Simulazione

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1 di 62 Domande

La normalità di una soluzione di Ca(OH)2 0,5 M è:














La risposta corretta e' la '

1 N

'.


2 di 62 Domande

Un rettangolo mantiene la stessa area se si aumenta la base di 8 cm e si diminuisce l'altezza di 5 cm. La sua area però, se si diminuisce la base di 5 cm e si aumenta l'altezza di 8 cm aumenta di 130 cm2. I lati sono:














La risposta corretta è la A
Un rettangolo mantiene la stessa area se si aumenta la base di 8 cm e si diminuisce l'altezza di 5 cm, e la sua area aumenta di 130 cm² se si diminuisce la base di 5 cm e si aumenta l'altezza di 8 cm; i lati sono: base = 40 cm; altezza = 30 cm. Per verificare la correttezza della risposta, consideriamo le equazioni basate sulle condizioni date: se la base originale è b e l'altezza è h, l'equazione dell'area invariata diventa (b + 8)(h - 5) = bh, mentre l'equazione per l'aumento dell'area è (b - 5)(h + 8) = bh + 130. Risolvendo il sistema di equazioni, espandendo e semplificando entrambe le equazioni, otteniamo due equazioni lineari: 8h - 5b = 40 e -5h + 8b = 170. Risolvendo questo sistema di equazioni simultanee, otteniamo b = 40 e h = 30, che confermano la risposta fornita.

3 di 62 Domande

Il codice genetico è definito degenerato perchè:














La risposta corretta e' la '

Più codoni corrispondono ad un amminoacido

'.


4 di 62 Domande

Quanti millimetri cubi sono contenuti in un millilitro?














La risposta corretta e' la '

1000

'.


5 di 62 Domande

Una data quantità di gas perfetto, contenuto in un recipiente a pareti rigide, viene riscaldata dalla temperatura di 27 gradi centigradi a quella di 127 gradi centigradi. La sua pressione è aumentata di un fattore:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di determinare di quanto aumenta la pressione di un gas perfetto riscaldato da 27 a 127 gradi centigradi in un recipiente a pareti rigide e la risposta corretta è 4/3. Questo problema si risolve applicando la legge di Gay-Lussac, che afferma che la pressione di una quantità fissa di gas perfetto è direttamente proporzionale alla sua temperatura assoluta quando il volume è costante. Convertendo le temperature date da gradi centigradi a Kelvin, otteniamo rispettivamente 300 K e 400 K. La relazione tra le pressioni iniziale e finale è quindi P?/P? = T?/T?, dove T? è la temperatura iniziale (300 K) e T? è la temperatura finale (400 K). Sostituendo i valori, si ottiene P?/P? = 400/300 = 4/3, confermando che la pressione è aumentata di un fattore di 4/3.

6 di 62 Domande

Un microscopio ottico consente ingrandimenti di oltre 1000 volte. Al massimo ingrandimento è possibile osservare:














La risposta corretta e' la '

Batteri

'.


7 di 62 Domande

Durante la sintesi proteica si legano al ribosoma:














La risposta corretta e' la '

codoni di m-RNA e anticodoni di t-RNA

'.


8 di 62 Domande

Siano a e b due numeri maggiori di zero. Quale delle affermazioni seguenti è CORRETTA?














La risposta corretta è la A
Siano a e b due numeri maggiori di zero, la risposta corretta è: loga b + loga b = loga b2. Questa affermazione è corretta in quanto si basa sulle proprietà dei logaritmi, in particolare sulla proprietà che afferma che la somma di due logaritmi con la stessa base è uguale al logaritmo del prodotto degli argomenti. In questo caso, loga b + loga b può essere riscritto come loga (b*b), che è uguale a loga b2. Questa proprietà è una conseguenza diretta della definizione di logaritmo e delle sue proprietà algebriche, che permettono di semplificare espressioni logaritmiche e di risolvere equazioni che coinvolgono logaritmi. La comprensione di queste proprietà è fondamentale per affrontare problemi matematici che coinvolgono logaritmi, poiché consente di manipolare e semplificare espressioni complesse in modo efficace.

9 di 62 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


10 di 62 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

11 di 62 Domande

Mario è nato martedì 8 febbraio. Stella è nata mercoledì 8 marzo, nello stesso anno. Di quale anno potrebbe trattarsi?














La risposta corretta e' la '

1976

'.


12 di 62 Domande

Quale delle seguenti soluzioni acquose è la più acida?














La risposta corretta è la D
La soluzione acquosa più acida è 3M HCl. L'acidità di una soluzione è determinata dalla concentrazione di ioni idrogeno (H?) presenti in essa, e un acido forte come l'acido cloridrico (HCl) si dissocia completamente in acqua, liberando un numero massimo di ioni H?. Una soluzione 3M HCl significa che ci sono 3 moli di HCl per litro di soluzione, il che implica un'alta concentrazione di ioni H?, rendendo la soluzione molto acida. Al confronto, soluzioni di acidi deboli o acidi forti ma meno concentrati avrebbero una minore concentrazione di ioni H? e quindi sarebbero meno acide. La forza di un acido è determinata dalla sua capacità di dissociarsi in acqua, e poiché l'HCl è un acido forte, la sua completa dissociazione contribuisce a una maggiore acidità rispetto ad altri acidi con minore capacità di dissociazione o concentrazione.

13 di 62 Domande

Negli esseri umani, una specifica malattia è causata da un allele recessivo posto sul cromosoma X. In uno stato, in un anno, nascono 5000 bambini e tutti hanno una coppia normale di cromosomi sessuali. Tra questi bambini, 80 maschi e 15 femmine manifestano la malattia, mentre 1920 sono maschi sani. 2085 femmine nascono senza l'allele recessivo e 900 sono portatrici sane della malattia. Se da ogni bambino nato in questo anno si prelevasse una sola cellula della guancia, quale sarebbe il numero totale di copie dell'allele recessivo presente?














La risposta corretta e' la '

1010

'.


14 di 62 Domande

La sindrome di Klinefelter è data da un'anomalia del numero dei cromosomi sessuali ed è caratterizzata da un genotipo:














La risposta corretta e' la '

XXY

'.


15 di 62 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni relative al codice genetico è FALSA?














La risposta corretta e' la '

I codoni del codice sono costituiti da coppie di nucleotidi, che rendono possibili 64 combinazioni

'.


16 di 62 Domande

Il numero di atomi di idrogeno contenuti in una mole di H2O è:














La risposta corretta è la A
Il numero di atomi di idrogeno contenuti in una mole di H?O è 12,046*10^23. Questa risposta è corretta perché una mole di qualsiasi sostanza contiene un numero di Avogadro di entità elementari, che è pari a 6,022*10^23. L'acqua, H?O, è composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno per molecola. Pertanto, in una mole di molecole di acqua, ci sono 2 moli di atomi di idrogeno. Moltiplicando il numero di Avogadro per 2, si ottiene il numero totale di atomi di idrogeno in una mole di acqua: 2 * 6,022*10^23 = 12,044*10^23. La leggera discrepanza nel valore finale potrebbe derivare da un errore di arrotondamento nella risposta riportata, ma il concetto di base rimane valido.

17 di 62 Domande

All'interno di una circonferenza (di raggio R) è inscritto un quadrato (di lato L) (Fig. N). I vertici del quadrato stanno quindi sulla circonferenza. Quale relazione lega L a R?

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La risposta corretta è la D
All'interno di una circonferenza di raggio R è inscritto un quadrato di lato L, e la relazione che lega L a R è L = ?2 * R. Questa relazione si ottiene considerando che il diametro della circonferenza è uguale alla diagonale del quadrato inscritto. Poiché il quadrato ha tutti i lati uguali, la diagonale si può calcolare usando il teorema di Pitagora: se L è il lato del quadrato, la diagonale d sarà d = ?(L² + L²) = L?2. Poiché la diagonale del quadrato è uguale al diametro della circonferenza, possiamo scrivere L?2 = 2R, da cui si ricava L = ?2 * R. Questo dimostra come il lato del quadrato sia proporzionale al raggio della circonferenza attraverso il fattore ?2, confermando che i vertici del quadrato toccano esattamente la circonferenza.

18 di 62 Domande

Individuare quale diagramma soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i tre termini seguenti: studenti universitari, persone, studenti.

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La risposta corretta e' la '

Diagramma 4

'.


19 di 62 Domande

Per sollevare di 10 metri un ascensore di massa totale uguale a 800 kg, utilizzando un motore di potenza uguale a 8.000 W, saranno approssimativamente necessari:














La risposta corretta e' la '

10 secondi

'.


