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1 di 5 Domande

Scenario clinico AA105: Giunge all’osservazione presso il pronto soccorso dell’ospedale, una bambina di 7 anni, emigrata assieme alla famiglia dal Nepal 5 anni prima. Da allora la paziente non si è mai recata nel paese d’origine, ma numerosi parenti e conoscenti sono giunti dal Nepal per fare visita alla famiglia. La bambina, oggi, presenta diverse chiazze sul viso. La madre riferisce di aver notato la comparsa di macchie chiare sul volto della figlia, che non hanno mai destato particolare preoccupazione fin quando sono divenute sempre più marcate ed evidenti. Lo stato di salute generale della bambina è buono. All’anamnesi familiare risulta che nessun altro membro della famiglia ha mai sofferto dello stesso problema. All’ispezione, il resto della cute, così come le unghie e le mucose si presentano normali. Il resto dell’esame obiettivo non rivela ulteriori anomalie. Domanda 2 (riferita allo scenario AA105): Quale tra le seguenti opzioni non rappresenta una scelta corretta nel trattamento e nella gestione clinica di questa paziente?

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La risposta corretta è la A.

La gestione clinica del paziente del caso clinico, affetto da pitiriasi alba, una dermatosi benigna comune, non prevede l’uso di antibiotici sistemici immediatamente dopo la diagnosi. Infatti, il trattamento è conservativo, dato che si tratta di una malattia a risoluzione spontanea e, pertanto, il trattamento farmacologico è spesso inutile. Per la risoluzione può richiedere settimane o mesi (risposte B, D ed E errate). È utile l’applicazione di creme specifiche idratanti ed emollienti, l’uso di creme protettive solari e corticosteroidi topici a bassa potenza, in alcuni specifici pazienti. Infine, gli inibitori topici della calcineurina possono essere un’alternativa ai corticosteroidi topici per il trattamento delle lesioni facciali (risposta C errata).


2 di 5 Domande

Scenario clinico AA105: Giunge all’osservazione presso il pronto soccorso dell’ospedale, una bambina di 7 anni, emigrata assieme alla famiglia dal Nepal 5 anni prima. Da allora la paziente non si è mai recata nel paese d’origine, ma numerosi parenti e conoscenti sono giunti dal Nepal per fare visita alla famiglia. La bambina, oggi, presenta diverse chiazze sul viso. La madre riferisce di aver notato la comparsa di macchie chiare sul volto della figlia, che non hanno mai destato particolare preoccupazione fin quando sono divenute sempre più marcate ed evidenti. Lo stato di salute generale della bambina è buono. All’anamnesi familiare risulta che nessun altro membro della famiglia ha mai sofferto dello stesso problema. All’ispezione, il resto della cute, così come le unghie e le mucose si presentano normali. Il resto dell’esame obiettivo non rivela ulteriori anomalie. Domanda 3 (riferita allo scenario AA105): Riguardo le lesioni elementari della cute, quale tra le seguenti è la definizione corretta?

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La risposta corretta è la D.

La macula è un’area circoscritta della cute con colorazione anomala, non elevata rispetto al piano cutaneo, con diametro > 1cm. Invece, la bolla è una lesione vescicolare a contenuto liquido con diametro pari o superiore a 1 cm di diametro (risposta A errata). All’opposto, un foruncolo è un follicolo pilifero infetto con all’interno materiale purulento (risposta B errata). Al contrario, un nodulo è una massa palpabile sopraelevata rispetto al piano cutaneo, circoscritta, con diametro > 5 mm (risposta C errata). Infine, una teleangectasia è una dilatazione visibile di piccoli vasi sanguigni cutanei (risposta E errata).


3 di 5 Domande

Un paziente si presenta dal medico con tosse, affanno ed un recente episodio di emottisi. Viene sottoposto dapprima ad un RX del torace e sulla base di un dubbio diagnostico interpretativo viene sottoposto successivamente ad un esame di secondo livello quale la TC del torace. Quale reperto viene mostrato in questa TC del torace?

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La risposta corretta è la D.

La lesione mostrata alla TC del caso clinico, vista anche l’anamnesi del paziente, è compatibile con una neoplasia polmonare, localizzata al lobo superiore del polmone di sinistra. Infatti, la TC mostra una formazione di grosse dimensioni, in uno stato piuttosto avanzato, a margini irregolari e finemente spiculati con sottili strie fibrotiche di raccordo pleurico; tale lesione è maggiormente compatibile con una neoplasia polmonare piuttosto che con una polmonite, che avrebbe un aspetto radiologico diverso, mostrandosi solitamente più sfumata, con margini spiculati e con un broncogramma aereo contestuale (risposta B errata). Inoltre, non si riscontra la presenza di una linfoadenopatia patologica e/o un’area emorragica focale intraparenchimale (risposte C ed E errate). Al contrario, l’ascesso polmonare alla TC mostra solitamente una lesione ampiamente cavitata, con la presenza o meno di un livello idro-aereo contestuale (risposta A errata).


4 di 5 Domande

Il signor Longo, un uomo di mezz’età, si presenta presso l’ospedale per eseguire una procedura di cateterizzazione cardiaca.
L’anamnesi patologica remota risulta positiva per angina e per una prova da sforzo. Durante la procedura una delle arterie coronariche viene lacerata ed il paziente sviluppa tachicardia e diventa ipoteso. L’anestesista nota che la sua pressione sistolica si riduce ulteriormente con l’ispirazione, pertanto viene eseguito un ecocardiogramma, che mostra un piccolo versamento pericardico. Quale fra le seguenti rappresenta la gestione clinico-terapeutica più adeguata al paziente?














La risposta corretta è la D.

Questo paziente presenta tamponamento cardiaco e la triade di Beck. Il tamponamento cardiaco si caratterizza per l’accumulo di fluido nello spazio pericardico, (normalmente virtuale), che comporta una compromissione del riempimento delle camere cardiache, provocando una riduzione della gittata e, a volte, lo shock e il decesso. I pazienti, solitamente, presentano la triade di Beck (è considerata diagnostica, ma può non essere presente o facile da riconoscere), che consiste in quanto segue:

  • ipotensione,
  • toni cardiaci ovattati,
  • aumento della pressione venosa (può manifestarsi ad esempio con distensione delle vene del collo; tuttavia, la distensione delle vene del collo può essere assente, a causa della ipovolemia).

Il fluido nel sacco pericardico può accumularsi:

  • lentamente: il pericardio può contenere fino a 1-1,5 L di liquidi prima di compromettere la gittata cardiaca (ad esempio, ciò può avvenire a causa di un’infiammazione cronica),
  • rapidamente: se l’accumulo avviene molto rapidamente, sono sufficienti anche 150 mL per causare il tamponamento (ad esempio, ciò può avvenire a causa ad esempio di una ferita traumatica toracica sinistra, o a causa di una rottura di una camera cardiaca).

Il trattamento usuale per il tamponamento cardiaco è la pericardiocentesi, se il paziente è instabile, come in questo caso.

La risposta A non è corretta.

La nitroglicerina ha la capacità di rilasciare ossido nitrico a livello della muscolatura liscia. L’ossido nitrico, a sua volta, ha la capacità di attivare la guanilil-ciclasi ed aumentare il cGMP.

Per quanto riguarda gli effetti di questa molecola, essa determina il rilassamento della muscolatura liscia, specialmente quella appartenente ai vasi; la vasodilatazione da essa indotta, ha l’effetto di ridurre il ritorno venoso e le dimensioni cardiache; inoltre, può aumentare il flusso coronarico in alcune aree e in caso di angina variante. Viene utilizzata per l’angina per via sublinguale e IV per sindrome coronarica acuta.

La nitroglicerina sicuramente non può andare a risolvere un versamento pericardico.

La risposta B non è corretta.

La morfina appartiene alla famiglia degli agonisti oppioidi forti. Per quanto riguarda le applicazioni cliniche può essere utilizzata per il trattamento del dolore grave, dell’edema polmonare, per la terapia di mantenimento nel divezzamento da eroina, per trattare la ischemia miocardica o un infarto. Il trattamento usuale di prima linea per il tamponamento cardiaco è la pericardiocentesi, se il paziente è instabile, come in questo caso.

La risposta C non è corretta.

Durante la procedura della pericardiocentesi è essenziale una linea endovenosa, dove poter inserire fluidi e/o farmaci. Ma i fluidi endovenosi non sono una terapia di prima scelta nei pazienti affetti da tamponamento cardiaco: potrebbero peggiorare il tamponamento cardiaco in pazienti con una volemia normale.

Potrebbero essere utilizzati in casi selezionati in pazienti ipovolemici.

La risposta E non è corretta.

Il cateterismo cardiaco è una procedura che può avere scopo diagnostico o terapeutico.

Utilizzando un catetere, si possono effettuare test diagnostici o eseguire alcuni trattamenti per malattie cardiache, come l’angioplastica coronarica. In questo caso clinico non ha molto senso effettuare un cateterismo cardiaco.


5 di 5 Domande

Una ragazza, 20 anni, alla undicesima settimana di gestazione, si reca in P.S. per un quadro di eruzione cutanea, febbre e malessere generalizzato, insorto da circa un paio di giorni. L’eruzione sembra essere estesa, ma non le provoca dolore o prurito. È tornata da circa un paio di settimane da una vacanza trascorsa presso un campeggio, dove è stata morsa da una zecca, mentre camminava nei boschi. Non ha farmaco-allergie note e non assume farmaci in cronico. All’esame obiettivo si riscontra: T.C. di 38,2°C, una P.A. di 115/75 mmHg, una F.C. di 85 bpm ed una F.R. di 17 atti/min. L’eruzione è mostrata nell’immagine. Il resto dell’esame obiettivo è negativo. Quale delle seguenti opzioni rappresenta il modo appropriato di procedere per la gestione di questa paziente?

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La risposta corretta è la D.

La terapia per la paziente del caso clinico affetta da malattia di Lyme, una zoonosi dovuta alla spirocheta Borrelia Burgdorferi e acquisita attraverso morso di zecca, prevede generalmente la somministrazione di antibiotici come doxiciclina (da preferire), amoxicillina o cefuroxime; tuttavia, per le pazienti gestanti o in allattamento, si predilige l’amoxicillina, un antibiotico appartenente alla classe dei β-lattamici, nonché nei bambini di età inferiore a 8 anni. Invece, la doxiciclina, un antibiotico appartenente alla classe delle tetracicline, interferisce con la sintesi proteica batterica, legandosi alla subunità 30S del ribosoma batterico. Anche se rappresenta l’antibiotico di scelta per la maggior parte dei pazienti con malattia di Lyme, tuttavia è controindicato nelle donne in gravidanza e in allattamento, perché è stato osservato che può determinare delle discromie dentarie anche permanenti e/o un ritardo nella crescita scheletrica nei bambini e nel nascituro (risposta B errata). Così, il ceftriaxone, una cefalosporina di terza generazione battericida, interferisce con la sintesi del peptidoglicano. Viene usato prevalentemente nei pazienti neutropenici e/o immunodepressi in presenza di severe infezioni batteriche o in alcuni casi di profilassi chirurgica. È efficace, quando somministrato per via endovenosa, nel trattamento della forma precoce e circoscritta della malattia di Lyme. Tuttavia, essendo un antibiotico a largo spettro, non trova un razionale nel trattamento di prima linea (risposta E errata). Infine, trattandosi di un’infezione di natura batterica importante, l’osservazione rappresenta una scelta non idonea (risposta C errata).


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