Simulazione

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1 di 72 Domande

I gemelli biovulari hanno sesso:














La risposta corretta e' la '

Talvolta uguale, talvolta diverso

'.


2 di 72 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


3 di 72 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

4 di 72 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


5 di 72 Domande

Quale dei seguenti romanzi appartiene alla letteratura russa?  














La risposta corretta e' la '

 Guerra e pace

'.


6 di 72 Domande

Chi ha scritto La Gerusalemme liberata? 














La risposta corretta e' la '

Tasso

'.


7 di 72 Domande

Chi era a gennaio 2019 il segretario generale delle Nazioni Unite?














La risposta corretta e' la '

António Guterres

'.


8 di 72 Domande

Quale dei seguenti Stati non appartenne all’U.R.S.S.? 














La risposta corretta e' la '

Kosovo 

'.


9 di 72 Domande

“Tecnica pittorica che consiste nello stendere colori diluiti in acqua su uno strato di intonaco fresco che, asciugandosi, forma una superficie dura e compatta che fissa il colore”.
 A quale tecnica si riferisce la precedente definizione? 














La risposta corretta e' la '

Affresco 

'.


10 di 72 Domande

Quale fra le seguenti coppie è formata da città che sono state entrambe capitali d’Italia dopo il 1861?














La risposta corretta e' la '

Firenze – Torino 

'.


11 di 72 Domande

Quale canale o stretto mette in comunicazione tra loro il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso?














La risposta corretta e' la '

Canale di Suez 

'.


12 di 72 Domande

“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.
Da quale testo è tratto questo brano? 














La risposta corretta e' la '

Costituzione della Repubblica Italiana

'.


13 di 72 Domande

Chi è l’autore dell’opera lirica “Aida”?














La risposta corretta e' la '

Giuseppe Verdi

'.


14 di 72 Domande

Quale delle seguenti coppie è formata da vittime delle Brigate Rosse?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede: "Quale delle seguenti coppie è formata da vittime delle Brigate Rosse?" e la risposta corretta è "Aldo Moro e Walter Tobagi". Le Brigate Rosse erano un'organizzazione terroristica italiana attiva soprattutto negli anni '70 e '80, nota per i suoi atti di violenza politica, tra cui rapimenti e omicidi. Aldo Moro, un importante politico italiano e presidente della Democrazia Cristiana, fu rapito e ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, in uno degli episodi più drammatici della storia italiana del dopoguerra. Walter Tobagi, invece, era un giornalista italiano che fu assassinato nel 1980 da un gruppo terroristico di estrema sinistra chiamato "Brigata XXVIII marzo", il quale aveva legami ideologici con le Brigate Rosse, anche se non ne faceva formalmente parte. Nonostante questa distinzione, la scelta di includere Tobagi nella risposta corretta è giustificata dalla sua associazione con il clima di terrore e violenza politica promosso dalle Brigate Rosse e gruppi affini.

15 di 72 Domande

Quale famoso personaggio lottò duramente contro l’apartheid nel Paese di cui successivamente divenne Capo di Stato?














La risposta corretta e' la '

Nelson Mandela 

'.


16 di 72 Domande

 Il 1978 è ricordato come l’anno dei tre papi. Quali?














La risposta corretta e' la '

Paolo VI – Giovanni Paolo I – Giovanni Paolo II

'.


17 di 72 Domande

Uno dei seguenti abbinamenti non è coerente con gli altri. Quale? 














La risposta corretta e' la '

Gelido – entusiasta

'.


18 di 72 Domande

La giunta del comune dove abita Alice ha deciso di aggiornare i numeri civici di via Roma dove abita Alice. Se nella via si devono numerare i 100 ingressi da 1 a 100, quanti 5 dovrà usare l’addetto alla numerazione? 














La risposta corretta è la D
La giunta del comune dove abita Alice ha deciso di aggiornare i numeri civici di via Roma dove abita Alice. Se nella via si devono numerare i 100 ingressi da 1 a 100, quanti 5 dovrà usare l’addetto alla numerazione? La risposta corretta è 20. Per determinare quanti 5 sono necessari, bisogna contare quante volte il numero 5 compare nelle unità e nelle decine dei numeri da 1 a 100. Nei numeri da 1 a 99, il 5 appare nelle unità in 5, 15, 25, 35, 45, 55, 65, 75, 85 e 95, per un totale di 10 volte. Inoltre, il 5 compare nelle decine in 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58 e 59, per un altro totale di 10 volte. Sommando questi due conteggi, otteniamo che il numero 5 deve essere usato 20 volte in totale per numerare gli ingressi da 1 a 100.

19 di 72 Domande

In un sacchetto ci sono 80 fra biglie rosse, gialle e blu. Se ogni volta che dal sacchetto Tommaso prende 56 biglie trova sempre almeno una biglia rossa fra di esse, qual è il numero minimo di biglie rosse nel sacchetto? 














La risposta corretta è la A
Nel sacchetto ci sono 80 fra biglie rosse, gialle e blu e il numero minimo di biglie rosse è 25. Per determinare il numero minimo di biglie rosse, consideriamo il caso peggiore in cui Tommaso prenda 56 biglie senza mai prendere una biglia rossa. Questo significa che le 56 biglie potrebbero essere tutte gialle e blu. Se ci sono 80 biglie in totale, il numero massimo di biglie gialle e blu che possono essere nel sacchetto è 80 meno il numero minimo di biglie rosse. Quindi, per garantire che ci sia sempre almeno una biglia rossa tra le 56 prese, il numero massimo di biglie gialle e blu deve essere 55, poiché 56 biglie senza rosse non devono essere possibili. Pertanto, il numero minimo di biglie rosse deve essere 80 - 55 = 25. Questo assicura che, indipendentemente da come vengono distribuite le biglie, ci sarà sempre almeno una biglia rossa tra le 56 selezionate.