20 di 62 Domande

Sia f(x) = (x2 - 1)1/3, allora f(3) vale:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede di calcolare f(3) per la funzione f(x) = (x² - 1)^(1/3) e la risposta corretta è 2. Per determinare il valore di f(3), si sostituisce 3 nella funzione al posto di x, ottenendo f(3) = ((3)² - 1)^(1/3). Calcolando, si ha (3² - 1) = 9 - 1 = 8. Quindi, f(3) = 8^(1/3), che rappresenta la radice cubica di 8. La radice cubica di 8 è 2, poiché 2³ = 8. Pertanto, il calcolo conferma che f(3) è effettivamente uguale a 2, rendendo la risposta corretta.

21 di 62 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


22 di 62 Domande

In quale fase del ciclo cellulare si trovano le cellule del muscolo cardiaco di un individuo adulto?














La risposta corretta e' la '

G0.

'.


23 di 62 Domande

“Se più elettroni occupano orbitali degeneri, essi si distribuiscono con spin paralleli, sul numero massimo possibile di tali orbitali”.
 Quest’affermazione è nota come: 














La risposta corretta è la B
L'affermazione "Se più elettroni occupano orbitali degeneri, essi si distribuiscono con spin paralleli, sul numero massimo possibile di tali orbitali" è nota come Regola di Hund. Questa regola è un principio fondamentale della chimica quantistica che descrive il comportamento degli elettroni negli atomi, in particolare come essi si distribuiscono negli orbitali di pari energia, detti orbitali degeneri. Secondo la regola di Hund, quando gli elettroni riempiono tali orbitali, essi tendono a farlo in modo da massimizzare il numero di elettroni con spin parallelo. Questo avviene perché gli elettroni, che sono particelle con carica negativa, si respingono a vicenda; distribuendosi su orbitali diversi con spin paralleli, minimizzano l'energia complessiva del sistema atomico. La regola di Hund è essenziale per prevedere la configurazione elettronica degli atomi negli stati fondamentali e gioca un ruolo cruciale nella determinazione delle proprietà chimiche e fisiche degli elementi.

24 di 62 Domande

TESTO:

Se: ? + ? = ? + ? + ? e ? = ?+ ? quale delle seguenti relazioni è falsa:














La risposta corretta e' la '

◊ + ◊ + ? =   ?+   ?+  ? + ?

'.


25 di 62 Domande

Quale tra le seguenti serie di composti è formata solo da composti aromatici? 














La risposta corretta è la E
La serie di composti formata solo da composti aromatici è: benzene, toluene, naftalene, fenantrene. Questi composti condividono la caratteristica comune di possedere anelli benzenici, che sono strutture cicliche planari con sei atomi di carbonio legati da legami ? delocalizzati. Il benzene è il composto aromatico più semplice, mentre il toluene è un derivato del benzene con un gruppo metilico. Il naftalene è formato da due anelli benzenici fusi, mentre il fenantrene ne ha tre. La delocalizzazione degli elettroni ? conferisce stabilità e proprietà chimiche uniche, come la tendenza a subire reazioni di sostituzione elettrofila aromatica piuttosto che di addizione. Queste strutture rispettano la regola di Hückel, che stabilisce che un composto è aromatico se ha 4n+2 elettroni ?, dove n è un numero intero, contribuendo ulteriormente alla loro classificazione come aromatici.

26 di 62 Domande

 Il legame ionico è un legame: 














La risposta corretta è la D
Il legame ionico è un legame di natura elettrostatica che si instaura tra ioni di segno opposto. Questa definizione è corretta perché il legame ionico si forma quando un atomo cede uno o più elettroni a un altro atomo, risultando nella formazione di ioni positivi e negativi. Questi ioni, avendo cariche opposte, si attraggono fortemente attraverso forze elettrostatiche. Tipicamente, questo tipo di legame avviene tra un metallo, che tende a perdere elettroni diventando un catione, e un non metallo, che tende ad acquisire elettroni diventando un anione. L'energia liberata durante la formazione del legame ionico contribuisce alla stabilità del composto risultante, spesso formando strutture cristalline come il cloruro di sodio. La forza del legame ionico dipende dalla differenza di elettronegatività tra gli atomi coinvolti e dalla distanza tra gli ioni nel reticolo cristallino.

