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1 di 101 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 101 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 101 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


4 di 101 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative all'osmosi NON è CORRETTA?














La risposta corretta è la C
Quale delle seguenti affermazioni relative all'osmosi NON è corretta? I globuli rossi devono essere mantenuti in un liquido ipotonico nei loro confronti. È falsa perché in un mezzo ipotonico l’osmolarità extracellulare è inferiore a quella intracellulare, l’acqua entra nei globuli rossi attraverso le aquaporine per gradiente osmotico, il volume cellulare aumenta e può avvenire emolisi. Per mantenere l’omeostasi volumetrica i globuli rossi devono trovarsi in condizioni isotoniche (~300 mOsm; soluzione salina allo 0,9%), nelle quali la pressione osmotica esterna e interna si bilanciano e il flusso netto d’acqua è nullo. In ambiente ipertonico, al contrario, perdono acqua e si “crenano”. L’osmosi è guidata da soluti non permeanti e la pressione osmotica è proporzionale alla concentrazione di tali soluti (legge di van ’t Hoff), quindi alterare la tonicità del mezzo determina prevedibilmente gonfiore o restringimento cellulare.

5 di 101 Domande

Applicando la legge dell'assorbimento indipendente, un individuo con genotipo GgFf produce i gameti














La risposta corretta e' la '

GF, Gf, gF, gf

'.


6 di 101 Domande

 Perché la sostituzione di una base in un gene può non alterare la sequenza aminoacida corrispondente?














La risposta corretta è la C
Perché la sostituzione di una base in un gene può non alterare la sequenza aminoacida corrispondente? Il codice genetico è degenerato. Ciò significa che più codoni (triplette di nucleotidi) possono codificare per lo stesso amminoacido, per cui una mutazione puntiforme può generare un codone sinonimo e quindi una “mutazione silente”. La ridondanza è particolarmente marcata nella terza posizione del codone, dove la tolleranza di appaiamento (regola del wobble) nei tRNA consente il riconoscimento di più basi senza cambiare l’amminoacido inserito. Ad esempio, GGU, GGC, GGA e GGG codificano tutti per la glicina; quindi cambiare l’ultima base spesso non modifica la proteina. Questa proprietà conserva la sequenza polipeptidica nonostante errori o variazioni neutre del DNA, riducendo l’impatto funzionale di alcune mutazioni. In rari casi la degenerazione coinvolge anche la prima o seconda base per specifici amminoacidi. Va notato che, pur non cambiando la sequenza, codoni sinonimi possono influenzare l’efficienza di traduzione o l’espressione, ma non l’identità aminoacidica.

7 di 101 Domande

Il numero di cromosomi presenti in una cellula somatica di una donna è:














La risposta corretta e' la '

44 + XX  

'.


8 di 101 Domande

Se un neurone riceve due segnali, entrambi al di sotto del livello soglia ma distanziati da un brevissimo intervallo di tempo:














La risposta corretta è la C
Se un neurone riceve due segnali sub-soglia separati da un brevissimo intervallo di tempo, non trasmette alcun segnale. L’innesco del potenziale d’azione all’axon hillock richiede il raggiungimento di una soglia: i potenziali postsinaptici eccitatori sub-soglia sono graduali e decadono rapidamente con la costante di tempo di membrana. Se i due eventi sono distanziati, la depolarizzazione residua del primo è già in gran parte svanita quando arriva il secondo, per cui la sommazione temporale non è sufficiente a superare la soglia. Poiché il potenziale d’azione è un evento “tutto-o-nulla”, senza soglia raggiunta non si genera alcun treno di impulsi. In assenza di potenziale d’azione non c’è propagazione lungo l’assone e quindi non viene trasmesso alcun segnale.

9 di 101 Domande

- Quando si propaga un impulso nervoso (o potenziale d'azione):














La risposta corretta è la B
Alla domanda "Quando si propaga un impulso nervoso (o potenziale d'azione):" la risposta corretta è: "Si aprono le proteine canale del sodio". La depolarizzazione della membrana fino alla soglia attiva i canali del sodio voltaggio-dipendenti, consentendo un rapido ingresso di Na+ lungo il gradiente elettrochimico. Questo ingresso rende il potenziale di membrana più positivo, instaurando un feedback positivo che determina la fase ascendente del potenziale d’azione. Successivamente i canali del sodio si inattivano e si aprono quelli del potassio, favorendo la ripolarizzazione. La cinetica di apertura/inattivazione e la distribuzione dei canali generano il periodo refrattario, che assicura la propagazione unidirezionale. Nei neuroni mielinizzati i canali del sodio sono concentrati nei nodi di Ranvier, consentendo la conduzione saltatoria. In sintesi, l’apertura dei canali del sodio è l’evento iniziale indispensabile per l’avvio e la propagazione del potenziale d’azione lungo l’assone.

10 di 101 Domande

La funzione principale dei neurotrasmettitori è:














La risposta corretta e' la '

Condurre gli impulsi in corrispondenza delle sinapsi 

'.


11 di 101 Domande

Il progesterone viene prodotto:














La risposta corretta e' la '

Dal corpo luteo dopo l'ovulazione 

'.


12 di 101 Domande

Il centro bulbare regolatore dell'attività cardiovascolare:














La risposta corretta è la A
Il centro bulbare regolatore dell’attività cardiovascolare manda segnali al sistema nervoso autonomo. Questo centro, situato nel bulbo (medulla oblongata), comprende il nucleo del tratto solitario, il nucleo ambiguo, il nucleo motore dorsale del vago e le regioni ventrolaterali; integra gli afferenti dei baro- e chemorecettori (nervi glossofaringeo e vago) e genera efferenze autonome. Attraverso la regione ventrolaterale rostrale attiva i neuroni simpatici pregangliari nell’asta intermedio?laterale del midollo spinale, aumentando frequenza cardiaca, contrattilità e vasocostrizione. Tramite i nuclei vagali (nucleo ambiguo e motore dorsale) modula il parasimpatico cardiaco riducendo la frequenza. Questo circuito realizza riflessi come il baroriflesso per stabilizzare la pressione arteriosa. Pertanto la risposta è corretta perché il centro bulbare regola cuore e vasi inviando comandi efferenti attraverso il sistema nervoso autonomo.

13 di 101 Domande

Le scorie azotate nell'uomo sono eliminate come: 














La risposta corretta e' la '

Urea

'.


14 di 101 Domande

La quantità di progesterone in una donna sessualmente matura:
 














La risposta corretta e' la '

Inizia ad aumentare dopo l'ovulazione 

'.


15 di 101 Domande

Quali delle seguenti affermazioni NON è corretta: 














La risposta corretta e' la '

i virus contengono solo DNA

'.


16 di 101 Domande

Lo schema della figura rappresenta il ciclo dell'azoto. La freccia contrassegnata con il n. 2 indica il processo di: 

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La risposta corretta è la C
Nello schema del ciclo dell’azoto, la freccia n. 2 indica il processo di decomposizione. Nel ciclo dell’azoto la decomposizione (o ammonificazione) è l’azione di batteri e funghi saprofiti che degradano la materia organica di organismi morti ed escreti, mineralizzando proteine, amminoacidi e acidi nucleici e liberando ammoniaca/ammonio (NH3/NH4+) nel suolo. Questo è il passaggio che riconverte l’azoto organico in forma inorganica, rendendolo di nuovo disponibile per i successivi processi biogeochimici. A valle della decomposizione, l’ammonio può essere ossidato a nitriti e nitrati tramite nitrificazione, quindi riassimilato dalle piante o perso come N2 tramite denitrificazione. La scelta “decomposizione” distingue correttamente questo step sia dalla fissazione dell’azoto atmosferico (N2 ? NH3) sia dall’assimilazione vegetale (NO3?/NH4+ ? composti organici) e dalla denitrificazione (NO3? ? N2). In molti schemi la freccia corrisponde al flusso dai detriti organici al pool di ammonio nel suolo, tipico appunto della decomposizione.

17 di 101 Domande

Il carbonio inorganico entra nel ciclo dei viventi mediante il processo di:














La risposta corretta e' la '

Fotosintesi 

'.


18 di 101 Domande

Genitori di gruppo sanguigno A hanno un figlio di gruppo sanguigno 0. Si può affermare che per entrambi i genitori:














La risposta corretta e' la '

Il fenotipo è A  

'.


19 di 101 Domande

L'allele responsabile dell'anemia falciforme è letale in doppia dose, tuttavia non scompare  dal pool genetico della popolazione umana, perché:














La risposta corretta e' la '

Si conserva nell'eterozigote, avvantaggiato in casa di malaria
 

'.


