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1 di 64 Domande

Le calorie che si ottengono dalla demolizione di una mole di glucosio sono:














La risposta corretta e' la '

Le stesse, indipendentemente dal sito di demolizione

'.


2 di 64 Domande

Un grammo equivalente di NH4Cl (P.M. = 53,45) è:














La risposta corretta è la E
Un grammo equivalente di NH?Cl (P.M. = 53,45) è 53,45 g. Per comprendere perché questa risposta è corretta, è importante considerare il concetto di grammo equivalente, che è definito come la massa di una sostanza che si combina o sostituisce un grammo di idrogeno. Nel caso del cloruro di ammonio (NH?Cl), che è un sale neutro, il suo peso molecolare è direttamente utilizzato come peso equivalente perché non ci sono frazioni di equivalenti coinvolte nella sua dissociazione in soluzione. Pertanto, il peso equivalente di NH?Cl è uguale al suo peso molecolare, che è 53,45 g. Questa uguaglianza si verifica perché NH?Cl si dissocia completamente in NH?? e Cl? senza ulteriori reazioni acido-base o ossidoriduzioni che modificherebbero il numero di equivalenti.

3 di 64 Domande

La somma algebrica degli scarti rispetto alla media aritmetica dei numeri -4,-3,-2,5,6,7,8 è:














La risposta corretta è la A
La somma algebrica degli scarti rispetto alla media aritmetica dei numeri -4, -3, -2, 5, 6, 7, 8 è 0. Questo risultato deriva da una proprietà fondamentale della media aritmetica: la somma degli scarti di un insieme di dati rispetto alla loro media è sempre zero. Calcolando la media aritmetica dei numeri dati, otteniamo 2. La differenza tra ciascun numero e la media viene calcolata come scarto: (-4 - 2), (-3 - 2), (-2 - 2), (5 - 2), (6 - 2), (7 - 2), (8 - 2), che risultano rispettivamente in -6, -5, -4, 3, 4, 5, 6. Sommando questi scarti otteniamo: -6 + (-5) + (-4) + 3 + 4 + 5 + 6 = 0. Questo conferma che la somma algebrica degli scarti rispetto alla media aritmetica è zero, indipendentemente dai valori specifici dei dati, purché si riferiscano alla loro media.

4 di 64 Domande

I legamenti servono a:














La risposta corretta e' la '

Connettere le ossa tra loro, mantenendole in posizione appropriata

'.


5 di 64 Domande

Quale, tra le seguenti caratteristiche, è propria delle cellule epiteliali?














La risposta corretta e' la '

Alcune svolgono un ruolo secretorio

'.


6 di 64 Domande

La legge di Henry, che stabilisce una relazione tra pressione gassosa e solubilità dei gas nei liquidi, è una legge ideale, che viene seguita abbastanza esattamente solo dai gas di bassa solubilità; i gas molto solubili presentano invece notevoli deviazioni dalla legge, deviazioni che peraltro tendono a diminuire al crescere della temperatura. Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano?














La risposta corretta è la D
La legge di Henry, che stabilisce una relazione tra pressione gassosa e solubilità dei gas nei liquidi, è una legge ideale, che viene seguita abbastanza esattamente solo dai gas di bassa solubilità; i gas molto solubili presentano invece notevoli deviazioni dalla legge, deviazioni che peraltro tendono a diminuire al crescere della temperatura. Quanto più il gas è solubile nel liquido, tanto maggiori sono le deviazioni dalla legge di Henry. La risposta è corretta perché la legge di Henry presuppone che l'interazione tra le molecole di gas e il solvente sia minima, il che è vero per gas poco solubili. Quando un gas è molto solubile, le interazioni tra le molecole di gas e il solvente diventano più significative, causando deviazioni dalla linearità prevista dalla legge di Henry. Queste deviazioni si manifestano perché l'assunzione di un comportamento ideale non tiene conto delle forze intermolecolari, come le forze di van der Waals o i legami idrogeno, che possono diventare rilevanti. Inoltre, al crescere della temperatura, l'energia cinetica delle molecole aumenta, diminuendo l'effetto delle interazioni specifiche e quindi riducendo le deviazioni dalla legge.

7 di 64 Domande

Quali di questi numeri: 10; e = 2,7183...; 0,1; 100; possono essere presi come BASE di logaritmi?














La risposta corretta è la E
La domanda è: "Quali di questi numeri: 10; e = 2,7183...; 0,1; 100; possono essere presi come BASE di logaritmi?" e la risposta corretta è: "tutti quelli indicati nella domanda (e altri)". Un numero può essere preso come base di un logaritmo se è positivo e diverso da 1. Questo perché il logaritmo di un numero rispetto a una base misura l'esponente a cui la base deve essere elevata per ottenere il numero stesso. Se la base fosse negativa o uguale a 1, il logaritmo non sarebbe ben definito per tutti i numeri reali positivi. Nel caso della base 1, qualsiasi numero elevato a qualsiasi potenza rimane 1, quindi non si potrebbe determinare univocamente l'esponente. Pertanto, i numeri 10, e = 2,7183..., 0,1 e 100 sono tutti validi come basi di logaritmi poiché soddisfano la condizione di essere positivi e diversi da 1.

8 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


9 di 64 Domande

Durante la profase della 1^ divisione meiotica, quale di questi fenomeni NON avviene?














La risposta corretta e' la '

I cromosomi si allineano sul piano equatoriale della cellula

'.


10 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

11 di 64 Domande

In un'aula scolastica, durante la ricreazione, 14 studenti stanno seduti, 8 mangiano la pizza. Con questi dati si può concludere con certezza che il numero totale N degli studenti è:














La risposta corretta e' la '

N≥14

'.


12 di 64 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni sui mitocondri NON è corretta?














La risposta corretta e' la '

La loro membrana fosfolipidica interna è permeabile agli ioni H+

'.


13 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative allo ioneCA2+ e' corretta?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale delle seguenti affermazioni relative allo ione Ca2+ sia corretta, e la risposta corretta è che ha 8 elettroni nell'ultimo livello energetico. Lo ione Ca2+ deriva dall'atomo di calcio che ha numero atomico 20, quindi possiede 20 protoni e 20 elettroni in stato neutro. Nell'atomo neutro di calcio, gli elettroni sono distribuiti nei livelli energetici secondo la configurazione elettronica 1s² 2s² 2p? 3s² 3p? 4s². Quando il calcio perde due elettroni per formare lo ione Ca2+, questi vengono rimossi dall'orbitale 4s, lasciando la configurazione elettronica 1s² 2s² 2p? 3s² 3p?. Pertanto, l'ultimo livello energetico completo è il terzo livello, che contiene 8 elettroni, soddisfacendo la regola dell'ottetto e rendendo lo ione Ca2+ stabile.

14 di 64 Domande

Un gioco ha le seguenti regole: se un numero è divisibile per 5 vale 5 punti; se è divisibile per 3 vale 4 punti. In base a tali regole, quale dei seguenti numeri vale di più?














La risposta corretta è la C
Un gioco ha le seguenti regole: se un numero è divisibile per 5 vale 5 punti; se è divisibile per 3 vale 4 punti. In base a tali regole, quale dei seguenti numeri vale di più? La risposta corretta è 40. Il numero 40 vale di più perché è divisibile per 5 ma non per 3, quindi ottiene 5 punti. Per capire quale numero vale di più, dobbiamo considerare le regole di divisibilità e il punteggio associato. Un numero divisibile per 5 ottiene 5 punti, mentre uno divisibile per 3 ottiene solo 4 punti. Pertanto, tra i numeri che rispettano queste condizioni, quelli divisibili per 5 avranno sempre un punteggio più alto rispetto a quelli divisibili per 3. Dato che la domanda chiede quale numero vale di più e 40 è divisibile per 5, esso ottiene il punteggio massimo di 5 punti, rendendolo la scelta corretta rispetto a qualsiasi numero che sia solo divisibile per 3.

15 di 64 Domande

Se in un triangolo rettangolo le proiezioni dei cateti sull'ipotenusa sono uguali rispettivamente a 6 cm e a 12 cm, allora l'area del triangolo e' uguale a:














La risposta corretta è la E
In un triangolo rettangolo, se le proiezioni dei cateti sull'ipotenusa sono rispettivamente 6 cm e 12 cm, allora l'area del triangolo è uguale a 54 ?2 cm². Questa situazione implica l'uso delle proprietà dei triangoli rettangoli e delle proiezioni ortogonali. Le proiezioni dei cateti sull'ipotenusa sono rispettivamente c? = 6 cm e c? = 12 cm, e sono legate alle lunghezze dei cateti e dell'ipotenusa tramite le relazioni c? = a²/c e c? = b²/c, dove a e b sono i cateti e c è l'ipotenusa. Da queste equazioni, possiamo determinare che a² = 6c e b² = 12c. L'area di un triangolo rettangolo è data da (1/2)ab. Sostituendo a = ?(6c) e b = ?(12c), otteniamo l'area = (1/2)?(6c)?(12c) = (1/2)?(72c²). Poiché ?72 = 6?2, l'area diventa (1/2)(6?2)c = 3?2c. La somma delle proiezioni c? + c? = c, quindi 6 + 12 = c = 18 cm. Sostituendo c = 18 nell'espressione dell'area, otteniamo 3?2 * 18 = 54?2 cm², confermando la risposta corretta.

16 di 64 Domande

A quale elemento neutro, non eccitato, appartiene la seguente struttura elettronica esterna: 2s2 2p2?














La risposta corretta e' la '

C

'.


17 di 64 Domande

L'equazione 2senx - 3 = 0














La risposta corretta è la A
L'equazione 2senx - 3 = 0 ha come risposta corretta "E' impossibile". Questa risposta è corretta perché l'equazione implica che 2senx = 3, ovvero senx = 3/2. Tuttavia, il seno di un angolo in un triangolo rettangolo può assumere solo valori compresi tra -1 e 1, inclusi, poiché rappresenta il rapporto tra il cateto opposto e l'ipotenusa, che non può mai superare l'unità in valore assoluto. Pertanto, non esiste alcun angolo x per cui il seno possa essere uguale a 3/2, rendendo l'equazione impossibile da risolvere nel contesto dei numeri reali.

18 di 64 Domande

Una donna sana ha avuto con un uomo sano un figlio maschio malato di emofilia. Qual è la probabilità che con lo stesso uomo abbia un secondo figlio malato di emofilia?














La risposta corretta e' la '

1/2

'.


19 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


20 di 64 Domande

Quale sarà la concentrazione molare (M) di una soluzione di  Sr(OH)2 che possiede un pH uguale a 12?














La risposta corretta e' la '

5x10-3M.

'.


21 di 64 Domande

“Il partito XYZ entrerà in Parlamento se e solo se verrà modificata la legge elettorale”.
Se la precedente affermazione è vera allora è anche vero che:














La risposta corretta e' la '

Se non verrà modificata la legge elettorale il partito XYZ non entrerà in Parlamento

'.


22 di 64 Domande

Quale differenza sussiste tra gli isotopi 18 e 16 dell'ossigeno? 














La risposta corretta è la A
La differenza tra gli isotopi 18 e 16 dell'ossigeno è che il primo possiede due neutroni in più. Gli isotopi sono atomi dello stesso elemento che hanno lo stesso numero di protoni ma un diverso numero di neutroni, il che porta a una differenza nella massa atomica. L'ossigeno ha un numero atomico di 8, quindi entrambi gli isotopi hanno 8 protoni. Tuttavia, l'isotopo 16 dell'ossigeno ha 8 neutroni, mentre l'isotopo 18 ne ha 10. Questa differenza nel numero di neutroni non influisce sulle proprietà chimiche dell'ossigeno, poiché queste sono determinate dal numero di protoni e dagli elettroni che li bilanciano. Tuttavia, la differenza di massa può influenzare le proprietà fisiche, come la velocità di diffusione e la stabilità isotopica, rendendo l'isotopo 18 leggermente più pesante. Queste caratteristiche sono sfruttate in vari campi scientifici, come la geochimica e la climatologia, per studiare processi naturali e storici.

23 di 64 Domande

Date le serie di numeri 9, 12, 15; 5, 12, 11 e 14, 18, 23, completare, seguendo la stessa regola, la serie 10, 24, ?, scegliendo il terzo elemento tra le alternative proposte di
seguito. 














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di completare la serie numerica 10, 24, ? seguendo la stessa regola delle serie precedenti, e la risposta corretta è 22. Per comprendere la logica dietro la soluzione, si deve osservare il pattern nelle serie di numeri fornite: nella serie 9, 12, 15, la differenza tra i numeri è di 3; nella serie 5, 12, 11, la differenza è di +7 e -1; nella serie 14, 18, 23, la differenza è di 4 e 5. In ciascuna serie, i numeri crescono o decrescono secondo un incremento o decremento costante. Applicando la stessa logica alla serie 10, 24, ?, si nota che la differenza tra 10 e 24 è di 14. Seguendo il pattern di incremento costante, si sottrae 2 dal 24 per ottenere il numero successivo nella serie, che risulta essere 22. Questa regola di incremento e decremento costante è applicata per ottenere il terzo numero, rendendo 22 la scelta corretta.

24 di 64 Domande

22,0 g di un gas occupano 5,60 dma temperatura e pressione standard (STP).
 Qual è la massa molare del gas?
 [Volume molare del gas = 22,4 dm3 a STP]














La risposta corretta è la C
22,0 g di un gas occupano 5,60 dm³ a temperatura e pressione standard (STP), qual è la massa molare del gas? La massa molare del gas è 88,0 g mol?¹. Per determinare la massa molare del gas, utilizziamo la relazione tra massa, volume e volume molare a STP. A STP, un mole di gas occupa 22,4 dm³. Quindi, il numero di moli di gas nel volume dato di 5,60 dm³ è calcolato come 5,60 dm³ / 22,4 dm³/mol, che equivale a 0,25 mol. Poiché la massa del campione di gas è 22,0 g e corrisponde a 0,25 mol, la massa molare si calcola dividendo la massa per il numero di moli: 22,0 g / 0,25 mol = 88,0 g/mol. Questo risultato conferma che la massa molare del gas è 88,0 g mol?¹.

25 di 64 Domande

Una palla da biliardo del peso di 0,15 kg si muove ad una velocità di 1,6 m/s. Colpisce perpendicolarmente la sponda e rimbalza indietro nella stessa direzione di provenienza ad una velocità di 1,4 m/s. Se la media aritmetica della forza esercitata sulla sponda è di 30 N, per quanto tempo la palla è rimasta a contatto con la sponda?














La risposta corretta è la B
Una palla da biliardo del peso di 0,15 kg si muove ad una velocità di 1,6 m/s, colpisce perpendicolarmente la sponda e rimbalza indietro nella stessa direzione di provenienza ad una velocità di 1,4 m/s; se la media aritmetica della forza esercitata sulla sponda è di 30 N, il tempo di contatto della palla con la sponda è 0,015 s. Per determinare il tempo di contatto, si utilizza il principio dell'impulso, che afferma che l'impulso è uguale alla variazione della quantità di moto. La quantità di moto iniziale della palla è data dal prodotto della massa e della velocità iniziale (0,15 kg × 1,6 m/s = 0,24 kg·m/s), mentre la quantità di moto finale è (0,15 kg × (-1,4 m/s) = -0,21 kg·m/s), poiché la direzione è opposta. La variazione della quantità di moto è quindi (-0,21 kg·m/s) - (0,24 kg·m/s) = -0,45 kg·m/s. L'impulso è uguale alla forza media moltiplicata per il tempo di contatto, quindi 30 N × t = 0,45 kg·m/s. Risolvendo per t, si ottiene t = 0,45 kg·m/s ÷ 30 N = 0,015 s, confermando che il tempo di contatto è 0,015 secondi.

26 di 64 Domande

Indicare quale tra le seguenti formule rappresenta il solfato di alluminio. 














La risposta corretta e' la '

Al2 (SO4)3

'.


27 di 64 Domande

Indica, tra i seguenti composti, quello che in soluzione acquosa dà idrolisi basica: 














La risposta corretta è la A
Tra i seguenti composti, quello che in soluzione acquosa dà idrolisi basica è CH?COONa. Questo composto è l'acetato di sodio, un sale derivato dall'acido acetico (CH?COOH) e dalla base forte idrossido di sodio (NaOH). In soluzione acquosa, l'acetato di sodio si dissocia nei suoi ioni costituenti: CH?COO? e Na?. L'ione sodio, essendo un catione di un metallo alcalino, non subisce idrolisi, mentre l'ione acetato CH?COO?, essendo la base coniugata dell'acido debole acido acetico, interagisce con l'acqua per formare acido acetico e ioni idrossido (OH?). Questo processo aumenta la concentrazione di ioni idrossido nella soluzione, rendendola basica. Pertanto, l'idrolisi dell'acetato di sodio in acqua porta a una soluzione con pH maggiore di 7, confermando la sua natura basica.

28 di 64 Domande

Qual è il numero di massa di un atomo formato da 11 protoni, 11 elettroni e 12 neutroni?














La risposta corretta è la C
Il numero di massa di un atomo formato da 11 protoni, 11 elettroni e 12 neutroni è 23. Il numero di massa di un atomo è determinato dalla somma dei protoni e dei neutroni presenti nel nucleo, poiché gli elettroni hanno una massa trascurabile rispetto a protoni e neutroni. In questo caso, l'atomo ha 11 protoni e 12 neutroni, quindi la somma di questi due componenti nucleari è 11 + 12, che dà un numero di massa totale di 23. Gli elettroni, essendo particelle con carica negativa che orbitano attorno al nucleo, non influenzano il numero di massa, il quale riflette la massa complessiva del nucleo stesso. Pertanto, il numero di massa è correttamente calcolato come 23, confermando la risposta fornita.

29 di 64 Domande

Nelle molecole degli acidi ossigenati gli atomi di idrogeno














La risposta corretta è la A
Nelle molecole degli acidi ossigenati gli atomi di idrogeno sono legati in modo covalente agli atomi di ossigeno. Questa affermazione è corretta perché gli acidi ossigenati, noti anche come acidi ossigenati o acidi ossigenati organici, sono composti chimici che contengono almeno un gruppo ossidrilico (-OH) legato a un atomo di carbonio. In questi acidi, l'idrogeno è legato covalentemente all'ossigeno, formando un legame covalente polare. Questo tipo di legame si verifica quando due atomi condividono una coppia di elettroni, ma l'ossigeno, essendo più elettronegativo dell'idrogeno, attira maggiormente gli elettroni condivisi, creando una parziale carica negativa sull'ossigeno e una parziale carica positiva sull'idrogeno. Questo legame è fondamentale per le proprietà acide di questi composti, poiché l'idrogeno può essere rilasciato come un protone (H?) in soluzioni acquose, conferendo all'acido la sua caratteristica di donatore di protoni.

30 di 64 Domande

La pila è un dispositivo normalmente utilizzato per: 














La risposta corretta e' la '

Trasformare energia chimica in energia elettrica

'.


31 di 64 Domande

Quale di questi scienziati è fuori-serie per l’ambito dei propri studi?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale scienziato sia fuori-serie per l'ambito dei propri studi e la risposta corretta è Lavoisier. Antoine Lavoisier è considerato il padre della chimica moderna e ha rivoluzionato il modo in cui la chimica è stata compresa e praticata, introducendo il concetto di conservazione della massa e la nomenclatura chimica moderna. È noto per aver scoperto e descritto il ruolo dell'ossigeno nella combustione, un'area di ricerca che non si allinea direttamente con la fisica, la biologia o altre scienze naturali in cui alcuni suoi contemporanei erano attivi. Mentre altri scienziati del suo tempo, come Newton nella fisica o Darwin nella biologia, erano associati a scoperte che rientrano in categorie scientifiche più ampie e tradizionali, Lavoisier ha creato una nuova comprensione della chimica come scienza quantitativa e sperimentale, distinguendosi per il suo approccio innovativo e sistematico nello studio delle reazioni chimiche. Pertanto, è considerato fuori-serie rispetto all'ambito tradizionale degli studi scientifici del suo tempo.

32 di 64 Domande

I globuli rossi hanno vita assai breve. Vengono distrutti:














La risposta corretta è la D
I globuli rossi hanno vita assai breve: vengono distrutti nel fegato e nella milza. Gli eritrociti vivono circa 120 giorni; con l’invecchiamento perdono deformabilità e restano intrappolati nella polpa rossa della milza (cordoni di Billroth), dove macrofagi del sistema mononucleato-fagocitario li fagocitano insieme alle cellule di Kupffer epatiche. La rimozione è per lo più extravascolare: l’emoglobina viene degradata, il ferro riciclato (trasportato dalla transferrina e stoccato come ferritina/emosiderina) e l’eme convertito in biliverdina e poi bilirubina non coniugata, che il fegato coniuga per l’escrezione biliare. Anche il midollo osseo partecipa, ma milza e fegato sono i principali siti fisiologici. L’emolisi intravascolare è invece patologica. L’asplenia riduce la rimozione di eritrociti anomali e fa comparire corpi di Howell-Jolly, confermando il ruolo centrale della milza.

33 di 64 Domande

La fecondazione artificiale in campo zootecnico è utile perché consente una:














La risposta corretta e' la '

Trasmissione rapida e sicura del patrimonio genetico migliore

'.


34 di 64 Domande

Una delle due vie metaboliche che partono dall’acetil - CoA nel fegato normale consiste nell’ossidazione a biossido di carbonio ed acqua attraverso le reazioni del ciclo dell’acido citrico; l’altra via metabolica conduce ad acetoacetato e β - idrossibutirrato; queste due sostanze, oltre all’acetone, vengono chiamate corpi chetonici, e si accumulano nel sangue e nell’urina dei diabetici”.
Quale delle seguenti informazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Nel fegato normale, una parte dell’acetil - CoA viene ossidato a biossido di carbonio ed acqua, e un’altra parte viene trasformata in corpi chetonici

'.


35 di 64 Domande

Quali sono i due numeri la cui somma risulta 56 e che sono proporzionali a 2 e 5 secondo lo stesso coefficiente?














La risposta corretta e' la '

I due numeri sono 16 e 40

'.


36 di 64 Domande

La frequenza di un'onda luminosa è dell'ordine di 1015 Hz. Il valore della lunghezza d'onda è:














La risposta corretta è la D
La frequenza di un'onda luminosa è dell'ordine di 1015 Hz e il valore della lunghezza d'onda è 0,3 m. Questa risposta è corretta se consideriamo la velocità della luce nel vuoto, che è approssimativamente 3 x 10^8 m/s. La relazione tra la frequenza (f), la lunghezza d'onda (?) e la velocità della luce (c) è data dalla formula c = ?f. Sostituendo i valori, otteniamo ? = c/f = (3 x 10^8 m/s) / (10^15 Hz) = 3 x 10^-7 m, che è uguale a 300 nm. Tuttavia, se consideriamo la risposta fornita di 0,3 m, potrebbe trattarsi di un errore di trascrizione o di un'interpretazione errata della scala di misura, poiché il valore corretto per una frequenza tipica di onde luminose visibili è nell'ordine dei nanometri e non dei metri.

37 di 64 Domande

"I composti organici in cui uno o più atomi di idrogeno di un idrocarburo alifatico o aliciclico vengono sostituiti da gruppi ossidrilici vengono definiti alcooli. Nonostante l’apparente rassomiglianza con gli idrossidi metallici, essi non si ionizzano per formare ioni ossidrile, e perciò non hanno gusto amaro né consistenza scivolosa, e non colorano in blu la cartina al tornasole".
Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la C
"I composti organici in cui uno o più atomi di idrogeno di un idrocarburo alifatico o aliciclico vengono sostituiti da gruppi ossidrilici vengono definiti alcooli. Nonostante l’apparente rassomiglianza con gli idrossidi metallici, essi non si ionizzano per formare ioni ossidrile, e perciò non hanno gusto amaro né consistenza scivolosa, e non colorano in blu la cartina al tornasole". Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente? Il gusto amaro degli idrossidi metallici è dovuto agli ioni ossidrile. La spiegazione tecnica di questa affermazione si basa sulla differenza fondamentale tra alcooli e idrossidi metallici. Gli alcooli contengono gruppi ossidrilici (-OH) che non si dissociano in soluzione per formare ioni ossidrile (OH?), mentre gli idrossidi metallici, come NaOH o KOH, si dissociano in acqua liberando ioni ossidrile. Gli ioni ossidrile conferiscono alle soluzioni un carattere basico, che è responsabile del gusto amaro e della consistenza scivolosa tipica delle basi. Inoltre, la presenza di ioni ossidrile è ciò che provoca il cambiamento di colore della cartina al tornasole da rossa a blu, un fenomeno che non si verifica con gli alcooli poiché non rilasciano tali ioni. Pertanto, l'assenza di gusto amaro e di altre proprietà basiche negli alcooli è direttamente correlata alla loro incapacità di liberare ioni ossidrile in soluzione.

38 di 64 Domande

Quando si scioglie in acqua il bicarbonato di sodio (NaHCO3) si forma una soluzione:














La risposta corretta è la A
Quando si scioglie in acqua il bicarbonato di sodio (NaHCO?) si forma una soluzione debolmente basica. Questo avviene perché il bicarbonato di sodio è un sale che deriva da una base forte, l'idrossido di sodio (NaOH), e da un acido debole, l'acido carbonico (H?CO?). Quando NaHCO? si dissolve in acqua, si dissocia in ioni sodio (Na?) e ioni bicarbonato (HCO??). Gli ioni bicarbonato possono reagire con l'acqua per formare acido carbonico e ioni idrossido (OH?). Questa reazione è parzialmente responsabile dell'aumento del pH della soluzione, rendendola debolmente basica. La presenza di ioni OH? è ciò che conferisce alla soluzione le sue proprietà basiche, anche se in misura limitata, poiché l'equilibrio tra bicarbonato e acido carbonico non è completamente spostato verso la formazione di OH?.

39 di 64 Domande

Per determinare se il genotipo di una pianta di pisello a seme giallo è omozigote dominante (YY) o eterozigote (Yy), bisogna effettuare un test-cross con piante aventi genotipo: 














La risposta corretta e' la '

yy

'.


40 di 64 Domande

Un giradischi si muove a 45 giri al minuto. Per calcolare la velocità angolare in radianti / secondo, quale dei seguenti calcoli è CORRETTO?  














La risposta corretta è la D
Un giradischi si muove a 45 giri al minuto e per calcolare la velocità angolare in radianti al secondo, il calcolo corretto è: Velocità angolare = 45 (2?/60) = 4.7 radianti / secondo. La risposta è corretta perché la velocità angolare si calcola convertendo i giri al minuto in radianti al secondo. Un giro completo è pari a 2? radianti, quindi 45 giri al minuto equivalgono a 45 × 2? radianti al minuto. Per ottenere la velocità in radianti al secondo, bisogna convertire i minuti in secondi dividendo per 60. Quindi, la formula diventa (45 giri/min) × (2? radianti/giro) × (1 min/60 s), semplificando si ottiene 45 × (2?/60) radianti al secondo, che approssimativamente è uguale a 4.7 radianti al secondo. Questa conversione corretta tiene conto sia del numero di giri che della conversione da minuti a secondi, fornendo così la misura esatta della velocità angolare.

41 di 64 Domande

l fatto che ogni carattere ereditario sia controllato da uno o più geni e che ciascuno di questi consista di un tratto di cromosoma implica che i caratteri passano da una generazione all'altra nello stesso modo in cui si distribuiscono i cromosomi. Occorre avere chiaro che per ogni carattere controllato da un singolo gene (carattere mendeliano semplice o monofattoriale) esiste, nella medesima posizione sui due cromosomi omologhi, un punto preciso, chiamato locus, in corrispondenza del quale si trova la sequenza di nucleotidi specifica di quel gene. Per ogni gene esistono, quindi, in ogni individuo due coppie che possono essere identiche o diverse a seguito di mutazioni. Queste coppie si chiamano alleli o allelomorfi in quanto sono forme alternative di un determinato gene. Quando gli alleli sono identici, ad esempio AA, la costituzione genetica o genotipo per il carattere da essi controllato si definisce omozigote; eterozigote quando gli alleli sono diversi. Gli alleli sono:














La risposta corretta e' la '

Forme alternative dello stesso gene e sono localizzati in loci corrispondenti 

'.


42 di 64 Domande

Quando l'acqua pura bolle a pressione costante, con il passare del tempo la sua temperatura: 














La risposta corretta è la C
Quando l'acqua pura bolle a pressione costante, con il passare del tempo la sua temperatura si mantiene costante. Questo fenomeno si verifica perché durante l'ebollizione l'energia termica fornita al sistema viene utilizzata per superare le forze intermolecolari e trasformare l'acqua da liquida a gassosa, anziché aumentare la temperatura. Il punto di ebollizione dell'acqua a pressione atmosferica normale è di 100°C, e durante l'intero processo di ebollizione la temperatura rimane a questo valore costante fino a quando tutta l'acqua non è evaporata. Questo comportamento è una manifestazione del principio di equilibrio termodinamico, dove l'energia termica aggiunta serve esclusivamente per il cambiamento di stato. Pertanto, la temperatura dell'acqua non aumenta durante l'ebollizione, poiché l'energia viene continuamente utilizzata per il passaggio di fase.

43 di 64 Domande

In un acido carbossilico:














La risposta corretta è la D
In un acido carbossilico ci sono un gruppo >C=O ed un gruppo -OH legati fra di loro. Gli acidi carbossilici sono una classe di composti organici caratterizzati dalla presenza del gruppo funzionale carbossilico, che si compone di un gruppo carbonilico (>C=O) legato covalentemente a un gruppo ossidrilico (-OH). Questa combinazione forma il gruppo -COOH, che è responsabile delle proprietà chimiche degli acidi carbossilici, come l'acidità e la capacità di formare legami a idrogeno. Il gruppo carbonilico conferisce polarità alla molecola, mentre il gruppo ossidrilico può donare un protone, rendendo la molecola acida. La struttura del gruppo carbossilico consente anche la formazione di dimeri attraverso legami a idrogeno, il che influisce sui punti di ebollizione e fusione degli acidi carbossilici rispetto agli alcoli e ai chetoni di peso molecolare simile.

44 di 64 Domande

Quanti elettroni sono contenuti nell’ atomo di un elemento con configurazione elettronica [Ne] 3s1 ?














La risposta corretta è la C
La configurazione elettronica dell'atomo con [Ne] 3s¹ indica che l'elemento ha 11 elettroni. La configurazione elettronica è un modo di rappresentare la distribuzione degli elettroni negli orbitali di un atomo. [Ne] rappresenta il gas nobile neon, che ha una configurazione elettronica completa di 1s² 2s² 2p?, per un totale di 10 elettroni. L'aggiunta di 3s¹ indica la presenza di un ulteriore elettrone nel livello energetico successivo, portando il totale a 11 elettroni. Questo tipo di notazione semplifica la rappresentazione delle configurazioni elettroniche di elementi che seguono i gas nobili, utilizzando il simbolo del gas nobile precedente per indicare una configurazione elettronica completa. L'elemento con questa configurazione elettronica è il sodio, che ha numero atomico 11, corrispondente al numero totale di elettroni in un atomo neutro.

45 di 64 Domande

La legge di Gay-Lussac afferma che “ a volume costante la pressione esercitata da un gas è … ” ?














La risposta corretta è la C
La legge di Gay-Lussac afferma che "a volume costante la pressione esercitata da un gas è direttamente proporzionale alla sua temperatura assoluta". Questa legge è una delle leggi fondamentali dei gas e si basa sul comportamento dei gas ideali. Quando il volume di un gas è mantenuto costante, un aumento della temperatura assoluta comporta un incremento dell'energia cinetica media delle molecole del gas. Questo incremento di energia cinetica fa sì che le molecole colpiscano le pareti del contenitore con maggiore forza e frequenza, aumentando così la pressione esercitata dal gas. La relazione tra pressione e temperatura assoluta è lineare, il che significa che se la temperatura raddoppia, anche la pressione raddoppia, a condizione che il volume rimanga invariato. Questa legge è espressa matematicamente come P/T = costante, dove P è la pressione, T è la temperatura assoluta e la costante dipende dal numero di moli e dal volume del gas.

46 di 64 Domande

L'acido formico è un acido carbossilico, quanti atomi di carbonio sono presenti nella sua formula bruta?














La risposta corretta e' la ' 1 '.


47 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


48 di 64 Domande

Che cos'è un promotore nel contesto dell'espressione genica?














La risposta corretta è la A
Il promotore, nel contesto dell'espressione genica, è una regione del DNA che si lega all'RNA polimerasi e dà inizio alla trascrizione. È una sequenza cis-regolatrice generalmente situata a monte del sito di inizio (+1), che definisce dove e in che direzione la trascrizione parte. Nei procarioti contiene elementi consenso -35 e -10 riconosciuti dal fattore sigma della RNA polimerasi, mentre negli eucarioti il core promoter include spesso TATA box, Inr e talvolta DPE, riconosciuti da TBP/TFIID e altri fattori generali. Il promotore serve come piattaforma di assemblaggio del complesso di pre-inizio, reclutando l'RNA polimerasi e stabilizzando l'apertura del DNA. La sua sequenza e l'accessibilità cromatinica determinano la forza del promotore, cioè la frequenza di avvio della trascrizione. È distinto da enhancers e silencers, che modulano l'attività del promotore a distanza legandosi a specifici fattori trascrizionali. Mutazioni o metilazioni nel promotore possono alterare il livello di espressione genica, confermando il suo ruolo causale nell'inizio della trascrizione.

49 di 64 Domande

I lieviti, come il Saccharomices cerevisiae, sono:














La risposta corretta e' la ' funghi '.


50 di 64 Domande

Quale fra le seguenti entità biologiche non possiede i mitocondri?














La risposta corretta e' la ' Batteri aerobi '.


51 di 64 Domande

Indicare quale dei seguenti organuli è il più indifferenziato.














La risposta corretta è la D
Il protoplastidio è la forma più indifferenziata della famiglia dei plastidi nelle cellule vegetali, tipicamente presente nei tessuti meristematici. È un organulo di piccole dimensioni, avvolto da doppia membrana, con stroma poco organizzato e assenza di sistemi tilacoidali sviluppati; possiede un proprio genoma e si divide per scissione binaria. Proprio perché privo di specializzazioni strutturali e funzionali mature, rappresenta lo stadio plastidiale con il maggior potenziale di differenziamento. In risposta a segnali ambientali (soprattutto la luce) e ormonali, il protoplastidio può evolvere in diversi tipi di plastidi: cloroplasti per la fotosintesi in presenza di luce, amiloplasti per l’accumulo di amido in organi di riserva, cromoplasti per la sintesi e deposito di carotenoidi in frutti e fiori, ed etioplasti nei tessuti cresciuti al buio, caratterizzati dal corpo prolamellare che si trasforma rapidamente in tilacoidi dopo l’illuminazione. Anche i leucoplasti, spesso considerati un gruppo funzionale di plastidi non pigmentati coinvolti in sintesi e deposito di metaboliti, derivano da protoplastidi ma presentano già una specificità metabolica. Gli altri plastidi citati nelle opzioni tipiche di questo quesito (cloroplasti, cromoplasti, amiloplasti, etioplasti) sono pertanto forme già differenziate, dotate di ultrastrutture e funzioni mirate, e non possono essere considerati “i più indifferenziati”. Analogamente, organuli come i mitocondri sono altamente specializzati nella fosforilazione ossidativa e non rientrano nello spettro di indifferenziazione plastidiale. Comprendere che il protoplastidio è lo stadio indifferenziato è fondamentale per interpretare la biogenesi dei plastidi e la plasticità dello sviluppo vegetale. In termini applicativi, i meccanismi che governano la transizione dal protoplastidio alle forme mature sono alla base di strategie agronomiche e biotecnologiche mirate a ottimizzare fotosintesi, accumulo di amido e contenuto in carotenoidi nelle colture, con ricadute nutrizionali rilevanti per la salute umana.

52 di 64 Domande

Se in una cellula diploide nella fase G1 la quantità di DNA è pari a Y, quale sarà la quantità di DNA presente in metafase I della meiosi in una singola cellula?














La risposta corretta è la A
In una cellula diploide in fase G1, la quantità di DNA indicata come Y corrisponde a due contenuti aploidi (2C): sono presenti 2n cromosomi, ciascuno costituito da un singolo cromatidio. Prima dell’avvio della meiosi, la cellula replica il DNA durante la fase S, come accade anche nella mitosi. Dopo la replicazione, ogni cromosoma è formato da due cromatidi fratelli uniti al centromero: il numero di cromosomi resta 2n, ma il contenuto di DNA raddoppia a 4C. La metafase I della meiosi avviene in questo stato replicato: i cromosomi omologhi, ciascuno biorientato con due cromatidi, si appaiano in bivalenti e si allineano sulla piastra metafasica. Pertanto, in metafase I, una singola cellula contiene ancora 2n cromosomi (duplicati) e una quantità di DNA pari a 4C, cioè il doppio di quella in G1: 2Y. È essenziale distinguere tra ploidia (numero di set cromosomici) e contenuto di DNA (C). La ploidia rimane diploide fino all’anafase I, quando gli omologhi si separano, ma il contenuto di DNA in metafase I è già raddoppiato per effetto della replicazione. Dopo la prima divisione meiotica, ciascuna delle due cellule figlie è aploide (n) ma con cromosomi ancora duplicati, quindi con contenuto di DNA 2C (di nuovo Y). Solo con la meiosi II, separando i cromatidi fratelli, si ottengono cellule aploidi con cromosomi non duplicati e contenuto di DNA C (Y/2). Dal punto di vista clinico, capire queste tappe aiuta a interpretare le conseguenze degli errori meiotici. Una non-disgiunzione in meiosi I, quando i bivalenti non si separano correttamente, genera gameti con n+1 o n?1 cromosomi dopo la meiosi II, predisponendo ad aneuploidie come trisomie o monosomie. Tali errori non alterano la logica del contenuto di DNA per fase, ma spiegano come anomalie nella segregazione degli omologhi in metafase/anafase I possano tradursi in patologie riproduttive e congenite.

53 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


54 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


55 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


56 di 64 Domande

Quale dei seguenti muscoli NON fa parte della coscia?














La risposta corretta è la C
Il tibiale anteriore non appartiene alla coscia perché è un muscolo della gamba (regione di gamba o “crus”), situato nel compartimento anteriore tra il ginocchio e la caviglia. Origina dal condilo laterale e dalla metà prossimale della faccia laterale della tibia e si inserisce sul cuneiforme mediale e sulla base del primo metatarso; è innervato dal nervo peroneo (fibulare) profondo e vascolarizzato dall’arteria tibiale anteriore. La sua funzione principale è la dorsiflessione e l’inversione del piede, contribuendo al mantenimento dell’arco plantare mediale e alla fase di swing dell’andatura. Per contrasto, la coscia è il segmento tra anca e ginocchio e comprende tre compartimenti muscolari distinti: anteriore, mediale e posteriore. Il compartimento anteriore include il quadricipite femorale (retto femorale, vasto mediale, intermedio e laterale) e il sartorio, prevalentemente estensori del ginocchio e flessori dell’anca, innervati dal nervo femorale. Il compartimento mediale comprende gli adduttori (lungo, breve, grande), il gracile e il pettineo, innervati soprattutto dal nervo otturatorio e deputati all’adduzione della coscia. Il compartimento posteriore ospita i muscoli ischiocrurali (bicipite femorale, semitendinoso, semimembranoso), innervati in gran parte dal nervo tibiale (sciatico) e responsabili della flessione del ginocchio ed estensione dell’anca. Questi gruppi muscolari agiscono su anca e ginocchio, a differenza del tibiale anteriore che agisce su caviglia e piede. In ambito clinico, riconoscere la sede corretta dei muscoli aiuta a localizzare lesioni e deficit neurologici. Una caduta del piede (foot drop) indica una compromissione del tibiale anteriore o del nervo peroneo profondo/radici L4–L5, mentre dolore alla faccia anteriore della coscia e debolezza nell’estensione del ginocchio suggeriscono interessamento del quadricipite o del nervo femorale. Analogamente, dolore mediale alla coscia e difficoltà nell’adduzione rimandano ai muscoli adduttori e al nervo otturatorio. Distinguere correttamente coscia e gamba è quindi essenziale nella valutazione di traumi, sindromi compartimentali e neuropatie dell’arto inferiore.

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Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


60 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


61 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


62 di 64 Domande

La combustione totale del glucosio C6H12O6, nella respirazione cellulare, porta alla formazione di:














La risposta corretta e' la ' 6 molecole di CO2 e 6 di H2O '.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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