20 di 72 Domande

Nicolò, Tommaso e Michele frequentano la stessa palestra e, negli spogliatoi, occupano sempre gli armadietti di una stessa fila, composta da cinque armadietti ciascuno contrassegnato da una lettera dalla A alla E. Sapendo che Tommaso e Michele usano sempre due armadietti vicini mentre Nicolò lascia sempre almeno un armadietto di distanza fra il suo e quello degli altri due, in quanti modi i tre possono occupare gli armadietti di una fila?














La risposta corretta è la C
Nicolò, Tommaso e Michele frequentano la stessa palestra e, negli spogliatoi, occupano sempre gli armadietti di una stessa fila, composta da cinque armadietti ciascuno contrassegnato da una lettera dalla A alla E. Sapendo che Tommaso e Michele usano sempre due armadietti vicini mentre Nicolò lascia sempre almeno un armadietto di distanza fra il suo e quello degli altri due, in quanti modi i tre possono occupare gli armadietti di una fila? La risposta corretta è 12. Per risolvere il problema, consideriamo che Tommaso e Michele possono occupare coppie di armadietti adiacenti: (A,B), (B,C), (C,D), (D,E), per un totale di 4 configurazioni. Nicolò deve occupare un armadietto che non sia adiacente a quelli di Tommaso e Michele. Per ogni coppia di armadietti occupati da Tommaso e Michele, ci sono 3 posizioni possibili per Nicolò: per (A,B), Nicolò può scegliere tra C, D, E; per (B,C), può scegliere tra A, D, E; per (C,D), può scegliere tra A, B, E; e per (D,E), può scegliere tra A, B, C. Quindi, ci sono 4 coppie di armadietti per Tommaso e Michele, e per ciascuna coppia ci sono 3 posizioni valide per Nicolò, portando a un totale di 4 x 3 = 12 modi diversi di occupare gli armadietti.

21 di 72 Domande

Quale tra le parole ABCDE condivide una proprietà di significato con tutte le parole 1, 2 e 3?
1. Irlandese
2. Cipriota
3. Islandese














La risposta corretta e' la '

Maltese

'.


22 di 72 Domande

Alice ha 17 pentole fra tegami, casseruole, teglie e wok. Sapendo che il numero di tegami supera di due il numero delle casseruole, che il numero di teglie supera di tre il numero di wok e che Alice possiede almeno un wok e che il numero di wok è inferiore al numero di casseruole, qual è il numero minimo di tegami che possiede Alice? 














La risposta corretta e' la '

6

'.


23 di 72 Domande

Dalle premesse: solo le persone in buona salute possono donare il sangue, Michele è un donatore di sangue mentre suo fratello Nicolò non lo è, quale delle seguenti deduzioni è vera?














La risposta corretta e' la '

Michele gode di buona salute 

'.


24 di 72 Domande

Le tavole di verità sono tabelle usate nella logica per determinare se, attribuiti i valori di verità alle proposizioni che la compongono, una determinata proposizione è vera o falsa. Le tavole di verità dell’implicazione congiunzione (⇒), della doppia implicazione (⇔) e della negazione non (¬) sono rispettivamente

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/20weiyhweioaghImmagine.jpg

Qual è la tavola di verità della proposizione P: (¬A ⇔ B) ⇒ A)? 














La risposta corretta è la C
La tavola di verità della proposizione P: (¬A ⇔ B) ⇒ A è rappresentata correttamente nell'immagine fornita nel link della risposta. Per determinare la tavola di verità della proposizione P, è necessario comprendere i valori di verità delle singole componenti logiche coinvolte. La negazione ¬A inverte il valore di verità di A. La doppia implicazione ⇔ tra ¬A e B è vera quando entrambi i valori di verità sono uguali, cioè entrambi veri o entrambi falsi. L'implicazione ⇒ è vera in tutti i casi tranne quando la premessa è vera e la conclusione è falsa. Pertanto, per ogni combinazione possibile dei valori di verità di A e B, si valuta prima ¬A, poi ¬A ⇔ B, e infine si determina il valore di (¬A ⇔ B) ⇒ A. La tavola di verità risultante mostra tutte le combinazioni di valori di A e B e il corrispondente valore di verità della proposizione P, confermando che l'immagine fornita rappresenta accuratamente tale valutazione logica.

25 di 72 Domande

Brano 1
Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull’argomento.

C’È UNA CORRELAZIONE TRA CIBI ULTRA-TRASFORMATI E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Prodotti da forno, snack, cereali zuccherati, piatti pronti, zuppe disidratate, bevande frizzanti, carne e pesce ricostituiti: tutti questi cibi hanno in comune il fatto di aver subito un'elaborata trasformazione industriale, che comprende diversi processi tra cui cottura al forno, frittura, idrolisi, idrogenazione, nonché l'uso di uno o più additivi, tra cui conservanti, dolcificanti, esaltatori di sapidità, aromi e coloranti. Secondo una classificazione elaborata dal team del ricercatore brasiliano Carlos Monteiro - che però è ancora materia di discussione - si tratta di cibi "ultra-trasformati", che in alcuni Paesi rappresentano il 25-60 per cento dell’introito calorico delle persone, e sono già stati citati in alcuni lavori per i loro possibili effetti nocivi sulla salute: favorirebbero infatti condizioni fisiche quali l’obesità, l’ipertensione e l’eccesso di colesterolo, fino ad aumentare il rischio di alcuni tipi di tumori. Ora due ampi studi pubblicati sul “British Medical Journal” hanno documentato una correlazione tra il consumo di cibi ultra-trasformati e il rischio di patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, nonché con il rischio di morte. Nel primo studio, Bernard Srour dell’Université Paris Cité, in Francia, e colleghi hanno verificato la possibile correlazione tra gli alimenti ultra-trasformati e il rischio di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, analizzando i dati di più di 105.000 adulti francesi, per un quinto circa di sesso maschile, con un’età media di 43 anni. I soggetti coinvolti, seguiti per un massimo di 10 anni, hanno risposto a una serie di questionari sulle proprie abitudini alimentari e in particolare sul consumo di circa 3300 diversi cibi. Gli autori hanno suddiviso i cibi in tre categorie in base al grado di elaborazione. Dall’analisi dei dati è emerso che un incremento del 10 per cento della proporzione di cibi ultra-trasformati era correlato a un aumento di malattie cardiovascolari nel loro complesso, malattie coronariche e malattie cerebrovascolari del 12, 13 e 11 per cento rispettivamente. Inoltre, i cibi non trasformati o con una trasformazione minima erano correlati al minor grado di rischi per la salute.Nel secondo studio, Maira Bes-Rastrollo dell’Università della Navarra a Pamplona, in Spagna, e colleghi hanno valutato la possibile correlazione tra i cibi ultra-trasformati e il rischio di morte per qualunque causa, analizzando i dati di 19.899 soggetti laureati di età media di 38 anni che hanno risposto a un questionario dietetico di 136 domande. Anche in questo caso, gli autori hanno suddiviso i cibi in base al grado di trasformazione, e hanno seguito per 10 anni i soggetti coinvolti. I risultati mostrano che il maggiore consumo di alimenti ultra-trasformati, cioè con più di quattro razioni al giorno ,era associato a un incremento del rischio di morte per qualsiasi causa del 62 per cento rispetto al livello di consumo inferiore (meno di due razioni al giorno). Per ogni ulteriore razione di cibi ultra-trasformati, il rischio di morte aumentava del 18 per cento. (brano tratto da Le Scienze 31 maggio 2019)

Dalla lettura del brano si possono dedurre le seguenti affermazioni: Dalla lettura del brano si possono dedurre le seguenti affermazioni:
P1 Il consumo di alimenti ultra-trasformati è oggi la principale causa di malattie cardiovascolari.
P2 Chi consuma cibo industriale ha il 62% di probabilità in più di morire per malattie cardiovascolari di chi non consuma cibo industriale.
P3 Lo studio di Bernard Srour dell’Université Paris Cité suggerisce che il maggior consumo di alimenti non trasformati o con trasformazioni minime corrisponda a minori rischi per la salute.
Quale/i delle precedenti deduzioni è/sono corretta/e?
 














La risposta corretta e' la '

Solo P3

'.


26 di 72 Domande

C’È UNA CORRELAZIONE TRA CIBI ULTRA-TRASFORMATI E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Prodotti da forno, snack, cereali zuccherati, piatti pronti, zuppe disidratate, bevande frizzanti, carne e pesce ricostituiti: tutti questi cibi hanno in comune il fatto di aver subito un'elaborata trasformazione industriale, che comprende diversi processi tra cui cottura al forno, frittura, idrolisi, idrogenazione, nonché l'uso di uno o più additivi, tra cui conservanti, dolcificanti, esaltatori di sapidità, aromi e coloranti. Secondo una classificazione elaborata dal team del ricercatore brasiliano Carlos Monteiro - che però è ancora materia di discussione - si tratta di cibi "ultra-trasformati", che in alcuni Paesi rappresentano il 25-60 per cento dell’introito calorico delle persone, e sono già stati citati in alcuni lavori per i loro possibili effetti nocivi sulla salute: favorirebbero infatti condizioni fisiche quali l’obesità, l’ipertensione e l’eccesso di colesterolo, fino ad aumentare il rischio di alcuni tipi di tumori. Ora due ampi studi pubblicati sul “British Medical Journal” hanno documentato una correlazione tra il consumo di cibi ultra-trasformati e il rischio di patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, nonché con il rischio di morte. Nel primo studio, Bernard Srour dell’Université Paris Cité, in Francia, e colleghi hanno verificato la possibile correlazione tra gli alimenti ultra-trasformati e il rischio di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, analizzando i dati di più di 105.000 adulti francesi, per un quinto circa di sesso maschile, con un’età media di 43 anni. I soggetti coinvolti, seguiti per un massimo di 10 anni, hanno risposto a una serie di questionari sulle proprie abitudini alimentari e in particolare sul consumo di circa 3300 diversi cibi. Gli autori hanno suddiviso i cibi in tre categorie in base al grado di elaborazione. Dall’analisi dei dati è emerso che un incremento del 10 per cento della proporzione di cibi ultra-trasformati era correlato a un aumento di malattie cardiovascolari nel loro complesso, malattie coronariche e malattie cerebrovascolari del 12, 13 e 11 per cento rispettivamente. Inoltre, i cibi non trasformati o con una trasformazione minima erano correlati al minor grado di rischi per la salute.Nel secondo studio, Maira Bes-Rastrollo dell’Università della Navarra a Pamplona, in Spagna, e colleghi hanno valutato la possibile correlazione tra i cibi ultra-trasformati e il rischio di morte per qualunque causa, analizzando i dati di 19.899 soggetti laureati di età media di 38 anni che hanno risposto a un questionario dietetico di 136 domande. Anche in questo caso, gli autori hanno suddiviso i cibi in base al grado di trasformazione, e hanno seguito per 10 anni i soggetti coinvolti. I risultati mostrano che il maggiore consumo di alimenti ultra-trasformati, cioè con più di quattro razioni al giorno ,era associato a un incremento del rischio di morte per qualsiasi causa del 62 per cento rispetto al livello di consumo inferiore (meno di due razioni al giorno). Per ogni ulteriore razione di cibi ultra-trasformati, il rischio di morte aumentava del 18 per cento. (brano tratto da Le Scienze 31 maggio 2019)

Dalla lettura del brano si possono dedurre le seguenti affermazioni:
P1 Ogni razione di cibo ultra-trasformato ingerita aumenta del 18% il rischio di morte.
P2 In alcuni Paesi, gli alimenti ultra-trasformati rappresentano dal 25% al 60% dell’alimentazione umana.
P3 La principale causa di patologie cerebrovascolari è in alcuni Paesi il consumo di cibi ultra-trasformati.
 Quale/i delle precedenti deduzioni è/sono corretta/e? 














La risposta corretta e' la '

Nessuna 

'.


27 di 72 Domande

Zolfo e ferro reagiscono completamente con un rapporto in peso di 1:1,74 e producono solfuro di ferro (II) (FeS). Che cosa succede mettendo a reagire 0,5 g di zolfo con 1,74 g di
ferro?














La risposta corretta e' la '

Si ottengono 1,37 g di FeS e 0,87 g di ferro non reagiscono 

'.


28 di 72 Domande

Quale delle seguenti equazioni è corretta per un gas che ha massa m e massa molare M? 














La risposta corretta è la C
La formula corretta per un gas che ha massa m e massa molare M è pV = mRT/M. Questa equazione deriva dalla legge dei gas ideali, che è espressa come pV = nRT, dove p è la pressione, V è il volume, n è il numero di moli, R è la costante universale dei gas e T è la temperatura assoluta. Per collegare questa equazione alla massa del gas, si utilizza la relazione n = m/M, dove m è la massa del gas e M è la massa molare. Sostituendo n con m/M nell'equazione dei gas ideali, si ottiene pV = (m/M)RT, che si semplifica a pV = mRT/M. Questa forma dell'equazione è utile per calcolare la pressione, il volume o la temperatura di un gas quando si conoscono la sua massa e la massa molare, fornendo un modo per collegare le proprietà macroscopiche del gas alle sue proprietà microscopiche.

29 di 72 Domande

“Se più elettroni occupano orbitali degeneri, essi si distribuiscono con spin paralleli, sul numero massimo possibile di tali orbitali”.
 Quest’affermazione è nota come: 














La risposta corretta è la B
L'affermazione "Se più elettroni occupano orbitali degeneri, essi si distribuiscono con spin paralleli, sul numero massimo possibile di tali orbitali" è nota come Regola di Hund. Questa regola è un principio fondamentale della chimica quantistica che descrive il comportamento degli elettroni negli atomi, in particolare come essi si distribuiscono negli orbitali di pari energia, detti orbitali degeneri. Secondo la regola di Hund, quando gli elettroni riempiono tali orbitali, essi tendono a farlo in modo da massimizzare il numero di elettroni con spin parallelo. Questo avviene perché gli elettroni, che sono particelle con carica negativa, si respingono a vicenda; distribuendosi su orbitali diversi con spin paralleli, minimizzano l'energia complessiva del sistema atomico. La regola di Hund è essenziale per prevedere la configurazione elettronica degli atomi negli stati fondamentali e gioca un ruolo cruciale nella determinazione delle proprietà chimiche e fisiche degli elementi.

30 di 72 Domande

Considerando gli elementi della tavola periodica, a partire dal secondo periodo, quale delle seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta è la B
Considerando gli elementi della tavola periodica, a partire dal secondo periodo, i gas nobili hanno raggio atomico minore di quello del metallo alcalino dello stesso periodo. Questa affermazione è corretta perché, all'interno di un periodo della tavola periodica, gli elementi si trovano in ordine crescente di numero atomico da sinistra a destra, e il raggio atomico tende a diminuire lungo il periodo. Questo avviene perché, pur aumentando il numero di protoni e quindi la carica nucleare, gli elettroni aggiunti si posizionano nello stesso livello energetico, causando un aumento dell'attrazione nucleare sugli elettroni esterni e riducendo il raggio atomico. I metalli alcalini, trovandosi all'inizio del periodo, hanno un raggio atomico maggiore rispetto ai gas nobili, che si trovano alla fine del periodo, perché i gas nobili hanno la configurazione elettronica più stabile e compatta, con un guscio di valenza completo che esercita una forte attrazione sugli elettroni.

31 di 72 Domande

Nel legame metallico: 














La risposta corretta è la C
Nel legame metallico, ioni positivi sono circondati da elettroni di valenza delocalizzati. Questa descrizione è corretta perché il legame metallico è caratterizzato da un reticolo di cationi metallici immersi in un "mare" di elettroni di valenza che sono delocalizzati, cioè non associati a un singolo atomo, ma liberi di muoversi attraverso il reticolo cristallino. Gli elettroni delocalizzati agiscono come una sorta di collante che tiene insieme i cationi metallici, conferendo ai metalli proprietà uniche come la conducibilità elettrica e termica, la duttilità e la malleabilità. La delocalizzazione degli elettroni permette loro di trasportare energia sotto forma di calore o elettricità, mentre la disposizione regolare degli ioni positivi consente ai metalli di deformarsi senza rompersi, poiché gli strati di ioni possono scorrere l'uno sull'altro mantenendo la coesione grazie al "mare" elettronico.

32 di 72 Domande

Quale tra i seguenti composti è un idruro? 














La risposta corretta e' la '

CaH2

'.


33 di 72 Domande

Dalla reazione di quale delle seguenti coppie di sostanze si ottiene come prodotto un sale?














La risposta corretta è la E
La reazione di Li?O + CO? produce un sale. Quando l'ossido di litio (Li?O) reagisce con l'anidride carbonica (CO?), si forma il carbonato di litio (Li?CO?), che è un sale. Questo avviene perché l'ossido di litio è una base che reagisce con l'anidride carbonica, un acido, secondo la reazione: Li?O + CO? ? Li?CO?. Gli ossidi dei metalli alcalini come il litio sono basici e possono reagire con gli ossidi acidi come il CO? per formare sali neutri. In chimica, un sale si forma generalmente quando un acido reagisce con una base, e in questo caso, l'anidride carbonica agisce come un acido debole che reagisce con la base forte Li?O. Questa reazione è un esempio di neutralizzazione tra un ossido basico e un ossido acido, portando alla formazione di un composto ionico stabile, il carbonato di litio.

34 di 72 Domande

Secondo la reazione 2KClO3(s) → 2KCl(s) + 3O2(g) quale volume di O2 viene prodotto a STP dalla decomposizione di 0,4 mol di KClO3














La risposta corretta è la B
Secondo la reazione 2KClO?(s) ? 2KCl(s) + 3O?(g), quale volume di O? viene prodotto a STP dalla decomposizione di 0,4 mol di KClO?? La risposta corretta è 13,4 L. La reazione bilanciata mostra che 2 moli di KClO? producono 3 moli di O?. Pertanto, 0,4 mol di KClO? produrranno (3/2) × 0,4 mol di O?, cioè 0,6 mol di O?. A condizioni standard di temperatura e pressione (STP), 1 mole di qualsiasi gas occupa 22,4 litri. Quindi, il volume di O? prodotto è 0,6 mol × 22,4 L/mol, che risulta in 13,44 L. Arrotondando alla cifra significativa appropriata, otteniamo 13,4 L, confermando così la risposta corretta.

35 di 72 Domande

Quanti grammi di H2O reagiscono completamente con 1 mole di Na (M = 23 g/mol) secondo la reazione:
 2Na + 2H2O → 2NaOH + H














La risposta corretta è la E
Quanti grammi di H2O reagiscono completamente con 1 mole di Na secondo la reazione: 2Na + 2H2O ? 2NaOH + H2? 18. La reazione bilanciata mostra che 2 moli di sodio (Na) reagiscono con 2 moli di acqua (H2O) per formare 2 moli di idrossido di sodio (NaOH) e una mole di idrogeno gassoso (H2). Pertanto, 1 mole di sodio reagisce con 1 mole di acqua. La massa molare dell'acqua (H2O) è 18 g/mol, calcolata sommando le masse atomiche di due atomi di idrogeno (circa 1 g/mol ciascuno) e un atomo di ossigeno (circa 16 g/mol). Di conseguenza, 1 mole di acqua, che è la quantità necessaria per reagire con 1 mole di sodio, ha una massa di 18 grammi, spiegando perché la quantità di acqua richiesta è 18 grammi.

36 di 72 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni riferite alla solubilità NON è corretta?














La risposta corretta è la D
La solubilità dei gas nei liquidi generalmente aumenta all’aumentare della temperatura è un'affermazione non corretta. La solubilità dei gas nei liquidi, infatti, tende a diminuire con l'aumento della temperatura. Questo comportamento è spiegato dal principio di Le Chatelier: un aumento di temperatura fornisce energia termica alle molecole di gas disciolte, aumentando la loro energia cinetica e favorendo la loro fuoriuscita dalla fase liquida. Inoltre, l'aumento della temperatura diminuisce la solubilità dei gas perché l'energia aggiuntiva rompe le interazioni tra le molecole di gas e le molecole del solvente, rendendo più difficile il mantenimento del gas in soluzione. Questo è il motivo per cui, ad esempio, una bevanda gassata perde anidride carbonica più rapidamente quando è calda rispetto a quando è fredda.

37 di 72 Domande

In una reazione di decomposizione di N2O5(g) la concentrazione iniziale del gas è pari a 0,1200 M. Dopo mezz’ora la concentrazione del gas è scesa a 0,0600 M. Sapendo che la reazione è del primo ordine rispetto a N2O5 quale sarà la concentrazione del reagente dopo due ore?














La risposta corretta è la C
Nella reazione di decomposizione di N2O5(g), la concentrazione iniziale del gas è 0,1200 M e dopo mezz’ora scende a 0,0600 M; sapendo che la reazione è del primo ordine rispetto a N2O5, la concentrazione del reagente dopo due ore sarà 0,0075 M. La reazione di primo ordine segue la legge cinetica: ln([A]?/[A]) = kt, dove [A]? è la concentrazione iniziale, [A] è la concentrazione al tempo t, k è la costante di velocità e t è il tempo. Dato che la concentrazione si dimezza in mezz’ora, possiamo determinare il tempo di dimezzamento t?/? come 30 minuti. Per una reazione del primo ordine, t?/? = ln(2)/k, quindi k = ln(2)/30 min. Per trovare la concentrazione dopo due ore (120 minuti), utilizziamo la stessa equazione: ln([A]?/[A]) = kt, con t = 120 minuti e [A]? = 0,1200 M. Risolvendo per [A], otteniamo [A] = 0,0075 M, confermando che la risposta fornita è corretta.

38 di 72 Domande

Quale affermazione riferita alla seguente equazione chimica, che deve essere bilanciata, è corretta?
 MnO2 + HCl → MnCl2 + Cl2 + H2O














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale affermazione sia corretta per l'equazione chimica MnO? + HCl ? MnCl? + Cl? + H?O, e la risposta corretta è che sono necessarie 4 moli di HCl per ogni mole di MnO?. Questa affermazione è corretta perché per bilanciare l'equazione chimica, è necessario assicurarsi che il numero di atomi di ciascun elemento sia uguale su entrambi i lati della reazione. Iniziamo bilanciando il manganese: c'è un atomo di Mn su entrambi i lati. Poi bilanciamo il cloro: ci sono due atomi di Cl nel MnCl? e due atomi di Cl nel Cl?, per un totale di quattro atomi di Cl a destra, quindi servono quattro molecole di HCl a sinistra. Infine, bilanciamo l'ossigeno e l'idrogeno: ci sono due atomi di ossigeno nel MnO? e due molecole di H?O a destra, e ci sono quattro atomi di idrogeno nelle quattro molecole di HCl, che corrispondono ai quattro atomi di idrogeno nelle due molecole di H?O. Pertanto, l'equazione bilanciata è MnO? + 4HCl ? MnCl? + Cl? + 2H?O, confermando che sono necessarie 4 moli di HCl per ogni mole di MnO?.

39 di 72 Domande

 Quale delle seguenti soluzioni consente di neutralizzare 500 mL di una soluzione di Ca(OH)2 1 M? 














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale soluzione neutralizza 500 mL di Ca(OH)? 1 M e la risposta corretta è 250 mL di HCl 4 M. Per capire perché questa risposta è corretta, dobbiamo considerare la reazione di neutralizzazione tra l'idrossido di calcio e l'acido cloridrico. La reazione bilanciata è Ca(OH)? + 2HCl ? CaCl? + 2H?O, il che significa che un mole di Ca(OH)? reagisce con due moli di HCl. Dato che abbiamo 500 mL (0,5 L) di Ca(OH)? a una molarità di 1 M, questo equivale a 0,5 moli di Ca(OH)?. Per neutralizzare completamente questa quantità, sono necessarie 1 moli di HCl (0,5 moli di Ca(OH)? × 2 moli di HCl/mole di Ca(OH)?). Una soluzione di HCl 4 M contiene 4 moli di HCl per litro, quindi per ottenere 1 mole di HCl, sono necessari 250 mL (0,25 L) di questa soluzione (1 mole ÷ 4 moli/L = 0,25 L). Pertanto, 250 mL di HCl 4 M sono sufficienti per neutralizzare 500 mL di Ca(OH)? 1 M.

40 di 72 Domande

Quale delle seguenti reazioni trasforma un alcol in un acido carbossilico? 














La risposta corretta e' la '

Ossidazione 

'.


41 di 72 Domande

 Quanti isomeri costituzionali sono possibili nella molecola C3H8O? 














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quanti isomeri costituzionali sono possibili nella molecola C?H?O e la risposta corretta è 3. Gli isomeri costituzionali sono composti che hanno la stessa formula molecolare ma differiscono nel modo in cui gli atomi sono collegati tra loro. Per C?H?O, i possibili isomeri costituzionali sono: il propanolo, che può presentarsi come 1-propanolo e 2-propanolo, e l'etere metil-etilico. Nel 1-propanolo, il gruppo -OH è legato al primo atomo di carbonio, mentre nel 2-propanolo è legato al secondo carbonio, creando due alcoli con diverse proprietà fisiche. L'etere metil-etilico, invece, presenta un ossigeno legato a due gruppi alchilici, metile ed etile. Queste diverse strutture sono tutte compatibili con la formula molecolare C?H?O, giustificando così l'esistenza di tre isomeri costituzionali distinti.

42 di 72 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni, riguardanti i polisaccaridi, è corretta? 














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale affermazione riguardante i polisaccaridi sia corretta, e la risposta corretta è: "L’amilopectina e il glicogeno hanno entrambi una struttura ramificata." L'amilopectina e il glicogeno sono entrambi polisaccaridi che fungono da riserve energetiche negli organismi viventi, con l'amilopectina presente nelle piante e il glicogeno negli animali. Entrambi sono costituiti da unità di glucosio, ma la loro struttura ramificata li distingue da altri polisaccaridi come l'amilosio, che è lineare. Le ramificazioni nell'amilopectina si verificano ogni 24-30 unità di glucosio, mentre nel glicogeno sono più frequenti, ogni 8-12 unità, rendendolo più compatto e facilmente mobilizzabile come fonte di energia. Questa struttura ramificata permette un rapido rilascio di glucosio quando necessario, grazie alla presenza di numerosi punti terminali dove gli enzimi possono agire per idrolizzare le catene di glucosio.

43 di 72 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni riferite agli α-amminoacidi, è corretta?














La risposta corretta è la A
Due molecole di cisteina possono legarsi tra loro mediante formazione di un ponte disolfuro. La cisteina è un amminoacido che contiene un gruppo tiolo (-SH) nella sua catena laterale. Quando due molecole di cisteina si avvicinano, i loro gruppi tiolo possono ossidarsi per formare un legame covalente chiamato ponte disolfuro (-S-S-). Questo tipo di legame è particolarmente importante nella stabilizzazione della struttura terziaria e quaternaria delle proteine, poiché contribuisce a mantenere la conformazione tridimensionale delle macromolecole proteiche. I ponti disolfuro sono comuni nelle proteine extracellulari e svolgono un ruolo cruciale nella funzione e stabilità delle proteine, come ad esempio nell'insulina e negli anticorpi. La capacità di formare ponti disolfuro è una caratteristica distintiva della cisteina rispetto ad altri amminoacidi che non possiedono gruppi tiolo.

44 di 72 Domande

Per quale motivo i protisti e i batteri sono classificati in domini differenti? 














La risposta corretta e' la '

I protisti sono eucarioti, i batteri sono procarioti
 

'.


45 di 72 Domande

 L’introduzione di gocce di liquidi all’interno della cellula mediante la formazione di vescicole per invaginazione della membrana plasmatica prende il nome di: 














La risposta corretta e' la '

Pinocitosi 

'.


46 di 72 Domande

 Quale delle seguenti affermazioni che si riferiscono ai lisosomi NON è corretta? 














La risposta corretta e' la '

Contengono enzimi ad azione perossidasica 

'.


47 di 72 Domande

Durante la gametogenesi umana, quanti cromatidi e quanti cromosomi sono presenti in un oocita secondario alla metafase della seconda divisione meiotica?














La risposta corretta e' la '

46 cromatidi e 23 cromosomi

'.


