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1 di 74 Domande

Un bambino si è incrinato il perone. Pertanto:














La risposta corretta è la E
Un bambino si è incrinato il perone: sarà compromessa la sua attività motoria. Il perone (fibula) è l’osso laterale della gamba che, pur sopportando una quota minore del carico, stabilizza l’articolazione tibio?tarsica e fornisce inserzioni a muscoli cruciali per la deambulazione (peronieri, estensori). Un’incrinatura provoca dolore, edema e possibile coinvolgimento della sindesmosi tibio?peroneale, limitando l’appoggio, l’eversione del piede e la stabilità della caviglia, con marcia dolorosa o impossibile. Anche le contrazioni muscolari che traggono origine dal perone diventano dolorose, riducendo i movimenti attivi. L’immobilizzazione e la riduzione del carico prescritte per prevenire spostamenti e favorire il callo osseo limitano ulteriormente l’attività. Se la lesione è prossimale può irritare il nervo peroneo comune con deficit dorsiflessione/eversione, aggravando l’impaccio motorio. In sintesi, fino a consolidazione, la locomozione e l’attività motoria risultano compromesse.

2 di 74 Domande

I seguenti dati, relativi al mercurio a temperatura ambiente, sono tutti corretti ECCETTO UNO. Quale?














La risposta corretta è la C
I seguenti dati, relativi al mercurio a temperatura ambiente, sono tutti corretti ECCETTO UNO: Densità assoluta = 13,6 kg/m³. La risposta è corretta perché la densità del mercurio a temperatura ambiente è in realtà di circa 13.600 kg/m³, non 13,6 kg/m³. Questo valore è molto più elevato rispetto a quello indicato nella domanda, poiché il mercurio è un metallo liquido con una densità significativamente alta rispetto ad altri materiali. La densità di 13,6 kg/m³ sarebbe estremamente bassa e non rappresentativa delle proprietà fisiche del mercurio. La confusione potrebbe derivare da un errore di trascrizione o interpretazione dei dati, poiché è comune esprimere la densità del mercurio in g/cm³, che è 13,6 g/cm³, e questo valore tradotto in kg/m³ risulta essere 13.600 kg/m³. Pertanto, l'errore nella domanda risiede nel fatto che la densità è stata espressa in una scala errata, non riflettendo la reale densità del mercurio.

3 di 74 Domande

Come unità di misura del potenziale elettrico possono essere utilizzate alternativamente tutte quelle elencate, salvo una che è ERRATA. Quale?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale tra le unità di misura elencate non possa essere utilizzata come unità di misura del potenziale elettrico, e la risposta corretta è "Newton / coulomb". Il potenziale elettrico è misurato in volt, che si definisce come joule per coulomb (J/C). Le altre unità che si possono alternativamente utilizzare per calcolare il potenziale elettrico devono essere equivalenti a questa definizione. Il newton per coulomb (N/C) è, invece, l'unità di misura del campo elettrico, non del potenziale elettrico. Il campo elettrico rappresenta la forza esercitata per unità di carica, mentre il potenziale elettrico rappresenta l'energia potenziale per unità di carica. Pertanto, mentre il newton per coulomb è una misura della forza per carica, non può essere utilizzato per misurare il potenziale elettrico, che richiede l'unità di energia per carica.

4 di 74 Domande

“Gli idrossidi sono composti ionici, che contengono OH- non solo in soluzione ma già allo stato cristallino; la dissoluzione determina il distacco del catione dallo ione OH-; nella soluzione acquosa di un idrossido metallico esistono quindi ioni metallici, ed è invariabilmente presente l'ossidrile, che costituisce la vera base, cioè la sostanza capace di legare un protone con formazione di acqua”.
Quale delle seguenti affermazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la D
La soluzione acquosa di un idrossido metallico non contiene ioni H?O?. La risposta è corretta perché il brano descrive come gli idrossidi siano composti ionici che, in soluzione, si dissociano liberando ioni metallici e ioni OH?. Gli ioni OH?, noti anche come ossidrili, sono basi forti che tendono a legare protoni (H?) formando acqua (H?O), riducendo così la concentrazione di ioni H?O? nella soluzione. In un ambiente basico, come quello creato dalla dissoluzione di un idrossido metallico, la presenza di ioni OH? è predominante, e la concentrazione di ioni H?O? è molto bassa, spesso trascurabile. Pertanto, la soluzione risulta essere basica e non acida, confermando che gli ioni H?O? non sono presenti in quantità significativa, se non del tutto assenti, in una soluzione acquosa di un idrossido metallico.

5 di 74 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


6 di 74 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

7 di 74 Domande

La febbre, cioè l' aumento della temperatura corporea di base, è una modalità con cui il nostro organismo risponde ad una infezione batterica o virale. Essa è conseguenza del fatto che:














La risposta corretta e' la '

alcuni globuli bianchi del nostro organismo producono sostanze che stimolano l' ipotalamo ad aumentare la temperatura di base

'.


8 di 74 Domande

Per legame ionico di intende la forza di attrazione:














La risposta corretta e' la '

tra ioni di segno opposto nei composti

'.


9 di 74 Domande

In una soluzione diluita di un acido forte monoprotico, tipo HCl abbiamo una [H+] = 0,001mol/l. Qual è la concentrazione degli ioni [OH-] espressa in mol/l?














La risposta corretta è la D
In una soluzione diluita di un acido forte monoprotico, tipo HCl, abbiamo una [H?] = 0,001 mol/l, qual è la concentrazione degli ioni [OH?] espressa in mol/l? La risposta corretta è 10?¹¹. La concentrazione degli ioni idrossido [OH?] in una soluzione acquosa è determinata dall'equilibrio di autoionizzazione dell'acqua, descritto dalla costante del prodotto ionico dell'acqua (Kw), che a 25°C è pari a 1,0 × 10?¹? mol²/l². In una soluzione acida, la concentrazione degli ioni H? è elevata, quindi possiamo calcolare [OH?] utilizzando la relazione Kw = [H?][OH?]. Sostituendo [H?] = 0,001 mol/l (che è 10?³ mol/l) nell'equazione, otteniamo [OH?] = Kw / [H?] = (1,0 × 10?¹?) / (10?³) = 10?¹¹ mol/l. Questo calcolo mostra che, in una soluzione acida, la concentrazione degli ioni OH? è molto bassa rispetto a quella degli ioni H?.

