Simulazione

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1 di 64 Domande

In seguito a divisione meiotica una cellula con 16 cromosomi darà luogo a cellule con:














La risposta corretta e' la '

8 cromosomi

'.


2 di 64 Domande

La reazione P2O5+2H2O--->H4P2O7 è una reazione di:














La risposta corretta è la B
La reazione P?O?+2H?O?H?P?O? è una reazione di sintesi. Questa reazione è classificata come sintesi perché due o più reagenti si combinano per formare un singolo prodotto. In questo caso, il pentossido di difosforo (P?O?) e l'acqua (H?O) reagiscono per formare l'acido pirofosforico (H?P?O?). Le reazioni di sintesi sono caratterizzate dalla formazione di composti più complessi a partire da sostanze più semplici. La reazione in questione è un esempio tipico di questa categoria, poiché il prodotto finale è un composto più complesso rispetto ai reagenti iniziali. Questo tipo di reazioni è fondamentale in chimica, poiché consente la formazione di una vasta gamma di composti chimici a partire da elementi o composti più semplici.

3 di 64 Domande

Un catalizzatore ha sempre l'effetto di:














La risposta corretta è la D
Un catalizzatore ha sempre l'effetto di aumentare la velocità di reazione. Un catalizzatore è una sostanza che aumenta la velocità di una reazione chimica senza essere consumata nel processo. Agisce abbassando l'energia di attivazione necessaria affinché i reagenti raggiungano lo stato di transizione, facilitando così la formazione dei prodotti. Questo avviene perché il catalizzatore fornisce un percorso alternativo per la reazione, che richiede meno energia. Non altera l'equilibrio della reazione, ma permette di raggiungerlo più rapidamente. È importante notare che un catalizzatore non modifica la quantità totale di prodotti formati, ma solo la velocità con cui vengono prodotti, rendendolo uno strumento fondamentale in molti processi industriali e biologici.

4 di 64 Domande

Il numero di ossidazione dell'ossigeno nell'acqua ossigenata (H2O2) è:














La risposta corretta e' la '

-1.

'.


5 di 64 Domande

Ho una massa di 1 kg. Dica il candidato quanto pesa nel Sistema Internazionale (S.I.):














La risposta corretta e' la '

circa 10 N

'.


6 di 64 Domande

Le "linee pure" di Mendel erano individui che:














La risposta corretta e' la '

presentavano sempre caratteri identici a quelli dei genitori

'.


7 di 64 Domande

La colchicina è una sostanza che blocca l'assemblaggio dei microtuboli. In sua presenza uno degli eventi riportati può comunque avvenire:














La risposta corretta e' la '

la condensazione della cromatina

'.


8 di 64 Domande

Quale fra i seguenti rappresenta il grafico della funzione 2x − 3y = 2/3 ?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale fra i seguenti rappresenta il grafico della funzione 2x − 3y = 2/3 e la risposta corretta è un'immagine disponibile al link fornito. Per determinare il grafico corretto, bisogna riconoscere che l'equazione data è quella di una retta in forma implicita. Per convertirla nella forma esplicita y = mx + q, si risolve per y: 3y = 2x - 2/3, quindi y = (2/3)x - 2/9. Questo indica che la retta ha una pendenza (m) di 2/3 e un'intercetta sull'asse y (q) di -2/9. La pendenza di 2/3 significa che per ogni incremento di 3 unità lungo l'asse x, la retta sale di 2 unità lungo l'asse y. L'intercetta y di -2/9 indica il punto in cui la retta attraversa l'asse y. Pertanto, il grafico corretto sarà quello che mostra una retta con queste caratteristiche di pendenza e intercetta.

9 di 64 Domande

“Gli enzimi hanno un pH ottimale caratteristico, al quale la loro attività è massima; a pH ottimale i gruppi donatori o accettori di protoni nel sito catalitico dell’enzima si trovano nelle migliori condizioni di ionizzazione. Il pH ottimale di un enzima non è necessariamente identico al pH del suo ambiente naturale, il quale può essere anche abbastanza più alto o abbastanza più basso. L’attività catalitica degli enzimi può perciò essere regolata variando il pH dell’ambiente circostante”.
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Variando il pH, l'attività dell' enzima varia

'.