48 di 72 Domande

Qual è l’agente riducente nella reazione:
 piruvato + NADH + H+ → etanolo + CO2 + NAD+?














La risposta corretta è la C
Nella reazione "piruvato + NADH + H? ? etanolo + CO? + NAD?", l'agente riducente è il NADH. Questa reazione è un esempio di fermentazione alcolica, un processo anaerobico in cui il piruvato viene ridotto a etanolo. Il NADH funge da donatore di elettroni, riducendo il piruvato e convertendosi in NAD?. In una reazione redox, l'agente riducente è la specie chimica che cede elettroni, e in questo caso, il NADH dona elettroni al piruvato, permettendo la sua riduzione a etanolo. Il processo rigenera NAD?, necessario per il proseguimento della glicolisi, consentendo la produzione continua di energia in condizioni anaerobiche. La capacità del NADH di donare elettroni e protoni al piruvato è ciò che lo definisce come agente riducente in questa reazione.

49 di 72 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni riguardanti la riproduzione sessuata negli organismi eucarioti superiori (animali e piante) NON è corretta?














La risposta corretta e' la '

 In alcune specie può avvenire per gemmazione 

'.


50 di 72 Domande

Negli esseri umani esistono 4 gruppi sanguigni definiti dal sistema AB0. Quale tra le seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta e' la '

Gli individui di gruppo A producono antigeni di gruppo A 

'.


51 di 72 Domande

Quale dei seguenti processi è indispensabile per l’avvio della trascrizione in una cellula
eucariotica? 














La risposta corretta e' la '

Il legame di alcuni fattori della trascrizione al promotore

'.


52 di 72 Domande

Nei topi l’allele che determina il pelo nero (B) è dominante su quello che determina il pelo marrone (b) e l’allele che determina la coda corta (T) è dominante su quello che determina la coda lunga (t). Sapendo che i due geni responsabili del colore e della lunghezza del pelo non sono associati, con quale probabilità dall’incrocio di due individui con genotipo rispettivamente Bbtt e BbTt si otterranno individui con pelo nero e coda corta? 














La risposta corretta e' la '

3/8 

'.


53 di 72 Domande

Un vettore di clonaggio:














La risposta corretta e' la '

Permette di trasferire un frammento di DNA esogeno all’interno di una cellula 

'.


54 di 72 Domande

Una speciazione allopatrica può verificarsi:














La risposta corretta e' la '

Se due popolazioni della stessa specie si trovano separate geograficamente 

'.


55 di 72 Domande

I condrociti:














La risposta corretta e' la '

Si trovano nella cartilagine 

'.


56 di 72 Domande

Quale tra le seguenti NON è un’arteria della circolazione sistemica? 














La risposta corretta è la E
Quale tra le seguenti NON è un’arteria della circolazione sistemica? Arteria polmonare. La circolazione sistemica origina dal ventricolo sinistro attraverso l’aorta e distribuisce sangue ossigenato ai tessuti mediante arterie come carotidi, succlavie, renali e iliache, tornando al cuore per le vene cave. L’arteria polmonare, invece, nasce dal ventricolo destro e convoglia sangue venoso (poveri di O2, ricchi di CO2) ai polmoni per l’ematosi, appartenendo alla circolazione polmonare. È una delle eccezioni alla regola che le arterie trasportano sangue ossigenato, insieme alle arterie ombelicali nel feto. Emodinamicamente opera a pressioni inferiori rispetto alla sistemica e si ramifica in arterie lobari e segmentarie fino ai capillari alveolari. Pertanto, pur essendo un’arteria per direzione del flusso (dal cuore alla periferia), non fa parte del distretto sistemico.

57 di 72 Domande

Nella fosforilazione ossidativa qual è l’accettore finale degli elettroni della catena respiratoria?














La risposta corretta è la E
Nella fosforilazione ossidativa qual è l'accettore finale degli elettroni della catena respiratoria? L'accettore finale è O?. Durante la fosforilazione ossidativa, gli elettroni vengono trasferiti attraverso una serie di complessi proteici integrati nella membrana mitocondriale interna, noti come catena di trasporto degli elettroni. Questo processo crea un gradiente protonico che viene utilizzato per sintetizzare ATP. L'ossigeno molecolare (O?) agisce come l'accettore finale degli elettroni nella catena, combinandosi con gli elettroni e i protoni per formare acqua (H?O). Questa reazione è cruciale perché consente la continuazione del flusso di elettroni lungo la catena, mantenendo il gradiente protonico necessario per la produzione di ATP. Senza l'ossigeno come accettore finale, il sistema si bloccherebbe, interrompendo la produzione di energia essenziale per le funzioni cellulari.

58 di 72 Domande

Siano A e B gli estremi dell’arco AB di una circonferenza di centro C e raggio 4 cm tali che l’ampiezza dell’angolo AĈB sia 120° e D il punto di intersezione delle tangenti alla circonferenza tracciate dai punti A e B. Qual è la misura, in cm, del segmento CD? 














La risposta corretta è la A
Siano A e B gli estremi dell’arco AB di una circonferenza di centro C e raggio 4 cm tali che l’ampiezza dell’angolo A?B sia 120° e D il punto di intersezione delle tangenti alla circonferenza tracciate dai punti A e B. Qual è la misura, in cm, del segmento CD? La risposta corretta è 8. Il segmento CD rappresenta la distanza dal centro C al punto D, che è il punto di intersezione delle tangenti alla circonferenza dai punti A e B. Poiché l'angolo A?B è al centro e misura 120°, l'angolo esterno formato dalle tangenti, ?ADB, è la metà dell'angolo al centro, quindi misura 60° per il teorema dell'angolo esterno. In un triangolo isoscele come ADB, dove AD e BD sono tangenti alla circonferenza, il segmento CD è il doppio del raggio della circonferenza, poiché il triangolo COD è rettangolo e isoscele (CD è l'ipotenusa e CO il cateto), quindi CD = 2 * 4 cm = 8 cm.

