Dettagli
- CAUSE
- MANIFESTAZIONI CLINICHE
- TRATTAMENTO
- IPONATREMIA
- CAUSE
- MANIFESTAZIONI CLINICHE
- DIAGNOSI
- TRATTAMENTO
- Bibliografia
Ipernatremia
Lâ Ipernatremia è definita come una concentrazione sierica di Sodio superiore a 145 mEq/l. LâIpernatremia si può instaurare rapidamente entro 48 ore (Ipernatremia acuta, molto rara) o, come piĂš frequentemente accade, lentamente (Ipernatremia cronica che insorge in un tempo > 48 ore)
CAUSE
LâIpernatremia può derivare da diverse cause: per perdita netta di acqua (perdita di H20 o di fluidi ipotonici) o, raramente, per accumulo di Sodio (spesso su base iatrogena) (vedi tabella sotto riportata).(6)


In conseguenza di un aumento dellâosmolalitĂ , Volume Extra-Cellulare (VEC) il rapido movimento dellâacqua al di fuori del compartimento intracellulare provoca disidratazione cellulare nel giro pochi minuti. Lâeffetto è maggiore a livello neuronale rispetto alle altre cellule dellâorganismo. Il volume cellulare viene parzialmente ripristinato entro poche ore grazie al re-ingresso, nei neuroni, degli elettroliti (adattamento rapido). Ciò determina il movimento dell’acqua dal liquido cerebrospinale, attraverso lo spazio interstiziale, verso il comparto intracellulare, ripristinando la dimensione della cellula. Il successivo up-take di soluti osmoticamente attivi comincia con il sodio, Potassio e cloro, seguiti poi da osmoliti organici quali il mio- inositolo, la glutammina, il glutammato e la taurina.
La normalizzazione del volume cellulare si completa, cosĂŹ, nel giro di alcuni giorni (adattamento lento). Lo stato ipertonico comunque persiste. Una sua lenta correzione (in una settimana circa) ristabilisce una situazione di normale osmolaritĂ cerebrale senza indurre edema cerebrale, dal momento che gli elettroliti e gli osmoliti organici vengono eliminati lentamente dalle cellule (terapia appropriata). Viceversa, una rapida correzione può causare edema cerebrale poichĂŠ lâingresso di acqua allâinterno delle cellule supera la capacitĂ di eliminazione, da parte delle stesse, degli elettroliti e degli osmoliti organici (terapia inappropriata). (7,8)
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Le manifestazioni cliniche dellâIpernatremia sono principalmente neurologiche e correlano sia con la gravitĂ e con la rapiditĂ di insorgenza: i sintomi risultano piĂš evidenti in caso di rapido aumento della natremia.
I sintomi iniziali possono essere aspecifici:
- anoressia
- irrequietezza
- nausea
- debolezza muscolare
- letargia
- sete intensa (di solito si estingue al perdurare dellâIpernatremia e può essere assente nei pazienti ipodipsici)
- confusione
Questi sintomi possono progredire fino ad una piÚ grave disfunzione del sistema nervoso centrale che può portare a:
- iperreflessia
- convulsioni
- coma (in particolare in caso di rapido carico di sodio)
La disidratazione cerebrale indotta dallâIpernatremia può causare complicazioni come emorragia cerebrale/subaracnoidea, con possibili danni permanenti o morte.
TRATTAMENTO
Considerata la mancata disponibilitĂ di studi clinici analitici nei pazienti oncologici a supporto dei dati presenti in letteratura, le seguenti raccomandazioni relative al trattamento sono da considerarsi basate sullâopinione dei membri del gruppo di lavoro responsabile delle stesse (livello di evidenza 4) e/o su disegni di studio non analitici come rePORT di casi e serie di casi (livello di evidenza 3), pertanto con GRADO DELLA RACCOMANDAZIONE D.
Il primo passo nella gestione dellâIpernatremia consiste nella conferma della diagnosi. Successivamente è importante:
1) rimuovere la causa, ove possibile.
2) correggere lâIpernatremia (deficit di acqua) in base alla volemia: Ripristino del volume intravascolare e dellâacqua libera
Lâidratazione orale è efficace in pazienti collaboranti e in assenza di disfunzioni a carico dellâapparato gastrointestinale. In caso di severa Ipernatremia o in pazienti con difficoltĂ nellâassunzione orale di liquidi a causa del vomito o delle alterazioni neurologiche, lâidratazione e.v. rappresenta una valida alternativa.
LâIpernatremia che insorge nellâarco di 24 ore dovrebbe essere corretta nelle successive 24 ore utilizzando soluzioni isotoniche o acqua senza aumentare il rischio di edema cerebrale. Una correzione di 1 mEq/l/h è considerata sicura in questi pazienti.(9)
Lâipernatremia, invece, definita cronica o ad esordio temporale non noto dovrebbe essere corretta in 48 ore, e lâosmolalitĂ sierica dovrebbe essere ridotta ad una velocitĂ non superiore a 0.5 mOsm/L/h per evitare lâinsorgenza di edema cerebrale. Di conseguenza il valore del Sodio sierico dovrebbe essere corretto alla medesima velocitĂ , con una riduzione di non piĂš di 8-10 mEq/l nellâarco delle 24 ore. (10,11)
Per tenere sotto controllo la velocitĂ di correzione, occorre monitorizzare ad intervalli regolari la natremia, almeno una volta ogni 4 ore.
Il quantitativo di acqua (in liti) necessario per ripristinare il deficit, esistente in queste situazioni, può essere stimato con la formula di seguito riportata (il Sodio sierico si intende in mEq/L):
Deficit di acqua libera= totale dellâacqua libera x [(Sodio sierico)/140 -1]
Dove il totale dellâacqua libera, in litri, si calcola come il prodotto del peso (in Kg) per un coefficiente pari a
0.6 per gli uomini e 0.5 per le donne (assumendo come costante il Sodio totale corporeo). Si tratta di una stima poichè nei pazienti con Ipernatremia e deplezione del contenuto totale di Sodio corporeo, il deficit di acqua libera risulta (benchè di poco) superiore rispetto a quello calcolato.
Nei pazienti con Ipernatremia ed ipervolemia (eccesso nella quota di Sodio totale corporeo), il deficit di acqua libera può essere ripristinato con soluzione 5% destrosio, a cui può essere integrato un diuretico dellâansa. Eâ utile monitorare il Potassio sierico, specialmente nei diabetici, durante la correzione dellâipernatremia: unâinfusione troppo rapida della soluzione glucosata, può provocare glicosuria con aumento successivo dellâeliminazione di acqua libera inducendo nuovamente una situazione di ipertonicitĂ .
Nei pazienti con Ipernatremia ed euvolemia, il deficit di acqua libera può essere corretto somministrando fluidi ipotonici per os, attraverso sondino naso-gastrico o e.v. (es. soluzione 5% destrosio, NaCl 0.45%).
In pazienti con Ipernatremia e ipovolemia, in particolare se diabetici in coma iperglicemico non chetogenico, per ripristinare il Sodio e lâacqua libera, può essere somministrata una soluzione di NaCl 0.45%, in alternativa alla combinazione della soluzione fisiologica (0.9% NaCl) con quella 5% destrosio. Alternativamente, il volume extracellulare e lâacqua libera possono essere rimpiazzati separatamente mediante la formula sopracitata. In presenza di acidosi metabolica severa (pH <7.10), una soluzione di bicarbonato di Sodio può essere aggiunta alla soluzione 5% destrosio o NaCl 0.45%. (9)
- Valgono le stesse norme di velocitĂ di correzione sopramenzionate.
IPONATREMIA
L’iponatriemia è definita come una concentrazione sierica di Sodio inferiore a 135 mmol/l.
L’iponatriemia è il disturbo elettrolitico piĂš comune nei pazienti affetti da neoplasia sebbene la sua incidenza non sia chiara a causa di differenze riguardanti le varie neoplasie e i diversi cut-off considerati nelle diverse casistiche. (12,13,14,15) Tuttavia lâincidenza riportata nei pazienti affetti da tumore polmonare a piccole cellule è del 15%. (12)
Lâiponatremia è associata ad un aumento della morbiditĂ e mortalitĂ rispetto alla normonatremia, con un incremento dellâospedalizzazione, del numero di ricoveri per la stessa problematica e di conseguenza ad un aumento dei costi ospedalieri. (16,17)
CAUSE
CLASSIFICAZIONE IPONATREMIE
Le iponatremie possono essere suddivise in (18):
IPOTONICHE (ridotta osmolalitĂ sierica)
NON IPOTONICHE
- IPERTONICHE (aumentata osmolalitĂ sierica, es. in scompenso glicemico)
- ISOTONICHE (normale osmolalitĂ sierica, es. per assorbimento di soluzioni irriganti sodio- prive utilizzate durante interventi uro/ginecologici)
Le iponatremie ipotoniche sono espressione di un eccesso di acqua rispetto al contenuto di Sodio che può essere normale, incrementato o diminuito.
Lâeccesso di acqua può essere dovuto a:
- Eccessivo intake di acqua con normale capacitĂ escretoria (es. polidipsia primaria)
- Alterata capacitĂ escretoria renale di acqua
In base al volume extracellulare (VEC) si possono distinguere:
- Iponatremie con VEC ridotto
- Iponatremie con VEC aumentato
- Iponatremie con VEC normale