10 di 74 Domande

Quanti sono i numeri di due cifre in cui la somma delle cifre è 12?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quanti sono i numeri di due cifre in cui la somma delle cifre è 12 e la risposta corretta è 7. Per determinare quanti numeri di due cifre soddisfano questa condizione, consideriamo le cifre delle decine e delle unità che sommate danno 12. La cifra delle decine può variare da 1 a 9, ma per ogni valore specifico della cifra delle decine, la cifra delle unità deve essere tale che la loro somma sia 12. Se la cifra delle decine è 3, la cifra delle unità deve essere 9, formando il numero 39; se è 4, la cifra delle unità è 8, formando il numero 48; e così via fino a 9, dove la cifra delle unità è 3, formando il numero 93. I numeri che soddisfano questa condizione sono quindi 39, 48, 57, 66, 75, 84 e 93, per un totale di 7 numeri.

11 di 74 Domande

Indica quale delle seguenti affermazioni è valida per un enzima che catalizza una reazione reversibile del tipo A + B <=> C + D:














La risposta corretta e' la '

partecipa alla reazione legando i substrati

'.


12 di 74 Domande

I composti CH3-CH2-O-CH2-CH3 e CH3-CO-CH3 sono, nell'ordine:














La risposta corretta è la A
I composti CH?-CH?-O-CH?-CH? e CH?-CO-CH? sono, nell'ordine, un etere e un chetone. La struttura CH?-CH?-O-CH?-CH? rappresenta un etere, noto come dietiletere, caratterizzato dalla presenza di un atomo di ossigeno legato a due gruppi alchilici (etilici in questo caso). Gli eteri sono composti organici in cui un atomo di ossigeno è legato a due catene carboniose. D'altra parte, CH?-CO-CH? rappresenta un chetone, specificamente propanone, comunemente noto come acetone. I chetoni sono composti organici caratterizzati dalla presenza di un gruppo carbonile (C=O) legato a due gruppi alchilici o arilici. Nel caso del propanone, il gruppo carbonile è legato a due gruppi metilici (CH?). La differenza principale tra un etere e un chetone risiede nella posizione dell'atomo di ossigeno: negli eteri l'ossigeno è tra due carboni, mentre nei chetoni l'ossigeno è parte di un gruppo carbonile.

13 di 74 Domande

Quale tra i seguenti completamenti NON è corretto? I trasposoni sono sequenze di DNA che ...














La risposta corretta e' la '

Sono responsabili della trasformazione batterica

'.


14 di 74 Domande

La teoria dell'endosimbiosi, formulata da Lynn Margulis negli anni '80 del secolo scorso, giustifica:














La risposta corretta e' la '

La presenza di mitocondri e cloroplasti all'interno delle cellule eucariotiche

'.


15 di 74 Domande

Il figlio di due genitori con gruppo sanguigno rispettivamente A e B, quale gruppo sanguigno può avere tra i seguenti? 1) A 2) B 3) 0














La risposta corretta e' la '

1 o 2 o 3

'.


16 di 74 Domande

Quanti isomeri strutturali della molecola C4H9Br esistono?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quanti isomeri strutturali esistono per la molecola C?H?Br e la risposta corretta è 4. Gli isomeri strutturali sono molecole che condividono la stessa formula molecolare ma differiscono nella disposizione degli atomi. Nel caso di C?H?Br, possiamo avere quattro diverse configurazioni: 1-bromobutano, dove il bromo è legato al primo carbonio di una catena lineare; 2-bromobutano, con il bromo legato al secondo carbonio della catena lineare; 1-bromo-2-metilpropano, dove la catena principale è un propano con un gruppo metilico sul secondo carbonio e il bromo legato al primo; infine, 2-bromo-2-metilpropano, in cui il bromo è legato al secondo carbonio di una catena principale di propano con un gruppo metilico sullo stesso carbonio. Queste configurazioni sono tutte diverse tra loro nella struttura, pur avendo la stessa formula molecolare.

17 di 74 Domande

Due figure uguali a forma di L sono state ricavate da un quadrato che misura 10 cm per 10 cm. Il restante quadrato centrale misura 2 cm per lato. Qual è il perimetro di una delle due figure ritagliate a forma di L?














La risposta corretta è la A
Due figure uguali a forma di L sono state ricavate da un quadrato che misura 10 cm per 10 cm, con un quadrato centrale restante di 2 cm per lato; il perimetro di una delle due figure ritagliate a forma di L è 32 cm. Per determinare il perimetro di una figura a forma di L, dobbiamo considerare che la figura è composta da tre segmenti che formano un percorso continuo attorno alla L. Partendo dal quadrato originale di 10 cm per lato, sottraiamo il quadrato centrale di 2 cm per lato, lasciando una cornice di larghezza 4 cm su ciascun lato. La figura a forma di L ha quindi due lati lunghi 10 cm, uno per ciascun braccio della L, e un lato di 6 cm che collega i due bracci. Il perimetro totale della figura a forma di L è quindi calcolato come 10 cm + 10 cm + 6 cm + 6 cm, considerando che ciascun segmento di 6 cm è condiviso tra le due figure a forma di L, risultando in un perimetro totale di 32 cm per ciascuna figura.

18 di 74 Domande

Osservando un oggetto perfettamente immobile in galleggiamento nel mare, che cosa si può dire delle forze che agiscono su di esso?














La risposta corretta è la A
Osservando un oggetto perfettamente immobile in galleggiamento nel mare, che cosa si può dire delle forze che agiscono su di esso? Agiscono più forze, ma la loro risultante è nulla. Quando un oggetto è in galleggiamento stabile, significa che è soggetto a più forze che si bilanciano perfettamente, risultando in una situazione di equilibrio statico. La forza di gravità agisce verso il basso, cercando di far affondare l'oggetto, mentre la forza di spinta idrostatica, nota come spinta di Archimede, agisce verso l'alto, opponendosi alla gravità. La spinta di Archimede è pari al peso del volume di liquido spostato dall'oggetto, e quando queste due forze si equivalgono, la somma vettoriale delle forze è zero, permettendo all'oggetto di rimanere immobile e galleggiante. Questo equilibrio di forze è una manifestazione del principio di Archimede e dimostra che, anche se l'oggetto è soggetto a forze, la loro risultante è nulla, mantenendo l'oggetto in uno stato di quiete.

