Simulazione

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1 di 64 Domande

In rapporto allo studio delle cellule viventi, due sono i campi di indagine tradizionalmente chiamati in causa: la......... (che studia il modo in cui le cellule di un organismo vivente manipolano l'energia e più in particolare il modo in cui l'ATP - cioè il trifosfato di adenosina, che è appunto la molecola dell'energia - viene sintetizzato) e il trasporto degli ioni (soprattutto dei cationi, cioè degli ioni di carica positiva). Un tempo i due campi erano ritenuti distinti, ma oggi appare evidente che il loro oggetto di indagine è lo stesso. Il movimento dei cationi attraverso le membrane delle cellule è infatti un processo collegato alla dinamica energetica dell'organismo e al modo in cui le cellule viventi controllano l'energia del corpo. Qual è la disciplina di cui si tratta nel brano?














La risposta corretta e' la '

Bioenergetica

'.


2 di 64 Domande

Qual è il pH di una soluzione acquosa di KCL 0,5 molare?














La risposta corretta e' la '

7,0

'.


3 di 64 Domande

Usando velocemente una pompa da bicicletta si nota un aumento della temperatura della pompa. Ciò è dovuto:














La risposta corretta è la D
Usando velocemente una pompa da bicicletta si nota un aumento della temperatura della pompa, ciò è dovuto ad un processo di compressione quasi adiabatico. Quando l'aria all'interno di una pompa da bicicletta viene compressa rapidamente, il processo avviene così velocemente che non c'è abbastanza tempo per lo scambio di calore con l'ambiente esterno, rendendolo quasi adiabatico. In un processo adiabatico, il lavoro fatto sulla compressione del gas aumenta l'energia interna del gas stesso, che si manifesta come un aumento della temperatura. Questo è descritto dalla prima legge della termodinamica, dove l'incremento di energia interna è uguale al lavoro fatto sul sistema, in assenza di trasferimento di calore. La compressione rapida e l'isolamento termico relativo del sistema contribuiscono a questo fenomeno, risultando in un riscaldamento percepibile della pompa durante l'uso.

4 di 64 Domande

Il "potere diottrico"o "convergenza" di una lente è:














La risposta corretta è la A
Il "potere diottrico" o "convergenza" di una lente è l'inverso della sua distanza focale. Questa affermazione è corretta perché il potere diottrico, misurato in diottrie (D), è definito come l'inverso della lunghezza focale espressa in metri. Una lente con una lunghezza focale corta ha un potere diottrico elevato, il che significa che è in grado di deviare i raggi di luce in modo più marcato rispetto a una lente con una lunghezza focale più lunga. La formula che descrive questa relazione è D = 1/f, dove D è il potere diottrico e f è la distanza focale in metri. Questa relazione è fondamentale nell'ottica perché permette di determinare la capacità di una lente di focalizzare la luce e di correggere difetti visivi come la miopia e l'ipermetropia. Un potere diottrico positivo indica una lente convergente, mentre un potere negativo indica una lente divergente.

5 di 64 Domande

Quanti grammi pesano 11,2 litri di CH4 a condizioni standard?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quanti grammi pesano 11,2 litri di CH₄ a condizioni standard, e la risposta corretta è 8. Per capire perché, dobbiamo considerare che a condizioni standard di temperatura e pressione (STP), un gas ideale occupa un volume di 22,4 litri per mole. Il metano (CH₄) ha una massa molare di 16 g/mol, calcolata sommando la massa atomica del carbonio (circa 12 g/mol) e quella dell'idrogeno (circa 1 g/mol per ciascuno dei quattro atomi di idrogeno). Dato che 22,4 litri di CH₄ corrispondono a una mole, 11,2 litri corrispondono a metà mole. Pertanto, la massa di 11,2 litri di CH₄ è la metà della massa molare, ovvero 16 g/mol diviso 2, che risulta in 8 grammi.

6 di 64 Domande

Nella molecola di un amminoacido sono contenute almeno le seguenti specie atomiche:














La risposta corretta e' la '

Carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno

'.


7 di 64 Domande

Due variabili X e Y sono tra loro inversamente proporzionali se è costante:














La risposta corretta è la E
Due variabili X e Y sono tra loro inversamente proporzionali se è costante il loro prodotto. Quando due variabili sono inversamente proporzionali, significa che all'aumentare di una, l'altra diminuisce in modo tale che il prodotto delle due rimanga costante. Matematicamente, questo si esprime come X * Y = k, dove k è una costante. Ciò implica che se X raddoppia, Y deve dimezzarsi per mantenere il prodotto uguale a k. Questo tipo di relazione è tipica di molte situazioni fisiche e matematiche, dove un aumento di una quantità comporta una diminuzione compensativa di un'altra per mantenere un equilibrio costante. Un esempio classico di questo tipo di proporzionalità si trova nella legge dei gas ideali, dove la pressione e il volume di un gas sono inversamente proporzionali a temperatura costante. In sintesi, la caratteristica distintiva delle variabili inversamente proporzionali è che il loro prodotto rimane invariato, rendendo la risposta corretta al quesito presentato.

8 di 64 Domande

Quale delle seguenti sostanze è un omopolimero (cioè è formato da monomeri eguali tra loro) ?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale delle seguenti sostanze sia un omopolimero e la risposta corretta è il glicogeno. Un omopolimero è un polimero costituito da un solo tipo di monomero ripetuto lungo la catena polimerica. Il glicogeno è un polisaccaride formato esclusivamente da unità di glucosio unite tra loro mediante legami glicosidici α(1→4) e ramificazioni α(1→6). Questa struttura omopolimerica consente al glicogeno di fungere da riserva energetica negli animali, poiché le sue numerose ramificazioni permettono un rapido rilascio di glucosio quando necessario. Al contrario, altre sostanze come le proteine o gli acidi nucleici sono costruite da diversi tipi di monomeri, rispettivamente amminoacidi e nucleotidi, e non possono quindi essere considerate omopolimeri.

9 di 64 Domande

Si consideri la pressione in ogni punto di un liquido (in condizioni statiche, supponendo nulla la pressione sulla
superficie libera). Quale delle seguenti affermazioni (in qualche modo legate alla legge di Stevino, o delle pressioni idrostatiche) è ERRATA?














La risposta corretta è la D
La pressione in ogni punto di un liquido in condizioni statiche è descritta dalla legge di Stevino, che afferma che la pressione ad una certa profondità h dipende unicamente dalla densità del liquido, dall'accelerazione di gravità e dalla profondità stessa, non dalla distanza tra il punto considerato e il fondo del recipiente. La risposta corretta alla domanda è quindi: "La pressione ad una certa profondità h non dipende da h, ma dalla distanza tra il punto preso in considerazione e il fondo del recipiente (mare o lago o altro)". Questa affermazione è errata perché contraddice il principio fondamentale della pressione idrostatica, che stabilisce che la pressione in un fluido in equilibrio è isotropa e dipende solo dalla profondità rispetto alla superficie libera. In altre parole, la pressione aumenta linearmente con la profondità a causa del peso del liquido soprastante, indipendentemente dalla forma del recipiente o dalla distanza dal fondo. Questo principio è essenziale per comprendere fenomeni come la spinta di Archimede e il funzionamento dei manometri e barometri.

10 di 64 Domande

Nel 1644 Torricelli, seguendo un suggerimento di Galilei, fece fare un famoso esperimento. Lo sperimentatore riempì con mercurio una canna di vetro, lunga 120 cm ed avente una estremità chiusa, la capovolse sopra un piatto contenente mercurio, ed osservò che parte del mercurio rimaneva entro la canna per una altezza h, che si sperimentò essere variabile da un giorno all’altro secondo il clima.














La risposta corretta è la B
Nel 1644 Torricelli, seguendo un suggerimento di Galilei, fece un esperimento con una canna di vetro riempita di mercurio e osservò che il mercurio rimaneva a un'altezza variabile; se la lunghezza della canna fosse stata inferiore a 3/4 di metro l'esperimento sarebbe fallito. Questo esperimento dimostrava l'esistenza della pressione atmosferica: il mercurio all'interno della canna si bilanciava con la pressione dell'aria esterna, creando una colonna di mercurio la cui altezza variava in base alle condizioni atmosferiche. Se la canna fosse stata troppo corta, non ci sarebbe stata abbastanza lunghezza per permettere al mercurio di formare una colonna che potesse equilibrare la pressione atmosferica, impedendo così la manifestazione del fenomeno. La lunghezza critica di circa 76 cm (3/4 di metro) corrisponde alla pressione atmosferica media al livello del mare, che riesce a sostenere una colonna di mercurio di tale altezza. Pertanto, una canna più corta non avrebbe permesso di osservare il comportamento del mercurio in relazione alla pressione atmosferica, rendendo l'esperimento inefficace.

11 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


12 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

13 di 64 Domande

Un sasso lasciato cadere da 20 cm di altezza arriva a terra con una velocità V = 2 m/sec (circa). Se lo stesso sasso è lasciato cadere da un’altezza doppia arriverà a terra con una velocità di circa:














La risposta corretta è la A
Un sasso lasciato cadere da 20 cm di altezza arriva a terra con una velocità V = 2 m/sec (circa). Se lo stesso sasso è lasciato cadere da un’altezza doppia arriverà a terra con una velocità di circa 2√2 m/sec. Questa risposta si basa sul principio di conservazione dell'energia meccanica, che afferma che l'energia potenziale gravitazionale iniziale del sasso si trasforma interamente in energia cinetica al momento dell'impatto con il suolo. L'energia potenziale iniziale è data dalla formula mgh, dove m è la massa del sasso, g è l'accelerazione di gravità e h è l'altezza. Quando l'altezza raddoppia, l'energia potenziale raddoppia anch'essa, e poiché l'energia cinetica è data da 1/2 mv², la velocità finale è proporzionale alla radice quadrata dell'altezza. Pertanto, se l'altezza raddoppia, la velocità aumenta di un fattore √2, portando la velocità finale a 2√2 m/sec.

14 di 64 Domande

Stiamo nuotando immersi sott'acqua sul fondo di una lunga piscina; alziamo gli occhi e vediamo le cose sopra di noi, ma se spingiamo lo sguardo lontano dal punto in cui ci troviamo, notiamo che la superficie acqua-aria si comporta come uno specchio che rimanda le immagini interne alla piscina. Il fenomeno è dovuto:














La risposta corretta è la E
Il fenomeno osservato mentre si nuota sott'acqua e la superficie acqua-aria si comporta come uno specchio è dovuto alle proprietà della riflessione totale interna. Questo fenomeno si verifica quando un raggio di luce passa da un mezzo più denso, come l'acqua, a un mezzo meno denso, come l'aria, e l'angolo di incidenza supera l'angolo critico specifico per quei due mezzi. Quando ciò accade, la luce non riesce a passare nel mezzo meno denso e viene completamente riflessa all'interno del mezzo più denso, in questo caso, l'acqua della piscina. Questo è il motivo per cui, guardando verso l'alto e lontano, la superficie dell'acqua appare come uno specchio, riflettendo le immagini interne alla piscina. La riflessione totale interna è un principio fondamentale in ottica e trova applicazione anche in tecnologie come le fibre ottiche.

15 di 64 Domande

Indica quale di queste affermazioni sui virus è corretta:














La risposta corretta e' la '

I virus si replicano solo all'interno della cellula

'.


16 di 64 Domande

Uno studente ha avuto 5 e mezzo ai primi due compiti. Quale voto dovrà raggiungere al terzo compito per ottenere la media del 6?














La risposta corretta è la A
Uno studente ha avuto 5 e mezzo ai primi due compiti. Quale voto dovrà raggiungere al terzo compito per ottenere la media del 6? La risposta corretta è 7. Per determinare il voto necessario al terzo compito, dobbiamo calcolare la media aritmetica dei tre voti e impostarla uguale a 6. La media si calcola sommando i voti e dividendo per il numero di voti. In questo caso, abbiamo due voti di 5,5, quindi la somma dei primi due voti è 5,5 + 5,5 = 11. Se chiamiamo x il voto del terzo compito, la somma totale dei voti sarà 11 + x. La media dei tre voti sarà quindi (11 + x) / 3. Per ottenere una media di 6, impostiamo l'equazione (11 + x) / 3 = 6. Risolvendo per x, moltiplichiamo entrambi i lati per 3, ottenendo 11 + x = 18. Sottraendo 11 da entrambi i lati, x = 7. Pertanto, lo studente deve ottenere un 7 nel terzo compito per raggiungere la media del 6.

17 di 64 Domande

Studiando cellule batteriche scopriamo che una mutazione per delezione di due nucleotidi adiacenti ha avuto conseguenze più gravi, sulla struttura della proteina prodotta, che non la delezione di tre nucleotidi adiacenti. Il motivo può essere:














La risposta corretta e' la '

La delezione di un numero di nucleotidi diverso da tre (o di un multiplo di tre) determina uno spostamento della cornice di lettura durante la traduzione

'.


18 di 64 Domande

Quale dei seguenti meccanismi NON contribuisce alla regolazione dell'espressione genica in una cellula eucariotica?














La risposta corretta e' la '

L'apoptosi

'.


19 di 64 Domande

La fibrosi cistica è una frequente malattia ereditaria di tipo autosomico recessivo. Se un individuo portatore sano sposa un individuo sano (non portatore), qual è la probabilità che possa nascere un figlio malato?














La risposta corretta è la D
La fibrosi cistica è una frequente malattia ereditaria di tipo autosomico recessivo: se un individuo portatore sano sposa un individuo sano (non portatore), la probabilità che possa nascere un figlio malato è 0%. La fibrosi cistica richiede due alleli mutati per manifestarsi (genotipo aa); un portatore sano è eterozigote (Aa), mentre un non portatore è omozigote normale (AA). Dall’incrocio Aa×AA si ottengono solo genotipi AA (50%) e Aa (50%), mai aa, quindi non nascono figli affetti. Di conseguenza la probabilità di un figlio malato è 0%, pur avendo il 50% di probabilità di figli portatori. In contesti di esercizio si trascurano mutazioni de novo o errori di classificazione del genotipo.

20 di 64 Domande

Quale tra le seguenti sostanze appartiene alla categoria dei composti eterociclici con carattere aromatico?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale tra le seguenti sostanze appartiene alla categoria dei composti eterociclici con carattere aromatico e la risposta corretta è la piridina. La piridina è un composto eterociclico aromatico che contiene un anello a sei membri con cinque atomi di carbonio e un atomo di azoto. La presenza dell'azoto conferisce alla piridina proprietà basiche, mentre l'anello aromatico le conferisce stabilità. L'aromaticità della piridina è dovuta alla delocalizzazione degli elettroni π lungo l'anello, che segue la regola di Hückel per l'aromaticità, ovvero la presenza di (4n+2) elettroni π, dove n è un numero intero. Nel caso della piridina, ci sono sei elettroni π, rispettando così la regola di Hückel. Questa delocalizzazione elettronica contribuisce alla stabilità dell'anello e alle sue proprietà chimiche. Rispetto ad altri composti eterociclici, la piridina è particolarmente nota per il suo utilizzo in sintesi organica e come solvente grazie alla sua capacità di coordinarsi con i metalli e partecipare a reazioni di sostituzione elettrofila aromatica.

21 di 64 Domande

Gli spermatozoi sono:














La risposta corretta è la C
Gli spermatozoi sono: Aploidi. Gli spermatozoi sono cellule aploidi (n) che possiedono un solo set di cromosomi; nell’uomo sono 23, ottenuti tramite meiosi durante la spermatogenesi: la meiosi I è riduzionale e separa i cromosomi omologhi, la meiosi II è equazionale e separa le cromatidi sorelle, producendo quattro spermatidi aploidi che maturano in spermatozoi; l’aploidia è essenziale perché alla fecondazione l’unione con l’oocita, anch’esso aploide, ripristini il numero diploide (2n=46) nello zigote; la meiosi introduce variabilità genetica tramite crossing-over e assortimento indipendente; errori di non disgiunzione possono generare aneuploidie, ma fisiologicamente gli spermatozoi sono aploidi.

22 di 64 Domande

La pasticceria Tommaso che vendeva pasticcini in confezioni da 12 pezzi al prezzo di 9 euro ciascuna, ha ridotto ora le confezioni a 10 pezzi, mantenendo il prezzo di 9 euro. Di quanto è aumentato in percentuale il prezzo di un pasticcino?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di quanto è aumentato in percentuale il prezzo di un pasticcino passando da confezioni da 12 a 10 pezzi mantenendo 9 euro: la risposta corretta è 20%. Il prezzo unitario iniziale era 9/12 = 0,75 € a pezzo, quello finale è 9/10 = 0,90 € a pezzo; l’aumento assoluto è 0,90 − 0,75 = 0,15 €, e la variazione percentuale si calcola come (0,15/0,75)×100 = 20%. In alternativa, si può osservare che il rapporto tra i prezzi unitari è 0,90/0,75 = 1,2, cioè un incremento del 20%. Questo è un classico caso di shrinkflation: prezzo della confezione invariato, quantità ridotta, prezzo unitario in aumento del 20%.

23 di 64 Domande

Una tra le seguenti coppie di molecole è tale per cui i suoi membri sono tra loro isomeri. Quale?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale coppia di molecole tra le opzioni fornite sia costituita da isomeri, e la risposta corretta è che acetone e propionaldeide sono isomeri. Gli isomeri sono composti chimici che condividono la stessa formula molecolare ma differiscono nella disposizione degli atomi nello spazio. Acetone e propionaldeide hanno entrambi la formula molecolare C₃H₆O, ma differiscono nella struttura: l'acetone è un chetone, con un gruppo carbonile (C=O) legato a due gruppi metilici (CH₃), mentre la propionaldeide è un'aldeide, con un gruppo carbonile legato a un atomo di idrogeno e a un gruppo etile (CH₃CH₂). Questa differenza nella posizione del gruppo carbonile conferisce loro proprietà chimiche e fisiche diverse, pur avendo lo stesso numero di atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno. La capacità di avere tali differenze strutturali pur mantenendo la stessa formula molecolare è ciò che caratterizza gli isomeri, rendendo acetone e propionaldeide un esempio classico di isomeria di struttura.

24 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


25 di 64 Domande

Nello stomaco  














La risposta corretta e' la '

Vengono digerite le proteine

'.


26 di 64 Domande

Quali composti organici contengono sicuramente un doppio legame? 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quali composti organici contengono sicuramente un doppio legame, e la risposta corretta è: aldeidi. Le aldeidi sono una classe di composti organici caratterizzati dalla presenza di un gruppo carbonilico (C=O) legato a un atomo di idrogeno e a un gruppo alchilico o arilico. Il doppio legame carbonio-ossigeno è una caratteristica distintiva delle aldeidi, conferendo loro proprietà chimiche specifiche come la capacità di partecipare a reazioni di addizione nucleofila. Questo doppio legame è responsabile della reattività delle aldeidi, che le rende essenziali in vari processi chimici e sintetici. A differenza di altri composti come gli alcani o gli alcoli, che possono non avere doppi legami, le aldeidi contengono sempre il doppio legame carbonio-ossigeno nella loro struttura molecolare, garantendo così la presenza di un doppio legame in ogni molecola di aldeide.

27 di 64 Domande

Nei vertebrati l’apparato circolatorio è chiuso. Questo significa che:














La risposta corretta e' la '

Il sangue non si mescola mai con i liquidi interstiziali 

'.


28 di 64 Domande

La tabella sottostante mostra a quale gruppo della Tavola Periodica appartengono i singoli elementi: 

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/13Immag45637838ine.jpg

Quale delle seguenti molecole o ioni ha la stessa forma della fosfina (PH3)?














La risposta corretta è la E
La molecola o ione che ha la stessa forma della fosfina (PH₃) è H₃O⁺. La fosfina (PH₃) ha una geometria molecolare piramidale trigonale, determinata dalla presenza di tre legami covalenti tra il fosforo e gli atomi di idrogeno e da una coppia solitaria di elettroni sul fosforo. Questa disposizione è descritta dalla teoria VSEPR (Valence Shell Electron Pair Repulsion), che prevede che le coppie di elettroni si dispongano in modo da minimizzare la repulsione tra di loro. Analogamente, l'ione H₃O⁺, noto anche come ione ossonio, possiede una struttura piramidale trigonale, dove l'atomo centrale di ossigeno è legato a tre atomi di idrogeno e ha una coppia solitaria di elettroni. Nonostante l'ossigeno abbia un elettronegatività diversa rispetto al fosforo, la forma geometrica risultante è simile a quella della fosfina a causa della disposizione delle coppie di elettroni e dei legami.

29 di 64 Domande

Si consideri un anello rigido di una catena di metallo con diametro esterno di 8 cm e uno spessore di 2 cm. Con 6 di questi anelli viene composta una catena.
Qual è la lunghezza massima della catena quando viene completamente distesa?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale sia la lunghezza massima di una catena composta da 6 anelli rigidi di metallo, ciascuno con un diametro esterno di 8 cm e uno spessore di 2 cm, e la risposta corretta è 28 cm. La lunghezza massima della catena si ottiene considerando che ogni anello, una volta disteso, contribuisce alla lunghezza totale con il suo diametro esterno. Poiché il diametro esterno di ciascun anello è di 8 cm, la lunghezza massima teorica di un singolo anello disteso è di 8 cm. Tuttavia, quando gli anelli sono concatenati, la lunghezza effettiva della catena non è semplicemente la somma dei diametri esterni di ciascun anello, poiché gli anelli si sovrappongono parzialmente. In una configurazione completamente distesa, la lunghezza massima della catena è pari alla somma dei diametri esterni degli anelli meno una sovrapposizione di un diametro per ogni coppia di anelli adiacenti. Quindi, per 6 anelli concatenati, la lunghezza massima è 8 cm + 5 cm + 5 cm + 5 cm + 5 cm + 5 cm, che dà un totale di 28 cm, dove 5 cm è la lunghezza effettiva guadagnata per ogni anello aggiuntivo dopo il primo a causa della sovrapposizione.