10 di 64 Domande

La figura mostra le estremità coesive del DNA di pecora e del DNA umano. Le basi mancanti delle estremità sono le seguenti:

product image













La risposta corretta è la B
La figura mostra le estremità coesive del DNA di pecora e del DNA umano; le basi mancanti delle estremità sono AGA. Le estremità coesive derivano dal taglio con lo stesso enzima di restrizione, che genera sporgenze a singolo filamento complementari e con direzione 5'?3'. Per ricostruire la doppia elica serve inserire la sequenza complementare a quella esposta nella figura: se l’overhang mostrato è TCT, la sola tripletta complementare correttamente orientata è AGA, secondo l’appaiamento di Watson-Crick (A con T e G con C). La natura palindromica dei siti di restrizione fa sì che le coesioni siano specifiche e riproducibili tra specie diverse se condividono lo stesso sito. L’ibridazione stabile avviene solo con complementarietà perfetta, altrimenti si riduce la temperatura di melting e la ligasi non può sigillare i nick. Pertanto AGA è l’unica sequenza che completa correttamente le estremità coesive mostrate e consente la ligazione tra DNA di pecora e umano.

11 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


12 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

13 di 64 Domande

"Se gli studenti si applicano, conseguiranno la promozione". Se quanto affermato è vero, quale delle seguenti affermazioni è sicuramente vera?














La risposta corretta e' la '

Se uno studente è promosso, allora si è applicato

'.


14 di 64 Domande

"Quando prende il treno, Carlo arriva sempre in ritardo a destinazione". Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla frase precedente?














La risposta corretta e' la '

Carlo è arrivato in orario, quindi non ha preso il treno

'.


15 di 64 Domande

Indicare tra i seguenti incroci quello che permette di stabilire se due geni sono tra loro associati.














La risposta corretta e' la 'AaBb x aabb'.


16 di 64 Domande

Un cane e? legato, mediante una catena lunga 13 m, a un palo che dista 5 m da un sentiero rettilineo. Determinare la lunghezza del tratto di sentiero accessibile al cane.














La risposta corretta è la B
Un cane è legato, mediante una catena lunga 13 m, a un palo che dista 5 m da un sentiero rettilineo. Determinare la lunghezza del tratto di sentiero accessibile al cane. Risposta corretta: 24m. La situazione descritta può essere visualizzata come un cerchio di raggio 13 m, centrato sul palo, che rappresenta l'area entro cui il cane può muoversi. Il sentiero rettilineo è una linea che dista 5 m dal palo. Per determinare il tratto di sentiero accessibile al cane, dobbiamo considerare il segmento del cerchio che interseca la linea del sentiero. Il raggio del cerchio è maggiore della distanza dal palo al sentiero, quindi il cerchio interseca il sentiero in due punti. Utilizzando il teorema di Pitagora, possiamo calcolare la lunghezza del segmento del sentiero compreso tra questi due punti di intersezione. La distanza dal palo al sentiero è il cateto minore di un triangolo rettangolo, mentre il raggio del cerchio è l'ipotenusa. La lunghezza del segmento di sentiero accessibile è quindi data da 2 volte la radice quadrata della differenza tra il quadrato del raggio del cerchio e il quadrato della distanza dal palo al sentiero, ossia 2?(13² - 5²) = 24 m.

17 di 64 Domande

La seguente reazione è esotermica: 2T(g) + 3X(g) <--> 5Z (g). Quale delle seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta è la D
La seguente reazione è esotermica: 2T(g) + 3X(g) <--> 5Z (g). Quale delle seguenti affermazioni è corretta? All'equilibrio, T e X producono Z alla stessa velocità con cui Z produce T e X. Questa affermazione è corretta perché, in una reazione chimica all'equilibrio, le velocità delle reazioni diretta e inversa sono uguali. Ciò significa che la velocità con cui i reagenti T e X si combinano per formare il prodotto Z è esattamente bilanciata dalla velocità con cui il prodotto Z si decompone per riformare i reagenti T e X. Sebbene la reazione sia esotermica, il principio dell'equilibrio chimico, noto come principio di Le Chatelier, implica che le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti rimangono costanti nel tempo quando il sistema è all'equilibrio, poiché le variazioni di temperatura, pressione o concentrazione possono spostare l'equilibrio ma non alterano il fatto che le velocità delle due reazioni siano uguali all'equilibrio.

