Dettagli
- Definizione
- Sinonimi e ulteriori definizioni
- Varianti
- Epidemiologia
- Eziologia e patogenesi
- Patogenesi
- Storia clinica ed esame obiettivo
- Storia clinica
- Esame obiettivo
- Diagnosi
- Terapia
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Insufficienza surrenalica negli adulti
Definizione
- L’insufficienza surrenalica è una condizione estremamente grave, causata da una alterazione primitiva del surrene o da una malattia surrenalica secondaria, associata alla compromissione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene che si traduce in una riduzione della produzione o dell’attività dei glucocorticoidi, con o senza una concomitante carenza di mineralcorticoidi e androgeni surrenalici:
- l’insufficienza surrenale primaria (chiamata anche malattia di Addison) è dovuta ad una disfunzione della corticale del surrene;
- l’insufficienza surrenalica centrale è dovuta all’alterazione della funzione di controllo espletata dall’ipofisi (nella forma “secondaria”) o dall’ipotalamo (nella “terziaria”);
- l’insufficienza surrenalica legata a malattie gravi è definita “relativa”, in cui la produzione di cortisolo è inadeguata a compensare la risposta infiammatoria o a soddisfare una domanda metabolica elevata.
- La crisi surrenalica rappresenta un’emergenza medica che richiede una gestione immediata e può presentarsi in pazienti con insufficienza surrenalica trattati con terapia sostitutiva a base di glucocorticoidi.
Sinonimi e ulteriori definizioni
- L’insufficienza surrenale primaria viene anche chiamata:
- Addison o malattia di Addison;
- ipofunzionamento adrenocorticale;
- ipoadrenalismo.
- L’insufficienza surrenale secondaria è altrimenti conosciuta come:
- sindrome da deficienza dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH);
- sindrome da insufficienza cortico-surrenalica.
- L’insufficienza surrenale acuta è anche definita:
- crisi addisoniana;
- crisi surrenale.
Varianti
- Insufficienza surrenalica primaria:
- alterazione della funzione secretoria surrenalica con riserva ipotalamica e ipofisaria intatta;
- i pazienti manifestano caratteristiche cliniche legate alla carenza di glucocorticoidi, mineralocorticoidi e androgeni.
- Insufficienza surrenalica centrale:
- insufficienza surrenalica di tipo secondario – dovuta all’alterazione della stimolazione dei surreni da parte dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH) ipofisario o per insufficiente risposta della ghiandola allo stimolo endocrino;
- insufficienza surrenalica terziaria – associata all’interruzione della normale secrezione ipotalamica dell’ormone di rilascio della corticotropina (CRH) o della vasopressina, o di entrambi, la quale causa una riduzione della secrezione di ACTH;
- i pazienti con insufficienza surrenalica secondaria o terziaria presentano una clinica associata alla sola carenza di glucocorticoidi, poiché la secrezione di mineralcorticoidi risulta essere conservata.
Epidemiologia
- Insufficienza surrenalica primaria:
- la prevalenza dell’insufficienza surrenalica primaria è di circa 93-140 per milione di persone nelle popolazioni caucasiche;
- in uno studio trasversale islandese la prevalenza si attesta a 221 per milione;
- incidenza della malattia di Addison:
- uno studio di coorte di una popolazione svedese dimostra un’incidenza di 0,5-0,6 per 100.000 anni/persona durante il lustro 2005-2009;
- 0,62 per 100.000 abitanti all’anno in Norvegia, secondo uno studio di coorte.
- L’insufficienza surrenalica secondaria è più comune e colpisce circa 150-280 individui per milione di persone in tutto il mondo:
- la prevalenza della carenza di ormone adrenocorticotropo si riscontra nel 22% dei pazienti che effettuano radioterapia cranica o total-body per tumori maligni non ipofisari.
- L’insufficienza surrenalica terziaria è più comune dell’insufficienza surrenalica primaria e secondaria ed è dovuta all’uso di corticosteroidi esogeni:
- la prevalenza si attesta intorno al 48% tra i pazienti con artrite reumatoide che assumono prednisolone a basso dosaggio e al 58% tra i pazienti che assumono glucocorticoidi per os e al 20% tra coloro i quali li assumono per via inalatoria.
Eziologia e patogenesi
Insufficienza surrenalica primaria
- L’insufficienza surrenalica primaria si verifica come risultato della perdita di funzione della ghiandola surenale.
- La causa più comune nei paesi occidentali è la surrenalite autoimmune:
- questa sindrome è causa di insufficienza surrenalica primitiva nel 68%-94% dei casi (80%-90% nei paesi sviluppati);
- può verificarsi come:
- condizione isolata (nel 30%-40% dei pazienti);
- associata alla sindrome da poliendocrinopatia autoimmune (APS) (riportata nel 60% dei pazienti):
- APS di tipo 1, nel 10%-15%;
- tipo 2, nel 50%-60%.
- si verifica con maggiore frequenza nelle donne piuttosto che negli uomini.
- Altre cause includono:
- surrenalite infettiva secondaria a:
- Tubercolosi surrenale (di solito con associata Tubercolosi polmonare) – circa il 5% dei casi segnalati presenta un coinvolgimento surrenale.
- HIV;
- sifilide;
- tripanosomiasi africana;
- rari infezioni funginee opportunistiche, virus e parassiti:
- istoplasmosi, coccidioidomicosi, criptococcosi, pneumocistosi o blastomicosi;
- citomegalovirus, soprattutto nei pazienti con HIV;
- toxoplasmosi.
