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1 di 5 Domande

Scenario RR55C: Dopo un incidente automobilistico con grave trauma cranico, un uomo di 43 anni viene ricoverato in ospedale. Durante la degenza è riscontrato un notevole incremento della diuresi (fino a 6 litri al giorno), molto superiore rispetto alla quantità di liquidi introdotta. Il paziente lamenta sete intensa. Quale dei seguenti è il trattamento più appropriato nel caso descritto?














La risposta corretta è la C.
Per il paziente del caso clinico, che ha subito un grave trauma cranico dopo incidente con evidenza di notevole incremento della diuresi, la diagnosi più probabile è rappresentata da diabete insipido; di conseguenza, il trattamento più appropriato è rappresentato dalla somministrazione di desmopressina, un analogo dell’ADH; rispetto alla molecola originale, presenta una maggiore e più prolungata attività antidiuretica. La desmopressina viene anche impiegata nel trattamento dell’enuresi e nei pazienti con emofilia A e nella malattia di von Willebrand per la sua capacità di determinare un momentaneo aumento del fattore VIII. ​​​​​​​

2 di 5 Domande

Scenario AL58W: Una ragazza di 23 anni giunge all'attenzione del medico riferendo che la cute è diventata gialla e che sono comparsi dei tremori alle braccia. La madre riporta inoltre che la figlia nell'ultimo periodo è depressa. All'esame obiettivo la cute è itterica. Alla palpazione dell'addome il margine epatico è palpabile a circa 5 cm sotto l'arcata costale. Inoltre, all'indagine con lampada a fessura, sono visibili dei depositi verdi-marroni corneali disposti ad anello intorno all'iride. Quale dei seguenti accertamenti è più appropriato per confermare il sospetto diagnostico?














La risposta corretta è la E.
In base ai reperti clinico-anamnestici del caso clinico, il dosaggio dei livelli sierici di ceruloplasmina rappresenta l’accertamento diagnostico appropriato per confermare il sospetto di malattia di Wilson, un disordine del metabolismo caratterizzato da accumulo tissutale di rame, a trasmissione autosomica recessiva. Tale accumulo è dovuto al deficit della capacità degli epatociti di eliminare il rame attraverso la bile, che si accumula nel fegato, inibendo la conversione di apo-ceruloplasmina in ceruloplasmina. Insorge tra i 6 e i 40 anni e la presentazione clinica è variabile: nel 50% dei casi esordisce con manifestazioni epatiche, come elevazione delle transaminasi, fino a cirrosi o epatite acuta, ittero e/o epatomegalia. Nel 35% dei casi l’esordio è neurologico con tremore, bradicinesia, incoordinazione motoria, disartria. Altra tipica manifestazione è la presenza dell’anello di Kayser-Fleischer. Frequenti sono anche le manifestazioni psichiatriche: turbe del comportamento e della personalità, psicosi maniaco-depressiva e schizofrenia. La diagnosi si basa sul riscontro di un basso livello di ceruloplasmina sierica, su un'elevata escrezione urinaria di rame e, talvolta, sui risultati della biopsia epatica. Il trattamento si basa sull’assunzione a vita di agenti chelanti il rame, come la penicillamina. Al contrario, non sono utili per tale diagnosi il dosaggio dei livelli di etil-glucuronide urinario, di acido vanilmandelico urinario, di colesterolo totale, di HDL e di trigliceridi ematici (risposte A, B, C e D errate).



3 di 5 Domande

Durante la fase follicolare del ciclo mestruale:














La risposta corretta è la D.
​​​​​​​Durante la fase follicolare del ciclo mestruale i follicoli rispondono alla stimolazione del FSH con la produzione di estrogeni, che determinano la formazione di un nuovo strato di endometrio. In dettaglio, la fase follicolare (o pre-ovulatoria), la prima fase del ciclo mestruale, inizia con il primo giorno di mestruazioni e termina con l’ovulazione dopo circa 14 giorni. Viene a sua volta divisa in tre fasi denominate:
- fase pre-antrale, quando il follicolo transita dallo stadio primordiale a quello primario;
- fase antrale, quando il follicolo passa dallo stadio primario a quello secondario. Nel corso di un ciclo ovarico arrivano alla fase antrale all’incirca 15-20 follicoli, dopo circa 7 giorni solo un follicolo, quello dominante, sarà selezionato per completare lo sviluppo;
- fase pre-ovulatoria, che avviene poche ore prima dell’ovulazione, quando il follicolo dominante arriva a maturazione.
All’opposto, il corpo luteo, la struttura anatomica residua del follicolo ovarico che ha rilasciato un ovulo maturo durante l’ovulazione, durante la fase luteinica produce progesterone e in quantità minori di estradiolo, estrogeni, inibina A e minime quantità di estrogeni (risposte B, C e D errate).

4 di 5 Domande

Scenario AA21: Un uomo di mezza età viene portato dal figlio presso il pronto soccorso dell’ospedale. È preoccupato per le condizioni del piede del padre, che sembra quasi ustionato. Da circa 12 anni, l’uomo soffre di diabete mellito di tipo 2, ma il figlio riferisce al medico di guardia che non ha mai seguito correttamente le terapie e che spesso non si presenta alle visite di controllo. Il padre, invece, ritiene che la lesione al piede sia da attribuire alla sua cattiva abitudine di poggiare i piedi sul termosifone acceso, quando si mette a letto. All’esame obiettivo si può osservare, nell’area interessata dalla lesione, la presenza di un essudato sieroso di color marrone. Domanda 3: Se un paziente diabetico soffre anche di aterosclerosi, è a maggior rischio di sviluppare le condizioni patologiche sottoelencate, tranne una, quale?

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La risposta corretta è la C.

Un paziente che soffre di diabete mellito e di aterosclerosi non presenta un maggior rischio di sviluppare listeriosi, una tossinfezione alimentare da parte del batterio Listeria monocytogenes, che si trova comunemente nel terreno e nell’acqua e può facilmente contaminare ortaggi e verdure. Al contrario, un paziente con piede diabetico e aterosclerosi può sviluppare più facilmente piede di Charcot, piede diabetico/gangrenoso, ulcere e micro-angiopatia diabetica (risposte A, B, D ed E errate).


5 di 5 Domande

Scenario AA21: Un uomo di mezza età viene portato dal figlio presso il pronto soccorso dell’ospedale. È preoccupato per le condizioni del piede del padre, che sembra quasi ustionato. Da circa 12 anni, l’uomo soffre di diabete mellito di tipo 2, ma il figlio riferisce al medico di guardia che non ha mai seguito correttamente le terapie e che spesso non si presenta alle visite di controllo. Il padre, invece, ritiene che la lesione al piede sia da attribuire alla sua cattiva abitudine di poggiare i piedi sul termosifone acceso, quando si mette a letto. All’esame obiettivo si può osservare, nell’area interessata dalla lesione, la presenza di un essudato sieroso di color marrone. Domanda 4: L’osteomielite può insorgere nel contesto delle ferite da piede diabetico, con o senza evidenza d’infezione locale dei tessuti molli. Tutte le seguenti condizioni sono indicative di una maggiore probabilità di osteomielite, tranne una, quale?

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La risposta corretta è la D.

L’osteomielite può insorgere nel contesto delle ferite da piede diabetico, con o senza evidenza d’infezione locale dei tessuti molli, tuttavia, il riscontro di VES < 50 mm/h non rappresenta una condizione indicativa di maggiore probabilità di osteomielite. Tale patologia determina infezione e distruzione ossea ed è dovuta a batteri, micobatteri o funghi. Gli agenti etiologici più comuni sono i germi piogeni (nel 90% dei casi, lo Stafilococco aureus), meno frequentemente i batteri del tifo, del paratifo, le brucelle e lo pneumococco. Il coinvolgimento iniziale può avvenire per via ematogena, per infezione diretta (interventi chirurgici, ferite, fratture esposte) o per contiguità (focolai infettivi di cute, denti, orecchio). Nella maggior parte dei casi si ha una localizzazione elettiva a livello delle ossa lunghe (femore, tibia, omero, radio). Se l’infezione non viene dominata nella fase iniziale, gli ascessi purulenti tendono ad espandersi e a confluire, determinando la necrosi di zone più o meno ampie di spongiosa o corticale con la formazione di sequestri ossei. Tale patologia è caratterizzata da intenso dolore, accompagnato da febbre ed impotenza funzionale dell’arto, che nella fase cronica può avere una remissione completa. La possibilità di osteomielite deve essere considerata nei pazienti diabetici con ulcere, associate a segni di infezione dei tessuti molli più profondi e nei pazienti con ulcere croniche. La diagnosi viene confermata definitivamente attraverso l’isolamento dei batteri tramite un campione prelevato mediante biopsia ossea. Alcuni risultati clinici possono supportare la diagnosi, ad esempio: un valore di VES > 60-70 mm/h, una PCR > 3-3,5 mg/dL e la presenza di un’ulcera che si approfonda per più di 3 mm (risposta A, B, C ed E).


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