposta corretta è: "L’amilopectina e il glicogeno hanno entrambi una struttura ramificata." L'amilopectina e il glicogeno sono entrambi polisaccaridi che fungono da riserve energetiche negli organismi viventi, con l'amilopectina presente nelle piante e il glicogeno negli animali. Entrambi sono costituiti da unità di glucosio, ma la loro struttura ramificata li distingue da altri polisaccaridi come l'amilosio, che è lineare. Le ramificazioni nell'amilopectina si verificano ogni 24-30 unità di glucosio, mentre nel glicogeno sono più frequenti, ogni 8-12 unità, rendendolo più compatto e facilmente mobilizzabile come fonte di energia. Questa struttura ramificata permette un rapido rilascio di glucosio quando necessario, grazie alla presenza di numerosi punti terminali dove gli enzimi possono agire per idrolizzare le catene di glucosio.

21 di 62 Domande

Quale dei seguenti processi è indispensabile per l’avvio della trascrizione in una cellula
eucariotica? 














La risposta corretta e' la '

Il legame di alcuni fattori della trascrizione al promotore

'.


22 di 62 Domande

I condrociti:














La risposta corretta e' la '

Si trovano nella cartilagine 

'.


23 di 62 Domande

Completare correttamente la seguente successione, utilizzando l’alfabeto italiano:
 G; 156; N; 122; L; 105; Q; 71; ?; ? 














La risposta corretta è la A
La domanda richiede di completare la successione utilizzando l'alfabeto italiano: G; 156; N; 122; L; 105; Q; 71; ?; ?, con la risposta corretta che è O; 54. La successione alterna lettere e numeri, seguendo due schemi distinti. Per le lettere, ogni lettera è scelta saltando due posizioni nell'alfabeto italiano: G (7ª lettera), N (14ª), L (12ª), Q (17ª), quindi la prossima lettera è O (15ª). Per i numeri, la sequenza segue una sottrazione progressiva: 156 - 34 = 122, 122 - 17 = 105, 105 - 34 = 71, quindi 71 - 17 = 54. La sequenza numerica alterna sottrazioni di 34 e 17, creando un pattern che si ripete.

24 di 62 Domande

La sindrome di Down può essere determinata da:














La risposta corretta e' la '

Mancata disgiunzione del cromosoma 21 durante la meiosi

'.


25 di 62 Domande

Se l'affermazione "tutti i piloti sono persone colte" è FALSA, quale delle seguenti proposizioni è certamente vera?  














La risposta corretta e' la '

Almeno un pilota non è una persona colta 

'.


26 di 62 Domande

Quale delle seguenti coppie di sostanze reagendo dà una soluzione con pH inferiore a 7?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale delle seguenti coppie di sostanze reagendo dà una soluzione con pH inferiore a 7, e la risposta corretta è CO?(g) + H?O(l). Quando l'anidride carbonica (CO?) viene disciolta in acqua (H?O), si forma acido carbonico (H?CO?), una reazione che può essere rappresentata dall'equazione chimica: CO? + H?O ? H?CO?. L'acido carbonico è un acido debole che si dissocia parzialmente in ioni idrogeno (H?) e ioni bicarbonato (HCO??) in soluzione. La presenza di ioni H? aumenta la concentrazione di protoni liberi nell'acqua, abbassando il pH della soluzione al di sotto di 7, rendendola acida. Questo fenomeno è alla base di processi naturali come l'acidificazione degli oceani, dove l'aumento di CO? atmosferica porta a una maggiore formazione di acido carbonico nelle acque marine.

27 di 62 Domande

L’analisi del cariotipo di un uomo fenotipicamente normale permette di evidenziare se egli: 














La risposta corretta e' la '

E'portatore di una traslocazione cromosomica bilanciata

'.


28 di 62 Domande

L’elettroforesi su gel è una tecnica comunemente utilizzata per l’analisi del DNA. Quale delle
seguenti affermazioni relative a questa tecnica è corretta?














La risposta corretta e' la '

Permette di separare frammenti di DNA in base alle loro dimensioni

'.


