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1 di 5 Domande

Carmela è una donna di 51 anni che viene indirizzata dal suo medico generico al dottor Gialli per la valutazione della MOC. La paziente ha una storia di isterectomia ed ovariectomia a causa di fibromi uterini avuti un anno fa, dopo di che ha sviluppato vampate di calore che persistono e sono fastidiose. La sua anziana madre ha recentemente avuto una frattura del collo del femore ed è preoccupata per la possibilità che anche lei si potrà fratturare l’anca in età avanzata. L’anamnesi fisiologica riporta che non è una fumatrice, beve circa 5 unità di alcol settimanalmente e segue una dieta sana. All’esame obiettivo il suo BMI è di 18 kg / m2, la sua pressione sanguigna è 122/88 mmHg e l'esame obiettivo della mammella è normale. Quale delle seguenti terapie le consiglieresti?














La risposta corretta è la D.

La paziente ha subito una ovariectomia e ha il rischio che l’osteoporosi sia nelle sue fasi iniziali.

Le linee guida sosterrebbero l’uso della terapia sostitutiva con estrogeni come terapia di prima linea in tali pazienti.

Il tibolone, la raloxifina e i bifosfonati sono raccomandati come agenti di seconda linea in cui la TOS può essere scarsamente tollerata o controindicata.

Sebbene le cose stiano continuando a cambiare, resta il fatto che nei pazienti sintomatici, la TOS offre la migliore opzione terapeutica. Le linee guida indicano che la terapia ormonale deve essere utilizzata alle dosi più basse possibili per la durata minima necessaria per raggiungere gli obiettivi del trattamento.


2 di 5 Domande

Ruggero è un ragazzo di 34 anni che ha febbre improvvisa, faringite, mialgia e diarrea. Non ha alcuna storia medica di rilevanza se non un viaggio in Sierra Leone due settimane fa. La sua temperatura corporea è di 38 ° C e non ci sono segni di emorragia o di eruzione cutanea; l’obiettività toracica, addominale e neurologica è intatta. Agli esami di laboratorio si osserva una leggera trombocitopenia, ma per il resto l'intero emocromo non presenta anomalie significanti. Presenta una lieve disidratazione e i test di funzionalità epatica sono nella norma. Quale delle seguenti opzioni è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la C.

Sebbene in questo caso ci sia la preoccupazione che il paziente possa essere stato esposto all’Ebola, la causa più probabile dei suoi sintomi rimane la malaria.

L’ebola deve essere sospettata in pazienti con febbre o storia di febbre nelle 24 ore precedenti, che hanno visitato un’area endemica negli ultimi 21 giorni. Tuttavia, i test diagnostici inclusi test della malaria, emocromo completo, test di funzionalità epatica, funzionalità renale, prove di coagulazione ed emocolture non dovrebbero essere ritardati in attesa dei risultati dei test per l’ Ebola.

Qualora si sospettasse l’ebola, le persone dovrebbero essere immediatamente isolate. Dovrebbe essere effettuata un’adeguata anamnesi anche circa l’uso di adeguati dispositivi di protezione individuale, compresi i dettagli della cronologia di viaggio, la data di ritorno, i sintomi e qualsiasi contatto con persone note o sospette di avere Ebola.

Se il medico è preoccupato per l’eventuale Ebola, il caso dovrebbe essere discusso con uno specialista di malattie infettive e dovrebbero essere messe in atto misure di controllo aggiuntive.


3 di 5 Domande

Francesca è una donna di 55 anni con carcinoma mammario metastatico che si reca dal suo medico di base lamentando mal di testa e vomito persistente. Descrive la sua nausea come peggiore al mattino e vomita circa sei volte al giorno. Quale dei seguenti è il trattamento farmacologico più appropriato?














La risposta corretta è la A.

Nella scelta di un antiemetico appropriato è importante considerare il meccanismo sottostante alla nausea. Gli antiemetici hanno diversi recettori su cui agiscono e hanno modalità di azione distinte che li rendono applicabili a determinati scenari clinici.

La metoclopramide è un procinetico che agisce sui recettori della dopamina e della serotonina. È utile nello svuotamento gastrico ritardato e anche dopo chemioterapia.

