Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 64 Domande

Se si incrocia un individuo eterozigote per una caratteristica dominante con un omozigote recessivo con quale probabilità avremo individui con il fenotipo recessivo?














La risposta corretta e' la '

50%

'.


2 di 64 Domande

“Gli aspetti quantitativi del fenomeno dell'elettrolisi sono regolati dalle leggi di Faraday. La prima legge afferma che le quantità di sostanze prodotte all'anodo e al catodo sono direttamente proporzionali alla quantità di elettricità che ha attraversato il circuito durante l'elettrolisi. La seconda legge afferma che per ottenere mediante elettrolisi un grammo equivalente di qualsiasi sostanza occorre sempre la stessa quantità di elettricità (circa 96500 coulombs), che corrisponde alla quantità di elettricità trasportata da una mole di elettroni”.
Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda sull'elettrolisi è: "Per ottenere al catodo un millesimo di grammo equivalente di una sostanza occorrono circa 96.5 coulombs." Questa risposta è corretta perché si basa sulla seconda legge di Faraday dell'elettrolisi, che afferma che per ottenere un grammo equivalente di una sostanza è necessaria una quantità fissa di elettricità, pari a circa 96500 coulombs, corrispondente alla carica di una mole di elettroni. Pertanto, se per un grammo equivalente sono necessari 96500 coulombs, per un millesimo di grammo equivalente sarà necessaria una quantità di elettricità mille volte inferiore, ovvero circa 96.5 coulombs. Questo calcolo dimostra la proporzionalità diretta tra la quantità di sostanza prodotta e la quantità di elettricità utilizzata, come indicato dalla legge.

3 di 64 Domande

Il prefisso Giga equivale a:














La risposta corretta e' la '

109

'.


4 di 64 Domande

La presenza del flusso mestruale:














La risposta corretta è la E
La presenza del flusso mestruale: indica che non è avvenuta fecondazione. Il mestruo è la desquamazione dell’endometrio dovuta al brusco calo di progesterone ed estrogeni che segue la regressione del corpo luteo quando l’ovocita non viene fecondato o, soprattutto, quando non avviene impianto; in assenza di embrione vitale non viene prodotta hCG, l’ormone che mantiene il corpo luteo e i livelli di progesterone. Se invece fecondazione e impianto avvengono, il trofoblasto secerne hCG, il corpo luteo persiste, l’endometrio resta secretivo e il flusso mestruale è inibito. Eventuali perdite ematiche in gravidanza precoce (spotting o “sanguinamento da impianto”) non sono un vero ciclo mestruale.

5 di 64 Domande

Il legame che stabilizza l'alfa-elica di una proteina è:














La risposta corretta e' la '

a ponte di idrogeno

'.


6 di 64 Domande

Tutti i piccioni mangiano le fave – alcuni uccelli non mangiano le fave – dunque ...................... non sono piccioni. S’individui il CORRETTO COMPLETAMENTO del sillogismo:














La risposta corretta e' la '

alcuni uccelli

'.


7 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


8 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

9 di 64 Domande

Gli emboli o trombi che si formano nel circolo venoso, soprattutto nelle vene degli arti inferiori, vengono portati dalla corrente sanguigna attraverso vasi sempre più grossi fino al cuore, di qui ai polmoni, dove i coaguli si fermano causando un'ostruzione e determinando l'insorgenza di un quadro clinico noto come embolia polmonare. L'embolia polmonare si manifesta con difficoltà respiratoria, ipotensione, insufficienza cardiaca, dolori al torace, affanno, svenimenti. Il trattamento contro l'embolia polmonare è soprattutto farmacologico, e prevede l'assunzione di anticoagulanti tipo eparina e di trombolitici. Si può affermare che l'embolia polmonare è conseguente a occlusione dei capillari derivati da:














La risposta corretta e' la '

arteria polmonare

'.


10 di 64 Domande

Sia f(x)=5x Allora f(x+1)-f(x) è uguale a














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di calcolare f(x+1)-f(x) per la funzione f(x)=5^x, e la risposta corretta è 4·5^x. Per capire perché questa è la risposta giusta, iniziamo calcolando f(x+1) che è uguale a 5^(x+1). Possiamo riscrivere 5^(x+1) come 5^x · 5^1, che è uguale a 5 · 5^x. Ora, sottraendo f(x) da f(x+1), otteniamo (5 · 5^x) - 5^x. Questo può essere semplificato raccogliendo 5^x come fattore comune, ottenendo 5^x(5 - 1), che si semplifica ulteriormente a 4 · 5^x. Pertanto, la differenza f(x+1)-f(x) è effettivamente 4·5^x, confermando la correttezza della risposta fornita.

11 di 64 Domande

Indicare cosa hanno in comune l'isotopo 58Fe e l'isotopo 59Co.