18 di 64 Domande

Paolo lavora dal luned' al venerdì' e, a settimane alterne, anche il sabato. Qual è il numero massimo di giorni lavorativi di Paolo in un mese?














La risposta corretta e' la '

25

'.


19 di 64 Domande

La tabella mostra la concentrazione massima di glucosio, ossigeno e urea espressa nelle stesse unità arbitrarie (u.a.) prese in diversi vasi sanguigni in un mammifero sano. Quale delle seguenti opzioni identifica correttamente i vasi sanguigni?

product image













La risposta corretta è la C
La tabella delle massime concentrazioni di glucosio, ossigeno e urea in diversi vasi sanguigni chiede di identificarli correttamente: X = vena renale; Y = vena porta; Z = vena polmonare. La vena polmonare trasporta sangue appena ossigenato dopo gli scambi alveolari, quindi mostra la concentrazione di ossigeno più alta tra i vasi considerati, rendendo Z la scelta ovvia. La vena porta epatica convoglia il sangue dall’intestino al fegato: subito dopo un pasto il glucosio è elevato perché non è ancora stato captato e convertito in glicogeno dal fegato, il che caratterizza Y. Nel rene l’urea viene eliminata mentre il glucosio filtrato è quasi totalmente riassorbito; di conseguenza il sangue in vena renale ha urea ridotta e profilo coerente con X. Inoltre la vena porta resta venosa anche per la pressione parziale di O2, distinguendosi dalla vena polmonare che, pur essendo “vena”, contiene sangue arterioso ricco di ossigeno. L’insieme di questi pattern di concentrazione rende univoca l’associazione X vena renale, Y vena porta, Z vena polmonare.

20 di 64 Domande

Una cassetta per la frutta pesa 400 grammi. Sapendo che la frutta rappresenta il 92% del peso lordo, qual è il peso della cassetta piena di frutta?














La risposta corretta è la A
La cassetta per la frutta pesa 400 grammi e, sapendo che la frutta rappresenta il 92% del peso lordo, il peso della cassetta piena di frutta è 5.000 grammi. Per determinare il peso totale della cassetta piena, dobbiamo considerare che il peso lordo è composto dal peso della frutta e dal peso della cassetta. Se la frutta costituisce il 92% del peso lordo, allora il peso della cassetta rappresenta l'8% del peso totale. Dato che la cassetta pesa 400 grammi, possiamo impostare l'equazione 0,08x = 400, dove x è il peso lordo. Risolvendo per x, otteniamo x = 400 / 0,08, che è uguale a 5.000 grammi. Questo calcolo conferma che il peso totale della cassetta piena di frutta è 5.000 grammi, rendendo la risposta fornita corretta.

21 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni inerenti alla meiosi è corretta?














La risposta corretta e' la '

Le tetradi si allineano sul piano equatoriale della cellula durante la metafase I

'.


22 di 64 Domande

''Ogni volta che mi alzo dal letto provo delle vertigini''. Se la precedente affermazione  è FALSA, quale delle seguenti è certamente vera?














La risposta corretta e' la '

Almeno una volta mi sono alzato dal letto senza provare vertigini

'.


23 di 64 Domande

Un millimetro cubo di sangue contiene circa 5 milioni di globuli rossi; un individuo adulto ha circa 5 litri di sangue; il numero totale dei globuli rossi dell'individuo in questione e' circa:














La risposta corretta e' la '

2,5 * 1013

'.


24 di 64 Domande

Le cellule in comunicazione tra loro presenti nelle lamelle concentriche di un osteone sono dette:














La risposta corretta e' la '

Osteociti

'.