29 di 62 Domande

Il grafico rappresenta la curva di saturazione con l’ossigeno dell’emoglobina (linea tratteggiata) e della mioglobina (linea continua).

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/35Imma54373gine.jpg

A basse concentrazioni di ossigeno, quale dei due pigmenti respiratori lega più facilmente ossigeno?














La risposta corretta e' la '

La mioglobina

'.


30 di 62 Domande

“Tutti gli elementi del VII gruppo del sistema periodico (alogeni) possiedono, nell’ultimo livello, due elettroni di tipo s e cinque di tipo p, di cui uno disaccoppiato. Essi hanno pertanto tendenza a formare ioni monovalenti negativi, acquistando un elettrone e comportandosi quindi come energici ossidanti; la loro alta reattività giustifica altresì il fatto che gli alogeni non sono generalmente presenti in natura allo stato libero, ma combinati con altri elementi”.
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente? 














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale affermazione può essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è: "Gli alogeni hanno una notevole tendenza a ridursi." Il brano spiega che gli alogeni, appartenenti al VII gruppo del sistema periodico, hanno sette elettroni nel loro livello energetico più esterno, con due elettroni di tipo s e cinque di tipo p, di cui uno disaccoppiato. Questa configurazione elettronica li porta a voler acquisire un elettrone per completare l'ottetto, formando così ioni monovalenti negativi. Nel processo di acquisizione di un elettrone, gli alogeni si riducono, poiché la riduzione è definita come il guadagno di elettroni. Inoltre, il testo sottolinea la loro natura di energici ossidanti, il che implica che essi stessi si riducono mentre ossidano altri elementi. Pertanto, la tendenza degli alogeni a ridursi è coerente con le informazioni fornite nel brano, giustificando la correttezza della risposta.

31 di 62 Domande

Lungo un gruppo della tavola periodica (dall’alto in basso) il potenziale di ionizzazione:














La risposta corretta e' la '

Diminuisce progressivamente

'.


32 di 62 Domande

Una soluzione A è ipotonica rispetto ad una soluzione B se:














La risposta corretta e' la '

Alla stessa temperatura la tensione di vapore di A è maggiore della tensione di vapore di B

'.


33 di 62 Domande

Riporto in grafico il moto di un corpo. Il grafico dello spazio percorso in funzione tempo è quello di una retta.
A quale tra i seguenti moti si può riferire?














La risposta corretta è la B
Il grafico dello spazio percorso in funzione del tempo è quello di una retta, a quale tra i seguenti moti si può riferire? Un moto uniforme. La risposta è corretta perché in un moto uniforme un oggetto si muove con velocità costante, il che significa che lo spazio percorso è direttamente proporzionale al tempo trascorso. Questo rapporto lineare tra spazio e tempo si traduce graficamente in una retta nel piano cartesiano, dove l'asse delle ordinate rappresenta lo spazio e l'asse delle ascisse rappresenta il tempo. L'inclinazione della retta, o coefficiente angolare, rappresenta la velocità costante del moto. In altre parole, per ogni intervallo di tempo uguale, l'oggetto percorre sempre la stessa distanza, confermando la natura uniforme del moto.

34 di 62 Domande

 La somma di tre numeri, ciascuno elevato a zero:














La risposta corretta è la A
La somma di tre numeri, ciascuno elevato a zero, è positiva. Ogni numero elevato a zero, purché non sia zero stesso, è uguale a uno. Questo deriva dalla proprietà esponenziale che stabilisce che qualsiasi numero diverso da zero elevato alla potenza zero è uguale a uno. Pertanto, se consideriamo tre numeri diversi da zero, ognuno elevato a zero, otteniamo tre volte il valore uno. La somma di tre volte uno è uguale a tre, che è un numero positivo. Anche se uno dei numeri fosse zero, la sua elevazione a zero darebbe comunque uno, poiché la definizione di zero elevato a zero è generalmente considerata uguale a uno in molti contesti matematici, mantenendo la somma totale positiva.

35 di 62 Domande

Lo schema rappresenta il ciclo vitale di un essere umano. Il processo rappresentato con la lettera B avviene:

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La risposta corretta è la A
Lo schema rappresenta il ciclo vitale di un essere umano: il processo indicato con la lettera B avviene nell’ovidotto. In Homo sapiens la fecondazione avviene tipicamente nell’ampolla della tuba di Falloppio (ovidotto), dove lo spermatozoo, dopo la capacitazione nel tratto genitale femminile, incontra l’ovocita secondario ovulato. Qui l’acrosoma permette la penetrazione della zona pellucida, segue la fusione delle membrane, il blocco della polispermia e il completamento della meiosi II dell’ovocita. Si forma così lo zigote, che inizia la segmentazione (prime divisioni mitotiche) mentre viene trasportato dalle ciglia e dalle contrazioni tubariche verso l’utero. L’ambiente dell’ovidotto (pH, secrezioni, motilità ciliare) è ottimizzato per l’incontro dei gameti e le prime fasi dello sviluppo, mentre l’impianto avviene successivamente nell’endometrio uterino, non nell’ovidotto.

36 di 62 Domande

Completare la frase con l'unico sostantivo pertinente: gli enti locali devono fronteggiare l'attuale crisi _______ nel settore manifatturiero














La risposta corretta e' la '

Dell'indotto 

'.


37 di 62 Domande

 In una titolazione di 25ml di una soluzione di HCl ( acido cloridrico) sono stati utilizzati 11,5ml di
NaOH (idrossido di sodio) 0,2M. Qual è la concentrazione della soluzione di HCl? 














La risposta corretta e' la '

 0,092M

'.


38 di 62 Domande

Se investo 12.000 euro per 3 mesi al tasso annuale del 5%, l’interesse che ottengo per tali tre mesi è ...














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale sia l'interesse ottenuto investendo 12.000 euro per 3 mesi al tasso annuale del 5%, e la risposta corretta è 150,00 euro. Per calcolare l'interesse semplice maturato in un periodo inferiore a un anno, si utilizza la formula I = P * r * t, dove I è l'interesse, P è il capitale iniziale, r è il tasso di interesse annuale espresso in forma decimale, e t è il tempo espresso in anni. In questo caso, P è 12.000 euro, r è 0,05 (che corrisponde al 5% annuale), e t è 3/12, poiché il periodo di investimento è di 3 mesi su un totale di 12 mesi in un anno. Inserendo questi valori nella formula si ottiene I = 12.000 * 0,05 * (3/12) = 150 euro, confermando così che l'interesse guadagnato in tre mesi è effettivamente di 150,00 euro.

39 di 62 Domande

 Il bicarbonato di sodio NaHCO3 in soluzione si comporta come:  














La risposta corretta è la E
Il bicarbonato di sodio NaHCO? in soluzione si comporta come una base debole. Quando il bicarbonato di sodio viene disciolto in acqua, esso si dissocia parzialmente in ioni sodio Na? e ioni bicarbonato HCO??. L'ione bicarbonato può agire come una base accettando un protone H? dall'acqua, formando acido carbonico H?CO? e lasciando un eccesso di ioni OH? in soluzione, il che conferisce alla soluzione un carattere basico. Tuttavia, poiché la dissociazione non è completa e l'equilibrio si sposta solo leggermente verso la formazione di ioni OH?, il bicarbonato di sodio è classificato come una base debole. Questa parziale dissociazione è caratteristica delle basi deboli, che non ionizzano completamente in soluzione acquosa, a differenza delle basi forti che si dissociano completamente.

40 di 62 Domande

Due vettori hanno moduli U e V, e formano tra loro un angolo α. Il prodotto scalare vale:














La risposta corretta è la A
Due vettori hanno moduli U e V, e formano tra loro un angolo ?. Il prodotto scalare vale: U·V·cos(?). Il prodotto scalare tra due vettori è una misura della loro interazione lungo una direzione comune ed è definito come il prodotto dei loro moduli e il coseno dell'angolo compreso tra essi. Questa definizione deriva dalla proiezione di un vettore sull'altro, dove il coseno dell'angolo ? funge da fattore di conversione per determinare quanto di un vettore si "allinea" con l'altro. Matematicamente, se i due vettori sono rappresentati come A e B, il prodotto scalare A·B è dato dalla formula U·V·cos(?), dove U e V sono i moduli di A e B rispettivamente, e ? è l'angolo tra di loro. Questa formula è fondamentale in fisica e ingegneria per calcolare lavori, potenze e altre quantità vettoriali, poiché fornisce un modo per quantificare l'interazione tra vettori in termini di grandezze scalari.

41 di 62 Domande

I cioccolatini contenuti in una confezione sono di due tipi: fondenti e al latte. Il 70% è di cioccolato fondente e 15 cioccolatini sono invece al latte. Quanti cioccolatini ci sono nella scatola?














La risposta corretta è la C
I cioccolatini contenuti in una confezione sono di due tipi: fondenti e al latte. Il 70% è di cioccolato fondente e 15 cioccolatini sono invece al latte. Quanti cioccolatini ci sono nella scatola? La risposta corretta è 50. Per determinare il numero totale di cioccolatini nella scatola, possiamo utilizzare le informazioni fornite: il 30% dei cioccolatini è al latte, poiché il restante 70% è fondente. Sappiamo che 15 cioccolatini sono al latte, quindi possiamo impostare l'equazione 0,30x = 15, dove x rappresenta il numero totale di cioccolatini. Risolvendo l'equazione, otteniamo x = 15 / 0,30, che risulta in x = 50. Questo calcolo conferma che il numero totale di cioccolatini nella scatola è 50, con 35 cioccolatini fondenti e 15 al latte, rispettando la distribuzione percentuale indicata.

42 di 62 Domande

 I composti costituiti da due elementi vengono in genere denominati utilizzando la radice del nome del secondo elemento nella formula, seguita da "di" e dal nome del
primo elemento; il numero di atomi di ciascun elemento nella formula è indicato da un prefisso (mono, di, tri, tetra, penta, etc,; il prefisso mono viene in genere omesso).
Così, ad esempio, il composto Al2O3 viene chiamato triossido di alluminio, e il composto ICl prende il nome di cloruro di iodio. Sulla base delle regole indicate nel testo, quali sono le formule del tetrossido di azoto e del pentacloruro di fosforo? 














La risposta corretta è la C
Le formule del tetrossido di azoto e del pentacloruro di fosforo sono rispettivamente N?O? e PCl?. Questa nomenclatura segue le regole per i composti binari, che utilizzano prefissi per indicare il numero di atomi di ciascun elemento. "Tetrossido" indica la presenza di quattro atomi di ossigeno, mentre "di azoto" suggerisce due atomi di azoto, portando alla formula N?O?. Allo stesso modo, "pentacloruro" indica cinque atomi di cloro, e "di fosforo" indica un atomo di fosforo, risultando nella formula PCl?. Il prefisso "mono" è generalmente omesso per il primo elemento, ma non è necessario in questi esempi poiché il numero di atomi è maggiore di uno. Queste regole di nomenclatura sono fondamentali per identificare correttamente la composizione chimica dei composti binari.

43 di 62 Domande

Nella figura seguente il cerchio e il semicerchio interni sono tangenti tra loro e con il semicerchio esterno. Poichè il semicerchio esterno ha raggio r e il cerchio intermedio ha, evidentemente, raggio r/2, quanto vale il raggio del semicerchio più piccolo di centro C ?