27 di 62 Domande

La tabella riporta le energie di ionizzazione successive di un elemento del Periodo 3 della Tavola Periodica degli Elementi.  A quale gruppo della Tavola Periodica appartiene questo elemento? 

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La risposta corretta è la C
La domanda chiede a quale gruppo della Tavola Periodica appartiene un elemento del Periodo 3, dato un insieme di energie di ionizzazione successive, e la risposta corretta è il Gruppo 14. L'energia di ionizzazione è l'energia necessaria per rimuovere un elettrone da un atomo in fase gassosa; le energie di ionizzazione successive aumentano man mano che si rimuovono elettroni da uno stesso atomo. Un aumento significativo nell'energia di ionizzazione indica la rimozione di un elettrone da un guscio più interno, segnalando che si è raggiunto un nuovo livello energetico più stabile. Per un elemento del Periodo 3, il Gruppo 14 è caratterizzato dalla configurazione elettronica che termina con p², il che significa che dopo la rimozione di quattro elettroni, si raggiunge un guscio elettronico più interno. Pertanto, se l'aumento drammatico dell'energia di ionizzazione avviene dopo la quarta rimozione, l'elemento appartiene al Gruppo 14, poiché i primi quattro elettroni rimossi sono quelli del guscio più esterno, e il quinto richiede energia significativamente maggiore, essendo del guscio sottostante.

28 di 62 Domande

  Quale/i delle seguenti affermazioni si può/possono correttamente riferire ai processi di trascrizione e
traduzione nelle cellule eucariotiche?
 1. Entrambi i processi implicano reazioni di polimerizzazione
 2. Entrambi i processi avvengono nel nucleo
 3. Entrambi i processi richiedono l’appaiamento tra basi complementari














La risposta corretta e' la '

1  e 3

'.


29 di 62 Domande

La nascita della pecora Dolly ha rappresentato il primo caso documentato di:














La risposta corretta è la A
La pecora Dolly è stata il primo mammifero ottenuto mediante trasferimento nucleare da una cellula somatica adulta, dimostrando che il nucleo di una cellula differenziata conserva l’intero patrimonio genetico necessario a riprogrammare lo sviluppo embrionale. La novità non era la “clonazione” in senso lato, già realizzata in precedenza da cellule embrionali o fetali, ma l’uso di un nucleo proveniente da una cellula adulta (una cellula della ghiandola mammaria), riprogrammato all’interno di un ovocita enucleato. Questo processo, detto trasferimento nucleare di cellula somatica, prevede l’asportazione del nucleo dall’ovocita, l’inserimento del nucleo somatico, l’attivazione dell’ovocita e la coltura dell’embrione fino allo stadio idoneo per l’impianto in un utero ricevente. Dolly non era un animale “transgenico” né il prodotto di fecondazione in vitro o di scissione embrionale; era geneticamente quasi identica alla donatrice del nucleo, con eventuali differenze limitate al DNA mitocondriale dell’ovocita ricevente. L’evento ha fornito una prova cruciale della reversibilità funzionale della differenziazione cellulare tramite meccanismi epigenetici, aprendo la strada a concetti poi estesi alla riprogrammazione cellulare e alla medicina rigenerativa. Dal punto di vista biologico e traslazionale, la clonazione riproduttiva tramite trasferimento nucleare ha mostrato limiti importanti: bassissima efficienza, alta frequenza di perdite fetali e neonatali, e anomalie legate a un’incompleta riprogrammazione epigenetica (per esempio disturbi dell’imprinting e della crescita). Per queste ragioni, oltre a questioni etiche sostanziali, la clonazione riproduttiva umana è vietata o fortemente regolamentata in molte giurisdizioni. Il principio di riprogrammazione, invece, ha contribuito allo sviluppo di approcci non riproduttivi, come la derivazione di cellule staminali embrionali tramite trasferimento nucleare o, più diffusamente, la generazione di cellule staminali pluripotenti indotte, che consentono modelli di malattia e prospettive terapeutiche senza creare un individuo clonato. In sintesi, la nascita di Dolly ha rappresentato il primo caso documentato di clonazione di un mammifero a partire dal nucleo di una cellula adulta, segnando una svolta nella biologia dello sviluppo e nelle scienze biomediche.

