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1 di 5 Domande

Angelo è un uomo di 40 anni che viene indirizzato dal reumatologo, il dottor Grisolfa, a causa della comparsa di dolore e gonfiore ad entrambe le mani insorto negli ultimi sei mesi. Le articolazioni sono più rigide al mattino. Prende le compresse di diclofenac che alleviano il dolore. Il suo lavoro prevede l'uso di strumenti vibranti. L'esame rivela che le articolazioni metacarpo-falangea e i polsi di entrambe le mani sono caldi, gonfi e dolenti. Le indagini di laboratorio mostrano:
Hb 9,8 g / dL
WCC 7.9 × 109 / L (4-11)
Piastrine 430 × 109 / L (150-400)
VES 68 mm / h (0-15)
Sodio plasmatico 141 mmol / L (137-144)
Potassio plasmatico 4.1 mmol / L (3.5-4.9)
Urea plasmatica 5,9 mmol / L (2,5-7,5)
Creatinina plasmatica 105 mol / L (60-110)
Glucosio plasmatico 4,8 mmol / L (3,0-6,0)
L’RX della mani mostra una decalcificazione periarticolare
Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la D.

L’artrite reumatoide colpisce tipicamente le articolazioni interfalangee prossimali, metacarpo-falangea e le articolazioni dei polsi. Le caratteristiche tipiche includono coinvolgimento simmetrico delle articolazioni e rigidità mattutina che migliora con l’esercizio. A volte possono essere coinvolte anche articolazioni più grandi. Provoca dolore, gonfiore e la malattia cronica può causare deformità, come ad esempio:

  • Deformità a collo di cigno
  • deformità Boutonniere
  • Z-thumb
  • Deviazione ulnare delle dita
  • sublussazione dorsale dello stiloide ulnare

La gotta di solito inizia come una monoartrite.

L’osteoartrite colpisce in modo caratteristico l’interfalangea distale e l’interfalangea prossimale e le prime articolazioni metacarpo-falangee.

L’artrite psoariasica, invece, tende a colpire anche le articolazioni interfalangee distali.

Il lupus eritematoso sistemico di solito causa una lieve artrosi non erosiva.


2 di 5 Domande

Ginevra è una ragazza di 14 anni che si reca dal suo medico di famiglia a causa di gonfiore al viso presente da circa due settimane ed in peggioramento. Riferisce stanchezza e astenia nell'ultimo mese da quando ha avuto un'infezione alla gola. Durante questo periodo ha preso almeno 5 kg di peso. Ha avuto una simile infezione alla gola all’età di 10 anni, da cui aveva avuto una guarigione completa.
Non c'è nient'altro di importante nella sua storia clinica; inoltre, non prende medicine. L'esame obiettivo rivela gonfiore generalizzato del volto con leggero edema degli arti inferiori. La sua pressione sanguigna è di 133/86 mmHg con un battito di 88 bpm. Gli esami obiettivi del torace, del sistema cardiovascolare e dell’addome sono normali. Le indagini biochimiche rivelano:
Emoglobina 14,6 g / dL (115-165)
Conteggio dei globuli bianchi 6 × 109 / L (4-11)
Piastrine 250 × 109/ L (150-400)
Sodio sierico 136 mmol / L (137-144)
Potassio sierico 4,0 mmol / L (3,5-4,9)
Cloro sierico 103 mmol / L (95-107)
Bicarbonato sierico 24 mmol / L (20-28)
Urea sierica 4,2 mmol / L (2,5-7,5)
Creatinina sierica 93 μmol / L (60-110)
Albumina sierica 25 g / L (37-49)
Proteina dell'astina per le urine +++
Proteinuria urinaria delle 24 ore 4,3 g / L
Qual è il miglior trattamento per questa paziente?














La risposta corretta è la B.

Questa paziente ha la sindrome nefrosica, definita dalla triade ipoalbuminemia, proteinuria superiore a 3 g / 24 ore ed edema.

La causa più comune della sindrome nefrosica nei bambini è la malattia a lesioni minime, che di solito risponde all’utilizzo di corticosteroidi ad alte dosi.

La ciclofosfamide può accelerare la remissione, ma dato il suo profilo citotossico, dovrebbe essere riservata ai casi resistenti agli steroidi. Se possibile, dovrebbe essere evitata durante l’infanzia.

L’albumina e la furosemide ev possono essere utili se aggiunte alla terapia di base per la gestione dell’edema, ma non sono curative della proteinuria.