20 di 101 Domande

I mammiferi che vivono in ambienti aridi, per eliminare i rifiuti azotati:














La risposta corretta e' la '

Producono un'urina molto concentrata 

'.


21 di 101 Domande

Nel corso dell'evoluzione la fecondazione interna ha sostituito, in molti animali, quella esterna. Ciò ha avuto come conseguenza:














La risposta corretta e' la '

Una diminuzione del numero delle uova prodotte 

'.


22 di 101 Domande

L'iperventilazione orale, caratteristica dei cani dopo una corsa, è innescata da un "termostato" naturale situato:














La risposta corretta e' la '

Nell'ipotalamo

'.


23 di 101 Domande

 Quale annesso embrionale ha permesso ai rettili di conquistare definitivamente l'ambiente subacqueo?














La risposta corretta e' la '

l'amnios 

'.


24 di 101 Domande

Le emoglobine umane (Hb) hanno la proprietà di legare ossigeno in funzione della sua pressione parziale dell'aria. Ad una pressione parziale di 100 mm di Hg tutte le Hb sono sature di ossigeno (saturazione uguale a 100%). Esistono, nella specie umana, diversi tipi di Hb con differente affinità per l'ossigeno. L'Hb embrionale (Hb-E) ha la massima affinità, seguono l'Hb fetale (Hb-F), L'Hb adulta (Hb-A) e l'Hb di individui che abitano ad alta quota (Hb-HA).Il grafico (Fig.) rappresenta il rapporto tra pressione parziale di ossigeno (in mm Hg) e saturazione dei quattro diversi tipi di Hb con ossigeno. Quale è la P50 dell'Hb-A?

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La risposta corretta è la C
La P50 dell’Hb-A è 25 mm Hg. La P50 è la pressione parziale di O2 alla quale l’emoglobina è satura al 50% e si legge sul grafico come l’ascissa al punto di metà saturazione; una maggiore affinità sposta la curva a sinistra riducendo la P50, una minore affinità la sposta a destra aumentandola. Poiché l’affinità decresce da Hb-E a Hb-F a Hb-A a Hb-HA, la curva dell’Hb-A si colloca tra quella fetale (più a sinistra) e quella degli individui ad alta quota (più a destra). Intersecando la curva di Hb-A con il 50% di saturazione si ottiene circa 25 mm Hg nel grafico proposto. Il valore è in linea con la fisiologia standard dell’Hb adulta a 37°C e pH 7,4 (circa 25–27 mm Hg) e non è influenzato dal fatto che a 100 mm Hg tutte le isoforme risultano praticamente sature.

25 di 101 Domande

La mole di una proteina pesa 60 Kg; nella mole in questione sono contenuti:














La risposta corretta è la A
La mole di una proteina pesa 60 kg; nella mole in questione sono contenuti: 6,023*10^23 molecole di proteina. Per definizione, una mole di qualunque sostanza contiene sempre il numero di Avogadro N_A di entità elementari, cioè circa 6,022*10^23, indipendentemente dalla sua massa molare. Il valore “60 kg” indica la massa molare della proteina (60 kg/mol = 60.000 g/mol = 60 kDa), che è plausibile per una proteina media, ma non influisce sul numero di molecole per mole. Nel SI, N_A è fissato esattamente a 6,02214076*10^23 mol^-1, quindi l’approssimazione 6,023*10^23 è coerente a tre cifre significative. Da ciò segue che una singola molecola peserebbe circa 60 kg / N_A ? 1,0*10^-22 kg, ma il conteggio totale di molecole in una mole resta N_A.

26 di 101 Domande

 Una soluzione di acido acetico 0,1 M (Ka = 1,8*10-5) è














La risposta corretta e' la '

Meno acida di una soluzione 0,1 M di acido cloridrico

'.


27 di 101 Domande

In una reazione di ossidoriduzione si realizza l'eguaglianza tra il numero di:














La risposta corretta è la D
In una reazione di ossidoriduzione si realizza l'eguaglianza tra il numero di elettroni ceduti ed elettroni acquistati. Questa affermazione è corretta perché le reazioni di ossidoriduzione, o redox, coinvolgono il trasferimento di elettroni tra specie chimiche. Durante il processo, una specie subisce ossidazione perdendo elettroni, mentre un'altra subisce riduzione acquistandoli. Per rispettare la legge di conservazione della carica, il numero di elettroni persi dall'agente riducente deve essere uguale al numero di elettroni guadagnati dall'agente ossidante. Questo bilanciamento elettronico è essenziale per garantire che la reazione sia correttamente equilibrata dal punto di vista chimico, assicurando che non vi sia accumulo netto di carica. Tale equilibrio è fondamentale per il corretto funzionamento di processi biologici, industriali e ambientali che si basano su reazioni redox.

28 di 101 Domande

Una soluzione satura di NaCl in acqua, in presenza del sale indisciolto, rappresenta un esempio di:














La risposta corretta e' la '

Sistema eterogeneo

'.


29 di 101 Domande

A quale dei seguenti valori del pH si ha la minima concentrazione di ioni OH- ? 














La risposta corretta è la B
La domanda chiede: "A quale dei seguenti valori del pH si ha la minima concentrazione di ioni OH-?" e la risposta corretta è 3,12. Il pH è una misura della concentrazione degli ioni H+ in soluzione, e si calcola come il logaritmo negativo della concentrazione molare di H+. In una soluzione acquosa, il prodotto ionico dell'acqua (Kw) è costante a 25°C e vale 1,0 x 10^-14, quindi [H+][OH-] = 1,0 x 10^-14. Quando il pH è basso, la concentrazione di H+ è alta, il che implica che la concentrazione di OH- è bassa per mantenere il prodotto costante. Pertanto, a un pH di 3,12, che è acido, la concentrazione di ioni H+ è elevata, e di conseguenza la concentrazione di ioni OH- è al minimo.

30 di 101 Domande

A quale volume bisogna diluire 50 mL di soluzione acquosa di KOH 6 M per ottenere KOH 0,2 M?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede a quale volume bisogna diluire 50 mL di soluzione acquosa di KOH 6 M per ottenere KOH 0,2 M, e la risposta corretta è 1500 mL. Per risolvere questo problema, si utilizza il principio di diluizione delle soluzioni, che si basa sulla conservazione del numero di moli di soluto prima e dopo la diluizione. La formula da applicare è M?V? = M?V?, dove M? e V? sono la molarità e il volume iniziali, e M? e V? sono la molarità e il volume finali desiderati. Inserendo i valori dati, M? = 6 M, V? = 50 mL, e M? = 0,2 M, si risolve per V?: (6 M)(50 mL) = (0,2 M)(V?). Questo porta a 300 mL = 0,2 M * V?, quindi V? = 300 mL / 0,2 M = 1500 mL. Pertanto, per ottenere una soluzione di KOH 0,2 M, il volume totale della soluzione diluita deve essere 1500 mL.

31 di 101 Domande

"Nell'accumulatore al Fe-Ni l'elettrolita (KOH) non prende parte alla reazione di carica e scarica, ed ha soltanto il compito di condurre la corrente. Poiché nell'aria è contenuta anidride carbonica, che reagirebbe col KOH formando carbonato di potassio, con conseguente diminuzione della conducibilità della soluzione, gli elementi al Fe-Ni sono contenuti in recipienti in acciaio chiusi con tappi speciali che consentono la fuoruscita di gas (O2, H2) formatisi nell'interno, ma non permettono all'aria esterna di venire a contatto con l'elettrolita".
Quale delle seguenti affermazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale affermazione non può essere dedotta dalla lettura di un brano sull'accumulatore al Fe-Ni, e la risposta corretta è che bisogna evitare la fuoruscita dei gas formatisi all'interno dell'accumulatore. Questa risposta è corretta perché il brano specifica che l'accumulatore è progettato con tappi speciali che consentono la fuoriuscita dei gas generati internamente, come ossigeno e idrogeno, per evitare l'accumulo di pressione e possibili esplosioni. Tuttavia, il brano non menziona la necessità di evitare la fuoriuscita di questi gas, ma piuttosto sottolinea l'importanza di impedire all'aria esterna di entrare in contatto con l'elettrolita per prevenire la formazione di carbonato di potassio, che ridurrebbe la conducibilità della soluzione. Pertanto, l'affermazione che bisogna evitare la fuoriuscita dei gas è contraria a quanto descritto nel testo, rendendola la scelta che non può essere dedotta dal brano.

32 di 101 Domande

A quale categoria di composti organici appartiene O (CH3 CH2)2 ?














La risposta corretta e' la '

Eteri

'.