30 di 64 Domande

Data la seguente reazione chimica:
4 NH3 (g) + 5 O2 (g) → 4 NO (g) + 6 H2O (g)
 Individuare quante moli di ossigeno sono necessarie affinché 200 moli di ammoniaca reagiscano completamente. 














La risposta corretta è la B
Data la reazione chimica tra ammoniaca e ossigeno, sono necessarie 250 moli di ossigeno affinché 200 moli di ammoniaca reagiscano completamente. La reazione bilanciata è 4 NH₃ (g) + 5 O₂ (g) → 4 NO (g) + 6 H₂O (g), il che indica che per ogni 4 moli di NH₃ sono necessarie 5 moli di O₂. Pertanto, il rapporto stechiometrico tra NH₃ e O₂ è di 4:5. Se si desidera reagire completamente 200 moli di NH₃, è necessario mantenere lo stesso rapporto, quindi si imposta una proporzione: (4 moli di NH₃)/(5 moli di O₂) = (200 moli di NH₃)/(x moli di O₂). Risolvendo per x, si ottiene x = (200 moli di NH₃) * (5 moli di O₂) / (4 moli di NH₃) = 250 moli di O₂. Questo calcolo conferma che per far reagire completamente 200 moli di ammoniaca, sono necessarie 250 moli di ossigeno, in accordo con il rapporto stechiometrico della reazione bilanciata.

31 di 64 Domande

Nell’apparato digerente umano la maggior parte degli enzimi attivi nella digestione agiscono: 














La risposta corretta e' la '

Nel duodeno 

'.


32 di 64 Domande

“La Corea di Huntington è una malattia genetica degenerativa ereditaria che colpisce il sistema nervoso. Il termine "corea", introdotto per la prima volta da Paracelso, deriva dal greco e significa "danza", mentre George Huntington per primo descrisse la malattia. Il riferimento alla "danza" è dovuto ai movimenti involontari che, insieme ad alterazion della personalità e a una progressiva demenza, caratterizzano clinicamente questa malattia. La causa della Corea di Huntington è la mutazione di un gene, che si trova sul braccio corto del cromosoma 4. Quando questo gene è alterato contiene una serie di ripetizioni della tripletta Citosina-Adenina-Guanina (CAG), che dà l’informazione per l’aminoacido "glutamina". L’alterazione si trasmette come carattere dominante.”
 Dopo la lettura del breve brano, individuare l’affermazione ERRATA: 














La risposta corretta e' la '

La mutazione viene ereditata con maggior probabilità dai figli maschi 

'.


33 di 64 Domande

 Tutti gli idracidi sono acidi che non contengono ossigeno e sono formati da idrogeno combinato
con: 














La risposta corretta è la E
"Tutti gli idracidi sono acidi che non contengono ossigeno e sono formati da idrogeno combinato con uno o più non metalli." Questa affermazione è corretta perché gli idracidi sono un tipo di acido inorganico in cui l'idrogeno è legato direttamente a un elemento non metallico, senza la presenza di ossigeno nella loro struttura. Gli idracidi più comuni includono acidi come l'acido cloridrico (HCl), l'acido solfidrico (H₂S) e l'acido fluoridrico (HF), dove l'idrogeno è legato rispettivamente al cloro, allo zolfo e al fluoro, tutti non metalli. A differenza degli ossiacidi, che contengono ossigeno nella loro struttura, gli idracidi sono semplici e si dissociano in soluzione acquosa per liberare ioni idrogeno (H⁺), contribuendo alla loro acidità. La caratteristica distintiva degli idracidi è dunque l'assenza di ossigeno e la presenza di uno o più elementi non metallici, che conferiscono proprietà acide quando disciolti in acqua.

34 di 64 Domande

A livello del colon si ha:














La risposta corretta e' la '

Assorbimento di acqua e sali minerali

'.


35 di 64 Domande

La vaccinazione: 














La risposta corretta e' la '

Basa la sua azione sulla memoria e sulla specificità del Sistema Immunitario

'.


36 di 64 Domande

Quale dei seguenti sistemi non è eterogeneo? 














La risposta corretta e' la '

Soluzione non satura 


'.


37 di 64 Domande

Sia nel DNA che nell’RNA sono sempre presenti:














La risposta corretta e' la '

Acido fosforico, guanina, adenina

'.