Se la sindrome nefrosica non viene controllata, le complicazioni includono:

  • sepsi streptococcica
  • tromboembolismo venoso e

• ipercolesterolemia.


3 di 5 Domande

Alberto è un uomo di 50 anni che lamenta dolore al petto e disfagia e per tale ragione si reca presso l’ambulatorio di gastroenterologia della dottoressa Vona. Viene sottoposto ad una manometria esofagea che rivela contrazioni prolungate, ripetitive e ad alta ampiezza. La pressione dello sfintere esofageo inferiore è aumentata e vi è un rilassamento incompleto dello sfintere. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la C.

I risultati della manometria sono tipici di uno spasmo esofageo diffuso; l’acalasia, infatti, causa tipicamente assenza di peristalsi nel corpo dell’esofago mentre nell’ipertono dello sfintere esofageo inferiore, la pressione dello sfintere esofageo inferiore è elevata ma le contrazioni esofagee nel corpo dell’esofago sono normali.


4 di 5 Domande

Ottaviano è un medico di 54 anni che è stato inviato dal suo medico generico da un consulente psichiatra, il dottor Faldoni, in quanto il suo paziente lamenta di sentirsi stanco tutto il tempo. Ha una storia di depressione per la quale sta assumendo compresse antidepressive prescritte dal curante. Di recente ha preso un periodo di aspettativa dal suo lavoro perché dice di essere troppo stanco per sostenere il carico lavorativo richiesto ed è stato quasi coinvolto in un incidente stradale dopo essere uscito autonomamente fuori strada. Lui era già in sovrappeso ma l’ulteriore aumento di peso, di circa 3kg negli ultimi 3 anni, ha contribuito alla sua depressione. La sua pressione, infine, risulta elevata, essendo 170/100 mmHg. Quale indagine è più probabile che spieghi il motivo della sua clinica?














La risposta corretta è la C.

La sindrome da apnea ostruttiva del sonno (o apnea del sonno / ipopnea) si manifesta quando si verificano episodi di ostruzione parziale o totale delle vie aeree durante il sonno.

Questo causa:

  • Apnee ripetitive (cessazione del flusso d’aria per più di 10 secondi) e ipopnea (riduzione del 50% del flusso d’aria per più di 10 secondi)
  • Forte russamento
  • Eccessiva sonnolenza diurna a causa di ripetuti risvegli notturni

Il test diagnostico standard è la polisonnografia notturna, ma sistemi di monitoraggio sempre più semplici, come l’ossimetria notturna vengono utilizzati sempre più spesso.

Nel caso di OSAS il trattamento di scelta è la perdita di peso associato alla riduzione dell’uso di farmaci sedativi, ridurre l’ eccesso di alcol e applicare, eventualmente, una pressione positiva continua delle vie aeree superiori (CPAP).


5 di 5 Domande

Angela è una anziana signora di 75 anni a cui è stato diagnosticato un cancro ovarico metastatico. Ha uno sfondo di insufficienza cardiaca e diabete. Attualmente sta assumendo aspirina, bisoprololo e ramipril. Le è stato prescritto tramadolo (100 mg ogni ora) dal suo medico di base, ma i suoi dolori addominali sono significativamente peggiorati. Viene ricoverata presso la clinica Villa Gialla, clinica di cure palliative, dove dopo una valutazione completa non è stata trovata alcuna causa acuta per il peggioramento del suo dolore. Si è deciso di iniziare la somministrazione orale di morfina a rilascio immediato, 5 mg ogni ora; questo ha aiutato con il dolore, ma la paziente ha sviluppato nausea.
Qual è l'antiemetico più appropriato da utilizzare?














La risposta corretta è la C.

L’aloperidolo è un antiemetico di prima linea per la nausea da oppioidi in ambito di cure palliative. La sua azione è prevalentemente attraverso l’antagonismo del recettore D2 nella zona di trigger del chemorecettore (CTZ) nel tronco cerebrale.

Il 90% dei pazienti che assumono morfina ha bisogno di antiemetici (la morfina stimola i recettori D2 nella CTZ).

Anche il domperidone e la metoclopramide hanno attività antidopaminergica centrale, ma inferiore all’aloperidolo e quindi non altrettanto efficace (gran parte della loro azione antiemetica è dovuta ai loro effetti periferici sull’intestino). La levomepromazina, inoltre, ha diversi meccanismi di azione e può essere utilizzata per la nausea indotta da oppiacei ma non è efficace quanto l’aloperidolo. Lo stesso vale per la ciclizina.


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