La risposta corretta è la C.
Lo screening per l’iperaldosteronismo deve essere preso in considerazione per i pazienti ipertesi con ipopotassiemia (non dovuta al trattamento), quelli con marcata ipokaliemia indotta da diuretici (<3.0) e quelli con ipertensione refrattaria (mancata risposta a tre o più agenti).
In precedenza si riteneva che l’iperaldosteronismo primario rappresentasse meno dell’1% di ipertensione, ma studi recenti hanno mostrato una prevalenza molto più elevata (fino al 12%) e hanno dimostrato che la maggior parte dei pazienti è normokaliemica.
L’iperaldosteronismo primario può quindi essere la causa più comune potenzialmente curabile dell’ipertensione e come tale dovrebbe sempre essere presa in considerazione.
Il rapporto renina/aldosterone, insieme al cortisolo, può essere usato per diagnosticare l’iperaldosteronismo primario quando ci si aspetta che l’aldosterone sia alto, la renina bassa e il cortisolo normale.
I pazienti che assumono grandi quantità di sodio, quelli con insufficienza renale o quelli che assumono beta-bloccanti possono avere risultati falsi positivi. La restrizione dietetica al sale, gli ACE-inibitori, i bloccanti del recettore dell’angiotensina, lo spironolattone e altri diuretici possono portare a risultati falsi-negativi.
Gli alfa-bloccanti (ad esempio, la doxazosina) e i bloccanti dei canali del calcio (ad esempio l’amlodipina) sono i farmaci anti-ipertensivi di scelta nei pazienti sottoposti a misurazioni del rapporto renina/aldosterone.