38 di 64 Domande

La soluzione acquosa 0,001 M di un acido ha pH = 4. Il soluto è sicuramente:














La risposta corretta è la A
La soluzione acquosa 0,001 M di un acido ha pH = 4. Il soluto è sicuramente un acido debole. Questa affermazione è corretta perché il pH di una soluzione acida è determinato dalla concentrazione degli ioni idrogeno (H⁺) presenti. Per un acido forte, che si dissocia completamente in soluzione, ci aspetteremmo che la concentrazione degli ioni H⁺ sia uguale alla concentrazione iniziale dell'acido, quindi per una soluzione 0,001 M di un acido forte il pH dovrebbe essere 3, non 4. Tuttavia, un pH di 4 indica che la concentrazione degli ioni H⁺ è 10⁻⁴ M, il che significa che l'acido non si è dissociato completamente. Questo comportamento è tipico di un acido debole, che si dissocia parzialmente in soluzione, confermando che il soluto è un acido debole.

39 di 64 Domande

 In un conduttore di rame percorso da corrente elettrica le cariche elettriche che si muovono sono














La risposta corretta è la C
In un conduttore di rame percorso da corrente elettrica le cariche elettriche che si muovono sono negative. Questa affermazione è corretta perché nei materiali conduttori come il rame, la corrente elettrica è dovuta al movimento degli elettroni, che sono particelle con carica negativa. Gli elettroni sono liberi di muoversi attraverso il reticolo cristallino del metallo grazie alla struttura a bande, che permette loro di essere delocalizzati e quindi di condurre elettricità. Quando viene applicata una differenza di potenziale, gli elettroni si muovono dal terminale negativo a quello positivo del conduttore, creando un flusso di cariche negative. Questo movimento di elettroni costituisce la corrente elettrica nei conduttori metallici, a differenza di altri tipi di materiali dove possono muoversi anche ioni positivi o negativi.

40 di 64 Domande

Determinare il più grande tra i seguenti numeri: 














La risposta corretta è la D
Determinare il più grande tra i seguenti numeri: la risposta corretta è cos(20°). Per capire perché cos(20°) è il più grande, dobbiamo considerare le proprietà delle funzioni trigonometriche e i loro valori tipici. La funzione coseno assume valori compresi tra -1 e 1, e per angoli acuti come 20°, il coseno è positivo e vicino a 1. In particolare, cos(20°) è circa 0,9397. Se confrontiamo questo valore con altri numeri che potrebbero essere stati forniti nella domanda, come valori negativi o numeri più piccoli di 0,9397, risulta evidente che cos(20°) è il più grande. Inoltre, senza ulteriori dettagli sui numeri alternativi proposti, possiamo concludere che tra i numeri comunemente confrontati con funzioni trigonometriche, cos(20°) è spesso superiore a molti valori numerici tipici che potrebbero essere elencati in un problema del genere.

41 di 64 Domande

Un ragazzo riempie d’acqua una bottiglia di vetro, la chiude con un piccolo tappo e la deposita sull’acqua di uno stagno. Dica il candidato se: 














La risposta corretta e' la '

 Affonda  

'.


42 di 64 Domande

Indicare l'asserzione ERRATA tra quelle elencate di seguito: 














La risposta corretta e' la '

Un ordine può comprendere più classi 

'.


43 di 64 Domande

Il DNA è un polimero costituito da:  














La risposta corretta e' la '

Nucleotidi 

'.


44 di 64 Domande

Sapendo che NaOH ha una massa molare di 40 g/mol, quanti grammi di NaOH occorreranno per neutralizzare 10 L di una soluzione acquosa di un acido monoprotico forte a pH 2?














La risposta corretta è la B
Sapendo che NaOH ha una massa molare di 40 g/mol, quanti grammi di NaOH occorreranno per neutralizzare 10 L di una soluzione acquosa di un acido monoprotico forte a pH 2? La risposta corretta è 4 g. Per determinare la quantità di NaOH necessaria, bisogna prima calcolare la concentrazione di ioni H⁺ nella soluzione acida. Un pH di 2 indica una concentrazione di H⁺ pari a 10⁻² mol/L. Essendo l'acido monoprotico, ogni mole di acido fornisce una mole di H⁺. Pertanto, in 10 L di soluzione ci sono 10⁻² mol/L × 10 L = 0,1 mol di H⁺. La reazione di neutralizzazione tra NaOH e un acido monoprotico è 1:1, quindi occorrono 0,1 mol di NaOH per neutralizzare l'acido. Dato che la massa molare di NaOH è 40 g/mol, la massa necessaria sarà 0,1 mol × 40 g/mol = 4 g.

