Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 5 Domande

Angelo è un uomo di 45 anniche si reca presso il pronto soccorso dell’ospedale Le Molinette di Torino a causa di un lieve dolore pleuritico e segni di consolidamento alla RX del torace.
Non è un fumatore. Ha un punteggio di CRUB pari a 0.
Riferisce che cinque anni fa gli è stato diagnosticato l'HIV con una conta di CD4 di 340 cellule / μl e che sta attualmente assumendo gli antiretrovirali truvada ed efavirenz. Da quando è iniziata la terapia dice di non avere avuto infezioni; dice di essere stato stabile da allora, con una carica virale completamente soppressa dagli antiretrovirali.
Il suo numero di CD4 è di 600 cellule / μL.
Come gestiresti la sua malattia?














La risposta corretta è la C.

I pazienti con HIV hanno una propensione alla broncopolmonite che è un importante indicatore clinico per il test dell’HIV.

Con un conteggio CD4 anormale i pazienti con HIV sono a rischio di infezione streptococcica invasiva secondaria a polmonite da streptococco. Tutti i pazienti con HIV dovrebbero sottoporsi a vaccinazione pneumococcica di routine.

Nei pazienti con HIV ben controllato e una normale conta CD4, una polmonite lieve può essere gestita in regime ambulatoriale utilizzando il punteggio CURB e le linee guida per la prescrizione antimicrobica, ma con la consapevolezza della possibilità di interazioni farmacologiche.

Il suo punteggio CURB è 0 e quindi non richiede né il ricovero che l’antibioticoterapia per via endovenosa. Il suo HIV ben controllato non influisce su questo punteggio.

La claritromicina è un inibitore del CYP3A4 e pertanto non dovrebbe essere utilizzata in quanto ha interazioni farmacologiche con efavirenz. Ha anche interazioni con nevirapina e inibitori della proteasi.

La broncopolmonite non indica un fallimento del trattamento, anche se il suo medico deve essere avvisato che si è verificata una polmonite nel paziente, in modo che possano accertarsi che abbia fatto adeguatamente le sue vaccinazioni pneumococciche e antiinfluenzali.


2 di 5 Domande

Federico è un uomo di 48 anni con diabete mellito che presenta da circa 24 ore la comparsa di lesioni dolorose sulla gamba sinistra. Qual è l'organismo causale più probabile di questa condizione patologica?

product image













La risposta corretta è la B.

L’immagine mostra una cellulite ascendente.

Staphylococcus aureus e Streptococco sono gli organismi più comuni che la determinano.

Lo streptococco di gruppo B ha una predilezione per i pazienti diabetici ed è il più probabile organismo causale in questo scenario.


3 di 5 Domande

Floriana è una signora di 45 anni che si reca presso il DEA dell’ospedale San Giovanni di Dio, con ittero e dolore colico al quadrante superiore destro. Non ha mai avuto episodi simili in precedenza. All'esame obiettivo è obesa e itterica, apiretica e nel quadrante superiore destro vi è dolenzia. I suoi test di funzionalità epatica dimostrano quanto segue:
Bilirubina 50 μmol / L
ALT 67 IU / L
ALP 230 IU / L
Amilasi sierica 140 IU / L
Una ecografia addominale mostra una cistifellea a pareti spesse con un numerosi piccoli calcoli e un diametro del dotto biliare comune di 9 mm (> 6 mm anormale). Secondo le linee guida sulla gestione dei calcoli del dotto biliare comune qual è il prossimo passo nella sua gestione?














La risposta corretta è la C.

La storia è indicativa di una patologia biliare e le prove di funzionalità epatica dimostrano un lieve ittero ostruttivo. Il riscontro ecografico di una dilatazione del dotto biliare comune è indicativo di un calcolo ostruente.

L’ecografia è una buona indagine preliminare per i calcoli del dotto biliare comune, ma manca di sensibilità. L’imaging mediante la risonanza magnetica è altamente efficace nel confermare la presenza di calcoli del dotto biliare comune, l’ecografia endoscopica (EUS) potrebbe essere una valida alternativa.

La colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), insieme alla colangiografia intraoperatoria, è considerata il gold standard per la diagnosi di calcoli del dotto biliare comune.

Tuttavia è una procedura invasiva associata a una significativa morbilità, il sesso e la giovane età di questa paziente aumentano il rischio di complicanze, quindi dovrebbe idealmente essere eseguito come una procedura terapeutica piuttosto che diagnostica.


4 di 5 Domande

Pasquale è un uomo di 82 anni che ha frattura intracapsulare isolata del collo del femore destro. È vigile ed orientato e afferma di aver avuto le vertigini e di aver perso conoscenza per un attimo quando si è alzato in piedi. Ha una storia di cardiopatia ischemica e assume la furosemide per l'edema delle caviglie. Ha un lieve soffio sistolico che si sente più forte sopra il secondo spazio intercostale sinistro e che si irradia verso l'area della carotide. Il secondo tono cardiaco è attutito. Non può lasciare la sua casa senza aiuto a causa dell'angina. Viene aiutato nelle sue attività quotidiane a causa della mancanza di respiro. Il suo ECG mostra i tipici criteri elettrici per l'ipertrofia ventricolare sinistra, ma nessun cambiamento acuto. Questo pomeriggio dovrebbe eseguire un intervento chirurgico in elezione. Qual è la linea d'azione più appropriata?














La risposta corretta è la E.

