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1 di 5 Domande

Uomo, 23 anni, viene esaminato nel reparto di cardiologia, dato che, durante il lavoro in un negozio di dischi, è collassato al suolo. Un passante riferisce che non riusciva a sentire il suo polso per qualche secondo, dopo essere caduto al suolo. Non ha nessun precedente di storia medica, anche se negli ultimi sei mesi è caduto a terra quattro o cinque volte. All’esame obiettivo si riscontrano: P.A. di 112/82, polso regolare di 67 bpm. I suoni del cuore sono normali. Il suo ECG è allegato. Quale trattamento sarebbe consigliato in questo paziente?

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La risposta corretta è la E.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici ed elettrocardiografici, sarebbe consigliato l’utilizzo dell’ICD (defibrillatore automatico impiantabile). Infatti, le alterazioni presenti all’ECG in V1 e V2 suggeriscono la diagnosi di sindrome di Brugada, caratterizzata da sopraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni elettrocardiografiche precordiali destre (da V1 a V3), blocco di branca destra completo o incompleto, suscettibilità alla tachiaritmia ventricolare e alla morte improvvisa.

2 di 5 Domande

Un uomo di 54 anni, tabagista ma con anamnesi sostanzialmente muta, si presenta in Pronto Soccorso in seguito a una crisi epilettica generalizzata. Alla TC encefalo senza mezzo di contrasto si evidenziano lesioni cerebrali, interpretate dal neuro-radiologo come metastasi. Cosa indica l’asterisco?

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La risposta corretta è la C.
La TC del paziente del caso clinico mostra una formazione iper-densa, di verosimile natura metastatica, localizzata a livello frontale destro, circondata da un’ampia area di ipodensità (indicata con un asterisco), che si estende in direzione cranio-caudale e latero-mediale, in tutta l’area circostante la lesione, da riferire a edema vasogenico. In particolare, l’edema cerebrale viene fondamentalmente distinto in due tipi: edema citotossico e vasogenico. L’edema vasogenico è secondario al danno della barriera ematoencefalica, che porta ad un aumento regionale della permeabilità vascolare, con conseguente stravaso di liquido nello spazio extracellulare della sostanza bianca e successiva diffusione allo spazio extra-vascolare della sostanza grigia. La sua formazione si verifica nei pazienti con neoplasie cerebrali (primitive o metastatiche), ascessi cerebrali, oppure con trauma cranico.
All’opposto, il riassorbimento subependimale, edema interstiziale determinato dal passaggio di liquor dai ventricoli cerebrali all’interstizio peri-ventricolare, è causato solitamente da fenomeni ostruttivi del drenaggio liquorale (risposta A errata). L’edema citotossico, invece, è conseguente ad una lesione neuronale, che si presenta più precocemente da 0 a 6 ore dall’evento ischemico, soprattutto negli insulti cerebrali di origine vascolare. È di difficile riscontro alla TC, perché meglio evidenziabile alla RM (risposta B errata). Invece, alla TC senza m.d.c. le emorragie cerebrali si evidenziano nella fase acuta come aree iper-dense, circondate da un alone ipo-denso (risposta D errata).

3 di 5 Domande

La signora Tagasi, una donna di mezza età, si presenta dal suo medico curante, la Dott.ssa Nanni, per disturbi gastrointestinali; da un paio di giorni ha episodi di diarrea emorragica. Riferisce di aver goduto di buona salute fino a due giorni prima, quando aveva iniziato ad avvertire dolori addominali senza mai presentare febbre, brividi, sudorazioni notturne, nausea o vomito. Inoltre, afferma di sentirsi stanca durante il giorno da circa un paio di settimane e di aver perso circa 2 kg e mezzo nell’arco degli ultimi due settimane. L’esame delle feci ha mostrato la presenza di globuli bianchi, eritrociti e batteri gram negativi. La conta dei CD4+ è 203/mm³. Quale tra le cause sottostanti può essere alla base del quadro clinico presentato dalla paziente?














La risposta corretta è la C.

L’Escherichia coli è un batterio che appartiene alla famiglia degli enterobatteri, gram-negativo, asporigeno, mobile per ciglia peritriche, catalasi-positivo e ossidasi-negativo. Il fatto di essere un gram-negativo rende questa risposta l’unica possibile corretta.

I diversi ceppi possono essere classificati sulla base di tre principali antigeni di superficie: somatico (antigene O), flagellare (antigene H), capsulare (antigene K).