25 di 64 Domande

Il peso di un ragazzo è di 600N. Se quando sale su una bilancia all’interno di un ascensore essa indica 630 N, l’ascensore si muove? In caso affermativo, come si sta muovendo?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede se un ascensore si muove e come, dato che un ragazzo il cui peso è di 600 N vede la bilancia indicare 630 N, e la risposta corretta è che l'ascensore si muove accelerando verso l'alto. Quando un ascensore è in movimento, la forza normale che la bilancia esercita sul ragazzo cambia a seconda dell'accelerazione dell'ascensore. Se l'ascensore accelera verso l'alto, la bilancia deve esercitare una forza superiore al peso del ragazzo per contrastare l'inerzia del suo corpo, risultando in una lettura maggiore. In questo caso, la bilancia indica 630 N, superiore al peso reale di 600 N, il che implica che l'ascensore sta accelerando verso l'alto. Se l'ascensore fosse in caduta libera o accelerando verso il basso, la lettura della bilancia sarebbe inferiore al peso reale. Quindi, l'aumento della lettura della bilancia è un chiaro indicatore di un'accelerazione verso l'alto.

26 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


27 di 64 Domande

Se si sottopone un gas perfetto a una trasformazione isobara:














La risposta corretta è la D
Se si sottopone un gas perfetto a una trasformazione isobara, volume e temperatura variano entrambi secondo proporzionalità diretta. Questa affermazione si basa sulla legge di Charles, una delle leggi dei gas ideali, che stabilisce che, a pressione costante, il volume di un gas è direttamente proporzionale alla sua temperatura assoluta. In altre parole, se la temperatura di un gas aumenta, il suo volume aumenta proporzionalmente, purché la pressione rimanga invariata. Questa relazione può essere espressa matematicamente dalla formula V/T = costante, dove V è il volume e T è la temperatura in Kelvin. Poiché la pressione è costante durante una trasformazione isobara, qualsiasi variazione della temperatura comporta una variazione proporzionale del volume, confermando così la validità della risposta fornita.

28 di 64 Domande

In 500 mL di soluzione acquosa sono disciolti 36 g di glucosio (M.M. = 180 u). La molarità della soluzione è: 














La risposta corretta è la B
In 500 mL di soluzione acquosa sono disciolti 36 g di glucosio (M.M. = 180 u), la molarità della soluzione è 0,4 M. Per calcolare la molarità, che è il numero di moli di soluto per litro di soluzione, è necessario determinare quante moli di glucosio sono presenti. La massa molare del glucosio è 180 g/mol, quindi dividendo 36 g per 180 g/mol si ottengono 0,2 moli di glucosio. La soluzione ha un volume di 500 mL, che equivale a 0,5 L. La molarità si calcola dividendo il numero di moli di soluto per il volume della soluzione in litri: 0,2 moli diviso 0,5 L dà una molarità di 0,4 M. Questo conferma che la risposta corretta è 0,4 M.

29 di 64 Domande

Si definisce semiconservativa la replicazione del DNA in quanto: 














La risposta corretta e' la '

Solo un filamento della doppia elica figlia è neosintetizzato

'.


30 di 64 Domande

Viene condotto un esperimento per dimostrare che il DNA si replica in modo
semiconservativo.
 Dei batteri Escherichia coli sono stati fatti crescere in un mezzo di coltura in cui la
fonte di azoto contiene solamente azoto pesante (15N). Successivamente, sono stati
selezionati i batteri in cui tutto l'azoto nel DNA era 15N. Questi batteri sono statipoi fatti crescere in un altro terreno, la cui sola fonte di azoto era azoto leggero 14N,
e fatti dividere per tre volte.
 Dopo la terza divisione, qual è la percentuale di molecole di DNA che contengono
sia 15N che 14N? 














La risposta corretta e' la '

25% 

'.


31 di 64 Domande

La formula bruta del bicarbonato di potassio è:














La risposta corretta è la A
La formula bruta del bicarbonato di potassio è KHCO?. Il bicarbonato di potassio è un sale composto da ioni potassio (K?), ioni bicarbonato (HCO??) e si forma quando il potassio reagisce con acido carbonico. La formula KHCO? rappresenta la combinazione di un atomo di potassio (K), un atomo di idrogeno (H), un atomo di carbonio (C) e tre atomi di ossigeno (O), che insieme costituiscono il bicarbonato di potassio. Questo composto è utilizzato in vari settori, inclusi l'industria alimentare e farmaceutica, grazie alle sue proprietà alcalinizzanti e come agente lievitante. La struttura del bicarbonato di potassio è tale che l'atomo di potassio si lega ionicamente al gruppo bicarbonato, mantenendo la neutralità elettrica complessiva del composto. La conoscenza della formula bruta è fondamentale per identificare la composizione chimica di un composto e prevederne le reazioni chimiche.

32 di 64 Domande

Quale dei seguenti liquidi è miscibile con un egual volume di acqua?  














La risposta corretta e' la '

Alcol metilico

'.


33 di 64 Domande

Per una proteina formata da 150 amminoacidi, qual è il numero minimo di codoni che deve
avere l’mRNA che l’ha prodotta? 














La risposta corretta e' la '

150

'.


34 di 64 Domande

 Quale tra le seguenti sostanze non è un elemento: 














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale tra le seguenti sostanze non è un elemento, e la risposta corretta è l'ammoniaca. Un elemento è una sostanza pura costituita da un solo tipo di atomo, come l'ossigeno (O) o il ferro (Fe), mentre un composto è formato da due o più elementi chimicamente combinati. L'ammoniaca, con formula chimica NH?, è un composto costituito da azoto (N) e idrogeno (H), quindi non può essere considerata un elemento. Gli elementi sono rappresentati nella tavola periodica, mentre i composti, come l'ammoniaca, non vi appartengono in quanto sono formati da combinazioni di elementi. Altre sostanze menzionate nella domanda che sono elementi includerebbero elementi puri come l'ossigeno o l'oro, a seconda delle opzioni specifiche fornite. La distinzione tra elementi e composti è fondamentale nella chimica, poiché determina le proprietà e i comportamenti delle sostanze.

35 di 64 Domande

La soluzione di un acido forte: 














La risposta corretta e' la '

Ha pOH maggiore di quello di una soluzione di un acido debole ad uguale concentrazione

'.


36 di 64 Domande

A quale volume bisogna diluire 50 mL di soluzione acquosa di KOH 6 M per ottenere KOH 0,2 M?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede a quale volume bisogna diluire 50 mL di soluzione acquosa di KOH 6 M per ottenere KOH 0,2 M, e la risposta corretta è 1500 mL. Per risolvere questo problema, si utilizza il principio di diluizione delle soluzioni, che si basa sulla conservazione del numero di moli di soluto prima e dopo la diluizione. La formula da applicare è M?V? = M?V?, dove M? e V? sono la molarità e il volume iniziali, e M? e V? sono la molarità e il volume finali desiderati. Inserendo i valori dati, M? = 6 M, V? = 50 mL, e M? = 0,2 M, si risolve per V?: (6 M)(50 mL) = (0,2 M)(V?). Questo porta a 300 mL = 0,2 M * V?, quindi V? = 300 mL / 0,2 M = 1500 mL. Pertanto, per ottenere una soluzione di KOH 0,2 M, il volume totale della soluzione diluita deve essere 1500 mL.

37 di 64 Domande

I cromosomi sessuali presenti in una cellula somatica umana sono:














La risposta corretta e' la '

2

'.


38 di 64 Domande

Lanciando contemporaneamente due dadi regolari a sei facce, qual è la probabilità che il risultato sia 4 ?














La risposta corretta è la B
Lanciando contemporaneamente due dadi regolari a sei facce, qual è la probabilità che il risultato sia 4? La risposta corretta è 1/12. Per calcolare la probabilità che la somma dei numeri usciti sui due dadi sia 4, dobbiamo considerare tutte le possibili combinazioni che danno come risultato 4: (1,3), (2,2) e (3,1). Ci sono quindi 3 combinazioni favorevoli. Poiché ogni dado ha 6 facce, il numero totale di combinazioni possibili quando si lanciano due dadi è 6 × 6 = 36. La probabilità di ottenere una somma di 4 è quindi il numero di combinazioni favorevoli diviso per il numero totale di combinazioni possibili, ossia 3/36, che si semplifica a 1/12.

