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1 di 5 Domande

Scenario GV7Z: Un paziente di 66 anni presenta un deterioramento neurologico progressivo da circa un anno: all'inizio presentava parestesie urenti alle mani, successivamente è comparsa ipostenia dei movimenti fini di entrambe le mani, fino all'impossibilità di abbottonare la camicia, e disturbi della marcia, con andatura paraparetico-spastica. Perde l'equilibrio frequentemente e deve usare il bastone. Quale esame diagnostico è più corretto eseguire per primo?














La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico di 66 anni, con deterioramento neurologico progressivo da circa un anno, parestesie urenti e ipostenia dei movimenti fini di entrambe le mani, impossibilità di abbottonare la camicia, disturbi della marcia, andatura paraparetico-spastica, perdita frequente dell’equilibrio, è utile la RM cervicale, che consente di studiare lesioni di varia origine delle strutture nervose, dei dischi vertebrali e delle strutture osteo-muscolari: infatti, i sintomi di pertinenza neurologica localizzati agli arti superiori, insieme ai disturbi della marcia e alla perdita dell’equilibrio, pongono il sospetto di una condizione morbosa interessante la porzione cervicale del midollo spinale ed il cervelletto. I disturbi della sensibilità con sensazione di bruciore alle estremità degli arti superiori e la comparsa successiva di ipostenia sono indicative di una sofferenza delle fibre nervose sensitive e motorie. Inoltre, il disturbo della marcia con andatura paraparetico-spastica, detta anche “falciante doppia” o andatura “a forbice”, che si riscontra nelle lesioni midollari cervico-toraciche, è una andatura in cui le gambe sono addotte, le ginocchia si toccano e, ad ogni passo, un piede incrocia quello controlaterale con evidenti limitazioni nel cammino. All’opposto, date le sedi in cui si sospetta la localizzazione della lesione, nello specifico a livello cervicale, è opportuno eseguire un esame specifico come la risonanza magnetica mirata allo studio di tale distretto (risposta C errata). Inoltre, l’esecuzione della puntura lombare non ha alcuna indicazione come primo esame (risposte A, D ed E errate).
 

2 di 5 Domande

Un uomo di mezz’eta' viene portato in urgenza dall’ambulanza presso il PS dell’Ospedale Riuniti, in seguito ad un incidente stradale. Anamnesi patologica prossima: il paziente e' privo di coscienza. Si sospetta che abbia avuto un trauma cranico. Esami strumentali: viene sottoposta ad una TC total body. Cosa mostra la TC encefalo sottostante?

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La risposta corretta è la C.
La TC dell’encefalo del paziente del caso clinico è compatibile con ematoma epidurale sinistro, una raccolta ematica che appare alla TC a forma di lente biconvessa. Dal punto di vista eziologico, è solitamente causato da un sanguinamento arterioso, dovuto ad una lesione dell’arteria meningea media a seguito di un trauma. Al contrario, tale TC non mostra rottura di un aneurisma intracranico, ematoma epidurale sinistro, ematoma subdurale fronto-temporale sinistro e massa espansiva fronto-temporale sinistra (risposte A, B, D ed E errate).

3 di 5 Domande

Che cos'e' un neurotrasmettitore?














La risposta corretta è la B.
Il neurotrasmettitore (o neuromediatore) è una molecola che veicola le informazioni da un neurone ad un altro neurone, stabilendo una connessione fra i due, attraverso la giunzione sinaptica. Il neurone, collocato a monte, che trasmette l’informazione, viene definito presinaptico; quello posizionato a valle, che riceve l’informazione, viene definito postsinaptico.
In particolare, il neurone è una cellula polarizzata che, se non eccitata, presenta un potenziale di riposo. Invece, se tale cellula viene stimolata, il cambiamento di questa differenza di potenziale, genera l’impulso nervoso che viene trasmesso lungo la membrana assonale. Nelle sinapsi di tipo chimico, nel momento in cui l’impulso nervoso arriva alla porzione più distale dell’assone, può essere trasmesso al neurone a valle mediante il rilascio per esocitosi dei neurotrasmettitori, contenuti in alcune vescicole collocate nel bottone sinaptico.

4 di 5 Domande

Un paziente di 80 anni presenta un meningioma intracranico. Il meningioma intracranico:














La risposta corretta è la D.
Il meningioma è un tumore considerato benigno che può comprimere il tessuto nervoso adiacente. Solo nell’1,5-3% dei casi ha caratteristiche istologiche di malignità. Essendo ben delimitato, raramente invade il parenchima cerebrale; i segni e sintomi, correlati alla sede del tumore, insorgono solo dopo che la neoplasia ha raggiunto grandi dimensioni, potendo causare crisi epilettiche, deficit neurologici focali o alterazioni comportamentali. La diagnosi viene effettuata mediante TC e RM. In dettaglio, la RM encefalo con m.d.c., l’esame d’elezione per la diagnosi, evidenzia solitamente una massa extra-assiale a margini netti con captazione omogenea di contrasto e sovente la tail durale, un ispessimento della dura madre adiacente.
Inoltre, il meningioma non è associato con la malattia di Von Hippel Lindau, bensì con la neurofibromatosi (risposta C errata). Il trattamento può comprendere l'asportazione, la radiochirurgia stereotassica e talvolta la radioterapia. Il rischio di recidiva della patologia varia in base a due fattori principali: la sede e il grado. La sede della patologia è dirimente, in quanto una chirurgia aggressiva può essere effettuata quando il tumore non cresce vicino a zone vitali; invece, il grado indica l’indice mitotico del tumore che, una volta rimosso, può recidivare più frequentemente se il tumore ha grado elevato. Normalmente il tasso di recidiva supera di poco il 5% (risposta B errata). Infine, il meningioma si riscontra più frequentemente a livello delle zone corticali più esterne (risposta A errata).

 

5 di 5 Domande

Una ragazza di 25 anni viene ricoverata in neurologia per diplopia e debolezza muscolare. Una RX torace rileva una massa nel mediastino. Nel sospetto di una miastenia gravis, quale dei seguenti farmaci è più indicato per eseguire un test in grado di confermare la diagnosi?














La risposta corretta è la E.
Per la paziente del caso clinico nel sospetto di una miastenia gravis, malattia della placca neuromuscolare che interessa la porzione post-sinaptica, l’edrofonio è la molecola più indicata per eseguire un test in grado di confermarne la diagnosi. Tale molecola è un anticolinesterasico, per cui in presenza di chiara ptosi palpebrale o oftalmoparesi da miastenia, la sua somministrazione determina rapidamente la risoluzione delle manifestazioni patologiche. In particolare, l’esecuzione del test prevede che al paziente venga richiesto di effettuare uno sforzo con la muscolatura colpita sino all'insorgere dell'ipostenia; quindi, vengono somministrati prima 2 mg di edrofonio e.v. e successivamente, se non si verifica alcun effetto collaterale, vengono somministrati altri 8 mg. Il recupero entro 2 minuti della funzionalità muscolare rappresenta una conferma diagnostica (risposte A, B, C e D errate).​​​​​​​

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