45 di 64 Domande

Un recipiente rigido contiene 1 mol di argon (si consideri il gas come ideale). Mediante una valvola, vengono inserite altre 2 mol dello stesso gas. Affinché la pressione all’interno del recipiente rimanga costante, la temperatura assoluta dovrà:














La risposta corretta e' la '

Diventare un terzo rispetto a quella iniziale.

'.


46 di 64 Domande

Quale, tra le seguenti formule, rappresenta un composto stabile?














La risposta corretta e' la ' CaO '.


47 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


48 di 64 Domande

La temperatura di ebollizione dell'acqua dipende dall'ambiente circostante, in che modo?














La risposta corretta è la B
La temperatura di ebollizione dell'acqua dipende dall'ambiente circostante, in che modo? Ad altitudini maggiori l'acqua bolle a temperatura inferiore a 100°C. Questo fenomeno si verifica perché la pressione atmosferica diminuisce con l'aumentare dell'altitudine. La pressione atmosferica è la forza che l'aria esercita sulla superficie terrestre e gioca un ruolo cruciale nel determinare la temperatura di ebollizione di un liquido. All'aumentare dell'altitudine, la pressione atmosferica diminuisce, il che significa che le molecole d'acqua richiedono meno energia per passare dalla fase liquida a quella gassosa. Di conseguenza, l'acqua raggiunge il punto di ebollizione a temperature inferiori rispetto al livello del mare, dove la pressione atmosferica è maggiore. Questo è il motivo per cui in montagna l'acqua bolle a temperature inferiori a 100°C, mentre al livello del mare essa bolle esattamente a 100°C.

49 di 64 Domande

Che cos’ è il colesterolo?














La risposta corretta e' la ' Un lipide con struttura tetraciclica '.


50 di 64 Domande

Cosa sono i tireociti?














La risposta corretta è la C
Cosa sono i tireociti? Cellule epiteliali della tiroide. I tireociti sono le cellule epiteliali follicolari che rivestono i follicoli tiroidei, organizzate in un epitelio semplice (da piatto a cubico/colonnare in base all’attività), con polo apicale verso il colloide. Sono responsabili della sintesi e secrezione della tireoglobulina, dell’assorbimento di ioduro tramite il simportatore Na+/I− (NIS), della organificazione e accoppiamento iodico mediati dalla perossidasi tiroidea (TPO) e della successiva endocitosi del colloide con proteolisi lisosomiale per rilasciare T3 e T4 nel circolo. La loro attività è regolata dal TSH tramite il recettore TSHR, che modula morfologia e funzione. Presentano microvilli apicali e giunzioni serrate che delimitano il compartimento follicolare. Embriologicamente derivano dall’endoderma faringeo. Si distinguono dalle cellule C (parafollicolari), non epiteliali follicolari, che producono calcitonina.

51 di 64 Domande

Quale delle seguenti strutture è una ghiandola?














La risposta corretta e' la ' Pancreas '.


52 di 64 Domande

La riproduzione asessuata, al contrario di quella sessuata:














La risposta corretta è la A
La riproduzione asessuata, al contrario di quella sessuata: produce una prole geneticamente identica al genitore. Nella riproduzione asessuata l’accrescimento e la formazione dei nuovi individui avvengono per mitosi, senza meiosi né fecondazione, perciò il corredo genetico viene copiato e trasmesso integralmente, generando cloni del genitore. Esempi sono scissione binaria nei procarioti, gemmazione e frammentazione in molti organismi e la propagazione vegetativa nelle piante, tutti processi privi di ricombinazione. Al contrario, la riproduzione sessuata prevede meiosi con assortimento indipendente e crossing-over, seguiti da fusione di gameti, che rimescolano gli alleli e aumentano la variabilità genetica. L’identità genetica nella riproduzione asessuata è da intendersi “salvo mutazioni” o eventuali variazioni epigenetiche, che possono introdurre lievi differenze. Questo spiega i vantaggi di rapidità ed efficienza della riproduzione asessuata e, insieme, il suo principale limite evolutivo: la scarsa variabilità in ambienti mutevoli.

53 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


54 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


55 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


56 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


57 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


58 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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Quale tra i seguenti composti è quello avente lo zolfo con il  numero di ossidazione più elevato?














La risposta corretta e' la ' Anidride solforica '.


62 di 64 Domande

Lo ione idruro ha la stessa configurazione elettronica:














La risposta corretta e' la ' dello ione Li+ '.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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