Dettagli
- Definizione
- Informazioni generali
- Epidemiologia
- Eziologia e patogenesi
- Sintomatologia e E.O.
- Diagnosi
- Gestione
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15.03 – Sindrome di Stevens-Johnson
Definizione
- La sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) sono reazioni mucocutanee febbrili, probabilmente parte dello stesso spettro di malattie.
- La maggior parte dei casi è causata dall’assunzione di farmaci, (comunemente a diffusione sistemica), come sulfamidici, aminopenicilline, cefalosporine, tetracicline, chinoloni, antifungini imidazolici, allopurinolo e anticonvulsivanti aromatici.
- Le lesioni cutenee e mucose compaiono 7-21 giorni dopo la prima esposizione all’agente causale e possono verificarsi anche entro 2 giorni in caso di riesposizione.
Informazioni generali
Descrizione
- La SJS e la TEN (anche definita sindrome di Lyell) sono reazioni mucocutanee severe, caratterizzate dalla formazione di vesciche diffuse e desquamazione cutanea:
- la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) è ritenuta generalemnte meno debilitante della necrolisi epidermica tossica (TEN);
- la mortalità con SJS risulta essere < 10%;
- la mortalità con TEN è > 30%.
Definizioni
- La classificazione del 1993 dei disordini cutenei bollosi acuti si basava sulla quantità di superficie corporea coinvolta e definiva:
- forme di necrolisi epidermica:
- eritema multiforme bolloso, caratterizzato da:
- distacco cutaneo < 10% della superficie corporea;
- lesioni tipiche o atipiche a bersaglio.
- sindrome di SJS, che presenta:
- distacco cutaneo < 10% della superficie corporea;
- macule eritematose o purpuriche diffuse o lesioni atipiche a bersaglio.
- sindrome da sovrapposizione (overlap) (SJS/TEN), associata a:
- distacco cutaneo compreso tra il 10% e il 30% della superficie corporea;
- macule purpuriche diffuse o lesioni a bersaglio atipiche.
- necrolisi epidermica tossica con macchie, che manifesta:
- distacco > 30% della superficie coprorea;
- macule purpuriche diffuse o lesioni a bersaglio piatte (atipiche).
- necrolisi epidermica tossica senza macchie, caratterizzata da:
- distacco cutaneo > 10% della superficie coprorea;
- perdita di grandi fogli epidermici e senza alcuna macula purpurea o lesione a bersaglio.
- eritema multiforme bolloso, caratterizzato da:
- forme di necrolisi epidermica:
- Recentemente è stata proposta una classificazione modificata, secondo la quale:
- nella SJS/TEN le lesioni sono a bersaglio piane, tipiche o atipiche, associate a macule, con o senza vesciche;
- le lesioni nell’eritema multiforme sono a bersaglio tipiche o atipiche, ma rilevate.
Epidemiologia
Soggetti più a rischio
- La SJS e la TEN possono insorgere in pazienti di qualsiasi età.
- Hanno maggiore probabilità di recidiva nella popolazione pediatrica.
- La mortalità è più elevata nei pazienti anziani piuttosto che in quelli più giovani.
- Il sesso femminile e la razza non caucasica sono associati ad un aumento del rischio di sviluppare SJS, SJS/TEN e TEN negli adulti.
Incidenza/Prevalenza
- La sindrome di Stevens-Johnson, la sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica (overlap) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) sono condizioni rare.
- L’incidenza annuale stimata da dati degli anni ’90 varia da 0,4 a 7 casi per milione all’anno.
Eziologia e patogenesi
- La sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica (SJS/TEN) negli adulti è associata all’esposizione a farmaci in circa l’85% dei casi, mentre per i restanti casi si attribuisce a infezioni o cause sconosciute.
- Nei bambini, la SJS/TEN può essere causata da farmaci nel 50% di pazienti e da infezioni nella restante metà dei casi.
- > 200 farmaci sono stati correlati all’insorgenza di SJS/TEN:
- i farmaci più comunemente implicati includono:
- allopurinolo;
- carbamazepina;
- lamotrigina;
- nevirapina;
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) della della classe degli oxicam (meloxicam, piroxicam, tenoxicam);
- fenobarbital;
- fenitoina;
- sulfametossazolo e altri antibiotici a base di zolfo (sulfasalazina, sulfadiazina, sulfadoxina, sulfafurazolo).
- farmaci antitumorali:
- chemioterapici tradizionali tra cui bleomicina, cladribina, lenalidomide, mitramicina, pemetrexed, tegafur-gimeracil-oteracil-Potassio e talidomide;
- terapie antitumorali mirate, compresi gli inibitori del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR) (afatinib, cetuximab, gefitinib), gli inibitori BCR-ABL e KIT (imatinib) e gli antiangiogenici (sorafenib);
- terapia immunitaria antitumorale tra cui aldesleukin, nivolumab e pembrolizumab.