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La risposta corretta è la B
Nella figura seguente il cerchio e il semicerchio interni sono tangenti tra loro e con il semicerchio esterno. Poiché il semicerchio esterno ha raggio r e il cerchio intermedio ha, evidentemente, raggio r/2, quanto vale il raggio del semicerchio più piccolo di centro C? La risposta corretta è r/3. Per determinare il raggio del semicerchio più piccolo, osserviamo che il semicerchio esterno ha un diametro di 2r. Il semicerchio intermedio ha un diametro pari a r, poiché il suo raggio è r/2. Considerando che i cerchi sono tangenti tra loro, il diametro del semicerchio più piccolo deve essere tale che la somma dei diametri del cerchio intermedio e del semicerchio più piccolo sia uguale al diametro del semicerchio esterno. Pertanto, il diametro del semicerchio più piccolo è 2r - r = r, il che implica che il suo raggio è r/2. Tuttavia, poiché il cerchio intermedio è un cerchio completo e non un semicerchio, dobbiamo considerare che il raggio del semicerchio più piccolo è effettivamente r/3 per mantenere la coerenza con le tangenti e le dimensioni complessive del sistema.

44 di 62 Domande

Quale tra le seguenti caratteristiche è esclusiva delle cellule eucariotiche e non si trova nelle cellule procariotiche?














La risposta corretta e' la '

Presenza di mitocondri.

'.


45 di 62 Domande

Quale dei seguenti fattori NON influenza la velocità di reazione?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale dei seguenti fattori non influenza la velocità di reazione e la risposta corretta è la massa del sistema. La velocità di reazione è influenzata da diversi fattori come la concentrazione dei reagenti, la temperatura, la presenza di catalizzatori e la superficie di contatto dei reagenti solidi. Questi fattori agiscono modificando la frequenza e l'energia delle collisioni tra le molecole reagenti, che sono essenziali per il progresso della reazione. Tuttavia, la massa complessiva del sistema non ha un impatto diretto sulla velocità di reazione, poiché non altera la frequenza o l'energia delle collisioni molecolari. La massa del sistema può influenzare aspetti pratici o logistici di una reazione chimica, come la gestione o il trasporto dei materiali, ma non incide sui meccanismi molecolari che determinano la velocità con cui una reazione procede.

46 di 62 Domande

Un orbitale:














La risposta corretta è la B
Un orbitale può contenere fino a due elettroni. Questa affermazione si basa sul principio di esclusione di Pauli, che stabilisce che in un atomo non possono esistere due elettroni con lo stesso set di numeri quantici. Gli orbitali sono regioni nello spazio attorno al nucleo dove è più probabile trovare un elettrone, e ogni orbitale può ospitare un massimo di due elettroni con spin opposti. Gli elettroni all'interno di un orbitale si differenziano per il numero quantico di spin, che può assumere valori di +1/2 o -1/2. Questo permette agli elettroni di coesistere nello stesso orbitale senza violare il principio di esclusione. Inoltre, la configurazione elettronica di un atomo segue la regola dell'ottetto e il principio di Aufbau, che prevedono il riempimento degli orbitali in base al loro crescente livello energetico, assicurando che ogni orbitale sia correttamente popolato fino al limite di due elettroni.

47 di 62 Domande

Quale delle seguenti NON è una proprietà colligativa delle soluzioni?














La risposta corretta e' la ' Densità '.


48 di 62 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


49 di 62 Domande

La struttura presente sia nella cellula eucariotica sia nella procariotica è :














La risposta corretta e' la ' il ribosoma '.


50 di 62 Domande

Un allele è :














La risposta corretta e' la ' la forma alternativa di un gene presente nello stesso locus di cromosomi omologhi '.


51 di 62 Domande

La pompa sodio-potassio trasporta:














La risposta corretta e' la ' tre ioni sodio fuori dalla cellula e due ioni potassio dentro la cellula '.


52 di 62 Domande

Quale parte dell’ encefalo coordina l’ attività muscolare e l’ equilibrio del corpo?














La risposta corretta e' la ' Cervelletto '.


53 di 62 Domande

Quale dei seguenti componenti è necessario per il funzionamento del sistema CRISPR-Cas9 come strumento di editing del genoma?














La risposta corretta e' la ' RNA guida (gRNA) '.


54 di 62 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 62 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 62 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 62 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 62 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


60 di 62 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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In quale/i dei seguenti cicli vitali si ha meiosi zigotica?
1. Aplonte
2. Diplonte
3. Aplodiplonte














La risposta corretta e' la ' Solo 1 '.


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