La risposta corretta è la A
La domanda chiede cosa abbiano in comune l'isotopo 58Fe e l'isotopo 59Co, e la risposta corretta è che condividono lo stesso numero di neutroni. Gli isotopi sono varianti dello stesso elemento chimico che differiscono per il numero di neutroni nel nucleo. L'isotopo 58Fe ha un numero atomico di 26, il che significa che ha 26 protoni, e quindi possiede 32 neutroni (58 - 26 = 32). L'isotopo 59Co ha un numero atomico di 27, quindi ha 27 protoni, e di conseguenza ha anch'esso 32 neutroni (59 - 27 = 32). Pertanto, nonostante siano isotopi di elementi chimici diversi, condividono lo stesso numero di neutroni, che è il motivo per cui la risposta è corretta.

12 di 64 Domande

Qual è la sequenza corretta delle quattro fasi della mitosi?














La risposta corretta e' la '

Profase --> metafase --> anafase --> telofase

'.


13 di 64 Domande

Le seguenti soluzioni acquose acide hanno diversi valori di pH:

1.    0,2 mol dm-3HCI     2.   0,1 mol dm-3HNO3​​​​​​​          3.  o,2 mol dm  -3 H2SO4   

4.   0,1mol  dm-3 CH3COOH.  Quale delle seguenti opzioni rappresenta la sequenza delle soluzioni in ordine crescente di pH (da sinistra a destra)?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale sequenza di soluzioni acide, con diverse concentrazioni e tipi di acidi, sia in ordine crescente di pH, e la risposta corretta è 3, 1, 2, 4. La soluzione 3, contenente H₂SO₄ a 0,2 mol dm⁻³, ha il pH più basso perché l'acido solforico è un acido forte diprotico, rilasciando due moli di H⁺ per mole di acido, aumentando significativamente la concentrazione di ioni idrogeno. La soluzione 1, con HCl a 0,2 mol dm⁻³, è anch'essa un acido forte ma monoprotico, quindi ha un pH leggermente più alto rispetto alla soluzione 3. La soluzione 2, HNO₃ a 0,1 mol dm⁻³, è un altro acido forte monoprotico, ma la sua concentrazione è inferiore rispetto a HCl, risultando in un pH più alto rispetto alla soluzione 1. Infine, la soluzione 4, CH₃COOH a 0,1 mol dm⁻³, è un acido debole e dissocia parzialmente, producendo una concentrazione di H⁺ molto inferiore rispetto agli acidi forti, quindi ha il pH più alto tra le opzioni date.

14 di 64 Domande

A temperatura costante, se la pressione si dimezza, il volume di un gas perfetto:














La risposta corretta e' la '

Raddoppia

'.


15 di 64 Domande

La massa di un numero di Avogadro di atomi di carbonio è:














La risposta corretta e' la '

12,01 g

'.


16 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni riguardanti chetoni e aldeidi è corretta?














La risposta corretta e' la '

Le aldeidi hanno un atomo di ossigeno ed uno di idrogeno legati al carbonio carbonilico.

'.


17 di 64 Domande

Data l'equazione 2x2 + bx + c = 0, qual è la coppia di valori di b e c che produce le soluzioni 11 e 3?














La risposta corretta è la D
Data l'equazione 2x² + bx + c = 0, qual è la coppia di valori di b e c che produce le soluzioni 11 e 3? La risposta corretta è: b = -28 c = 66. Per trovare i valori di b e c, possiamo utilizzare il fatto che le soluzioni di un'equazione quadratica ax² + bx + c = 0 sono date dalla formula x = (-b ± √(b² - 4ac)) / 2a. Tuttavia, un metodo più diretto è usare le proprietà delle radici di un'equazione quadratica. La somma delle radici è uguale a -b/a e il prodotto delle radici è uguale a c/a. Dato che le radici sono 11 e 3, la somma delle radici è 11 + 3 = 14, che ci dà l'equazione -b/2 = 14, quindi b = -28. Il prodotto delle radici è 11 * 3 = 33, che ci dà l'equazione c/2 = 33, quindi c = 66. Pertanto, i valori b = -28 e c = 66 soddisfano le condizioni richieste.

18 di 64 Domande

Gli spermatozoi sono:














La risposta corretta è la C
Gli spermatozoi sono: Aploidi. Gli spermatozoi sono cellule aploidi (n) che possiedono un solo set di cromosomi; nell’uomo sono 23, ottenuti tramite meiosi durante la spermatogenesi: la meiosi I è riduzionale e separa i cromosomi omologhi, la meiosi II è equazionale e separa le cromatidi sorelle, producendo quattro spermatidi aploidi che maturano in spermatozoi; l’aploidia è essenziale perché alla fecondazione l’unione con l’oocita, anch’esso aploide, ripristini il numero diploide (2n=46) nello zigote; la meiosi introduce variabilità genetica tramite crossing-over e assortimento indipendente; errori di non disgiunzione possono generare aneuploidie, ma fisiologicamente gli spermatozoi sono aploidi.

19 di 64 Domande

I ............... sono prodotti dall'apparato di Golgi e contengono .............














La risposta corretta e' la '

Lisosomi / Enzimi

'.


20 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


21 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sull’uretra è corretta?














La risposta corretta e' la '

Trasporta l’urina dalla vescica all’esterno 

'.


22 di 64 Domande

Per DNA ricombinante si intende:














La risposta corretta e' la '

Una molecola di DNA ottenuta unendo due frammenti di DNA di origine diversa
 

'.


23 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative all'RNA NON è corretta?














La risposta corretta e' la '

Gli rRNA sono i prodotti del processo di traduzione 

'.


24 di 64 Domande

Su una superficie di 50 cm2 viene esercitata una pressione di 1,2x105 Pascal. Quanto vale la forza che agisce perpendicolarmente alla superficie?














La risposta corretta è la E
Su una superficie di 50 cm² viene esercitata una pressione di 1,2x10⁵ Pascal, la forza che agisce perpendicolarmente alla superficie è 600 N. La pressione è definita come la forza esercitata per unità di area, espressa dalla formula P = F/A, dove P è la pressione, F è la forza e A è l'area. In questo caso, la pressione è data come 1,2x10⁵ Pascal e l'area è 50 cm², che deve essere convertita in metri quadrati per coerenza con le unità di misura del Sistema Internazionale, risultando in 0,005 m². Sostituendo questi valori nella formula si ottiene F = P x A = 1,2x10⁵ Pa x 0,005 m², che calcolando dà F = 600 N. Pertanto, la forza che agisce perpendicolarmente alla superficie è correttamente calcolata come 600 Newton.

25 di 64 Domande

La combustione completa di un alcano in eccesso di ossigeno produce: 














La risposta corretta è la C
La combustione completa di un alcano in eccesso di ossigeno produce anidride carbonica e acqua. Gli alcani sono idrocarburi saturi composti esclusivamente da atomi di carbonio e idrogeno, con la formula generale CₙH₂ₙ₊₂. Durante la combustione completa, ogni atomo di carbonio reagisce con l'ossigeno per formare anidride carbonica (CO₂), mentre gli atomi di idrogeno si combinano con l'ossigeno per formare acqua (H₂O). Questo processo è esotermico, rilasciando una notevole quantità di energia sotto forma di calore. Affinché la combustione sia completa, deve esserci una quantità sufficiente di ossigeno per ossidare completamente tutti gli atomi di carbonio e idrogeno presenti nell'alcano. In condizioni di ossigeno limitato, si potrebbero formare prodotti di combustione incompleta come monossido di carbonio o particelle di fuliggine, ma un eccesso di ossigeno garantisce la completa conversione in CO₂ e H₂O.

26 di 64 Domande

Le ammine primarie e secondarie: 














La risposta corretta è la A
Le ammine primarie e secondarie sono basiche perché l'azoto ha un doppietto elettronico disponibile. Questa caratteristica conferisce alle ammine la capacità di accettare protoni, comportandosi quindi come basi secondo la teoria di Brønsted-Lowry. L'atomo di azoto nelle ammine ha una coppia di elettroni non condivisi, che può formare un legame dativo con un protone (H⁺), aumentando la basicità della molecola. Le ammine primarie, con un solo gruppo alchilico legato all'azoto, e le ammine secondarie, con due gruppi alchilici, hanno una basicità generalmente maggiore rispetto alle ammine terziarie, poiché i gruppi alchilici aumentano la densità elettronica sull'azoto attraverso l'effetto induttivo positivo, rendendo più facile la donazione del doppietto elettronico. Tuttavia, l'ingombro sterico nei casi di ammine secondarie e terziarie può influenzare la loro capacità di accettare protoni, rendendo le ammine primarie talvolta più basiche nonostante l'effetto induttivo.

27 di 64 Domande

Quale delle seguenti molecole ha funzione strutturale? 














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale delle seguenti molecole ha funzione strutturale e la risposta corretta è il collagene. Il collagene è una proteina fibrosa che svolge un ruolo cruciale nella struttura dei tessuti connettivi, conferendo loro resistenza e supporto. È il componente principale di tendini, legamenti, pelle e cartilagine, e costituisce circa il 25-35% delle proteine totali del corpo umano. La sua struttura a tripla elica conferisce al collagene una notevole forza e flessibilità, permettendogli di resistere a tensioni meccaniche. Inoltre, il collagene interagisce con altre molecole della matrice extracellulare, contribuendo alla coesione e all'integrità strutturale dei tessuti. La sua funzione è essenziale per il mantenimento della forma e della resistenza dei tessuti corporei, rendendolo una delle molecole strutturali più importanti dell'organismo.