- solitamente l’onset sintomatologico avviene entro 1-2 settimane dall’assunzione di un nuovo farmaco, ma è stata segnalata la possibilità che si verifichi fino a 8 settimane dopo l’esposizione.
- una recente analisi aggregata di 2 studi multicentrici caso-controllo di 80 casi di SJS/TEN pediatrici evidenzia differenze tra le esposizioni a farmaci nelle due coorti:
- antimicrobici sulfamidici ritrovati nel 13% dei pazienti affetti contro lo 0% dei controlli;
- cefalosporine nel 10% contro l’1%;
- macrolidi nel 7% contro l’1%;
- fenobarbital nel 15% contro l’1%;
- acido valproico nel 9% contro lo 0%;
- lamotrigina nel 9% vs. 0%;
- carbamazepina nel 5% vs. 0%;
- acetaminofene nel 37% contro il 7%.
- la metazolamide è stata associata alla sindrome di Stevens-Johnson e alla necrolisi epidermica tossica in individui di origine asiatica.
- La SJS/TEN è stata anche correlata a vaccinazioni, farmaci a base di erbe e prodotti chimici industriali e combustibili.
- i farmaci più comunemente implicati includono:
- Altre cause di SJS/TEN sono:
- infezione da Mycoplasma pneumoniae come probabile fattore causale, anche associato ad eritema multiforme;
- infezioni da herpes virus;
- infezioni da Chlamydia nei bambini;
- SJS/TEN rimane comunque spesso idiopatica.
Patogenesi
- La patogenesi è incerta, ma resta probabile una combinazione di interazioni tra le strutture dei farmaci con il metabolismo e le risposte immunitarie alterate dell’ospite:
- la latenza caratteristica di 1-3 settimane tra l’esposizione e le manifestazioni cliniche, suggerisce si tratti di una reazione di ipersensibilità ritardata di tipo IV;
- il complesso antigenico target della reazione risulta essere formato dalla interazione dei metaboliti del farmaco con alcuni tessuti dell’ospite;
- viene sospettata una suscettibilità genetica in soggetti portatori di alcune varianti del sistema dell’antigene leucocitario umano (HLA) (per esempio, HLA-B*5801, HLA-B*1502);
- vi sono evidenze di apoptosi dei cheratinociti epiteliali innescata da parte dei linfociti T citotossici (CTL), attivati dall’interazione con la sostanza causale;
- le proteine pro-apoptotiche e le molecole coinvolte nella risposta immunitaria possono includere citochine, granulisina, fattori di necrosi tumorale (TNF), interferoni, ligando Fas solubile, perforina e granzima B;
- la necrolisi epidermica è dovuta alla morte massiccia delle cellule cheratinocitarie tramite apoptosi.
Sintomatologia e E.O.
Storia
Caratteristiche principali
- Presenza di lesioni cutanee e mucose diffuse, come macule e chiazze purpuriche, lesioni atipiche targetoidi, bolle, erosioni e ulcere, con o senza evidenza di sintomi sistemici.
- Periodo di latenza più breve se l’epiSodio segue un’esposizione ripetuta alla sostanza causale.
Anamnesi farmacologica
- Chiedere circa l’eventuale assunzione di nuovi farmaci nelle ultime 8 settimane.
- I farmaci più comunemente implicati nella sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica (SJS/TEN) includono:
- allopurinolo;
- carbamazepina;
- lamotrigina;
- nevirapina;
- antinfiammatori non steroidei (FANS) della classe oxicam (meloxicam, piroxicam, tenoxicam);
- fenobarbital;
- fenitoina;
- sulfametossazolo e altri antibiotici a base di zolfo (sulfasalazina, sulfadiazina, sulfadoxina, sulfafurazolo).
- Chiedere di reazioni allergiche passate ai farmaci.
Esame obiettivo
Generale
- Controllare i segni vitali e la saturazione di ossigeno.
Cute
- Valutare l’aspetto delle lesioni cutanee e la quantità di superficie corporea (BSA) coinvolta.
- Tipologia ed evoluzione delle lesioni cutanee:
- macule inizialmente eritematose, rosso scuro o purpuree, di forma e dimensioni irregolari, e lesioni morbilliformi o atipiche targetoidi.
- progrediscono verso lesioni di colore grigio con insorgenza di vesciche flaccide con necrosi a tutto spessore entro poche ore.
- Pelle edematosa, erosioni dolorose della mucosa, bolle flaccide (positivo per il segno di Asboe-Hansen – estensione laterale delle bolle con la pressione), e necrosi.
