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1 di 91 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 91 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 91 Domande

Il midollo rosso: 














La risposta corretta e' la '

Produce cellule ematiche

'.


4 di 91 Domande

L’insieme delle ossa del polso è detto:














La risposta corretta e' la '

Carpo

'.


5 di 91 Domande

La duplicazione di una cellula somatica comprende due processi, la divisione nucleare e la divisione cellulare.La divisione nucleare è definita:














La risposta corretta e' la '

 Mitosi

'.


6 di 91 Domande

 La citocalasina B è un composto chimico che impedisce la formazione dei microtubuli. Ciò avrà conseguenza su:














La risposta corretta e' la '

La migrazione ai poli dei cromosomi sia nella mitosi sia nella meiosi

'.


7 di 91 Domande

Nella capsula di Bowman che circonda il glomerulo renale il filtrato:














La risposta corretta è la B
Nella capsula di Bowman che circonda il glomerulo renale il filtrato: contiene anche glucosio. Il filtrato glomerulare è un ultrafiltrato del plasma generato attraverso una barriera di filtrazione selettiva per dimensione e carica (endotelio fenestrato, membrana basale glomerulare e podociti): consente il passaggio di acqua e soluti piccoli mentre trattiene cellule e proteine plasmatiche. Il glucosio, molecola piccola (~180 Da) e non legata alle proteine, ha coefficiente di setaccio vicino a 1 ed è quindi liberamente filtrato. La sua concentrazione nel filtrato eguaglia quella del plasma nell’acqua libera da proteine. In condizioni fisiologiche, il glucosio filtrato viene quasi completamente riassorbito nel tubulo prossimale tramite cotrasportatori sodio-glucosio (SGLT2 prevalentemente, poi SGLT1) e trasportatori basolaterali GLUT, motivo per cui non compare nelle urine. Glicosuria si osserva quando la glicemia supera la soglia renale (circa 180–200 mg/dL) o in difetti tubulari/terapie con inibitori SGLT2, ma ciò non nega la presenza del glucosio nel filtrato di Bowman.

8 di 91 Domande

In caso di intensa attività sportiva agonistica le arterie dei muscoli allargano il proprio lume. Ciò è reso possibile per:














La risposta corretta e' la '

La stimolazione dell’adrenalina

'.


9 di 91 Domande

Per misurare la pressione arteriosa è necessario:














La risposta corretta e' la '

Lo sfigmomanometro

'.


10 di 91 Domande

DomandaL’ormone che ha come bersaglio i muscoli dell’utero facendoli contrarre è:














La risposta corretta e' la '

Ossitocina

'.


11 di 91 Domande

I reni intervengono nell’omeostasi dell’organismo in quanto regolano:














La risposta corretta e' la '

La concentrazione di acqua nei tessuti

'.


12 di 91 Domande

Il timo:














La risposta corretta e' la '

Stimola lo sviluppo dei linfociti T

'.


13 di 91 Domande

Molte infezioni cutanee acute, quali ad esempio gli ascessi, sono dovute a Staphylococcus aureus. Una terapia consigliata si basa sull’uso di: 














La risposta corretta e' la '

Antibiotici

'.


14 di 91 Domande

Così uno scienziato parla di sé: “Nel 1937 cominciai a definire la struttura delle proteine; solo nel 1948 scoprii le strutture ad α-elica e a foglio ripiegato….” Tale studioso è














La risposta corretta e' la '

Pauling

'.


15 di 91 Domande

“Verso la metà del XIX secolo vennero pubblicati due saggi che si rivelarono d’importanza fondamentale nello sviluppo del pensiero scientifico; nel primo, Darwin formulò in maniera organica la teoria dell’evoluzione; nel secondo, ….X…. espose gli esperimenti da lui condotti per comprendere i principi che  regolano l’ereditarietà dei caratteri”.
Lo studioso indicato con X è:














La risposta corretta e' la '

 Mendel

'.


16 di 91 Domande

La soluzione salina fisiologica è una soluzione allo 0,90% di NaCl. Un eritrocita posto in una soluzione allo 0,5% di Na Cl:














La risposta corretta è la C
La soluzione salina fisiologica è una soluzione allo 0,90% di NaCl. Un eritrocita posto in una soluzione allo 0,5% di NaCl subisce emolisi. Questo fenomeno si verifica perché la soluzione allo 0,5% di NaCl è ipotonica rispetto all'interno dell'eritrocita, che ha una concentrazione di soluti simile a quella della soluzione fisiologica allo 0,9% di NaCl. In una soluzione ipotonica, l'acqua tende a entrare nell'eritrocita per osmosi, cercando di equilibrare la concentrazione di soluti tra l'interno e l'esterno della cellula. L'aumento del volume di acqua all'interno dell'eritrocita genera una pressione osmotica che può superare la capacità della membrana cellulare di espandersi, portando alla rottura della membrana stessa e al rilascio del contenuto cellulare, un processo noto come emolisi. Questo è un esempio classico di come le differenze di concentrazione tra l'interno e l'esterno di una cellula possono influenzare la sua integrità strutturale.

17 di 91 Domande

Una rete trofica è:














La risposta corretta e' la '

La serie di trasferimenti di materia ed energia in una comunità biologica

'.


18 di 91 Domande

Il colore nero (N) della pelliccia delle pecore è dominante sul bianco (n). Come è possibile determinare il genotipo di una pecora nera?














La risposta corretta e' la '

L' incrocio con una pecora bianca

'.


19 di 91 Domande

Si consideri l’albero genealogico riportato, riguardante un carattere dominante

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/17ImmagineCCCC.jpg

Si può dedurre che:














La risposta corretta e' la '

Il carattere è autosomico

'.


20 di 91 Domande

 Le due linee del grafico rappresentano l’evoluzione del tasso di anticorpi dopo sieroterapia e iniezione di vaccino.

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/18ImmagiDDDDDne.jpg

Si può dedurre che:














La risposta corretta e' la '

La linea tratteggiata rappresenta gli anticorpi prodotti dall’organismo in seguito a vaccino

'.


21 di 91 Domande

Sia nel DNA che nell’RNA sono sempre presenti:














La risposta corretta e' la '

Acido fosforico, guanina, adenina

'.


22 di 91 Domande

Nel cuore dei mammiferi il sangue che esce dal ventricolo destro:














La risposta corretta e' la '

E' povero di ossigeno e va verso i polmoni

'.


23 di 91 Domande

Le particelle (molecole o ioni) in soluzione si trovano in una situazione analoga alle molecole di un gas; queste ultime, come è noto, tendono ad occupare tutto lo spazio a loro disposizione; analogamente una soluzione concentrata, posta al fondo di un recipiente sotto uno strato di solvente puro, tende, per diffusione, a dare una soluzione diluita del tutto omogenea.
Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale affermazione possa essere dedotta dal brano riguardante la diffusione delle particelle in soluzione, e la risposta corretta è: "Una soluzione concentrata, in presenza del solvente puro, tende a diluirsi." Questa affermazione è corretta perché il fenomeno descritto nel brano è la diffusione, un processo spontaneo in cui le particelle si muovono da una regione di maggiore concentrazione a una di minore concentrazione, fino a raggiungere un equilibrio omogeneo. Questo comportamento è analogo al principio dei gas, dove le molecole tendono a occupare uniformemente lo spazio disponibile. In una soluzione, le particelle solute si diffondono nel solvente puro per minimizzare il gradiente di concentrazione, portando a una distribuzione uniforme delle particelle in tutta la soluzione. Questo processo è guidato dall'entropia, che favorisce lo stato di massima disordine o uniformità, e non richiede alcun input di energia esterna, rendendolo un fenomeno naturale e inevitabile quando una soluzione concentrata è a contatto con il solvente puro.

24 di 91 Domande

Due liquidi immiscibili formano un sistema bifase; se uno di questi liquidi conteneva originariamente una sostanza disciolta, parte del soluto passa dall'una all'altra fase, sino a raggiungere uno stato di equilibrio caratterizzato, ad ogni temperatura, dalle concentrazioni del soluto nelle due fasi liquide. Si osserva che, per due liquidi determinati, e se la temperatura non cambia, il rapporto tra le concentrazioni del soluto nelle due fasi è costante, cioè indipendente dalla quantità totale del soluto nelle due fasi; questo rapporto viene chiamato coefficiente di ripartizione del soluto tra i due solventi.
Quale delle seguenti affermazioni N O N può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la D
La risposta corretta alla domanda è: "Se varia la temperatura, il soluto tende a sciogliersi solo in uno dei due solventi". Questa affermazione non può essere dedotta dalla lettura del brano perché il testo specifica che il coefficiente di ripartizione è costante solo a temperatura invariata, senza fornire dettagli su come la variazione di temperatura influenzi la distribuzione del soluto tra le due fasi. Il brano non menziona alcuna tendenza del soluto a sciogliersi esclusivamente in uno dei due solventi quando la temperatura cambia, quindi non possiamo inferire che un cambiamento di temperatura porti a una completa solubilizzazione del soluto in un solo solvente. In effetti, la variazione di temperatura potrebbe alterare il coefficiente di ripartizione, ma ciò implicherebbe un nuovo equilibrio piuttosto che una solubilizzazione totale in una fase, rendendo l'affermazione errata rispetto al contesto fornito.

25 di 91 Domande

I calori di reazione a pressione costante vengono chiamati variazioni di entalpia; se nella reazione viene emesso calore (reazione esotermica) la variazione di entalpia viene considerata negativa; se nella reazione viene assorbito calore (reazione endotermica) la variazione di entalpia viene considerata positiva; le variazioni di entalpia in una reazione dipendono dalla natura della reazione stessa, oltre che da alcuni altri fattori, come ad es. lo stato fisico dei reagenti e dei prodotti.
Quale delle seguenti affermazioni N O N può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale affermazione non possa essere dedotta dal brano e la risposta corretta è: "Le reazioni endotermiche avvengono sempre a pressione costante." La spiegazione di questa risposta risiede nel fatto che il brano discute delle variazioni di entalpia a pressione costante, ma non implica che tutte le reazioni endotermiche debbano necessariamente avvenire in tali condizioni. Le reazioni endotermiche possono verificarsi anche a volume costante o in condizioni diverse da quelle specificate, e la variazione di entalpia può essere misurata in vari contesti sperimentali. Il brano si concentra sul concetto di variazione di entalpia a pressione costante, ma non limita le reazioni endotermiche a questa sola circostanza, pertanto l'affermazione che le reazioni endotermiche avvengano sempre a pressione costante non può essere dedotta dal testo fornito.

26 di 91 Domande

Il radio è l'elemento radioattivo naturale che più comunemente si riesce ad ottenere allo stato puro in quantità apprezzabili; infatti quasi tutti gli altri nuclidi radioattivi hanno vita assai breve, e risultano di difficile ed a volte pericoloso isolamento; i nuclidi radioattivi a vita lunga, quali ad es. l'isotopo 230 del torio, hanno attività specifica assai limitata; inoltre il radio, metallo alcalino-terroso simile al bario, presenta caratteristiche chimiche che ne facilitano notevolmente l'isolamento.
Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Le caratteristiche chimiche del radio sono simili a quelle del bario in quanto i due elementi appartengono allo stesso gruppo del sistema periodico

'.


27 di 91 Domande

 Nell'uomo solo una piccola parte dell'energia deriva dal catabolismo degli amminoacidi; dopo la rimozione dei gruppi amminici per transamminazione, gli scheletri carboniosi degli aminoacidi subiscono una degradazione ossidativa a composti che sono in grado di entrare nel ciclo dell'acido citrico per venirvi ossidati a diossido di carbonio ed acqua.
Quale delle seguenti affermazioni N O N può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

La rimozione dei gruppi amminici degli amminoacidi fornisce una parte dell'energia

'.


28 di 91 Domande

Gli animali superiori non sono in grado di sintetizzare alcuni amminoacidi, che per essi risultano quindi essenziali, cioè da assumere necessariamente dall'esterno; l'impossibilità di sintetizzare gli amminoacidi essenziali è legata alla mancanza, negli animali superiori, di alcuni enzimi necessari a tali sintesi; le più complesse delle vie che portano alla formazione di amminoacidi essenziali sono quelle che portano a fenilalanina, triptofano e istidina, che presentano nelle loro molecole anelli benzenici od eterociclici; la sintesi di questi anelli, in particolare dei due anelli condensati del triptofano, richiede numerosi passaggi enzimatici piuttosto complicati.
Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la A
Domanda: Quale affermazione si può dedurre dal brano? Risposta corretta: Le vie metaboliche che portano alla sintesi di anelli benzenici od eterociclici sono in genere piuttosto complesse. Il testo collega esplicitamente la maggiore complessità delle vie biosintetiche agli amminoacidi che contengono anelli aromatici o eterociclici (fenilalanina, triptofano, istidina), precisando che la costruzione di tali anelli, in particolare dei due anelli condensati del triptofano, richiede numerosi passaggi enzimatici complessi; da questi esempi si può generalizzare che la formazione di strutture cicliche aromatiche è intrinsecamente onerosa in termini di numero e sofisticazione delle reazioni enzimatiche necessarie; inoltre, il brano attribuisce l’impossibilità negli animali alla mancanza di specifici enzimi, non alla totale assenza di vie nei viventi, quindi la deduzione corretta riguarda la complessità delle vie per gli anelli e non altre conclusioni (per esempio sulla possibilità negli animali o sulla essenzialità di tutti gli amminoacidi), rendendo la risposta proposta l’unica che segue logicamente dalle premesse.

29 di 91 Domande

 La sostanza KOH può formare un sale reagendo con:














La risposta corretta è la E
La sostanza KOH può formare un sale reagendo con HBr. KOH è una base forte conosciuta come idrossido di potassio, mentre HBr è un acido forte noto come acido bromidrico. Quando queste due sostanze reagiscono, si verifica una reazione di neutralizzazione in cui la base KOH dona un ione idrossido (OH?) e l'acido HBr dona un protone (H?). Questi due ioni si combinano per formare acqua (H?O). Contemporaneamente, l'ione potassio (K?) della base si combina con l'ione bromuro (Br?) dell'acido per formare il sale bromuro di potassio (KBr). Questa reazione è un esempio classico di come una base e un acido possano reagire per formare un sale e acqua, confermando che KOH può effettivamente formare un sale reagendo con HBr.

30 di 91 Domande

 Gli esteri derivano dalla reazione tra:














La risposta corretta e' la '

Un ossiacido e un alcol

'.


31 di 91 Domande

Il gruppo funzionale - CH2OH si chiama:














La risposta corretta e' la '

 Alcolico primario

'.


32 di 91 Domande

Il nome ufficiale del composto Al2O3 è: 














La risposta corretta e' la '

Triossido di dialluminio

'.


33 di 91 Domande

Il diossido di carbonio, a temperatura e pressione ordinarie, è:














La risposta corretta è la A
Il diossido di carbonio, a temperatura e pressione ordinarie, è aeriforme. A temperatura ambiente, che è generalmente considerata intorno ai 20-25°C, e alla pressione atmosferica standard di 1 atm, il diossido di carbonio esiste come gas. Questo comportamento è dovuto alle sue proprietà chimico-fisiche, in particolare alla sua bassa temperatura di sublimazione, che è di circa -78,5°C. A questa temperatura, il diossido di carbonio passa direttamente dallo stato solido a quello gassoso senza diventare liquido, un processo noto come sublimazione. Inoltre, il diossido di carbonio non è polare, il che riduce le forze intermolecolari di van der Waals tra le molecole, facilitando la sua esistenza come gas a condizioni standard. Queste caratteristiche spiegano perché, nelle condizioni comunemente incontrate sulla superficie terrestre, il diossido di carbonio si trovi prevalentemente in fase gassosa.

34 di 91 Domande

Quale è il valore del pH di una soluzione acquosa contenente 0,001 moli di HCl in 10 litri ?