Nell’ambito della specie sono presenti diversi ceppi, dotati di fattori di virulenza e associati a ben definite patologie sia intestina che extra-intestinali:

  • E. Coli enterotossigeno, ETEC;
  • E. Coli enteroinvasivo, EIEC;
  • E. Coli enteropatogeno, EPEC;
  • E. Coli enteroaderente, EAEC;
  • E. Coli produttore di verotossine, VTEC;
  • E. Coli enteroemorragico, EHEC (ceppi enteroemorragici sono un sottogruppo dei VTEC).
  1. coli O157:H7 è stato descritto per la prima volta nel 1982 negli USA come causa nel corso di una indagine su focolai di diarrea emorragica, associati al consumo di hamburger in ristoranti appartenenti alla stessa catena di fast-food.

Dopo 3-4 giorni dall’ingestione del cibo contaminato, si hanno crampi addominali e solitamente dopo altri 1-2 giorni si ha diarrea emorragica senza febbre.

La patologia si risolve nel 95% dei casi, invece, nel 5% dei casi si può avere una SEU (questa patologia può esitare in morte, proteinuria, IRC o guarigione). Per la diagnosi è importante la coprocoltura e il test fecale rapido per la tossina Shiga.

La risposta A non è corretta.

La legionella è un batterio gram-. Esso si caratterizza per essere: aerobio, non sporigeno e generalmente mobile per la presenza di uno o due flagelli polari o subpolari.

La legionella appare di forma cocco-bacillare (non sono presenti in questo striscio, mostrato nel caso clinico).

Tra le varie specie quella più pericolosa è L. pneumophila.

Dal punto di vista clinico la legionellosi si manifesta solitamente con polmonite, febbre elevata, associata a sintomi gastrointestinali, malessere, mialgia, cefalea, tosse non produttiva, respiro affannoso e sintomi comuni ad altre forme di polmonite.

La diagnosi di E. Coli è dunque più appropriata.

Le risposte B e D non sono corrette.

Nel caso clinico si parla di un gram-negativo. Inoltre, l’immagine del caso mostra E. Coli. Infine, l’infezione da micobatterio della tubercolosi è poco probabile per pazienti con una conta CD4+ > 200/mm³.

La risposta E non è corretta.

Il sarcoma di Kaposi è una neoplasia a carico della pelle, organi e mucose, causato da una confezione da herpesvirus tipo 8 ed HIV, che scatenano una proliferazione di tipo vascolare, che porta alla formazione di papule e noduli cutanei. Stati di depressione del sistema immunitario (come in soggetti HIV positivi), aumentano considerevolmente la probabilità che si sviluppi, tanto che si verifica tipicamente nella pazienti con conta delle cellule CD4 <200/mm3.

Dal punto di vista clinico le lesioni cutanee si presentano come papule asintomatiche di colore rossastro, che confluiscono a formare placche o noduli con una cromia variabile. Le localizzazioni principali sono a livello del viso, cavo orale, delle estremità, del tronco e dei genitali, ma può anche essere coinvolto il tratto gastrointestinale ed il parenchima polmonare. 

La diagnosi di certezza si ottiene con la biopsia, anche se spesso viene posta solo sulla base del quadro clinico.   

Il sarcoma di Kaposi, AIDS-associato, risponde bene e regredisce, se viene impostata la terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART), perché la conta CD4+ migliora e la carica virale dell’HIV si riduce, mentre è opportuno intraprendere una chemioterapia sistemica o intralesionale nei casi più gravi o refrattari a tale trattamento.

Non è una scelta corretta per questo caso clinico, essendo presenti gram-negativi.


4 di 5 Domande

Un bambino di 2 anni e' portato dai genitori al PS per dolore addominale severo e vomito. La mamma riferisce che tre giorni prima ha incominciato a presentare febbre e congestione nasale. Il pediatra gli ha diagnosticato un’otite media dell’orecchio destro ed ha impostato una terapia con amoxicillina ed acido clavulanico, che il bambino sta assumendo. Il quadro clinico sembrava essere migliorato fino alla sera prima, quando ha iniziato improvvisamente a lamentare dolore addominale di tipo intermittente (ogni 20 minuti), sempre più intenso e di maggiore duratura con il trascorrere delle ore. Circa mezz’ora prima il bambino ha avuto un episodio di vomito non ematico e non biliare, seguito da un passaggio di feci mucosanguinolente. All’esplorazione rettale si apprezza presenza di muco e sangue. Viene sottoposto ad una RX addome (allegata). Quale tra le seguenti rappresenta la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla RX, l’ipotesi diagnostica più probabile è rappresentata dallinvaginazione o dallintussuscezione intestinale. Dal punto di vista epidemiologico rappresenta una delle più comuni emergenze chirurgiche addominali nell’infanzia: infatti, si manifesta solitamente tra i 6 mesi ed i 3 anni di vita ed è la seconda causa più comune di ostruzione intestinale, dopo la stenosi pilorica. Nell’adulto, invece, è un evento raro. Per quanto riguarda i segni e sintomi iniziali, causa solitamente un’improvvisa insorgenza di coliche addominali ricorrenti con o senza vomito. Con il progredire della malattia, il dolore diviene continuo e il piccolo paziente appare letargico. In aggiunta, la compressione dei vasi mesenterici determina generalmente una serie di complicanze importanti, come ischemia, necrosi e occlusione intestinale, di conseguenza, è possibile riscontrare dolore addominale, distensione e vomito sanguinolento (nelle fasi iniziali) o biliare (nelle fasi tardive). Inoltre, può determinare emorragia della mucosa, che causa la comparsa di feci sanguinolente all’esplorazione rettale e l’evacuazione spontanea di feci “a gelatina di ribes”. Ancora, la stenosi ipertrofica del piloro, una ipertrofia della tonaca mucosa, può determinare un ostacolo quasi completo allo svuotamento gastrico. Si manifesta solitamente tra la terza e sesta settimana di vita. Inoltre, il vomito a getto (non biliare) è caratteristico e segue i pasti; il vomito può determinare alcalosi metabolica ipocloremica. Inoltre, i pazienti, dopo il vomito, desiderano alimentarsi nuovamente. In alcuni casi, è possibile riscontrare una massa pilorica simile ad un’oliva di 2-3 cm (durante la palpazione profonda in sede destra dell’epigastrio). Con il progredire della malattia il paziente non riesce ad aumentare il proprio peso corporeo e risulta disidratato (caratteristiche non presenti nel caso clinico) (risposta A errata).

5 di 5 Domande

Un anziano insegnante in pensione si reca presso il PS del Policlinico, lamentando dolore addominale localizzato in fossa iliaca sinistra. Inoltre, riferisce di aver avuto diversi episodi di diarrea nel corso dell’ultima settimana. La sua storia clinica è irrilevante per patologie degne di nota. All’esame obiettivo mostra un addome trattabile alla palpazione ed un aumento della temperatura corporea. Il conteggio dei globuli bianchi è di 24.000/mm³. Il paziente viene sottoposto ad una TC dell’addome, mostrata nell’immagine. Quale tra le seguenti rappresenta la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la E.

Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla TC, l’ipotesi diagnostica più verosimile è rappresentata dalla diverticolite: infatti, la TC mostra numerosi diverticoli del sigma, con tenue addensamento del tessuto adiposo limitrofo come da condizione flogistica acuta in atto. Il colon è il tratto del canale digerente più predisposto alla formazione di diverticoli. In dettaglio, per diverticolosi si intende la formazione di diverticoli in assenza di complicanze; invece, per diverticolite si intende un processo infiammatorio a livello dei diverticoli, che può causare una serie di sintomi e segni: dolore addominale, diarrea o alternanza di stipsi-diarrea, nausea e vomito (meno frequentemente), peritonite, perforazione, fistola colo-vescicale, febbre e leucocitosi (la febbre è solitamente rilevabile in circa la metà dei pazienti; la leucocitosi è rilevabile in circa 4 pazienti su 5). Al contrario, alla TC non sono presenti segni riferibili ad angiodisplasia, con evidenza di malformazione artero-venosa (risposta A errata) e segni di cancro del colon-retto, che si mostrerebbe come un ispessimento parietale intestinale, a margini irregolari, con comportamento espansivo/infiltrativo e con enhancement dopo somministrazione di m.d.c. (risposta B errata). Così, il carcinoide, un tipo di tumore neuroendocrino (NET) che appartiene alla categoria degli Apudomi, che deriva dalle cellule enterocromaffini (o Kulchitsky), può colpire numerosissimi organi (in particolare, predilige appendice ed ileo); determina lesioni solitarie o multifocali, mucose o sottomucose, polipoidi o a placche di dimensioni solitamente inferiori a 2 cm con precoce enhancement arterioso alla TC (risposta C errata). Infine, sebbene il quadro clinico descritto potrebbe essere riconducibile ad una colite infettiva dal punto di vista sintomatologico, tuttavia, la TC mostra evidenti diverticoli, che risultano diagnostici (risposta D errata).


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