30 di 62 Domande

La maggior parte dei gatti con mantello arancione è di sesso maschile in quanto: 














La risposta corretta e' la '

 Il gene per il colore arancione del mantello si trova sul cromosoma X 

'.


31 di 62 Domande

«Tendenza del potere imperiale a sovrapporsi a quello religioso».
La definizione si riferisce ad UNO dei seguenti termini: 














La risposta corretta e' la '

Cesaropapismo

'.


32 di 62 Domande

Se è vero che «tutti i lottatori di sumo sono grassi», sarà necessariamente vera anche una delle affermazioni seguenti:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede se, dato che "tutti i lottatori di sumo sono grassi", sarà necessariamente vera anche una delle affermazioni seguenti, e la risposta corretta è "Il sumo non è praticato dai magri". Questa risposta è corretta perché la premessa "tutti i lottatori di sumo sono grassi" implica che la caratteristica di essere grassi è intrinsecamente legata alla pratica del sumo. Se tutti i praticanti di uno sport hanno una determinata caratteristica, allora chi non possiede tale caratteristica non può praticare quello sport. In questo caso, se un individuo è magro, non può essere un lottatore di sumo, altrimenti contraddirebbe la premessa che tutti i lottatori di sumo sono grassi. Pertanto, l'affermazione che il sumo non è praticato dai magri è una deduzione logica che deriva direttamente dalla premessa data.

33 di 62 Domande

“Il bismuto è l’elemento più pesante del quinto gruppo del sistema periodico, e l’unico del gruppo con carattere metallico; infatti l’azoto e il fosforo sono non metalli, l’arsenico e l’antimonio sono semimetallici.Tutti gli elementi del gruppo possiedono 5 elettroni (2 di tipo s e 3 di tipo p) nell’ultimo livello, cioè con tre elettroni in meno rispetto al gas nobile dello stesso periodo:”Quale delle seguenti affermazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente














La risposta corretta e' la '

Gli elementi del quinto gruppo hanno tutti carattere non metallico

'.


34 di 62 Domande

Se un atomo di idrogeno acquista un elettrone, si forma uno ione : 














La risposta corretta è la A
Se un atomo di idrogeno acquista un elettrone, si forma uno ione idruro. Quando un atomo di idrogeno, che normalmente ha un protone e un elettrone, acquisisce un ulteriore elettrone, diventa uno ione con carica negativa, noto come ione idruro (H?). Questo processo implica che l'idrogeno, di solito neutro, ottenga una configurazione elettronica simile a quella dell'elio, il che lo rende un'anione. Gli idruri sono comuni nei composti metallici, dove l'idrogeno agisce come un agente riducente. La formazione di uno ione idruro è importante in chimica, in quanto questi ioni possono partecipare a reazioni di trasferimento di elettroni, come quelle che si verificano nei processi catalitici e nelle sintesi chimiche. L'idruro è quindi essenziale per molte reazioni chimiche, in particolare nei sistemi biologici e nei processi industriali.

35 di 62 Domande

L’insieme delle ossa del polso è detto:














La risposta corretta e' la '

Carpo

'.


36 di 62 Domande

Nelle cellule che svolgono attività secretoria è particolarmente sviluppato:














La risposta corretta e' la '

l'apparato del Golgi

'.


37 di 62 Domande

La maggior parte delle sostanze di rifiuto presenti nell ’urina deriva dal metabolismo di:














La risposta corretta e' la '

proteine

'.


38 di 62 Domande

E’ data l’equazione https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/77xasjashfImmagine.jpg . L’insieme di tutte le sue soluzioni reali è:














La risposta corretta è la B
L'equazione data è rappresentata da un'immagine e l'insieme di tutte le sue soluzioni reali è {-2; +2}. La risposta corretta si basa sull'analisi dell'equazione proposta, che presumibilmente è un'equazione polinomiale di secondo grado, data la natura delle soluzioni. Un'equazione quadratica nella forma ax² + bx + c = 0 può essere risolta utilizzando la formula quadratica x = (-b ± ?(b² - 4ac)) / 2a. Le soluzioni reali dell'equazione sono i valori di x che soddisfano l'equazione. Nel caso in cui il discriminante (b² - 4ac) sia positivo, ci sono due soluzioni reali e distinte. Se il discriminante è zero, l'equazione ha una soluzione reale doppia. Nel contesto della domanda, sembra che l'equazione abbia due soluzioni reali distinte, che sono -2 e +2, suggerendo che il discriminante sia positivo e che i calcoli siano stati effettuati correttamente per ottenere queste soluzioni.

39 di 62 Domande

Se è vero che «non tutti i mali vengono per nuocere», sarà necessariamente vera anche UNA delle affermazioni seguenti:














La risposta corretta e' la '

qualche male non viene per nuocere

'.


40 di 62 Domande

La distillazione è un metodo per separare due o più liquidi che si basa su:














La risposta corretta è la A
La distillazione è un metodo per separare due o più liquidi che si basa su il differente punto di ebollizione. Questo processo sfrutta il fatto che i liquidi in una miscela hanno punti di ebollizione distinti, il che significa che evaporano a temperature diverse. Durante la distillazione, la miscela viene riscaldata gradualmente; il componente con il punto di ebollizione più basso evapora per primo. Il vapore prodotto viene poi raffreddato in un condensatore, dove si trasforma nuovamente in liquido e viene raccolto separatamente. Questo metodo è particolarmente efficace per miscele di liquidi miscibili tra loro e permette di ottenere una separazione puramente fisica senza alterare la composizione chimica dei componenti. La distillazione è ampiamente utilizzata in ambiti industriali e di laboratorio, come nella produzione di bevande alcoliche, nella raffinazione del petrolio e nella purificazione di solventi.

41 di 62 Domande

I saponi naturali:














La risposta corretta e' la '

sono i sali di potassio o di sodio degli acidi grassi

'.


42 di 62 Domande

La peristalsi determina:














La risposta corretta e' la '

La progressione del cibo nell’apparato digerente

'.


43 di 62 Domande

Il polinomio x 4− 3x 2+ a con a numero reale :














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale sia il valore di a per cui il polinomio x? ? 3x² + a ha come zero x = 2, e la risposta corretta è che ciò avviene quando a è negativo. Per determinare il valore di a, sostituiamo x = 2 nel polinomio e imponiamo che il risultato sia zero: (2)? ? 3(2)² + a = 0. Calcolando, otteniamo 16 ? 12 + a = 0, che semplifica ad a = ?4. Poiché a = ?4 è un numero reale negativo, la risposta è corretta. Questo dimostra che il polinomio ha effettivamente uno zero in x = 2 quando a è negativo, confermando la validità della risposta fornita.

44 di 62 Domande

Ho un lampadario in cui è montata una lampadina da 100 W. Questo numero è il valore:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale sia il significato del numero 100 W riportato su una lampadina e la risposta corretta è che si tratta della potenza assorbita dalla lampadina. La potenza di 100 watt indica quanta energia elettrica viene consumata dalla lampadina in un'unità di tempo, precisamente un secondo. Questo valore è una misura della capacità della lampadina di convertire l'energia elettrica in luce e calore. Quando una lampadina è etichettata con un certo wattaggio, significa che, quando è collegata a una tensione standard (come 230 V in Europa o 120 V negli Stati Uniti), assorbe quella quantità di potenza. La potenza assorbita è un parametro importante per determinare l'efficienza energetica della lampadina e il suo impatto sul consumo totale di energia elettrica. Un wattaggio più alto generalmente implica una maggiore luminosità, ma anche un maggiore consumo di energia, il che può influire sulla bolletta elettrica e sull'impatto ambientale.

45 di 62 Domande

Il capside di un virus consiste di:














La risposta corretta e' la '

Subunità proteiche.

'.


46 di 62 Domande

Aggiungendo una piccola quantità di base forte o acido forte a una soluzione il pH NON cambia. Ci troviamo di fronte a:














La risposta corretta è la A
Aggiungendo una piccola quantità di base forte o acido forte a una soluzione il pH NON cambia, ci troviamo di fronte a una soluzione tampone. Una soluzione tampone è una miscela di un acido debole e il suo sale con una base forte, o una base debole e il suo sale con un acido forte, che ha la capacità di mantenere il pH stabile quando piccole quantità di acido o base vengono aggiunte. Questo avviene perché i componenti del tampone reagiscono con gli ioni idrogeno (H?) o idrossido (OH?) aggiunti, minimizzando il cambiamento di pH. Le soluzioni tampone sono essenziali in molti processi chimici e biologici dove il mantenimento di un pH costante è cruciale, come nel sangue umano. La capacità tampone dipende dalla concentrazione dei componenti del tampone e dal rapporto tra acido debole e base coniugata, o viceversa. Quando il sistema tampone è ben bilanciato, può neutralizzare efficacemente piccole aggiunte di acido o base, impedendo variazioni significative del pH.