La risposta corretta è la B
Il valore del pH di una soluzione acquosa contenente 0,001 moli di HCl in 10 litri è 4. Per calcolare il pH di una soluzione acida, è necessario conoscere la concentrazione degli ioni idrogeno (H?) nella soluzione. HCl è un acido forte, il che significa che si dissocia completamente in acqua, rilasciando ioni H?. La concentrazione di HCl nella soluzione è di 0,001 moli in 10 litri, quindi la concentrazione molare è 0,001 mol/10 L = 0,0001 M. Il pH è calcolato come il logaritmo negativo della concentrazione degli ioni H?, quindi pH = -log(0,0001). Calcolando, si ottiene pH = 4, poiché 0,0001 è equivalente a 10?? e il logaritmo di 10?? è -4. Quindi, il pH della soluzione è 4, confermando che la risposta corretta è 4.

35 di 91 Domande

La base coniugata dell'acido cloridrico:














La risposta corretta è la B
La base coniugata dell'acido cloridrico è debole. L'acido cloridrico (HCl) è un acido forte, il che significa che si dissocia completamente in soluzione acquosa per formare ioni H? e Cl?. La base coniugata di un acido è la specie che rimane dopo che l'acido ha donato un protone, quindi nel caso dell'acido cloridrico, la sua base coniugata è lo ione cloruro (Cl?). Essendo HCl un acido forte, la sua base coniugata è necessariamente debole, poiché non ha una tendenza significativa a riacquistare il protone perso. In altre parole, lo ione Cl? è un accettore di protoni molto debole, il che conferma che la sua capacità di agire come base è trascurabile in soluzione. Questo equilibrio tra la forza di un acido e la debolezza della sua base coniugata è una caratteristica fondamentale delle reazioni acido-base.

36 di 91 Domande

Il peso molecolare dell'acido fosforico è 98 u.m.a. Quanti g pesano 0,05 moli del composto ?














La risposta corretta è la D
Il peso molecolare dell'acido fosforico è 98 u.m.a. Quanti g pesano 0,05 moli del composto? La risposta corretta è 4,9. Per determinare la massa in grammi di 0,05 moli di acido fosforico, bisogna moltiplicare il numero di moli per il peso molecolare del composto. Il peso molecolare dell'acido fosforico (H?PO?) è dato come 98 unità di massa atomica (u.m.a.), che corrispondono a 98 grammi per mole. Pertanto, moltiplicando 0,05 moli per 98 g/mol, si ottiene 4,9 grammi. Questa operazione segue la formula di base della chimica per il calcolo della massa: massa (g) = moli × peso molecolare (g/mol), confermando così che la risposta corretta è 4,9 grammi.

37 di 91 Domande

La soluzione acquosa 0,001 M di un acido ha pH = 4. Il soluto è sicuramente:














La risposta corretta è la A
La soluzione acquosa 0,001 M di un acido ha pH = 4. Il soluto è sicuramente un acido debole. Questa affermazione è corretta perché il pH di una soluzione acida è determinato dalla concentrazione degli ioni idrogeno (H?) presenti. Per un acido forte, che si dissocia completamente in soluzione, ci aspetteremmo che la concentrazione degli ioni H? sia uguale alla concentrazione iniziale dell'acido, quindi per una soluzione 0,001 M di un acido forte il pH dovrebbe essere 3, non 4. Tuttavia, un pH di 4 indica che la concentrazione degli ioni H? è 10?? M, il che significa che l'acido non si è dissociato completamente. Questo comportamento è tipico di un acido debole, che si dissocia parzialmente in soluzione, confermando che il soluto è un acido debole.

38 di 91 Domande

Il triplo legame è: 














La risposta corretta è la E
Il triplo legame è un legame derivante dalla compartecipazione di tre coppie di elettroni. Questo tipo di legame chimico si verifica quando due atomi condividono tre coppie di elettroni, risultando in una connessione molto forte e stabile tra di essi. Un esempio tipico di molecola con un triplo legame è l'acetilene (C?H?), dove i due atomi di carbonio sono uniti da un triplo legame. Tale legame è composto da un legame sigma (?) e due legami pi greco (?). Il legame sigma si forma per sovrapposizione frontale degli orbitali atomici, mentre i legami pi greco si formano per sovrapposizione laterale degli orbitali p. La presenza di due legami pi greco rende il triplo legame più corto e più forte rispetto ai legami semplici e doppi. Questo tipo di legame influisce anche sulla geometria molecolare, portando a una disposizione lineare degli atomi coinvolti.

39 di 91 Domande

Un recipiente di quattro litri, munito di coperchio mobile, contiene gas azoto a 20° C ed alla pressione standard; se, mantenendo costante la temperatura, il volume viene portato a sedici litri innalzando il coperchio, la pressione diventa uguale a:














La risposta corretta e' la '

0,25 atm

'.


40 di 91 Domande

Molecole di HCl allo stato gassoso possono legarsi tra loro mediante:














La risposta corretta e' la '

Forze di Van der Waal

'.


41 di 91 Domande

Una soluzione A è ipotonica rispetto ad una soluzione B se:














La risposta corretta e' la '

Alla stessa temperatura la tensione di vapore di A è maggiore della tensione di vapore di B

'.


42 di 91 Domande

La costante di equilibrio di una reazione al crescere della temperatura:














La risposta corretta e' la '

Aumenta se la reazione è endotermica, diminuisce se la reazione è esotermica

'.


43 di 91 Domande

E’ data una colonna di un liquido di densità assoluta ρ. Sia h l’altezza della colonna e sia g l’accelerazione di gravità. Il termine ρhg è:














La risposta corretta è la C
Il termine ?hg è una pressione. La formula ?hg rappresenta la pressione esercitata da una colonna di liquido di altezza h, densità ? e soggetta a un'accelerazione di gravità g. Questa espressione deriva dalla legge di Stevino, che afferma che la pressione esercitata da un fluido in equilibrio è direttamente proporzionale alla densità del fluido, all'altezza della colonna di fluido e all'accelerazione di gravità. La pressione, in questo contesto, è definita come la forza esercitata per unità di superficie e viene misurata in pascal (Pa) nel Sistema Internazionale. La relazione ?hg è fondamentale per comprendere fenomeni come la pressione atmosferica e la pressione idrostatica nei fluidi, e gioca un ruolo cruciale in applicazioni pratiche come il calcolo della pressione esercitata da un liquido in un serbatoio o in un sistema idraulico.

44 di 91 Domande

Il prefisso pico, indicato con la lettera p, (ad esempio 2 pF) indica che l’unità di misura che segue la p (nell’esempio il farad) deve essere moltiplicata per:














La risposta corretta è la A
Il prefisso pico, indicato con la lettera p, (ad esempio 2 pF) indica che l’unità di misura che segue la p (nell’esempio il farad) deve essere moltiplicata per 10?¹². Questo prefisso fa parte del Sistema Internazionale di unità di misura (SI) e viene utilizzato per esprimere quantità molto piccole. Il termine "pico" deriva dalla parola italiana "piccolo" e viene utilizzato per ridurre l'unità base di un fattore di un trilione, cioè un milionesimo di un milionesimo. Questa notazione è particolarmente utile nei campi della fisica e dell'ingegneria elettronica, dove si ha a che fare con componenti come i condensatori, che spesso hanno capacità nell'ordine dei picofarad. L'uso del prefisso pico consente di esprimere in modo semplice e chiaro valori che altrimenti necessiterebbero di molte cifre decimali, facilitando così la lettura e la scrittura di grandezze estremamente piccole.

45 di 91 Domande

 Il prodotto vettoriale è un prodotto tra:














La risposta corretta è la D
Il prodotto vettoriale è un prodotto tra due vettori, con risultato uguale ad un vettore. Questa affermazione è corretta perché il prodotto vettoriale, anche noto come prodotto esterno o prodotto incrociato, è un'operazione definita nello spazio tridimensionale che prende due vettori e restituisce un terzo vettore che è perpendicolare al piano formato dai due vettori originali. La direzione del vettore risultante segue la regola della mano destra, mentre la sua magnitudine è pari al prodotto delle magnitudini dei due vettori originali moltiplicato per il seno dell'angolo compreso tra essi. Questa operazione è fondamentale in fisica e ingegneria per determinare grandezze come il momento angolare e la forza di Lorentz. Il prodotto vettoriale è definito solo in tre dimensioni e non è commutativo, il che significa che cambiando l'ordine dei vettori si ottiene un vettore risultato di direzione opposta.

46 di 91 Domande

Il calore specifico di un corpo: 














La risposta corretta e' la '

E'il rapporto tra capacità termica e massa del corpo

'.


47 di 91 Domande

Il prefisso nano, indicato con la lettera n, (ad esempio 3 nF) indica che l’unità di misura che segue la n (nell’esempio il farad) deve essere moltiplicata per:














La risposta corretta è la B
Il prefisso nano, indicato con la lettera n, (ad esempio 3 nF) indica che l’unità di misura che segue la n (nell’esempio il farad) deve essere moltiplicata per 10??. Questo perché il sistema internazionale di unità di misura (SI) utilizza prefissi per denotare potenze di dieci e il prefisso "nano" è specificamente assegnato alla potenza di dieci elevata a meno nove. I prefissi sono utilizzati per facilitare la scrittura e la lettura di valori molto grandi o molto piccoli, riducendo il numero di zeri necessari. Nel caso del prefisso nano, viene frequentemente utilizzato in campi come l'elettronica e la chimica per misurare grandezze estremamente piccole, come la capacità elettrica in farad o le dimensioni di particelle in nanometri. Ad esempio, 1 nanofarad (nF) equivale a 1 × 10?? farad, il che rende la notazione più pratica e comprensibile rispetto alla scrittura di 0,000000001 farad.

48 di 91 Domande

 La pressione nel Sistema Internazionale (S.I.) si esprime in:














La risposta corretta e' la '

Pa

'.


49 di 91 Domande

Riporto in grafico il moto di un corpo. Il grafico dello spazio percorso in funzione tempo è quello di una retta.
A quale tra i seguenti moti si può riferire?














La risposta corretta è la B
Il grafico dello spazio percorso in funzione del tempo è quello di una retta, a quale tra i seguenti moti si può riferire? Un moto uniforme. La risposta è corretta perché in un moto uniforme un oggetto si muove con velocità costante, il che significa che lo spazio percorso è direttamente proporzionale al tempo trascorso. Questo rapporto lineare tra spazio e tempo si traduce graficamente in una retta nel piano cartesiano, dove l'asse delle ordinate rappresenta lo spazio e l'asse delle ascisse rappresenta il tempo. L'inclinazione della retta, o coefficiente angolare, rappresenta la velocità costante del moto. In altre parole, per ogni intervallo di tempo uguale, l'oggetto percorre sempre la stessa distanza, confermando la natura uniforme del moto.

50 di 91 Domande

Il periodo di oscillazione di un pendolo sia 2 s. La frequenza delle oscillazioni allora è uguale a:














La risposta corretta è la A
Il periodo di oscillazione di un pendolo sia 2 s. La frequenza delle oscillazioni allora è uguale a 0,5 Hz. La frequenza di un pendolo è definita come il numero di oscillazioni complete che esso compie in un secondo e si calcola come l'inverso del periodo di oscillazione. In questo caso, il periodo è dato come 2 secondi, il che significa che il pendolo impiega 2 secondi per completare un'oscillazione completa. Pertanto, la frequenza f è calcolata come f = 1/T, dove T è il periodo. Sostituendo il valore del periodo, otteniamo f = 1/2 Hz, che equivale a 0,5 Hz. Questo significa che il pendolo compie 0,5 oscillazioni al secondo, confermando che la risposta corretta è 0,5 Hz.

51 di 91 Domande

 Un’automobile parte da ferma con accelerazione costante uguale a 0,1 m/s 2. Dopo un minuto ha percorso: 














La risposta corretta è la B
Un’automobile parte da ferma con accelerazione costante uguale a 0,1 m/s² e dopo un minuto ha percorso 180 m. Per determinare la distanza percorsa da un oggetto in moto rettilineo uniformemente accelerato si utilizza la formula \( s = \frac{1}{2} a t^2 \), dove \( s \) è lo spazio percorso, \( a \) è l'accelerazione e \( t \) è il tempo. In questo caso, l'accelerazione \( a \) è 0,1 m/s² e il tempo \( t \) è 60 secondi (un minuto). Sostituendo questi valori nella formula si ottiene \( s = \frac{1}{2} \times 0,1 \times (60)^2 \). Questo calcolo dà \( s = 0,05 \times 3600 = 180 \) metri. Pertanto, la risposta corretta è 180 m, confermando che l'automobile ha percorso 180 metri dopo un minuto con l'accelerazione data.

52 di 91 Domande

Il potenziale elettrico in un generico punto, non lontano da una carica positiva:














La risposta corretta è la D
Il potenziale elettrico in un generico punto, non lontano da una carica positiva, è uno scalare. Il potenziale elettrico è una grandezza scalare, il che significa che è completamente descritto da un valore numerico e non ha direzione, a differenza delle grandezze vettoriali come il campo elettrico. Quando si considera una carica positiva, il potenziale elettrico in un punto nello spazio è determinato dalla formula V = kQ/r, dove V è il potenziale elettrico, k è la costante di Coulomb, Q è la carica e r è la distanza dal punto alla carica. Questo valore rappresenta l'energia potenziale per unità di carica che una carica di prova positiva avrebbe in quel punto. Poiché il potenziale elettrico non dipende dalla direzione ma solo dalla posizione rispetto alla carica, esso è una quantità scalare. Questa caratteristica rende il potenziale elettrico particolarmente utile nei calcoli relativi all'energia e al lavoro in elettrostatica, poiché le operazioni con scalari sono generalmente più semplici rispetto a quelle con vettori.

53 di 91 Domande

Un cilindro retto ha una base di raggio r e altezza uguale a 2r. Una sfera ha come raggio lo stesso valore r.
Possiamo affermare che:














La risposta corretta e' la '

Il volume della sfera è minore del volume del cilindro

'.


54 di 91 Domande

L’equazione sen 2 − x + 1=3














La risposta corretta è la A
L'equazione sen² - x + 1 = 3 non ha soluzioni. Per risolvere l'equazione, possiamo riscriverla come sen²(x) = x + 2. La funzione seno al quadrato, sen²(x), ha un intervallo di valori compresi tra 0 e 1 per qualsiasi valore reale di x, poiché il seno di un angolo varia tra -1 e 1. Tuttavia, l'espressione x + 2 può assumere qualsiasi valore reale, il che significa che può essere maggiore di 1 o minore di 0, valori che non rientrano nell'intervallo possibile per sen²(x). Pertanto, non esiste nessun valore di x che soddisfi l'equazione, poiché non è possibile che sen²(x) sia uguale a x + 2 per tutti i valori di x, confermando che l'equazione non ha soluzioni.

55 di 91 Domande

Se due rette sono perpendicolari:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede: "Se due rette sono perpendicolari, qual è il prodotto dei loro coefficienti angolari?" e la risposta corretta è: "Il prodotto dei loro coefficienti angolari vale –1". Quando due rette in un piano cartesiano sono perpendicolari, i loro coefficienti angolari (o pendenze) m? e m? soddisfano la relazione m? * m? = -1. Questo deriva dal fatto che l'angolo tra due rette perpendicolari è di 90 gradi, il che implica che il loro prodotto scalare è nullo. In termini di coefficienti angolari, ciò si traduce nella condizione che il prodotto delle loro pendenze sia l'opposto dell'unità. Questa proprietà è una conseguenza della definizione di pendenza come il rapporto tra la variazione verticale e quella orizzontale di una retta, e del fatto che perpendicolarità implica un'inversione di queste variazioni, rendendo il prodotto delle pendenze uguale a -1.

56 di 91 Domande

Per quali valori dei parametri a, b, c l’equazione  ax2 + by2 + c = rappresenta una circonferenza non degenere?














La risposta corretta è la D
Per quali valori dei parametri a, b, c l’equazione ax² + by² + c = rappresenta una circonferenza non degenere? Risposta corretta: a=b e c<0. Perché l'equazione ax² + by² + c rappresenti una circonferenza non degenere, è necessario che i coefficienti dei termini quadratici siano uguali, cioè a=b, affinché l'equazione rappresenti una curva con simmetria circolare rispetto all'origine. Inoltre, c deve essere minore di zero per garantire che il raggio della circonferenza sia reale e positivo. Se c fosse maggiore o uguale a zero, l'equazione rappresenterebbe un insieme vuoto o un singolo punto, rispettivamente, il che significherebbe che la circonferenza è degenere. Pertanto, la condizione a=b assicura che la curva sia una circonferenza e c<0 garantisce che la circonferenza non sia ridotta a un punto o inesistente.

57 di 91 Domande

l grafico dell’area A di un triangolo in funzione dell’altezza h e con base costante, è dato da:














La risposta corretta è la A
La domanda è: "Il grafico dell'area A di un triangolo in funzione dell'altezza h e con base costante, è dato da:" con la risposta corretta rappresentata da un'immagine. La relazione tra l'area A di un triangolo e l'altezza h, quando la base b è costante, è data dalla formula A = (b * h) / 2. Questa equazione mostra che l'area A è direttamente proporzionale all'altezza h, il che implica che il grafico di A in funzione di h, con b costante, è una retta che passa per l'origine con pendenza pari a b/2. Pertanto, se l'immagine linkata rappresenta un grafico lineare con queste caratteristiche, allora essa è corretta. La costanza della base b assicura che la pendenza della retta rimanga invariata, confermando che l'area varia linearmente rispetto all'altezza.

58 di 91 Domande

Lanciando tre volte una moneta non truccata, qual è la probabilità che escano tre croci?














La risposta corretta è la B
Lanciando tre volte una moneta non truccata, qual è la probabilità che escano tre croci? La risposta corretta è 1/8. Quando si lancia una moneta non truccata, le possibilità di ottenere croce o testa sono uguali, ossia 1/2 per ogni lancio. Poiché i lanci sono eventi indipendenti, la probabilità di ottenere tre croci consecutive si calcola moltiplicando la probabilità di ottenere croce in ciascun singolo lancio, ovvero (1/2) × (1/2) × (1/2). Questo prodotto dà 1/8, che rappresenta la probabilità complessiva di ottenere tre croci di seguito in tre lanci di una moneta. La logica alla base di questo calcolo è che ogni lancio è un evento indipendente con due risultati possibili, quindi per tre lanci consecutivi ci sono 2^3, cioè 8, combinazioni possibili, di cui solo una è composta da sole croci.

59 di 91 Domande

Per quali numeri risulta divisibile 1250? 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede: "Per quali numeri risulta divisibile 1250?" e la risposta corretta è: "Nessuna delle risposte indicate è corretta". La risposta è corretta perché 1250 è un numero che può essere scomposto nei suoi fattori primi, ovvero 2, 5 e 5, con una scomposizione completa che risulta in 2 x 5^4. Pertanto, 1250 è divisibile per qualsiasi combinazione di questi fattori e i loro prodotti, come 2, 5, 10, 25, 50, 125, 250, 625 e 1250 stesso. Se nessuna delle opzioni di risposta fornite includeva uno di questi numeri o una combinazione corretta di essi, allora la risposta "Nessuna delle risposte indicate è corretta" è giustificata. La chiave è verificare che i divisori elencati siano effettivamente divisori di 1250, il che richiede una comprensione della scomposizione in fattori primi.

60 di 91 Domande

Quali sono i due numeri la cui somma risulta 56 e che sono proporzionali a 2 e 5 secondo lo stesso coefficiente?














La risposta corretta e' la '

I due numeri sono 16 e 40

'.


61 di 91 Domande

L’espressione √(3− x) + √(x − 3) è definita: 














La risposta corretta è la B
L'espressione ?(3 ? x) + ?(x ? 3) è definita per x=3. L'espressione data contiene due radici quadrate: ?(3 ? x) e ?(x ? 3), entrambe richiedono che il loro argomento sia maggiore o uguale a zero per essere definite nel campo dei numeri reali. Per la radice ?(3 ? x), l'argomento 3 ? x deve essere maggiore o uguale a zero, quindi x deve essere minore o uguale a 3. Analogamente, per la radice ?(x ? 3), l'argomento x ? 3 deve essere maggiore o uguale a zero, quindi x deve essere maggiore o uguale a 3. L'unico valore di x che soddisfa contemporaneamente entrambe le condizioni è x = 3. In questo caso, entrambe le radici diventano zero, rendendo l'espressione definita e uguale a zero. Pertanto, l'espressione è definita solo per x = 3.

62 di 91 Domande

L’equazione √(-x3) = 27














La risposta corretta è la B
L'equazione ?(-x³) = 27 ha come soluzione x = -9. Per risolvere questa equazione, iniziamo eliminando la radice quadrata elevando entrambi i membri al quadrato, ottenendo -x³ = 729. Successivamente, dividiamo entrambi i lati per -1 per ottenere x³ = -729. A questo punto, cerchiamo il valore di x che, elevato al cubo, dia -729. Poiché (-9)³ = -729, possiamo concludere che x = -9 è la soluzione corretta. La chiave per risolvere l'equazione è riconoscere che la radice quadrata di un numero negativo non è definita nei numeri reali, ma in questo contesto si assume che l'equazione sia risolvibile nel campo dei numeri reali, portando alla soluzione x = -9.

63 di 91 Domande

"Che cos'è un mito?" E' "un lungo discorso": questa la distratta - forse solo apparentemente distratta - definizione di Alexandre Dumas, che di miti se ne intendeva, tanto da averne creato più di uno. Credo che allo stesso modo risponderebbero i tre coautori del dizionario Miti e personaggi della modernità. Apparente semplicità, segreta complessità: questa formula vale per i "miti" moderni come per i miti classici. Nella Grecia antica il "lungo discorso" - senza il quale non esisterebbe il mito - aveva introdotto una serie vertiginosa di varianti che a volte si limitavano a correggere una sfumatura e altre volte rovesciavano completamente il significato di un personaggio: Ulisse e il valoroso Achille adottano ogni sorta di sotterfugi per sottrarsi alla guerra di Troia, l'infedele Elena infedele non è, perché a fuggire con Paride è stato un suo simulacro, la fedele Penelope va a letto con tutti i Proci ... Varianti analoghe, fondate sulla riabilitazione o sullo smascheramento, non sono estranee al nostro tempo: così, per esempio, lo studioso spagnolo Gregorio Maranon individuò, nella figura di Don Giovanni, i tratti dell'omosessualità e dell'impotenza; Federico Fellini rappresentò il vitale Casanova come una funebre marionetta; il regista Konicev nel 1964 vinse il premio Stalin con un film in cui l'indeciso Amleto appariva nelle vesti di un tortuoso e implacabile discepolo di Machiavelli... Anche se le integrazioni possibili sono tante, Miti e personaggi offre un ricco repertorio e bellissime tracce per ricerche, saggi, tesi di laurea. L'ultima voce è Zarathustra, l'antico maestro persiano diventato un "mito della modernità" nel 1883, per opera di Nietzsche. da MITI . Il catalogo della modernità, di Giovanni Mariotti. Corriere della Sera, 18/11/98 UNA sola delle seguenti affermazione NON è rigorosamente DEDUCIBILE dal testo di Giovanni Mariotti sopra citato:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale affermazione non è rigorosamente deducibile dal testo di Giovanni Mariotti, e la risposta corretta è: "nell’antichità, come oggi, il personaggio del mito ha caratteristiche costanti con cui si identifica". Il testo di Mariotti evidenzia come i miti, sia antichi che moderni, siano soggetti a reinterpretazioni e varianti che ne alterano il significato e le caratteristiche. Viene sottolineato come nella Grecia antica esistessero numerose varianti dei miti, che potevano anche ribaltare completamente il significato dei personaggi, e come lo stesso fenomeno di reinterpretazione si verifichi nella modernità. Gli esempi di Don Giovanni, Casanova e Amleto dimostrano che i miti non hanno caratteristiche fisse e costanti, ma sono soggetti a continue trasformazioni e reinterpretazioni. Pertanto, l'affermazione che i personaggi mitici abbiano caratteristiche costanti non è sostenibile alla luce del discorso di Mariotti, che sottolinea proprio la fluidità e la mutevolezza dei miti nel tempo.

64 di 91 Domande

"Che cos'è un mito?" E' "un lungo discorso": questa la distratta - forse solo apparentemente distratta - definizione di Alexandre Dumas, che di miti se ne intendeva, tanto da averne creato più di uno. Credo che allo stesso modo risponderebbero i tre coautori del dizionario Miti e personaggi della modernità. Apparente semplicità, segreta complessità: questa formula vale per i "miti" moderni come per i miti classici. Nella Grecia antica il "lungo discorso" - senza il quale non esisterebbe il mito - aveva introdotto una serie vertiginosa di varianti che a volte si limitavano a correggere una sfumatura e altre volte rovesciavano completamente il significato di un personaggio: Ulisse e il valoroso Achille adottano ogni sorta di sotterfugi per sottrarsi alla guerra di Troia, l'infedele Elena infedele non è, perché a fuggire con Paride è stato un suo simulacro, la fedele Penelope va a letto con tutti i Proci ... Varianti analoghe, fondate sulla riabilitazione o sullo smascheramento, non sono estranee al nostro tempo: così, per esempio, lo studioso spagnolo Gregorio Maranon individuò, nella figura di Don Giovanni, i tratti dell'omosessualità e dell'impotenza; Federico Fellini rappresentò il vitale Casanova come una funebre marionetta; il regista Konicev nel 1964 vinse il premio Stalin con un film in cui l'indeciso Amleto appariva nelle vesti di un tortuoso e implacabile discepolo di Machiavelli... Anche se le integrazioni possibili sono tante, Miti e personaggi offre un ricco repertorio e bellissime tracce per ricerche, saggi, tesi di laurea. L'ultima voce è Zarathustra, l'antico maestro persiano diventato un "mito della modernità" nel 1883, per opera di Nietzsche. da MITI . Il catalogo della modernità, di Giovanni Mariotti. Corriere della Sera, 18/11/98

Tra le considerazioni qui elencate, UNA NON ha FONDAMENTO nel testo di Mariotti:














La risposta corretta e' la '

il gusto di dissacrare e contraddire la tradizione e i suoi miti è caratteristico del mondo moderno

'.


65 di 91 Domande

"Che cos'è un mito?" E' "un lungo discorso": questa la distratta - forse solo apparentemente distratta - definizione di Alexandre Dumas, che di miti se ne intendeva, tanto da averne creato più di uno. Credo che allo stesso modo risponderebbero i tre coautori del dizionario Miti e personaggi della modernità. Apparente semplicità, segreta complessità: questa formula vale per i "miti" moderni come per i miti classici. Nella Grecia antica il "lungo discorso" - senza il quale non esisterebbe il mito - aveva introdotto una serie vertiginosa di varianti che a volte si limitavano a correggere una sfumatura e altre volte rovesciavano completamente il significato di un personaggio: Ulisse e il valoroso Achille adottano ogni sorta di sotterfugi per sottrarsi alla guerra di Troia, l'infedele Elena infedele non è, perché a fuggire con Paride è stato un suo simulacro, la fedele Penelope va a letto con tutti i Proci ... Varianti analoghe, fondate sulla riabilitazione o sullo smascheramento, non sono estranee al nostro tempo: così, per esempio, lo studioso spagnolo Gregorio Maranon individuò, nella figura di Don Giovanni, i tratti dell'omosessualità e dell'impotenza; Federico Fellini rappresentò il vitale Casanova come una funebre marionetta; il regista Konicev nel 1964 vinse il premio Stalin con un film in cui l'indeciso Amleto appariva nelle vesti di un tortuoso e implacabile discepolo di Machiavelli... Anche se le integrazioni possibili sono tante, Miti e personaggi offre un ricco repertorio e bellissime tracce per ricerche, saggi, tesi di laurea. L'ultima voce è Zarathustra, l'antico maestro persiano diventato un "mito della modernità" nel 1883, per opera di Nietzsche. da MITI . Il catalogo della modernità, di Giovanni Mariotti. Corriere della Sera, 18/11/98

Completa la proporzione tenendo conto del carattere tradizionalmente attribuito ai personaggi mitici citati nell’articolo di Mariotti:














La risposta corretta e' la '

fedeltà : Penelope

'.


66 di 91 Domande

"...io non penso - ha scritto Natalia Ginzburg sulla Stampa - che la vicenda di Rushdie riguardi soltanto gli intellettuali o il mondo della cultura: si tratta d'una vicenda che riguarda tutti. E' condannata a morte, in Rushdie, la libertà del pensiero, la tolleranza per le infinite idee e fantasie che crescono e fermentano sotto il sole: e questi beni sono proprietà di tutti. Della libertà del pensiero tanti se ne infischiano, o credono d'infischiarsene, oppure sono troppo assillati da altre privazioni per ricordarsi che esista; e tuttavia se questi beni vengono a mancare, la vita a un tratto gli diventa uno straccio, sappiano essi o non sappiano spiegare a se stessi il perché".
UNA sola delle seguenti affermazione NON è rigorosamente DEDUCIBILE dal testo di Natalia Ginzburg sopra citato:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale affermazione NON è deducibile dal testo di Natalia Ginzburg, e la risposta corretta è: "il primo e sommo dovere dell’uomo civile è la difesa della propria e altrui libertà di pensiero e di espressione". La risposta è corretta perché, sebbene il testo di Ginzburg sottolinei l'importanza della libertà di pensiero e la sua rilevanza per tutti, non afferma esplicitamente che sia il primo e sommo dovere dell'uomo civile. Il brano si concentra sulla condanna della repressione della libertà di pensiero, evidenziando come la sua mancanza possa impoverire la vita di tutti, ma non attribuisce una gerarchia di doveri o priorità morali. Pertanto, mentre il testo implica che la libertà di pensiero sia un bene fondamentale, non ne fa un principio supremo o un dovere primario rispetto ad altri possibili doveri civili.

67 di 91 Domande

”Credo di poter affermare che nella ricerca scientifica, né il grado di intelligenza né la capacità di eseguire e portare a termine con esattezza il compito intrapreso, siano i fattori essenziali per la riuscita e la soddisfazione personale. Nell'una e nell'altra contano maggiormente la totale dedizione e il chiudere gli occhi davanti alle difficoltà: in tal modo possiamo affrontare problemi che altri, più critici e più acuti, non affronterebbero. ....Il fatto che l'attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l'imperfezione nell'eseguire il compito che ci siamo prefissi o ci è stato assegnato sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione". R.Levi Montalcini: Elogio dell'imperfezione. Quali sono, per la Montalcini, le doti essenziali per lo scienziato che vuole riuscire nella ricerca e trarne soddisfazione? (una sola risposta è rigorosamente deducibile dal testo)














La risposta corretta e' la '

Passione e coraggio

'.


68 di 91 Domande

"...il conferenziere parlava di cose, di fatti e di situazioni artistiche non ancora entrate nel nostro orizzonte, i quali affioravano in margine soltanto come ombre, in virtù del suo discorso perennemente pericolante (il conferenziere infatti è balbuziente); e lo ascoltavamo con la fantasia vagamente eccitata di bambini che ascoltino una fiaba senza comprenderla, mentre la loro mente tenera se ne arricchisce tuttavia, quasi per un singolare e sognante presentimento. ( ... ) Mi si crederà se dico che questo è il modo di imparare più intenso e orgoglioso e forse anche il più propizio - il modo d'apprendere anticipando, d'imparare scavalcando lunghi tratti di ignoranza -? Come pedagogo non dovrei forse raccomandarlo, ma che giova? Io so che i giovani lo preferiscono e credo che col tempo lo spazio saltato si colma da sè..." Thomas Mann: Doctor Faustus, Mondadori, Milano
UNA sola delle seguenti considerazioni E' rigorosamente DEDUCIBILE dal testo citato di Thomas Mann:














La risposta corretta e' la '

il soggetto narrante è un insegnante di professione che mostra di aver fiducia nelle capacità dei giovani di apprendere in modo non tradizionale

'.


69 di 91 Domande

“L’homo sapiens che moltiplica il proprio sapere è il cosiddetto uomo di Gutenberg. E’ vero che la Bibbia stampata da Gutenberg tra il 1452 e il 1455 ebbe una tiratura (per noi oggi risibile) di 200 copie. Ma quelle 200 copie erano ristampabili. Il salto tecnologico era avvenuto. E dunque è con Gutenberg che la trasmissione scritta della cultura diventa potenzialmente accessibile a tutti. Il progresso della riproduzione a stampa fu lento ma costante e culmina nell’avvento - a cavallo tra il ‘700 e l’800 - del giornale che si stampa ogni giorno, del “quotidiano”. Nel contempo, dalla metà dell’800 in poi, comincia un nuovo e diverso ciclo di avanzamenti tecnologici. Primo, l’invenzione del telegrafo, poi quella del telefono. Con queste due invenzioni spariva la distanza e cominciava l’era delle comunicazioni immediate. La radio, anch’essa un eliminatore di distanze, aggiunge un nuovo elemento. Una voce facile da diffondere in tutte le case. La radio è il primo formidabile diffusore di comunicazioni, ma un diffusore che non intacca la natura simbolica dell’uomo. (...) La rottura avviene, alla metà del nostro secolo, con la televisione. La televisione - lo dice il nome - è “vedere da lontano” e cioè portare al cospetto di un pubblico di spettatori cose da vedere da dovunque, da qualsiasi luogo e distanza. E nella televisione il vedere prevale sul parlare, nel senso che la voce in campo, o di un parlante, è secondaria, sta in funzione dell’immagine, commenta l’immagine. Ne consegue che il telespettatore è più un animale vedente che non un animale simbolico. Per lui le cose raffigurate in immagini contano e pesano più delle cose dette in parole. E questo è un radicale rovesciamento di posizione, perchè mentre la capacità simbolica distanzia l’homo sapiens dall’animale, il vedere lo ravvicina alle sua capacità ancestrali, al genere di cui l’homo sapiens è specie. (...) I veri studiosi continueranno a leggere libri, avvalendosi di Internet per le bibliografie e le informazioni che prima trovavano nei dizionari; ma dubito che se innamoreranno.” G. Sartori, Homo videns, Laterza, Bari, 1997

Questa sopra citata è la versione del testo di Sartori proposta agli studenti, insieme con altri documenti, nella
prima prova, tipologia B, ambito tecnico-scientifico, dell’Esame di Stato, il 23 giugno 2000.

UNA sola delle seguenti considerazioni E' COERENTE con la tesi esposta da Sartori:














La risposta corretta e' la '

è altamente improbabile che gli studiosi abbandonino i libri stampati, anche se Internet è per loro un prezioso strumento di ricerca

'.


70 di 91 Domande

Individua il termine etimologicamente incongruente














La risposta corretta e' la '

teleologico

'.


71 di 91 Domande

Dopo anni di dibattiti e di attese, nel 1999 é stata varata in Italia una nuova Legge che regola i prelievi e i trapianti di organi e tessuti da cadavere. Nell’aprile 2000 é stato approvato un decreto sulle “Disposizioni in materia di prelievi e trapianti di organi e tessuti, attuativo delle prescrizioni relative alla dichiarazione di volontà dei cittadini sulla donazione degli organi a scopo di trapianto”. Ogni cittadino iscritto nelle liste elettorali ha ricevuto, in occasione dell’ultimo referendum, l’invito a esprimere la sua posizione nei confronti di un’eventuale donazione di organi a scopo di trapianto dopo la propria morte. Delle considerazioni seguenti UNA sola CORRISPONDE alla reale situazione attuale, spesso analizzata e discussa sulla stampa e in trasmissioni radio-televisive:














La risposta corretta e' la '

Nel caso che sul tesserino distribuito col certificato elettorale sia riportata una dichiarazione di assenso al prelievo di organi e tessuti, e che questa volontà sia stata comunicata all'unità sanitaria locale, la decisione è modificabile in quanto è possibile impedire il prelievo di organi in base ad una dichiarazione scritta successiva, stilata in vita dall'interessato, presentata dai familiari aventi titolo ad opporsi

'.


72 di 91 Domande

Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto" - "Non essendosi potuto render forte la giustizia, si è giustificata la forza" Pascal, Pensieri
I pensieri citati di Pascal possono essere definiti:














La risposta corretta e' la '

riflessioni sulla storia dell’umanità

'.


73 di 91 Domande

Il discorso scientifico è a volte più complesso, ambiguo, allusivo, di quanto gli stessi scienziati pensino. Nel discorso scientifico le metafore possono avere un ruolo creativo per far intuire e immaginare cose non dette o, addirittura, non completamente comprese. Ma possono anche portar fuori strada il destinatario - e qui ci riferiamo al discorso scientifico-didattico - che le interpreta in modo non previsto dal proponente. Le due forme più semplici, ma importanti per un discorso scientifico-didattico, sono la catacresi, il cui uso permette di ovviare a una lacuna del vocabolario, e le metafore esegetiche e pedagogiche. Alla prima categoria appartengono espressioni come “il letto del fiume” o come “l’atlante”, cioé la prima vertebra che regge il capo e che prende il nome da Atlante, il gigante che regge il mondo; alla seconda espressioni come la “catena” dei trasportatori di elettroni nella catena mitocondriale interna, che evoca l’immagine di una catena umana che si passa secchi d’acqua per spegnere un incendio. Nella costruzione delle idee scientifiche ha maggior importanza una terza forma di metafora, quella “costitutiva di teorie”. Queste metafore, oltre ad avere un ruolo genetico fondamentale nella formulazione di un nuovo programma di ricerca, invitano a ricercare nuovi caratteri degli argomenti primari e secondari, nuovi rapporti, tecnicamente rilevanti, di somiglianza e di analogia. Howard Gruber chiama questo tipo di metafore “immagini di vasta portata” e mette in rilievo il ruolo della metafora dell’albero nello sviluppo delle idee di Charles Darwin; noi possiamo però anche ricordare la metafora dello stato bene ordinato a cui ricorre Linneo per descrivere l’ordinamento della natura, o quella del bricoleur che Francois Jacob utilizza per dare un’idea della casualità, della mancanza di progetto nel processo dell’ evoluzione. Per tornare alle metafore esegetiche e pedagogiche, il loro scopo è quello di trasmettere informazioni dal dominio di origine (noto) al dominio target (ignoto). Le metafore possono quindi fungere da modello per ragionare sul dominio target, anche se di esso abbiamo una conoscenza largamente incompleta. Tuttavia, ogni volta che nell’insegnamento si ricorre a un modello metaforico è bene ricordare che una metafora, un modello non sono la realtà, ma uno strumento cognitivo che ci permette di descrivere, di comprendere, di fare previsioni su alcuni aspetti della realtà considerata. da: Bruno Bertolini, Tra metafore e termini scientifici, in Iter, Treccani, n.5, 1999 Quattro delle frasi sotto elencate appartengono all'articolo di Bruno Bertolini da cui è stata stralciata la citazione sopra riportata; INDIVIDUATE LA FRASE che, indebitamente inserita tra queste, CONTRASTA logicamente con la concezione di fondo a cui è ispirato il testo stesso:














La risposta corretta e' la '

il ricorso al modello metaforico in pedagogia è pericoloso in quanto distoglie dall’attenzione alla realtà e va fatto solo in casi assolutamente eccezionali

'.