28 di 64 Domande

Quale/i dei seguenti acidi è/sono monoprotico/i in soluzione acquosa?
 1. CH3COOH 2. HNO3 3. H3PO4














La risposta corretta è la E
Alla domanda «Quale/i dei seguenti acidi è/sono monoprotico/i in soluzione acquosa? 1. CH3COOH 2. HNO3 3. H3PO4», la risposta corretta è: solo 1 e 2. Un acido monoprotico può cedere una sola mole di H+ per molecola in acqua; l’acido acetico CH3COOH ha un solo protone acido nel gruppo carbossilico e, una volta deprotonato, dà l’acetato CH3COO− senza ulteriori H+ disponibili; l’acido nitrico HNO3 possiede un unico protone acido e si dissocia in H+ e NO3−, risultando anch’esso monoprotico; l’acido fosforico H3PO4 invece è poliprotico (triprotico) perché contiene tre protoni acidi che si dissociano in tre stadi successivi, con pKa1 ≈ 2,15, pKa2 ≈ 7,2 e pKa3 ≈ 12,3, quindi non può essere classificato come monoprotico.

29 di 64 Domande

Atomi dello stesso elemento possono avere una massa diversa se hanno:  














La risposta corretta e' la '

Un diverso numero di neutroni

'.


30 di 64 Domande

 Qual è il numero di massa di uno ione formato da 16 protoni, 14 elettroni e 18 neutroni














La risposta corretta è la A
Il numero di massa di uno ione formato da 16 protoni, 14 elettroni e 18 neutroni è 34. Il numero di massa di un atomo o uno ione è dato dalla somma del numero di protoni e neutroni presenti nel nucleo, poiché gli elettroni hanno una massa trascurabile rispetto a protoni e neutroni. In questo caso, l'atomo ha 16 protoni e 18 neutroni, quindi il numero di massa è 16 + 18 = 34. Gli elettroni non influenzano il numero di massa, ma determinano la carica dello ione; in questo caso, con 16 protoni e 14 elettroni, lo ione ha una carica positiva di +2. Tuttavia, la carica non altera il calcolo del numero di massa, che dipende esclusivamente dai protoni e dai neutroni.

31 di 64 Domande

Tutte le amiche di Alessandra sono veliste, e tutte le veliste sono abbronzate.
Determinare, sulla base di queste sole informazioni, quale delle seguenti deduzioni è corretta. 














La risposta corretta e' la '

Lisa non è abbronzata, quindi non è una delle amiche di Alessandra 

'.


32 di 64 Domande

I geni che codificano per proteine degli eucarioti differiscono da quelli dei procarioti in quanto soltanto i primi:














La risposta corretta e' la '

Contengono introni 

'.


33 di 64 Domande

In un ateneo, degli studenti iscritti, il 62% è di sesso maschile, il 36% è fuori corso ed il 9% è lavoratore. Quale delle seguenti affermazioni è necessariamente vera?














La risposta corretta è la D
In un ateneo, degli studenti iscritti, il 62% è di sesso maschile, il 36% è fuori corso ed il 9% è lavoratore. Quale delle seguenti affermazioni è necessariamente vera? C'è almeno uno studente di sesso maschile che non è né lavoratore né fuori corso. Questa affermazione è corretta perché la somma delle percentuali degli studenti fuori corso e lavoratori è 45% (36% + 9%), il che implica che almeno il 55% degli studenti non rientra in queste categorie. Dato che il 62% degli studenti è di sesso maschile, è matematicamente impossibile che tutti gli studenti maschi siano contemporaneamente lavoratori o fuori corso, poiché ciò richiederebbe che almeno il 62% degli studenti rientri in queste categorie, superando il 45% totale. Pertanto, ci deve essere almeno uno studente maschio che non è né lavoratore né fuori corso, rendendo l'affermazione necessariamente vera.

34 di 64 Domande

Per dispnea si intende:














La risposta corretta e' la '

Difficoltà di respirazione

'.


35 di 64 Domande

 Quale tra le seguenti sostanze non è un elemento: 














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale tra le seguenti sostanze non è un elemento, e la risposta corretta è l'ammoniaca. Un elemento è una sostanza pura costituita da un solo tipo di atomo, come l'ossigeno (O) o il ferro (Fe), mentre un composto è formato da due o più elementi chimicamente combinati. L'ammoniaca, con formula chimica NH₃, è un composto costituito da azoto (N) e idrogeno (H), quindi non può essere considerata un elemento. Gli elementi sono rappresentati nella tavola periodica, mentre i composti, come l'ammoniaca, non vi appartengono in quanto sono formati da combinazioni di elementi. Altre sostanze menzionate nella domanda che sono elementi includerebbero elementi puri come l'ossigeno o l'oro, a seconda delle opzioni specifiche fornite. La distinzione tra elementi e composti è fondamentale nella chimica, poiché determina le proprietà e i comportamenti delle sostanze.