33 di 101 Domande

Se un litro di soluzione tampone a pH = 4 viene diluito con acqua a 10 litri, il pH
della soluzione ottenuta è:














La risposta corretta è la C
Se un litro di soluzione tampone a pH = 4 viene diluito con acqua a 10 litri, il pH della soluzione ottenuta è 4. Un tampone è una soluzione che resiste alle variazioni di pH quando vengono aggiunti acidi o basi o quando viene diluita. Questo avviene perché una soluzione tampone è composta da un acido debole e il suo sale coniugato o una base debole e il suo sale coniugato, che lavorano insieme per neutralizzare eventuali aggiunte di ioni H? o OH?. Nel caso della diluizione, la concentrazione degli ioni H? e del sale coniugato diminuisce allo stesso modo, mantenendo costante il rapporto tra di loro e quindi il pH della soluzione. Pertanto, anche se la soluzione viene diluita, il pH rimane invariato a 4, dimostrando l'efficacia del tampone nel mantenere stabile il pH.

34 di 101 Domande

Quale delle seguenti sostanze si scioglie meglio in solventi apolari?














La risposta corretta è la C
La sostanza che si scioglie meglio in solventi apolari è un grasso neutro. I grassi neutri, come i trigliceridi, sono composti prevalentemente da catene lunghe di acidi grassi che sono idrofobiche e non polari, rendendoli compatibili con solventi apolari. I solventi apolari, come il benzene o l'esano, non hanno cariche elettriche significative e quindi non possono interagire efficacemente con le molecole polari attraverso legami a idrogeno o interazioni dipolari. Al contrario, le molecole apolari tendono a dissolversi bene in solventi apolari a causa delle interazioni di dispersione di London, che sono deboli forze attrattive tra molecole non polari. Questo principio si basa sulla regola "simile scioglie simile", secondo cui le sostanze con proprietà chimiche simili tendono a essere solubili l'una nell'altra. Pertanto, i grassi neutri, essendo non polari, si sciolgono meglio in solventi apolari.

35 di 101 Domande

"Gli alcooli sono composti organici con uno o più gruppi ossidrilici. Nonostante l'apparente rassomiglianza con gli idrossidi metallici, essi non si ionizzano per formare ioni
ossidrile, e perciò non hanno gusto amaro né consistenza scivolosa, e non reagiscono con il tornasole".
Quale delle seguenti affermazioni PUO' essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale affermazione possa essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è: "Il gusto amaro degli idrossidi metallici è dovuto agli ioni ossidrile". Gli alcooli, pur avendo gruppi ossidrilici (-OH), non rilasciano ioni ossidrile in soluzione, a differenza degli idrossidi metallici che si dissociano per formare ioni OH?. Questa dissociazione è responsabile delle proprietà basiche degli idrossidi metallici, come il gusto amaro e la consistenza scivolosa. Poiché gli alcooli non si comportano allo stesso modo, non condividono queste caratteristiche. Il brano sottolinea la mancanza di reattività degli alcooli con il tornasole, un indicatore di pH, suggerendo che non liberano ioni ossidrile. Da ciò si può dedurre che le proprietà degli idrossidi metallici, come il gusto amaro, sono strettamente legate alla presenza di ioni ossidrile in soluzione.

36 di 101 Domande

Gli elettroni in orbitali di tipo f, s, d hanno, rispettivamente, numero quantico secondario:














La risposta corretta è la D
Gli elettroni in orbitali di tipo f, s, d hanno, rispettivamente, numero quantico secondario: 3, 0, 2. La risposta è corretta perché il numero quantico secondario, noto anche come numero quantico azimutale o l, determina la forma dell'orbitale e assume valori interi da 0 fino a n-1, dove n è il numero quantico principale. Per gli orbitali di tipo s, l è pari a 0, indicando una forma sferica. Gli orbitali di tipo p hanno l pari a 1, mentre quelli di tipo d hanno l pari a 2, indicando forme più complesse come doppio lobo e quadrifoglio. Infine, gli orbitali di tipo f, che hanno forme ancora più intricate, sono caratterizzati da l pari a 3. Questi valori di l sono fondamentali per comprendere la disposizione degli elettroni negli atomi e le loro proprietà chimiche, poiché influenzano la distribuzione degli elettroni e quindi l'energia e la stabilità degli orbitali stessi.

37 di 101 Domande

Quale è il numero di ossidazione dell'idrogeno in KH (idruro di potassio) ?














La risposta corretta è la A
Il numero di ossidazione dell'idrogeno in KH (idruro di potassio) è -1. Questo perché negli idruri metallici, come KH, l'idrogeno assume un numero di ossidazione negativo. In genere, l'idrogeno ha un numero di ossidazione di +1, ma quando è legato a un metallo meno elettronegativo, come il potassio, l'idrogeno diventa l'elemento più elettronegativo e acquisisce un elettrone dal metallo. Di conseguenza, l'idrogeno ha un numero di ossidazione di -1, mentre il potassio, essendo un metallo alcalino, ha un numero di ossidazione di +1. Questo scambio di elettroni riflette la natura ionica del legame tra potassio e idrogeno nell'idruro di potassio, in cui l'idrogeno si comporta come un anione.

38 di 101 Domande

- Azoto e fosforo:














La risposta corretta è la B
La domanda è: "- Azoto e fosforo:" e la risposta corretta è: "Possiedono lo stesso numero di elettroni nell'ultimo livello." Azoto e fosforo appartengono entrambi al gruppo 15 della tavola periodica, noto anche come gruppo dell'azoto. Questo implica che entrambi gli elementi hanno cinque elettroni nel loro guscio di valenza, ovvero l'ultimo livello energetico. Gli elettroni di valenza determinano molte delle proprietà chimiche di un elemento, inclusa la sua reattività e la capacità di formare legami. L'azoto ha un numero atomico di 7, mentre il fosforo ha un numero atomico di 15, ma la configurazione elettronica del guscio di valenza è simile per entrambi: azoto 2s² 2p³ e fosforo 3s² 3p³. Questo porta a comportamenti chimici simili, come la formazione di composti con lo stesso stato di ossidazione, tipicamente -3.

39 di 101 Domande

"Le ammine costituiscono un'importante categoria di composti organici a carattere basico; la loro basicità non è molto spiccata; si può affermare, in generale, che la basicità delle ammine cresce al crescere del numero di radicali alchilici legati all'azoto, anche se le ammine terziarie, in cui i radicali in questione sono tre, hanno frequentemente basicità minore rispetto alle ammine con due radicali legati all'azoto (ammine secondarie)".
Quale delle seguenti affermazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale affermazione non può essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è: "Esiste proporzionalità diretta tra basicità delle ammine e numero dei radicali legati all'azoto." Il brano descrive che la basicità delle ammine tende ad aumentare con l'aumento del numero di radicali alchilici legati all'azoto, ma sottolinea anche che le ammine terziarie, che hanno tre radicali, spesso mostrano una basicità inferiore rispetto alle ammine secondarie, che ne hanno due. Questo implica che non c'è una proporzionalità diretta tra il numero di radicali e la basicità, poiché l'aumento dei radicali non si traduce sempre in un aumento della basicità. Le ammine terziarie possono avere una basicità ridotta a causa di fattori sterici e della minore disponibilità del doppietto elettronico dell'azoto per la protonazione, a differenza delle ammine secondarie che bilanciano meglio questi aspetti.

40 di 101 Domande

Un acido ossigenato inorganico è tanto più forte:














La risposta corretta è la C
Un acido ossigenato inorganico è tanto più forte quanto più debole è la sua base coniugata. Questa relazione è spiegata dal principio di stabilità della base coniugata: un acido rilascia più facilmente un protone se la base coniugata risultante è stabile. La stabilità della base coniugata è spesso determinata dalla capacità di delocalizzare la carica negativa, ad esempio attraverso la risonanza o l'elettronegatività degli atomi vicini. In particolare, la presenza di atomi elettronegativi o gruppi elettron-attrattori può aumentare la stabilità della base coniugata, rendendo l'acido più forte. Pertanto, la forza di un acido è inversamente proporzionale alla forza della sua base coniugata: una base coniugata debole implica un acido forte, poiché la base coniugata è meno propensa a riacquistare il protone, favorendo così la dissociazione dell'acido.

41 di 101 Domande

 A 0° C, e alla pressione di 1 atmosfera, due moli di gas N2














La risposta corretta è la B
A 0° C e alla pressione di 1 atmosfera, due moli di gas N? occupano un volume di poco meno di 45 litri. Questo risultato si può spiegare utilizzando la legge dei gas ideali, PV = nRT, dove P è la pressione, V è il volume, n è il numero di moli, R è la costante universale dei gas e T è la temperatura in Kelvin. A 0°C, che corrisponde a 273,15 K, e con una pressione di 1 atm, la costante R assume il valore di 0,0821 L·atm/(mol·K). Inserendo questi valori nell'equazione, V = (nRT)/P, otteniamo V = (2 mol × 0,0821 L·atm/(mol·K) × 273,15 K) / 1 atm, che risulta in un volume di circa 44,8 litri. Questo calcolo conferma che due moli di gas N? occupano poco meno di 45 litri in queste condizioni standard di temperatura e pressione.