74 di 91 Domande

Il discorso scientifico è a volte più complesso, ambiguo, allusivo, di quanto gli stessi scienziati pensino. Nel discorso scientifico le metafore possono avere un ruolo creativo per far intuire e immaginare cose non dette o, addirittura, non completamente comprese. Ma possono anche portar fuori strada il destinatario - e qui ci riferiamo al discorso scientifico-didattico - che le interpreta in modo non previsto dal proponente. Le due forme più semplici, ma importanti per un discorso scientifico-didattico, sono la catacresi, il cui uso permette di ovviare a una lacuna del vocabolario, e le metafore esegetiche e pedagogiche. Alla prima categoria appartengono espressioni come “il letto del fiume” o come “l’atlante”, cioé la prima vertebra che regge il capo e che prende il nome da Atlante, il gigante che regge il mondo; alla seconda espressioni come la “catena” dei trasportatori di elettroni nella catena mitocondriale interna, che evoca l’immagine di una catena umana che si passa secchi d’acqua per spegnere un incendio. Nella costruzione delle idee scientifiche ha maggior importanza una terza forma di metafora, quella “costitutiva di teorie”. Queste metafore, oltre ad avere un ruolo genetico fondamentale nella formulazione di un nuovo programma di ricerca, invitano a ricercare nuovi caratteri degli argomenti primari e secondari, nuovi rapporti, tecnicamente rilevanti, di somiglianza e di analogia. Howard Gruber chiama questo tipo di metafore “immagini di vasta portata” e mette in rilievo il ruolo della metafora dell’albero nello sviluppo delle idee di Charles Darwin; noi possiamo però anche ricordare la metafora dello stato bene ordinato a cui ricorre Linneo per descrivere l’ordinamento della natura, o quella del bricoleur che Francois Jacob utilizza per dare un’idea della casualità, della mancanza di progetto nel processo dell’ evoluzione. Per tornare alle metafore esegetiche e pedagogiche, il loro scopo è quello di trasmettere informazioni dal dominio di origine (noto) al dominio target (ignoto). Le metafore possono quindi fungere da modello per ragionare sul dominio target, anche se di esso abbiamo una conoscenza largamente incompleta. Tuttavia, ogni volta che nell’insegnamento si ricorre a un modello metaforico è bene ricordare che una metafora, un modello non sono la realtà, ma uno strumento cognitivo che ci permette di descrivere, di comprendere, di fare previsioni su alcuni aspetti della realtà considerata. da: Bruno Bertolini, Tra metafore e termini scientifici, in Iter, Treccani, n.5, 1999

Tra le definizioni delle espressioni qui riportate INDIVIDUATE QUELLA ERRATA, facendo riferimento al significato che assumono nel testo di Bruno Bertolini nel quale sono sottolineate:














La risposta corretta e' la '

casualità: principio interpretativo della realtà secondo rapporti di causa-effetto

'.


75 di 91 Domande

Date le premesse:
a - la scienza fa ricorso con vantaggio al linguaggio metaforico
b - il linguaggio metaforico è proprio dell’espressione artistica
SCEGLIETE la conclusione logicamente e rigorosamente conseguente:














La risposta corretta e' la '

l’espressione artistica offre un valido mezzo espressivo alla scienza

'.


76 di 91 Domande

Il professor Bianchi constata che: a) Enrico è un campione in matematica e in filosofia.
Il professor Bianchi ne deduce che: sicuramente b) Enrico non ama leggere romanzi, e non ne legge.
La ragione necessaria e sufficiente del passaggio logico che opera il professor Bianchi dalla constatazione del fatto a) al giudizio b) è la sottintesa convinzione che:
(UNA sola ipotesi E' CORRETTA)














La risposta corretta e' la '

chi si interessa di filosofia non può non rifuggire da ogni altro genere di lettura

'.


77 di 91 Domande

“Dove trovare il tempo per leggere?
Grave problema.
Che non esiste.
Nel momento in cui mi pongo il problema del tempo per leggere, vuol dire che quel che manca è la voglia.
Poiché, a ben vedere, nessuno ha mai tempo per leggere. Né i piccoli, né gli adolescenti, né i grandi. La vita è un perenne ostacolo alla lettura.
( ... ) Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per
amare.)
Rubato a che cosa?
Diciamo, al dovere di vivere.
E’ forse questa la ragione per cui la metropolitana - assennato simbolo del suddetto dovere - finisce per essere la più grande biblioteca del mondo.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
( ...) La lettura non ha niente a che fare con l’organizzazione del tempo sociale. La lettura è, come l’amore, un modo di essere.
Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli, Milano, 1993
Quale di queste considerazioni NON è correttamente DESUNTA dal passo di Pennac?














La risposta corretta e' la '

Assurdo quindi porsi il problema di educare i giovani alla lettura: la scopriranno sicuramente da sè

'.


78 di 91 Domande

1-Cavour. 2-Riccardo III. 3-Enrico IV. 4-Garibaldi. 5-Giulio Cesare. 6-Luigi XIV.
a) Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo! b) Parigi vale bene una messa. c) Libera chiesa in libero stato d) Il dado è tratto e) Obbedisco f) Lo stato sono io
Scegliete la sequenza in cui a ciascun personaggio corrisponde la frase celebre che la tradizione gli attribuisce:














La risposta corretta e' la '

1 + c ; 2 + a ; 3 + b ; 4 + e ; 5 + d ; 6 + f

'.


79 di 91 Domande

L’originalità della Repubblica Partenopea del 1799, quel che le conferisce una inesauribile ______ - sì da esser stata e da essere tuttora materia non soltanto di storia, ma anche di ______ - proviene dal fatto che nella sua breve, ma intensa vita si intersecarono realtà e problemi di varia ______: la fine dello Stato d’ancien régime e la _______ del moderno Stato nazionale, tra età dell’Illuminismo e età delle rivoluzioni; la ______ e il ruolo delle élites intellettuali, e il loro rapporto con il potere politico; la ______ e la forma della ______: la democrazia e il liberalismo. Come un lampo, la drammatica ______ rivoluzionaria napoletana illuminò per un’ultima volta tutte le tensioni di fine Settecento.” Girolamo Imbruglia, La Repubblica Napoletana, in Iter, Treccani, 1999
Dallo scritto di G.Imbruglia sono state espunte sette espressioni qui elencate in diverse successioni. INDICARE LA SERIE che corrisponde alle esigenze logiche del testo:














La risposta corretta e' la '

carica simbolica /letteratura /profondità /nascita /formazione /natura /politica/ vicenda

'.


80 di 91 Domande

La Legge 29 dicembre 1993, n. 578, “ norme per l’accertamento e la certificazione di morte”, all’articolo 1 (definizione di morte) stabilisce che: “La morte si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo”, ed all’articolo 2 (“accertamento di morte”): “La morte per arresto cardiaco si intende avvenuta quando la respirazione e la circolazione sono cessate per un intervallo di tempo tale da comportare la perdita irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo…” Se ne deduce che (UNA sola considerazione E' ERRATA ):














La risposta corretta e' la '

il coma profondo è sinonimo di cessazione di tutte le funzioni dell’encefalo

'.


81 di 91 Domande

La Legge 29 dicembre 1993, n. 578, “ norme per l’accertamento e la certificazione di morte”, all’articolo 1 (definizione di morte) stabilisce che: “La morte si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo” ed all’articolo 2 (“accertamento di morte”): “La morte per arresto cardiaco si intende avvenuta quando la respirazione e la circolazione sono cessate per un intervallo di tempo tale da comportare la perdita irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo…" Il Decreto 22 agosto 1994, n 582 “Regolamento recante le modalità per l’accertamento e la certificazione di morte” all’articolo 4 specifica che i soggetti con cessazione irreversibile di tutte le funzioni cerebrali devono essere sottoposti, ai fini dell’accertamento “giuridico” della morte che potrà consentire un prelievo di organi per la donazione, ad un’osservazione che negli adulti non è inferiore a sei ore….
In base a quanto sopra riportato si può affermare che ( UNA sola considerazione NON è DEDUCIBILE dal testo)














La risposta corretta e' la '

La morte interviene nel periodo di osservazione

'.


82 di 91 Domande

Chissà quale mai
filosofo strano
un piano vanesio
un dì concepì:
negate man mano
la cose già ammesse
soltanto concesse:
“Se penso, son qui”.
Da questa pensata
di chiara evidenza
ha poi sviluppata
la varia sua scienza,
spazzando dal suolo
le idee vaghe o stinte,
scegliendole solo
se chiare o distinte.
Da queste nozioni
partendo pian piano
ci dié le ragioni
di un metodo sano
col quale chiarire
i vari problemi
con l’aria di dire
perfetti teoremi.
Quale celebre filosofo ha ispirato a Umberto Eco questo scherzo poetico, qui citato con qualche lieve modifica?














La risposta corretta e' la '

Cartesio

'.


83 di 91 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


84 di 91 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


85 di 91 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


86 di 91 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


87 di 91 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


88 di 91 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


89 di 91 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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