36 di 64 Domande

Nel ciclo di Calvin della fotosintesi le molecole di CO2:














La risposta corretta e' la '

Si legano ad uno zucchero a 5 atomi di carbonio

'.


37 di 64 Domande

La molecola dei chetoni è caratterizzata dal gruppo:














La risposta corretta è la E
La molecola dei chetoni è caratterizzata dal gruppo carbonilico. Nei chetoni, il gruppo funzionale carbonilico, rappresentato dalla formula chimica C=O, è legato a due atomi di carbonio, che possono essere parte di catene alifatiche o anelli aromatici. Questo distingue i chetoni dagli aldeidi, in cui il gruppo carbonilico è legato ad almeno un atomo di idrogeno. La presenza del gruppo carbonilico conferisce ai chetoni proprietà chimiche specifiche, come la capacità di partecipare a reazioni di addizione nucleofila. La posizione del gruppo carbonilico all'interno della molecola influenza anche il punto di ebollizione e la solubilità dei chetoni, rendendoli composti versatili in chimica organica e nell'industria.

38 di 64 Domande

Le emoglobine umane (Hb) hanno la proprietà di legare ossigeno in funzione della sua pressione parziale dell'aria. Ad una pressione parziale di 100 mm di Hg tutte le Hb sono sature di ossigeno (saturazione uguale a 100%). Esistono, nella specie umana, diversi tipi di Hb con differente affinità per l'ossigeno. L'Hb embrionale (Hb-E) ha la massima affinità, seguono l'Hb fetale (Hb-F), L'Hb adulta (Hb-A) e l'Hb di individui che abitano ad alta quota (Hb-HA).Il grafico (Fig.) rappresenta il rapporto tra pressione parziale di ossigeno (in mm Hg) e saturazione dei quattro diversi tipi di Hb con ossigeno. Quale è la P50 dell'Hb-A?

product image













La risposta corretta è la C
La P50 dell’Hb-A è 25 mm Hg. La P50 è la pressione parziale di O2 alla quale l’emoglobina è satura al 50% e si legge sul grafico come l’ascissa al punto di metà saturazione; una maggiore affinità sposta la curva a sinistra riducendo la P50, una minore affinità la sposta a destra aumentandola. Poiché l’affinità decresce da Hb-E a Hb-F a Hb-A a Hb-HA, la curva dell’Hb-A si colloca tra quella fetale (più a sinistra) e quella degli individui ad alta quota (più a destra). Intersecando la curva di Hb-A con il 50% di saturazione si ottiene circa 25 mm Hg nel grafico proposto. Il valore è in linea con la fisiologia standard dell’Hb adulta a 37°C e pH 7,4 (circa 25–27 mm Hg) e non è influenzato dal fatto che a 100 mm Hg tutte le isoforme risultano praticamente sature.

39 di 64 Domande

Il calore specifico di un corpo: 














La risposta corretta e' la '

E'il rapporto tra capacità termica e massa del corpo

'.


40 di 64 Domande

L’energia solare immagazzinata nei monosaccaridi è trasferita all’ATP mediante il processo di:














La risposta corretta e' la '

Respirazione

'.


41 di 64 Domande

L’energia meccanica è completamente trasformabile in energia termica?














La risposta corretta è la C
L'energia meccanica è completamente trasformabile in energia termica? Sì. L'energia meccanica può essere completamente convertita in energia termica attraverso processi che coinvolgono attrito o resistenza, come nel caso di un oggetto che scivola su una superficie ruvida, dove l'energia cinetica viene dissipata sotto forma di calore. Questo avviene anche nei motori termici, dove il lavoro meccanico prodotto viene trasformato in calore a causa delle inefficienze e delle perdite nel sistema. Il principio di conservazione dell'energia afferma che l'energia totale in un sistema isolato rimane costante, quindi l'energia meccanica persa viene convertita in altre forme, principalmente calore. Tuttavia, il processo inverso, cioè la conversione completa dell'energia termica in energia meccanica, è limitato dal secondo principio della termodinamica, che stabilisce che non è possibile convertire tutto il calore in lavoro utile senza dispersioni.