42 di 101 Domande

La tabella (Fig. H) descrive la composizione ed il contenuto energetico dei vari tipi di latte. Come contenuto energetico del latte intendiamo la quantità di energia, misurata in kilojoule (kJ), fornita dal consumo di 100 grammi (g) di latte. Quale delle seguenti affermazioni NON può essere dedotta dalla tabella?














La risposta corretta e' la '

Il contenuto di proteine nel latte è correlato al contenuto energetico

'.


43 di 101 Domande

UNA SOLA delle seguenti affermazioni concernenti l'elemento calcio è ERRATA.
Quale?














La risposta corretta e' la '

 E' un metallo alcalino 

'.


44 di 101 Domande

Con i suoi canoni, Bach ci offre un primo esempio della nozione che qui definiremo degli Strani Anelli. Il fenomeno dello Strano Anello consiste nel fatto di ritrovarsi inaspettatamente, salendo o scendendo lungo i gradini di qualche sistema gerarchico, al punto di partenza (nel nostro esempio il sistema è quello delle tonalità musicali). (...) A mio avviso, le più belle e imponenti realizzazioni visive del concetto di Strano Anello si trovano nell’opera del grafico olandese M.C.Escher, vissuto tra il 1898 e il 1971. Escher ha creato alcuni disegni che sono tra i più intellettualmente stimolanti di tutti i tempi. Molti hanno la loro ispirazione in paradossi, illusioni o doppi sensi. I matematici furono tra i primi ammiratori dei disegni di Escher, e si capisce perché: spesso essi sono basati su princìpi matematici di simmetria o di regolarità ... Ma in un disegno tipicamente escheriano c’è molto di più di semplici simmetrie e regolarità; c’è spesso un’idea di fondo che viene realizzata in forma artistica. In particolare lo Strano Anello è uno dei temi più frequenti dell’opera di Escher; (...) pensiamo all’interessante “Mani che disegnano”, dove si vedono due mani ognuna
delle quali disegna l’altra: è uno Strano Anello a due componenti. (...) Il concetto di Strani Anelli contiene quello di infinito: un anello infatti non è proprio un modo per rappresentare un processo senza fine in modo finito?
(...) E come gli anelli di Bach e di Escher fanno appello ad intuizioni molto semplici e antiche come la scala musicale o la scala di un edificio, così la scoperta ad opera di K. Gödel di uno Strano Anello in un sistema matematico trae le sue origini da intuizioni semplici e antiche. La scoperta di Gödel, nella sua forma essenziale, comporta la traduzione in termini matematici di un antico paradosso della filosofia. Si tratta del cosiddetto paradosso di Epimenide, o paradosso del mentitore. Epimenide era un cretese che pronunciò questo paradosso immortale:
“Tutti i Cretesi sono mentitori”. Una versione più incisiva di questo enunciato è semplicemente: “Io sto mentendo”; o ancora: “Questo enunciato è falso”.”da Douglas R. Hofstadter, Gödel, Hescher, Bach: un’eterna Ghirlanda Brillante,
Adelphi, 1992 .Questo enunciato è un paradosso perché (UNA SOLA risposta è ESATTA)














La risposta corretta e' la '

L’affermazione risulta contemporaneamente vera e falsa

'.


45 di 101 Domande

Le cinque parole sotto elencate compaiono, sottolineate, nello scritto di D. R. Hofstadter riportato al quesito 41; delle definizioni che spiegano il significato che esse assumono nel testo, UNA è imprecisa:














La risposta corretta e' la '

Grafico: rappresentazione di dati attraverso una costruzione grafica

'.


46 di 101 Domande

Con i suoi canoni, Bach ci offre un primo esempio della nozione che qui definiremo degli Strani Anelli. Il fenomeno dello Strano Anello consiste nel fatto di ritrovarsi inaspettatamente, salendo o scendendo lungo i gradini di qualche sistema gerarchico, al punto di partenza (nel nostro esempio il sistema è quello delle tonalità musicali).
(...) A mio avviso, le più belle e imponenti realizzazioni visive del concetto di Strano Anello si trovano nell’opera del grafico olandese M.C.Escher, vissuto tra il 1898 e il 1971. Escher ha creato alcuni disegni che sono tra i più intellettualmente stimolanti di tutti i tempi. Molti hanno la loro ispirazione in paradossi, illusioni o doppi sensi. I matematici furono tra i primi ammiratori dei disegni di Escher, e si capisce perché: spesso essi sono basati su princìpi matematici di simmetria o di regolarità ... Ma in un disegno tipicamente escheriano c’è molto di più di semplici simmetrie e regolarità; c’è spesso un’idea di fondo che viene realizzata in forma artistica. In particolare lo Strano Anello è uno dei temi più frequenti dell’opera di Escher; (...) pensiamo all’interessante “Mani che disegnano”, dove si vedono due mani ognuna delle quali disegna l’altra: è uno Strano Anello a due componenti. (...)
Il concetto di Strani Anelli contiene quello di infinito: un anello infatti non è proprio un modo per rappresentare un processo senza fine in modo finito?
(...) E come gli anelli di Bach e di Escher fanno appello ad intuizioni molto semplici e antiche come la scala musicale o la scala di un edificio, così la scoperta ad opera di K. Gödel di uno Strano Anello in un sistema matematico trae le sue origini da intuizioni semplici e antiche. La scoperta di Gödel, nella sua forma essenziale, comporta la traduzione in termini matematici di un antico paradosso della filosofia. Si tratta del cosiddetto paradosso di Epimenide, o paradosso del mentitore. Epimenide era un cretese che pronunciò questo paradosso immortale: “Tutti i Cretesi sono mentitori”. Una versione più incisiva di questo enunciato è semplicemente: “Io sto mentendo”; o ancora: “Questo enunciato è falso”.”
da Douglas R. Hofstadter, Gödel, Hescher, Bach: un’eterna Ghirlanda Brillante, Adelphi, 1992

UNA delle seguenti affermazioni NON è rigorosamente deducibile dal testo di Hofstadter riportato al quesito 41














La risposta corretta e' la '

alla base delle scoperte più innovative si trovano sempre intuizioni semplici e antiche

'.


47 di 101 Domande

Individuate il rapporto anomalo: 














La risposta corretta e' la '

 Saggio - ignorante 

'.


48 di 101 Domande

“La natura imita l’arte, secondo un paradosso di cent’anni fa. Ma è, appunto, solo un paradosso. Prendiamo il misterioso fattaccio di Milano. Una giovane giornalista viene aggredita sulle scale di casa da due criminali italiani, costretta ad aprire, malmenata, legata a un termosifone. E poi derubata di tutto? No, ed è la prima complicazione. I due (ed è la seconda) non toccano i soldi, ma frugano nella scrivania, buttano all’aria i documenti, se ne vanno dopo aver riempito di carta la bocca della vittima. Arriva il marito, giornalista anche lui. Ha problemi (terza complicazione) di mobilità. Ma con lui si sposta anche (quarta complicazione) una scorta della polizia, l’uomo è un esperto di questioni terroristiche, riceve continue minacce di morte, è amico di Arafat, forse ha contatti coi Servizi Segreti. E dove 0scrive? Su “Famiglia Cristiana”, quinta complicazione. Mentre la moglie (complicazione sesta), è collaboratrice della rivista “Polizia moderna”. Ce n’è abbastanza per indagare, come si dice, in tutte le direzioni, in troppe direzioni. É questo che l’arte non fa, quando sia praticata come si deve. Goffi, irritanti, tediosi sono quei romanzi in cui l’autore procede per accumulazione, continua a rovesciarti addosso indizi totalmente contraddittori, particolari stravaganti, effettacci dozzinali, personaggi maggiori e minori che non legano, piste e contropiste che si accavallano, colpi di scena che schizzano via dalle dita. L’arte, l’artigianato, non possono permettersi gli eccessi. Solo la natura, la vita, vanno dove vogliono, s’ingorgano dove vogliono, complicano a piacere le loro trame senza curarsi di verosimiglianza, coerenza, plausibilità; e scrivono, è vero, pagine e pagine di romanzo. Ma di un brutto romanzo.”
Carlo Fruttero -Franco Lucentini, Un giallo con troppe complicazioni, su La Stampa, 28/5/99
UNA SOLA delle osservazioni che seguono è conseguente all’analisi dalla quale Fruttero e Lucentini sottopongono uno sconcertante fatto di cronaca:














La risposta corretta e' la '

Spesso la realtà è più incredibilmente complicata e appare quindi meno verosimile dell’invenzione romanzesca

'.


49 di 101 Domande

intonso : libro = _______ : _______
Scegliere tra UNA delle coppie sotto elencate quella che completa correttamente l’uguaglianza














La risposta corretta è la D
La domanda è: "intonso : libro = _______ : _______" e la risposta corretta è "Inviolato : suolo". La relazione tra "intonso" e "libro" è quella di un oggetto che non è stato toccato o alterato; un libro intonso è un libro che non è stato ancora sfogliato o letto. Allo stesso modo, "inviolato" riferito a "suolo" indica un terreno che non è stato disturbato o modificato dall'intervento umano. Entrambe le coppie di parole condividono una relazione di stato di purezza o integrità originaria. La parola "intonso" deriva dal latino "intonsus", che significa "non tagliato", mentre "inviolato" proviene dal latino "inviolatus", che significa "non violato". In entrambi i casi, l'aggettivo descrive una condizione di non alterazione rispetto al sostantivo a cui si riferisce, mantenendo così un parallelismo concettuale tra le due coppie di parole.

50 di 101 Domande

ANDREA “Certo vi siete beffato degli eroismi. (...) Volevate guadagnar tempo per scrivere il libro che solo voi potevate scrivere. Se foste salito sul rogo, se foste morto in un’aureola di fuoco, avrebbero vinto gli altri. (...) La scienza non ha che un imperativo: contribuire alla scienza.

”GALILEO “ Nel tempo che ho libero - e ne ho di tempo libero - mi è avvenuto di rimeditare il mio caso e di domandarmi come sarò giudicato da quel mondo della scienza al quale non credo più di appartenere. Anche un venditore di lana, per quanto abile sia ad acquistarla a buon prezzo per poi rivenderla cara, deve preoccuparsi che il commercio della lana si svolga liberamente. Non credo che la pratica della scienza possa andar disgiunta dal coraggio. Essa tratta il sapere, che è un prodotto del dubbio; e col procacciare sapere a tutti su ogni cosa, tende a destare il dubbio in tutti. Ora, la gran massa della popolazione è tenuta in una nebbia madreperlacea di superstizioni e di pregiudizi che occulta gli intrighi dei potenti (...)

Finché l’umanità continuerà a brancolare nella sua nebbia millenaria di superstizioni e di venerande sentenze, finché sarà troppo ignorante per sviluppare le sue proprie energie, non sarà nemmeno capace di sviluppare le energie della natura che le vengono svelate. (...)

Se gli uomini di scienza non reagiscono all’intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, e ogni nuova macchina non sarà fonte che di nuovi triboli per l’uomo. E quando, con l’andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà che un progressivo allontanamento dell’umanità ... Tra voi e l’umanità può scavarsi un abisso così grande che ad ogni vostro eureka rischierebbe di rispondere un grido di dolore universale (...)

Se io avessi resistito, i naturalisti avrebbero potuto sviluppare qualcosa di simile a ciò che per i medici è il giuramento di Ippocrate: il voto solenne di far uso della scienza ad esclusivo vantaggio dell’umanità. Così stando le cose, il massimo in cui si può sperare è una progenie di gnomi inventivi, pronti a farsi assoldare per qualsiasi scopo ...”

da Bertold Brecht, Vita di Galileo, Einaudi,Torino, 1965

Nell’ultima scena del dramma di Brecht, nel dialogo con il discepolo Andrea, il vecchio Galileo mostra di aver maturato una severa e autocritica concezione della natura e dei compiti della scienza e dello scienziato. Alcuni dei princìpi che egli in passato aveva considerato validi, e che Andrea continua a difendere, sono qui sotto elencati: tutti sono chiaramente confutati e rifiutati nel dialogo riportato, ECCETTO UNO: individuatelo:














La risposta corretta e' la '

Diffondere il sapere significa diffondere il dubbio, di cui il sapere si nutre; e ciò richiede coraggio, poiché disturba i potenti: dominare gente che dubita è difficile

'.


51 di 101 Domande

Individuare nella seguente serie il termine etimologicamente NON OMOGENEO:














La risposta corretta e' la '

Olografo

'.


52 di 101 Domande

Molte donne oggi più che mai _____________ a funzioni direttive intermedie, ma esse stanno constatando che l’atteggiamento tradizionale sta ancora ______________ le loro ambizioni di ottenere cariche di responsabilità ai massimi livelli SOLO UNA delle coppie di parole qui elencate completa correttamente la frase  














La risposta corretta e' la '

Accedono - ostacolando 

'.


53 di 101 Domande

Quale, tra le frasi seguenti, contiene un errore ortografico? 














La risposta corretta e' la '

Gli antichi Romani si domandavano qual’ era lo strumento migliore per distruggere Cartagine 

'.


54 di 101 Domande

Quale, tra le frasi seguenti, contiene un errore di punteggiatura?














La risposta corretta e' la '

L’Australia, era stata per lungo tempo ridotta a luogo di deportazione di detenuti comuni, prima di essere investita dal processo di colonizzazione 

'.


55 di 101 Domande

Quale, tra le frasi seguenti, contiene un errore lessicale? 














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale frase contenga un errore lessicale, e la risposta corretta è: "In America immigrarono soprattutto Irlandesi, Svedesi, Italiani." L'errore lessicale in questa frase riguarda l'uso del verbo "immigrare" che è inappropriato nel contesto. Il verbo "immigrare" si riferisce all'atto di entrare in un paese per stabilirvisi, mentre il contesto della frase suggerisce un movimento di uscita da un paese verso l'America. Pertanto, il verbo corretto da utilizzare sarebbe "emigrare", che indica il trasferimento da un paese verso un altro. L'uso improprio del verbo crea un'incongruenza nel significato della frase, rendendola lessicalmente scorretta. Questo errore è comune quando si confondono i punti di vista di chi lascia un paese e di chi arriva in un altro, ma è importante utilizzare il verbo appropriato per mantenere la chiarezza e la correttezza linguistica.

56 di 101 Domande

Tra i seguenti periodi, uno solo può essere introdotto dalla congiunzione benché. Quale?














La risposta corretta è la B
Tra i seguenti periodi, uno solo può essere introdotto dalla congiunzione benché. Quale? ...in molti centri urbani siano diffuse le lingue dei Paesi colonizzatori, nell’Africa nera si parlano soprattutto idiomi appartenenti alla famiglia linguistica sudanese e alla famiglia bantu. La congiunzione "benché" introduce una proposizione concessiva, che esprime un contrasto o un'eccezione rispetto a quanto affermato nella proposizione principale. Nella risposta corretta, si evidenzia il contrasto tra la diffusione delle lingue dei Paesi colonizzatori nei centri urbani e la prevalenza degli idiomi locali nell'Africa nera. L'uso di "benché" è appropriato perché sottolinea che, nonostante la presenza delle lingue colonizzatrici in alcuni contesti, le lingue indigene rimangono predominanti nella regione. Questa struttura concessiva permette di esprimere la coesistenza di due realtà apparentemente opposte, rendendo la frase logica e coerente.

57 di 101 Domande

Da quali potenze fu vinta la Prima guerra mondiale?














La risposta corretta e' la '

 Inghilterra, Francia, Italia, USA

'.


58 di 101 Domande

Durante la Resistenza italiana, da chi fu assunta la direzione politica della guerra partigiana?














La risposta corretta e' la '

Dal Comitato di Liberazione Nazionale 

'.


59 di 101 Domande

A partire dal 1947, gli USA intervennero in Europa con un programma di aiuti economici. Come fu chiamato?














La risposta corretta e' la '

Piano Marshall  

'.


60 di 101 Domande

La Conferenza di Maastricht del 1991 ha previsto, come prima tappa fondamentale per l’Unione Europea: 














La risposta corretta e' la '

L’adozione di un’unica moneta

'.


61 di 101 Domande

Chi, nel nostro ordinamento, promulga le leggi?














La risposta corretta e' la '

Il Presidente della Repubblica 

'.


62 di 101 Domande

Come è definito dalla Costituzione l’esercizio del voto? 














La risposta corretta e' la '

Un dovere civico

'.


63 di 101 Domande

Che cosa è il peso specifico assoluto di un corpo?














La risposta corretta è la C
Il peso specifico assoluto di un corpo è il rapporto tra il suo peso e il suo volume. Questa definizione è corretta perché il peso specifico assoluto è una misura della densità di un materiale, esprimendo quanto peso si trova in un'unità di volume. È una proprietà fisica importante che permette di confrontare materiali diversi in termini di quanto "pesanti" appaiono per un dato volume. Il peso specifico assoluto è spesso espresso in unità come newton per metro cubo (N/m³) nel sistema internazionale di unità (SI). Questa misura è fondamentale in vari campi dell'ingegneria e della fisica, poiché aiuta a determinare il comportamento dei materiali sotto diverse condizioni, come la galleggiabilità nei fluidi o la resistenza strutturale. A differenza della densità, che è il rapporto tra massa e volume, il peso specifico considera la forza di gravità, rendendolo particolarmente utile in contesti dove la gravità ha un ruolo significativo.

64 di 101 Domande

Un corpo che si trovi alla stessa temperatura dell’ambiente circostante può cedere calore all’ambiente stesso














La risposta corretta è la E
Un corpo che si trovi alla stessa temperatura dell’ambiente circostante può cedere calore all’ambiente stesso per evaporazione nell’ambiente di liquidi presenti sulla superficie del corpo. Questo avviene perché l'evaporazione è un processo endotermico, il che significa che richiede energia per trasformare un liquido in vapore. Anche se il corpo e l'ambiente sono alla stessa temperatura, le molecole di liquido sulla superficie del corpo possono assorbire energia termica dal corpo stesso per superare le forze di attrazione intermolecolari e passare allo stato gassoso. Questo trasferimento di energia sotto forma di calore dal corpo al liquido provoca un raffreddamento del corpo, poiché parte del suo calore viene utilizzata per alimentare l'evaporazione. Di conseguenza, il corpo cede calore all'ambiente attraverso il processo di evaporazione, anche se non vi è una differenza di temperatura netta tra il corpo e l'ambiente circostante.

65 di 101 Domande

 Due corpi hanno la stessa temperatura














La risposta corretta e' la '

Se sono in equilibrio termico

'.


66 di 101 Domande

L’energia meccanica è completamente trasformabile in energia termica?














La risposta corretta è la C
L'energia meccanica è completamente trasformabile in energia termica? Sì. L'energia meccanica può essere completamente convertita in energia termica attraverso processi che coinvolgono attrito o resistenza, come nel caso di un oggetto che scivola su una superficie ruvida, dove l'energia cinetica viene dissipata sotto forma di calore. Questo avviene anche nei motori termici, dove il lavoro meccanico prodotto viene trasformato in calore a causa delle inefficienze e delle perdite nel sistema. Il principio di conservazione dell'energia afferma che l'energia totale in un sistema isolato rimane costante, quindi l'energia meccanica persa viene convertita in altre forme, principalmente calore. Tuttavia, il processo inverso, cioè la conversione completa dell'energia termica in energia meccanica, è limitato dal secondo principio della termodinamica, che stabilisce che non è possibile convertire tutto il calore in lavoro utile senza dispersioni.

67 di 101 Domande

Ai morsetti A e B della resistenza R è applicata una differenza di potenziale VAB, ed è quindi percorsa da una corrente I1 (Fig. I). Una uguale differenza di potenziale VCD = VAB è applicata ai morsetti C e D di due resistenze in parallelo, ciascuna pure di valore R, che sono percorse rispettivamente da due correnti I2 e I3 .
Quale delle seguenti affermazioni è ERRATA?  














La risposta corretta è la E
Ai morsetti A e B della resistenza R è applicata una differenza di potenziale VAB, ed è quindi percorsa da una corrente I1, mentre una uguale differenza di potenziale VCD = VAB è applicata ai morsetti C e D di due resistenze in parallelo, ciascuna pure di valore R, che sono percorse rispettivamente da due correnti I2 e I3. La risposta errata è "I1 = I2 + I3". Questa affermazione è errata perché, quando due resistenze identiche sono collegate in parallelo, la resistenza equivalente del circuito è la metà della resistenza di una singola resistenza (R/2). Pertanto, per la stessa differenza di potenziale applicata, la corrente totale che attraversa il circuito parallelo (I2 + I3) sarà il doppio della corrente che attraversa una singola resistenza R nel circuito singolo, cioè I1. In altre parole, I1 sarà pari a I2/2 + I3/2, non alla somma di I2 e I3, poiché la corrente si divide equamente tra le due resistenze in parallelo.

68 di 101 Domande

L’intensità della forza agente su una carica elettrica puntiforme che si trova in un campo elettrico (costante in modulo, direzione e verso) di intensità E: 














La risposta corretta è la E
L'intensità della forza agente su una carica elettrica puntiforme che si trova in un campo elettrico (costante in modulo, direzione e verso) di intensità E è direttamente proporzionale a E. Questa affermazione è corretta perché la relazione tra la forza elettrica \( F \) e il campo elettrico \( E \) è descritta dalla formula \( F = qE \), dove \( q \) rappresenta la carica elettrica puntiforme. In questo contesto, se il campo elettrico è costante, l'intensità della forza è direttamente proporzionale all'intensità del campo elettrico stesso. Ciò significa che raddoppiando l'intensità del campo elettrico, la forza esercitata sulla carica raddoppierà, a condizione che la carica rimanga invariata. Questa relazione lineare è una conseguenza diretta della definizione di campo elettrico, che rappresenta la forza per unità di carica. Pertanto, in un campo elettrico uniforme, la forza varia linearmente con il campo, confermando la proporzionalità diretta tra \( F \) ed \( E \).

69 di 101 Domande

 In un conduttore di rame percorso da corrente elettrica le cariche elettriche che si muovono sono














La risposta corretta è la C
In un conduttore di rame percorso da corrente elettrica le cariche elettriche che si muovono sono negative. Questa affermazione è corretta perché nei materiali conduttori come il rame, la corrente elettrica è dovuta al movimento degli elettroni, che sono particelle con carica negativa. Gli elettroni sono liberi di muoversi attraverso il reticolo cristallino del metallo grazie alla struttura a bande, che permette loro di essere delocalizzati e quindi di condurre elettricità. Quando viene applicata una differenza di potenziale, gli elettroni si muovono dal terminale negativo a quello positivo del conduttore, creando un flusso di cariche negative. Questo movimento di elettroni costituisce la corrente elettrica nei conduttori metallici, a differenza di altri tipi di materiali dove possono muoversi anche ioni positivi o negativi.

70 di 101 Domande

L’energia cinetica di un corpo di massa M e velocità V può essere negativa ?














La risposta corretta e' la '

Mai: perché M è maggiore di zero, e V2 >è sempre maggiore (o uguale) a zero

'.


71 di 101 Domande

Se non esistesse (ma è solo un’ipotesi) il campo di attrazione gravitazionale, per un corpo puntiforme di massa M, che non sia soggetto ad alcun altro campo di forze si può dire che:














La risposta corretta è la D
Se non esistesse il campo di attrazione gravitazionale, per un corpo puntiforme di massa M, il peso del corpo è nullo ma la massa è diversa da zero. La massa di un corpo è una proprietà intrinseca che misura la quantità di materia contenuta in esso e non dipende dalla presenza di campi di forza esterni come la gravità. Al contrario, il peso è una forza che agisce su un corpo a causa della gravità ed è calcolato come il prodotto della massa del corpo per l'accelerazione di gravità. Se il campo gravitazionale non esistesse, l'accelerazione di gravità sarebbe zero, rendendo anche il peso del corpo zero. Tuttavia, la massa del corpo rimarrebbe invariata poiché non è influenzata dall'assenza di gravità. Questo concetto è fondamentale nella fisica, dove la distinzione tra massa e peso è cruciale per comprendere come i corpi si comportano in assenza di forze esterne.

72 di 101 Domande

- Un cilindro galleggia in posizione verticale stabile in due recipienti contenenti liquidi diversi, di densità D1 e D2 con D1 maggiore di D2 (Fig. L). Siano H1 e H2 le altezze della parte immersa rispettivamente nei due liquidi. Quale delle seguenti affermazioni è
CORRETTA?














La risposta corretta e' la '

H1 < H2

'.


73 di 101 Domande

Due campi elettrici, rispettivamente di 3 V/m e 4 V/m, sono diretti ortogonalmente l'uno all'altro. Calcolarne il modulo del vettore risultante:














La risposta corretta e' la '

 5 V/m

'.


74 di 101 Domande

Data una lente sottile convergente (Fig. M) immersa in aria (essendo l’indice di rifrazione del materiale della lente maggiore di quello dell’aria), affinchè si formi un’immagine virtuale  dove deve essere posto il punto oggetto?