39 di 64 Domande

Se è vero che «tutti gli intellettuali sono interlocutori noiosi», sarà necessariamente VERA anche UNA delle affermazioni seguenti:














La risposta corretta e' la '

alcuni interlocutori noiosi sono intellettuali

'.


40 di 64 Domande

La figura rappresenta una tipica vertebra toracica. Si può asserire che il corpo vertebrale:

product image













La risposta corretta è la A
La figura rappresenta una tipica vertebra toracica: il corpo vertebrale è rivolto verso l’interno del nostro corpo. Nelle vertebre toraciche il corpo vertebrale costituisce il segmento anteriore, massiccio e spugnoso, che si articola con i dischi intervertebrali ed è orientato ventralmente verso la cavità toracica, quindi internamente rispetto alla superficie dorsale. Posteriormente si trova l’arco vertebrale con il processo spinoso, prominenza palpabile sulla schiena, che indica l’orientamento opposto e più esterno. Il forame vertebrale, compreso tra corpo e arco, ospita il midollo spinale con il corpo disposto anteriormente al canale vertebrale, verso i visceri. Nelle vertebre toraciche sono presenti anche le faccette costali sul corpo e sui processi trasversi per l’articolazione con le coste, elementi che si trovano in posizione più interna rispetto alla linea cutanea dorsale e confermano l’orientamento anteriore del corpo vertebrale.

41 di 64 Domande

Due sferette identiche A e B vengono lasciate cadere contemporaneamente dalla stessa altezza, la sferetta A con velocità iniziale nulla, la B con velocità orizzontale v. Trascurando l’attrito, quando arrivano le sferette al suolo?  














La risposta corretta e' la '

Le sferette raggiungono il suolo contemporaneamente 

'.


42 di 64 Domande

Sia x un numero reale tale che x log x < 0. Ciò equivale a:














La risposta corretta è la C
La domanda è: "Sia x un numero reale tale che x log x < 0. Ciò equivale a: 0 < x < 1." La condizione x log x < 0 implica che il prodotto tra x e il logaritmo di x sia negativo. Perché ciò accada, x deve essere positivo, poiché il logaritmo di un numero negativo non è definito nei numeri reali. Consideriamo quindi due casi: se 0 < x < 1, il logaritmo di x è negativo, quindi il prodotto x log x risulta negativo, soddisfacendo la condizione. Se x > 1, il logaritmo di x è positivo, rendendo il prodotto x log x positivo, il che non soddisfa la condizione. Infine, se x = 0, il logaritmo non è definito, e se x è negativo, log x non è definito nei numeri reali. Pertanto, l'unico intervallo che soddisfa x log x < 0 è 0 < x < 1.

43 di 64 Domande

L'equazione ax + 3y = 0, con a numero reale:














La risposta corretta è la E
L'equazione ax + 3y = 0, con a numero reale, rappresenta una retta passante per l'origine per ogni valore di a. Questa equazione è nella forma generale di una retta Ax + By + C = 0, dove A = a, B = 3 e C = 0. Poiché il termine costante C è zero, la retta passa per l'origine (0,0). In altre parole, l'origine soddisfa l'equazione perché sostituendo x = 0 e y = 0 si ottiene 0 = 0, che è un'identità vera per qualsiasi valore di a. Inoltre, la pendenza della retta è data da -A/B, quindi in questo caso è -a/3. Questo significa che per ogni valore reale di a, la retta avrà una pendenza diversa ma continuerà a passare per l'origine, confermando che l'equazione rappresenta sempre una retta passante per l'origine.

44 di 64 Domande

 Quali scoperte scientifiche da Darwin in poi hanno confermato la teoria dell'evoluzione? Indicare la RISPOSTA ERRATA:














La risposta corretta e' la '

La scoperta che animali, piante, batteri e virus sono tutti costituiti da cellule nucleate 

'.