42 di 64 Domande

Un parallelepipedo di legno galleggia in una vaschetta piena d’acqua distillata. Nella vaschetta viene successivamente disciolto del sale da cucina. Indicate quale affermazione descrive più adeguatamente ciò che accade dopo lo scioglimento del sale nell’acqua














La risposta corretta è la B
Un parallelepipedo di legno galleggia in una vaschetta piena d'acqua distillata; quando viene disciolto del sale da cucina, il parallelepipedo sale leggermente rispetto alla linea di galleggiamento precedente. Questo fenomeno si verifica perché l'aggiunta di sale all'acqua aumenta la sua densità. Quando la densità del liquido aumenta, il volume di liquido spostato necessario per bilanciare il peso del parallelepipedo diminuisce, permettendo al corpo di galleggiare più in alto. In altre parole, la spinta di Archimede, che è uguale al peso del volume di liquido spostato, aumenta con l'aumento della densità del liquido. Di conseguenza, il parallelepipedo si solleva leggermente rispetto alla posizione iniziale di galleggiamento quando l'acqua era pura. Questo cambiamento è dovuto al principio di galleggiamento, che stabilisce che un oggetto immerso in un fluido è soggetto a una forza verso l'alto pari al peso del fluido spostato.

43 di 64 Domande

Gli squali sono dotati di organi in grado di rilevare debolissimi campi elettrici, sino a valori di 1 µV/m. A che distanza dovremmo porre due piani conduttori paralleli a cui applichiamo una differenza di potenziale di 1,5 mV per avere campi elettrici dell'ordine di quelli rilevati da uno squalo? 














La risposta corretta è la B
Gli squali sono dotati di organi in grado di rilevare debolissimi campi elettrici, sino a valori di 1 µV/m. A che distanza dovremmo porre due piani conduttori paralleli a cui applichiamo una differenza di potenziale di 1,5 mV per avere campi elettrici dell'ordine di quelli rilevati da uno squalo? La risposta corretta è 1,5 km. Per determinare la distanza necessaria tra i due piani conduttori affinché il campo elettrico sia di 1 µV/m, possiamo utilizzare la formula del campo elettrico per una coppia di piani conduttori paralleli: E = V/d, dove E è il campo elettrico, V è la differenza di potenziale e d è la distanza tra i piani. Reimpostando la formula per trovare d, otteniamo d = V/E. Inserendo i valori forniti, V = 1,5 mV = 1,5 × 10⁻³ V e E = 1 µV/m = 1 × 10⁻⁶ V/m, troviamo che d = (1,5 × 10⁻³ V) / (1 × 10⁻⁶ V/m) = 1,5 × 10³ m, che equivale a 1,5 km. Questa distanza rispetta l'ordine di grandezza richiesto per il campo elettrico rilevabile dagli organi degli squali.

44 di 64 Domande

Un triangolo isoscele ha base lunga 12 e x rappresenta la lunghezza di ciascuno dei due lati uguali. Quale delle seguenti formule esprime l’area S del triangolo in funzione di x?














La risposta corretta è la C
Un triangolo isoscele ha base lunga 12 e x rappresenta la lunghezza di ciascuno dei due lati uguali. Quale delle seguenti formule esprime l’area S del triangolo in funzione di x? La risposta corretta è S = 6 (x²-36)^(1/2). Questa formula è corretta perché l'area di un triangolo può essere calcolata usando la formula A = (base * altezza) / 2. In un triangolo isoscele con base 12 e lati uguali di lunghezza x, l'altezza può essere trovata utilizzando il teorema di Pitagora. Dividendo la base in due segmenti uguali di 6, si forma un triangolo rettangolo con cateti di lunghezza 6 e altezza h, e ipotenusa di lunghezza x. Applicando il teorema di Pitagora, x² = h² + 6², da cui si ricava h = √(x² - 36). L'area del triangolo è quindi (12 * h) / 2 = 6h, che sostituito con l'espressione per h diventa S = 6√(x² - 36), confermando così la risposta corretta.

45 di 64 Domande

La membrana plasmatica si trova:














La risposta corretta e' la '

In tutte le cellule.

'.


46 di 64 Domande

Si prelevi 1mL di una soluzione 1M di un qualsivoglia soluto. Quanto vale la concentrazione di quel volume di soluzione prelevato?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede: "Si prelevi 1mL di una soluzione 1M di un qualsivoglia soluto. Quanto vale la concentrazione di quel volume di soluzione prelevato?" e la risposta corretta è: "1 M." La concentrazione di una soluzione, espressa in molarità (M), è definita come il numero di moli di soluto per litro di soluzione. Quando si preleva un volume qualsiasi di una soluzione omogenea, come 1 mL da una soluzione 1M, la concentrazione del soluto in quel volume rimane invariata rispetto alla soluzione originale. Questo perché la molarità è una proprietà intensiva, che non dipende dalla quantità di soluzione prelevata ma dalla proporzione tra il numero di moli di soluto e il volume totale della soluzione. Pertanto, anche prelevando solo una piccola porzione di soluzione, la concentrazione rimane 1 M, poiché la distribuzione del soluto è uniforme in tutta la soluzione.

47 di 64 Domande

Quale è la formula generale per indicare i termini della serie degli alcani?