19 di 74 Domande

Se in una cellula diploide nella fase G2 della meiosi la quantità di DNA è' pari a Y, quale sarà la quantità di DNA presente in metafase II in ogni singola cellula?














La risposta corretta e' la '

0,5 Y

'.


20 di 74 Domande

L'equazione 2A + B → C + 2D rappresenta una reazione che avviene in un unico stadio. Quale tra le seguenti scritture ne rappresenta la legge della velocità?














La risposta corretta è la C
L'equazione 2A + B ? C + 2D rappresenta una reazione che avviene in un unico stadio e la legge della velocità è Velocità = k[A]²[B]. La legge della velocità di una reazione chimica che avviene in un unico stadio, o reazione elementare, è determinata direttamente dai coefficienti stechiometrici dei reagenti nell'equazione bilanciata. In questo caso, la reazione 2A + B ? C + 2D indica che due molecole di A e una molecola di B sono coinvolte nell'evento elementare che porta alla formazione dei prodotti. Pertanto, l'ordine della reazione rispetto ad A è 2 e rispetto a B è 1, risultando in una legge della velocità di terzo ordine complessivo: Velocità = k[A]²[B]. Qui, k rappresenta la costante di velocità della reazione, e la concentrazione dei reagenti A e B influenzano direttamente la velocità di reazione come indicato dagli esponenti nella formula della legge della velocità.

21 di 74 Domande

Due oggetti di uguale massa in contatto termico costituiscono un sistema isolato. La temperatura iniziale dei due oggetti è rispettivamente di t °C e 0 °C; supponendo che non avvengano cambiamenti di stato, qual è la temperatura di equilibrio se il calore specifico dell'oggetto più caldo è 9 volte quello dell'oggetto più freddo?














La risposta corretta e' la '

0,9t °C

'.


22 di 74 Domande

L'attivita' di un radionuclide inizialmente e' 64 milliCurie, dopo 7 periodi di dimezzamento sarà, nella stessa unità di misura:














La risposta corretta e' la '

1/2

'.


23 di 74 Domande

Indicare il solo processo che rappresenta una trasformazione chimica.














La risposta corretta è la C
Indicare il solo processo che rappresenta una trasformazione chimica, la risposta corretta è: salificazione. La salificazione è un processo chimico in cui un acido e una base reagiscono per formare un sale e acqua, rappresentando una trasformazione chimica poiché i reagenti si combinano per formare nuovi prodotti con proprietà chimiche diverse. Durante questa reazione, i legami chimici tra gli atomi degli acidi e delle basi vengono rotti e riformati per creare il sale, il che implica un cambiamento nella composizione chimica delle sostanze coinvolte. A differenza dei processi fisici, che non alterano la struttura molecolare delle sostanze, la salificazione è un vero cambiamento chimico poiché comporta la formazione di nuovi legami chimici. Altri processi come la fusione o l'evaporazione sono invece trasformazioni fisiche, poiché non comportano modifiche nella composizione chimica delle sostanze, ma solo un cambiamento di stato fisico. Pertanto, la salificazione è un chiaro esempio di reazione chimica, giustificando la scelta come risposta corretta alla domanda.

24 di 74 Domande

Una figura piana F è stellata se esiste un punto P∈F tale che per ogni punto Q∈F distinto da P il segmento PQ sia interamente contenuto in F.
 Quale delle seguenti figure è stellata? 














La risposta corretta è la A
Una figura piana è stellata se esiste un punto P?F tale che per ogni punto Q?F distinto da P il segmento PQ sia interamente contenuto in F e la retta è una figura stellata. La definizione di figura stellata implica che ci sia almeno un punto all'interno della figura da cui tutti gli altri punti della figura stessa siano visibili attraverso segmenti che non escono mai dalla figura. Nel caso di una retta, ogni punto sulla retta può fungere da tale punto centrale P, poiché per qualsiasi altro punto Q sulla retta, il segmento PQ è semplicemente la parte della retta tra P e Q, che è ovviamente contenuta interamente nella retta stessa. Questo rende la retta un esempio perfetto di figura stellata, poiché soddisfa la condizione richiesta per ogni coppia di punti scelti su di essa. Al contrario, altre figure come cerchi o poligoni potrebbero non avere questa proprietà per tutti i punti, a meno che non siano specificamente costruite per essere stellate rispetto a un punto interno.

25 di 74 Domande

Qual è l’agente riducente nella reazione:
 piruvato + NADH + H+ → etanolo + CO2 + NAD+?














La risposta corretta è la C
Nella reazione "piruvato + NADH + H? ? etanolo + CO? + NAD?", l'agente riducente è il NADH. Questa reazione è un esempio di fermentazione alcolica, un processo anaerobico in cui il piruvato viene ridotto a etanolo. Il NADH funge da donatore di elettroni, riducendo il piruvato e convertendosi in NAD?. In una reazione redox, l'agente riducente è la specie chimica che cede elettroni, e in questo caso, il NADH dona elettroni al piruvato, permettendo la sua riduzione a etanolo. Il processo rigenera NAD?, necessario per il proseguimento della glicolisi, consentendo la produzione continua di energia in condizioni anaerobiche. La capacità del NADH di donare elettroni e protoni al piruvato è ciò che lo definisce come agente riducente in questa reazione.

26 di 74 Domande

Secondo il principio di Le Chatelier:














La risposta corretta è la D

Secondo il principio di Le Chatelier, una reazione endotermica viene favorita da un aumento di temperatura. Questo principio afferma che un sistema chimico in equilibrio reagisce a un cambiamento esterno minimizzandone gli effetti, cercando di ristabilire l'equilibrio. In una reazione endotermica, il calore può essere considerato come un reagente; pertanto, aumentando la temperatura, si fornisce più calore al sistema, spostando l'equilibrio verso destra, cioè verso la formazione dei prodotti. Questo accade perché il sistema cerca di assorbire l'eccesso di calore, favorendo la reazione che consuma energia termica. Di conseguenza, l'aumento di temperatura favorisce la reazione endotermica, mentre una diminuzione di temperatura favorirebbe la reazione esotermica inversa.