45 di 64 Domande

I due nuclidi 14 e 12 del carbonio si distinguono perché il primo possiede:














La risposta corretta e' la '

due neutroni in più

'.


46 di 64 Domande

Quali fra le seguenti sono caratteristiche attribuibili ai mitocondri?
1. Sede di replicazione di molecole di DNA
2. Sede di sintesi di molecole d'acqua
3. Sede di trasporto tramite diffusione semplice
4. Presenti in cellule autotrofe














La risposta corretta e' la '

Tutte.

'.


47 di 64 Domande

La massa molecolare del glucosio C6H12O6 è 180 u. (unità di massa atomica) Quante molecole sono presenti in 18 g di glucosio?














La risposta corretta è la A
"La massa molecolare del glucosio C6H12O6 è 180 u: quante molecole sono presenti in 18 g di glucosio? La risposta corretta è 6,02x10^22." La massa molecolare espressa in u coincide numericamente con la massa molare in g/mol, quindi M(glucosio)=180 g/mol. La quantità di sostanza contenuta in 18 g è n=m/M=18/180=0,10 mol. Il numero di molecole si ottiene con N=n·NA=0,10·6,022×10^23=6,022×10^22, che arrotonda a 6,02×10^22. Questo deriva dal fatto che la costante di Avogadro (NA) lega direttamente le moli al numero di particelle.

48 di 64 Domande

Le molecole dei chetoni sono caratterizzate da:














La risposta corretta è la D
Le molecole dei chetoni sono caratterizzate da un gruppo carbonilico. I chetoni sono una classe di composti organici che contengono un gruppo funzionale carbonilico, indicato con C=O, legato a due atomi di carbonio. Questo gruppo carbonilico è responsabile delle proprietà chimiche distintive dei chetoni, come la loro reattività nei processi di addizione nucleofila. A differenza degli aldeidi, dove il gruppo carbonilico è legato a un atomo di idrogeno e a un atomo di carbonio, nei chetoni entrambi i legami del carbonio carbonilico sono con altri carboni, conferendo loro una maggiore stabilità e una minore reattività rispetto agli aldeidi. La presenza del gruppo carbonilico rende i chetoni polari, influenzando il loro punto di ebollizione e solubilità in acqua. Un esempio comune di chetone è l'acetone, noto anche come propanone, che è il chetone più semplice e viene utilizzato frequentemente come solvente industriale.

49 di 64 Domande

La massa di un elettrone è :














La risposta corretta è la A
La massa di un elettrone è 1.836 volte inferiore a quella di un protone. Questa affermazione è corretta perché la massa di un protone è circa 1,6726 x 10^-27 kg, mentre la massa di un elettrone è circa 9,109 x 10^-31 kg. Quando si confrontano queste due masse, si scopre che la massa del protone è approssimativamente 1836 volte quella dell'elettrone. Questa differenza di massa è significativa nelle interazioni subatomiche e influisce sul comportamento degli atomi, in particolare nella loro struttura e nelle reazioni chimiche. Nonostante la massa molto più piccola, gli elettroni giocano un ruolo cruciale nella determinazione delle proprietà chimiche degli elementi, poiché sono coinvolti nei legami chimici e nelle interazioni elettriche. La differenza di massa tra protoni ed elettroni è anche fondamentale per la stabilità degli atomi, poiché i protoni, insieme ai neutroni, costituiscono la maggior parte della massa del nucleo atomico.

50 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


51 di 64 Domande

In natura gli enzimi di restrizione:














La risposta corretta è la A
In natura gli enzimi di restrizione: sono prodotti dai batteri come difesa dalle infezioni virali. Queste endonucleasi riconoscono sequenze specifiche di DNA, spesso palindromiche, e tagliano i legami fosfodiesterici del DNA estraneo, in particolare quello dei batteriofagi. Agiscono in coppia con un sistema di modificazione (metiltransferasi) che metila le stesse sequenze sul DNA batterico, proteggendolo dall’autodigestione. Il DNA dei fagi, tipicamente non metilato in modo congruente, viene quindi riconosciuto come “non-self” e degradato rapidamente. Esistono diversi tipi (I, II, III, IV), con i di tipo II ampiamente usati in biotecnologia per il taglio preciso in siti di riconoscimento. Questo sistema costituisce una forma di immunità innata nei procarioti, distinta ma complementare ad altri meccanismi come CRISPR-Cas.