47 di 62 Domande

Quale dei seguenti elementi appartiene al blocco della tavola periodica chiamato blocco dei metalli di transizione?














La risposta corretta e' la ' Molibdeno '.


48 di 62 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


49 di 62 Domande

Quale, tra le seguenti, è la definizione di "Mutazione"?














La risposta corretta è la C
La risposta corretta è “variazione della sequenza genetica” perché una mutazione è, per definizione, un cambiamento stabile della successione di nucleotidi nel DNA (o nell’RNA dei virus) rispetto alla sequenza di riferimento. Non rientrano nelle mutazioni le modifiche epigenetiche, come metilazione del DNA o rimodellamento degli istoni, poiché non alterano la sequenza ma solo l’espressione genica. Le mutazioni possono riguardare un singolo nucleotide (sostituzioni puntiformi), piccole inserzioni/delezioni, o assetti più ampi come duplicazioni, delezioni, inversioni, traslocazioni, variazioni del numero di copie e espansioni di triplette; possono colpire regioni codificanti, siti di splicing o elementi regolatori. Le cause includono errori di replicazione o riparazione del DNA, alterazioni chimiche spontanee (per esempio deaminazione), esposizione a mutageni fisici o chimici (raggi UV, radiazioni ionizzanti, agenti alchilanti) e l’attività di elementi trasponibili. Le mutazioni possono essere germinali, quindi ereditabili e presenti in tutte le cellule, o somatiche, acquisite in tessuti specifici e non trasmissibili; il mosaicismo riflette la presenza di più linee cellulari con genotipi diversi nello stesso individuo. Le conseguenze fenotipiche variano: molte mutazioni sono neutrali, alcune benefiche, altre patogene. A livello proteico si distinguono vari effetti, tra cui mutazioni sinonime (nessun cambiamento amminoacidico), missenso, non-senso e frameshift; mutazioni in regioni regolatorie possono alterare l’espressione. In genetica clinica si preferisce spesso parlare di “varianti” e classificarle per evidenza di patogenicità (patogene, verosimilmente patogene, di significato incerto, verosimilmente benigne, benigne), perché non tutte le mutazioni causano malattia; inoltre “polimorfismo” indica varianti comuni nella popolazione. Nel contesto clinico, mutazioni germinali possono causare malattie monogeniche o predisporre a neoplasie ereditarie, mentre mutazioni somatiche possono guidare l’oncogenesi e orientare terapie mirate. L’identificazione avviene con metodiche di sequenziamento (Sanger, tecnologie ad alta processività) e analisi per variazioni strutturali e di numero di copie. La gestione dipende dal quadro: può includere consulenza genetica, test a cascata nei familiari, sorveglianza personalizzata o impiego di farmaci diretti contro alterazioni molecolari specifiche. Importanti sono la penetranza e l’espressività, che modulano il rischio e la manifestazione clinica anche in presenza della stessa mutazione.

50 di 62 Domande

Dove si trova il muscolo semitendinoso?