CAUSE DI SIAD
SIAD è un acronimo per sindrome da inappropriata anti-diuresi. (19) Tale termine è stato proposto per sostituire il termine sindrome da inappropriata secrezione di ADH (SIADH) dopo lâidentificazione di casi di pazienti con le caratteristiche cliniche di SIADH, ma con ADH indosabile. In questi pazienti è stata identificata una mutazione attivante del recettore V2 dellâADH. (20, 21, 22)
La SIAD è stata comunemente riportata nel tumore del polmone a piccole cellule. (23) Negli altri tumori, lâiponatremia e in alcuni casi la SIAD è causata piĂš frequentemente da trattamenti farmacologici (analgesici, chemioterapici, antidepressivi, diuretici, antiemetici). Infine, lâiponatremia può essere dovuta agli effetti collaterali gastrointestinali, tipici di alcuni trattamenti chemioterapici, quali in particolare vomito e diarrea.
(24)

FARMACI ED IPONATREMIA

Diversi farmaci possono causare iponatremia secondaria o meno a SIAD (vedi tabella precedente), anche nei pazienti oncologici. (25,26)

In conseguenza di una situazione di ipotonicitĂ , lâaccumulo di acqua da parte delle cellule cerebrali provoca rigonfiamento cellulare nel giro di pochi minuti. Il volume cellulare viene parzialmente ripristinato entro poche ore grazie allâeliminazione di elettroliti (adattamento rapido). La normalizzazione del volume cellulare si completa nel giro di alcuni giorni grazie alla perdita di osmoliti organici da parte delle cellule cerebrali (adattamento lento). Lo stato ipotonico comunque persiste. Una sua lenta correzione ristabilisce una situazione di normale osmolalitĂ cerebrale, senza rischi di sofferenza cerebrale (terapia appropriata). Viceversa una rapida correzione può causare danni cerebrali irreversibili (es. sindrome da demielinizzazione osmotica) (terapia inappropriata).
MANIFESTAZIONI CLINICHE

MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE DELLâIPONATREMIA SINTOMATICA (18,19)
COMPLICANZE DELLâIPONATREMIA
- Aumentato rischio di cadute (27)
- Aumentato rischio di fratture (28)
- Aumentato rischio di Osteoporosi (29)
- Aumentato rischio di mortalitĂ intra-ospedaliera (30,31)
DIAGNOSI
Per la diagnosi si può far riferimento allâalgoritmo seguente (32):

SIAD CRITERI DIAGNOSTICI MAGGIORI
La SIAD è la forma di iponatremia ipotonica euvolemica piĂš frequente nel paziente affetto da neoplasia, interessando lâ1â2% dei pazienti oncologici. (33) Inoltre, in presenza di iponatremia nel paziente neoplastico, la SIAD ne rappresenta la causa nel 30% dei casi. (33)
Per la diagnosi di SIAD sono stati identificati i seguenti criteri diagnostici maggiori (21,34,35):
- Iponatremia ipotonica (<275 mOsm/kg)
- âInappropriataâ osmolalitĂ urinaria (>100 mOsm/kg H2O)
- Eliminazione urinaria di Na+ >30 mEq/L con normale assunzione di Na+ e H2O
- Clinicamente euvolemia (assenza di edemi o segni di deplezione volume)
- Normale funzione renale, surrenalica, tiroidea
- No uso di diuretici nella settimana precedente il riscontro.
TRATTAMENTO
Considerata la mancata disponibilitĂ di studi clinici analitici nei pazienti oncologici a supporto dei dati presenti in letteratura, le seguenti raccomandazioni relative al trattamento sono da considerarsi basate sullâopinione dei membri del gruppo di lavoro responsabile delle stesse (livello di evidenza 4) e/o su disegni di studio non analitici come rePORT di casi e serie di casi (livello di evidenza 3), pertanto con GRADO DELLA RACCOMANDAZIONE D.
La gestione terapeutica per lâiponatremia ipotonica in era pre-antagonisti recettoriali del recettore V2 dellâADH (vaptani) prevedeva quanto segue (19, 32,34).

La valutazione del volume extra-cellulare di solito si basa sulla valutazione clinica del paziente.
Relativamente allâutilizzo dellâurea per il trattamento dellâiponatremia, specialmente in caso di SIAD, esso è stato proposto negli anni â80. (33, 34) Lâurea è capace di aumentare lâeliminazione dellâacqua libera da parte del rene. Il dosaggio dellâurea, nei pazienti con SIAD, va dai 15 ai 30 g/die per via orale dopo un pasto in una o due dosi. (36) Benchè in alcuni studi sia riportata lâefficacia dellâurea nel normalizzare la sodiemia, lâipercorrezione con lâinsorgenza di Ipernatremia è stata descritta non di rado, negli stessi studi. LâentitĂ dellâincremento del Sodio sierico, infatti, non è facilmente prevedibile con lâassunzione di urea in quanto determinata anche dallo stato di idratazione del paziente e dallâosmolalitĂ urinaria. Pertanto, lâurea, dovrebbe essere considerata in principio in assenza di efficacia della restrizione idrica o quando questa non sia fattibile. (37)
In uno studio prospettico condotto su pazienti con tumore polmonare a piccole cellule con SIAD, il tolvaptan è stato in grado di correggere e successivamente stabilizzare i livelli di Sodio sierico, consentendo agli stessi di ricevere la chemioterapia senza alcun ritardo. Inoltre, il tolvaptan riduce il rischio di iponatremia conseguente alla stessa chemioterapia. (38,39)
Dopo lâIntroduzione del tolvaptan (primo e finora unico vaptano validato da EMA ed AIFA in EUROPA per il trattamento dellâiponatremia secondaria a SIAD), in aggiunta alle terapie âtradizionaliâ si può considerare, quindi, il trattamento con questo farmaco nelle condizioni di sintomatologia lieve o moderata (figura seguente). (30,32,35)
La durata del trattamento per lâiponatremia dipende in gran parte dalla causa. Nell’iponatremia indotta da farmaci, l’alterazione elettrolitica viene di solito ripristinata entro pochi giorni dalla cessazione del farmaco coinvolto. Al contrario, nei tumori che secernono ADH, l’iponatremia richiede, di solito, una terapia piĂš lunga e imprevedibile, che dipende anche dalla risposta ai trattamenti anti-tumorali. (40) L’iponatremia deve essere pertanto attentamente considerata e corretta nei pazienti oncologici, preferibilmente evitando severe restrizioni di liquidi o farmaci che possono aumentare la nausea (urea), tenendo conto che la normalizzazione dei livelli di Sodio è stata correlata positivamente con la prognosi e con la riduzione della durata della degenza ospedaliera. (39,40,41,42,43,44,45,46,47,48)

- *Altre opzioni, inclusi diuretici dellâansa, o sospensione di farmaci he possono indurre iponatremia possono essere considerate caso per caso. Un trattamento specifico della condizione che ha causato iponatremia dovrebbe essere avviato quando possibile.
** Ad es. in pazienti iponatremici che devono essere sottoposti a procedure chirurgiche o a chemioterapia.
PREPARAZIONE DELLA SOLUZIONE SALINA AL 3% :
Se si tolgono a 500 ml S.F. (0.9%) 100 ml e si aggiungono 10 fiale da 10 ml di salina ipertonica 11.7%, si hanno 500 ml di soluzione al 3% NaCl.
FORMULA PER IL CALCOLO DELLA VELOCITAâ DI INFUSIONE DELLA SOL. SALINA (18):

CALCOLO VELOCITAâ INFUSIONE SOL. SALINA 3% (METODO SEMPLIFICATO):
La velocità di infusione può essere calcolata tenendo conto che 1.2 ml per ogni kg di peso corporeo aumenta la sodiemia di circa 1 mmol/L.
Es. in un pz di 70 kg si vuole aumentare la sodiemia di 0.5 mmol/L/h: 1.2 x 70 = 84 ml/h (aumento 1 mmol/L/h). Se si vuole aumento di 0.5 mmol/L/h: 84/2 = 42 ml/h.
Una regola generale da tenere presente è che lâiponatremia deve essere corretta lentamente, per evitare il rischio di danno cerebrale dovuto ad una correzione troppo aggressiva. Unâiniziale velocitĂ di correzione, maggiore rispetto alla norma va riservata alle forme acute con sintomatologia severa in cui vi sia un concreto rischio di morte per il paziente. Comunque anche in queste forme un aumento iniziale della natremia di 4-6 mmol/L è sufficiente a contrastare efficacemente le piĂš gravi manifestazioni cliniche ed a ridurre marcatamente la pressione intracranica.
In ogni situazione di iponatremia è comunque opportuno limitare la velocità di correzione della natremia ad 8 mmol/L in 24 ore; tale limite dovrebbe essere ridotto a 4-6 mmol /L in 24 ore in pazienti ad elevato rischio di sindrome da demielinizzazione osmotica (es. in pazienti con storia di alcoolismo, malnutrizione, malattia epatica in stato avanzato, con concomitante ipopotassiemia, o con concentrazioni sieriche di Na+ < 105 mmol/L). Tenere presente che i pazienti con iponatremia cronica (insorta da piÚ di 48 ore) sono in principio esposti ad un maggior rischio di sindrome da demielinizzazione osmotica rispetto a quelli con iponatremia acuta. (21)
Per tenere sotto controllo la velocitĂ di correzione, occorre monitorizzare ad intervalli regolari la natremia, almeno una volta ogni 4 ore.
RESTRIZIONE IDRICA:
Una norma utilizzabile prevede che lâintroito giornaliero massimo di liquidi sia pari alla diuresi delle 24 ore precedenti â 500 ml.
TOLVAPTAN:
Somministrazione orale (compresse da 15 e 30 mg), una volta al giorno (picco concentrazione plasmatica dopo 2 h, emivita circa 8 ore), preferibilmente al mattino indipendentemente dai pasti.
I pazienti in terapia con tolvaptan possono e devono bere in risposta alla sete. La dose può essere aumentata gradualmente (ad intervalli >24 h fino ad un massimo di 60 mg/die) per raggiungere la correzione della natremia desiderata.
Nella fase di titolazione della dose, a causa della necessitĂ di uno stretto monitoraggio della natremia e della volemia, il tolvaptan deve essere somministrato in regime di ricovero ospedaliero.
TOLVAPTAN E EPATOTOSSICITAâ:
si riporta a seguire riassunto della nota informativa importante concordata con le autoritĂ regolatorie europee e lâagenzia italiana del farmaco (AIFA) 20 maggio 2013:
Ulteriori informazioni che interessano la sicurezza
- Nel tempo trial, condotto per unâindicazione diversa [malattia policistica renale autosomica dominante (ADPKD)] da quella per la quale il farmaco è attualmente approvato in Europa, â3 pazienti trattati con tolvaptan hanno sviluppato aumenti significativi (>3 volte il limite superiore della norma [ULN]) dell’alanina aminotransferasi (ALT) sierica, con concomitanti aumenti clinicamente significativi (>2 volte lâULN) della bilirubina totale sierica. Dopo lâinterruzione del trattamento i 3 pazienti sono migliorati.â (49)
- In tale studio la dose giornaliera massima somministrata di tolvaptan (90 mg al mattino e 30 mg il pomeriggio) era maggiore della dose giornaliera massima di 60 mg approvata in Italia per il trattamento dellâiponatremia.
- Un gruppo esterno di esperti epatologi ha valutato questi 3 casi come probabilmente o molto probabilmente provocati da tolvaptan.
- In altri studi clinici su tolvaptan, compresi quelli a supporto dell’indicazione approvata, non è stata osservata unâincidenza maggiore di danno epatico rispetto al placebo. (50)
- Tuttavia, questi dati non sono sufficienti per escludere la possibilitĂ che i pazienti che assumono tolvaptan per lâuso approvato come trattamento dellâiponatremia secondaria a SIAD presentino potenzialmente un maggior rischio di sviluppare danno epatico.
- I test di funzionalitĂ epatica devono essere eseguiti tempestivamente nei pazienti in terapia con tolvaptan che riferiscono sintomi che possono indicare danno epatico, compresi stanchezza, anoressia, fastidio all’addome superiore destro, urina di colore scuro o ittero.
- In caso di sospetto danno epatico, lâassunzione di tolvaptan deve essere interrotta immediatamente, deve essere avviato un opportuno trattamento e devono essere effettuate indagini per determinare la probabile causa.
- La terapia con tolvaptan non va ripresa a meno che la causa del danno epatico osservato sia definita con certezza come non correlata al trattamento con tolvaptan. (51)
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