La risposta corretta è la C
La formula generale per indicare i termini della serie degli alcani è CₙH₂ₙ₊₂. Gli alcani sono idrocarburi saturi, il che significa che contengono solo legami semplici tra atomi di carbonio e la massima quantità possibile di atomi di idrogeno legati a questi carboni. La formula CₙH₂ₙ₊₂ riflette questa saturazione: per ogni n atomi di carbonio, ci sono 2n+2 atomi di idrogeno. Questa relazione deriva dal fatto che ogni atomo di carbonio può formare quattro legami covalenti. In una catena lineare di alcani, due di questi legami sono utilizzati per connettere il carbonio ai suoi vicini nella catena, mentre i restanti due legami sono con atomi di idrogeno. Gli atomi di carbonio terminali, invece, si legano a tre atomi di idrogeno ciascuno, giustificando così il +2 nella formula generale. Questa struttura conferisce agli alcani la loro caratteristica stabilità chimica e contribuisce alle loro proprietà fisiche, come la tendenza a essere non polari e insolubili in acqua.

48 di 64 Domande

Il cloruro rameoso (CuCl) ha una solubilità in acqua di circa 4,4 × 10-4 mol/L. Cosa accadrà alla concentrazione di Cu+ se ad 1 L di una soluzione satura di CuCl vengono aggiunte 0,1 mol di CaCl2?














La risposta corretta è la B
Il cloruro rameoso (CuCl) ha una solubilità in acqua di circa 4,4 × 10-4 mol/L; la concentrazione di Cu+ si abbassa per effetto dello ione in comune se ad 1 L di una soluzione satura di CuCl vengono aggiunte 0,1 mol di CaCl2. Questo fenomeno è noto come effetto dello ione comune, che si verifica quando uno ione già presente in una soluzione satura viene ulteriormente aggiunto tramite un altro composto solubile. In questo caso, l'aggiunta di CaCl2 introduce ulteriori ioni Cl- nella soluzione. La presenza di un eccesso di ioni Cl- sposta l'equilibrio di solubilità del CuCl verso la formazione del solido, riducendo così la concentrazione degli ioni Cu+ in soluzione. Questo avviene perché, secondo il principio di Le Chatelier, l'equilibrio si sposta per ridurre l'effetto del cambiamento, in questo caso la maggiore concentrazione di Cl-, favorendo la precipitazione del CuCl e quindi diminuendo la concentrazione di Cu+ in soluzione.

49 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


50 di 64 Domande

Quale delle seguenti è la parte ossea vestigiale dello scheletro umano?














La risposta corretta è la E
Il coccige è la porzione ossea vestigiale dello scheletro umano. È il “tailbone”, residuo del tratto caudale presente negli embrioni umani e funzionalmente attivo nei nostri antenati con coda. Anatomicamente è costituito da 3–5 (di solito 4) piccole vertebre rudimentali fuse, che si articolano con il sacro tramite l’articolazione sacrococcigea. La nozione di “vestigiale” indica una struttura derivata da un organo ancestrale che ha perso la funzione originaria in modo sostanziale: il coccige non svolge più il ruolo dinamico di una coda nella locomozione, nell’equilibrio o nella comunicazione. Pur essendo ridotto, non è privo di utilità: fornisce punti di inserzione a muscoli e legamenti chiave del pavimento pelvico (cocciegeo e fasci dell’elevatore dell’ano), al gluteo massimo e ai legamenti sacrospinoso e sacrotuberoso; contribuisce inoltre alla distribuzione dei carichi in posizione seduta, soprattutto quando il tronco è inclinato posteriormente. Il collegamento con la pratica clinica è stretto. La coccigodinia è una causa frequente di dolore pelvico posteriore, tipicamente scatenato da cadute “sul sedere”, microtraumi da seduta prolungata, parto vaginale, iper- o ipomobilità sacrococcigea e degenerazione articolare; fattori come obesità o posture prolungate possono aumentare lo stress sul coccige. Il dolore è localizzato, peggiora sedendosi o alzandosi da seduti e talvolta durante la defecazione o i rapporti. La diagnosi è clinica, supportata quando necessario da radiografie dinamiche laterali o RM per escludere fratture, dislocazioni o rare lesioni occupanti spazio. Il trattamento è in genere conservativo: modifiche posturali, cuscini per scaricare l’area, analgesici antinfiammatori, fisioterapia e, nei casi persistenti, infiltrazioni locali con anestetico e corticosteroide; la cocciogectomia è riservata a un’esigua minoranza di casi refrattari dopo adeguata selezione. Altre ossa comunemente confuse non sono vestigiali perché mantengono funzioni primarie essenziali (ad esempio sostegno del carico, protezione viscerale o ruolo biomeccanico nella deambulazione). Il coccige, invece, è il chiaro residuo evolutivo della coda, con funzione originaria perduta e compiti secondari soprattutto di ancoraggio muscolo-legamentoso.