- infiltrazione surrenale bilaterale:
- linfoma surrenalico primario;
- amiloidosi;
- sarcoidosi;
- emocromatosi;
- istiocitosi.
- metastasi surrenali bilaterali – più comunemente da tumori di organi solidi come polmone, stomaco, seno, rene e colon;
- chirurgia (surrenalectomia bilaterale) per
- sindrome di Cushing refrattaria;
- masse surrenali bilaterali;
- Feocromocitoma bilaterale.
- emorragia surrenale bilaterale, necrosi o trombosi associata a:
- trombocitopenia;
- sindrome di Waterhouse-Friderichsen:
- caratterizzata da rash petecchiale, febbre, coagulopatia, collasso cardiovascolare ed emorragia surrenale bilaterale;
- generalmente associata alla meningococcemia fulminante;
- la sindrome può anche essere causata da infezioni da stafilococco.
- trauma;
- lupus eritematoso sistemico;
- poliarterite nodosa;
- terapia anticoagulante o con inibitori della tirosin-chinasi;
- sindrome da anticorpi antifosfolipidi.
- disturbi genetici:
- l’iperplasia surrenale congenita (rara) è causata da mutazioni autosomiche recessive che comportano una carenza di enzimi necessari per l’anabolismo del cortisolo.
- farmaci:
- inibitori degli enzimi del citocromo P450, tra cui
- aminoglutetimide (inibisce l’aromatasi P450 [CYP19A1]);
- antifungini triazolici (ketoconazolo, fluconazolo, itraconazolo) e etomidato (che inibisce il CYP11A1 e il CYP11B1).
- induttori degli enzimi del citocromo P450 che aumentano il metabolismo del cortisolo, tra cui:
- fenobarbital (CYP2B1 e CYP2B2);
- fenitoina, rifampicina e troglitazone (principalmente CYP3A4).
- agenti che aumentano il rischio di emorragia, tra cui:
- anticoagulanti come l’eparina e il warfarin;
- inibitori della tirosin-chinasi (come il sunitinib).
- trilostano – inibisce la 3-beta-idrossisteroide deidrogenasi di tipo 2.
- inibitori degli enzimi del citocromo P450, tra cui
- frequenza delle cause in una coorte di 615 pazienti con insufficienza surrenalica:
- autoimmune nell’82%;
- legato alla Tubercolosi nel 9%;
- altre cause nell’8%.
- surrenalite infettiva secondaria a:
Insufficienza surrenalica secondaria
- L’insufficienza surrenalica secondaria è il risultato di una stimolazione alterata delle ghiandole surrenali dovuta all’interruzione della normale secrezione ipofisaria di ormone adrenocorticotropo (ACTH) o alla mancanza di reattività surrenalica all’ACTH.
- Può essere dovuta a:
- deficit isolato di corticotropina, come risultato di una patologia autoimmune; frequentemente associato ad altri disturbi endocrini autoimmuni come la tiroidite o il diabete di tipo 1;
- lesione occupante spazio o trauma:
- tumori della regione pituitaria, come:
- Adenoma pituitario (il più comune) o cisti;
- carcinoma pituitario (raro);
- craniofaringioma;
- meningioma;
- ependimoma;
- metastasi intrasellari (soprattutto tumori del polmone, del seno o del colon).
- lesioni cerebrali traumatiche (specialmente lesioni del peduncolo pituitario);
- chirurgia o radioterapia per il trattamento di tumori ipofisari, tumori esterni all’asse ipotalamo-ipofisario o leucemia;
- infezioni o processi infiltrativi, tra cui:
- tubercolosi, istiocitosi X o actinomicosi;
- sarcoidosi;
- granulomatosi con poliangioite;
- amiloidosi;
- emocromatosi;
- linfoma;
- ipofisite linfocitica (rara, può essere associata alla gravidanza).
- emorragia, necrosi o trombosi:
- apoplessia ipofisaria (di solito in presenza di macroAdenoma ipofisario);
- sindrome di Sheehan (apoplessia ipofisaria peripartum) dovuta a deficit della circolazione transitorio e successiva necrosi della ghiandola (per esempio, risultante da una importante perdita ematica).
- tumori della regione pituitaria, come:
- disturbi genetici:
- deficit combinato di ormoni ipofisari (CPHD), tra cui CPHD2, CPHD3, CPHD4, CPHD5 e CPHD6;
- deficit isolato di ormone adrenocorticotropo dovuto a mutazioni in TBX19 (TPIT);
- mutazioni in fattori di trascrizione coinvolti nello sviluppo dell’ipofisi;
- deficit congenito di pro-opiomelanocortina (mutazione con perdita di funzione nel gene per la pro-opiomelanocortina);
- sindrome di Prader-Willi (delezione o silenziamento di geni nel centro di imprinting).
- cause iatrogene:
- ipilimumab (anticorpo anti-CTLA4) che causa ipofisite autoimmune;
- chemioterapia (cisplatino ed etoposide), causa di ipercortisolismo e carenza di ACTH:
- insufficienza surrenale iatrogena tipica del paziente in trattamento per un carcinoma ipofisario metastatico secernente adrenocorticotropina.
Insufficienza surrenalica terziaria
- L’insufficienza surrenalica terziaria è causata da processi che interferiscono con la secrezione ipotalamica dell’ormone di rilascio della corticotropina (CRH), della vasopressina arginina o di entrambi.
- La causa più comune di insufficienza surrenalica terziaria è la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) come risultato della somministrazione a lungo termine di alte dosi di glucocorticoidi;
- Lesione occupante spazio o trauma:
- tumori ipotalamici come i craniofaringiomi o le metastasi a polmoni o al seno;
- chirurgia ipotalamica o irradiazione per tumori del sistema nervoso centrale o del rinofaringe;
- infezioni e processi infiltrativi come:
- ipofisite linfocitica;
- emocromatosi;
- tubercolosi;
- meningite;
- sarcoidosi;
- actinomicosi;
- istiocitosi X;
- granulomatosi con poliangioite.
- trauma o lesione come la frattura della base cranica.
- Farmaci:
- agenti che causano la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e la riduzione del rilascio di CRH e dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH):
- somministrazione cronica di glucocorticoidi esogeni (la causa più comune, compresa la somministrazione topica, inalatoria, orale, intra-articolare o parenterale):
- prednisolone ≥ 5 mg (o equivalente) per più di 4 settimane, indipendentemente dalla via di somministrazione;
- rapida sospensione dei corticosteroidi in pazienti con atrofia surrenalica secondaria alla somministrazione cronica di steroidi;
- specialmente se assunto in concomitanza con inibitori del CYP3A4 (come itraconazolo, diltiazem, mibefradil, succo di pompelmo) che prolungano l’emivita dei glucocorticoidi;
- tassi di insufficienza surrenalica dopo il trattamento con corticosteroidi:
- dati basati su una revisione sistematica di 47 studi con 3.753 pazienti che riportano l’incidenza di insufficienza surrenalica dopo il trattamento con corticosteroidi:
- le indicazioni per la terapia con corticosteroidi includevano asma, rinite, psoriasi, disturbi reumatici, trapianto renale, tumori ematologici, poliposi nasale, Fibrosi cistica e malattia di Crohn;
- tassi di insufficienza surrenale:
- per dose di corticosteroidi:
- 2,4% (95% CI 0,6-9,3) per basse dosi;
- 8,5% (95% CI 4,2-16,8) per dosi intermedie;
- 21,5% (95% CI 12-35,5) per dosi elevate.
- per durata del trattamento:
- 1,4% (95% CI 0,3-7,4) per trattamenti < 1 mese;
- 11,9% (95% CI 5,8-23,1) per trattamenti di 1-12 mesi;
- 27,4% (95% CI 17,7-39,8) per trattamenti > 1 anno.
- per via di somministrazione:
- 4,2% (95% CI 0,5%-28,9%) per l’intranasale;
- 4,7% (95% CI 1,1%-18,5%) per via topica;
- 7,8% (95% CI 4,2%-13,9%) per le inalazioni;
- 48,7% (95% CI 36,9%-60,6%) per la via orale;
- 52,2% (95% CI 40,5%-63,6%) per l’intra-articolare.
- per dose di corticosteroidi:
- dati basati su una revisione sistematica di 47 studi con 3.753 pazienti che riportano l’incidenza di insufficienza surrenalica dopo il trattamento con corticosteroidi:
- evidenze dimostrano l’interazione tra ritonavir e fluticasone inalato; in una serie di casi di 34 adulti con infezione da HIV e malattia polmonare ostruttiva cronica, si riscontra una maggiore frequenza di insufficienza surrenale iatrogena.
- megestrolo acetato;
- acetato di medrossiprogesterone;
- ciproterone acetato;
- oppiacei;
- ketorolac;
- trometamina.
- somministrazione cronica di glucocorticoidi esogeni (la causa più comune, compresa la somministrazione topica, inalatoria, orale, intra-articolare o parenterale):
- agenti che causano resistenza del tessuto bersaglio ai glucocorticoidi attraverso la compromissione della trasduzione del segnale dei recettori per i glucocorticoidi, tra cui
- mifepristone (antagonista del recettore dei glucocorticoidi);
- antipsicotici come la clorpromazina e antidepressivi come l’imipramina (inibiscono la trascrizione genica indotta dai glucocorticoidi).
- agenti che causano la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e la riduzione del rilascio di CRH e dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH):
Patogenesi
- Fisiologia della corteccia surrenale:
- la corteccia surrenale si compone di 3 zone distinte, che secernono ormoni in risposta a meccanismi di feedback ben definiti:
- la zona glomerulare (più esterna):
- sito di sintesi dell’aldosterone, regolata principalmente dal sistema renina-angiotensina e dalle concentrazioni di Potassio extracellulare (non compromessa nell’insufficienza surrenalica secondaria e terziaria).
- la zona fascicolata:
- sito di sintesi del cortisolo, regolata principalmente dalla corticotropina rilasciata dall’ipofisi anteriore in risposta ai neuropeptidi ipotalamici, come l’ormone di rilascio della corticotropina (CRH) e della vasopressina.
- la zona reticolare (zona più interna):
- sito di sintesi degli androgeni surrenali tra cui androstenedione e deidroepiandrosterone (DHEA) e il suo estere solfato;
- la sintesi e la secrezione di androgeni surrenali è stimolata dall’ormone adrenocorticotropo (ACTH).
- la zona glomerulare (più esterna):
- fisiologia del cortisolo e altri modelli di secrezione ormonale:
- l’organismo produce circa 5-6 mg/m2 di cortisolo al giorno;
- questo processo segue un ritmo circadiano:
- inizia ad aumentare nelle prime ore del mattino (tra le 2 e le 4);
- continua a salire fino a livelli di picco che vengono raggiunti in tarda mattinata (6.00-9.00);
- diminuisce la sera fino a toccare i livelli più bassi verso mezzanotte.