52 di 64 Domande

La trasmissione ereditaria indicata nell'immagine è autosomica dominante. Se i genitori della prima generazione sono eterozigoti, con quale probabilità potranno avere un figlio maschio sano?














La risposta corretta è la A
Nel tratto autosomico dominante, il fenotipo patologico si manifesta in presenza di una sola copia dell’allele mutato. Se entrambi i genitori della prima generazione sono eterozigoti (A = allele patologico, a = allele normale; genotipo Aa × Aa), le combinazioni possibili per ciascun concepimento sono: AA, Aa, Aa, aa, ciascuna con probabilità 1/4. Con penetranza completa, tutti i portatori dell’allele dominante (AA e Aa) sono clinicamente affetti; risulta sano solo il genotipo aa. Ne consegue che la probabilità di avere un figlio sano è 1/4. Poiché il gene è autosomico, la trasmissione dell’allele non dipende dal sesso: la determinazione del sesso (maschio XY, femmina XX) è indipendente dalla segregazione degli alleli del gene in questione. La probabilità di nascita di un maschio è quindi circa 1/2. Applicando la regola del prodotto per eventi indipendenti: P(figlio maschio sano) = P(sano) × P(maschio) = 1/4 × 1/2 = 1/8 (12,5%). Questo risultato è coerente con le caratteristiche tipiche dei pedigree autosomici dominanti: trasmissione “verticale” con affetti in ogni generazione, interessamento di entrambi i sessi in proporzioni simili e possibilità di trasmissione padre-figlio maschio. Nella consulenza genetica, ciò si traduce nel fatto che, a ogni concepimento, il rischio e la probabilità si “azzerano” e restano costanti: con due genitori eterozigoti, ciascun nuovo nato ha il 75% di probabilità di essere affetto e il 25% di essere sano; di questi, la metà circa sarà maschio. Esempi clinici di patologie autosomiche dominanti comprendono acondroplasia, sindrome di Marfan e ipercolesterolemia familiare eterozigote, per le quali la diagnosi si basa su clinica, storia familiare e test genetici mirati. Si assume assenza di non-penetranza o letalità selettiva non specificate; qualora il genotipo AA fosse letale o la penetranza incompleta, i calcoli andrebbero adeguati. In assenza di tali eccezioni, la risposta corretta è 1/8.

53 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


54 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


55 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


56 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


57 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


58 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


59 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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Gli elementi che appartengono al gruppo 2 del sistema periodico:














La risposta corretta è la C
Gli elementi che appartengono al gruppo 2 del sistema periodico reagiscono a contatto con l'acqua, ma meno vivacemente rispetto agli elementi del gruppo 1. Gli elementi del gruppo 2, noti come metalli alcalino-terrosi, includono berillio, magnesio, calcio, stronzio, bario e radio. Questi metalli hanno due elettroni nel loro guscio di valenza, rendendoli meno reattivi rispetto ai metalli alcalini del gruppo 1, che hanno un solo elettrone di valenza. La reattività dei metalli alcalino-terrosi aumenta scendendo lungo il gruppo, poiché gli elettroni di valenza sono più lontani dal nucleo e schermati da più livelli elettronici, rendendo più facile la loro rimozione. Tuttavia, anche il metallo più reattivo del gruppo 2, il bario, reagisce meno vigorosamente con l'acqua rispetto al metallo meno reattivo del gruppo 1, il litio. Ad esempio, il magnesio reagisce lentamente con l'acqua a temperatura ambiente, mentre il calcio reagisce più facilmente, producendo idrogeno gassoso e un idrossido metallico. Questa differenza di reattività è dovuta alla diversa energia di ionizzazione e alla configurazione elettronica degli elementi nei due gruppi.

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Dato un sale in soluzione acquosa, il pH:














La risposta corretta e' la ' dipende dalla natura degli ioni della sostanza '.


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Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


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La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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