- Esfoliazione della pelle, positiva al segno di Nikolsky:
- < 10% della superficie corporea nella sindrome di Stevens-Johnson;
- 10%-30% nella sindrome da overlap;
- > 30% per la necrolisi epidermica tossica.
- Segno di Nikolsky – lo sfregamento della pelle con trazione laterale induce una vescica (sempre presente nella TEN ma può essere presente anche nel pemfigo vulgaris e nella sindrome della pelle scottata da stafilococco)
- Ittero:
- la malattia epatica colestatica è rara, ma può indicare la DILI (Drug-induced Liver Injury) come comorbidità;
- l’ittero causato da DILI è associato a un aumento del tasso di mortalità fino al 45,5%;
- indagare per la sindrome del dotto biliare evanescente se i segni colestatici persistono nel contesto della SJS-TEN.
- 3 casi di mucosite senza rash sono descritti nella SJS associata a Mycoplasma pneumoniae.
Mucose
- Presenza di infiammazione dolente e formazione di ulcere nell’87%-100% dei pazienti con TEN:
- nel 71%-100% localizzate nella mucosa orale;
- coinvolgimento oculare nel 50%-78%;
- nella mucosa genitale si presentano nel 40%-63%;
- Le ulcere coesistono nelle 3 aree in percentuali che vanno dal 34 al 50%.
- SJS/TEN
- può avere un coinvolgimento esteso delle mucose, con frequenti localizzazioni a livello di:
- labbra;
- mucosa orale;
- faringe;
- esofago;
- congiuntiva;
- cornea;
- uvea.
- il coinvolgimento oculare acuto può causare:
- congiuntivite;
- formazione di pseudomembrane;
- infiltrati epiteliali corneali, difetti e/o ulcerazioni;
- uveite;
- chemosi.
- in casi severi, eseguire una valutazione completa di orecchio, naso e gola per stimare il coinvolgimento della mucosa rinofaringea e orofaringea, che può associarsi a complicazioni polmonari.
- può avere un coinvolgimento esteso delle mucose, con frequenti localizzazioni a livello di:
Polmoni
- L’epitelio delle vie respiratorie può essere interessato nel 25% dei casi di necrolisi epidermica tossica.
- L’erosione o la necrosi dei bronchi può causare:
- sindrome da distress respiratorio dell’adulto;
- bronchiolite obliterante;
- enfisema sottocutaneo.
Diagnosi
- Sospettare la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) o la necrolisi epidermica tossica (TEN) in pazienti con storia ed esame fisico caratteristici:
- i sintomi iniziano più comunemente 6-14 giorni dopo l’assunzione del farmaco causale (in caso di riesposizione, i sintomi possono verificarsi entro 2 giorni);
- presenza di erosioni e necrosi diffusa della pelle, ma possono essere coinvolti anche più sistemi, come le superfici mucose di bocca, occhi, polmoni, intestino, reni e genitali;
- la tipica presentazione clinica può includere:
- febbre
- malessere;
- anoressia;
- faringite;
- cefalea;
- edema della pelle;
- eruzione cutanea con macule eritematose, scure o violacee; può essere morbilliforme (esantema maculopapulare fine e discreto), o presentarsi come macule e chiazze atipiche targetoidi;
- bolle flaccide;
- infiammazione dolorosa e ulcerazione precoce della mucosa orale;
- disuria.
- Ricorrere all’algoritmo di causalità farmacologica per la necrolisi epidermica (ALDEN), che può essere utilizzato per determinare la probabilità relativa di causalità tra i farmaci sospettati.
Panoramica dei test
- Valutare:
- elettroliti;
- funzionalità renale;
- glicemia;
- emocromo completo, comprese le piastrine;
- funzionalità epatica;
- coagulazione;
- velocità di eritrosedimentazione (VES);
- proteina C-reattiva;
- obiettività del torace con RX.
- Se non viene identificata alcuna causa farmacologica, eseguire test per individuare una possibile eziologia infettiva, tra cui:
- colture ematiche e del siero derivante dalle lesioni;
- test del DNA per il virus dell’herpes simplex (HSV) con tampone di lesioni mucosali o con una biopsia cutanea e reazione a catena della polimerasi (PCR);
- test per il micoplasma attraverso sierologia o test PCR su tampone faringeo.
- Valutare la possibilità di effettuare una biopsia cutanea:
- la biopsia della cute lesionata, appena adiacente ad una vescica, dovrebbe essere inviata per un esame istologico di routine;
- una seconda biopsia della cute peri-lesionale dovrebbe essere inviata, non fissata in formalina, per un esame di immunofluorescenza diretta per escludere una condizione immunobollosa (come il pemfigoide bolloso o il pemfigo).
Gestione
- Sospendere immediatamente qualsiasi farmaco causale sospetto:
- se il farmaco causale non può essere identificato, interrompere tutti i farmaci non essenziali e tutti i farmaci sospetti assunti negli ultimi 2 mesi.
- L’interruzione precoce del farmaco causale si associata ad una minore mortalità.
- Se disponibili, l’unità di terapia intensiva o l’unità specializzata per ustionati, dotate di barriera infermieristica ed ambiente controllato, rappresentano il gold standard per il trattamento della SJS/TEN.
- Un team multidisciplinare dovrebbe essere coinvolto nella valutazione della pianificazione delle cure e della gestione:
- fare riferimento a uno specialista della pelle, come un dermatologo e/o un chirurgo plastico, ma anche a uno specialista in terapia intensiva, ed esperti in oftalmologia;
- se necessario prendere in considerazione ulteriori figure professionali, come pediatri, otorinolaringoiatri, pneumologi, specialisti in malattie infettive, stomatologi, ginecologi, urologi, gastroenterologi, psichiatri, psicologi, dietologi e assistenti sociali.
- Istituire una terapia di supporto come fulcro del trattamento, includendo tutto ciò che segue:
- rianimazione, idratazione, controllo dell’equilibrio elettrolitico e alimentazione adeguata;
- ricostituzione della funzione di barriera della pelle, con medicazioni non aderenti come garze di paraffina, garze impregnate di petrolato, xenotrapianti o allotrapianti, o con sostituti cutanei più recenti;
- prevenzione e trattamento delle complicanze oculari con lubrificazione e antibiotici topici;
- prevenzione e trattamento del coinvolgimento della mucosa con emollienti topici, per evitare la cicatrizzazione;
- monitoraggio delle infezioni, (l’uso di antibiotici profilattici non è comunque raccomandato);
- monitoraggio e trattamento del distress respiratorio.
- Considerare l’utilizzo dell’algoritmo Severity of Illness Score for Toxic Epidermal Necrolysis (SCORTEN) (BAD Grade C, Level 2+) come punteggio prognostico (consultare anche il calcolatore Plus per la previsione di mortalità SCORTEN)
- Seppur spesso utilizzati, i farmaci immunomodulatori sistemici hanno un’efficacia terapeutica ancora da stabilire:
- considerare l’uso di farmaci sistemici sotto la supervisione di un team specializzato e multidisciplinare e/o nel contesto della ricerca clinica;
- l’etanercept può accelerare la guarigione della cute nei pazienti con sindrome di Stevens-Johnson (SJS)/necrolisi epidermica tossica (TEN) con distacco della superficie corporea > 10% e potrebbe ridurre la mortalità se confrontato con gli steroidi;
- ci sono evidenze insufficienti per sostenere o confutare l’uso di altri farmaci immunomodulanti per la sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica;
- la ciclosporina è associata a una ridotta mortalità e sarebbe gravata da una minore mortalità rispetto ai corticosteroidi o all’immunoglobulina IV (IVIG) nei pazienti con SJS/TEN in forma lieve;
- Incerta la correlazione tra l’utilizzo di IVIG e la mortalità nei pazienti con sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica;
- i glucocorticosteroidi potrebbero essere associati a una ridotta mortalità nei pazienti con SJS/TEN.
- La plasmaferesi è stata associata ad un aumento del tasso di miglioramento in pazienti con sindrome da overlap SJS/TEN o TEN;
- Durante la convalescenza, i pazienti dovrebbero essere strettamente attenzionati per la ricerca di eventuali sequele tardive a carico dell’apparato oculare e/o delle mucose.
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Immagine 01. Sindrome di Stevens-Johnson indotta dalla luce in una paziente in trattamento con ciprofloxacina. Da notare come il rash segua la distribuzione del costume.
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Immagine 02. Lesioni mucosali dolenti delle rime labiali in un paziente di 82 anni, affetto da SJS causata da assunzione di tocilizumab per il trattamento a breve termine dell’artrite a grandi cellule.
Immagine 03
Immagine 03. In figura, evidenti lesioni confluenti, eritematose ad aspetto flaccido/bolloso, diffuse a livello dorsale in paziente affetto da SJS.
Immagine 04
Immagine 04. Un caso di necrolisi epidermica tossica causata dall’utilizzo di trimetoprim. Da notare la generalizzata diffusione del rash eritematoso a livello toracico, addominale e della regione delle cosce.
Immagine 05
Immagine 05. In foto, un paziente con evidenze di progressione verso necrolisi epidermica tossica, con presenza di rash vescicolare diffuso anche alla mucosa labiale e nasale.