- rapporto di cortisolo libero vs. cortisolo legato alle proteine:
- > 90% del cortisolo circolante è legato alla globulina legante i corticosteroidi;
- solo il cortisolo libero è attivo e disponibile per legare i recettori nucleari;
- la concentrazione di globulina legante i corticosteroidi si riduce in caso di:
- malattia acuta;
- malattia epatica grave;
- rare mutazioni genetiche della proteina stessa (per esempio, SERPINA6).
- l’aumento dei livelli di estrogeni (a causa di contraccettivi orali o gravidanza) induce l’incremento della quantità di globulina legante i corticosteroidi;
- le variazioni nei livelli di globulina legante i corticosteroidi causano alterazioni della concentrazione di cortisolo totale, tuttavia la frazione libera rimane invariata;
- si ricordi che solo i livelli di cortisolo totale sono misurati di routine.
- i livelli di cortisolo circolante tendono a rimanere costanti o probabilmente ad aumentare con l’età;
- al contrario, la secrezione del deidroepiandrosterone (e dell’estere solfato che lo accompagna) è influenzata dall’età:
- marcata nel periodo neonatale;
- scarsa durante l’infanzia;
- aumenta progressivamente a partire dall’età di 6-10 anni (adrenarca);
- presenta un picco intorno ai 30 anni;
- in declino costante dall’età di 50 anni (andropausa) fino a raggiungere circa il 10%-20% del valore teorico massimo all’età di 70 anni.
- la diminuzione dei livelli di deidroepiandrosterone non suggerisce comunque una diminuzione della produzione o della funzione adrenocorticale.
- fisiopatologia dell’insufficienza surrenalica:
- l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) contribuisce alla risposta allo stress;
- lo stress stimola l’ipotalamo ad aumentare la secrezione di ormone di rilascio della corticotropina (CRH) e della vasopressina
- entrambi stimolano l’ipofisi anteriore a rilasciare l’ormone adrenocorticotropo (ACTH);
- l’ACTH stimola la ghiandola surrenale a produrre cortisolo;
- il cortisolo contribuisce al ripristino e al mantenimento dell’omeostasi durante lo stress e la malattia:
- contrasta diversi steps della cascata infiammatoria, e ha vari effetti, tra cui:
- riduzione del numero e della funzionalità delle cellule immunitarie nei siti di flogosi;
- inibizione della produzione di citochine, chemochine, eicosanoidi;
- induce la produzione del fattore inibitorio della migrazione dei macrofagi.
- stimola la gluconeogenesi e la glicogenolisi;
- mantiene il tono vascolare e l’integrità endoteliale;
- garantisce la distribuzione dei fluidi all’interno del compartimento vascolare.
- contrasta diversi steps della cascata infiammatoria, e ha vari effetti, tra cui:
- la corteccia surrenale si compone di 3 zone distinte, che secernono ormoni in risposta a meccanismi di feedback ben definiti:
- Insufficienza surrenale primaria:
- la distruzione della corteccia surrenale porta ad una carente secrezione di glucocorticoidi, mineralocorticoidi e/o androgeni;
- la riduzione del cortisolo si traduce in elevate concentrazioni di ormone adrenocorticotropo (ACTH) dovuto al feedback negativo sull’adenoipofisi;
- nell’insufficienza surrenale autoimmune:
- la zona glomerulare è tipicamente colpita per prima, con conseguenti basse concentrazioni di aldosterone ed elevata attività della renina plasmatica;
- progressivamente si osserva una fase di carenza di glucocorticoidi:
- inizialmente caratterizzata da una risposta inadeguata a stimoli stressanti;
- segue una fase di insufficienza conclamata, caratterizzata da ridotte concentrazioni di cortisolo basale.
- Insufficienza surrenalica secondaria e terziaria:
- la disfunzione ipotalamica o ipofisaria provoca una diminuzione della secrezione di ACTH;
- la ridotta stimolazione da parte dell’ACTH causa l’atrofia surrenalica della zona fascicolata e reticolata, che si traduce in risposte inadeguate dei corticosteroidi allo stress;
- possono verificarsi l’iponatriemia e l’espansione del volume a causa di un aumento inappropriato della secrezione di vasopressina.
- Cause ereditarie di insufficienza surrenalica autoimmune:
- sindromi polighiandolari autoimmuni:
- caratterizzate da insufficienza surrenalica, ipoparatiroidismo, candidosi mucocutanea e distrofia ectodermica;
- il tipo 1 è una malattia monogenica causata da una mutazione nel gene regolatore autoimmune (AIRE);
- il tipo 2 può essere associato a:
- alleli e aplotipi distinti all’interno del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) HLA, compresi DR3-DQ2, DR4-DQ8, DRB1-0301 e DRB1-0404;
- mutazioni in geni che risultano in un aumento della suscettibilità all’insufficienza surrenalica autoimmune tra cui CTLA4, PTPN22 e MICA 5.1.
- adrenoleucodistrofia:
- disturbo recessivo legato al cromosoma X (2 fenotipi possibili), che colpisce 1 maschio su 20.000;
- caratterizzata da paralisi spastica, insufficienza surrenalica e, raramente, da ipogonadismo primario;
- in alcuni casi, l’insufficienza surrenalica può essere la sola manifestazione clinica (a causa della variabile penetranza delle mutazioni);
- fisiopatologia:
- causata da una mutazione nel gene ABCD1 che codifica per la proteina di trasporto perossisomiale;
- l’alterazione genetica causa un’ossidazione difettosa di acidi grassi a catena molto lunga con conseguente accumulo nell’encefalo e nella corteccia surrenale;
- esita in una progressiva demielinizzazione del sistema nervoso centrale (SNC).