59 di 72 Domande

Qual è l’insieme delle soluzioni reali della disequazione 1/x2 + 1/(x+2) > 0














La risposta corretta è la B
L'insieme delle soluzioni reali della disequazione 1/x² + 1/(x+2) > 0 è x > -2 e x ? 0. Per risolvere la disequazione, bisogna prima determinare i valori di x che rendono le frazioni 1/x² e 1/(x+2) definite, quindi x ? 0 e x ? -2. Analizziamo quindi il segno dell'espressione: 1/x² è sempre positiva per x ? 0, mentre 1/(x+2) è positiva per x > -2 e negativa per x < -2. La somma di queste due frazioni sarà positiva quando entrambe sono positive o quando la parte positiva prevale su quella negativa. Poiché 1/x² è sempre positiva e tende a infinito per x vicino a 0, la disequazione è verificata per x > -2 e x ? 0. Questo intervallo garantisce che entrambe le frazioni siano definite e che la loro somma sia maggiore di zero.

60 di 72 Domande

Per determinare due numeri il cui prodotto è -6 e la cui somma è 1, quale delle seguenti equazioni si deve risolvere?














La risposta corretta è la B
Per determinare due numeri il cui prodotto è -6 e la cui somma è 1, si deve risolvere l'equazione x² - x - 6 = 0. Questa equazione è corretta perché rappresenta un problema di fattorizzazione di numeri che soddisfano le condizioni date: il prodotto di due numeri è il termine costante -6 e la loro somma è il coefficiente del termine lineare, che è 1. L'equazione quadratica x² - x - 6 = 0 è ottenuta impostando x e y come le due radici dell'equazione, dove x + y = 1 e xy = -6. Utilizzando la formula generale per le equazioni quadratiche, ax² + bx + c = 0, possiamo identificare a = 1, b = -1 e c = -6. Risolvendo questa equazione quadratica con il metodo del completamento del quadrato o utilizzando la formula risolutiva, si trovano le radici che sono i numeri richiesti.

61 di 72 Domande

Siano dati due numeri reali positivi a, b. Quale delle seguenti uguaglianze è certamente corretta? 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale uguaglianza è certamente corretta per due numeri reali positivi a e b, e la risposta corretta è b loga – a logb = log(a^b / b^a). Questa uguaglianza è corretta perché si basa sulle proprietà logaritmiche fondamentali. In particolare, possiamo riscrivere b loga come log(a^b) e a logb come log(b^a) utilizzando la proprietà che n logm = log(m^n). Quindi, l'espressione b loga – a logb diventa log(a^b) – log(b^a). Applicando la proprietà del logaritmo della differenza, log(x) – log(y) = log(x/y), otteniamo log(a^b / b^a), che è esattamente il termine a destra dell'uguaglianza proposta. Pertanto, l'uguaglianza è verificata attraverso l'uso delle proprietà dei logaritmi.

62 di 72 Domande

Considerati due condensatori piani uguali, entrambi di capacità C, il primo viene riempito con materiale dielettrico di costante dielettrica εr = 2. Come deve essere modificata la distanza fra le armature del secondo condensatore in modo che i due condensatori mantengano ancora la stessa capacità?














La risposta corretta è la A
Considerati due condensatori piani uguali, entrambi di capacità C, il primo viene riempito con materiale dielettrico di costante dielettrica ?r = 2, come deve essere modificata la distanza fra le armature del secondo condensatore in modo che i due condensatori mantengano ancora la stessa capacità? La risposta corretta è: deve essere dimezzata. La capacità di un condensatore piano è data dalla formula C = ???rA/d, dove ?? è la costante dielettrica del vuoto, ?r è la costante dielettrica relativa, A è l'area delle armature e d è la distanza tra di esse. Quando il primo condensatore viene riempito con un dielettrico di costante ?r = 2, la sua capacità diventa C' = 2C. Per mantenere la stessa capacità nel secondo condensatore senza dielettrico, la distanza d tra le armature deve essere ridotta in modo che la nuova capacità C'' sia uguale a C'. Poiché C'' = ??A/(d/2) = 2??A/d, risulta che dimezzando la distanza d nel secondo condensatore si ottiene la stessa capacità del primo, ovvero C'' = C'.

63 di 72 Domande

Un veicolo si muove in direzione Est per 10 km e successivamente, senza fermarsi, per 24 km verso Sud. Se la durata del viaggio è di 30 minuti, qual è il modulo, in km/h, della velocità vettoriale media del veicolo? 














La risposta corretta è la A
Un veicolo si muove in direzione Est per 10 km e successivamente, senza fermarsi, per 24 km verso Sud. Se la durata del viaggio è di 30 minuti, qual è il modulo, in km/h, della velocità vettoriale media del veicolo? La risposta corretta è 52. Per determinare il modulo della velocità vettoriale media, dobbiamo considerare il vettore spostamento totale del veicolo, che è la somma vettoriale dei due spostamenti: 10 km verso Est e 24 km verso Sud. Utilizzando il teorema di Pitagora, calcoliamo la distanza totale percorsa come la radice quadrata della somma dei quadrati dei due spostamenti: ?(10² + 24²) = ?(100 + 576) = ?676 = 26 km. La velocità vettoriale media è data dal rapporto tra il modulo dello spostamento totale e il tempo totale impiegato. Poiché il tempo di viaggio è di 30 minuti, convertiamo questo valore in ore, ottenendo 0,5 ore. Pertanto, la velocità vettoriale media è 26 km / 0,5 ore = 52 km/h, confermando che la risposta corretta è 52.

64 di 72 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


65 di 72 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


66 di 72 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


67 di 72 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


68 di 72 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


69 di 72 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


70 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


71 di 72 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


72 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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