51 di 64 Domande

Che cos'è un corpo di Barr?














La risposta corretta è la E
Il corpo di Barr è il cromosoma X inattivo (Xi): una struttura di eterocromatina fortemente condensata e trascrizionalmente silenziata, visibile come una piccola massa densa alla periferia del nucleo nelle cellule in interfase. Si forma attraverso la lyonizzazione, un processo di inattivazione casuale di uno dei due cromosomi X nelle cellule somatiche femminili all’inizio dello sviluppo embrionale, per garantire la compensazione del dosaggio genico tra XX e XY. Il cromosoma X scelto per l’inattivazione viene “ricoperto” dall’RNA XIST, che innesca modificazioni epigenetiche (metilazione del DNA, deacetilazione istonica, marchi repressivi) e replicazione tardiva, stabilizzando il silenziamento. La presenza del corpo di Barr segue la regola “numero di cromosomi X meno uno”. Pertanto, le femmine 46,XX hanno tipicamente un corpo di Barr, i maschi 46,XY nessuno; nelle aneuploidie, 47,XXY (sindrome di Klinefelter) presenta un corpo di Barr, 47,XXX ne presenta due, mentre 45,X (sindrome di Turner) non ne presenta. In neutrofili femminili, il cromosoma X inattivo può apparire come “drumstick” attaccato al nucleo lobulato; in strisci buccali o preparati citologici si può osservare come massa perinucleare. Dal punto di vista funzionale, l’inattivazione non è assoluta: alcune regioni, in particolare quelle pseudoautosomiche e una frazione di geni sul Xi, sfuggono al silenziamento. Questo spiega variabilità fenotipica nelle portatrici di malattie X-linked; un’inattivazione sbilanciata può determinare manifestazioni cliniche in donne portatrici (per esempio, emofilia lieve o distrofia muscolare con fenotipo attenuato). Clinicamente, la ricerca del corpo di Barr è stata storicamente impiegata per la determinazione del sesso cromosomico, ma oggi è sostituita da cariotipo e analisi molecolari, pur rimanendo un utile concetto per interpretare mosaicismo, aneuploidie dei cromosomi sessuali e la biologia della compensazione del dosaggio. In sintesi, definire il corpo di Barr come “un cromosoma X condensato e trascrizionalmente inattivo” è corretto perché ne coglie sia la natura strutturale (eterocromatina compatta) sia la funzione regolatoria (silenziamento genico stabile).

52 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

product image













La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


53 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

product image













La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


54 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

product image













La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


55 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

product image













La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


56 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

product image













La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


57 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

product image













La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


58 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


59 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

product image













La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


60 di 64 Domande

Il cicloesanone è :














La risposta corretta è la D
Il cicloesanone è un chetone. Il cicloesanone è un composto organico appartenente alla classe dei chetoni, caratterizzato dalla presenza di un gruppo carbonilico (C=O) legato a un anello ciclico di sei atomi di carbonio, noto come cicloesano. La struttura del cicloesanone è tale che il gruppo carbonilico è posizionato su uno dei carboni dell'anello, conferendo al composto le proprietà tipiche dei chetoni, come la capacità di partecipare a reazioni di addizione nucleofila. I chetoni, in generale, sono definiti dalla presenza di un gruppo carbonilico legato a due gruppi alchilici o arilici, e nel caso del cicloesanone, entrambi questi gruppi sono parte dell'anello ciclico. Questa configurazione conferisce al cicloesanone una serie di proprietà chimiche e fisiche che lo distinguono da altri tipi di composti carbonilici, come le aldeidi, dove il gruppo carbonilico è legato almeno a un atomo di idrogeno.

61 di 64 Domande

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando:














La risposta corretta è la D

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti non cambiano più. Questa condizione si verifica perché la velocità della reazione diretta, che trasforma i reagenti in prodotti, è uguale alla velocità della reazione inversa, che trasforma i prodotti di nuovo in reagenti. In questo stato dinamico, le molecole continuano a reagire, ma le loro concentrazioni rimangono costanti nel tempo. L'equilibrio chimico è una caratteristica delle reazioni reversibili e può essere influenzato da vari fattori come la temperatura, la pressione e la concentrazione delle sostanze coinvolte, in accordo con il principio di Le Chatelier. È importante notare che l'equilibrio non implica che le concentrazioni di reagenti e prodotti siano uguali, ma che il loro rapporto rimane immutato fintanto che le condizioni esterne non cambiano.


62 di 64 Domande

A temperatura ambiente le sostanze sottostanti sono tutte dei gas. Quale di queste sostanze avrà il più alto punto di ebollizione?














La risposta corretta e' la ' NH3 '.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

product image













La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

product image













La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 50 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito