Dettagli
- Definizione
- Tipi
- Epidemiologia
- Fattori di rischio
- Eziologia e patogenesi
- Patogenesi
- Decorso clinico
- Diagnosi
- Test diagnostici
- Trattamento
- Prognosi e complicanze
- Follow up
- Screening e prevenzione
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Sindrome di Budd-Chiari
Definizione
- La sindrome di Budd Chiari (BCS) è unâostruzione dellâefflusso venoso epatico non legato ad una patologia cardiaca o dei sinusoidi ma dovuto ad unâostruzione delle vene sovraepatiche e/o delle strutture adiacenti venose, come la vena cava inferiore; tale ostruzione può essere secondaria ad una patologia venosa (trombosi o flebite), ad una compressione extravenosa o ad una lesione adiacente invasiva.
- La maggior parte dei pazienti con Sindrome di Budd-Chiari presenta fattori di rischio sottostanti tra cui stati di ipercoagulabilitĂ ; in circa il 25% dei casi sono presenti piĂš di un fattore di rischio.
- Il decorso può variare da cronico a fulminante.
Tipi
- Possiamo ritrovare diverse tipologie di Sindrome di Budd-Chiari (BCS):
- forma primaria: dovuta ad unâostruzione delle vene epatiche e/o della vena cava inferiore secondaria ad una patologia venosa (trombosi o flebite);
- forma secondaria: dovuta a compressione extravenosa o a lesioni invasive quali tumori benigni o maligni, ascessi o cisti.
- Sia la forma secondaria che quella primaria possono essere classificate in base alla localizzazione dellâostruzione, la quale può trovarsi a livello delle:
- piccole vene epatiche;
- grandi vene epatiche;
- vena cava inferiore;
- combinazione di diversi vasi.
Epidemiologia
- La Sindrome di Budd-Chiari è una patologia rara con una prevalenza di 1-2 casi per milione nei paesi occidentali e di 5-7 per milione nei paesi orientali.
Fattori di rischio
- Circa lâ87% dei pazienti con Sindrome di Budd-Chiari presenta fattori di rischio sottostanti (di cui il 25% presenta piĂš di un fattore di rischio); di questi, in una percentuale tra il 30 e il 50% dei pazienti provenienti da paesi occidentali sono stati ritrovati stati di ipercoagulabilitĂ acquisiti.
- I principali fattori di rischio sono:
- Iperomocisteinemia ereditaria o acquisita (37%);
- Fattori di rischio ereditari:
- mutazione somatica V617F del gene JAK2 nelle cellule mieloidi (40%);
- variante TT677 MTHFR (12-22%);
- deficit della proteina C (10-30%);
- mutazione del fattore V di Leiden (6-32%);
- mutazione del fattore II (5-7%);
- deficit della proteina S (7-20%);
- deficit dellâantitrombina (0-23%);
- deficit del plasminogeno (0-4%).
- Fattori di rischio acquisiti:
- disordini mieoloproliferativi quali policitemia vera, trombocitemia essenziale, metaplasia mieloide agnogenica e mielofibrosi (40-50%) che possono essere:
- atipici (25-35%);
- tipici (10-25%);
- emoglobinuria parossistica notturna o PNH (0-4%);
- malattia di Behcet (0-33%);
- sindrome degli anticorpi antifosfolipidi (0-23%);
- recente utilizzo di contraccettivi orali (6-60%);
- recente gravidanza (6-12%).
- disordini mieoloproliferativi quali policitemia vera, trombocitemia essenziale, metaplasia mieloide agnogenica e mielofibrosi (40-50%) che possono essere:
- Altri fattori di rischio includono:
- sindrome ipereosinofila;
- vasculite granulomatosa;
- colite ulcerativa.
- Inoltre, nei pazienti con sindrome di Budd-Chiari, spesso si associano ostruzione della vena porta ed ipertensione portale.
Eziologia e patogenesi
- La forma primaria di Sindrome di Budd-Chiari è tipicamente causata da una trombosi del tratto di efflusso delle vene epatiche; unâostruzione membranosa della cena cava o del tratto inferiore della vena cava può fungere da nido per lo sviluppo di trombosi. Spesso possono essere presenti patologie sottostanti quali:
- colite ulceroso;
- malattia celiaca;
- disordini mieloproliferativi;
- emoglobinuria parossistica notturna;
- malattia di Behcet;
- sindrome da anticorpi antifosfolipidi;
- deficit del fattore V di Leiden;
- mutazione del gene del fattore II;
- deficit ereditario di antitrombina III;
- deficit eredutario di proteina C;
- deficit eredutario di proteina S;
- iperomocisteinemia;
- uso di contraccettivi orali o stato di gravidanza.
- Di contro, la forma secondaria è solitamente dovuta ad una compressione extravenosa; possibili cause includono:
- patologie invasive del tratto di efflusso venoso:
- epatocarcinoma;
- adenocarcinoma renale o surrenalico;
- emangiosarcoma epatico primitivo;
- emangioendotelioma epiteloide;
- sarcoma della vena cava inferiore;
- mixoma atriale destro;
- echinococcosi;
- patologie che causano compressione;
- Iperplasia nodulare focale con grossi noduli localizzati centralmente;
- e/o trombosi, tra cui:
- cisti o ascessi parassitari e non parassitari;
- traumi addominali contundenti (i quali possono causare compressione per formazione di ematoma intraepatico, trombosi della vena cava inferiore o erniazione del fegato attraverso una rottura diaframmatica);
- e/o lâinginocchiamento della vena epatica, incluso lâinginocchiamento post-trapianto epatico o post-resezione.
- patologie invasive del tratto di efflusso venoso:
Patogenesi
- La disfunzione epatica presente nella Sindrome di Budd-Chiari consegue allâostruzione della vena epatica (HV) o della vena cava inferiore sopraepatica (IVC); tale ostruzione comporta un aumento pressorio nei sinusoidi epatici ed una congestione epatica alla quale può seguire fibrosi centro-lobulare ed iperplasia rigenerativa nodulare che porteranno a disfunzione epatica cronica e cirrosi. Meno comunemente, può comparire unâepatite acuta fulminante che richiede trapianto epatico urgente.
- Lâeziologia varia a seconda della regione geografica:
- nei paesi occidentali, sono comuni condizioni protrombotiche predisponenti, inclusi stati di ipercoagulabilitĂ acquisiti o ereditari;
- nei paesi orientali, le cause piĂš frequenti sono lâostruzione membranosa della vena cava o la trombosi primitiva della vena cava. Una possibile spiegazione consiste nella maggiore frequenza di infezioni in Asia piuttosto che nei continenti occidentali, le quali possono predisporre la popolazione a trombosi della vena cava inferiore.
- Anche la localizzazione dellâostruzione varia a seconda della localizzazione geografica:
- nei paesi orientali è piÚ comune la forma coinvolgente la vena cava inferiore (IVC) o la vena cava inferiore e la vena epatica (HC);
- nei paesi occidentali è piĂš comune lâostruzione della sola vena epatica (HC).
Decorso clinico
- La classica triade della Sindrome di Budd-Chiari è rappresentata da:
- epatomegalia;
- dolore addominale;
- ascite.
- Sulla base del tempo di presentazione e della severitĂ dei sintomi, si possono distinguere:
- forme subacute o croniche (60%), caratterizzate da:
- ipertensione portale associata a complicanze;
- significativa distensione addominale legata allâascite;
- forme acute (20%), con comparsa di sintomi entro un mese, caratterizzate da:
- epatomegalia;
- dolore addominale;
- ascite refrattaria;
- forme fulminanti (5%), le quali possono svilupparsi in pochi giorni, caratterizzate da:
- insufficienza epatica acuta con aumento degli enzimi epatici, iperbilirubinemia, ipercoagulabilitĂ , encefalopatia;
- importante epatomegalia;
- ascite massiva;
- insufficienza renale acuta;
- forme asintomatiche (15-20%), generalmente associate a formazione di grosse vene collaterali, scoperte per caso ed associate a buona prognosi.
- forme subacute o croniche (60%), caratterizzate da:
- Altri segni o sintomi che possono essere presenti sono:
- febbre;
- edema degli arti inferiori;
- encefalopatia epatica;
- sanguinamento gastrointestinale;
- nausea;
- vomiti;
- ittero.
- Nelle donne in età fertile è importante indagare un recente o attuale stato gravidico; in tutti i casi, andrebbe indagato uno stato ipercoagulativo, spesso non riconosciuto alla presentazione.
Diagnosi
- Allâesame obiettivo bisognerĂ valutare:
- presenza di febbre;
- segni di sanguinamento gastrointestinale o anemia;
- ittero (piĂš frequentemente presente nelle forme acute o fulminanti).
- epatomegalia;
- ascite;
- distensione addominale;
- dilatazione significativa dei vasi venosi sottocutanei (la quale può suggerire un blocco della vena porta);
- edema degli arti inferiori.
- Inoltre, andranno escluse la presenza di rigurgito tricuspidalico o di pericardite restrittiva che possono simulare la sindrome di Budd-Chiari. Le cause cardiache di ascite possono essere valutate ricercando la presenza del reflusso epatogiugulare.
- Per la diagnosi, lâAmerican Association for the Study of Liver Disease (AASLD) raccomanda di:
- considerare la diagnosi di Budd Chiari in caso di:
- patologie acute o croniche che si presentano con dolore addominale, ascite o epatomegalia;
- patologia epatica che si sviluppa in pazienti con noto rischio trombotico;
- patologia epatica che compare in pazienti con estesa rete vascolare del tronco, suggestiva per ostruzione della vena cava inferiore;
- patologia epatica di natura ignota dopo esclusione delle cause comuni e rare
- considerare la diagnosi di Budd Chiari in caso di:
Test diagnostici
Test non strumentali
- Gli esami ematochimici devono essere praticati per evidenziare la presenza di anemia, disordini mieloproliferativi, anomalie della bilirubina, della fosfatasi alcalina e delle transaminasi.
- Valori di proteine del liquido ascitico > 3 g/dl e un gradiente di albumina siero-ascite di 1.1 g/dl è compatibile con la Sindrome di Budd-Chiari ma anche con patologie cardiache e pericardiche.
Test strumentali
- LâAmerican Association for the Study of Liver Disease (AASLD) raccomanda lâesecuzione di:
- Ecocolordoppler come esame di prima linea:
- Tomografia computerizzata (TC) o Risonanza magnetica (RMN) come conferma diagnostica o in caso di ecocolordoppler dubbio o non praticabile;
- Biopsia epatica solo nel caso di fallimento diagnostico delle metodiche non invasive.
- Per la diagnosi eziologica in pazienti con diagnosi posta di sindrome di Budd Chiari, è possibile praticare una tomografia computerizzata (TC) o una risonanza magnetica (RMN) per escludere la presenza di lesioni occupanti spazio o tumori maligni che possono comprimere o invadere il tratto di efflusso epatico.
Trattamento
- LâAmerican Association for the Study of Liver Disease (AASLD) raccomanda:
- la correzione immediata dei fattori di rischio protrombotici, dove possibile;
- la somministrazione di farmaci anticoagulanti come prima linea di trattatamento; la terapia anticoagulante va iniziata immediatamente (in assenza di controindicazioni) con:
- eparina a basso peso molecolare, agenti sul fattore Xa, a dosaggi di 0.5-0-8 unitĂ /mL;
- anticoagulanti orali, quando clinicamente appropriato, mantenendo lâINR tra 2 e 3.
- La terapia anticoagulante deve essere mantenuta cronicamente tranne in caso di controindicazioni maggiori o in caso di comparsa di complicanze. Tuttavia, nonostante tale terapia agisca risolvendo la trombosi, essa non ha mostrato un aumento della sopravvivenza nei pazienti affetti da sindrome di Budd-Chiari.
- in caso di pazienti sintomatici, andrebbe valutata la possibilitĂ di praticare un intervento di angioplastica percutanea/stenting; lâangioplastica mediante dilatazione con pallone appare sicura e moderatamente efficace per mantenere la pervietĂ della vena epatica fino a 2 anni. Di contro, anche la ricanalizzazione della vena epatica accessoria può essere efficace nel migliorare i sintomi e la pressione venosa nei pazienti con sindrome di Budd Chiari;
- nei pazienti che non ricevono miglioramento dalla terapia anticoagulante (sottoposti o meno ad intervento di angioplastica) si può considerare il posizionamento di uno shunt portosistemico transgiugulare (TIPS), il quale ha mostrato di migliorare la sintomatologia itterica;
- il trapianto epatico va considerato nei casi in cui:
- il posizionamento della TIPS fallisca o non migliori le condizioni del paziente;
- la malattia si presenti con insufficienza epatica fulminante.
- In questi casi, il trattamento iniziale deve essere effettuato in stretta connessione con il centro trapianti e il paziente dovrĂ essere monitorato per il rischio di sviluppo di epatocarcinoma e/o di trasformazione dellâeventuale disordine proliferativo sottostante.
- In tutti i casi, è necessario trattare eventuali complicanze dellâipertensione portale con gli stessi protocolli seguiti per epatopatie di altra origine.
- Infine, i contraccettivi orali sono controindicati nei pazienti affetti da Sindrome di Budd-Chiari mentre sono ancora incerte le raccomandazioni a sfavore della gravidanza.
Prognosi e complicanze
- Se non trattata, la malattia di Budd-Chiari può portare a disfunzione epatica cronica, Cirrosi e epatite fulminante; inoltre, lâaumento della pressione sinusoidale può portare ad ipertensione portale e, di conseguenza, alle complicanze ad essa legate.
- Le complicanze piĂš frequentemente osservate nella malattia di Budd Chiari sono:
- ipertensione portale;
- ascite;
- encefalopatia;
- insufficienza renale (la quale si sviluppa fino al 50% dei pazienti con sindrome di Budd Chiari cronica);
- sanguinamento da varici esofagee (circa il 15-20% dei pazienti).
- La prognosi della sindrome di Budd Chiari è buona se la gestione è ottimale:
- 90% di sopravvivenza globale;
- 70% sopravvivenza a 5 anni senza trapianto;
- nelle forme sintomatiche non trattate, 90% di mortalitĂ a 3 anni.
- La presenza di ascite, aumento della bilirubina e della creatinina è associata ad aumentato rischio di mortalità e ad un piÚ alto tasso di procedure interventistiche.
- Inoltre, è stata osservata una mortalità del 29% a una media di 1 1mesi in 157 pazienti che hanno ricevuto solo terapia medica senza trattamenti di radiologia interventistica.
- Di contro, è stata osservato un tasso di sopravvivenza dellâ80% a 5 anni e del 72% a 10 anni nei soggetti trattati con shunt portosistemico intraepatico transgiugulare (TIPS).
- Infine i tassi di sopravvivenza nei pazienti con e senza disordini proliferativi che hanno ricevuto trapianto epatico è risultato simile.
Follow up
- LâAmerican Association for the Study of Liver Disease (AASLD) raccomanda:
- di monitorare il paziente a lungo termine, considerando il rischio di sviluppo di epatocarcinoma e/o di evoluzione dellâeventuale disordine mieloproliferativo sottostante;
- di continuare la terapia anticoagulante a tempo indeterminato, a meno di controindicazioni maggiori o di complicanze legate alla terapia stessa.
Screening e prevenzione
- Ad oggi non esistono test di screening nĂŠ procedure di prevenzione per la sindrome di Budd-Chiari.
Immagine 01

Immagine 01. La sindrome di Budd Chiari è unâostruzione dellâefflusso venoso epatico conseguente ad unâostruzione delle vene sovraepatiche e/o delle strutture adiacenti venose, come la vena cava inferiore che può essere secondaria ad una patologia venosa, ad una compressione extravenosa o ad una lesione adiacente invasiva.
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Immagine 02. Evidenza ecocolordoppler di trombosi della vena cava inferiore in paziente con disordine coagulativo noto.
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Immagine 03. Evidenza TC di trombo esofitico in vena cava inferiore irregolare in paziente con sindrome di Budd-Chiari.
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Immagine 04. Complicanza ascitica in paziente con ipertensione portale conseguente a trombosi delle vene sovraepatiche (BCS).
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Immagine 05. Varici esofagee F3 del tratto inferiore dellâesofago in paziente con complicanza di ipertensione portale in seguito a trombosi delle vene sovraepatiche (BCS).