La risposta corretta è la A
Il muscolo semitendinoso si trova nella coscia, specificamente nel compartimento posteriore, dove costituisce insieme a semimembranoso e capo lungo del bicipite femorale il gruppo degli ischiocrurali (hamstrings). Origina dalla tuberosità ischiatica, in continuità con il tendine comune dei flessori della coscia, decorre lungo la faccia postero-mediale della coscia e diventa tendineo a metà percorso; si inserisce sulla superficie mediale della tibia prossimale, formando con sartorio e gracile il cosiddetto zampa d’oca (pes anserinus). È innervato dal ramo tibiale del nervo ischiatico (prevalentemente L5–S2) e irrorato soprattutto dai rami perforanti dell’arteria femorale profonda. La sua localizzazione nella coscia spiega le principali funzioni: estende l’anca, flette il ginocchio e, a ginocchio flesso, ruota internamente la tibia. In fase di deambulazione, contribuisce a decelerare l’estensione del ginocchio nella fase di oscillazione terminale e stabilizza il ginocchio medialmente; durante attività come corsa e sprint è cruciale nella transizione eccentrica-concentrica tra flessione del ginocchio ed estensione dell’anca. Clinicamente, il semitendinoso è frequentemente coinvolto in lesioni da stiramento degli ischiocrurali, tipiche degli sport che richiedono sprint o cambi di direzione. Il dolore può localizzarsi prossimalmente alla tuberosità ischiatica o lungo il ventre muscolare; la diagnosi si basa su anamnesi, esame obiettivo con dolore alla flessione resistita del ginocchio e, se necessario, ecografia o risonanza magnetica per definire grado e sede della lesione. Il trattamento iniziale è conservativo con riposo relativo, ghiaccio, progressivo carico e fisioterapia mirata a rinforzo eccentrico e miglioramento della flessibilità; le avulsioni prossimali complete richiedono valutazione chirurgica. La sua inserzione al pes anserinus lo rende anche rilevante nella borsite anserina, causa di dolore mediale al ginocchio, e il suo tendine è comunemente utilizzato come innesto nei programmi di ricostruzione del legamento crociato anteriore. Pertanto, la sede del semitendinoso è la coscia, dove funge da principale flessore del ginocchio e estensore dell’anca con importanti implicazioni funzionali e cliniche.

51 di 62 Domande

Che cos'è l'ipotesi di Mary Lyon?














La risposta corretta è la B
L’ipotesi di Mary Lyon, o lyonizzazione, afferma che nelle femmine dei mammiferi uno dei due cromosomi X viene inattivato in modo stabile e per lo più casuale nelle cellule somatiche precocemente nello sviluppo embrionale, così da ottenere la compensazione del dosaggio genico rispetto ai maschi (XY). Il cromosoma inattivo diventa eterocromatico (corpo di Barr) ed è epigeneticamente silenziato: l’inattivazione è avviata dal centro di inattivazione X (XIC) con l’espressione dell’RNA lungo non codificante XIST, che riveste in cis il cromosoma, recluta modificazioni istoniche repressive e metilazione del DNA, e mantiene il silenziamento attraverso le mitosi. In genere vige la regola “n–1”: in cellule con più cromosomi X resta attivo un solo X, mentre gli altri vengono inattivati. Una quota di geni, soprattutto nelle regioni pseudoautosomiche, sfugge all’inattivazione, contribuendo al fenotipo di aneuploidie dei cromosomi sessuali. Questa ipotesi spiega fenomeni clinici importanti. La casualità cellula?per?cellula genera mosaicismo: nelle eterozigoti per malattie X?legate, il rapporto tra cloni con X “sano” o “mutato” attivo condiziona la penetranza e la gravità (per esempio nelle portatrici di emofilia, distrofia muscolare di Duchenne o sindrome di Rett). Uno skewing marcato dell’inattivazione può rendere “manifestanti” alcune portatrici. Nelle sindromi da aneuploidia sessuale, come la 45,X (Turner) e la 47,XXY (Klinefelter), il fenotipo deriva in gran parte da geni che sfuggono all’inattivazione, come SHOX, con effetti su crescita e sviluppo. In presenza di traslocazioni X?autosoma, l’inattivazione tende a essere non casuale per preservare l’espressione dei geni autosomici essenziali. L’inattivazione è stabilita in fase preimpianto ed è reversibile solo nella linea germinale femminile, dove l’X viene riattivato prima della meiosi, garantendo la corretta trasmissione alle generazioni successive. In sintesi, la risposta è corretta perché l’ipotesi di Mary Lyon descrive il silenziamento funzionale di un cromosoma X come meccanismo di compensazione del dosaggio, con solide basi molecolari ed evidenti ricadute diagnostiche e cliniche.

52 di 62 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative ai virus è errata?














La risposta corretta e' la ' I virus possono replicarsi autonomamente '.


53 di 62 Domande

Le membrane biologiche sono semipermeabili. Ciò significa che il passaggio di sostanze attraverso di esse:














La risposta corretta e' la ' non è completamente libero '.


54 di 62 Domande

I virus:














La risposta corretta e' la ' sono incapaci di sintetizzare proteine autonomamente '.


55 di 62 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 62 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 62 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 62 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 62 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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