27 di 74 Domande

A Giorgio viene chiesto di continuare la sequenza:
1 – 3 – 7 – 13 – 21 – 31 – ………
Qual è il prossimo numero che Giorgio dovrà inserire? 














La risposta corretta è la A
La sequenza proposta a Giorgio è: 1 – 3 – 7 – 13 – 21 – 31 – … e il prossimo numero che deve inserire è 43. Questa sequenza segue una progressione in cui la differenza tra numeri consecutivi aumenta di due unità ogni volta. Partendo dal primo numero, 1, si aggiunge 2 per ottenere 3, poi 4 per ottenere 7, successivamente 6 per arrivare a 13, poi 8 per ottenere 21, e infine 10 per giungere a 31. Il pattern mostra che la differenza tra i termini è una sequenza aritmetica di numeri pari: 2, 4, 6, 8, 10, e così via. Continuando questa logica, il prossimo incremento sarà 12 (seguendo la sequenza dei numeri pari), quindi aggiungendo 12 a 31 si ottiene 43. Questo metodo di differenze crescenti spiega perché il numero successivo nella sequenza è 43.

28 di 74 Domande

Quale tra le seguenti specie chimiche NON può attraversare liberamente la membrana
cellulare mediante trasporto passivo?














La risposta corretta è la E
La specie chimica che non può attraversare liberamente la membrana cellulare mediante trasporto passivo è lo ione calcio. La membrana cellulare è costituita da un doppio strato lipidico che è permeabile principalmente a molecole piccole, non polari e liposolubili. Gli ioni calcio, essendo carichi positivamente e polari, non possono diffondersi passivamente attraverso la parte idrofobica della membrana. Il trasporto passivo si basa sul gradiente di concentrazione e non richiede energia, ma le molecole devono poter attraversare la membrana senza assistenza. Gli ioni calcio necessitano di proteine di trasporto specifiche, come canali ionici o pompe, per attraversare la membrana, poiché la loro carica elettrica interagisce con le teste polari dei fosfolipidi impedendo il passaggio attraverso la regione interna apolare della membrana.

29 di 74 Domande

Dall'incrocio tra due individui con genotipo Aa, quali genotipi e con quali probabilità si potranno avere in F1?














La risposta corretta e' la '

25% AA, 50% Aa, 25% aa

'.


30 di 74 Domande

Quale/i dei seguenti acidi nucleici è/sono coinvolto/i sia nella trascrizione che nella
traduzione?
1. DNA
2. mRNA
3. tRNA














La risposta corretta e' la '

Solo 2

'.


31 di 74 Domande

Qual è l'affermazione corretta relativa al Periodo 3 della Tavola Periodica andando da sinistra a destra, da Na a Cl?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale sia l'affermazione corretta relativa al Periodo 3 della Tavola Periodica andando da sinistra a destra, da Na a Cl, e la risposta corretta è che i raggi atomici diminuiscono. Questa affermazione è corretta perché, procedendo lungo un periodo da sinistra a destra nella tavola periodica, il numero atomico aumenta, il che significa che ci sono più protoni nel nucleo. Questo aumento del numero di protoni comporta una maggiore attrazione elettrica tra il nucleo e gli elettroni di valenza. Sebbene anche il numero di elettroni aumenti, questi vengono aggiunti allo stesso livello energetico, quindi l'effetto schermante è relativamente costante. Di conseguenza, l'attrazione più forte del nucleo sugli elettroni di valenza provoca una contrazione del raggio atomico. Questo fenomeno è noto come contrazione del raggio atomico lungo un periodo della tavola periodica.

32 di 74 Domande

Quante moli di HCl sono necessarie per preparare 500 ml di una soluzione a PH=3?  














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quante moli di HCl sono necessarie per preparare 500 ml di una soluzione a pH=3, e la risposta corretta è 5 × 10??. Per determinare il numero di moli di HCl necessarie, bisogna ricordare che il pH è definito come il logaritmo negativo della concentrazione degli ioni H? in soluzione. Un pH di 3 indica una concentrazione di ioni H? pari a 10?³ mol/L. Poiché la soluzione richiesta ha un volume di 500 ml, ovvero 0,5 L, la quantità totale di ioni H? necessaria è data dalla moltiplicazione della concentrazione per il volume in litri, cioè 10?³ mol/L × 0,5 L, che risulta in 5 × 10?? moli di H?. Dato che l'acido cloridrico (HCl) è un acido forte e si dissocia completamente in acqua, la quantità di moli di HCl necessarie per ottenere questa concentrazione di ioni H? è esattamente la stessa, ovvero 5 × 10?? moli.

33 di 74 Domande

Claudio afferma: “In ogni corso di laurea in Medicina Veterinaria c'è almeno uno studente che non ha superato alcun esame del primo anno”. Se tale affermazione è falsa, allora sicuramente …














La risposta corretta e' la '

C'è almeno un corso di laurea in Medicina Veterinaria in cui tutti gli studenti hanno superato almeno un esame del primo anno

'.


34 di 74 Domande

Una mole di idrogeno (H2 gas) reagisce con una mole di cloro (Cl2 gas) per formare acido
cloridrico (HCl gas). Che volume di HCl (in litri) si forma dalla reazione effettuata alla
temperatura di 0 °C e a pressione atmosferica?  














La risposta corretta e' la '

44,8 litri 

'.


35 di 74 Domande

“La Corea di Huntington è una malattia genetica degenerativa ereditaria che colpisce il sistema nervoso. Il termine "corea", introdotto per la prima volta da Paracelso, deriva dal greco e significa "danza", mentre George Huntington per primo descrisse la malattia. Il riferimento alla "danza" è dovuto ai movimenti involontari che, insieme ad alterazion della personalità e a una progressiva demenza, caratterizzano clinicamente questa malattia. La causa della Corea di Huntington è la mutazione di un gene, che si trova sul braccio corto del cromosoma 4. Quando questo gene è alterato contiene una serie di ripetizioni della tripletta Citosina-Adenina-Guanina (CAG), che dà l’informazione per l’aminoacido "glutamina". L’alterazione si trasmette come carattere dominante.”
 Dopo la lettura del breve brano, individuare l’affermazione ERRATA: 














La risposta corretta e' la '

La mutazione viene ereditata con maggior probabilità dai figli maschi 

'.


36 di 74 Domande

“Gli ioni di ammonio quaternari in cui i quattro residui alchilici sono diversi l’uno dall’altro, presentano il fenomeno della stereoisomeria ottica. Così, per esempio, il metil-etil-propilisobutil-ammonio esiste in due forme otticamente attive, in cui i gruppi alchilici sono disposti nello spazio in modo differente rispetto all’atomo di azoto centrale, che presenta ibridazione sp3  e costituisce un centro chirale; la situazione è del tutto analoga a quella che si verifica intorno ad
un atomo di carbonio tetraedrico asimmetrico”.
Quale delle seguenti affermazioni P U Ò essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la E
Gli ioni di ammonio quaternari in cui i quattro residui alchilici sono diversi l’uno dall’altro, presentano il fenomeno della stereoisomeria ottica. Così, per esempio, il metil-etil-propil-isobutil-ammonio esiste in due forme otticamente attive, in cui i gruppi alchilici sono disposti nello spazio in modo differente rispetto all’atomo di azoto centrale, che presenta ibridazione sp3 e costituisce un centro chirale; la situazione è del tutto analoga a quella che si verifica intorno ad un atomo di carbonio tetraedrico asimmetrico. Quale delle seguenti affermazioni P U Ò essere dedotta dalla lettura del brano precedente? Risposta corretta: Sia il carbonio che l’azoto possono presentare ibridazione sp3. L'affermazione corretta si basa sul fatto che sia il carbonio che l'azoto possono formare legami con quattro sostituenti diversi, adottando una geometria tetraedrica tipica dell'ibridazione sp3. Quando un atomo è ibridato sp3, i suoi orbitali formano un angolo di circa 109,5 gradi, permettendo la formazione di quattro legami sigma. Nel caso dell'azoto quaternario, come nel metil-etil-propil-isobutil-ammonio, la presenza di quattro gruppi alchilici diversi attorno all'azoto crea un centro chirale, simile a un carbonio tetraedrico asimmetrico, che può esistere in due configurazioni enantiomeriche. Questo fenomeno è un esempio di stereoisomeria ottica, dove la disposizione spaziale dei sostituenti intorno a un atomo centrale ibridato sp3 è cruciale per la chiralità.

37 di 74 Domande

Il sistema escretore regola:














La risposta corretta e' la '

La concentrazione di acqua nei tessuti corporei

'.


38 di 74 Domande

La soluzione salina fisiologica è una soluzione allo 0,90% di NaCl. Un eritrocita posto in una soluzione allo 0,5% di Na Cl:














La risposta corretta è la C
La soluzione salina fisiologica è una soluzione allo 0,90% di NaCl. Un eritrocita posto in una soluzione allo 0,5% di NaCl subisce emolisi. Questo fenomeno si verifica perché la soluzione allo 0,5% di NaCl è ipotonica rispetto all'interno dell'eritrocita, che ha una concentrazione di soluti simile a quella della soluzione fisiologica allo 0,9% di NaCl. In una soluzione ipotonica, l'acqua tende a entrare nell'eritrocita per osmosi, cercando di equilibrare la concentrazione di soluti tra l'interno e l'esterno della cellula. L'aumento del volume di acqua all'interno dell'eritrocita genera una pressione osmotica che può superare la capacità della membrana cellulare di espandersi, portando alla rottura della membrana stessa e al rilascio del contenuto cellulare, un processo noto come emolisi. Questo è un esempio classico di come le differenze di concentrazione tra l'interno e l'esterno di una cellula possono influenzare la sua integrità strutturale.

39 di 74 Domande

I calori di reazione a pressione costante vengono chiamati variazioni di entalpia; se nella reazione viene emesso calore (reazione esotermica) la variazione di entalpia viene considerata negativa; se nella reazione viene assorbito calore (reazione endotermica) la variazione di entalpia viene considerata positiva; le variazioni di entalpia in una reazione dipendono dalla natura della reazione stessa, oltre che da alcuni altri fattori, come ad es. lo stato fisico dei reagenti e dei prodotti.
Quale delle seguenti affermazioni N O N può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale affermazione non possa essere dedotta dal brano e la risposta corretta è: "Le reazioni endotermiche avvengono sempre a pressione costante." La spiegazione di questa risposta risiede nel fatto che il brano discute delle variazioni di entalpia a pressione costante, ma non implica che tutte le reazioni endotermiche debbano necessariamente avvenire in tali condizioni. Le reazioni endotermiche possono verificarsi anche a volume costante o in condizioni diverse da quelle specificate, e la variazione di entalpia può essere misurata in vari contesti sperimentali. Il brano si concentra sul concetto di variazione di entalpia a pressione costante, ma non limita le reazioni endotermiche a questa sola circostanza, pertanto l'affermazione che le reazioni endotermiche avvengano sempre a pressione costante non può essere dedotta dal testo fornito.

40 di 74 Domande

In seguito alla meiosi si formano: 














La risposta corretta e' la '

4 cellule con DNA diverso

'.


41 di 74 Domande

- Un cilindro galleggia in posizione verticale stabile in due recipienti contenenti liquidi diversi, di densità D1 e D2 con D1 maggiore di D2 (Fig. L). Siano H1 e H2 le altezze della parte immersa rispettivamente nei due liquidi. Quale delle seguenti affermazioni è
CORRETTA?














La risposta corretta e' la '

H1 < H2

'.


42 di 74 Domande

Se una sfera e un cubo hanno uguale volume, la superficie della sfera è:














La risposta corretta è la D
Se una sfera e un cubo hanno uguale volume, la superficie della sfera è minore di quella del cubo. La spiegazione risiede nelle formule matematiche che descrivono il volume e la superficie di queste forme geometriche. Il volume di una sfera è dato da \(V = \frac{4}{3} \pi r^3\), mentre quello di un cubo è \(V = a^3\), dove \(r\) è il raggio della sfera e \(a\) è il lato del cubo. Quando i volumi sono uguali, possiamo esprimere \(a\) in termini di \(r\). La superficie della sfera è \(A_s = 4 \pi r^2\) e quella del cubo è \(A_c = 6a^2\). Sostituendo l'espressione di \(a\) in termini di \(r\) nella formula per \(A_c\) e confrontando con \(A_s\), si trova che \(A_s < A_c\). Questo avviene perché la sfera è la forma geometrica che, a parità di volume, ha la minima superficie possibile, un principio che si può dimostrare attraverso il calcolo delle variazioni.

43 di 74 Domande

Determinare i valori del parametro reale a (se esistono) per cui le seguenti rette r ed s risultano perpendicolari r) a2x + (a – 4)y + a + 2 = 0  s) 2x – 3y + 9a = 0














La risposta corretta è la A
Determinare i valori del parametro reale a (se esistono) per cui le seguenti rette r ed s risultano perpendicolari r) a²x + (a – 4)y + a + 2 = 0 s) 2x – 3y + 9a = 0. La risposta corretta è: per nessun valore di a. Per stabilire se due rette sono perpendicolari, il prodotto dei loro coefficienti angolari deve essere uguale a -1. La retta r ha coefficiente angolare m? = -(a²)/(a - 4) e la retta s ha coefficiente angolare m? = 2/3. Impostando l'equazione m? * m? = -1, si ottiene -(a²)/(a - 4) * (2/3) = -1. Risolvendo questa equazione, si arriva a 2a² = 3(a - 4), che semplificata diventa 2a² = 3a - 12. Organizzando ulteriormente, si ha 2a² - 3a + 12 = 0, un'equazione quadratica. Calcolando il discriminante ? = b² - 4ac = (-3)² - 4 * 2 * 12 = 9 - 96 = -87, si nota che il discriminante è negativo, indicando che non esistono soluzioni reali per a. Pertanto, non esistono valori di a per cui le rette r ed s sono perpendicolari.

44 di 74 Domande

 Si dice che una reazione raggiunge lo stato di equilibrio chimico quando:














La risposta corretta è la C

La reazione raggiunge lo stato di equilibrio chimico quando la velocità della reazione diretta è uguale alla velocità della reazione inversa. Questo avviene perché , in un sistema chiuso, le reazioni dirette e inverse continuano a verificarsi simultaneamente, ma le loro velocità si eguagliano, portando a una condizione in cui le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti rimangono costanti nel tempo. Questo non significa che le reazioni si fermano, ma piuttosto che avvengono a una velocità tale da mantenere un bilanciamento dinamico. L'equilibrio chimico è una caratteristica delle reazioni reversibili e può essere influenzato da vari fattori come temperatura, pressione e concentrazioni iniziali, secondo il principio di Le Cha'telier. È importante notare che l'equilibrio non implica necessariamente che le concentrazioni di reagenti e prodotti siano uguali, ma solo che il loro rapporto rimane costante. Questo stato di equilibrio si verifica quando l'energia libera del sistema è minimizzata, rendendo il sistema termodinamicamente stabile.


45 di 74 Domande

Quale indicazione può far supporre che un composto binario sia ionico?  














La risposta corretta e' la '

Dei due elementi che lo costituiscono uno appartiene al gruppo I e l’altro al gruppo VII   

'.


46 di 74 Domande

La pressione idrostatica che si esercita alla profondità h in un liquido di densità d, se g è l’accelerazione di gravità, vale:














La risposta corretta è la D
La pressione idrostatica che si esercita alla profondità h in un liquido di densità d, se g è l’accelerazione di gravità, vale hdg. La formula hdg per la pressione idrostatica deriva dal principio che la pressione in un fluido in equilibrio è determinata dalla forza esercitata dal peso del fluido sovrastante. La pressione idrostatica è direttamente proporzionale alla profondità h, poiché maggiore è la profondità, più fluido c'è sopra il punto considerato e quindi maggiore è il peso che esso esercita. La densità d del liquido è un fattore cruciale, poiché un liquido più denso esercita una maggiore pressione per una data profondità. L'accelerazione di gravità g è inclusa perché la forza peso è il prodotto della massa per l'accelerazione di gravità, quindi influisce direttamente sulla pressione esercitata dal fluido. Combinando questi fattori, si ottiene l'espressione hdg, che rappresenta la pressione esercitata dal liquido alla profondità h.

47 di 74 Domande

Gli alogeni hanno affinità per gli elettroni














La risposta corretta è la A
Gli alogeni hanno affinità per gli elettroni superiore a quella dei metalli. Questo perché gli alogeni, situati nel gruppo 17 della tavola periodica, hanno configurazioni elettroniche che si avvicinano al completamento del loro ottetto, necessitando di un solo elettrone per raggiungere una configurazione elettronica stabile simile a quella dei gas nobili. Di conseguenza, hanno una forte tendenza ad attrarre elettroni, manifestando un'elevata affinità elettronica. I metalli, al contrario, sono generalmente situati nei gruppi 1 e 2 e tendono a perdere elettroni per raggiungere la stabilità, avendo quindi un'affinità elettronica molto più bassa. Questa differenza fondamentale nei comportamenti chimici è dovuta alla struttura elettronica e alla posizione degli elementi nella tavola periodica, dove gli alogeni sono non metalli con elevata elettronegatività e i metalli tendono invece a formare cationi.

48 di 74 Domande

Quale tra le seguenti strutture muscolari è striata?














La risposta corretta e' la '

Il miocardio contrattile.

'.


49 di 74 Domande

La reazione in fase acquosa

A + B ? AB

ha una costante di equilibrio Kc = 50.

Se all'equilibrio le concentrazioni molari di A e AB sono uguali, quale sarà la concentrazione molare di B?














La risposta corretta è la B

La reazione in fase acquosa A + B ? AB ha Kc = 50: se all’equilibrio [A] e [AB] sono uguali, la concentrazione molare di B è 0,02 M. Per la reazione A + B ? AB l’espressione della costante di equilibrio è Kc = [AB]/([A][B]) in soluzione diluita, dove le attività si approssimano alle concentrazioni; se all’equilibrio [AB] = [A], sostituendo si ottiene Kc = [A]/([A][B]) = 1/[B], da cui [B] = 1/Kc = 1/50 = 0,02 M; il risultato è coerente con un Kc > 1, che indica una certa tendenza alla formazione di AB e impone una concentrazione di B relativamente bassa affinché [A] e [AB] possano risultare uguali.


50 di 74 Domande

La costante Kc di una reazione è all'equilibrio:














La risposta corretta è la A

La costante Kc di una reazione all’equilibrio varia solo modificando la temperatura del sistema. La costante di equilibrio Kc è una misura della posizione di equilibrio di una reazione chimica e dipende unicamente dalla temperatura. Quando la temperatura cambia, l'energia cinetica delle molecole coinvolte nella reazione viene alterata, influenzando così la velocità con cui i reagenti si trasformano in prodotti e viceversa. Questo cambiamento nella velocità di reazione altera la posizione di equilibrio, e quindi la costante Kc. Al contrario, variazioni di concentrazione, pressione o volume non influenzano Kc, sebbene possano spostare temporaneamente l'equilibrio secondo il principio di Le Chatelier. Tuttavia, una volta che il sistema si è adattato alle nuove condizioni, la costante di equilibrio ritorna al suo valore originale a meno che la temperatura non sia stata modificata. Pertanto, la temperatura è l'unico fattore che può alterare permanentemente il valore di Kc per una determinata reazione.


51 di 74 Domande

Individuare la corretta variazione del numero di ossidazione del manganese nella seguente reazione non bilanciata:

Na2C2O4 + KMnO4 + H2SO4 ? K2SO4 + Na2SO4 + H2O + MnSO4 + CO2














La risposta corretta è la A (25_160)


52 di 74 Domande

Un pendolare per andare al lavoro prende il treno in direzione nord. All’ andata, la mattina, si siede rivolto nella stessa direzione di marcia del treno con il finestrino direttamente alla sua sinistra. Al ritorno, la sera, si siede rivolto nella direzione di marcia contraria a quella del treno con il finestrino direttamente alla sua destra. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?
















53 di 74 Domande

Qual è il numero di Ŷ presenti nella tabella?

 














La risposta corretta è la D

Il numero di Ŷ presenti nella tabella è 15. Per determinare il numero di volte in cui il carattere Ŷ appare in una tabella, è necessario esaminare attentamente ogni cella della tabella stessa. Questo processo di conteggio richiede un'osservazione sistematica di ogni riga e colonna per assicurarsi che nessuna occorrenza del carattere venga trascurata. Ogni apparizione del carattere deve essere contata una sola volta per evitare errori di sovrastima. In questo caso, dopo aver analizzato l'intera tabella, si è giunti alla conclusione che il carattere Ŷ compare esattamente 15 volte, confermando così la correttezza della risposta fornita.


54 di 74 Domande

Se una soluzione complessivamente 1M di acido acetico e acetato di sodio(1L) a pH 5 viene diluita con H2O fino a 10 L, il pH della soluzione tampone ottenuta sarà:














La risposta corretta è la A

La domanda: “Se una soluzione complessivamente 1 M di acido acetico e acetato di sodio (1 L) a pH 5 viene diluita con H2O fino a 10 L, quale sarà il pH della soluzione tampone così ottenuta?” ha risposta corretta: 5. Per un tampone HA/A? vale l’equazione di Henderson–Hasselbalch pH = pKa + log([A?]/[HA]); la diluizione con sola acqua riduce entrambe le concentrazioni dello stesso fattore senza alterare il rapporto [A?]/[HA], quindi il pH resta invariato. Per acido acetico/acetato (pKa ? 4,76), pH 5 implica [A?]/[HA] ? 10^(5?4,76) ? 1,7, rapporto che rimane identico dopo la diluizione da 1 L a 10 L. Ciò che cambia è la capacità tampone, che diminuisce di 10 volte rendendo il pH più sensibile ad aggiunte di acido/base. Eventuali scostamenti dovuti a coefficienti di attività e forza ionica sono trascurati nelle assunzioni tipiche d’esame, per cui il pH atteso resta 5.


55 di 74 Domande

Precisamente, quanti litri di azoto molecolare, a 0°C e 1 atm, si formano dalla decomposizione di 3 moli di nitrito di ammonio secondo la reazione da bilanciare NH4NO2 ? N2 + H2O














La risposta corretta e' la ' 67,2 l '.


56 di 74 Domande

In quale dei seguenti composti è rispettata la regola dell’ ottetto?














La risposta corretta è la B
In quale dei seguenti composti è rispettata la regola dell'ottetto? La risposta corretta è NF?. La regola dell'ottetto afferma che gli atomi tendono a formare legami in modo tale da avere otto elettroni nel loro guscio di valenza, raggiungendo così una configurazione elettronica stabile simile a quella dei gas nobili. Nel composto NF?, l'atomo di azoto (N) è legato a tre atomi di fluoro (F) tramite legami covalenti. L'azoto ha cinque elettroni di valenza e, formando tre legami covalenti con i tre atomi di fluoro, condivide tre elettroni, raggiungendo un totale di otto elettroni nel suo guscio di valenza. Allo stesso modo, ogni atomo di fluoro, che ha sette elettroni di valenza, condivide un elettrone con l'azoto, raggiungendo anch'esso l'ottetto. Questo soddisfa la regola dell'ottetto per tutti gli atomi coinvolti nel composto, rendendo NF? un esempio di molecola in cui tale regola è rispettata.

57 di 74 Domande

Aumentando la temperatura di una reazione chimica all'equilibrio:














La risposta corretta è la D

Aumentando la temperatura di una reazione chimica all'equilibrio, l'equilibrio si sposta verso la formazione di prodotti se la reazione è endotermica. Questo fenomeno è spiegato dal principio di Le Chatelier, che afferma che un sistema all'equilibrio reagisce a un cambiamento esterno in modo da contrastarlo. Quando si aumenta la temperatura in una reazione endotermica, si fornisce calore al sistema, che viene considerato come un reagente. Di conseguenza, l'equilibrio si sposta verso destra, favorendo la formazione di prodotti per ridurre l'effetto dell'aumento di temperatura. Al contrario, in una reazione esotermica, l'aumento di temperatura sposterebbe l'equilibrio verso i reagenti. Questo comportamento è fondamentale per il controllo delle reazioni chimiche industriali, dove spesso è necessario ottimizzare la resa dei prodotti desiderati.


58 di 74 Domande

Quanti grammi di H2SO4 (M.M. = 98 u) sono contenuti in 250 ml di una soluzione acquosa 2 M di H2SO4?














La risposta corretta è la E
Quanti grammi di H?SO? (M.M. = 98 u) sono contenuti in 250 ml di una soluzione acquosa 2 M di H?SO?? La risposta corretta è 49 g. Per calcolare la quantità di H?SO? in grammi, si inizia determinando il numero di moli di acido solforico nella soluzione. La molarità (M) è definita come il numero di moli di soluto per litro di soluzione, quindi una soluzione 2 M contiene 2 moli di H?SO? per litro. Dato che il volume della soluzione è 250 ml, ovvero 0,25 litri, il numero di moli di H?SO? è 2 mol/L × 0,25 L = 0,5 moli. La massa molare di H?SO? è 98 g/mol, quindi la massa di 0,5 moli è 0,5 mol × 98 g/mol = 49 g. Pertanto, in 250 ml di una soluzione 2 M di H?SO? sono contenuti 49 grammi di acido solforico.

59 di 74 Domande

In una reazione chimica all’ equilibrio:














La risposta corretta è la C

In una reazione chimica all'equilibrio, la velocità della reazione diretta e della reazione inversa sono uguali. Questo avviene perché l'equilibrio chimico è uno stato dinamico in cui le reazioni diretta e inversa avvengono simultaneamente alla stessa velocità, il che significa che le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti rimangono costanti nel tempo. Sebbene le molecole continuino a reagire, non vi è un cambiamento netto nelle concentrazioni, poiché le molecole che si trasformano da reagenti a prodotti vengono bilanciate da quelle che si trasformano da prodotti a reagenti. Questo equilibrio dinamico non implica che le concentrazioni di reagenti e prodotti siano necessariamente uguali, ma piuttosto che il loro rapporto rimane costante. La costante di equilibrio, K, è una misura del rapporto tra le concentrazioni dei prodotti e dei reagenti a equilibrio raggiunto e dipende dalla temperatura. L'equilibrio può essere influenzato da cambiamenti di temperatura, pressione o concentrazione secondo il principio di Le Chatelier, che descrive come il sistema reagisce per minimizzare tali perturbazioni e ristabilire l'equilibrio.


60 di 74 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


61 di 74 Domande

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando:














La risposta corretta è la B

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti non cambiano più. Questo avviene perché la velocità della reazione diretta, che trasforma i reagenti in prodotti, è uguale alla velocità della reazione inversa, che trasforma i prodotti nei reagenti. In questa condizione dinamica, le concentrazioni delle sostanze coinvolte rimangono costanti nel tempo, anche se le reazioni chimiche continuano a verificarsi. È importante notare che l'equilibrio chimico non implica che le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti siano uguali, ma piuttosto che il loro rapporto rimane costante. L'equilibrio può essere influenzato da fattori esterni come la temperatura, la pressione e la concentrazione delle sostanze coinvolte, secondo il principio di Le Chatelier. Questo principio afferma che se un sistema all'equilibrio viene perturbato, esso si adatta in modo da minimizzare l'effetto della perturbazione, ristabilendo l'equilibrio.


62 di 74 Domande

Secondo le regole di Chargaff, relative ai rapporti tra le 4 basi azotate del DNA:














La risposta corretta e' la ' esiste un rapporto di 1:1 tra le basi puriniche (Adenina – Guanina) e le basi pirimidiniche (Timina – Citosina) contenute nel DNA di una cellula '.


63 di 74 Domande

Nella respirazione cellulare l'ossigeno:














La risposta corretta e' la ' è necessario e viene ridotto al termine della catena di trasporto degli elettroni '.


64 di 74 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


65 di 74 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


66 di 74 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


67 di 74 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


68 di 74 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


69 di 74 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


70 di 74 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


71 di 74 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


72 di 74 Domande

La caratteristica principale di una soluzione tampone è che il suo pH:














La risposta corretta è la E

La caratteristica principale di una soluzione tampone è che il suo pH rimane stabile per aggiunta di piccole quantità di acido o base. Una soluzione tampone contiene un acido debole e la sua base coniugata (o viceversa) in concentrazioni comparabili: secondo l’equazione di Henderson–Hasselbalch, pH = pKa + log([A?]/[HA]), piccole aggiunte di H+ o OH? modificano poco il rapporto [A?]/[HA] perché gli ioni aggiunti vengono “assorbiti” dalle reazioni HA + OH? ? A? + H2O e A? + H+ ? HA, e l’equilibrio si sposta secondo Le Chatelier limitando la variazione di pH. L’efficacia (capacità tampone) cresce con la concentrazione totale e massimizza quando [A?] ? [HA], quindi vicino a pH ? pKa. Tuttavia, aggiunte grandi rispetto alla capacità, diluizioni rilevanti o variazioni di temperatura/forza ionica possono superare l’azione tampone e alterare sensibilmente il pH.


73 di 74 Domande

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando:














La risposta corretta è la D

Una reazione chimica si trova in uno stato di equilibrio quando le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti non cambiano più. Questa condizione si verifica perché la velocità della reazione diretta, che trasforma i reagenti in prodotti, è uguale alla velocità della reazione inversa, che trasforma i prodotti di nuovo in reagenti. In questo stato dinamico, le molecole continuano a reagire, ma le loro concentrazioni rimangono costanti nel tempo. L'equilibrio chimico è una caratteristica delle reazioni reversibili e può essere influenzato da vari fattori come la temperatura, la pressione e la concentrazione delle sostanze coinvolte, in accordo con il principio di Le Chatelier. È importante notare che l'equilibrio non implica che le concentrazioni di reagenti e prodotti siano uguali, ma che il loro rapporto rimane immutato fintanto che le condizioni esterne non cambiano.


74 di 74 Domande

Quanti atomi sono presenti in 2 moli di He?














La risposta corretta e' la ' 12,044⋅1023 '.


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