L’aloperidolo agisce anche sui recettori della dopamina ed è più efficace per nausea indotta da tossine.

La levomepromazina è un antiemetico ad ampio spettro molto efficace poiché antagonizza i recettori della dopamina, della serotonina, dell’istamina e quelli colinergici. Tuttavia, può causare grave ipotensione posturale e sedazione e spesso il suo uso è riservato ai riparti di terapia terminale.

La storia della paziente aumenta la possibilità di metastasi cerebrali e quindi la ciclizina sarebbe l’agente di prima linea più appropriato. Si lega ai recettori della dopamina e ai recettori colinergici ed è ampiamente considerata come il migliore antiemetico per la nausea associata a malattie cerebrali.

Se in seguito la paziente mostrasse di avere metastasi cerebrali, il desametasone può benissimo diventare un’opzione di gestione appropriata, tuttavia la gestione acuta del vomito è al centro di questo caso e la ciclizina risulta pertanto il trattamento più idoneo.


4 di 5 Domande

Mariella è una ragazza di 30 anni che si reca presso il dipartimento dei emergenza dove tu sei di guardia a causa di un forte mal di testa, comparso la prima volta mentre prendeva in braccio il suo bambino di 5 settimane. Non è in grado di tollerare le luci e si lamenta di sentirsi poco bene e di non vedere dall’occhio sinistro. La fundoscopia mostra papilledema bilaterale. La TAC encefalo mostra un piccolo sanguinamento in sede occipitale destra. Sulla base della tua diagnosi in relazione ai sintomi di cui sopra, quale trattamento dovrebbe essere attuato?














La risposta corretta è la B.

Questa donna ha sviluppato una trombosi venosa peri-partum con conseguente sintomo di cefalea, fotofobia e vomito. Il piccolo sanguinamento occipitale è il risultato della congestione venosa e ha bisogno di un trattamento urgente con eparina a basso peso molecolare (LWMH) per prevenire la propagazione del coagulo e ulteriori complicanze.

I sintomi di questa paziente non sono il risultato di un aneurisma subaracnoideo, quindi il trattamento con il coil spirale e la nimodipina non sono appropriati.

Anche una puntura lombare non è appropriata in quanto la paziente non ha l’ipertensione intracranica idiopatica; infine, non avendo emicrania, neanche il triptano  sarebbe appropriato.


5 di 5 Domande

Debora è una signora di 37 anni che si reca dal suo otorino di fiducia, il dottor Brizzi, a causa di tosse secca, episodi ricorrenti di sinusite, non regrediti con terapia antibiotica, e perdita di peso soprattutto nelle ultime settimane. Al momento della visita ha una temperatura corporea di 37 °C, BP 178/98 mm Hg ed edema dei piedi. Uno stick urine mostra sangue 3+ e proteina 3+. Inoltre, ha una secrezione nasale sanguinolenta. Delle recenti analisi biochimiche mostrano:
Hb 12,1 g / dL
WBC 12,0 × 109 / L (4-11)
Neutrofili 88% (40-75)
Piastrine 490 × 109 / L (150-400)
VES 89 mm / h (0-20)
Na + 138 mmol / L (137-144)
K + 5,1 mmol / L (3,5-4,9)
Urea 11,2 μmol / L (2,5-7,5)
Creatinina 119 μmol / L (60-110)
PCR 104 mg / L (<10)
RX torace ed eco addome e pelvi sono normali.
ANCA positivi (pattern citoplasmatico)
Anticorpo anti-proteinasi 3 positivi
Anticorpi anti-nucleari negativi
Quale dei seguenti è il prossimo passo nella gestione di questa paziente?














La risposta corretta è la E.

Questa paziente ha sviluppato una granulomatosi generalizzata di Wegener.

Una biopsia renale confermerebbe la diagnosi e guiderebbe il trattamento, per tale ragione deve essere eseguita prima di iniziare qualsiasi trattamento a lungo termine.

Non vi è alcun ruolo dell’azatioprina o del metotrexato nell’indurre la remissione sintomatologica della malattia.

La farmacoterapia ottimale per questa paziente includerebbe il metilprednisolone ev (1 g / giorno per tre giorni) e la ciclofosfamide.

Il metilprednisolone ev può essere iniziato prima della biopsia renale se necessario.


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