La risposta corretta è la A
Data una lente sottile convergente immersa in aria, affinché si formi un’immagine virtuale, il punto oggetto deve essere posto nello spazio oggetti, ad una distanza p dal centro ottico della lente minore della distanza focale della lente. Questa situazione è spiegata dai principi dell'ottica geometrica: una lente convergente ha la capacità di deviare i raggi di luce parallelamente al suo asse ottico verso un punto focale. Quando un oggetto è posizionato a una distanza inferiore alla lunghezza focale della lente, i raggi di luce emergenti dalla lente divergono, il che implica che l'immagine non si forma sulla stessa parte della lente rispetto all'oggetto. In questi casi, l'immagine risultante è virtuale, diritta e ingrandita, e sembra provenire da un punto sullo stesso lato dell'oggetto. Questo comportamento è descritto dall'equazione delle lenti, 1/f = 1/p + 1/q, dove f è la lunghezza focale, p è la distanza dell'oggetto e q è la distanza dell'immagine; per un'immagine virtuale, q assume un valore negativo, indicando che l'immagine si trova dalla stessa parte dell'oggetto rispetto alla lente.

75 di 101 Domande

Due forze uguali agiscono su di un corpo in direzioni perpendicolari l'una all'altra. Il modulo delle due forze è di 1 N. Quanto vale il modulo della forza complessiva?














La risposta corretta è la D
Due forze uguali agiscono su di un corpo in direzioni perpendicolari l'una all'altra; il modulo delle due forze è di 1 N e il modulo della forza complessiva è ?2 N. Quando due forze uguali agiscono su un corpo in direzioni perpendicolari, la forza risultante può essere calcolata usando il teorema di Pitagora. Poiché le forze sono perpendicolari, formano i cateti di un triangolo rettangolo, mentre la forza risultante è l'ipotenusa. Se ciascuna forza ha un modulo di 1 N, l'ipotenusa, cioè la forza complessiva, si calcola come la radice quadrata della somma dei quadrati dei cateti: ?(1² + 1²) = ?2. Pertanto, il modulo della forza complessiva è ?2 N, che rappresenta la somma vettoriale delle due forze perpendicolari.

76 di 101 Domande

(Simboli: T = periodo; n = frequenza; p = 3,1416.. ).
Per descrivere un moto armonico si utilizza anche la velocità angolare w. Quale delle seguenti relazioni è ERRATA ?














La risposta corretta è la A
La relazione errata per descrivere un moto armonico è T = 2*p*w. La velocità angolare w è definita come w = 2*pi*n, dove n è la frequenza del moto armonico, e il periodo T è l'inverso della frequenza, quindi T = 1/n. Di conseguenza, la relazione corretta tra il periodo e la velocità angolare è T = 2*pi/w, non T = 2*p*w come indicato nella risposta errata. In questa equazione, pi rappresenta il numero pi greco (approssimato a 3,1416), che è una costante fondamentale nelle formule che coinvolgono cicli e rotazioni. La confusione potrebbe derivare dall'errato posizionamento di pi nella formula; tuttavia, è essenziale mantenere l'integrità delle relazioni matematiche per descrivere accuratamente il moto armonico.

77 di 101 Domande

La frequenza di un'onda luminosa è dell'ordine di 1015 Hz. Il valore della lunghezza d'onda è:














La risposta corretta è la D
La frequenza di un'onda luminosa è dell'ordine di 1015 Hz e il valore della lunghezza d'onda è 0,3 m. Questa risposta è corretta se consideriamo la velocità della luce nel vuoto, che è approssimativamente 3 x 10^8 m/s. La relazione tra la frequenza (f), la lunghezza d'onda (?) e la velocità della luce (c) è data dalla formula c = ?f. Sostituendo i valori, otteniamo ? = c/f = (3 x 10^8 m/s) / (10^15 Hz) = 3 x 10^-7 m, che è uguale a 300 nm. Tuttavia, se consideriamo la risposta fornita di 0,3 m, potrebbe trattarsi di un errore di trascrizione o di un'interpretazione errata della scala di misura, poiché il valore corretto per una frequenza tipica di onde luminose visibili è nell'ordine dei nanometri e non dei metri.

78 di 101 Domande

L’equazione: 9 = 3*x / 4 ha come soluzione: 














La risposta corretta è la E
L'equazione: 9 = 3*x / 4 ha come soluzione: x = 12. Per risolvere l'equazione 9 = 3*x / 4, è necessario isolare la variabile x. Si inizia moltiplicando entrambi i membri dell'equazione per 4 per eliminare il denominatore, ottenendo 36 = 3*x. Successivamente, si divide entrambi i lati per 3 per risolvere per x, ottenendo x = 36 / 3, che semplifica a x = 12. Questa manipolazione algebrica dimostra che la soluzione corretta dell'equazione è x = 12, poiché entrambe le operazioni eseguite sono legittime e mantengono l'uguaglianza originale.

79 di 101 Domande

 L’equazione di una retta nel piano cartesiano (ascisse X ordinate Y) è:Y = M*X + N
Il coefficiente M indica














La risposta corretta è la A
L'equazione di una retta nel piano cartesiano (ascisse X ordinate Y) è: Y = M*X + N. Il coefficiente M indica l'inclinazione (o pendenza) della retta rispetto all'asse X. Questa affermazione è corretta perché nella forma esplicita dell'equazione di una retta, y = mx + n, il coefficiente M rappresenta il tasso di variazione di Y rispetto a X. In termini geometrici, M indica quanto la retta si alza o si abbassa per ogni unità di incremento lungo l'asse X. Se M è positivo, la retta sale verso destra; se M è negativo, la retta scende verso destra. Un valore di M pari a zero indica che la retta è orizzontale, ovvero parallela all'asse X. Questo concetto è fondamentale per comprendere l'orientamento delle rette nel piano cartesiano e l'interazione tra le variabili X e Y.

80 di 101 Domande

Nel piano cartesiano, le rette di equazioni:
Y = 2*X + A
Y = 2*X - 3*B
con A e B diversi da zero














La risposta corretta è la A
Nel piano cartesiano, le rette di equazioni Y = 2*X + A e Y = 2*X - 3*B con A e B diversi da zero sono parallele fra loro. Le rette nel piano cartesiano sono parallele se hanno lo stesso coefficiente angolare, cioè se il coefficiente di X nelle loro equazioni è identico. In questo caso, entrambe le equazioni delle rette hanno il coefficiente angolare pari a 2, il che implica che le due rette sono parallele. Il termine noto, rappresentato da A e -3B rispettivamente, non influisce sulla pendenza delle rette ma solo sulla loro posizione verticale nel piano. Pertanto, la condizione di parallelismo è soddisfatta indipendentemente dai valori specifici di A e B, purché siano diversi da zero.

81 di 101 Domande

Lo 0,00002 %o (cioè: per mille) del numero N vale 0,006. Quanto vale N?














La risposta corretta è la E
Lo 0,00002 %o (cioè: per mille) del numero N vale 0,006. Quanto vale N? La risposta corretta è: N = 300.000. Per determinare il valore di N, dobbiamo comprendere che 0,00002 %o significa 0,00002 per mille, che è equivalente a 0,00000002 in forma decimale. La relazione data è quindi 0,00000002 × N = 0,006. Per trovare N, basta dividere entrambi i lati dell'equazione per 0,00000002, ottenendo N = 0,006 / 0,00000002. Calcolando il quoziente, si ottiene N = 300.000. Questo processo dimostra che N deve essere 300.000 affinché lo 0,00002 per mille di N sia uguale a 0,006, confermando così la correttezza della risposta.

82 di 101 Domande

Due coni C1 e C2 circolari retti hanno uguale base di raggio R (Vedi Figura). L’altezza H1 del cono C1 è uguale alla metà dell’altezza H2 del cono C2. In che rapporto stanno i volumi V1 e V2 dei due coni?

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La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale sia il rapporto tra i volumi di due coni C1 e C2 con uguale base ma altezze diverse, e la risposta corretta è V1 / V2 = 1/2. Per capire il motivo di questa risposta, consideriamo la formula del volume di un cono, che è V = (1/3)?R²H, dove R è il raggio della base e H è l'altezza. Poiché i due coni hanno la stessa base, il raggio R è uguale per entrambi. Tuttavia, l'altezza H1 del cono C1 è metà dell'altezza H2 del cono C2, cioè H1 = H2/2. Sostituendo queste informazioni nella formula del volume, otteniamo V1 = (1/3)?R²(H2/2) per il cono C1 e V2 = (1/3)?R²H2 per il cono C2. Dividendo V1 per V2, i termini (1/3)?R² si cancellano e rimane (H2/2)/H2, che semplifica a 1/2. Pertanto, il rapporto tra i volumi V1 e V2 è 1/2.

83 di 101 Domande

La massa iniziale di un animale è M0 = 40 kg. Dopo un mese l’animale ha massa M1 aumentata del 25%. Al secondo mese l’animale raggiunge la massa M2, in seguito ad un aumento pari al 20% di M1. Infine al terzo mese la massa raggiunge il valore M3, con un aumento del 5% rispetto a M2.
Quanto vale la massa M3? 














La risposta corretta è la B
La massa finale M3 di un animale è di 63 kg. La risposta è corretta perché il calcolo delle masse successive si basa su incrementi percentuali della massa precedente. Iniziamo con una massa M0 di 40 kg. Dopo il primo mese, l'aumento del 25% porta la massa M1 a 40 kg + (25/100 * 40 kg) = 50 kg. Nel secondo mese, un aumento del 20% su M1 porta M2 a 50 kg + (20/100 * 50 kg) = 60 kg. Infine, nel terzo mese, un aumento del 5% su M2 porta M3 a 60 kg + (5/100 * 60 kg) = 63 kg. Ogni incremento è calcolato applicando la percentuale specificata al valore della massa del mese precedente, e la somma di ogni incremento al valore precedente fornisce la massa del mese successivo, confermando che M3 è 63 kg.

84 di 101 Domande

Consideriamo le due relazioni:
Y = (1/2) * Log10 (100)
Z = 2 * log100 (10)
Quale delle seguenti affermazioni è CORRETTA?














La risposta corretta e' la '

Y = Z

'.


85 di 101 Domande

L’espressione X2 + Y2 - 2 X*Y - 1 può anche scriversi nella forma:














La risposta corretta è la B
L'espressione X² + Y² - 2XY - 1 può anche scriversi nella forma: (X + Y) * (X - Y) - 1. Per comprendere perché questa riscrittura sia corretta, dobbiamo riconoscere che l'espressione X² + Y² - 2XY è un'identità notevole che si può riscrivere come (X - Y)², poiché espandendo (X - Y)² otteniamo X² - 2XY + Y². Tuttavia, la forma data nella risposta corretta è (X + Y)(X - Y) - 1, che non è una semplice espansione di (X - Y)². Per ottenere (X + Y)(X - Y), possiamo considerare l'identità (X² - Y²) che si espande come (X + Y)(X - Y). In questo caso, se vogliamo ottenere l'espressione originale X² + Y² - 2XY - 1, dobbiamo sottrarre 1 dall'espansione (X + Y)(X - Y) per ottenere il termine -1. Così, la riscrittura (X + Y)(X - Y) - 1 è un modo corretto di rappresentare l'espressione originale.

86 di 101 Domande

Il volume V di un cilindro retto a base circolare di raggio R e di altezza H vale














La risposta corretta è la D
La domanda chiede il volume V di un cilindro retto a base circolare di raggio R e altezza H, e la risposta corretta è V = ?R²H. Questa formula è derivata dalla geometria solida ed è utilizzata per calcolare il volume di un cilindro. Il cilindro è una figura tridimensionale con due basi circolari parallele e congruenti. Per ottenere il volume, si calcola prima l'area della base circolare, che è data dalla formula A = ?R², dove R è il raggio della base e ? (pi greco) è una costante matematica approssimativamente uguale a 3,14159. Successivamente, si moltiplica l'area della base per l'altezza H del cilindro, poiché il volume di un solido a base costante è ottenuto moltiplicando l'area della base per la sua altezza. Questo processo riflette l'integrazione del concetto di volume come prodotto delle dimensioni bidimensionali e tridimensionali del solido, risultando nella formula V = ?R²H.

87 di 101 Domande

Un tale compra un oggetto a 2.000 lire e lo vende a 2.500 lire; lo ricompra a 3.000 lire e lo rivende a 3.500 lire. Quante lire guadagna?














La risposta corretta è la E
Un tale compra un oggetto a 2.000 lire e lo vende a 2.500 lire; lo ricompra a 3.000 lire e lo rivende a 3.500 lire. Quante lire guadagna? La risposta corretta è 1.000. Per capire il guadagno totale, bisogna calcolare il profitto di ciascuna transazione e sommarli. Nella prima transazione, il guadagno è la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto, ovvero 2.500 - 2.000 = 500 lire. Nella seconda transazione, il guadagno è 3.500 - 3.000 = 500 lire. Sommando i guadagni delle due transazioni, si ottiene un totale di 500 + 500 = 1.000 lire. Pertanto, il guadagno complessivo delle operazioni di compravendita è di 1.000 lire, confermando che la risposta è corretta.

88 di 101 Domande

 Quale delle seguenti disuguaglianze è VERA?














La risposta corretta è la E
La disuguaglianza vera tra quelle proposte è "10-100 < 100-10". Per verificare questa affermazione, calcoliamo i valori delle espressioni su entrambi i lati della disuguaglianza. L'espressione 10-100 equivale a -90, mentre 100-10 equivale a 90. Confrontando questi due risultati, -90 è chiaramente minore di 90, il che rende la disuguaglianza 10-100 < 100-10 vera. Questa verifica dimostra che l'operazione di sottrazione è stata eseguita correttamente e che il confronto tra i due numeri risultanti è accurato. La comprensione di queste operazioni aritmetiche di base è essenziale per risolvere correttamente problemi che coinvolgono disuguaglianze.

89 di 101 Domande

 L’area di un cerchio vale 300 m2 . Quale delle seguenti misure dà con migliore approssimazione il raggio del cerchio?  














La risposta corretta è la E
L'area di un cerchio vale 300 m². Quale delle seguenti misure dà con migliore approssimazione il raggio del cerchio? La risposta corretta è 10 m. Per determinare il raggio del cerchio, si utilizza la formula dell'area del cerchio: A = ?r², dove A è l'area e r è il raggio. Sostituendo il valore dell'area, 300 m² = ?r², si risolve per r: r² = 300/?. Calcolando, si ottiene r² ? 95,49. Prendendo la radice quadrata di entrambi i lati, r ? ?95,49, che approssimativamente è 9,77 m. Dato che la domanda richiede l'approssimazione migliore tra le opzioni fornite, 10 m è la scelta più vicina al valore calcolato, rendendo 10 m la risposta corretta.

90 di 101 Domande

Un triangolo rettangolo è anche isoscele. La sua ipotenusa è lunga 1 m. Quanto vale l’area del triangolo? 














La risposta corretta è la C
Un triangolo rettangolo è anche isoscele e la sua ipotenusa è lunga 1 m; l'area del triangolo è (1/4) m². Un triangolo rettangolo isoscele ha i due cateti di uguale lunghezza, quindi se l'ipotenusa è lunga 1 m, possiamo usare il teorema di Pitagora per determinare la lunghezza dei cateti. Sia x la lunghezza di ciascun cateto, allora x² + x² = 1², ovvero 2x² = 1. Risolvendo per x, otteniamo x² = 1/2, quindi x = ?(1/2) = 1/?2. L'area di un triangolo è data dalla formula (base * altezza) / 2. In questo caso, i cateti fungono sia da base che da altezza, quindi l'area è (1/?2 * 1/?2) / 2 = 1/4 m², confermando che l'area del triangolo è (1/4) m².

91 di 101 Domande

 100 litri sono pari a quanti metri cubi? 














La risposta corretta e' la '

0,1 m3

'.


92 di 101 Domande

Se il numero atomico di due atomi è uguale ma il numero di massa degli stessi due atomi è differente, si può affermare che:














La risposta corretta è la B
Se il numero atomico di due atomi è uguale ma il numero di massa degli stessi due atomi è differente, si può affermare che i due atomi hanno le stesse proprietà chimiche. Questa affermazione è corretta perché il numero atomico, che rappresenta il numero di protoni presenti nel nucleo di un atomo, determina l'identità chimica dell'elemento e le sue proprietà chimiche. Gli atomi con lo stesso numero atomico appartengono allo stesso elemento e condividono quindi le stesse configurazioni elettroniche, che sono responsabili delle loro proprietà chimiche. Tuttavia, se il numero di massa è differente, significa che i due atomi sono isotopi dello stesso elemento, con un diverso numero di neutroni nel nucleo. Gli isotopi hanno masse diverse ma, poiché i neutroni non influenzano le interazioni chimiche, le proprietà chimiche rimangono invariate. Pertanto, anche se gli isotopi possono differire in alcune proprietà fisiche, come la massa o la stabilità nucleare, le loro proprietà chimiche sono identiche.

93 di 101 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


94 di 101 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


95 di 101 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


96 di 101 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


97 di 101 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


98 di 101 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


99 di 101 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


100 di 101 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


101 di 101 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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