- 2 fenotipi principali:
- adrenoleucodistrofia cerebrale:
- insorge tipicamente durante l’infanzia o la fanciullezza, ma può presentarsi anche in età adulta;
- si manifesta con una rapida neurodegenerazione.
- adrenomieloneuropatia:
- inizia tipicamente nell’adolescenza o nella prima età adulta;
- causa una neuropatia spinale e periferica.
- adrenoleucodistrofia cerebrale:
- sindromi polighiandolari autoimmuni:
Storia clinica ed esame obiettivo
Presentazione clinica
- Insufficienza surrenalica primaria:
- manifestazioni cliniche:
- sono il risultato della carenza di tutti gli ormoni adrenocorticali (aldosterone, cortisolo, androgeni);
- possono anche includere segni di altre patologie autoimmuni concomitanti, comprese le sindromi da poliendocrinopatia autoimmune.
- si presenta tipicamente con una graduale insorgenza di sintomi aspecifici che possono includere:
- affaticamento (84%-95% dei pazienti);
- perdita di appetito (53%-67%);
- perdita di peso (66%-76%);
- nausea, vomito e dolore addominale (49%-62%);
- dolori muscolari e articolari (36%-40%);
- iperpigmentazione cutanea (41%-74%) (secondaria ad una maggiore attivazione dei recettori cutanei della melanocortina 1 [MC1R], causata dall’incremento della concentrazione di ormone adrenocorticotropo [ACTH]);
- desiderio di cibi salati (38%-64%);
- ipotensione posturale (55%-68%) dovuta alla carenza di mineralcorticoidi e/o glucocorticoidi;
- nelle donne possono essere presenti (a causa della carenza di androgeni surrenali):
- pelle secca e pruriginosa;
- perdita della libido
- tra le evidenze biochimiche si ricordano:
- iponatriemia (70%-80%);
- Iperkaliemia (30%-40%);
- anemia normocromica (11%-15%).
- occasionalmente la patologia si manifesta con onset acuto (crisi surrenalica), spesso precipitata da uno stress esogeno; la clinica può includere:
- dolore addominale, nausea, vomito (può simulare un addome acuto);
- mialgia;
- dolori articolari, lombalgia;
- sincope;
- letargia;
- febbre;
- grave ipotensione;
- shock ipovolemico;
- segni e sintomi associati alle cause scatenanti come sepsi, emorragia pituitaria o surrenale, chirurgia o trauma.
- manifestazioni cliniche:
- Manifestazioni cliniche dell’insufficienza surrenalica secondaria e terziaria:
- presentazione tipica simile all’insufficienza surrenale primaria, senza:
- desiderio di cibi salati;
- vitiligine;
- alopecia.
- l’ipotensione posturale risulta essere meno frequente e l’Iperkaliemia è assente:
- essendo queste forme di insufficienza dovute solo alla carenza di glucocorticoidi;
- risultando l’asse mineralcorticoide intatto e quindi conservata la secrezione di aldosterone e androgeni.
- l’iperpigmentazione della cute è assente (a causa della ridotta stimolazione dei recettori cutanei della melanocortina-1 [MC1R] da parte dell’ormone adrenocorticotropo [ACTH]);
- iponatriemia ed espansione del volume:
- possono verificarsi a causa di un ridotto controllo inibitorio della secrezione di vasopressina;
- si manifesta come una forma lieve di sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (ADH).
- possono comprendere sintomi e segni associati alla carenza di altri ormoni ipofisari o alla compressione del chiasma ottico (perdita della vista).
- presentazione tipica simile all’insufficienza surrenale primaria, senza:
Storia clinica
Anamnesi patologica prossima
- L’insufficienza surrenale può avere un esordio insidioso o brusco.
- Chiedere dei sintomi associati all’insufficienza surrenalica primaria, secondaria o terziaria.
- Indagare sulla presenza di sintomi causati da altri disturbi autoimmuni.
Anamnesi familiare
- Investigare la familiarità per patologie autoimmuni (riportata da un terzo dei pazienti).
Anamnesi farmacologica
- La raccolta dell’anamnesi farmacologica dovrebbe includere informazioni riguardo l’assunzione di farmaci noti per causare insufficienza surrenalica primaria, secondaria o terziaria.
- I glucocorticoidi sono il farmaco più comunemente associato all’insufficienza surrenalica:
- indagare riguardo l’uso di glucocorticoidi durante gli ultimi 12 mesi, inclusa la somministrazione topica, inalata, intranasale, epidurale, orale, intra-articolare o parenterale;
- chiedere dell’uso di integratori da banco o dietetici;
- le popolazioni a più alto rischio di esposizione ai glucocorticoidi possono includere:
- atleti;
- pazienti con cancro;
- pazienti affetti da patologie di natura ortopedica.
Esame obiettivo
Generale
- Febbre.
- Ipotensione arteriosa posturale e disidratazione possono essere pronunciate in pazienti con insufficienza surrenalica primaria.
Cutaneo
- Insufficienza surrenalica primaria si associa a:
- iperpigmentazione della cute e delle mucose, specialmente nelle aree esposte al sole:
- può essere omogenea o a macchie;
- si verifica in tutte le popolazioni, indipendentemente dall’etnia o razza, essendo comunque più difficile da riconoscere in pelli più scura.
- tra le aree più frequentemente interessate ricordiamo:
- pieghe cutanee;
- aree flessorie;
- siti di attrito;
- cicatrici recenti;
- bordo vermiglio delle labbra e della mucosa buccale;
- regioni genitali.
- alopecia areata;
- vitiligine.
- iperpigmentazione della cute e delle mucose, specialmente nelle aree esposte al sole:
- L’insufficienza surrenalica secondaria può associarsi a pallore cutaneo color alabastro.
- Nelle donne può verificarsi la perdita di peli ascellari o pubici.
Diagnosi
- Gli obiettivi della diagnosi nell’insufficienza surrenalica includono:
- riconoscimento della ridotta secrezione di cortisolo;
- differenziare tra i vari tipi di insufficienza surrenalica;
- identificare il processo patologico sottostante, specialmente se si tratta di una forma primaria.
- La diagnosi di insufficienza surrenalica è incentrata sul riconoscimento di bassi livelli di cortisolo sierico basale e/o dopo il test di stimolazione dell’ACTH:
- sospettare un’insufficienza surrenalica se:
- cortisolo sierico basale (ottenuto tramite prelievo ematico tra le 6 e le 8 del mattino) < 80 nmol/L (3 mcg/dL);
- cortisolo salivare basale (prelevato alle 8 del mattino) < 5 nmol/L (0,18 mcg/dL).
- è possibile porre diagnosi di insufficienza surrenalica se il cortisolo sierico post-stimolazione è < 500 nmol/L (18 mcg/dL) 30-60 minuti dopo la somministrazione di ACTH;
- insufficienza surrenalica improbabile se:
- cortisolo basale > 415 nmol/L (15 mcg/dL);
- picco di cortisolo > 500-550 nmol/L (18-20 mcg/dL) 30-60 minuti dopo la somministrazione di ACTH;
- cortisolo salivare > 16 nmol/L (5,8 mcg/L).
- sospettare un’insufficienza surrenalica se:
- Differenziare tra insufficienza surrenalica primaria e secondaria/terziaria misurando l’ACTH plasmatico alle 8 del mattino:
- insufficienza surrelica primaria:
- concentrazione plasmatica di ACTH > 22 pmol/L (100 pg/mL) (> 45 pmol/L nella maggior parte dei casi);
- elevata attività plasmatica della renina e ridotte concentrazioni di aldosterone;
- iponatriemia e iperkaliemia.
- insufficienza surrenalica secondaria e terziaria:
- concentrazione plasmatica di ACTH < 12 pmol/L (52 pg/mL);
- concentrazioni normali di renina e aldosterone.
- insufficienza surrelica primaria:
- In pazienti trattati con glucocorticoidi:
- la somministrazione attraverso tutte le vie di somministrazione (orale, inalatoria, intranasale, topica, intra-articolare, intramuscolare, endovenosa) può sopprimere la secrezione surrenale di cortisolo;
- lo screening di routine per l’insufficienza surrenale non è raccomandato nei pazienti trattati con terapia inalatoria, topica o intranasale;
- valutare la riserva surrenalica se i segni e i sintomi suggeriscono un’insufficienza surrenalica.
Panoramica dei test
- L’utilizzo di test diagnostici per escludere la presenza di insufficienza surrenalica primaria è raccomandato in pazienti:
- gravemente malati;
- che manifestano sintomi o segni altrimenti inspiegabili e che fanno sospettare un’insufficienza surrenalica primaria, tra cui deplezione di volume, ipotensione, iponatriemia, iperkaliemia, febbre, dolore addominale, iperpigmentazione o ipoglicemia.
- In pazienti con sospetta insufficienza surrenalica, valutare:
- cortisolo sierico:
- basale;
- a seguito di stimolazione con ACTH (test della cosintropina):
- raccomandato per confermare la diagnosi di insufficienza surrenalica primaria in pazienti con sintomi o segni clinici suggestivi quando le condizioni del paziente lo permettono;
- il picco di cortisolo < 500 nmol/L (18 mcg/dL) è indicativo di insufficienza surrenalica.
- cortisolo sierico:
Sospetto di insufficienza surrenalica | ||
Test dell’ACTH 1) Prelevare cortisolo basale 2) Somministrare ACTH 3) Prelevare cortisolo 30 minuti dopo la stimolazione | ||
Dosare il cortisolo basale (tempo 0) | ||
minore di 3ug/dL | 3-18ug/dL | maggiore uguale di18ug/dL |
Diagnosi di insufficienza surrenalica confermata | Valutare cortisolo stimolato (tempo 30 minuti) | Diagnosi di insufficienza surrenalica primaria improbabile. |
minore di 18ug/dL | maggiore uguale di 18ug/dL |
Diagnosi di insufficienza surrenalica confermata | Diagnosi di insufficienza surrenalica primaria improbabile. Possibile una forma secondaria, la cui diagnosi viene effettuata con il test della glicemia |
- ACTH plasmatico basale:
- raccomandato per distinguere tra insufficienza surrenalica primaria e secondaria:
- il campione può essere ottenuto simultaneamente al basale durante il test ACTH o accoppiato al campione di cortisolo del mattino;
- l’ACTH plasmatico > 2 volte il limite massimo del range di riferimento o > 22 pmol/L (100 pg/mL) indica un’insufficienza surrenalica primaria in pazienti con deficit di cortisolo confermato;
- l’ACTH plasmatico < 12 pmol/L (52 pg/mL) suggerisce un’insufficienza surrenalica secondaria.
- raccomandato per distinguere tra insufficienza surrenalica primaria e secondaria:
- se il test di stimolazione dell’ACTH non è disponibile, considerare il test del cortisolo mattutino in combinazione con il test dell’ACTH come valutazione preliminare:
- da utilizzare solo in situazioni specifiche, quando l’attesa per il test di stimolazione dell’ACTH ritarderebbe inutilmente la terapia appropriata;
- il cortisolo < 140 nmol/L (5 mcg/dL) con ACTH > 2 volte il limite superiore del normale suggerisce insufficienza surrenalica primaria.
- renina e aldosterone:
- la misurazione simultanea della renina plasmatica e dell’aldosterone è raccomandata per determinare la presenza di un deficit di mineralcorticoidi in soggetti affetti da insufficienza surrenalica primaria;
- concentrazioni elevate di renina con aldosterone ridotto sono un reperto comune nell’insufficienza surrenalica primaria; la renina e l’aldosterone sono invece inalterati in caso di insufficienza surrenalica secondaria.
- emocromo completo con formula leucocitaria;
- concentrazione sierica di Sodio e potassio:
- l’Iperkaliemia è frequentemente presente nell’insufficienza surrenalica primaria;
- l’iponatriemia può verificarsi sia in corso di insufficienza surrenalica primaria che secondaria;
- deidroepiandrosterone (DHEA) e il suo solfato sierico (tipicamente ridotti sia nell’insufficienza surrenalica primaria che secondaria).
- Se il test di stimolazione dell’ACTH è negativo o borderline per la presenza di insufficienza surrenalica, considerare:
- test di tolleranza all’insulina;
- test notturno del metirapone.
- Se il profilo biochimico suggerisce:
- insufficienza surrenale primaria:
- considerare la misurazione dei titoli autoanticorpali contro la 21-idrossilasi, la corteccia surrenalica e altri autoantigeni associati alla surrenalite autoimmune;
- sospettare una surrenalite autoimmune anche quando i titoli sono negativi, perché i test anticorpali possono essere falsati dopo un lungo periodo di alterazione immunitaria;
- nei giovani pazienti maschi senza autoanticorpi, considerare la misurazione di acidi grassi a catena molto lunga (lunghezza della catena di ≥ 24 atomi di carbonio);
- in pazienti che non hanno una malattia autoimmune associata o evidenza di autoanticorpi, eseguire una tomografia computerizzata (CT) surrenale per valutare la presenza di infezioni, infiltrazioni, malignità o altre cause rare di insufficienza surrenalica.
- insufficienza surrenalica secondaria, eseguire una risonanza magnetica (MRI) ipofisaria per valutare la presenza di lesioni ipotalamo-ipofisarie.
- insufficienza surrenale primaria:
- Valutare la panoramica dei test per l’insufficienza corticosteroidea legata alla malattia cronica per ulteriori informazioni.
Terapia
- In pazienti con sospetta crisi surrenalica:
- somministrare immediatamente idrocortisone 100 mg IV seguito da un’appropriata reinfusione di liquidi e idrocortisone 200 mg/giorno in infusione continua IV o boli di 50 mg IV ogni 6 ore per 24 ore:
- infusione rapida IV di 1.000 mL di soluzione salina isotonica entro la prima ora, seguita da 500 mL nella seconda ora;
- somministrare il tutto sotto monitoraggio cardiaco continuo;
- ridurre la dose di idrocortisone a 100 mg/giorno il giorno successivo.
- diminuire la dose di glucocorticoidi per via endovenosa e passare alla dose di mantenimento orale una volta che le condizioni del paziente ritornano stabili;
- per l’ipoglicemia, somministrare 0,5-1 g/kg di destrosio o 2-4 mL/kg di D25W (soluzione al 25%, dose massima 25 g) per infusione IV lenta a 2-3 mL/min.
- somministrare immediatamente idrocortisone 100 mg IV seguito da un’appropriata reinfusione di liquidi e idrocortisone 200 mg/giorno in infusione continua IV o boli di 50 mg IV ogni 6 ore per 24 ore:
- Insufficienza surrenalica cronica:
- insufficienza surrenalica primaria:
- terapia con glucocorticoidi raccomandata in tutti i pazienti con diagnosi confermata di insufficienza surrenalica primaria:
- si raccomanda idrocortisone 15-25 mg o cortisone acetato 20-35 mg per via orale in 2 o 3 dosi separate/die:
- la dose maggiore dovrebbe essere somministrata al mattino dopo il risveglio; la successiva, anch’essa elevata, a pranzo o nel primo pomeriggio; l’ultima dose (se somministrata) nel pomeriggio;
- regimi a frequenza più alta e/o dosaggio basato sul peso possono essere considerati per pazienti selezionati.
- considerare prednisone o prednisolone 3-5 mg/die per via orale una o due volte al giorno come alternativa all’idrocortisone nei pazienti con insufficienza surrenalica primaria, specialmente in quelli con ridotta compliance;
- ridurre lentamente i glucocorticoidi e, se l’insufficienza surrenale è l’unica indicazione che richiede una terapia con glucocorticoidi, sostituire i glucocorticoidi a lunga durata d’azione con idrocortisone;
- monitoraggio della terapia con glucocorticoidi:
- si suggerisce una valutazione clinica (peso corporeo, ipertensione posturale, livelli energetici);
- il monitoraggio ormonale della sostituzione dei glucocorticoidi non viene raccomandato.
- si raccomanda idrocortisone 15-25 mg o cortisone acetato 20-35 mg per via orale in 2 o 3 dosi separate/die:
- La sostituzione di mineralocorticoidi con fludrocortisone (dose iniziale 50-100 mcg per via orale) senza restrizione salina è raccomandata in tutti i pazienti con deficit di aldosterone:
- titolare la dose individualmente in base alla pressione sanguigna, alla concentrazione di Sodio e Potassio nel siero e all’attività plasmatica della renina;
- il monitoraggio dovrebbe includere la valutazione clinica (desiderio di sale, ipotensione posturale o edema) e gli elettroliti sierici;
- la riduzione della dose è suggerita in pazienti che sviluppano ipertensione mentre assumono fludrocortisone; considerare un trattamento antipertensivo con fludrocortisone continuativo se la pressione arteriosa rimane incontrollata.
- considerare lo studio del deidroepiandrosterone (DHEA) nelle donne con insufficienza surrenalica primaria che presentano scarsa libido, sintomi depressivi e/o bassi livelli di energia nonostante l’utilizzo di terapie sostitutive ottimizzate con glucocorticoidi e mineralcorticoidi:
- DHEA può essere continuato per 6 mesi; interrompere qualora non apportasse beneficio;
- il monitoraggio suggerito include i livelli sierici mattutini di solfato di DHEA prima dell’assunzione della dose giornaliera.
- terapia con glucocorticoidi raccomandata in tutti i pazienti con diagnosi confermata di insufficienza surrenalica primaria:
- insufficienza surrenalica secondaria:
- la dose suggerita di idrocortisone è di 15-20 mg/die per via orale;
- la sostituzione di mineralcorticoidi non è necessaria.
- insufficienza surrenalica terziaria:
- l’insufficienza surrenalica indotta da glucocorticoidi può verificarsi con l’uso prolungato di tutte le forme di terapia steroidea, compresa la somministrazione locale;
- la dose di mantenimento dell’idrocortisone è di 15-20 mg per via orale in 3 dosi separate al giorno, con metà o due terzi della dose totale giornaliera assunta al mattino presto per simulare la secrezione fisiologica;
- la sostituzione di mineralcorticoidi non è necessaria.
- insufficienza surrenalica primaria:
- In pazienti sottoposti a stress medico o chirurgico, sono necessarie dosi maggiori di glucocorticoidi.
- In pazienti con insufficienza di corticosteroidi legata a malattie croniche:
- considerare il trattamento con corticosteroidi indipendentemente dai livelli sierici di cortisolo nei pazienti con:
- shock settico e non-responders alla rianimazione con fluidi e vasopressori;
- sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) precoce (entro i primi 14 giorni) moderata/grave con rapporto tra pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso e frazione di ossigeno inspirato (PaO2/FiO2) < 200.
- regime di trattamento ottimale non stabilito:
- per lo shock settico che non risponde alla terapia con vasopressori e alla rianimazione con fluidi:
- si suggerisce una bassa dose e un lungo corso (idrocortisone IV < 400 mg/giorno per ≥ 3 giorni a dose piena) piuttosto che una dose elevata e un breve corso;
- dosaggio suggerito idrocortisone 200-350 mg/giorno IV per ≥ 7 giorni (fino a 14 giorni) seguito da una lenta riduzione.
- per l’ARDS grave precoce:
- considerare la terapia corticosteroidea nella ARDS da moderata a grave con pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso (PaO2) a frazione di ossigeno ispirata (FiO2) di < 200 ed entro 14 giorni;
- dosaggio suggerito metilprednisolone 1 mg/kg/giorno IV per ≥ 7 giorni (fino a 14 giorni) seguito da una lenta riduzione.
- per lo shock settico che non risponde alla terapia con vasopressori e alla rianimazione con fluidi:
- ridurre progressivamente la dose di corticosteroidi e non interrompere bruscamente il trattamento;
- considerare il trattamento con corticosteroidi indipendentemente dai livelli sierici di cortisolo nei pazienti con:
- nelle donne gravide (in cui l’insufficienza surrenale rappresenta un’eventualità rara):
- si suggerisce l’uso di idrocortisone rispetto al cortisone acetato, prednisolone o prednisone; l’uso di desametasone non è raccomandato;
- somministrare idrocortisone 12-15 mg/m2 al giorno in 3 dosi, assumendo la dose maggiore al mattino; l’aumento della dose di idrocortisone è suggerito nel terzo trimestre in base al decorso clinico individuale;
- travaglio e parto:
- la dose carico di idrocortisone è raccomandata durante la fase attiva del travaglio e del parto;
- nella fase iniziale del travaglio (dilatazione della cervice > 4 cm e/o contrazioni ogni 5 minuti per l’ultima ora) dare idrocortisone IV 100 mg poi continuare con idrocortisone 200 mg/die in infusione endovenosa continua o bolo di 50 mg IV o intramuscolare ogni 6 ore fino a dopo il parto;
- se la paziente viene gestita con un parto cesareo, somministrare idrocortisone 100 mg IV ogni 6 ore e poi diminuire nelle 48 ore successive;
- dopo il parto, la dose di idrocortisone può essere ridotta al livello base in 2-4 giorni.
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Immagine 01. Tipica iperpigmentazione del dorso della mano in una paziente di 49 anni affetta da morbo di Addison, diagnosticato a seguito di indagini per calo ponderale e astenia
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Immagine 02. Alopecia areata acuta e diffusa (>30% della superficie) in una paziente affetta da iposurrenalismo primario. In questa condizione il gold standard terapeutico risulta essere la somministrazione di glucocorticoidi sistemici per os o IV.
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Immagine 03. Vitiligo del volto in paziente affetta da morbo di Addison diagnosticata a seguito di una crisi surrenalica, manifestata con ipotensione, vomito ed iperkaliemia.
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Immagine 04. Paziente maschio di 14 anni con secchezza e iperpigmentazione delle mucose e breve storia clinica di nausea, vomito e dolore addominale, successivamente diagnosticato con iposurrenalismo primario.