Questo paziente ha evidenza clinica di stenosi aortica critica con evidenza di insufficienza cardiaca e ipertrofia ventricolare sinistra. Il meccanismo con cui è caduto suggerisce che egli abbia avuto  una sincope cardiogenica. È quindi probabile che abbia una gittata cardiaca relativamente stabile e che sia estremamente a rischio di morbilità e mortalità nel periodo perioperatorio. Un anestetico spinale sarà una procedura rischiosa a causa di un blocco autonomo profondo, incontrollato e irreversibile. Un anestetico generale cardiostabile con monitoraggio invasivo appropriato è più titolabile e sarà un’opzione più sicura in queste circostanze.

È probabile che l’esito del paziente sia significativamente peggiore se la chirurgia viene ritardata. Sebbene il ritardo possa essere accettabile per modificare condizioni immediatamente correggibili quali i principali disturbi elettrolitici, le aritmie e la sepsi, non è accettabile ritardare l’intervento chirurgico per attendere l’ecocardiografia.

Se la chirurgia venisse completamente annullata, è probabile che l’esito sia grave e le tecniche di analgesia sono meno efficaci della chirurgia per alleviare il dolore da fratture prossimali del femore.


5 di 5 Domande

Maurizio, 65 anni, si reca dal suo medico curante per astenia progressiva, insorta da circa 2 mesi, che gli impedisce persino di salire le scale. Ha avuto nelle settimane precedenti un rash sulla parte superiore del tronco e del viso, ma non ha mai avuto formicolio, intorpidimento, mal di testa, difficoltà a deglutire o incontinenza. Non assume farmaci. La sua T.C. è di 37.3ºC, la P.A. è di 140/85 mmHg e la F.C. è di 82 bpm/min. L’esame obiettivo è mostrato nell’immagine sottostante. Il dottore visitandolo riscontra una debolezza muscolare prossimale bilaterale, con riduzione dei riflessi tendinei profondi. Le analisi di laboratorio mostrano: Na + 138 mEq / L, Cl- 102 mEq / L, K + 4,4 mEq / L, HCO3- 25 mEq / L, creatina chinasi 30.000 ng / mL, anticorpi antinucleo positivo. Quale dei seguenti è il passo successivo più adatto nella gestione del caso?

product image













La risposta corretta è la A.

La dermatomiosite (DM) è una miopatia infiammatoria autoimmune. La DM presenta due picchi di maggiore incidenza fra i 5 e i 15 anni e dopo i 40 anni.

Il sospetto nasce nei pazienti con progressiva debolezza muscolare, in particolare quando riguarda la muscolatura prossimale (tipicamente difficoltà ad alzarsi da una sedia e difficoltà a salire le scale).

Dal punto di vista clinico ritroviamo il rash eliotropo (come si vede in questo paziente), le papule di Gottron, l’eruzione cutanea con una distribuzione a mantellina e l’eritroderma generalizzato.

Inoltre, possiamo riscontrare debolezza muscolare, infiammazione dei muscoli faringei, con disturbi della deglutizione, che giustificano il ricovero urgente presso strutture specializzate. Altri sintomi clinici (artralgie, palpitazioni) sono più rari. I livelli sierici di CPK e aldolasi di solito sono elevati e correlano con la gravità della malattia, ma possono sottostimare il grado di disfunzione muscolare.

Gli anticorpi anti-Jo1 sono gli autoanticorpi specifici più comuni nella diagnosi di miosite. Il passo successivo nella gestione del caso dovrebbe essere un elettromiografia, al fine anche di escludere altre cause di debolezza muscolare.

L’elettromiografia (EMG) rivelerà una maggiore irritabilità della membrana muscolare, mostrando una triade di alterazioni classiche, che comprendono:

  • una maggiore attività inserzionale con fibrillazioni spontanee;
  • bassa ampiezza dei picchi;
  • potenziali polifasici motori di breve durata con scariche ripetitive complesse.

Inoltre, talvolta si possono apprezzare anche potenziali d’azione ad alta frequenza.

La risposta B non è corretta.

La ciclosporina è un farmaco immunosoppressore, che agisce deprimendo l’attività del sistema immunitario. Utilizzato nella prevenzione delle reazioni di rigetto in seguito ad intervento di trapianto d’organo, può essere usato anche nella terapia di altri quadri patologici, come uveite, dermatomiosite, psoriasi e sindrome nefrosica, ma non rappresenta il passo successivo più appropriato in tale caso, perché una diagnosi definitiva deve essere fatta tramite l’esame bioptico cutaneo o muscolare.

La risposta C non è corretta.

Il prednisone è un corticosteroide sintetico, che agisce come immunosoppressore, andando a bloccare l’azione degli anticorpi incontrollati del nostro sistema immunitario. Esso, pertanto, rappresenta il farmaco iniziale di scelta per il trattamento della dermatomiosite, ma la diagnosi deve prima essere confermata, quindi non è la risposta corretta. La terapia con steroidi migliora la forza e preserva la funzione muscolare.

La risposta D non è corretta.

La plasmaferesi terapeutica è una procedura medica, finalizzata ad eliminare gli elementi plasmatici dal sangue. Essa viene utilizzata nelle patologie autoimmuni rapidamente progressive, al fine di eliminare tutti gli elementi plasmatici tossici presenti (crioglobuline, anticorpi anti-membrana basale glomerulare, ecc.). La plasmaferesi, pertanto, è stata utilizzata nei casi di pericolo di vita nei pazienti con dermatomiosite/polimiosite, per i quali tutte le altre opzioni di trattamento hanno fallito. Questo paziente è, però, stabile.

La risposta E non è corretta.

Una biopsia muscolare fornisce una diagnosi definitiva e certa, tuttavia l’EMG viene di solito fatta prima per meglio caratterizzare e differenziare la debolezza muscolare.


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 5 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito